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Giampaolo Centrone
DIPARTIMENTO DIELETTROTECNICA,ELETTRONICA EDINFORMATICA
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TRIESTE
FACOLTÀ DI INGEGNERIA
Corso di Laurea Specialistica inIngegneria Gestionale e Logistica Integrata
Docente
dott.ing. GIAMPAOLO CENTRONEAnno Accademico 2007-2008
Giampaolo Centrone
DIPARTIMENTO DIELETTROTECNICA,ELETTRONICA EDINFORMATICA
2Informazioni utili
DocenteProfessore a contratto
Giampaolo Centrone
Materia d'insegnamento:Tecniche di gestione aziendale
Indirizzo e-mail ufficiale: [email protected]
Numeri di telefono cellulare: 3488715093ufficio: 0432-925400
Ufficio, Edificio e Piano quando presente in Università: laboratorio ORTS
mail:[email protected]
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Cultura dell’organizzazione,
cultura della qualità.
Una introduzione
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Introduzione allaIntroduzione alla
ORGANIZZAZIONE AZIENDALEORGANIZZAZIONE AZIENDALE
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5Il Concetto
Che cosa c’è di più importante per un efficace funzionamento delle aziende – dalle officine di riparazione alle imprese automobilistiche, dalla polizia ai governi nazionali – di una corretta organizzazione?
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6EsempioSi supponga di voler realizzare un’impresa che voglia produrre pasta. Occorrono:• Impianto per produrre;• Persone per:
–
Produrre;–
Amministrare;
–
Vendere;Non è possibile riunirsi e decidere insieme
cosa, come e quando fare. Occorre organizzarsi.
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7La DefinizioneOgni attività
umana organizzata, da quella della produzione
degli stuzzicadenti a quella di inviare un uomo sulla luna, fa nascere due esigenze fondamentali e opposte: la divisione del lavoro in vari compiti da eseguire e il coordinamento di questi compiti per portare a termine l’attività.
L’organizzazione può essere definita semplicemente come il complesso delle modalità secondo le quali viene effettuata la divisione del lavoro in compiti distinti e quindi viene realizzato il coordinamento fra tali compiti.
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Che cos’è
un’organizzazione?
“un insieme di persone formalmente riunite per raggiungere degli obiettivi più o meno comuni”
Ma…
►Non basta l’insieme di persone, neanche se caratterizzate dallo stesso scopo, per parlare di organizzazione in senso proprio
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Che cos’è
un’organizzazione?
“Insieme “formalmente costituito”, ossia l’organizzazione ha bisogno di un atto formale di costituzione per essere considerata tale.
Ma…
►Anche se nella maggior parte dei casi possiamo trovare un atto formale, molte “cose”
che
chiamiamo organizzazioni non sono state “formalmente costituite”
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Che cos’è
un’organizzazione?
Gli “obbiettivi”, ossia i fini espliciti, consapevoli e possibilmente condivisi (poiché, in fondo, l’organizzazione serve a raggiungere dei fini).
Ma come determinare il fine/i fini?
►Esempio: l’impresa, quali fini?►Esempio: l’esercito, quali fini?
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Che cos’è
un’organizzazione?
Si potrebbe concludere che le organizzazioni non hanno fini (Cyert & March).Solo gli individui hanno fini e questi fini sono spesso complessi, ambigui, contraddittori, mutevoli nel tempo.In realtà, non c’è alcun bisogno (teorico) della identificazione dei fini per avere organizzazione, né per capirne il comportamento. Ma… quello del fine resta un problema analitico principale!
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I fini (la mission)
EfficaciaAdeguatezza dell’azione
all’obbiettivo,Ossia, misura esterna di
natura socio-politica che riguarda l’abilità
dell’organizzazione nel raggiungere risultati accettabili dall’ambiente in cui opera.
EfficienzaGiudizio sul rapporto tra
risultato ottenuto e mezzi utilizzati
Ossia, una misura interna di risultato.
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I fini (la mission)
Una organizzazione può essere “efficace”, ma non “efficiente”.
L’efficienza senza efficacia non ha senso!Ma l’efficacia dipende dalla definizione dei fini.Che vanno valutati in termini:-economici;
-di sistema;
-tecnici;
-di sub-sistema;-sociali;
-di super-sistema;
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Una parentesi
L’insistenza sui fini e sul loro razionale perseguimento deriva dal paradigma della scuola classica, che pensa l’organizzazione come strumento razionale per raggiungere fini prestabiliti
(la
metafora della macchina). Oggi questo paradigma è
sottoposto a crescenti e
fondate critiche
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15Le organizzazioni sono diverse
Se e cosa hanno in comune organizzazioni quali un’impresa, un carcere, la Chiesa, l’esercito, un ospedale o …
l’università?
Perché
sono diverse?Diverse
per:
Il tipo di
attivitàLe persone
che occupano e/o coinvolgono
Il tempo
che richiedono all’individuoLe forme
attraverso le quali l’organizzazione
“controlla”
gli individui
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Le organizzazioni hanno anche tratti comuni…
Tutte le organizzazioni definiscono, in maniera tendenzialmente vincolante, quindi si assomigliano, alcuni aspetti:
-come si entra
nella organizzazione;-come ci si rapporta con gli altri all’interno;-come ci si rapporta con gli altri all’esterno;-come ci si rapporta con le “tecnologie”;
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17Allora, … quale organizzazione?
