Informativa al pubblico - confidi.net · Confidi.net opera attraverso un modello di governance...

39
Informativa al pubblico III Pilastro – Basilea 3 31 dicembre 2016 Confidi.net Soc. Coop. AI SENSI DELLE DISPOSIZIONI DI VIGILANZA PER GLI INTERMEDIARI FINANZIARI ISCRITTI ALL’ALBO UNICO EX ART. 106 TUB (CIRC. N. 288 DEL 3 APRILE 2015) Rimini, 8 giugno 2017

Transcript of Informativa al pubblico - confidi.net · Confidi.net opera attraverso un modello di governance...

Page 1: Informativa al pubblico - confidi.net · Confidi.net opera attraverso un modello di governance tradizionale, descritto nella Relazione sulla Struttura Organizzativa. Le finalità

Informativa al pubblico III Pilastro – Basilea 3

31 dicembre 2016

Confidi.net Soc. Coop.

AI SENSI DELLE DISPOSIZIONI DI VIGILANZA PER GLI INTERMEDIARI FINANZIARI

ISCRITTI ALL’ALBO UNICO EX ART. 106 TUB (CIRC. N. 288 DEL 3 APRILE 2015)

Rimini, 8 giugno 2017

Page 2: Informativa al pubblico - confidi.net · Confidi.net opera attraverso un modello di governance tradizionale, descritto nella Relazione sulla Struttura Organizzativa. Le finalità

Informativa al pubblico – III Pilastro

2/39

INDICE

PREMESSA ................................................................................................................................................................................................................................... 3

OBIETTIVI E POLITICHE DI GESTIONE DEL RISCHIO – ART. 435 CRR .......................................................................................................................... 5

AMBITO DI APPLICAZIONE – ART. 436 CRR ...................................................................................................................................................................... 17

FONDI PROPRI – ART. 437 CRR ............................................................................................................................................................................................. 18

REQUISITI DI CAPITALE – ART. 438 CRR ............................................................................................................................................................................ 22

RETTIFICHE DI VALORE SU CREDITI – ART. 442 CRR .................................................................................................................................................... 25

USO DELLE ECAI – ART. 444 CRR ........................................................................................................................................................................................ 29

ESPOSIZIONE IN STRUMENTI DI CAPITALE NON INCLUSE NEL PORTAFOGLIO DI NEGOZIAZIONE – ART. 447 CRR .................................. 31

ESPOSIZIONE AL RISCHIO DI TASSO DI INTERESSE SU POSIZIONI NON INCLUSE NEL PORTAFOGLIO DI NEGOZIAZIONE – ART. 448

CRR 33

ESPOSIZIONE IN POSIZIONI VERSO LA CARTOLARIZZAZIONE – ART. 449 CRR .................................................................................................... 35

LEVA FINANZIARIA – ART. 451 CRR .................................................................................................................................................................................... 36

TECNICHE DI ATTENUAZIONE DEL RISCHIO DI CREDITO – ART. 453 CRR ............................................................................................................... 38

DICHIARAZIONE AI SENSI DELL’ART. 435, LETT.E) ED F) DEL REGOLAMENTO UE N. 575/2013 ........................................................................ 39

Page 3: Informativa al pubblico - confidi.net · Confidi.net opera attraverso un modello di governance tradizionale, descritto nella Relazione sulla Struttura Organizzativa. Le finalità

Informativa al pubblico – III Pilastro

3/39

PREMESSA

Il primo gennaio 2014 è entrata in vigore la nuova disciplina prudenziale per le banche e per le imprese di

investimento contenuta nel Regolamento (UE) n. 575/2013 (Capital Requirements Regulation, c.d. CRR,

contenente riferimenti direttamente applicabili all’interno di ciascuno stato membro) che ha trasposto

nell’ordinamento dell’Unione Europea gli standard definiti del Comitato di Basilea per la Vigilanza Bancaria (il

c.d. framework di Basilea 3). Il CRR è integrato da norme tecniche di regolamentazione o attuazione approvate

dalla Commissione Europea su proposta delle autorità europee di supervisione (norme di secondo livello),

nonché dalle disposizioni emanate dalle autorità nazionali e dagli stati membri per il recepimento della

disciplina comunitaria. A tale riguardo, con la pubblicazione della Circ. 288/2015 - Banca d’Italia - “Disposizioni

di Vigilanza per gli intermediari finanziari”, sono state indicate le modalità attuative della disciplina contenuta

nel CRR, delineando un quadro normativo in materia di vigilanza prudenziale integrato con le disposizioni

comunitarie di diretta applicazione.

Confidi Punto Net Soc. Coop. (d’ora innanzi “Confidi.net” o “il Confidi”), in qualità di intermediario finanziario

vigilato iscritto all’Albo Unico ex art. 106 TUB dal 5 agosto 2016, è pertanto tenuto a formalizzare quanto

richiesto dalle disposizioni di vigilanza al fine di assicurare il rispetto dei requisiti di informativa, valutandone

l’adeguatezza anche in termini di modalità e frequenza della diffusione.

La nuova normativa si basa, in linea con il passato, su tre Pilastri:

a) il primo pilastro attribuisce rilevanza alla misurazione dei rischi e del patrimonio, prevedendo il

rispetto di requisiti patrimoniali per fronteggiare le principali tipologie di rischio dell’attività bancaria e

finanziaria (di credito, di mercato e operativo).

b) il secondo pilastro richiede agli intermediari di dotarsi di una strategia e di un processo di controllo

dell’adeguatezza patrimoniale (cosiddetto “Internal Capital Adequacy Assessment Process” - ICAAP), in

via attuale e prospettica e in ipotesi di “stress”, a fronte di tutti i rischi rilevanti per l’attività (credito,

di mercato, operativo, di concentrazione, di tasso di interesse, di liquidità ecc.) e di un robusto sistema

organizzativo, di governo societario e dei controlli interni.

c) il terzo pilastro prevede specifici obblighi di informativa al pubblico riguardanti l’adeguatezza

patrimoniale, l’esposizione ai rischi e le caratteristiche generali dei relativi sistemi di gestione,

misurazione e controllo.

Per ciò che attiene, in particolare, all’informativa al pubblico, la materia è disciplinata direttamente dal

Regolamento (UE) n. 575/2013, Parte Otto e Parte Dieci, Titolo I, Capo 3.

L’EBA ha, inoltre, emanato degli orientamenti e linee guida con riferimento:

alle modalità di applicazione da parte degli enti dei criteri di esclusività e riservatezza in ordine agli

obblighi di informativa;

alla valutazione della necessità di pubblicare con maggiore frequenza l’informativa al pubblico;

al contenuto dell’informativa avente ad oggetto le attività vincolate e non vincolate.

I citati riferimenti sono integrati dal Titolo IV, Capitolo 13, Sezione 1 della Circolare 288/2015 della Banca

d’Italia.

Il presente documento, denominato “Informativa al pubblico – III Pilastro – 31 dicembre 2016”, è stato redatto

dal Confidi su base individuale. Il documento è reso disponibile annualmente, congiuntamente ai documenti di

bilancio, mediante pubblicazione sul sito internet www.confidi.net nella sezione azienda/informativa III

pilastro, come richiesto dalla normativa di riferimento.

Page 4: Informativa al pubblico - confidi.net · Confidi.net opera attraverso un modello di governance tradizionale, descritto nella Relazione sulla Struttura Organizzativa. Le finalità

Informativa al pubblico – III Pilastro

4/39

In proposito si fa presente che il documento riprende stralci di informativa già riportata nel Bilancio 2016

(documento sottoposto a revisione legale dei conti ex artt. 14 e 16 D.Lgs. 39/2010 da parte della società PKF

Italia S.p.A.).

Infine, si precisa che non essendo utilizzati da Confidi.net metodi interni per il calcolo dei requisiti patrimoniali,

al presente documento non si applicano gli art. 452, 454 e 455 del Regolamento (UE) n. 575/2013.

Page 5: Informativa al pubblico - confidi.net · Confidi.net opera attraverso un modello di governance tradizionale, descritto nella Relazione sulla Struttura Organizzativa. Le finalità

Informativa al pubblico – III Pilastro

5/39

TAVOLA 1

OBIETTIVI E POLITICHE DI GESTIONE DEL RISCHIO – ART. 435 CRR

Il modello di governo dei rischi, ovvero l’insieme dei dispositivi di governo societario e dei meccanismi di

gestione e controllo finalizzati a fronteggiare i rischi cui è esposto il Confidi, si inserisce nel più ampio quadro

del Sistema dei Controlli Interni aziendale, definito in coerenza con le nuove disposizioni di vigilanza

prudenziale per gli intermediari finanziari emanate con la Circolare della Banca d’Italia n. 288/2015.

Tali disposizioni, pur ponendosi in linea di continuità con la cornice normativa e regolamentare precedente,

hanno introdotto rilevanti novità che hanno impegnato il Confidi – e ancora in prospettiva – a una serie di

articolati interventi sull’organizzazione, sui processi, sui dispositivi interni aziendali.

Il principio ispiratore delle scelte aziendali in materia si basa su un assunto fondamentale, ovvero la

consapevolezza che un efficace sistema dei controlli costituisca la condizione essenziale per il perseguimento

degli obiettivi aziendali e che gli assetti organizzativi e i processi debbano costantemente risultare atti a

supportare la realizzazione degli interessi dell’impresa contribuendo, al contempo, ad assicurare condizioni di

sana e prudente gestione e stabilità aziendale. Funzioni di controllo autorevoli e adeguate contribuiscono,

infatti, a guidare gli organi di vertice verso scelte strategiche coerenti con il quadro normativo e con le

potenzialità aziendali, agevolano lo sviluppo di una cultura aziendale orientata alla correttezza dei

comportamenti e all’affidabilità operativa, permettono di accrescere la fiducia degli operatori e dei clienti.

Nel corso degli anni il Confidi ha rafforzato l’integrazione tra la Pianificazione Strategica e il Controllo dei Rischi,

sia per un naturale percorso di crescita professionale che per le novità normative. Tale integrazione, in

continua evoluzione, è attualmente strutturata nel seguente modo:

Definizione del Piano Strategico triennale e, in particolare, delle linee generali sul tema della

gestione dei rischi;

Adeguamento del Piano strategico con un orizzonte “mobile” su tre anni e predisposizione del Piano

di Sviluppo Commerciale;

Definizione annuale delle politiche di rischio nel documento Policy del Credito approvato in

concomitanza del Budget annuale.

E’ inoltre intenzione del Consiglio di Amministrazione continuare il progetto di formalizzazione del Risk Appetite

Framework (RAF) al fine di prevedere un sistema di indicatori e un approccio integrato alla gestione dei rischi

che consentano una completa rispondenza degli obiettivi di rischio con gli obbiettivi strategici e commerciali

prefissati.

L’implementazione del RAF viene assicurata attraverso l’interazione fra la funzione di Risk Management e

l’ufficio Pianificazione e Organizzazione, a seguito dello svolgimento dei processi di pertinenza.

Con riferimento ai rischi quantificabili, la declinazione degli elementi costituenti il RAF continuerà ad essere

impostata facendo riferimento alle medesime metodologie di misurazione dei rischi utilizzate ai fini della

valutazione aziendale dell’adeguatezza patrimoniale (ICAAP). Per ogni parametro identificato sono definiti:

- il livello di risk appetite, ovvero il livello di rischio che Confidi.net intende assumere per il

perseguimento dei propri obiettivi strategici;

- il livello di risk tolerance, ovvero la devianza massima dal risk appetite consentita;

- il livello di risk capacity, ovvero il massimo livello di rischio che il Confidi è tecnicamente in grado di

assumere senza violare i requisiti regolamentari o altri vincoli imposti dall’Autorità di Vigilanza.

Page 6: Informativa al pubblico - confidi.net · Confidi.net opera attraverso un modello di governance tradizionale, descritto nella Relazione sulla Struttura Organizzativa. Le finalità

Informativa al pubblico – III Pilastro

6/39

La definizione del percorso nell’orizzonte strategico avviene in coerenza con la definizione di un livello di

propensione al rischio che, sulla base del principio di una sana e prudente gestione, garantisce la necessaria

stabilità economico-finanziaria, il mantenimento di un elevato standing di mercato, nonché, più in generale, il

raggiungimento degli obiettivi strategici sulla base di una allocazione del capitale maggiormente efficiente.

A tal proposito coerentemente con le vigenti disposizioni di vigilanza prudenziale, Confidi.net è dotato di un

processo per la determinazione del capitale complessivo – in termini attuali e prospettici – al fine di

fronteggiare tutti i rischi rilevanti cui è o potrebbe essere esposto in base alla propria operatività (ICAAP -

Internal Capital Adequacy Assessment Process).

Confidi.net opera attraverso un modello di governance tradizionale, descritto nella Relazione sulla Struttura

Organizzativa. Le finalità e le attività sviluppate da ciascuna unità organizzativa, nonché le modalità di

coordinamento e di integrazione tra i diversi attori coinvolti nei processi di controllo sono disciplinate dai

regolamenti aziendali.

In quest’ambito, si distinguono i controlli di primo, di secondo e di terzo livello.

I controlli di linea o di primo livello, sono diretti ad assicurare il corretto svolgimento dell’operatività aziendale.

Tali controlli vengono effettuati dalle singole unità operative (controlli di tipo gerarchico, sistematici e a

campione) o incorporati nelle procedure automatizzate ovvero eseguiti nell’ambito dell’attività di back office.

Per l'assolvimento di tale adempimento, gli uffici individuati effettuano i controlli di completezza, contabili ed

operativi previsti da apposite schede che ne definiscono le modalità e la tempistica; le schede compilate e

sottoscritte dai responsabili di ciascun ufficio vengono trasmesse mensilmente alla funzione Risk Management.

I controlli di secondo livello sono demandati a specifici attori che hanno come mission quella di controllare le

attività svolte ed i risultati conseguiti dalle diverse aree operative. In particolare, gli attori individuati, hanno

l’obiettivo di concorrere alla definizione delle metodologie di misurazione del rischio (con riferimento a tutte le

tipologie di rischio), verificare il rispetto dei limiti assegnati alle varie funzioni operative e controllare la

coerenza dell’operatività delle singole unità organizzative di linea con gli obiettivi loro assegnati (funzione Risk

Management e funzione Compliance).

