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Le attività italiane per la prevenzione e lotta contro i rifiuti marini. Roberto Giangreco Irene Di Girolamo Ministero dell’Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare INSIEME, PER RIDURRE I RIFIUTI MARINI Martedi 12 settembre 2017 Musée océanographique de Monaco

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Le attività italiane per la prevenzione e lotta contro i rifiuti marini.

Roberto Giangreco Irene Di Girolamo

Ministero dell’Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare

INSIEME,

PER RIDURRE I RIFIUTI MARINI

Martedi 12 settembre 2017

Musée océanographique de Monaco

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Attività sul Marine Litter a livello nazionale

L’italia è fortemente impegnata sul tema del marine litter e svolge un ruolo attivo in tutti i vari ambiti su scala mondiale e regionale che a vario titolo se ne occupano, dall’IMO alla CBD, passando per il G7 e per il suo Action Plan e a livello Mediterraneo in seno alla Convenzione di Barcellona.

L’Italia è inoltre membro della Coalizione Internazionale Stop Plastic Waste sulle buste di plastica lanciata dalla Francia e participa alla Clean Sea Campaign

Le attività a livello nazionale trovano la loro cornice naturale nell’ambito della implementazione nazionale della Direttiva Quadro sulla Strategia Marina, che include i rifiuti marini tra i descrittori del buono stato ambientale.

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Attività sul Marine Litter a livello nazionale

A livello nazionale il Ministero dell’Ambiente coordina le

attività connesse al Marine Litter, attraverso un approccio

sinergico tra gli aspetti connessi alla prevenzione e quelli

legati all’analisi dei rifiuti in mare e sui litorali.

Le attività di indagine sul fenomeno e di monitoraggio in

continuo, sono effettuate principalmente nell'ambito

dell'attuazione della Direttiva sulla Strategia Marina (MSFD) e

del processo EcAP (Approccio ecosistemico) del Convenzione di

Barcellona.

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Attività sul Marine Litter a livello nazionale

Attuazione della MSFD

2012 Definizione dello stato ambientale e l'impatto delle attività antropiche

sull'ambiente marino, sulla base dei dati e delle informazioni esistenti

2014 Determinazione del buono stato ambientale (GES) e definizione dei

traguardi ambientali (Target) necessari a raggiungere il GES

2015 Definizione dei programmi di monitoraggio coordinati per la valutazione

continua dello stato ambientale delle acque marine, in funzione dei

traguardi ambientali

2016 Elaborazione del Programma di misure finalizzato a conseguire o

mantenere un buon stato ambientale

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Attività sul Marine Litter a livello nazionale

Attuazione della MSFD – GES e Target

I requisiti del buono stato ambientale (GES) sono definiti come: La quantità di

rifiuti marini e dei loro prodotti di degradazione presenti sul litorale, sul fondo e

in colonna d’acqua, inclusi quelli galleggianti sulla superficie del mare, è tale da

non provocare rilevanti impatti sull’ecosistema marino.

Il GES sarà raggiunto attraverso specifici target e indicatori associati:

T 10.1 E’ decrescente la tendenza nel numero / quantità di detriti marini

presenti sulle coste, sul fondo marino e nella colonna d'acqua, incluse quelle

che galleggiano sulla superficie del mare.

T 10.2 Trend di diminuzione della quantità di rifiuti ingeriti da animali

marini.

T 10.3 aumentano le conoscenze relative all'origine, allo stato, alla

composizione, alla dispersione e agli impatti dei rifiuti in mare, mediante

l’aumento degli studi e dei programmi di indagine

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Nell'ambito della convenzione di Barcellona, sono stati sviluppati i seguenti

indicatori comuni, basati sui descrittori EcAP e tenendo conto del piano regionale

sulla gestione dei rifiuti marini (decisione IG 20/10, MLRP), come segue:

Indicatore comune 22: Tendenze della quantità di rifiuti spiaggiati e / o

depositati sulle coste (EO10);

Indicatore comune 23: Tendenze della quantità di rifiuti nella colonna d'acqua,

comprese le microplastiche, e sul fondo marino (EO10);

Indicatore Candidato 24: Tendenze della quantità di rifiuti ingeriti o nei quali

rimangono impigliati gli organismi marini focalizzando l’attenzione su mammiferi

marini, uccelli marini e tartarughe marine (EO10).

