INNATA ACQUISITA ATTIVA PASSIVA ARTIFICIALE … · ATTIVA PASSIVA NATURALE ... •La profilassi...
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ATTIVA PASSIVA
NATURALE
INNATA ACQUISITA
ARTIFICIALE NATURALE ARTIFICIALE
MALATTIA VACCINI MADRE FIGLIO SIERI
• 1796 Jenner: vaccinazione
antivaiolosa
• la prima usata ,la prima ad
essere accantonata, 1977 OMS
proclama la debellazione del
Vaiolo.
• Vaccino: prodotto biologico
proveniente da microrganismi,
utile nella prevenzione di una
malattia infettiva.
I vaccini sono preparazioni farmaceutiche in
grado di indurre un’immunità protettiva con
formazione di cellule B di memoria.
Vaccini
• La profilassi attiva si fonda sul principio
che provocando un incontro artificiale ed
innocuo con un patogeno, si può indurre
una risposta che genera memoria
immunologica e conferisce protezione.
VERSO IL SINGOLO
• provocare una risposta immune nei confronti di uno
o più antigeni di un agente patogeno per
proteggere il soggetto dalla patologia da esso
causata.
VERSO LA COLLETTIVITA’
• limitare la diffusione di una patologia e ove
possibile eradicarla definitivamente (es. vaiolo)
Immunogenicità: deve indurre livelli anticorpali elevati nei
confronti degli antigeni in esso contenuti.
Efficacia: gli anticorpi indotti devono proteggere il soggetto dalla
malattia per cui è sviluppato il vaccino e tale protezione deve
essere il più lunga possibile.
Sicurezza: alla sua somministrazione deve seguire una
percentuale minima di effetti collaterali, che deve essere
commisurata con la gravità della malattia.
Collasso del tessuto polmonare
Aria nel
tratto pleurico
Patologia
Ostruttiva
polmonare Pleura membrana
che avvolge il polmone
Vaccini
• Calendario italiano delle vaccinazioni obbligatorie
• :
• 3° mese . Polio orale,Difterite Tetano,virus Epatite B virus
• 5° mese Polio orale,Difterite,Tetano, virus Epatite B (HBV)
• 11° mese Polio orale, Difterite, Tetano, virus Epatite B (HBV)
• 3° anno Polio orale
• 6° anno Difterite ,Tetano
Vaccini
• Vaccinazioni rccomandate :
• 15° mese : MMR( morbillo parotite rosolia )
• 7°-8° anno TBC ( tubercolino negativi)
• 9°-10°anno MMR
• Vaccinazioni facoltative
• Pertosse, Haemophylus influenzae b
• Salmonella typhi
• Bordetella pertussis
Mumps parotite
Attenuated strains
• Domanda di nuovi vaccini, motivi:
• a) Comparsa di poliantibiotico resistenza
• c) Rapidità di decorso (meningococco).
• d) Alta endemicità
• e) Comparsa di nuove problematiche nosologiche
• (stafilococchi, streptococchi, E.coli, Pseudomonas,
Serratia).
I tre termini che fanno riferimento alla diffusione di una malattia tra la popolazione sono • ENDEMIA /per endemia si intende una malattia contagiosa
costantemente presente in un determinato territorio o
popolazione (per esempio la malaria nelle regioni tropicali) e il cui
numero di casi non sia soggetto a grosse variazioni temporali.
• EPIDEMIA/ per epidemia si intende una malattia con una
diffusione delimitata nello spazio e nel tempo, che colpisce un
numero di individui nettamente superiore a quanto ci si sarebbe
atteso in quel periodo di tempo e in quella zona; può originarsi da
un improvviso e insolito sviluppo di una malattia endemica, o dalla
diffusione di una malattia infettiva importata da un altro territorio.