Rispetto a qualsiasi altro costrutto sociale, l’organizzazione è una forma di azione
collettiva reiterata basata su processi di differenziazione (divisione del lavoro) e di integrazione (gerarchia) tendenzialmente stabili e intenzionali
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18Differenziazione
Attraverso il processo di
differenziazione, l’organizzazione passa da un insieme indifferenziato di persone a un “sistema di ruoli”. Una volta progettato e disegnato, il sistema dei ruoli tende a stabilizzarsi e a consolidarsi nel tempo e viene rimesso in discussione, in generale, solo in presenza di disfunzioni.
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19Differenziazione
•
divisione dei compiti•
specializzazione
•
sistema dei ruoli (impersonalità
e intercambiabilità)
•
organigramma•
selezione del personale
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20Integrazione
Ma la differenziazione non basta! E’
condizione necessaria, ma non sufficiente. Per ottenere risultati non basta dividere i compiti tra più
individui, ma occorre riportare a unità
ciò che si è
diviso. E’
questo il processo di integrazione!
La gerarchia come modalità
principale di integrazione, ma anche
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Integrazione
•
Gerarchia•
Norme e procedure
•
Tecnologie•
Schemi, programmi di azione
•
Strategie organizzative•
Valori
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Organizzazione e individuo prestigio capacità Status - Ruolo posizione funzione
Individuo
Organizzazione
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Organizzazione e individuoChester Barnard e la “parabola del masso”
Fini individuali e fini organizzativi
La motivazione: incentivi materiali e incentivi non materiali l’economia degli incentivi
Personalità individuale e personalitàorganizzativa
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La problematica moderna della organizzazione
La burocrazia – lo Stato moderno
L’impresa moderna ossia il taylorismo- fordismo
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25La burocrazia (Weber)Nella formulazione di Weber, possiamo definire
come burocratica quella organizzazione che è
1. caratterizzata dal fatto di essere un insieme di uffici tra loro2. gerarchicamente ordinati, ai quali si accede sulla base di3. competenze specialistiche attraverso4. concorso; dove il lavoro … è la base per una5. carriera e dove le relazioni tra uffici avvengono
prevalentemente in6. forma scritta e seguendo sempre comunque le norme e le linee
gerarchiche.
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Inoltre,
7. il funzionario non ha la proprietà né dell’ufficio né dei mezzi di produzione e, proprio perché applica norme e conoscenze specialistiche,
8. agisce sine ira ac studio e cioè non mette passione o accanimento in quello che fa, ma si limita appunto ad applicare le norme che si adattano alle singole fattispecie che gli capitano davanti.
La burocrazia (Weber)
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27La burocrazia (Simon)
L’organizzazione-burocrazia è
“un campo strutturato di premesse”, ossia a ciascun livello dell’organizzazione corrispondono delle premesse di fatto e di valore che consentono, e sono peraltro sufficienti, a ciascun individuo che ricopre il ruolo di assumere decisioni in sé
soddisfacenti, in quanto coerenti con il disegno generale dell’organizzazione
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Detto in altro modo, il compito complessivo dell’organizzazione, che consiste in una concatenazione di decisioni complesse, viene scomposto in una pluralità
di sottocompiti
sempre più
semplici e tra di loro collegati che prevedono, ciascuno, decisioni più
semplici.
Organizzazione = modalità
per semplificare i processi decisionali.
La burocrazia (Simon)
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29L’impresa
Lo Scientific
Management (organizzazione scientifica del lavoro)
L’organizzazione come sistema razionale, come “macchina”
•
Gerarchia•
Standardizzazione
•
Frammentazione delle mansioni•
Deresponsabilizzazione
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30Trionfo e crisi del paradigma taylorista-fordista-burocratico
Formale e informaleIl dilemma della formalizzazione:Vantaggi del formale: prevedibilità, automatismi,
deresponsabilizzazione, minori competenze richieste…
Vantaggi dell’informale: in situazioni di incertezza, in termini di responsabilità-motivazione, flessibilità, …
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31Un esempio! Mansione: Addetto alle fotocopie
Mansione: addetto alle fotocopie
Curerà che il servizio di fotocopie sia efficiente al servizio della struttura
L’addetto curerà i seguenti aspetti: all’inizio di ogni turno di lavoro, controllerà l’apposito contatore e trascriverà il numero riportato sull’apposito registro (Mod. 34C) Terrà la precisa contabilità dei materiali di uso (Mod. 35D), carta toner etc. Richiederà all’apposito ufficio (economato) la fornitura di carta o altro materiale ogni settimana, compilando la scheda S4. Richiederà, per iscritto, allo stesso ufficio gli interventi di manutenzione. Si accerterà che i richiedenti fotocopie presentino l’autorizzazione della struttura competente e richiederà una firma sul previsto registro al ritiro delle fotocopie stesse. …. ….
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Il dilemma della formalizzazione (1)
+ formalizzazione -formalizzazione
Ambiente stabile Ambiente turbolento
Maggiore rigidità Maggiore flessibilità
Maggiori garanzie di universalismo
Meno garanzie, più discrezionalità
“Ritualismo burocratico”
(Merton)
Oscuramento delle procedure
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Il dilemma della formalizzazione (2)
+ formalizzazione -formalizzazioneCompiti più
facili Compiti più
difficili
Deresponsabilizzazione Più
responsabilità
Alienazione Stress
Efficienza (senza efficacia?)
Efficacia (senza efficienza?)
