Informare Novembre 2011

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LITORALE DOMITIO - CASTEL VOLTURNO LITORALE DOMITIO - CASTEL VOLTURNO Informare è un periodico del “Centro Studi Officina VolturnoAnno 8° - Numero 103 - NOVEMBRE 2011 www.informareonline.com DISTRIBUZIONE GRATUITA E.Coli, clorare le acque reflue non basta > > > pag. 4 Sicurezza a Castel Volturno, si scherza con il fuoco > > > pag.2 Medicina di eccellenza, intervista con il dr. Domenico Falco > > > pag. 10 Villa San Limato di Cellole, bufale a spasso sui mosaici romani > > > pag.3 Atti esoterici alla Chiesa di San Vito di Cellole > > > pag. 3 Angolo: Viale Oleandri / Viale Acace Pinetamare - 81030 Castel Volturno (CE) Tel. 0823 18 75 291 Federico Lesta GA.SA edicola ga.sa GIOCATTOLI - RICARICHE DVD - FAX - LOTTERIE SCHEDE INTERNAZIONALI ABBONAMENTI E BIGLIETTERIA TRASPORTI PUBBLICI GA.SA Alcune volte è veramente difficile accettare le notizie diffu- se da certa informazione senza ribellarsi, soprattutto se si è profondi conoscitori del proprio territorio. Sono tante le cose che non condividiamo e abbiamo pro- vato a dargli una logica e un ordine. NON CONDIVIDIAMO l’inerzia della politica. Le in- formazioni e i dati sono stati raccolti da tutte le Istituzioni preposte da decenni, ma “sine pecuniae cantantur mis- sae” ovvero se si continuano a tagliare i fondi per qualsi- asi indagine e azione non potremo mai programmare una riqualificazione concreta e duratura. NON CONDIVIDIAMO i silenzi sui mancati inter- venti sul nostro territorio. Da anni siamo sommersi solo ed esclusivamente da proclami e promesse. Centinaia di milioni di euro per le Bonifiche, i Regi Lagni, la SO.GE.RI. e la Difesa delle Coste hanno illuso solo i soliti ingenui. Non ci abbiamo mai creduto e non ci crederemo fino a che non sarà istituito un gruppo di intervento al cui vertice ci possiamo immaginare solo personalità di valore delle Forze dell’Ordine che già da anni conoscono tutte le pro- blematiche del territorio. Ovviamente bisognerà metterle in condizioni di operare con risorse sufficienti. NON CONDIVIDIAMO lo scoop giornalistico a tutti i costi. Comprendiamo le necessità commerciali (senza “notizia bomba” i giornali non si vendono e non si navi- ga sui siti internet) ma crediamo fermamente nel codice deontologico che si può sintetizzare in due principi: dirit- to ad una corretta informazione e tutela di tutti i soggetti coinvolti. NON CONDIVIDIAMO l’attuale programmazione de- gli interventi di bonifica. Prima della bonifica è indispensa- bile il controllo del territorio con recinzioni dei canali e dei terreni e sistemi di videosorveglianza collegati ad un’unità operativa. Per l’ennesima volta il nostro territorio è utilizza- to solo per fare business, attraverso bonifiche fittizie che dureranno solo poche settimane. Senza controllo, gli stessi terreni bonificati saranno nuovamente violentati. NON CONDIVIDIAMO tutti quelli che continuano a girare la testa e in un silenzio connivente preferiscono oc- cultare la verità. Noi siamo consapevoli della gravità della situazione ambientale in cui versa il territorio, ma convinti che si debba iniziare tutti insieme a difendere la nostra terra contro ecomafiosi, politici corrotti e imprenditori d’assalto. La priorità per il futuro è il recupero ambientale. Cimitero di Castel Volturno: Indecoroso! > > > pag. 7 Parco Saraceno, così non si va avanti > > > pag. 7 La politica non difende l’ambiente e il territorio

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Le condizioni inumane di vita a Parco Saraceno, il cimitero di Castel Volturno in stato di abbandono, la mancanza di uomini e mezzi al Commissariato di Pubblica Sicurezza di Castel Volturno, gli atti vandalici a Chiesa San Vito presso Cellole, le bufale a pascolo a Villa San Limato, l'inefficienza della clorazione contro l'E.Coli, il ritrovamento di sacchi di rifiuti presso l'Hyppocampos Resort di Castel Volturno, le anomalie termiche ed il suo valore e tanto altro su Informare Novembre 2011

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LITORALE DOMITIO - CASTEL VOLTURNOLITORALE DOMITIO - CASTEL VOLTURNO

Informare è un periodico del “Centro Studi Officina Volturno” Anno 8° - Numero 103 - NOVEMBRE 2011

www.informareonline.com

DISTRIBUZIONE

GRATUITA

E.Coli, clorare le acque reflue non basta

> > > pag. 4

Sicurezza a Castel Volturno, si scherza con il fuoco

> > > pag.2

Medicina di eccellenza, intervista con il dr. Domenico Falco

> > > pag. 10

Villa San Limato di Cellole, bufale a spasso sui mosaici romani

> > > pag.3

Atti esoterici alla Chiesa di San Vito di Cellole

> > > pag. 3

Angolo: Viale Oleandri / Viale Acace

Pinetamare - 81030 Castel Volturno (CE)

Tel. 0823 18 75 291

Federico Lesta

GA.SA

edicola ga.sa

GIOCATTOLI - RICARICHE

DVD - FAX - LOTTERIE

SCHEDE INTERNAZIONALI

ABBONAMENTI E BIGLIETTERIATRASPORTI PUBBLICI

GA.SA

Alcune volte è veramente difficile accettare le notizie diffu-se da certa informazione senza ribellarsi, soprattutto se si è profondi conoscitori del proprio territorio. Sono tante le cose che non condividiamo e abbiamo pro-vato a dargli una logica e un ordine.

NON CONDIVIDIAMO l’inerzia della politica. Le in-formazioni e i dati sono stati raccolti da tutte le Istituzioni preposte da decenni, ma “sine pecuniae cantantur mis-sae” ovvero se si continuano a tagliare i fondi per qualsi-asi indagine e azione non potremo mai programmare una riqualificazione concreta e duratura.

NON CONDIVIDIAMO i silenzi sui mancati inter-venti sul nostro territorio. Da anni siamo sommersi solo ed esclusivamente da proclami e promesse. Centinaia di

milioni di euro per le Bonifiche, i Regi Lagni, la SO.GE.RI. e la Difesa delle Coste hanno illuso solo i soliti ingenui. Non ci abbiamo mai creduto e non ci crederemo fino a che non sarà istituito un gruppo di intervento al cui vertice ci possiamo immaginare solo personalità di valore delle Forze dell’Ordine che già da anni conoscono tutte le pro-blematiche del territorio. Ovviamente bisognerà metterle in condizioni di operare con risorse sufficienti.

