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INSEGNARE LA GRAMMATICA ITALIANA A BAMBINI IMMIGRATI. UN ESPERIMENTO SUL FOCUS ON FORM NELLA CLASSE MULTILINGUE Elena Nuzzo, Anna Whittle Università degli studi Roma Tre Didattica delle lingue moderne 1 aa. 2014-2015 Mancini Susanna Savarelli Giulia Schiavone Luigia Sorella Roberta Tizzano Eugenia Zamponi Maria

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INSEGNARE LA GRAMMATICA ITALIANA A BAMBINI IMMIGRATI. UN ESPERIMENTO SUL FOCUS ON

FORM NELLA CLASSE MULTILINGUE

Elena Nuzzo, Anna Whittle

Università degli studi Roma Tre Didattica delle lingue moderne 1

aa. 2014-2015

Mancini Susanna Savarelli Giulia Schiavone Luigia Sorella Roberta Tizzano Eugenia Zamponi Maria

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OGGETTO DI STUDIO: possibili applicazioni della didattica della L2 secondo la prospettiva del

nella realtà multilingue della scuola primaria italiana

DESTINATARI PRINCIPALI: 14 apprendenti sinofoni di età compresa tra i 7 e gli 8 anni

frequentanti la classe seconda elementare in Italia

FOCUS ON FORM

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Qual è stato il fattore scatenante di questo esperimento?

I bambini sinofoni presi in esame dopo due anni di scolarizzazione in Italia manifestano:

Buona capacità di

comunicazione con i pari e gli insegnanti

Scarsa competenza grammaticale

Questa discrepanza suggerisce che l’insegnamento a cui sono stati sottoposti a scuola abbia

fornito loro un

per lo sviluppo della loro interlingua, perché basato

essenzialmente sul CONTENUTO.

INPUT NON ADEGUATO

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OBIETTIVO

RISULTATI DEGLI STUDI PRECEDENTI

IL TRATTAMENTO

I SOGGETTI ED IL CONTESTO

STRUMENTI DI RILEVAZIONE LINGUISTICA

RISULTATI DI RILEVAZIONE

ANALISI STATISTICA

INCREMENTO DELL’ACCURATEZZA

FORME SOVRA-ESTESE

L’EVOLUZIONE DELLE SOVRA-ESTENSIONI

REGOLARIZZAZIONI

CONCLUSIONI

I punti principali

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Obiettivo dell’esperimento:

Verificare l’efficacia di un intervento di italiano L2 nella classe multilingue della scuola primari italiana.

mediante

Un esperimento didattico basato sul dispositivo:

FOCUS ON FORM

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Com’è stata misurata la bontà del trattamento sperimentale?

QUANTITATIVAMENTE:

Sull’accuratezza nell’uso nel parlato delle forme di

trattamento.

QUALITATIVAMENTE:

Sullo sviluppo globale dell’interlingua dei soggetti.

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Precedenti studi su bambini immigrati

SPADA E LIGHTBOWN (2002) -> bambini canadesi inuit.

-> frequentanti programmi di immersione inglese/francese a partire dai 7 anni.

Difficoltà:

Studio formale della lingua

Ridotto repertorio del lessico disciplinare

Incerta esposizione orale di contenuti.

• JIA E FUSE (2007) -> 10 bambini sinofoni immigrati negli Stati Uniti

-> frequentanti la scuola negli Usa, dall’età di 5-6 anni.

Difficoltà:

Nel superamento dell’80% di produzione corretta del passato regolare in inglese.

Sebbene inseriti nei programmi di immersione linguistica fin dai primi anni, manifestano:

MARCATE DIFFICOLTA’ NEL LAVORO SCOLASTICO IN L2

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Il problema:

CONTESTI DI SOMMERSIONE

LINGUISTICA CLASSI MULTILINGUI CON BAMBINI

IMMIGRATI

La didattica della lingua segue il

MODELLO DELL’INSEGNAMENTO

DELLA L1

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Introducendo: la tecnica di

insegnamento

FOCUS ON FORM

La soluzione

LA RICERCA SULL’ACQUISIZIONE DELLA L2 ha stabilito :

SVILUPPO DELL’ACCURATEZZA

FOCALIZZARE L’ATTENZIONE SUGLI

ASPETTI FORMALI DELLA LINGUA

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2 esperimenti sul focus on form nella didattica precoce della L2 STUDIO DI HARLEY (1998) : Luogo: Canada Soggetti: 6 classi, II Elementare L1: Inglese L2: Francese Obbiettivo : Acquisizione genere francese Post-Test: Efficace Ma gli alunni tendono a marcare il genere femminile solo sui

lemmi di trattamento, e non generealizzano la regola.