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34Crisi del paradigma razionalistico
Impossibile la formalizzazione totale!Tanto più
quando l’ambiente diventa
“turbolento”!D’altra parte, da sempre “inosservanza
funzionale delle norme”
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35Crisi del paradigma razionalistico
Due fenomeni concomitanti:crisi degli assetti economici ecrisi dello Stato sociale,in una parola crisi del modello “fordista”
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La motivazione ritorna al centro!
Nelle imprese: flessibilità
e creatività; orientamento al cliente.
Nelle organizzazioni pubbliche: la (ri)scoperta dell’obbiettivo; orientamento all’utente.
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L’adesione dell’individuo agli obbiettivi e alle esigenze della organizzazione (ri)diventa una variabile fondamentale.
Da qui,il successo del “modello giapponese”:
toyotismo
e “Qualità
Totale”.
La motivazione ritorna al centro!
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Il modello “organizzativo”
giapponese si basa su due presupposti:
1) Il presupposto culturale influenza la filosofia dell’organizzazione e nella cultura giapponese il rapporto individuo/organizzazione è
impostato sul
sentimento di appartenenza (riconoscimento sociale)
La motivazione ritorna al centro!
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Il modello “organizzativo”
giapponese si basa su due presupposti:
2) Il just in time, la logica secondo la quale ogni risorsa deve arrivare ad essere immessa nel ciclo produttivo nel momento opportuno e nella quantità
che serve; i
pezzi controllati uno per uno per ottenere la qualità
totale
La motivazione ritorna al centro!
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Ma, proprio a partire dalle riflessioni sul caso giapponese e sulla sua esportabilità, la questione della motivazione allarga gli orizzonti della organizzazione e la costringe a misurarsi con il “campo”
nel
quale essa opera
La motivazione ritorna al centro!
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Nella visione tradizionale, ahimé
ancora fortemente diffusa, l’organizzazione è
un
“sistema chiuso”, che cioè
non interagisce
con l’esterno.
Negli approcci più recenti
l’organizzazione è
un “sistema aperto”
che
interagisce continuamente con l’ambiente esterno, con il quale scambia “risorse”
La motivazione ritorna al centro!
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42Sistema “aperto”
input output
Organizzazione
Ambiente fisico
Società
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43Sistema “aperto”
input outputRisorse finanziarie “Prodotti”
Risorse fisiche e strumentali “Potere”
Energia umana Cambiamenti indotti nell’ambiente fisico
Informazione pertinente al processo produttivo
Cambiamenti indotti nel sistema socio-economico
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44Sistema “aperto”input output
Risorse finanziarie “Prodotti”
Risorse fisiche e strumentali “Potere”
Energia umana Cambiamenti indotti nell’ambiente fisico
Informazione pertinente al processo produttivo
Cambiamenti indotti nel sistema socio-economico
Informazione generale (sistema culturale, conoscenze, simboli, linguaggio, valori, norme, modelli di comportamento…)
Innovazioni riguardo al sistema dell’informazione generale
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45Sistema “aperto”
Approcci tradizionali Approccio neo-istituzionale
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Organizzazione Aziendale
CONTENUTI
-
Organizzazioni e Teoria Organizzativa
- Strategia, Progettazione Organizzativa ed Efficacia
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47Organizzazioni e Teoria Organizzativa
- Perché studiare la Teoria Organizzativa?
….ha un nome pretenzioso che intimidisce….
….è un esercizio accademico….!
Si parla tanto di organizzazione ma………...
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48Organizzazioni e Teoria Organizzativa
PROSPETTIVA FOCUS METODO RISULTATI
Classica
Gli Effetti dell'organizzazione sulla societàLa Gestione della organizzazione
Osservazione e analisi storicaRiflessioni sulla base della esperienza personale
Classificazione per tipologia e Contesto TeoricoSuggerimenti pratici per il management
ModernaL'organizzazione attraverso la misura oggettiva
Descrizione delle misureCorrelazione tra misurazioni standard
Studi comparativiAnalisi statistiche
SimbolicaInterpretativa
L'organizzazione attraverso la percezione soggettiva
Osservazione partecipativaInterviste etnografiche
Casi di studio e etnografia delle organizzazioni
Postmoderna Teoria organizzativa e pratiche teorizzate
Scomposizione(gramma
ticale/logica) Critica delle pratiche teorizzate
Introspezione critica condivisa tra management e struttura
Organization Theory - Mary Jo Hatch - Oxford University 1977
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49Organizzazioni e Teoria Organizzativa
PROSPETTIVA METAFORAImmagine della organizzazione come..
Immagine del manager come..
Classica Macchina Macchina costruita dal
management per raggiungere obiettivi predefiniti
Tecnico che progetta, costruisce e gestisce la macchina operativa
Moderna Organismo Sistema vivente che attiva le funzioni necessarie per la sopravvivenza
Parte interdipendente di un sistema adattativo
SimbolicaInterpretativa
CulturaInsieme di significati creati e mantenuti da associazioni umane attraverso valori condivisi, tradizioni, usi..
