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PERIODICO DI INFORMAZIONE RISERVATO AI CLIENTI NATURASÌ | PRIMAVERA 2012 | NUMERO 35 Stampata su carta ecologica 100% riciclata “E-2000”, con inchiostri a base vegetale, prodotta senza uso di cloro dalle Cartiere Cariolaro S.p.A. Al bio proprio non rinuncio Stili di vita e alimentazione Nabiha Akkari Speciale cereali Biosüdtirol Pasta madre

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PERIODICO DI INFORMAZIONE RISERVATO AI CLIENTI NATURASÌ | PRIMAVERA 2012 | NUMERO 35St

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Sommario

Editore NaturaSì: via De Besi, 20/c (Vr) tel. 045.8918611, www.naturasi.it, [email protected] NaturaSì è certificata ISO 9001/2000.

Direttore responsabile Luigi Speri.

Redazione e realizzazione graficaEcoComunicazione.it progetti di comunicazione ecologica.

InformarSi è stampato da MediaPrint (Vr) Stampato su carta ecologica 100% riciclata.

Pubblicazione trimestrale registrata presso il Tribunale di Verona in data 30/12/2003 n. 1575.

I COSTI DEL BIOLOGICO 4

Ahi ahi c’è la crisi, ma al bio proprio non rinuncioSPECIALE CEREALI 8

Cereali in chicco SALUTE E BENESSERE 12

Stili di vita e alimentazionePROGETTO ANGOLA 14

Il sole dopo la tempesta BIOGIARDINAGGIO 16

La bellezza salverà il mondoPERCHÉ HO SCELTO BIO 18

Nabiha AkkariRICETTE DI STAGIONE 20

La cucina dei coloriSCELTE DI STAGIONE 24

BiosüdtirolCONSUMATORI CONSAPEVOLI 28

Chiedetelo a NaturaSìIl lunario di casa 30CULTURA E SOCIETÀ 32

La comunità del Cibo Pasta MadreIN TUTTO RELAX 34

Primavera in Olanda TENDENZE 36

Guerrilla GardeningA TU PER TU CON L’AZIENDA 38

Olio Colle di NisiQUALITÀ 40

I controlli non sono mai troppiA TU PER TU CON L’AZIENDA 42

Un libro buono come il pane...PER UN’ECOLOGIA DELLA MENTE 44

Mafie in pentola, perché cambiare si può

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Notizie in pillole Editoriale

Non abbassiamo la guardia...PERIODICO DI INFORMAZIONE RISERVATO AI CLIENTI NATURASÌ | PRIMAVERA 2012 | NUMERO 35

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Giò Gaeta

ResponsabileProgetto InformarSì

Quello che servirebbe

è il CoCoCo: Coraggio,

Comunicazione, Coeren-

za. È fondamentale il

coraggio di dire le cose,

la coerenza quando le

hai dette e la comunica-

zione nel farle girare.

Enrico Bertolino, comico

È curioso come in questi ulti-mi tempi, tra gli scaffali dei negozi, più che di borsa della spesa si parli di Borsa. Ed è curioso come, velocemen-te, siano entrati nel lessico quotidiano termini di cui la maggior parte di noi ignorava addirittura l’esistenza. Pur non conoscendone ancora perfettamente il significato, ci si trova a esultare se lo spread si abbassa; non ci si informa su come va la salute, ma sulla situazione dei Bot e degli Eurobond. Inflazione, recessione, eurozona… fino a pochi mesi fa se ne discu-teva solo nei corridoi di un ministero o di una banca, ora, invece, se ne parla un po’ dappertutto. Forse è un modo scaramantico per affrontare la paura del futuro? Non è che si finisce poi per

trascurare problemi altrettan-to importanti, magari inseriti, quasi per caso, nelle ultime pagine dei giornali? Siamo così presi dallo spread da far passare quasi inosser-vata la notizia riguardante il problema sempre scottante degli Ogm. Il 22 dicembre, infatti, la Commissione Euro-pea ha approvato tre decisioni che autorizzano l’uso di tre mais geneticamente modificati (MIR604xGA21, Bt11xMIR604, Bt11xMIR604xGA21) e del cotone Ogm (281-24-236 x 3006-210-23), non applicabili in Italia stante la posizione del governo attuale, che impedi-sce la semina di Ogm.La decisione è stata presa autonomamente dalla Com-missione: tra gli Stati membri non era emersa una posizione a maggioranza qualificata sulle quattro autorizzazioni. Vengono presi provvedimenti importanti sul futuro del ter-ritorio europeo, e ci colgono momentaneamente distratti.Ma se non prestiamo la necessaria attenzione ai pro-blemi relativi all’agricoltura e all’ambiente, che futuro potremmo avere anche con uno spread alto? Noi di NaturaSì vogliamo, invece, essere sempre più vigili, attenti e curiosi. Per-ciò, in questo numero della “vostra” rivista, diamo ancora più evidenza alle tematiche dell’ambiente, dell’agricoltura biologica, dell’ecologia e di stili di vita meno distratti.Lo scandalo Gatto con gli Stivali, la truffa sul biologico di qualche mese fa, ci ha reso ancora più guardinghi. È proprio grazie ai nostri controlli e a quelli degli enti

di certificazione con cui collaboriamo, che noi siamo riusciti a non essere coinvolti da personaggi come quelli incriminati. Non abbassiamo mai la guardia, perché anche nel nostro settore possono entrarci degli “eco-furbi”. Nel contempo uniamo le forze: con il nostro Ufficio Assicurazione Qualità, di cui vi raccontiamo l’operato in questo numero, ma anche facendo rete con tutti i pro-tagonisti “sani” del biologico, produttori e trasformatori a noi legati da lunghi anni di collaborazione. Anche voi lettori e clienti avete un ruolo importante, perciò controllate pure lo spread, ma contem-poraneamente siate curiosi di informazioni verificando bene etichette e certificazio-ni di ciò che acquistate. Da parte nostra abbiamo messo a disposizione nei nostri negozi, per ogni scaffale, anche la lente d’ingrandimento così da essere ancora più trasparenti e leggibili. Tutti insieme siamo sicuri che riusciremo a soste-nere il vero biologico.

Buona lettura e buona primavera

Nasce il nuovo logo NaturaSì si trasforma ma non cambia

Nell’ultima pagina del nostro giornale, quella dedicata agli indirizzi, trovate il nuovo marchio NaturaSì: siamo sempre noi, ma con un nuova veste, più elegante, giovane e dinamica. Cominciamo pian piano, per consentire a tutti i consumatori di prendere confidenza con questa importante novità che non cambia la sostanza di ciò che siamo. Gradualmente, il nuovo marchio comparirà su tutto il materiale di comunicazione e su tutto ciò che parla di noi. Cerca la coccinella e troverai NaturaSì.

Bioesserì. Nuovo Ristorante NaturaSì a MilanoÈ stato inaugurato da poco, a Milano, Bioesserì un nuovo ristorante del circuito NaturaSì. Si trova in via Edmondo de Amicis 45 (zona Sant’Ambrogio) ed è aperto tutti i giorni dalle 7 alle 24 con orario continuato. Una vera e propria Casa del Biologico che soddisferà ogni vostra esigenza. Molti infatti i servizi offerti: cucina, wine bar, gelateria, yogurteria, bar, gastronomia, sala thè, cioccolateria, salottino wi-fi, piatti unici, taglieri di formaggi e salumi, crudità di pesce e carne. Il meglio del biologico, a Milano. Vieni a trovarci.

Il Bio in cui credereNel corso del 2012 presso i negozi NaturaSì ha preso il via un nuovo progetto: “Il Bio in cui credere”. Questa iniziativa muove dalla convinzione che fare la spesa scegliendo alimenti che esprimano il nostro amore per la terra sia un gesto di grande responsabilità verso l’uomo e verso l’ambiente. Per questa ragione, è importante creare un legame più stretto tra i consumatori e i produttori che rappresentano il meglio del biologico italiano. Attraverso un’accurata selezione di sei fornitori che verranno messi in evidenza ogni due mesi, tutti i clienti dei negozi NaturaSì potranno acquistare diversi prodotti in offerta promozionale.

Il Supermercato della NaturaIl Supermercato della Natura

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Sui nostri scaffali

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I costi del biologico

Gli italiani che comperano bio sono sicuramente più attenti al prezzo, ma non rinunciano alla qualità del cibo.

di Roberto Pinton

Paolo C. Conti è un giornalista; ha lavorato in una quarantina di Paesi, è stato reporter a Sarajevo durante la guerra e in Sudafrica per le elezioni di Mandela nel 1994.Incuriosito da alcuni “segreti” del mercato alimentare, ha cominciato a documentarsi, intervistando centinaia di persone, visitando aziende agricole e industrie, assaggiando e analizzando cibi.La sintesi di due anni di inchiesta è l’ottimo libro “La leggenda del buon cibo italiano (e altri miti alimentari contemporanei)”, uscito nel 2006 per Fazi editore, ristampato nel 2008 e caldamente consigliato.Nel capitolo conclusivo Conti scrive “Ormai vado sistematicamente alla ricerca dell’eco-cibo”, “Compro biologico perché credo sia migliore per me e per il pianeta in cui abito”, “Perché adesso che ci faccio caso mi rendo conto che c’è quasi sempre un’alternativa più naturale”.Ahimè, di frequente l’ecocibo (come lo chiama Conti) apparentemente è più costoso (“Adesso spendo per il cibo più di quanto spendevo in passato, Ci sono scelte alimentari che hanno qualche ripercussione sul portafoglio. Non tutte, intendiamoci”). Ma aggiunge “Ci ho riflettuto e ho concluso che, con tutti i modi che ho a disposizione per risparmiare, il cibo non è davvero al primo posto. Qualche tempo fa ho cambiato il mio operatore telefonico. Adesso ho gli stessi servizi e spendo quasi cin-

quanta euro in meno a bolletta. E cinquanta euro al mese sono più che sufficienti per com-prarsi una dieta drasticamente migliore”.Sì, c’è la crisi, la benzina costa cara, aumenta-no le tasse e i costi dei servizi pubblici, non si sa ancora se le liberalizzazioni miglioreranno la situazione: “Grande è la confusione sotto il cielo”, scriveva Mao Tse Tung.Dovendo necessariamente cambiare il frigori-fero, però, non lo scegliereste con una classe di efficienza energetica G (probabilmente vi orientereste sulla pur più costosa classe A, magari A+++). Se per forza va cambiata l’au-to, non l’acquistereste non catalizzata, ma vi

Ahi ahi c’è la crisi, ma al bio proprio non rinuncio

Agricola MoriniUna tradizione di qualità, genuinità e sicurezza L’Azienda agricola Morini ha integrato la produzione con i saporiti wurstel di pollo, che arricchiscono la sua gamma biologica. Prodotti solo con carne magra e con attenta lavorazione per escludere tutte le parti grasse dei nostri animali. Sono genuini, morbidi e saporiti. AGRIMO è sinonimo di filiera garantita, perché i polli, allevati all’aperto, sono nutriti esclu-sivamente con alimenti vegetali biologici, lavo-rati nel nostro mangimificio.

GautschiMaionese con erbe delle Alpi svizzere e maionese di risoPer guarnire tartine, piatti freddi o insalate vi consigliamo la maionese con erbe delle Alpi svizzere a marchio Gautschi. Prodotta con olio di girasole che dona alla maionese un gusto fine e delicato, come fosse fatta in casa, è arricchita con delle erbe aromatiche che la rendono irresistibile! Inoltre per una maionese senza uova vi suggeriamo la maionese di riso a marchio Gautschi, ideale per chi vuole una salsa buona e leggera interamente vegetale.

The BridgeBio Quinoa Drink È una bevanda vegetale ben bilanciata, grazie all’unione di due ingredienti come la quinoa e il riso. A basso contenuto di grassi (solo l’1,2%) e praticamente senza grassi saturi (0,1%) è a bassissimo contenuto di sodio (solo lo 0,04%), non contiene glutine né colesterolo.La quinoa biologica proviene da un progetto di commercio equo e solidale che ha come partner aziende agricole boliviane situate tra i 1800 e i 5000 metri. L’acqua di fonte che sgorga a 450 m nel parco naturale della Lessinia la rende inimitabile.

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I costi del biologico

orientereste su un modello Euro 4 o Euro 5 (o magari ibrido). Se è così, come si può pensare di ridurre i comportamenti eco-sostenibili proprio sull’ali-mentare, la “benzina” del nostro organismo?Sappiamo che coltivare con il metodo biolo-gico riduce le emissioni di gas serra (lo ha di recente confermato il ministero USA dell’agri-coltura): al contrario di ogni altro sistema pro-duttivo, è in grado di rimuovere dall’atmosfera più gas serra di quanti non ne produca.Sappiamo che arricchisce la biodiversità: nelle aziende bio l’università di Wuerzburg ha contato cento volte più impollinatori che in quelle convenzionali; l’uni-versità di Oxford ha contato fino al 153% in più di piante spontanee, al 62% in più di uccelli e al 75% in più di pipistrelli.Sappiamo che i residui delle sostanze chimiche di sintesi possono essere nocivi per gli adulti e lo sono sicuramente per i bambini (nei cui alimenti l’UE ammette il livello massimo di residui tollerato in quelli biologici: 0,01 mg/kg, sta a dire 1 milligram-mo per quintale, 1 grammo per 100 tonnellate, in pratica: zero. Il residuo dell’erbicida glifo-sate tollerato sui piselli convenzionali è di 10 mg/kg, 1.000 volte superiore a quello tollerato nei piselli biologici…).Il cibo bio, insomma, è migliore per il nostro ambiente, per noi e per la nostra famiglia non solo perché i suoi contenuti nutrizionali (micronutrienti a effetto antiossidante, vitami-ne, enzimi, sali minerali) sono in genere supe-riori a quelli dei prodotti convenzionali.Sì, ma c’è la crisi. I prodotti biologici non dovrebbero costar meno? I produttori non

risparmiano la spesa per concimi chimici, diserbanti, insetticidi, anticrittogamici, ecce-tera? Non risparmiano anche sugli additivi alimentari? Nì: e vediamo perchè.Non sono gli alimenti bio a costare di più, sono quelli convenzionali che sembrano più a buon mercato. Il concetto, che si è fatto strada in Europa e negli Stati Uniti, è che chi inquina paga: un’impresa non può preoccuparsi solo di produrre, ma deve dotarsi di depuratori e strumenti per ridurre il suo impatto ambien-

tale, organizzando e pagando lo smaltimento dei rifiuti. Ci man-cherebbe altro.Ma in agricoltura non è così: le ingenti spese necessarie per cercare di disinquinare i pozzi contaminati da atrazina, moli-nate e bentazone non sono state fatturate ai produttori di quei diserbanti, nè ai coltivatori di

mais convenzionale. Ha provveduto (ha cercato di provvedere) lo Stato, con le risorse della fiscalità generale (le nostre tasse).Non si è trattato di un caso episodico: per l’I-stituto superiore per la ricerca e la protezione ambientale la quantità di pesticidi distribuita è in aumento (8,3 kg per ettaro nel 2001, il 52,6% in più rispetto al 1997), come le con-taminazioni: nelle acque superficiali e di falda ci sono residui di 131 pesticidi diversi; nelle regioni più interessate alla coltura del mais (Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna) è contaminato l’80% delle acque analizzate.I residui presentano rischi per il suolo, per le specie che sostano sull’acqua e per quelle che si nutrono con pesci contaminati, con peri-coli per la salute dell’ambiente e quella

Compro cibo bio-logico perché credo sia migliore per me e per il pia-neta in cui abito

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Sui nostri scaffali

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umana. L’uso dell’acqua come potabile è pos-sibile solo dopo costose depurazioni: ogni 100 euro spesi per l’acquisto di pesticidi, ne servo-no 25 per rimuoverli dall’acqua. Il conto degli impianti di potabilizzazione arri-va ai produttori di fitofarmaci o ai coltivatori di mais convenzionale? Marameo. I ricavi sono strettamente privati, ma le spese sono del tutto pubbliche, a carico degli altri. I pesticidi, poi, sono progettati per rendere la produzione apparentemen-te meno costosa. Quello che conta è ottenere qualche quintale in più: nessuno si è mai sognato di studiare pesticidi che sal-vaguardino il contenuto di nutrienti o il sapore naturale: il prodotto con-venzionale, così “cheap”, anche qui è inferiore.Se al prezzo apparentemente più conveniente indicato sul cartellino aggiungessimo quanto paghiamo ogni giorno, con le nostre tasse, per tenere in piedi il colosso traballante dell’agri-coltura convenzionale, non parleremmo più di prodotti biologici cari.Prezzi più bassi inquinando alla grande e non spendendo un centesimo per la bonifica ambientale? No, grazie.Va da sé, poi, che, senza il doping dei fertiliz-zanti di sintesi (che eutrofizzano le acque e fanno proliferare alghe e mucillagini), le rese bio possono essere quantitativamente minori; la manodopera di chi zappa per limitare le

erbe infestanti ha un costo diretto più elevato dei diserbanti (ma non finisce nelle falde); sul terreno dove si son piantate siepi per dare ospitalità alla fauna spontanea e su quello a riposo non si raccoglie, una percentuale fisio-logica di prodotto non è commerciabile, per-ché se l’è goduto qualche fortunato insetto che i suoi cugini utili non son riusciti a contenere.

E poi si sostengono i costi dei controlli e di una buro-crazia non di poco conto per garantire il controllo della filiera (hai voluto la tracciabilità? Pedala!).Troppa filosofia e macro-economia?Qualche consiglio pratico, allora, per una spesa bio ragionata.

•Comprateprodottidistagione.•Riducetegliscarti:ognieuropeobuttavia

180 kg di alimenti l’anno (e non sono solo bucce e torsoli), per oltre 550 euro: più di 10 euro a settimana per persona (imparate ad utilizzare tutto).