I risultati degli studi precedenti

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STUDIO DI DI BIASE (2002):

Luogo: Sydney, Australia Soggetti: 6 classi, III Elementare L1: Inglese L2: Italiano Obbiettivo: Plurale dei nomi. (Stadio 2, categoriale) Accordo nome e aggettivo. (Stadio 3,procedura intra-sintagmatica) Post-test: Efficace GS: Stadio 1 > Stadio 2 Sottogruppo (9 Bambini) Stadio 1 > Stadio 3

I risultati degli studi precedenti

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“Si impara solo quello che si nota”

Focus on form teoria psicolinguistica del noticing Acquisizione L2

Le forme di compatibili con lo stadio acquisizionale degli trattamento apprendenti, con riferimento alla gerarchia della Teoria della Processabilità.

Durata: 10 ore, 2 interventi di 40’ a settimana

Il trattamento

Obbiettivo Le tre forme del presente indicativo Italiano: 1a sing. 2a sing. 3a plur.

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1. Inondazione Linguistica (input flood):

Consiste nel fornire un input con alta densità delle forme bersaglio di cui si vuole favorire il noticing da parte degli apprendenti.

Esempio:

RIC: è veloce . Ah ?. (( Canta, bambini in sottofondo)) Lui va sempre in palestra . Tu vai sempre in piscina. Io con Riccardo e Ivo vado al campo sportivo:::

BAR:((parla)) maestra . Te vai sempre in piscina ?

RIC:((parla)) io vado sempre in piscina . si . ((canta)) lo sport.

RIC: Ricercatrice

Favorire il noticing

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2. Recast Riformulazione corretta di quanto detto dal discente, piu o meno enfatizzata, piuttosto implicita.

Esempio:

RIC: allora che cosa fanno?

PIE: apre il lavandino

RIC: aprono il lavandino . Ora io non lo so se si può aprire il lavandino . Si può aprire? . come si chiama? . che cosa fanno?

PIE: aprono l’acqua

RIC: bene

3. Prompt La sollecitazione, piu o meno chiara, ad un’autocorrezione.

Esempio:

RIC: che cosa fanno nella camera da letto?

PIE: dorme

RIC: attenzione Piero . Fai attenzione . che cosa fanno? . tanti eh?

Favorire il noticing

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4. Essential tasks Attività che sollecitano l’uso delle forme target, in particolare si tratta di giochi. Esempio : La tombola degli animali RIC: sono carnivori . Quindi mangiano . Carne . Piero cosa fanno gli orsi ? PIE: cammina RIC: camminano. Renato cosa fanno gli orsi? REN: . . Dormo RIC: Come? REN : dormo RIC: non se c’hai la mano davanti alla bocca . Io non sento nulla REN: dormono

Favorire il noticing

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Soggetti 3 classi multilingui, II elementare (40% alunni non italofoni)

32 Italofoni

23 Sinofoni

13 L1 diversa (Spagnolo, Arabo, Albanese, Rumeno)

NOVITÀ: Il trattamento è stato sottoposto all’intera classe

GS L’efficacia del trattamento è stata misurata solo su 14 bambini

sinofoni, nati in italia, tra I 7 e 8 anni, con uno stadio acquisizionale molto basso

GC Sono stati selezionati inoltre 9 bambini dell’anno scolastico successivo con biografia linguistica analoga a quella dei compagni

del gruppo sperimentale

I soggetti e il contesto

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I dati sull’interlingua dei bambini di entrambi i gruppi, GS e GC, sono stati raccolti in tre tempi:

Strumenti di rilevazione linguistica

1. PRE-TEST (T1)

2. POST-TEST (T2): subito dopo il trattamento mirato per il GS

3. POST TEST DIFFERITO (T3): a distanza di sei settimane

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Rilevazione delle competenze linguistiche attraverso

Strumenti di rilevazione linguistica

task di elicitazione del parlato

• appositamente preparati • somministrati senza limiti di tempo • effettuate registrazioni, in cui coinvolti anche dei compagni di classe

esenti dal trattamento: - 3 parlanti nativi per verificare che i task elicitassero davvero le strutture attese - 7 parlanti per evitare che i materiali utilizzati fossero quasi-nativi eccessivamente connotati culturalmente, e quindi poco leggibili da bambini stranieri

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Obiettivo: testare la competenza linguistica globale dei bambini.

