INFORMAZIONE PROMOZIONALE TECNOLOGIA & … · Ricerca aerospaziale di frontiera all’Ateneo di...

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Studenti della Scuola di Dottorato Aerospaziale di Padova al lavoro sullo strumento ARCADE, esperimento di rendez-vous, controllo ed ancoraggio autonomi, selezionato dall’Agenzia Spaziale Europea nell’ambito del programma REXUS/BEXUS S ulla scia di una frut- tuosa e lunga colla- borazione, l’ASI e la sua omologa francese CNES hanno firmato un accor- do per la fornitura dello strumento francese PHE- BUS (Probing Hermean Exosphere by Ultravio- let Spectroscopy) e dello strumento italiano SIMBIO - SYS (Spectrometers and Imagers for MPO BepiCo- lombo Integrated Obser- vatory System), l’insieme degli strumenti ottici per la missione BepiColombo. Prevista per il lancio nel luglio 2016 con razzo Ariane 5, BepiColombo è una missione “Corner- stone” dell’ESA destinata allo studio del pianeta Mercurio, e sarà compo- sta da due moduli orbi- tanti: il Mercury Magneto- spheric Orbiter realizzato da JAXA per studiare il campo magnetico del pia- neta e la magnetosfera, e il Mercury Planetary Orbiter realizzato dall’A- genzia Spaziale Europea (ESA) per analizzare la superficie e la composi- zione e l’interno del pia- neta. PHEBUS e SIMBIO - SYS voleranno sul modulo dell’ESA. Nell’ambito di questa mis- sione l’ASI supporta le at- tività scientifiche condotte da vari enti di ricerca e università italiani. A.S.I. Agenzia Spaziale Italiana D a tempo l’Università di Pa- dova è trainante nello svi- luppo della Ricerca Spaziale Italiana: risale al 1991 la na- scita del CISAS, oggi trasfor- mato in Centro di Ateneo, che si fonda sulla tradizione ini- ziata da Giuseppe Colombo, pioniere dello spazio e alla cui memoria il Centro è dedi- cato. Con più di 20 anni di attività alle spalle, il CISAS è riconosciuto a livello mondiale e collabora con le varie agen- zie spaziali, dall’ASI all’ESA e alla NASA. Il Centro promuove, coordi- na e realizza studi e proget- ti aerospaziali in un ambien- te universitario genuinamente multidisciplinare al quale con- corrono competenze di astro- fisica, geodesia, ingegne- ria meccanica, elettronica e dell’informazione, metodi ma- tematici, medicina, farmacolo- gia e psicologia. L’attività di ricerca e di realiz- zazione di progetti aerospa- ziali è strettamente collegata alla formazione universitaria: il CISAS gestisce infatti la Scuola di Dottorato in Scien- ze Tecnologie e Misure Spa- ziali (STMS) dell’Università di Padova, alla quale afferisco- no i migliori laureati del cor- si di Ingegneria Aerospaziale dell’Ateneo. Gli studenti della scuola sono direttamente coin- volti nei progetti di ricerca in corso di svolgimento, come te- stimoniano i numerosi progetti, proposti dagli studenti, selezio- nati dal programma formativo REXUS/BEXUS dell’Agenzia Spaziale Europea. Numerose sono le partecipa- zioni del CISAS a missioni spa- ziali realizzate in passato, dal coinvolgimento nella Missione Cassini-Huygens per la realiz- zazione dello strumento di mi- surazione HASI a bordo della sonda Huygens che ha rag- giunto Titano, uno dei satelliti di Saturno, alla partecipazio- ne alle missioni MarsExpress e VenusExpress contribuendo alla realizzazione e collaudo del Planetary Fourier Spectro- meter, alla partecipazione alla Missione Rosetta ideata per lo studio della cometa 67P/ Churyumov - Gerasimenko. Nel 2014, Rosetta raggiun- gerà finalmente la cometa e la camera WAC, realizzata al CISAS, ci invierà le imma- gini esclusive del nucleo della cometa, come già avvenne nel 1973 con la cometa di Halley ripresa dalla camera Giotto, ideata e costruita a Padova con la supervisione di Giusep- pe Colombo. Attualmente il progetto di maggior impegno del CISAS è la realizzazione di DREAMS, una “stazione strumentale” concepita per mi- surare i parametri meteorologi- ci in prossimità della superficie di Marte durante un periodo in cui si prevede una forte pre- senza di polveri nell’atmosfe- ra. DREAMS sarà montato sul modulo di discesa della mis- sione EXOMARS 2016, che recentemente è stato battezza- to “Schiaparelli” in onore del grande astronomo italiano che nel 1890 pubblicò la prima mappa del Pianeta Rosso. Il CISAS è anche coinvolto nella missione ESA BepiCo- lombo, finalizzata all’esplora- zione del pianeta Mercurio, e nella missione Solar Orbiter, che esplorerà il nostro Sole da vicino. A supporto di questi progetti è stato realizzato un simulatore solare, il cui utilizzo è ora richiesto anche da Istituti e aziende esterne. In campo applicativo, il CISAS è coinvolto nell’impiego coor- dinato dei dati GPS, Glonass e Galileo a servizio del terri- torio in collaborazione con l’International GNSS Service e l’EUREF. Vengono sviluppati sensori innovativi di assetto e di