Vi sono, infine, i controlli interni rivolti alla valutazione periodica della funzionalità e completezza del Sistema

dei Controlli Interni (Internal Audit), nonché i controlli esercitati dall’Alta Direzione, dal Collegio Sindacale e

dalla Società di Revisione.

I principali attori coinvolti nel processo d’implementazione e monitoraggio del Sistema di Controlli Interni sono

i seguenti:

• Alta Direzione;

• Collegio Sindacale;

• Internal Audit;

• Risk Management;

• Compliance;

• Società di Revisione.

Ai fini del processo interno di gestione dei rischi, le entità coinvolte sono identificabili negli organi aziendali, cui

è demandato il governo e la responsabilità del macroprocesso, e nelle funzioni aziendali di Confidi.net con ruoli

operativi e di controllo. Di seguito sono esposte le competenze in capo a ciascun organo, funzione in

Confidi.net, ai fini del processo interno di gestione dei rischi.

Organi aziendali

Il Consiglio di Amministrazione (di seguito anche “CdA”), organo con funzione di supervisione strategica, è

responsabile nell’ambito della Governance dei rischi dell’approvazione, in ultima istanza, del Regolamento del

Page 7: Informativa al pubblico - confidi.net · Confidi.net opera attraverso un modello di governance tradizionale, descritto nella Relazione sulla Struttura Organizzativa. Le finalità

Informativa al pubblico – III Pilastro

7/39

Processo ICAAP. In particolare il CdA: individua gli orientamenti strategici e le politiche di gestione del rischio,

provvedendo al loro riesame periodico al fine di assicurarne l’efficacia nel tempo; verifica che l’assetto delle

funzioni di controllo dei rischi sia adeguato alla complessità operativa, dimensionale e organizzativa e coerente

con gli indirizzi strategici; garantisce che la funzionalità, l’efficienza e l’efficacia del sistema di gestione e

controllo dei rischi siano periodicamente verificate e che i risultati di tali verifiche siano portati a conoscenza

del medesimo organo di supervisione; con riferimento al Processo ICAAP, definisce e approva le linee generali

del processo, ne assicura l’adeguamento tempestivo in relazione a modifiche significative delle linee

strategiche, dell’assetto organizzativo, del contesto operativo di riferimento e promuove il pieno utilizzo delle

risultanze dell’ICAAP a fini strategici e nelle decisioni d’impresa.

Il Collegio Sindacale vigila sulla completezza, adeguatezza, funzionalità e affidabilità del Sistema dei Controlli

Interni; vigila sulla rispondenza del Processo ICAAP ai requisiti stabiliti dalla normativa. Per lo svolgimento delle

proprie funzioni il Collegio Sindacale si avvale delle evidenze e delle segnalazioni delle funzioni di controllo

(Internal Audit, Compliance, Risk Management e Antiriciclaggio).

Il Direttore Generale dà attuazione al Processo ICAAP curando che lo stesso sia rispondente agli indirizzi

strategici, che soddisfi i requisiti di contenuto richiesti dalla normativa e che sia adeguatamente formalizzato,

documentato, conosciuto e condiviso dalla struttura interna. Si avvale per tali finalità del Responsabile della

funzione Risk Management e, per il tramite del medesimo, supervisiona le attività svolte e la gestione del

Processo, acquisisce e valuta la documentazione relativa al Processo ICAAP.

Funzioni di controllo

La funzione di Risk Management è distinta da quelle produttive e concorre alla definizione delle politiche di

governo dei rischi e del processo di gestione degli stessi intesa come identificazione, misurazione, valutazione,

monitoraggio, segnalazione e attenuazione dei rischi aziendali; ha libero accesso a tutte le informazioni che

siano funzionali al raggiungimento degli obiettivi. I principali compiti della funzione Risk Management:

collabora alla definizione delle politiche e del processo di gestione del rischio e delle relative procedure e

modalità di rilevazione e controllo; presiede al funzionamento del sistema di misurazione e controllo dei rischi

e ne verifica il rispetto da parte del Confidi; in tale contesto sviluppa e applica indicatori in grado di evidenziare

situazioni di anomalia e inefficacia dei sistemi di misurazione e controllo dei rischi; monitora costantemente

l’evoluzione dei rischi aziendali e il rispetto dei limiti operativi all’assunzione delle varie tipologie di rischio;

analizza i rischi dei nuovi prodotti e servizi e di quelli derivanti dall’ingresso in nuovi segmenti operativi e di

mercato; verifica l’adeguatezza e l’efficacia delle misure prese per rimediare alle carenze riscontrate nel

sistema di controllo dei rischi. Inoltre, la funzione Risk Management è responsabile dell’individuazione,

valutazione o misurazione e reportistica dei principali rischi aziendali.

La funzione Internal Audit identifica eventuali violazioni della regolamentazione e delle procedure, verifica e

controlla la complessiva gestione dei rischi ed il corretto funzionamento del Sistema dei Controlli Interni. In

qualità di funzione di controllo, l’Internal Audit ha il compito di eseguire la revisione annua dell’intero Processo

ICAAP. La funzione Internal Audit ha la responsabilità di assicurare il costante rispetto dei profili di affidabilità

dei processi aziendali. I principali compiti della funzione riguardano: la verifica dell’adeguatezza dell’assetto

organizzativo aziendale e del Sistema dei Controlli Interni; il controllo sull'affidabilità dei sistemi informativi,

inclusi i sistemi di elaborazione automatica dei dati e dei sistemi di rilevazione contabile; la verifica del rispetto

nei diversi settori operativi dei limiti previsti dai meccanismi di delega nonché del pieno e corretto utilizzo delle

informazioni disponibili nelle diverse attività; l’effettuazione di test periodici sul funzionamento delle

procedure operative e di controllo interno; la verifica della rimozione delle anomalie riscontrate nell'operatività

e nel funzionamento dei controlli; l’accertamento su specifiche irregolarità, ove richiesto dagli organi aziendali

o di supervisione strategica.

Page 8: Informativa al pubblico - confidi.net · Confidi.net opera attraverso un modello di governance tradizionale, descritto nella Relazione sulla Struttura Organizzativa. Le finalità

Informativa al pubblico – III Pilastro

8/39

La funzione Compliance collabora all’individuazione e valutazione del rischio di non conformità alle norme. La

funzione Compliance identifica nel continuo le norme applicabili al Confidi e alle attività da esso prestate ne

misura/valuta l’impatto sui processi e sulle procedure aziendali. Con riferimento alla gestione ed al controllo

dei rischi, la Compliance: supervisiona i documenti di governance (deleghe, verbali, depositi, ecc.); propone

modifiche organizzative e procedurali volte ad assicurare l’adeguato presidio dei rischi di non conformità alla

norme.

La funzione Antiriciclaggio ha lo scopo di prevenire e contrastare operazioni di riciclaggio e di finanziamento del

terrorismo. La funzione, in particolare, si occupa di: verificare l’efficacia della struttura organizzativa e

l’adeguatezza del sistema dei controlli interni volto ad assicurare il rispetto della normativa in materia di

adeguata verifica della clientela, registrazione, rilevazione e segnalazione delle operazioni sospette; verificare

l’idoneità di tali controlli interni proponendo le eventuali modifiche necessarie a garantire un adeguato sistema

di presidio dei rischi; verificare l’affidabilità del sistema informativo che alimenta l’Archivio Unico Informatico.

MAPPA DEI RISCHI

Nel rispetto della regolamentazione applicabile Confidi.net identifica i rischi ai quali è o potrebbe

essere prospetticamente esposto. L’identificazione è svolta in modo analitico tenendo conto:

• del contesto normativo di riferimento, nonché del modello di business e operativo;

• delle specificità derivanti dalla propria natura cooperativa;

• dei profili dimensionali e delle specificità organizzative;

• degli obiettivi strategici definiti dal Consiglio di Amministrazione.

Sulla base di quanto emerge dalle analisi svolte, viene approfondita l’effettiva rilevanza ed esposizione specifica

per Confidi.net. Di seguito la mappa dei rischi:

CATEGORIA TIPOLOGIA DI RISCHIO RILEVANZA OPERATIVA

RILEVANZA PER ESPOSIZIONE

RISCHI DI I PILASTRO

Misurazione Quantitativa

Rischio di credito A A

Rischio di mercato B B

Rischio operativo M M

RISCHI DI II PILASTRO

Misurazione Quantitativa

Rischio di concentrazione M M

Rischio tasso di Interesse B B

Rischio residuo M M

Rischio di liquidità B B

ALTRI RISCHI

Valutazione Qualitativa

Rischio da cartolarizzazione NA NA

Rischio strategico B B

Page 9: Informativa al pubblico - confidi.net · Confidi.net opera attraverso un modello di governance tradizionale, descritto nella Relazione sulla Struttura Organizzativa. Le finalità

Informativa al pubblico – III Pilastro

9/39

Rischio reputazionale B B

Rischio paese NA NA

Rischio di trasferimento NA NA

Rischio base NA NA

Rischio di leva finanziaria eccessiva

NA NA

Legenda

A = Alta

M = Media

B = Bassa

NA = Trascurabile o non applicabile rispetto all’attuale operatività del Confidi

In generale, i criteri per l’attribuzione del grado di rilevanza si basano sull’analisi congiunta delle seguenti

componenti:

• l’esposizione attuale o prospettica ai rischi, intesa come effetto che la manifestazione degli stessi

potrebbe determinare in termini economici, patrimoniali, finanziari o sanzionatori;

• la probabilità di manifestazione dei rischi, tenuto conto sia di fattori interni, sia di fattori esterni

riconducibili all’evoluzione del contesto in cui opera Confidi.net;

• le tecniche di attenuazione del rischio adottate, ossia gli strumenti, le garanzie, le procedure volte a

contenere gli effetti negativi derivanti dalla manifestazione dei rischi.

I rischi sono divisi in due categorie: i rischi misurabili e non misurabili. Sono considerati rischi misurabili quei

rischi per i quali l’intermediario adotta specifiche metodologie di quantificazione del relativo capitale assorbito.

Le stesse sono utilizzate al fine di determinare l’esposizione ed il relativo capitale interno riferibile a ciascun

rischio. I rischi non misurabili rientrano tra i rischi rilevanti; tuttavia, per loro natura, lo sviluppo di appropriate

metodologie e la conseguente determinazione del capitale interno appare difficile. A fronte di tali rischi

l’intermediario predispone ugualmente adeguati sistemi di controllo e di attenuazione.

Più nello specifico, con riferimento a ciascuno dei rischi rilevanti individuati vengono di seguito riportati la

definizione adottata e le principali informazioni relative alla governance del rischio, agli strumenti e

metodologie a presidio della misurazione/valutazione e gestione del rischio, alle strutture responsabili della

gestione.

RISCHIO DI CREDITO

Il rischio di credito rappresenta il rischio di subire perdite inattese, o riduzione di valore o di utili, dovuto

all’inadempienza o ad una modificazione del merito creditizio delle controparti garantite che determini una

variazione del valore dell’esposizione. Comprende il rischio di controparte, ossia il rischio che la controparte di

una transazione, avente ad oggetto determinati strumenti finanziari, risulti inadempiente prima del

regolamento definitivo dei flussi finanziari di un’operazione.

L’assunzione del rischio di credito rappresenta il core business dei consorzi di garanzia collettiva. I principali

fattori che possono incidere su tale rischio sono la natura della garanzia e naturalmente la probabilità di

Page 10: Informativa al pubblico - confidi.net · Confidi.net opera attraverso un modello di governance tradizionale, descritto nella Relazione sulla Struttura Organizzativa. Le finalità

Informativa al pubblico – III Pilastro

10/39

inadempienza/insolvenza dei soggetti affidati. Le trasformazioni dell’assetto organizzativo di Confidi.net sono

state effettuate nella direzione di consolidare l’attività di rilascio garanzie in un’ottica di consapevole e

prudente gestione di tale rischio.

L’assetto organizzativo della Società è stato definito prestando la massima attenzione a garantire, da un lato

competenze adeguate e flessibilità, dall’altro separatezza di ruoli e responsabilità.

Oggi i dipendenti impegnati nel processo del credito (istruttoria e post delibera) sono suddivisi in 3 uffici:

l’ufficio fidi (addetti al controllo documentale, all’analisi, valutazione e perfezionamento delle pratiche),

l’ufficio controgaranzie e contributi e l’ufficio monitoraggio e gestione credito anomalo (monitora le posizioni

creditizie che rilevano anomalie andamentali al fine di poter valutare il grado di rischio, determinare la corretta

classificazione ed effettuare le conseguenti rettifiche di valore).

La struttura delle deleghe è la seguente:

ORGANO DELIBERANTE MASSIMALE DI IMPORTO GARANTITO COMPLESSIVO

Responsabile Area Fidi Fino a € 50.000

Comitato Tecnico Deliberativo Fino a € 500.000

Consiglio di Amministrazione Fino al limite di legge

Per limitare i rischi connessi allo svolgimento della propria attività, Confidi.net adotta tecniche e procedure fra

loro interconnesse. L’utilizzo di questi strumenti consente di prevenire, o in alcuni casi contenere, i rischi con

impatti potenziali sui risultati di business e sugli obiettivi patrimoniali.

Data la centralità dell’attività di erogazione delle garanzie, il Confidi adotta attente politiche di rilascio della

garanzia, attuando specifici criteri di valutazione del merito creditizio, basati sull’analisi dei bilanci, degli indici

economici, finanziari e patrimoniali. Le convenzioni sottoscritte con il sistema bancario prevedono adeguati

flussi informativi mensili, tesi ad assicurare una corretta stima dei finanziamenti e dei rischi in essere

(erogazioni del credito, ritardi o inadempienze probabili, passaggi a sofferenza, estinzioni). Tali report

permettono di valutare separatamente le pratiche deteriorate e le pratiche in bonis. Per quanto attiene la

determinazione e il monitoraggio del rischio di credito, è importante sottolineare che essa si basa sulla

individuazione di classi di pratiche omogenee per rischiosità e sulla previsione della percentuale di perdita

associata ad ogni classe.