Comprende 8 task che coprono le strutture base dell’interlingua:

Pre-test

presente e passato indicativo

imperativo 2a pers. sing. e plur.

nomi e accordo degli aggettivi nel SN

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n Tipo di task Strutture attese esempi

0 Conversazione libera --- ---

1 Descrizioni di immagini (trova le differenze)

accordo all’interno del SN due gatti bianchi

2 Domande aperte (cosa fai/fate quando…?)

1a sing./plur. presente apro/apriamo

3 Descrizione di immagini (cosa fa/fanno?)

3a sing./plur. presente balla/ballano

4 Narrazione da immagini accordo all’interno del SV è andato/a sono andati/e

5 Descrizioni di azioni animate (cosa faccio?)

2a sing. presente dormi

6 Dare ordini alla classe sulla base di immagini

2a plur. imperativo Bambini, prendete il quaderno!

7 Dare ordini ad un burattino sulla base di immagini

2a sing. imperativo Pinocchio, guarda la tv!

8 Narrazione da un filmato 3a sing./plur. presente e passato

arrivano/sono arrivati due bambini

Task di elicitazione del parlato (T1)

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Sia il post-test (T2) svolto subito dopo il trattamento, che quello differito di sei settimane (T3), comprendono 7 task focalizzati solo sulle strutture target del trattamento:

Post-test

PRESENTE INDICATIVO (1a e 2a sing. e 3a plur.) di verbi delle tre coniugazioni e di alcuni verbi

irregolari frequenti

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n Tipo di task Strutture attese esempi familiarità

1 Descrizione di immagini (azioni quotidiane)

1a sing. presente mi alzo, leggo con il contenuto tematico

2 Domande aperte (cosa fai quando…?)

1a sing. (vs 2a sing.) presente

gioco, esco nessuna

3 Role-play con marionette (essere intervistati)

1a sing. (vs2 sing.) presente

mangio, vado con il formato

4 Role-play con marionette (intervistare una marionetta)

2a sing. (vs 1a sing.) presente

abiti, fai con il formato

5 Descrizioni di azioni mimate (cosa faccio?)

2a sing. presente dormi identico al T1

6 Descrizioni di immagini (famiglie di animali)

3a plur. presente corrono con il contenuto tematico

7 Descrizioni di immagini (cosa fa/fanno?)

3a sing./plur. pres. balla/ballano identico al T1

Task di elicitazione del parlato (T2 e T3)

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GS: L’analisi della produzione nel pre-test (T1) rileva che l’accuratezza nelle forme di trattamento non raggiunge il 50%. 1a sing.più accurata (44%), seguita dalla 2a sing. (39%) e dalla 3a plur. (25%).

GC: L’interlingua al T1 dei ha caratteristiche e percentuali di accuratezza simili a quelle del GS.

Risultati: le rilevazioni iniziali (GS e GC)

0102030405060708090

100

1a sing. 2a sing. 3a plur.

GS

GC

Graf.1: T1, GS, GC e accuratezza delle tre forme di trattamento

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L’analisi quantitativa mostra un considerevole incremento di accuratezza dei singoli bambini per l’intero GS per le tre forme di trattamento nei tre momenti di rilevazione (T1, T2, T3) che passa dal 32% del T1 al 77% del T3. Il progresso si verifica per tutti i bambini, anche se non in modo uniforme.

Rilevazioni post-trattamento nel GS

0

10

20

30

40

50

60

70

80

90

100

ADR BAR EDO FLO FRA GIO GRE JOH LUI MON OLG PIE REN TAN

T1

T2

T3

Graf.2: accuratezza per le forme di trattamento (T1, T2, T3) nel GS

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Anche per il GC si registra un aumento di accuratezza fra il T1 e il T2 (graf.3) ma in proporzione marcatamente minore: se per il GS l’incremento è del 131%, per il GC è solo del 56%.