deformazione che impiega- no in modo integrato dati pro- venienti da diverse costellazio- ni di satelliti di navigazione. Il CISAS ha un ruolo premi- nente nel campo delle ricer- che sulla propulsione spaziale avanzata. Ha coordinato un consorzio di 15 partner Euro- pei in un progetto del VII° pro- gramma quadro finalizzato allo sviluppo di propulsori al plasma. Nel campo della pro- pulsione a razzo ibrida ha svi- luppato e testato in volo il mo- tore a razzo ibrido più grande mai realizzato in Europa. Le esperienze accumulate dal CISAS nel controllo d’assetto, nella robotica spaziale, nella propulsione ibrida, nei danni da impatto iperveloce e nel- la tecnologia del “satellite al guinzaglio” (ideata dal Prof. Giuseppe Colombo e dall’Ing. Mario Grossi), convergono ora in una serie di studi di fat- tibilità volti alla cattura e alla distruzione dei detriti spazia- li, un tema di grande attuali- tà che vede impegnate tutte le maggiori Agenzie Spaziali. Ricerca aerospaziale di frontiera all’Ateneo di Padova Marte, la Cometa e la Propulsione Ibrida nei programmi del Centro patavino di Studi e Attività Spaziali CISAS “G. Colombo” L’asteroide Lutetia fotografato dalla Camera WAC, realizzata dal CISAS e montata sulla sonda spaziale Rosetta dell’ESA, mentre era in viaggio verso la Cometa 67P/Churyumov - Gerasimenko che raggiungerà nel maggio dell’anno prossimo N el settore della ricerca nucleare italiana ha un posto di primo piano il Cirten, Con- sorzio Interuniversitario per la Ricerca Tecnolo- gica Nucleare istituito nel 1994 da sette ate- nei nazionali, accomunati da corsi di laurea o insegnamenti in Ingegneria Nucleare: i Politec- nici di Milano e Torino e le Università di Bolo- gna, Padova, Palermo, Pisa e Roma I. Il Cirten ha sede attuale presso il Dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale (Dici) dell’Uni- versità di Pisa ed è dedicato, fra l’altro, all’ap- profondimento dei principali temi di ricerca scientifica e tecnologica nucleare, per la promozione, l’incentivazione e il coordinamento della parte- cipazione degli atenei allo sviluppo delle conoscenze ed alla loro collaborazione con gli organismi di ricerca e le industrie nazionali e in- ternazionali. Le sue attività riguardano in particolare i settori della tecnologia, del- la sicurezza, della termo flu- idodinamica, della resistenza strutturale, della radioprotezione, della neutronica, dell’economia degli impianti nucleari a fissione e a fusione, le in- stallazioni del ciclo del combustibile, le appli- cazioni industriali e sanitarie delle radiazioni, l’impatto ambientale dei sistemi energetici e la radioprotezione. A ciò va aggiunto l’interesse per la disattivazione delle centrali nucleari e la messa in sicurezza dei materiali radioattivi di risulta”. In quest’ultimo settore a breve sarà indispen- sabile realizzare e gestire anche in Italia un deposito nazionale (che sarà un importante centro di ricerca), non solo per i materiali ra- dioattivi degli impianti nucleari, ma anche per quelli relativi agli impieghi industriali e, soprat- tutto, medico-sanitari usati nella diagnostica e nella radioterapia. Attualmente in Italia non ci sono reattori nucle- ari di potenza in funzione, mentre ce ne sono quattro in fase di smantellamento, nonché altri reattori sperimentali. “Malgrado l’opposizio- ne manifestatasi nel nostro Paese - spiega il Prof. Giuseppe Forasassi, presidente del Cir- ten - l’energia nucleare è in piena applicazio- ne e sviluppo nel mondo, con circa 450 reat- tori attivi e 60 in fase di realizzazione, tutti utilizzati essenzialmente per la produzione di energia e di materiali per la diagnostica e la radioterapia”. La struttura operativa del Cirten è composta da gruppi di ricercatori che vengono selezionati per temi specifici tra oltre 150 docenti e ricercato- ri universitari (integrati, ove necessario, da professioni- sti e collaboratori esterni). con finanziamenti che arri- vano dall’estero, in primis dalla Comunità Europea, nell’ambito di progetti inter- nazionali. “Per i programmi ed i finan- ziamenti siamo in concorrenza (cosa non facile, in un Paese sen- za impianti nucleari di potenza in fun- zione) con gli enti ed i laboratori degli altri Paesi - precisa Forasassi. “L’Italia - continua il professore - ha tuttora un consistente interes- se nella produzione di energia nucleare, per i suoi vantaggi economici e ambientali, come è provato, checché se ne dica, dall’acquisto di energia da tale fonte e dalla partecipazione, anche con comproprietà di impianti, alla sua produzione in altri Paesi europei. Inoltre alcu- ni dei 150 reattori attivi in Europa sono vicini ai nostri confini, per cui siamo direttamente in- teressati a qualunque possibile evenienza in questo settore. Pertanto sono ancor più giusti- ficati gli studi per