Informazioni sul mercato Una pubblicazione del Gruppo ARBURG · La K’98: per ARBURG un successo...

16
Una pubblicazione del Gruppo ARBURG Numero 10 Primavera 1999 Informazioni sul mercato e sulla tecnologia dello stampaggio ad iniezione Dal fortino western al castello delle fiabe: Playmobil PL BIL PL MO BIL MO AY AY

Transcript of Informazioni sul mercato Una pubblicazione del Gruppo ARBURG · La K’98: per ARBURG un successo...

Page 1: Informazioni sul mercato Una pubblicazione del Gruppo ARBURG · La K’98: per ARBURG un successo senza precedenti! E ciò non da ultimo grazie allo stand veramente eccezionale. La

Una pubblicazionedel Gruppo ARBURG

Numero 10 Primavera 1999

Informazioni sul mercatoe sulla tecnologia dellostampaggio ad iniezione

Dal fortino western al castello delle fiabe: Playmobil

PLBIL

PL

MO

BIL

MO

AY

AY

Page 2: Informazioni sul mercato Una pubblicazione del Gruppo ARBURG · La K’98: per ARBURG un successo senza precedenti! E ciò non da ultimo grazie allo stand veramente eccezionale. La

K ‘98Looking back on K’98

3

2

Karl Hehl Eugen Hehl

I n d i c e

Architettura ARBURGInvestimento nel futuro

4-5

6-8

Tecnologia d’applicazione ARBURGCentro di ”distribuzione” del sapere per unostampaggio ad iniezione ottimale

9

Qualità ARBURGControllo totale

10-11

Tecnologia ARBURGBottiglie leggere e facili da produrreTech talkSELOGICA per presse per lo stampaggio di multicomponenti

12-13

Organizzazione ARBURGTeam allround: un modo di lavorare tutto nuovo

14-15

Filiali ARBURGPolonia: un ponte verso l’Europa dell’Est

16

Relazione degli utentiDal fortino western al castello delle fiabe

Dopo un anno nel quale si è festeggiato il 75° anniversario del-

l’azienda, ed ha avuto luogo una fiera estremamente positiva

per noi, la K’98, ARBURG vuole affrontare i nuovi impegni a tutta

forza, sfruttando lo slancio eccezionale dell’anno passato. Chi ci

conosce sa, che non ci siamo mai riposati sugli allori, ma che

abbiamo sempre fatto fronte con zelo alle esigenze dettate dal

futuro.

Quindi appare quasi naturale che la nostra azienda l’anno scorso

sia riuscita a ricevere un riconoscimento che, oggi come oggi, si

ottiene ancora raramente: la Società Tedesca per la

Certificazione di Sistemi di Management (DQS) ha conferito ad

ARBURG il doppio certificato di conformità alle norme DIN EN

ISO 9001 e 14001.

Dall’inizio del 1999, la nostra serie di successo ALLROUNDER C

JUBILEE prodotta in occasione dell’anniversario, ha sostituito,

grazie alla grande richiesta, la nostra serie C prodotta finora: il

concetto d’una consolidata tecnologia pressa collegata alla mo-

dernissima filosofia di controllo SELOGICA è stata accolta con

entusiasmo.

Con le nostre ALLROUNDER C, S e 221 K offriamo una moderna e

razionale gamma di modelli con un design omogeneo e con un

quadro di comando universale, SELOGICA: qui abbiamo nuova-

mente messo in atto, in modo del tutto particolare, la nostra pe-

renne e spesso copiata ricerca di modularità.

In ARBURG tuttavia anche in altri settori della c’è molto movi-

mento: con la costruzione del nostro nuovo stabilimento

ARBURG II, inizierà un’era di nuove dimensioni per la nostra

azienda, sia dal punto di vista architettonico che da quello della

tecnologia applicata alla costruzione delle presse.

Auguriamo ai nostri lettori che il presente nuovo numero di

ARBURG today possa informarli di tutte le novità e sia di piace-

vole lettura.

ARBURG today,Numero 10 / Primavera 99Rivista per i Clienti del gruppo ARBURG

Editore: ARBURG GmbH + Co

Redazione:Dott. Christoph Schumacher (incaricato)

Consiglio di redazione:Dieter Dissel, Juliane Hehl,Martin Hoyer, Peter Mechler,Roland Paukstat, Bernd Schmid,Jürgen Schray, Renate Würth

Hanno collaborato a questa edizione:Uwe Becker (testo), Andreas Enderwitz(foto), Frank Himmelsbach (foto),Peter Mechler (TechTalk), MarkusMertmann (foto), Björn Oldsen (foto),Martina Schrenk (grafica)

Indirizzo della redazione:ARBURG GmbH + CoPostfach 110972286 Loßburg

Tel.: +49/7446/33-3149Fax: +49/7446/33-3413E-mail: [email protected]

NOTE REDAZIONALI

La ristampa – anche di estratti –è soggetta ad autorizzazione

Page 3: Informazioni sul mercato Una pubblicazione del Gruppo ARBURG · La K’98: per ARBURG un successo senza precedenti! E ciò non da ultimo grazie allo stand veramente eccezionale. La

3

3

La K’98: per ARBURG un successo senza precedenti! E ciò non da ultimo grazie allo stand veramente eccezionale.La presentazione del futuro per un’entrata in scena di grande effetto con una tecnologia ultramoderna in un design omogeneo!

K‘98

L’ambiente che da’ unsenso di benessere: pres-so lo stand ARBURG soloa sera tardi sopraggiun-ge la calma, di giornoc’è sempre una grandefolla che osserva stupita.Hanno avuto un grandesuccesso sia il program-ma presse con un designomogeneo, sia l’interapresentazione, che hafuso con grande effettopassato, presente, e fu-turo.. .

. . . .

. . . .

LOO

KIN

G B

ACK

ON

Page 4: Informazioni sul mercato Una pubblicazione del Gruppo ARBURG · La K’98: per ARBURG un successo senza precedenti! E ciò non da ultimo grazie allo stand veramente eccezionale. La

RBURG

A r c h i t e t t u r a A R B U R G

4

Investimentonel futuroARBURG II – così è denomina-to un edificio in costruzione,con il cui completamento ini-zia, sotto tutti gli aspetti,una nuova era.

Il progetto rappresenta moltodi più d’un semplice capannonenuovo o d’un fabbricato aggiunto.È uno stabilimento nuovo di zeccache sta, nel vero senso della paro-la, crescendo dal suolo accanto alcomplesso aziendale, ed il cuicompletamento è previsto perl’inizio del nuovo millennio.

Sono necessari degli sforzienormi per dare vita alle nuoveunità di produzione e per creare

150 nuovi posti di lavoro: al ter-mine si avrà una nuova area edifi-cata coperta di circa 20.000 m²(all’incirca 40.000 m² di superficieutile). L’intera area coperta connuove costruzioni sarà di circa240.000 m3. Finora ARBURG di-sponeva di un’area coperta dicirca 100.000 m², il che significache lo stabilimento attuale saràampliato di circa il 20%.

Con il colpo di vanga da partedei soci ARBURG, il 14 agosto1998 si è dato l’avvio ad uno deiprogetti costruttivi più grandi cheil gruppo aziendale di Loßburgabbia mai intrapreso. Lo scavo peril primo settore è durato 12 set-

timane. Complessivamente sonostati rimossi più di 150.000 m³ dimateriale di sterro. Guardando alfuturo, i committenti della costru-zione hanno deciso di raddoppia-re il volume dello scavo per poterdisporre dello spazio necessarioin caso d’un ulteriore eventualeampliamento. La ditta incaricatadei lavori di sterro ha rimosso de-triti per un volume complessivo di110.000 m³. ARBURG costruiscepraticamente sulla roccia, e, permotivi logistici, partendo dal

sottosuolo. In tal modo l’aziendarimane fedele alla propria filoso-fia, integrando anche le nuovecostruzioni nel paesaggio nellamaniera meno appariscente pos-sibile.

Dati e fatti che parlano dasoli!

Il progetto di costruzione sisuddivide, in tutto, in cinquesettori (BA) diversi. Innanzituttosi procede alla posa delle con-dutture per effettuare il collega-mento necessario tra i canali discarico e di deflusso dell’acquapiovana dello stabilimento esi-stente ed i vari edifici nuovi oristrutturati.

Nell’adiacente settore costrut-tivo 12 si troveranno in futuro ireparti di verniciatura tradiziona-le e di quella mediante rivesti-mento con polvere delle partiLa quarta generazione dei Hehl durante il

colpo di vanga

Page 5: Informazioni sul mercato Una pubblicazione del Gruppo ARBURG · La K’98: per ARBURG un successo senza precedenti! E ciò non da ultimo grazie allo stand veramente eccezionale. La

ARBU

RG II

5

portate di circa 40 tonnellateciascuno, (peso totale circa70 tonnellate) pesanti escavatori-caricatori mobili ed escavatoricingolati. I circa 80.000 m³ di pie-tre, sono state spaccate sul postoe riutilizzate come basamento.Inoltre, ulteriori 10.000 tonnellatedi blocchi di arenaria colorata,utilizzabili per la creazione digiardini e per l’architettura delpaesaggio, sono state depositateai lati del cantiere.

