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La Riforma Amato ‘92
Riforma Amato.
1) Pensioni di Vecchiaia: da 55-60 (donne-uomini) anni età a 60-65 anni età e 20 anni contributi. Anzianità: dopo 35 anni di contributi.
Sistema Retributivo. Restrizioni su età, e su indicizzazione pensioni. Grava su nuove generazioni perché (I) scarica su di esse i rischi demografici, (II) È applicata prevalentemente alle nuove generazioni di lavoratori, meno di 15 anni di contributi. Per i lavoratori con + di 15 anni di contributi o già in pensione permangono i diritti acquisiti. Si amplia il divario intergenerazionale del “tir”
Modifiche:
Innalzamento età implica riduzione TIR per nuove generazioni.
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Le Riforme: Amato ‘92
2) Calcolo Pensione: Media retribuzioni dell’intera vita contributiva (indicizzate a inflazione e rivalutate a 1% annuo) vs. media degli ultimi 5 anni. Per 2%, e per ogni anno di contributi versati [max 80%]. Pensioni indicizzate a inflazione ma non a crescita salari.
Esempio: 38 anni lavorativi a 100 Euro senza inflazione.
Pensione: 38 x 2% x 100 (1,01 + 1,02 + 1,03 + ….+ 1,37 + 1,38)/38
76% x [100x(45,41)/38] = 76% x [119,5] = 90,81.
Se u > 1% nella vita lavorativa: Beneficio tecnologico a favore di generazione che contribuisce.
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Le Riforme……Dini ‘95
Riforma Dini.
Sistema Contributivo: meccanismo che permette di garantire equilibrio finanziario nel lungo periodo. A regime, il rischio demografico e tecnologico grava su generazioni in pensione “rischio di pensioni d’annata”. A Regime il rapporto Monte Pensioni/PIL è costante = tasso di contribuzione x q (quota salari sul PIL).
1) Pensioni di Vecchiaia (e Anzianità): si puo’ andare in pensione da 57 anni (max 65) di età con almeno 5 anni contributi o (senza vincoli di età) con 40 anni di contributi.
Modifiche:
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Le Riforme……Dini
2) Calcolo Pensione: CONTRIBUTIVO. Contributi (33% salari per dipendenti, 20% per autonomi)
capitalizzati a tasso crescita PIL Nominale (g). Originano rendita di pensioni scontate a tasso legale r*=1,5%.
Dal punto di vista finanziario conviene rimanere in attività dopo i 57 anni se g > r*=1,5%.
Non ha più senso parlare di “pensioni anzianità” e dei loro relativi vantaggi, se si decide di andare in pensione a 57 anni il coefficiente di computo della pensione è più basso.
Le pensioni sono garantite in termini reali, ma non indicizzate ai salari i benefici di produttività sono a vantaggio dei lavoratori e non dei pensionati. Se u è positivo dopo molti anni abbiamo “pensioni
di annata” svalutate rispetto ai salari.
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Un esempio � Consideriamo un lavoratore che lavora per due periodi,
ricevendo un salario anticipato pari a W (trascuriamo u e l’inflazione).
� Mc2=sW[(1+g)+(1+g)2]
� Mp2 =P[1+1/(1+r)] valore attuale del monte pensioni alla fine del periodo 2
� La pensione è ottenuta moltiplicando Mc per un coefficiente di trasformazione C:
� P=Mc C
� Il coefficiente C è calcolato in modo da garantire l’uguaglianza tra il valore attuale del montante contributivo e il monte pensioni Mp2 = Mc2
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� P[1+1/(1+r)]=sW[(1+g)+(1+g)2]
� Cerchiamo il valore di equilibrio di C:
� P = Mc C
� da cui si deduce:
Il valore di C diminuisce con la speranza di vita residua del pensionato e quindi quanto+ si anticipa il pensionamento e aumenta con r, ovvero con la remunerazione legale del risparmio pensionistico.
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C = 1
1+ 11+ r
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Ammontare di P
� P=sW[(1+g)+(1+g)2]C
� La pensione aumenta:
� - Se aumenta s
� -se aumenta g
� -se aumenta W
� -se aumenta r, fissato comunque a 1.5%
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� Per valutare il tenore di vita garantito dalla pensione consideriamo il rapporto di sostituzione, ovvero il rapporto tra la pensione e l’ultimo salario.