• PANDEMIA / per pandemia si intende un'epidemia che presenta
un'ampissima diffusione e si propaga contemporaneamente in
diversi paesi e continenti
• Requisiti di un vaccino ideale:
• Costare poco
• Essere prodotto in grande quantità
• Essere immunogeno
• Fornire protezione di lunga durata
• Non determinare effetti tossici
• Possedere specificità di gruppo
• Inattivati (preparati con microorganismi uccisi)
• Attenuati (preparati con microrganismi a virulenza attenuata)
• Componenti purificate (componenti rilevanti per patogenicità e/o virulenza, incluse le anatossine)
• Sintetici
• Ricombinanti
• Vaccini a DNA
• Contengono microorganismi (virus o
batteri) uccisi (inattivati)
• Privi di virulenza, patogenicità ed
infettività
• Conservano antigenicità
• Anti-polio (IPV Salk),
• Anti-Epatite A,
• Anti-influenzali
• Antirabico
• Antitifico
• Anticolerico
• calore: causa estesa denaturazione delle proteine, alterando struttura antigeni = induzione anticorpi bassa affinità;
• formaldeide: assieme all’uso di altri agenti alchilanti è la tecnica che ha maggior successo;
• raggi U.V .
• Possono essere somministrati in soggetti a rischio, in quanto non possono causare infezione
• Sono facilmente conservabili anche in condizioni ambientali sfavorevoli, tipiche delle regioni del terzo mondo;
• Sono di facile allestimento e di costo contenuto.
• Difficile contaminazione durante la produzione
• Non idonei per virus con genoma infettante (es. Herpes simplex);
• Spesso conferiscono immunità breve e scarsamente protettiva e richiedono frequenti dosi di richiamo (specialmente antibatterici);
• Inducono solo IgM e IgG ma non IgA;
• Determinano attivazione della sola risposta di tipo B, senza quella cellulo-mediata (risposta T) che è essenziale nell’immunità antivirale.
• Necessità di adiuvanti nella formulazione (
• Somministrabili solo per via parenterale
Contengono batteri o virus vivi, che,
mantenendo inalterato il potere antigene, e
la capacità di indurre anticorpi ad alta
affinità, sono caratterizzati da ridotta
virulenza e/o patogenicità
• Anti-polio (Sabin)
• Anti-Morbillo
• Anti-parotite
• Anti-rosolia
• Antitubercolare (B.C.G.)
• Antitifico (Salmonella typhi Ty21a)
• Anticolerico
• Isolamento di mutanti naturalmente attenuati.
• Coltivazione per la selezione di mutanti a ridotta virulenza. (Instabilità genetica e possibile emergenza di mutanti revertanti)
• Creazione di mutazioni specifiche o delezioni di geni indispensabili per la virulenza mediante tecniche di ingegneria genetica. (Revertanti improbabili)
Isolamento di virus patogeno
da paziente e crescita su
colture di cellule umane
La progenie virale è utilizzata
per infettare colture cellulari di
scimmia
Il virus acquista mutazioni che
permettono una replicazione
migliore nelle cellule di scimmia
Il virus non è più in grado di
replicare nelle cellule umane
(attenuato)
•Clonazione del genoma virale
•Identificazione di gene bersaglio
•Mutazione/delezione del gene ed espansione del clone virale mutato
•Il virus attenuato si replica in vivo ed è immunogeno.
Isolamento virus patogeno
Isolamento gene della virulenza
Gene virulenza
mutato
Gene virulenza
eliminato
Virus vivo, immunogenico ma avirulento.
Può essere utilizzato per un vaccino
• Numero dosi ridotto
• Ridotta incidenza effetti collaterali
• Induzione di immunità duratura e protezione elevata
• Attivazione risposta umorale e cellulo-mediata (vaccini anti-virali)
• Attivazione immunità mucosale (IgA)
• Effetto protettivo a rapida insorgenza
• Svantaggi
• Somministrazione preclusa per immunocompromessi e
soggetti a rischio
• Possibile emergenza di revertanti o ricombinanti virulenti, per retromutazione
• Possibile insorgenza di infezioni persistenti
• Possibile diffusione nell’ambiente ed interazione con soggetti immunocompromessi
• Facilità di contaminazione durante la produzione
Allestiti con componenti purificate dell’agente
patogeno, implicate nella patogenicità e/o nella
virulenza:
• Adesine
• Antigeni capsulari
• Esotossine detossificate (anatossine o tossoidi)
• Proteine capsidiche e pericapsidiche virali
Vaccini
• Vaccini anatossici:
• L’esotossine trattate con formalina
al 4%o, x 40gg a 37°C, perdono il
potere tossico e mantengono il loro
potere antigenico (anatossina).