BA 12: verniciaturatradizionale e medianterivestimento con polvere

La superficie utile di questacostruzione sarà di circa 5.000 m²,la struttura del tetto sarà compo-sta da lastre di cemento con cam-pata di 28 m. L’intero capannonesarà provvisto d’un sistemaantincendio ad acqua nebulizzatae di un montacarichi con un caricomassimo di 16 tonnellate. Iltrasloco dell’impianto di vernicia-tura mediante rivestimento conpolvere è previsto per l’estate del1999. Anche in questo caso occor-re procedere speditamente: è

meccaniche. Il settore costruttivo20, che funge da ”raccordo” traARBURG I e II, è predisposto perservire da centro logistico con lapossibilità di costruire dei pianisuperiori per uffici. BA 21 è il ca-pannone destinato al montaggiocon una superficie complessiva di80 x 96 m più 16 x 170 m di stra-da carrozzabile ed ulteriori edificidestinati all’assistenza.

Il capocantiere ManfredWolfer, rappresentante autorizza-to dal committente della costru-zione, la Hehl InternationalGmbH, non lascia intendere qualesia il preciso ammontare dellespese di costruzione. Secondo lasua opinione si dovrà, volendo es-sere realisti, calcolare un importodi decine di milioni. Includendoanche tutte le unità di produzionesi dovrà anzi quasi sicuramentefare i conti con un importo chesarà nell’ordine delle centinaia dimilioni.

Nonostante questo compitoimpressionante l’architetto riba-disce di poter finire i lavori di co-struzione veri e propri già entrodue anni.

Cifre impressionantiSolo per l’esecuzione dei lavori

di asfaltatura per la realizzazionedelle strade e dei parcheggi intor-no ai nuovi edifici sarà necessariauna superficie di circa 12.000 m².Lo scavo complessivo sarà di circa300.000m³; il rendimento giorna-liero della ditta incaricata alloscavo sarà di 4.000 m³. Tanto perfare un confronto: una grandecasa unifamiliare comprendepressappoco 300 m³, il che signi-fica che per costruire ARBURG IIverranno mossi detriti pari alvolume di circa 1000 case. Lasuperficie sulla quale sorgerannoi nuovi capannoni corrisponderà,con i suoi 150 x 230 m, all’incircaa quattro campi di calcio. Per ulti-mare la costruzione di questicapannoni, saranno necessari20.000 m³ di cemento.

ARBURG II posa su arenariacolorata

Prima di tutto è stato necessa-rio estrarre in grandi quantitàarenaria colorata, la cosiddetta”piastra di Loßburg”. Nei periodidi punta, sul cantiere erano inazione sei automezzi pesanti con

stata prevista una sospensionedella produzione di sole due setti-mane durante le ferie aziendali.

BA 20: centro logisticoQuesto settore costruttivo

comprende una superficie utile di6.500 m². L’eventuale aggiunta dipiani superiori metterebbe adisposizione ulteriori 5.000 m² dispazio. Nel seminterrato delcapannone è sistemato un bacinoper l’impianto di nebulizzazionecon una capacità di 1.500 m³.Anche in questo caso può essered’aiuto un paragone plateale perrendere l’idea delle dimensioni ingioco. Una piscina di 20 x 10 x 2,5 mha un volume di 500 m³. Conquesta riserva d’acqua possonoessere alimentate fino a 20.000testine di nebulizzazione.

BA 21: capannone destinatoal montaggio 80 x 96 m

Il capannone progettato, desti-nato al montaggio, coprirà unasuperficie utile che sarà di granlunga la più estesa: esattamente18.000 m². All’area edificata di131.000 m² sarà aggiunta unastrada carrozzabile. Nel capanno-ne saranno distribuiti complessi-vamente 80 (!) impianti gru conuna portata tra le 2 e le 32 ton-nellate. A questo riguardo èinteressante sapere che in tutte leprogettazioni l’impresa ha tenutoconto anche delle esigenze d’unfuturo ancora remoto. La conside-razione di fondo è quella di averla possibilità, all’occorrenza, dipoter edificare più volte questaparte di stabile cosiddetto ”Ca-pannone tipo ARBURG”, senzadover ogni volta progettare com-pletamente da capo.

”Capannone riscaldato abasso consumo energetico”

Anche da un altro punto divista questa struttura sarà fuoridal comune: ARBURG sfrutterà inquesto caso una tecnologiaenergetica sviluppata in strettacollaborazione con la ”SocietàFraunhofer”: a Loßburg sarà crea-to un capannone riscaldato a bas-so consumo di energia.

Un sistema di facciate ed unatecnica costruttiva estremamentecomplesse, insieme allo sfrutta-mento del calore prodotto dagliimpianti di produzione, permetto-

no questa salvaguardia dellerisorse energetiche.

Fabbricato destinato allosmaltimento

Il lavori di costruzione termi-neranno quando sarà completatoanche il deposito destinato allosmaltimento con 14 postazionicontainer ed un grande container.L’edificio è concepito come roton-da coperta con un tetto, con undiametro esterno di 42 m. Lapavimentazione sarà, per via del-l’impiego cui l’edificio è destina-to, costituita da una struttura incemento assolutamente imperme-abile.

Dopo tutte queste cifre che ri-guardano le costruzioni aggiunteal complesso ARBURG II, le rima-nenti opere edilizie potrebberosembrare delle “bazzecole”. È inprogetto un grande garage chefungerà da rimessa sotterraneaper il parco veicoli, un “centroservizi”, nel quale troverannoposto gli artigiani che lavorano in azienda (falegnami, fabbri, im-bianchini, muratori) con le loroofficine, così come una portineriacon una nuova entrata per le autoove il portiere avrà anche il com-pito della gestione logistica. L’ac-cesso all’area aziendale sarà do-tata di corsie d‘emergenza per au-tocarri per far sì che non venganoa crearsi problemi di circolazione.

Un passo decisivo verso ilfuturo

Con il colpo di vanga per l’av-vio ai lavori per ARBURG II è statofatto un passo decisivo verso ilfuturo tecnologico di ARBURG. Acausa d’una decisione strategicadell’azienda, di enorme portata,si è reso necessario l’ampliamen-to delle capacità produttive. In fu-turo saranno prodotte anche pres-se con una forza di chiusura fino a4.000 kN. Perché ciò sia possibile,è semplicemente necessario crea-re delle possibilità produttivediverse, più ampie e più flessibili.

Oppure se si vogliono usare leparole di Eugen Hehl al momentodel colpo di vanga: abbiamo deci-so di fare questo investimento adampio raggio ed affrontarequesta impresa considerevole se-guendo un antico detto che dice:“Se non ti migliori regredisci”!

Page 6: Informazioni sul mercato Una pubblicazione del Gruppo ARBURG · La K’98: per ARBURG un successo senza precedenti! E ciò non da ultimo grazie allo stand veramente eccezionale. La

R e l a z i o n e d e g l i u t e n t i

6

Playmobil è la Geobra Brand-stätter GmbH + Co. KG con sedeprincipale a Zirndorf.

Secondo una propria dichiara-zione, l’era dei successi diPlaymobil iniziò nel 1974 con leALLROUNDER ARBURG. In segui-to a ciò si sviluppò una cordialecollaborazione che trova espres-sione tra l’altro in più di 250 mac-chine vendute.

Le origini del produttore diPlaymobil risalgono al 1876, annoin cui Andreas Brandstätter fon-dò, nella città bavarese di Fürth,l’omonima ditta. Dapprima si pro-dussero finiture e serrature per

scrigni. Nel 1908 la ditta passò inmano al figlio del fondatore. Inquel periodo fu anche creato ilnome dell’azienda ”Geobra” com-posto dalle sillabe iniziali delnome e del cognome di GEOrgBRAndstätter. Il trasloco aZirndorf, dove ancor oggi si trovalo stabilimento principale delladitta, fu effettuato nel 1921.Secondo il registro della ditta, laGeobra si occupava principalmen-te della ”produzione di articoli inmetallo e di giocattoli ed delcommercio degli stessi”.

Con l’ingresso nell’azienda diHorst Brandstätter nel 1954 iniziòuna nuova era. L’azienda scoprì lematerie plastiche per sé e la loroproduzione.

Già quattro anni più tardi siriuscì ad avere un successocommerciale convincente con laproduzione di hula-hoop. Il meto-do di produzione con il quale sieseguiva la forma degli hula-hooppoteva, una volta modificato inun procedimento di soffiatura,essere impiegato anche per laproduzione di giocattoli. Automo-biline a pedali, barchette e mac-chinine da corsa, ma anchesalvadanai s’aggiunsero da quelmomento in poi al programma diproduzione della Geobra.

Flessibilità: base delsuccesso

L’imperativo del mo-mento era la flessibilità,perché anche allora laconcorrenza certamen-te non dormiva. Grandeimportanza nell’azien-da assunse in seguito la

produzione di particolariin materiale espanso con le

relative macchine e stampi. Inquegli anni facevano parte deiprodotti lanciati sul mercato ingrande quantità pannellature persoffitti, scrivanie per bambini,negozietti da gioco, racchette datennis e perfino sci per lo sciacquatico.

La crisi del petrolio all’iniziodegli anni settanta, la conseguen-te mancanza di materiali, i drasticiaumenti dei prezzi delle materieplastiche e la pressione sui costida parte dei paesi a basso salario

Dal fortino westernal castello delle fiabeDov’è che si riesce a diventa-re in meno d’un ora un moto-ciclista, un pellerossa, uncow boy, un capitano di unaereo, un cavaliere, un av-venturiero, un macchinista eun camionista?