•Senemangiate,acquistatetaglipiùecono-mici di carne bio e date sfogo alla creatività in cucina (non esiste solo il filetto).

•Mangiatepiùlegumiecerealiintegrali(gliesperti che decantano la dieta mediterranea parlano anche a voi. Svegliatevi con il profu-mo del pane fatto in casa).

•Seserve,cambiateoperatoretelefonico(eguidate un po’ più piano e meno nervosa-mente, si risparmiano benzina e CO2).

Prezzi più bassi inquinando alla gran-de e non spendendo un centesimo per la bonifica ambienta-le? No, grazie

ProbiosMini grissini senza glutineRice&RiceDa Rice&Rice arrivano i nuovi minigris-sini senza glutine. Fragranti e leggeri sono prodotti con farina di riso. Disponibili nei due gusti, al naturale o con gustosi semi di sesamo, sono perfetti in sosti-tuzione del pane, come aperitivo o delizioso spezza fame.

Forno di CampagnaFette biscottate di Kamut®

e Fette biscottate di FarroNella lavorazione di questi prodotti, as-sieme alla farina bianca di Kamut® o di farro, viene utilizzato un “lievito madre di pasta acida” ottenuto dalle stesse farine con cui realizziamo le fette. Il processo di lavorazione, assoluta-mente artigianale, viene svolto in un armonico lavoro di squadra in cui pre-vale la passione per le diverse tecniche manuali che alla fine ci permettono di ottenere un buon prodotto, friabile, saporito e gradevole che esprime tutte le caratteristiche della materia prima.

I Love BioBrichetti al mais biologiciLa parola “Brichetti”, in dialetto Ligure, significa fiammiferi. Somigliano, infatti, a fiammiferi questi grissini sottilissimi, friabili, insaporiti da una generosa dose di olio extravergine d’oliva, da sale marino, da farina di mais e farina di grano tenero di coltivazione italiana. La bontà del prodotto è data dalla accurata scelta degli ingredienti, tutti provenienti da agricoltura biologica.

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Notizie in pillole

7www.alcenero.it

C'È UN PO' DI ALCE NERO IN OGNUNO DI NOI. NOI CHE RISPETTIAMO I RITMI DELLA NATURA, LE STORIE E LE MANI CHE LA LAVORANO. NOI CHE CREDIAMO NELLA TERRA E CHE PREFERIAMO PROTEGGERLA PER MANTENERLA FORTE E RICCA PER IL DOMANI. NOI CHE SCEGLIAMO DI MANGIARE SANO PERCHÈ VOLERCI BENE CI FA STARE BENE.

NOI SIAMO ALCE NERO, IL BIOLOGICO DA OLTRE 30 ANNI.

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Notizie in pillole

Cereali in chicco, farine, pane, pasta: integrale, decorticato, perlato, raffinato...

Per mantenere nel tempola salute, i cereali, base della piramide alimentare, sono fondamentali.Ma come orientarsi nellascelta? Se non ho tempo per prepararli è meglio rinunciare in partenza? È proprio vero che serve metterli in ammollo il giorno prima? È importante che siano integrali biologici o biodinamici? Un primo piat-to a base di cereali saprà farsi apprezzare anche dagli ospiti?Andiamo con ordine e cerchia-mo di chiarire un po’ di dubbi.

di Daniela Zambonini

I cereali in chicco...Il più usato nella cucina italiana è senz’altro il frumento ovvero il grano (duro o tenero)

dal quale si ricavano poi le farine per la pasta e il pane. Alla famiglia dei cereali appartengono altri come ad esempio granoturco (mais), kamut, farro, orzo, riso, avena, segale e ancora grano saraceno, amaranto e quinoa, anche se questi ultimi, non essendo delle graminacee, vengo-no considerati degli pseudo cereali.

Integrali, decorticati, perlati, raffinati, soffiati... Quali le differenze?Se è vero che i cereali integrali fanno bene alla salute (importante che siano provenienti da coltivazioni biologiche o biodinamiche, perché è sulla parte esterna del chicco che si deposita-no le sostanze chimiche usate in agricoltura), è necessario approfondire l’argomento per capire che non tutti i cereali sono uguali. Ogni chicco è costituito da tre sezioni distinte, ognuna ricca di sostanze: la crusca esterna di fibre, il germe interno di micronutrienti e l’endosperma di amidi. Sul mercato i cereali si trovano con la dicitura integrale, decorticato, perlato, mondo, semintegrale, semilavorato, brillato, soffiato, fioccato, spezzato… sotto forma di farine, cracker, biscotti e prodotti da forno in genere.

Speciale cereali

Cerco lavoroUn lungometraggio dello scrittore, regista e operatore so-ciale Umberto Lucarelli sull’abilità della disabilitàIl film rientra nell’ambito del progetto “Educare alla diversità” dell’Agenzia per il Lavoro di Consorzio SiR - AnffasMilano Onlus, con la quale anche NaturaSì collabora per l’inserimento di persone con disabilità all’interno dei propri negozi. Nel lungometraggio si mette in risalto l’importanza della relazione tra famiglia, scuola e azienda nel percorso di inclusione sociale e lavorativa delle persone con disabilità, nella quale NaturaSì crede fortemente: viene infatti presentata l’esperienza dei ragazzi che lavorano nei Supermercati della Natura e che hanno messo in campo il loro talento anche come attori nel film “Cerco Lavoro”.Il protagonista Danilo Reschigna (nella realtà attore con tetraparesi spastica) cerca di fare uno spettacolo teatrale sulla vita delle persone con disabilità all’interno del mondo del lavoro. Danilo si muove per la città con un piccolo registratore e intervista laureati con la sindrome di Down disoccupati, tirocinanti entusiasti e ragazzi assunti; datori di lavoro, direttori della grande distribuzione, responsabili di ristoranti, negozi, magazzini, dirigenti delle scuole di formazione professionale che preparano gli studenti al lavoro, e i loro genitori.Le telecamere entrano nei luoghi di lavoro riprendendo fatti di vita e momenti di vera quotidianità.Ne risulta un documento prezioso, un invito alle aziende a vedere la diversità come opportunità: le persone disabili sono persone con disabilità e il “con” è una risorsa, una potenzialità portatrice di un cambiamento.È possibile ritirare gratuitamente il film in dvd presso l’Agenzia per il Lavoro Consorzio SiR - Anffas Milano Onlus, Via Ulisse Dini, 7 - 20142 Milano tel. 02.39003166 - 02.89532119 [email protected] copie sono disponibili anche presso i negozi NaturaSì di Milano.

Per ulteriori informazioni:www.consorziosir.it

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Cereali in chicco, farine, pane, pasta: integrale, decorticato, perlato, raffinato...

La salute in un chicco: i principi nutritiviVa subito detto che ad una maggiore raffina-zione dei cereali si vanno di pari passo perden-do i principi nutritivi salutari tanto apprezzati. Il valore nutritivo e qualitativo più alto lo tro-viamo infatti nel cereale in chicco integrale sia biologico che biodinamico. Grande attenzione va quindi prestata alle eti-chette dei prodotti convenzionali. Non è detto infatti che un prodotto che appare visivamente più scuro sia un vero integrale: alcuni cereali, non biologici, vengono infatti raffinati e poi addizionati di crusca o cruschello e arricchiti di vitamine dopo la lavorazione, ottenendo un prodotto finito che di fatto ha ben poco di integrale.

Vediamo ora in dettaglio cosa si trova in commercio:Integrale: è il chicco intero che racchiude tutte e tre le parti. Il cereale integrale può essere consumato tale e quale oppure “spac-cato”, trasformato in fiocchi, in farina, pasta, cracker o altro. Decorticato: questa dicitura si usa per alcuni cereali come orzo, farro, avena, miglio. Con azioni di frizione e abrasione, la granella

viene privata degli strati tegumentali esterni (glumelle), che non sono commestibili. Non vengono eliminate tutte le cuticole; alcu-ni prodotti decorticati (farro e avena) possono essere considerati integrali, altri (l’orzo) come semi-integrali e privi del germe. Perlato: la perlatura si usa per farro e orzo. Vengono tolti gli strati più esterni del chicco fino ad arrivare all’endosperma. I cereali perlati, ricchi in amido, possono essere macinati in farine oppure confezionati interi per il consumo. La perlatura del riso si chiama brillatura.Mondo: ricavato solo da alcune varietà, è chia-mato anche “orzo nudo”; orzo integrale priva-to delle glumelle esterne, non commestibili, già durante la trebbiatura. Semintegrale: è il chicco sottoposto a parziale rimozione degli strati esterni ed eventualmen-te del germe. Semilavorato: si usa per il chicco di riso a cui è stata tolta meccanicamente parte della crusca; si può considerare semi-integrale.Brillato: si dice del chicco di riso “bianco”; come per la perlatura, è privato della crusca e del germe e “brillato” per sfregamento su sme-riglio e spazzolatura. Fiocchi: il chicco viene in genere cotto a vapore, pressato ed essicato.Soffiato: il chicco cotto a vapore in una sorta di grande pentola a pressione viene portato rapidamente a temperatura ambiente e poi asciugato in flusso di aria calda, perdendo l’ac-qua, ma rimanendo gonfio.Farina: è il risultato della macinazione del chicco. È preferibile la macinazione a pietra, che frantuma lentamente il seme senza surri-scaldarlo. Spezzato: i cereali, generalmente cotti a vapo-re e fatti seccare, vengono macinati molto grossolanamente o spezzati. Ampiamente usati per l’alimentazione degli animali, sono molto interessanti anche per quella umana, in quanto cuociono più in fretta di quelli interi. Il più noto è il bulgur.

Il chicco (integrale o perlato) è più ricco di sostanze nutrienti rispetto alla farina che se ne ottiene: se la macinatura è industriale può surriscaldare il chicco, impoverendone i valori nutrizionali. La farina più raffinata si classifica “tipo 00”; salendo, ci sono la “tipo 0”, le “tipo 1” e “tipo 2” (semi-integrali) e quella integrale.

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La preparazione e il gusto in cucina... anche per chi non ha tempo!Tutti i cereali in chicco necessitano di un lavaggio prima di essere cucinati e prima ancora di una veloce mondatura, un controllo visivo cioé che consenta di eliminare eventuali sassolini o corpi estranei incidentalmente fini-ti tra i cereali. Si immergono quindi in acqua mescolando per far emergere le impurità e poi si scolano, ripetendo l’operazione un’altra volta se l’acqua non rimanesse limpida. Alcuni cereali richiedono qualche ora di ammollo prima di essere cucinati (il tempo è indicato nell’etichetta, vedere la tabella qui sopra).La cottura solitamente richiede una quantità d’acqua pari a due volte e mezzo il volume del cereale (per esempio per il riso) e i tempi variano molto da cereale e cereale. Si va dai 10-20 minuti dei chicchi più piccoli o teneri come il miglio, la quinoa e il grano sarace-no, ai 50-60 minuti dell’avena, della segale, del kamut e del frumento, dell’orzo mondo (decorticato) e del riso integrale all’ora e mezza del farro decorticato. Tempi forse troppo lunghi per la vita di oggi. Allora utilizziamo qualche trucco.

Una buona idea è quella di preparare i cereali, o almeno metterli in ammollo, la sera prima per il giorno dopo. Oppure cucinarne il doppio della dose per poi averli pronti per due o tre giorni. Ma i tempi di cottura diminuiscono notevolmente con la cottura in pentola a pressione: solo mezz’ora o poco più per l’orzo mondo o l’avena integrale, per esempio. Infine, a chi davvero volesse una cucina rapida dell’ultimo momento senza voler rinun-ciare del tutto ad una sana alimentazione, i cereali perlati offrono un buon compromesso alla solita pasta (il farro perlato cuoce in 25 minuti).

L’abbinamento ideale con i cereali integraliI legumi, ricchi di amidi, fibre e proteine sono il naturale abbinamento ai cereali integrali: pasta e fagioli, riso e lenticchie, orzo e misto di legumi, farro e fagiolini forniscono protei-ne di buon valore biologico e i due alimenti, insieme a un buon piatto di verdura, rappre-sentano un pasto completo e a basso costo.

Essendo l’argomento “cereali” di vasto inte-resse tra i nostri consumatori, prossimamente realizzeremo un inserto monografico.

Tabella sull’ammollo (cereali integrali)

Terre di SangiorgioKetchupQuesto ketchup nasce dal connubio dell’inconfondibile gusto tipicamente americano e della genuinità caratteri-stica della cucina italiana, il tutto nel rispetto della produzione biologica come nella migliore tradizione di Terre di Sangiorgio. A una base di concen-trato di pomodoro vengono aggiunti lo zucchero di canna, l’aceto di mele, le cipolle e, infine, un mix di spezie che donano a questo prodotto un particolare equilibrio tra agro e dolce.

Rapunzel NaturkostCrema di mandorle e fave Tonka Un piacere veramente esotico! La crema di mandorle e fave Tonka è una composizione di mandorle e latte con l’aroma meravigliosamente dolce e floreale del frutto dell’albero della Tonka. È particolarmente cremosa, morbida da spalmare e si scioglie sulla lingua. L’aroma delle fave Tonka ricorda molto quello della vaniglia (è anche co-nosciuta come “vaniglia messicana”). Le fave Tonka vengono usate nella cucina gourmet per aromatizzare dessert raffinati, dolci e salse.

BionaturæOlive BionaturæBionaturæ presenta le olive verdi snocciolate e le olive nere intere in un pratico formato da 300 grammi. Ottime da gustare da sole, irrinunciabili per un classico aperitivo e ideali per arricchire di sapore ogni piatto.

Cereale Ammollo (ore) Tempo di cottura (in minuti) liquido di cottura

Amaranto 4/6 20/25 2 parti su 1 di cerealeAvena 8 50/60 2 parti su 1 di cerealeFarro decorticato 12 50 2,5 parti su 1 di cerealeFarro perlato no 20 2 parti su 1 di cerealeGrano saraceno 6 20/25 2 parti su 1 di cerealeMiglio no (meglio tostarlo) 25 2 parti su 1 di cerealeOrzo decorticato 12-16 60 3 parti su 1 di cerealeOrzo perlato no 30/35 2,5 parti su 1 di cerealeQuinoa no 12/15 2 parti su 1 di cerealeRiso integrale no 45/50 2 parti su 1 di cerealeRiso semintegrale no 20 2 parti su 1 di cerealeSegale 8 45/50 3 parti su 1 di cereale

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Notizie in pillole

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Da NaturaSìValore Alimentare MagazineIn primavera, Valore Alimentare si tinge di nuovo. Leggi e scopri tutto su alimentazione, salute e biologico. In copertina: Le problematiche della gravidanza e poi...• Primavera è tempo di depurazione, anche

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Sui nostri scaffali

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Salute e benessere

Prevenire è meglio che rimediareSiamo tutti d’accordo, ma in termini di salute e “ben-essere”, è riconosciuto che, per accre-scere la nostra capacità di ridurre i principali fattori di rischio – alimentazione non corretta, sedentarietà, fumo, abuso di alcol – per lo sviluppo delle malattie croniche che affliggono l’occidente, occorre potenziare le abilità che ci consentono di adottare un comportamento costruttivo (skills for life). Si tratta di fattori protettivi – capacità di conoscere se stessi, le proprie emozioni e quelle degli altri, di fronteggiare le tensioni, di valutare le situazioni e di affrontarle in modo flessibile, di affrontare in modo costruttivo i problemi e prendere decisioni, di sviluppare relazioni interpersonali, di comunicare in modo efficace e di comprendere gli altri – che rendono il soggetto più forte nel far fronte a condizioni di stress.

Stili di vitae alimentazione

Le istituzioni hanno un ruolo importante nel coadiuvare le famiglie e la scuola in progetti che, attraverso un’appropriata metodologia di educazione alla salute, hanno l’obiettivo di svi-luppare le competenze nei giovani. Promuovere la salute è andare oltre la pre-venzione delle malattie. La prevenzione sta in difesa, essendo basata sul modello patoge-netico: conoscere le cause delle malattie per contrastarle. La promozione della salute va in attacco, perché ha un’ottica salutogenetica: agire sulle fonti della salute e del ben-essere per rafforzarle.In quest’ottica, l’interesse e l’azione sono rivolti ai “determinanti di salute”, vale a dire a quei fattori che influenzano la salute delle singole persone e delle popolazioni. I determi-nanti di salute individuali, quali gli stili di vita – nel cui ambito ci sono abitudini come il con-sumo di tabacco, di alcol, la pratica dell’attivi-tà fisica, i comportamenti alimentari e sessuali – possono essere, se necessario, cambiati e migliorati. Ma allo stato di salute contribuisco-no anche fattori quali le reti familiari e sociali, fattori legati all’ambiente di vita e di lavoro (abitazione, condizioni igieniche, istruzione, reddito, servizi sanitari e sociali...) e le condi-zioni generali socio-economiche, culturali e ambientali in cui le persone vivono. Stili di vita, condizioni socio-economiche, ambiente hanno maggior peso nel determinare lo stato di salute.

L’alimentazione è un determinante di salute individuale e sociale L’alimento non è solo un insieme di sostanze da ingerire a scopo nutritivo, ma è anche e soprattutto una forma sociale e culturale, che assume significato differente in società diverse o in gruppi eterogenei all’interno di una stessa società.

IntegralimentiTofu mediterraneoRicco di proteine vegetali e 100% biologico, il Tofu mediterraneo è un ali-mento saporito: la presenza delle olive verdi e del basilico risveglia il gusto e i profumi tipici della nostra cucina. Delizioso servito semplicemente con olio extra vergine e limone, tagliato a dadini rende squisita una semplice insalata.Il Tofu mediterraneo In-tegralimenti può anche essere frullato con olio e utilizzato per prepa-rare sfiziosi antipasti o condire pasta e riso.