Rilevazioni post-trattamento nel GC

0

10

20

30

40

50

60

70

80

90

100

ARI BIA COR DIE ENZ FAN GRA LAR MAR

T1

T2

Graf.3: accuratezza per le forme di trattamento (T1, T2) nel GC

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0

10

20

30

40

50

60

70

80

90

100

GS GC

T1

T2

Rilevazioni a confronto

Graf.4: GS e GC, accuratezza per le forme di trattamento (T1 e T2)

L’incremento dell’accuratezza tra T1 e T2 delle forme target è marcatamente maggiore nel GS (131%) rispetto al GC (56%)

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Dai grafici precedenti risulta che:

Nel GS: i progressi riscontrati sono significativamente maggiori e ricollegabili all’effetto del trattamento.

Nel GC: i progressi sono minori, statisticamente non significativi e quindi attribuibili al caso.

Analisi statistica

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Incremento di accuratezza delle singole forme

0102030405060708090

100

1a sing. 2a sing. 3a plur.

T1

T2

T3

Graf.5: GS, progresso per le tre forme target del trattamento (T1, T2, T3)

La forma che vede lo sviluppo maggiore nel GS è la 3a plur.

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Questo grande miglioramento può essere attribuito a diverse qualità che caratterizzano la 3a persona plurale:

SALIENZA PERCETTIVA (desinenza sillabica)

COSTRUZIONE AGGLUTINANTE (con desinenza che si aggiunge al tema)

ASSENZA DI OMOFONI NEL SISTEMA

MINORE COMPLESSITÀ CONCETTUALE (non è necessario che sia selezionata in base a deissi di persona legata al contesto di interazione)

Incremento di accuratezza delle singole forme

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La 3a plurale risulta quindi la più semplice da apprendere in un contesto guidato e rappresenta la prova di quanto efficace sia stato il trattamento.

Proprio grazie a quest'ultimo i bambini non solo riescono a memorizzare le forme verbali insegnate (item learning), ma per questa specifica persona del verbo si dimostrano capaci di organizzare le desinenze in un sistema (system learning).

Incremento di accuratezza della 3a plur.

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È necessario verificare le forme che risultino sovra-estese;

Nel corpus dei dati riscontrati, spiccano le forme dell’infinito, attestate nella produzione di:

GS GC

Le forme sovra-estese

Olga, T1, task: descrivere immagini RIC: che cosa fanno questi bambini? OLG: cantare

Corrado, T1, task: rispondere a domande aperte RIC: […] cosa fai quando arrivi a scuola? COR: scrivere

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Le FORME dell’INFINITO:

Le forme in –re sono molto frequenti in quanto sembra che rappresentino il modo in cui gli apprendenti sinofoni memorizzano il valore lessicale del verbo, prima ancora di funzionalizzare la forma alla persona e al numero richiesti nel task.

Le forme sovra-estese

Banfi (1990)

“La presenza dell’infinito quale forma verbale basica presso sinofoni apprendenti l’italiano L2, potrebbe far pensare a rapporti interferenziali tra il sistema del verbo della L1 (tendenzialmente) ‘semplice’, caratterizzato da forme (relativamente) simili alle forme non-marcate dell’infinito italiano, e il sistema del verbo della L2 in questione, notoriamente complicato da marche morfologiche e aspettuali.”

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Non si esclude che la scelta dei soggetti di questo studio di sovra-estendere l’infinito sia dovuta ad altri fattori:

fissità formale

valore lessicale nelle perifrasi modali

focus negli imperativi negativi di 2ª singolare

ruolo sintattico assimilabile a quello del nome

Le forme sovra-estese

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Altre forme sovra-estese: radice + vocale tematica

forme in –a (1a coniug.) ball-a (da ballare, ballando, ballava)

forme in –e (2a coniug.) prend-e (da prendere, prendeva)

forme in –i (3a coniug.) dorm-i (da dormire, dormito)

Forme che potrebbero costituire l’indizio di una strategia analitica degli apprendenti

(Banfi, Bernini, 2003).