Concezione che vorrebbe essere un simbolo dell'organizzazione
Postmoderna CollageTeoria organizzativa come collage di pezzi di conoscenza e competenze raccolte insieme per generare una nuova prospettiva connessa con il passato
introspezione criticaTeorizzatoreUn teorizzatore è
un artista
Organization Theory - Mary Jo Hatch - Oxford University 1977
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50La ProgettazioneEsistono diverse grandezze da prendere in considerazione:
•Fattori situazionali o contingenti: la dimensione e l’età
dell’azienda, l’epoca di formazione del settore in cui questa opera, la tecnologia (intesa
come base di conoscenza impiegata)
ed il tipo di ambiente nel quale l’organizzazione si muove;
•Elementi di riferimento: i meccanismi di coordinamento e le parti componenti di un’organizzazione (…);
•Variabili organizzative: la progettazione delle posizioni individuali e della macrostruttura, i collegamenti laterali ed il sistema decisionale.Tutti questi fattori sono oggetto di una scelta, in cui le variabili o gli elementi dell’organizzazione debbono essere scelti in modo da raggiungere un’armonia o una coerenza interna e nel contempo anche una sorta di coerenza di fondo con la situazione dell’azienda (fattori situazionali).
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51Fattori SituazionaliI fattori situazionali
o contingenti indicano gli “stati o condizioni
dell’azienda che sono associati all’utilizzo di determinati parametri di progettazione organizzativa”, quali:
1.
l’età, la dimensione dell’azienda e l’epoca di formazione del settore in cui questa opera;
2.
la tecnologia, intesa come “insieme di strumenti e mezzi utilizzati dal nucleo operativo per trasformare gli input in output”
(spesso viene compreso nell’ambiente);
3.
l’ambiente: ciò che è
sostanzialmente esterno all’azienda (stabilità=previdibilità-complessità
diversità
e ostilità
dei mercati);
4.
il potere: inteso ed esaminato considerando il grado di controllo esterno sull’azienda, il bisogno di potere dei membri dell’organizzazione ed il potere delle norme sociali.
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52Gli Elementi di Riferimento
•I meccanismi di coordinamento (anche di comunicazione e controllo):
sottolineano l’organizzazione
come strumento di controllo e coordinamento oltre che di divisione del lavoro;
•Le parti componenti di un’organizzazione: si collegano al tema della divisione del lavoro e rappresentano l’impresa nella sua interezza;
•L’analisi delle modalità di funzionamento di un’organizzazione: il sistema di autorità
formale, le
comunicazione informali e i processi decisionali.
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53I Meccanismi di Coordinamento
1. L’adattamento reciproco: consegue il coordinamento attraverso il semplice processo della comunicazione informale;
2. La supervisione diretta: una persona assume la responsabilità
del lavoro di altri, dando loro ordini e
controllando le loro azioni;3. Standardizzazione dei processi di lavoro: si specificano e
si programmano i contenuti del lavoro;4. Standardizzazione degli output: vengono specificati i
risultati del lavoro;5. Standardizzazione delle capacità: si specifica il tipo di
formazione necessario per eseguire il lavoro.
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54Le Parti Componenti
1.
Il vertice strategico: assicura che l’azienda assolva in modo efficace alla sua missione e che risponda ai bisogni di coloro che la controllano,
2.
Il nucleo operativo: formato dal personale che svolge l’attività
direttamente collegata con la produzione dei
beni e dei servizi;3.
La linea intermedia: la gerarchia di manager che collega il vertice strategico al nucleo operativo;
4.
La tecnostruttura: provvede a determinati interventi di standardizzazione;
5.
Lo staff di supporto: fornisce i servizi non direttamente collegati al flusso operativo.
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55Le Variabili OrganizzativeI parametri che nel loro insieme definiscono l’assetto organizzativo di un’azienda (le “leve”
che
influenzano la divisione del lavoro, i mecc. di collegamento e quindi le modalità
di funzionamento e i ruoli delle diverse
parti dell’organizzazione).
1.La progettazione delle posizioni individuali;2.La progettazione della macrostruttura;3.I collegamenti laterali;4.Il sistema decisionale.
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56La Progettazione della Posizione Individuale
Occorre determinare cosa deve fare ogni soggetto che opera in azienda (chi produce, che amministra, chi vende), per cui è
necessario stabilire:
il compito ed il livello di specializzazione delle attività: cosa fare;la formalizzazione dei comportamenti: cosapossa essere deciso autonomamente, a che regole bisogna uniformarsi;la formazione e l’indottrinamento, determinare quali capacità l’individuo deve possedere per ricoprire il ruolo: cosa sapere.
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La specializzazione dei compiti può essere:Orizzontale: un compito è
despecializzato
orizzontalmente se
un singolo operatore svolge un numero elevato di attività
in sequenza. Esempio: un artigiano che fa tutto da solo.Vantaggi: maggiore produttività
–
eliminazione dei tempi morti –
facilità
di
innovazione tecnologica –
miglioramenti di allocazione del personale.
Verticale: è
alta quando le fasi di esecuzione e controllo sono nettamente separate (scarsa profondità). È
bassa quando
esistono ampi margini di discrezionalità. Vantaggi: non c’è
bisogno di responsabilizzare i lavoratori.
Svantaggi della specializzazione: elevate necessità
di coordinamento –
problemi di bilanciamento -
alienazione
La Progettazione della Posizione Individuale
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La formalizzazione dei comportamenti rappresenta la modalità
di intervento, da parte dell’organizzazione, per ridurre o eliminare la discrezionalità
delle persone ed ha come scopo quello di introdurre dei
comportamenti omogenei. Il comportamento può essere formalizzato
in tre modi fondamentali:1.Attraverso la mansione: le specificazione vengono collegate alla mansione stessa;2.Attraverso il flusso di lavoro: le specificazioni vengono collegate al lavoro stesso;3.Attraverso le regole: le specificazioni hanno un carattere generale com’è
il caso delle diverse norme contenute dei diversi manuali
organizzativi;Vantaggio: con alta formalizzazione e assenza di controllo è
difficile che ci siano
dei problemi;Svantaggi: bassa innovazione –
assenteismo –
turn over elevato;
La Progettazione della Posizione Individuale
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Attraverso la formazione e l’indottrinamento l’organizzazione precisa quali conoscenze e capacità
i titolari delle mansioni debbono possedere e quali
norme di comportamento debbono dimostrare. In entrambi i casi lo
scopo è
il medesimo: assicurarsi che il titolare della mansione possieda il
repertorio di comportamenti necessari prima di iniziare a svolgere il lavoro.
