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«PIANO OPERATIVO DI SICUREZZA, DOCUMENTO IN CRISI DALLA NASCITA: NON E' ANCORA DIVENTANTO UNO STRUMENTO»

Ing. Giorgio Fiocchi

22/02/2016

RES Edili Reggio Emilia 1

«PIANO OPERATIVO DI SICUREZZA, DOCUMENTO IN CRISI DALLA NASCITA: NON E' ANCORA DIVENTANTO UNO STRUMENTO».

Ing. Giorgio Fiocchi

22/02/2016

PIANO OPERATIVO DI SICUREZZA, DOCUMENTO IN CRISI DALLA NASCITA: NON E' ANCORA DIVENTANTO UNO STRUMENTO.

Traccia dell’intervento

•L’evoluzione normativa

•I casi in cui è necessario redigere il POS

•Contenuti minimi del POS

•Gestione del POS in cantiere

•Criticità attuazione del POS

•Le “colpe” dei CSE

•Le regole per redigere il POS

•Le azioni per rendere POS strumento utile ed efficace

•Casi particolari (PSC, DUVRI, POS)

•Quadro sanzionatorio

•Risposte ai quesiti

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Evoluzione normativa

PIANO OPERATIVO DI SICUREZZA, DOCUMENTO IN CRISI DALLA NASCITA: NON E' ANCORA DIVENTANTO UNO STRUMENTO.

Il D.Lgs. 494/96 (pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 223 del 23 settembre 1996 -

Supplemento Ordinario n. 15) non prevedeva il POS

Il POS viene introdotto per la prima volta con il D. Lgs. Decreto Legislativo 19 novembre 1999, n. 528 (pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 13 del 18 gennaio 2000)

"Modifiche ed integrazioni al decreto legislativo 14 agosto 1996, n. 494, recante attuazione della direttiva 92/57/CEE in materia di prescrizioni minime di sicurezza e di salute da osservare nei cantieri temporanei o mobili“(trascurando il settore dei lavori pubblici L. 55/90 -Piano delle misure per la sicurezza fisica dei lavoratori - e L. 109/94)

Art. 2 comma f-ter) piano operativo di sicurezza: il documento che il datore di lavoro dell'impresa esecutrice redige, in riferimento al singolo cantiere interessato, ai sensi dell'articolo 4 del decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626 e successive modifiche."

D. Lgs. 528/99

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Art. 8.1. All'articolo 9 del decreto legislativo n. 494 del 1996 sono apportate le seguenti modifiche:"1. I datori di lavoro delle imprese esecutrici, anche nel caso in cui nel cantiere operi una unica impresa, anche familiare o con meno di dieci addetti:";redigono il piano operativo di sicurezza di cui all'articolo 2, comma 1, lettera f-ter); ";

"2. L'accettazione da parte di ciascun datore di lavoro delle imprese esecutrici del piano di sicurezza e di coordinamento di cui all'articolo 12 e la redazione del piano operativo di sicurezza costituiscono, limitatamente al singolo cantiere interessato, adempimento alle disposizioni di cui all'articolo 4, commi 1, 2 e 7, e all'articolo 7, comma 1, lettera b), del decreto legislativo n. 626 del 1994.".

D. Lgs. 528/99

Non sono ancora esplicati i contenuti del POS

D. Lgs. 528/99

Art. 89 comma 1, lett. h -piano operativo di sicurezza: il documento che il datore di lavoro dell’impresa esecutrice redige, in riferimento al singolo cantiere interessato, ai sensi dell’articolo 17 comma 1, lettera a), i cui contenuti sono riportati nell’ALLEGATO XV;

D.lgs. 9 aprile 2008, n. 81 e s.m.i.

I contenuti del POS sono esplicitati nell’ALLEGATO XV;

D.P.R. 222 del 03/07/03 Gazzetta Ufficiale N. 193 del 21 Agosto 2003.

Regolamento sui contenuti minimi dei piani di sicurezza nei cantieri temporanei o

mobili, in attuazione dell'articolo 31, comma 1, della legge 11 febbraio 1994, n.

109.

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Art. 89 comma 1, lettera - i-bis) impresa esecutrice: impresa che esegue un’opera o parte di essa impegnando proprie risorse umane e materiali.

Art. 89 comma 1, lett dLavoratore autonomo: persona fisica la cui attività professionale contribuisce alla realizzazione dell’opera senza vincolo di subordinazione

Art. 89 comma 1, lett. i -impresa affidataria: impresa titolare del contratto di appalto con il committente che, nell’esecuzione dell’opera appaltata, può avvalersi di imprese subappaltatrici o di lavoratori autonomi.….

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25/01/2016

Criticità e soluzioni

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E’ la «Valutazione dei Rischi» che il datore di lavoro dell’impresaesecutrice redige, in riferimento al singolo cantiere interessato, ai sensidell’art. 17, comma 1, lett. a) del D. Lgs., 81/2008 e s.m.i. e i cui contenutisono riportati nell’allegato XV del decreto stesso.Art. 89 c.1 lettera h D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.

PIANO OPERATIVO DI SICUREZZA

È una valutazione dei rischi che considera

specificamentele attività di cantiere, anche secondo il PSC

POS: cos’è?

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE RISCHI

IMPRESAE’ una valutazione dei

rischi che considera tutte le attività che l’impresa

può effettuare (nei cantieri edili ma anche no)

Il POS deve essere complementare di dettaglio al Piano di Sicurezza eCoordinamento (quando quest’ultimo è presente).Art. 92 c1 lettera b D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.

POS: quando redigerlo?

Nei cantiere temporanei o mobili quali definiti all’articolo 89, comma 1,

lettera a), quindi in qualunque luogo in cui si effettuano lavori edili o di

ingegneria civile, riportati nell’allegato X.

Applicazione del Titolo IV capo I del D.Lgs. 81/2008.

Il Titolo IV non si applica ai lavori relativi a impianti elettrici, reti

informatiche, gas, acqua, condizionamento e riscaldamento che non

comportino lavori edili o di ingegneria civile di cui all’ALLEGATO X

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POS: chi deve redigerlo?