NON CONDIVIDIAMO lo scoop giornalistico a tutti i costi. Comprendiamo le necessità commerciali (senza “notizia bomba” i giornali non si vendono e non si navi-ga sui siti internet) ma crediamo fermamente nel codice deontologico che si può sintetizzare in due principi: dirit-to ad una corretta informazione e tutela di tutti i soggetti coinvolti.

NON CONDIVIDIAMO l’attuale programmazione de-gli interventi di bonifica. Prima della bonifica è indispensa-bile il controllo del territorio con recinzioni dei canali e dei terreni e sistemi di videosorveglianza collegati ad un’unità operativa. Per l’ennesima volta il nostro territorio è utilizza-to solo per fare business, attraverso bonifiche fittizie che dureranno solo poche settimane. Senza controllo, gli stessi terreni bonificati saranno nuovamente violentati.

NON CONDIVIDIAMO tutti quelli che continuano a girare la testa e in un silenzio connivente preferiscono oc-cultare la verità. Noi siamo consapevoli della gravità della situazione ambientale in cui versa il territorio, ma convinti che si debba iniziare tutti insieme a difendere la nostra terra contro ecomafiosi, politici corrotti e imprenditori d’assalto.La priorità per il futuro è il recupero ambientale.

Cimitero di Castel Volturno: Indecoroso!

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Parco Saraceno, così non si va avanti

> > > pag. 7

La politica non difende l’ambiente e il territorio

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INFORMARERegistrazione c/o il Tribunale di

S.Maria C.V. N° 678 del 03/04/2007

---------------------------------------------- Periodico edito dall’Associazione

Culturale e PoliticaCentro Studi Officina Volturno.

Presidente:Tommaso Morlando

Vice: Giancarlo Palmese* * *

Direttore responsabile: Elio Romano

* * *Responsabile amministrativo:Antonio Lavadera Lubrano

* * *Responsabile Legale:

Avv. Fabio Russo* * *

Grafica: D.Ciccarelli di Bizmaker Grafica prima pagina a cura di

Massimo Panariello.

Fotografo ufficiale: Antonio Ocone di Fotogram

Collaborano i giovani di O.V. Fabio Paradisone (Presidente), Silvio e FulvioTrocchia,Mike Chunda,Vincenzo

Esposito,Gennaro Versi,Antonio La Fata,Fabio Corsaro,Francesco

Trapani,Gianluca D'Amato, Riccardo e Roberto Ciccopiedi,

Mario Mazzella,Chiara Fedele.

La tua posta va indirizzata a:INFORMARE

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81030 Castel Volturno (CE)email:

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Chiuso il: 29/10/2011Numero Copie : 4000

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81039 Villa Literno (CE)Tel. 081/8928482

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Sicurezza a Castel Volturno, si scherza con il fuocoUn campanello d’allarme importante passato quasi in silenzio nella mole di informazioni emanata ogni giorno dai network italiani, ma che dobbiamo assolutamente prendere in considerazione. Un campanello d’allarme che mostra incrinature nel “Modello Caserta” e criticità mai risolte, anzi aggravatesi, nel corso degli ultimi anni. E’ il COISP (Coordinamento per l’indipendenza sindacale delle Forze di Polizia) a parlare e lo fa invocando interventi reali al Ministro degli Interni, on. Roberto Maroni, piuttosto che la continua osannazione degli operatori, come è accaduto dal 2007 ad oggi. Non servono interventi di copertina, bensì uomini, mezzi e risorse per colmare i buchi negli organici stabili presenti nei Commissariati di Pubblica Sicurezza della Provincia ed in special modo delle aree calde del litorale domitio e del casertano.Sull’argomento abbiamo parlato con il segretario provinciale generale del COISP Claudio Trematerra, che ci ha concesso questa intervista. Allora dottor Trematerra come è la situazione? «La Questura di Caserta e tutti i Commissariati periferici, soprattutto quelli di Castel Volturno, Sessa Aurunca ed Aversa, stanno esplodendo, sempre gli stessi pochi poliziotti che si dividono a destra ed a manca, costretti anche a lavorare gratis!!! Ecco perché il Governo nell’immediatezza, a causa dei noti fatti di sangue del 2008, ha dato vita al “Modello Caserta”, unendo Carabinieri, Polizia, Esercito e Magistratura. Bisogna anche far capire all’opinione pubblica qual’è lo stato di salute del Ministero degli Interni, a causa dei tagli economici effettuati con le ultime Finanziarie. Siamo ancora in attesa che il Governo stanzi le risorse economiche

sufficienti alla riorganizzazione del Comparto Sicurezza che necessita urgentemente di uomini mezzi e strutture”. Le progressioni di carriera sono bloccate ormai da anni, giusto? «Per tre anni i tagli non hanno consentito le progressioni di carriera così come il miglioramento della condizioni economiche degli operatori. La realtà è che non ci sono soldi neanche per gli straordinari ed il personale è anziano, con una media di 52 anni, ed è anche insufficiente per dare al servizio il giusto livello di percezione di sicurezza. Ecco perché non si riesce a garantire più la presenza capillare della Polizia sul territorio». Poi manca pure la benzina nei mezzi... «No, questo no. Al momento, fortunatamente, è un problema avvenuto soltanto in alcune città del Nord, qui è per il momento assicurata. Le auto in servizio però hanno raggiunto i limiti di carriera, sebbene siano state immatricolate solo tre anni fa hanno superato già i 200mila chilometri all’attivo» ed a causa della mancanza di fondi sui capitoli di spesa per le riparazioni verranno sicuramente fermate

nelle officine. E allora mancano gli uomini? «Pensi che un Commissariato come quello di Castel Volturno contava nel 1989 un organico di 100 uomini ed oggi sono soltanto 50» con l’aumento dei servizi istituzionali. Qualcuno dice che è colpa di una legge che vincola gli organici al numero di abitanti su un determinato territorio, è vero? «E’ dovuto alla mancanza di assunzioni. Le piante organiche erano riferite al 1989, poi sul territorio la popolazione è cresciuta per via di vari fenomeni, per la presenza di extracomunitari, portando il numero di persone residenti a quintuplicarsi. Se si fa il rapporto poliziotto cittadino la forbice si è allargata esponenzialmente. Non contiamo, poi, l’escalation criminale avvenuta negli anni scorsi, contrastata con lo sforzo costante delle Forze di Polizia, che hanno assicurato alla giustizia gli autori dell’efferata strage di San Gennaro».Dunque, si scherza con il fuoco… «A Roma scherzano con il fuoco, non riescono a capire che già da qualche anno dovevano rinforzare