Lupino Più gusto al benessere con bistecche e cotolette di lupinoIl lupino, un legume altamente proteico, rappresenta una valida alternativa alla carne e ai prodotti a base di proteine vegetali. I prodotti “Lupino” 100% vegetali e biologici, stanno riscontrando sempre maggiore interesse nel mercato vegetariano e tra i consuma-tori attenti a diversificare la propria alimen-tazione.

BiolabMini veganburger Biolab: single è meglio!I “Mini veganburger Biolab” fanno parte di una linea perfettamente etica, 100% vegan, che evita sprechi perché confezionata in monoporzioni adatte al pasto di una sola persona. Completa-mente vegetali, saporiti, ma leggeri, sono adatti per chi non vuole rinunciare a mangiar sano. Facili da preparare sono ottimi da gustare nel classico panino oppure come secondo piatto con un contorno di ver-dure di stagione.

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Salute e benessere

Le differenze gastronomiche tra Paesi, regio-ni, classi sociali e gruppi etnici ne sono un esempio. Inoltre il cibo evoca ricordi familiari, diventa un conforto quando ci sentiamo in ansia o depressi, consente di relazionarci agli altri. Il valore sociale e comunicativo del cibo è legato all’idea di condivisione dei pasti ed è implicito nel concetto stesso del termine con-vivio, dal latino “vivere con ”. Ma è da rinver-dire ancora un altro aspetto che studiamo sui banchi di scuola. Tutti gli organismi viventi interagiscono con l’ambiente e tra loro: le piante stanno alla base dell’alimentazione per gli animali erbivori che da esse ricavano materia ed energia, producen-do a loro volta materia ed energia i carnivori. Alla sommità di questo ciclo si trovano i “decompositori”, organismi che trasformano i residui organici di piante e animali morti in sostanze inorganiche, che possono così essere riutilizzate dalle piante. La caratteristica essenziale del metabolismo degli esseri viventi nella natura, sostanzial-mente, è che “il circuito è chiuso”, perchè gli scarti di un organisco sono riutilizzati dagli altri. Mancare di rispetto a un solo elemento della catena comporta in modo del tutto ine-vitabile una conseguenza su qualsiasi altro elemento.Ecco perché la prospettiva nella quale col-locare una corretta alimentazione e, più in generale, uno stile di vita salutare, è quella dell’individuo inteso in tutta la sua persona, con tutta la sua storia, come unità mente-corpo-contesto sociale ed ambientale. Questo è quanto scaturisce anche dalla nostra esperienza nell’ambito dell’educazione e promozione della salute e nell’ambito della prevenzione nutrizionale attraverso attività (sorveglianza sugli stili di vita; progetti di edu-cazione e promozione della salute; promozione

nelle comunità (scuole, ospedali, RSA ecc.) dell’applicazione delle Linee guida nazionali e regionali in ambito nutrizionale; dietetica pre-ventiva) rivolte a comunità, gruppi, insegnan-ti, famiglie e singole persone interessate.

Dieci passi per muoversi verso il polo della salute:- gustiamo il cibo: è un atto di rispetto verso

noi stessi;- mangiamo senza fare altro nello stesso

momento;- sviluppiamo i valori e le relazioni umane: un

abbraccio può sostituire uno snack…;- manteniamo il rispetto per l’ambiente del

quale ci cibiamo e siamo parte;- facciamo attività fisica tutti i giorni per circa

un’ora: la sedentarietà ci danneggia; - ascoltiamo i messaggi del nostro corpo per

mantenerlo in salute;- mangiamo cinque porzioni di frutta e verdu-

ra al giorno, rispettandone la stagionalità;- articoliamo la giornata alimentare in quat-

tro/cinque pasti bilanciati (colazione, pran-zo, cena e uno/due spuntini);

- chiediamo informazioni all’Azienda sanitaria locale circa i servizi che promuovono una sana alimentazione e stili di vita salutari;

- collaboriamo con i programmi di educazio-ne alla salute con comportamenti che siano coerenti: non dimentichiamo che siamo un modello di riferimento per i nostri figli.

Dott. Emanuela De FrancoDirettore settore Igiene e sanità pubblica, alimenti e nutrizione.Dipartimento prevenzione ASL5 di Pisa.

Dott. Margherita BrunettiResponsabile U. O. Educazione alla salute e bioetica. Dirigente medico.Dipartimento di prevenzione ASL5 di Pisa.

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Sui nostri scaffali

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Cari amici di NaturaSì,il più bel regalo che ho ricevuto a Natale 2011 sono state le facce e i sorrisi dei nostri amici angolani con cui ogni giorno lavoriamo, un regalo ricevuto grazie a tutti voi. A dicem-bre sono rimasto in Angola con mia moglie Teresa e mia figlia Isabel, mentre i miei 2 figli maggiori, Tommaso e Maila erano a Prato con i nonni, lontano da noi. Siamo rimasti, perché sapevamo di star costruendo qualcosa di davvero importante e questa convinzione ci ha aiutato ad andare avanti e a far aumentare la forza dei nostri cuori. Durante tutto l’an-no, a partire dalle alluvioni di marzo scorso, mi sono chiesto come avrei reagito se avessi perso tutto, come è successo nel marzo 2011 nei villaggi del nostro Progetto: casa, lavoro e ogni singola cosa che mi circonda. Durante il trascorrere dei mesi, ho capito che i nostri amici, i contadini, gli apicoltori e gli allevatori con cui lavoriamo, hanno mantenuto la spe-ranza e la voglia di vivere che spesso mancano a chi non deve lottare per la sopravvivenza. Anche nelle comunità dove le inondazioni hanno provocato molti morti, la speranza è stata la prima fonte di rinascita, insieme al

nostro lavoro e al vostro sostegno. Quest’anno, infatti, anche grazie a voi, abbiamo realizzato dei sogni, piccoli, reali e concreti: motopompe, sistemi irrigui, zappe, vanghe, sementi, com-bustibile e quanto necessario per riprendere l’attività agricola. Attraverso le formazioni realizzate dall’equipe COSPE Angola, due delle nostre comunità beneficiarie (Munhengo e Munhino) sono riuscite a produrre le più belle patate del Namibe, vincendo un premio all’esposizione della fiera di Bibala, nel corso della quale sono riuscite a vendere tutta la produzione, arrivando a guadagnare anche 700 euro per comunità. I grandi “fazendeiros” (agricoltori) del Namibe non riuscivano a cre-dere ai loro occhi: bellissime patate biologiche prodotte dai “mukubal” che, tradizionalmente, non sono agricoltori. João, il Soba, capovil-laggio di Munhango, mi ha detto che a volte l’amore vale più di qualunque “insetticida” (e sicuramente la dedizione al lavoro vale più di qualunque altra cosa). Quest’anno abbiamo fatto molto e il prossimo faremo di più, perché insieme abbiamo più forza. Grazie ancora da tutte le comunità del Progetto Angola.

Grazie ai 17000 euro inviati da NaturaSì è stato possibile riparare le motopompe in tutte le comunità e dare appoggio nella for-nitura di carburante. È stato inoltre possibile consegnare alle comunità delle sementi per la campagna agricola 2011-2012: soprattutto mais, ma anche piccole quantità di cavolo, melone, insalata, melanzana, carote, quia-bo, barbabietole. Le comunità sono state anche appoggiate nel trasporto dei prodotti verso i mercati centrali, in modo che potes-

sero ottenere prezzi di vendita maggiori e risollevarsi dalle perdite dell’alluvione. Sono stati, infine, forniti nuovi attrezzi a sosti-tuzione di quelli distrutti, come gli aratri. Grazie ai contributi è stato anche reinstalla-to il sistema di irrigazione a goccia nel Rio Bero, dopo che la piena aveva portato via l’impianto pre-esistente, che abbiamo sosti-tuito, potendo utilizzare il sistema già nella campagna agricola di quest’anno.

di Matteo Tonini

Tiriamo le somme

Il sole dopo la tempesta

Progetto Angola

La fattoria di RomignanoIl MeriggioIl Meriggio è un vino bianco prodotto con uve di Malvasia e Trebbiano To-scano. Si ottiene vinificando in bianco il mosto ottenuto con una soffice spremitura. È un vino semplice con un bel colore giallo paglierino, un delicato fruttato ed un gusto pieno e morbido. Non vuole essere un grande vino, ma cerca di farsi ap-prezzare per la sua sincerità e schiettezza. Il Meriggio si abbina bene ai formaggi freschi, ai primi piatti ed al pesce. Da servire a 12°C.

PerlageUn Pinot che parla venetoUna nuova annata per il Pinot grigio dell’azienda Perlage. A marzo, infatti, saranno in vendita le prime bottiglie della vendemmia 2011: un vino fresco, sapido che, figlio di una buona vendem-mia, si abbina bene con piatti di mare e formaggi di media stagionatura, ma che è anche un gradevole aperitivo. Un vero e proprio prodotto veneto, a partire dalla sua denominazione di IGT delle Venezie. Affinato in fusti d’acciaio, ha una grada-zione di 12°. Una qualità che si ripete, come nel 2011, quando il Pinot Grigio Perlage ha meritato la medaglia di bronzo nel concorso internazionale Decanter.

Azienda agraria Moretti OmeroGrechetto, IGT UmbriaSe si chiedesse ad un anziano contadi-no a cosa abbinerebbe il Grechetto ti risponderebbe: “Lo berrei con il coniglio alla cacciatora o con il pollo spezzatino alle olive strinate!”. Eppure il nostro Grechetto non è ottimo soltanto con le carni bianche: ti consigliamo di provarlo con deliziosi risotti mantecati oppure con primi piatti veloci con il condimento a base di verdure, senza dimenticare di provarlo con i formaggi a pasta molle. Per degustarlo al meglio consigliamo di servirlo a 10-12 °C in coppia con il tuo piatto preferito fra quelli citati e con un bel sorriso stampato sul viso.

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Notizie in pillole

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Sui nostri scaffali

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Sarà forse per cercare di “pie-gare” la natura al suo senso estetico o per placare quella sottile nostalgia che alberga nel suo animo al ricordo dell’E-den perduto, come sostengono tanti studiosi e filosofi... Fatto sta che l’uomo ha da sempre prodigato grandi sforzi nella realizzazione di giardini che rispecchiassero nelle diverse epoche la sua idea di bellezza, in cui ritrovare la propria natu-rale dimensione.

di Marzia Sandri

Ne sono esempio e testimonianza gli artificiosi giardini all’italiana che circondano con le loro ordinate geometrie le ville più maestose del nostro Paese, realizzati per soddisfare il gusto estetico dell’epoca, facendosi “piacere per gli occhi”, così come i giardini alla francese, espressione del dominio dell’uomo sulla natu-ra, in cui è tangibile il riflesso dell’assolutismo di Re Sole. Oppure anche i prati, frutto dell’ar-te giardiniera anglosassone, che concepisce

La bellezza salverà il mondo

la natura come libera di muoversi, svincolata dai rigidi schemi umani, nella suggestione di quello stesso “ritorno alla naturalità” vagheg-giato da Jean Jacques Rousseau, in cui tutto deve apparire spontaneo, quasi lasciato al caso. O ancora le composizioni dei cortili giappo-nesi, che esprimono al meglio l’interiorità più profonda dell’uomo e il suo desiderio di pura bellezza e che nella loro architettura riflettono i precetti filosofici dello zen, diffondendo un senso di pace e di armonia generale che scatu-riscono dal delicato equilibrio tra spazi vuoti e zone fitte di vegetazione, dall’alternanza di geometrie e di irregolarità che li contraddi-stingue. Ma anche a voler restare in Italia – definita “giardino d’Europa” – tanti sono gli angoli verdi resi splendidi dal senso estetico dell’uo-mo, al punto che si potrebbe tracciare un percorso, in una sorta di “viaggio della bellez-za” attraverso i parchi e i giardini più famosi, in cui arte, natura e armonia si intrecciano mirabilmente (molti si trovano elencati nel sito www.grandigiardini.it, che riporta anche la descrizione dei più bei giardini italiani e le informazioni più utili). A fare qua e là cenno a quelli che considera gli angoli verdi forgiati dall’uomo che meglio incarnano il senso della bellezza è anche Serena Dandini in un libro di recente pubbli-cazione dal titolo evocativo di una canzone di De Andrè: “Dai diamanti non nasce niente –

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Storie di vita e di giardini” in cui l’artista tele-visiva disegna una riflessione dallo sfondo a tratti ironico e a tratti sociologico sulla società e sul rapporto dell’uomo con la natura e con se stesso. Sparpagliati nel testo troviamo, così, aneddoti e riferimenti al parco della Reggia di Caserta che per primo avrebbe ospitato, nel 1760, un esemplare di camelie giunto direttamente dall’Oriente, così come alle scenografie vege-tali di Villa di Geggiano, nei pressi di Siena, che formano nel loro insieme un palcoscenico incantato in cui Vittorio Alfieri avrebbe messo in prova le sue famose commedie. Tra i tanti giardini ospitati dalle terre di Toscana l’autrice cita anche l’orto botanico noto come “Giardino dei semplici” di Firenze e quello di Villa Ambra di Poggio a Caiano, dimora di campagna di Lorenzo De’ Medici, passata poi alla sorella di Napoleone. Del Veneto, invece, segnala i giochi d’acqua, statue e fontane del labirinto di Villa Pisani a Stra e, della capitale, il romantico giardino storico di Villa Sciarra, dominato da un gigan-tesco esemplare di ginkgo biloba. Se ad accenderci è il sacro fuoco dell’arte giar-diniera, non dobbiamo restare intimiditi di fronte allo splendore dei parchi più lussureg-gianti e famosi d’Italia. “La costruzione di un giardino è pari alla crea-zione di un’opera d’arte” scrive la Dandini nel suo libro, facendo ben intendere come anche

il giardino di casa o un semplice balcone pos-sono diventare la tavolozza ideale della nostra espressione creativa e incarnare il nostro per-sonale senso della bellezza che, per esser dav-vero tale, non deve far altro che rispecchiare il nostro carattere e il nostro mondo interiore. Arruffati e disordinati o perfettamente ordinati e geometrici, elegantemente monocolore o trionfo di ridenti tonalità accostate alla rinfu-sa, balconi e giardini dicono molto di quel che siamo e di come ci sentiamo, perché, come sostiene l’autrice, anche “il giardino è lo spec-chio dell’anima, cartina tornasole dei nostri desideri”. Così, tra suggestioni ricavate dalle più note fatiche letterarie e lo sciorinare di racconti autobiografici, la Dandini dà anche alcuni pre-ziosi consigli ricavati dall’esperienza maturata nel corso di personali e altrui applicazioni di giardinaggio. Al grido di “Davanzali di tutto il mondo, uni-tevi!”, nell’indagare come il rapporto tra uomo e natura spesso si estrinsechi proprio nella fioritura e nell’architettura di giardini e bal-coni, ci dimostra che un rapporto simbiotico con l’ambiente e con le stagioni può avere il potere di determinare un cambiamento in meglio non solo nella vita di ciascuno di noi, ma anche, in una sorta di contagio positivo, in quella del mondo intero.Così, a patto di voler prendere per buona l’affermazione che Dostoevskij fa per bocca del principe Miskin, protagonista de L’Idiota, secondo cui “la bellezza salverà il mondo”, anche un giardino o un semplice balcone, che riproducono in piccolo, nelle nostre case, la bellezza della natura, possono diventare stru-mento di salvezza per l’umanità.

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Uno scorcio del giardino della Reggia di Caserta

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Sui nostri scaffali

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Perchè ho scelto bio

Nabiha Akkari un’europea con radici in Africa

di Isa Grassano

È passato appena un anno da quando “Che bella giornata”, il film campione di incassi di e con Checco Zalone, le ha aperto le porte del cinema italiano. Da allora la bellissima Nabiha Akkari, 27 anni, da Tunisi, non si è più ferma-ta. Trascorre la sua vita tra set cinematografici (l’ultimo film in ordine di tempo è “Lezioni di Cioccolato 2” con Luca Argentero), teatri e studi di registrazione musicale.

I tuoi genitori sono emigrati a Parigi dalla Tunisia, come hai vissuto il passaggio culturale?«All’inizio mi sentivo “sospesa” tra due culture molto diverse tra di loro. A scuola mi vedevo diversa dagli altri bambini, che erano biondi. Poi, crescendo, ho imparato ad apprezzare la diversità e che la mia identità era una ric-chezza. Oggi sono fiera di essere cresciuta in Europa da Africana, di avere dei principi e un’educazione che trae origine da due conti-nenti così belli».

Quanto conta l’influenza dei vari paesi del mondo in cucina?«Il fatto che ogni paese abbia la sua cucina e che, spesso, queste arti culinarie vengano importate nei nostri paesi è un bel regalo della nostra epoca; del resto il mondo è un grande villaggio. Mangiare nei ristoranti asiatici, sud americani, africani è sempre un viaggio da regalarsi, a volte un momento curioso, sempre interessante da vivere. Io mi diletto spesso ai fornelli e preparo piatti asiatici. Oltre al sapo-re, mi piacciono i colori. Ma amo molto anche la cucina italiana, una buona pasta, un buon “cacio e pepe”, una mozzarella di bufala». Se avessi la possibilità, catapultata indietro nel tempo, di andare a cena con un personag-gio del passato, chi sceglieresti e perché?«Andrei con Audrey Hepburn. Amo tutto di lei, la sua eleganza, la sua dolcezza come attrice e come donna, il suo gusto. È stata impegnata

FrescolatMozzarisella: 100% VeganMozzarisella è un preparato a base di riso integrale germogliato prodotto senza latte né lattosio, fatto solo con ingredienti vegetali di qualità. Ideale per la preparazione delle pizze, come sostituto o in aggiunta alla mozzarella di latte vaccino o bufalino, così come di altri formaggi. Ma la linea dei “Vegan Cheese” si arricchisce di un nuovo prodotto, la Spalmarisella, anch’essa a base di riso integrale e prodotta senza lattosio. Molto versatile, si può spalmare o fondere.