La formazione individua il processo attraverso il quale le capacità
e le conoscenze connesse alla mansione vengono insegnate.
L’indottrinamento individua il processo mediante il quale vengono acquisite le norme organizzative.Entrambi i processi portano all’interiorizzazione dei modelli di comportamento accettati e cioè
standardizzati.
La Progettazione della Posizione Individuale
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60La Progettazione della Macrostruttura
Mediante la progettazione della macrostruttura si procede alla realizzazione dell’organigramma, in particolare questa fase si occupa di rispondere
alle domande:
1.Come dovrebbero essere raggruppate le unità nelle posizioni individuali?2.Quale dovrebbe essere la dimensione di ogni unità?
Esistono diversi criteri per eseguire il raggruppamento:•Conoscenze: raggruppo gli individui secondo le loro competenze/conoscenze;•Processi-funzioni: es. unità
di vendita e di produzione;
•Tempo: in funzione dell’orario di lavoro;•Output: a seconda del tipo di output;•Clienti: in base alla loro tipologia –
dimensione;
•Geografica: a seconda del continente o dello stato.I criteri riconducibili alle attività
hanno diversi vantaggi:
-Interdipendenza di flusso operativo;-Interdipendenza di scala;-Interdipendenza di processo lavorativo;-Interdipendenza di rapporti sociali.
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Nell’ambito della progettazione della macrostruttura si consideranodue tipologie fondamentali di raggruppamento:
1. Funzionale: privilegia il raggruppamento per funzione (attività). L’obiettivo che si cerca è
l’efficienza, attraverso economie di scala e
forte specializzazione dei compiti. A livello di singolo reparto
c’è
forte specializzazione => tendenza a ricadere in strutture di tipo burocratico;
2. Divisionale: privilegia il raggruppamento per mercato, cioè
per
output. Ogni singola divisione ha poi una struttura funzionale. Si antepongono le necessità
di coordinamento all’efficienza data dalla
specializzazione.
La Progettazione della Macrostruttura
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62I Collegamenti LateraliUna volta definite le posizioni individuali di lavoro e la costruzione della macrostruttura, la progettazione dell’organizzazione non è
ancora completa: è
necessario
integrare lo scheletro fino ad ora assemblato con dei collegamenti di tipo laterale, contrapposti a quelli prettamente verticali.Due sono le macro-tipolgie
di questi strumenti:
•Sistemi di pianificazione e controllo: che standardizzano gli output (ad esempio il budget);
•Meccanismi i collegamento: che “lubrificano le ruote” dell’adattamento reciproco.
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Alcuni esempi di meccanismi di collegamento:
1. Ruoli di collegamento: esiste una persona responsabile del collegamento con altre funzioni. Non ha potere ma detiene solo i
contatti;
2. Task forces –
Comitati: vengono attivate per periodi limitati dei gruppi di persone in merito ad una situazione particolare;
3. Manager integratori: sono esempio di questo strumento i product, project e brand manager. Hanno un potere maggiore e di solito hanno a disposizione un bdg
maggiore.
4. Strutture a matrice: hanno una doppia linea gerarchica che definisce le modalità
di raggruppamento tra loro trasversali
(esempio: prodotti e funzioni).
I Collegamenti Laterali
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64Delega e DecentramentoLa delega ed il decentramento permettono che le decisioni
vengano prese da parti dell’organizzazione al di fuori del vertice strategico. Svolgono un ruolo determinante in ambienti complessi, dove i parametri da considerare sono molti. Il decentramento si distingue in:
•
Verticale: il potere viene distribuito lungo la linea gerarchica, le desioni
vengono delegate secondo il potere formale;
•
Orizzontale: è
in relazione agli uomini di staff (che supportano gli operativi);
•
Parallelo: quando una medesima unità
è
responsabile di diverse tipologie di decisioni;
•
Selettivo: quando le decisioni delegate sono estremamente specifiche.
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65
Incrociando tra loro le diverse forme si ottengono i seguenti tipi di decentramento:
•
Orizzontale selettivo: è
la forma minima di decentramento;
•
Verticale parallelo: sono imprese organizzate per mercati, il manager gestisce tutte le leve per la sua unità;
•
Orizzontale + Verticale selettivo: frequentemente utilizzato per strutture organizzate per progetti;
•
Orizzontale + Verticale parallelo: e la forma di decentramento più estremo, ogni professionista è
completamente autonomo.
Delega e Decentramento
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66La Progettazione Efficace
Dato l’insieme di questi elementi analitici (mecc. di coordinamento-parti dell’organizzazione-funzionamento)
quando un’organizzazione e efficace?
Una progettazione organizzativa è
efficace quando:
•Possiede un’accurata congruenza fra i fattori situazionali
e i parametri di progettazione (coerenza esterna);
•Denota una coerenza tra i parametri di progettazione (coerenza interna);
•Ha una coerenza fra il complesso dei parametri di progettazione e il complesso dei fattori contingenti (coerenza allargata).