la sicurezza che il Cirten sviluppa insieme agli altri enti di ricerca na- zionali come l’Enea, l’INFN, il Cnr e la stessa industria nazionale”. Cirten, alta ricerca tecnologica per consolidare e migliorare il settore dell’ingegneria nucleare Occorre anche creare un deposito nazionale di materiali radioattivi Lo spazio: una opportunità di carriera internazionale nelle alte tecnologie Alla Sapienza un percorso formativo unico nel suo genere I l settore spaziale, punto d’incontro naturale tra le applicazioni scientifiche ed industriali, emblematica sin- tesi delle tecnologie duali (civile-militare) oggi utilizza- bili, richiede una forza lavo- ro preparata ed altamente formata. Il Master il II livel- lo in Sistemi Avanzati di Co- municazione a Navigazione Satellitare, dell’Università di Roma Tor Vergata, diretto dalla Prof. Marina Ruggieri, si presenta come un’effica- ce e collaudata (siamo alla XI Edizione) opportunità per sviluppare competenze di immediata spendibilità nelle aziende/enti del settore spa- ziale che, nonostante la crisi, riescono ancora ad assorbi- re risorse umane. Il successo del nostro Master scaturisce dalla stretta collaborazione tra l’Università e le oltre 40 aziende/enti partner, che credono nell’importanza del- la formazione supportandola con borse di studio a coper- tura dei costi di iscrizione e con la presenza nel corpo docenti di professionisti che, collaborando nella didattica con docenti universitari di chiara fama, offrono il perfet- to connubio tra conoscenza accademica ed esperienza industriale. Seminari, visite a laboratori, tra cui il laborato- rio di prototipi NavCom del Dipartimento, arricchiscono i mesi di attività curriculari, cui si aggiungono sei mesi di stage. Il programma didattico vie- ne di anno in anno rinnovato per venire incontro alle sem- pre nuove esigenze formati- ve del settore. Per esempio, da 3 anni il Master offre un corso di Labview nell’ambito dell’iniziativa National Aca- demy di NI. Particolare at- tenzione è posta anche su aspetti più pratici come la preparazione e gestione di progetti Europei e ESA/ASI. Il Master comprende le tema- tiche di Osservazione della Terra, nella consapevolezza che il satellite è una compo- nente di sistemi più complessi dove sempre più ha un ruolo centrale l’integrazione delle tre le tre tipiche applicazioni satellitari, quali appunto na- vigazione, comunicazione e osservazione della terra. Le iscrizioni sono aperte fino al 20 dicembre 2013 e le lezioni cominceranno il 27 gennaio 2014. Per maggio- ri informazioni visitare il sito www.masterspazio.uniroma2.it I l Master in Satelliti e Piat- taforme Orbitanti della Sapienza (Master in Space Systems and Services) del Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Aerospaziale nasce per rispondere allo sviluppo di competenze, di relazioni, di esperienze per chi desidera entrare nel mondo dello spazio e delle relative tecnologie. “Tre le ragioni del nostro suc- cesso, sostiene il Direttore del Master Prof. Paolo Gau- denzi: la partnership con le agenzie e le aziende spazia- li, una comunità di docenti di provenienza ed esperien- za internazionale, e metodi innovativi di training quali il concurrent engineering nel- le esperienze di teamwork. Grandi aziende come Tha- les Alenia Space, Selex ES, Telespazio, piccole e medie imprese come TS e le agen- zie spaziali italiana ASI ed europea ESA condividono il nostro progetto ed offrono, ormai da anni, il naturale sbocco per le ambizioni dei nostri studenti”. Il Master valuta ogni anno il percorso delle carriere di coloro che hanno frequenta- to il corso e che si trovano impegnati nei più importan- ti progetti spaziali in fase di sviluppo. Giunto alla sua XII edizione, il Master si presenta rinno- vato nei contenuti e nei pro- grammi, con un nuovo modu- lo dedicato al volo umano, sviluppato dall’Aeronautica Militare Italiana che ha sem- pre sostenuto il percorso di formazione del corso. Lo sviluppo delle competen- ze prodotto dal Master non si limita agli aspetti tecnici e manageriali. Gli studenti sono esposti alle tematiche della innovazione tecnolo- gica e dello sviluppo del business basato sulle tecno- logie e sugli asset spaziali. Un esempio a tale riguardo è la spin-off company, Smart Structures Solutions promos- sa dal gruppo di ricerca del Prof. Gaudenzi (www. smartstru.com). Le iscrizioni al Master sono aperte fino all’11 dicembre 2013 e le lezioni comince- ranno il 13 gennaio 2014, dopo una selezione prevista per il 17 dicembre 2013, informazioni sul sito o pres- so la Segreteria del corso (0644585738). Web: www.mastersatelliti.it Email: segreteriamastersatelliti @uniroma1.it Master in Sistemi Avanzati di Comunicazione e Navigazione Satellitare Integrare comunicazione, navigazione e osservazione della terra via