È molto semplice: nella stanza deibambini, sempre che questi ab-biano in casa il mondo giochi diPlaymobil. In tal caso anche ilpapà tornerà giovane.

L’azienda responsabile delcontinuo successo del marchio

misero in grave difficoltà l’azien-da familiare.

In questa situazione, il portareavanti con decisione nuove idee,sicuramente non costituiva unmodo di procedere consueto. Maper Horst Brandstätter lo era. Condeterminazione mise in attoun’idea di gioco che per quel tem-po costituiva qualcosa di comple-tamente nuovo: un giocattolomodulare, al quale si potevanoaggiungere continuamente nuovefigure e nuovi scenari e che graziealle ridotte dimensioni dei pezzitraeva un alto valore aggiunto dalmateriale plastico molto costoso.

Era nata Playmobil che fupresentata per la prima volta allafiera internazionale del giocattolodel 1974. Dopo un iniziale scetti-cismo dei consumatori, lacrescente richiesta da parte dibambini e genitori fece registrare,nel giro d’un anno, un successocommerciale che continua ancheai giorni nostri e che finora nonha eguali nell’industria deigiocattoli tedesca.

I numeri di Playmobil

Solo pochi anni dopo l’introduzio-ne sul mercato di Playmobil,l’azienda divenne il produttore digiocattoli tedesco con il fatturatopiù alto e da allora è rimasta sem-pre al primo posto. Nel 1997 ilgruppo aziendale ha occupatoquasi 2.200 collaboratori in tuttoil mondo.

In Europa esistono società di-stributrici di Playmobil in Francia,Gran Bretagna, Stati del Benelux,Italia, Grecia e in Spagna. Questevengono completate dalle societàdistributrici per il mercato ameri-cano con ubicazioni negli StatiUniti, in Canada ed in Messico.Inoltre fanno parte del gruppoBrandstätter anche la ditta dicomputer Hob electronic, leaziende produttrici di stampiBrandform e Inmold come anchedue sedi di produzione all’esterorispettivamente a Malta ed inSpagna.

Il 1997 è stato per due ragioniun anno straordinario per il grup-po Brandstätter: non solo sonoaumentate del 13% le vendite deigiocattoli Playmobil sul mercatotedesco, che complessivamente èin fase regressiva, ma anche il

Page 7: Informazioni sul mercato Una pubblicazione del Gruppo ARBURG · La K’98: per ARBURG un successo senza precedenti! E ciò non da ultimo grazie allo stand veramente eccezionale. La

fatturato consolidato del gruppoha, con i 504,1 milioni di DM rag-giunti, superato per la prima voltail mezzo miliardo. Del fatturatoPlaymobil in tutto il mondo cheammonta all’incirca 440 milionidi DM, più del 60% sono stati rag-giunti all’estero.

Nel frattempo Playmobil è sulmercato in più di 65 paesi ed èuno dei marchi di giocattoli piùvenduto al mondo.

Si è riusciti ad aumentare laquota di mercato di Playmobil inGermania che ora raggiunge circail 6%. Nel 1998 il sistema di giocosi è presentato più attuale chemai. Con il programma di costru-zioni SystemX, il trenino RC-Traina batterie ed i mondi di gioco con-tinuamente aggiornati, i bambinidai 3 ai 10 anni trovano semprenuovi stimoli creativi, cosicché igiochi non risultano mai noiosi.Playmobil ora si trova anche inInternet, e fra non molto si potràgiocare con il sistema anchesupportati da EDP: i CD-Rom per-metteranno ai bambini di inoltrar-si in mondi Playmobil virtuali.

7

Un sistema che si distingueda ogni altro

Questo giocattolo pedagogica-mente utile nel corso degli anniha ottenuto una moltitudine diriconoscimenti e premi ufficialisia in Germania che all’estero.

Dal 1974 sono state prodottecirca 1,4 miliardi di figurine intutto il mondo. Se si volesse fareuna catena mettendole una afianco dell’altra, si potrebbe farequasi due volte il giro del mondo.I sogni dei bambini Playmobilvengono realizzati in materialeplastico. Il motivo? Perché solocon questo materiale è possibile

produrre giocattoli con tante ver-satili funzioni e con tanti dettagli.Questa è anche la ragione dellapluriennale collaborazione tra laGeobra Brandstätter ed ARBURG.

Produzione in serie pezzi dipiccole dimensioni, ma di grandequalità, è il campo di competenzaARBURG: le due aziende collabo-rano dall’inizio della produzionePlaymobil. Oggi come ieri si lavo-ra esclusivamente con materialiplastici con caratteristiche tecni-che di grande livello che soddisfa-no elevati requisiti di stabilità,funzionalità ed igiene.

I materiali impiegati si com-portano in modo neutrale, nonemanano sostanze nocive, sonoresistenti a saliva o sudore esoddisfano tutte le norme in pro-posito, ad esempio anche quelledella legge sui generi alimentari.

Una collaborazione che vaoltre alle presse

Già ai suoi inizi la cooperazionetra la Brandstätter e la ARBURGandava oltre la semplice fornituradi tecnologia meccanica. Per far sìche le ALLROUNDER, gli impiantiperiferici e gli stampi producesse-ro in sintonia, si rendeva necessa-ria anche un’assistenza nellatecnologia d’applicazione.

Per tale ragione le presseARBURG si trovano non solo nellostabilimento tedesco di Dieten-hofen, ma anche negli stabilimentiin Spagna, in Argentina, e suMalta. Allo stesso modo il notogiocattolo viene oggi prodotto sumacchine ALLROUNDER pressolicenziatari di Playmobil in GranBretagna, in Grecia, nella Coreadel sud, ed in Messico.

La gamma di macchine impie-gate dalla Geobra Brandstätterinclude anche le ALLROUNDERcon l’attuale efficiente controlloSELOGICA. ”Non è un’esagerazio-ne”, dice il direttore tecnico perPlaymobil, Karl-Heinz Jedamzik:”se si afferma che ARBURG damolti anni funge da modello aiproduttori di presse per lo stam-paggio ad iniezione per quantoriguarda l’assistenza tecnica, lafornitura di pezzi di ricambio, laformazione, l’assistenza ai clientiecc.”. Anche la nuova generazio-ne di presse ARBURG,l’ALLROUNDER S, riceve da

Page 8: Informazioni sul mercato Una pubblicazione del Gruppo ARBURG · La K’98: per ARBURG un successo senza precedenti! E ciò non da ultimo grazie allo stand veramente eccezionale. La

Jedamzik una valutazione moltolusinghiera:

”La tecnica delle presseALLROUNDER dell’ultima genera-zione segue un sistema modulareintegrale, ben ponderato e funzio-nale, partendo dalla produzionead iniezione dei pezzi di plastica,il prelievo dei pezzi, fino alselezionamento degli stessi.”

Secondo quanto detto daldirettore tecnico, il controlloSELOGICA convince soprattuttoper la disposizione chiara deiparametri di processo e la lorostrutturazione funzionale. Ulte-riori punti di vantaggio sono l’ot-tima visualizzazione del processociclico e la rappresentazione gra-fica con una simbologia moderna.”Complessivamente si tratta d’uncomando confortevole ed ergo-nomico”, conclude Karl-HeinzJedamzik.

Presse speciali risolvonoproblemi altrettanto speciali

Per compiti particolari, anchenegli stabilimenti di produzionePlaymobil è a disposizione unatecnica pressa specializzata. Laconfigurazione di base delle mac-chine ALLROUNDER è abbastanzacomplessa e predisposta per laproduzione automatizzata dipezzi stampati ad iniezione.L’estrazione dallo stampo deipezzi prodotti avviene o in modointeramente automatico diretta-mente nello stampo o, in caso dipezzi relativamente di grandidimensioni, tramite robot.

Un sistema di trasporto me-diante pallets, studiato su misuraper le esigenze Playmobil, riceve ipezzi finiti. Lo stampaggio adiniezione con agente espandentequale processo dalle caratteristi-che particolari necessita d’uncircuito di termoregolazione raf-freddato in modo speciale per ilraffreddamento dello stampo.

L’automatizzazione facilitala produzione

Le periferiche sistemate nellevicinanze di ogni pressa vengonocompletate da un nastro traspor-tatore centrale con separatore

d’Europa. Nel 1998 sono statieffettuati investimenti per com-plessivi 34 milioni di DM. Dopo i38 milioni dell’anno precedente, illivello degli investimenti fatti pergarantire la sicurezza per il futurodell’azienda rimane elevato.

Piccole idee con grandiripercussioni

Chi ha a che fare con giocatto-li, deve anche saper spiegarecome funzionano. Per tale motivoconsigliamo ai visitatori che ven-gono a Zirndorf, a non perderel’occasione di trascorrere un paiod’ore al ”parco giochi Playmobil”.

Su 1.000 m² i sogni di tutti ibambini diventano realtà, e nonsolo quelli dei bambini.

A dire il vero, le capacità di ac-coglienza di questo ”prato pergiocare” sono ormai diventateinsufficienti, anche a causa delgrande afflusso di persone datutta la Germania durante il peri-odo delle vacanze. Poiché HorstBrandstätter è consapevole delfatto che occorre far contenti edentusiasmare i propri Clientimigliori – i bambini – è attual-mente in corso un ampliamentodel parco.

Sono in progetto un’area gio-chi all’aria aperta, un impianto diminigolf, ed ampie ristrutturazioniinterne. L’intero complesso saràriaperto al pubblico nell’estatedel 1999, proprio in occasione del25° anniversario di Playmobil.