Fra gli strumenti di controllo ed attenuazione del rischio di credito che Confidi.net utilizza quotidianamente

risulta presente la verifica dei dati economico-finanziari delle aziende richiedenti il servizio di garanzia

attraverso l’interrogazione della banca dati CRIF Spa. Attraverso questa funzione, gli addetti impegnati

nell’Area Fidi possono entrare in possesso di elementi utili alla valutazione dell’associato e conoscere in tempi

rapidi le reali esposizioni verso il sistema bancario. I risultati concorrono a determinare il giudizio finale

rilasciato dal Comitato Tecnico Deliberativo o dal Consiglio di Amministrazione.

Nel suo assetto organizzativo Confidi.net dispone della funzione Risk Management istituita con lo scopo di

monitorare efficacemente i rischi connessi all’attività fra cui, in particolar modo, il rischio di credito. Tale

controllo permette di tenere costantemente aggiornati i dati della principale fonte di assorbimento del

capitale, di individuare le aree sulle quali poter intervenire e di pianificare azioni correttive finalizzate al

contenimento del rischio stesso.

Per perseguire una sana e prudente gestione Confidi.net si avvale dei controlli di linea affidati alle aree

operative e distinti tra informatici e gerarchici. I controlli informatici consentono un monitoraggio continuo

nell’acquisizione delle garanzie, ponendo limiti operativi (a titolo esemplificativo, controlli automatici sui limiti

di autonomia di delibera definiti dal Consiglio di Amministrazione per gli organi delegati). Tali controlli sono

Page 11: Informativa al pubblico - confidi.net · Confidi.net opera attraverso un modello di governance tradizionale, descritto nella Relazione sulla Struttura Organizzativa. Le finalità

Informativa al pubblico – III Pilastro

11/39

suggeriti dai referenti delle singole Aree e Funzioni e, sulla base delle risultanze delle delibere del Consiglio di

Amministrazione, implementati nella procedura informatica in collaborazione con l’Uff. Servizi Accentrati. Tali

limiti procedurali vengono testati, aggiornati al fine di assicurare un sistema più sicuro. I controlli di linea

gerarchici, invece, vengono effettuati da ciascun ufficio secondo le disposizioni del Regolamento del Sistema

dei Controlli Interni. In particolare, ciascun ufficio effettua e attesta mensilmente di aver svolto i controlli

previsti dal suddetto Regolamento aziendale.

RISCHIO DI MERCATO

La misurazione del rischio di mercato e del rischio di cambio è richiesta agli intermediari che abbiano un

portafoglio di negoziazione di vigilanza o un’operatività in cambi significativa; il rischio di cambio deriva da

avverse variazioni dei corsi delle divise estere su tutte le posizioni detenute dall’intermediario

indipendentemente dal portafoglio di allocazione. Il requisito patrimoniale è volto a fronteggiare le perdite che

possono derivare dall’operatività sui mercati riguardanti gli strumenti finanziari, le valute e le merci.

Confidi.net detiene unicamente un portafoglio AFS nel quale classifica:

- i titoli di stato e obbligazionari bancari direttamente gestiti;

- i titoli e fondi acquistati da OICR.

RISCHIO OPERATIVO

Il rischio operativo esprime il rischio di perdite derivanti dall’inadeguatezza o dalla disfunzione di procedure,

risorse umane e sistemi interni, oppure da eventi esogeni. Assieme al rischio di credito e al rischio di cambio

completa i rischi di primo pilastro rilevati da Confidi.net nello svolgimento della propria attività.

Ai fini del calcolo del requisito patrimoniale a fronte del rischio operativo, il Confidi adotta il metodo base

previsto dall’art. 315 (e seguenti) del CRR 575/2013.

Il rischio operativo riguarda il rischio di subire perdite per l’inadeguatezza o la disfunzione di procedure, risorse

umane e sistemi interni, o eventi esterni; in particolare, rientrano in tale tipologia le perdite derivanti da frodi,

errori umani, interruzioni dell’operatività, indisponibilità dei sistemi, inadempienze contrattuali. In tale

contesto, il rischio operativo è presidiato dalle funzioni di controllo della Società (Internal Audit, Risk

Management, Compliance e Antiriciclaggio), dai controlli automatici del sistema informativo e da procedure

documentate sui processi rilevanti della Società.

Confidi.net ha inoltre attivato una serie di azioni preventive finalizzate alla riduzione dell’esposizione al rischio

operativo. In particolare:

• adozione di regolamenti interni e loro condivisione con tutto il personale;

• separazione dei ruoli fra le funzioni di controllo e quelle operative;

• controllo delle autenticazioni e degli accessi al sistema gestionale;

• costante formazione del personale dipendente.

Al fine di non incorrere in errori derivanti da una cattiva distribuzione delle mansioni, il Confidi adotta da

tempo una politica di ripartizione delle principali attività su più operatori. Confidi.net dispone di un

Regolamento IT e Continuità Operativa nel quale sono formalizzati gli aspetti inerenti le procedure

informatiche e il loro utilizzo.

Confidi.net dispone di adeguati presidi, opportunamente formalizzati, volti a garantire:

• la sicurezza fisica e logica dell’hardware e del software, prevedendo procedure di back-up e disaster

recovery;

Page 12: Informativa al pubblico - confidi.net · Confidi.net opera attraverso un modello di governance tradizionale, descritto nella Relazione sulla Struttura Organizzativa. Le finalità

Informativa al pubblico – III Pilastro

12/39

• l’individuazione dei soggetti autorizzati ad accedere ai sistemi e le relative abilitazioni;

• la possibilità di risalire agli autori degli inserimenti o delle modifiche dei dati e di ricostruire la serie

storica dei dati modificati.

RISCHIO DI CONCENTRAZIONE

Il rischio di concentrazione è il rischio derivante da esposizioni verso controparti, gruppi di controparti

connesse e controparti del medesimo settore economico o che esercitano la stessa attività o appartenenti alla

medesima area geografica.

L’attività caratteristica di Confidi.net di garanzia collettiva dei fidi è destinata ad un target di controparti

rappresentato principalmente da piccole imprese e medie imprese e settorializzata in un’area geografica in

continua espansione. Per questi motivi si è ritenuto opportuno procedere all’analisi del rischio di

concentrazione focalizzandosi sulle esposizioni verso singole controparti (metodo single name).

Per quanto riguarda l’analisi del rischio di concentrazione con metodo single name, si è partiti dal verificare e

constatare che il portafoglio di Confidi.net risulta granulare, in quanto caratterizzato da un elevato numero di

esposizioni di importo medio contenuto e rivolto per oltre il 96% a piccole imprese (retail).

RISCHIO DI TASSO DI INTERESSE DEL PORTAFOGLIO BANCARIO

Per quanto riguarda il rischio di tasso di interesse – portafoglio bancario, si rinvia all’informativa qualitativa

della Tavola_8 – Esposizione al rischio di tasso di interesse.

RISCHIO RESIDUO

E’ il rischio che le tecniche riconosciute per l’attenuazione del rischio di credito utilizzate dal Confidi risultino

meno efficaci del previsto, generando nelle esposizioni garantite perdite superiori a quelle coperte dai

corrispondenti requisiti patrimoniali calcolati secondo la metodologia standardizzata di misurazione del rischio

di credito.

Per fornire un’indicazione quantitativa degli strumenti di attenuazione del rischio di credito (CRM) sulla

riduzione del requisito patrimoniale, il Confidi adotta una metodologia di calcolo che consiste nel creare uno

scenario alternativo nel quale si neutralizza l’effetto delle esposizioni controgarantite ridistribuendole

all’interno delle classi regolamentari di attività e per tipologia di esposizione. Il risultato ottenuto viene

confrontato con la situazione del rischio di credito effettivo, ovvero la situazione che considera efficaci le

tecniche di CRM; l’eccedenza rispetto al rischio di credito effettivo costituisce il capitale interno a fronte del

rischio residuo. L’unica forma di CRM considerata da Confidi.net per il calcolo del rischio è la controgaranzia

fornita dal Medio Credito Centrale.

Ai fini di mitigare il rischio residuo, fra le più significative azioni adottate, Confidi.net ha predisposto all’interno

della sua struttura organizzativa un apposito Ufficio Controgaranzie e Contributi con il compito di verificare, fra

le altre attività, il rispetto dei requisiti di eleggibilità delle potenziali nuove esposizioni e di efficacia delle

esposizioni già controgarantite.

RISCHIO DI LIQUIDITÀ

Il rischio di liquidità si manifesta nell’impossibilità di adempiere ai propri impegni di pagamento a causa

dell’incapacità di reperire fondi o per la presenza di limiti allo smobilizzo delle attività. Il Confidi opera,

Page 13: Informativa al pubblico - confidi.net · Confidi.net opera attraverso un modello di governance tradizionale, descritto nella Relazione sulla Struttura Organizzativa. Le finalità

Informativa al pubblico – III Pilastro

13/39

prevalentemente, attraverso l’erogazione di strumenti che non generano un significativo fabbisogno di

liquidità. Tale caratteristica limita significativamente l’esposizione al rischio in questione.

I fabbisogni di liquidità della Società sono legati principalmente alle possibili escussioni a seguito di crediti

deteriorati ed al finanziamento delle attività operative della struttura organizzativa (stipendi, costi di

funzionamento, etc.).

Il Confidi, al fine di limitare la possibilità di non essere in grado di adempiere alle proprie obbligazioni alla

scadenza, ha volutamente classificato i propri titoli nel portafoglio Available For Sale (AFS). La liquidità in conto

corrente e quella investita in attività finanziarie non ha dunque vincoli di alcun tipo per poter far fronte

prontamente alle esigenze improvvise.

RISCHIO STRATEGICO

In coerenza con la definizione della regolamentazione di vigilanza, il rischio strategico è connesso alla

potenziale riduzione, attuale o prospettica, del capitale o degli utili che può derivare da modifiche delle

condizioni operative, da scelte aziendali errate o da incapacità reattiva dinanzi a situazioni di competitività.

Il rischio strategico rientra fra i rischi che, per loro natura, trovano difficile lo sviluppo di appropriate

metodologie e la conseguente determinazione del Capitale Interno. A fronte di tale rischio Confidi.net

predispone comunque adeguati sistemi di controllo e di attenuazione, sia attraverso l’analisi del mercato di

riferimento, sia attraverso la definizione di budget annuali.

Fra i principali strumenti di controllo e di attenuazione del rischio strategico, Confidi.net svolge un attento

monitoraggio dell’evoluzione dell’operatività del sistema dei Confidi a livello regionale e della propria

operatività con gli istituti di credito.

RISCHIO DI REPUTAZIONE

Il rischio reputazionale è connesso alla potenziale riduzione, attuale o prospettica, del capitale e degli utili che

può derivare da una percezione negativa dell’immagine di Confidi.net da parte di clienti, di controparti o

dell’Autorità di Vigilanza.

Pur in assenza di una quantificazione del capitale assorbito a fronte di tale rischio, per la sua mitigazione

Confidi.net predispone comunque adeguati sistemi di controllo e di attenuazione.

E’ sempre stata presente l’attenzione affinché l’agire in termini di nuovi o vecchi prodotti, il trattamento del

singolo cliente, le iniziative volte a promuovere il “nome” del Confidi nelle aree di recente e originario

insediamento, e quant’altro sia generato dall’attività, concorressero a mantenere ed accrescere positivamente

la reputazione.

La mitigazione del rischio di reputazione è principalmente rappresentata dal Sistema dei Controlli Interni, che

coinvolge sia le aree operative (controlli di I livello), sia le funzioni e gli organi di controllo (controlli di II, III

livello), necessario a garantire un corretto svolgimento dell’attività. Il rispetto dei requisiti di natura cogente e

dei regolamenti interni riduce il rischio di incorrere in sanzioni amministrative pecuniarie, sospensioni

temporanee dell’attività, errata o incompleta informativa, comportamenti inadeguati.

Page 14: Informativa al pubblico - confidi.net · Confidi.net opera attraverso un modello di governance tradizionale, descritto nella Relazione sulla Struttura Organizzativa. Le finalità

Informativa al pubblico – III Pilastro

14/39

IL SISTEMA DI GOVERNANCE

Gli assetti organizzativi e di governo societario del Confidi sono disciplinati dallo statuto sociale, consultabile al

link www.confidi.net/azienda/statuto e regolarmente aggiornati annualmente e presentati alla Banca d’Italia

nella Relazione sulla struttura organizzativa.

In ordine alle linee generali di tale assetto, si evidenzia che Confidi.net:

è una società cooperativa a mutualità prevalente;

osserva il principio cooperativistico del voto capitario, in quanto ogni socio esprime in assemblea un

solo voto, qualunque sia il numero delle azioni delle quali sia titolare (art. 20 dello statuto sociale);

adotta il modello tradizionale di amministrazione e controllo, con la prima affidata al Consiglio di

amministrazione quale organo con funzione di supervisione strategica e di gestione che svolge il

proprio compito col supporto e la partecipazione del Direttore generale, mentre il secondo è

attribuito al Collegio sindacale, posto al vertice del sistema dei controlli interni.

L’attuale assetto di governance risponde all’esigenza di assicurare il corretto governo dell’intero processo di

evoluzione strategica e di trasformazione organizzativa di Confidi.Net.

Le priorità del modello di governance sono incentrate sul raggiungimento dell’efficacia e dell’efficienza nella

gestione del rafforzamento della posizione competitiva e organizzativa. In particolare, l’assetto di governo

adottato dalla Società è finalizzato ad assicurare il perseguimento dei seguenti obiettivi:

chiara distinzione dei ruoli e delle responsabilità;

appropriato bilanciamento dei poteri;

equilibrata composizione degli organi;

efficacia dei controlli;

presidio di tutti i rischi aziendali;

adeguatezza dei flussi informativi.

L’ORGANO DI AMMINISTRAZIONE

Ai sensi dell’art.28 dello Statuto del Confidi, il Consiglio di Amministrazione è composto da un minimo di 7

amministratori - ad un massimo di 9 - eletti dall’assemblea dei soci. Gli amministratori durano in carica tre

esercizi e sono rieleggibili. Il mandato scade in coincidenza della data dell’Assemblea convocata per

l’approvazione del bilancio relativo all’ultimo esercizio della loro carica.

L’Assemblea dei soci, in data 20/05/2016 ha nominato per gli esercizi 2016-2017-2018 (e, quindi, sino alla data

della convocazione dell’Assemblea dei Soci per l’approvazione del bilancio relativo all’esercizio 2018) un

Consiglio di Amministrazione composto da 7 membri.