• L’anatossina evoca anticorpi
antitossici.
• Eseguire richiami dopo 5-10 anni
dalla vaccinazione completa
• ( Es.anti-difterite, anti-tetano).
ANATOSSINE • Vaccino antidifterico
• Vaccino antipertussico
• Vaccino antitetanico
POLISACCARIDI CAPSULARI • Vaccino antimeningococcico
• Vaccino antipneumococcico
• Stimolo diretto contro specifico bersaglio
• Induzione di titoli anticorpali specifici molto elevati
• Riduzione di reazioni avverse causate da altre componenti antigeniche.
• Polisaccaridi spesso scarsamente immunogeni, specialmente nella prima età pediatrica (vaccini anti-meningococco ed anti-pneumococco)
• Necessaria aggiunta adiuvanti peptidici
• Estesa variabilità antigenica
• Termolabilità
• Costi produttivi elevati
• Si ottengono mediante sintesi chimica in vitro di porzioni
dell’antigene la cui conformazione spaziale corrisponde a
quella di un determinante antigenico dell’antigene stesso
• Inducono risposta paragonabile a quella dei vaccini
inattivati convenzionali ma sono meno potenti (necessario
somministrare una maggiore quantità di antigene)
• I vaccini di sintesi finora ottenuti mostrano livelli di
protezione bassi.
Il gene che codifica per l’antigene di interesse, viene amplificato (PCR), isolato, e clonato in un vettore plasmidico.
Il gene viene quindi subclonato in un vettore di espressione (procariotico o eucariotico)
La proteina ricombinante viene purificata ed utilizzata per allestire il vaccino. Proteina
ricombinante Nessuna proteina ricombinante
espressa dal vettore
Il vaccino per HBV svolge un ruolo fondamentale
nel ridurre la prevalenza della malattia
(protezione = 95%)
Vaccini
Vaccini monovalenti : una sola
specie microbica.
• Vaccini polivalenti: preparati
con più specie microbiche
• Vaccini misti: anatossine +
batteri
La preparazione di un Vaccino a DNA solitamente si attua isolando uno o più geni dell’agente patogeno e integrandoli in plasmidi (a), piccoli anelli circolari di DNA. I plasmidi vengono rilasciati in piccoli gruppi di cellule, spesso per iniezione nelle cellule muscolari (b) o per trasferimento attraverso la pelle utilizzando una pistola genica (gene gun) (c). I geni codificano per gli Ag del patogeno. Gli Ag prodotti sono in grado di stimolare la risposta immune nell’ospite.
a
b
c
patogeno materiale
genetico
gene per
l’antigene
plasmide
modificato
pelle
muscolo
plasmide
Il vaccino a DNA penetra nel nucleo della cellula(1). I geni che codificano per gli Ag presenti sul plasmide vengono trascritti in RNA messaggero (2), che immediatamente viene tradotto nel citoplasma in proteine antigeniche (3, 4). Gli Ag vengono presentati al sistema immunitario in due modi. Lasciano semplicemente le cellule (5), oppure vengono tagliati in piccoli frammenti (6) e legati a MHC di classe I (7). Il complesso MHC-Ag viene successivamente portato sulla superficie cellulare (8) per essere presentato al sistema
immunitario.
nucleo
Cellule inoculate
RNA messaggero
ribosomi
Frammenti
Proteina
nascente
Copie di proteine
antigeniche
MHC I
proteici
Antigene
libero
Complesso
Ag-MHC I
sulla superficie
cellulare
Gene che codifica
per l’antigene
Vaccino
inoculato
DNA nucleare
• Produzione semplice ed economica
• Elevata stabilità
• Processo di sintesi proteica naturale
• Stimolazione prolungata dell’immunità
umorale e cellulare
Reverse vaccinology
• I vaccinologi iniziano la loro ricerca di antigeni candidati
sequenziando l’intero genoma di un agente patogeno.
