Informatica applicata ai beni culturali

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+ LABORATORIO DI INFORMATICA Salvatore Paone

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Le nuove tecnologie digitali stanno notevolmente influenzando i Beni Culturali, vediamo sempre più utilizzare software e tecnologie che favoriscono o migliorano la gestione, la conservazione, la catalogazione e la fruizione del bene culturale.

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LABORATORIO DI INFORMATICASalvatore Paone

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+Programma del corso

1. Fondamenti di Informatica

2. Gestione avanzata delle immagini

3. Telematica e Ipermedialità

4. Arte e Beni Culturali nell’Era Digitale

5. La Ricerca dell’Informazione per le Scienze Umane

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+Materiale di Studio

AA.VV (2010), Informatica Umanistica, Milano, McGraw-Hill tutti i capitoli tranne il capitolo 4.

Fabio Brivio (2010), l'Umanista Informatico, Milano, Apogeodisponibile gratuitamente sul sito dell'editore in formato .epub e .mobihttp://www.apogeonline.com/libri/9788850311002/scheda per la lettura di suddetti formati si consiglia Adobe Digital Editionshttp://www.adobe.com/products/digitaleditions/

Manuale ECDL CORE relativo al Syllabus 5.0 che abbia come riferimento Office 2007 o 2010:http://www.aicanet.it/aica/ecdl-core/la-certificazione/materiale-didattico

Lawrence Snyder, Alessandro Amoroso (2012), Fluency -Conoscere e usare l’informatica, Pearson.

Bibliografia

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+Materiale di Studio

http://www.creativecommons.it

http://download.html.it/guide/leggi/12/guida-licenze-software/

http://docs.gimp.org/it/

http://inkscape.org/doc/advanced/tutorial-advanced.it.html

http://www.liberliber.it/home/index.php

http://www.w3schools.com/

Sitografia

Page 5: Informatica applicata ai beni culturali

+Elaborati finali

Realizzazione dei seguenti elaborati proposti:

① Realizzazione di una Pagina Web di contenuto (sceglierne uno):

Storico Artistico

Archeologico

Archivistico-librario

② Ipotesi ricostruttiva di facciata con texture (pietra o marmo)

③ Vettorializzazione di elementi architettonici partendo da un’immagine raster e ipotesi ricostruttiva con texture marmo

④ Impaginazione in formato A4 in PDF degli step dell’elaborato 3

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Fondamenti di informatica

Con il termine "informatica" possiamo identificare la disciplina che si preoccupa di progettare sistemi per l'elaborazione automatica dell'informazione.Scopo fondamentale dell'informatica, quindi, è di elaborare dati per, partendo da uno stato iniziale, arrivare ad uno stato finale.Il mezzo tramite il quale effettuare questa elaborazione è solitamente il calcolatore (computer, elaboratore, ecc...); diciamo solitamente il calcolatore perché si potrebbe utilizzare anche un elaboratore "teorico" (i.e. formale) per effettuare il calcolo: per esempio una macchina di Turing.

Il termine "informatica" nasce con giustapposizione dei due termini "informazione" e "automatica”.

Capitolo 1 del manuale:

AA.VV (2010),

Informatica Umanistica,

Milano,

McGraw-Hill

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+Informatica ovvero il trattamento informatico dell’Informazione…

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DATO• Il dato è un

insieme di simboli

INFORMAZIONE• È un dato

messo in relazione con qualcosa

CONOSCENZA• Quando regole ci

permettono di trarre vantaggio dall’informazione

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+Le immagini raster

Un modello di colore è un modo per descrivere e specificare un colore. Il termine è spesso usato liberamente per riferirsi sia al sistema di codifica colore che allo spazio di colore stesso.

Uno spazio di colore è un insieme di colori che può essere visualizzato o riconosciuto da un dispositivo di ingresso o di uscita (come un digitalizzatore, un monitor, una stampante, ecc.).

Proprietà principale di un'immagine è la sua modalità. Ci sono diverse possibili modalità colore, tra i più importanti: RGB, scala di grigi, indicizzata e CMYK

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+Le immagini raster

RGB, un acronimo che in inglese sta per Rosso-Verde-Blu (Red-Green-Blue), indica che ogni punto dell'immagine è rappresentato da un livello "rosso", uno "verde" e uno "blu”.

Secondo il modello RGB, ciascuna sfumatura di ciascuno dei 3 colori (rosso, verde e blu) è rappresentata da un numero che va da 0 a 255.Per esempio, il colore nero è rappresentato dal valore RGB '0 0 0' (R=0, G=0 e B=0) mentre il colore bianco è rappresentato dal valore RGB '255 255 255' (R=255 G=255 e B=255).