In conformità a quanto previsto dalla circolare nr.288/2015 della Banca d’Italia (Disposizioni di Vigilanza per gli

Intermediari Finanziari) in materia di organizzazione e di governo degli Intermediari Finanziari, il Consiglio di

Amministrazione ha ritenuto che, oltre ai requisiti stabiliti alla succitata circolare e precisamente:

attività di amministrazione o di controllo ovvero compiti direttivi presso imprese

attività professionali in materia attinente il settore creditizio, finanziario, mobiliare, assicurativo o

comunque funzionali alle attività dell’Intermediario

attività d’insegnamento universitario in materie giuridico e/o economiche

per un buon funzionamento dell’organo amministrativo, nella scelta degli amministratori, si dovesse tener

conto anche della complessità e specificità del settore in cui il Confidi opera. Conseguentemente sono state

individuate delle aree di competenza che devono essere rappresentate nell’organo amministrativo; pertanto,

Page 15: Informativa al pubblico - confidi.net · Confidi.net opera attraverso un modello di governance tradizionale, descritto nella Relazione sulla Struttura Organizzativa. Le finalità

Informativa al pubblico – III Pilastro

15/39

agli amministratori è richiesto di essere in possesso di una buona conoscenza ed esperienza nel settore di

riferimento.

Il Consiglio di Amministrazione presenta una composizione eterogenea per professionalità (legale, di business e

finanziaria) idonea a garantire la corretta pianificazione strategica del Confidi, la valutazione costante dei rischi

a cui la stessa risulta esposta nello svolgimento ordinario delle proprie attività nonché l’adozione tempestiva di

strumenti atti a monitorare, su base continuativa, il rischio assumibile e a presidiarlo correttamente.

Nella tabella che segue sono riportati i nominativi dei membri appartenenti al Consiglio di Amministrazione, la

carica ricoperta in Confidi.net e il numero delle cariche ricoperte in altre società/enti.

NOMINATIVO CARICA IN

CONFIDI.NET NUMERO DI CARICHE IN

ALTRE SOCIETÀ/ENTI

DI ANGELO Alduino Presidente 2

ANGELINI Nicola Vice-Presidente 5

DOLCI Alberto Consigliere 3

CEVOLI Luca Consigliere 3

GIBELLIERI Walter Consigliere 2

GASPERONI Marco Consigliere 10

BASCHETTI Gabriele Consigliere 12

COMITATO TECNICO DELIBERATIVO

Il Consiglio di Amministrazione ha istituito in data 26/05/2016, ai sensi dello Statuto, il Comitato Tecnico

Deliberativo (CTD), il quale esercita facoltà in materia di credito nei limiti, nei modi e nei termini stabiliti dal

Consiglio stesso e disciplinati analiticamente nel Regolamento sui poteri di firma e deliberativi.

Il CTD è un comitato con delega sul credito ed è composto da:

Presidente del CdA

Vice Presidente del CdA

Direttore Generale

Responsabile Area Fidi

Responsabile Area Mercato

Il CTD è validamente costituito con la presenza della maggioranza dei suoi membri e con l’obbligatoria presenza

del Presidente o, in sua vece, del Vicepresidente. Il CTD riferisce al Consiglio di Amministrazione e al Collegio

Sindacale sulle pratiche deliberate, con cadenza mensile, come riportato dal Regolamento dei Flussi

Informativi.

Il CTD si riunisce almeno ogni 30 giorni, nonché ogni qualvolta lo richiedano almeno due componenti del

Comitato medesimo, su convocazione del Presidente.

FLUSSI INFORMATIVI INDIRIZZATI ALL’ORGANO DI AMMINISTRAZIONE

La reportistica per il vertice aziendale è fondata su dati contabili ed extra contabili elaborati ed arricchiti da

note critiche e da relazioni esplicative, predisposte dalle strutture competenti, al fine di rendere, con cadenza

periodica (mensile, trimestrale, semestrale, a seconda della tipologia del report), compiuti elementi

Page 16: Informativa al pubblico - confidi.net · Confidi.net opera attraverso un modello di governance tradizionale, descritto nella Relazione sulla Struttura Organizzativa. Le finalità

Informativa al pubblico – III Pilastro

16/39

informativi/valutativi sugli aspetti più rilevanti della gestione, considerata nel suo insieme e nei singoli settori

operativi.

Confidi.net, in ottemperanza alle disposizioni di vigilanza, ha adottato un Regolamento Flussi Informativi che

disciplina:

tempistica, forme e contenuti della documentazione da trasmettere ai singoli componenti degli Organi

aziendali, necessaria ai fini dell’adozione delle delibere sulle materie all'ordine del giorno;

individuazione delle funzioni tenute ad inviare, su base regolare, flussi informativi agli Organi;

determinazione del contenuto minimo dei flussi informativi.

I flussi informativi sui rischi indirizzati agli Organi consentono la verifica della regolarità dell’attività di

amministrazione, dell’osservanza delle norme di legge, regolamentari e statutarie, dell’adeguatezza degli

assetti organizzativi, contabili e dei sistemi informativi dell’intermediario, dell’adeguatezza e affidabilità del

sistema dei controlli interni.

In particolare, tali flussi includono il livello e l’andamento dell’esposizione alle diverse tipologie di rischi

rilevanti, gli eventuali scostamenti rispetto alle politiche approvate, nonché gli esiti delle previste attività di

controllo.

Page 17: Informativa al pubblico - confidi.net · Confidi.net opera attraverso un modello di governance tradizionale, descritto nella Relazione sulla Struttura Organizzativa. Le finalità

Informativa al pubblico – III Pilastro

17/39

TAVOLA 2

AMBITO DI APPLICAZIONE – ART. 436 CRR

Quanto illustrato nel presente documento Informativa al pubblico è riferito unicamente a Confidi Punto Net

Soc. Coop.

Page 18: Informativa al pubblico - confidi.net · Confidi.net opera attraverso un modello di governance tradizionale, descritto nella Relazione sulla Struttura Organizzativa. Le finalità

Informativa al pubblico – III Pilastro

18/39

TAVOLA 3

FONDI PROPRI – ART. 437 CRR

I Fondi propri sono stati calcolati sulla base dei valori patrimoniali e del risultato economico determinati con

l'applicazione della normativa di bilancio prevista dai principi contabili internazionali IAS/IFRS e tenendo conto

della nuova disciplina sui Fondi propri e sui coefficienti prudenziali introdotta con l’emanazione del

Regolamento (UE) n. 575/2013 (CRR), nonché delle correlate disposizioni di carattere tecnico-applicativo

dell’EBA, oggetto di specifici regolamenti delegati della Commissione Europea.

I Fondi propri derivano dalla somma delle componenti positive e negative, in base alla loro qualità

patrimoniale; le componenti positive sono, conformemente ai requisiti in proposito definiti dalle norme

applicabili, nella piena disponibilità del Confidi, al fine di poterle utilizzare per fronteggiare il complesso dei

requisiti patrimoniali di vigilanza sui rischi.

Il totale dei Fondi propri, che costituisce il presidio di riferimento delle disposizioni di vigilanza prudenziale, è

costituito dal capitale di classe 1 (Tier 1) e dal capitale di classe 2 (Tier 2 – T2); a sua volta, il capitale di classe 1

risulta dalla somma del capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 - CET 1) e del capitale aggiuntivo di

classe 1 (Additional Tier 1 – AT1). I tre predetti aggregati (CET 1, AT 1 e T2) sono determinati sommando

algebricamente gli elementi positivi e gli elementi negativi che li compongono, previa considerazione dei c.d.

“filtri prudenziali”. Con tale espressione si intendono tutti quegli elementi rettificativi, positivi e negativi, del

capitale primario di classe 1, introdotti dalle autorità di vigilanza con il fine esplicito di ridurre la potenziale

volatilità del patrimonio.

La nuova disciplina di vigilanza sui Fondi propri e sui requisiti patrimoniali è anche oggetto di un regime

transitorio, il quale prevede in particolare:

- l’introduzione graduale (“phase-in”) di alcune di tali nuove regole lungo un periodo generalmente di 4

anni (2014- 2017);

- regole di “grandfathering” che consentono la computabilità parziale, con graduale esclusione entro il

2021, dei pregressi strumenti di capitale del patrimonio di base e del patrimonio supplementare che

non soddisfano tutti i requisiti prescritti dal citato Regolamento (UE) n. 575/2013 per gli strumenti

patrimoniali del CET1, AT1 e T2.

Una parte delle disposizioni che regolano il predetto regime transitorio sono state dettate dalla Banca d’Italia,

con la menzionata circolare n. 288/2015, nell’ambito delle opzioni nazionali consentite dal Regolamento (UE) n.

575/2013 alle competenti autorità di vigilanza nazionali.

Di seguito si illustrano gli elementi che compongono, rispettivamente, il capitale primario di classe 1, il capitale

aggiuntivo di classe 1 ed il capitale di classe 2 di Confidi.net.

CAPITALE PRIMARIO DI CLASSE 1 (CET1)

Il capitale primario di classe 1, che rappresenta l’insieme delle componenti patrimoniali di qualità più pregiata,

è costituito dai seguenti elementi:

capitale sociale;

riserve di utili e di capitale;

riserve da valutazione;

filtri prudenziali, quali le rettifiche di valore di vigilanza, le posizioni verso la cartolarizzazione soggette

a ponderazione al 1.250% che il Confidi ha scelto di dedurre direttamente dai Fondi propri;

deduzioni, quali le perdite infrannuali, le attività immateriali.

Page 19: Informativa al pubblico - confidi.net · Confidi.net opera attraverso un modello di governance tradizionale, descritto nella Relazione sulla Struttura Organizzativa. Le finalità

Informativa al pubblico – III Pilastro

19/39

Nella quantificazione degli anzidetti elementi si è tenuto conto anche degli effetti derivanti dal “regime

transitorio”, riepilogati nel prosieguo.

Si precisa che Confidi.net emette azioni di un’unica fattispecie che rispettano chiaramente le condizioni

previste per la computabilità nel capitale sociale come strumenti di CET1 secondo quanto previsto dagli art. 28

e 29 CRR 575/2013.

CAPITALE AGGIUNTIVO DI CLASSE 1 (AT1)

Nel capitale aggiuntivo di classe 1 vengono computati con effetto negativo gli elementi da detrarre dal capitale

di classe 2 rispetto al capitale di classe 2. Per via dell’impossibilità di disporre di un AT1 negativo, l’ammontare

viene riportato con segno opposto tra le eccedenze degli elementi da detrarre dal capitale di aggiuntivo di

classe 1 rispetto al capitale aggiuntivo di classe 1, in modo da azzerare il capitale aggiuntivo di classe 1.

CAPITALE DI CLASSE 2 (T2)

Nel capitale di classe 2 vengono detratti gli investimenti significati in strumenti di T2 in altri soggetti del settore

finanziario. Viene, inoltre, computato l’effetto positivo del regime transitorio (50% delle riserve da valutazione

non computate nel CET1). Dal momento che il capitale di classe 2 risulterebbe negativo, la differenza tra i

suddetti effetti viene riportata con segno opposto tra le eccedenze degli elementi da detrarre dal capitale di

classe 2 rispetto al capitale di classe 2, in modo da azzerare il capitale di classe 2.

Si rappresenta, infine, che alla data del 31 dicembre 2016, in conformità a quanto previsto dalla Circolare

288/2015, l’intermediario è tenuto al rispetto dei seguenti coefficienti patrimoniali minimi:

coefficiente CET1 pari al 4,50%;

coefficiente TCR (Total Capital Ratio) pari all’6,00%.

Come si riscontra dalle evidenze quantitative che seguono, i limiti regolamentari e i requisiti aggiuntivi,

risultano tutti ampiamente rispettati, in quanto:

il coefficiente CET1 si attesta al 27,31%;

il coefficiente TCR si attesta al 27,31%.

Page 20: Informativa al pubblico - confidi.net · Confidi.net opera attraverso un modello di governance tradizionale, descritto nella Relazione sulla Struttura Organizzativa. Le finalità

Informativa al pubblico – III Pilastro

20/39

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

TAB. 3.1 – Composizione Fondi propri

TAB. 3.2 – Riconciliazione dello Stato Patrimoniale Attivo

COMPOSIZIONE DEI FONDI PROPRI 2016

A. Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 - CET1) prima dell'applicazione

dei filtri prudenziali 17.936.207

di cui strumenti di CET1 oggetto di disposizioni transitorie -

B. Filtri prudenziali del CET1 (+ / -) - 8.685

C. CET1 al lordo degli elementi da dedurre e degli effetti del regime transitorio (A +/-

B) 17.927.522

D. Elementi da dedurre dal CET 1 - 633.669

E. Regime transitorio - Impatto su CET1 (+/-) - 356.100

F. Totale Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 - CET1) (C-D +/-E) 16.937.753

G. Capitale aggiuntivo di classe 1 (Additional Tier 1 - AT1) al lordo degli elementi da

dedurre e degli effetti del regime transitorio) -

di cui strumenti di AT1 oggetto di disposizioni transitorie -

H. Elementi da dedurre dall'AT1 -

I. Regime transitorio - Impatto su AT1 (+/-) -

L. Totale Capitale aggiuntivo di classe 1 (Additional Tier 1 - AT1) (G - H +/- I) -

M. Capitale di classe 2 (Tier 2 - T2) al lordo degli elementi da dedurre e degli effetti del

regime transitorio -

di cui strumenti di T2 oggetto di disposizioni transitorie -

N. Elementi da dedurre dal T2 -

O. Regime transitorio - Impatto su T2 (+ / -) -

P. Totale Capitale di classe 2 (Tier 2 - T2) (M - N +/- O) -

Q. Totale fondi propri (F + L + P) 16.937.753

CET1 AT1 T2

10 Cassa e disponibilità liquide 5.934

20 Attività finanziarie detenute per la negoziazione

30 Attività finanziarie al fair value

40 Attività finanziarie disponibili per la vendita 14.665.162 (520.380)

50 Attività finanziarie detenute fino a scadenza

60 Crediti 19.408.912

70 Derivati di copertura

80 Adeg. al valore di attività finanz. oggetto di cop. gen.

90 Partecipazioni

100 Attività materiali 162.169

110 Attività immateriali 45.465 (45.465)

120 Attività fiscali 102.385

130 Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismiss.