questi Commissariati, garantendo un congruo numero di poliziotti per garantire una sicurezza costante». La presenza dell’Esercito sul litorale costituisce un aiuto alla sicurezza o blocca operazioni di indagine svolte dagli agenti? «L’esercito da sicuramente un grande apporto, comunque sono uomini che servono logisticamente la Polizia di Stato, sicuramente sono di grande aiuto nelle operazioni militarmente organizzate, ma se non ci sono tutti i poliziotti disponibili per servizi di polizia giudiziaria mirati l’esercito non serve a nulla. L’Esercito non può intervenire nel soccorso pubblico, nel servizio di emergenza del 113, nel controllo del territorio autonomamente. Non hanno la possibilità per poter intervenire nella quotidianità, nelle richieste giornaliere dei cittadini che invocano aiuto per qualsiasi problema. Se il Ministro degli Interni non pensa realmente a voler dare al litorale domitio ed all’agro aversano una seria rivisitazione dei nostri Commissariati di Polizia implementandoli con personale stanziale significa che si scherza con la vita dei cittadini».Qualche mese addietro venne arrestato per una traduzione errata un tunisino nel Nord Italia, poi venne scarcerato in seguito a degli approfondimenti. A Castel Volturno, dove c’è una forte presenza di extracomunitari di varia origine, è l’operatore che si adatta a tutto o è presente personale specializzato? «L’Operatore si adatta a tutto, però si avvalgono di persone che vengono investite del titolo di ausiliari di Polizia per le traduzioni dei loro connazionali in quanto conoscono la lingua parlata dallo straniero e parlano bene quella italiana. Chi ti funge da traduttore viene

investito di una responsabilità, se traduce il falso è perseguibile penalmente. E’ certo, però, che c’è bisogno di operatori stanziali qualificati ed esperti». Il grido di allarme, infine, non è stato neppure ascoltato dalla politica locale, colpevole di agevolare altri tipi di investimenti senza badare al fabbisogno di sicurezza dei cittadini. I sindacati delle Forze di polizia hanno più volte denunciato il problema sulla stampa senza trovare riscontro in chi amministra a livello locale e di riflesso su quello governativo. Il territorio domitio ha bisogno subito di interventi mirati sulla sicurezza prima che esplodano altre criticità di ogni natura che distruggano quel poco di buon che è stato fatto finora.Elio Romano

IntervIsta esclusIva al segretarIo provIncIale coIsp claudIo trematerra

Servono altri 50 uomini, le Volanti sono da rottamare e non c'è un interprete ufficiale al Commissariato

Ho provato a scrivere il testo di questo artico-lo innumerevoli volte, ma non riesco proprio a tirare le somme sulla dipartita di Lorenzo Montecuollo. Non mi mancano gli argomenti, ma mi manca la possibilità di rendere omaggio alla sua personalità dal di dentro. E' impossibi-le per chi vive la realtà di Cellole confrontarsi con la sua azione pubblica e con il suo herita-ge con la presunzione di rimanere oggettivi. La sua figura è sempre stata di un altro spessore rispetto alla media, tanto che ne sono rimaste tracce anche sull'immaginario collettivo locale. Gli anziani nei propri discorsi usano molto il termine “Quando c'era Montecuollo” per carat-terizzare un cambio d'epoca tra il prima ed il dopo la sua gestione, così come altri ricordano con nostalgia l'epoca fascista per registrare il cambiamento della situazione politica nazio-

nale.L'impronta sulla cultura locale è ulteriormente accentuata dall'uso dell'aggettivo Onorevole a Cellole. “L'Onorevole” è sempre stato uno solo, nono-stante la città abbia dato i natali anche all'il-lustre meridionalista ed eurodeputato Franco Compasso, e non si hanno timori di confusione nelle discussioni riferendosi a lui come “L'Ono-revole”. Chi vive la sua esistenza in maniera impegnata, poi, deve confrontarsi continua-mente con la sua presenza latente. Non man-cano discussioni sulla bontà del suo operato, con particolari riferimenti all'epoca dell'auto-nomia, in cui non è chiaro il suo apporto alla lotta, ed a quello del suo allontanamento della discussione politica locale, avvenuto con le traumatiche amministrative del 2001 (lo stesso

anno in cui venne eletto deputato nel Collegio di Capua contro la Sandra Lonardo Mastella) in cui la sua lista mancò la vittoria per una manciata di voti ed egli stesso rimase fuori dal Consiglio comunale. Quando nel 2006 non fu riconfermato alla Camera dei Deputati, nono-stante avesse preso la percentuale di suffragi più alta a livello nazionale per la Democrazia Cristiana per le Autonomie (addirittura supe-riore a quelli del fondatore Gianfranco Roton-di, ora Ministro), molti si aspettavano un suo rientro nella sfera politica locale con ventilate candidature a Teano, sua seconda patria, e a Cellole, ma preferì ritirarsi a vita privata non mancando di dare la propria opinione a quanti gliela chiedessero in forma privata. Che la ter-ra ti sia lieve,Onorevole. el.rom.

La fine di un eraL'Onorevole di Cellole è morto, nel bene o nel male è stato il protagonista di un epoca

Centrale del Garigliano, presto l'addio al camino

Il nuovo Commissariato di Polizia

Sogin ha presentato lo scorso mese di Ot-tobre il piano industriale relativo al prossimo

quinquennio e grosse novità sono previste per l'impianto nucleare del Garigliano, sito nel territorio del Comune di Sessa Aurunca.La Società Gestione Impianti Nucleari ha annunciato il prossimo bando di gara per l'assegnazione dei lavori relativi all'abbatti-mento del camino, ritenuto potenzialmente pericoloso da più parti per le condizioni strutturali in cui versa. Un bando che ver-rà espletato entro la fine del 2011, dunque in tempi molto rapidi. La stessa società ha

ulteriormente precisato come sia sua inten-zione intessere un maggiore rapporto con

il territorio, stipulando appositi contratti di fornitura con ditte locali per i lavori all'interno degli impianti, generando un impatto positivo nell'esangue tessuto economico di Sessa Aurunca.Infine, il Governo italiano ha affidato a Sogin la ricerca, ubicazione e costruzione di un de-posito nazionale per le scorie radioattive, sia relative alla passata espe-rienza nuclearistica nazionale sia per i rifiuti radioattivi generati a tutt'oggi nella Penisola italiana (vedi ospedali, centri di ricerca ed altro).

