Instruzione Chiese Oriental
-
Upload
pe-andre-joao-manoel-sperandio -
Category
Documents
-
view
28 -
download
0
Embed Size (px)
description
Transcript of Instruzione Chiese Oriental

7/18/2019 Instruzione Chiese Oriental
http://slidepdf.com/reader/full/instruzione-chiese-oriental 1/90
CONGREG ZIONE PER
LE HIESE
ÜRIENT LI
ISTRUZIONE
PER
L
PPLIC ZIONE
DELLE PRESCRIZIONI LITURGICHE
DEL CODICE DEI C NONI
DELLE CHIESE ORIENT LI
- ~
-: •.
.
•
LIBRERI EDITRI E V A T 1 C A 1 ~ A
00120 CITTÀ
DEL V TIC NO

7/18/2019 Instruzione Chiese Oriental
http://slidepdf.com/reader/full/instruzione-chiese-oriental 2/90
n copertina
San Basilio celebra la Divina Liturgia.
Miniatura dei 1429.
Rotolo litugico n · 708. Patmos Monastero di S GiovaIUli il Teologo

7/18/2019 Instruzione Chiese Oriental
http://slidepdf.com/reader/full/instruzione-chiese-oriental 3/90
INTRO UZIONE
l l Mistero della salvezza nella storia e nella liturgia
l i
Padre, incomprensibile ed immutabile, ha rivelato agli uomini
il
suo mistero, il suo disegno di amare, realizzato mediante il Figlio nello
Spirito Santo, per la salvezza degli uomini. Nella creazione egli chiamo
all'esistenza
il
cosmo e
lo
rese bello per l'uomo, fatto secondo
l'immagine e la somiglianza (cfr Gen 1,26) di Dio. E quando l uomo
conobbe 'amara esperienza dei peccato, il Padre non lo abbandono, ma
con
la
sua misericordia
ne
fascio le ferite, offrendo la sua salvezza e
riconciliando a sé i progenitori, i patriarchi, i giusti, 'intera catena degli
eletti e stringendo un'alleanza col suo popolo.
Nella pienezza dei tempo, per opera dello Spirito Santo, il Verbo
si
fece carne dalla Vergine Maria, assumendo nel grembo verginale e
sposando a sé l umana natura. Dopo aver dimorato fra gli uomini ed aver
annunciato, con parole e segni,
il
Vangelo dei Regno, egli ha tanto amato
la Chiesa, sua sposa, da offrire se stesso quale suprema oblazione sulla
Croce per toglierle ogni macchia e rivestirla
di
bellezza e splendore. Nel
Mistero Pasquale della sua morte e risurrezione, egli, nuova Pasqua,
olocausto e sacerdote, ha riversato sulla Chiesa sangue ed acqua, símbolo
dei sacramenti, ed ha effuso su di essa il dono dello Spirito Santo.
Entrato nel santuario dei cielo, intercede per gli uomini (cfr Eb 7 ,25).
Da allora la Chiesa, quale sua Sposa e suo Corpo, cammina nel tempo
e nello spazio, sempre in comunione col cielo ed orientara alle nozze
eterne nella comunione dei santi, senza mai cessare di acclamarlo e
invocaria fino a quando egl i ritorni.
Dai fonte battesimale Cristo Signore genera alia Chiesa i suoi
figli, che recano impressa I immagine dei Risorto. Essi, uni ti a Cristo
nello Spirito Santo, sono resi idonei a celebrare con Cristo la sacra
liturgia, l culto spirituale.
La liturgia della Chiesa ê anzitutto celebrazione, per mezzo dello
Spirito Santo, dei mistero della nostra salvezza, compiutasi nella Pasqua
dei Signore Gesu, in obbedienza all 'eterna volontà dei Padre celeste. Nel
mistero sacramentale il Cristo risorto offre se stesso, rendendoci
píenamente conformi alia sua immagine mediante l dono dei suo Spirito,
sicché per noi "vívere ê Cristo" (Fil 1, 21).
II
Signore si fa presente quando la Parola di Dio viene proclamata

7/18/2019 Instruzione Chiese Oriental
http://slidepdf.com/reader/full/instruzione-chiese-oriental 4/90
nell'assemblea ed accolta con cuore puro. Nell' lniziazione Cristiana i
figli della Chiesa ricevono l dono di con-morire. di essere con-sepolti e
di con-risorgere con Cristo Signore (cfr Rom 6,1-11:
Col
2,20; 3.1-4).
Nell'assimilazione a Cristo sacerdote
e
dato ad alcuni suoi figli. scelti per
l sacerdozio ministeriale,
di
servire l suo popolo sacerdotale. profetico
e regale. e
di
pronunciare l'epiclesi perché lo Spirito lo introduca alia
presenza della divina maestà. per tributare ad essa gloria e Iode, ed
esprimcrle l rendimento
di
grazie. Nel Convito nuziale dell'Eucaristia
lo
Sposo le offre l suo Corpo e
l
suo Sangue. ínizio dei regno promesso
e invocato, reso ardente
dai
fuoco dello Spirito. Nel Matrimonio
la
Chiesa
si
unisce alio Sposo nella fecondità di nuovi figli e
nell
'impegno
della testimonia za
e
della missione.
Nel
sacramento
dei
Perdono
riammette alia presenza dei Padre l figlio che aveva perduto.
ma
estato
ritrovaro (cfr Lc
15,
l l-32). Nell'Olio santo per gli infermi. la Chiesa
invoca dai suo Signore la guarigione e la remissione dei peccati. Unita
ai Cristo orante. ai quale il monaco in particolare ispira tutta la sua
esistenza. essa innalza di continuo nello Spirito Santo la Iode. l'azione di
grane e la supplica ep1cletica ai Padre. La sua liturgia si estende nel
"tempo della salvezza".
lc
cui scansioni sono cariche
di
grazia.
Nella complessità
di
questi misteri,
la
liturgia terrena già unisce
la terra ai cielo. e dunque alla liturgia divina e perfetta che vi
si
celebra,
fino a quando. ai ritorno del suo Signore. l'umanità sarà ammessa a
vedere Dío come egli ê e all'adorazione incessante della Trinità
santíssima.
2
La i t u r ~ i a nelle Chiese d Oriente
Nella Lettera Apostolica Orientale Lumen Giovanni Paolo II
invita a porsi in ascolto delle Chiese d'Oriente. "interpreti viventi dei
tesoro tradizionale
da
esse custodito". in quanto dice l Papa - "nel
conremplarlo appaiono ai miei occhi elemcnti
di
grande significato per
una piu piena e integrale comprensione dell 'esperienza cristiana e,
quindí, per dare una
piu completa risposta cristiana alie attese degli
uomini e dclle donne
di
oggi. Rispetto a qualsiasi altra cultura, 'Oriente
cristiano ha infatti un ruolo unico e privilegiato. in quanto contesto

7/18/2019 Instruzione Chiese Oriental
http://slidepdf.com/reader/full/instruzione-chiese-oriental 5/90
orígínario della Chiesa nascente
1
• ln questa prospettíva, ricordando con
quanto amore i cristiani orientali compiano le sacre azioni liturgiche
2
si sottolinea che nella celebrazione liturgica il senso dei místero e coito
cosi fortemente da parte di tutti i fede
li
deli' Oriente cristiano
3
e che la
preghiera liturgica in Oriente mostra una grande attitudine a coinvolgere
la persona umana nella sua totalità: íl mistero
e
cantato nella sublimità
dei suoi contenuti, ma anche nel calore dei sentimenti che suscita nel
cuore dell'umanità salvara. Nell'azione sacra anche la corporeità e
convocara alia Iode; e la bellezza, che
in
Oriente
e
uno dei nomí piü cari
per esprimere la divina armonia e il modello dell'umanità trasfigurata
4
,
si mostra ovunque: nelle forme dei tempio, nei suoni, nei colori, nelle
luci, nei profumi. II tempo prolungato delle celebrazioni, la ripetuta
invocazione, tutto esprime un progressivo immedesimarsi nel mistero
celebrato con tutta la persona. La preghiera della Chiesa diviene cosi già
partecipazione alla 1 turgia celeste, anticipo della beatitudine final e
5
•
Questo avvalora ancor piu una preziosa affermazione dei Decreto
conciliare sull 'ecumenismo: Tutti sappiamo che
il
conoscere, venerare,
conservare e sostenere il ricchissimo patrimonio liturgico e spirituale
degli orientali
e
di somma importanza per custodire fedelmente la
pienezza della tradizione .cristiana e per condurre a termine la
riconcil iazione dei cristiani d Oriente e d Occidente
6
•
1
GIOVANNI PAOLO
11,
Lett.
Ap.
Orientale umen 2 maggio 1995), 5:
AAS
87
(1995) 749.
2
CoNc.
EcuM.
VAT.
11,
Decr. sull'ecumenismo
Unitatis Redintegratio
15.
3
GIOVANNI
PAOLO 11, Lett.
Ap.
Orientale umen
(2
maggio 1995),
6: AAS
87
(1995)
75 l.
4
Cfr CLEMENTE DI AIE<;jSANDRIA
Pedagogo.
III, L l:
SCh
158, 12.
5
GIOVANNI PAOLO l i Lett.
Ap.
Orientale
umen (2
maggio 1995), 11:
AAS
87
(1995) 757.
6
CoNc. ECUM.
VAT. II, Decr. sull 'ecwuenismo Unitatis Redintegratio 15.

7/18/2019 Instruzione Chiese Oriental
http://slidepdf.com/reader/full/instruzione-chiese-oriental 6/90
CAPITOLO
I
StGNIFICATO E NATURA DELL ISTRUZIONE
3 l i Conrilio Vaticano l e la li/Urgia
"Ogni scriba divenuto discepolo dei Regno dei Cielí ê símile a un
padrone di casa che estrae dai suo tesoro cose nuove e cose antiche" (Mt
13
.52). ln questa cspressione si puõ sintetizzare la disposizione dei Padri
riuniti nel Concilio Vaticano
li Ad
essa
si
ispírano sia le Costituzioni e
i Decreti approvati dai Concilio stesso. sia i documenti inrerpretativi e
applicativi per l attuazione delle decisioni prese durante
l
Concilio.
Non
e
un caso che
il
primo documento pubblicato dai Concilio
Vaticano II sía stato qucllo sulla sacra liturgia. Lo stesso Concilio
sottolineava I ímponanza dí questa scelta, annotando che tar rifíorirc e
resraurare
la
liturgia
si
deve considerarc come "il segno delle
provvídenziali disposizíoni dí Dio sul nostro tempo, come
il
passaggio
deito Spirito Samo nella sua Chiesa '. perché ogni gíorno la lit.urgia
edifica realmente quclli che sono nella Chicsa
in
templí santi ai Signorc.
in
abitazione di Dio nello Spirito
ícfr
Ef
2 , 2 1 ~ 2 2 .
fino a raggiungere la
misura dt:lla pieneua di Cristo \cfr Ef 4.13) c. nel contempo e in modo
mirabile. irrobustísce
la
oro forza perché possano prcdicare
l
Cristo'.
Preparara da decenni di rítlessíone elaborara
in
particolare
da
quello che si chiamava allora
il
movimento liturgico,
la
Costiruzione sul
la
sacra liturgia
fu
seguita da un intenso lavoro collegíalc che
si ê
sforzato
d1
precisaria e
di
introdurla progressivamente nella vita della Chiesa
occidemale. diffondendone lo spirito, codificando alcune regole ed
inserendole neí 1 bri liturgici.
4.
rinnpi
e norme com iliari e postconciliari per e Clâese orientali
Tutte
le
Chíese cristiane si fondano
sull'unico
messaggio di
Cristo
e condividono necessariamente un patrimonio comune. Pertanto non
6
CoNC EcttJ\1.
\
1
.\·L
lL \ J ~ L sulla
saL:ra
liturgia Sa rosaucrunt ( onciliiun, 4_ . L
' Cfr i/Jid
..
2

7/18/2019 Instruzione Chiese Oriental
http://slidepdf.com/reader/full/instruzione-chiese-oriental 7/90
pochi principi della Costituzione conciliare sulla sacra liturgia forniscono
elementi validi universalmente per le liturgie di tutte le Chiese e debbono
essere applicati anche nelle celebrazioni di Chiese che non seguono
il
rito
romano''. Le norme pratiche
di
tale Costituzione e quelle dei Codice di
Diritto Canonico promulgato nel l 983 debbono intendersi
come
riguardami la sola Chiesa latina
.
Principi e norme di índole liturgica
riguardanti direttamente
le
Chiese orientali si trovano invece in vari
documemi conciliari. ad esempio
in Lumen Gentium
(n. 23).
Unitatis
Redintegratio
(nn.
14-17
ed ancor maggiormente in
Orientalium
Ecclesiarum. Vi si
esalta
il
valore inalienabile delle tradizioni proprie.
e dunque diversificate. deite Chiese oriemali. Dopo il Concilio Vaticano
li
la
piu importante raccolta
di
norme sulle Chiese orientali
e
costituita
dai Cudice dei Canoni delle Chíese Orientalí.
1
documenti citati espongono principi general í e norme pratiche
riguardanti svariati aspeni della víta ecclesiale. Alcuni legiferano ín
materia líturgica indicando norme vincolanti per tulte
le
Chíese orientali
cattoliche: esse non pretendono evidentemente
d1
esaurire
il
complesso
delle ind1cazion1 regolanti
le
celebrazioni liturgiche
di
ogni singola
Chiesa
sui íuris.
Talí prescríz1oni appartengono ínfatt1 ai diritto
particolare di ciascuna Chiesa.
5 La presente
smdone
per / applicazione delle prescrizioní /íturgiche
dei Codice dei Canoni dei/e Chiese Orientali
Le leggi liturgiche valide
per
tulie
le
Chiese orientali sono
ímportantí perché ind icano orienta menti general i Essendo pert'l
distrihuíte in diversi testi. rischiano
di
rimanere ígnurate. mal coordinate
e mal ínterpretate.
E
sembrato opportuno. pertanto, raccoglíerle ín un
complesso sistematico. completandole con ulteriori precisazioni:
e
questo
'intento della presente lstruzione. che viene presentata alie Chiese
oriental in piena comunione con
la
Sede Apo5tolica per aiutarle a
reali:u:are integralmente
la
propria identità.
Le
autorevoli direttive
generali da essa formulate per lo svolgirnento delle celebrazioni e dei
la
víta liturgica orientale. prendendo costante avvío da una prospettiva
u·
fr ibid. 3
- ( o<lii..:::
di Diritto Canonico pnnnulgato d a Giovanni Paolp il
; g::unaio 1 9 . R ) _ ~ I C l ( ~ I - can. 1.
7

7/18/2019 Instruzione Chiese Oriental
http://slidepdf.com/reader/full/instruzione-chiese-oriental 8/90
teologica, si artícolano
in
proposizíoni d'ordine giuridíco-pastoralc,
L lslruzíone si pone í seguenti obiettivi:
guidare ad un migliore approfondimento delle 1mmense
ricchezze proprie alie autentiche tradizioni orientali, da custodire
gelosamente e eomunicare a tutti i fedeli;
- comporre in
un
quadro organico le norme liturgiche valide per
tutte le Ch1ese orientali cattoliche ed imrodurre ai recupero, dove
necessario, delt'autenticità liturgica orientale, secondo la Tradizione che
ogni Chiesa orientale ha ereditato dagl i Apostoli attraverso i Padri:
- esortare ad organizzare su solide basi la formazione liturgica
permanente, sia dei clero - a partire dai seminari e dagli istituti di
formazione -, sia dei popolo di Dio mediante scuole di catechesi
niistagogica:
elencare i principi comuni per l'elaborazíonc dei Direttori
Liturgici delle singole Chiese sui iurü.
l
frequente confronto con la liturgia romana intende mettere in
evidenza le specificità oriental i. che spesso risch iano di essere
compromesse o addiritrura di scomparire
nel
contatto con la Chiesa
latma, lc sue istituzioni, i suoi approfondimenti dottrinali, la sua prassi
liturgica. la sua organizzazione interna spesso piu anicolara anche a
causa
di
vicende stonche piu favorevoli.
ti Elaborazione
dei Diretrori
Liturgici propri
La presente struzione, compilara sulla base delle indicazioni della
Santa Sede e delle tradizioni liturgiche orientalL si limita a formulare
princ1pi e regole valide per tutte le Chíese orientali cattoliche, Le autorità
delle singole Chiesc sui
iuris
secondo le indicazioni della Costituzione
Apostolica Sacri
Canone:>1 .
sono invitate ad accoglierli con piena
disponibilità e ad inserirli nelle prescrizioni dei loro diritto liturgico
particolare.
Per raggruppamenti di Chiese
sui
iuris appartenenti alia medesima
famiglia liturgíca, come le Chiese di tradi?ione costantínopolitana o
assiro-caldea. la Santa Sede provvederà a formulare, in collaborazione
con le Chiese interessate, indicazioni piu dettagliate. Ogni singola Chiesa
sui iuris appartenente a tali famiglie provvederà, secando modal ità che
11
C fr AAS
82
(1990i 1037 - 1038.
8

7/18/2019 Instruzione Chiese Oriental
http://slidepdf.com/reader/full/instruzione-chiese-oriental 9/90
saranno precisate. ad elaborarc un
corpus
di norme che adattíno alia
propria s ituazíone specifica l presente documento e quello che sarà
elaborato per 'intera farniglia liturgica
di
appanenenza.
Le
Chiese sui
iuris
invece. che non appartcngono ad una farniglia
liturgica piú vasta dovranno elaborare
ai
piú presto
lc
proprie norrne
panicolari a partire dalla presente lstruzione. La Santa Sedei; disponíbile
fornire i propri espeni per collaborare em le singole Chiese su urís
all'çlaborazione
di
t ali norme panicolari. se le Chiese riterranno di
averne bisogno e ne faranno richicsta. AI termine dei procedimento,
il
Direttorio Liturgico di ogni singola Chiesa sui
iuris
andrà presentato alla
Santa Sede.
9

7/18/2019 Instruzione Chiese Oriental
http://slidepdf.com/reader/full/instruzione-chiese-oriental 10/90
CAPITOLO
VALORE INALIENABILE
DEL PATRIMONIO PROPRIO DELLE CHIESE ORIENTALJ
E URGENZA DI UNA SUA FIORJTURA
7 l parrimonio de le Chiese orielllali
1 documenti conciliarí. il Codice deí Canoni dellc Chíese Orientalí
e ripetute díchiarazioni autorevoli dei Magistero affcrmano il valore
inalienabile dei patrimonio
propno
delle Chiese orientali. TI n. 23 della
Lumen Gr111ium díchiara che esse. per divina l'rovvidenza. salva restando
1·unità della
iedc
e l un;ca divina costituzione della Chiesa universale.
godono di un patrimonio tcologieo e spiriruak proprio. dí una propria
disciplina. di
un
proprio uso líturg1co. TI n 1 dell'Orientalium
Ercfesíarum precisa
che in
esse risplcncle la Tradizione derivante dagli
Apostoli auraverso i l'adri. la quale costituiscc parte dei patrimonio
divinarnellle
ri\elato ed
indiviso della Chiesa un1versale.
All imerno dell unità dclla fede canolica, ognuno di questí
parrimoni esprime la varicrà delle sue manifestazioní . L1 pienezza dei
Mistero di Dio si rívela progressivamente secondo le circostan1e storíchc
e la cultura deí popoli e si esprirne ín modi di
v
ivere la fede che sono
propri di ciascuna delle Chíese orientali' .
8 4rriro aaone dei/e Chies ' oríentali
Trattando dei varí raggruppamenri dí Chie.se organicamente
congiunte,
ii 11
23 della Lumen Gemium afferma clle alcune di esse,
soprattuuo le antiche Chiese patriarcal
i
quasi matrici dei la fede. nc
hanno generate altre a modo di figlie, con le quali restano fino ai nostri
tempi legare da
un
piu .streno vincoio
...
.
li
Codice dei Canoni delle
Chiese Orientalí
:iprende
la stcssa affermazione quando
parla
di Chiesc
( t r C nJice dei Cauoni <lt llr Chiese )rientali {pnnnulgato da iiovauni Paolo II
íl 18
ottohre lq90)
jCCF 01
can. J9.
Cfr CCEO can, 28
10

7/18/2019 Instruzione Chiese Oriental
http://slidepdf.com/reader/full/instruzione-chiese-oriental 11/90
sui iuris come di raggruppamenti di fedeli cristiani congíunti dal a
Gerarchia (can.
27 .
richiama i riti che costituiscono íl loro patrimonio
proprio (can.
28
* ) e precisa che questi riti traggono
la
oro origine
dalle tradiziou1 alessandrina. antiochena. armena. caldea e
costaminopolitana
can.
28
§
2 .
9.
Peculiarita dei patrimonio de le Chiese orientali
Queste Cil iese ilanno conservam con cura gelosa la teologia
simbolica bíblica, a lungo esplicirata dai Padri: custodiscono
íl
senso dei
Mistero terribile e indicibile. che circonda e connota l'azione celebrativa:
nei
testi
e
nello spirito mantengono
il
senso della liturgia come
dossologia incessante, come nchiesta di perdono e come epiclesi
íninterrotta con formule
ins1eme
ricche e suggestivc. Esse vamano una
spiritualità diretramente attinta alia Sacra Scrittura e.
di
conseguenza. una
teologia meno soggetta a categorie piü direttameme ra1ionali. Per ragioni
>toriche e culturali esse hanno mantenuto una ptú 1mmcdiata continuità
con 'atmosfera spiritualc delle ongrni crístJanc. prerogativa che sempre
piü
di
frequente anche l Occidente considera
non
segno di staucità e
ripiegamento
ma
dí prezíosa fedeltà alie fonti dei
la
salvezza.
l Codíce dei C'anoni delle Chiese Orientali,
ai
can. 28
1.
riterendosi a
Lumen Genti m
n. 23
e Orielllalium
F:cclesiarum n. 3.
enuclea le materíe piu rílevant1 nclle quali si articola
il
patrimonio
proprin delk singole Ciliese .11ti
iuris:
liturgia. teologia, spiritualità
e
disciplina. Occorre notare che questi campi partícolari si compenerrano
e s co11diz1onano a viccnda all'interno di una visione globale della
rívelazione divina che pervade tutta
la
vit e che culmina nella Iode della
Trinitá santiss i
ma.
Tali articolaz.ioni ímplicano l'idea di
una
storia. di una cultura.
di concezioni e usi propri di ciascuna Chiesa. e costituiscono altrettantí
raggi provenientí dall'unico Signore. sole di giustizia che illurnina ogni
uomo cfr ív 1,9) e lo porta a vivere in comunione con lui. Ogmmo di
questi raggi. recepito da ogni singola Chiesa sui iuris. ha valore e
dinamismo infinito e costituisce parte dei patrimonio umversale della
Chiesa.

7/18/2019 Instruzione Chiese Oriental
http://slidepdf.com/reader/full/instruzione-chiese-oriental 12/90
10. Do1ere di tule/are il pmrímonio oriema e
Auspicando che questi resorí fioriscano e
rnntrihuiscano
sempre
piú cfficacemente alJ'evangelizzazione dei mondo l'Orientalium
Eccle liarum
cornc i documcmi successiví.
afferma
che gli Orientali
hanno il dírnto e ii dovcrc di conservarli. di conosccrli e di
viverli .
Tale affermazíone comienc una condanna chiara dí ogní tentativo dí
allontanarc 1 fedelí onentali dalle
oro
Chiese. sia in marnera esplícita
e
irrcversibile. crn conseguenze anchc giuridichc. mduccndo al passaggio
da una Chiesa sui iuris ad
un'altra''.
sia in rnaniera
meno
esplícita.
favorendo l'acquisizionc di forme dí pensicrn e dí spiritualità e dcvozioni
non cocn:n11 cul proprio parrimonio ecclesiale. e ció
contrariamente
ad
indícazioni rante volte ribadit.c dai Romaní Ponteficí cd espresse.
con
panicolare foua. già ndla Lettera Apostolica Oriemalium Dignitas di
Leone XIII.
ll
pcm:olo
dclla perdira dell'idcnwà orientale
si
presenta
paníco armen1c 111 un tem[Jo come l'attualc.
earauenzzato
da grandi
migrazio111 dall'Orientc verso
tem:
rnenutc piú ospitali. di prcvalenre
tradizione latina. t)uesrç terrc di accogl íe117a vcngono arricchite dai
patrimo111n rroprio dt:gli Oricntali cl1e vi si stabiliscono, sicché la
consen·<lJ:ione
d1
tale
patnmonio
va sostemna
e
1ncoraggiata non solo dai
rastori oriental ma anche da qucll i lann1 dei territori di imtrngrazionc.
perché mirabilmente esprime la riccheua variopmta della Chiesa di
Cr Slo.
Nclla Le<tera Apostolica
Orie111a/e
f umen
vicne particolarmente
soltolineato
il
ruolo insostituih le dei fedeli orientali cattolici, "portamri
viventi ins1cme
con
i fratelli ortodossi" della "venerabile e amica
tradizione delle Cliiesc orientali'' (n. l). Si traua di
un'espressione
che
si ncollega a quamo formulam già nel De<:reto Orientalium Ecclesiarum
tn. l ), dove si auspica inoltre che le Chicsc orientali cattolíche
assolvano la loro missione con vigore ri11novato. Cio
11011
esclude la
11
fr ( { 1r-;1 .
Et l
\L \
\T 1L
f)i:;..:L
sull : Chit:s <: oricnrali c ttnliche
Orie11taliun1
Ecch
1
. iaruu1 ó
Ctr CCC:O ca1111 31 e
1465.
2

7/18/2019 Instruzione Chiese Oriental
http://slidepdf.com/reader/full/instruzione-chiese-oriental 13/90
novità e. di
fatto.
ncssuna Chiesa. oríentale o occídentale. ha mai potuto
sopravvivere senza adattar'>Í continuamente alie mutevoli condizioni di
vita. Ma mette guardia da ogni indebiia e inopportuna prec1pitazío11e.
richiedendo che qualsiasi eventuale modifica sia non solo ben maturata.
ma
anche
1Spir1ua
e
conforme
alie
genuine tradizioni.
l2,
C ritcri
per i'i11tcrprcta::Jone (/e/l'organicf> {Jro iz rrsso
II Conc1lin precisa che 11011 si possano introdurre mutazioni nei ritl
e nelle d1sc1pline di queste Chiese. se non per ragione dei proprio
organico progresso'" ed aggiungc che quakira. per círcostanze di tempo
o
di
personc.
qucsk
fos;ew
indebitamente venu1e meno.
si
procuri
di
tornare alie a\'Ílc tradizioni'·- li Santo Padre (iiovanni Paolo [I vede in
quest(1 un
'\imbol"
dt quell'atteggiamcmo fer1110 dclla Sede Apostolica.
chc d Concil:o ha n»Í cfficaccmente ribadi P nel ch1edcrc alie Chicse
orientali in piena crnnunione con essa il coraggio di riscoprirc
e
autcntíchc tradi1iorn della pwpria identità. ripris11nando ove ncccssario.
la purc1za ( H · i , g 1 ~ 1 a r 1 ; i
1
'
1 ·
r t ; ~ : n i c \ 1
p r o ; : : r e s ~ o in (}g11i ('h1csa
sui iuris.
ln1plica tenerc
d l l O
11man1itu<1n
c cllc
radiei
tia
cui
si
é
sviluppato
íni/talmcnrc
ii
pa1r1mon10 d1
quc·src
Cliiesc. rnassimame:nc Gerusalcmrnc.
Alcssandr1a. :\ntiochia. Cos1antinnpoli. i\rmenia.
e
ncll'antico impero di
Pers ia: e
in secondo
1uugo de
llc modal ità
d i
trasmissione
d' t.al
i
tradizioni. adattak a circosianze e luoghi divcrsi nia conscrvate
in
una
COllt
llU
it;:t
i ) fµa
11
lC(l
CtH.:rclllL'
Per cspl1c11arc qucsto ;mnc1pio giova ricnrdarc un'csortazione di
Papa l'anln
VI
ai mcmbri delle Comrn1ssioni incaricate della prepara1:ione
dei
Codice dei
Canoni tlelle
Chiese Oriemali
Evocando
il
doppio scopo
dei futurn
Cod1ce
tfedclti1 alie tradi1íoni e apenura alie esigenze dei
nostro
111nndo) cg i
tis.scr\·ava con1e
ncl
prcsentarc
C(>sc
nucivc OCC:()rra
essere allenti a 1encr su Ticien1emente conto dd sistema dei patrimonio
F.c
lcsianntt.
ú.
1
" (fln\·,\SNJ P \1>l11 fl. )111t_·lia llt: a l)Ívi11:1 Liturgia in d10 arnicno 1
1
l 11ovi.:1nhrl·
1087 :
. (J,scr.·aton
Ro1rta110, ~ ~ 4 novt'tHh e 1987.
p.
t:: vt:úi ant:hc i11
Ser1i:.io
h;f(1rn1,r:_inni per lt'
( fi ie r
Orientfi , iUflfllc1ue1iH1 :1i 1u1.4X5-:;)6, p. 5.
13