satellite Il coordinatore didattico, Ernestina Cianca, con gli studenti della X Edizione presso ESA-ESRIN di Frascati Prof. Paolo Gaudenzi, Direttore del Master in Satelliti e Piattaforme orbitanti C GS S.p.A. Compagnia Generale per lo Spazio è una delle maggiori società in Italia per lo sviluppo di siste- mi spaziali e opera sul mer- cato aerospaziale da oltre 30 anni. L’azienda, con sede principale a Milano e vari centri di eccellenza in Italia, conta circa 180 dipendenti laureati al 90%. CGS è parte di un cluster d’imprese europee di proprie- tà del gruppo OHB AG e si occupa principalmente della progettazione e della produ- zione di satelliti e carichi uti- li scientifici e di osservazione della terra. CGS opera in un settore de- terminato dalla domanda pubblica: i committenti delle missioni scientifiche e di os- servazione della terra sono, infatti, quasi esclusivamen- te enti pubblici italiani ed europei. “In Europa, il committente di riferimento è l’Agenzia Spa- ziale Europea (ESA) men- tre in Italia, opera l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI). En- trambe le agenzie hanno un lungo “track record” di suc- cessi nel gestire la realizza- zione di complesse missioni satellitari e le attività asso- ciate alla realizzazione della Stazione Spaziale Internazio- nale. Il nostro ruolo industria- le è quello di saper racco- gliere la sfida competitiva e poi realizzare lo sviluppo di sistemi spaziali sempre ai li- miti della frontiera tecnologi- ca”, dichiara Roberto Ace- ti, Amministratore Delegato di CGS. CGS è oggi un’azienda d’in- gegneria in cui i processi di produzione elettronica e mec- canica sono in gran parte esternalizzati, ma dove esi- stono le capacità tecniche e gestionali per progettare, integrare, assemblare e cer- tificare tutta la gamma dei prodotti: l’azienda è respon- sabile sia della gestione com- plessiva del sistema che della realizzazione di alcuni sotto- sistemi, mantenuti all’interno per la loro criticità. Il ruolo di CGS CGS realizza prodotti per clienti istituzionali e attività di ricerca cofinanziata. Le atti- vità industriali che l’azienda conduce sono a forte conte- nuto innovativo e a elevato ri- schio tecnologico. “In molte occasioni, i nostri progetti sono delle sfide sia tecniche sia programmatiche. Infatti, il ruolo di CGS è tipi- camente quello di sistemista, con responsabilità comple- ta della realizzazione della missione, anche quando le richieste riguardano sistemi fortemente sperimentali e, per definizione, cariche di ri- schi.” CGS ha dato molte dimostra- zioni della capacità di vince- re le sfide, non ultima la re- alizzazione della missione AGILE, per conto dell’ASI. AGILE è un satellite per l’os- servazione dei raggi Gam- ma e X, lanciato da CGS nel 2007, che ha recentemente vinto il prestigioso premio in- ternazionale Bruno Rossi per l’eccellenza delle scoperte scientifiche realizzate nel cor- so della missione. “Il nostro approccio volto al mantenimento degli impegni dell’azienda nella realizza- zione della missione, in un contesto in cui la competenza tecnica è data per scontata, è ritenuto particolarmente im- portante dal cliente, ma è al- trettanto faticoso da costruire e da mantenere”. Sfide future Da un paio d’anni, CGS ha deciso di fare un ulteriore sal- to, proiettando maggiormen- te l’impresa verso l’Europa, con l’obiettivo di incrementa- re la collaborazione ed il vo- lume d’affari con l’Agenzia Spaziale Europea. Per quanto riguarda le pro- spettive future, secondo Ro- berto Aceti, sta avvenendo “un progressivo cambiamento radicale nel settore che preve- de una sempre più significa- tiva entrata in campo dell’U- nione Europea nello spazio”. Infatti, sta emergendo una vi- sione molto chiara dell’Unio- ne nell’investire in una serie di filoni strategici come la si- curezza, il controllo dei con- fini, ma anche l’esplorazione planetaria. La spesa prevista dalla UE da qui a 3-4 anni è davvero significativa, nell’or- dine di qualche miliardo di euro all’anno. In questo con- testo, si inquadrano gli svilup- pi dei sistemi GALILEO per la navigazione e COPERNICUS per l’osservazione della terra. “Pur operando in un conte- sto internazionale, per CGS, rimane fondamentale il ruo- lo dell’Agenzia Spaziale Ita- liana, che oltre ad essere il motore delle iniziative ita- liane nello spazio, è lo stru- mento istituzionale che guida le scelte di politica industria- le nazionale, a cui CGS fa riferimento”. CGS, da 30 anni un’eccellenza spaziale in Italia Come si opera in un settore ad alta tecnologia per sviluppare sistemi spaziali sempre al limite della frontiera scientifica In altro: Roberto Aceti, Amministratore Delegato di CGS In basso: AGILE Astrorivelatore Gamma ad Immagini Leggero INFORMAZIONE PROMOZIONALE TECNOLOGIA & AEROSPAZIO - Enti Eccellenti