140 Altre attività 2.818.366 (67.823)

37.208.395 (633.669)

IMPORTI RICONDOTTI NEI FONDI PROPRIVALORE DI

BILANCIOVOCI

TOTALE ATTIVO

Page 21: Informativa al pubblico - confidi.net · Confidi.net opera attraverso un modello di governance tradizionale, descritto nella Relazione sulla Struttura Organizzativa. Le finalità

Informativa al pubblico – III Pilastro

21/39

TAB. 3.3 – Riconciliazione dello Stato Patrimoniale Passivo

TAB. 3.4 – Elementi non individuabili nello Stato Patrimoniale

CET1 AT1 T2

10 Debiti 7.988.958

20 Titoli in circolazione

30 Passività finanziarie in negoziazione

40 Passività finanziarie al fair value

50 Derivati di copertura

60 Adeg. di valore delle passività finanz. oggetto di cop. gen.

70 Passività fiscali 42.665

80 Passività associate ad attività in via di dismissione

90 Altre passività 10.731.470

100 Trattamento di fine rapporto del personale 509.095

110 Fondi per rischi e oneri

120 Capitale 15.306.945 15.306.945

130 Azioni proprie

140 Strumenti di capitale

150 Sovrapprezzo di emissione

160 Riserve 2.509.725 2.509.725

170 Riserve da valutazione 791.856 791.856

180 Utile/perdita d'esercizio (672.320) (672.320)

37.208.395 17.936.206

VOCIVALORE DI

BILANCIO

IMPORTI RICONDOTTI NEI FONDI PROPRI

TOTALE PASSIVO

CET1 AT1 T2

A Rettifiche di valore di vigilanza (8.685)

C Regime transitorio - impatto su CET1 (356.100)

ELEMENTI NON INDIVIDUABILI NELLO STATO PATRIMONIALEVALORE DI

BILANCIO

IMPORTI RICONDOTTI NEI FONDI PROPRI

Page 22: Informativa al pubblico - confidi.net · Confidi.net opera attraverso un modello di governance tradizionale, descritto nella Relazione sulla Struttura Organizzativa. Le finalità

Informativa al pubblico – III Pilastro

22/39

TAVOLA 4

REQUISITI DI CAPITALE – ART. 438 CRR

Le disposizioni di vigilanza per gli intermediari finanziari emanate dalla Banca d’Italia (circolare 288/2015)

sottolineano l’importanza del processo aziendale di valutazione dell’adeguatezza patrimoniale (ICAAP –

Internal Capital Adequacy Assessment Process) volto a determinare il capitale complessivo adeguato, in termini

attuali e prospettici, a fronteggiare tutti i rischi assunti. L’ICAAP affianca ed integra il processo “tradizionale” di

valutazione della congruità tra i Fondi propri e i requisiti patrimoniali obbligatori. Alla visione regolamentare

dell’adeguatezza patrimoniale, basata sui ratio patrimoniali derivanti dal raffronto tra i fondi propri e i requisiti

prudenziali a fronte dei rischi di primo pilastro, si affianca la visione gestionale dell’adeguatezza patrimoniale

basata sul raffronto tra le risorse finanziare che si ritiene possano essere utilizzate a fronte dei rischi assunti e la

stima del capitale assorbito da tali rischi. Il processo di auto-valutazione dell’adeguatezza patrimoniale

implementato dal Confidi è finalizzato, pertanto, a determinare il capitale adeguato – per importo e

composizione – alla copertura permanente di tutti i rischi ai quali lo stesso è o potrebbe essere esposto, anche

diversi da quelli per i quali è richiesto il rispetto di precisi requisiti patrimoniali.

Al fine di orientare gli intermediari nella concreta predisposizione dell’ICAAP e nell’identificazione dei requisiti

minimi dello stesso, la Circolare 288/2015 fornisce una declinazione del principio di proporzionalità ripartendo

gli intermediari in tre classi, caratterizzate da livelli di complessità operativa decrescente. Confidi.net rientra

nella categoria degli intermediari di Classe 3, categoria costituita dai soggetti finanziari che utilizzano le

metodologie standardizzate per il calcolo dei requisiti regolamentari e che dispongono di un attivo pari o

inferiore a 3,5 miliardi di euro. In virtù di tale collocazione e in linea con le proprie caratteristiche operative, il

Confidi determina il capitale interno complessivo mediante un approccio basato sull’utilizzo di metodologie

semplificate per la misurazione dei rischi quantificabili, assessment qualitativi per gli altri rischi rilevanti, analisi

di sensibilità semplificate rispetto ai principali rischi assunti e la sommatoria semplice delle misure di capitale

interno calcolate a fronte di ciascun rischio (building block approach). Per capitale interno si intende il capitale

a rischio, ovvero il fabbisogno di capitale relativo ad un determinato rischio che l’intermediario ritiene

necessario per coprire le perdite eccedenti un dato livello atteso; per capitale interno complessivo si intende il

capitale interno riferito a tutti i rischi rilevanti assunti.

Ai fini della determinazione del capitale interno a fronte dei rischi quantificabili, Confidi.net utilizza le

metodologie di calcolo dei requisiti patrimoniali regolamentari per i rischi compresi nel I Pilastro (di credito, di

mercato e operativo) e gli algoritmi semplificati indicati dalla normativa per i rischi quantificabili rilevanti e

diversi dai precedenti (concentrazione e tasso di interesse del portafoglio bancario). Più in dettaglio vengono

utilizzati:

il metodo standardizzato per il rischio di credito;

il metodo standardizzato per il rischio di mercato;

il metodo base per il rischio operativo;

l’algoritmo del Granularity Adjustment per il rischio di concentrazione “single-name”;

l’algoritmo semplificato “regolamentare” per il rischio di tasso di interesse.

Per quanto riguarda invece i rischi non quantificabili, come già detto, il Confidi ha predisposto adeguati presidi

interni di controllo e attenuazione.

Nell’ambito delle attività di misurazione, sono altresì definite ed eseguite prove di stress test ai fini di una

migliore valutazione dell’esposizione ai rischi, dei relativi sistemi di attenuazione e controllo, della verifica della

congruità delle risorse patrimoniali disponibili e della valutazione dell’adeguatezza del capitale.

Page 23: Informativa al pubblico - confidi.net · Confidi.net opera attraverso un modello di governance tradizionale, descritto nella Relazione sulla Struttura Organizzativa. Le finalità

Informativa al pubblico – III Pilastro

23/39

I risultati delle prove di stress, opportunamente analizzati, conducono ad una migliore valutazione dell’effettiva

esposizione ai rischi e del grado di vulnerabilità dell’azienda al verificarsi di eventi eccezionali, ma plausibili.

Più in generale l’esito della valutazione dei rischi non quantificabili, unitamente alla complessiva

autovalutazione del processo ICAAP, è presa in considerazione al fine di corroborare o rivedere gli esiti della

valutazione dell’adeguatezza del capitale effettuata: in presenza di rilevanti carenze nel processo ICAAP e/o

esposizioni ritenute rilevanti ai rischi difficilmente quantificabili, gli esiti della valutazione su base quantitativa

dell’adeguatezza patrimoniale sono opportunamente e prudenzialmente riesaminati.

La determinazione del capitale interno complessivo – effettuato secondo il già cennato approccio “building

block” - viene effettuata con riferimento tanto alla situazione attuale, quanto a quella prospettica.

Al fine di un adeguato monitoraggio del livello di esposizione ai rischi, la misurazione del capitale interno

complessivo in chiave attuale viene aggiornata con riferimento alla fine di ciascun trimestre dell’esercizio in

corso. Il livello prospettico viene invece determinato con cadenza essenzialmente annuale - in sede di

predisposizione del resoconto ICAAP - con riferimento alla fine dell’esercizio in corso, tenendo conto della

prevedibile evoluzione dei rischi e dell’operatività.

Al 31/12/2016 Confidi.net, come riportato anche nell’autovalutazione contenuta nel Resoconto ICAAP riferito

alla stessa data, ha giudicato adeguata la propria dotazione patrimoniale.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

TAB. 4.1 – Rischio di credito

TAB. 4.3 – Rischio operativo

PORTAFOGLI REGOLAMENTARI VALORI

Esposizioni verso amministrazioni centrali e banche centrali -

Esposizioni verso amministrazioni regionali o autorità locali 29.017

Esposizioni verso banche multilaterali di sviluppo -

Esposizioni verso organizzazioni internazionali -

Esposizioni verso intermediari vigilati 337.017

Esposizioni verso imprese e altri soggetti 596.354

Esposizioni al dettaglio 1.418.053

Esposizioni in stato di default 607.742

Esposizioni in strumenti di capitale 11.851

Esposizioni verso OICR 188.042

Altre esposizioni 33.747

REQUISITO RISCHIO CREDITO 3.221.824

RISCHIO DI CREDITO

VALORI

Indicatore rilevante 2014 2.499.782

Indicatore rilevante 2015 2.610.931

Indicatore rilevante 2016 2.979.732

Media triennale indicatore rilevante 2.696.815

REQUISITO RISCHIO OPERATIVO 404.522

RISCHIO OPERATIVO

Page 24: Informativa al pubblico - confidi.net · Confidi.net opera attraverso un modello di governance tradizionale, descritto nella Relazione sulla Struttura Organizzativa. Le finalità

Informativa al pubblico – III Pilastro

24/39

TAB. 4.2 – Rischio di mercato (rischio di cambio)

TAB. 4.4 – Requisiti patrimoniali - Riepilogo

VALORI

Esposizioni in NRK 23.990

Esposizioni in CHF 46.511

Esposizioni in GBP 178.023

Esposizioni in JPY 70.340

Esposizioni in USD 918.703

Esposizioni in altre valute 339.663

Posizione netta aperta in cambi 1.577.230

Soglia del 2% di Fondi Propri 338.755

REQUISITO PATRIMONIALE 94.634

RISCHIO DI CAMBIO

CATEGORIE / VALORIIMPORTI

NON PONDERATI

IMPORTI

PONDERATI /

REQUISITI

A. ATTIVITÀ DI RISCHIO

A.1 Rischio di credito e di controparte 116.640.559 53.687.220

1.     Metodologia standardizzata 116.640.559 53.687.220

2.     Metodologia basata sui rating interni

2.1 Base

2.2 Avanzata

3.     Cartolarizzazioni

3.221.233

94.634

94.634

404.522

404.522

3.720.389

62.007.842

27,32%

27,32%

27,32%

C.3 Capitale di classe 1/Attività di rischio ponderate (Tier1 capital ratio)

C.4 Totale fondi propri/Attività di rischio ponderate (Total capital ratio)

B.3 Rischio di regolamento

C.2 Capitale primario di classe 1/Attività di rischio ponderate (CET1 capital ratio)

B.6 Altri requisiti prudenziali

B.7 Altri elementi del calcolo

B.8 Totale requisiti prudenziali

C.    ATTIVITÀ DI RISCHIO E COEFFICIENTI DI VIGILANZA

C.1 Attività di rischio ponderate

3.     Rischio di concentrazione

B.5 Rischio operativo

1.     Metodo base

2.     Metodo standardizzato

3.     Metodo avanzato

B.1 Rischio di credito e di controparte

B.2 Rischio di aggiustamento della valutazione del credito

B.4 Rischi di mercato

1.     Metodologia standard

2.     Modelli interni

B. REQUISITI PATRIMONIALI DI VIGILANZA

Page 25: Informativa al pubblico - confidi.net · Confidi.net opera attraverso un modello di governance tradizionale, descritto nella Relazione sulla Struttura Organizzativa. Le finalità

Informativa al pubblico – III Pilastro

25/39

TAVOLA 5

RETTIFICHE DI VALORE SU CREDITI – ART. 442 CRR

Le definizioni di crediti “scaduti” e “deteriorati” utilizzate ai fini contabili

Per la classificazione e definizione dei crediti “deteriorati”, Confidi.net ha adottato quanto previsto dalle

disposizioni dell’Autorità di Vigilanza. Nello specifico, Confidi.net adotta un modello di classificazione che,

partendo da analisi dello stato dell’operazione, aggiornato con le informazioni periodiche provenienti dagli

istituti di credito, porta alla successiva classificazione della controparte.

Si definiscono posizioni creditizie deteriorate le esposizioni che ricadono nelle categorie dei past due, delle

inadempienze probabili o delle sofferenze, secondo le regole di seguito stabilite.

Sofferenze: sono le esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio nei confronti di soggetti in stato di insolvenza

(anche non accertato giudizialmente) o in situazioni sostanzialmente equiparabili, indipendentemente dalle

eventuali previsioni di perdita formulate dal Confidi. Si prescinde, pertanto, dall’esistenza di eventuali garanzie

(reali o personali) poste a presidio delle esposizioni.

Inadempienze probabili: sono le esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio nei confronti di soggetti in

temporanea situazione di obiettiva difficoltà, qualora sia prevedibile che possano regolarizzarsi in un congruo

periodo di tempo. Si prescinde dall’esistenza di eventuali garanzie (personali o reali) poste a presidio delle

esposizioni.

Past due (scaduti): sono le esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio diverse da quelle classificate come

sofferenze o inadempienze probabili che risultano scadute da oltre 90 giorni rispetto alla data di riferimento

della segnalazione.

La descrizione delle metodologie adottate per determinare le rettifiche di valore

Confidi.net effettua una classificazione delle garanzie con suddivisione tra garanzie in bonis e garanzie

deteriorate in base alle comunicazioni ricevute dagli istituti di credito ed alle informazioni in suo possesso. Le

garanzie classificate a sofferenza, inadempienza probabile, past due e in bonis sono censite secondo i criteri

definiti dalla normativa di vigilanza prudenziale.

Alle garanzie in bonis, in past due e ad inadempienza probabile (di importo inferiore ad una soglia di

significatività) viene applicata una rettifica di valore forfettaria collettiva (c.d. “impairment collettivo”)

differenziata a seconda del settore merceologico di appartenenza dell’affidato. Tale valutazione avviene per

categorie di garanzie omogenee in termine di rischio.

Alle garanzie deteriorate (ad eccezione dei past due e delle inadempienza probabili di importo inferiore ad una

soglia di significatività) viene applicata una svalutazione determinata analiticamente sulla base della perdita

attesa (cosiddetta “EAD”) considerando le coperture disponibili della specifica posizione.