7/18/2019 Instruzione Chiese Oriental
http://slidepdf.com/reader/full/instruzione-chiese-oriental 14/90
trasmesso. Qualsiasi rínnovamento. í11fattí. deve essere coerente e
eoneordare con
la
sana tradizione.
ín
modo che
le
nuove norme
11 11
appaíano un corpo estraneo ínserito nella compagine ecclesíale, ma
fioriscano quasi spontaneamente dalle normc gíà esístentí .
' Cfr P. IOI
<>VI. Di,cursn dei
18
marzo 1974: untia 1 (J975) 6.
4

7/18/2019 Instruzione Chiese Oriental
http://slidepdf.com/reader/full/instruzione-chiese-oriental 15/90
C PITOLO
l i
RICCHEZZA DEL PATRIMONIO
UTURGICO
13
l patrimonio orienta/e é piii ampio della sola liturgia
Non si deve certo favoríre la tendenza a ridurre
íl
patrímonio
specífico delle Chiese oricntali alia sola dimens1one liturgica.
L'attrazionc csercitata dalla sacralità dei riti, 'intensa commozione
derivante dall'afflato dei testi. ha potuto indurre ad una sottolineatura
eccessiva dell'aspetto esteriore o emotivo. facile luogo di rifugío per
colow
che rifíutavano alia liturgia
il
suo legame necessarío con la víta.
Cio
ha indotto. a volte. gli stessi Oricntali cattolici a percepire
come
proprio e specifico l solo patrimonio liturgico. conformandosi invece.
per
gli altri aspetti della spiritualità. alia sensibilità occidentale,
considerara come comune alia Chiesa universalc. La valorizzazione di
teologie e di spiritualità orientali. intese come parte dei patrimonio
indiviso della Chiesa universale. ê invecc una scoperta assai receme.
come lo ê l'emergere dell importanw delle peculiarità disciplinari.
La pratica della liturgia oríentale senza che
in
essa contluísca,
come nella sua espressione somrna. 1 intero patrirnonio della propría
Chiesa. rischierebbe di ridursi a pura esteriorítà.
14. minenza della liturgia
L intero ambíto líturgíco ricopre nella Chiesa. findai suoi alborí,
un ruolo di assoluta centralítà:
l
senso vivo che tutta la vita nuova di
fede culmini nella grande azione di culto di Cristo e della Chíesa a lui
unita, e infatti un elememo fondame già a partire
dall età
apostolica.
"La liturgia santa. luogo nel quale si
fa
proclamazione e
adorazione e si manifesta la comunione e la fratcrnità fra i credenti,
e
la
vera formatrice della vita cristiana e la síntesi piu completa dei suoi vari
aspeui""'. lnfatti la liturgia ê "culmen et fons"
2
della vim cristiana e la
::u GfnVANNI PAOLO li. i ~ c o r s o ai
partt cipanti
alla riunione
.ui
prohle1uí pas.turali
í.h:lla ( hiesa cattolica
di
rito
hiz.aruino
in
Ro1nania C22
g.:nuaio l 994); Osservatore
Rou1a110 22 gt:nnaio 1994 p. 5: ve<lí anché n
.) ervizio ln}úrn1aztoni
p r
t
Chiese
15

7/18/2019 Instruzione Chiese Oriental
http://slidepdf.com/reader/full/instruzione-chiese-oriental 16/90
l'esperienza della incarna1ione della fede nella cultura dei popolí, sicché
tale
CUitura e
ad Ull tempo ÍSpirazione e
frul O
della fede e,
Íl1
particolare,
della liturgia. Questa pluriformilà delle liturgie oríentali non nuoce
affatto all'unità della Chiesa. ma anzí
la
rafforza. consentendole di
affondare
lc
sue radiei nella concretezza
di un
tempo e di uno spazio
determinati.
La preghiera delle Chiese d
·orieme e
fortemente comunitaria: la
loro liturgia induce il fedele non solo a cercare rifugio e protezione
presso il Signore, ma anche ad unirsi ai suo gregge e perciô ad
integrarsi nell'assernblea. a prendervi parte attíva. secondo il rango che
gli compete. a sentirvi presente 'intera comunione dei sami. anch'essi
convocatí per íl canto di lode e di invocazione.
La vila liturgica. inoltrc. rirnane piu essenzialmente
ai
centro
delle preoccupazioní ecclesíali._espríme la fede e il suo contenuto e nel
contempo guida
la
vita spirítuale dei credenti. Ciô é apparso eon
evidenza
in
spec1e quando molte Chiese orientali. gravare da regimí
persecutorí. ilanno potuto sopravvivere e perfino rafforzarsi pur dovendo
limitare il raggio della propria azione spirituale e pastorale alia sola
celebrazionc liturgica. donde il popolo in un ceno senso ha tratto la
sostanza vívífica11te della sua fede.
16 l patrimonio liturgico nelle Chiese orielllalí catto irhe come fonte di
identità
Le Chiese onemali catrolíche. pur essendo state intluenzate dai
peso della tradízione occidentale.
nel
campo deli a liturgia hanno
conscrvato una pitl fedele conformítà alie oro tradizioni genuine. Proprio
lc
oro liturgie, restituite a maggior autenticità e vitali1à. eliminando
ciô
chc e ha alterate. potranno essere il miglior punto di partenza per una
crescíta della íoro specíficità. dalla quale attingere parole e gesti
suscettihili di toccare i cuori e di illumínare le menti dei oro fedeli nel
tempo presente.
La conservazione delle ricchezze liturgiche sarà tanto piu
fruttuosa quanto píu determinara non solo da inrerventi normativí della
Gerarchia. ma anche dall 'adesione spontanea e fedele dei popolo
crístíano. a
io
educato dai suoi pastori. L'importanza che
in
questi tempi
: : Cfr Prcghh ra
pt r
fan uu l .att:CUJlltno nella tradizinne hizantina,
17

7/18/2019 Instruzione Chiese Oriental
http://slidepdf.com/reader/full/instruzione-chiese-oriental 17/90
1 pastori siano. anche in questo campo. veri modelli dei gregge. afíinché
questo conserví la >Ua tradizionale fedeltà. va panicolarmente ríbadita.
Grande significato avrà pure l'auspicabile presenza di
comunità
monastiche vive e aueme a gustare e a proporre
l
rícchezze insondabili
dei patrimon10 ricevuto dalla tradizmnc delle nspettive Chiese di
appartenenza: "Esiste ínfattí un imrinseco legame fra la preghiera
liturgica. la tradizione spirituale e la vim monastica
in
Oriente. Proprio
per questo, ancbc per loro una ripresa ben formata e motivata della vita
monastica pmrebbe significare una vera fioritura ecclesiale. Né si dovrà
pensare che cio diminuisca l'efficacia dei ministero pastorale. che anzí
uscirà corroborara da una cosi robusta spirítualità e ritroverà
ín tal
modo
la
sua collocazione ideale"'·'.
17
fmportanza della Tradizione
neiía líwrgia
Un tale patrimonio di fede viene ricevuto mediante la Tradiz1one.
che ne garantisce
la
continuità e 'aurentieità attraverso i tempi, fin
dall anuchità espesso fin dalla testímonianza degli Apostoli. Essa viene
accolrn con cuore aperto. custodHa. tramandata. insegnata. confermata.
csplícitata dallo Spirito Samo.
Si
tratta
li un
divino deposito intangibile.
la cuí esplicitazionc edinamica. in uno scambio fraterno con altre Chicse
che ne fonda l universalità nella d1versificazione e nell adanamento.
i\pplicata alia liturgia, la Tradízíone ha mostrato nelle Chiese orientalí
una straordinaria vnalità:
la
preglrn:ra dclla Chiesa ha pcrcorso un suo
costame cammino. anche se imperceuibiimente, e non tanto sulla base d1
:11nrme dall alto - che sono 1ntervcnute multo li rado - ma proprio sulla
base di 4uesta Tradiz1one vivente.
18. iforma e rínnovamento liturgíco
li primo
dovere d1 ogni rinnovamcnto liturgico orientale. come
accadde anche per la riforma liturgíca ín Occideme. é quello li ríscoprire
la piena tedeltà alie
propne
tradizioni liturgiche. rruendo della loro
ricchezza ed eliminando cio che ne
abbia
alterato l'autenticítà. Questa
3
Ci10V \NNJ PADJJ> II Lt:n. Ap Orienralc r u 1 u e 1 1 { 2 1 1 1 a ~ g i o
l995L
27: S 87
1199SJ
77J
18

7/18/2019 Instruzione Chiese Oriental
http://slidepdf.com/reader/full/instruzione-chiese-oriental 18/90
cura
JOll é
subordinata ma precede
il
cos1ddetto
agg.iornamento.
Compito
delicato che va operato con prudenza
per
mm turbarc gli anim1. ma
che
deve esserc persc u110 coerentemente e coslantememe se le Chíesc
oricmali
cattolic ie
vugliono rímancre
fedelí al manda10
ncevuto. E
ancora ( i1ovanni
l';;olo li a
prccísare:
"Se
penamo
dovrete sfrondare
forme e sviiupp' avventiLi. derivanti
da
influenze diverse provenienti da
tradizi<mi ií:urgich<.0 e para iturg1ch.: estrance alia vostra tradizione.
ê
po>sil)ik
chc
cosi
laccmio.
alJbiare
anche
a corrcggere alcune ahitudini
pop<
liari" ''.
Si assiste
" .> ' ai
dilag:arc
d1
una 1nentalita
chc
tende a
"ioprav,·aiuiare : t::lic11..:n1,a. l c c c c ~ s i v n auiv:s1no, il conseguin1entu d1
risul1a11 con d mínimo slort.-l tl
sema un
prnfondo coinvolgimento
peN.111a:i:. Cii>
puo
í 1 1 1 l ~ r n z a r e
:1egalÍ\'atnen1e
anche
l"approccio
alia
l1111rgía.
pnsino
Oriéntt:. La
litur§'ia, invece. resta
una
scuola esigente_
clle riclm:dv
1111·ass1rnilatio 1c
progressiva. faticosa
é
rnai
picnamenlc
c ~ a u r l t a . :\ ~ ; l i e d11nt:ns1t)rh' sono part;colar1nentc scnsihili e c<)1nunità
monasrichc.
c ic-·
;10"o:H1 pPrtarc rertan10 un contributo importante alia
piem co111prc·11s1011c e ai progressu dei patrimornn liturgico. Da qui
l'oppfJflU lHir di cuin\uigerc 111 quesla t:ntnune rcsponsahilità.
ove
poss1h1k. cornu111 a 111,rna<.11chc
maschd1 e
1crnm1ni11 appartenenti
alia
n1e:d:.?s11na
lradizionc.
()ucstc cPns1dcrazioni nul:a rolgono alia giusta esigcnza di
cspnrncrc. qualllo
p1[1
po'>sibik. i Vangelo
in
modo piano e chiaro per
·1H)1l1'' c<HHen1pPrtu1co. ( ~ n i fnr1nula 11ecessita pcrtanro di una incessante
,·1g1iann1
per 1'.sscn' 111a11tcnuw
v11
a sot o il soffio
dedo
Spirilo. Ma la
Tr,,di11<llle. anchc
111 ""1
lc1tera com<:
avvicne
per la Sentrura - contiene
tesor1 ;rri111rnc1ahiii: ic sue cnerg1e vanno accolte. assimilate e uulizzatc
per irasmcncrc ai I' tH>mrn1 la pienen.a dei Mis1ero di 010. S1
1ra11a
i11 a111
di
;iarole
di
1111 rn_
proprio come
la
Paroia
dei Signore che
e
piu
1agl1cmc
d1 una spada a doppit'
tagl10
e penetra lin\l ai
punto d1
divisione
dell"ani11111 e deilu spiri10 1ci'r Eb 4.
í 2J, li
fauo di rrpeterle costantcmcnte
nella iiturgia nulla deve w,:ilere ai loro vigore e alia loro pcrenne
attual1t::\,
~ - 1 C ; l t > \ . _ \ N ~ P_\ilI J IL J)i:-,cur..;n ai
pane
:ipa:1ti ai Si11ndndi.:l Patriarl·atn
Carrolico
/ \ tnh -1h1 ; ~ ( l ; : g ( l . - . ( \ 1 iq:,0\: ()_,,e/Tutore Ron1unu. '.:.. aµ1i:-.to 1089. p 7; \'l:di a11cht:
in
ScT\'i:' I l n ( o r 1 1 1 u . ~ 1 0 1 1 i fh'r li'" ('hit ;(' (fri1'i/ffdi 'ºf1Pl7·nh.,'J){(I ai l l l l . 4 8 ~ 5 6 . p. 42.
19

7/18/2019 Instruzione Chiese Oriental
http://slidepdf.com/reader/full/instruzione-chiese-oriental 19/90
19. Studio e approfondimento previ ad ogni modifica
E'
indispensabile ricordare la raccomandazione del n.23 della
C'ostituzione conciliare sulla sacra liturgia: Per conservare la sana
tradizione e aprire nondimeno la via ad un legittimo
progresso.
la
revisione delle singole parti della liturgia deve cssere sempre preceduta
da
un'accurata
111vestigazione teologica. storica e rastorale". Dei resto.
rrorrio
la riforma liturgica voluta dai Concilio Vaticano li ha potuto
essere porta a ad effetto perché
era
stata preceduta. e u validamente
seguita, da lunghe sperimentazioni. da intensi studi storici, critico-
testuali, teologici. biblici. pastorali. culminati
nell'opera
di singoli
studiosi e di commissioni. sia a livello locale che internazionale. Senza
tutto questo non si sarebbero avute né le coordinate. né i riferimenti, né
i contenuti precisi necessari ad un valido lavoro.
20. riteri per il rinnovamento liturgico
Nel modificare
l'antica
prassi liturgica ci si deve chiedere se
'elemento
chc si intende introdurre sia coerente con il signifícato dei
contesto nel quale
s
colloca. Tale contesto
andrà
compreso
a partire
da
evemual i rich iam i
ai
la Sacra Scrittura.
ai
1 interprctazione dei
_Santi
Padri.
alie riforme liturgiche recepne. alie catechesi mistagogiche. Ci si deve
anche chiedere se tale novità sia omogenea con il linguaggio simbolico,
con le immagini e lo stile propri della liturgia di quella Chiesa. nuovo
elemento sarà accettabile se. esigendolo serie motivazioni pastorali. si
collocherà ali 'interno della celebrazione senza contrasto ma con
coerenza. quasi
ne
derivasse naturalmente.
Si dovrà
inoltre
appurare
se
esso non sia già presente. magari
in
altra forma, in un
diverso momento
della celebrazione o in altra parte dei corpus liturgico di quella Chiesa.
Ogni iniziativa di rinnovamento dovrà essere attenta a non
lasciarsi condizionare da altri sistemi. forse all 'apparenza piu efficaci. A
ció
si
riferiscono le vibranti e
riretute
esortazioni di Ciiovanni Paolo II.
rivolte di volta in volta ai fedeli delle diverse Chiese orientali cattoliche:
Non aderite con eccessiva improvvisazionc
all'imitazione
di culture e
tradizioni che non siano le vostre. tradendo cosi la sensibilità che e
propria dei vostro popolo. (
...
1 Questo significa che
e
necessario che
ogni eventuale adattarnento della vostra liturgia si fondi su uno studio
attento delle fonti, su una conoscenza obiettiva delle peculiarità proprie
dei la vostra cultura. sul rnantenimento della tradizionc comune a tutta la
20

7/18/2019 Instruzione Chiese Oriental
http://slidepdf.com/reader/full/instruzione-chiese-oriental 20/90
cristianirà copta
25
•
21
Valore ec11menico dei patrimonio lirurgico comune
Tra le míssioni importanti affidate specialmente alie Chiese
oriental1 cattoliche.
l'Orientalium Ecclesiarum
(n. 24) ed il Codice dei
Canoni delle Chiese Orientali (can.
903).
come anche il Direttorio
Ecumenico (n.
39).
sottolineano la necessità di promuovere l'unità con
le Chiese oriental i che ancora
11011
sono in comunione piena con la Sede
di Pietro. indicandone
e
condizioni: relígiosa fedeltà verso
le
antiche
tradizioní delle Chiese oríentali. mígliore conoscenza vicendevole.
collaborazione e fraterna stima delle cose e dei cuori. Si tratta di principi
importanti per l'orientamento delta vita ecclesiale di ogni singola
comunità orientale cattolica ed hanno valore in modo eminente nel campo
delle celebrazioni
dél culto divino. perché proprio in esso e Chiese
oriemalí cattolíche e onodosse hanno conservato piu integralmente il
medesimo patnmonio.
ln ogni sforzo di rinnovarnento liturgico si dovrà pertanto tenere
conto della prassi dei frat.elli Ortodossi. conoscendola. stimandnla ed
allontanandosene
il
meno possibile per non accrescere le separazioni
esistemí. ma anzi imensificando gli sforzi
in
vista di eventuali
adattamenti. da ntaturare ed operare congiuntamente. Si manifesterà cosi
l'unnà che già sussiste nel ncevere quotidianamente la stessa linfa
spirituale proveniente dall'esercizio dei comune patrirnon10
2
.
25
GH>VANNI PAnJ l l II.
)n1elia
nella reghiera deli ince11..;o nt:l rito
alessandrino-
copto 114 agos[ll
19881: L osw;rvarore
Rornano.
16-17
agusto
1988.
p.
5:
vedi anche
in
Servizio ll<fimrudoni per
e Cl1ie1e
Orimw/1 supplcmento
ai
nn. 485-556,
p. 24.
_ n Cfr G1 V1\NNI
PA 1
n [ I Discurso ai partecipanti alia riu11io11t:: sui prohlerui
pastorali della ~ h i c s a cattoli.,;.a di rito hizantino in Rninania {22 gennaio 1994 :
l Osservatore Rrunnno gennaio
1994,
p. 5: vi:di ant.:he
in Sen)izio
lnfurnur:..ionipl. r
ie
Chiese Orimra i
49
1994) 2
21

7/18/2019 Instruzione Chiese Oriental
http://slidepdf.com/reader/full/instruzione-chiese-oriental 21/90
C PITOLO IV
CüMPETEJ\ZE
E COMPOJ\E \TI
DELLA LEGISLAZIONE LITURGICA
Competenze p r rego are
l
culto
Riferendosi ai can. 657. il can. 668 2 dei C:odicc dei
C:anoni
delíe C:hiese Orientali indica \'autorità competente per regolare il culto
divino pubblico. Nclle C:hiese patriarcali, essa
e il
Patriarca con l
consenso dei Sínodo
dei
Vcscovi il qualc si avvarrà dei la collaborazione
dclla Commissione liturgica della Chiesa patr1arcale''). Va notato che
4uanto
é
st:abilito a riguardo delle Chiese patrtarcali
é
esteso dai can.
52
dei Codicc dei Canoni delle Chiese Orientali purc alie Chiese
arcivcscovili maggiori. Nclle Chiesc metropolitane .rni
iuris.
\'autorità
competente
e l
Metropolita con
l
consenso
dei
Consiglio dei Gerarchi.
ln entrambi i casi e rich1csta la previa revisione della Sede Apostolica:
in
tutte \e altre Chiese \"autorità competente é solo
la
Sede Apostolica e.
entro i limiti stabiliti dalla stessa. i Vescovi e i \oro coetus
legittimamcnte costituiti (can. 657 \). Altri canoni dei Codice dei
Canoni delle Chiese Orientali indicano il quadro delle norme comuni che
regolano
l
complesso della vita liturgica nelle Chiese orientali.
23. Ruoío dei Vescorn
La co111paginaz1one dei ruoli liturgici. alfidata all'autorità del\a
Chiesa.
si
concretizza ne\la legislazionc oclicrna
ai
can.
199
1
dei
Codice dei Canoni delle Chiese Orienta i. ove si rileva l ruolo
dei
"Vescovo eparchiale come moderatore. promotorc e custodc
di
tutta la
vira liturgica dell'eparchia". Símile impegno viene chiesto.
in
altri
canoni. ai suoi collaboratori: i protoprcsbiteri (can. 278 1 . 1 parroci
(can.
289
2 . i rettori di chiese (can.
309 .
Compito
dei
Vescovo é vigilare affinché la vita liturgica "sia
favorita l piu possibile e sia ordinata secondo
\e
prescrizioni e anche
\e
27
Cfr EO cann. 114
§ t
e 124.

7/18/2019 Instruzione Chiese Oriental
http://slidepdf.com/reader/full/instruzione-chiese-oriental 22/90
lcgittime consuetudini dei la prnpria Chiesa
sui
íuris (can.
199 § . li
Vescovo dunque non agisce unicamente sulla base dei proprio giudizio
o delle consucrudini locali, ma si riferisce ai patrimonío prnprio della
prnpria Chiesa
sui iuris.
ln questo modo l'autorità
<lei
singoli Vescovi
diventa partecipazione ad
un'autorità
maggiore che rcgola
la
v ta
liturgíca
dclla propria Chiesa sui íuris.
li
Vescovo. nell'esercítarc
il
suo mandato
di
moderatore dei la vita
liturgíca. non agisca arbitrariamente e nemmeno avvalli
il comportamento
di gruppi o fazioní, ma. assieme al suo clero, sia attento custo<le di
quella coscienza liturgica presente e operante nella memoria viva dei
popolo di Dio
alui
affidato. Come
il
sensusfideli11111 é determinante nella
comprensione della fede creduta. cosi lo e nella custodia della fede
celebrata.
li
popolo. dai canto suo. sia fedele alie indicazioni dei pastore
e
si sforzi di comprenderle in profondità e realizzarne il mandato. Per
promuoverc una migliore comprensione e celehrazione dclla liturgia si
costituiscano commissioni eparchialí di esper i. Grande importanza avrà.
neila maturazione liturgica dei
popolo
dí Dio.
la
presenza
d
autemíchc
comunità di monaci e monache onentali. luoghi dove: grazie ai dono
dello Spírito Santo.
s1a
vissuto m p1enezza il Mistero che
quotidianamente vicne celebrato nella fede.
24. Ruo/o de/ia Sede ilposwlírn
ln
ruolo importante per la preservazione e lo sviluppo armonioso
della prassi líturgica delle Chicse orientali cattoliche ha inteso esercitare
la Sede Apostolica. Esso si realizzô in vari modi che
contluirono
progressivamente nell'attività della Commissione per la correzionc dei
libri liturgici della Chiesa oríentale, crcata nel
717
e operante
in
seno
alia Congrega?ione <li Propaganda Fide fino ai 1862. Questi íntervcnti
risent1vano di memalità e c<>nvinLioni proprie dei tempo. secondo
lc
quali
si
rercepiva
una cena subordinazione delle liturgie non latine alia liturgia
dei rito latino chc vcniva considerato "ritus praestantior" Ciô puo aver
comportato mterventi sui testi liturgici oriemali che
oggi,
alia luce degli
stu<li e dei cammino tcologico, abbisognano di revisione, nel senso dei
ritorno alie avite tra<lízíoní". .'opera delle commissioni, tultavia .
.
..
Cfr
~ r l N C .
LCt tvL V.\'l'. IL
D ~ i : r .
sul lt ('hit'St:
t)fÍelltali
cauoliche
Orie ltnhun1
L·ccles1onnn 6.
23

7/18/2019 Instruzione Chiese Oriental
http://slidepdf.com/reader/full/instruzione-chiese-oriental 23/90
avvalendosi dei migliori periti dei tempo, riuscl a salvaguardare
la
gran
parte del patrímonio orientale, difendendolo spesso da iniziative anche
gravemente lesive e pubblicando preziose edizioni di testí líturgíci per
numerose Chiese onentali. Oggi. in partícolare dopo le solenní
dichíarazioni della Lettera Apostolica
Oriemalíum Dignitas
di Leone
XlfL dopo
la
creazione della Commissione speciale per la limrgia
nell'ambito della Congregazione per
le
Chiese Orientali nel 93 e
tuttora attiva, e sopranuno dopo
l
Concilio Vaticano ll e la Lettera
Apostolíca Orienta/e Lumen di Giovanni Paolo l i il rispetto per
le
liturgie orientali
ê
aneggíamemo indiscusso e
la
Sede Apostolica puô
offrire alie Chíese un servizio piií completo.
Se
la
sollecítudine della Sede Apostolíca per la vita líturgica delle
Chiese orientali
si
e
spesso rivelata benefJca nel passato, essa appare
altrettanto índispensabile nelle s1tuazioni di precarietà nelle quali versano
anche oggi non poche Chiese orientali. Proprio l'importanza
fondamentalc della liturgia come azione divino-umana che attua
la
salvezza hic et
nunc
e
la
sua natura di luogo privilegiato che conserva ed
esprime il depositum fideí motivano
la
funzione
di
custodia e di tutela
che, anche sulla prassi liturgica orientale, continua a svolgere la Sede
;\postolica: si tratta
di
garantire e difendere la fede in una delle sue
espressioni piu importanti. Tale convinzionc ha spinto alia formulazione
dei can. 657 1 dei Codice dei Canoni delle Chiese Orientali
il
quale
riserva 1 approvazione dei testi turgici alia Sede Apostolica nclle Chiese
11011
patriarcali e non metropol ítane
sui iuris
e chiede una previa revisione
da parte di essa per
le
Chiese patriarcal o metropolitane. Tale revisione
nguarda ovviamenle tutto quanto ha a che fare con
le
celebrazioni
liturgiche.
25. ompetenze
per f approvazione delle traduzioni
dei libri
liturgici
Lungo i secoli varie circostanze hanno provocam importanti
modifiche nell'ambito linguistíco. Negli stessi territori orientali, e lingue
originane si sono lentamente ma profondamente trasformate, talvolta
sono scomparse e sono state sostituíte da altre. Altre volte non pochi
fede li deli e Chiese oriental i hanno abbandonato e oro terre di origine
e
si
sono stabiliti altrove vivendo accanto a cristiani educati in tradizioni
differe111i:
col passarc dei tempo essi si sono inscriti nel contesto
culturale proprio dei luogo ove si trovavano. Spesso hanno perduro la
conoscenza e l uso delle loro lingue originarie; la partecipazione alia
24

7/18/2019 Instruzione Chiese Oriental
http://slidepdf.com/reader/full/instruzione-chiese-oriental 24/90
liturgia della propria Chiesa risultava cosi piu difficile. Per ovvíare
pertamo a questa difficoltà. sin dall'antichità lc Chiesc orientalí hanno
spesso provveduto a tradurre i propri testi lirurgici in língue
comprcnsibili ai fedeli.
l
can.
657 2 dei Codice dei Canoni delle Chiese Oriemali
precisa che il dirítto dí approvare le versíoni dei libri líturgici spetta alie
autorità competentí per l"approvazione dei líbri liturgicí stessí, dopo
averne fatto una relazione alia Sede Apostolica se
si
tratta delle Chiese
patriareali e metropolitane
sui iuris
l moltiplícarsí di eparchie o di chiese suí iuris della stessa
famíglía líturgíca che usano la medesima língua, talvolta sullo stesso
territorio. richiede normalmente che siano usate traduzioni uníformi. E
opportuno che
lc
aumrità competenti
s
accordmo
tra di loro
per
ottenere
questo scopo.
26.
Componenti dei dirltto liturgico
Riferendosi
ai
diritto lirnrgico il can. 3 dei
Codice
dei Canoni
dellc Ch1csc Orientali rimanda alie prescrizioni dei libri liturgíci.
Accanto ad esse.
íl
Codíce dei Canoni delle Chiese Orientali menziona
altre norme dí indole liturgica cmanate dalla competente autorità delle
Chiese sui iuris e non inserne nei líbri liturgici.
come
le regole (can.
668). le prescrizioni di Chiese su iuris (can. 199). le leggi liturgiche
(can. 15 2) Tuttc queste prescrizioni, quelle dei diritto comune come
quelle dei diritto particolare. hanno forza di legge. Riguardo a queste
ultime. il can. 3 dei Codice dei Canoni delle Chiese Orientali insiste
sulrobbligo di osservarle diligentemente.
17 Comp/essità dei diritto liturgico particolare
Per una interpretazione saggia e realística delle prescrizioni
particolari é necessario tener conto dei fano che, salva l organicità dei
o m p l e ~ s o nel quale si inseríscono. esse non costituiscono sempre un
insieme dei tullo omogeneo. Varie norme, tamo quelle dei libri liturgici
quamo
le
altre,
sono
srare infatti divcrsificate adattandole alie esigenze
specifiche dei diversi ambienti e contesti. Ne
ê
derivato che. di frome a
situazioni diverse.
sr
possono essere sviluppati oríemamenti diversi ed
addirittura contra<ldít Orí. Le autoritit competentí a regolare la vita
25