Attività sul Marine Litter a livello nazionale

Attuazione della Convenzione di Barcellona

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Attuazione nazionale della MSFD

Programma Monitoraggio

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Attività sul Marine Litter a livello nazionale

Attuazione della MSFD – Programma Monitoraggio

Il programma di monitoraggio dei rifiuti in mare prevede indagini su:

Microplastiche sulla superficie del mare

Rifiuti spiaggiati

Per queste indagini sono state definite Metodologie di indagine univoche e condivise

definite in apposite Schede metodologiche e Standard informativi per la restituzione

dei dati.

Le Schede metodologiche adottate indicano: i criteri per la scelta delle aree di

indagine, il piano di campionamento (attività, criteri e procedure) e la frequenza dei

campionamenti

Vengono inoltre raccolti dati e informazioni sui Rifiuti sul fondale marino nel corso delle

indagini sui fondali biogenici

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In totale vengono investigate 58 aree per i rifiuti spiaggiati e 51 aree per

le microplastiche uniformemente distribuite lungo le coste italiane .

Attività sul Marine Litter a livello nazionale

Attuazione della MSFD – Programma Monitoraggio

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Attività sul Marine Litter a livello nazionale

Attuazione della MSFD – Programma Monitoraggio

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La raccolta di dati sui rifiuti marini presenti sulle

spiagge, consente di acquisire informazioni

relativamente a quantità, trend e possibili fonti.

Le spiagge da campionare devono essere scelte in

4 tipologie di aree:

aree urbanizzate, foci fluviali, aree portuali o

comunque indicative di inquinamento proveniente

dal trasporto marittimo e dalla pesca e aree

remote non direttamente accessibili a mezzi di

trasporto via terra o individuate in aree protette.

La porzione di spiaggia da campionare è di 100

m. e su questi vengono conteggiati gli elementi

visibili sull’arenile di dimensioni superiori a 2,5 cm,

fatta eccezione per i mozziconi di sigaretta.

RIFIUTI SPIAGGIATI

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Per il campionamento viene utilizzata una rete tipo “manta” costruita appositamente per

navigare nello strato superficiale della colonna d’acqua e campionare quindi entro lo strato

interessato dal rimescolamento causato dal moto ondoso.

I prelievi vengono effettuati in corrispondenza di 3 stazioni poste a 0,5; 1,5; 6 Mn di

distanza dalla costa lungo transetti ortogonali alla linea di costa.

Analisi delle microplastiche

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Corsi per il Personale tecnico incaricato dei

monitoraggi

Sviluppo di specifici corsi di formazione in e-learning sul monitoraggio dei rifiuti

spiaggiati e sul monitoraggio del microlitter, che hanno coinvolto tutto il personale

tecnico incaricato del lavoro sul campo.

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Programma di misure sul marine litter in

ambito MSFD

Nell'ambito dell’attuazione italiana della MSFD, è stata effettuata una gap analisys per verificare se le misure esistenti fossero sufficienti per raggiungere e / o mantenere il GES. Poiché per due obiettivi relativi al ML sono stati individuati dei gap, nell’ambito del programma italiano di misure sono state individuate tre nuove misure, vale a dire:

Individuazione e attuazione di misure volte a migliorare la gestione dei rifiuti in relazione alle attività di pesca e acquacoltura, compresi i dispositivi di pesca fuori uso o da sostituire, incoraggiando, ove possibile, il riutilizzo, il riciclo e il recupero.