gioco d'azzardo,siamo la nuova las vegasE' un affare d'oro di cui abbiamo parlato in diversi numeri di Informare e di cui ha svolto un inchiesta anche il quotidiano na-zionale La Repubblica, tramite la propria sezione dedicata alle inchieste. L'Italia nel 2011 ha superato tutti ed è divenuta la pri-ma nazione scommettitrice al mondo, sen-za essere divenuta fonte di guadagno per lo Stato, che nel tempo ha concesso forti agevolazioni al settore specie in quelli a più alta crescita. L'intera Penisola si è tra-sformata in una enorme bisca senza alcun controllo in termini di impatto sulla popo-lazione, cosa che per esempio ha fatto la Svizzera prima di concedere l'apertura di 22 nuovi casinò sul proprio suolo.Le sole slot-machine e video-lotterie sono giunte ad un rapporto di una macchina ogni 155 abitanti, la più alta densità pla-netaria.Tanta bontà non poteva che trasformarsi in una nuova frontiera per l'affare malavitoso, come già riportano le cronache. Noi ci limi-tiamo a riportare uno stralcio di articolo ap-parso su Repubblica.it in merito alla Provin-cia di Caserta per dare idea del fenomeno: “Nell'area di Santa Maria Capua Vetere il clan Amato-Belforte imponeva con "ronde armate" i propri apparecchi mangiasoldi, ovviamente scollegati alla rete dei controlli fiscali, e s'impadroniva delle vincite (paro-la d'ordine: "Facciamo scoppiare la mac-chinette") spiando le giocate al computer. Tra Caltanissetta e Catania (dieci arresti) i clan Madonia e Santapaola controllavano i videopoker attraverso due reclutatori di imprenditori incensurati: Carmelo Barbie-ri e Antonio Padovani, un colletto bianco che secondo i magistrati antimafia si era costruito "una porta d'accesso privilegiata per il rilascio delle licenze dei Monopoli di Stato” ”.

Attualità

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PAG. 3INFORMARE

La piccola chiesa di San Vito, presso la Statale Domitiana, è stata luogo di culto per generazioni di fedeli e anche meta di stazionamento del pellegrinaggio in onore della Madonna della Civica, fino a quando le condizioni dello stabile hanno reso impossibile

la preghiera da parte dei fedeli.Ora è divenuta luogo di incuria, vittima dell’inciviltà dell’uomo con moltissimi rifiuti depositati nei pressi dell’ingresso, nonché luogo di riti esoterici. La scoperta è stata fatta dal giornalista de Il Mattino di Caserta Vincenzo Ammaliato e riportata sul celebre quotidiano il nove Ottobre scorso ("Graffiti esoterici nella chiesa, l’ombra delle messe nere”, pg. 40), ma solamente durante la settimana successiva si è attivata la procedura di messa in sicurezza della Chiesa grazie all’interessamento della Pro loco di Cellole e dell’associazione Vigili di Protezione Civile dello stesso luogo. Gli attivisti hanno provveduto ad un sopralluogo, recuperando materiale fotografico ed interpellando gli esperti del caso per porre in essere le azioni più opportune, ed hanno contattato la stazione Carabinieri

di Baia Domizia per la messa in sicurezza dell’immobile, ora chiuso al pubblico da una pesante catena corredata da catenaccio. La Pro loco, inoltre, ha provveduto a contattare la Soprintendenza per i Beni Archeologici di Caserta e Benevento, competente per

territorio, al fine di ottenere un apposito decreto per la Chiesa di San Vito con cui aprire il fascicolo destinato al suo recupero. Un atto fondamentale per evitare ulteriori scempi ed eventualmente destinare nuovamente al culto o alla cultura l’immobile con il benestare dei proprietari. Per il momento, però, gli esperti starebbero vagliando le varie ipotesi relative al rito esoterico effettuato all’interno della Chiesa,

sconsacrata da molto tempo, sebbene non ci siano precedenti all’episodio. Alcuni elementi farebbero pensare all’invocazione del dio della perdizione Abaddon, se non fosse per alcuni indizi dubbi. Il primo indizio è l’errata scrittura del demone (scritto “Abbadon” invece che correttamente “Abaddon” con una b e due d). Il secondo è la presenza dell’acronimo A.K.A. vicino al nome di questo demone,

Atti esoterici alla chiesa San Vito Luogo di culto per generazioni di fedeli devastato da ignoti

"ESCLUSIVA Villa San Limato", bufale a spasso sui mosaici romani

Villa San Limato ancora vittima dell'incuria come si evince dal pascolo libero delle bufale. A dieci mesi dall’articolo apparso su Il Corriere del Mezzogiorno e dai nostri approfondimenti sul caso nulla è stato fatto.La recinzione è incompleta e lascia ampio spazio all'accesso di animali ed ignoti, che nel recente passato hanno rovinato il mosaico oltre a distruggere lampioni e passeggiate in legno installate nell’ultimo restauro del 2008. Le fotografie sono state effettuate nell’ambito del programma “Proteggere le memorie” dell’associazione Vigili di Protezione Civile di Cellole con cui i volontari vogliono inoltrare istanza di recupero e messa in sicurezza dei beni architettonici presenti nel proprio Comune di appartenenza, il tutto anche in collaborazione con altri Enti ed associazioni operanti nei campi della cultura, della protezione e del sociale.I volontari hanno immediatamente rilevato la presenza del grosso mammifero allertando telefonicamente alcuni consiglieri comunali affinché fossero sensibilizzati alla tematica. Il presidente dei VPC di Cellole, Mattia Sorgente, a seguito del sopralluogo congiunto con il geometra Emilio Razzino, ha dichiarato quanto segue: “Il nostro nucleo comunale ha deciso di attivarsi in diversi campi per porre all’attenzione delle autorità e della popolazione l’urgenza di interventi, considerati da noi fondamentali, sia sul

fronte dei beni archeologici sia in quello della tutela ambientale. Come Protezione civile abbiamo l’obbligo morale di porre in essere le condizioni affinché non si materializzino le emergenze e, nonostante l’inerzia e la poca attenzione posta nel nostro attivismo volontario, abbiamo tutte le intenzioni di prestare fede a questa nostra necessità”.Il geometra Razzino, volontario iscritto all’associazione, ha messo a disposizione la propria professionalità per valutare costi ed urgenze dei vari interventi, affinché i documenti stilati da indirizzare alle autorità competenti siano quanto più precisi possibile.“E’ un vero peccato venire qui a Baia Felice e vedere sterpaglie a due passi da un bene così importante” continua Sorgente “dove è presente uno dei pochi esempi di terme private e dove è custodito, in pessime condizioni, un mosaico antico di altissima fattura. Abbiamo provveduto ad allertare alcuni consiglieri comunali, tra cui Carmine Rocco che ha mostrato interesse per la denuncia ed ha promesso di attivarsi con le autorità competenti per una adeguata salvaguardia”. La vegetazione secca, infine, crea un potenziale pericolo di incendio, come quello sviluppatosi il 14 ottobre scorso e che ha messo in seria difficoltà la Protezione Civile di Sessa Aurunca e il Corpo dei Vigili del Fuoco dell'intera Provincia di Caserta.