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Studenti della Scuola di Dottorato Aerospaziale di Padova al lavoro sullo strumento ARCADE, esperimento di rendez-vous, controllo ed ancoraggio autonomi, selezionato dall’Agenzia Spaziale Europea nell’ambito del programma REXUS/BEXUS

Sulla scia di una frut-tuosa e lunga colla-

borazione, l’ASI e la sua omologa francese CNES hanno fi rmato un accor-do per la fornitura dello strumento francese PHE-BUS (Probing Hermean Exosphere by Ultravio-let Spectroscopy) e dello strumento italiano SIMBIO - SYS (Spectrometers and Imagers for MPO BepiCo-lombo Integrated Obser-vatory System), l’insieme degli strumenti ottici per la missione BepiColombo.Prevista per il lancio nel luglio 2016 con razzo Ariane 5, BepiColombo è una missione “Corner-stone” dell’ESA destinata allo studio del pianeta Mercurio, e sarà compo-sta da due moduli orbi-tanti: il Mercury Magneto-spheric Orbiter realizzato da JAXA per studiare il campo magnetico del pia-neta e la magnetosfera, e il Mercury Planetary Orbiter realizzato dall’A-genzia Spaziale Europea (ESA) per analizzare la superfi cie e la composi-zione e l’interno del pia-neta.PHEBUS e SIMBIO - SYS voleranno sul modulo dell’ESA.Nell’ambito di questa mis-sione l’ASI supporta le at-tività scientifi che condotte da vari enti di ricerca e università italiani.

A.S.I.Agenzia Spaziale Italiana

Da tempo l’Università di Pa-dova è trainante nello svi-

luppo della Ricerca Spaziale Italiana: risale al 1991 la na-scita del CISAS, oggi trasfor-mato in Centro di Ateneo, che si fonda sulla tradizione ini-ziata da Giuseppe Colombo, pioniere dello spazio e alla cui memoria il Centro è dedi-cato. Con più di 20 anni di attività alle spalle, il CISAS è riconosciuto a livello mondiale e collabora con le varie agen-zie spaziali, dall’ASI all’ESA e alla NASA.Il Centro promuove, coordi-na e realizza studi e proget-ti aerospaziali in un ambien-te universitario genuinamente multidisciplinare al quale con-corrono competenze di astro-fi sica, geodesia, ingegne-ria meccanica, elettronica e dell’informazione, metodi ma-tematici, medicina, farmacolo-gia e psicologia. L’attività di ricerca e di realiz-zazione di progetti aerospa-ziali è strettamente collegata alla formazione universitaria: il CISAS gestisce infatti la Scuola di Dottorato in Scien-ze Tecnologie e Misure Spa-ziali (STMS) dell’Università di Padova, alla quale afferisco-no i migliori laureati del cor-si di Ingegneria Aerospaziale dell’Ateneo. Gli studenti della scuola sono direttamente coin-volti nei progetti di ricerca in corso di svolgimento, come te-stimoniano i numerosi progetti, proposti dagli studenti, selezio-nati dal programma formativo REXUS/BEXUS dell’Agenzia Spaziale Europea.Numerose sono le partecipa-zioni del CISAS a missioni spa-ziali realizzate in passato, dal coinvolgimento nella Missione

Cassini-Huygens per la realiz-zazione dello strumento di mi-surazione HASI a bordo della sonda Huygens che ha rag-giunto Titano, uno dei satelliti di Saturno, alla partecipazio-ne alle missioni MarsExpress e VenusExpress contribuendo alla realizzazione e collaudo del Planetary Fourier Spectro-meter, alla partecipazione alla Missione Rosetta ideata per lo studio della cometa 67P/Churyumov - Gerasimenko. Nel 2014, Rosetta raggiun-gerà fi nalmente la cometa e

la camera WAC, realizzata al CISAS, ci invierà le imma-gini esclusive del nucleo della cometa, come già avvenne nel 1973 con la cometa di Halley ripresa dalla camera Giotto, ideata e costruita a Padova con la supervisione di Giusep-pe Colombo. Attualmente il progetto di maggior impegno del CISAS è la realizzazione di DREAMS, una “stazione strumentale” concepita per mi-surare i parametri meteorologi-ci in prossimità della superfi cie di Marte durante un periodo in cui si prevede una forte pre-senza di polveri nell’atmosfe-ra. DREAMS sarà montato sul modulo di discesa della mis-sione EXOMARS 2016, che recentemente è stato battezza-to “Schiaparelli” in onore del grande astronomo italiano che nel 1890 pubblicò la prima mappa del Pianeta Rosso. Il CISAS è anche coinvolto nella missione ESA BepiCo-lombo, fi nalizzata all’esplora-zione del pianeta Mercurio, e nella missione Solar Orbiter, che esplorerà il nostro Sole da vicino. A supporto di questi progetti è stato realizzato un simulatore solare, il cui utilizzo