Le forme sovra-estese

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GS: Comportamento linguistico dei bambini si modifica

forte decremento di utilizzo di forme in –re

1a coniug. T1 T2 T3

53% 19% 13%

2a e 3a coniug. T1 T2 T3

41% 28% 20%

GC: non si riscontra l’abbandono delle sovra-estensioni dell’infinito

T1=37% T2=32%

Evoluzione delle forme sovra-estese

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Nel GS il calo dell’uso delle forme all’infinito dà luogo ad altre forme sovra-estese:

forme in –o e –a (1a coniugazione)

forme in –o, –i ed –e (2a e 3a coniugazione)

Maggiore ricorso a forme finite flesse.

Maggiore variabilità di forme sovra-estese.

Evoluzione delle forme sovra-estese

indice di sperimentazione e di esplorazione delle risorse della lingua, in quanto la variabilità stessa è parte integrante del percorso acquisizionale (Ellis-1999).

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Ipotesi del Bootstrapping Prosodico (Di Biase)

L’apprendente:

sperimenta variazioni formali senza funzionalizzarle (alla persona, al numero…), basandosi sulle proprietà prosodiche dei termini della L2;

riconosce la variazione fonologica delle forme verbali non ancora allineate con la funzione grammaticale.

Evoluzione delle forme sovra-estese

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Nel corpus del GS: Compare un numero esiguo di regolarizzazioni, limitato a un numero ristretto di apprendenti; esse aumentano, però, nelle tre rilevazioni (T1: 6; T2: 11; T3: 12).

Regolarizzazioni e forme transitorie

COSA CI INDICANO LE REGOLARIZZAZIONI?

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GS forme regolarizzate (Olga, Piero, Renato)

Regolarizzazioni e forme transitorie

T1 T2 T3

Olga

apreno correno leggio

sedono

Piero apreno beveno

Renato bevere fotano

beva(3) beveno correno

sedio

face vada

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Nel corpus del GC: Non si riscontra nei tre tempi di rilevazione un incremento dell’uso di forme regolarizzate:

T1: 2 forme beveno, 3a plur. – Arianna aprino, 3a plur. – Fanny

T2: 1 forma chiamono, 3a plur. – Mario.

Regolarizzazioni e forme transitorie

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Nel corpus del GS: E’ una strategia molto diffusa;

è riscontrata già nel T1 (mi va ritrovare, 1a sing., Monica; mi prendi, 1a sing., Barbara);

aumenta in modo sostanziale nel T2 e nel T3, dove compaiono:

• forme pronominali con desinenza corretta o meno (mi alzo, 1a sing.; ti gratta, 2a sing.);

• forme verbali in cui il clitico ricopre la funzione di doppia marca di persona (mi disegno, 1a sing.; ti abiti, 2a sing.);

• forme con desinenza non accurata in cui la marca di persona potrebbe essere affidata al clitico (mi cammina, 1a sing.; ti mangia, 2a sing.)

Regolarizzazioni e forme transitorie

STRATEGIA INTERLINGUISTICA: UTILIZZO DEI CLITICI COME MARCA DI PERSONA

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Strategia interlinguistica dell’uso dei clitici GS, forme cliticizzate nell’intero corpus (1a sing.)

T1 T2 T3

verbi pronominali

(1a sing.)

mi ricordo mi alzo(5) mi pulisco mi lavi mi ricordo(3) mi lavo(6) mi sveglio(5) mi metto mi vesto(5)

mi alzo(4) mi rabbio mi chiamo mi sciacquo mi lava(2) mi sveglio(6) mi lavi mi lavo(9) mi metto(2) mi vesto(5) mi nascondi mi vado(a lavare)

doppia marca di

1a sing

mi bevo mi mangio(3) mi disegno mi saluto(2) mi dormo(4) mi scrivo mi gioco(5) mi vado mi guardo(2)

mi bevo mi leggo(2) mi boccio mi piango mi cammino mi rido mi dormo mi scrivo(2) mi faccio mi sogno mi guardo

marca di 1a sing.

mi prendi mi va (ritrovare)

mi cammina mi prendi mi fa(doccia) mi fa(compiti)

mi fa(compiti) mi fa(letto) mi camminano mi legge mi suonano

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GS, forme cliticizzate nell’intero corpus (2a sing.)