Lavoro, in Campania si riaccende l'occupazione30.000 lavoratori in più, dal 2005 è il primo saldo positivo

intervista con l’assessore regionale severino nappi

Secondo i dati relativi al primo anno di “Cam-pania al Lavoro” (il programma avviato dalla Giunta per incentivare l’occupazione) si regi-stra per la prima volta in Campania dal 2005 un saldo positivo dell’occupazione, con una crescita di circa 30.000 unità. I movimenti in ingresso nel mercato del lavo-ro sono a +55.000, l’occupazione giovanile è a +25.000, le donne che lavorano sono +15.500, i contratti di apprendistato aumen-tano del 50%. Un risultato confortante e che lascia ben sperare per il futuro. Ne abbiamo parlato con Severino Nappi, assessore al Lavoro della Regione Campania. Assessore Nappi, gli ultimi dati sull’oc-cupazione in Campania restituiscono un filo di speranza in un periodo comunque difficile. «Sono due i momenti che vanno analizzati. Quello estremamente difficile che attraversa la regione, come del resto tutto il paese e quello positivo che si registra in Campania con l’aumento dell’occupazione e in particolar modo quella giovanile. Un segno

in più lo abbiamo registrato anche rispetto al numero di donne che sono entrate nel mon-do di lavoro. Dati che segnalano la coerenza tra quello che stiamo facendo rispetto alle politiche del lavoro in regione Campania e quello che emerge da segnali che fotografa-no il lavoro complesso, oscuro e difficile fatto in questo anno».Da dove siete partiti per ottenere questi risultati? «La scommessa è stata quella di sostituire delle mere politiche di assistenza con quelle che puntano a sostenere l’ingres-so nel mercato del lavoro, favorire l’accesso a contratti di lavoro subordinato piuttosto che fare formazione astratta. L’obiettivo è parlare al sistema delle imprese in particolare quelle medie e piccole che sono il nostro tessuto produttivo reale che hanno il coraggio e la forza di scommettere sulla nostra terra». Pensavate di poter essere così bravi? «Da quando sono partite le misure a feb-braio, nessuno avrebbe potuto immaginare che il primo bando ad andare esaurito è sta-to proprio quello che garantisce un incentivo all’impresa che trasforma i contratti atipici in indeterminati. Molto significativo anche il fatto che abbiamo scelto di fare un bando per incentivare chi assume cassintegrati o licenziati. Segno in controtendenza rispetto a quello che sempre è stato fatto qui. Eppure in passato sono stati commessi tanti errori. In Campania non si è mai costruito un percorso per facilitare quello che uscivano da mercato del lavoro verso il reingresso. Si sono tentate spesso cattedrali nel deserto,

accordi astratti che sono rimasti lungamente sulla carta e non si sono mai tradotti in oc-cupazione reale. Noi abbiamo scelto, assie-me al presidente Caldoro, di tentare “l’uno a uno”. In questi sei mesi abbiamo già reintro-dotto nel mercato del lavoro oltre 700 cassin-tegrati. Abbiamo messo in campo politiche di sistema sul tema del lavoro». Obiettivi per l’immediato futuro? «Per fine anno avremo un altro strumento molto signi-ficativo. La possibilità per i cittadini e per le imprese di collegarsi al sistema dei centri per l’impiago e delle offerte, per cercare di capire quali sono le possibilità occupazioni concre-te. C’è poi la programmazione del futuro che portiamo avanti seguendo un doppio binario. Il primo è quello del potenziamento dei servi-zi per il lavoro, per il quale abbiamo approva-to una delibera che stanzia 25 milioni». Se gli indicatori sono così positivi, perché si vede la gente per strada che protesta? «Il senso di incertezza che abbiamo deriva da due elementi che vanno evidenziati. Il pri-mo è che per strada c’è la crisi del sistema della pubblica amministrazione che è stata gonfiata negli organici. Quando le vacche sono diventate magre si è aperto un mercato una crisi visibile. Cerchiamo per questo di trovare una soluzione nella direzione di in-dividuare un utilizzo funzionale alle esigenze della comunità. L’altro fattore che dà il senso di incertezza è la crisi della grande impresa che si trascina il suo indotto, conseguenza di decenni di desertificazione industriale». marco martone

Cosa vuol dire, per una madre, avere i figli che frequentano le scuole tra Varcaturo e Lago Patria?“Ansia", ci risponde Gabriella, che ha due bambini uno alle elementari (incrocio via Ri-puaria con Via Carafiello sempre a Varcaturo) ed un altro alle medie (Via Madonna del Pan-tano direzione Licola). “Tanta ansia“.Gabriella non si riferisce ai percorsi di guer-ra per le strade dissestate, particolarmente quando piove. Non parla nemmeno della diffi-coltà di trovare parcheggio. “Ogni volta è una battaglia. Ed io ho un’utilitaria. Vorrei chiedere ad alcuni genitori se, con le difficoltà che ab-biamo, è proprio necessario accompagnare i figli con il Suv." Gabriella si sta riferendo ad un problema di orari che coincide con un proble-ma di sicurezza per i bambini.«Lasciamo stare che ad inizio anno scolastico gli orari di lezione mi costringevano a passare

la mattinata in auto in giro per Varcaturo. Que-sto è il solito problema che si ha fino a quando gli orari non diventano definitivi», aggiunge.L’ansia di Gabriella, e di tante altre madri che vivono situazioni simili, deriva da un'altra que-stione. «Ora gli orari si sono normalizzati, ma il fatto è che tutti e due i miei ragazzi escono alle due e un quarto. Questo vuol dire che ne prendo uno e corro a prendere l’altro, che in-tanto aspetta fuori scuola. Non ci metto poco. Parcheggio, traffico». «A volte ci vogliono venti minuti se non di più», racconta la nostra interlocutrice. «Lo so che la scuola non può certo organizzare orari diversi sede per sede. Il fatto è che, una volta usciti, questi ragazzi restano senza controllo ed esposti a tutta una serie di rischi», aggiunge. Quali rischi particolari, chiediamo. «Per esem-pio qualche giorno fa, fuori le scuole medie, ad una donna è stata rubata l’auto da un la-

dro armato di pistola. Davanti alle elementari, invece, due papà si sono presi a pistolettate proprio per un problema di parcheggio. Tutto in presenza di bambini. Qui il clima non è dei migliori ed io, come tan-te altre mamme, non sono tranquilla quando i ragazzi restano soli». Osserviamo che a noi risulta che la scuola abbia disposto un servizio di sicurezza. «E’ vero», conferma Gabriella .«Anzi dopo l’episodio dei papà si sono pure visti i vigili per un paio di giorni. Il fatto è che, finito l’orario scolastico, finisce pure la sicurezza. Comun-que in questi giorni ci sarà un incontro tra genitori e Consiglio d’Istituto. Speriamo che si trovi una soluzione».Speriamo anche noi di potere dare, nel prossi-mo articolo, risposte positive in merito. loredana regina