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67
Le Configurazioni
L’insieme delle combinazione dei diversi fattori situazionali con le variabili di progettazione organizzativa da vita a 5
configurazioni organizzative ideali:
1.La struttura semplice;2.La burocrazia meccanica;3.La divisionale;4.La burocrazia professionale,5.L’adhocrazia.
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68
Struttura SempliceCaratteristiche:
•Elevata organicità
ed accentramento;•Il coordinamento è
assicurato dalla supervisione diretta;
•Il vertice strategico è
la parte più
importante e direttamente collegata con il nucleo operativo;
•L’ambiente in cui opera è
semplice, dinamico e con un sistema tecnico non sofisticato.
Questa struttura si incontra frequentemente nello stadio iniziale di vita delle aziende.
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69Burocrazia Meccanica
Caratteristiche:
•Forte specializzazione del nucleo operativo;•Elevata formalizzazione del comportamento (std
dei processi
di lavoro);
•Importanza della tecnostruttura e sviluppo della linea intermedia;
•Opera in ambienti semplici e stabili;
Questa struttura è
tipica delle aziende di grandi dimensioni.
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70Divisionale
Caratteristiche:
•Dipartimentalizzazione
in base al mkt;•Il coordinamento viene realizzato attraverso la std
degli
output;•Importanza della linea intermedia;•Rappresenta un’organizzazione sovrapposta ad altre organizzazioni più
formalizzate nel nucleo operativo
(tendenzialmente la bur. meccanica);
•L’ambiente è
caratterizzato dalla diversità
dei mkt,.
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71Burocrazia Professionale
Caratteristiche:
•Il coordinamento avviene mediante la std
delle capacità
(la fissazione di queste avviene per lo più
all’esterno);
•I professionisti si trovano nel nucleo operativo (esempi sono infatti gli ospedali, università, società
di consulenza);
•Elevato sviluppo dello staff di supporto (limitazione della linea intermedia e della tecnostruttura);
•Ambiente complesso, base di conoscenza sofistica ma stabile.
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72AdhocraziaCaratteristiche:
•Risponde all’esigenza di realizzazione di innovazioni complesse e non marginali;
•Il meccanismo di collegamento è
il reciproco adattamento;•Elevato numero di manager e raggruppamenti funzionali;•L’ambiente si caratterizza per la sua spiccata dinamicità
e
complessità.
Questo genere di configurazione tende a manifestarsi nelle prime fasi di vita dell’azienda.
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73
Organizzazioni e
Teoria Organizzativa
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74La Teoria Organizzativa in Azione
•
Temi•
Sfide
attuali
–
Competizione
globale–
Etica
e responsabilità
sociale
–
Rapidità
di
risposta–
Il posto
di
lavoro
digitale
–
Diversità
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75Che cos'è un‘Organizzazione?
•
Definizione•
L'importanza
delle
organizzazioni
Le organizzazioni:–
Mettono
insieme
risorse
per raggiungere
gli
obiettivi
e i risultati
desiderati–
Producono
beni
e servizi
in maniera
efficiente–
Facilitano
l’innovazione
–
Utilizzano
moderne
tecnologie
produttive computer-based
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76Importanza delle Organizzazioni•
L’
importanza
delle
organizzazioni
(continua)
–
Si
adattano
all’ambiente
in trasformazione e lo influenzano.
–
Creano
valore
per gli
azionisti, i clienti e i dipendenti.
–
Conciliano
le sfide
attuali
di
motivazione
di etica
e di
management della diversità
con le esigenze
di
maggiore
coordinamento
delle
risorse umane.
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77
Processo
di
trasformazione
Un Sistema Aperto e i suoi Sottosistemi
AmbienteMaterie prime
Persone
Risorse informative
Risorsefinanziarie
Input
SottosistemiMonitoraggio
deiconfini
Produzione,manutenzione,adattamento,
gestione
Monitoraggiodei
confini
Prodottie
serviziOutput
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78Le cinque Componenti Base di un‘Organizzazione
Verticestrategico
Tecno- struttura
Nucleo operativo
Staffdi supporto
Lineaintermedia
Fonte: basato su Henry Mintzberg, The Structuring of Organizations (Englewood Cliffs, N. J.: Prentice-Hall, 1979) 215-297; and Henry Mintzberg, “Organization Design: Fashion or Fit?” Harvard Business Review 59 (Jan. – Feb. 1981): 103-116.
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79
Ambiente Dimensione
Cultura Tecnologia
Obiettivie strategia
Struttura
1. Formalizazione2. Specializzazione3. Gerarchia4. Centralizzazione5. Professionalità6. Indicatori del
personale
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80Organization Chart Illustrating the Hierarchy ofAuthority for a Community Job Training Program
Consiglio
diamministrazione
Assistente
del direttore
generale
per i servizi
alla
persona
Comitatoesecutivo
Direttoregenerale
Comitaticonsultivi
DirettoreSviluppo
economico
Assistente
del direttore
generaleper i servizi
alla
comunità
Direttorepianificazione
regionale
Direttoreedilizia
Direttoregiustizia
criminale
DirettoreFinanza
DirettoreAAA
DirettoreCETA
Segreteria
Consulente
capoConsulente
capoAssisente
direttorefinanza
Impiegatoal registro
Segreteria Impiegato
paghe
e stipendi
Segreteria SpecialistaMIS
Impiegato
di
staff Assistente
amministrativo
AlcoholCoord.