La ARBURG continua a partecipa-re al successo di GeobraBrandstätter e quindi anche alsuccesso di Playmobil. Proprio nelnovembre del 1998 sono statefornite all’azienda altre quattropresse ALLROUNDER S, che sonogià in funzione.

”Naturalmente”, precisa infi-ne Karl-Heinz Jedamzik, ”anche esoprattutto nell’anno del nostroanniversario, il 1999, sono previ-ste delle novità per Playmobil.Sarebbe comunque troppo prestoparlarne in questo momento.Bisogna pur sempre mantenereintatta la sorpresa. In ogni casoanche le ARBURG ALLROUNDERsaranno impiegate nella produ-zione di queste novità.”

R e l a z i o n e d e g l i u t e n t i

8

delle materozze e da impianti dicoloritura per la colorazionediretta delle Masterbatches(mescole madre). Il rifornimentodel materiale alle presse avvieneda 17 silos con una capacità di60 tonnellate ciascuno, attraversotubazioni che collegano ognipressa ai silos ed a seconda delmateriale, passando per i forni diessiccazione.

Oltre al parco macchine, so-prattutto la produzione dei stam-pi necessari, obbligano l’aziendaa continui nuovi investimenti didecine di milioni. Le cifre per il1997 evidenziano questo fatto inmodo impressionante: per la pro-duzione delle novità come per lasostituzione di stampi obsoleti,solo nell’anno suddetto sono statinecessari 419 (!) nuovi stampi. Diconseguenza Brandstätter ne pro-duce in proprio circa il 65% nelleditte Brandform a Zirndorf eInmold a Malta, che appartengo-no al gruppo: una gran parte ècostituita da stampi complessiper lo stampaggio di multicompo-nenti.

Dominare il futuro”giocando”

Qualcosa di più del 70% delvolume di produzione Playmobilviene realizzato in Germania . Peressere in grado di rifornire il mer-cato in modo soddisfacente anchecon una richiesta in continuo au-mento, Geobra Brandstätter dettamisure di razionalizzazione signi-ficative. Tra queste l’ottimiz-zazione dei processi produttivi, ladiminuzione dei tempi corsa ed ilmiglioramento del lavoro di grup-po grazie ad un aumento delleresponsabilità di ciascun collabo-ratore. Sono inoltre previsteanche opere strutturali. Infattinella primavera del 1998, anchelo stabilimento per lo stampaggioad iniezione di materie plastichedi Dietenhofen, ampliato e com-pletamente ristrutturato, è statointegrato nel settore di produzio-ne. Qui sono installate complessi-vamente 65 presse della nuovagenerazione e così il reparto perlo stampaggio ad iniezione, con lesue 172 presse gestite da micro-processore, è tra i più moderni

Page 9: Informazioni sul mercato Una pubblicazione del Gruppo ARBURG · La K’98: per ARBURG un successo senza precedenti! E ciò non da ultimo grazie allo stand veramente eccezionale. La

howkn

owT e c n o l o g i a d ’ a p p l i c a z i o n e A R B U R G

Laboratorio e sala proveIl personale del laboratorio,

che a Loßburg ha a disposizioneanche la sala prove adiacente, hadue compiti, dei quali uno potreb-be dirsi rivolto verso l’esterno,dunque agli interessi dei Clienti, el’altro verso l’interno. I test prati-ci eseguiti sul posto, ma anchepresso il Cliente, servono al suodiretto supporto. Nella sala pro-ve, con stampi pilota, possonoessere effettuate prove di stam-paggio per i Clienti a cui gli stessipossono presenziare verificando eottimizzando insieme ai rispettivitecnici la funzionalità di tutti icomponenti necessari.

L’ufficio tecnico lavora ancheciò che è necessario adottimizzare le applicazioni ed iprocessi riguardanti pressa, stam-po ed anche materiale. Nel com-pito giornaliero è inclusa anche laricerca per aumentare l’efficienzadelle presse tramite nuove misce-le di materiale o ridurre i cicli dilavoro.

Oltre a ciò, insieme agli addet-ti allo sviluppo dell’AWT, il grup-po elabora soluzioni per nuoviprocedimenti di stampaggio e tec-nologie orientate verso il futuro.Ed infine i collaboratori dell’isti-tuto tecnico insegnano ai Clientila messa in funzione delle mac-chine e tengono corsi di formazio-ne su nuove e complesse tecnolo-gie di controllo e di gestione.

Anche i cosiddetti ”interessiaziendali” vengono curati daquesto gruppo. Nella sala prove siproducono pezzi che servono perla produzione delle ALLROUNDERe delle periferiche ARBURG. Inol-tre vengono tenuti anche corsi diformazione interni e, per i buonisuggerimenti riguardo alla tecno-logia delle presse e la loro gestio-ne sono grati non solo i Clienti.

La sala prove mantiene ciò chepromette il suo nome. Qui produ-cono soltanto presse appartenentiall’ultima generazione ARBURG. Ipotenziali Clienti hanno dunqueoccasione di sperimentare nel-l’applicazione pratica ciò chepotrebbe facilitare la produzione

nella propria azienda. Per render-si conto di persona, possonoessere viste in azione anche confi-gurazioni speciali con perifericheadeguati.

Collaudo delle presseQuesto gruppo collabora in

modo stretto con il laboratorio esi occupa prevalentemente delcollaudo a Loßburg delle pressevendute. L’acquisto e l’ottimizza-zione avvengono dunque sempresotto questa guida specializzata,dato che in molti casi non si trattadi collaudare la sola macchina,ma ad esempio anche di spiegarel’interazione tra la pressa ed unnuovo stampo, che dev’essereprima campionato e provato.

ConsulenzaGià durante la fase di proget-

tazione i Clienti possono usufruiredel know-how della tecnologiad’applicazione. A questa consu-lenza si ricorre molto volentieri,visto che grazie ad essa in generesi evitano spese non necessarie insettori che comportano costielevati come la tecnologia deglistampi, la loro costruzione, laconfigurazione della pressa, ilcalcolo delle capacità produttiveo la tecnica di movimentazione.

Alcuni campi d’applicazione in cuil’AWT ARBURG ha potuto assiste-re i Clienti in modo efficace sonoad esempio la lavorazione di dueo tre componenti, lo stampaggioad iniezione ad intervalli ed asandwich, la tecnica di insert-outsert e la lavorazione delsilicone.

Centro di ”distribuzione delsapere” per uno stampaggioad iniezione ottimaleUn team affiatato conun’esperienza pluriennale econ un solido know-how sot-to ogni aspetto è sinonimodi soluzioni rapide ed effica-ci di tutti i problemi nonchédi continue nuove propostee migliorie.

Solo dei veri professionistivengono descritti in questo modoe in ARBURG questi non fanno al-tro che occuparsi dell’impiegoottimale di tutti i prodottiARBURG presso il Cliente sin dalprimo giorno. Stiamo parlandodel reparto di tecnologia d’appli-cazione, denominato in breveAWT che dal punto di vistaorganizzativo è alle dirette dipen-denze della direzione vendite e,non da ultimo opera anche comereparto di supporto alla vendita.

Il che è solo logico visto che inostri collaboratori si occupanoprincipalmente di tutto quanto ènecessario a permettere che laproduzione presso il Cliente siasenza problemi sin dal primo gior-no.

Il fatto che la tecnologia d’ap-plicazione venga impiegata qualesupporto alla vendita non signifi-ca altro, che gli specialisti cheoperano in quel settore vadanoincontro, con il loro sapere, aiClienti ed alle loro esigenze. Ilrisultato è un fruttuoso scambiodi opinioni tra i due gruppi ed uncontatto stretto con i Clienti.

L’AWT si suddivide in quattrosottogruppi, ciascuno con compe-tenze specifiche: l’ufficio tecnicoper la tecnologia d’applicazione,lo stampaggio ad iniezione, ilcollaudo delle presse, e la consu-lenza per la tecnologia d’applica-zione. A causa delle diverse esi-genze, questi gruppi si occupanoo prevalentemente degli interessidei Clienti o dei mercati nei qualiopera la ARBURG.

Nel caso ideale, la prestazionedi cooperazione va dalla primaprogettazione, alla configurazio-ne dello stampo e dei pezzi stam-pati, fino alla messa in funzionedell’intero impianto destinato alparticolare caso d’applicazionenonché l’ulteriore supporto tecni-co durante il processo di produ-zione.

Sviluppo tecnologicoapplicativo

Ciò che oggi è il futuro, domanisarà lo standard della tecnologia.Poiché per ARBURG il mottoaziendale è continuare a mante-nere un ruolo d’avanguardia nel-l’ambito dell’innovazione tecno-logica, è solo logico che la tecno-logia d’applicazione collaboriquando ci sono richieste diprogettazione.

Il gruppo AWT che si occupadella progettazione – dal puntodi vista organizzativo alle dipen-denze della direzione progetti –sonda dapprima le nuove tenden-ze sul mercato dello stampaggioad iniezione. In base al risultato icollaboratori sviluppano e prepa-rano nuovi procedimenti e nuovetecnologie per l’impiego pratico.Tuttavia anche il costante miglio-ramento di applicazioni giàesistenti e dei dispositivi tecniciper le presse fanno parte del pro-gramma di questo gruppo. In talmodo i tecnici d’applicazione aiu-tano l’azienda, e quindi il Cliente,a mantenere quel vantaggiotecnico che serve ad entrambi perlasciarsi dietro la concorrenza.