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Riaprono le scuole: i soliti problemiCosa vuol dire avere i figli che frequentano gli istituti tra Varcaturo e Lago Patria?

che in internet starebbe per Also know As (altrimenti conosciuto come) ed utilizzato per contrassegnare i soprannomi degli internauti. Il terzo è la presenza della scritta “Garithos” al centro del cerchio “magico”. Quest’ultimo sarebbe un personaggio del famoso gioco World of Warcraft e, tra l’altro, le sue sembianze assomiglierebbero vagamente ad uno dei simboli utilizzato per il rito (foto 1 e 2), così come l’Aka e l’Abbadon (nel gioco è una spada a due mani). Su tutto questo sicuramente indagheranno le autorità competenti, appurando se si tratta di un fenomeno nuovo all’interno della comunità cellolese oppure se si tratta di altro.

Disegno esoterico oggetto di indagine

L'assessore Severino Nappi

Page 3: Informare Novembre 2011

PAG. 2 INFORMAREAttualità

INFORMARERegistrazione c/o il Tribunale di

S.Maria C.V. N° 678 del 03/04/2007

---------------------------------------------- Periodico edito dall’Associazione

Culturale e PoliticaCentro Studi Officina Volturno.

Presidente:Tommaso Morlando

Vice: Giancarlo Palmese* * *

Direttore responsabile: Elio Romano

* * *Responsabile amministrativo:Antonio Lavadera Lubrano

* * *Responsabile Legale:

Avv. Fabio Russo* * *

Grafica: D.Ciccarelli di Bizmaker Grafica prima pagina a cura di

Massimo Panariello.

Fotografo ufficiale: Antonio Ocone di Fotogram

Collaborano i giovani di O.V. Fabio Paradisone (Presidente), Silvio e FulvioTrocchia,Mike Chunda,Vincenzo

Esposito,Gennaro Versi,Antonio La Fata,Fabio Corsaro,Francesco

Trapani,Gianluca D'Amato, Riccardo e Roberto Ciccopiedi,

Mario Mazzella,Chiara Fedele.

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Sicurezza a Castel Volturno, si scherza con il fuocoUn campanello d’allarme importante passato quasi in silenzio nella mole di informazioni emanata ogni giorno dai network italiani, ma che dobbiamo assolutamente prendere in considerazione. Un campanello d’allarme che mostra incrinature nel “Modello Caserta” e criticità mai risolte, anzi aggravatesi, nel corso degli ultimi anni. E’ il COISP (Coordinamento per l’indipendenza sindacale delle Forze di Polizia) a parlare e lo fa invocando interventi reali al Ministro degli Interni, on. Roberto Maroni, piuttosto che la continua osannazione degli operatori, come è accaduto dal 2007 ad oggi. Non servono interventi di copertina, bensì uomini, mezzi e risorse per colmare i buchi negli organici stabili presenti nei Commissariati di Pubblica Sicurezza della Provincia ed in special modo delle aree calde del litorale domitio e del casertano.Sull’argomento abbiamo parlato con il segretario provinciale generale del COISP Claudio Trematerra, che ci ha concesso questa intervista. Allora dottor Trematerra come è la situazione? «La Questura di Caserta e tutti i Commissariati periferici, soprattutto quelli di Castel Volturno, Sessa Aurunca ed Aversa, stanno esplodendo, sempre gli stessi pochi poliziotti che si dividono a destra ed a manca, costretti anche a lavorare gratis!!! Ecco perché il Governo nell’immediatezza, a causa dei noti fatti di sangue del 2008, ha dato vita al “Modello Caserta”, unendo Carabinieri, Polizia, Esercito e Magistratura. Bisogna anche far capire all’opinione pubblica qual’è lo stato di salute del Ministero degli Interni, a causa dei tagli economici effettuati con le ultime Finanziarie. Siamo ancora in attesa che il Governo stanzi le risorse economiche

sufficienti alla riorganizzazione del Comparto Sicurezza che necessita urgentemente di uomini mezzi e strutture”. Le progressioni di carriera sono bloccate ormai da anni, giusto? «Per tre anni i tagli non hanno consentito le progressioni di carriera così come il miglioramento della condizioni economiche degli operatori. La realtà è che non ci sono soldi neanche per gli straordinari ed il personale è anziano, con una media di 52 anni, ed è anche insufficiente per dare al servizio il giusto livello di percezione di sicurezza. Ecco perché non si riesce a garantire più la presenza capillare della Polizia sul territorio». Poi manca pure la benzina nei mezzi... «No, questo no. Al momento, fortunatamente, è un problema avvenuto soltanto in alcune città del Nord, qui è per il momento assicurata. Le auto in servizio però hanno raggiunto i limiti di carriera, sebbene siano state immatricolate solo tre anni fa hanno superato già i 200mila chilometri all’attivo» ed a causa della mancanza di fondi sui capitoli di spesa per le riparazioni verranno sicuramente fermate

nelle officine. E allora mancano gli uomini? «Pensi che un Commissariato come quello di Castel Volturno contava nel 1989 un organico di 100 uomini ed oggi sono soltanto 50» con l’aumento dei servizi istituzionali. Qualcuno dice che è colpa di una legge che vincola gli organici al numero di abitanti su un determinato territorio, è vero? «E’ dovuto alla mancanza di assunzioni. Le piante organiche erano riferite al 1989, poi sul territorio la popolazione è cresciuta per via di vari fenomeni, per la presenza di extracomunitari, portando il numero di persone residenti a quintuplicarsi. Se si fa il rapporto poliziotto cittadino la forbice si è allargata esponenzialmente. Non contiamo, poi, l’escalation criminale avvenuta negli anni scorsi, contrastata con lo sforzo costante delle Forze di Polizia, che hanno assicurato alla giustizia gli autori dell’efferata strage di San Gennaro».Dunque, si scherza con il fuoco… «A Roma scherzano con il fuoco, non riescono a capire che già da qualche anno dovevano rinforzare

