INTERAZIONI INFERMIERISTICHE CON I PAZIENTI IN … · UTIC 1734 interazioni/93 rilevazioni: 772...

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INTERAZIONI INFERMIERISTICHE CON I PAZIENTI IN TERAPIA INTENSIVA E LA PROBLEMATICA DEL SONNO Tuteri Debora, Infermiera 1

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INTERAZIONI

INFERMIERISTICHE CON I

PAZIENTI IN TERAPIA INTENSIVA

E LA PROBLEMATICA DEL

SONNO

Tuteri Debora, Infermiera

1

Conti F, 2005; Craven RF et al, 2011; www.howsleepworks.com Luke Mastin 2013 2

SONNO :alterato stato di coscienza caratterizzato da diminuita consapevolezza e ridotta reattività agli stimoli. Condizione fisiologica reversibile.

2 STADI ( PSG ) : REM e N-REM 2 MECCANISMI REGOLATORI: ritmo circadiano e omeostasi del ciclo sonno veglia.

Il sonno è un BISOGNO PRIMARIO (Maslow )

Bellapart J et al,2012;Beecroft JM et al,2008; BoykoY et al,2012; Caple C et al,2014; Drouot X et al,2008; Elliot R et al,2011;

Freedman NS et al,2001; Giusti GD et al,2006; Hofhuis JGM et al,2012 Hu RF et al,2010; Le A et al,2012;Memoli G et al,2014;

Persson Waye K et al, 2013; Pilkington S,2013; Rodtke K et al,2014; Sargent C et al,2012; Strimmer S et al,2012; Swapna

NW,2002. 3

DEPRIVAZIONE DI SONNO IN

UTI

Fattori intrinseci (farmaci sedativi e analgesici, patologia stessa, alterazioni del ritmo circadiano) edestrinseci (rumore, luce, incapacità di movimento,

presidi e devices di monitoraggio e supporto, assistenza infermieristica).

Alla PSG si riscontra: 60% del tempo deputato al sonno in stadio 1 N-REM ( VS 5% fisiologico), deficit marcato

di SWS e di REM.

Alterazioni della risposta immunitaria e rallentamento nei processi di guarigione tissutale,

stimolazione del SNS (aumento PA,FC, resistenze vascolari) e SNP ( insulino -resistenza),

alterazioni delle funzioni cognitive (riduzione di attenzione, concentrazione, memoria;allucinazioni/delirium;fatigue,

disorientamento s/t, riduzione forza e riflessi).

Aumento del tempo di latenza, risvegli frequenti o precoci al

mattino, scarso SWS, e sonnellini diurni. I disturbi sono

tali da creare una deprivazione di sonno

progressiva sia in termini di quantità che di qualità.

Scarsasensibilizzazione

verso la problematica

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DISEGNO DELLO STUDIO: OSSERVAZIONALE DESCRITTIVO che focalizza l’attenzione sulle interazioni infermieristiche.

AMBIENTAZIONE: U.O di Terapia Intensiva Cardiologica (UTIC) e U.O di Terapia Intensiva Respiratoria (UTIR) dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Perugia.

CAMPIONE: persone di età maggiore a 18 anni e ricoverate almeno per 2 notti consecutive.

OBIETTIVI:

Esaminare la frequenza, le modalità e la tipologia degli interventi assistenziali

che si verificano dalle 19:00 alle 6:00 nelle U.O prese in considerazione.

Analizzare il rapporto tra queste interazioni e le variabili dei pazienti (età,

sesso, diagnosi d’ingresso,complessità assistenziale).

Confrontare i risultati ottenuti nelle differenti unità operative.

Gonçalves LA et al,2007; Tamburri LM et al, 2004. 5

GENERALITA’ SUL PAZIENTE

TABELLA DI ATTIVITA’ INFERMIERISTICHE ripresa e modificata dallo studio condotto da Linda M Tamburri nel 2004 e riportato nell’articolo “Nocturnalcare interactions with patients in critical care units”

La scheda di valutazione è stata compilata quotidianamente per ogni paziente rientrante nei criteri di inclusione per 10 giorni consecutivi. I dati inseriti sono stati presi dal diario infermieristico e dalle informazioni trasmesse a voce tra colleghi al cambio turno.

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ANALISI STATISTICA: La statistica descrittiva ha fornito gli strumenti per analizzare i dati rilevati e raccolti nel foglio di calcolo Microsoft Office Excel.

È stato effettuato lo studio della distribuzione ed utilizzato il Test t- Student per determinare la significatività delle differenze tra le due ICU. Tramite il coefficiente di Pearson si è esaminata la correlazione tra le variabili dei pazienti ed il numero di interazioni assistenziali.