Le imprese affidatarie (anche se non eseguono lavorazioni)cfr. Interpello 13/2014 del 11/07/2014

Le imprese esecutrici (anche nel caso in cui nel cantiere operi una unica

impresa), comprese le imprese con meno di 10 addetti e le imprese familiari Art. 96 D.lgs. 81/2008 e s.m.i.

Quindi il POS è obbligatorio anche nei cantieri per i quali non è necessaria

la nomina del coordinatore per la progettazione e l’esecuzione dei lavori,

cioè quelli in cui opera un’unica impresa.

Art. 96 c.1 lett. g D.Lgs. 81/2008

POS: quando non è necessario redigerlo?

Il POS non deve essere redatto per le mere forniture di materiali o

attrezzature. In tali casi trovano comunque applicazione le disposizioni di

cui all’articolo 26.Art. 96 c.1bis D.Lgs. 81/2008

Il POS non è richiesto per i lavoratori autonomi. Art. 21 D.lgs. 81/2008 e s.m.i.

Il POS non è richiesto per tutte le imprese che non sono definibili

«esecutrici» (impresa che esegue un’opera o parte di essa impegnando

proprie risorse umane e materiali).Art. 89 c. 1 lettera i-bis D.lgs. 81/2008 e s.m.i.

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POS: quando non è necessario redigerlo?

Alcune situazioni particolari:

L’impresa che effettua la pulizia delle baracche in cantiere deve redigere il

POS?

L’impresa che effettua i rilievi topografici del cantiere deve redigere il POS?

L’impresa che effettua dei collaudi strutturali, con impiego di risorse umane

e materiali deve redigere il POS?

NO. In quanto non impresa esecutrice perché non esegue l’opera o parte di essa

NO. In quanto non impresa esecutrice perché non esegue l’opera o parte di essa

???. Raggi gamma per la verifica delle saldature??? Prove di carico con vasche o serbatoi

Il Documento di Valutazione dei Rischi (art. 17 c.1 lett. a).

Allegato XV “contenuti minimi dei piani di sicurezza nei cantieri temporanei

o mobili”

Modello di POS SEMPLIFICATO previsto dal Decreto Interministeriale del

09/09/2014

Per la redazione del POS, i riferimenti sono:

POS: contenuti

Il Piano di Sicurezza e di Coordinamento (ove presente)

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ALLEGATO XV – par. 3.23.2.1 - Il POS è redatto a cura di ciascun datore di lavoro delleimprese esecutrici, ai sensi dell’art. 17 del D.Lgs. 81/2008, inriferimento al singolo cantiere interessato; esso contienealmeno i seguenti elementi:a) i dati identificativi dell’impresa esecutrice, che

comprendono:1. il nominativo del datore di lavoro, gli indirizzi ed i

riferimenti telefonici della sede legale e degli uffici dicantiere;

2. la specifica attività e le singole lavorazioni svolte incantiere dall’impresa esecutrice e dai lavoratoriautonomi subaffidatari;

POS: contenuti minimi dell’allegato XV

3. i nominativi degli addetti al pronto soccorso, antincendio edevacuazione dei lavoratori e, comunque, alla gestione delleemergenze in cantiere, del rappresentante dei lavoratoriper la sicurezza, aziendale o territoriale, ove eletto odesignato;

4. il nominativo del medico competente ove previsto;5. il nominativo del responsabile del servizio di prevenzione e

protezione;6. i nominativi del direttore tecnico di cantiere e del

capocantiere;7. il numero e le relative qualifiche dei lavoratori dipendenti

dell’impresa esecutrice e dei lavoratori autonomi operanti incantiere per conto della stessa impresa;

POS: contenuti minimi dell’allegato XV

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b) le specifiche mansioni, inerenti la sicurezza, svolte incantiere da ogni figura nominata allo scopo dall’impresaesecutrice;

c) la descrizione dell’attività di cantiere, delle modalitàorganizzative e dei turni di lavoro;

d) l’elenco dei ponteggi, dei ponti su ruote a torre e di altreopere provvisionali di notevole importanza, delle macchinee degli impianti utilizzati nel cantiere;

e) l’elenco delle sostanze e preparati pericolosi utilizzati nelcantiere con le relative schede di sicurezza;

f) l’esito del rapporto di valutazione del rumore

POS: contenuti minimi nell’allegato XV

g) l’individuazione delle misure preventive e protettive,integrative rispetto a quelle contenute nel PSC quandoprevisto, adottate in relazione ai rischi connessi alle proprielavorazioni in cantiere;

h) le procedure complementari e di dettaglio, richieste dal PSCquando previsto;

i) l’elenco dei dispositivi di protezione individuale forniti ailavoratori occupati in cantiere;

l) la documentazione in merito all’informazione ed allaformazione fornite ai lavoratori occupati in cantiere

I contenuti possono essere ulteriori, rispetto all’allegato XV, in funzione delle

richieste del CSE. Consiglio utilizzo di liste di controllo.

POS: contenuti minimi dell’allegato XV

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POS: alcune considerazioni

Se un’impresa esecutrice presenta un POS privo degli attestati di

formazione dei lavoratori (accordi stato – regioni), il POS può essere

considerato idoneo?

Se il POS non è idoneo l’impresa esecutrice può lavorare in cantiere?

NO. In quanto non rispetta i contenuti minimi previsti dall’allegato XV.

NO. In quanto il POS è strumento fondamentale per l’esecuzione dei lavori in sicurezza nelcantiere.

Il POS dell’impresa affidataria, che non esegue direttamente lavorazioni in

cantiere (non è quindi impresa esecutrice) deve riportare la valutazione dei

rischi di tutte le lavorazioni che saranno svolte per la realizzazione

dell’opera?

NO. Il POS dell’impresa affidataria deve riportare, rispettando comunque i contenutidell’allegato XV, le attività che essa esegue.

POS: Gestione

Deve mettere il POS a disposizione del RLS o del RLST almeno 10 giorni

prima dell’inizio dei lavoriArt. 100 c. 4 D.Lgs. 81/2008

Prima dell'inizio dei lavori l’impresa esecutrice

Deve trasmettere il POS all’impresa affidataria, la quale previa verifica

della congruenza rispetto al proprio, lo trasmette al Coordinatore per

l’esecuzione.Art. 101 c. 3 D.Lgs. 81/2008

I lavori hanno inizio dopo l’esito positivo delle verifiche da parte del CSE,

che sono effettuate tempestivamente e non oltre 15 gg dall’avvenuta

ricezione.Art. 101 c. 3 D.Lgs. 81/2008

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POS: Gestione

IL RLS. Non necessariamente

Chi firma il POS?