CansiglioFiloncino di mozzarella per pizzaDall’altopiano del Cansiglio, tra Veneto e Friuli, arriva questo formaggio otte-nuto da una lavorazione simile a quello della classica mozzarella Bio Cansiglio, ma con una filatura leggermente più asciutta. Di colore bianco candido, dal gusto dolce di latte, è ideale per realizzare pizze e torte salate, ma può essere impiegato anche in insalate, nella classica caprese con pomodori e origano, e in tutti i piatti freddi a base di pasta o riso.

GeoGermogliatore TerradiSienaLa terracotta è considerata uno dei mi-gliori habitat per i germogli. Grazie alla sua porosità, garantisce una crescita molto rapida ai semi, perché mantiene un livello costante di umidità. Dall’arte e dall’esperienza degli artigiani della terracotta toscani nasce il germo-gliatore TerradiSiena. La novità del germogliatore a vaschette esagonali è l’innovativo sistema di apertura luce/buio a doppia funzione di crescita. Le vaschet-te possono essere facilmente sollevate per creare una zona di luce ed aria tra un livello e l’altro.

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Perchè ho scelto bio

nella resistenza durante la seconda guerra mondiale. Era una donna forte, una brava attrice, ha conosciuto un’epoca che vorrei avere conosciuto io, prima della Tv e di Inter-net. Prima che nel nostro mondo tutto andas-se troppo velocemente».

Cosa rappresenta per te il piacere della buona tavola?«Una buona tavola è prima di tutto una tavola con delle persone che amo, con cui mi piace stare. La buona tavola è quella del cuore. Se mangio in compagnia e anche con buoni piat-ti, mi ritrovo velocemente in paradiso».

Per te il cibo è la metafora di…?«Relaziono molto il cibo con la personalità di chi lo consuma, o meglio, lo prepara. Molto spesso puoi conoscere qualcuno se sai cosa mangia, se cucina. Mi viene in mente mia madre. È una persona che passa il suo tempo a cucinare prelibatezze per gli altri, sperimenta le cucine internazionali e, ogni volta che vado a casa sua, sono sicura di mangiare bene. Il suo cibo parla di lei, è una persona generosa e aperta».

Come fai a tenerti così in forma? Segui diete?«Nel 2006 ho viaggiato un anno da sola. Sono andata in Thailandia e poi in Australia, Nuova Caledonia e Tasmania. Così ho scoperto che l’abitudine di mangiare 3 volte al giorno è una cosa molto italiana. Faccio fatica a mangiare solo 3 volte al giorno. In Tailandia si mangia 4-5 volte al giorno ma con piccole porzioni, in Tasmania, molto vegan food e slow food. Quindi ho capito che dovevo trovare da sola il mio equilibrio. Oggi mangio un po’ di tutto e spesso, senza seguire diete particolari».

Ci confessi un peccato di gola?«Quando sono a Parigi amo i macaron e i cupcakes, sono molto golosa. E in Italia il cioccolato, soprattutto quello al latte con il caramello».

Come combatti lo stress?«Pratico yoga, il metodo “bikram” che si fa in un ambiente molto caldo. Imparo a liberare le mie emozioni, accettare la fatica. La filoso-fia di questa disciplina è quella di “provare il dolore, lasciarlo passare, andare avanti” come nella vita di tutti giorni. Voglio vivere così la vita e questa filosofia, secondo me, è una scel-ta che a un certo punto devi fare, per essere felice».

Sei attenta alla qualità e alle proprietà nutritive del cibo?«Ho impiegato del tempo per capire quanto sia importante mangiare sano e bene. Un gior-no una cara amica mi ha detto che ogni cosa brutta che mettevo nella mia bocca poteva fare malissimo a tante cellule del mio corpo. Può sembrare una banalità, ma mi ha fatto riflettere. Mi informo molto, bevo tanta acqua e spremute di frutta, seguo lo slow food e in futuro vorrei avere una famiglia con bambini che mangiano cibo naturale e di qualità come quello che mia madre ha dato a me. In casa non manca mai la zuppa di Miso, il latte di soia e il tè di liquirizia».

Ti preoccupi del benessere dell’ambiente?«Abbastanza. Non ho la macchina, ma quando posso mi sposto in bicicletta, compro biologi-co, faccio la raccolta differenziata, a casa uso solo prodotti ecologici per le pulizie, uso le lampadine a risparmio energetico. Insomma cerco di vivere da eco-responsabile».

Per le tue vacanze che mete preferisci?«Adoro la montagna in estate. In questa sta-gione puoi passeggiare tranquillamente, vede-re dei paesaggi incontaminati, incontrare belle persone. Occorre tanto esercizio fisico, ma è una bella sfida e ci vado tutti gli anni. Le Alpi sono ormai il mio rifugio».

Prossimi obiettivi professionali?«Un’altra mia passione è la musica: suono nel complesso rock Hulawhy. Registreremo il nostro album a primavera: non vedo l’ora, sono tre anni che ci lavoriamo. La musica mi “riempie” il cuore».

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Agricola MoriniUova di casa nostra Quotidianamente AGRIMO è sinonimo di genuinità garantita, perché le galline sono costantemente controllate e nutrite esclusivamente con alimenti biologici a base vegetale, di nostra produzione e lavorati nel mangimificio di proprietà. La gestione degli animali è completa dalla nascita e la cura del loro benessere attenta e costante. Questo è AGRIMO, sinonimo di alimenti naturali, sani, biologici. Con questa pre-messa potete essere certi di consumare uova davvero “ruspanti”.

Ricette di stagione

Colore Rosso: Chakra della radice (sostegno e corpo fisico). Gli alimenti del colore rosso sono: anguria, arancia rossa, barbabietola rossa, ciliegia, fragola, pomodoro, ravanello, peperone rosso. Quando si ricorre ad alimenti rossi è perché ci si sente abbattuti.

IngredIentI:4 rape rosse fresche, 2 spicchi di aglio, 1 cucchiaino di zucchero di canna, sale,1 cucchiaio di aceto di mele, 2 cucchiai di olio extra vergine d’oliva, 1 cipolla rossa, 2 carote, ¼ di cavolo cappuccio, prezzemo-lo, pepe nero, 3 cucchiai di succo di limone,

La cucina dei coloriNoi siamo ciò che mangiamo. La nostra energia trae giovamento dagli alimenti che a volte scegliamo anche in base al loro colore.Proprio a ogni colore, infatti, corrisponde una diversa vibrazione energetica, che il nostro corpo percepisce come carente. Perché, allora, non fare nostra questa cromoterapia natura-le, unendo, quando possibile, cibo e colore?Dopotutto, raggiungere il benessere attra-verso i colori è una pratica che affonda le proprie radici nella notte dei tempi e la stessa medicina tradizionale non ne nega la benefi-ca influenza.I colori che compaiono nell’arcobaleno for-mano l’intero spettro luminoso percepibile dall’occhio umano. I sette colori dell’iride

possono essere associati ai Chackra principali.La parola Chackra, dal sanscrito, significa vortice o ruota. Possiamo immaginarli come punti energetici, o meglio come punti d’en-trata e d’uscita dell’energia dall’universo a noi e viceversa. Secondo la tradizione orientale, i più im-portanti sono sette e si trovano sulla linea mediana del corpo (all’altezza della colonna vertebrale). Essi controllano e influenzano tutte le ghiandole, le funzioni e gli organi e sono collegati a determinati suoni e colori.Nutrirsi di cibo colorato significa dedicare ogni giorno attenzione a ciascun organo del proprio corpo, per ritrovare armonia ed equilibrio.

1 vasetto di “yogurt” bianco di soia.

Pelare e tagliare a cubetti le rape rosse, tagliare a julienne le carote e affettare molto sottilmente il cavolo cappuccio. Rosolare aglio e cipolla (anch’essi affettati sottilmen-te) nell’olio. Aggiungere le rape, le carote e il cavolo, 2 tazze di acqua calda, sale, zuc-chero e aceto. Far bollire la zuppa per circa 30 minuti, abbassando il fuoco. Una volta pronta, spegnere e aggiungere il succo di limone, il prezzemolo tritato e una spolvera-ta di pepe. Servire nelle ciotole e guarnire ciascun piat-to con una generosa cucchiaiata di “yogurt”.

Borscht. Una zUppa gUstosissima proveniente dall’Ucraina

di Sara Cargnello

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AchilleaSucco Bene cranberry e Succo Bene arancia-zenzeroQueste due bevande sono ottenute dall’infusione in acqua bollente delle bacche (cranberry) e della scorza e radice (arancia-zenzero), poi filtrata e con l’aggiunta di succo concentrato di mela e succo concentrato di limone. Sono bevande disse-tanti, ideali per adulti, bambini e per chi fa una vita attiva. Disponibili in formato da 750 ml con tappo twist-off richiudibile.

La GalvaninaBio caffèLasciatevi avvolgere dall’aroma intenso della nostra bevanda biologica al caffè, una miscela 100% arabica di pregiati chicchi accuratamente selezionati e tostati provenienti dalle coltivazioni biologiche equo e solidali di Etiopia, Pa-pua Nuova Guinea e Perù. Assaporate il gusto ricco del caffè infuso in acqua minerale, secondo la rinomata passione italiana per l’arte del caffè e sapiente-mente addolcito con pregiato zucchero di canna biologico. Una bevanda tonificante e stimolante, leggermente frizzante, per concedervi un momento di carica naturale.

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Notizie in pillole

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Dal mondoVivere con lentezza: la rivoluzione silenziosa che sta cambiando il mondoIl 26 marzo 2012 si terrà la Sesta edizio-ne della Giornata Mondiale della Lentez-za, per fermarci un attimo a riflettere sui danni economici, ambientali e sociali di un’esistenza vissuta troppo rapidamente. Tutti sono invitati a partecipare: da soli o in gruppo, la proposta è quella di creare un momento di riflessione per trovare il coraggio di cambiare le cose e contribuire così a una radicale trasformazione del mondo. Per ulteriori informazioni, visitate il sito: www.vivereconlentezza.it

22 aprile 2012: 42a Giornata Mondiale della TerraCome ogni anno dal 1970, il 22 aprile 2012 si festeggerà la Giornata Mondiale della Terra.L’evento di quest’anno avrà come mes-saggio centrale “la Terra non aspetta”, un invito a mettere in primo piano tematiche come le emissioni di gas serra, lo sfrutta-mento idrico e il cambiamento climatico, aspetti troppo spesso trascurati. Fattori come la crisi economica e la reces-sione globale rischiano di farci perdere di vista quella che è una vera e propria emergenza.La Giornata Mondiale della Terra verrà festeggiata in tutto il mondo con l’o-biettivo di creare un movimento globale di sensibilità ambientale che coinvolga sempre più persone perché la terra è un bene di tutti e tutti devono difenderla e rispettarla.Sono previsti eventi anche in Italia, come ad esempio il concerto che si terrà a Roma presso Villa Borghese.Obiettivi principali delle manifestazioni: dare più visibilità alle realtà nazionali a difesa dell’ambiente; promuovere com-portamenti “green” nel pubblico; soste-nere economicamente i progetti dedicati alla salvaguardia ecologica del Pianeta. La Terra è un bene di tutti: rispettiamola.

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Colore Viola: Chakra della corona (mente superiore).Gli alimenti del colore viola sono: fichi, frutti di bosco, melanzane, prugne, radic-chio, uva nera. Possono essere ricchi di magnesio e altri elementi ritenuti fon-damentali per le funzioni cerebrali. Le discipline orientali li collegano al sistema nervoso e alle facoltà intellettive superiori.

IngredIentI:4 banane, 10 prugne secche, due cestini di mirtilli, cannella in polvere a piacere, due cucchiai di crema di mandorle, succo di mezzo limone e un cucchiaino di scorza grattata, un cucchiaio di sciroppo di agave.

Tenere da parte quattro cucchiai di mirtilli. Frullare con cura tutti gli ingredienti sino a ottenere una crema omogenea. Servire in coppette e decorare con i mirtilli.

crema di Banane, prUgne e mirtilli

pUrè di zUcca

insalata di campo saporita

Colore Verde: Chakra del cuore (amore, com-passione).Gli alimenti del colore verde sono: asparagi, basilico, bieta, broccoletti, broccoli, carciofo, cavolo broccolo, cavolo cappuccio, cetriolo, cicoria, cime di rapa, indivia, kiwi, lattuga, prezzemolo, rughetta, spinaci, uva, zucchina. Ritenuti depurativi del sangue, utili al drenag-gio linfatico e al sistema cardiocircolatorio.

IngredIentI: misticanza, tarassaco, radic-chietto verde, olive verdi, avocado, porro, una manciata di piselli freschi, basilico, origano, maggiorana, olio ex. v. di oliva, sale, succo di limone, mezzo cucchiaino di senape.

Sbucciare e tagliare l’avocado. Per il condi-mento mescolare il succo di limone con sale e senape, aggiungere l’olio e condire subito l’avocado. Mescolare le verdure con le olive, il porro e i piselli. Condire con l’avocado e l’olio alla senape, aggiungendo erbe aromatiche.

crUmBle di mele e Banane

Colore Giallo/Bianco: Chakra solare (emozioni, intuizioni, sentimenti).Aglio, cavolo, cipolla, finocchio, funghi, mela, pera, banana, porri, sedano, uva bianca, patata. Possono aiutare a depurare l’organismo, man-tenendo efficiente il sistema digerente.

IngredIentI:2 mele, 2 banane, 40 g uvetta, 1 cucchiaio di zucchero di canna, 1 di succo di limone, 1 di cannella, 1 di vaniglia. Per il crumble: 90 g farina di riso, 50 g di “burro” di soia, 1 pizzico di lievito per dolci, 40 g di zucchero di canna.

Riscaldare il forno a 180°C. Ammollare l’u-vetta. Tagliare le mele e le banane. Bagnare la frutta col limone e condire con zucchero, uvetta, vaniglia e cannella. Mescolare la farina di riso con lo zucchero e il “burro”. Usare le dita e formare delle briciole. Imburrare una teglia, versarvi la frutta e ricoprire con l’impa-sto sbriciolato. Cuocere per 30 minuti sino a formare una crosticina dorata. Gustare tiepido.

Colore Arancione: Chakra sacrale (sesso, creatività, intimità).L’energia arancione: albicocca, arancia, carota, clementina, kaki, limone, manda-rino, melone, nettarina, peperone, pesca, pompelmo, zucca. La tradizione ritiene questi alimenti utili per rafforzare il sistema immunitario.

IngredIentI:Metà zucca gialla, 2 cucchiai di “burro” di soia, 1 bicchiere di “latte” di soia, 2 cucchiai di “panna” di soia, zenzero, sale e pepe q.b.

Sbucciare e tagliare a pezzi la zucca, cuo-cerla con latte e sale per ca. 20 minuti. Frullarla, versare la purea in una casseruola, aggiungere il “burro” e la “panna”, una grat-tata di zenzero, pepe e aggiustare di sale. Cuocere a fuoco vivace per 10 minuti, facen-dola asciugare a piacimento e servire subito.

ScandiaTutte le qualità del salmo-ne selvaggioÈ noto come il salmone sia ricco di acidi grassi polinsaturi Omega-3, preziosi alleati del nostro sistema cardiocircola-torio, ma pochi sanno che ne è più ricco il salmone selvaggio, pescato all’amo. Scandia propone il miglior salmone selvaggio Reale (Red King) del Pacifico, sia affumicato che al naturale (Carpac-cio) o precotto al vapore.

BiovitaCouscous biologico integraleChe cosa c’è di meglio di un piatto uni-co e completo? Il couscous Integrale di grano duro Biovita, degustato con car-ne o verdure, può diventare un’ottima alternativa in cucina: è sano, genuino e altamente digeribile, fonte naturale di fibre e prodotto con semole pregiate, provenienti da molini selezionati. Ne basta poco per sentirsi sazi, pertanto è consi-gliato a tutti coloro che vogliono mantenersi in forma con un’alimen-tazione completa ed equilibrata.

Atlantic FareSalmone irlandese biologi-co a filetti surgelatoPratici filetti di salmone irlandese senza pelle, pronti da cuocere in vassoio per microonde (cottura 3 minuti circa). Provenienti dai principali allevamenti biologici irlandesi, questi salmoni sono lavorati in filiere ecosostenibili a basso impatto e si caratterizzano per la carne soda, il colore naturale e lo scarso apporto di grassi. Non c’è traccia di conservanti e di acqua aggiunta. Congelati entro due giorni dalla pesca.

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Notizie in pillole

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Oltre 170 contadini biologici che operano nel pieno rispetto delle leggi dettate da madre natura, in un territorio presso-ché intatto. Questo è il consor-zio Biosüdtirol.

di Giò Gaeta e Silvia Valentini

Una splendida mattina di sole ci accoglie al nostro arrivo a Lana, vicino a Merano: attorno, le montagne appena spruzzate di neve e un cielo azzurro e terso. Al consorzio Biosüdtirol ci ricevono lieti di raccontare la loro espe-rienza nella produzione e distribuzione di mele biologiche. Bernard Lösch, coltivatore e presidente di Biosüdtirol, eletto nell’ottobre 2011, ci spiega che il consorzio riunisce 170 agricoltori biologici: alcuni coltivano biologico da vent’anni, altri hanno scelto di convertire i terreni in tempi successivi. Se i coltivatori che dal convenzionale passano al biologico sono molti, di certo non si può dire il contrario: chi sceglie il biologico non torna più indietro. I terreni coltivati si estendono da Salorno (al confine tra Trentino e Alto Adige) fino a Bres-sanone, nella zona della Val d’Adige e della Val d’Isarco, lontani da fonti di inquinamento. Spesso i produttori biologici confinano tra loro e questo semplifica la vita.