Strategia interlinguistica dell’uso dei clitici

T1 T2 T3

verbi pronominali (2a sing.)

ti chiamo(8) ti gratta ti gratti ti svegli(2)

ti alza ti chiami(12) ti lavi ti svegli(7)

doppia marca di 2a sing.

ti abiti ti dormi(2) ti fai(compiti) ti giochi ti guardi ti mangi(3) ti scrivi

marca di 2a sing.

ti mangia(2)

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PERCHE’?

Forme pronominali molto diffuse in italiano

è possibile che gli apprendenti le abbiano registrate;

Alta frequenza delle forme pronominali alla 1a sing. nell’input selezionato proposto durante il trattamento (canzone sulle abitudini quotidiane: mi alzo, mi lavo..)

è possibile che tali forme abbiano influenzato la produzione di alcuni bambini;

Tuttavia verbi con marca di persona realizzata con il clitico compaiono anche in contesti diversi da quello della canzone e per la 2a sing. e la 3a plur.

Strategia interlinguistica dell’uso dei clitici

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Esempi del GS:

Olga, T3, task: rispondere a domande aperte RIC: cosa fai quando la maestra ti mette bravo o brava? OLG: mi rido

Monica, T3, task: intervistare marionette MON: sì . che . che cosa scri- . a che ora ti fai i compiti? RIC: faccio i compiti il sabato mattina MON: a che ora ti scrivi?

Renato, T2, task: descrivere cosa fanno gli animali RIC: che cosa fanno gli orsi Renato? REN: vanno . vanno a neve . e si salta da acqua

Strategia interlinguistica dell’uso dei clitici e forme transitorie

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Nel corpus del GC:

La doppia marca di persona con il clitico è presente solo per un apprendente nel T2 e per sole due forme (mi mangio e mi dormo, 1a sing.).

Strategia interlinguistica dell’uso dei clitici

L’USO DI CLITICI COME MARCA DI PERSONA FA PARTE DELLO SVILUPPO INTERLINGUISTICO SPONTANEO DI QUESTI APPRENDENTI, MA IL TRATTAMENTO NE HA POTENZIATO L’USO NEI BAMBINI DEL GS.

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Obiettivi del trattamento

focalizzare l’attenzione degli apprendenti su 3 strutture del presente indicativo (1a sing., 2a sing., 3a plur.);

aumentarne la salienza e la densità nell’input; sollecitare il mapping tra forme e funzioni corrispondenti.

Conclusioni

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Risultati

Sia GS che GC aumentano l’accuratezza complessiva nella produzione delle 3 strutture, ma solo per il GS la differenza tra pre-test e post-test è statisticamente significativa.

CIO’ DIMOSTRA CHE l’intervento didattico si inserisce sul percorso acquisizionale spontaneo, ma ne accelera il processo.

Conclusioni

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Strumenti di rilevazione Consentono di verificare che l’apprendimento delle strutture non è limitato al controllo consapevole in base alle conoscenze sulla lingua.

Modello didattico del focus on form (FonF) È psicolinguisticamente compatibile con i meccanismi di

processazione della L2 e altamente sperimentato con apprendenti diversi;

Ha l’effetto di promuovere l’apprendimento, infatti:

L’analisi dell’interlingua al T2 e al T3 mostra effetti diretti (incremento di accuratezza e generalizzazione dei morfemi a lessemi nuovi) e indiretti (ristrutturazione dell’interlingua in direzione di forme regolarizzate e forme transitorie).

Conclusioni

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NOVITA’ DEL TRATTAMENTO: RISPETTARE LE CONDIZIONI NATURALI DEL CONTESTO

Vantaggio: maggiore trasferibilità Svantaggio: il modello didattico è compatibile con i bisogni e la motivazione dei bambini parlanti nativi e quasi–nativi? Dall’analisi delle interviste di feedback sembra di sì.

Conclusioni

Dallo studio risulta che l’introduzione di tecniche di focus on form, limitatamente alle strutture compatibili con lo stadio acquisizionale, accelera i tempi di apprendimento di bambini stranieri che frequentano classi multilingui, senza compromettere la normale attività didattica.