è ora richiesto anche da Istituti e aziende esterne.In campo applicativo, il CISAS è coinvolto nell’impiego coor-dinato dei dati GPS, Glonass e Galileo a servizio del terri-torio in collaborazione con l’International GNSS Service e l’EUREF. Vengono sviluppati sensori innovativi di assetto e di deformazione che impiega-no in modo integrato dati pro-venienti da diverse costellazio-ni di satelliti di navigazione.Il CISAS ha un ruolo premi-nente nel campo delle ricer-che sulla propulsione spaziale avanzata. Ha coordinato un consorzio di 15 partner Euro-pei in un progetto del VII° pro-gramma quadro fi nalizzato allo sviluppo di propulsori al plasma. Nel campo della pro-pulsione a razzo ibrida ha svi-luppato e testato in volo il mo-tore a razzo ibrido più grande mai realizzato in Europa. Le esperienze accumulate dal CISAS nel controllo d’assetto, nella robotica spaziale, nella propulsione ibrida, nei danni da impatto iperveloce e nel-la tecnologia del “satellite al guinzaglio” (ideata dal Prof. Giuseppe Colombo e dall’Ing. Mario Grossi), convergono ora in una serie di studi di fat-tibilità volti alla cattura e alla distruzione dei detriti spazia-li, un tema di grande attuali-tà che vede impegnate tutte le maggiori Agenzie Spaziali.

Ricerca aerospaziale di frontiera all’Ateneo di PadovaMarte, la Cometa e la Propulsione Ibrida nei programmi del Centro patavino di Studi e Attività Spaziali CISAS “G. Colombo”

L’asteroide Lutetia fotografato dalla Camera WAC, realizzata dal CISAS e montata sulla sonda spaziale Rosetta dell’ESA, mentre era in viaggio verso la Cometa 67P/Churyumov - Gerasimenko che raggiungerà nel maggio dell’anno prossimo

Nel settore della ricerca nucleare italiana ha un posto di primo piano il Cirten, Con-

sorzio Interuniversitario per la Ricerca Tecnolo-gica Nucleare istituito nel 1994 da sette ate-nei nazionali, accomunati da corsi di laurea o insegnamenti in Ingegneria Nucleare: i Politec-nici di Milano e Torino e le Università di Bolo-gna, Padova, Palermo, Pisa e Roma I.Il Cirten ha sede attuale presso il Dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale (Dici) dell’Uni-versità di Pisa ed è dedicato, fra l’altro, all’ap-profondimento dei principali temi di ricerca scientifi ca e tecnologica nucleare, per la promozione, l’incentivazione e il coordinamento della parte-cipazione degli atenei allo sviluppo delle conoscenze ed alla loro collaborazione con gli organismi di ricerca e le industrie nazionali e in-ternazionali. Le sue attività riguardano in particolare i settori della tecnologia, del-la sicurezza, della termo fl u-idodinamica, della resistenza strutturale, della radioprotezione, della neutronica, dell’economia degli impianti nucleari a fi ssione e a fusione, le in-stallazioni del ciclo del combustibile, le appli-cazioni industriali e sanitarie delle radiazioni, l’impatto ambientale dei sistemi energetici e la radioprotezione. A ciò va aggiunto l’interesse per la disattivazione delle centrali nucleari e la messa in sicurezza dei materiali radioattivi di risulta”.In quest’ultimo settore a breve sarà indispen-sabile realizzare e gestire anche in Italia un deposito nazionale (che sarà un importante centro di ricerca), non solo per i materiali ra-dioattivi degli impianti nucleari, ma anche per quelli relativi agli impieghi industriali e, soprat-tutto, medico-sanitari usati nella diagnostica e nella radioterapia. Attualmente in Italia non ci sono reattori nucle-

ari di potenza in funzione, mentre ce ne sono quattro in fase di smantellamento, nonché altri reattori sperimentali. “Malgrado l’opposizio-ne manifestatasi nel nostro Paese - spiega il Prof. Giuseppe Forasassi, presidente del Cir-ten - l’energia nucleare è in piena applicazio-ne e sviluppo nel mondo, con circa 450 reat-tori attivi e 60 in fase di realizzazione, tutti utilizzati essenzialmente per la produzione di energia e di materiali per la diagnostica e la radioterapia”.La struttura operativa del Cirten è composta

da gruppi di ricercatori che vengono selezionati per temi specifi ci tra

oltre 150 docenti e ricercato-ri universitari (integrati, ove necessario, da professioni-sti e collaboratori esterni). con fi nanziamenti che arri-vano dall’estero, in primis dalla Comunità Europea, nell’ambito di progetti inter-

nazionali.“Per i programmi ed i fi nan-

ziamenti siamo in concorrenza (cosa non facile, in un Paese sen-

za impianti nucleari di potenza in fun-zione) con gli enti ed i laboratori degli altri Paesi - precisa Forasassi. “L’Italia - continua il professore - ha tuttora un consistente interes-se nella produzione di energia nucleare, per i suoi vantaggi economici e ambientali, come è provato, checché se ne dica, dall’acquisto di energia da tale fonte e dalla partecipazione, anche con comproprietà di impianti, alla sua produzione in altri Paesi europei. Inoltre alcu-ni dei 150 reattori attivi in Europa sono vicini ai nostri confi ni, per cui siamo direttamente in-teressati a qualunque possibile evenienza in questo settore. Pertanto sono ancor più giusti-fi cati gli studi per la sicurezza che il Cirten sviluppa insieme agli altri enti di ricerca na-zionali come l’Enea, l’INFN, il Cnr e la stessa industria nazionale”.