Il direttore, Dietmar Franzelin, con entusia-smo ci racconta che il consorzio è nato nel 2002; prima di allora i soci si riunivano in piccoli gruppi di produttori, come Bioland o BioMeran. Dietmar è un fiume di parole e volentieri ci spiega come sia vantaggioso per il mercato bio avere mele che provengono da un consorzio: la quantità del prodotto di più agri-coltori viene garantita per 10/11 mesi l’anno, così come la qualità, la freschezza e la varietà. Il controllo sulla qualità è fondamentale; per questo, oltre ai consueti controlli degli organi-smi di certificazione previsti dal regolamento europeo 834/2007, il consorzio effettua prelievi a campione per aumentare massima sicurez-za e garanzia. Per valutare la “maturazione”

Biosüdtirol:le buone mele biologiche

Scelte di stagione

BioAppetì Nuovi piatti etnici Le 3 nuove ricette etniche da BioAppe-tì, nella nuova confezione take away, rendono anche una veloce pausa pranzo un viaggio nei colori e nei profumi di terre lontane. D’ispirazione magrebina la Tajine con verdure, dalla tradizione indiana il gustoso Curry di verdure con riso basmati, reminiscenze orientali per il Wok di verdure e avena. Con la pratica posata già inclusa nella confezione da 250 g basta un minuto per regalarsi sempre e ovunque il piacere di un buon piatto fumante, 100% biologico e vege-tale.

Natur Compagnie… Qual è la tua zuppa preferita?Le zuppe Natur Compagnie contengono solo ingredienti selezionati e hanno un sapore delizioso. Con le nostre zuppe avrete la possibilità di scegliere fra 8 gusti diversi: troverete sicuramente la vostra zuppa preferita! Particolarmente sfiziose in questa stagione sono la Mi-nestra di grano saraceno e la Crema di asparagi. Per voi, e per la vostra famiglia, una squisita zuppa, buona come fatta in casa e pronta in pochissimi minuti.

Alce NeroPassata vellutata in brikLa passata vellutata di pomodoro Alce Nero è ottenuta esclusivamente con pomodori coltivati nella zona natural-mente fertile del Delta del Po. Il pomodoro viene raccolto e lavorato in sole otto ore, mantenendo tutte le caratteristiche del prodotto fresco. La comoda confezione in 3 brik da 200 ml evita di sprecare prodotto ed è ideale per la preparazione del sugo per due porzioni di pasta.

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ottimale delle mele vengono analizzati diversi fattori come per esempio la pressione, la croc-cantezza, lo zucchero e gli amidi presenti. È in questo modo che si calcola la “finestra” di due o tre settimane entro le quali deve essere effettuata la raccolta. Il coltivatore deve tener-si pronto a raccogliere le mele nel momento migliore, per garantire lo standard di eccellen-te qualità del prodotto determinato dal consor-zio. L’unione di diversi produttori garantisce, inoltre, la disponibilità di prodotto sempre fresco (alternando le consegne) e la possibilità di un’ampia gamma di scelta, visto che si producono in totale oltre 30 varietà; insieme alle più comuni, alcuni coltivatori cercano anche di recuperare varietà antiche ormai in via di scomparsa. Lo standard qualitativo richiesto dal consorzio è molto alto, per rispondere a un consumato-re che vuole un prodotto buono da mangiare, ma anche bello da vedere. Tuttavia, ci ripetono più volte, sarebbe importante trasmettere il messaggio che piccoli difetti, come la ruggine, lievi variazione di colore o i segni impressi dai rami sulla superficie del frutto, non pre-giudicano affatto la qualità della mela, anzi. La ricerca del prodotto perfetto comporta uno

“sfrido” e vengono consegnate all’industria per trasformarle in succo molte mele con difetti davvero poco rilevanti.Le mele distribuite dal consorzio sono cer-tificate dall’organismo di controllo ABcert: controlli periodici vengono effettuati da parte di ispettori provenienti dalla Germania, che si alternano ogni anno, per garantire la mas-sima trasparenza. Naturalmente, nei meleti non viene usata alcuna sostanza chimica, ma soltanto rimedi naturali. Per combattere la ticchiolatura, per esempio, viene usato il poli-solfuro, una miscela di zolfo e calcio, mentre per evitare la proliferazione degli insetti si ricorre alla tecnica degli insetti antagonisti e alla confusione sessuale. Ci spiegano che anche i topi costituiscono un grave pericolo per la crescita del melo, poiché ne rosicchiano le radici, portando alla progressiva morte della pianta. Per eliminare il problema non si usano trappole né esche tossiche: c’è chi ricorre alla soluzione più antica del mondo: il gatto. C’è chi invece rovescia la terra, spesso e a mano, per creare un habitat poco gradito ai roditori. Con pazienza e partecipazione, ci raccontano del ciclo di vita delle mele, dal loro svilup-po sull’albero fino alla raccolta, effettuata manualmente. Per questa fase, viene utilizzata manodopera locale, oppure sono chiamati stu-denti o braccianti provenienti generalmente dalla zona della Boemia; in ogni caso, si tratta di lavoratori regolari con cui collaborano da tempo e che vengono pagati in maniera ade-

guata. Per quanto riguarda la fase dello stoccaggio e della spe-dizione, ci tengono a sotto-lineare che nel magazzino di Lana arrivano solo mele biologiche. Quelle prove-nienti dai terreni in con-versione (significa che pur producendo con il metodo bio, non posseggono ancora la certificazione) seguono invece altri canali e arriva-no direttamente alle coope-

rative convenzionali per essere vendute in altri mercati sicuramente non bio senza nemmeno transitare nel magazzino. Nel pomeriggio incontriamo Joseph Maier, contadino di “tradizione”. Pioniere dell’a-gricoltura biologica, ci mostra orgoglioso il primo certificato biologico dell’Alto Adige, che risale al lontano ottobre 1990. In realtà,

I coltivatori che pas-sano dal convenzio-nale al biologico sono molti, ma non si può dire il contrario: chi sceglie il biologico, infatti, non torna più indietro

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ci spiega poi, i suoi primi tentativi in campo biologico risalgono agli anni precedenti, quando era considerato una stranezza per pochi (considerati un po’ pazzi dagli altri con-tadini). Nonostante la diffusa diffidenza, c’era comunque qualcuno che, con lungimiranza, aveva capito che occorreva produrre con un metodo alternativo per salvare l’ambiente e la salute degli stessi produttori. Dagli ortag-gi biologici Joseph è poi giunto alla coltivazione dei meli, dopo aver accumulato l’esperienza necessaria per perfezionare il suo metodo. Lui non ha dubbi: a chi gli chiede se rifarebbe la sua scelta per il bio, risponde senza alcuna esitazione e con naturalezza. «Sì, senz’altro. Non ci penso neanche un minuto: è tutta un’altra cosa. Con il biologico tutta la famiglia sta meglio. Io stesso godo di miglior salute; da quando faccio bio per esempio non ho più avuto pro-blemi di sinusite e legati all’apparato respi-ratorio». Sarà anche per questo che i suoi figli hanno deciso di seguire il suo esempio e dedicarsi alla stessa attività, portando avanti la tradizione di famiglia.Quando ormai la giornata sta volgendo al termine, poco prima di partire per tornare a casa, incontriamo un altro socio del con-sorzio, Günther Sulzer, dell’azienda agricola Hörten Hof di Termeno. Anche in questo caso si tratta di un’azienda che si è tramandata di padre in figlio. Proprio a suo padre, il signor Sulzer attribuisce il merito di aver creato già molto tempo fa l’ecosistema perfetto per adottare il metodo biologico: siepi e fossi deli-mitano i suoi terreni, separandoli dai vicini, anche da quelli biologici. Coltivatore biolo-gico dal 2000, dall’anno scorso è produttore biodinamico certificato Demeter. Quando la

cooperativa gli ha offerto questa possibilità, lui non ha esitato; del resto, il suo interesse per l’antroposofia e per questo metodo di coltivazione ha origini antiche. «Io sento che dentro la natura ci sono la cura dell’altro, il cosmo, l’influsso di tanti fattori; ci sono delle forze che noi magari non riusciamo a vedere. Io penso che anche l’albero che non dà frutti, come l’abete o la betulla, abbia comunque la

sua importanza perché è rifugio per gli insetti, gli uccelli e le farfalle. E ciò ha ricadute positive su tutto l’ambiente circostante».A questo proposito, ci rac-conta che nella sua azienda ha le api per tutto l’anno e che quindi cerca di offrire

loro la disponibilità di polline anche dopo la fioritura dei meli. Ormai è quasi buio: il sole è tramontato e le montagne proiettano le loro ombre tutto intorno. Ripartiamo soddisfatte: è bello vedere persone che scelgono il biologico ogni giorno perché ci credono davvero e che uniscono le loro forze per offrire al consumatore il miglior prodotto possibile.

Penso che anche l’al-bero che non dà frut-ti, come l’abete o la betulla, abbia comun-que la sua importanza

RondaniniProsciutto cotto “Bio” senza glutineL’attenzione per la salute del consuma-tore ha spinto Rondanini a produrre un prosciutto cotto biologico che, grazie all’impiego di materie prime di origine biologica e prive di contaminazioni da glutine, garantisce un elevato grado salutistico. Il sapore morbido, dolce e vellutato, la tenera fragranza ed il lieve colore rosato della fetta, cinta da un leg-gero strato di grasso, contribuiscono a rendere questo salume eccellente.

Antico Molino RossoMiscela speciale per pane bio da agricoltura biologicaFarina integrale ottenuta dalla macina-zione a pietra di grani teneri biologici.Grazie alla macinazione a pietra, questa farina è ricca di fibre.Profumata e fragrante vi permetterà di ottenere il massimo dalle vostre preparazioni, sia casalinghe che professionali; è ideale in abbinamento con il nostro lievito di pasta madre di frumento per la preparazione di pani lievitati alla perfezione.

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Notizie in pillole

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LibriPiccoli ambientalisti crescono. Come insegnare l’ecologia ai bambini I bambini sono il nostro futuro e per questo dobbiamo educarli fin da piccoli al rispetto per la terra. Fondamentale è insegnare loro uno stile di vita rispettoso dell’uomo e dell’ambiente. Con allegria e leggerezza, questo libro suggerisce come coinvolgere i bambini nella lotta contro lo spreco e l’inquinamento e propone delle modalità per presentare in maniera di-vertente attività virtuose come la raccolta differenziata. Red Edizioni – Giulia Settimo

La casa naturale dalla A alla Z La lotta all’inquinamento e il risparmio energetico passano anche attraverso le nostre case. Questo libro offre alcuni accorgimenti per applicare l’ecologia alla gestione quotidiana della casa: dalle pulizie ai trucchi per diminuire i consumi idrici ed energetici. Con vantaggi anche per il portafoglio perché limitare i nostri consumi di acqua ed energia influisce positivamente sulle nostre bollette. Non male in tempi di crisi. Tecniche Nuove – Daniela Garavini

Dai diamanti non nasce niente. Storie di vita e di giardiniQuesto libro è il racconto di una passione che si intreccia, inestricabile come un gelsomino rampicante, con amori lette-rari, pittorici e cinematografici, ricordi di viaggi, aneddoti di vita giardiniera e riflessioni sulle sfide e le frontiere della felicità sostenibile. Serena Dandini ci conduce in una pas-seggiata sentimentale alla ricerca della bellezza che potrà salvarci, viaggiando tra parchi incantati e vivai sconosciuti, imbarcandoci sulle navi di cacciatori di piante d’altri tempi, sbirciando gli amori romantici per un raffinato musicista o per un carico di concime. Scopriamo così che per cambiare il nostro destino non sono necessarie grandi imprese: sono le piccole cose, come un minuscolo giardino sul balcone, a fare la differenza. Rizzoli – Serena Dandini

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Ormai non ci capisco niente. Non so più quando le fragole sono di stagione o meno…

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Gentile amica, non posso che darle ragione: oggi è sempre più difficile attri-buire una stagionalità preci-sa, non solo alle fragole, ma anche a molte altre varietà di frutta e verdura. Quello che si credeva di sapere a riguardo, si può considerare solamente un ricordo!Proprio la fragola ne è un chiaro esempio: grazie ai metodi di coltivazione in serra, ai nuovi materiali tecnici e alle innumerevoli importazioni dalle più dispa-rate località (Spagna, Egitto, Marocco, Israele, ma anche da Germania, Norvegia e Paesi dell’Est), questo frutto così amato è disponibile

ormai durante tutto l’anno. Nel Sud Italia il raccolto delle prime fragole inizia già dal mese di febbraio, ma, da alcuni anni, varietà pre-coci coltivate nell’altopiano calabrese della Sila sono disponibili addirittura fin da novembre e dicembre. Nel Nord, nella Pianura Padana, si comincia a racco-glierle da aprile fino a luglio (il mese elettivo delle fra-gole è maggio). In agosto si raccolgono quelle coltivate nelle valli del Trentino Alto-Adige. In genere le fragole coltivate in pieno campo sono più saporite rispetto a quelle coltivate in serra e in assen-za di suolo, ma raccomando un occhio di riguardo ai metodi di coltivazione adot-tati. L’etichetta biologica è sempre garanzia di salubrità e qualità.

Che differenza c’è tra la tecnica di confezionamen-to in atmosfera modificata e quella sottovuoto? Sono tecniche sicure? Qual è la più rispettosa del prodotto?

Alessandra (Roma)

L’argomento è di particolare importanza e meriterebbe una trattazione più appro-fondita.Cercherò di rispondere sin-teticamente. Ambedue le

tecniche sono regolamentate da normative nazionali e comunitarie. Il confezionamento in atmo-sfera modificata (o protetti-va) permette la conservazio-ne degli alimenti e della loro qualità con l’uso di gas che modificano la composizione dell’aria all’interno della confezione. Nel caso della pasta fresca e degli affettati generalmen-te si ricorre a una miscela variabile di anidride carbo-nica e azoto; per le carni rosse si adoperano miscele con ossigeno e anidride car-bonica. La tecnica offre precise garanzie sull’igiene e la conservazione, ma permette anche una migliore presen-tazione della carne, del cui colore mantiene la brillan-tezza. Questa tecnica prolunga la durata e le caratteristiche dell’alimento fresco gra-zie alla drastica riduzione dell’ossigeno, evitando così l’ossidazione lipidica, l’irran-cidimento, la proliferazione dei microbi, le variazioni e la degradazione del colore. I gas impiegati non sono assolumente tossici e non provocano alcuna alterazio-ne agli alimenti. I prodotti trattati in questo modo devono comunque portare la dicitura “confezio-nati in atmosfera controlla-ta” oppure “confezionati in

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Sui nostri scaffali Consumatori consapevoli e responsabili

atmosfera modificata (o pro-tetta)”. Il confezionamento sottovuoto prevede invece l’estrazione dell’aria dalla confezione e la sua successi-va chiusura ermetica. L’eliminazione dell’aria assicura una conservazione lunga e ottimale: i batteri e le muffe normalmente pre-senti nell’aria non entrano in contatto con il prodotto e non ne possono provocare l’alterazione e la degrada-zione. I moderni macchinari consentono un livello pra-ticamente assoluto di estra-zione, con gli ovvi benefici. Qualsiasi prodotto con-servato in una confezione rarefatta e purificata man-tiene molto più a lungo le sue caratteristiche di colore, aroma e valore nutrizionale.Neanche questa tecnica comporta il minimo rischio

per la salute o provoca alterazioni all’alimento. La differenza tra le due tec-niche sta nel fatto che il sot-tovuoto blocca l’azione dei microrganismi aerobi (cioè di quelli che vivono solo in presenza di ossigeno), men-tre l’atmosfera protettiva agisce sui microrganismi anaerobi (quelli che vivono in assenza di ossigeno).

Mi piace molto il mais dolce. Lo mangio spes-so d’estate, da solo o lo aggiungo ai miei piatti come verdura fresca. Da quando però mi hanno detto che è OGM e che per produrlo ci vogliono notevo-li quantità di pesticidi non lo compro più.

Barbara (BA)

Comprendo i suoi timori: ormai sono all’ordine del giorno i tentativi di intro-durre il mais OGM anche in Italia, in modo più o meno surrettizio. Senza consultare gli Stati membri, il 22 dicembre scorso la stessa Commissio-ne Europea ha autorizzato l’importazione in Europa di tre varietà di mais destinate all’alimentazione umana e animale. Decisioni del genere vanno contro l’opinione pubblica, la cui maggioranza è fer-mamente contraria all’in-

troduzione degli organismi geneticamente modificati in campo alimentare.Mi sento comunque di tran-quillizzarla (sempre che lei consumi mais dolce biolo-gico).È un prodotto ad elevata appetibilità dovuta alla sua dolcezza, nonostante il con-tributo calorico sia tutto sommato basso.Tra i vantaggi che il mais biologico offre, ci sono il controllo e la certificazio-ne, che permette anche di conoscere con certezza la provenienza della granella. Come sa, il metodo biologico non solo non ammette l’uso di pesticidi e di fertilizzanti di sintesi, ma prevede anche l’assenza di OGM. Via libera, quindi, e nessuna preoccupazione, per il mais dolce biologico!