7/18/2019 Instruzione Chiese Oriental
http://slidepdf.com/reader/full/instruzione-chiese-oriental 25/90
liturgica hanno
il
doverc di vagliarli alla luce dei principi generali sopra
esposti. tcnendo presente.
ad un
tempo. la coerenza con le tradizioni
originali l es1genze nuove dei comesto odierno. Si tratta di un compito
delicato per il qualc si avrà cura di incoraggiarc ricerche e studi. onde
scoprire
1
significati tamo teologici quanto pastorali.
28. .a consuetudine
l
can. 1508
dei
Codice dei Canoni delle Chiese Orientali.
similmente al can. 27
dei
Codice
di
Diritto Canonico. afferma che
la
consuetudine
e
a migliore interprete delle leggi. mentre i cann. 1507 e
1509 ne
espongono
le
regole
di
utilizzaLione. Come precisa
il
can.
1507.
la consuetudinc
e
fruno della prassi continua e pacifica delle comunità
Jocali. pre11osa perché radicara 11ella vita dei popolo. Anche
a questo
proposito sará necessario un saggio discernimento per conser"are ció
che
é piií valido e stimolamc per una \'Cra fioritura cristiana
ed
intervenirc
su ciô che e supertluo o meno rispondcnte alie genuine tradizioni
proprie.
29
l.ihri liturf,:iri ed erwnenismo
li
can. 656 l dei Codice dei Canoni delle Chiese Orientali
atfcrma che nelle celebrazioni liturgiche i soli libri da usare sono quelli
chc hanno ricevuto
1
'approva,;ione ecclesiastica. Si tratta di un principio
evidente. chc pero incontra qualche difficoltà pratica. Alcune Chicsc
oricmali cauoliche ínfatt1 mancano
di una
propria edizione dei libri
iiturgic1.
o
alrneno
di
alcun1,
ed
utiliZLano n-:cessariamente
le
edizioni
in
um
ncl ie
Ch iese ortodosse comspondenti.
che
talvol ta sono
oggettívamente molto hen
curate.
Tale impiego avviene tradizíonalmente
con
la
tacita approvazione della Sede Apostolica o dí Autorítà ocali.
Qucsta necessítà, esamínata ogní cosa con prudenza, puo anchc rivclarsí
una consuetudine preziosa.
in
quanto manifestazione della comunione
parziale ma profcinda ed estcsa
che
esístc fino ad oggí tra
le
Chiese
cattolíche ed onodosse cht: provengono da un ceppo comunc. e puó
essere
un
germe dinamico per
il
ricupero della comunione piena.
D'altronde
non
poche edizioni d líbrí liturgici curate 2 Roma sono m lora
ap;m:Z?ate ed usate daí fratelli ortodossL
E da
ev1tare comunque ogní
dílferenziazione non ncccssaría tra i lihn líturgici dellc Chíese oríentali
26

7/18/2019 Instruzione Chiese Oriental
http://slidepdf.com/reader/full/instruzione-chiese-oriental 26/90
cattolichc e di quelle or1odosse. Si auspicano invece. nella misura dei
possibile, edizioni comuni. li Papa Giovanni Paolo l
afferma.
rivolgenclosi nell'occasionc ai cattolící della
Chiesa
armena: "Mi e
particolarmcnte caro auspicare che lo studio com une della 1 turgia e dei
sm'i
neccssari adattamenti possa essere un
campo
privilegiato
<li
col lahorazione fra Armt:ni cattolici ed ortodoss i
2
.
Tale auspicio viene nbadito nuovameme in termini generali nel
n.
l 87 dei
Direnorio
Ecumenico che
raccomanda l'uso
di testi limrgicí
comuni con altre Chiese o Comunità ccclesiali perd1ê "quando dei
LTi'itiani pregano insicmc, con una sola voce, la [oro comune
testimonianza raggiunge
1
cieli e va intesa
anche
sulla terra".
30.
Direuori rn1echis1ici e liturgia: catechesi e mistagogia
ll
can. 621 1
~
dei Codicc dei Canoni dellc Chiese Orientali
tratta dei Dircttor: cmechist1ci che
dehbono
es.,ere elahorati ncllc Chie'ie
pamarcali e
n ~ e r r o p o l i t a n e :
esso chicde chc si tenga conto dell'indolc
spcciale delle Chiese
oncntalí. in
modo che
ncll'insegnamento
tlella
catechcsí risplendano
l'irnportanza
della Bibhm e della liturgia e le
1radiz1oni della propría Chiesa
rni
iuri \
nella pmrologia,
nell'agiografia
e nella stessa iconografia. Va ribadi10 che
in
Oriente. come oggí viene
raccomandato anche nella Clliesa occidentale, ia catechesi non
puo
esserc
disgiuma dai
la
liturgia.
po1cl1é
da questa. come mistero dí
Cristo
in
actu
cclcbrato, trae ispirazionc. Taie
ê
il metodo adottato
da
non pochi Padri
delta Cl1íe;;a nella forma1ione dei fedeli. l'.ssa si esprime in "catechesi"
per catccurneni e "rnistagogia" o "catechesí 1111sragogica"
per
gli iníziarí
aí Místcn dívini. ln questo modo i redeli sono co111inuamente guidati alia
riscopena
gioiosa della Parola e della morte e ri;;;urrczinnc dei oro
S1gnore a cui lo Spiri10 dei Padre li ha intrndotti. Dai la comprensionc dí
quanto
celebreranno
e dalla ptena assimilazione
d1
quanto hanno
celebratn
e'si ricavano un progctto di vita: la misragogia i: dunque íl contenuro
ddla
oro c'i1stenza redenta. santificara e sul la via della dívínizzazione
e,
ín quamo
tale, ê
fo11dame11to
della sp1ritualita e dclla morale. Si
raccomanda dunque
chc.
concretamente, i percorsi carechistici dclle
:
(JlíJ\'1\:-.l'.\ PAul o IL ()n1elia nclla
[)ivina
Liturgia in rito anneno
121
Hnventhri:
l:JF 7 : l. ().\1-cr\·arorc Rourüno 21-24 noven1hre 1987. p ti; vedi ancht' in Serri::Jo
f t ~ / ó r u 1 a : : i o 1 1 i per e ( ~ u e . ' e ()rienra i, supplt'1nc-nrn
ai
nn. 48_.;_ 156 p. 6.
27

7/18/2019 Instruzione Chiese Oriental
http://slidepdf.com/reader/full/instruzione-chiese-oriental 27/90
singole Chiese orienrali cattoliche abbiano come punto
di
partenza
le
proprie specifiche cclebrazioni liturgiche
8

7/18/2019 Instruzione Chiese Oriental
http://slidepdf.com/reader/full/instruzione-chiese-oriental 28/90
CAPITOLO V
LA
CELEBRAZIONE
LITURGICA
COME ICOI\A DELLA
CIUESA
3
i
l
Chíesa assemb ea orante
li libro degli Attí degli Apostolí descrive la vita dei prírní
crístiani: "Erano assídui nell'ascoltare l'insegnamento degli Apostoli e
nell 'unione fraterna. nclla fraz1onc dei pane e nelle preghíere (.,,). Tutti
coloro che erano diventati credenti stavano ins1eme e tenevano ogní cosa
ín comune ( ... ). Ogni giorno tuttí ínsieme frequemavano il tempío" (Ar
2.42.44.46). Vi si riconoscono trattí caratterístici dei culto liturgico. teso
ad ascoltare la Parola di Dio annunziata dagli Apostoli e a cantare le lodi
divine in mezzo alia Chiesa (cfr Eb 2.12 . nonché a formare
íl
Corpo di
Cristo. ' umco Pane" dai molti. nella partecipazíone comunitaría ai Pane
spezzato e alia
Coppa
della henedizione (cfr ICor 10.16-17). segno
sacramentale supremo fino alia
consumatíone dei secoli.
Ne emerge l'aspetto comunitario di una assemblea riunita attorno
agi Apostolí. mrnistri dclia Nuova Alleanza. che rivelano
il compimento
delle prornessc nella
permna
ckl Cristo crocifisso e risorto. Nel periodo
subapostolico. lgnazio di Antiochia ci presenta la stessa visione della
Chiesa orante: "Come il Signore non fece nulla senza il Padre con il
quale e uno. né da solo né con gli Apostoli. cosi voi nulla fate senza il
vescovo e i presbiteri .. , accorrete mtti
come all'unico
tempio di Dio,
intorno all'unico altare che ê l'unico Cristo che procedendo dall'unico
Padre é rítornato a lui unito" '.
Anche se in Oriente
ê
fíorito e continua a fiorire il monachesimo
eremitico. tuttavia l carattere comunirario della preghiera ê un tratto
fondante della spintualttà orientale: il fedele situa la sua vita spirituale
nell'azione liturgíca. Questa caratteristica va mantenuta e ravvivata nel
cuore dei cristiani. anche per evitare l'insinuarsi nei fedeli della rícerca
di spírítualità spesso estranee alia propria tradizione e talora alia stessa
fede cristiana.
'
11
IGNA/ío PI 1\l\TlnCH .\, euera ai . 1-fugne.\ii VIL ~ 2 : SCh 10 A. 84-86.
29

7/18/2019 Instruzione Chiese Oriental
http://slidepdf.com/reader/full/instruzione-chiese-oriental 29/90
L
'ü1rnris1í11
fÍI
la C Jíern
La prc,dlicra li1urg1ca ê s1curarnen1c conforme
cd espnme
perle11ame111c
1autentico dcpos ito dc la lede. secondo 1
an1
•ca espress1onc
dclJ'/11dirn/11s:
lcge111
crcde11di
lex
sra11m1
.rnpplirnnd(
cornunementc
rn11e11na10 111 /n·
ur.mdí /ex credendí. La Chicsa
dunque s1
autoc01nprcndc
in
profonditii propno a panírc dalla
>Ua
natura di
assc1nhka
cekbrame.
ln qucsttJ senso 11 11 bisogna dimenticare che. se
la l'híesa fa l E u c ~ r i 1 i a . l'l.:ucarisría fala Chiesa
ai
purno da
clive111arc
criteío di co11 á111a rcr la
.1tcssa rena dottnna.
come
rícorda lrcnco di
Lionc: "li 11\lstro pensiern é in píeno accordo con \'Eucaristia e
'Eucaristia.
a
sua
vtilia.
conl'erma ti nostrn rensicro ''
JJ. /,a
.1Jar1eci11fr:.ionc
utfi\ {1
t l f i f ~ t l e l i
1 'apo:-,tolo Paolo esor1a í Roma11i a índirizzare a Dio un cultD
spirí1ualc, otlrcndo
se
qcss1
in
>acritic1\l vi1c111c. santo e gradito a Dio
dr
R11111
12. 1). 1 ·apthtnlo l'icrro l'lprendc la stcssa arnmnnizionc quando
;.,crivl·
chc
s1;111lo "p1c1re
,·1vc per la
c n ~ 1 r u 1 1 r H 1 c
di
un ediric10
spirítuale.
rcr
un
'<1ccrdo1io
sa1'1".
pt'r
otfrire
sacrif1c1
vpiri1uali
gradí11
a
Dio.
per
meun
di
Ciesl1Cm1<1"r1 P1
2.5 . (
lffrirc insieme íl culto gradito
ai
Padre
mcdiame íl i'íµlío 11c\ o Sp1r110 Santo
i:
dunque. ad un temrn. diritto e
dovere dei ha11ena11. Si deve
:1c,t:lllln forrnarc I;; coscienza dei fedei i
e
predísrnrre lc 1m1dalità
e
glí spa11 necessan affinché questa
partecipazinne sia
completa e dunquc altlva. pícna. devota, iniclli) entc
e lrun11osa. S
1 cu
r i qu
1
d i chc.
dopo
u aliemo csame storico dei rit
í.
siann rcsri1uíte ai popnlo quelle 1xtr1í chc
11eí
corso dei tempo sono srate
1mrropriamemc
1rn1ratlé'
ac esso.
()ua1111
sono incancari
d1
qualche
m1nis1cw
1prcsh11er1.
d1acoJH. leunr1.
cantor .
commcntatori, il
coro.
ecc . 11011 dehbono 1nfaH1 sostnuíre ma ,:u1dare tutta 1 asscmhlea. in
modo chc essa possa esprimcre anche esternamente la sua rarrecipazínnc
nel
modo dovuto. Si c1
i1i
rnó. ai tempo stesso. di attrihuire
ai
pnpolo
paní
chc <,onn di precis;r C(lmpctc lla dei vacri ministri.
;
1
1 1d;;·u1u,· 1.ap.
'<
11S 2-. 6· 1
Jlf.
{ ~ f r a1h.·h:: Pi\1
)'-;l'l
l{'
1
I l i ; \ v i - 1 1 \ ~ L \ . D<
1
rncatio11f
1
i1111n ía11 gentiiun l
'/
: \
_
66.-l ( '.
30

7/18/2019 Instruzione Chiese Oriental
http://slidepdf.com/reader/full/instruzione-chiese-oriental 30/90
34. Le asse111blet
ii111rgirhe
sono gerarclzicamente ordinate
Le
assemhlee IHurg1che
dc;bbo ío
esscrc ordínate. Era questa
un;i
preci.'<1 norma deli'
Amiw
Temunento.
ctime
già si
rílcva
spec1a\1nente
nel
Lcvi11co
e
ncl
lihrn
Nu111e11.
e sarà
ckvala
a prceetto apostolico
da S. l'aolo: "Tullo avvcnga tlccorosamrnte e con ord1m:" ( Cor
14.40)
quando
s1
celebra
11ell'as.sc111hka.
Come í primi cristiani ascoltavano gli
Apmtoli. c:os1 1 Vcscm·í
lon1
smu:ssori guidavano
le
riunion1 cli
preghicra pcrsonalrnerne o per 1\ rranrne di presillleri o díaconi. Quanto
al cotHenuhJ dclh.'. cL: chra11oni. csso era deter1n1nato in parrc da
fortnule
e
da r11i
credimri
dai
passato -
dall'Alli1e11 Tesra111en10 e dalla
1radíz1onc
giudaica . enrnpresi a la luce dclla Riselazionc crístiana: ín pane si
trall<\\a
di cn:a1ío11i
posteriori rcdatte sía
da) li
autnrí dei Nunvo
r·cstarnemo.
ª d a au1orí successí'
í. ma
scmpré sérificate dall'autorità
e
dai
sem11. fí <lc1
dei
pnpoln
cris1iano.
li can.
7
* dei Codicc dei Cammi dcl\c Chiese Oriéntalí ricorda
chc tuttí í ledcii crisriaui pariccip;rno alia (;mzione sacerdotale di Cri.sto,
e 0.11110 pcrci,\
tu1t1
c:criutan ai culto. li can. 17 affer111;1 111ohrc· "J fedeli
crist1an1 hanih' ·J d r ~ \ l J1 l"·;crc1:a "c dchi1anit"Hle
il culto
di\·int)
secnndo
lc prcscrilíoni dc 1a pr()pria {'hicsa sui iuri l e dí seguirc una propria
forma
di
vit:1
sp1rn11ak.
clw
sia
pen'\
in
accordo
con
:a
dn1trina
della
Chicsa .
Cíascuno tki fedcli. pen'>. csercita
li
culto
divino nel modo chc
gli ,, pniprio: lc as'i,:mh\cc cu'.1uaii sono
cprnpostc
dunque di varie: parti
C01l1l' Ull
corrn
e C0111ptlSIO d; membra dl\í. 'fSC cile COSIÍILIÍSCOl10. UllC
111s1emc. so1<1 cs"'I'<'
Vl\Clll<' (cfr Cor
12. 12-31í.
qucs10
modo
ruttt) d
curpo
tll'll'assc:111biea lí1urgica. ben cnn1paginato e C í ) i n e ~ \ \ )
mediante
ia
collahnr:in<'ll<' d1 ngni g1u11tura. secomlo \'energia propria dí
0 ~ 1 1 1 1n'"·1nbr1.1. pia·, cr:.:7.cCfç_' ~
arrívarc
ali
unità dêlla
fede
e
dc la
cu11oscc111a
d1
C··l\t<l.
c,·11ando
i
1
riscl110
dí
csscrc portato
qua
e
là
da
quaisia;,i vemo
dí
do:trma 1cfr Ef . . 13-\ 6).
3

7/18/2019 Instruzione Chiese Oriental
http://slidepdf.com/reader/full/instruzione-chiese-oriental 31/90
CAPITOLO VI
CONSIDERAZIONI GENERALI
SUL
C l
LTO DIVINO E 1 SACRAMENTI
35. Ele
menti della vita
lirurgica
Ogni giorno. in piii modt ed
in
momenti diversi. la liturgia
"edifica quellí che sono nella Chiesa
ín
tempio santo nel Signore,
ín
abitaz1one
di
Dio nello
Spirito ''.
Momenti fondamentali della vita
lírurgica sono i sacramenti. Essi non sono pero isolati, ma ínseriti in
un
contesto che
li
prepara e ne estende l'azione e l'efficacia. Oi grande
importanza
é la
prcghicra che illumina
le
varie parti della giornata e della
corona dell'anno.
Nel
Codice dei Canoni deite Chiese Orientali essa
prende l nome di "Lodi Divine". e comporta, oltre all'eulogia. la
supplíca e l'ascolto della Parola di Dio. Lc Lodi Divine quotidiane hanno
la
lunLione
di
far risplendere
ín
ogni momento della giornata la grazia
divina che protluíscc dai Mistero Pasquale celebrato per eccellenza nella
celebrazione eucarística. Altri clementi sono gli edifici sacri, con lc
disposizioni archite1toniche. glt arredi,
le
suppellettili, le ícone sacre,
come anche
lo
svolgímento cerimoniale delle varie funzioni.
36. anno liturgico
li
ciclo delle feste annuali, quello che reca
ai
centro la Pasqua e
quello che si articola nelle feste dei mesi, il ciclo settímanale e quello
quotidiano. lo stesso ciclo deglt avvenirnenti della vita segnato dai
sacramenti. si compenetrano e
si
sostengono reciprocamente
per
costituire una mírabile trama, che rende presenti í vari momenri della
storia della salvezza e ne permea tut a
la
vita spirituale dei fedeli. Si
e
cosi anicolam il calendario delle varie Chiese oríentalL caratterízzato
da
una sapiente arrnonía spírituale.
Oltre alie domeniche e alla festa annuale della Pasqua, altre feste
vengono celebrate con maggior rilievo in tutte e Chiese orientali. l can.
CoNc
ECllf\-1. VAT.
IL
(\1sr.
:..ulla sacra liturgia Sarrosancturn Conciiiun1 2.
32

7/18/2019 Instruzione Chiese Oriental
http://slidepdf.com/reader/full/instruzione-chiese-oriental 32/90
880 * 1 dei Codícc dei Canoní delle Chiese Orientalí specifica che la
loro costituzione,
il
loro trasferimento o la oro sopprcssíonc dipende
unicamemc dall 'autorità suprema de lia Chiesa. Cosutuirne. trasferirne o
sopprimerne altre compete all'autorità a cui spetta s1abilíre il diritto
panicolare. tenendo sempre conto dell'obbligo di
cmtodire
i
patrimonio
proprin e dí nnn ammettere modífiche se nnn per raginne dei proprío
organico progresso"'.
Alcune kste piu importanti sono considerate feste di precetto, ed
alcune di queste sono comuni a tulte
le
Ch1csc oricntalíi'. ln queste feste
1 ledeli cristiani hanno l obbligo di partecipare ai culto divino e di
astenersi dalle attività che impedirebbero detta partecipazione
3
.
Accanto
ai
giorni di festa, cd abttualmente in preparazione alia
oro celebrazione, si dcbbono pure osservare quelli detti di penitenza",
durante i quali i fedelí cristiani hanno J'obbligo di osservare il digiuno
e l'astinenza nel modo stabilito dai diriuo particolare della propria Chiesa
• •
' \X
s
uns ·
Se in tempí recenti s1 fossero introdotte nei calendari delle Clnese
orícntali canoliche feste o digiuní provcnienti dalla liturgia latina o da
altrc litur)i ie nnn cnerentí. st provveda_ con
prude111.a
pastnrale, a
rc\U:uire
a: cakndanll la
sua struttura
trad111011ale.
elimrnando gli
clémenti 1ncompatihiiJ
rnn
lo spiriro c con l'indole dei patrirnonío
orientale.
Fino a che tra mtti i eristiani non si sarà gíunti
ai
desiderato
accordo circa la fissazione di
un
unico giorno per la comune celebrazione
della festa
di
Pasqua. va incoraggiata la prassi. già in uso presso alcune
comunità cattoliche che vivono in paesi a maggioranza ortodossa. di
celehrare la Pasqua nel giorno nel quale viene celebrata dagli Ortodossi,
conformemente alie indicaztoni formulate dai Concilio Vaticano li
nell'appendicc della
Sacrosanctum Conci/ium
e
111
Orientalium
Ecclesiarum n. 10
Ció. oltre a costítuire
un
segno di fraternità
ecumenica. consente ai fedelí cattolici di inserirsi armomcamente nel
clima spiritualc comune, che spesso si percepisce anche nella vita cívíle,
q
Cfr
( ( F .()
Latl. 880 §
2
1.:hc richiatua il i:atL 40 9 L
"
( f r
il
( ; l lL 880
§
3 dei CCEO che c elenca tutte.
' Cfr
CCEO can.
88 l.
'
fr
CCEO c:m. 880 R§ l-2.
''' Cfr CCEO ca11 8 ~ 2
33

7/18/2019 Instruzione Chiese Oriental
http://slidepdf.com/reader/full/instruzione-chiese-oriental 33/90
evitando
una sfasatura
impropria.
37 Finali; ; azione i rappono
con
if
Signore esu
Nello studío e nella mistagogia ai popolo sui sacramenti come su
tutte le celebraziom liturgichc dei la Chiesa. la norma principale ê sempre
ritrovare
il
nesso funzionale e imprescindtbíle
con Cristo Signore.
Nei
van
momenti
deli
'anno
liturgico.
vengono evoca i
i principal
i
avvenimenti della storia della salvezza: quellí deli' Antico Testamento che
trovano il loro
compimento
m lui. quelli dei Nuovo Testamento che
percorwno
'intera
víta di
Cristo mentre
egli viveva tra gli
uomini.
dava
ad essi 1
comandamenti
della salvezza e li
guídava alia
conoscenza
dei
Dio vero''''. e quellí dei telll[JO della
Chíesa
durante il quale íl Signore
continua a
compierc
merav1glie nei suoi santi. Cio vale in panicolar
modo per
i
sacramemi
nei quali. i vari modi. egli ci purifica
nell'acqua,
cí santifica ne lo Spirito e. nel mistero dei suo Corpo e dei suo Sangue.
ci ha lasciato il memoriale delta sua passione
[JCr
la nostra salvezza.
J8
Le rela: íoni tra
la
lir11rgia
e
e
e v o ~ í o n í
Le Chiese orientali hanno sapu o tradizionalmente integrare nelle
loro liturgie elementi vari
che rispondono
alia scnsibilità dell'anima
popolare. Possiedono formule e forme devozionali proprie.
meno
precisate. píu individual e forse piü tactlí. come
oraziom
giaculatorie,
celehrazíone di ufficíature a contenuto particolare. venerazíone della
Santíssima Croce.
dellc ícone. delle reliquie.
dei santuarí,
uso di
candele.
incensamenti. e
talora anche offerte
d
ammali.
ma
queste
manifestazioni
di pietà sono ahitualmente rimaste collegate con la vita liturgica, vi
trovano
1spirazione e. in un
certo
qual modo. vi s inseríscono. Sta
prohabílrneme tn 4uesto la ragione per cui non si
e
in
generc
sviluppato
un
complcsso
di devozioni parallele ai culto ufficiale, come ín Occidentc.
Le Chiese orientali cattoliche. tuttavia, hanno recepito non poche
devozioni
propríe
della
Chiesa
latina. non
appartenenti
quindi alia
struttura [radizionale dei
culto
orientale. Non
ê
bene
che
le
devozioní
particolan.
che contribuíscono alia
vi ta S[Jirítuale dei fedei
i
risultino
;
Cfr Anafora hlzantina
di
San Basiho
34

7/18/2019 Instruzione Chiese Oriental
http://slidepdf.com/reader/full/instruzione-chiese-oriental 34/90
estranee ai patrímonio propno di ciascuna Chiesa: se dunque si
sviluppano
indipcndentemente da esso
possono
facilmente dare luogo a
forme dt spirítualità "parallela".
Ma
poiché queste devoz1oni sono
ormai
molto díffuse nelle Chiese orientali catmliche
e
di fatto
nutrono e
confonano
i
oro fedeli. sarebbe una grave imprudcnza e segno di
scarsa
sensibilità pastorale
il
ritencre di doverle esrirparc alia leggera. Le
autorítà delle Chiese sui iuris promuovano concretamente un'autentica
fonnazionc mistagogíca dei fedeli e.
in
primo luogo. dei ministri, a una
spiritualità che sgorghi dalle tradizioni liturgichc proprie. Arricchiti
da
qucsta migliore formazione. i fcdeli diventeranno progressivamente piu
capaci di vívere o riscoprire le ricchezze della
propria
liturgia. ln questa
a1 io11c pastorale ci si dovrà íspirare a quanto raccomanda il n. t 3 deli a
Costituzione conciliare suita sacra liturgia: "l pii eserciLi dei
popoto
crisuano ( ... J siano ordinatí in modo da essere in armonía con la sacra
liturgia. derivino ín qualche modo
da
essa, e ad essa. data la sua natura
di gran lunga superiore. conducano il popolo cristiano.
ln ogm caso si tenga presente quanto s1abil1to dai can. 656
*
:
l libri di preghiere o di devozioni destinati all'uso pubblico o
privato
dei
fedel1
cnstiani necessitano della licenza ecclesiastica."
39. Presrrizioni ronriliari sui sarramenti
Preoccupato di salvaguardare e di far fiorire le preziose tradizioni
orícntali. il Santo Concilio Ecumenico conferma e Ioda e. se occorra.
desidera che venga ristabilita J'antica disciplina dei sacramenti vigente
pre550 lc Chiese oriental;, e cosi
purc
la prassi spettante la loro
celebrazione e amm111istrazione "
4
. Nei nn. 13 18 di Oriemalium
Ecclesiarum
vengono
precisate alcune indícazioni piu urgentí. che
possono e
debbono
servire da modello per i criteri da usare in altri casi.
Cio estato realizzato
almeno
parzialmente a livello di diritto comune nel
Codicc dei Canoni delle Chiese Oriemal1.
ma
deve ancora essere
prec1sato.
sopranutto
a livello particolare. dalle
autorità
deite diverse
Chíese
sui íuris
li Concilio.
in
particolare, non si accontenta di confennare e
lodare l'antica disciplina vigente presso le Chiese oricntalí ma desidera
t\l CoNc. E:.C llfl.-1. \'AT. II, D:::..:L
sull
Chies:: oricnrali cattol che Orientaliutn
cclesiarunL 12,
35