Coordinatore
informazione
pubblica
Contabile
Manager
aspetti
fiscali
e contratt.
Cons.sviluppiCETA
Titolo
IID,VI,VII
Pianificatore
CETACoordinatore
edilizia
Cons.sviluppiCETA
Titolo
IIABC
Assunzio-
ne e
orienta-
mento
CETA
Cons.sviluppiCETA
GiovaniIV
Specialistaprogrammi
AAA
Pianifica-
toreprogr.AAA
Livello
1
Livello
2
Livello
3
Livello
4
Livello
5Assistente
amministrativo
Coord.alcoolismo
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81Caratteristiche di tre organizzazioni
0
50
100
W.L. Gore &Associates
Wal-Mart Agenzia stataleper le arti
Formalizzazione
Specializzazione
Centralizzazione
Configurazione
TECNOLOGIA Produzione Commercio Servizial dettaglio pubblici
DIMENSIONI 4200 200000 35
AZIENDA
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82I principali stakeholder e le loro aspettative
PROPRIETARI
• Ritorno finanziario
DIPENDENTI• Soddisfazione• Compenso• Supervisione
GOVERNO
•
Rispetto di leggi e regolamenti
• Concorrenza leale
FORNITORI
•
Transazioni soddisfacenti
• Ricavo dagli acquisti
COMUNITA'• Responsabilità sociale•
Contributo alle questioni della comunità
MANAGEMENT• Efficienza• Efficacia
CLIENTI
Qualità dei beni e dei servizi
Valore
CREDITORI• Capacità di credito• Responsabilità fiscale
ORGANIZZAZIONE
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83Due approcci di progettazione organizzativa
Strutturaverticale
Compiti di routine
Cultura rigida
Strategiacompetitiva
Sistemiformali
Strutturaorizzontale
Culturaadattiva
Arricchimentodei ruoli
Strategiacollaborativa
Informazionicondivise
Cambiamentoorganizzativo
a servizio delle prestazioni
Approccio del sistema meccanico
Ambiente stabile Prestazioni efficienti
Ambiente turbolentoLearning organization
Fonte: Adattato da David K. Hurst, Crisis and Renewal: Meeting the Challenge of Organizational Change (Boston, Mass.: Harvard Business School)
Approccio del sistema biologico
Giampaolo Centrone
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84Livelli di analisi nelle organizzazioni
Ambiente esterno
(contesto interorganizzativo,
comunità)
Livello di analisi organizzativo
Livello di analisi
di gruppo
Livello di analisi
individuale
Organizzazione
BOrganizzazione
COrganizzazione
D
Organizzazione A
Unità A Unità B Unità C
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85
L'ambiente esterno
Giampaolo Centrone
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86
(a) Concorrenti, dimensionedel settore
e competività, settori
collegati(b) Fornitori, produttori, beni
immobili, servizi(c) Mercato
del lavoro,agenzie
di
collocamento, università, scuoledi
formazione, dipendentiin altre
aziende,sindacalizzazione(d) Mercati
azionari, banche, risparmie prestiti,investitori
privati(e) Consumatori, clienti,potenziali
utilizzatoridi
prodotti
e servizi(f) Tecniche
di
produzione, conoscenze
scientifiche, computer, information technology, e-commerce
(g) Recessione, tasso
di
disoccupazione, tasso
di
inflazione, tasso
di
investimento, parametrieconomici, crescita
(h) Città, Stato, leggie regolamenti,
tasse, servizi, sistemagiudiziario,
meccanismi
politici(i
)
Età, valori, convinzioni,
educazione, religione, etica
del lavoro, movimenti
deiconsumatori
ed ecologisti(j) Competizione
e acquisizioni
da
parte
di
aziende
straniere, ingressoin mercati
esteri, dogane, regolamentazioni, tassi
di
cambio
Esempio di ambiente di un'organizzazione
(j)Settore
internazionale
(d)Settore
delle risorse finanziarie
(e)Settore
del mercato
(f)settore
tecnologico
(g)Settore
delle condizionieconomiche
(a)Settore
di appartenenza
(h)Settore
governativo
(c)Settore
delle risorse umane
(b)Settore
delle materieprime
(i)Settore
socioculturale
ORGANIZZAZIONE
Area di influenza
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87Modello per la rilevazione dell'incertezza ambientale
Semplice + stabile =bassa incertezza
1. Basso numero di elementi esterni; gli elementi sono simili2. Gli elementi rimangono immutati ocambiano lentamente
Esempi: imbottigliatori di bevande, distributori di birra, produttori di imballaggi,industrie alimentari
Semplice + instabile =alta-moderata certezza
1. Basso numero di elementi esterni; gli elementi sono simili2. Gli elementi cambianofrequentemente e in manieraimprevedibile
Esempi: e-commerce, abbigliamentoalla moda, industria discografica, produttori di giocattoli
Complesso + instabile =alta incertezza
1. Alto numero di elementi esterni; gli elementi sono dissimili2. Gli elementi cambianofrequentemente e in manieraimprevedibile
Esempi: produttori di computer, aziende aerospaziali, aziende di telecomunicazioni, compagnie aeree.