Identificazione e creazione di una catena di raccolta e smaltimento dei rifiuti raccolti accidentalmente dai pescatori (fishing for litter)

Iniziative di sensibilizzazione pubblica con il coinvolgimento degli stakeholder.

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Azioni prioritarie indirizzate verso la prevenzione delle

sorgenti da terra

Per quello che concerne la prevenzione delle sorgenti da terra, a livello

nazionale, le attività saranno basate sul miglioramento

dell’implementazione della normativa esistente e attraverso l'attuazione del

piano d'azione dell'UE sull'economia circolare, come stabilito nella COM

(2015) 614 del 2 dicembre 2015.

Nell’ambito della prevenzione l'Italia ha già adottato una serie di leggi, tra

le quali il divieto dell’utilizzo dei sacchetti di plastica non compostabili già

a partire dal 2014.

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Iniziative collegate alla prevenzione

Bando dei sacchetti di plastica tradizionali

2006: prima misura legislativa volta a ridurre

gradualmente la produzione e il consumo di

sacchetti di plastica

2012: Bando dei sacchetti di plastica non

biodegradabili e compostabili

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Riduzione del litter spiaggiato

Oggetti di piccole o microscopiche dimensioni (mozziconi di sigarette, gomme

involucri etc) costituiscono una fonte importante di marine litter

Nel 2015 è stata introdotta una misura legislativa (articolo 40, paragrafo 1,

legge 28/12/2015 n.221) per ridurre e contrastare lo scorretto rilascio di tali rifiuti di

piccole dimensioni nell'ambiente.

In particolare, i comuni devono installare contenitori speciali per la raccolta di

mozziconi di sigarette nelle strade, nei parchi e nei luoghi di pubblico interesse.

I produttori di tabacco devono attuare campagne di informazione, in

collaborazione con il Ministero dell’Ambiente, al fine di sensibilizzare i consumatori

circa le conseguenze dannose per l'ambiente derivanti dal rilascio di mozziconi di

sigarette nell’ambiente.

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Azioni per contrastare il rilascio di

rifiuti da fonti in mare

Nell'ambito del Programma di Misure della MSFD

saranno attuate misure specifiche volte a ridurre i

rifiuti derivanti da attività di pesca e acquacoltura,

compresi i dispositivi di pesca scartati, incoraggiando,

ove possibile, il riutilizzo, il riciclo e il recupero.

Inoltre, la direttiva sulla gestione dei rifiuti portuali,

(2000/59 / CE) è attualmente in fase di revisione al

fine di contribuire sensibilmente a ridurre la quantità

di rifiuti non correttamente smaltita.

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Azioni di rimozione

All'interno dei Programmi di Misure della MSFD

saranno attuate misure specifiche per il «fishing for

litter».

Al momento la legge italiana prevede già che i

pescatori possano portare a terra e smaltire i rifiuti

raccolti durante le attività di pesca senza alcun

costo o addebito. Stiamo lavorando per incentivare

ulteriormente questi comportamenti e rendere più

agevole il conferimento ai pescatori.

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Azioni di rimozione

La legge italiana 28/12/2015 n.221 ha introdotto nuove disposizioni volte a regolare e promuovere la rimozione dei rifiuti dai fondali marini vicini ad Aree Marine Protette, che in Italia al momento sono 29.

Il Ministero dell’Ambiente sta predisponendo degli Accordi per la raccolta e lo smaltimenti di rifiuti presenti sul fondale di alcuni porti selezionati

Questi accordi coinvolgeranno le autorità portuali, le agenzie responsabili delle aree protette marine, i comuni, le associazioni ambientaliste, della pesca locale e le associazioni di immersione subacquea

L'obiettivo dell'accordo è quello di individuare un sistema integrato per la raccolta e la gestione dei rifiuti rimossi dal fondo marino, anche attraverso iniziative di istruzione e formazione per le attività di pesca e di immersione con l'obiettivo di individuare le migliori procedure per successivamente estenderle ad altri porti