Il datore di lavoro. Sempre.

Il RSPP. Non necessariamente.

Il medico competente. Non necessariamente.

Il POS non firmato da datore di lavoro non può essere accettato.

Spesso il RSPP coincide con il datore di lavoro. Si se partecipa alla redazione del POS.

Auspicabile in quanto documento valutazione dei rischi applicato al cantiere.

È richiesta la messa a disposizione del documento e tale adempimento può essere effettuato

ad es. con PEC. Credo però sia necessaria firma per rispetto accordi tra parti sociali.

POS: Gestione

Prima dell'inizio dei lavori l’impresa esecutrice

deve adeguare il POS alle eventuali prescrizioni del CSE. Art. 92 c. 1 lett. b) D.Lgs. 81/2008

Durante l’esecuzione del cantiere il POS

Deve essere attuato dall’impresa esecutrice assieme al PSC.Art. 100 c. 3 D.Lgs. 81/2008

Deve essere adeguato ogni volta che ciò risulti necessario.Art. 92 c1 lett. b) D.Lgs. 81/2008

Deve essere sempre a disposizione per la consultazione in cantiere.(quindi è bene che sia stampato)

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Dopo più di 15 anni dall’entrata in vigore delle norme che prevedono

l’obbligo di redazione del POS, il POS stesso non è ancora diventato uno

strumento operativo utile per la pianificazione e gestione delle sicurezza in

cantiere (forse al pari del PSC).

POS: situazione attuale

Provvedimenti di legge:D.Lgs. 494/1996 (no POS)D.Lgs. 528/1999 (introduzione obbligo POS)D.P.R. 222/2003 (contenuti minimi POS)D.Lgs. 81/2008 (e s.m.i.)

Esistono molteplici criticità che inficiano la concreta utilità del POS ai fini

della pianificazione, prevenzione e protezione dai rischi

Le imprese esecutrici considerano il POS come “pratica burocratica” da

disbrigare per poter iniziare i lavori senza “scocciature”.

“Ah, serve il POS?”

“Mah, me lo ha chiesto l’ingegnere della sicurezza”

“Ok, mi dica l’indirizzo  e il titolo e glielo stampo”

POS: Criticità – il punto di vista delle imprese esecutrici

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Per quasi tutte le imprese il POS è un obbligo burocratico al pari del DURC,

non dà valore aggiunto all’operatività dell’impresa e non vale la pena di

dedicare tempo (e denaro) per la contestualizzazione allo specifico

cantiere.

Nella maggior parte dei casi il POS è quindi un documento standardizzato

spesso redatto da persone non coinvolte direttamente nei lavori

(segretarie, commercialisti, consulenti del lavoro, ecc.) o comunque non da

chi ne definisce l’effettiva sequenza e le modalità delle lavorazioni.

prodotto mediante software commerciali utilizzati in maniera impropria che

portano alla “compilazione” nei soli campi variabili (indirizzo, figure

coinvolte, ecc.), senza addentrarsi ad un’analisi dei rischi contestualizzata

al cantiere

POS: Criticità – il punto di vista delle imprese esecutrici

Di fatto molte imprese, ancora oggi, non hanno mai realizzato un POS,

soprattutto in caso di subappalto. Assolvono all’obbligo del POS,

sottoscrivendo ed accettando il POS dell’impresa affidataria (appaltatrice).

“ Come? Il POS dice? Ah, abbiamo accettato quello dell’impresa 

che ci ha l’appalto i lavori, facciamo sempre così.

Perché, non va bene?”

POS: Criticità – il punto di vista delle imprese esecutrici

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Di fatto l’impresa affidataria non richiede il POS alle imprese

subappaltatrici e quando lo fa non rispetta i tempi necessari affinché il

POS venga verificato in modo adeguato, integrato ed effettivamente

contestualizzato alla realtà del cantiere.

POS: Criticità – il punto di vista dell’impresa affidataria

Di fatto l’impresa affidataria non verifica la congruenza del POS delle

imprese subappaltatrici rispetto al proprio.

In molti casi si limita a sottoscrivere l’avvenuta verifica del CSE

Di fatto l’impresa affidataria non trasmette il PSC alle imprese esecutrici,

demandando tale compito al CSE.

Di fatto l’impresa affidataria non trasmette al CSE il POS per la verifica

finale

Il D.Lgs. 81/2008 e l’allegato XV danno indicazioni precise su che cosa siaun POS e quali siano i suoi rapporti con il PSC, ma a tuttora succede:

Il POS è un compendio di tutto lo scibile della sicurezza in edilizia, costituito

da un numero considerevole di pagine e contenuti.

Spesso tale condizione di sovrabbondanza si verifica per giustificare il

«costo» di redazione del POS da parte di «consulenti esterni» all’impresa

cui viene demandato il compito di redigere il documento.

POS: Criticità – la situazione reale

Il POS contiene delle schede di lavorazione standardizzate, senza

descrizione delle lavorazioni, indicazione puntuali degli apprestamenti,

attrezzature, ecc. con analisi dei rischi generica e altrettanto generiche

misure di prevenzione e protezione.

Insomma un POS che può andare bene per qualunque cantiere.

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Nel POS sono spesso assenti l’indicazione delle scelte organizzative del

cantiere e anche l’analisi delle fasi lavorative svolte effettivamente.

Il POS non tiene in considerazione le indicazioni riportate nel PSC, per cui

non risulta complementare e di dettaglio del PSC, ma spesso ne ricalca

pedissequamente i contenuti (copia e incolla di intere parti del PSC).

POS: Criticità – la situazione reale

Nel POS sono spesso assenti gli attestati di formazione e addestramento

dei lavoratori (contenuto obbligatorio).

C’è da sottolineare che in molti casi anche il PSC è assolutamente carente

e generico rispetto alla realtà del cantiere e non costituisce pertanto un

valido punto di partenza per la redazione del POS.

Le difficoltà del CSE alle prese col POS

Nella maggior parte dei casi, riguardo al POS, il rapporto traCSE e l’impresa (affidataria ed esecutrice) è conflittuale, inquanto giocato, solo sul profilo burocratico, e non sul valoresostanziale dell’apporto in sicurezza che può dare questodocumento.