Cirten, alta ricerca tecnologica per consolidare e migliorare il settore dell’ingegneria nucleareOccorre anche creare un deposito nazionale di materiali radioattivi

Lo spazio: una opportunità di carriera internazionale nelle alte tecnologieAlla Sapienza un percorso formativo unico nel suo genere

Il settore spaziale, punto d’incontro naturale tra le

applicazioni scientifi che ed industriali, emblematica sin-tesi delle tecnologie duali (civile-militare) oggi utilizza-bili, richiede una forza lavo-ro preparata ed altamente formata. Il Master il II livel-lo in Sistemi Avanzati di Co-municazione a Navigazione Satellitare, dell’Università di Roma Tor Vergata, diretto dalla Prof. Marina Ruggieri, si presenta come un’effi ca-ce e collaudata (siamo alla XI Edizione) opportunità per sviluppare competenze di immediata spendibilità nelle aziende/enti del settore spa-ziale che, nonostante la crisi, riescono ancora ad assorbi-re risorse umane. Il successo del nostro Master scaturisce dalla stretta collaborazione tra l’Università e le oltre 40 aziende/enti partner, che credono nell’importanza del-la formazione supportandola

con borse di studio a coper-tura dei costi di iscrizione e con la presenza nel corpo docenti di professionisti che, collaborando nella didattica con docenti universitari di chiara fama, offrono il perfet-to connubio tra conoscenza accademica ed esperienza industriale. Seminari, visite a laboratori, tra cui il laborato-

rio di prototipi NavCom del Dipartimento, arricchiscono i mesi di attività curriculari, cui si aggiungono sei mesi di stage. Il programma didattico vie-ne di anno in anno rinnovato per venire incontro alle sem-pre nuove esigenze formati-ve del settore. Per esempio, da 3 anni il Master offre un

corso di Labview nell’ambito dell’iniziativa National Aca-demy di NI. Particolare at-tenzione è posta anche su aspetti più pratici come la preparazione e gestione di progetti Europei e ESA/ASI. Il Master comprende le tema-tiche di Osservazione della Terra, nella consapevolezza che il satellite è una compo-nente di sistemi più complessi dove sempre più ha un ruolo centrale l’integrazione delle tre le tre tipiche applicazioni satellitari, quali appunto na-vigazione, comunicazione e osservazione della terra. Le iscrizioni sono aperte fi no al 20 dicembre 2013 e le lezioni cominceranno il 27 gennaio 2014. Per maggio-ri informazioni visitare il sito www.masterspazio.uniroma2.it

Il Master in Satelliti e Piat-taforme Orbitanti della

Sapienza (Master in Space Systems and Services) del Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Aerospaziale nasce per rispondere allo sviluppo di competenze, di relazioni, di esperienze per chi desidera entrare nel mondo dello spazio e delle relative tecnologie.“Tre le ragioni del nostro suc-cesso, sostiene il Direttore del Master Prof. Paolo Gau-denzi: la partnership con le agenzie e le aziende spazia-li, una comunità di docenti di provenienza ed esperien-za internazionale, e metodi innovativi di training quali il concurrent engineering nel-le esperienze di teamwork. Grandi aziende come Tha-les Alenia Space, Selex ES,

Telespazio, piccole e medie imprese come TS e le agen-zie spaziali italiana ASI ed europea ESA condividono il nostro progetto ed offrono, ormai da anni, il naturale

sbocco per le ambizioni dei nostri studenti”.Il Master valuta ogni anno il percorso delle carriere di coloro che hanno frequenta-to il corso e che si trovano impegnati nei più importan-ti progetti spaziali in fase di sviluppo.Giunto alla sua XII edizione, il Master si presenta rinno-vato nei contenuti e nei pro-grammi, con un nuovo modu-lo dedicato al volo umano, sviluppato dall’Aeronautica Militare Italiana che ha sem-pre sostenuto il percorso di formazione del corso.Lo sviluppo delle competen-ze prodotto dal Master non

si limita agli aspetti tecnici e manageriali. Gli studenti sono esposti alle tematiche della innovazione tecnolo-gica e dello sviluppo del business basato sulle tecno-logie e sugli asset spaziali. Un esempio a tale riguardo è la spin-off company, Smart Structures Solutions promos-sa dal gruppo di ricerca del Prof. Gaudenzi (www.smartstru.com).Le iscrizioni al Master sono aperte fi no all’11 dicembre 2013 e le lezioni comince-ranno il 13 gennaio 2014, dopo una selezione prevista per il 17 dicembre 2013, informazioni sul sito o pres-so la Segreteria del corso (0644585738).Web: www.mastersatelliti.itEmail: [email protected]

Master in Sistemi Avanzati di Comunicazione e Navigazione SatellitareIntegrare comunicazione, navigazione e osservazione della terra via satellite