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93 schede di valutazione in 10 notti.

Complessità assistenziale media significativamente differente (p-value=0,042) tra le 2 ICU: UTIR 50,8 (DS 5,18 ) UTIC 53,2 ( DS 6,07)

RISULTATI

8

0

1

2

3

4

5

6

19 20 21 22 23 24 1 2 3 4 5 6

Media delle interazioni assistenziali ogni ora in

UTIR

0

0,5

1

1,5

2

2,5

3

3,5

4

4,5

19 20 21 22 23 24 1 2 3 4 5 6

Media delle interazioni assistenziali ogni ora in

UTIC

1734 interazioni/93 rilevazioni: 772 UTIR e 962 UTIC Numero medio di interazioni/ notte: 19,79 (3,27) UTIR 17,81 (3,82) UTIC Interventi maggiormente frequenti alle 19, 22 e 6

Le interazioni infermieristiche sono maggiormente concentrate nella prima parte della notte e al risveglio. Interessante riflettere se

la distribuzione è casuale o intenzionalmente programmata a

favorire il sonno dei ricoverati.

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• 3,4 (0,7)

• 3,9 (1,2)SOMMINISTRAZIONE

DELLA TERAPIA

• 2,2 (0,48)

• 2,9 (0,9)REGISTRAZIONE

PARAMETRI VITALI

• 3,9 (1,1)

• 1,5 (1,4)MOVIMENTAZIONE

• 1,36 (0,54)

• 0,93 (0,7)IGIENE

• 2 (1,5)ASPIRAZIONE SECREZIONI TRACHEO-

BRONCHIALI

• 1,6 (0,7)

• 1,5 (0,9)

PRELIEVO SANGUE

VALUTAZIONE ENTRATE/USCITE

Interazioni infermieristiche strettamente correlate al soddisfacimento dei bisogni primari, al conseguimento delle necessità terapeutiche e al monitoraggio delle funzioni vitali.

ATTIVITA’ PIU’ FREQUENTI

Beecroft JM et al,2008; Freedman ns et al,2001; Persson Waye K et al,2013; Tamburri LM et al,2004. 10

201 intervalli / 93 rilevazioni Per “intervallo” si intende un periodo di tempo in cui non avvengono interazioni infermieristiche. 2h: 43,3% con una media di 0,87(0,86) 3h: 20,9% con una media di 0,45(0,6) >3h: 38,8% con una media di 0,83 (0,6)

Solo 8/201 presentano un sonno indisturbato!!!!!!

In conformità alla revisione della letteratura il sonno appare frammentato

Drouot X et al,2008; Le A et al, 2012. 11

L’unica correlazione che risulta significativa in entrambe le ICU è quella tra complessità assistenziale media e numero medio di interazioni infermieristiche:UTIR (r= 0,946349 )UTIC (r= 0,259146 )

Maggiore è la complessità assistenziale della persona ricoverata maggiore è il numero di interazioni che richiede.

La deprivazione di sonno potrebbe essere correlata alla severità della patologia di base, quindi al numero di interventi che necessitano per ripristinare o mantenere la condizione di equilibrio

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Mancanza di riscontro soggettivo: il sonno risulta frammentato ma non si indaga sulla reale causa di deprivazione di sonno e su come vengono impiegati gli intervalli di tempo senza alcuna attività infermieristica.

Precisione e completezza del passaggio di informazioni tramite diario infermieristico e trasmissione orale tra colleghi al cambio turno: la tendenza in generale è quella di riassumere e trasmettere le informazioni più importanti; il sonno potrebbe non rientrare tra queste.

Non si indaga sull’esistenza di protocolli o linee guida, né sulla formazione dei professionisti per far fronte alla problematica sonno nelle U.O prese in considerazione.

LIMTI

Egerod I et al,2013; Giusti GD et al,2006; Houfhuis JGM et al,2012; Kamdar BB et al,2014; Li SY et al,2012. 13

L’assistenza infermieristica è volta al soddisfacimento dei bisogni primari per definizione. Vista l’affermazione nella pratica di strumenti atti a promuovere il sonno (mascherina, tappi,musicoterapia,agopuntura,massaggio),lo studio rappresenta un incipit sul fronte organizzativo-gestionale al fine di non pianificare l’attività infermieristica adiacente a quella terapeutica,come spesso richiede l’ambiente della terapia intensiva, ma che si integra a questa. È importante iniziare a concepire il Nursing come una scienza volta al miglioramento della qualità della vita al fine di standardizzare ed uniformare con linee guida o protocolli operativi i differenti approcci al problema che attualmente dipendono dalla sensibilità dei professionisti sanitari stessi.

CONCLUSIONI

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Grazie per l’attenzione!