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Azioni di rimozione

Tra le attività previste nell'ambito degli Accordi in corso di realizzazione:

la fornitura di contenitori per la raccolta di rifiuti rimossi dal fondo marino ai pescatori e agli Enti Gestori della Areee marine protette;

identificazione di siti idonei per la consegna dei rifiuti e posizionamento di bidoni e / o contenitori chiaramente identificati per la raccolta separata dei rifiuti;

attività di sensibilizzazione e di istruzione orientate ai visitatori delle aree marine protette e alle associazioni di pesca e subacquea sulla corretta gestione dei rifiuti generati da tali attività;

attività di formazione sulla raccolta differenziata;

la promozione di comportamenti virtuosi orientati alla prevenzione e / o alla riduzione dei rifiuti marini;

iniziative di sensibilizzazione orientate ai professionisti di immersioni subacquee per segnalare eventuali "hot spot" di rifiuti rilevati durante le loro immersioni

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Implementazione Regionale ed attività di Capacity Building :

BILATERAL AGREEMENT

Nel 14 settembre 2016 è stato firmato un accordo di cooperazione con

l’UNEP MAP che prevede da parte dell’Italia un contributo di 4.5 milioni di

euro, indirizzato verso queste quattro attività principali:

• Sviluppo e rafforzamento di una gestione efficace delle Aree SPAMI;

• Miglioramento della gestione dei rifiuti marini;

• Creazione di una rete mediterranea di progetti CAMP;

• Promozione di strumenti di governance per la crescita blu.

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Accordo bilaterale

Le componente relativa al Marine Litter dell’Accordo prevede tre ambiti

operativi:

Fishing for Litter e Port Reception Facilities;

Iniziative di ricerca e monitoraggio per individuare le lacune e le

problematiche connesse alla individuazione delle fonti sea based

(implementazione dell’Annesso V della MARPOL 73/78 e del Piano d’azione

G7 Marine Litter);

Valutazione della presenza in mare di hot spot di marine litter in aree

prossime ad aree SPAMI selezionate, con particolare attenzione allo sviluppo di

una metodologia comune per la valutazione e l’assessment di hot spot su costa

ed aree di concentrazione in mare (isole di plastica)

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Accordo Bilaterale

Tutte le attività riportate includeranno iniziative di

comunicazione, informazione e public awareness con il

coinvolgimento degli stakeholders.

I tre ambiti di azione identificati, contribuiranno

all’implementazione a scala Mediterranea dell’Action

Plan sul Marine Litter della Convenzione di Barcellona,

oltre che alle priority Action del G7 Action Plan on

Marine Litter.

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Comunicazione e sensibilizzazione

• Sono state eseguite e sono ancora in corso numerose

campagne volte a sensibilizzare, migliorare l'educazione e

correggere i comportamenti in materia di questioni relative ai

rifiuti marini, compresa la riduzione della plastica.

• Nell’ambito dei programmi di misure della MSFD è stata

sviluppata un'ulteriore misura di sensibilizzazione mirata

specificamente all'industria dei pescatori e dell'acquacoltura.

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Ricerca

L’Italia ha fin dal 2010 finanziato progetti di ricerca mirati a valutare la

distribuzione dei rifiuti marini, in particolare delle microplatiche e gli impatti sul

biota, finanziando studi anche nell’area di Pelagos tra cui

Il tema emergente delle microplastiche nel Mar Mediterraneo 2011-2014

Plastic Pelagos 2014-2016

E partecipando a progetti UE quali

GIONHA con fondi INTERREG

DeFIshGEAR (con fondi IPA,)

Al momento il MATTM è coinvolto in numerosi progetti, tra i quali INDICIT e Plastic

Busters for a Mediterranean Sea free from Litter

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FINE

Mardi 12 settembre 2017

Musée océanographique de Monaco

Grazie per la cortese attenzione