Dott.ssaPaola Bigliani,

resp. dell’Ufficio Controllo Qualità

FuchsHoney Globes, Crunchy Muesli e Kids MuesliGli Honey-Globes sono un semplice e gustoso mix di cereali con una delicata copertura di miele. Deliziosi con latte, yogurt e frutta fresca, ma allo stes-so tempo irresistibili come snack da sgranocchiare. Il Crunchy Muesli ai frutti rossi è un muesli croccante con l’aggiunta di fragole e lamponi bio, un mix gustoso di fiocchi e granola. Il Kids Muesli è la variante golosa, dove la rossa dolcezza delle fragole si com-bina con il gusto del cioccolato e del miele.

La Città del Sole Le Merende con cioccolato e riso soffiatoGustosi biscottoni con riso soffiato e gocce di cioccolato da portare con sé in ogni momento della giornata. La linea “Le Merende” di Città del Sole si distingue dai biscotti classici per il formato più grande e per le 6 prati-che monoporzioni contenute in ogni confezione. Sono ideali per un consumo fuori casa o come merenda per i bambini. Con olio di girasole, senza olio di palma, senza lievito di birra e senza uova.

La Città del SoleTortino al miglio con mirtilli rossiIl miglio, cereale antico originario dell’Asia centro orientale già apprezza-to dagli Egizi, è alla base della ricetta dei tortini con mirtilli rossi cranberry di “La Città del Sole”. Una dolcezza bio ideale come merenda o per una pausa spezza-fame, che unisce il gusto con la risco-perta dei sapori di un antico e prezioso dono della Terra.Con olio di girasole, senza lievito di birra e senza latte.

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Sui nostri scaffali

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Il lunario di casaConsigli pratici per la vita quotidiana secondo il calendario biodinamico

In cucina: il pane lo yogurt

le conserve

Luna

piena

nuova

Cura della persona: taglio ritardante capelli/unghie massaggi attività fisica giornata di relax

Piante di casa:

rinvaso potatura concimazione

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APRILEin cucina

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Pasta Madre riunisce consuma-tori co-produttori, ma anche agricoltori, mugnai e panifica-tori con l’obiettivo di migliora-re la qualità del pane che por-tiamo sulle nostre tavole.

di Riccardo Astolfi

La pasta madre è la base e la storia della pani-ficazione, il passato e il futuro.Rappresenta, fin dagli albori della civiltà, la vera natura del pane e oggi è la strada da seguire per chiunque voglia un pane di quali-tà. La necessità di ritornare a una panificazio-ne con lievito naturale nasce dall’esigenza dei consumatori di disporre di un pane gustoso, saporito, ma, soprattutto, sano e digeribile.Negli ultimi decenni l’utilizzo estremo di lie-vito di birra e di farine raffinate e addizionate di additivi e coadiuvanti tecnologici ha con-sentito ai fornai di proporre ai consumatori un pane bello, rapido, e, a prima vista, privo di difetti, apparentemente più economico. Ma che poi si dimostra debole, di vita breve: dopo poche ore diventerà raffermo, e il giorno dopo sarà da buttare.Il pane a pasta madre, invece, è vivo. Dura di più sia sugli scaffali del negozio sia nella dispensa domestica: ha gusto, sapore, profu-mo, odore. È perfetto per accompagnare tutti i pasti della famiglia, dalla colazione alla cena, nutriente e, soprattutto, digeribile.Negli ultimi anni sempre più persone hanno così cominciato a interessarsi alla magia della panificazione con lievito madre, tanto che è nata la Comunità del Cibo Pasta Madre: un’as-sociazione che mette in rete tutti i consuma-tori, agricoltori, mugnai e fornai che condivi-dono l’obiettivo di diffondere la cultura della

pasta madre e dell’utilizzo di farine di qualità, naturalmente biologiche e, se possibile, inte-grali e a filiera corta.La Comunità del Cibo Pasta Madre si propo-ne come rete tra ogni attore della filiera del pane e dei cereali, a tutti i livelli. Organizza incontri, seminari, corsi di panificazione, ma, soprattutto, rende disponibile gratuitamente sul proprio sito web la prima e unica mappa degli “spacciatori” di pasta madre: persone che gratuitamente mettono a disposizione un pez-zetto del proprio lievito a chiunque ne faccia richiesta. www.pastamadre.net

Il mio primo pane con pasta madreprimo impasto (rinfresco)100 grammi di pasta madre prelevata dal fri-gorifero, 100 grammi circa di farina di grano tenero tipo 0 biologica, 50 ml di acqua tiepida.

In una ciotola sciogliete la pasta madre nell’ac-qua tiepida. Aggiungete poi la farina, mesco-late e lavorate con le mani fino a ottenere un impasto liscio e omogeneo. Mettete l’impasto ottenuto in un ambiente riparato, coprite con un telo e lasciate riposare per 5-6 ore.Trascorso questo tempo l’impasto sarà almeno raddoppiato e potremo prelevarne 100 gram-mi: questa sarà la vostra pasta madre per i pani successivi. Riponete il resto in un conte-nitore chiuso e conservatelo in frigorifero.

secondo impasto150 grammi dell’impasto precedente, 500 grammi di farina di frumento tipo 0 bio, 250 ml circa di acqua tiepida, 3 cucchiaini di sale.

Sempre in una ciotola disciogliete l’impasto precedente nell’acqua tiepida.

La Comunità del Cibo Pasta Madre

Cultura e società

alla Natura.

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Aggiungete la farina lentamente, continuan-do a impastare con le mani. Quando avrete aggiunto circa metà della farina mettete il sale e continuate a lavorare l’impasto, aggiungete poi la rimanente fino a ottenere un composto liscio ed elastico, poco appiccicoso. Fate ripo-sare a temperatura ambiente per 3-4 ore.Trascorso questo tempo lavorate di nuovo il vostro impasto e formate la pagnotta.Disponetela in una teglia ricoperta con carta da forno e fate lievitare per altre due ore circa. Nel frattempo, accendete il forno, portatelo a 250 °C e mettete il pane per 10 minuti, poi abbassate la temperatura a 200 °C e continuate la cottura per 30 minuti circa. In questo modo avete ottenuto circa un kg di pane in grado di mantenersi fresco per l’intera settimana.

Voglio produrmi la pasta madreA differenza del lievito di birra, la pasta madre non si può comprare nei supermercati. Il modo più facile per recuperare la pasta madre è quello di farsela regalare. Potete chie-dere ai vostri amici o a qualche fornaio illumi-nato di donarvi un po’ della sua, oppure potete consultare la mappa degli spacciatori di pasta madre sul sito www.pastamadre.net. Sicuramente, però, la soddisfazione più grande è quella di far nascere da sé la propria, creando in poco più di una settimana la vita in un pic-colo impasto di farina e acqua.È doverosa una premessa: la pasta madre è un insieme di moltissimi lieviti e batteri, un concentrato di biodiversità, molto più vitale e forte di quanto si pensi. Per questa natura, quindi, possiamo trovare diversissime tipologie di paste madri: quelle solide, quelle liquide, quelle a base di frumento, a base di segale, quelle prodotte utilizzando come starter buc-cia di mela, yogurt o frutta secca.

Qui di seguito troverete un piccolo esempio per creare la pasta madre in modo semplice.

passo 1:100 grammi di farina tipo “0” biologica,50 ml di acqua tiepida, 1 cucchiaino di miele biologico.

Impastate tutti gli ingredienti per bene, fino ad ottenere una piccola palla morbida e liscia. Riponete questo primo impasto in una ciotola coperta da un panno umido e lasciatelo ripo-sare a temperatura ambiente (tra i 18 e i 25 gradi) per 48 ore.Trascorse queste 48 ore noterete che qualcosa è già successo: l’impasto si è leggermente gon-fiato e sono comparsi i primi alveoli.

passo 2:100 grammi dell’impasto precedente,100 grammi di farina tipo “0” biologica,50 ml di acqua tiepida.

Stemperate l’impasto precedente nell’acqua tiepida e una volta sciolto per bene aggiungete la farina. Procedete dunque come al punto precedente, fino ad ottenere un nuovo impasto ben modellato.Avete appena eseguito quello che si chiama “rinfresco”. Coprite e fate riposare per 48 ore.

passi sUccessivi:Continuate questa procedura di “rinfresco” (ripetete il passo 2) per una/due settimane, finché il vostro impasto non sarà in grado di raddoppiare il suo volume in circa 4 ore. Terminato questo processo, la vostra pasta madre è pronta per essere utilizzata per pro-durre il vostro pane. Si conserverà in frigorife-ro in un vasetto di vetro anche per più di una settimana, tra un rinfresco e l’altro.

La Comunità del Cibo Pasta Madre La Macrobiotica è l’arte e la scienza

che sviluppa la comprensione dell’interazione tra l’uomo,

la sua alimentazione,lo stile di vita che conduce e

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tutti i giorni con l’intento diutilizzare questo principio

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Cosa c’è di meglio di una passeggiata in bici-cletta per respirare i profumi della primavera e lasciarsi riscaldare dal sole già più caldo?Semplice: se non vi accontentate di una dome-nica sulla ciclabile dietro casa, potete regalarvi 17.000 km di pista ciclabile, distese di tulipani in fiore, centinaia di mulini a vento e una fitta rete di canali navigabili.Lo avrete già capito, parliamo di Olanda e la primavera è la stagione più adatta a visitarla, almeno con l’immaginazione, se proprio non potete concedervi qualche giorno di vacanza!

L’itinerario ideale: bici, barca e tulipaniPer vivere l’incanto dei tulipani in fiore, basta-no solo 4 giorni: arriviamo ad Amsterdam, magari in aereo, anche solo per conoscere l’aeroporto internazionale, pluripremiato per il grado di innovazione, per l’attenzione all’am-biente e al risparmio energetico. Qui nel 2011 è stato inaugurato il Schiphol Airport Park, un parco con chioschi all’aperto dove sono serviti caffè equo-solidale, succhi di frutta bio, hamburger con pane biologico. Sui muri sono proiettate le immagini di piante e farfalle, e in sottofondo si ascoltano registrazioni dei suoni della natura. Tutto è di ispirazione “green”: si può caricare il cellulare pedalando su biciclet-te generatrici di energia, l’illuminazione è a

led e con sistemi a fibra ottica che catturano la luce del giorno. Usciti dall’aeroporto si rag-giunge il quartiere nautico di Amsterdam, il suo cuore pulsante: ad attenderci c’è un bat-tello fluviale, pronto a scivolare sull’acqua dei canali olandesi.Un primo tratto di navigazione per uscire dalla città e raggiungere la vicina Harleem, dove ci fermiamo per il primo pernottamento. La barca è un vero e proprio hotel galleggiante: dotata di cabine con servizi privati, di una sala ristorante dove consumare colazione e cena e di un equipaggio che si occupa per noi della cucina e della pulizia degli spazi comuni. Il ponte esterno è un “balcone” dal quale ammirare i piccoli villaggi dove si sosta e ricovero per le biciclette, pronte a divenire i nostri “destrieri” per la conquista dei mulini a vento! Al nostro risveglio partiamo da Harleem in bicicletta, in direzione di Lisse, sede del giardino floreale Keukenhof (www.keukenhof.nl). Il parco è una delle principali attrazioni turistiche d’Olanda, aperto solo due mesi l’an-no. Il suo nome letteralmente significa “orto della cucina” e questo perché nel XV secolo sui suoi 32 ettari di estensione si raccoglievano le piante aromatiche della cucina del castello di Teylingen. La sua esposizione arriva a 4,5 milioni di tulipani in 100 varietà. Ogni anno il parco ospita un giardino coltivato a tema, nel

Primavera in Olanda

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In tutto relax

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2012 dedicato alla Polonia, cuore d’Europa.Dopo un tuffo nei colori dei tulipani fioriti, la vacanza può procedere proseguendo in bici-cletta fino a Leiden, città natale del pittore Rembrandt, vivace cittadina universitaria.Tappa conclusiva nel “cuore verde” d’Olanda tra canali, prati e mulini, fino ad Amsterdam, che ci accoglie per l’ultimo pernottamento.Chi può concedersi un giorno in più, può inse-rire nel programma anche la visita dell’asta dei fiori a Aalsmeer (www.floraholland.com), esperienza davvero unica: ci si sveglia presto la mattina e si raggiunge la “piazza affari” del mondo floricolo, dove ogni anno vengono ven-duti all’asta 12 miliardi di fiori e piante. Quando? Per ammirare la fioritura dei tulipani si può visitare l’Olanda dalla fine di marzo alla metà di maggio. Maggiori informazioni dal

tour operator Zeppelin (www.zeppelin.it) e sul sito www.holland.com.

Perchè la bicicletta anche in vacanza?Vacanza in bicicletta per molti è sinonimo di sforzo fisico e fatica, un equivoco che purtrop-po allontana da uno dei modi più autentici di “scoperta” del territorio. L’itinerario proposto in Olanda prevede tappe di 30-40 Km al gior-no. Ciò significa, ad una media di 12 Km/h (andatura di assoluto relax e alla portata di tutti), 3 ore in bici da distribuirsi lungo l’arco della giornata. L’Olanda resta la patria indi-scussa delle biciclette (www.fietsplatform.nl), ma in Europa molti sono i paesi che si presta-no ad essere visitati sui pedali: la Germania, dove esiste una rete di ciclabili extraurbane per oltre 40000 km (www.germay.travel.it); oppure l’Austria, che ha fatto del cicloturismo uno dei suoi cavalli di battaglia (www.austria.info). Perfetta per pedalare anche la Danimar-ca: 12000 km di piste ciclabili, un incredibile rispetto per pedoni e ciclisti e l’assenza di dislivelli di rilievo (www.visitdenmark.com).La lenta scoperta del territorio in bicicletta è un piacere anche in Francia, dove le corsie per le due ruote non sono così estese, ma per-mettono di visitare in tutta sicurezza alcune sue regioni, come la valle della Loira (www.franceguide.com). Come fare? Per pianificare la vostra vacanza in bicicletta in Europa potete rivolgervi ai sin-goli enti del turismo: on-line si trovano spes-so abbondanti indicazioni, ma potete anche contattarli per ottenere maggiori dettagli e opuscoli cartacei. In alternativa potete affidar-vi a un operatore specializzato che si occupi per voi della prenotazione alberghiera, del noleggio bici in loco, del trasporto del vostro bagaglio in hotel e della fornitura di mappe e guide ciclabili per seguire il percorso. (www.girolibero.it)

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Un movimento non violento nato negli anni ‘70 negli Stati Uniti che si prende cura e tra-sforma in giardini, terreni non proprio adibiti a ciò.

di Stefano “Pest”

Venendo dal mondo urban della musica indi-pendente, dei graffiti e della street art ho impa-rato a capire quanto importante è la necessità espressiva di alcune persone. Ci sono situazioni dove certe convenzioni non funzionano a pieno e sono da valutare una serie di variabili che possono trasformare un’azione apparentemente incomprensibile ai più in qualcosa di artistico. Basta pensare a certe opere della street art che sono più che ben accettate, anzi, ora sono considerate cult e arredo urbano decisamente amato. Per esempio i “panettoni” stradali dipin-ti dall’artista Pao, che sul suo sito racconta così la sua arte: “nata come reazione al gri-giore urbano, costituisce un racconto fatto di immagini brillanti e vivaci che invadono paci-ficamente gli spazi, ponendosi al servizio della collettività” . Se la street e il mondo dei graffiti hanno però degli aspetti che possono essere contestati, il Guerrilla Gardening è invece una “forma di ribellione verde” pacifica, originale e positiva. Terreni abbandonati, aiuole comu-nali, rotonde o fossati, attraverso la passione, l’organizzazione e un pizzico di rischio di molti “guerriglieri” volontari, sono stati trasformati da luoghi dimenticati in splendidi giardini o curatissime aree verdi. Il primo di questi esempi è il giardino newyor-kese Liz Christy Garden, situato a Manhattan, che prende il nome dalla pittrice Liz Christy. L’artista, insieme ad altri giovani, nel 1973 ha occupato un terreno trascurato facendolo diventare un giardino. Ancora oggi il luogo

viene curato da alcuni volontari. Anche in Italia ci sono dei gruppi che effettuano gli “attacchi verdi”, come vengono chiamate queste azioni di opposizione al degrado e rivitalizzazione di aree verdi abbandonate. Armati di piante, semi e buona volontà un esercito di guerriglieri “pacifici” rimodellano e abbelliscono le aiuole dimenticate. Alle perlustrazioni pomeridiane della zona da “assaltare” seguono le spedizioni vere e pro-prie. La sera, nel minor tempo possibile, le aree vengono lavorate cercando di evitare forze dell’ordine o cittadini indiscreti. Il giorno dopo lo scenario sarà decisamente diverso e nessuno avrà qualcosa da ridire, anzi il Guerrilla Gar-dening riceve dagli abitanti delle città sempre maggiori apprezzamenti. Nei giorni successivi all’attacco, i guerriglieri tornano per annaffiare. Le zone “attaccate” non sopravvivono da sole, necessitano di cura e attenzione, impegno che i promotori del verde si prendono cercando di coinvolgere gli abitanti più sensibili. In un mondo dove non ci stupiamo più di nulla, dove gossip e cronaca nera si mischiano, dove l’evasione fiscale è spesso considerata un atteg-giamento da furbi arrivano le attività come il Guerrilla Gardening... Tutto ciò che è in favore della collettività e dell’ambiente non può essere altro che applaudito.

La rete è uno dei posti migliori. Digitando su Google “Guerrilla Gardening” si trovano siti di riferimento e anche su Facebook ci sono molti gruppi e pagine dedicate. Visitando www.guerrillagardening.it si pos-sono trovare molte informazioni, un altro indirizzo da non perdere è il blog dei “Ba-dili Badola” http://badilibadola.wordpress.com/, uno dei primi team attivi in Italia che possiede anche un gruppo su Facebook.