Successivamente le migliaia di geni codificati in tutta la
sequenza di DNA sono sottoposti ad un’analisi
sofisticatissima al computer che identifica le proteine che
potrebbero essere utilizzate nel vaccino.
• Questo tipo di analisi è in grado di scartare le proteine
innocue, e di concentrarsi sulle proteine secrete o espresse
sulla superficie esterna del microbo, cioè quelle più
facilmente riconoscibili dal sistema immunitario
Vaccini • Modalità di somministrazione
dei vaccini:
• SC, IM, OS, ID, Inalatoria
• Una vaccinazione completa consta
di :
• 1a risposta
• 2a risposta
• 3a risposta
• Le prime due a distanza di 20-
30gg ,la 3a a distanza di 6 mesi-1
anno.
• Vanno somministrati a persone in
buona salute.
Vaccini
Vaccini
Immunoprofilassi
Attiva vaccini
sieri immuni
Passiva
g globuline
Sieri • Immunità passiva: la pratica di determinare un stato di
protezione passiva tramite la somministrazione di anticorpi
sia per la profilassi che per la terapia delle malattie infettive.
• Rapidità d’azione
• Omologhi: stessa specie
• Eterologhi: specie diversa
Sieri
• La somministrazione di Anticorpi risulta essenziale per
bloccare, migliorare stati tossinfettivi:
• Difterite, tetano, Botulismo, Gangrena gassosa.
• Per ottenere adeguata protezione in tempi brevi (profilassi
anti-tetano, Rabbia, Morbillo).
• Per attuare misure profilattiche in mancanza di preparati
vaccinali.
Sieri • Immunoterapia: la rapidità dell’intervento risolve lo stato
di malattia.
• Immunoprofilassi: Quando previene la comparsa di una
malattia o le eventuali possibilità di contagio.
• La preparazione di Ab ad uso clinico sono derivate o da
sieri animali (sieri immuni eterologhi) o da plasma umano
(Ig).
SIERI IMMUNI
VACCINO
IMMUNIZZAZIONE E SUCCESSIVO PRELIEVO DI IDONEE ALIQUOTE
EMATICHE
RACCOLTA IN CONTENITORI DI VETRO PER FAVORIRE LA FORMAZIONE DEL COAGULO
SEPARAZIONE DEL SIERO MEDIANTE
SEDIMENTAZIONE CENTRIFUGA
Sieri
• Gli Ab somministrati hanno una vita media di
2-30gg .Tale brevità si deve alla normale
degradazione metabolica ed al
riconoscimento della proteina estranea, ciò
determina l’attivazione di un esaltato
catabolismo legato all’eliminazione dei
complessi immuni.
Sieri • Le preparazioni di Ab vengono suddivise in base alle
loro caratteristiche di origine in :
• Sieri immuni
• Ig umane
• Ab monoclonali
• I sieri immuni sono preparazioni purificate, ottenute dal
siero di animali immunizzati che contengono le Ig dotate
della capacità specifica di neutralizzare le tossine, veleni,
virus, batteri.
• Es. Botulismo, Carbonchio, Difterite, Tetano, Rabbia.
• Gli animali più usati sono : il Cavallo ed il Bue.
Sieri
• La somministrazione di sieri immuni può presentare
complicazioni come :
• Reazioni anafilattiche
• Le Ig umane vengono preparate con soluzioni concentrate
di Ab ottenute dal sangue umano o da plasma proveniente
da donatori selezionati.
Sieri
• Difterite
• Tetano
• VZV
• Botulismo
• Puntura di scorpione
• Morso di vipera
• Rabbia
• HBV, HAV, Morbillo