Spesso questo accade proprio perché nella maggior parte deicasi anche il PSC è un documento inteso come puramenteformale, presente solo perché previsto per legge e quindidecontestualizzato dal cantiere.

Fino a che non si uscirà da questo retaggio mentale il POSnon potrà diventare lo strumento operativo, utile per lasalvaguardia della salute e della sicurezza degli operatoridel cantiere.

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Le “colpe” del CSE alle prese col POS

Che cosa succede in cantiere:

• Pochi CSE pretendono il POS conforme all’allegato XV espesso fanno deroghe sui contenuti del POS.

• Alcuni CSE vivono la redazione del PSC e la verifica del POScome un mero obbligo burocratico (il POS c’è, allora ci mettoun timbro di approvazione e “mi accontento” di quanto mi danno).

• Alcuni CSE pretendono all’inizio, ma di fronte alle difficoltà direlazione con le imprese (compresa l’affidataria), soccombono,sperando bene.

• Il POS, almeno nella parte delle scelte organizzative da operare,deve essere realizzato prima che le fasi di predisposizione eorganizzazione del cantiere siano attuate (dopo è troppo tardi,non si ha più possibilità di incidere sulle scelte di sicurezza).

Le difficoltà del CSE alle prese col POS

• Non tutti i CSE pretendono l’adempimento degli obblighi acarico dell’impresa affidataria in termini di trasmissione eprima verifica del POS.

• Alcuni Committenti e Responsabili dei Lavori non sonosolidali con il CSE che pretende il POS adeguato e la«documentazione in regola».

• Alcuni CSE effettuano anche il ruolo di direzione lavori,facendo passare in subordine la parte relativa alla«sicurezza».

• Il POS rimane in un cassetto, sino a quando non verràrichiesto da eventuali verifiche ispettive della AUSL

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Le difficoltà del CSE alle prese col POS

Se il CSE richiede adeguamenti del POS o sospende i lavoriperché le imprese procedono con POS inadeguato nonaggiornato alle esigenze di cantiere, si sentono le solite frasi:

«Così non si può lavorare, tuttequeste leggi ci mandano in rovina,se lo sapevo facevo un prezzo piùalto, è la prima volta che sentodelle cose del genere, adesso mene vado, Ecc. ecc.»

«in tutti gli altri cantieri ho semprelavorato con questo POS»,adesso al Lei non va bene,mettetevi d'accordo tra CSE,….

CSE vigile?

No, grazie

Cosa occorre : POS contestualizzati, aggiornati ed efficaci

Il POS è fondamentale per la tutela dei lavoratori se è:

uno strumento di pianificazione, organizzazione e di gestionedel cantiere

E quindi:

• è realizzato direttamente dall’impresa esecutrice stessa,(anche con la collaborazione di consulenti esperti);

• è complementare di dettaglio del PSC (l’impresa legge ilPSC);

• è realizzato con contenuti semplici, facilmente comprensibilidalle varie figure coinvolte, compresi i lavoratori.

• È sempre disponibile in cantiere per la consultazione

• È condiviso e applicato dalle varie figure con compiti dicomando e controllo in cantiere.

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«PIANO OPERATIVO DI SICUREZZA, DOCUMENTO IN CRISI DALLA NASCITA: NON E' ANCORA DIVENTANTO UNO STRUMENTO»

Ing. Giorgio Fiocchi

22/02/2016

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Un esempio concreto per comprendere l’utilità del POS

Contenuti Nell’esempio, reale, si illustra come il POSrealizzato senza contestualizzazione, solamenteper adempiere all’obbligo normativo, creiproblematiche all’impresa e induca ad operarecon gravi situazioni di rischio. Si evidenzia quindicome, se il POS fosse stato redatto con unimpegno lievemente maggiore, i lavori sarebberostati condotti con maggiore snellezza e con unlivello di sicurezza significativamente superiore.

Obiettivi Comprendere l’utilità e l’efficacia di un POScontestualizzato, anche per piccoli lavori.

Un esempio per comprendere l’utilità del POS:La fase di lavoro da eseguire

Realizzazione della impermeabilizzazione di una copertura di un capannone

Alte

zza

12 m

altezza veletta 1 m

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Un esempio per comprendere l’utilità del POS:La realtà del cantiere.

Cosa succede solitamente la mattina in cui iniziano i lavori?

L’impresa si presenta con un camioncino con sopra la “solita” scala a innesto o a sfilo. Accade che:

• La scala è corta

• La scala non viene vincolata in sommità

• La scala non viene dotata di rompitratta

Elevatissimo pericolo per gli operatori durante la salita e la discesa

Un esempio per comprendere l’utilità del POS:Il POS consegnato

Cosa c’è scritto nel POS in merito al problema dell’accesso?Fase di lavoro:Impermeabilizzazione di copertura[…]L’accesso alla copertura avverrà utilizzando idoneeattrezzature atte allo scopo e conformi alla normativa vigente:Nel caso di utilizzo di scale queste sporgeranno di 1 metrooltre il piano di sbarco, saranno vincolate in sommità. Nel casodi utilizzo di scale di legno, queste saranno di ottimo materiale,i pioli saranno incastrati nei montanti e per scale di lunghezzasuperiore a 4 metri saranno posti dei tiranti metallici sui lati e alcentro. Nel caso in cui la scala debba essere sviluppata peruna lunghezza superiore a 8 metri sarà posizionato unrompitratta in mezzeria. Le scale dovranno essere dotate diappoggi antisdrucciolevoli …Nel caso di utilizzo di altre opere provvisionali queste dovranno…

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Un esempio per comprendere l’utilità del POS:Adeguatezza del POS

Nel POS è riportato quanto richiesto dalla legge, ma non c’ènessun riferimento alla specifica situazione, quindi questo POSnon serve a nulla, è solo un adempimento burocratico.

L’impresa di fronte a un lavoro ben conosciuto, l’unico problemache si è posto è quello di acquistare il materiale da mettere inopera.

La «solita» scala che l’impresa ha a disposizione arriva a 11 m egeneralmente arriva sul 90% delle coperture, ma non su questa,in quanto non è la solita copertura.