Guerrilla Gardening la rivoluzione verde

Tendenze

Nature’sContro le rughe, crema antiage ventiquattrore di Argà Ideale sia per il giorno sia per la notte, dona al viso un’immediata sensazione di morbidezza e comfort, mentre aiuta a contrastare efficacemente le rughe e la perdita di compattezza. Contiene, infatti, il preziosissimo olio di Argan (ricco di acidi grassi insaturi e sostanze antiossidanti), che previene i segni dell’invecchiamento, l’acido ialuronico (che salvaguarda l’idratazione) e il burro di Karitè e l’olio di oliva, che appor-tano morbidezza e protezione.

Monotheme BIOThe Original Organic FragranceMonotheme BIO è una linea di profumi biologici certificati ICEA. La scelta di usa-re i più rari e puri ingredienti della natu-ra nasce dal desiderio di offrire un’alter-nativa ai profumi tradizionali, eliminando le molecole di sintesi. Monotheme BIO si rivolge ai nuovi consumatori che cercano un approccio alla cosmetica più ecosostenibile e meno superficiale. Quattro le fragranze: Vanilla Elixir, Orange Blossom, White Tea Flower e White Musk.

LaveraLavera: in latino significa ciò che è vero, natura pura Questa storia inzia con Thomas Haase, il quale decise di intraprendere questo percorso spinto da una situazione di salute personale. L’azienda tedesca Laverana ed il marchio Lavera quest’an-no compiono 25 anni. I prodotti Lavera contengono il 100% di elementi natu-rali, privi di conservanti chimici, aromi e profumi. La gamma a marchio Lavera offre più di 250 prodotti certificati (BDIH, NATRUE), testati dermatologicamente, registrati vegan. Inoltre non vengono effettuati test sugli animali, come prescritto dalle direttive dell’ente certificatore.

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Notizie in pillole

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Da NaturaSìNaturaSì al convegno di “Libera Terra Crotone”Il 14 gennaio 2012 si è tenuto a Cutro, provincia di Crotone, il convegno “Agri-coltura Biologica: i motivi, i vantaggi, il futuro dei prodotti biologici in Italia ed in Europa”. All’incontro hanno parteci-pato anche Roberto Zanoni, direttore di EcorNaturaSì, e Rosella Danzi, direttore commerciale del Progetto NaturaSì. Si è parlato inoltre dell’esperimento in corso su alcuni terreni sequestrati alla ‘ndrangheta: 110 ettari nei comuni di Isola Capo Rizzuto, Cirò e Cutro, che le amministrazioni hanno scelto di affidare ad una cooperativa di giovani affinché producano biologico. Si tratta di terre difficili che non sono mai state coltivate secondo i metodi biologici, ma per gli organizzatori questo impegno è fondamentale per l’elaborazione di una cultura e quindi di una prospettiva eco-nomica e commerciale differente, pulita, trasparente e sana, per tutti gli agricoltori del territorio.

AppuntamentiAnche quest’anno “Fa’ la cosa giusta”A Milano dal 30 marzo al 1 aprile presso i padiglioni 2 e 4 di FieramilanocityLa fiera nazionale del consumo critico e degli stili di vita sostenibili giunge nel 2012 alla sua nona edizione e preve-de oltre 250 appuntamenti tra tavole rotonde, convegni, laboratori e spettacoli. Si suddividerà in 10 sezioni tematiche che esprimono le sue due anime, espositiva e culturale: Turismo consapevole (Sezione Speciale 2012), Abitare Green, Commer-cio Equo e Solidale, Cosmesi naturale, Critical Fashion, Il pianeta dei piccoli, Mangia come parli, Mobilità Sostenibile, Pace e Partecipazione, Servizi per la sostenibilità, Spazio Narrativa.L’obiettivo, come ogni anno, è quello di diffondere le “buone pratiche” di consumo e produzione, improntate alla co-siddetta “Economia solidale”.

www.falacosagiusta.org

FORNITOREUFFICIALE

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Sui nostri scaffali

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Dal Molise arriva una bella storia, esempio di passione e determinazione. È quella di Pietro e Nicoletta, due fratelli disabili che, attraverso la pro-duzione dell’olio Colle di Nisi, offrono un’opportunità di la-voro e di autonomia a chi vive la loro stessa situazione.

di Giò Gaeta

In vendita sugli scaffali dei negozi NaturaSì potete trovare un olio extravergine d’oliva davvero molto speciale, frutto di un progetto straordinario. È l’olio biologico del frantoio Colle di Nisi, inaugurato nell’ottobre scorso a Guglionesi, in provincia di Campobasso, frutto della deter-minazione di due fratelli con una grave disa-bilità, Pietro e Nicoletta Ciarciaglino. La loro impresa è speciale sotto molti aspetti. Prima di tutto perché è legata a una cooperativa sociale che ha come obiettivo l’inserimento lavorativo di persone svantaggiate e conta tra i suoi soci persone disabili; in secondo luogo, perché Pietro e Nicoletta hanno creduto a tal punto nel loro progetto da mettere in gioco, come garanzia, i beni della loro famiglia pur di avere

i finanziamenti necessari per avviare l’attività. La Provincia di Campobasso e la Regione Moli-se hanno riconosciuto il valore sociale di que-sta impresa in quanto esempio di integrazione e di nuovo welfare. Alla base del progetto vi è la valorizzazione delle diverse abilità delle persone con handi-cap per fornire loro un’opportunità di reddito e di indipendenza economica. Afferma Pietro: “Dobbiamo farcela da soli, perché solo così possiamo conquistare la nostra dignità”. E la dignità passa anche attraverso il lavoro, affian-cando all’obiettivo primario, che resta quello di produrre un olio buono, quello di dare occupazione alle persone disabili. Le attività della cooperativa sociale Colle di Nisi vanno dalla raccolta delle olive, alla moli-tura, fino all’imbottigliamento dell’olio. Gli uliveti, in piccola parte della cooperativa e in maggioranza appartenenti a terzi, vengono coltivati secondo il metodo dell’agricoltura biologica. Il frantoio fa parte di un progetto più vasto, che prevede la realizzazione di un’azienda agricola interamente gestita da persone disa-bili e di una casa famiglia che accolga persone con problemi psichici e si sostenga grazie ai proventi della vendita dell’olio. Un progetto davvero unico che EcorNatura-Sì ha deciso di sostenere tramite la vendita dell’olio da loro prodotto, contribuendo così allo sviluppo dell’attività.

A tu per tu con l’azienda

Olio Colle di Nisi:una storia di grande coraggio

Tra’fo Tortillas al formaggio e al chili dolceLa linea di tortillas di Tra’fo si arricchi-sce con una nuova coppia di sfiziosi snack. Le Nacho sono ancora più gustose grazie all’aggiunta del formag-gio. Mentre le Rolls al chili dolce sono un formato completamente nuovo, croccante e gustoso.

RapunzelPraliné Stick Lasciati sedurre dalla nostra passione per il cioccolato svizzero di qualità.Assapora l’incantevole aroma delle nocciole tostate e la raffinata promessa di cacao in un indimenticabile piacere.Un superbo cioccolato e squisite noc-ciole, delicatamente tostate di volta in volta a ogni nuova produzione rendono irresisistibili le nostre barrette Praliné.

Acqua LevicoTutta la leggerezza dell’acquaAcqua Levico nasce da una fonte a oltre 1600 metri di altezza, nell’Alta Valsuga-na. La posizione della fonte, il favorevole clima, la presenza di numerose foreste di abeti sono alcune delle ragioni della qualità dell’acqua Levico. Di eccellenti proprietà organolettiche, è una delle ac-que più leggere d’Europa. Acqua Levico nasce pura e così arriva sulla tua tavola. Acqua Levico ha scelto di imbottigliare esclusiva-mente in bottiglie di vetro, perché è un materiale ecologico e non inquinante.

A sinistra Nicoletta Ciarciaglino, in alto Pietro Ciarciaglino con una collaboratrice

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Notizie in pillole

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Qualità

Per rispondere adeguatamente a tutte le esigenze di coloro che acquistano un prodotto biologico e biodinamico Ecor-NaturaSì ha potenziato il già ben organizzato team per l’assicurazione della qualità.

di Silvia Valentini

Il controllo qualità è un’attività molto impor-tante per garantire costantemente, e non solo nelle occasioni di emergenza, la sicurezza degli acquisti nei negozi NaturaSì. E, scusate, ma in tempo di frodi e di scandali alimentari, non è poco. Per capire meglio il lavoro di que-sto dipartimento, ecco l’intervista al responsa-bile, Biagio Calcavecchia, esperto di dietologia e di tecnologie alimentari.

Qual è la vostra attività principale?Gli ambiti sono molteplici. Tra quelli fonda-mentali c’è il controllo, tramite il prelievo di campioni, che la merce in arrivo nel nostro magazzino rispetti i requisiti legali e mer-ceologici previsti. Nell’eventualità ci fossero reclami da parte dei consumatori o dei nego-zianti, ci occupiamo della verifica immediata di eventuali difetti sul prodotto segnalato e attiviamo le misure necessarie per risolvere, nel più breve tempo possibile, il problema. Sono di nostra competenza anche la gestione di emergenze sanitarie e di allerte comunita-rie, la formazione degli addetti alle vendite dei negozi, perché siano in grado di gestire pro-fessionalmente le attività. Prevenire le problematiche è il modo migliore di operare che privilegiamo e l’applicazione del Piano di Autocontrollo Haccp (Hazard Analysis Critical Control Points) ne è lo stru-

mento principale. Per quanto riguarda i pro-dotti a marchio Ecor e NaturaSì ci occupiamo attivamente non solo dell’elaborazione e della verifica delle etichette, ma anche della defi-nizione degli standard di qualità dei prodotti. Tengo a precisare che il nostro obiettivo non è sostituire gli Organismi di Controllo, gli unici autorizzati a certificare il biologico secondo il Regolamento 834/2007. La nostra è un’attività di integrazione, per offrire ulteriori garanzie al consumatore che sceglie la nostra catena, sia dal punto di vista igienico sanitario che del rispetto del metodo biologico. Nel nostro gruppo siamo in nove, tutti pro-fessionalmente qualificati: due persone si dedicano al Controllo Qualità; due agronomi sono impegnati prevalentemente nelle visite in campo ai produttori, mentre i restanti cinque svolgono tutte quelle attività che consentono di assicurare la qualità dei prodotti confezio-nati food e No food. Ogni mese nelle apposite bacheche all’interno dei punti vendita NaturaSì vengono esposte una decina di analisi eseguite sui prodotti che compongono l’assortimento.

Come capite se i vostri fornitori lavorano correttamente?La nostra attività comprende molte visite, i cosiddetti audit, ai fornitori, nel corso delle quali possiamo accertare se i produttori rispet-tano pienamente il metodo biologico nella produzione dei prodotti commercializzati nei negozi NaturaSì. Vengono fatte visite di qualificazione, nel caso di un nuovo fornitore, e di sorveglianza, nel caso di aziende già selezionate in precedenza e con cui abbiamo già avviato rapporti com-merciali. Ovviamente effettuiamo anche visite urgenti, non pianificate, se c’è un sospetto o si è verificato una Non Conformità rilevante.

I controlli non sono mai troppiAttività abituali di controllo del team qualità

Notizie in pillole

Notizie di casaNaturaSì vola in Sicilia per conoscere i produt-tori di ortofrufruttaNei primi giorni di gennaio, un gruppo di dipendenti e negozianti dei negozi NaturaSì è partito alla volta della Sicilia, con l’obietti-vo di conoscere più da vicino il mondo della produzione agricola siciliana che fornisce i prodotti disponibili nel reparto ortofrutta. La visita si colloca nell’ambito di un progetto che prevede il miglioramento e la valoriz-zazione del reparto ortofrutta dei negozi. Tre giorni di rapporto diretto con le aziende ha permesso di scoprire un mondo fatto di fatiche, impegno e passione per offrire un prodotto biologico e naturale. È attraverso visite come questa che si comprende tutta la fatica che sta alla base dell’agricoltura biologica che ci permette di gustare ogni giorno, sulle nostre tavole, prodotti di alta qualità che conservano il profumo e il sapo-re di quelli di un tempo, unite al rispetto e alla salvaguardia dell’ambiente.

Personaggio Ambiente Italia 2011 Grande successo per la seconda edizione del Premio Personaggio Ambiente Italia 2011, iniziativa nata con l’obiettivo di conferire un riconoscimento a coloro che con le loro idee, pratiche, informazioni, politiche, imprese hanno svolto, in Italia, un ruolo di rilevanza nel settore dell’ambiente. In 40 giorni hanno votato oltre 7500 persone che hanno decretato vincitore Domenico Finiguerra, sindaco di Cassinetta di Lugagnano, per il suo costante impegno nei confronti dell’ambiente e del territorio. È infatti tra i promotori del movimento nazionale “Stop al Consumo del Territorio” e tra i primi firmatari dell’appello per la Costituente Ecologista Civica. Il secondo premio è andato al gruppo I pescatori di Torre Guaceto e il terzo a Peter Brandauer, presidente di Alpine Pearls, associazione che promuove vacanze ecocompatibili. Fuori dal podio, per una manciata di voti, si è classificato Padre Alex Zanotelli, missionario italiano, ispiratore e fondatore di diversi movimenti per la pace e la giustizia sociale. Soddisfatto Mario Notaro, Segretario del Comitato Tecnico, che, a proposito dei vincitori, ha detto: “Vince il fare, vincono le buone idee e le buone pratiche, vince chi non resta indietro e guarda avanti.

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E nel caso di nuovi prodotti?L’inserimento di nuove referenze è una fase molto importante: prima di iniziare a com-mercializzare qualsiasi prodotto infatti bisogna aver accertato che il prodotto sia in linea con i requisiti di legge, etichetta compresa, per garantire che al consumatore arrivino sempre prodotti pienamente conformi.

Come viene gestito il controllo dell’ortofrutta in vendita nei negozi bio?I controlli più importanti vengono fatti prima dell’arrivo in magazzino, già sul campo, in diversi momenti della coltivazione per escludere che vengano utilizzati fertilizzanti, fitofarmaci non ammessi (come insetticidi, anticrittogamici di sintesi, diserbanti, ecc.). In aggiunta a ciò si effet-tuano analisi su campioni di merce prelevata all’arrivo in magazzino per verificare la totale assenza anche di sostanze post-raccolta non ammesse come insetticidi, anti germoglianti e sostanze antimuffa.

Se vi accorgete che un prodotto non è confor-me cosa succede? È mai successo?È capitato che in qualche controllo abbiano rilevato tracce di contaminazioni accidentali. In questo caso il prodotto non conforme viene bloccato e restituito al fornitore, che lo declas-serà a convenzionale o lo distruggerà.

L’operazione della Guardia di Finanza, denominata Gatto con gli Stivali, ha scoperto una maxi frode nel settore biologico: cosa ci può dire al riguardo?Noi non abbiamo mai avuto contatti con le aziende implicate nella frode. Col nostro

sistema basato su un’accurata selezione e conoscenza dei fornitori, derivante da almeno 200 visite all’anno, e sul controllo lungo tutta la filiera, con oltre 2.000 analisi a campione, riusciamo a mantenere relazioni commerciali solo con fornitori molto affidabili. Il caso con-ferma che non si può mai abbassare la guardia e che il nostro sistema di gestione della quali-tà è efficace.

Nel vostro settore c’è un collegamento tra voi e gli attori della filiera? È importante fare rete. Noi stessi siamo sotto-posti a verifica attraverso frequenti ispezioni di un Organismo di Controllo a cui comuni-chiamo ogni irregolarità riscontrata e con cui

concordiamo il modo di gestirla.Facciamo parte dell’asso-ciazione nazionale delle imprese di trasformazione e distribuzione AssoBio e partecipiamo alle attività di Federbio che tutela e favorisce lo sviluppo dell’a-gricoltura biologica e biodi-namica. Inoltre siamo nel comitato

direttivo della Piattaforma Bio Italia istituita presso il dipartimento agroalimentare del CNR per armonizzare la ricerca nel campo biologico.Seguiamo alcuni progetti di ricerca su “Valu-tazione e miglioramento della biodiversità con bioindicatori in agricoltura biologica e biodinamica” con il Dipartimento di Biologia e Agraria dell’Università di Padova e con Sativa, azienda sementiera svizzera, sperimentiamo sementi non ibride provenienti da ceppi puri, in aziende agricole nostre fornitrici. Il nostro lavoro è garantire il meglio del bio dal seme alla tavola.

I controlli non sono mai troppi

La nostra attività intende offrire ulte-riori garanzie, rispetto a quelle previste per legge, al consumatore che sceglie i negozi ad insegna “NaturaSì”

PIXI si aggiunge alla linea di snack croccanti formato patatina fi rmata Biocroc®. Unico in versione bio quindi senza glutammati ed aromi.