9

Jörg Gaiser, uno degliesperti dell’AWT al lavoro

(continua a pagina 10)

Page 10: Informazioni sul mercato Una pubblicazione del Gruppo ARBURG · La K’98: per ARBURG un successo senza precedenti! E ciò non da ultimo grazie allo stand veramente eccezionale. La

�QQ u a l i t à A R B U R G

10

ControllototaleCertificazione a norma ISO.Controlli qualità dettagliati.Collaboratori responsabiliche rispettano severissimedirettive per quanto riguar-da la qualità: assicurare illivello produttivo è oggidiventato uno degli sloganpiù importanti ed inoltre èun criterio adottato da tuttequelle aziende che voglionobattere la concorrenza.

Ma in pratica tutto ciò chesignifica? In un’azienda chi parte-cipa al raggiungimento d’un talelivello qualitativo? E dove ed inche modo? La ARBURG cerca ognigiorno di rispettare le aspettativeoggettive come quelle che si èproposta essa stessa in quanto aqualità. In che modo ciò avvenga,ve lo può dimostrare un esempioche mette in luce quanti siano glisforzi fatti da ARBURG, in qualitàdi una delle maggiori aziendeproduttrici di presse per lo stam-paggio ad iniezione, per assicura-re il proprio elevatissimo livelloqualitativo.

Il componente del cui ”sviluppoqualitativo” parleremo in questarelazione è un pezzo grezzo inghisa, che in un secondo momen-to sarà utilizzato come piastraportastampo fissa in unaALLROUNDER C con 520 mm didistanza tra le colonne. La trafila

subita da questo pezzo renderàpalese in modo esemplare, comeun costante controllo della quali-tà inizia ben prima che il pezzopassi per il cancello d’ingressodella fabbrica, dove sarà lavoratoin un secondo momento.

Preparazione dellaproduzione in serie

Il primo passo che porta allaproduzione d’un pezzo fuso quali-tativamente perfetto avviene èla discussione sul modello cheavviene con colloqui tra la fonde-ria, i costruttori di modelli, edARBURG. Le simulazioni di solidi-ficazione fatte dalle fonderieservono a trovare l’ottimale confi-gurazione dei pezzi per l’applica-zione cui sono destinati. La primacampionatura avviene nella fon-deria, dove possono aver luogoanche ottimizzazioni della tecnicadi fusione sia per quanto riguardail modello stesso che il procedi-mento di fusione.

Quindi viene dato il via liberaalla fonderia per una primafornitura di prova dei pezzi grezziche ARBURG si riserverà divalutare. Viene innanzitutto con-trollata la precisione dimensio-nale del pezzo grezzo tramitemisurazione su un appositobanco tridimensionale. Seguiran-no dei controlli a ultrasuoni perrilevare sul pezzo eventualianomalie del materiale ed unamisurazione della durezza perstabilire se il componente per-mette una lavorazione senzadifficoltà.

Infine, mediante un monito-raggio dell’usura, anche duranteil processo produttivo vengonoeffettuati controlli circa lalavorabilità dei pezzi. Il quesitoche merita di essere chiarito: lestrutture del pezzo (caratteristi-che di stabilità e plasticità) sonoottimali per la sua lavorabilità?

Controlli continuiI componenti che passano tali

controlli possono essere introdot-ti nella produzione in serie. Maanche allora bisogna prestareattenzione a dei dettagli impor-tanti per poter garantire al 100%la qualità del prodotto. Così lefonderie assicurano, ad esempiotramite analisi della massa fusa,che il livello di produzione deipezzi grezzi rimanga su livelliqualitativi costantemente eleva-ti. Per ragioni di protezionecontro la corrosione, la spedizio-ne viene effettuata in copertonispeciali, che servono anche adevitare danneggiamenti duranteil trasporto. Una volta arrivati ipezzi grezzi di ghisa, vienedapprima effettuato un controllodelle merci in entrata, dove even-tuali danneggiamenti dei pezzivengono documentati con fotocampione. Quindi i componentivengono verniciati nel coloreARBURG ”verde menta”.

Nei centri di lavorazione ipezzi vengono preparati ad unoad uno per le rispettive applica-zioni, ad esempio fresati eprovvisti di fori e filetti. Negli ap-positi centri vengono sorvegliatein modo interamente automaticole fasi di produzione in base ailoro valori indicativi di program-mazione che risultano dallamisurazione simultanea. Se i

Assistenza in tutto il mondoNon solo i Clienti tedeschi

della ARBURG possono goderedell’esperienza, del know-how, edell’assistenza pratica, ma anchei Clienti in tutto il mondo, ovun-que se ne abbia bisogno. A questoci pensa l’”International Techni-cal Support” (ITS), un ufficiovendite anch’esso in stretto con-tatto con i tecnici d’applicazioneARBURG.

In collaborazione con i partnercommerciali e le filiali di tutto ilmondo è quindi possibile un’assi-stenza rapida. Non importa se sitratta della produzione di cartuc-ce nell’America del Sud, dellatecnologia di bloccaggio in Afri-ca, dell’applicazione che riguardail silicone in Giappone, o dellalavorazione di caucciù in Scandi-navia.

Ai vertici nazionali edinternazionali

Chiunque voglia rendersi conto dipersona dell’efficacia della tec-nologia d’applicazione ARBURGe dell’International TechnicalSupport, ha la possibilità di farloin occasione delle tante fiere chevengono curate dagli oltre 40 col-laboratori esperti provenienti daquesti reparti.

Durante le fiere abbiamo sem-pre tempo per colloqui personalicon i Clienti, che delineano breve-mente i fatti e le problematichesalienti che sussistono al momen-to. Spesso già durante un tale col-loquio possono essere formulatepossibili strategie di soluzione deiproblemi, essere date delle rispo-ste a dei quesiti precisi e trovatedelle soluzioni concrete. L’AWT el’ITS sono dunque predestinati afungere da ”centri di distribuzio-ne” di sapere specifico e detta-gliato sul processo di stampaggioad iniezione.

In che modo possiamo esserled’aiuto?

Page 11: Informazioni sul mercato Una pubblicazione del Gruppo ARBURG · La K’98: per ARBURG un successo senza precedenti! E ciò non da ultimo grazie allo stand veramente eccezionale. La

�Qvalori nominali ed effettivi differi-scono più di quanto ammesso dal-le tolleranze, si procede ad unriaggiustaggio, la cosiddetta”correzione Renishaw”.

Ogni primo pezzo di un ordineviene riesaminato su un bancomicrometrico tridimensionale cir-ca la sua precisione dimensiona-le. Ulteriori controlli a campionedurante il processo di lavorazioneassicurano una produzione per-fetta.

Gli operai controllano il lorooperato

Questa è un’ulteriore impor-tante verifica, che in ARBURG giàda molti anni fa parte del proces-so lavorativo giornaliero. Questoconcetto è basato sulla responsa-bilità degli operai per i compo-nenti ”da loro” prodotti.

I pezzi di ghisa lavorati vengo-no dunque nuovamente controlla-ti direttamente sul posto, perassicurare che rispettino le varietolleranze predefinite, ad esem-pio nel caso delle filettature. Lafase di ”autocontrollo” dell’ope-raio termina incidendo nel pezzodi ghisa un personale numeroidentificativo prima di procedereall’immagazzinamento.

È chiaro che qualche problemapuò sempre verificarsi, ma ciònon sempre significa che i pezzi inquestione debbano essere scarta-ti. Il pezzo usato come esempio

Controlli della durezza tramite il proce-dimento con spina di sicurezza(tranciabile) nel controllo produzione

La ARBURG non lascia niente al caso:ecco un controllo ad ultrasuoni perrilevare eventuali anomalie interne

QIS

O 1

4001

ISO

900

1

11

Certificazionecompleta

La certificazione ISO, comenorma riconosciuta a livello mon-diale, dimostra a Clienti efornitori quali siano gli standardqualitativi imposti da una dittaper essere in grado di fornire pro-dotti e servizi competitivi in tuttoil mondo. L’impegno di ARBURGperò non è solo rivolto verso iprodotti e l’assistenza, ma ancheverso il rispetto dell’ambiente.Per tale ragione l’azienda ècertificata dal 1995 a norma diDIN EN ISO 9001 e dal luglio 1998a norma di ISO 14001.

Tra i due sistemi esistono ef-fetti sinergetici che vengonocoerentemente sfruttati per offri-re delle prestazioni aziendaliottimali anche sotto il punto di vi-sta del rispetto dell’ambiente. Perentrambi i settori la direzioneaziendale si è impegnata di perse-guire continuamente determinatiscopi. In comune c’è ad esempio il

”processo di miglioramento con-tinuo” ed il coinvolgimento ditutti i collaboratori e fornitori.Entrambi i ”mondi” ISO richiedo-no però anche la documentazionescritta dei modi di procedere. Atale scopo la ARBURG ha svilup-pato ”il manuale di gestione perla qualità e l’ambiente”.

Attraverso colloqui interni siverifica se il lavoro nella praticacorrisponde alla teoria prescritta.Anche sotto questo aspetto ISO èuna ”materia di assoluta impor-tanza” per ARBURG: la direzionesi occupa della materia ad inter-valli regolari che le permettono difar fronte in tempo utile ad even-tuali differenze tra valori nomina-li ed effettivi.