7/18/2019 Instruzione Chiese Oriental
http://slidepdf.com/reader/full/instruzione-chiese-oriental 35/90
che venga ristabílita là dove sia venuta meno. Percio. nel rívedere il
dirítto prnprio. lc varie Chiese su
ur s
dovranno tcncr conto di questo
desiderio ed intraprenderc coraggiosamentc. anchc se prudememente e
progressivamente.
il
recupero
di
elementi che sono andati perduti,
murando. se necessario. la prassi e
il
diritto piú recenti. laddove essi
fosscro in dissonarlLa con i principi stabiliti. anche se si trattasse dí
modifícare decisionr prese da Sinodi o di allontanarsi
da
indícazioni date.
ín
tempi diversi e per varie ragioni, dai Dicasteri della Sede Apostolica.
40.
sacramenti azioni dei a Chiesa
La
Chicsa nclla qual e Dio si riH:la costítuiscc.
in
qualche modo.
l sacramento dai quale derivano i singoli sacramenti. Secondo
il
can.
673 la cclebrazione deí sacramentl
e
az1onc dclla Chiesa. e cioê
dell'assemblea di tuui i membri dei popolo di Dio. dei Corpo di Cristo
"ben compagmato e connesso. mediante
la
collabora7,ione di ogni
giunwra. secondo 'energia propria di ogni membro"
(Ef 4, 16).
Ciô
comporta una partecipazione attiva dt tutti
1
fedcli alia celebrazione. E
importante che questa partccipa7ionc di tuttí i membri dei popolo di Dio
nella dínamica dclla
cdcbrazionc
si compía
e
manifestí sempre nella
celebrazionc dei sacrarncnri chc sono le azíoni culmínanti della vita della
Chiesa.
41. Sacramema ità dei creato
li can. 667 dei Codicc dei Canoni delle Chiese Orientali afferma
che la Chiesa ha
1
obbligo di dispensare i sacramenti "per comunicare
sotto
un
segno visibile i misteri di Cristo". e che
in
essi "il Signore
nostro Gesú Cristo santifica gli uomini
in
virtu dello Spirito Santo
affinche diventíno
in
modo singolare veri adoratori di Dio Padre. e li
111nesta
a se
>tesso
e alia Chiesa. suo Corpo",
1
sacramenti comunicano
dunque. anzitutro,
i
misteri dí Cristo. vale a dire tutto cio che egli ha
compimo sulla terra per anuare il disegno nascosto da sccoli nella mente
di Dio creatore dei ' universo (cfr
Ef
3, 9-11) "di ricapitolare in Cristo
tum: e cose. quelle dei cielo come quelle della terra"
(E '
1.10 .
e
renderei "santl ed immacolati ai suo cospeno nella carità" (Ef
1.4).
l mistcri di Cristo ci vengono comunicati attraverso segni visibíli.
1 sacramentí sono pertanto il luogo ncl qualc lc cose creatc vengono
36

7/18/2019 Instruzione Chiese Oriental
http://slidepdf.com/reader/full/instruzione-chiese-oriental 36/90
assunte
per
il rendimento di grazie a Dio raggmngono cosi la pienezza
dei loro sígnificato. L economia della gra1ia <livina dispensata agli
uomini si
compie mediante gestí e parole (cfr At
l
l), valorizzando gli
"elementi cosmici":
il
corpo umano. anzitutto: poi 1·acqua. l olio. il
pane.
il
vino: gli strumenti
come
la coppa eucarística: 'edif ício sacro
con quanto rappresenta e racchiude
ai
suo interno, soprattutto la croce e
lesante ícone: gli stessi tempi e luoghi sacri. Tali elementi sono assunti
dai S1gnore Gesú mc<liante lo Spirito Santo. da lui ricapitolati e affidat i
alia Chiesa come strumenti di sacrarnemalità salvífica.
La
grazia dello
Spirito Sanlo si serve infatti di cssi per la redenzionc e
la
santificazionc
dell'uorno e dei cosmo (cfr Rom 8.
16<:>5)
,1erchê sia reso a Padre il
culto degno. ln questo contesw acquistano llllto il loro significato lc
benedizioni e gesti 1 turgici_ Nella teología della liturgia. e dunlJue nella
mtstagogía ai popolo, tutto questo <leve esserc materia importante li
riflessione e di spieguione.
37

7/18/2019 Instruzione Chiese Oriental
http://slidepdf.com/reader/full/instruzione-chiese-oriental 37/90
CAPITOLO VII
1 SACRAMENTI DELL INIZIAZIONE CRISTIANA
42. Legame fra i sacm enri de/l fniziazione
Un 'indíca?ione dei Codice dei Canoni delle Chiese Orientali chc
si discosta da frequenti usi e persino da legislazioni particolari degli
ultimi sccoli e l affcrmaz1onc dcllo stretto lcgamc esistente tra i tre
sacramentí deli' lniziazione Cristiana. quale deve risultare anche dai modo
di celebrarli. L ·111iziazione e
in
realtà. celebrazionc unítaria e
indivisibile dell'ingresso alia vita
in
Cristo. nella comunità che vive
in
lui. Questo ingresso. iniziato con la
prima
chia mata alia fede. raggiunge
il suo puntu cuhmnantc ncl Mistero Pasquale <li Cristo. nella cui morte
si viene immersí po;r risorgere nella sua risurrezione che rende fígl i dí
Dío e tempio dello Spiríto. "lfnti" dallo Spírim per
e
opere dei Rcgno,
i
ê resi cosi idonei a partecíparc ai banchetto dei Regno. Ció motiva il
de tato dei cann. 695 e 697 che prescríve 1 amminístrazione congíunta o
comunque poco distanziata dei tre sacramentt dei Battesimo. della
Crismazione coi santo Myron e
d<:lla
santa
l omumone.
Secondo la domina e la prassi dclla Chiesa antica, ispirata ai
Nuovo Testamento. t'edeie che acrnglteva íl dono cscatolog1co dello
Spirito dei Risorto acccrtava chc
il
mcdesimo Spirito operasse nella sua
persona l'ass1milazione a Cristo Signore. La rinascita battesimale a figlí
di Dio. eredí dei Rcgno. giustificati. redcnti e santificati. comportava
l'inserimento a pieno
molo
nel popolo di Dio. li "segno" supremo di
questo evento era l'ammissione ai convito dei Regno. Tale indivisibile
sacramento era dunque di necessità conferitu. con la massima coerenza.
ín un unico contesto cclebrativo,
l fedcle era tale da questo momcmo. con tuttí í titoli
ele
funzioni
che la sua vna nuova in Cristo e nello Spirito (cfr Rom
8,
9) comportava.
senza esclusione. Unica cclcbrazíone dunque. perché unica índivísíbile
opera dcllo Spirito dei Padre e dei Fíglio. Tale usanza
é
stata praticata
nella v1ta d1 tutte
te
Chiese dei prími secoli' .
4
; c·rr ad esetnplo la Trruli::Jone Apostolicu <li frpulitn SCI i 1) inH rnn
all a11110
217: parilut.:rui
lt :
c a t t : L ~ 1 1 : s i ban..:sini.ali d..:i patlri t l O r i ~ i u e e J'Occídcuté e lt: :.uc..:::ssive
.,;a(tCht:sl
n ü ~ t a g t , g i t : h t : .
38

7/18/2019 Instruzione Chiese Oriental
http://slidepdf.com/reader/full/instruzione-chiese-oriental 38/90
Per cause storiche e culturali tale prassi tu abbandonata dalla
Chiesa occidentale e
1
ínízíazione battesimale
ví
fu conferita ai ranciulii
ín vari momentí successivi. t amico uso si conservo invece intatto e
ínínlerrottamente in Oriente. Questo legame é cosi forte che, in
11 11
pochi comesti, col termine "Battesirno"
si
intendono abitualrnente tutte
e tre
le
fasi dell'lniziazione Cristiana:
e
questo íl titolo che le ê
attribuito in molti eucologi manoscríttí o stampati.
Questa prassí ê srata muta a neglí ultimi secoli in diverse Chiese
oricmali cattoliche sono pressio111 esterne, sulla base di significaii
spirituali e pastorali mutuati dai Latini, comprensibilí ma estranei a un
organico progresso e non in linea con
il
dinamismo proprio del
patnmonio oriemale. Là dove la prassi tradizionale ê andara perduta,
l'applicaLione delle normc prescrittc ín questa materia dai Codíce
chiederà una vera riforma. analogamente a quamo la Costituzione
conciliare sulla sacra liturgia richiedeva alia liturgia latina. Pur senza
agire con precipitazione. si dovrà disporre anzitutto uno studio
approfondlto della prassi antica. qualc si desume dai manoscritti e dai
testi a stampa a ciô relativi. redatti da Oriemali cattol1ci ed anche
<'riodossí
Si
terrà conto anche della prassi ancora in uso presso gli
Ortodossi. Si curerà la necessaria istruzione. perché le mQtivazioni
possano essere comprcse da tutti: clero. teologi. popolo crisriano. Mentre
sí introduce la prassi da restaurare. si avrà cura dí 11 11 tralasciare la
necessaria progressiva catechesi dei fa11c1ulli neo-mmatL appena siano
ín grado di avvícínarsi alia comprensione dei misterí delta fede, e di
prolungarla fino a quando pervengono a maturità. Già la panecipazione
dei fanciu lí a momenti anche hrevi ma regolari delle celebrazioni
liturgichc é di per sé elemenro prezioso di catechesi. perché li introduce
concretamente nclla vita della Chíesa. con una inizíazione torse poco
nozionistica o raúonale
ma
efticace. inserendoli in
un
clima celebrativo
dove i gesti che
\ t
si cornpiono introducono realmente alie realtà
invisibili. L'intero processo richiederà anche uno sforzo creativo per
collocare adeguatamente la nuova prassi nel contesto della vita attuale.
Si tratta dí
un
íntervento non facíle, ma indispcnsabile
se
si vuol
veramemc rivitalizzare í patrimonio proprío, a vantaggio della Chiesa
universale.
43. Significa O 1eo og1co dei sacramemi dei
lnizia;jo11e
Nel Battcsimo la persona ê
1
iberata dai peccato, rigenerata a vi ta
39

7/18/2019 Instruzione Chiese Oriental
http://slidepdf.com/reader/full/instruzione-chiese-oriental 39/90
nuova. rivestita di Cristo ed incorporata alia Chiesa"'. nella Crismazione
col santo Myron e segnata col sigillo dei dono deli o Spirito Santo"". La
sua piena iniziazione viene ultimata con la recezione dell'Eucaristia,
sacramento non solo della comunione dí índividui con Crist0,
Capo
dei
Corpo M1stico. ma anche della comunione fra tutti i fedeli. mernbri dei
Corpo che vive la nuova vita in Lui. li nutrimento dei Corpo e dei
Sangue dei Verbo incarnato porta a perfezionc il Cristiano, in modo che
non sia piü lui che vive ma Cristo che vive in lui (cfr Gal 2.20). La
celebrazione sacramentale dell'lniziazione Cristíana
e
l gesto visibile che
conferiscc
l
dono della benevolenza offerta dai Padre celeste agli uomini
nel
suo Figlio incarnato. e comunica la vita eterna a chi as ) ta la parola
di Cristo e crede m Colui che
1'11a
mandam (cfr Gv 5,24).
44. fmporrnnza dei a preparazione
i
Barrrsimo e ruo o dei padrino
li
Banesimo
ê
sacramento concesso a chi crede e vuol aderire a
Cnsto. Tutti i rítuali cnstiani, orientalí come occ1demah. prescrivono che
s a
prernessa all'ammínistrazione di esso una preparazione nella quale si
esprima progressivamente sia il cammino dei candidato verso il Signore,
sia immedíatamente prima dei Battesimo la sua adesione a Cristo e
la
;,ua corrispondenre rinunzia a Sarana e alie forze dei rnale. A titolo
esemplíficativo
s1
possono ricordare lc ornelie battesimalí di San
Giovanni Crisoswmo o dei suo contemporaneo Mar Teodoro di
Mopsuestia che sottolineano l'urgenza di questa dimensione
dell'iniziazione
ai
misteri di Cristo.
Le formule rituali che esprimono questo atteggiamento debbono
corrispondere a disposízioni concrete dei candídati. o loro personali,
se
si tratta di adulti
44
•
o quelle di chi se
ne fa
garante e dovrà assicurare una
educazíone crístiana. se si tratta di
bambini .
A questa stessa preoccupazíone corrisponde Tantichissimo uso
che
il
battezzando abbía almeno
un
padrino".
il
quale ha l'obbligo dí
presentare
l
candidato ed adoperarsi affinché. dopo la sua Jniziazione.
40
42
Cfr
CCEO
can.
675 § l
3
Cfr CCEO can. 692.
* Cfr CCEO can. 682
41
Cfr CCEO can. 681 §
1 1
.

7/18/2019 Instruzione Chiese Oriental
http://slidepdf.com/reader/full/instruzione-chiese-oriental 40/90
questí conduca una víta cristiana conforme
ai
Battesimo e ne adempia
fcdclmeme glí obblighi íneremi (can.
684 .
Per garantire tutto questo.
il
can. 686
§
2 dei Codicc dei Canoni
delle Chiese Oríentali sottolinea l'esigenza
di
una congrua preparazione.
quando raccomanda:
li
parroco provveda che í genitori dei bambino
da
battezzare. come pure coloro chc stanno per assumere la funzione di
padrino. siano istruití convenientemente sul significato dí questo
sacramento e sugli obblighi che ne derivano e síano preparatí bene alia
celebrazione dei sacramento , Potrà essere utile informarsi. a questo
proposito. círca
le
soluzíoní che altre Chiese ' hanno adottato per
garantire
la
seríetà dclla conversione richiesta dall'lniziazione Crístiana.
45.
Distinguere efasi
ei rito
ei Battesimo
L'lniziazione Cristiana
é
un processo d1 convcrsionc. scandito da
alcu111 rnomenti rituali che realizzano la sapíenw pedagogia della
salvezza.
Oggi. nella maggíor parte dei casi,
il
rito battesimale víene
celebrato ass1eme a rni che
ad
esso preparano.
Propno
la natura della
progressívítà deli
it111erario di
conversione rende opportuno chc sia
invece ripristínata l'ant1ca disrínzione nel tempo fra
la pane
prepararoria
e quclla della vera e propna celebrazione battesimale. Tale separazione
sarà tanto píu sígnifícatívamente rípristinata quando
si
trani dei Battesímo
degli adultí.
46. klí11ís1ro ei
Baues1111
A dífferenza dí quanto avv1ene nella tradízionc latina ed
e
ibadito
ne can.
86 * 1
dei Codice di Diritto Canoníco. l'amministrazionc
ordrnaria dei Battesímo in tutte
le
tradizíoní oríentali. richiamate dai
Codice dei Canoni delle Chicse Oríentali
alL
677
l e
riservata a chi
e
rivestito dai la grazia sacerdotale, e cioé ai Vcscovi e ai presbítcri,
ad
esclusione dei diaconi. ai qualí sono impos1e
le
maní non per il
..i1:· Cfr a<l ;;: .St tnpin. per
la Chíesa
latiua C IC can
851
4

7/18/2019 Instruzione Chiese Oriental
http://slidepdf.com/reader/full/instruzione-chiese-oriental 41/90
sacerdozio. ma per l serviLio""'.
ln caso di necessità invece, secando il can. 677 ~ 2, lo possono
amministrare lccitamente, oltre i diaconi,
i
chiericí, i membri di istimtí
cli vita consacrata. ed anche "qualsiasi altro fedele crístiano' ma non
anche "chiunquc. mosso da rctta intenzione"
come
mdicato invece per
la
Cl1iesa latina nel can. 861 §
2
dei Codíce di Dírítto Canoníco.
Tale
diltáen1ianone sottolinea che Battesimo salva 'individuo inserendolo
in una comunítà ecclesiale. Solo un membro di questa comunità puà
dunque hattezzare.
L'inserimento nella comunità ecclesiale appare anche nel Codice
dei Canoni delle Chiese Orientali quando afferma che "la sua
amministrazione e di competenza ( ... ) dei parroco proprio dei
hattenanclo o di
un
alrro sacerdote
su
liccnza dello
stesso
parroco
o
dei
(íerarca del luogo" (can. 77 l e che "a nessuno e lecito amministrare
l
Batres1mo nel t.:rritorio ahru1 scnza la dehita licenza" (can.
78
§
1 .
.+7.
l
atresimo rn ricn;lfo
nel
proprio rito
Salve situazioni
dei
tutto particolari.
che
dovranno esscre
aumr1zza1e dall 'auwrità
competeme.
va
assolmamente scoraggiata la
prass1 dí chiederc il Baaes1mo
m un
rito diverso dai proprio per motivi
dí ordine esrcnco.
d1
a1111ciz1a con
ti
ministro. ecc. Ad eccezione dei
caso
di mancanza di
un
ministro dei proprio rito, la celebrazione del
Battesimo deve significare
anche
vis1b1lmente 'ingresso nella propria
Chicsa sui íuris Per quesro il
can.
683 dei Codice dei Canom dclle
Chiese Orícntali ricorda chc "il batiesimo deve essere celebrato secondo
le prescri1ioni liturgiche della Chicsa alia quale
il
battezzato deve essere
ascrnto a norma dei diriuo .
48. l rifo sia ímegro e per immersione
Le autorítà competentí dclle diverse Chiese
sui
iuris avranno cura
di emanare dircttive opportune affinché síano evitate modifiche o
abbreviazioni lesíve o
rncno
cspressive dei stgnificato dei vari momenti
-i { ·on.,rirurione\ Fccleü<u' cgr nir cae
II L 2.
citatc in ~ O N C .
Ecrif .1.
rAT.
U. CnsL
<lngnL ..;ulla Chie: .a
LU U? (h ntiun1.
~ 9 .
42

7/18/2019 Instruzione Chiese Oriental
http://slidepdf.com/reader/full/instruzione-chiese-oriental 42/90
che costituiscono
il
rito: 4uello preparatorio degli esorcismí e delta
rimrn1.ia a Satana. della benedizione deWacqua e dell olio. delle un,i:ioni
prebattes imal L e qucllo cone usivo dei la vestizionc postbattesimale. '-1olti
libri liturgici prevedono J'ammmistrazíone abituale dei Battesimo tramite
ii
rito
della
triplice immersione.
Sí
tratta di
un usanza
significativa ed
altamente espressiva, conservata a lungo nelle tradizioni delle Chiese
orientaii. tuttora presente ed ora incoraggiata nella Chiesa occidentale"',
ma troppo spesso abbandonata per sernplici motívi di comodítà. Le
autorità competenti cercheranno pertanto i modi di ríprístinarlo. con
prudenza ma anche c<m impegno.
49.
Signí iraro dei/a Crismazione dei santo Mvron
La
CrismaLione dei santo Myron. della quale si parla nei
cann.
692-697 dei Codice dei Canoni delíe Ch1ese Orientali.
é il
nome che ín
Oriente viene dato ai sacramento che
íl
Codice di Dírítto
Canonico
chiama Confermazione. Tali denomínalioni diversificate dello stesso
sacramento comspondono forsc a cornpreminni tradilional i
sostannalmente
1dentiche ma diversamente accemuate:
ognuna
infatti
insiste
preferennalmente
su
un
aspetto e sottolinea. nelle Chíese
orientali.
la
perfetta íniziazione
ai
misrem di Cristo. e. nella C íesa
latina.
la
capacità acquisita dai singolo li testimoniare
la
sua fede.
li can. 692 dei Codicc dei Canoni dellc Cliie5e Orientali. secondn
le tradízíoni orientali. non chiede che J'un1ionc sía fana con
í'imposizione della mano. a differenza dclle prescrizioni della liturgia
latina ''
1
•
50.
Ministro dei/a r í s m a ~ i o n e
li can. 694 afferma chc "per tradízionc delle Chiesc oríentali la
Crísmazione dei santo Myron e ammmistrata. sia congmntamente col
Battesimo sia separatamente. da un presbítero". e il can. 696 precisa
che "tutti i presbiteri dclle Chiese oríentali possono
amminístrarla
validamente. sia congiuntameme cnl Battesímo sia separatamente. a tutti
4
°Cfr ad esen pin CIC can. 854
( f r I ca11 88 §
1
43

7/18/2019 Instruzione Chiese Oriental
http://slidepdf.com/reader/full/instruzione-chiese-oriental 43/90
i fedeli cristiani di qualunque Chiesa sui iuris. anche dei la Chiesa latina .
presbiteri orientali
useranno
la \oro facoltà di crismare i fedeli
latini con grande discrezione e possibilmente riferendosi ai Gerarchi
competenti di quella Chiesa. Nella Chiesa latina la Confermazione viene
infatti
abitualmente amministrata
ai fanciulli
separatamente
e ai
termine
di una catechesi progressiva che fa anch'essa parte de\l'lniziazione
Cristiana. Crismare fedei i latini che non hanno ricevuto questa
formazione rischia di danneggiare il complesso
organico
de\\'lniziazione
Cristiana in
uso
nella Chiesa latina.
La
prassi orientale
si differenzia da
quella
latina. espressa nel can.
882 dei
Codice
di Diritto
Canonico.
che dichiara che
ministro ordinario
dei la
Confermazione
ê il Vescovo . anche se la puo
amministrare
un
presbítero. quando sia provvisto
di
questa
facoltà "in
forza
dei
diritto
universalc o per spccialc concessione dei la competente autorità .
Nata
in
circostanze diverse. la legislazione latina mette
in grande
rilievo
il
principio. enunciato
da
lgnazio di Antiochia. dei la necessaria unità della
Chiesa e dei presbitcrio attorno ai Vescovo' . Nel\a tradiz1one orientalc
questo aspetto
é rapprcsentato dalla consacrazione dei santo Myron
riservata
ai
solo
Vescovo
o.
secondo norme dei diritto particolare, anche
ai solo Patriarca'
1
•
il qualc celebra questa consacrazione con grande
solennità.
Tale attribuzione
ai
Patriarca
indica
il
lcgamc
di
comunione
csistcnte. ai di \à di ogni singola cparchia. a\l'interno delle Chiesc sui
iuris. Si conservino fedei
mente.
a questo riguarclo. e antiche traclizioni.
51. a Comunione ai neofiti
li
can.
697 dei Codice dei Canoni delle Chiese Orientali prescrive
che
\'Eucaristia sia amministrata
ai
piú
presto dopo
il
Battesimo
e la
Crismazione dei santo Myron. secondo lc norme dei la propria Chiesa sui
iuris. li
can.
710 riprcndc l'argomento della partecipazione ali' Eucaristia
dei bambini neobattezzati. e
raccomanda
che
ne\\'amministrazione
di essa
s ia no
osservate
\e
prescrizion
i dei bri turg ici dei la propria Chiesa sui
iuris.
Questa legislazione. specifica delle
Chiese
orientali. necessita di
alcune precisazioni.
44
Per le ragioni già viste. le
norme
relative
alia
Comunione ai
'
C'fr
lGNA/llJ
Ili
AvnonuA.
Letteru ag i Efi .1/ni
III-VI:
SC 1
10 A. 60-62.
'
1
Cfr EO can. 693.

7/18/2019 Instruzione Chiese Oriental
http://slidepdf.com/reader/full/instruzione-chiese-oriental 44/90
neofíti non
si
trovam> nella leg1slazione
di
alcune Chiese orientali
cattoliche, le quali hanno spesso rinviato la prima Comunione all'età
scolare. Sará pertanto compito delle autorità competcnti adottare misure
adatte per tornare alia prass1 anteriore ed elaborare norme piu conformi
alia propria tradizione.
Ouanto
poi alie
prescrizio111
dei lihn liturgici ai nguardo. occorre
notare cbe, nella rnaggior parte dei casi. sia essi che quelli delle Chíese
che conservano gli
usi
antich1, mm contengono indicazioni in merito.
visto che ín genere il Rítualc dei Bauesimo e stato concepíto per gli
adulti e successivamente usato per i fanciulli. nelle Chiesc oricntalí scnza
introdurre alcuna modifica specifica. Tale matcria viene rnvece
abitualmcntc rrauata nei manuali dí pastorale sacramemale, Alcuni
suggcrimenti pratic1
s1
pntranno desumerc dalla prassi delle Chiese
ortodosse.
lnfí11e rammi11istrazionc dclla Divina Eucaristia ai bambiní
neofiti
11 11
ê
1
imita
t ai
solo momento dei la
ce
lebrazione dell' l niz1az1one.
L'Eucaristia e
il
Pane di vita. e i
bambi111
dcbbono nutrirsene
costantemente, da
ai
lora poi, per cresccre spiritualmcnte. La modalmí
dei la loro partecipaz1onc ali' Eucaristia corrisponderà alia loro capacitá:
1n1zialmente sarà diversa da quella degli adulti. inevirahilrneme meno
cosciente e poco rafionale.
ma
s1
svilupper<i prngress1varnente. attraverso
la graz1a e la pedattogia dei sacramento. per crescere fino alio stato di
uonm perfetlo. nella m1sura chc conviene alla p1ena maturira di Cristo
(cfr
4.13 . ll
sacramento
ê
sempre un dono che opera efficacernentc.
in modo divt:rso come diversa ê ogni pcr<>ona Celebrazioni specialí che
corrispondono alie varie tappe della cresclla umana possono forse essere
di
qualche utilità per la pedagogia della fede ed accompagnare
specíficamente I' indispensabilc catcchcsi dei lam:1ul
li
e dei ragazzi.
ma
deve essere chiam che l'irnziazione
ai
Mistero
dí
Cristo ê totale
fin
dalla
recezione dei tre primi sacramentí.
52. l riti (} ingresso nella viia nonas ica
Lungo i sccoli. specialmeme dopo la fine delle persecuzioní, moltí
crisriani, organizzandosi
in comunità d1tferenz1ate. hanno scelto d1
tesomoniare la propría aclesione radicale
ai
Regno
d1
D10
costírnendosi
alcun1
in grupp1 cenobitici, aitri informe di vita solitaria o anacoretica
per ded icarsi con rnaggiore 1bertà ali'
unum 1u ce;sari11m,
L'importanza della vita monastíca e l'opponunítà di
un
suo
45

7/18/2019 Instruzione Chiese Oriental
http://slidepdf.com/reader/full/instruzione-chiese-oriental 45/90
rinvígorírsí nclle Chiese orientali canoliche sono state sottolineate in
numerosí documenti ufficiali. Si vedano il decreto conciliare Unira is
Redintegrmio (n. 15):
il
Codíce dei Canoni delle C:hicse Orícntali, che
vi consacra settanta canoni (cann. 433-503): l'ampio sviluppo contenuto
nella Lettera Aposto ica
Orienta e Lumen
rnn.
9-16).
l Cristiani d'Oriente sono testimoni comuni della tradízionc d1
considerare I iniziazione alia vi ta monastica in
modo
stretramente analogo
all'iniziazione battesimale, con J'ausilio di formule, simboli
e
gesti che
richiamano quelli
utiliuari per
l'iniziazione alia vita cristiana.
Gli uffici liturgici della vestizione monastica intendono
sottolineare
che
nceverc
l'ahito
significa immedesimarsi con il
Signore
risorto in
modo che
il monaco possa d1re cnn Paolo: Non sono píu io
che
vivo.
m
Cristo
vive in
me (Gal 2,20).
li
monaco infatti riveste la
novità
di
vita dei Signore risono e. graz1e alia forza
comunicam
dallo
Spiríto Santo, intraprcndc la lotta
contrn
le potenze dei male.
perché
la
,·inoria della Pasqua
'iÍ estend fino
ai confim della terra
a
gloria
deli' unico Padre.
l rituali che introducono alla vita monasrica nel e diverse Chiese
orienrali sono pane mtcgrante
delle
ríspetíivc tradizioni liturgiche e sono
fonte preziosa
per
illustrare íl senso ultímn dei monachesimo cristiano.
E
penamo
necessano
conserva
ri i.
usar i
per
le
professioni
propnamentc monastíche ed ispirarsene anche per le professioni degli
Ordini e Congregaziorn religiose delle Chiese orientali.
46