Questo modello rappresenta il modo secondo il quale il computer 'vede' i colori può rappresentare più di 16 milioni di colori.

Modalità colore: RGB

Page 12: Informatica applicata ai beni culturali

+Le immagini raster

In un'immagine in scala di grigi, ogni punto è rappresentato da un valore di luminosità che varia da 0 (nero) a 255 (bianco), con i valori intermedi che rappresentano diversi livelli di grigio. La scala di grigi è un modo di codificare i colori di un'immagine che contiene solo bianco, nero e sfumature di grigio.

Modalità colore: Scala di grigi

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+Le immagini raster

Essenzialmente la differenze tra un'immagine in scala digrigi e un'immagine RGB è il numero dei "canali di colore":un'immagine in scala di grigi ne ha solo uno; un'immagineRGB ne possiede tre. Un'immagine RGB può essere pensatacome la sovrapposizione di tre immagini in scala di grigisovrapposte, ognuna con un filtro colorato rispettivamente dirosso, verde e blu.

Modalità colore: differenze fra RGB e Scala di grigi

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+Giocando con le modalità colore

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+Le immagini raster

In un'immagine indicizzata vengono usati solo un numero limitato di colori, 256 o meno. Questi colori formano la "mappa colore" dell'immagine e ad ogni punto nell'immagine viene assegnato un colore della mappa. Le immagini indicizzate hanno il vantaggio che possono essere rappresentate su di un computer in un modo che permette un uso molto limitato della memoria e molto tempo fa, informaticamente parlando, (diciamo dieci anni fa), erano molto usate. Ora vengono usate meno, ma sono ancora tanto importanti da essere supportate da SW come PHOTOSHOP e GIMP.

Modalità colore: Immagini indicizzate

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+Le immagini raster

CMYK è un modello di colore che ha componenti per il ciano, magenta, giallo e nero. È un modello di colore sottrattivo e perciò è importante per le immagini stampate. È complementare al modello di colore RGB.

I valori dei singoli colori variano tra 0% e 100%, dove 0% corrisponde ad un colore non stampato e 100% corrisponde ad un'area completamente stampata con tale colore. I colori sono formati mescolando questi tre colori fondamentali.

L'ultimo di questi valori, K (N.d.T: per blacK = nero), non contribuisce al colore ma serve a diminuire la luminosità degli altri colori. La lettera K viene usata per evitare confusione, dato che la B normalmente viene usata per il colore blu.

Modalità colore: CMYK

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+Le immagini raster

Modalità PHOTOSHOP GIMP

RGB

Scala di grigi

Indicizzato

CMYK

Tabella comparativa delle modalità colore

GIMP attualmente non supporta il modello di colore CMYK. Un pluginsperimentale che fornisce un rudimentale supporto CMYK si trova su [PLUGIN-SEPARATE].

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+Le immagini vettorialiUn'immagine descritta con la grafica vettoriale è chiamata immagine vettoriale. La grafica vettoriale è una tecnica utilizzata in computer

grafica per descrivere un'immagine.

Nella grafica vettoriale un'immagine è descritta mediante un insieme di primitive geometriche che definiscono punti, linee, curve e poligoni ai quali possono essere attribuiti colori e anche sfumature. È radicalmente diversa dalla grafica raster in quanto nella grafica raster le immagini vengono descritte come una griglia di pixel opportunamente colorati.

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+Le immagini vettoriali

Confronto tra un'immagine rastere una vettoriale ingrandita.

a. immagine originale

b. immagine vettoriale ingrandita 8x

c. immagine raster ingrandita 8x

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+Le immagini vettoriali

I principali vantaggi della grafica vettoriale rispetto alla grafica raster sono i seguenti:

1. possibilità di esprimere i dati in una forma direttamente comprensibile ad un essere umano (es. lo standard SVG);

2. possibilità di esprimere i dati in un formato che occupi (molto) meno spazio rispetto all'equivalente raster;

3. possibilità di ingrandire l'immagine arbitrariamente, senza che si verifichi una perdita di risoluzione dell'immagine stessa.

Vantaggi

Page 21: Informatica applicata ai beni culturali

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Telematica e Ipermedialità

La telematica (termine raramente sostituito da teleinformatica) è una disciplina scientifica e tecnologica che nasce dalla necessità di unificare metodologie e tecniche delle telecomunicazioni e dell'informaticaper realizzare il trasferimento a distanza delle informazioni e delle elaborazioni.

Ipermedia o ipermedialità è un termine generico, derivato da ipertesto, che designa una raccolta di informazioni eterogenee, quali grafica, audio, video e testo, collegati tra loro in maniera non lineare. Il termine deriva dall'analogia con il termine multimedia.

Un classico esempio è il World Wide Web.