Sulle garanzie escusse, divenute crediti verso la clientela, viene effettuata una valutazione per la

determinazione del valore recuperabile. I criteri per la determinazione del valore recuperabile dei crediti si

basano sull’attualizzazione dei flussi finanziari attesi per capitale e interessi, al netto degli oneri di recupero e di

eventuali anticipi ricevuti; ai fini della determinazione del valore attuale dei flussi, gli elementi fondamentali

sono rappresentati dall’individuazione degli incassi stimati, delle relative scadenze e del tasso di attualizzazione

da applicare.

Page 26: Informativa al pubblico - confidi.net · Confidi.net opera attraverso un modello di governance tradizionale, descritto nella Relazione sulla Struttura Organizzativa. Le finalità

Informativa al pubblico – III Pilastro

26/39

Tutti i crediti problematici sono rivisti ed analizzati almeno semestralmente. Ogni cambiamento successivo

nell’importo o nelle scadenze dei flussi di cassa attesi, che produca una variazione negativa rispetto alle stime

iniziali, determina la rilevazione di una rettifica di valore alla voce di conto economico 100 a)

“Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento di attività finanziarie”.

La svalutazione per perdite su crediti è iscritta come una riduzione del valore contabile del credito.

TAB 5.1 - Distribuzione delle esposizioni nette per cassa e fuori bilancio per portafogli regolamentari

Art. 442, lett. C)

TAB 5.2 – Distribuzione territoriale delle esposizioni lorde verso la clientela per cassa e fuori bilancio

Art. 442, lett. D)

TAB 5.3 - Distribuzione delle esposizioni lorde per cassa e fuori bilancio per tipo di controparte

Art. 442, lett. E)

PORTAFOGLI REGOLAMENTARI ATTIVITA' DI

RISCHIO PER CASSA

ATTIVITA' NETTE

FUORI BILANCIOIMPEGNI TOTALE

Esposizioni verso amministrazioni centrali e banche centrali 5.496.010 19.599.575 25.095.586

Esposizioni verso amministrazioni regionali o autorità locali 2.418.094 2.418.094

Esposizioni verso banche multilaterali di sviluppo 23.997 23.997

Esposizioni verso organizzazioni internazionali 28.324 28.324

Esposizioni verso intermediari vigilati 20.235.300 20.235.300

Esposizioni verso imprese e altri soggetti 3.842.186 6.644.164 384.400 10.870.750

Esposizioni al dettaglio - 40.070.293 6.187.690 46.257.983

Esposizioni in stato di default 433.608 7.365.370 21.457 7.820.436

Esposizioni in strumenti di capitale 197.512 197.512

Esposizioni verso OICR 3.134.040 3.134.040

Altre esposizioni 568.376 568.376

TOTALE 36.377.448 73.679.402 6.593.548 116.650.397

AREA GEOGRAFICA ESPOSIZIONI PER CASSA ESPOSIZIONI FUORI BILANCIO TOTALE

Italia centrale 10.533.353- 26.872.073- 37.405.425-

Italia insulare 1.737.500- 1.737.500-

Italia meridionale 57.803- 1.815.104- 1.872.907-

Italia nord-occidentale 5.793.425- 1.370.288- 7.163.712-

Italia nord-orientale 10.417.111- 26.868.139- 37.285.250-

Italia 6.873.582- 27.050.641- 33.924.223-

Altro 4.002.657- 612.754- 4.615.411-

TOTALE 37.677.930- 86.326.498- 124.004.428-

DI CUI PMI DI CUI PMI

amministrazioni centrali e banche centrali 5.491.522- 5.491.522-

intermediari vigilati 20.235.300- 20.235.300-

enti territoriali 2.418.094- 2.418.094-

banche multilaterali di sviluppo 23.997- 23.997-

organizzazioni internazionali 28.324- 28.324-

imprese e altri soggetti 4.171.062- 10.572.778- 4.578.134- 14.743.840-

esposizioni al dettaglio 1.409.703- 1.174.634- 75.296.752- 74.825.087- 76.706.455-

organismi di investimento collettivo del risparmio (OICR) 3.134.040- 3.134.040-

Altre controparti 765.887- 456.968- 1.222.856-

TOTALE 37.677.930- 1.174.634- 86.326.498- 79.403.221- 124.004.428-

ESPOSIZIONI PER CASSA ESPOSIZIONI FUORI BILANCIOPORTAFOGLIO CONTROPARTE TOTALE

Page 27: Informativa al pubblico - confidi.net · Confidi.net opera attraverso un modello di governance tradizionale, descritto nella Relazione sulla Struttura Organizzativa. Le finalità

Informativa al pubblico – III Pilastro

27/39

TAB 5.4 - Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle esposizioni per cassa e fuori bilancio

Art. 442, lett. F)

TAB 5.5 - Distribuzione per settore economico delle controparte delle esposizioni per cassa e fuori bilancio

Art. 442, lett. G)

Nota: Le esposizioni fuori bilancio comprendono anche gli impegni. Nella classe esposizioni fuori bilancio/altre esposizioni sono comprese

anche le esposizioni oggetto di tranched cover.

Voci/ Scaglioni temporali

a vi

sta/

fin

o

a 1

me

se

da

olt

re 1

me

se

fin

o a

3 m

esi

da

olt

re 3

me

si

fin

o a

6 m

esi

da

olt

re 6

me

si

fin

o a

1 a

nn

o

da

olt

re 1

an

no

fin

o a

3 a

nn

i

da

olt

re 3

an

ni

fin

o a

5 a

nn

i

olt

re 5

an

ni

Du

rata

ind

ete

rmin

ata

A. Attività per cassa (totale) 13.397.069 10.364.820 1.075.143 634.690 2.506.570 137.000 7.396.517 -

A.1 Titoli di Stato - 26.207 69.793 126.481 154.000 117.000 4.120.000

A.2 Altri titoli di debito 130.497 8.725 29.560 268.577 1.617.027 20.000 13.000

A.3 Finanziamenti 7.997.292 10.200.000 87.052

A.4 Altre attività 5.269.281 129.888 975.790 239.633 735.544 3.176.465

B. Operazioni fuori bilancio (totale) 989.879 1.895.585 5.530.090 9.691.610 15.217.282 21.565.475 20.139.410 4.616.568

B.1 Garanzie finanziarie rilasciate 989.879 1.895.585 5.530.090 9.691.610 15.217.282 21.565.475 20.139.410 4.616.568

ESPOSIZIONE

LORDA

RETTIFICHE DI

VALORE

ANALITICHE

RETTIFICHE DI

VALORE DI

PORTAFOGLIO

ESPOSIZIONE

LORDA

RETTIFICHE DI

VALORE

ANALITICHE

RETTIFICHE DI

VALORE DI

PORTAFOGLIO

ESPOSIZIONE

LORDA

RETTIFICHE DI

VALORE

ANALITICHE

RETTIFICHE DI

VALORE DI

PORTAFOGLIO

A. Esposizioni per cassa 5.491.522- 2.418.094- 23.421.662-

A1. Sofferenze

A2. Inadempienze probabili

A3. Esposizioni scadute

A4. Altre esposizioni 5.491.522- 2.418.094- 23.421.662-

B. Esposizioni fuori bilancio

B1. Sofferenze

B2. Inadempienze probabili

B3. Esposizioni scadute

B4. Altre esposizioni

ESPOSIZIONI/SETTORE

ECONOMICO CONTROPARTE

GOVERNI E BANCHE CENTRALI ALTRI ENTI PUBBLICI SOCIETA' FINANZIARIE

ESPOSIZIONE

LORDA

RETTIFICHE DI

VALORE

ANALITICHE

RETTIFICHE DI

VALORE DI

PORTAFOGLIO

ESPOSIZIONE

LORDA

RETTIFICHE DI

VALORE

ANALITICHE

RETTIFICHE DI

VALORE DI

PORTAFOGLIO

ESPOSIZIONE

LORDA

RETTIFICHE DI

VALORE

ANALITICHE

RETTIFICHE DI

VALORE DI

PORTAFOGLIO

A. Esposizioni per cassa 5.580.765- 1.300.482 765.887- 37.677.930- 1.300.482 -

A1. Sofferenze 1.738.579- 1.300.482 1.738.579- 1.300.482 -

A2. Inadempienze probabili - - -

A3. Esposizioni scadute - - -

A4. Altre esposizioni 3.842.186- 765.887- 35.939.351- - -

B. Esposizioni fuori bilancio 85.869.530- 4.465.248 723.303 456.968- 17.859 86.326.498- 4.483.107 723.303

B1. Sofferenze 8.269.374- 3.580.200 8.269.374- 3.580.200 -

B2. Inadempienze probabili 4.576.774- 885.048 4.576.774- 885.048 -

B3. Esposizioni scadute 487.833- 5.353 487.833- - 5.353

B4. Altre esposizioni 72.535.549- 717.950 456.968- 17.859 72.992.517- 17.859 717.950

TOTALEESPOSIZIONI/SETTORE

ECONOMICO CONTROPARTE

IMPRESE NON FINANZIARIE ALTRI SOGGETTI

Page 28: Informativa al pubblico - confidi.net · Confidi.net opera attraverso un modello di governance tradizionale, descritto nella Relazione sulla Struttura Organizzativa. Le finalità

Informativa al pubblico – III Pilastro

28/39

TAB 5.6 – Distribuzione territoriale delle esposizioni per cassa e fuori bilancio

Art. 442, lett. H)

TAB 5.7 - Dinamica delle rettifiche di valore sui crediti verso clientela

Art. 442, lett. I)

ESPOSIZIONE

LORDA

RETTIFICHE DI

VALORE

ESPOSIZIONE

LORDA

RETTIFICHE DI

VALORE

ESPOSIZIONE

LORDA

RETTIFICHE DI

VALORE

ESPOSIZIONE

LORDA

RETTIFICHE DI

VALORE

A. Esposizioni per cassa 10.533.353- 461.478 - - 57.803- 52.192 5.793.425- 18.965

A1. Sofferenze 637.123- 461.478 57.803- 52.192 31.265- 18.965

A2. Inadempienze probabili

A3. Esposizioni scadute

A4. Altre esposizioni 9.896.229- 5.762.159-

B. Esposizioni fuori bilancio 26.872.073- 1.674.407 1.737.500- 21.479 1.815.104- 162.497 1.370.288- 61.545

B1. Sofferenze 2.898.943- 1.274.612 173.026- 65.310 154.539- 52.906

B2. Inadempienze probabili 1.148.637- 186.265 611.605- 92.833 161.214- 746

B3. Esposizioni scadute 100.499- 1.052

B4. Altre esposizioni 22.723.993- 212.478 1.737.500- 21.479 1.030.473- 4.353 1.054.535- 7.893

ESPOSIZIONI / AREA

GEOGRAFICA CONTROPARTE

ITALIA CENTRALE ITALIA INSULARE ITALIA MERIDIONALE ITALIA NORD-OCCIDENTALE

ESPOSIZIONE

LORDA

RETTIFICHE DI

VALORE

ESPOSIZIONE

LORDA

RETTIFICHE DI

VALORE

ESPOSIZIONE

LORDA

RETTIFICHE DI

VALORE

A. Esposizioni per cassa 10.417.111- 182.789 10.876.239- 585.057 37.677.930- 1.300.482

A1. Sofferenze 204.951- 182.789 807.437- 585.057 1.738.579- 1.300.482

A2. Inadempienze probabili - -

A3. Esposizioni scadute - -

A4. Altre esposizioni 10.212.160- 10.068.802- 35.939.351- -

B. Esposizioni fuori bilancio 26.868.139- 1.058.010 27.663.395- 2.228.474 86.326.498- 5.206.411

B1. Sofferenze 1.074.504- 643.821 3.968.362- 1.543.552 8.269.374- 3.580.200

B2. Inadempienze probabili 699.108- 205.839 1.956.210- 399.363 4.576.774- 885.048

B3. Esposizioni scadute 159.022- 1.331 228.312- 2.971 487.833- 5.353

B4. Altre esposizioni 24.935.505- 207.019 21.510.511- 282.588 72.992.517- 735.809

ESPOSIZIONI / AREA

GEOGRAFICA CONTROPARTE

ITALIA NORD-ORIENTALE ITALIA - ALTRO TOTALE

CAUSALI / CATEGORIE IMPORTO

A. Rettifiche di valore/accantonamenti complessivi iniziali 1.353.645

B.Variazioni in aumento 404.927

B.1 rettifiche di valore/accantonamenti 404.927

B.2 altre variazioni in aumento

C. Variazioni in diminuzione 458.090

C.1 riprese di valore da valutazione -

C.2 riprese di valore da incasso 48.712

C.3 cancellazioni 409.378

C.4 altre variazioni in diminuzione

D. Rettifiche di valore/accantonamenti complessivi finali 1.300.482

Page 29: Informativa al pubblico - confidi.net · Confidi.net opera attraverso un modello di governance tradizionale, descritto nella Relazione sulla Struttura Organizzativa. Le finalità

Informativa al pubblico – III Pilastro

29/39

TAVOLA 6

USO DELLE ECAI – ART. 444 CRR

L’adozione della metodologia standardizzata ai fini della determinazione del requisito patrimoniale a fronte del

rischio di credito comporta la suddivisione delle esposizioni in “portafogli” e l’applicazione a ciascuno di essi di

trattamenti prudenziali differenziati, eventualmente anche in funzione di valutazioni del merito creditizio

(rating esterni) rilasciate da agenzie esterne di valutazione del merito di credito (ECAI) riconosciute ai fini

prudenziali sulla base di quanto previsto dal Regolamento (UE) 575/2013. In tale contesto, tenendo conto delle

proprie caratteristiche operative, al fine di verificare gli effetti in termini di requisiti patrimoniali riconducibili

alle diverse opzioni percorribili, Confidi.net ha designato l’agenzia di rating Fitch Ratings per l’assegnazione dei

rating utili alla determinazione dei fattori di ponderazione delle esposizioni ricomprese nel portafoglio

“Amministrazioni centrali e Banche centrali” (nonché indirettamente di quelle rientranti nei portafogli

“Intermediari vigilati” e “Amministrazioni regionali o autorità locali”).