Infine, in aggiunta ai colloquiinterni, vengono effettuati anchedei controlli annuali esterni daparte di organizzazioni di espertineutrali. Come si conviene ad uncertificato combinato, la gestionedella qualità e dell’ambiente ven-gono controllate insieme.

può, alle volte, presentareporosità, difetti di forma, difettisuperficiali come ad esempiouna struttura ruvida, avvalla-menti, o problemi strutturali,occasionalmente dovuti a ghisatroppo dura, troppo morbida, onon ben lavorata.

I rimedi in questo caso consi-stono in esami della strutturatramite una metallografia, cioèla produzione di cosiddette”micrografie”, e nelle analisispettrali per stabilire la compo-sizione chimica del materiale.

Gestione dei problemiI meccanismi messi in moto

in caso di reclamo sono – ed an-che questa è una parte impor-tante degli esaurienti controlliqualitativi ARBURG – altrettan-to chiaramente strutturati quan-to i controlli e le verifiche. Ladirezione acquisti dell’azienda equella responsabile dei controlliqualitativi collaborano con ifornitori per risolvere eventualiproblemi già sul nascere. In talmodo si evita di incolparsi avicenda ed in primo pianorimangono i tentativi di risolu-zione di eventuali punti nevral-gici venutisi a creare.

Le statistiche dei reclamipermettono un confronto tra idiversi fornitori ed aiutano amettere in atto nel processo diproduzione il fine principalestabilito dalle direttive del-l’azienda, che rimane quello digarantire un livello qualitativo ilpiù elevato possibile.

Questi ampi sforzi intrapresiper assicurare la massima quali-tà sono in realtà tutt’altro cheirrilevanti in termini di costi e ditempo. Tuttavia anche in questocontesto vale la regola: ciò chepuò essere evitato preventiva-mente, alla fine richiede moltomeno dispendio di tempo o de-naro di eventuali ”riparazioni”successive dei prodotti e del-l’immagine aziendale. Per talemotivo anche in futuro ARBURGcontinuerà a seguire coerente-mente questa strada.

Page 12: Informazioni sul mercato Una pubblicazione del Gruppo ARBURG · La K’98: per ARBURG un successo senza precedenti! E ciò non da ultimo grazie allo stand veramente eccezionale. La

T e c n o l o g i a A R B U R G

12

già state effettuate delle singoleprove in questa direzione. Per farsì che la birra imbottigliata inbottiglie di plastica si conserviabbastanza a lungo, possonoessere aggiunti i cosiddetti ”ma-teriali barriera”.

Il sistema di preformaturaARBURG

I campi d’applicazione delsistema di preformatura ARBURGsono soprattutto la produzione dipiccole serie nel settore delle bibi-te nonché in quelli farmaceutici,medicali, e cosmetici.

Un concreto caso d’applicazioneè una ALLROUNDER 420 C1000-350 verticale. QuestaALLROUNDER in esecuzione spe-ciali permette di ottenere risultatidi stampaggio ottimali nella pro-duzione di preforme per bottigliein PET. La pressa verticale è prov-vista di un gruppo di chiusura chechiude dall’alto verso il basso epertanto particolarmente adattaper processi automatizzati.

Sulla pressa è montato unostampo a 16 impronte a canalecaldo, con il quale è possibileprodurre tubetti o bottiglie in unordine di grandezza di più di92.000 pezzi al giorno con unpeso ciascuno di 8,5 grammi.

La produzioneL’esecuzione con ”dosaggio

elettromeccanico”, permette mo-vimenti dello stampo contempo-ranei, in cui il dosaggio può dura-re fino all’iniezione successiva.Durante il procedimento di aper-tura i pezzi stampati rimangonosulle anime dello stampo, dunquesul semistampo superiore. Lapiastra di prelievo si sposta oriz-zontalmente nella posizioneprevista sullo stampo, e lospogliatore a piastra spinge lepreforme dall’alto verso il bassodelle anime e li trasferisce,geometricamente accoppiate, allapiastra di prelievo.

Dopo che le preforme sonostate estratte dalla zona stampo,il gruppo chiusura chiude edinizia un nuovo ciclo iniezione. Lepreforme vengono prelevate daun robot d’estrazione che le intro-duce, per un ulteriore raffredda-mento, in supporti raffreddati ad

Bottiglie leggeree facili da produrreIl mercato delle bottiglie intereftalato di polietilene(PET) è in crescita: da 61 mi-liardi di pezzi nel 1996, nel-l’anno 2000 il numero deipezzi prodotti probabilmen-te si raddoppierà fino araggiungere i 123 miliardi.

Soprattutto le bibite vengonoimbottigliate in tutto il mondo inprevalenza in bottiglie in PET(vuoti a perdere o vuoti a renderericiclabili). I leader del settoresono le bibite leggere e l’acqua. Ivantaggi del confezionamento inPET nei confronti delle bottiglie divetro sono risaputi: offrendo lostesso standard d’igiene le botti-glie in PET sono comunque piùleggere e quindi più facili da

trasportare. La produzione dellamateria prima delle bottiglie edanche il riciclaggio comportanoun minore dispendio di energia edinoltre le bottiglie di plasticasono più stabili di quelle di vetro.Per ARBURG questi sono argo-menti sufficienti per entrare inquesto mercato con unaALLROUNDER per produrrepreformati in PET.

Corsa al PETIn Germania la bottiglia in PET

si sta ora lentamente imponendosul mercato. La Coca Cola è statauno dei primi produttori nel setto-re delle bibite che ha concentratola propria produzione a largoraggio su bottiglie in PET. Il con-sorzio dei produttori di acque mi-

nerali tedeschi (GDB) sta effet-tuando delle prove con confezionia vuoto a rendere. Finora sonostate imbottigliate solamente del-le bibite leggere, fra non moltoseguiranno anche le acque mine-rali in bottiglie di PET. Diverseaziende come ad esempio, laGerolsteiner hanno nel frattempoprodotto per conto proprio le lorobottiglie in PET ed iniziatol’imbottigliamento.

Articoli cosmetici,farmaceutici, birra

A causa dei bassi costi dellamateria prima del polietilene si èiniziato in molti casi ad effettuareconfezionamenti in PET. Gli esem-pi più salienti si trovano soprat-tutto nel settore dei cosmetici edin quello farmaceutico.

Anche nelle fabbriche di birrasi sta negli ultimi tempi discuten-do sulla possibilità di imbottiglia-re la birra in bottiglie in PET. Sono

Page 13: Informazioni sul mercato Una pubblicazione del Gruppo ARBURG · La K’98: per ARBURG un successo senza precedenti! E ciò non da ultimo grazie allo stand veramente eccezionale. La

13

una preparazione senza degradodel materiale, garantendo allostesso tempo elevate prestazionidi dosaggio ed un consumoenergetico ridotto.

L’esecuzione verticale mini-mizza l’usura dello stampo. Icursori devono aprire meno ri-spetto all’esecuzione orizzontale.Per tale ragione risulta più sem-plice lavorare con filettature piùgrandi.

Dalle preforme alle bottiglieDopo la loro produzione, le

preforme vengono introdotte inuna soffiatrice dove vengonoriscaldate da radiatori ad infra-rossi. Le preforme profilatemediante trattamento termicovengono sottoposte, negli apposi-ti stampi, in direzione assialetramite un perno distenditore. Perla completa estrazione delle bot-tiglie viene introdotta nella cavitàanche dell’aria compressa fino ad40 bar. Grazie a questo processola bottiglia o il tubetto assumonoil loro aspetto definitivo.

Completamente ARBURGCon questa macchina vertica-

le, ARBURG, come unico forni-tore, offre un sistema specialecompleto che comprende robot,stampo lo stampaggio ad iniezio-ne di preforme, essiccatore edeventualmente anche un impiantodi raffreddamento. Un’assistenzacompleta e consolidata da partedi personale specializzato che vadalla progettazione individuale alsupporto durante la produzione incorso è una cosa ovvia.

T e c h T a l k

controllo SELOGICA tutto questonon succede. Ogni singola funzio-ne della pressa può essere libera-mente programmata all’internodel ciclo. Il comando proponeautomaticamente all’operatoreogni posizione di immissioneaccertata, rilevata tramite un cal-colo di plausibilità. I movimenticontemporanei diventano quindialtrettanto facili da programmarequanto dei movimenti seriali.Funzioni pressa mancanti vengo-no rilevate dal comando e devonoessere immesse negli appositicampi d’immissione.

Il gruppo di controlloSELOGICA si contraddistingueanche per la propria elevata capa-cità integrativa. Tanto per fare unesempio: il robot a controllonumerico a tre assi ARBURG ècompletamente integrato nellazona del comando e programmatocon la stessa tecnologia operati-va. In modo indipendente ed incontemporanea al ciclo di stam-paggio, SELOGICA può comanda-re unità periferiche installate aposteriori come ad esempiodispositivi di tranciatura o dimontaggio. L’avvio di questeapparecchiature avviene inconcomitanza ad una qualsiasifunzione della pressa.

Presse per lo stampaggio adiniezione di multicomponenti ven-gono spesso messe a punto perstampi particolari. Il ciclo vienedefinito come programma fissodal produttore della pressa. Quin-di su una pressa possono lavoraresolo pochi stampi ed in caso dicambiamenti del ciclo il produtto-re della pressa deve cambiare ilprogramma fisso, il che comportaspese elevate.