Capitolo 3 del manuale:

AA.VV (2010),

Informatica Umanistica,

Milano,

McGraw-Hill

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+World Wide Web

Gli ipermedia costruiti per Internet utilizzano il linguaggio HTML (Hyper Text Markup Language). Pagine e oggetti delle pagine vengono memorizzati in cartelle. Una cartella con il suo contenuto ipermediale è chiamata sito.

Il sito è locale quando la cartella risiede nel nostro pc, il sito è pubblico quando la cartella risiede in un server di Internet. In un sito pubblico tutti i navigatori di Internet accedono al contenuto ipermediale. La struttura del sito dipende principalmente dalla mappa concettuale e in secondo luogo dalla mappa delle pagine. Tale struttura, attraverso le sue cartelle, deve rispecchiare la struttura logico-concettuale dell’Ipermedia.

HTML

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Arte e Beni Culturali nell’Era Digitale

È possibile, e in che modo, che gli straordinari strumenti informatici e telematici costruiti a partire da cinquanta-sessanta anni a questa parte dalla società post-industriale/post-moderna, vengano resi disponibili per l’accrescimento, la conservazione, la tutela, la fruizione e la valorizzazione del patrimonio culturale del nostro paese?

Lettura consigliata:

Conxa Rodà, Poject Manager del Museo Picasso ha realizzato questa bella presentazione

Capitolo 5 del manuale:

AA.VV (2010),

Informatica Umanistica,

Milano,

McGraw-Hill

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+Beni Culturali nell’Era Digitale

Beni culturali e musei nel web 2.0

Digital Libraries

Musei nel web

Catalogazione, standard nazionali e internazionali

Le principali tematiche

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La Ricerca dell’Informazione per le Scienze Umane

Un metadato (dal greco meta- "oltre, dopo" e dal latino datum "informazione" - plurale: data), letteralmente "dato su un (altro) dato", è un'informazione che descrive un insieme di dati.

Un esempio tipico di metadati è costituito dalla scheda del catalogo di una biblioteca, la quale contiene informazioni circa il contenuto e la posizione di un libro, cioè dati riguardanti i dati che si riferiscono al libro. Un altro contenuto tipico dei metadati può essere la fonte o l'autore dell'insieme di dati descritto oppure le modalità d'accesso, con le eventuali limitazioni.

Capitolo 6 del manuale:

AA.VV (2010),

Informatica Umanistica,

Milano,

McGraw-Hill

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+La Ricerca dell’Informazione

La funzione principale di un sistema di metadati è quella di consentire:

Ricerca, che consiste nell’individuare l’esistenza di un documento;

Localizzazione, ovvero rintracciare una particolare occorrenza del documento;

Selezione, realizzabile analizzando, valutando e filtrando una serie di documenti;

Interoperabilità semantica, che consiste nel permettere la ricerca in ambiti disciplinari diversi grazie a una serie di equivalenze fra descrittori;

Gestione risorse, ossia gestire le raccolte di documenti grazie all’intermediazione di banche dati e cataloghi;

Disponibilità, ovvero ottenere informazioni sull’effettiva disponibilità del documento.

Metadati

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+La Ricerca dell’Informazione

I campi di una collezione di metadati sono costituiti da informazioni che descrivono le risorse informative a cui si applicano, con lo scopo di migliorarne la visibilità e facilitarne l’accesso.

I metadati infatti permettono il recupero di documenti primari indicizzati attraverso le stringhe descrittive contenute in record: schede in cui vengono rappresentate le caratteristiche più significative o le proprietà peculiari dei dati in questione, così che la loro essenza possa essere catturata da un’unica concisa descrizione, che, in modo sintetico e standardizzato, fornisce a sua volta una via di recupero dei dati stessi.

I sistemi di metadati strutturati in modo gerarchico sono più propriamente noti come schemi od ontologie. Entrambi i termini esprimono degli oggetti per determinare degli scopi o per rendere possibili delle azioni.

Metadati

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+La Ricerca dell’Informazione

Attualmente, in letteratura il termine “metadato” è utilizzato quasi esclusivamente in riferimento al contesto dell’informazione elettronica in rete: i metadati sono comunemente intesi come un’amplificazione delle tradizionali pratiche di catalogazione bibliografica in un ambiente elettronico.

Nel contesto dei documenti digitali, il termine metadato adotta il significato che gli è stato affidato dall’informatica e dalla filosofia. Dall’informaticaderiva la restrizione del concetto di “dato”, limitando il suo dominio semantico ai soli dati digitali e discreti che vengono gestiti da un computer.

Nei progetti di digitalizzazione e nelle attività di gestione degli archivi di oggetti digitali, i metadati rivestono un’importanza crescente, tanto da venire considerati parte costituente della definizione di “oggetto digitale”.

Metadati