Il lavoro non dovrebbe essere realizzato perché non sicuro

Ma visto che l’impresa è lì e se nessuno dice niente (CSE), illavoro viene realizzato lo stesso.

Un esempio per comprendere l’utilità del POS:Il comportamento del CSE

Se è nominato un CSE, questi innanzitutto avrebbe dovuto:

- verificare il POS

- chiedere adeguamenti dello stesso in quanto non conforme

- autorizzare i lavori quando il POS fosse stato presentato informa corretta, verificando poi l’attuazione sul cantiere.

Tuttavia può anche accadere che il Coordinatore non vengainformato dell’avvio del lavoro. In tal caso il CSE, vendendoa conoscenza dei lavori in corso, li può sospendere inquanto è presente un pericolo grave ed imminente.

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Un esempio per comprendere l’utilità del POS:

Il CSE, qualora non avvertito dall’impresa affidataria (o dalCommittente stesso) dell’inizio lavori da parte di un’impresaesecutrice, in un caso come questo, deve:

-Sospendere immediatamente i lavori

-Richiedere un aggiornamento del POS poiché inadeguato

Un esempio per comprendere l’utilità del POS:La reazione dell’impresa

Cosa pensa l’imprenditore dopo la sospensione dei lavori:

•che la solita scala non va bene e che per questo lavoro dovrebbe comprarneuna nuova in alluminio che costa minimo 500 € e che forse non gli servirà più;

•che posizionare un rompitratta centrale non è una operazione semplice a 6 mdi altezza;

•che per evitare rischi durante la salita e la discesa degli operatori dovràsistemare un sistema di protezione individuale anticaduta in sommità(dispositivo retrattile, fune ecc.) con quello che ne consegue;

•alla fine, per operare quasi correttamente, questa soluzione gli costa (per laprima volta) circa 1.000 € e poi non è sicura;

•che forse la scala non è il sistema con il miglior coefficiente qualità/prezzo;

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Un esempio per comprendere l’utilità del POS:La reazione dell’impresa in cantiere

H = 12 m

Rompitratta centrale

Legata in sommità

Sporgenza di circa 1 m

+/- a norma

Qualcuno vuole salire?

Un esempio per comprendere l’utilità del POS:La prassi corretta

Il procedimento corretto sarebbe dovuto essere questo:

L’imprenditore fa un sopralluogo o guarda i disegni evede subito che non ci sono pericoli di caduta dall’altodurante i lavori perché è presente la veletta alta un metro

Tuttavia l’altezza da superare per salire è di 12 metri,quindi occorre pensare come procedere: se si deveutilizzare una scala questa deve essere lunga: 12,5 m(considerando che è l’ipotenusa del triangolo) + 1 m oltrelo sbarco, quindi di 13,5 metri e deve essere dotata dirompitratta centrale.

Rimangono problemi per la fase di sbarco sulla coperturae per l’accesso alla scala per la discesa; la veletta alta 1metro non permette infatti una discesa e un accessoagevoli. Occorre mettere allora anche una seconda scalain copertura.

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Un esempio per comprendere l’utilità del POS:Cosa dice il PSC?

PSC

“Accesso alla copertura per i lavori di impermeabilizzazionePer l’accesso alla copertura non è accettato l’utilizzo di scale a mano, anche se posizionate secondo la normativa vigente, in quanto l’altezza è eccessiva.Per l’accesso si richiede l’utilizzo di una scala contenuta all’interno di un castello da ponteggio

PSC

(vedi foto esemplificativa a lato)L’onere del castello è riportato nei costi per la sicurezza.L’impresa esecutrice nel proprio POS dovrà indicare:- Il tipo di castello utilizzato e il suo posizionamento- Le modalità di montaggio dello stesso”

Un esempio per comprendere l’utilità del POS:Adeguamento del POS al PSC

Ora è chiaro:

Per la salita si farà montare un ponteggio idoneo con dentrola scala e così è tutto risolto, la salita e la discesa avverràcon la massima sicurezza.

I costi per la sicurezza individuano quale è il valoredell’onere (potrebbe essere anche diretto) e non costa di piùdell’utilizzo corretto della scala.

Tutto risolto?

No, il CSE vuole un POS corretto in merito a questoproblema dell’accesso.

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Un esempio per comprendere l’utilità del POS:Adeguamento del POS al PSC

POS Revisione 1

Fase di lavoro:Impermeabilizzazione di copertura[…]L’accesso alla copertura avverrà utilizzando un castello realizzato con elementi di ponteggio metallici prefabbricati, contenente la scala.

Quale è stata la fatica necessaria alla compilazione del POS? NESSUNA!

In pochi minuti si è scritto quello che è corretto fare. Ora in cantiere basta aprire il POS e si saprà esattamente come procedere.

POS Revisione 1

Relativamente a tale ponteggio sarà redatto PiMUS. Per accedere dall’arrivo del ponteggio alla copertura, per superare la veletta, si utilizzerà una scala semplice in appoggio, vincolata.

Il POS come strumento di vere pianificazione e prevenzione aziendale

Per poter lavorare in sicurezza, da parte dell’impresa occorre uno sforzo – non immane, comunque, in tal senso.

La sicurezza non è un optional che si può aggiungere in cantiere.

Il POS deve divenire l’evidenziazione su carta delle scelte prevenzionistiche aziendali e deve essere realizzato durante la pianificazione e organizzazione del lavoro.

Le scelte prevenzionistiche non possono essere affidate alla fotocopiatrice, ma sono incombenza dell’imprenditore o del tecnico di cantiere (aiutato, se necessario, dal RSPP o da un consulente per la sicurezza).

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Il POS come strumento di vere pianificazione e prevenzione aziendale

I software per la redazione del POS che forniscono tuttoschiacciando un tasto non vanno bene. Possono essere unsupporto alla redazione del POS.

È necessario infine, che chi redige il POS sia una personaesperta (ad esempio RSPP, con supporto de tecnico di cantieredel preposto) a conoscenza approfondita della realtà delcantiere e delle lavorazioni da effettuare, degli apprestamenti edelle attrezzature necessarie e che parteciperà, assieme a tutti isoggetti responsabili all’evoluzione futura del cantiere.

Chi redige il POS deve aver preso in considerazione il PSC,essersi confrontato con l’impresa affidataria ed il CSE.