Alla data di riferimento del 31 dicembre 2016, il rating assegnato all’Italia da parte dell’agenzia di rating Fitch

Rating è risultato pari a Bbb+ e, conseguentemente, nell’ambito della metodologia standardizzata applicata

dall’intermediario per la determinazione del requisito patrimoniale minimo per il rischio di credito, ciò

comporta l’applicazione del fattore di ponderazione del 100% alle esposizioni non a breve termine verso o

garantite da intermediari vigilati italiani e del 20% alle esposizioni verso o garantite da amministrazioni

regionali o autorità locali.

TAB 6.1 - Valore delle esposizioni prima dell'applicazione delle tecniche di attenuazione del rischio di credito

(CRM)

Art. 442, lett. E)

Nota: I valori riportati fanno riferimento all’equivalente creditizio, ovvero i valori dell’esposizione post applicazione del fattore di

conversione creditizia

0% 20% 75% 100% 150%

ESP. V/AMMINISTRAZIONI CENTRALI E BANCHE CENTRALI 25.095.586- 5.491.522- 17.800.351- 1.049.265- 754.448-

ESP. V/AMMINISTRAZIONI REGIONALI O AUTORITA LOCALI 2.418.094- 2.418.094-

ESP. V/BANCHE MULTILATERALI DI SVILUPPO 23.997- 23.997-

ESP. V/ORGANIZZAZIONI INTERNAZIONALI 28.324- 28.324-

ESP. V/IMPRESE E ALTRI SOGGETTI 10.563.230- 10.563.230-

ESP. V/INTERMED.VIGILATI 20.235.300- 18.272.930- 1.962.370-

ESP. AL DETTAGLIO 41.328.216- 41.328.216-

ESP. IN STATO DI DEFAULT 7.803.270- 3.151.728- 4.651.543-

ESP. IN STRUMENTI DI CAPITALE 197.512- 197.512-

ESP. V/ORGANISMI DI INVESTIMENTO COLLETTIVO DEL RISPARMIO (OICR) 3.134.040- 3.134.040-

ALTRE ESP. 568.376- 5.934- 562.442-

TOTALE 111.395.944- 5.549.777- 20.691.024- 59.128.566- 20.620.586- 5.405.991-

% PONDERAZIONE ANTE CRM TOTALEPORTAFOGLIO REGOLAMENTARE

Page 30: Informativa al pubblico - confidi.net · Confidi.net opera attraverso un modello di governance tradizionale, descritto nella Relazione sulla Struttura Organizzativa. Le finalità

Informativa al pubblico – III Pilastro

30/39

TAB 6.2 - Valore delle esposizioni dopo dell'applicazione delle tecniche di attenuazione del rischio di credito

(CRM)

Art. 442, lett. E)

Nota: I valori riportati fanno riferimento all’equivalente creditizio, ovvero i valori dell’esposizione post applicazione del fattore di

conversione creditizia

0% 20% 75% 100% 150%

ESP. V/AMMINISTRAZIONI CENTRALI E BANCHE CENTRALI 25.095.586- 25.095.586-

ESP. V/AMMINISTRAZIONI REGIONALI O AUTORITA LOCALI 2.418.094- 2.418.094-

ESP. V/BANCHE MULTILATERALI DI SVILUPPO 23.997- 23.997-

ESP. V/ORGANIZZAZIONI INTERNAZIONALI 28.324- 28.324-

ESP. V/IMPRESE E ALTRI SOGGETTI 10.563.230- 10.563.230-

ESP. V/INTERMED.VIGILATI 20.235.300- 18.272.930- 1.962.370-

ESP. AL DETTAGLIO 41.328.216- 41.328.216-

ESP. IN STATO DI DEFAULT 7.803.270- 3.151.728- 4.651.543-

ESP. IN STRUMENTI DI CAPITALE 197.512- 197.512-

ESP. V/ORGANISMI DI INVESTIMENTO COLLETTIVO DEL RISPARMIO (OICR) 3.134.040- 3.134.040-

ALTRE ESP. 568.376- 5.934- 562.442-

TOTALE 111.395.944- 25.153.840- 20.691.024- 41.328.216- 19.571.322- 4.651.543-

PORTAFOGLIO REGOLAMENTARE TOTALE % PONDERAZIONE POST CRM

Page 31: Informativa al pubblico - confidi.net · Confidi.net opera attraverso un modello di governance tradizionale, descritto nella Relazione sulla Struttura Organizzativa. Le finalità

Informativa al pubblico – III Pilastro

31/39

TAVOLA 7

ESPOSIZIONE IN STRUMENTI DI CAPITALE NON INCLUSE NEL PORTAFOGLIO DI

NEGOZIAZIONE – ART. 447 CRR

DIFFERENZIAZIONE DELLE ESPOSIZIONI IN FUNZIONE DEGLI OBIETTIVI PERSEGUITI

I titoli e fondi si trovano classificati tra le “Attività finanziarie disponibili per la vendita”. Confidi.net classifica

nella voce 40 le attività che intende mantenere per un periodo di tempo indefinito e che possono essere

all’occorrenza venduti per esigenze di liquidità, variazioni nei tassi di cambio e nei prezzi di mercato.

TECNICHE DI CONTABILIZZAZIONE E METODOLOGIE DI VALUTAZIONE UTILIZZATE

Criteri di iscrizione

Le attività finanziarie disponibili per la vendita sono registrate alla data di regolamento al valore normale (“fair

value”); tale valore è rappresentato, generalmente, dal corrispettivo pagato per l’esecuzione della transazione,

comprensivo dei costi o proventi di transazione direttamente attribuibili all’attività stessa.

Criteri di classificazione

Si tratta di attività finanziarie non derivate, che non sono classificate come crediti, attività finanziarie detenute

sino alla scadenza, attività finanziarie detenute per la negoziazione o attività valutate al fair value. Sono, quindi,

attività finanziarie che si intende mantenere per un periodo di tempo indefinito ma che possono essere

vendute per esigenze di liquidità, variazioni nei tassi d’interesse e nei prezzi di mercato. Possono essere

classificati come attività finanziarie disponibili per la vendita i titoli del mercato monetario, gli altri strumenti di

debito e i titoli azionari.

Criteri di valutazione e rilevazione delle componenti reddituali

Successivamente alla loro iscrizione in bilancio, le attività finanziarie disponibili per la vendita continuano ad

essere valutate al fair value, se riguardano titoli di debito quotati in mercati attivi. Nel caso in cui i titoli di

debito presenti in questa categoria siano investimenti in strumenti di capitale non quotati in mercati attivi, si è

fatto ricorso alle quotazioni direttamente fornite dalle banche depositarie o, in mancanza, a quanto previsto

dallo IAS 39 in merito alla valutazione di stime. Gli utili e le perdite derivanti dalle variazioni del fair value sono

rilevati nel patrimonio netto, alla voce 170 “Riserve da valutazione”, fino a quando l’attività finanziaria non è

alienata, momento in cui gli utili e le perdite cumulati sono effettivamente realizzati e, quindi, iscritti nel conto

economico. Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale le attività vengono sottoposte a verifica

dell’esistenza di obiettive evidenze di riduzione di valore (“impairment test”). In tal caso, la perdita cumulata,

che è stata rilevata direttamente nel patrimonio netto, viene stornata e rilevata a conto economico nella voce

100 “Rettifiche di valore nette per deterioramento di attività finanziarie”, anche se l’attività finanziaria non è

stata eliminata. L’importo trasferito è pari alla differenza tra il valore di carico (costo di acquisizione) e il fair

value corrente, dedotta qualsiasi perdita per riduzione di valore su quell’attività finanziaria rilevata

precedentemente nel conto economico. Se, in un periodo successivo, il fair value di uno strumento di debito

classificato come disponibile per la vendita aumenta e l’incremento può essere oggettivamente correlato a un

evento che si è verificato in un periodo successivo a quello in cui la perdita per riduzione di valore era stata

rilevata nel conto economico, la perdita per riduzione di valore viene ripresa, rilevando il corrispondente

importo alla medesima voce di conto economico. Il ripristino di valore non determina in ogni caso un valore

Page 32: Informativa al pubblico - confidi.net · Confidi.net opera attraverso un modello di governance tradizionale, descritto nella Relazione sulla Struttura Organizzativa. Le finalità

Informativa al pubblico – III Pilastro

32/39

contabile superiore a quello che risulterebbe dall’applicazione del costo ammortizzato qualora la perdita non

fosse stata rilevata.

Criteri di cancellazione

Le attività finanziarie cedute vengono cancellate dalle attività in bilancio solamente se la cessione ha

comportato il sostanziale trasferimento di tutti i rischi e benefici connessi all’attività stessa. Per contro, qualora

siano stati mantenuti i rischi e benefici relativi all’attività ceduta, questa continua ad essere iscritta tra le

attività del bilancio, ancorché giuridicamente la titolarità dell’attività sia stata effettivamente trasferita.

INFORMAZIONE QUANTITATIVA

TAB 7.1 – Informazioni sulle esposizioni in strumenti di capitale

Art. 442, lett. E)

UTILI PERDITE PLUSVALENZE MINUSVALENZE PLUSVALENZE MINUSVALENZE PLUSVALENZE MINUSVALENZE

PORTAFOGLIO AFS

A. Titoli di capitale

A.1 Quotati 12.621 12.621 13 44 13 44

A.2 Non quotati:

A.2.1 Strumenti di private equity

A.2.2 Altri titoli di capitale 190.988 190.988

B. Titoli di debito (strumenti di capitale)

B.1 Quotati 35.089 35.089 141 226 930 226 930

B.2 Non quotati 721.753 721.753 8.620 8.639 869 24.490 869 24.490

PARTECIPAZIONI

D. Partecipazioni -

D.1 Quotate

D.2 Non quotate - 25.000

ESPOSIZIONI IN STRUMENTI DI CAPITALE

PLUS/MINUSVALENZE

COMPLESSIVE IMPUTATE A

PATRIMONIO NETTO (F)

PLUS/MINUSVALENZE

COMPLESSIVE IMPUTATE NEL

CET1 (G)

UTILI E PERDITE

REALIZZATE NEL PERIODO VALORE DI

BILANCIO

FAIR VALUE /

VALORE DI

MERCATO

PLUS/MINUSVALENZE

COMPLESSIVE IMPUTATE A

CONTO ECONOMICO (E)

Page 33: Informativa al pubblico - confidi.net · Confidi.net opera attraverso un modello di governance tradizionale, descritto nella Relazione sulla Struttura Organizzativa. Le finalità

Informativa al pubblico – III Pilastro

33/39

TAVOLA 8

ESPOSIZIONE AL RISCHIO DI TASSO DI INTERESSE SU POSIZIONI NON INCLUSE

NEL PORTAFOGLIO DI NEGOZIAZIONE – ART. 448 CRR

NATURA DEL RISCHIO

Rischio di subire una perdita o riduzione di valore di attività e passività derivanti da inattese variazioni del tasso

di interesse. L’esposizione al rischio di tasso di interesse è misurata con riferimento alle attività e alle passività

comprese nel portafoglio bancario del Confidi.

MISURAZIONE E GESTIONE DEL RISCHIO

Ai fini della determinazione del capitale interno a fronte del rischio di tasso di interesse sul portafoglio

bancario, Confidi.net adotta il metodo regolamentare previsto dalla Circ. 288/2015, cap. 14, Allegato C.

La metodologia richiamata prevede che tutte le attività e le passività comprese nel portafoglio siano classificate

in fasce temporali in base alla loro vita residua. All’interno di ciascuna fascia viene calcolata l’esposizione netta,

ottenuta dalla compensazione tra posizioni attive e posizioni passive. Le esposizioni nette di ogni fascia sono

poi moltiplicate per i fattori di ponderazione ottenuti dal prodotto tra una variazione ipotetica dei tassi (fissata

a 200 basis point) e un’approssimazione della duration modificata relativa a ciascuna fascia definita dalla Banca

d’Italia.

Più precisamente, l’applicazione della citata metodologia semplificata si basa sui seguenti passaggi logici:

1. Definizione del portafoglio del Confidi: il complesso delle attività e passività rientranti nel

portafoglio bancario.

2. Classificazione delle attività e passività in fasce temporali: sono definite 14 fasce temporali; le

attività e passività a tasso fisso sono classificate in base alla loro vita residua, quelle a tasso

variabile sulla base della data di rinegoziazione del tasso di interesse.

3. Ponderazione delle esposizioni nette di ciascuna fascia: in ciascuna fascia le posizioni attive e

passive sono compensate, ottenendo una posizione netta; la posizione netta per fascia è

moltiplicata per il corrispondente fattore di ponderazione; i fattori di ponderazione per fascia

sono calcolati come prodotto tra una approssimazione della duration modificata relativa alla

fascia e la variazione ipotetica dei tassi di 200 basis point.

4. Aggregazione delle esposizioni nelle diverse valute: i valori assoluti delle esposizioni relative alle

singole “valute rilevanti” e all’aggregato delle “valute non rilevanti” sono sommati tra loro. In

questo modo si ottiene un valore che rappresenta la variazione di valore economico aziendale a

fronte dell’ipotizzato scenario sui tassi di interesse.

L’importo ottenuto viene rapportato ai fondi propri ottenendo in questo modo l’indice di rischiosità, la cui

soglia di attenzione è fissata al 20% (tit. IV, cap. 14, sez. III, par. 3.2).

Come si evince dalla tabella seguente, al 31/12/2016 il Confidi presenta un indicatore di rischiosità pari a

6,70%.

Page 34: Informativa al pubblico - confidi.net · Confidi.net opera attraverso un modello di governance tradizionale, descritto nella Relazione sulla Struttura Organizzativa. Le finalità

Informativa al pubblico – III Pilastro

34/39

Dal momento che l’indice di rischiosità di Confidi.net si attesta ad 6,70% si può ragionevolmente ritenere

adeguato il capitale interno rispetto ai fondi propri.

Confidi.net effettua, inoltre, prove di stress, avvalendosi della metodologia semplificata indicata dalla

normativa, utilizzando il modello di shock parallelo della curva di 300 bp sull’esposizione al rischio di tasso

d’interesse.

FREQUENZA DI MISURAZIONE

La misurazione del capitale interno attuale, condotta attraverso il richiamato algoritmo semplificato indicato

dalla Circolare 288/2015 di Banca d’Italia, viene effettuata su base trimestrale dalla funzione Risk Management.