Con l’introduzione del gruppodi controllo SELOGICA tutto ciòappartiene al passato. Quasi tuttele solite richieste del mercatopossono essere programmate sulposto con software standard da

Intendete utilizzare diversistampi su una pressa ad inie-zione di multicomponenti?Oppure realizzare su unasola pressa diversi procedi-menti speciali come peresempio lo stampaggio adiniezione a sandwich, ad in-tervalli, o impiegando la tec-nica mista stampaggiobimateriale con stampo nonruotante? O integrare com-plesse funzioni stampo nelciclo pressa ed in aggiuntalavorare anche con inserti eprelevare pezzi finiti?

Tutte queste esigenze noncostituiscono alcun problema conil gruppo di controllo SELOGICAdi cui sono dotate le nostre pressead iniezione di multicomponentidella serie costruttiva S e C.

Scordatevi i cicli fissi di solitoimpiegati sulle presse speciali!Programmate a piacere nella con-sueta modalità SELOGICA ciclipressa complessi, chiaramentecontrollabili e facilmente editabili.

L’anima del gruppo di control-lo è l’editor ciclo. Lì il ciclo pressaviene programmato graficamentecon l’aiuto di simboli. Il diagram-ma del flusso rimane semprefacilmente comprensibile e con-trollabile. Specialmente nel setto-re dei multicomponenti il ciclopressa diventa spesso molto com-plicato a causa di più gruppiiniezione ed una tecnologiastampi molto elaborata.

L’operatore che mette a puntola pressa può perdere molto facil-mente il controllo, con il risultatodi cicli anomali o non regolati inmodo ottimale. Con il gruppo di

Dipl

. Ing

. Pet

er M

echl

er

SELOGICA per pressead iniezione per lostampaggio dimulticomponenti

aria o ad acqua, edinfine depositate inun contenitore perpezzi finiti.

Argomenticonvincenti

Con questa confi-gurazione, i 16 puntid’iniezione si trova-no nel settore infe-riore dello stampo.Quindi le cavità ven-gono riempite dalbasso verso l’alto, ilche garantisce unaqualità ottimale deipezzi.

L’estrazione verti-cale tramite lo spogliatore a pia-stra può essere effettuata senzacausare deformazioni già a parti-re da temperature relativamentealte. Il raffreddamento residuodei pezzi avviene all’esterno dellostampo, il che permette dei tempiciclo più brevi: nell’esempiosuddetto circa 4 colpi al minuto.

Grazie alla struttura dell’im-pianto, il robot può essere realiz-zato in modo relativamente facilee quindi poco costoso. Il ripianodi montaggio dell’isola di produ-zione può essere ridotta al mini-mo. Il dosaggio elettromeccaniconon solo permette delle diminu-zioni dei tempi ciclo, ma anche

Page 14: Informazioni sul mercato Una pubblicazione del Gruppo ARBURG · La K’98: per ARBURG un successo senza precedenti! E ciò non da ultimo grazie allo stand veramente eccezionale. La

co-

T e c h T a l k

14

chi effettua la messa a puntodella macchina. Non sono piùnecessari programmi fissi. Questonon solo fa risparmiare tempo,ma anche costi. Tutte leimpostazioni della pressa, inclusala tecnologia di movimentazione,vengono salvate su un dischetto.In tal modo l’impiego su una solapressa di stampi o di tecnologie diprocesso diverse, non costituiscepiù un’eccezione, ma la regola.

Se il ciclo pressa non è piena-mente soddisfacente, si procedeall’ottimizzazione dello stesso.Questo permette un ulteriorenotevole risparmio per quantoriguarda i tempi ciclo. È possibileazionare contemporaneamentedelle funzioni che finora eranosolo seriali? Si, è ad esempiopossibile programmare in modorapido, l’avvio dei martinettiseriali, in contemporanea a deter-minati movimenti della macchinadipendentemente dalla corsa.

Poiché nella lavorazione dimulticomponenti vengono utiliz-zati spesso degli stampi per inie-zione molto costosi, le possibilitàdi controllo del comando costitui-scono una caratteristica moltoimportante.

SELOGICA offre in questo sen-so una vasta gamma di possibilitàdi controllo liberamente program-mabili. La verifica della posizionestampo è in questo caso un’im-portante parte integrante. L’atti-vazione dei processi, mediante iquali dev’essere sorvegliata laposizione dello stampo (ad esem-pio apertura fino allo stopintermedio), avviene grazie alsemplice contrassegno nel ciclo diproduzione.

Durante un singolo ciclo laposizione dello stampo può esse-re verificata in un qualsiasi mo-mento.

Le possibilità di controllo fles-sibili diventano particolarmenteimportanti quando è ad esempionecessario azionare le anime incontemporanea ad altri movimen-ti. In tal caso è necessario evitareche si verifichino eventuali colli-sioni nello stampo. Tramite

controllo può essere assicuratoche le anime, che si spostano incontemporanea ai movimentidello stampo, degli estrattori, odel gruppo iniezione, raggiunga-no la loro posizione finale primache l’asse di riferimento abbiaraggiunto una posizione corsapredeterminata.

Impiegando stampi con moltecavità bisogna sempre garantireche tutti i pezzi finiti venganoestratti per evitare che si verifi-chino danni allo stampo al mo-mento in cui lo stesso chiude nuo-vamente. A tale scopo è possibileintegrare nel gruppo di controlloSELOGICA dei dispositivi dimonitoraggio ottico medianteinfrarossi o fotocellule, ovverosistemi di sorveglianza visivatramite telecamera.

Il gruppo di controlloSELOGICA convince grazie alleseguenti prestazioni:■ Programmazione ciclo

supportata dalla grafica■ Rappresentazione chiara del

ciclo pressa sotto forma didiagramma del flusso

■ Libera possibilità di program-mazione durante il ciclo

■ Quasi tutte le esigenze dimercato possono essere risoltegrazie al software standard

■ Programmazione particolar-mente facile di funzionicontemporanee

■ Possibilità di editare in modosemplice e durante un ciclo incorso con il supporto di calcolidi plausibilità

■ Molteplici possibilità di con-trollo assicurano un perfettofunzionamento

■ Integrazione nel ciclo difunzioni stampo speciali attra-verso entrate ed usciteprogrammabili

■ Integrazione completa di tuttile periferiche inclusa la tecno-logia di movimentazione

Era subito chiaro quale fossela strada da percorrere: migliora-re le responsabilità di ognicollaboratore con dei corsi diformazione specializzati, quindiaumentare la qualità e la produt-tività e raggiungere una più forteidentificazione dei collaboratoricon il proprio lavoro grazie aduna maggiore motivazione.

Che cosa scaturisce da unlavoro di gruppo?

Innanzitutto il lavoro di grup-po è contraddistinto da strutturegerarchiche meno accentuate. Icomponenti d’un gruppo sonopraticamente messi sullo stessopiano; un portavoce del grupporappresenta gli interessi del grup-po di fronte al capogruppo, il qua-le, a sua volta, lo fa presso ilcaporeparto ovvero il capoufficio.

Nel caso di problemi all’inter-no del gruppo vengono primaadottati dei meccanismi interniper la risoluzione degli stessi,studiati durante i corsi di forma-zione. Solo se questi non hannosuccesso, il portavoce del gruppo,nella sua funzione di moderatore,si rivolge al capogruppo per arri-vare ad un consenso che soddisfitutti. Se anche in tal caso non siraggiunge una soluzione soddi-sfacente, come regola rimanesolo la possibilità di rivolgersi alsuperiore di turno, cosa che inARBURG si è comunque verificatasolo molto raramente. La gerar-chizzazione poco accentuata siriflette però anche nella suddivi-sione del lavoro all’interno deigruppi. In parole povere, ognicollaboratore dev’essere in gradodi svolgere tutte le attività delproprio gruppo, di essere quindiun ”allrounder”.

In tal modo si garantisce che ilrendimento lavorativo generalepossa essere raggiunto nel modopiù flessibile possibile. Ciò assu-me particolare importanza, se sipensa ad esempio a eventualiperiodi di assenza d’un collabora-tore dovuti a malattia o vacanza.

Team allround: un nuovomodo di lavorareL’introduzione di nuovi mo-delli nell’organizzazione la-vorativa può aver successo,solo se tutte le parti in giocone traggono vantaggio, ilche significa: più flessibilitàe motivazione per i collabo-ratori in questione nonchériduzione dei costi perl’azienda. Lo slogan che rie-sce ad accomunare entrambigli interessi si chiama lavorodi gruppo: dopo 2 anni diesperienza pratica ora sipossono tirare le somme.

Già nell’autunno del 1995 siera deciso, dopo alcuni seminarisulla tematica in questione, di in-trodurre in ARBURG il lavoro digruppo. Il progetto è denominato”Team allround” perché vuoleraggiungere un aumento del ren-dimento e della qualità, tra l’altrograzie ad una forte iniziativa chemira alla qualifica professionaledei collaboratori.

Prima della messa in pratica delprogetto, c’è stata una fase diprogettazione durata molti mesi,nella quale si è cercato soprattut-to di chiarire se le modifiche fos-sero adatte a sostituire in modoefficiente i processi e le strutturedi produzione adottati fino a quelmomento.