questi Commissariati, garantendo un congruo numero di poliziotti per garantire una sicurezza costante». La presenza dell’Esercito sul litorale costituisce un aiuto alla sicurezza o blocca operazioni di indagine svolte dagli agenti? «L’esercito da sicuramente un grande apporto, comunque sono uomini che servono logisticamente la Polizia di Stato, sicuramente sono di grande aiuto nelle operazioni militarmente organizzate, ma se non ci sono tutti i poliziotti disponibili per servizi di polizia giudiziaria mirati l’esercito non serve a nulla. L’Esercito non può intervenire nel soccorso pubblico, nel servizio di emergenza del 113, nel controllo del territorio autonomamente. Non hanno la possibilità per poter intervenire nella quotidianità, nelle richieste giornaliere dei cittadini che invocano aiuto per qualsiasi problema. Se il Ministro degli Interni non pensa realmente a voler dare al litorale domitio ed all’agro aversano una seria rivisitazione dei nostri Commissariati di Polizia implementandoli con personale stanziale significa che si scherza con la vita dei cittadini».Qualche mese addietro venne arrestato per una traduzione errata un tunisino nel Nord Italia, poi venne scarcerato in seguito a degli approfondimenti. A Castel Volturno, dove c’è una forte presenza di extracomunitari di varia origine, è l’operatore che si adatta a tutto o è presente personale specializzato? «L’Operatore si adatta a tutto, però si avvalgono di persone che vengono investite del titolo di ausiliari di Polizia per le traduzioni dei loro connazionali in quanto conoscono la lingua parlata dallo straniero e parlano bene quella italiana. Chi ti funge da traduttore viene

investito di una responsabilità, se traduce il falso è perseguibile penalmente. E’ certo, però, che c’è bisogno di operatori stanziali qualificati ed esperti». Il grido di allarme, infine, non è stato neppure ascoltato dalla politica locale, colpevole di agevolare altri tipi di investimenti senza badare al fabbisogno di sicurezza dei cittadini. I sindacati delle Forze di polizia hanno più volte denunciato il problema sulla stampa senza trovare riscontro in chi amministra a livello locale e di riflesso su quello governativo. Il territorio domitio ha bisogno subito di interventi mirati sulla sicurezza prima che esplodano altre criticità di ogni natura che distruggano quel poco di buon che è stato fatto finora.Elio Romano

IntervIsta esclusIva al segretarIo provIncIale coIsp claudIo trematerra

Servono altri 50 uomini, le Volanti sono da rottamare e non c'è un interprete ufficiale al Commissariato

Ho provato a scrivere il testo di questo artico-lo innumerevoli volte, ma non riesco proprio a tirare le somme sulla dipartita di Lorenzo Montecuollo. Non mi mancano gli argomenti, ma mi manca la possibilità di rendere omaggio alla sua personalità dal di dentro. E' impossibi-le per chi vive la realtà di Cellole confrontarsi con la sua azione pubblica e con il suo herita-ge con la presunzione di rimanere oggettivi. La sua figura è sempre stata di un altro spessore rispetto alla media, tanto che ne sono rimaste tracce anche sull'immaginario collettivo locale. Gli anziani nei propri discorsi usano molto il termine “Quando c'era Montecuollo” per carat-terizzare un cambio d'epoca tra il prima ed il dopo la sua gestione, così come altri ricordano con nostalgia l'epoca fascista per registrare il cambiamento della situazione politica nazio-

nale.L'impronta sulla cultura locale è ulteriormente accentuata dall'uso dell'aggettivo Onorevole a Cellole. “L'Onorevole” è sempre stato uno solo, nono-stante la città abbia dato i natali anche all'il-lustre meridionalista ed eurodeputato Franco Compasso, e non si hanno timori di confusione nelle discussioni riferendosi a lui come “L'Ono-revole”. Chi vive la sua esistenza in maniera impegnata, poi, deve confrontarsi continua-mente con la sua presenza latente. Non man-cano discussioni sulla bontà del suo operato, con particolari riferimenti all'epoca dell'auto-nomia, in cui non è chiaro il suo apporto alla lotta, ed a quello del suo allontanamento della discussione politica locale, avvenuto con le traumatiche amministrative del 2001 (lo stesso

anno in cui venne eletto deputato nel Collegio di Capua contro la Sandra Lonardo Mastella) in cui la sua lista mancò la vittoria per una manciata di voti ed egli stesso rimase fuori dal Consiglio comunale. Quando nel 2006 non fu riconfermato alla Camera dei Deputati, nono-stante avesse preso la percentuale di suffragi più alta a livello nazionale per la Democrazia Cristiana per le Autonomie (addirittura supe-riore a quelli del fondatore Gianfranco Roton-di, ora Ministro), molti si aspettavano un suo rientro nella sfera politica locale con ventilate candidature a Teano, sua seconda patria, e a Cellole, ma preferì ritirarsi a vita privata non mancando di dare la propria opinione a quanti gliela chiedessero in forma privata. Che la ter-ra ti sia lieve,Onorevole. el.rom.

La fine di un eraL'Onorevole di Cellole è morto, nel bene o nel male è stato il protagonista di un epoca

Centrale del Garigliano, presto l'addio al camino

Il nuovo Commissariato di Polizia

Sogin ha presentato lo scorso mese di Ot-tobre il piano industriale relativo al prossimo

quinquennio e grosse novità sono previste per l'impianto nucleare del Garigliano, sito nel territorio del Comune di Sessa Aurunca.La Società Gestione Impianti Nucleari ha annunciato il prossimo bando di gara per l'assegnazione dei lavori relativi all'abbatti-mento del camino, ritenuto potenzialmente pericoloso da più parti per le condizioni strutturali in cui versa. Un bando che ver-rà espletato entro la fine del 2011, dunque in tempi molto rapidi. La stessa società ha

ulteriormente precisato come sia sua inten-zione intessere un maggiore rapporto con

il territorio, stipulando appositi contratti di fornitura con ditte locali per i lavori all'interno degli impianti, generando un impatto positivo nell'esangue tessuto economico di Sessa Aurunca.Infine, il Governo italiano ha affidato a Sogin la ricerca, ubicazione e costruzione di un de-posito nazionale per le scorie radioattive, sia relative alla passata espe-rienza nuclearistica nazionale sia per i rifiuti radioattivi generati a tutt'oggi nella Penisola italiana (vedi ospedali, centri di ricerca ed altro).