7/18/2019 Instruzione Chiese Oriental
http://slidepdf.com/reader/full/instruzione-chiese-oriental 46/90
C PITOLO
VIII
L DIVIN LITURGI
53. Síg111fica1 dl: lla Dh·ína Liwrgw
Cemro dei culto cristiano
é l
celebrazione dei
l
Divina Liturgia.
Questo títolo usaro nel Codice dei Canoni delie Chíese Orienral i non é
csclusivo. Piu specifíco nelle Chiesc di origi11e greca. si ritrova
anchc
i11
altre tradtiioni. ma
accanto
ad altri. com.: Sacrifício. Sa11tificazíonc.
Misten. Oífena o Oblazionc. Eucaristia o Azione di grazie. Frazio11e dei
pane. e altri.
i\nche se questi 1er111111i cvocano piü dircttameme
il
sacramento
dei Corpo e dei Sangue
di
no•;tro
Sígnorc.
essi índicano altresi
l
celebrazione ncl suo complesso. articolata nelle duc parti. di cui
l prima
e
centrara sulla Parola dí Dio e l scconda sul rito cucarislico.
La Costituz10nc concilíarc sulla sacra '.iturgia cí mscgna che
Cristo é presente nella sua Parola giacché e 1.uí che Daria
quando
nella
Chicsa si legge l Scrittura". Precisa altresl che l predicazione
e
pane
integrante
deli'
azione liwrgíca ed insiste affínché sia adempiuta
con
fcdeltà e nel dd1íto modo. attingendo an1i1u1to alia sorgentc' della Saem
Scrittura e dei l liturgia, come annunzio delle mirabíli opere di Dío nella
storia della salvezza''. Si curi pertanto che mat sía omessa J omelia nella
celebrazionc della Divina Liturgia con íl popolo. almeno dí
domenica
e
nelle feste d: precetto.
La ricchcua della seconda parte della Divina Liturgia. e in
panicolare dei l
Comunionc.
che ne ecoronamento. ê espressa in
modo
mirabile da queste parole di Nicola Cabasíias: Cosi
perfetto
e
l
mistero
della Comuníone. a prcferenza di ogni altro sacramento. che conduce
all'apícc
di tuttí i beni: qui é
'ultimo
termine di ogni umano desiderio.
in esso comeguiamo D10 e Dio si eongiunge a noi con l unione piu
pcrfetta.
(... ) Poiché non era possihile chc noi salíssimo alia
panecipazione
dei suoi beni. ê lui che. disccndendo fino a noi. condivíde
la nostra condizione e
s
unisce cosi strcttamente alia natura assunta. che
5
: ( ~ f r ( o N c .
[Cl
\L VA'I. li. ( oc-,(, ;ulla \a ra
liturgi
:·lrurosanc Uttl roflcili1un 7
>
~ f r
ihid . 35; ed
a111 ::hi: li
n.
52
47

7/18/2019 Instruzione Chiese Oriental
http://slidepdf.com/reader/full/instruzione-chiese-oriental 47/90
proprio rendendoci quella carne e quel sangue che
ha
preso da noi.
ci
comumca
se
sresso
Sicché. memrc
comunichiamo
ad
una carne e
ad
un
sangue umano. riceviamo ne\l'anima Dio: corpo
li
Dio non meno
che
d uomo. sangue e anima di Dio. mente e volontà di Dio non meno
che
d'urnm1 .
54. Le Ana/óre nel a { iv111a Liwrgía
Nc\la cdchrazionc dei dívini Misteri rifulge come tesoro prezioso
il
testo deli' Ana fora.
Le
Anafore oriemali rísalgono a veneranda
antichità: attrihuite spesso
agli Aposroli. ;,econdo
la
viva coscicnza delle
Chicse.
oppurc
a
santi dclla Chiesa primitiva.
o
ad
altrí pcrsonaggi
imrortant1 nclla storia delle
Chicse. \e Anafore sono. nell'atro
del\'offerta.
la
prnclamazione della Iode
e
dell'azione di grazic a Dio, e
l'epicles1.
qualc
invocazione
dello
Spiriro
Samo.
Dai
1esoro delle Anafore. piu o meno numerosc secondo le varie
Ch1esc. si curi di nffrirc la possibilitá clie sia11 l u1ilizzati. secondo
1 opponunità, piú tcsti
di
Anafore. alcune deite quali.
ogg1
non
piú
in
uso. do\Tcbbcro
e-;serc
ripristinmc. Es'iendo 1 Ana fora un vero
capola\oro
di
teologia místa ogica. ê opportuno studiare i modi secondo
1 quali. almeno in 1aiune circostanze. essa possa essere pronunciara
ad
alta
vocc. m modo da esscre udib le
ai
fede
li.
1 pastori curíno dt formare
li
popolo alia teologia che.
in
modo so\Tcminentc. ê presente nellc
:\nafore.
55.
l díversi
ruo
l ne//a
ce elmdo11e
deli a Ílina Liwrp;ía
La
Costituzione com:ilíare sulla sacra liturgia dichiara che "la
Chiesa
si
preoccupa vivamente che i fedeli non assistano come estranci
t
muti spcttatori
ai
mistero eucaristico
ma che
comprcndendolo bene
per
mczzo
dei
riti e deite preghiere.
panecipino
all'az.ione sacra
consapevolmente. piamente
ed
attivamente" (n. 48). li can. 699 dei
Codicc dei Canoni del\e Chiese Oricntali riporta lo stesso insegnamento
precisando
il
ruolo specifico di ognuno dei partecipanti alie celehrazioni
c:ucanstiche: "Solo
i
Vescovi e
i
presbiteri hanno
la
potestà di celehrare
. l C'AH.'\SJL,\S NICOL.\, La rita n Cristo, I\ ' , l L 26: S ~ h 355,
: 70.
2 8 ~
48

7/18/2019 Instruzione Chiese Oriental
http://slidepdf.com/reader/full/instruzione-chiese-oriental 48/90
la
Divina Liturgia" (
§
1
il
che significa che non puo essere celebra a
senza di oro -: "i diaconi con
il
proprío ministero partecipano piu
sirettamente con í Vescovi e í presbíteri nella celebrazione della Divina
Liturgia. secondo le prescrizioni dei libri liturgici" § 2J: "in
vinu
dei
Battesirno e della Crismazione dei santo Myron. tutti gli altri fedeli,
concorrendovi nel modo stabilito nei libri liturgici o dai diritto
particolare. partecipano altivamente
ai
sacrifício
di
Cristo e anzi piú
pienameme se ricevono dai medesimo Sacrificio
il
Corpo e
il
Sangue dei
Signore" (ij_3).
56.
La liturgia r elebrata dai Vescovo
U n testo dei
la Sacrosanctum Co11ciiium
ispirato alie lettere di S.
lgnazio
di
Antiochia. afferma che "la principale manifestazione della
Chiesa si ha nella partecipazione piena ed attiva di tutto
il
popolo santo
di Dio alie medesime celebrazíoni liwrgiche. soprattutto alia medesíma
Eucansua. alia medesima preghiera.
ai
medesimo altare cui presiede
í
Vescovo circondato dai suo presbíterio e dai rninistri" (n. 4 l
.
Cíó esige
che
si
curi
ai
massimo la víta liturgica eparchiale intorno
ai
Vescovo. per
cui la cattedrale sia
il
vero "santuario" di ogni Chiesa particolare: la
liturgia
vi
deve essere penanto celebrata
in
modo esemplare. Cíô
si
coniuga mirabilmente con l'escmplarità delle celebrazioni liturgiche
compiute nei monasteri che hanno conservato da sempre, nella tradizione
delle C'hiese orientali, una osrnosi tutta propria con
le
celebrazioni
liturgiche delle cattedrali.
57.
La concelebrazione
l can. 700 § dei Codice dei Canoni delle Chiese Orientali
raccomanda
la
concelebrazione insieme
ai
Vescovo oppure
on un
altro
sacerdote "perchê
si
manifesti opponunamente l'uníl.à dei sacerdozio e
dei sacrifício". Molti testi concilíarí sottol meano che. cosi facendo, si
manifesta l'unHà di tutta
la
Chiesa. Si tratta dunque di
un
uso molto
csprcssivo.
Vi
possono essere ragioni che sconsigliano pcrô la
concelebrazíone,
in
particolare quando
il
numero dei concelebranti sia
sproporzíonato rispetto a quello dei fedeli laici presentí. l.a celebrazione
liturgica,
in
quallto "ícona" della Chiesa, deve rispecchíarne la natura di
cornunità gerarchicamente articolata, comprendente non solo
i
ministri
49

7/18/2019 Instruzione Chiese Oriental
http://slidepdf.com/reader/full/instruzione-chiese-oriental 49/90
sacri ma tutto
il
gregge di coloro che. sotto la oro guida. vivono in
Cristo. Si abbia cura che i concelebranti non siano in quantità tale da
dover prendere
posto
nella navata dove stanno i fedeli. e quindi ai di
fuori dei Santuario propriamente detto. oppure da occupare lo spazio dei
Santuario
in
modo
tale
da
impedire lo
svolgimento
dignitoso
dei rito. Si
preferisca
comunque.
senz altro. la concelebrazione alie cosiddette
celebrazioni individuali senza popolo. Siano escluse sempre.
categoricamente.
le celebrazioni individual i e indipendenti deli Eucaristia
su piú altari ncllo stcsso luogo e nello stesso tempo. Tale divieto non si
estende.
ovviamente.
alia celebrazione simultanea e sincronizzata. talora
prevista, in particolare nelle tradizioni
s i r o ~ o c c i d c n t l c
cd ctiopica.
l
can.
701 dei Codice dei Canoni delle Chiese Orientali stabilisce
la modalità
secando
la quale si deve svolgere una
concelebrazione tra
Vescovi e presbiteri di diverse Chiese
sui iuris
V iene
rihadita
a riguardo
la raccomandazione di evitare qualsiasi sincretismo liturgico e di
conservare le vesti liturgiche e lc inscgne dclla propria Chiesa sui iuris
Si tratta di un modo molto eloquente d evidenziare la varietà delle
tradizioni ecclesiali e
il
loro confluire
nell unità
della Chiesa.
E
questo
un simholo significativo della futura unità nella pluriformità e
uno
strumento
per tutelare
lc
Chiese orientali e la loro specificità
contro
ogni
assimilazione. soprattutto laddove esse siano
in
minoranza.
Trattando delle diverse forme di partecipazione alia
celebrazione
eucaristica. piu volte
il
Codice dei Canoni delle Chiese Orientali ricorda
la necessità di rispettare le prescrizioni dei libri liturgici e dei diritto
particolare
55
. Tale raccomandazione vale anche per la concelebrazione.
visto che variano i modi di praticaria nelle diverse Chiese sui iuris e
nelle diverse famiglie rituali. E noto che la prassi instaurara
recentemente nelle liturgic occidcntali ê stata largamente ispirata dalle
usanze bizantine. interpretate
peró
alia luce di
preoccupazioni proprie
e
quindi
con
qualche esito diverso. La partecipazione
ai
medesimo
Sacrificio eucaristico puó esprimersi in diverse forme.
ognuna
delle quali
ha un valore specifico che va conservato e sviluppato organicamente.
l
richiamo alie prescrizioni dei libri liturgici é un invito ad esaminare
attentamente i dati della propria tradizione e formulare direttive che ne
rispettino la linea autentica.
55
C'fr
ad esempio can. 699 2 e 3
50

7/18/2019 Instruzione Chiese Oriental
http://slidepdf.com/reader/full/instruzione-chiese-oriental 50/90
58.
A chi spetta distribuire / Eucaristia
[
can. 709 1 dei Codice dei Canoni delle Chiese Orienrali
stabil isce che e compito dei sacerdote distribuire 'Eucaristia. oppure
anche dei diacono. se cosl dispone
il
diritto parocolare della propria
Chiesa
sui iurís.
li paragrafo seguente concede
ai
Sínodo dei Vescovi
della Chicsa patrian:ale. o
ai
Consigl10 dei Gcrarchi.
il
diritto di stabilire
norme secondo le qualí anche altri fedeli crisriani possono distribuiria.
Attribuire
ai
diacono o anche ad altri fcdcli
il
compito
di
distribuire la Divina Eucaristia dipende dunque dalle disposizioni dei
diritto particolare. E. indispensabile ricordare tuttavia che queste
disposizioni debbono essere coerenti con il contesto specifico della
tradizione liturgica nella quale si inseriscono. Va ricordato che rutte le
tradiz1oni onentali smrolineano la grandezza dei místero della santa
Comunmne. Un commentatore assíro-caldeo antico descrive la
presentaz1one dei sacri doni ai fedeli
nei
termíni seguentí: "li Santo esce
sul disco e nel calice.
in
gloria e maestà. accompagnato dai presbiteri e
daí diaconi.
muna
grande processione. Migliaia
di
angeli e
di
servitori
di fuoco dello Spirito cscono davanli
ai
Corpo di Nostro Signore.
glorificandolo. Tutto il popolo e tutti i figli della Chiesa si rallegrano
quando vedo no
il
Corpo venire
dalr
altare'" "'. R iservare normalmente
la
distribuzionc dcll'Eucaristia
ai
sacerdot1. ha pertanto lo scopo
di
manifosrarne 1·a1ra '>acralirà. Anche se ció escludc la valor1naz1011e di
alm crnen pure legmim1. ed nnplica la rinuncia a qualche comodità.
una modifica dell"usanza tradizionale rischia
d1
comportare un·intrusione
non organica ríspetto
ai
quadro spiritualc che
si é
richiamato. E.
opportuno pertanto che la facoltà
di
d istríbu ire
J
Eucaristia ad altri che
non siano
il
Vescovo o
il
presbítero. o
il
diacono qualora sia disposto dai
diritto particolare della propria Chiesa
sui iuris,
vada esercitata solo
in
casi di vera emergenza.
59.
L Eucaristia va distribuira sotto le due specíe
L'Eucaristia va distribuira sotto
e
due specie dei pane e dei
vi no
consacrati. Si abbandoni pertanto senza indugio l"t1sanza di distribuire la
Comuníone sotto la sola specie dei samo
Pane_
come oggi talvolia
5
º
.) 'ptegazione de{ .A.Jisteri della (iliesa. aHnhutta
a NARSAI JH
NISI L
5

7/18/2019 Instruzione Chiese Oriental
http://slidepdf.com/reader/full/instruzione-chiese-oriental 51/90
avviene
per intlusso
latíno. Tale prassi e da
considerarsi
come
una
innovazione
recente. dei tutto estranea alia
tradizione
orientale. La
reintroduzione della distribuzione regolare dell'Eucaristia sub utraque
specie potrà essere
facilitara dall'irnpiego di apposite suppellettili
sacre.
osservando
le
norme
e
gli usi
della
propria
tradizione
rituale.
60.
L Eucaristia
va
distribuita nella Divina Liturgia
La partecipazione
dei
fedeli
cristiani ai
sacnficio di
Cristo viene
definita
píu
píena.
se nel
corso
della celebrazione
i
fedeli,
dopo
la
Cornun1one dei sacerdote.
ricevono
il
Corpo
del
Signore
dai rnedesirno
Sacrifício.
Tale
formula.
ispírata dai
n
55
della
Sarrosanctum
Concilium.
sottolinea
l'importanza della santa
Comunione e. nel
comempo. il legame
di essa
con l'offerta
dei
Sacrifício
eucarístico. Per
questo
motivo.
il can.
7 3 § 1
dei
Codice
dei
Canoni
delle
Chiese
Orientali stabilisce
che
"la Divina Eucaristia deve
essere
distribuita nclla
celebrazionc della
Divina
Liturgia. a
mcno che
una giusta
causa non
suggerisca diversamente . Tale
prassi
deve essere considerata come
la
sola
normale.
fuorché
il caso
della
Comunione
agli infermi assenti
o
la
Comunione
dei presantificati nei giorn1 alimrgici.
61. L Eucaristia di.vribuita sia que/la ronsacrata nella stessa
celebrazione
Le
rubriche
di tutti i libri liturgici
presuppongono che il Pane
celeste
distribuito
ai fedeli sia quel o consacrato durante la
stessa
celebrazionc.
senza
ricorrere
alia
riserva eucaristica,
salvo
casi
di
assoluta
necessità. 1
Sommi
Pontefici Bencdetto XIV
5
"
e Pio
Xll hanno
ribadito con forza tale
prescrizione.
che ê
in piena sintonia
con la
tradizione onentale. Eº
ovvio che
í partecipanti ai
banchetto
ricevano
il
cibo dalla mensa
alia qualc sono presenti e non da un altra. Ogni uso
contrario
oscura
il senso
dell'EucaristJa.
che non significa solamente la
"
Ctr
Bl:NI
llF Tfl XlV. Lett.
E c
Certiores E/frcll
(
?
novembre 1742) .
<:
llenedlui PP XIV Bu 11ri11111 t.
l
p 212
Cfr
P1n
XII. Lett. Enc.
Mnlíator Dá
(20 uuvembrc l 947
l
118:
S
39
(
1947)
5M·566
51

7/18/2019 Instruzione Chiese Oriental
http://slidepdf.com/reader/full/instruzione-chiese-oriental 52/90
comunione privara deli ' individuo col Signore Gesu ma anche la mutua
comunione nel Corpo mistico di Cristo da parte di tutti i comunicantL
nella partecipazione alio stesso
Corpo
eucarístico di
Cristo,
L uso
corretto corrisponde
in
particolare ai significato dei riti della frazione dei
Pane, esístemi sin dal1'1stituzione
dell Eucaristia
e cosi ímportanti
da
divenrare espressione tecnica per indicare la celebrazione eucarística
già
in età apostolica t: subapostolica: si tratla
dell unico
santo Pane spezzato
e distribuito, e dei Sangue
dell uníco
Calice, versato
per
tutti e a tutti
offerto
per
la salvezza.
62
l digiuno eucaristico
L osservanza rigorosa dei digiuno eucarístico era tradizione
unanime, seppure diversificara nellc sue forme, in tutte le Chiese
orientali ed occidentali, fino alie pnme rifonnc inrraprese in questa
materia da Papa Pio XII. Esso esprímeva e significa tuttora la
preoccupazione di un 'accurata preparazione spirituale alia recezione
dell Eucaristia, Pane vivificante dist:eso dai ciclo. Nel desiderio d1
facilitare l'accesso al\'Eucaristrn, tale pratica é sta1a molto ridotta nella
Chiesa latina. Símile esempio
fu
seguito da moltc Chiese
onentali
cat1oliche, rnentre quelle non cat1olíche conservavano
le
loro ahitudínL
anche se forse meno rigidameme. La modifica della disciplina dei
digíuno eucarístico ha conrríbuíto a svíluppare una maggíor
p r t e c i p ~ i o n e a\l Eucarístía. ma qualche volta lia contribuíto ad
affíevolire
la
coscienza dello s1raordínario valore e significato dei místero
cclcbrar L
li can, 707 * dei Codíce dei Canoni delle Chiese Orientali
rímanda ai diriuo partícolare la legíslazione ai riguardo, Si valuti
l opportumtà
di un eventuale ripristino,
a\111eno
parziale, de\le
amiche
norme dei digiuno nelle Chiese oriemalí cattoliche, tenendo conto
contemporaneamente dei significam della prassí tradizionale, che non
co1nc1de sempre esattamente con la sensibílità latina, e della necessità di
corrispondere a\le mutate condiziom di vira dei mondo attuale,
63
giorni dettí alirurgící
l
ean. 704 dei Codice dei Canoni delle Chiese Orientali afferma
che
"la Divina Liturgia puó essere celebrara lodcvolmente tutti
i
giornL
ecceno que\
1
che sono esclusi secondo e prescrizioni dei
1
bri
1
turgici
53

7/18/2019 Instruzione Chiese Oriental
http://slidepdf.com/reader/full/instruzione-chiese-oriental 53/90
della Chiesa
sui iuris
a cui il sacerdote
ê
ascritto". Per specificare quali
siano i giorni aliturgicL
il canone rimanda dunque alie prescrizioni dei
libri liturgici. Queste prescrizioni non sono le stesse per le divcrse
Chiese
sui iuris
o. piu esattamente,
per
e grandi famiglie di Chiese
orientali. E' doveroso riconoscere che queste prescrizioni. benché
riportate nei libri liturgici e percià
ufficialmente in vigore in multe
Chiese
sui iuris,
sono invece troppo spesso cadute
in
disuso nei tempi
recerni. anche per intlusso della tradizione latina. Questa scomparsa
spesso comporta. accanto alia perdita dell antica tradizione dei giorni
aliturgici,
l abbandono
dclla cclcbrazionc dclla liturgia dei Presantificati.
Tenuto conto che la dimensione gioiosa e festiva deli' Eucaristia, sentita
come un avvenimento e non come abitudine,
fu
viva nell'antichità
cristiana ed
ê
conservata
in
piu liturgie orientali,
l abbandono
di
tale
prassi contribuisce a sminuire il pieno significato dei la Divina Liturgia,
che si celebra
in
modo integro e solenne a conclusione e come sigillo di
un intero cammino di preparazione. scandito da celebrazioni di vario
genere. Per recuperare un elemento cosi significativo dei patrimonio
della Chiesa indivisa, si dovrà
percià
procedere ad una ripresa della
disciplina dei giorni aliturgici là dove é scomparsa in tempi relativamente
recenti.
64 /
preretto festivo
li
can. 881 1 dei Codice dei Canoni delle Chiese Orientali
dichiara che i fedeli cristiani hanno l obbligo, nelle domeniche e nelle
teste di preceito, di partecipare alia Divina Liturgia
oppure,
secundo
le
prescrizioni e la legittima consuetudine dei la propria Chiesa
sui iuris,
alia
celebrazione delle Lodi Divine", ed
il
2 lo completa.
aggiungendo
che
"perché i fedeli cristiani possano adempiere piu facilmente questo
obbligo.
si
stabilisce che
il
tempo utile decorre dai vespri della vigilia
fino ai termine della domenica o dei la festa di precetto". [J Codice dei
Canoni delle Chiese Orientali prevede cosi la possibilità. ispirata ai
n. 15
dell Orientalium Ecclesiarum.
di soddisfare ai prccetto domenicale sia
con la partecipazionc alia Divina Liturgia. sia prendendo parte alie Lodi
Divine. Tale possibilità sottolinea l importanza dcllc Lodi Divine. e in
un
certo modo nc rende concretamente possibile
la
celebrazione corretta,
nci giusti orari. anche
in
modo che i testi si adattino
in
pieno
ai
tempo
in
cui sono celebratc. li ciclo quotidiano si inizia infatti
con
i Vespri, si
prolunga nella notte per culminare ai mattino con la Divina Liturgia o
54

7/18/2019 Instruzione Chiese Oriental
http://slidepdf.com/reader/full/instruzione-chiese-oriental 54/90
Oblazione. Celebrare
le
varie parti delle Lodí Divíne ín orarí díversi
da
que
Ili
previs i
dali'
intera strUltura dei testo rischia di distruggerc
'equilíbrio
delle diverse parti e dí sminuire la pienezza dei. mistero
eucarístico. dei quale esse sono preparazione e continuazione. Una
pastorale liturgíca autentica
dovrà
tener presente
la
complessità dei
prohlemi e 11 11
si
limi1erà ad imitare sernplicemente la prassi occidentale.
Fonti írnmediate per un ripristmo dellc usanze dovranno essere le
prescrizioni dei libri liturgici redatti secondo le tradizioni autentiche delle
díverse Chiese.
65.
Tempi uoghi della celebrazione
Ríguardo ai tempo e ai luogo per la celebrazione della Divina
L.íwrgia, diversamente dalle prescrizioni dei cann. 931-932 dei Codicc
di
Diritto Canonico. valide per
1
intera Chiesa latina. il can. 707
§ 1
dei
Codice dei Canoni delle Chiese Orientali non presenta norme valide per
tutte
ic
Chiese orientali. ma demanda invece ai dtversi diritti partícolari
io stabilire norme ai riguardo. Si limitino comunque ai mínimo
indispensabile le celebrazíoni eucaristiche ai di fuori dei luogo sacro.
L'ora precisa della celebrazione della Divina Liturgia ê anche
legata alia disciplina dei digiuní. che
ê
differente nei diversi
g1orn1
e
períodi
dell'anno.
Si eviti inoltre la moltiplicazionc eccessíva delle celebrazioni
eucaristiche festive: tale moltiplicazione impedisce. da una parte. la
ct lebrazione delle Lodi Divine:
un'assemblea
meno dispersa e una
maggiorc conccntra1.íone di fedcli assicura. d'al ra parte, una maggiore
dignità dei rito.
ln particolar modo i presbiteri eviteranno di celebrare la Divina
Liturgia piu volte
ai
giorno senza una motivazione pastorale precisa. La
prassi in deroga a tale principio
dovrà
essere autorizzara e controllata
dai I
autornà
episcopale.
L'offerta ai celebrante per un rícordo particolare nella Divina
Liturgia
si
inserisce nel piit
ampio
contes10
dcll'offerta
di sé e della
propria vita ai Padre. della solidarietà con tuna la Chiesa e, in
particolan:. con i poveri. della necessitá di
sovve111re
ai mamenímento dei
sacerdote e alie spe;,e dei culto. Eventuali o
frene
dei fedei i cristiani per
55

7/18/2019 Instruzione Chiese Oriental
http://slidepdf.com/reader/full/instruzione-chiese-oriental 55/90
la celebrazione dí Divine Liturgie secondo le proprie íntenzioni
5
, nel
caso di piü celebrazioni in un giorno. saranno atmbuite a fini precisati
dal Gerarca dei luogo.
66. Le
vesti
liturgiche
li
rivestire una veste partícolare per compiere un'azione sacra
indica l'uscire dallc dirnensíoni consuete della vira quotidiana
per entrare
alia presenn di Dio nella celehra?ione dei divini Misterí. con riferimento
simbolico a quanto insegna Paolo: Quanti siete stati battezzati in Cristo.
vi siete nvestiti di Cristo (Cial 3.27), Scrive l'armeno Nerses Shnorhali.
Catliolicos dai 1165 ai 1173: Nessuno creda inutile e
privo
di mistero
J'abito sacerdotale
...
Si tratta di osservanze
dcll'uomo
esteriore per
coloro che sono ai scrvizio dclle cose di Dío. Parlíamo anche dell'uomo
ínteriorc.
per
íl quale
il
culto esteriore
ê
figura dei luminoso
ornamento
spirituale
'
.
L' indicazione deli e vesti 1 turgichc
da
indo>sare nclla celebrazíone
deve esserc precísata dal diritto particolare. e si trova abitualmeme
codificara nei libri liturgici o eventualmente in altrc disposizioni di
caratterc linirgico emanate
dalk
autorità competemi. Anchc in questo
ambito si conservino
le usatue
rradizíonali. mamenendo tutto il valore
dei proprio linguaggio lirurgico e astenendosí
dall'imitare
gli usi di altre
Chíese. Solamente motivi di forza maggiorc e circostanze eccezionali
possono autorizzare una prassi diversa. Se indebite modifiche nelle vesti
liturgiche
fnssero .state introdotte. si torni alie regole tradizionali.
Quanto
all'abito
clericale non liturgico. eopportuno che le singole
Chiese s i
iurí:
ne riportino la foggía
all'uso
orientale tradizíonale.
67.
,a preparazione dei pmw e dei vino
li can. 706 dei Codicc dei Canoni delle Chiesc Oríentali ricorda
che i sacri doni che vcngono offertí nella Divina Liturgia sono il pane
di solo frumento ( ... )edi l vino naturale prodotto dalla vite .
can, 707 l si interessa alia confezionc dei pane , Poiché le
• Cfr CCEO
c:111.
71 i §
1
H• N1:1.:.srs
SllN<ll<IIAl l reucra enciclicu . ..:di1.inne
t
Gcn1: .alenu11r:
l87 I. p
56