Dieci regole per un POS efficace

Contenuti • Preparare il POS in anticipo• Redazione e sopralluogo da parte di chiconosce il cantiere e le lavorazioni e seguirà losviluppo del cantiere• Definizione dei ruoli di responsabilità delcantiere• Individuazione delle condizioni ambientali• Descrizione dell’organizzazione del cantiere• Quali attrezzature di lavoro e loro gestione• Dispositivi di Protezione Individuale effettivi• Formazione in evidenza• Analisi dei rischi e misure di prevenzione• Aggiornamento

Obiettivi Conoscere i passaggi chiave per la redazionedi Piani Operativi di Sicurezza conformi,completi, utili ed efficaci

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1° Regola – Preparare il POS in anticipo

In generale è utile «muoversi» con sufficiente anticipoper predisporre il POS, Perché?

• Perché è richiesto dalla legge

• Perché pianificare costa un po’ all’inizio, ma poi paga(dovendo pianificare la sicurezza di fatto pianificoautomaticamente o contestualmente forniture, sub-appalti,programma dei lavori, attrezzature necessarie, eventualinoleggi, ecc.)

• Perché il CSE, se nominato, avrà il tempo necessarioper verificare in modo adeguato il POS.

• Perché, in caso di necessari adeguamenti del POS,non si dovranno posticipare i lavori

2° Regola – Redazione e sopralluogo da parte di chi conosce il cantiere e le lavorazioni e seguirà lo sviluppo del cantiere

Il Datore di Lavoro affida la redazione del POS a chi effettivamenteseguirà il cantiere(pur restando comunque il DdL il responsabile del POS).

Quindi il redattore del POS :

• prende visione del PSC, se previsto (sperando sia fatto bene);

• effettua un sopralluogo sul cantiere (non è tempo sprecato);

• valuta le lavorazioni da eseguirsi e lo stato del cantiere (es.: è il solitoscavo o c’è qualcosa di più?, il cantiere è adeguato oppure sono necessariadeguamenti…Meglio fare un sopralluogo, non solo per il preventivo ….)

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3° Regola – Definizione dei ruoli di responsabilità del cantiere

Precisare due figure sempre previste:

• chi sarà il “Capocantiere” (preposto):Prevedere chi, in ogni fase, sarà il prepostodel cantiere e chi lo sostituirà in suaassenza;

• il Direttore Tecnico di Cantiere è ilDirigente prevenzionistico; non è ilcapocantiere e non deve essere semprepresente.

In questa fase è utile verificare la formazionedelle diverse figure e l’eventuale necessità diaggiornamento (formazione base e specificaper lavoratori + formazione aggiuntiva perpreposto, ecc.).

3° Regola – Definizione dei ruoli di responsabilità del cantiere

Chi sono gli addetti alle emergenze?

• Indicare gli addetti alle emergenze cheeffettivamente saranno in cantiere,preoccupandosi di capire se, in ogni faselavorativa, sarà presente almeno un addettoper l’emergenza incendio e per l’emergenzasanitaria, del Committente, dell’impresaaffidataria o di un sub-appaltatore.

• Specificare anche i turni e gli orari lavoratividel cantiere. Anche se l’orario di lavoro èquello «standard», non è superfluospecificarlo, sta a dimostrare che non silavorerà in orari notturni o in giornate festive.Molti lo dimenticano.

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3° Regola – Definizione dei ruoli di responsabilità del cantiere

Chi saranno i subappaltatori?

Se possibile individuare sin dall’inizio i sub-appaltatori cheinterverranno e le lavorazioni che ciascun subappaltatoresvolgerà.

Chiarire ai subappaltatori - anche contrattualmente - chedevono redigere il POS (a meno che non siano lavoratoriautonomi).

4° Regola – Individuazione delle condizioni ambientali

Quali sono le condizioni reali del luogo in cui si interverrà?

Analizzare per bene le condizioni reali del cantiere edell’ambiente prossimo ad esso, spesso è il cuore delproblema.

Dovrebbe già adeguatamente parlarne il PSC.

Tuttavia occorrono il sopralluogo e le considerazionidell’impresa per non improvvisare aspetti organizzativi in corsod’opera.

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4° Regola – Individuazione delle condizioni ambientali

Infatti, se l’impresa esecutrice può asserire di conoscere perbene i propri rischi, non può allo stesso modo conoscere qualisiano i rischi di quel determinato contesto in cui andrà adoperare (cantiere e ambiente esterno) e quali implicazionicomporteranno per le lavorazioni che deve compiere

ad es.:

Il cantiere deve svilupparsi in vicinanza ad una scuola,all’interno di uno stabilimento, in una strada pubblica, inpresenza di cavi elettrici aerei, effettuando uno scavo inprossimità delle fondazioni di fabbricati, movimentandomateriali in spazi ristretti, ecc., ecc.

5° Regola – Descrizione dell’organizzazione del cantiere

Cantiere organizzato?

Precisare già sul POS, chi farà cosa, traimpresa affidataria ed esecutori, inmaniera che effettivamente si procedapoi in tal modo

La recinzione dello scavo la mettel’impresa affidataria o il sub-appaltatoreche esegue lo scavo?I servizi igienici sono a disposizioneanche dei subappaltatori?Se serve un impianto elettrico, chi lopredispone? L’impresa affidataria e lomette in uso anche agli esecutori,oppure si utilizza quello del committente(ma con quali garanzie?)

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5° Regola – Descrizione dell’organizzazione del cantiere

Lo scavo necessiterà diarmature?

Prima di iniziare le proprie lavorazioni richiedere e pretendere l’adeguamento del cantiere.

6° Regola – Quali apprestamenti, attrezzature e loro gestione

Apprestamenti (ponteggio, servizi igienico-assistenziali,ecc.)

Sono già presenti in cantiere perché li ha predispostil’impresa affidataria?

Sono adeguati rispetto alle proprie lavorazioni?

La manutenzione è a carico dell’impresa affidataria?

Se li mette l’impresa esecutrice gli saranno corrisposti glioneri per la sicurezza? A quanto ammontano?

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6° Regola – Quali apprestamenti, attrezzature e loro gestione

Attrezzature, noleggi, concessioni in uso e gestione

Meglio se ciascuno utilizza le proprie attrezzature, ma se c’èla necessità di utilizzare attrezzature in modo promiscuoallora occorre formalizzare e per tempo queste promiscuità.