Scopi da raggiungereGli scopi essenziali che si vole-

vano raggiungere erano, tra l’al-tro, la diminuzione del 20% deitempi ciclo pressa, un ulterioreaumento della qualità del prodot-to, la diminuzione dei tempi diproduzione grazie ad una miglioresintonia da raggiungere nellacollaborazione con altri gruppi oreparti ed il riconoscimento el’eliminazione di punti debolinella produzione. Proprio l’ultimopunto mette in evidenza che unadelle cose più importanti è au-mentare le responsabilità d’ognisingolo collaboratore ovvero delsuo gruppo.

Page 15: Informazioni sul mercato Una pubblicazione del Gruppo ARBURG · La K’98: per ARBURG un successo senza precedenti! E ciò non da ultimo grazie allo stand veramente eccezionale. La

opera

tion

o

15

O r g a n i z z a z i o n e A R B U R G

Soprattutto grazie all’elevataflessibilità, la nuova strutturaorganizzativa consente una liberasuddivisione dei periodi lavorativie del tempo libero da parte delgruppo stesso.

Tutti questi fattori fanno sì chei collaboratori siano sempre piùpropensi ad assumersi delle re-sponsabilità personali il che com-porta una maggiore motivazionesul posto di lavoro.

Test praticiDopo oltre due anni di intensi-

vi test pratici con la nuova formadi lavoro, poi ampliata a più grup-pi, tutte le persone in questione sisono mostrate contente. La colla-borazione tra i gruppi, portavocedei gruppi ed i capigruppo ha fun-zionato senza problemi, il che hapermesso la realizzazione degliscopi produttivi e qualitativi.

I corsi di formazione tenuti daesperti esterni hanno messo i col-laboratori in grado di assumersidelle responsabilità per quantoriguarda la gestione del persona-le, la programmazione dei periodidi vacanza e le decisioni interneal gruppo. Per contro i superioricedono loro delle competenze ed

aumentano quindi il margine de-cisionale dei gruppi di lavoro.

Progetto pilota con quattrogruppi

In una prima fase sono statiformati quattro gruppi provenien-ti dal reparto di montaggio che, inun progetto pilota, dovevanoaccumulare esperienza pratica nellavoro di gruppo. L’analisi deirisultati doveva quindi costituirela base per una decisione pro ocontro il lavoro di gruppo ove icollaboratori di questi gruppiavevano comunque non solofrequentato corsi di formazione.Visite in altre aziende che aveva-no già messo in pratica il metododi lavoro hanno ulteriormentesensibilizzato i componenti deigruppi circa i vantaggi specifici ele problematiche collegate alnuovo metodo lavorativo.

Nel novembre del 1998 i capi-gruppo hanno potuto dare unprimo resoconto molto positivo.L’introduzione del lavoro digruppo è stata accompagnata damodifiche nella progettazione edall’attivazione selettiva dellemacchine, che ne hanno conside-revolmente aumentato l’efficacia.Anche i collaboratori si sono mo-

strati molto contenti dei risultatiottenuti e questo ha contribuito afar sì che il pensiero del lavoro digruppo venisse introvertito e siaumentassero notevolmente leresponsabilità individuali e la mo-tivazione dei collaboratori. Unamaggiore intercomunicazione trai vari gruppi ha aiutato molto amigliorare la collaborazione an-che per quanto riguarda la solu-zione dei problemi.

Sono stati raggiunti anche gliscopi economici perseguiti ed èstato ulteriormente aumentato illivello qualitativo dei prodotti.Pertanto una cosa è certa: il lavo-ro di gruppo non solo rimarràparte integrante della filosofiaaziendale ARBURG, ma saràanche esteso ad altri settoridell’azienda.

Nel frattempo questo modo dilavoro è stato introdotto in tutti i

settori di montaggio, nella produ-zione e nel montaggio di pezzielettronici. Nell’ambito della pro-gettazione l’introduzione è stataaccompagnata da una ristruttu-razione dell’intero reparto. Al-l’inizio dell’anno anche il settoregestione dei materiali è statoincluso, con ulteriori 60 collabo-ratori, nel lavoro di gruppo. In talmodo si è riusciti ad inserire nelnuovo sistema di lavoro un’ulte-riore interfaccia che garantisce unperfetto svolgimento dei ciclimacchina.

Democratizzazione dellastrutture

Nell’introduzione del nuovomodello lavorativo un ruolo cen-trale spetta ai gruppi con i propricollaboratori e funzionari. Lamaggiore responsabilizzazione eflessibilità nella gestione deiprocessi lavorativi, tra cui la pro-grammazione del tempo libero edelle vacanze, vengono giudicatiin modo altamente positivo. Gra-zie all’intensificazione dei contat-ti all’interno e tra i vari gruppi, èstato possibile rilevare ed elimi-nare le problematiche nei proces-si produttivi.

La motivazione dei collaboratoriaumenta non da ultimo anchegrazie al fatto che il successo pro-duttivo della nuova tecnologia dilavoro è in tal modo sotto gli oc-chi di tutti.

Grande soddisfazioneTutti sono quindi soddisfatti di

ciò che è stato finora raggiunto,con l’accento inequivocabile su”finora”. Si, perché anche per ilfuturo sono in programma ulterio-ri passi in direzione di un lavorodi gruppo generale. Nei settoridell’azienda dove questo stru-mento d’attuazione e motivazio-ne può essere adottato, ARBURGprovvederà alla sua realizzazione:infatti innovazione non significasolo produrre novità, ma anchemirare, con processi interni, almassimo rendimento e ad am-biente di lavoro che sia il migliorepossibile.

Page 16: Informazioni sul mercato Una pubblicazione del Gruppo ARBURG · La K’98: per ARBURG un successo senza precedenti! E ciò non da ultimo grazie allo stand veramente eccezionale. La

F i l i a l i A R B U R G

16

Ampliamento continuoQuella che iniziò nel 1992 con

un (!) collaboratore, è oggi,secondo i canoni ARBURG, unavera e propria succursale con 8impiegati. La direzione della fi-liale è nelle mani esperte delDott. Slawomir Sniady.

In seguito al recente amplia-mento, l’edificio ha ora unasuperficie di 250 metri². Oltre agli uffici esiste una sala esposi-zione che offre spazio fino a treALLROUNDER e ad un magazzinoricambi ottimamente assortito,che permette un’assistenza rapi-da in caso di problemi.

La succursale polacca è diconseguenza altrettanto ben do-tata e flessibile quanto le altre intutto il mondo. Questo comunquecorrisponde alla filosofia dellaARBURG: l’essere presente in tut-te le regioni più importanti delmondo non solo con una tecnolo-gia pressa d’elevata qualità, maanche con prestazioni di servizialtrettanto di prestigio.

Un ponteverso l’Europadell’Est

.. Polska .. .

All’inizio deglianni novanta perARBURG la Polo-

nia fu per così dire il bancodi prova per entrare ed im-pegnarsi in prima persona”nei mercati della speranza”dell’Europa dell’Est.

Nel frattempo l’azienda è rap-presentata da proprie filiali inPolonia, nella Repubblica Ceca, ein Ungheria. I mercati dell’Estrimangono tuttora dei mercatipromettenti, anche se i più otti-misti si erano immaginati che illoro sviluppo fosse molto piùrapido. Con ARBURG questi modirealistici di vedere le scuole,anche sotto questo aspetto, sisono affermati. L’impegno del-l’azienda nell’Europa dell’Estviene visto strategicamente comemisura a medio o lungo termine.Quindi i progetti non mirano arapidi guadagni ma ad uno svi-luppo commerciale solido ecollegiale.

La filiale in Polonia fu fondatanel 1992. La sede è la città diMichalowice che dista soli 15 kmdall’aeroporto internazionale diVarsavia. Lo scopo era quello dipartecipare positivamente alpersistente sviluppo economicopronosticato per gli anni seguen-ti e di influenzare lo stesso percrearsi un proprio mercato. Dalpunto di vista attuale, le aspetta-tive riguardo ad una richiestacrescente di beni di investimentod’alta qualità si sono avverate. Ilmercato delle macchine usate,che all’inizio era estremamenteconveniente, è diminuito semprepiù – e non da ultimo a causadelle migliorate possibilità difinanziamento –a favore del mer-cato delle macchine nuove.

Tuttavia la maggior parte deiClienti polacchi agisce oggi comeprima badando soprattutto alprezzo. Nonostante il fatto cheanche in Polonia il 70% deiClienti siano primi acquirenti,nelle trattative di vendita vengo-no comparativamente spesso ri-chieste agevolazioni di pagamen-to o forme di finanziamento al-ternative.

Assicurarsi quote di mercatointeressanti a lungo termine

Proprio grazie all’impegnoprogrammato a lungo termine daARBURG in Polonia e ad un lavo-ro coerente, l’azienda è riuscitaad assicurarsi un’interessantequota di mercato. La maggiorparte dei Clienti viene dall’indu-stria dell’imballaggio e da quellaelettronica. A poco a poco anchel’industria automobilistica inter-nazionale, soprattutto quellatedesca e giapponese, che inPolonia sono in aumento, richie-de sempre più spesso presso perlo stampaggio ad iniezione.

Come tutte le altre filiali nelmondo, anche ARBURG Polonia èda intendersi partner delle azien-de che lavorano le materie plasti-che ai quali si deve essere ingrado di offrire direttamente sulposto:– una continua consulenza

tecnica e un’assistenza nelleapplicazioni

– corsi di formazione per opera-tori e tecnici

– una rapida fornitura di pezzidi ricambio attraverso unproprio magazzino

– un servizio assistenza qualifi-cato

– presentazioni di macchinenella propria sala prove

– prova stampi.