7/18/2019 Instruzione Chiese Oriental
http://slidepdf.com/reader/full/instruzione-chiese-oriental 56/90
Chiese cristiane conoscono diversi modi di preparare il pane destinato
all"Eucaristia. il Codice chiede l'osservanza delle prescrizioni dei diversi
diritti panicolari. La differenza p1u nota ai riguardo é quella esistente tra
pane fcrmenrato. tradizionalmcnte usato dai la maggior parte delle Chíesc
orientalí. e pane azzimo. ímpíegato daglí Armeni e dai Latíni. Círca
íl
simbolismo deli'
uno
o deli altro uso molto
si
ê discusso
in
passa to.
spcsso con roni polemici. ralvoltaanríbuendoví imerpretazioni teologíche.
Poiché
in
questo ambito ogni usanza ha il suo valore. il Codicc dei
Canoni dclle Chiesc Orientali prescrive che ogni Chiesa sui iuris conservi
ció che ha ereditato dai suoi PadrL perché in forma simbolica esprime
aspetti complementari dei Mistero eucaristico.
Altre differenziazioni
si
riscontrano nella forma da dare
ai
pani
destinati alie celebrazioni eucaristtche e alie impronte da stampare
su
di
essi. nelle preghicre che ne accompagnano
la
preparnzione.
nei
nomí con
i quali vengono designati, ccc. Per ognuno d questí panicolarí cí
si
rcgoli come indícato
nc1
líbri liturgicí,
Quanto ai vino. occrnTc riievare che la rcgola presentata dai
Codice dei Ca <rn deite Chícse Oriemaíi
si
d1scnsta da quella dei
cai
924 dei Codice di Dírittn Canonico, la quale precisa che
il
vino deve
essere mescolato con
una
modica parte
d
acqua, Questa mcscolanza
non
e
stata riferita
dai
Codíce
dei
Canoni delle Chiese Orientali perché non
é in uso nella Ch icsa armena e perc1ó mm ê da considerare come legge
valida per tulte le Chiese oriental .
Si recuperi il rito dello Zeon (agg1unta supplementarc di acqua
calda nel calice prima della Comunione). presente nelle Chiesc
provenienti dai ceppo costaminopol itano e purtroppo scomparso in alcune
Chiese greco-cattoliche. Altrettanrn si faccia per altri elementi celebrativ1
rilevanti qualora fossem caduti
in
desuetudine.
68. Si
usí11 ves1í
liturgiche e pane dei proprío
rír
Per quanto riguarda la coi1te1ione dei pane e le vesti liturgiche.
il
can. 707
§ 2
conced.:: licenza d1 usare. una volta allomanato lo >tupore
dei fedcli cristiani. vesti ilturgiche e pane d un'altra Chiesa sui íurís se
11011 sono disponibili que Ili delta propria Chiesa". Vanno norati duc limiti
d i questa
1
ce111a.
La
concessione
s
compr<>nde
perché
I'
1mpossibil ità d i
procurars1 pane o ve.,tl proprie non deve impedirc la
celebra1,io11e
eucartsnca per
il
bcne deí fedeli. il quale supera norme pur nccessarie
in
círcostanze normali.
Di
questa líccnza ci
si
puó peró giovare solo
1n
57

7/18/2019 Instruzione Chiese Oriental
http://slidepdf.com/reader/full/instruzione-chiese-oriental 57/90
situazioni eccezionali che non possono csserc generalizzate. quali
il
caso
di
persccuzione e, quindi,
di
clandestinità, e certamente non dispensa
dall'obbligo di fare tutto il possibile affinché tale irregolarità sia evitata.
e pane
e
vesti síano secondo
e
proprie usanze
1
iturgiche. Nel caso del
pane cio si compren(le tamo piú.
in
quamo
la
preparazione dei pane per
l Eucanstia f
parte imegrante dclla eelebrazione e non puô essere
tralasciata senza motivi veramente grav1.
Penamo.
fatta eccezione
per la
liturgia armcna. in caso di rnancanza di prosfore sí usí, nei casi
eccezíonali rnenzíonati. il normale pane fermcntato.
li secondo limite e che sia allontanato lo stupore dei fedeli
crist1ani. Occorre evitare innovazioni chc nschíno di essere mal
comprese perché
in
contrasto con 'uso tradizionalmente noto ai fedeli.
Tale attenzione va estesa anche alie reazioni dei fedeli non cattolici, m
particolare di quanti appartengono alia medesima Tradizione.
69.
l rimando ai diriuo
prmicolare
non implic minore imporranw
L insierne delle prescnzioni elencate dai can. 707 é relativamente
sccondario
se
rapportato alia complessità dei sacramento eucarístico.
Ciononostame. esso
é
carico di sígnifícatí spirituali che si inseriscono
in
un sistema coerente, atto ad imrodurrc ottimameme alia pienaconoscenza
dei M istero eucarístico.
Togliere alcune
di
esse comporta
íl
rischio
di
impoverire
il
quadro
generalc. La loro importanza viene ribadita nel can.
7 3 §
2 che insiste
afiinché
"i
fedeli osservino fedelmente e norme della Chiesa sui iuris
alia quale sono ascritti.
11011
solo entro i confiní dei territorio della stessa
Chiesa ma,
in
quanto
é
pmsibile.
in
tutro
il
mondo".
Si
e
notato come
l
can. 707 rímandi
ai
diritto panicolare
di
ogni
Chiesa
sui íurís
che deve stabilire norme accurate
in
merito alle
celehrazioni eucaristiche. Ció 11011 significa sminuirne rimportanza. ma
csprimc la volontà che sia tutelara la specificità e diversità delle diverse
tradizioni autentiche. E' giustamente il diritto liturgico particolare ad
esprimere e garantire
la
fis1onomia propria e l'autenticità di ogni
tradizionc o famiglia liturgica particolare.
58

7/18/2019 Instruzione Chiese Oriental
http://slidepdf.com/reader/full/instruzione-chiese-oriental 58/90
C PITULO X
L ORDINE
SACRO
70. . incri ministri e liturgia
l can. 3 3 1 dei Codice dei Canoni de lc Chiese Orientali
afferrna che "i chierici. che sono anche chiamati rninistri sacri. sono dei
fedeli cristiani deputati a esserc ministri della Chiesa partecípando alia
missione e alia potestà di Cristo Pastore". sacri minístri l1anno un
legam e particolare con
la 1
iturg:ia. sia perché molte deli e oro funzioni si
esplicai;o nella liturgia. sia perché vi esercitano un ruolo distinto dagli
altri fedeli. sia perché
nc
sono frequentemente a contatto.
71. ormazione liturgica dei sacrí ministri
Nclla formazionc dei sacri ministri
si
curi una crescita progressiva
nella panecipazionc interiore
ai
santi Misteri cd a Colui che
in
essí
opera, Per poter essere misragoghí dei popolo, essí devono vívere in
modo esemplare la medesima mistagogia.
li
oro ruolo nella liturgia sia
fonte. alimento e modello per una vita di piena accoglienza delta grazia
dei Signore. Essi siano inoltre perfettamenre formati ad una conoscenza
precisa. fondata. approfondna della santa liturgia. nei suoi aspeni
teologici, spiritual i e cerimoniali.
L importanza della vira lirnrg1ca viene sottolineata anche nei
canoni che trattano dei seminari. Vi si allerma che la liturgia deve essere
fonte e culmine della vita (can. 346 2.
r
:
che deve essere insegnata
111
quanto
e
la nece.ssaria tonre delta dottrína e dello spirito veramente
cristiano (can. 350 ): e che i candidati ai sacerdozio debbono trovarvi
alimento per la vi ta spirituale (can. 346 9 2. 3" . E dunque necessano
cbe nci seminari orientali e negli istituri di formazione dei monaci e
religiosi orientali la víta liturgíca sia celebrata con la massíma cura e
sempre nella sua forma integrale. ín modo che i candidati possano
esserne plasmati ed apprenderla in tutta la sua ricchezza e completezza.
dando il dovuto spazio non solo all'Eucaristia ma anche all Ufficio
Divino. La liturgia deve essere vera fonte di spirítualità alia qualc
l'orrnare i
candidati. ed elemento che dà unítà a quanto essi apprendono.
59

7/18/2019 Instruzione Chiese Oriental
http://slidepdf.com/reader/full/instruzione-chiese-oriental 59/90
luogo nel quale
la
dottrina diviene celebrazione di Iode e di
ringraziamento e la vitae trasformata dalla grazia. Un símile rilievo dato
alia liturgia consentirá ai candidati di attíngervi ín píenezza quanto
necessarío alia loro vita interiore ed eviterà loro di ricercarlo in ambiti
estranei alia coerenza dei
proprio
patrimonio. can. 343 prescrive chc
tuttí i candidati
ai
sacerdozio síano formati secondo
il
rito proprio, anche
se ammessi ín un semi
nano
di un 'altra Chiesa sui iuris o in un semínario
comune a piú Chiese sui iuris, riprovando ogni consuetudine contraria.
Ciô
vale
per
tutte
le
dirnensíoni dei patrirnonio
proprio
delle Chiese
onentali: tcologica. spirituale e disciplinare. ma in modo eminente per
que lia 1iturgica.
72. Articoiazioni dell'Ordine Sacro
l i Codice dei Canoni delle Chíesc Orientali spiega chc i chierici.
congiunti rra loro nella comunione Gerarchica e costituiti nci vari gradi
dell'Ordinc mediante la sacra ordmazione, partecipano in modi diversi
dcll'unico ministero ecclcsíastico divinamente istituito '. lYaltra parte
prevede la possibilitá. nitre ad cssi. di altri ministeri ch1amati Ordini
rn1nor1
l can. 325 precisa che i chicrici. in ragmne dclla sacra
ordinazíonc. si distinguono
in
Vescoví, presbiteri e diaconi .
li
can. 327
aggiunge che se. oltre ad essi, anche altri ministri sono arn1nessi o
istituiti a scrvizio dei popolo di Dio o a cscrcitare funzioni della sacra
lnurg1a. costoro suno costituiti
in
m Ordinc minore e gem:ralmentc
chiammi chierici minori.
li
canone stahilisce che
il
loro statuto viene
regolato sol tanto dai diritto pariícolare dei la propria Chiesa
sui iuris .
L,
intento dei Codicc
e
che sia rispettata
la
rradizione
propria
dí ogni
singola Chiesa orientale wi
iuris.
73.
Chi
é
stato
is1í111í1 n un
Ordíne minore
m é p u
laico
Memre
il
Codice di Dirittn Canonico parla di ministeri che
possono essere assunt1 stabilmeme da la1c1. mediante
íl
rito lnurgico
prescritto (can.
230
1
.
glí Ordini mínori. ínvece, inscriscono,
l ( fr
('('E()
cann ~ : 4 ;; 326.
60

7/18/2019 Instruzione Chiese Oriental
http://slidepdf.com/reader/full/instruzione-chiese-oriental 60/90
secondo
il
grado di c1ascuno. nella Gerarchia ecclesiastiea. Chi
ha
rieevuto questi ordim non
ê
dunque piu laico. ma díventa membro di
ciô
che i testi liturgici di molte Chiese orientali chiamano "clero" o "Ordine
Sacro". a differenza tra Ordini minori e ministeri comporta
conseguenze anche sul modo di interpretare
il
can. 358 dei Codice dei
Canoni delle Chiese Oriemali: esso afferma che
un
candidato "viene
ascritto come ehierico ad una eparehía per rnezzo dell'ordinazíonc
diaconale. a meno che. a norma dei diritto particolare deli a propria
Chíesa sui íuris. non sia già ascritto alia stessa eparchia". Questo rinvio
alie norme dei diritto particolare fa eco ai can. 327. che stabilisce cbe
quantí sono "costituiti
in
un Ordine minore e generalmente chiamatí
chierici minori (... ) sono regolati soltamo dai diritto partícolare della
propria Chiesa
sui
iuris '.
Sarebbe dunque bene che l'ascrizione
ai
clero
delle diverse eparchie avvenisse
ai
momento della costituzione
in
un
Ordine minore. in modo da accogliere sm da allora il ministro
in
forma
piena e stabile ai serviz10 deli" eparchia.
74. Si mantenga l antica prassi degli Ordini inori
Non sembra opportuno che le diverse Chiese
sui iuris
mutino e
oro consuetudini c1rca la tradizione deglí Ordini minorí. un tempo
condivisa da tutte le Chiese: essa ha. infatti. un suo significato peculiare.
Lungi dall'abbandonarla. le riforme dei diritto particolare delle diverse
Chiese dovrebbero piuttosto restituiria a rnaggior significato e vitalità.
Ciô si raccomanda anche per ragioni di carattere ecumenico: se le Chiese
orientali cattoliche hanno il compito speciale di promuovere l'unità fra
tutte le Chiese orientalí. tra l altro mediante la religiosa fedeltà verso le
antiche tradizioni".
mm
sembra utile introdurre una differenziazione di
usí rispetto alie Chiese ortodosse. partecípando tmte di una medesima
matrice comune. Ogni modifica impropriamente introdotta in tempi piu
o meno recemi va pertanto
nvista
sulla base di questi principi.
75. Si favorisca m reale e
coerente
eserrizio
deg/i
Ordini
Glí Ordini mínorí e
íl
diaconato non sono una pura forrnalítà
ín
Cfr CCEO can. 903.
6

7/18/2019 Instruzione Chiese Oriental
http://slidepdf.com/reader/full/instruzione-chiese-oriental 61/90
vista dell'ordinazione preshiterale, Essí abílitano a un preciso servizio
nclla Chiesa, e come lali vanno effettivamente esercitati, in forma
definitiva per coloro che non intendono accedere
ai presb1terato, in forma
sufficienremente arnpia per quantí saranno ordinati presbíterL Cio vale
in modo particolarc per
l
diaconato, ln questo senso non
si
tema
di
conferire gli Ordini minon cd anche
il
diaconato a quanti, di buoni
cosLumi, debitamente preparat.i e adatti
ai
compito che assumono,
si
díchíarano disponíbíli
ai
servizio della Chíesa. anche se dovessero
continuare a vívere
in
famiglia e ad esercítare
il
proprío rnestiere. ln
questo modo si otterranno anche i ministri necessari ad un decoroso
svolgimento della liturgia, evitando
la
prassi. mutuata anch'essa dal a
Chiesa latina
ed
ora in essa 11 11 piu
in
uso.
di
far esercitare a mínístri
di
rango superiore
la
fonzione liturgica che sarebbe riservata a quelli dí
rango inferiore (íl caso piu frequente e quello di presbiteri che fungono
da diaconi), o dí affídare stabilmente a laíci compiti limrgici che spettano
a un ministro: prassi, queste, da elíminare.
76 l diaconato
li
diaconato
e
staro istituito
11 11
per
il
sacerdozio ma per
il
servizio dei Vescov1 e dei preshiten.
1
diaconi erano infatri un tempo
considera1i come la mano o l'occhio di questi: oppure. secondo la
formula di lgnazio
di
Amioch1a.
in
armonia con essí manifestano ai
popolo fedelc "il comandamento dei Signore""'- Símile prospettiva,
conservata nellc Chiese ortodosse e in via dí recupero nelle comumtà
atine. va rimessa
in
piena lucc anche nelle Chiese oríentali cattoliche.
li ripristino della sua missione liturgica ed extraliturgica appare infatti
di
grande utilità.
77. l diritto di ordinare chierici ascritti a una eparchia
li can. 748 dei Codice dei Canoni delle Chiese Orientali indica
nonne chc regolano í diritto di ordinazíone dei chierici ascritti a una
eparchia. Nel 2
sí
stabilisce che
un
Vescovo eparchiale non possa
ordinare un suo sudd1to ascritto a un'altra Chiesa
sui íuris
se non con
• Cfr lGNAZlO l i ANTl<lCl IA, Lettera uxlí Smirnesi VIII, 1: SCh
1 A,
138.
6

7/18/2019 Instruzione Chiese Oriental
http://slidepdf.com/reader/full/instruzione-chiese-oriental 62/90
licenza della Sede Apostolíca o,
in
certi casi, dei Patriarca. L'obblígo di
questa licenza riguarda la sola liccità della celebrazione dell'ordinazione,
e si rifcrisce piu propriamente ai caso nel quale essa avvenga in un rito
líturgico diverso da quello ai qualc appartiene l candidato. oppure
quando
il
Vescovo eparchiale dell'ordinando chieda
l
permesso di
celebrarne I ordinazione nel rito dei candidato. AI di là dei rito stesso
dell'ordinazione. il Vescovo dell'eparchia o diocesi dove il candidato
viene ascritto conserva pieno diritto di concedcre lettere dimissorie ad un
Vescovo appartenente alia Chicsa su ur s dei candidato. affinché questi
proceda alia sacra ordinazione osservando le prescrízioni liturgichc dei
proprio rito.
78. imiri ai onferimenro di
11orifice11ze
orientali
1 chierici tengano como dí quanto disposto dai can. 388 dei
Codice dei Canoni dellc Chíese Oricntali circa 'uso dí diriní ed insegne
annesse alie dignità oro conferíte. Si cvití inoltrc di confcrire dignità in
uso nelle Chíese oríentali a chierici che 11011 appartengono alia Chiesa su
uns dí chi lc confcrisce. Siano abolite ínoilre quelle dígnítà, o quei
d1ritti relativi alie dígnità, che sono stati recepítí
dall uso
latino
precedente la ri forma concilíare. Va infatti evítato che I attribuzione di
talí onoriflccnze si ríduca a pura esteríorità, nociva alia síngolare dignità
delle limrgíe oriental i
Non
e opponuno
inolrrc conferire titoli monasticí, con relativi
abiti e
insegne, ai clero secolare. Ciô vale a maggíor ragione
per
il clero
uxorato.
63

7/18/2019 Instruzione Chiese Oriental
http://slidepdf.com/reader/full/instruzione-chiese-oriental 63/90
CAPITOLO
IL MATRIMONIO
79
l atrimonio
cristiano
Riferendosi alia vita matrimoniale, san Paolo, citando
il
libro
de lia Genesi
64
,
aggiunge: Questo mistero
e
grande: lo dico
in
riferimento a Cristo e alia Chiesa (Ef 5.32). Sono affermazioni
incessantemente ripetute in tutte le Chiese. che ci introducono nella
comprensione della molteplice ricchezza della vtta matrimoniale.
Essa evoca tutta
'opera
della creazione dell'universo, che trova
l suo culmine nell'uomo creato ad immagine e somiglianza dei suo
Creatore, e ne sottolinea la dimensione relazionale: la persona 11 11 e atta
per essere sola. Chiamata a lavorare e dominare la terra. abbisogna di
un
aiuto che
le
sia simile. con l quale formare una sola carne.
Mistero ancora piit profondo
se
in riferimento a Cristo e alia
Chiesa : nel mistero di Cristo si svela infatti in pienezza la relazione
dei la creatura con
il suo Signore. che e piu grande di lei e ad immagine
dei quale
e
stata crcata. che la copriva della sua gloria prima della
caduta. che la accompagna misteriosamente lungo i giorni di questa vita
e che la illuminerà direttamente nella Gerusalemme celeste (cfr Ap
21.23).
l testi liturgici esprimono questa dimensione relazionale in
formule svariate chiedendo per gli sposi pacc. amore perfetto, concordia,
abhondanza di beni: pot moderazione. talamo casto, condotta
incensurabile. verità: ed ancora fedeltà alia parola data e stabilità
nell'unione santa che viene dai Signore. secando un modello che
dovrebbe non solo caratterizzare la vita matrimoniale, ma anche ispirare
la convivenza di tutta la famiglia umana. secando l'esempio dei Signore
che evenuto per distruggere in
sé
stesso l'inimicizia. raccogliere
in
unità
ció che era diviso e riconciliarci tutti con Dio. prendendo in moglie la
Chiesa. dando
se
stesso per lei, purificandola
ai
fine di faria comparire
santa e immacolata (cfr Ef 5 . 2 5 ~ 2 7 .
La relazione d'amore tra marito e moglie diventa feconda e sfocia
64
Per
questo l'uon10 ahhan<lonerà suo padre e
sua
n1adre e si unirà a
sua
n1oglie
e
i <lue
saranno una sola
carne
Gen 2.24).
64

7/18/2019 Instruzione Chiese Oriental
http://slidepdf.com/reader/full/instruzione-chiese-oriental 64/90
nella partecípazione all'opera della crcazione mediante la generazione di
figlL che e come l compimento di quanto promesso ad Abramo. scelto
da Dio per divenire padre
di una rnoltitudine di popoli. tutti chíarnati a
offríre
ai
Dio vivente
un
culto in spirito e verità.
80.
obbligo
deíla preparazione
can. 783 1 dei Codice dei Canoni delle Chiese Orientali
ricorda
ai
pastorí d'anime íl loro obbligo dí prendersi cura dei fedeli ehe
si preparano alio staw matrirnoniale. affinché siano preparati ed infonnati
SLJ
significam dei Matrimonio crisriano. sulle sue caratteristiche di unitá
e di mdissolubilità a 1mmagine dcll'unionc indcfcttibilc di Cristo con la
Chiesa
e
sui dovcri dei coniugi tra di oro
e
verso la loro prole (can. 776
~ ~ l e 2 .
li
can. 784 rimanda
ai
diritto particolare delle Chiese
sui iuris
le
regolc per l'esame dei fidanzati e le indagini sul loro stato libero e sul
loro Battesimo. Si noti
che a
dtfferenza dei Codíce latmo (can.
065).
l Codice dei Canoni delle Chiese Oriental1 u llizza il solo termine
Battesimo e non alludc alia Crismazione dei santo Myron. Come
si
e
visto. la Crismazione dei samo Myron deve essere amministrata. nella
rradizione oriemale. congiuntamente
ai
Battesimo''.
8 l. l consenso e /e modalí1à
dei
Matrimonio
Elemento ind1spensablie per costituire
un
Matrimonio ê il
consenso con il quale un uomo e una donna si danno e si accettano
reciprocamente (can. 817).
Detm consenso interno dell'aníma si presume
conforme alie parole
e
ai
segni adoperati
nel
celebrare
l
Matrimonio
(can. 824 § 1 .
Sono validi soltanto i Matrimoni che si celebrano con rito sacro.
cioe con la presenza e la benedizione dei Gerarca o dei parroco dei luogo
o di
un
sacerdote
ai
quale. dall'uno o dall'altro, sía stata conferita la
tacoltà di benedire l Matrimonio (can. 828 l e 2 . Si puô celebrare
il Matrimonio validamente e lecitamente
in
presenza dei soli testimoni
quando non
si
puà avere o raggiungere
se11La
grave disagio
un
sacerdote
Cfr CCEO
can. 69 .
65

7/18/2019 Instruzione Chiese Oriental
http://slidepdf.com/reader/full/instruzione-chiese-oriental 65/90
competente a norma del diritto. o nel perícolo di morte. o se si prevede
prudentemente che questa impossibili1à durerà per almeno un mese. ln
questo caso, se é possibile. convíene chíamare
un
altro sacerdote, anche
non cattolico. per benedire il Matrimonio (can. 832
§?
l e 2).
82.
L abbligo dei
sacro
riw
Si notí che l'obbligo dei rito sacro. e cioê della benedizionc
sacerdotale. per la validità dei Matrimonio. e specifico dei diritto
orientale. Nella Chicsa latina viene chiesia la semplice presenza
dell'Ordinario dei luogo, o dei parroco. o dei sacerdote oppure anche
diacono delegatü°
6
• Nella tradizione orieniale il sacerdote. oltre ad
assistere, deve benedire l Matrimonio. Benedíre significa fungere da
vero ministro dei sacramemo.
in
virtu della sua potestà di santificazione
saccrdotale. affinché gli sposi siano uniti da Dio ad immagine dell'unione
nuzialc indefettibile di Cristo con la Chiesa e siano consacrati l uno
all 'altro dalla grazia sacramemale.
can. 832 dei Codice dei Canoni delle Chíese Orienialí
precisa pure che. se per motivi straordínari il Matrimonio si
ê
celebrato
davanti ai soli testimoni.
1
coniugi debbono ricevere ai
p1u
presto dai
sacerdote la henedizione del Matrimonio.
83
lomperenze per /Jenedire le
Nozze
Quanto alia cornpetenza per benedire
íl
Matrimonio. sia il Codice
dei Canoni delle Chiese Orieniali che il Codice di Diritto Canoníco
prescrivono una norma di idenrico tenore:
il
Gerarca o
il
parroco del
luogo "henedícono validamente un Matrimonio in qualsiasi luogo entro
i confini del proprio territono. sia che glí sposi síano oro suddíti. sia
che non lo siano. purché almeno una delle due parti sia ascritta alia
propria Chiesa
sui iuris
dei celebrante''.
Quanto alia delega per benedire un Matrimonio. il can. 830 l
dei Codice dei Canoni delle Chiese Oríentali srabilísce che
il
Gerarca e
íl parroco dei luogo "possono conferíre ai sacerdotí di qualsiasi Chiesa
Ct r I can. 1108 § .
CCEO can 829 § 1: cfr and1e CIC can. 1IU9
66

7/18/2019 Instruzione Chiese Oriental
http://slidepdf.com/reader/full/instruzione-chiese-oriental 66/90
sui iuris. anche dei la Chiesa latina. la facoltà di benedire un deterrninato
Matrimonio entro i confini dei loro territorio". Pure l'Ordinario o il
parroco latino dei luogo possono delegare a sacerdoti orientali la facoltà
di assisterc e benedire il
Matrimonio dei fedeli latini°'.
Occorre tuttavia tener presente che. con l eccezione dei caso
ín
cui
il
Gerarca o il parrnco siano. a norma dei can. 916 dei Codícc dei
Canoni delle Chiese Orientali. di altra Chíesa sui íurís. la celebrazione
deve avvenire. d
íireitarem.
secondo
íl
rito liturgico degli sposi. o di
uno <li loro in caso di Matrimonio ínterritualc'". Una celebrazione in altro
rito ê dunque íllecita. ma puó essere autorizzata caso per caso dalla Sede
Apostolica.
li can.
831
dei Codíce dei Canoni delle Chiese Orientali
precisa che
íl
Matrimonio dovrebhe essere celebrato davanti al
parroco
dei futuro sposo. a meno che d diritto particolarc
11011
stabílisca
diversamente o una giusta causa non scusi.
Nel caso di Matrimoní misti tra cattolíci orientali ed ortodossi.
l'obbligo di osservare la forma.
cioe la
norma di celebrare i Matrimoni
alia presenza dei Gerarca o dei parroco dei luogo o
d
un loro delegato,
é
ríchiesto soltamo per la liceità. Per la oro validità e ichiesta solamente
la benedizione sacerdotalc"'.
84. i
osser1 Ínn
/e prescriaoni dei
libri iturgíf'i
Fuon dei caso di necessità, nella cclebrazione
de
Matrimonio
si
osservíno le prescrizioni dei librí liturgici e lc legittimc consuetudini"
(can. 83ó). Nc\ rivedere ed eventualmente aggiornare le prescrizioni
liturgiche di queste celebrazioni. k autorità compctemi di ciascuna
Chicsa
sui iuris
avranno premura
di
salvaguardarc
le
ricchczze specifiche
dei loro
patrimo1110
proprio, che rnctte
in
singolare rísalto
íl
significato
dell'istituzione matrimoniale nel quadro di tutta la storia della
salveua
e, particolar modo, esprime in termini teologíci la strena relazionc <li
esso con il mistero nuziale csistente tra Cristo e la sua Chiesa.
fr
CIC can. 1 1 1
Cfr CCTO ,..,,_ 40
§ .l.
'
fr CCEO ca11. 834 § 2.
67

7/18/2019 Instruzione Chiese Oriental
http://slidepdf.com/reader/full/instruzione-chiese-oriental 67/90
85.
fi Sponsali
II can. 782 dei Codice dei Canoni delle Chiese Orientali tratta
degli Sponsali che
si
premettono
ai
Matrimonio. affennando che essi
vengono rego lati dai diritto particolare (
1
ma precisa che. dalla
promessa di Matrimonio. non
si
dà azione per chiederc
la
celebrazione
ele\
Matrimonio. Ne\\a prassi vigente da molti secoli - e tuttora in uso
prcsso moltc Chiese - gli Sponsali. spesso chiamati rito
clegli
anelli .
vengono abitualmente celebrati assieme ai rito matrimonialc propriamente
detto. chiamato rito delle corone .
Significato specifico
dei
rito
dei
ficlanzamento
e di
esprimere l
consenso dei futuri sposi. mentre quello del\e corone
ha
piú direttamente
come scopo
di
introdurre nella pienezza della vita matrimoniale.
li
contenuto
dei
rito degli Sponsa\i
non
prevede semplici promesse
ma
impegni di dcfinitività. Perciô non e opportuno chc gli Sponsali siano
ce\ebrati con superficialità o all inizio
di
progetti matrimoniali. Riti
liturgici specifici per le prime tappe del\ attuazione di questi progetti -
meno solenni e meno clefiniuvi - esistono
in
diverse Chiese e fanno parte
della tradizione. anualmente
non
praticata.
di
altre. Una migliore
comprensione
ecl un
eventuale ripristino di essi potrebbc contribuire a
santificarc i divcrs1 momenti
clel
cammino delle coppie cristiane sino
ai
suo p1cno comp1111ento
68