E se servono attrezzature a noleggio?A caldo? Serve il POS (sempre che non si tratti di unlavoratore autonomo).

A freddo? Chi le utilizzerà è formato e addestrato? Allegaregli attestati al POS.

7° Regola – Dispositivi di Protezione Individuale effettivi

Quali sono i DPI necessari per le attività di cantiere?

Di che tipo devono essere?

Sono disponibili tutti i DPI che occorrono?

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7° Regola – Dispositivi di Protezione Individuale effettivi

Il POS, in particolare, quandooccorre operare in altezza,precisa se sono disponibili idispositivi anticaduta cheoccorrono per quelladeterminata situazione?

E’ stato verificato dove sieffettueranno gli ancoraggi?

Sono disponibili le necessariecertificazioni?

Niente improvvisazione suquesti aspetti.

8° Regola – Formazione in evidenza

Il POS deve dare evidenza (servono attestati) che il personale chesarà coinvolto è informato e formato:

- sui rischi di base- sui rischi specifici della propria mansione- sui rischi dello specifico cantiere

e, se necessario:

• Formato ed addestrato all’uso di attrezzature particolari• Formato ed addestrato a montare ponteggi• Formato ed addestrato ad operare su strada (in presenza di

traffico)• Formato ed addestrato all’uso di otoprotettori e DPI di 3°

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9° Regola – Analisi dei rischi e misure di prevenzione

Analizzare i rischi delle lavorazioni svolte e determinare le misure diprevenzione.

Può darsi che per alcune lavorazioni si tratti di rischi e misure diprevenzione “standardizzate”, che sono sempre le stesse, e che possiamoanalizzare con uno schema che si ripete. Ma ogni cantiere ha le suepeculiarità.

Lo scavo non ha sempre la stessa profondità, e le modalità disollevamento di manufatti o materiali, ad es., possono cambiare per glispazi ristretti.

Se si utilizzano sostanze pericolose, oltre ad averne valutati i rischi,occorre allegare al POS, per pronta consultazione, le schede di sicurezza.

Bene quindi rivedere rapidamente se quanto era previsto per uncantiere precedente può ancora funzionare o va megliocontestualizzato.

Analisi generiche di attività lavorative non aiutano nessuno, e se ilcoordinatore è attento le fa contestualizzare.

10° Regola – Aggiornamento

Aggiornare il POS è uno sforzo che si fatica a fare, maimportante e, comunque, obbligatorio

Se il Coordinatore valuta che il POS non sia idoneo, oppurese di fatto cambiano i programmi in corsa, allora occorresedersi nuovamente al tavolo e pensare a come migliorare lasicurezza del cantiere.

Aggiornare il POS non significa ristampare decine di pagine,ma semplicemente redigere anche solo una o alcune pagineche attestino che si è presa in esame la variazione e si èformalizzato come si procederà in termini di misure diprevenzione.

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Azioni per rendere il POS uno strumento utile ed efficace

Il CSE, almeno 15 giorni prima dell’inizio del cantiere,effettuerà una riunione di coordinamento preliminare conl’impresa affidataria

Nella riunione di coordinamento preliminare il CSE verificherà ilPOS dell’impresa affidataria con particolare attenzione agliaspetti:• Della gestione del cantiere• Dei soggetti responsabili della gestione del cantiere• Delle verifiche documentali• Della gestione dei subappalti

Alla riunione preliminare dovranno partecipare il datore di lavoro, ildirettore tecnico, il capo cantiere, il soggetto incaricato dell’assolvimentodei compiti dell’art. 97, il RLS.

Azioni per render e il POS uno strumento utile ed efficace

Il CSE, almeno una settimana prima dell’inizio dei lavori incantiere, deve effettuare una riunione di coordinamentocon tutte le imprese esecutrici

Nella riunione con l’impresa esecutrice il CSE:

• Illustrerà il PSC;• Indicherà l’elenco della documentazione da consegnare;• In collaborazione con l’impresa affidataria valuterà le lavorazioni

da eseguire da parte dell’impresa esecutrice in funzione dellecondizioni reali del cantiere;

• Valuterà eventuali proposte (migliorative) da parte dell’impresaesecutrice;

• Darà le indicazioni per la redazione del POS specifico.

Alla riunione preliminare dovranno partecipare il datore di lavoro, ildirettore tecnico, il capo cantiere (preposto) ed il RLS dell’impresaesecutrice (ed il capo cantiere dell’impresa affidataria)

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Azioni per render e il POS uno strumento utile ed efficace

Il CSE, prima dell’inizio dei lavori in cantiere, da partedell’impresa esecutrice

• Verificherà che l’impresa affidataria abbia eseguito la propriaverifica di congruenza del POS dell’impresa esecutrice;

• Eseguirà la verifica finale del POS dell’impresa esecutrice;

• Richiederà eventuali integrazioni al POS;

• Se il POS è idoneo consentirà l’inizio dei lavori in cantiere daparte dell’impresa esecutrice

• Effettuerà una riunione di coordinamento con tutti gli addettidell’impresa esecutrice per illustrare loro i contenuti salienti delPOS (anche il giorno stesso dell’inizio lavori effettivo)

Azioni per render e il POS uno strumento utile ed efficace

Il CSE, durante il cantiere

• Effettuerà i necessari sopralluoghi per verificare l’applicazionedel PSC e dei POS.

• Qualora ci fossero delle evoluzioni/modifiche impreviste deilavori adeguerà il PSC e pretenderà l’adeguamento dei POS

• Effettuerà delle riunioni di coordinamento periodiche (almeno 1alla settimana) per garantire la cooperazione ed ilcoordinamento delle attività nonché la reciproca informazione ecollaborazione tra tutte le imprese coinvolte in cantiere(affidataria ed esecutrici e lavoratori autonomi).

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22/02/2016

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Azioni per render e il POS uno strumento utile ed efficace

Il CSE, durante il cantiere

• Se necessario eseguirà degli incontri informativi e formativi contutti gli addetti presenti in cantiere (o quelli impegnati inlavorazioni particolari), sulla base delle previsioni del PSC e deiPOS.