Le risultanze dell’analisi vengono portate all’attenzione del Consiglio di Amministrazione.

INFORMATIVA QUALITATIVA

RISCHIO DI TASSO DI INTERESSE

SUL PORTAFOGLIO BANCARIO VALORE

Capitale interno a fronte del rischio di tasso 1.135.051

Fondi propri 16.937.753

Indicatore di rischiosità 6,70%

Page 35: Informativa al pubblico - confidi.net · Confidi.net opera attraverso un modello di governance tradizionale, descritto nella Relazione sulla Struttura Organizzativa. Le finalità

Informativa al pubblico – III Pilastro

35/39

TAVOLA 9

ESPOSIZIONE IN POSIZIONI VERSO LA CARTOLARIZZAZIONE – ART. 449 CRR

In data 19 marzo 2013, il Confidi ha nominato e costituito procuratore speciale la Federascomfidi, in qualità di

rappresentante di alcuni confidi, per la sottoscrizione con Unicredit del contratto di Garanzia Junior finalizzato

alla realizzazione di una operazione di cartolarizzazione sintetica (tranched cover). Il portafoglio dell’operazione

risulta costituito da finanziamenti erogati dallo stesso Originator. I confidi partecipanti all’operazione hanno

costituito un Deposito (oggetto della Garanzia Junior) presso Unicredit rilasciato proporzionalmente al

portafoglio cartolarizzato. L’obbligazione di garanzia assunta da ciascun confidi è limitata al rispettivo Deposito.

Con la sottoscrizione del contratto, all’avvio dell’operazione le fidejussioni esistenti, ovvero le fidejussioni

rilasciate a garanzia degli obblighi assunti dalle imprese, sono state formalmente estinte e sostituite con la

Garanzia Junior. La Garanzia Junior copre le perdite riferibili alla Tranched Junior, fino ad un ammontare pari

all’80% di ciascuna perdita e fino ad un ammontare massimo garantito pari all’80% della Tranched Junior.

Le perdite registrate vengono allocate:

i. in primo luogo alla Tranched Junior, fino a completa consunzione di questa;

ii. alla Tranched Mezzanina, fino a completa consunzione di questa;

iii. infine, alla Tranched Senior.

Le perdite a valere sui finanziamenti e le relative escussioni della Garanzia Junior sono imputate ai confidi

secondo i seguenti principi:

i. innanzitutto al Deposito riferibile al Confidi che originariamente prestava la Fidejussione Esistente a

favore dell’impresa rispetto a cui si è verificato l’evento che ha dato origine alla perdita; e

ii. in caso di incapienza totale o parziale del relativo Deposito, l’ammontare residuo oggetto di

escussione viene imputato pro-quota ai Depositi, oggetto della Garanzia Junior, riferibili agli altri

confidi, come calcolati alla data di escussione.

Il contratto dell’operazione rimane efficace fino all’estinzione di tutte le obbligazioni garantite di tutti i

portafogli cartolarizzati dei singoli confidi (estinzione attualmente prevista per il 31/05/2030).

Il contratto delimita in maniera certa ed inequivocabile il rischio per Confidi.net senza prevedere alcun obbligo

o impegno di effettuare pagamenti ulteriori rispetto al limite stabilito, né di ricostituire il fondo monetario

allorché incapiente.

Dal punto di vista del patrimoniale, Confidi.net ha stabilito di dedurre il fondo monetario (al netto della quota

portata a Conto Economico) dai Fondi propri e non applicare alle singole posizioni del portafoglio ceduto un

fattore di ponderazione del rischio del 1.250%, secondo le modalità alternative previste dalle nuove

disposizioni di vigilanza prudenziale dall’art.244 del CRR 575/2013 a cui la Circ. 288/2015 rimanda.

Per quanto riguarda Confidi.net, il fondo monetario costituito presso Unicredit all’avvio dell’operazione risulta

al 31/12/2016 ancora integro e pari ad €86.956 (7,75% del Fondo Monetario della Garanzia Junior). Allo stato

attuale, infatti, il fondo non è stato intaccato né da perdite su posizioni di Confidi.net, né pro-quota dalle

perdite dei finanziamenti di altri confidi con fondi monetari incapienti.

Page 36: Informativa al pubblico - confidi.net · Confidi.net opera attraverso un modello di governance tradizionale, descritto nella Relazione sulla Struttura Organizzativa. Le finalità

Informativa al pubblico – III Pilastro

36/39

TAVOLA 10

LEVA FINANZIARIA – ART. 451 CRR

Nell’ambito degli obblighi di informativa al pubblico previsti dalle disposizioni di vigilanza prudenziale, a far

data dall’iscrizione all’Albo Unico ex art. 106 TUB, gli intermediari sono tenuti a fornire l’informativa

concernente il coefficiente di leva finanziaria (leverage ratio), in ottemperanza a quanto stabilito dall’art. 451

CRR e dal correlato Regolamento esecutivo UE n. 200/2016, il quale definisce le norme tecniche di attuazione

relativamente alla forma e al contenuto della predetta informativa. La previsione dell’indice di leva finanziaria

mira a realizzare l’obiettivo di contenere il livello di indebitamento del settore bancario, in special modo nelle

fasi espansive del ciclo economico, contribuendo in tal modo a ridurre il rischio di processi di deleveraging tipici

in situazioni di crisi: più in dettaglio, una leva finanziaria eccessiva espone gli intermediari finanziari e bancari al

rischio che il livello di indebitamento particolarmente elevato rispetto alla dotazione di mezzi propri li renda

vulnerabili, rendendo necessaria l’adozione di misure correttive ai piani industriali, comprese le vendite di

attività con contabilizzazione di perdite che potrebbero comportare rettifiche di valore anche sulle restanti

attività.

In tale contesto, il Leverage Ratio è calcolato come la misura del capitale dell’intermediario divisa per la misura

dell’esposizione complessiva ed è espresso in percentuale. Ai fini del predetto calcolo il capitale preso in

considerazione è il capitale di classe 1. Nel denominatore del rapporto sono considerate le attività per cassa e

le esposizioni fuori bilancio.

Con riferimento alle attività per cassa sono rilevate le tutte le attività al valore di bilancio prima

dell’applicazione delle tecniche di mitigazione del rischio di credito, escludendo le attività dedotte dai fondi

propri.

Le attività fuori bilancio (garanzie e impegni) sono rilevate al valore dell’esposizione, post applicazione dei

fattori di conversione creditizia e ante applicazione delle tecniche di mitigazione del rischio (così come previsto

dall’art. 429 CRR 575/2013).

Tutto ciò premesso, si fa presente che alla data del 31 dicembre 2016 il coefficiente di leva finanziaria è

risultato pari a 15,20%.

Page 37: Informativa al pubblico - confidi.net · Confidi.net opera attraverso un modello di governance tradizionale, descritto nella Relazione sulla Struttura Organizzativa. Le finalità

Informativa al pubblico – III Pilastro

37/39

INFORMAZIONE QUANTITATIVA

TAB 10.1 – Riconciliazione tra attività e misura dell’esposizione complessiva al rischio di leva finanziaria

Art. 451 CRR e Regolamento UE 200/2016

TAB 10.2 – Informativa armonizzata sul coefficiente di leva finanziaria

Art. 451 CRR e Regolamento UE 200/2016

IMPORTO

1 Attività totali come da bilancio pubblicato 37.208.395

2 Rettifiche per entità che sono consolidate in bilancio ma escluse dal consolidamento

prudenziale

3 Rettifiche per gli elementi fiduciari iscritti in bilancio ma esclusi dalla misura dell'esposizione

complessiva del coefficiente di leva finanziaria a norma dell'art. 429 (13) del CRR (-)

4 Rettifica per gli strumenti finanziari derivati

5 Rettifica per le operazioni di finanziamento tramite titoli (SFT)

6 Rettifiche per strumenti fuori bilancio (conversione all'equivalente creditizio) (+) 75.018.496

6a Rettifica per le esposizioni infragruppo escluse dalla misura dell'esposizione complessiva del

coefficiente di leva finanziaria a norma dell'art. 429, par. 7 del CRR (-)

6b Rettifica per le esposizioni escluse dalla misura dell'esposizione complessiva del coefficiente di

leva finanziaria a norma dell'art. 429, par. 14 del CRR (-)

7 Altre rettifiche 830.947-

8 ESPOSIZIONE COMPLESSIVA DEL COEFFICIENTE DI LEVA FINANZIARIA 111.395.944

DESCRIZIONE

IMPORTO

Attività in bilancio (esclusi strumenti derivati e operazioni SFT)

1 Attività in bilancio (esclusi derivati e operazioni SFT, ma incluse garanzie reali) 37.208.395

2 Attività dedotte dal Capitale di Classe 1 830.947-

3 Totale attività in bilancio (3 = 1 + 2) 36.377.448

4-11 Contratti derivati -

12-16 Esposizioni SFT -

Altre esposizioni fuori bilancio

17 Importo nozionale lordo delle esposizioni fuori bilancio 80.272.950

18 Rettifiche per applicazione fattori di conversione creditizia (-) (18 = 19 - 17) 5.254.453-

19 Totale esposizioni fuori bilancio 75.018.496

19a-19b Esposizioni esentate a norma dell'art. 429, par. 7 e 14 del CRR (in e fuori bilancio) -

Capitale ed esposizione complessiva

20 Capitale di classe 1 16.937.753

21 Misura dell'esposizione complessiva del coefficiente di leva finanziaria

(21 = 3 + 11 + 16 + 19 + 19a + 19b) 111.395.944

Coefficiente di leva finanziaria

22 Indicatore di leva finanziaria di fine trimestre (22 = 20 / 21) 15,20%

Indicatore di leva finanziaria -

23 Scelta del regime transitorio per la definizione di misura del capitale TRANSITORIO

24 Importo degli elementi fiduciari non computati in applicazione dell'art. 429 (11) del CRR -

DESCRIZIONE

Page 38: Informativa al pubblico - confidi.net · Confidi.net opera attraverso un modello di governance tradizionale, descritto nella Relazione sulla Struttura Organizzativa. Le finalità

Informativa al pubblico – III Pilastro

38/39

TAVOLA 11

TECNICHE DI ATTENUAZIONE DEL RISCHIO DI CREDITO – ART. 453 CRR

Con riferimento all’acquisizione, valutazione e gestione delle principali forme di garanzia reale, Confidi.net non

adotta alcuna policy volta a garantire il soddisfacimento a fini regolamentari di tali forme di Credit Risk

Mitigation (CRM) in quanto le varie tipologie di garanzia reale (ad es: ipoteca, pegno ecc.) richieste in fase di

istruttoria della domanda di finanziamento, sono per lo più rilasciate in favore dell’istituto bancario erogante e

pertanto da quest’ultimo gestite e regolate. Tuttavia, Confidi.net in particolari condizioni ritiene opportuno

acquisire un deposito cauzionale di ammontare variabile a seconda del rating associato al cliente, della

tipologia e dell’importo della garanzia rilasciata. Il deposito viene restituito interamente a seguito della

estinzione delle linee garantite, con semplice richiesta scritta da parte dell’interessato.

Confidi.net utilizza quali strumenti di mitigazione del rischio di credito: la controgaranzia rilasciata dal Fondo

Centrale di Garanzia, la controgaranzia rilasciata da Finanziaria Promozione Terziario S.c.p.a (di seguito anche

Fin.Promo.Ter.) e lo strumento della tranched cover volto alla delimitazione alla “prima perdita” del rischio su

un portafoglio di garanzie definito.

Confidi.net prevede all’interno della propria struttura organizzativa un Ufficio Controgaranzie e Contributi con il

compito di verificare, fra le altre attività, il rispetto dei requisiti di eleggibilità delle potenziali nuove esposizioni

e di efficacia delle esposizioni già controgarantite.

Si precisa che l’unica forma di CRM utilizzata ai fini del calcolo del requisito patrimoniale a fronte del rischio di

credito è la controgaranzia rilasciata dal MedioCredito Centrale.

TAB 11.1 – Effetto delle tecniche di CRM

Art. 453, lett. F)

PORTAFOGLIO REGOLAMENTAREESPOSIZIONE

ANTE CRMEFFETTO CRM

ESPOSIZIONE

POST CRM

Esposizioni verso amministrazioni centrali e banche centrali 5.496.010 19.599.575 25.095.586

Esposizioni verso amministrazioni regionali o autorità locali 2.418.094 2.418.094

Esposizioni verso banche multilaterali di sviluppo 23.997 23.997

Esposizioni verso organizzazioni internazionali 28.324 28.324

Esposizioni verso intermediari vigilati 20.235.300 20.235.300

Esposizioni verso imprese e altri soggetti 11.311.518 440.768- 10.870.750

Esposizioni al dettaglio 64.058.334 17.800.351- 46.257.983

Esposizioni in stato di default 9.178.892 1.358.456- 7.820.436

Esposizioni in strumenti di capitale 197.512 197.512

Esposizioni verso OICR 3.134.040 3.134.040

Altre esposizioni 568.376 568.376

TOTALE 116.650.397 116.650.397

Page 39: Informativa al pubblico - confidi.net · Confidi.net opera attraverso un modello di governance tradizionale, descritto nella Relazione sulla Struttura Organizzativa. Le finalità

Informativa al pubblico – III Pilastro

39/39

DICHIARAZIONE AI SENSI DELL’ART. 435, LETT.E) ED F) DEL REGOLAMENTO UE

N. 575/2013

Il Consiglio di Amministrazione dichiara ai sensi dell’art. 435, comma 1, lettera e) ed f) che:

i sistemi di gestione dei rischi messi in atto dal Confidi e oggetto di illustrazione nel documento

pubblicato “Informativa al Pubblico - 31 dicembre 2016” (cfr. Tavola 1) risultano adeguati con il profilo

di rischio e la strategia aziendale;

l’organo di amministrazione monitora periodicamente l’andamento dei rischi a cui il Confidi è esposto

e valuta eventuali correzioni da apportare al piano strategico.

Considerato l’attuale livello del profilo di rischio e le strategie aziendali previste dal piano strategico, il Confidi

mostra un adeguato e conforme livello di adeguatezza patrimoniale.

Rimini, 8 giugno 2017

Per il Consiglio di Amministrazione

Il Presidente di Confidi.net

Alduino Di Angelo