7/18/2019 Instruzione Chiese Oriental
http://slidepdf.com/reader/full/instruzione-chiese-oriental 68/90
C PITOLO XI
L
PENITENZ
86. Significato de/la Penitenw
Giovanni Batrista predicava nel deserto della
(jiudea,
dicendo:
"Convertítcví perché il Regno dei cieli ê vicino" (/vir
3,1).
La stessa
formula fu
uti
1
ízzata
da
Gesü Cristo
ali
inizio dei la
sua
vi
ta
pubbl ica
cfr
Mt 4,
17 .
Anche Pictro inizió
il
suo ministero apostolico, csortando alia
conversione quanti
erano
statí testimoni della díscesa dello Spirito
al
matti110 di Pentecostc
(cfr
At
1.38L
E'
proprio
questa la missione
che
Cristo affida agli Apos1oli a sera della
sua
risurrezione. quando apparc
ed insegna loro che ncl suo nome "sararmo pred icati a tuttc le genti la
convcrsione e
il perdLlllO
dei peccari" (Lc
24,47)
e
li
manda in missione,
diccndo: "Rícevcte lo Spiriro Santo: a chi rimeneretc 1 peccatí saranno
nmcssi e chi
11011 li
rimetterde. resreranno non rnnessi" (Gv 10.
22,23 .
La conversíone dei cuore. con la quale l"unmo risponde alla
ch1amata dí
D10
e
cambia
l'or1entarnento della sua
vit<L
volgendosi verso
íl
Sígnore. comporta malte dimensíonL qualí il penumcnto. la pcnítenza,
ia ripara1íonL:: essa coínvolge
il
pensiero
e
íl
comportamento
e sta al
centro di ogn1 víta cristiana. lnfani. "tutti l1anno peccato e
sono
priví
ddla
gloria di Dío" IRorn 3 23 ma. partccipando alia morte e alia
risurrczionc di Cristo, possono ottcnere la remissione dei oro peccati,
cioe
mor
ire a se stessi e vívere per Dio (cfr Rom 6, l l),
87, L ·arientamento penirenziale permea llit o if mito cristiano
L"orientamento penitenziale
che
accompagna tutta la vita cristiana
appare insistentemente
in
ogni manifestazione dei culto: esso, infatti,
ricliiede verítà (cfr Sal 50151 ),6) e implica pcrció un incessante
riconoscimento dei proprio peccato e dei la necessítà dt cambiare strada.
Tale atteggiamento sí ritrova lungo tutlO l"anno liturgico e ad ogni ora
de
giorno,
ma in modo
particolannenre
insistente
compare
durante
i
tempi di preparazíone alie foste. soprattutto
in
quello che precede la
Pasqua. Per questo rurte
le
liturgie (fOríente come d Occídente sin
da
69

7/18/2019 Instruzione Chiese Oriental
http://slidepdf.com/reader/full/instruzione-chiese-oriental 69/90
tempo immemorabile fanno pregare anche piú volte ai giorno
il
Salmo
5 151
J con
il
quale
si
invoca
il
perdono e
il
dono dello Spirito Santo.
L aneggiamento penitenziale appare marcatarnente in píu sacramenti.
II
Banesimo infatti ci
e
dato per
la
beata purificazione dei peccati ', nella
Divina Liturgia offriamo un culto spirituale per i peccati
ele
mancanze
dei popolo
72
,
accostandoci alia santa Comunione nella quale riceviamo
il
Corpo e
il
Sangue dei Signore spezzaro e sparso
in
remissione dei
peccati '
3
:
J'Unzione dei malati procura anche la remissione dei peccati
(cfr Gc 5, 15), Vi sono poi momentí di preghiera liturgica in varie Chiese
orientali. ai
quak
si
e
attribuito un particolare valore penitenziale
e
in
qualclie modo. una forza di riconc11iazione. La penite1JLa nella tradizione
antíca non ottienc inoltre
il
suo frutto
d1
salvezza unicamente ín ambíto
liturgico. poiche vi sono azioni (dig1uni. elcmosine. pellegrinaggi, ecc.)
che già ottengono da Dio una
cena
grazía dí perdono e ví sono spazi
(monasteri. skiti. celle, deserto, ecc.) in cui
il
dono incffabile dei
penthos.
o lutto per í propri peccatí. rivela nellc lacrime la possibilítà di
rinascere tutti i giorni alia nov1tà di vita dello Spirito.
88.
l
sacramento della
Penitn ::;a
e l sua ce/ebrazione ordinaria
Con materna condiscendcnza la Chiesa viene continuamente
incontro all'umana fragilità consentendo una nuova penitenza dopo
il
Battcsimo. Ncl quadro di una vita che si caratterizza tuna volra a
realizzare
in
pienezza le energie battesimali e l'adesione a Cristo,
il
sacramento della Pcnitcnza occupa un poslo privilegiam e, ll1 modo
spec1ale. dispone a ricevere
la
Divína Eucaristía, ln csso, afferma
il
can.
718 dei Codice deí Canoni delle Chiese Orientali. i fedelí chc hanno
commesso peccati dopo
il
Battesimo e fanno
il
proposito di una nuova
vita, mediante
il
ministero dei sacerdote. con la confessione a lui fatta
e con l'accettazione di una adeguata soddisfazione. ottengono da Dio
il
perdono e insieme vengono riconciliati con la Chiesa , Questa
confossionc,
111dividuale
ed integrale. con l assoluzione, costituisce
il
solo
modo ordinario con
il
quale
il
fedele cristíano consapevole di un grave
71
Prcghiera
dopo
la
Vt .SÜzinne
llt'.I
ritualt hizantino dei
B a u e ~ i t u o .
2
Pn:ghicra <lclla Pn.1:-:konlidia
nt:lle
Divine
ljrurgÍt ;
hizautine di San Basilio t : Sau
(jlnvanni
Criso:stun1n.
-: _ I ívina Liturgia di San
Basilio
e San
Giovanni C r i ~ t S t O l l t l .
7

7/18/2019 Instruzione Chiese Oriental
http://slidepdf.com/reader/full/instruzione-chiese-oriental 70/90
peccato ne ottienc la remissione'". Anche se non siano stati commcssi
peccati gravi, si raccomanda a
tuní
i fedeli crís[iani di accostarsi
frequentemente a questo sacramento. specialmente nei tempi di digiuno
e di penitenza"".
89. Valore comuniuuw de/la Penitenza
La confessione individuale si colloca in un contesto che e per sua
natura. squisitameme c:cclesiale e quindi comunitario, innanzitutto perché
la riconciliazione con Dio é anche riconciliazione con la Chiesa. ln tmte
le Chiese orientali.. inoltre, l sacramento viene tradizionalmente
amministrato in una cornice di preghiere. di dichiarazioni, di
ammonizioni e di assoluzioni, che possono Jodevolmente essere celebrate
per un assemblea di fedelí. Simile prassi viene suggerita,
almeno
indirettamente, quando il Codice dei Canoni delle Chiese Orientalí
afferma che
il
luogo proprio della sua celebrazíone e la chiesa
7
" e
corrísponde
ali
usanLa oriental e tradizionale di celebraria
11011
ín un
confcssionale dei tipo di quello in uso nella C'híesa latina ma nello stesso
edificio sacro
e.
in alcune tradízioni. davanti ad una icona di Cristo. Sarà
compito delle autorità delle singole Chiese
suí iuris
esaminare
anemamente
i oro librí líturgici, anche quelli dei passato, per trovarví
le
formule che esprimono meglio la
riccheua
dclle oro tradizioni
proprie in questo campo specifico.
90. Significara e valore de/la confessione individuale
li
Codice dei Canoni delle Chiese Orientali stabílisce che
l'assoluzione non puó essere impartita a piu penitenti senza la previa
confessione indívíduale, all ínfuori dí circostanze straordinarie elencatc
nel can.
720 2
e
acerte
condizioni precisate nel can, 721
§
1 Quesla
norma mctte in singo are rílíevo l valore della confessione individua e
nel complesso della Penitenza sacramentale. La presa di coscienza e la
C'fr CCEO can. 720 § 1
5
( f r
CCEO can. 719
Cfr CCEO
can.
736 1
71

7/18/2019 Instruzione Chiese Oriental
http://slidepdf.com/reader/full/instruzione-chiese-oriental 71/90
confessione dei propri peccati sono condízioni di un culto reso a Dio
verità. Perdonare í peccati appartiene
a w
solo. Percià. come é
richiamato da diversi rítuali oríentali. la confessione dei peccati ê
indiriuata anzitutto a Dio. D'altra
pane.
dopo la sua risurrezione, Cristo
h
affidato agli Apostoli
íl
compito di guidare
le
sue pccorelle verso
il
Regno dei Cieli. quando díede loro
lo
Spirito Santo dicendo: A chi
rimettercte i pcccati saranno rnnessi e a chi non li rimetterete rimarranno
non
nmessi
Civ 20.23). li confessore
e
cosi messo in grado di
conoscerc cio d1e é da legare o
da
sciogliere (cfr Mt
16.l
9). e ció
é
prorerto dai segrcto sacramentale. L'aspetm piu individuale dei
sacramento della Penitenza, tradizionale nelle Chiese orientali. va dunque
conservato. íncoraggiato ed eventualmente recuperato laddove non fosse
sufficientemente praticar.o.

7/18/2019 Instruzione Chiese Oriental
http://slidepdf.com/reader/full/instruzione-chiese-oriental 72/90
C PITOLO
XII
L'
l''.' ZIONE
DEGLI INFERMI
91. La
guarigione
dei
malati
segno dei a i·enuta dei Regno
Interrogam dai discepoli di Giovanni
il
Battista se egli fosse
il
Messia che doveva venire. Gesu risponde: "Andate e riferite a Giovanni
cio
che voi udite e vedete. ciechi recuperano la vista. gl i storpi
camminano. i lebbrosi sono guariti" (Mt 11.4-5). Tutti i Vangeli
riferíscono numerosi csempi di questa sollecitudmc fattiva dei Sígnore
verso gli ammalati e una ritlcssione
deli
evangelista
Manco
(cfr Mt
8.17)
aiuta a capirne
il
significato:
il
sanare gli ammalati e compimento dei la
profezia di
lsaia
77
•
ll
Salvatore. guiirendo i malatí e risuscitando i
moni.
si manífesla cosi come colui che. con lo Spirito Sa1110 (cfr Mt 12.28),
strappa a Satana
il
potere maltgno sugl1 uomini. e recupera
il
Regno ai
Padre (cfr 1 Cor 15.24.28).
Manifestazione e segno della salvezza presente nella
persona
di
Gesu. il sanare li ammalatí é anche- compllo della Chiesa nello Spirito
Santo che
prolunga
l operato
dei Verbo incarnato. Questo infatti indica
Cristo quando invia i suoí discepoli in missione díccndo oro: "Guarite
glí infermi ( ... ) sanate i lebbrosi" (Mt 10.8): o quando. prima della sua
Ascensione. descrive í segni che accompagneranno quellí che
credono:
"Nel mio nome ( ... ) ímporranno le maní agli ammalati e questi
guariranno" (Me 16. 17-18).
li
testo classico
deli
epistola di S. Giacomo.
"Chi
e ammalato
chiami a sé i presbiteri della Chiesa e preghino su di
ui. dopo avcrlo unto con olio. ncl nome dei Signore" (Gc 5.14), si
iscrivc nella stessa linea
ed
e
alia base della elaborazione sacramentale
dei rito dell Unzione degli infermi.
92. Significara dei sacramen O
L lJnzione dei malati viene accompagnata dalla preghiera per la
loro guarigione.
l
sígnifo:ato e ntrinsecamente legato alla sua qualità di
r Egli
ha prt:''>O
le nostre Ínftnuità e s
t
addossato le nostre 1nalattie ([s
53,4 .
73

7/18/2019 Instruzione Chiese Oriental
http://slidepdf.com/reader/full/instruzione-chiese-oriental 73/90
segno che esprimc ia guar1g1onc cornple1a della persona e la benevolenza
dei Padre ccicsic \1ftena all uomn m111ato. ncl corpo come nell"arnma.
dai la
mala11i;.i
e
dai pcccato: questa 12uang1one
é
opera di Cristo. medico
delle anime e dei corpí. C\i>L infatti, quando
saim
il paralítico. spiega
agli scnbi
il
senso
di
qucsto miracolo: "Perché sappiate che
il
Fíglio
dell'uomo ha porere di rimcttcre i pcccati" íMt 9.6). L'olío degli
int<.:rmi sittnifíca dunquc la medicina spiri1uale che la miscricordia divina
offrc
all uomo alrl111u
dallc innumcrcvoli mtscrie delta vita.
I·.'
sacramemo delía Cl11esa e
1rae
il suo valore dai la prcghiera fatta con fede
dalla Chíesa e dai rresbitc:n che la rapprcse11tano. La fede che deve
accompagnan: J"unnone <CSonmc la Ciduc1a deí credenti
ncl
Signore chc
nulla 1ralascia per portarei
ncl
SU(> Regno e concede alie nostre suppliche
tutto ció
cl1e
ir
utile pc:rché. associau alia sua 1none. partccipíamo anche
li su
r l ~ u r r e z i o n c
93. odalilà
de//( c e e / J r u ~ . i n n t
li CodKe dei Canon1 dcl t: Cllicsc Onental1 raccomanda di
arnrninísrrarc
J'l
l111ione agli i11fcrm1
ogn1
volia
che
essi siano gravemente
ammalali (can.
73SJ
ed
indica che tale minislero
é
riserva10 ai soli
sacerdut1 (Grn. 739 l
J,
Rirnrda poi 1 usanza di alcune Chiese orientali
d
rmunare
pit;
accrdoti
pn
la '-lta celebraz1011c e raccomanda
di
conservaria dnvc é p(1ss1b1le (can. 737
2).
ln1au1 la concclcbrationc di
piú sacerdou csprnnc meglto la sollcc1tudinc di tutta la comunità
ecclcsialc auorno all infcrrno.
per
atfrontarc e
supcrare
assicme a lu1 i
pericoli dcll a111111a é dei corpo. Quanto a riu
liturg1c1
da osservarc. il
Codice dei
Ca1:0111
dcllc
Cllic<;e
Oncmal1 prcscnve che 1·01io da usare
nel
sacramcmo
dell't:J11in11c degli ínferm1 deve essere benedetto durante la
cclebrazionc dei sacramento e precisamente dal sacerdote che lo
amm111istra, a rnenn che
íl
diritto particolare della Chicsa sui iuris 11011
dispon (a d1versamcme
1ca11.
7-fl) R1chicde inoltrc
chc
le
unzioni siano
cornraHL·
acc·urnramc111c co le
parole 11ell ordinc e
nel
modo prescriuo
c lihrr líturgici". anchc se ··ín caso di necessità hasta una
sola
unzione
con la formula prorria·· (GHL 742).
94.
Canmensriu del/ l ôo w 11e fe lirurgic oríemali
Ncllc Chíese micntal i la
celebraLione
dei
sacramento
deli Tnzionc
7

7/18/2019 Instruzione Chiese Oriental
http://slidepdf.com/reader/full/instruzione-chiese-oriental 74/90
dei malati
e
talvolta assai
complessa
e si
prolunga alquanto
nel tempo.
ln realtà questa durata notevole differente clalla
brevità
dei rituali
occidentali. sottolinea l aspetto mistagogico dclla preghicra alia quale
subentra la
contemplazione
delle meraviglie dei Signorc. proclamate in
divcrs1 testi evangclici. donde si trae forza e consolazione. Si supplica
inoltre il Signore di dare all ammalato la salvezza dei corpo e
dell anima,
tanto nella circostanza presente quanto alia fine dei tempi, quando
renderá i suoi fedeli partecip1 della
pienezza
della vita divma. Se le
condizioni lo richicdono.
lc
autorità delle singole Chiese possono indicare
le
parti dei lesto
da
usarsi nelle celebrazioni in casa dei
maiato. quando
questi sia
particularmente
grave o negli ospedali.
E bene
perà
che
la
formula piu cstesa sia rcgolannente impiegata quando il
sacramento
si
amministra. come
talora già avvicnc e
come
ê
consigliabile
fare.
nella
chiesa e possibilmente a piü ammalati. ln questo caso esso conserva
uno
straordinario
valore catechetico.
7

7/18/2019 Instruzione Chiese Oriental
http://slidepdf.com/reader/full/instruzione-chiese-oriental 75/90
C PITOLO
XIII
LE Lom IVINE
95. a
pregl iera rristiana
Scrivcndo agli Efesini. l'Aposmlo Paolo offre un quadro
indicativo dcgli clementí chc debbono caratterizzare
il
modo di vtverc dei
crede
mi
e in particolar modo
il
rapporto ora
me
con Dio:
Si
ate ricolmi
dcllo Spírito. intrattenctevi
a
vicenda con salmi, inní
e
cantici spirítuali.
camando e inneggíando
ai
Sígnore con tutto
il
vostro cuore. rendendo
cominuamente grazie per ogni cosa a Dio Padre.
nel
nome dei Signore
nostrn (icsií Cristo (Ef
S,
8<Wl.
La
preghicra cristiana ha sempre
la
sua fonte nello Spírito Santo. che dona fiumi di acqua víva che sgorgano
dai
Cristo glorit'icato
(cfr
Gv 7.38-39): ê lo Spirito
che,
solo, conoscc i
segreti
di
Dío (cfr
Cor
2.
l l
).
l'unico
che
sa
chc cosa
e
come pregarc
e
c
sm·viene
nella rrcghiera
(cfr Rrn
8.26<?7).
l i
credcmc nsponde
a
questo dono. epronto ad ascnltare la parola
di
Dio ed
offrc la
disponibilità
dei
suo
cuore
a credcrc
che
Cristo
é íl
Figliti
di
Dio. mandato dai Padre a compicrc
la
nostra salveu.a (cfr Gv
6.29). L A;JOstolo infatti ci comanda di inneggíare ai Signore
nel
nostrn
cuorc. indicando con que,ta espressione 11011 solo la sede dei sentimenti.
ma
l'irnírnità pní [Jrofonda di og e\scrc umano. come appare dal
r11nprovern che Gcsú muove a quanti
lo
círcondavano: Questo popolo
mi
onora con
lc
labbra.
ma íl
suo cuore ê lontano da me (Mt
15.8).
Già
'
Antico Testamento ríchiama alia prcghíera selte volte ai
giorno (cfr Sal l l8j l l91.164), in modo
da
estenderia ali' intera giornata.
LP
stesso precetto ê riproposto insistentemente
nel
Nuovo Testamento.
dove il Signore c ricorda la 11ecessítà di pregare sempre. senza
stam:arsi (Lc 18.1).
96. Significato delle Lodi Divine
Non siate negligentí di voi stessi. non private
íl
Salvatore dcllc
sue stesse membra.
non
dividctc
íl
suo corpo,
non
disperdete
te
sue
membra.
mm
preferite i bisogni
di
qucsta vita alia parola
di
Dio. ma
riunitc\i ogni gíorno, mattína e sera, salmcggíando e pregando nella casa
76

7/18/2019 Instruzione Chiese Oriental
http://slidepdf.com/reader/full/instruzione-chiese-oriental 76/90
dei Signore"···. l .e l .odi Dí,·me ravvivano comínuamcmc lo spirito dí
vig1Ja11za nel desiderio drl ritorno dei Signorc e santificano la giornara:
ríchiamando la memoria della prcsenza dei Signore
ne
diffondonn
la
gruía. permeando : intera cs istenza ed i nserenclnla nclla vira trí n iiaria.
Esse
sa11tifica110
il
crecknle nella dimensione dei tempo
ncl
quale egli
vive. lungo le ore. i ginrni le scuímane. i me;,i e gli anni. come una
\Cra preghic:ra
1.:111a
1111errunc>ne. sccondo comando apostolieo. li
terrnll1e 11esso di ''Lodi D1vme"
apparentato ad
espress10111
frequenteme1He uc,;uc
ndla
Sacra Scrittura e ne1
1esti
liturgici come
\acrific10
dt
lod« · 'sacrtfic
10 spirnualc ·. sacrit icio
ruionalc
- dato,
in
alcunc clíie<<t:. a: culto chc sí
es1e11de
alie vane ore dclla giornarn,
indica quella dimensione rel1gillsa chc trasforma la vita dell uomo e
lo
mcuc
in
cc1mun1011c
pcrsonale
cnn
la
Trinitá.
L'unanime
tradi1ione
cr1s11a1w d"Orie11te e di Uccideme
ha
sempre riconosci1Ho lc forme
mnltcplíc1 ass11ntc dali:1 ' ira nmnastiea come luogo prívilegiato ncl qu<1le
ta e Uin1cns1one ;,,
r e a l i / 1 ~ L
Lc
Lod1 J)11111e 'no
la scuola 1E
prcgh1era
propria di
ogní
Chies:1.
nella qu: k ·:s.'<t 1:íscµ11a l'am1ca via della glor1ficaz1011e di Dio
in (
'rí>:o
ctrn:c snio C11rpo.
uninne
e sull"esc111p10
dei suo Capo.
97. Con1rw11l 11li
dl Íi<
Lodi
f)i\f11« e
imponm1:11 rli esse per la 1·0110see11za
dei a
sp riliwlí
orir 11 e
La celcbra11o le delia :ireghicra dei tempo e intessuta di Scrittura
Santa_ la
Parola data
t:a
l)in per i n s e ~ n a r c _ co11v1ncere. correggere
e
lormare
alia g.1us1111a rerchc l"uonw di
D10
s1a cornpieto e ben
preparato
per ogrn
upen: lluona" (2
Tiin
3.16).
La rnensa della Parola non
ê
solo
imbandita
amavcr.")
i l,ezionari. chc raccolgono i testi
biblici
da
pwclamare e : d1sp1mgo11<i
11rganícamentc
lunro
1·anno
líturgíco. ma
ancltc amavcrso la
rícchissima
raccolta di inni liturgíci. d1 cui vanno
g.1ustamentt: f1cr,; 1u1 c'
lc
Chicse
dell'Oricnt1'
crisuann, í quali
non
sono
;.:l1c "la cniltlnuaion;; della Parnla letra. ass1rnilata e finalmeme cantata
\ ... 1
subli111í
parafrasi
dei testo bíblico.
filtratc
e pcrsonaliafile anraverso
1 · e s p e r i e 1 1 ~ a dei
sin o n é
della co11111nità".''.
Clto\·,\\ l\I P.\i
:; t
1L L ~ « H ·\p.
(Jric11hil1
/JO/i( fl c2 111;1f rio l
c;9) l.
l
O: AAS K7
tj()ll .)1 7 5 ~ - 7 - ' ú
77

7/18/2019 Instruzione Chiese Oriental
http://slidepdf.com/reader/full/instruzione-chiese-oriental 77/90
Un innografia e un'eucología prodigiosamente sviluppate e rícehe
costituiscono cosi la pane forse piu originalc delle celebrazioni liturg1che
orientali. lnllussi molteplici, prcvalentemente siriaci ed cllcnici. vi si
fondono e si arricchiscono mutuamente per introdurre ad una
contemplazione dei Mistero cristiano. secondo la visione globale
che
ne
avevano i Padri della Chiesa. Redaltl da numerosi aurori,
in
partícolar
modo da monaci che lungo 1 secoli si sono dedicatí inccssamemente alla
preghiera, i testi delle Lodi Divine ci trasmettono in eredità un
ricchíssimo cd inalienabíle patrimonio dí vita spírituale. Essi
corríspondono ai genio proprío dcllc diverse Chiese orientalí e vi sono
iunora profundamente radicati. AI pari della Sacra Scrittura. necessitano
di essere scrutau e meditati
per
rívelare le perle preziose che contengono.
Le
Lodi Divine sono dunquc un luogo privilegiato per uno studio del\a
spirirnalità cristiana chc voglia partire dalla preghiera della Chiesa.
98. i riprisríni la
e l e h m ~ i o n e
comuniraria delle Lodi ivine secondo
i
lihri liturgici
Le Chiese orientali cattoliche hanno spesso
corso
il rischio di
tralasc1are la celebrazione comunitaria e solcnne delle Lodí Divine.
sostituendola con la recita individuale. da parte dei clero. dell Ufficío
Divino. mcntre la celcbrazione quotidiana del\'Eucaristia
e
rírnasta.
soveme. pressoché 1·unica forma di liturgia comunítaria. Dove tale prassi
abbia portato alia d1minuzione. quando non alia completa spariz1one.
dell uso di celebrare con
il
popolo le Lodi Divme. si rnorni senza
indugio a\l'antica tradizíone. per non privare i fedeli di una fonte
privilegiara di preghiera. nutrira di tesori
di
autentica dottrina.
E' auspícabile che una rina:.cita dei monachesirno nelle Chiese
orientali cattolíche, da tante parti sentita come urgente, comportí che i
monasreri tornino ad cssere il luogo nel quale in modo privi\egiato e
solenne risuonino \e Lodi Divine. Dai momento che esse sono state
custodítc con cura particolare
in
Oriente. non solo dalle comunità
monastíche, ma anche dalle parrocchie. il Codice dei Cano dellc Chicse
Oriental i ricorda I obbl igo - spesso facilmente trai ase a to o d imenticato ·
dí celebrare le Lodi Divine nel\e cattedrali. nelle parrocchíe. nelle
rettorie. nelle comunítà religiose e nei seminari '. Occorre osservarvi
le
w fr C'CEO
cann. 99 2:
377: 47 .
78

7/18/2019 Instruzione Chiese Oriental
http://slidepdf.com/reader/full/instruzione-chiese-oriental 78/90
prescrizioní dei libri liturgici (can. 309). ma un"osservanza esteriore 11011
e sutlícíente: i responsabili debbono adoperarsi affinchê i fedcli
comprendano il significato e íl valore dí questa preghiera. la amino.
vi
prendano parte e vi trovíno un alimento spíritualc". Siano formati a
questo mediante
un
vero programma mistagogíco, che consenta loro di
auingere dalla celebrazione dei vari momenti dell anno liturgíco
l'alimemo della propría vila spirituale.
99. La preghiera individua/e
de/Le
Lodi Divine
li
can. 377 dei Codice dei Canoni delle Chíesc Orientali stabilisce
che "tutti i chierici devemo celebrare le Lodi Divine secondo
il
dirirto
particolare della propria Chiesa
sui iuris ,
Per il clero si tratta dunque
di un obbligo.
La
forma ideale di celebrazione, che meglio mecte in
evidcnza il valore di preghiera della Chicsa e per la Chíesa,
é
certamente
quella comunítaria, che va incoraggíata e real izzata con ogni priorità,
Quando oggett1vc ragtoni 1mpediscano una forma comunitaria di
celebrazione. chieric1
prcgh1110
almeno individualmente con i sacri testi
deite Lodi Divine, intercedendo costanternentc a nome di tutti per il
popolo oro affídato. per
lc
necessitá della Chiesa e dei mondo intero,
come s addicc ai buon pastore. Le autorità delle Chiese
sui
iuri 1
stabiliscano norme ragionevoli cl1e regolino mie preghiera individuale,
pnvilegiando, dopo attento studio
nel
processo di selezíone dei testi, le
parti che tradizionalmeme sono píu importanti ín rapporto alia struttura
propría
<lella
liturgia di ogní Chiesa, e tenendo conto delle reali
possibilitá dei clero. 1 testi cosi elaborati potranno essere di utilità,
accanto alie forme piú complete e rradizíonali deite Lodi Divinc. per
nutrire la preghiera individuale, di famiglia o
di
gruppo, dei fedeli laici.
Cfr
CCEO cann. 289 § 2 e 346
s
2.
3
79