� P/W=s[(1+g)+(1+g)2]C
� Consideriamo un individuo che lavora l anni e resta in pensione p anni. Se poniamo g=r=0 e W=1
� Mc=ls
� P=ls/p, che è uguale al rapporto di sostituzione.
� Se l=40, p=20 , s=0,33 e r=1,5 otteniamo il 76%
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Riforma Fornero 12-2011
Alcuni punti salienti
� Dal 2012 abbiamo solo o “pensione di vecchiaia” o “pensione anticipata”
Pensione di vecchiaia: dal 2012 a
- 66 anni per uomini dipendenti ed autonomi e donne settore pubblico
- 62 anni per donne settore privato con progressivo incremento fino a 66 anni dal 1-1-2018
- 63 anni + 6 mesi per donne autonome iscritte a gestione separata con progressivo incremento fino a 66 anni dal 1-1-2018
- Dal 2021 per TUTTI età minima 67 anni! A REGIME dal 2035
Pensione di vecchiaia: possibilità di scegliere età di entrata in pensione tra 67-70 anni con almeno 20 anni di anzianità contributiva e pensione >1.5 volte assegno sociale (es. per il 2012 429 euro lordi su 13 mensilità)
Pensione anticipata: possibile andare in pensione tra 63 e 67 anni con 20 anni di anzianità contributiva e pensione >2.8 volte assegno sociale
� Dal 2012 Diritto alla pensione anticipata con 42 anni di anzianità uomini (+1 anno per dipendenti o + 6 mesi per autonomi) 41 anni di anzianità donne (- 6mesi per autonomi) dal 2013 periodo di anzianità minimo legato alla speranza di vita. (con assegno pieno se si hanno 62 anni e con penalizzazioni per età inferiore)
� Tabelle di adeguamento alla speranza di vita prevedono incrementi di circa 1-2 mesi ogni anno per cui in media dal 2013 al 2050 la speranza di vita viene incrementata di 45 mesi….
� Per 2012-13 eliminato l’adeguamento all’inflazione per le pensioni di importo > 3 volte trattemento minimo rivalutato per l’infazione (1440 Euro mensili lorde nel 2012 x 13 mesi)
� Non vale la regola dei 15 anni di Amato o 18 di Dini per avere garantito il calcolo della pensione sulla base delle regole precedenti alla riforma. Dal 2012 per coloro che rientravano in tali casi vale solo il calcolo pro-rata con pensione quantificata per gli anni successivi al 2012 sulla base del sistema contributivo!
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Età di pensionamento dei neo pensionati.
2011 - 2050
Distribuzione per categoria
e genere
Età media
Fonte: QUANTO SARÀ LA PENSIONE DI DOMANI di Carlo Mazzaferro e Marcello Morciano 20.03.2012 IL FATTORE ANZIANI AL LAVORO di C. Mazzaferro e M. Morciano 03.02.2012 www.lavoce.info
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Dati 2011 e stime post riforma Fornero Dicembre 2011 Fonte: LE
TENDENZE DI MEDIO‐LUNGO PERIODO DEL SISTEMA PENSIONISTICO E SOCIO‐SANITARIO Previsioni elaborate con i modelli della Ragioneria Generale dello Stato aggiornati al 2011
Stime ministeriali effetto Riforma
Fornero 12-2011
Stime effetto Riforma Fornero
Fonte Camera dei Deputati Nota di Lettura A.S. 3066: "Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, recante disposizioni urgenti per la crescita, l'equità e il consolidamento dei conti pubblici“ (Approvato dalla Camera dei deputati) Dicembre 2011 n. 115
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Tasso di sostituzione medio della prima rata pensionistica per tipo di pensione
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
80%
90%
1990 2000 2010 2020 2030 2040 2050 2060
ts_retts_mistots_cont
Confronti fra tassi di sostituzione tra sistemi Riforme pre-2011
Grafico tratto da Massimo Baldini, Carlo Mazzaferro, Marcello Morciano Un modello di microsimulazione a coorte dinamica per la stima degli effetti distributivi della riforma pensionistica,
Tasso di Sostituzione: rapporto Pensione / Salario
Simulazioni:
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Tasso di sostituzione per neo pensionati riforme pre- 2011
Grafico tratto da Massimo Baldini, Carlo Mazzaferro, Marcello Morciano Un modello di microsimulazione a coorte dinamica per la stima degli effetti distributivi della riforma pensionistica,