Il coordinatore didattico, Ernestina Cianca, con gli studenti della X Edizione presso ESA-ESRIN di Frascati

Prof. Paolo Gaudenzi, Direttore del Master in Satelliti e Piattaforme orbitanti

CGS S.p.A. Compagnia Generale per lo Spazio è

una delle maggiori società in Italia per lo sviluppo di siste-mi spaziali e opera sul mer-cato aerospaziale da oltre 30 anni. L’azienda, con sede principale a Milano e vari centri di eccellenza in Italia, conta circa 180 dipendenti laureati al 90%. CGS è parte di un cluster d’imprese europee di proprie-tà del gruppo OHB AG e si occupa principalmente della progettazione e della produ-zione di satelliti e carichi uti-li scientifi ci e di osservazione della terra.CGS opera in un settore de-terminato dalla domanda pubblica: i committenti delle missioni scientifi che e di os-servazione della terra sono, infatti, quasi esclusivamen-te enti pubblici italiani ed europei. “In Europa, il committente di riferimento è l’Agenzia Spa-ziale Europea (ESA) men-tre in Italia, opera l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI). En-trambe le agenzie hanno un lungo “track record” di suc-cessi nel gestire la realizza-zione di complesse missioni satellitari e le attività asso-ciate alla realizzazione della Stazione Spaziale Internazio-nale. Il nostro ruolo industria-le è quello di saper racco-gliere la sfi da competitiva e poi realizzare lo sviluppo di sistemi spaziali sempre ai li-miti della frontiera tecnologi-ca”, dichiara Roberto Ace-ti, Amministratore Delegato di CGS.CGS è oggi un’azienda d’in-gegneria in cui i processi di produzione elettronica e mec-canica sono in gran parte esternalizzati, ma dove esi-stono le capacità tecniche e gestionali per progettare,

integrare, assemblare e cer-tifi care tutta la gamma dei prodotti: l’azienda è respon-sabile sia della gestione com-plessiva del sistema che della realizzazione di alcuni sotto-sistemi, mantenuti all’interno per la loro criticità.

Il ruolo di CGS

CGS realizza prodotti per clienti istituzionali e attività di ricerca cofi nanziata. Le atti-vità industriali che l’azienda conduce sono a forte conte-nuto innovativo e a elevato ri-schio tecnologico.“In molte occasioni, i nostri progetti sono delle sfi de sia tecniche sia programmatiche. Infatti, il ruolo di CGS è tipi-camente quello di sistemista, con responsabilità comple-ta della realizzazione della missione, anche quando le richieste riguardano sistemi fortemente sperimentali e, per defi nizione, cariche di ri-schi.”CGS ha dato molte dimostra-zioni della capacità di vince-re le sfi de, non ultima la re-

alizzazione della missione AGILE, per conto dell’ASI.AGILE è un satellite per l’os-servazione dei raggi Gam-ma e X, lanciato da CGS nel 2007, che ha recentemente vinto il prestigioso premio in-ternazionale Bruno Rossi per l’eccellenza delle scoperte scientifi che realizzate nel cor-so della missione.

“Il nostro approccio volto al mantenimento degli impegni dell’azienda nella realizza-zione della missione, in un contesto in cui la competenza tecnica è data per scontata, è ritenuto particolarmente im-portante dal cliente, ma è al-trettanto faticoso da costruire e da mantenere”.

Sfi de future

Da un paio d’anni, CGS ha deciso di fare un ulteriore sal-to, proiettando maggiormen-te l’impresa verso l’Europa, con l’obiettivo di incrementa-re la collaborazione ed il vo-lume d’affari con l’Agenzia Spaziale Europea.Per quanto riguarda le pro-spettive future, secondo Ro-berto Aceti, sta avvenendo “un progressivo cambiamento radicale nel settore che preve-de una sempre più signifi ca-tiva entrata in campo dell’U-nione Europea nello spazio”. Infatti, sta emergendo una vi-sione molto chiara dell’Unio-ne nell’investire in una serie di fi loni strategici come la si-curezza, il controllo dei con-fi ni, ma anche l’esplorazione planetaria. La spesa prevista dalla UE da qui a 3-4 anni è davvero signifi cativa, nell’or-dine di qualche miliardo di euro all’anno. In questo con-testo, si inquadrano gli svilup-pi dei sistemi GALILEO per la navigazione e COPERNICUS per l’osservazione della terra. “Pur operando in un conte-sto internazionale, per CGS, rimane fondamentale il ruo-lo dell’Agenzia Spaziale Ita-liana, che oltre ad essere il motore delle iniziative ita-liane nello spazio, è lo stru-mento istituzionale che guida le scelte di politica industria-le nazionale, a cui CGS fa riferimento”.

CGS, da 30 anni un’eccellenza spaziale in ItaliaCome si opera in un settore ad alta tecnologia per sviluppare sistemi spaziali sempre al limite della frontiera scientifi ca

In altro: Roberto Aceti, Amministratore Delegato di CGSIn basso: AGILE Astrorivelatore Gamma ad Immagini Leggero

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