7/18/2019 Instruzione Chiese Oriental
http://slidepdf.com/reader/full/instruzione-chiese-oriental 79/90
t APITOLO
X V
LUOGHI
GESTI E OGGETTI SACRI
l
00.
a preghiem liturgirn coinvolge la persona nella sua lotalità
La
persona umana nella sua totalità viene illumínata da Dio e
nell'adozione a figlio giunge a pienezza
la
relazionc con lui (cfr Gv
1.
13L
Dío ci chiede di amarlo con tutto il cuorc. con tutta
l'aníma
e con
moe
le
forze. Nessuna parte della per>ona víene esclusa. anzi ogni parte
e solidale con le altre: anima. spirito. cuore, mente e corpo concorrono
a coslícuire l'edificío spiritualc innalzato per
il
Signore.
La
persona.
sacerdote dei creato. associa poi a sé ogní cosa, dando voce alie realtà
inanímate per la Iode al Cremore. ln modo panícolare con l Incarnazione
dd Figlio di Dio l'umanità e assunta dai Verbo e la divinítà santifica e
consacra
'universo.
Qui sra
il
significato cristíano deglí spazi, dei gesti
e degli oggerti che imeragiscono con íl crcdentc nel culto divino.
O
l
Sacrifici ed obía ioni
offerta di sacrific1 ed oblazioni si rítrova nella Scríttura sin
dall'inizio dei giorni dclla vita umana, nei sacrifici di Caino e di Abele.
Con essí la persona si apre
all'mcontro
con Dío: ma affínché l'offerta sía
gradita é necessamJ un cuore puro. secondo la regola che percorre tutta
reconomia
della salvena. Questa condíLione si compic perfettamente
nella Nuova Alleanza quando Crí>tc offre in verità un culto e un
sacrificio graditi a Dio, e quando
quesw
suo gesto víene ripetuto nel
suo
nome dagli Aposwli e dai la Chiesa. Fonte unica e culmine dei sacrifício
e qucllo dei Calvario. che víene rt:so presente nell'offerta eucarística e
nutre cominuamente i tedel i.
Questo mteggiamenro si espríme pure
ín
altre forme, altamente
espressive anche se minori. Un posto importante. soprattutto nelle Chiese
oriemali. occupa l'offerta deli' incenso. chc trac la sue origini dai culto
vcterntes1amentario. con ríferirnento panicolare ai salmo 14011411.2:
''Come mcenso salga a
te
la
mia preghiera,
le
mie mani alzatc
come
sacrifício della sera . 'fali usi lirurgici ve11go110 rnantenuti nella liturgia
cristíana: come infatti la Cllícsa conserva con veneraz1one l' Antico
80

7/18/2019 Instruzione Chiese Oriental
http://slidepdf.com/reader/full/instruzione-chiese-oriental 80/90
Testamento, rileggendolo alia luce dei Yangelo di Cristo, con lo stesso
sp1rito si riferisce a gesti e riu veterotestamentarí. quali trovano nel
Signore Gesu pienezz.a
di
significato. Già 'apostolo Paolo indicava
l
valore símbolíco deli' incenso quando spiegava agli Efesini che Cristo si
e
offerto a Dio
in
sacrificio
d
odore soave" (Ef 5,2) e
ai
Filippesí che
i oro doní sono un profumo d soavc odore. un .sacrificio accetto e
gradito a Dío (cfr Fil 4, 18), o mostrava ad essi che l'offerta
d
incenso
significa i sacrifici e
le
offerte della
fede
(cfr
Fil 2.17). Si
percepisce
cosi che, per
l
cristiano. il culto autemico
ê una
víta vissuta secondo
Dio.
Le Chiese orientali cattoliche conservino gelosamente e pratichino
il piu possibile l'uso dell'incenso
nelle
celebrazioni. anche quotidiane.
perché cio appartiene
in
modo speciale alia tradizione propria, Ogni
costume contrario sia modificato.
I02. l
tempío
Gesú
msegna alla Samaritana ehe
non e
né a (ierusalemme.
né
sul
monte Garizim che si deve rendere culto a Dio, ma che occorre adorarlo
ín
spírítt>
e verítà (cfr
Gv
4,21.24).
li
tempio perde
il
suo valore
di
centro dei culto perché con la morte di
Gesú
il suo velo si e squarciato
in due da cima a fondo (cfr Mt 27,51). lmmagine
ed
ornbra dei tempi
fmurí, esso acquista pienezza
dí
significato nella Nuova Alleanza (cfr
Mt
5.17).
La Chiesa e
il
nuovo tempio, edificato con pietre vive: Cristo
ha
infatti abbattuto
il
muro
di
separazione che divideva
gli
uornini e li ha
edíficati per farli divemare dimora di Dío per mezzo dei lo Spiríto (cfr Ef
2.14.22). Nella Gerusalemme celeste po1 non c sará piú tempio ma in
mezzo ad essa si troverà íl trono
di
Dio e l'Agnello"
(Ap
22,3) e il
S1gnore Dio l Onnipotente e r Agnello saranno loro stessi
il
tempio (cfr
Ap
L22l.
L'edificío sacro
nel
tempo della Chiesa e
un
segno che
ci
indica
la
via verso Colui chc e Signore delle creature celesti e terrestri. il
Signore dei Serafini. Re d'lsraelc.
il
solo Santo, venuto
ad
abitare in
mezzo a noi per condurci nel suo Regno. perché
la
nostra patria enei
cieli" (Fil 3.20).
La
chíesa mareriale é segno dell'allare celeste e del
santuano dove Cristo
e
penetrato.
non
qucllo fauo
da mani
d'uomo,
figura
di
quello vem,
ma
nel cielo stesso, per comparire
ai
cospetto di
Dio a nostro favorc" (Eb 9.24). l santuario ci trasferisce dunque ín un
mondo
d í v e r ~ o
alia presenza
di
Dio. Questa relazíone trai due univcrsi.
81

7/18/2019 Instruzione Chiese Oriental
http://slidepdf.com/reader/full/instruzione-chiese-oriental 81/90
quello terrestre é qucllo celeste, vienc affermata spesso in tulle lc liturgie
crístiane. Una formula cucaristica diffusa ovunque. ad esempio, chiede
"ai misericordioso Dio dí accettare i nostri doni in
odore
di soavítà
spiritualc sul suo altare santo. celeste
e(i immateriale"''.
Si tratta di una
dimensione sacra. diversa dalla nuda real1à umana: ad essa
siamo
introdoui dal mistero liturgico, nel quale 1 urnanità rícupera
íl
manto
dclla gloria divina che la copriva
prima
della caduta dei peccato. La
relazione organica che íntercorre nelle Clnese orientali tra navata e
samuarío simbolegg1a la nosrra condizione presente. nella quale
vcdiamo
corne in uno specchin
in
maniera confusa (cfr
l or
13, 12), poiché la
Chiesa tutta é ancora in
cammino
verso la rivelazione gloriosa del suo
S1gnore. ln questo
modo la
vita presente viene trasformata e
contormala
all'immag1ne dei Signore. "di
glona
in
gloria" C?Cor 3, 18). ai di
Jàdelle
preoccupazioni l lh>ll l l<ll lt . verso la v:ta futura nella quale vedremo Dio
"faceta a face ia" (
1
'nr
1J 12 i
103.
/
· twre
1.
altare l un·a11ra
'"pressione
dei culto. legato all'offcrta dei
sacrificio a
LJio.
l lscendo
dall'arca.
"Noé
edifica un altare e vi
offre
un
sacrifício" (Cicn
X.201:
e un t:csro simbolico, presente
in
tutte
le
rcligioni, chc esprmw 11ramudine per i
be11cfíc1
ricevuti. sottomissione,
111voc<11ione e prnr11íazinne. Elemento nnportante nel cul o dell'antico
lsraele. l'altare ,·iene
111fine
collocato
i un
centro
u111co prima
nella
tenda
dcll'íncnntrn
ai emro dí Mti>é. poi nel tcmrio di Salomone.
Anche Cristo vi si r1ferisce, quando rimprovera i cap1 dei porolo
dicemlo: "Cosa é piú 11rande: 1·ofterta o J'altare cile rende sacra
l'offcna·'
Ebhenc. chi g1ura per l'alrare.
gmra per
l'altarc
e
per
quanto
vi sta sopra. F cln
gnm1
per
íl
tempio, giura per il iempio e per Colui
che J'abita. E chi g1ura per il ciclo.
giura
per
il
trono di Dio e
per
Colui
chc vi
e
as-;iso" (Mt 23 1 9 - . ~ 2 .
Nclla
m1s1a11ogia
dei Padri orien1alí l'altare cristiano acquista la
perfezíone dei la sua mol tep 1 ce símbolog ia nella dinam ica deli a
ceiebraz1onc
li1uq.<1ca.
raffigurando s11nultaneamentc tutlí i livelli della
tipologia ;,acra. dai
la
sua prefigurazionc nell'
Antka
Allcanza
ai
suo
•:
( ~ h
:1d
<:'"'L'lll]lin la
Litania prin1a dçl Padn:'
~ n - . c r o
Jelle Divi11e Liiurgie delle
Chiese
li
;r;1<li1i,n1ç O.:íl'-f;111t;1Hipoli1ana.
82

7/18/2019 Instruzione Chiese Oriental
http://slidepdf.com/reader/full/instruzione-chiese-oriental 82/90
compimento nella Nuova. Cosl l'altare cristiano
ê.
alio stesso tempo, il
compimento del ancra ancrorum dell'antico tempio, l'altare-Golgota
dei nuovo sacrifício la mensa dell'ultima cena chc lo prefigurava, il
sepolcro dei Signore.
il
luogo della risurrezione. la fonte dí ogni
grazia
sacramentale
che
proviene dall altare a noi,
e
l'altare della liturgia celeste
di cui e icona la liturgia della Chiesa. cielo
in
terra nel quale Dio, che
é
ai d sopra dei
cieli.
abita é cammina ''.
104. l
santuario
Nelle Chiese onentali lo spazio sacro viene diviso in piu luoghi
funzionali. organicamente collegati. Esso
e
immagine della
Chiesa
dí
Dio, sacra convocazione dei fedeli pellegrini verso la terra promessa.
Ogní membro
vi
occupa un posto specífico, corríspondente alia sua
m1ss1one.
li santuarin é separato dalla navata mediame cancelli, veli o
iconostas1. perché é
il
lungo piu santo:
in
esso
ê
collocato l
altare
sul
quale si c:elebra
la D1vrna
Liturgia e si offre l Oblazione. Solamente chi
é incaricato dei ministero sacro vi penetra per cnmpiervi azioni sacre.
Processioni ed altri movimenti stabiliscono una relazíone
tra
navata e santuario. ed orientano progressivamente e pedagogicamente i
fedeli verso l altare. Qu1 riposa perennemente
il
Vangelo, donde
ê preso
sole1111ememe per la celchrazione della Parola. e qui sono portati i doni
ali inizío deli a celehrazione propnamente eucarística per essere offerti ai
Signore. Dali ' ai tare sul quale ríposano. gl stessi doni usciranno poi
solennemellle dai santuario per essere comunicati aí fedeli, a significarc
íl
sollevarsi dei velo che copre
il
místero di Dio. nella rivelazíone
e.
tn
particolare, nell lncarnazione e nel Mistero Pasquale dei Figlio.
l 05.
L ambone
L'ambone, nella tradizione orientale, ha diverse forme. con
significato relativamente omogcneo. Nella tradizione cristiana greca esso
poteva consistere
in
una costruzione fissa elevata dai pavimento, che
dominava la navata della Chiesa.
da
cui si proclamava
il
Vangelo.
da
cui
Gi'KMA'.'O l i CnSTAN rINOl'<lLL Srorw Eccicsiastica PC 98, 384 B
83

7/18/2019 Instruzione Chiese Oriental
http://slidepdf.com/reader/full/instruzione-chiese-oriental 83/90
si
poreva anche tenere l'omelia. e ai quale salivano i cantori per
il
loro
ministero, Nella tradizione delle Chiese siriache il corrispondente e il
Bêma una pedana eretta
ai
centro della Chiesa, con i seggi det Vescovo
e dei presbiteri. un piccolo altare con
la
Croce. l'Evangeliario e e
candele. detto "Golgota".
Qu1
il
diacono proclama
il
Vangelo, e di qui
s tíene I ome lia. Come i termini richiamano ( "ambone" ri manda ad
elevazione. "Golgora" alia morte e alia sepoltura dei Signore). íl
simbolismo deil'ambone richiama anch 'esso la tomba vuota dei Signore,
da cui egli fu resuscitato. ma che resta wmc "segno" da dove
l' angelo
della risurrezione". il diacono. di continuo proclama il Vangelo della
nostra r isurrez ione".
E' dunque importante che nel restauro di chiese all\iche o nella
costruzione di nuove. i responsabili studino attenramente la simbologia
che vi si esprime. ne tengano auentamente conto e prevedano la
possíbílità dí ríprístinarne
ruso
in conformità alia propria tradizione.
106. // nartece e il battisrera
Altrí luoghi completano l'insieme dello spazio degli edífici sacri
nelle Chiese orientali: sono
il
nanece e
il
battistcro.
All'entrata della chiesa si trova il nartece, dove
s
svolgono varie
celebraziom. come quelle riservate ai catecumeni e aí penitenti, preghiere
meno solenni o piu penitenziali. processioni. celebrazione delle Ore
Minori delle Lodi Divine. o altro.
l banístero e chiamato anche Kolvmbêthra la piscina
de l'immersione nella morte di Cristo, o "Giordano", il t'iume santificato
dai Battesimo dei Signore nello Spirito Santo, che diventa cosi l'acqua
della morte ai peccato.
Le
tradizioni antiche d'Oriente e d'Occidente
mostrano una grande varíetà nella forma dei battisteri.
Tuní
pero
avevano la caraueristica comune dí rappre>entare la tomba in cuí,
immers1 per con-morire con Cristo, si riemergeva con-risorti con Lui ad
opera dello Spiríto dei Padre.
li
battisrero normalmente dovrebbe essere co locato fuori dalla
Chiesa propríameme deua. percllé ê solamente dopo il Battesimo e la
Crismazíone dei santo Myron che il neofita viene aggregato pienamente
alia Chiesa e percio puo entrare
nel
tempio che
ne
ê
il
símbolo. Laddove,
·'" Cfr i/Jíd : PG 98. :l92 /\.
84

7/18/2019 Instruzione Chiese Oriental
http://slidepdf.com/reader/full/instruzione-chiese-oriental 84/90
a causa della struttura degli cdifici antichi. cio risultasse impossibile. si
collochi il battistcro aimeno vicino all entrata dclla
chicsa.
107.
a preghíera
1
erso oriellle
Sin
da 1empi an1ichissi111i
era
in
uso nclla preghiera dellc Chiese
onentali prostrarsi fino
a :erra.
rivolgendosi
verso
oriente: gli
stcssí
cdifiu sacri
vemva1h1
Cthtruill in modo chc: l'altare fosse rivolto ad
<mente. San
{íiova11n1
Damasceno
sp1ega
il s1gmficato
di
questa
tradizione: "Non
é
per semplicismo e per caso
che
preghiamo rivolti
verso
le
regioni d'oriente ( ..
i.
Poiché Dio ê luce (
1Gv 1.5)
intelligibile
e
nella Scrittura
ii
Cristo
é
chiamatn Sole
di
giustiz1a (Mal
3,2 ))
e
Oriente (Zac 3.8 sccondo
la IXXL
per rendergli culto
e
necessario
dedicargli 'oriente. Dice
la
Scritturn: 'Dio pianró
un
giardino
in
Eden,
a oriente. e vi
colloci>
l'uomo che aveva plasmara· ((kn 2.8). (
...
) Alla
ricerca della patna
a111ica e
ad
essa
tendendo. rendiamo il culto a Dio.
And1e
la
tenda
di Mos< :
aveva il telo e il pmpiz1atorin rivolti ad oríente.
E la tribu di
Ciiuda. quanto
era la p1u
insigne.
si
accampú dalla parte
d'or1eme
(dr Num
.
1
.é\i. Nel 1emp10
di
Salomone
la
porta
dei
Signore era
nvnlta
ad onentc íci'r b 44.
i).
lnfine. Signore messo
in
cmce
guardava
Yl rso
occidcnte. e cosi
no1
ci prostriarno rivolgendoci m
direzione
d
lui. AI momcnto
d
ascendere in cielo era innalzato verso
oricntt'. e rnsí 1
d1sz:eroli
ln adorarono, e cosi vcrrà.
nel
modn
in
cui essi
l'Jrnnno visto asccndere
in
ciclo
(cfr At i.
l l
).
come
lo
stesso Signore
disse: 'Come
la
foigore viene da orieme e brilla fino ad occidente, cosi
sarà
la
vcnuta dei Figlio dell'uomo· (l\1t
24.27).
Attendendo lui. ci
prostriamo verso
orie111.e. Si
trana
di
una
tradiz1011e
non scntta, derivante
d
agi
i
;\posto
i
,,. ..
()ucsta ncca e atlasciname interprctazíone spiega anche la ragione
per
la
quale chi presiede
la
celehrazíonc iíturgíca prega rivolto verso
oriente. proprio come
il
popolo che
vi
partecipa. Non
si
tratta
in
questo
caso. cnme spcsso \iene ripeluto. di presiedere la celehrazione volgendo
le
spalle ai popolo. ma
di
gu1dare il pnpoln
nel
pcllcgrinaggio verso
il
Regno. mvocato nella preµh1cra sino
ai
morno
dei
S1gnore.
l'<ik pra;;si, nrniacciam
in non
poche Chiese orientali cattoliche
{i r )\
.\ . \N1 f) . \ f \L\"t ' l i.
f \ ; J o 1 i ~ f o 1 1 t
\ f u t(
1
e or.ror/0_1.\a IV. 12:: PG 94,
l
J3,. J
130
85

7/18/2019 Instruzione Chiese Oriental
http://slidepdf.com/reader/full/instruzione-chiese-oriental 85/90
per un nuovo. recente influsso latino. ha dunque un valore profondo eva
sal vaguardma come fortemente coerente con la spiriiual ità
1
nurgica
orientale.
108. e
immagini
sacre
Le immagíni sacre hanno grande importanza, almeno ín alcune
Chícse oricmali. Esse offrono alio sguardo dei fedeli la visione delle
meraviglie che Dio
ha
compiuto sulla terra.
in
special modo per opera
dei Verbo incarnato. ma anchc per mezzo dei sami e della Chiesa.
Proprio per questo motivo rivestono grande importanza nella vira
lnurgica. Una delle caratrerisriche salienti della liturgia, infaUL
e
dí
cclehrare. ricordare e rendere presemi i diversi momenti nei quali.
mistícamemc. si realiua
la
nostra salvezza. La rappresentazione della
sroria di questi avvenimenti attraverso k immagini puó perció contribuire
grandemente a evrn:arlí e a físsarli nella mente e nel cuore di chi li
contempla. Ogni particolare di questa storia sacra costituiscc infatti un
atto delta potenza divina. l significato specifico delle ícone. nel
confromo
con altre immagini, consiste nell'evocarc e rappresentare non
aspctt1 umani qumidiani quali appaiono all'occl110 terrestre. ma
l'assoluta
novítà cristiana che occhio 11 11 vide. né orecch10 udl. né mai
entrá
in
cuore di uomo . e che l Signore ha preparam per coloro che lo amano
( Cor 2.9). facendoli rinascere dall'alto e mostrando toro
il
Regem di Dio
(cfr Gv 3.2).
L'esprimere
la dimensione celeste dei personaggi che
rappresentano conferisce alle icone un carattere sacro e. in certo modo.
partecipe dei divino. Esse sono per questo oggctti diretti di culto e
vengono venerate come sono venerate le immagini dei Signore.
le
sue
opere e santi che
le
immagini rappresemano.
Lungo secoli le Chiese orientali. come quelle occidentali. hanno
elahorat(> tecniche. forme e
s1stem1
coerentí di rappresemaziom sacre
per
esprimere la loro fede e renderia vícína agli uomini. Mentre
'arte
cristiana occidentale degli ultimi secoli si é sviluppata progressivamente
in una linea naturalistica. te Chiesc oricntali sono rimaste piu fedeli
all'anuco modo di evocare e rappresentare
lc
realtà celesti. Scuole
numerose e diversifícate prolungano ancora oggi questa tradizione e
producono ícone. affreschi. tessuti o altri oggetti
in
continuità
con
i
modelli antichi. spesso senza ignorare l'odicrna scnsihilità culturale.
loro alto contenuto di fede e d'ane é riscopeno dallo stesso Occidente.
Non poche Chicsc orientali cattoliche sono state spesso sottoposte.
86

7/18/2019 Instruzione Chiese Oriental
http://slidepdf.com/reader/full/instruzione-chiese-oriental 86/90
ín questo campo, ad abitudini occidentali talora di non eccellente qualità,
forse piu semplk:i ma estranee alie esigenze e ai significato delle loro
trad1z1oni propríe. Predisporre un recupero organmo degli usi propri e
indíspensabile se si vogliono evi tare íbridismi e comraddizíoni ali' interno
delle celebrazioní: disposizione dei luoghí. ímmagmí. vesti liturgiche,
suppellettili 11 11 sono lasciate ai gusto dí ciascuno ma debbono
corrispondere ad esígenze ímrinseche delle celebrazioni cd essere
coerentí tra dí loro.
109. Obbtigo delta fedeltà alia tradizione
Non si puô negare che
e
Chíesc orientali cattoliche sono srate
esposte. i temp1 píú o meno recentí. all'intlusso di stili
di
arte sacra
completamente estrane1
ai
oro patrimonio. sia per quanto riguarda la
forma esterna degli edifici sacri. sia per quanto ríguarda la distribuzíone
deglí spazi interni
ele
immagini sacre. Dalle osservazioni che precedono
emerge invece
l unità
armonica di
rarole.
gesti.
srazi
ed oggettí, propria
e spccifíca delle liturgie orientali. Ad essa cí si deve rifare continuamente
nel progettare nuovi luoghi di culto.
C1ô
richiede naturalmente una
conoscenza approfondita della tradizione propria da parte dei clero ed
una formazione
ei
fedeii costante. ben fondata. e sistematlca. perché
s1am1 ín grado di pcrccprre in píeno la ncchezza dei segni che sono oro
affidati. Fedeltà non implica
un
fissismo anacromstico. come la
evoluzione dell'arre sacra · anche in Oriente dimostra. ma sviluppo in
prcna coerenza con
íl
significato profondo ed immutabile di quanto si
celebra.
l lO. La Commissione d arte sacra
Le diverse Chiese sui iuris dovranno trovare e formare propri
cspcrti in questo campo, ed evemualmente is ituire senza índugi0, ove
non
vi
siano già, comm1ssioni d 'arte sacra col preciso compito dí
verificare che i progctti di nuove chiese o cappelle. con il relativo
arredame11to. come pure ii restauro d1 quelie amiche. corrispondano aí
criterí ed
a1
s1gnificati
<lclla
propria tradiLíot1e liturgica. Sarà oro
compito tno tre esaminare
la
sítuaLíone degli edifici ;,acrí attualL
suggerire miglioramenti e proporre eventuali intcrvcnti.
87

7/18/2019 Instruzione Chiese Oriental
http://slidepdf.com/reader/full/instruzione-chiese-oriental 87/90
111.
ostituúone di
u
Ufficio entrale
d· ne
sacra
Viene costituito presso la Congregazione per le Chiese Orientali.
collaborazione con la Pontificia Commissione per
í
Beni Culturali
della Chiesa. un Ufficio per
'arte
sacra con
il
compito
di
aiutare
e
Chiese cattoliche orientali a tutelare
il
pammonio della propria arte
sacra. formulare indicazioni sulla costruztone di nuove chiese e sulla
sistemazíone degli íntcrni o sulla rístrutturazione degli spazí esistenti.
Gerarchi. soprattutto se sprovvisti di esperti nel proprio territorio.
potranno farvi ricorso quando si debba procedere
ad
uno degli interventi
elencati.
88

7/18/2019 Instruzione Chiese Oriental
http://slidepdf.com/reader/full/instruzione-chiese-oriental 88/90
ON LUSIONE
112 onsiderazioni
finali
La presente lstruzione ha lo scopo di aiutare
le
Chiese orientali
in piena comunione con la Chiesa di Roma nella loro
opera
volta a dare
alie celebrazioni liturgiche
il
posto centrale che ad esse compete nella
vita
ecdesiale.
m
p1ena
fedeltà al genio proprio delle specifiche
tradizioni.
L
insistenza sul píeno recupero dei
la
Tradizione non vuole andare
a scapito dei pur necessarío adawimemo alia sensíbilità culturale
contcrnporanea: sarà anzi opportuno
in
futuro affrontare piu
da
vicino
anche questa prospettiva. nella viva speranza che cio possa essere fatto
tenendo conto dell esperienza
che
anche e Cbiese ortodosse acquisiranno
in questo campo. sopranutto in quei territori dove sono a cio
particolarmente solice írate.
E sembralo inranto di primaria importanza sottolineare alcuni
criteri generali
che
mirino anzitutto
a
ridare piena coerenza celebrativa
alia liturgia delle Chiese orientali cattoliche,
in
modo che tutta la Chiesa
sia arricchita da tale patrimonio spccifico.
Le indícazioní quí contenute potranno essere complerate
dall apporto e dalla ritlcssíone delle singole Chiese
sui iuris che
non
mancheranno
d
i ded icarc ad esse la necessaría attem:íone, studiando come
debbano
essere
applicatc nella varietà delle síngol i tradizioni e
condizioni.
Nel comporre í testo dell lstruzíone
la
Congregazione per e
Chiese Orientalí
si
e
valsa della vasta esperienza da essa acquisíta nel suo
lavoro di vari decenni nd settore liturgico. grazie all attività benemerita
della Commissione Liturgíca operante ai proprío interno e
che
ha portato
alia puhblicazionc di testi liturg1ci apprezzati non solo dalle Chiese
orientali cattoliche, che ne erano le prime destinatarie, ma anche dagli
srudiosi e dagli stessi fratellí Ortodossi.
Ai
Consultorí dí tale
Commissionc, che hanno dcdicato e continuano a dedicare tempo e
cornpetanza ai scrvizio delle
Chiese
d Oriente. va
la riconoscenza
com une.
89

7/18/2019 Instruzione Chiese Oriental
http://slidepdf.com/reader/full/instruzione-chiese-oriental 89/90
Maria, il frutto piu bel lo dei la Redenzione, J'umile ancella pronta
a compiere la volontà dei Padre, 'arca santa dei Figlio
che
assume
la
natura umana.
il
tempio adombrato dalla potenza dello Spirito Santo,
colei
chc
ha accolto la Parola di Dio serbandola nel suo cuore
e che
ha
magnifícato la grandezza
e
la
bomà dei Signore elevando a Lui
il
suo
camo li Iode, la Madre della Chiesa. sorregga l'impegno delle Chiese
orientali cattoliehe teso a far rifiorire il patrimonio liturgico e orienri il
lom
cammíno
verso la liturgia perfeita dei cielo nel giorno
in
cui. ai
ritorno dei Signore, l'umanità sarà ammessa a vedere Dio come Egli ê.
nell adoraz1one incessante dclla Trinitá santíssima.
Dalla Sede de\ ia Congregazione per le Chiesc Orientali, 6 gennaio
1496. Solcnnítà deli Epifania dei Signore.
9
CHILLE Card.
SILVESTRINI
refeuo
MIROSLAV S
MARUSYN
egretario

7/18/2019 Instruzione Chiese Oriental
http://slidepdf.com/reader/full/instruzione-chiese-oriental 90/90
Maria, íl frutto píú hello dei la Redenzíone, l'umíle ancella pronta
a compierc la volontà dei Padre, arca santa dei Figlio che assume la
natura umana, il tempio adombrato dalla potenza dello Spirito Santo,
colei che ha accolto la Parola <li Dio serbandola nel suo cuore e che ha
magnificaro la grandezza e la bomã dei Signore elevando a Luí
il
suo
canto di Iode, la ~ a d r e della Chiesa, sorregga l'impegno delle Chiese
oríentali cattoliche teso a far rifiorire il patrimonio liturgíco e orienti il
loro cammino verso la liturgia perfeita dei cielo nel giorno in cui, al
rítorno dei Signore, 1 umanità sarà ammessa a vedere Dío come Egli e
neWadorazionc incessante della TrinHà santissuna,
Dalla Sede della Congregazione per l Chiese Orientali, 6 gennaio
l
99h,
Solennità
dell" Ep1fa111a dei Signore.
ACHJLLE CarcL SILVESTR NI
refeuo
+ M ROSLAV S, MARUSYN
Segre ario