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25/01/2016

Quadro sanzionatorio

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22/02/2016

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Le sanzioni – Impresa esecutrice

La mancata redazione del POSarresto da 3 a 6 mesi o ammenda da 2.740,00 a 7.014,40 euro

se la violazione è commessa in cantieri temporanei o mobili in cuil’impresa svolga lavorazioni in presenza di rischi particolari, individuati inbase all’allegato XIarresto da 4 a 8 mesi o ammenda da 2.192,00 a 8.768,00 euro

POS redatto in assenza di uno o più degli elementi di cui all’allegato XVammenda da 2.192,00 a 4.384,00 euro

mancata messa a disposizione del PSC e del POS al RLS almeno 10 ggprima dell’inizio dei lavorisanzione amministrativa pecuniaria da 548,00 a 1.972.80 euro

Mancata trasmissione del proprio POS all’impresa affidatariasanzione amministrativa pecuniaria da 548,00 a 1.972.80 euro

Le sanzioni – Impresa affidataria

Oltre a quelli indicati per l’impresa esecutrice

Prima dell’inizio dei lavori l’impresa affidataria trasmette il PSC alleimprese esecutrici e ai lavoratori autonomisanzione amministrativa pecuniaria da 548,00 a 1.972.80 euro

Mancata verifica della congruenza dei piani operativi di sicurezza (POS)delle imprese esecutrici rispetto al proprio, prima della trasmissione deisuddetti piani operativi di sicurezza al coordinatore per l’esecuzionearresto sino a due mesi o ammenda da 548,00 a 2.192,00 euro

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«PIANO OPERATIVO DI SICUREZZA, DOCUMENTO IN CRISI DALLA NASCITA: NON E' ANCORA DIVENTANTO UNO STRUMENTO»

Ing. Giorgio Fiocchi

22/02/2016

RES Edili Reggio Emilia 38

Le sanzioni – CSE

Mancata verifica dell’l’idoneità del POS e mancata verifica che le impreseesecutrici adeguino, se necessario, i rispettivi POSarresto da tre a sei mesi o ammenda da 2.740,00 a 7.014,40 euro

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Ing. Giorgio Fiocchi

25/01/2016

Situazioni particolari

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Ing. Giorgio Fiocchi

22/02/2016

RES Edili Reggio Emilia 39

Il problema delle imprese con soci lavoratori

I soci lavoratori sono equiparati ai lavoratori e pertanto le imprese con soci sono di fatti «imprese esecutrici» e sono tenute alla redazione del POS

Spesso tali imprese ritengono di essere assimilabili ai lavoratori autonomi in realtà secondo la definizione di «lavoratore» riportata nel D. Lgs. 81/08:

Il problema dei lavoratori autonomi che di fatto non lo sono

Le disposizioni del D. Lgs. 81/08

In base alla definizione il lavoratore autonomo deve operare in cantiere senza vincolo di subordinazione. Condizione difficilmente riscontrabile in caso di subappalti e aggregazione di più lavoratori autonomi per l’esecuzione del medesimo lavoro.

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Ing. Giorgio Fiocchi

22/02/2016

RES Edili Reggio Emilia 40

Il problema delle imprese con collaboratori familiari

Spesso tali imprese ritengono di essere assimilabili ai lavoratori autonomi, fuorviati da «consulenti» che non conoscono a fondo la normativa

In realtà secondo l’art. 96 del D. Lgs. 81/08, comma 1, lettera g):

Articolo 96 - Obblighi dei datori di lavoro, dei dirigenti e dei preposti1. I datori di lavoro delle imprese affidatarie e delle imprese esecutrici, anche nel

caso in cui nel cantiere operi una unica impresa, anche familiare o con meno di dieci addetti:

….

g) redigono il piano operativo di sicurezza di cui all’articolo 89, comma 1, lettera h)

Il problema della redazione del POS nei luoghi di lavoro in cui vige l’obbligo di

redazione del DUVRI

Caso 1: Azienda produttiva in cui un’unica impresa esecutrice che effettua lavori edili o di ingegneria civile tra quelli riportati nell’ALLEGATO X.

• essendoci una sola impresa esecutrice il Committente non ha l’obbligo della nomina del CSP e del CSE.

Si rientra nell’ambito di applicazione del Titolo IV.

• essendoci un contratto d’appalto si rientra in ambito di applicazione dell’art. 26.

• Il datore di lavoro committente deve redigere il DUVRI• L’impresa esecutrice deve redigere il POS

…ma..

…quindi..

Che rapporto c’è tra POS e DUVRI?

Chi verifica il POS?

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Ing. Giorgio Fiocchi

22/02/2016

RES Edili Reggio Emilia 41

Il problema della redazione del POS nei luoghi di lavoro in cui vige l’obbligo di

redazione del DUVRI

Caso 2: Cantiere edile in ambito di applicazione del Titolo IV confinato all’interno di un azienda produttiva

Il datore di lavoro committente deve effettuare opere (edili ed impiantistiche) per la realizzazione di nuovi uffici all’interno di un reparto produttivo.

Che rapporto c’è tra PSC, POS e DUVRI?

Può non essere redatto il DUVRI se il PSC riporta tutti i contenuti del DUVRI?

Il cantiere rientra nell’ambito di applicazione del Titolo IV. C’è il PSC e il CSE.

Il POS dell’impresa affidataria e delle esecutrici deve recepire le indicazioni del DUVRI?

Il problema della redazione del POS nei luoghi di lavoro in cui vige l’obbligo di

redazione del DUVRI

Caso 3: Cantiere edile in ambito di applicazione del Titolo IV confinato all’interno di un azienda produttiva. All’interno dell’area di cantiere si rendono necessarie attività di manutenzione impiantistiche (impreviste)

Che rapporto c’è tra PSC, POS e DUVRI?

Le lavorazioni di manutenzione impiantistiche, essendoci un contratto d’appalto rientrano in ambito di applicazione dell’art. 26. Quindi il datore di lavoro committente è tenuto ad aggiornare il DUVRI, congiuntamente alle imprese affidatarie.L’impresa che effettua le manutenzioni deve redigere il POS?L’impresa affidataria (per il cantiere) deve fare qualcosa?Ed il CSE?

Il cantiere rientra nell’ambito di applicazione del Titolo IV. C’è il PSC e il CSE.