Complesso + stabile =bassa-moderata incertezza
CAMBIAMENTOAMBIENTALE
STABILE
INSTABILE
1. Alto numero di elementi esterni; gli elementi sono dissimili2. Gli elementi rimangono immutati ocambiano lentamente
Esempi: università, produttori di elettrodomestici,,aziende chimiche, compagnieassicurative
Incertezza
Incertezza
COMPLESSITÀ AMBIENTALE
Giampaolo Centrone
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88
Sotto-ambientedi mercato
Clienti Agenziedi pubblicità
Sotto-ambientedi produzione
Lavoro Materie Fornitoriprime
Macchinari
Sotto-ambientescientifico
Riviste Centriscientifiche di ricerca
Associazioniprofessionali
Le Unità Organizzative si differenziano per rispondere
alle necessità dei Sotto-AmbientiPresidente
Divisionericerca
e sviluppoDivisione
venditeDivisione
produzione
Sistemi di distri- buzione
Concorrenti
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89Differenze negli Obiettivi e negli Orientamenti tra Unità Organizzative
Fonte: basato su Paul R. Lawrence and Jay W. Lorsch, Organization and Environment (Homewood, Ill.: Irwin, 1969), pp. 23-29.
CaratteristicheUnità
ricerca
e sviluppoUnità
produzioneUnità
vendite
Obiettivi nuovi
sviluppi, qualità
produzioneefficiente
soddisfazionedei
clienti
Orizzontetemporale
lungo breve breve
Orientamentointerpersonale
prevalentementeai
compiti
compiti sociale
Formalizzazionedella struttura
bassa alta alta
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90Incertezza Ambientale e Integratori Organizzativi
Settori Plastica Alimentare ImballaggiIncertezzaambientale alta moderata bassa
Differenziazionetra
le unità alta moderata bassa
Percentuale di
manager in ruoli
di
integrazione22% 17% 0%
Fonte: Basato su Jay W. Lorsch and Paul R. Lawrence, “Environmental Factors and Organizational Integration,” Organization Planning: Cases and Concepts (Homewood, Ill.: Irwin and Dorsey, 1972), 45.
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91Modelli Organizzativi
•
I compiti
sono
suddivisi in parti
specialistiche
separate.
•
I compiti
sono
rigidamente definiti.
•
Vi è
una
rigida
gerarchia di
autorità
e controllo
e ci
sono
molte
regole.•
La conoscenza
e il
controllo
relativi
ai
compiti sono
accentrati
ai
vertici
dell’organizzazione.•
La comunicazione
è verticale.
•
I dipendenti
contribuiscono ai
compiti
comuni
dell’unità.
•
I compiti
sono
adattati e ridefiniti
attraverso
il
lavoro
di
gruppo
dei
dipendenti.•
Vi è
meno
gerarchia
di
autorità
e controllo e ci
sono
meno
regole.
•
La conoscenza
e il
controllo relativi
ai
compiti
sono
localizzati
in ogni
punto dell’organizzazione.
•
La comunicazione è
orizzontale.
Meccanico: Organico:
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92Modello contingente per la risposta organizzativa della
incertezza ambientaleSemplice + stabile =
bassa incertezza
1. Struttura meccanica: formale,centralizzata
2. Poche unità organizzative3. Nessun ruolo di integrazione4. Orientamento alle unità
correnti
Semplice + instabile =alta-moderata certezza
1. Struttura organica, lavoro di gruppo:partecipativa, decentralizzata
2. Poche unità organizzative,molteattività di confine
3. Pochi ruoli di integrazione4. Orientamento alla pianificazione
Complesso + instabile =alta incertezza
1. Struttura organica, lavoro di gruppo:partecipativa, decentralizzata
2. Molte unità differenziate, molteattività di confine
3. Molti ruoli di integrazione4. Molta attività di pianificazione,
previsione
Complesso + stabile =bassa-moderata incertezza
CAMBIAMENTOAMBIENTALE
STABILE
INSTABILE
1. Struttura meccanica: formale,centralizzata
2. Molte unità organizzative3. Pochi ruoli di integrazione4. Qualche attività di pianificazione
Incertezza
Incertezza
COMPLESSITÀ AMBIENTALE
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93Strategie organizzative per il controllo dell'ambiente esterno
•
Stabilire collegamentiInterorganizzativi
1.
Proprietà2.
Contratti, joint ventures
3.
Cooptazione, CdA concatenati
4.
Recruitment dei
dirigenti5.
Pubblicità, pubbliche
relazioni
•
Controllare la sfera ambientale:
1.
Cambiamento dell’ambiente
di
riferimento2.
Attività
politica,
regolamentazione3.
Associazioni
di
settore
4.
Attività
illecite
Giampaolo Centrone
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94Collegamenti tra caratteristiche e azioni organizzative
Ambientedi
riferimento(10 settori)
Altacomplessità
Costruzione
di
collegamenti
favorevoli:proprietà, alleanze
strategiche, cooptazioni, consigli
di
amministrazione
incrociati, recruitment per posizioni
dirigenziali, pubblicità
e pubbliche
relazioni
Struttura
e sistemi
organici
con un bassogrado
di
formalizzazione, decentralizzazionee standardizzazione
Molte
unità
e ruoli
di
confineMaggiore
differenziazione
e maggior
numero
di
integratori
per il
coordinamento
internoAltaincertezza
Alto tasso
di
cambiamento
Scarsità
dirisorse
di
valoreDipendenzadalle
risorse Controllo
dell’ambiente
di
riferimento:cambiamento
dell’ambiente, attività
politica,regolamentazioni, associazioni
per il
commercio
e attività
illegittime
Ambiente Organizzazione
Giampaolo Centrone
DIPARTIMENTO DIELETTROTECNICA,ELETTRONICA EDINFORMATICA
95
Fine
presentazione