Biocroc® è un marchio registrato da

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Sui nostri scaffali

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Un libro per ritrovare tutto il gusto del pane. Settanta ricette proposte da un maestro dell’arte bianca per fare il pane in casa.

di Massimiliano Maroni

Non so a voi, ma a me fanno sempre un certo effetto i libri di cucina che non si limitano semplicemente a fornire le “istruzioni” per realizzare questa o quella ricetta, ma si preoc-cupano, piuttosto, di trasmettere e trasferire il piacere, il valore e la cultura del far da man-giare, del preparare il cibo con passione ed entusiasmo. È questo, senza dubbio, il caso di un libro davvero interessante che ha per tito-lo: “Il pane. 70 ricette classiche e innovative di pani fatti in casa” scritto da Bernd Ambrust, famoso panificatore tedesco. Dopo il grande successo in Germania, il libro di Ambrust arri-va ora nel Belpaese grazie a Tecniche Nuove, che ne ha curato l’edizione italiana. A qualcuno potrebbe sembrare curioso pre-sentare agli italiani un libro sul pane, per di più scritto da un tedesco. Solo sfogliandone le pagine, chiunque la pensasse così è certa-mente costretto a ricredersi. Infatti, Armbrust, che appartiene a una famiglia di fornai da tre generazioni, mette a disposizione del lettore tutta l’esperienza, la passione e la creatività che l’hanno reso celebre con l’attività che svolge nella città di Bochum e con il pro-gramma televisivo dal titolo eloquente “Bernd und brot” (Bernd e il pane) trasmesso dal canale televisivo WDR. Animato dall’intento di rendere evidente la passione e i valori che si accompagnano a questa antica arte, che si tramanda di padre in figlio e che in Germania può certamente vantare una grande tradizio-ne, Armbrust permette a tutti di diventare dei

Un libro buonocome il pane…

provetti fornai, di scoprire il piacere di pre-parare il pane come si faceva una volta e, allo stesso tempo, l’occasione di potere dare sfogo alla propria fantasia “condendo” il tutto con foto estremamente suggestive. Grazie a uno stile improntato alla semplicità e alla divulga-zione, il libro illustra, spiega e chiarisce tutto sulla preparazione del pane, dalla scelta degli ingredienti alla realizzazione degli impasti base, per arrivare sino alla cottura. Partendo da ricette fondamentali, come quella della pasta madre, si arriva a quelle più innovative e creative dei pani dolci e salati, come il pane al salmone, quello con la zucca o con le carote. La creatività di Armbrust non conosce limiti, e il suo libro diventa una fonte d’ispirazione continua grazie al suo incredibile entusiasmo, al piacere e alla sua straordinaria capacità di invogliare il lettore non solo a fare, ma a speri-mentare, conducendolo passo passo a un risul-tato di sicuro successo e che non mancherà di sorprendere gli ospiti della vostra tavola.

A tu per tu con l’azienda

Bernd Armbrust 168 pagine Tecniche Nuove

SunvalOmogeneizzato Prosciutto*Sunval produce da più di 50 anni alimenti biologici per bambini adatti a ogni fase della loro crescita. L’utilizzo di materie prime esclusivamente bio e i regolari controlli sulla produzione garantiscono la massima qualità e la sicurezza del prodotto. Disponibile in un pratico vasetto di 80 g, è ottimo accompagnato da creme di verdure o patate. È sufficiente scaldare il vasetto a bagnomaria, mescolarlo bene e la pappa è pronta! Non contiene glutine e lattosio, ed è a basso contenu-to di sale. Sunval offre anche i vasetti di “Pollo”, “Tacchino”, “Manzo” e “Vitello”.* da coscia e spalla non stagionata.

HollePappa di mais e tapiocaQuesta pappa, da utilizzare durante lo svezzamento, è di facile preparazione e non richiede alcuna bollitura. Può esse-re preparata con i latti di proseguimen-to di Holle. I cereali integrali sono senza zucchero aggiunto, facilmente digeribili e adatti ai bambini. Ingredienti: Mais** 74%, riso integrale** 17 %, tapioca* 9%, vitamina B1.* da agricoltura biologica.** da agricoltura biologica dinamica.

Cuor di MieleMieli e prodotti dell’alvea-re, regionali, biologici, raccolti dagli apicoltori di ConapiCuor di Miele seleziona i migliori mieli biologici italiani, raccolti nelle regio-ni più vocate d’Italia. Dalle migliori fioriture di Emilia Romagna e Toscana nascono i mieli di acacia e millefiori, lavorati senza subire nessun trattamen-to termico di conservazione. In etichetta puoi trovare anche il linguaggio Braille per i non vedenti. Vieni a scoprire an-che i nuovi mieli di bosco e di arancio.

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Notizie in pillole

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biologicoconsigliato a:VEGANI &VEGETARIANI

750ml

Da NaturaSìBiocaseus premia i formaggi biologiciLa sesta edizione di Biocaseus, premio internazionale per il miglior formaggio biologico, ha visto tra i premiati anche alcuni formaggi presenti nell’assortimen-to dei negozi NaturaSì. Si tratta della Mondina, della Crescenza e del Primosalino dell’azienda agricola Ca-scine Orsine e del Parmigiano Reggiano di Bianca Modenese del caseificio sociale Santa Rita. La premiazione dei formaggi classificati è avvenuta lo scorso febbraio durante la fiera Biofach di Norimberga. Perché nel biologico, oltre alla qualità dei prodotti, viene premiato anche il gusto.

Concorso “NaturaSì ti porta in vacanza” Si è concluso con grande successo e par-tecipazione di pubblico il concorso rivolto ai possessori della Carta Fedeltà che hanno effettuato, nel periodo compreso tra il 3 ottobre e il 6 novembre, una spe-sa superiore ai 50 euro nei punti vendita NaturaSì. Sette i fortunati vincitori: in palio, per il primo classificato, un voucher di 1.000 euro, e uno di 500 euro per tutti gli altri, da spendere entro il 30/12/2012 presso uno dei BioHotels scelti visitando il sito biohotels.info. L’estrazione, avvenuta il 6 dicembre 2011, ha premiato Elena di Bologna, Annalisa di Lugo (Ravenna), Mariagrazia di Roma, Roberta di Parma, Maria Stella di San Giuliano Terme (Pisa), Giuseppina di Valmadrera (Lecce) e Milvia di Bentivoglio (Bologna).

AppuntamentiCampus Cascina RosaIl Campus propone attività rivolte a tutti coloro che sono interessati ad appro-fondire la relazione tra cucina naturale e salute. Si trova nella zona Città Studi a Milano in via Vanzetti 5.Le attività di marzo prevedono:– 3 marzo conferenza del Dott. Berrino

”Alimentare il Benessere”. Per info: [email protected]– 10 marzo corso “Fare il Pane”. Per info: Salute donna 800223295.– 20 marzo “Biscoteca” per i più

piccoli.– 26 marzo “Ceniamo insieme”. Cena macrobiotica. Per info: 02/39443353.

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Per un’ecologia della mente

La forza del messaggio di chi si schiera contro la criminalità organizzata può coinvolgerci direttamente, animare i nostri gesti e determinare decisioni e scelte quotidiane. Fino ad arrivare sulla nostra tavola. A dimostrarcelo sono l’attrice Tiziana Di Masi e il giornalista Andrea Guolo, quelli che la Mafia l’hanno messa in pentola.

di Marzia Sandri

“Mafie in pentola - Libera terra, il sapore di una sfida” è proprio il titolo dell’originale pièce teatrale nata dalle esperienze e dai viaggi che l’artista e il suo autore hanno compiuto sui terreni confiscati alle mafie da nord a sud, una vera e propria inchiesta tra coloro che quelle terre hanno recuperato in nome di una ritrovata legalità e che hanno spiegato il signi-ficato più profondo del loro impegno. Il lungo lavoro di ricerca ha fornito il mate-riale per interviste e documenti audio-video, che l’attrice e il giornalista hanno trasformato

in uno spettacolo che sposa la passione per il teatro a sfondo civile e l’amore per la cultura gastronomica italiana, dando vita ad un’opera-zione dal sapore frizzante e, a tratti, esilarante, ma pur sempre permeata dall’impegno sociale e dal desiderio di valorizzare il recupero delle identità territoriali e della memoria storica della gente comune che traspare dalle più tipiche espressioni culinarie della nostra terra. “Ciò che volevamo era creare qualcosa capace di spiazzare il pubblico, presentando un tema impegnativo come quello della mafia, la più grande piaga italiana, in forma inaspettata e provocatoria – ha spiegato Tiziana Di Masi – e dalle reazioni e dall’entusiasmo con cui siamo stati accolti ovunque, ci siamo riusciti”.La rappresentazione, che ha debuttato il 9 ottobre 2010 e che da allora sta facendo il giro della penisola, coinvolge fin da subito il pub-blico in sala in un crescendo di sapori, odori, colori che dalla tavola imbandita sul palco, via via si fanno racconto prendendo le mosse dai prodotti coltivati e raccolti sulle terre liberate dalla mafia e curate dalle cooperative sociali che aderiscono al Progetto Libera Terra, dipa-nando con sapiente inventiva le loro storie. I prodotti oltre a farsi testimoni del metodo di coltivare biologico e genuino, sono carichi di un forte contenuto simbolico ed etico. Portati sulla scena, sublimano il loro ruolo di

Mafie in pentola, perché cambiare si può

Sui nostri scaffali

Leeb Yogurt di capra bioIl nostro yogurt di capra ha un sapore e un aspetto così cremoso perché è pro-dotto naturalmente, 100% biologico, senza additivi nè aromi. In estate le capre sono allevate libere su pascoli di erba e trifoglio freschissimi e in inverno con fieno.Raccogliamo il latte direttamente dagli agricoltori della nostra zona e lo trasformiamo lo stesso giorno.Questo è il nostro yogurt di capra molto delicato.

Bio PanFormaggio greco originale Feta Dop della KourellasFormaggio da agricoltura biologica a base di latte di pecora 70% e capra 30% maturato, dopo salatura a secco, nella sua salamoia dalla quale assume il caratteristico sapore acidulo. Formaggio indicato per gli intolleranti al latte vacci-no. La Feta ha il 25% di materia grassa ed una durata di 9 mesi dalla produzio-ne. Fresca nell’insalata greca d’estate, si consuma anche d’inverno sulla pasta, al posto del formaggio grattugiato, o alla piastra.

Caseificio Santa RitaParmigiano Reggiano di montagna DOP 36 mesiLe nove aziende socie, tutte a condu-zione familiare, si trovano nei borghi di Pompeano e Selva di Serramazzoni, sull’Appennino Modenese. Il latte, mun-to due volte al giorno, viene portato al caseificio dei produttori ed è qui che ogni giorno ricomin-cia e si tramanda un processo di lavo-razione millenario. Solo latte e caglio di origine naturale ven-gono miscelati nelle caldaie di rame da cui nasceranno le forme.

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semplici ingredienti di piatti e portate – che pure fanno da filo conduttore allo spettacolo – per assurgere a vessilli di onestà e giustizia. Diventano emblemi e protagonisti di un nuovo modo di vivere, in cui i concetti di libertà e lavoro sono i rami della stessa pianta, segni tangibili che la lotta alle cosche può essere vinta e che è possibile un’alternativa alla schia-vitù della criminalità organizzata, nel rispetto della legalità e della natura.I milioni di ettari di terreni confiscati, che per secoli sono stati teatro di violenze e sopraf-fazione (arrivate ormai anche alle porte delle regioni del nord), grazie alla legge 109/1996, che sancisce la confisca dei beni mafiosi, sono oggi culla di eccellenze enogastronomiche che vanno dai vini alle conserve, dal miele ai legumi e alla pasta (alcuni prodotti a marchio Libera Terra sono presenti anche sugli scaffali dei negozi NaturaSì).La Di Masi e Guolo li hanno ricomposti in un “menù della legalità” capace di soddisfare, a un tempo, la fame del corpo e quella dello spirito. Il percorso si dipana dall’antipasto al dolce, in un intreccio di sapori di un pasto intriso dello spirito di chi, dicendo no alla sopraffazione e all’illegalità, ha consentito a quei prodotti di giungere sulla nostra tavola. “Il nostro obiettivo è fare in modo che lo spet-

tatore esca dal teatro – ha continuato la Di Masi – portando nel cuore un messaggio di speranza, la consapevolezza che la lotta alla mafia, se da una parte si avvantaggia dell’im-pegno delle istituzioni, dall’altra può partire dalle piccole scelte che la gente comune com-pie ogni giorno.Tutti devono sapere che ciascuno, nel suo pic-colo, può dare un grosso contributo all’anti-mafia semplicemente informandosi e sceglien-do di acquistare cibi provenienti dalle terre strappate alle cosche, in cui oggi si coltivano prodotti sani e biologici, nel rispetto dei diritti dei lavoratori e delle leggi dello Stato. Il semplice atto di mangiare diventa, così, gesto fondamentale e atto di impegno civile e il cibo si fa metafora della vita e vei-colo ideale per raccontare la storia delle sfide che Libera Terra tutti i giorni combatte e vince”. Dopo le 65 date della prima tournèe, a gennaio 2012 ha preso il via il secondo calendario di spettacoli che saranno ospitati, in particolare, in Piemonte, Liguria e Lombardia, dove, gra-zie all’antimafia, sono già centinaia i terreni confiscati alle cosche.Per non abbassare la guardia, per continuare una guerra che si può vincere, anche solo armandosi di forchetta e coltello.

Mafie in pentola Libera Terra, il sapore di una sfida

“Un meraviglioso progetto, uno spetta-colo che unisce etica ed estetica” don Ciotti

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Alcuni momenti della rappresentazione

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TRENTINO ALTO ADIGETrento Via Brennero, 138 0461/402158

FRIULI VENEZIA GIULIAPordenone Via G. Galilei, 17 0434/542422Udine Viale Giovanni Paolo II, 5 0432 /485159

VENETOCastelfranco V. (TV) Via dei Carpani, 13/G 0423/720140Cazzago di Pianiga (VE) Via Monte Verena, 7 041/5100438Mestre (VE) Via Torino, 86 041/976008Mestre (VE) Largo Rotonda Garibaldi, 10/A 041/5351431Padova Via C. Callegari, 52 049/8648114Padova Via Vicenza, 12 049/8711568Portogruaro (VE) Viale Trieste, 61 0421/394730Roncaglia (PD) Via G. Parini, 2b 049/8023827San Donà di Piave (VE) Via Como, 59 0421/221085Verona Via Ca’ di Cozzi, 2 (angolo via Quinzano) Verona Via C. Pisacane, 2/A 045/8034470Verona Via F. Torbido, 11/A 045/8403767Vicenza Via Divisione Acqui, 15 0444/966253Villorba (TV) Via Roma, 261/5 0422/444611

LOMBARDIABergamo Via Borgo Palazzo, 114 035/219199Brescia Via Foro Boario, 46 030/2303779Buccinasco (MI) Via della Resistenza, 121 Busto Arsizio (VA) Via per Fagnano, 2 0331/632325Cinisello Balsamo (MI) Viale Fulvio Testi, 111 02/66041124Como Via P. Paoli, 80 031/5001268Cornaredo (MI) Via Milano, 54 02/93563789Desenzano (BS) Via Marconi, 133 030/9127121Gallarate (VA) Via R. Sanzio, 16 0331/798996Lecco Viale Montegrappa 12/G 0341/497129Lodi Viale Milano, 71 0371/411396Milano Via G. Fara, 35 02/66984281Milano Viale Cassala, 61 02/58100567Milano Via Petitti, 6 02/39273077Milano Viale Umbria, 3 02/54118028Milano Via Millelire, 14 02/40091806Milano Via Melzo, 15 02/29518703Pavia Viale dei Partigiani, 84 0382/470994Solaro (MI) Via Varese,177/B 02/9691028Varese Viale Borri, 132/A 0332/239584

PIEMONTEAlessandria Piazza Perosi, 6/7 0131/288037Biella Via Tripoli, 6 015/2491019Novara Via G. Marconi, 12 0321/628227Torino C.so Orbassano, 248 011/3097746Torino C.so Moncalieri, 194/D 011/6613779

LIGURIAGenova Via Barabino, 90/R 010/5705180Genova Corso Europa, 315 010/3742608Genova Via delle Casaccie, 76 Savona Via Nizza, 32 R 019/862614

EMILIA ROMAGNABologna Via Montefiorino, 2/D 051/6144011Bologna Via Po, 3 051/6241205Bologna V.le della Repubblica, 23 051/503902Carpi (MO) Via Bruno Losi, 16/A 059/657010

EMILIA ROMAGNACasalecchio di R. (BO) Via Porrettana, 388 051/0494944Ferrara Via Bologna, 296 0532/902905Fiorano M. (MO) Via S. Giovanni Ev., 7 0536/920859Forli Viale Italia, 22 0543/36560Modena Via Bonacini, 315 059/375267Modena Via P. Giardini, 642 059/2929094Parma Via La Spezia, 72/A 0521/944782Piacenza Via Emilia Pavese, 88 0523/609769Ravenna Via Faentina, 121 0544/502490Ravenna Via Panfilia, 66 0544/66658Reggio Emilia Via Montefiorino, 13 0522/284065Reggio Emilia Via Edison, 6/D 0522/268138S. Gio. in Persiceto (BO) Via Bologna, 15/B 051/825832

TOSCANAFirenze Via Masaccio, 88/90 055/2001068Firenze Viale Corsica, 19/23 055/366024Firenze Via Baccio da Montelupo, 81 055/7251329Firenze Via Kassel, 30 - Zona V.le Europa 055/6533081Livorno Via D. Cimarosa, 23 0586/863453Lucca Viale C. Del Prete, 347 0583/495519Prato Via V. Da Filicaia, 38 0574/606161Siena Via Mentana, 10 0577/222655

MARCHEAncona Via Gen. Pergolesi, 13/18 071/2800800Civitanova Marche (MC) Via Martiri di Belfiore, 109 0733/770971Fano (PU) Via Roma, 113 0721/802777

UMBRIAPerugia Via Piccolpasso, 119 075/9975149Terni Viale C. Battisti, 161 0744/306993

LAZIOLatina Via Don Carlo Torello Ostia Via Algajola, 8/20 06/56304445Roma Via del Foro Italico, 501 06/8073238Roma Via Portuense, 540 06/65745352Roma Via Luigi G. Marini, 20 06/7802506Roma Via Albergotti, 12 06/6636205Roma Via dell’Arcadia, 71 06/5416699Roma Via Oderisi da Gubbio, 66 06/5578692Roma Via Toscanini, 5 06/50918228Roma Via Trionfale, 13992 06/30311300Roma Via F. Fiorentini, 78/86 06/43251297Roma Via dell’Oceano Pacifico, 251 06/52272308Roma Via Bettolo, 44 06/3204977 Fiumicino Via della Torre Clementina, 160 06/65047989

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