gioco d'azzardo,siamo la nuova las vegasE' un affare d'oro di cui abbiamo parlato in diversi numeri di Informare e di cui ha svolto un inchiesta anche il quotidiano na-zionale La Repubblica, tramite la propria sezione dedicata alle inchieste. L'Italia nel 2011 ha superato tutti ed è divenuta la pri-ma nazione scommettitrice al mondo, sen-za essere divenuta fonte di guadagno per lo Stato, che nel tempo ha concesso forti agevolazioni al settore specie in quelli a più alta crescita. L'intera Penisola si è tra-sformata in una enorme bisca senza alcun controllo in termini di impatto sulla popo-lazione, cosa che per esempio ha fatto la Svizzera prima di concedere l'apertura di 22 nuovi casinò sul proprio suolo.Le sole slot-machine e video-lotterie sono giunte ad un rapporto di una macchina ogni 155 abitanti, la più alta densità pla-netaria.Tanta bontà non poteva che trasformarsi in una nuova frontiera per l'affare malavitoso, come già riportano le cronache. Noi ci limi-tiamo a riportare uno stralcio di articolo ap-parso su Repubblica.it in merito alla Provin-cia di Caserta per dare idea del fenomeno: “Nell'area di Santa Maria Capua Vetere il clan Amato-Belforte imponeva con "ronde armate" i propri apparecchi mangiasoldi, ovviamente scollegati alla rete dei controlli fiscali, e s'impadroniva delle vincite (paro-la d'ordine: "Facciamo scoppiare la mac-chinette") spiando le giocate al computer. Tra Caltanissetta e Catania (dieci arresti) i clan Madonia e Santapaola controllavano i videopoker attraverso due reclutatori di imprenditori incensurati: Carmelo Barbie-ri e Antonio Padovani, un colletto bianco che secondo i magistrati antimafia si era costruito "una porta d'accesso privilegiata per il rilascio delle licenze dei Monopoli di Stato” ”.

Attualità

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PAG. 3INFORMARE

La piccola chiesa di San Vito, presso la Statale Domitiana, è stata luogo di culto per generazioni di fedeli e anche meta di stazionamento del pellegrinaggio in onore della Madonna della Civica, fino a quando le condizioni dello stabile hanno reso impossibile

la preghiera da parte dei fedeli.Ora è divenuta luogo di incuria, vittima dell’inciviltà dell’uomo con moltissimi rifiuti depositati nei pressi dell’ingresso, nonché luogo di riti esoterici. La scoperta è stata fatta dal giornalista de Il Mattino di Caserta Vincenzo Ammaliato e riportata sul celebre quotidiano il nove Ottobre scorso ("Graffiti esoterici nella chiesa, l’ombra delle messe nere”, pg. 40), ma solamente durante la settimana successiva si è attivata la procedura di messa in sicurezza della Chiesa grazie all’interessamento della Pro loco di Cellole e dell’associazione Vigili di Protezione Civile dello stesso luogo. Gli attivisti hanno provveduto ad un sopralluogo, recuperando materiale fotografico ed interpellando gli esperti del caso per porre in essere le azioni più opportune, ed hanno contattato la stazione Carabinieri

di Baia Domizia per la messa in sicurezza dell’immobile, ora chiuso al pubblico da una pesante catena corredata da catenaccio. La Pro loco, inoltre, ha provveduto a contattare la Soprintendenza per i Beni Archeologici di Caserta e Benevento, competente per

territorio, al fine di ottenere un apposito decreto per la Chiesa di San Vito con cui aprire il fascicolo destinato al suo recupero. Un atto fondamentale per evitare ulteriori scempi ed eventualmente destinare nuovamente al culto o alla cultura l’immobile con il benestare dei proprietari. Per il momento, però, gli esperti starebbero vagliando le varie ipotesi relative al rito esoterico effettuato all’interno della Chiesa,

sconsacrata da molto tempo, sebbene non ci siano precedenti all’episodio. Alcuni elementi farebbero pensare all’invocazione del dio della perdizione Abaddon, se non fosse per alcuni indizi dubbi. Il primo indizio è l’errata scrittura del demone (scritto “Abbadon” invece che correttamente “Abaddon” con una b e due d). Il secondo è la presenza dell’acronimo A.K.A. vicino al nome di questo demone,

Atti esoterici alla chiesa San Vito Luogo di culto per generazioni di fedeli devastato da ignoti

"ESCLUSIVA Villa San Limato", bufale a spasso sui mosaici romani

Villa San Limato ancora vittima dell'incuria come si evince dal pascolo libero delle bufale. A dieci mesi dall’articolo apparso su Il Corriere del Mezzogiorno e dai nostri approfondimenti sul caso nulla è stato fatto.La recinzione è incompleta e lascia ampio spazio all'accesso di animali ed ignoti, che nel recente passato hanno rovinato il mosaico oltre a distruggere lampioni e passeggiate in legno installate nell’ultimo restauro del 2008. Le fotografie sono state effettuate nell’ambito del programma “Proteggere le memorie” dell’associazione Vigili di Protezione Civile di Cellole con cui i volontari vogliono inoltrare istanza di recupero e messa in sicurezza dei beni architettonici presenti nel proprio Comune di appartenenza, il tutto anche in collaborazione con altri Enti ed associazioni operanti nei campi della cultura, della protezione e del sociale.I volontari hanno immediatamente rilevato la presenza del grosso mammifero allertando telefonicamente alcuni consiglieri comunali affinché fossero sensibilizzati alla tematica. Il presidente dei VPC di Cellole, Mattia Sorgente, a seguito del sopralluogo congiunto con il geometra Emilio Razzino, ha dichiarato quanto segue: “Il nostro nucleo comunale ha deciso di attivarsi in diversi campi per porre all’attenzione delle autorità e della popolazione l’urgenza di interventi, considerati da noi fondamentali, sia sul

fronte dei beni archeologici sia in quello della tutela ambientale. Come Protezione civile abbiamo l’obbligo morale di porre in essere le condizioni affinché non si materializzino le emergenze e, nonostante l’inerzia e la poca attenzione posta nel nostro attivismo volontario, abbiamo tutte le intenzioni di prestare fede a questa nostra necessità”.Il geometra Razzino, volontario iscritto all’associazione, ha messo a disposizione la propria professionalità per valutare costi ed urgenze dei vari interventi, affinché i documenti stilati da indirizzare alle autorità competenti siano quanto più precisi possibile.“E’ un vero peccato venire qui a Baia Felice e vedere sterpaglie a due passi da un bene così importante” continua Sorgente “dove è presente uno dei pochi esempi di terme private e dove è custodito, in pessime condizioni, un mosaico antico di altissima fattura. Abbiamo provveduto ad allertare alcuni consiglieri comunali, tra cui Carmine Rocco che ha mostrato interesse per la denuncia ed ha promesso di attivarsi con le autorità competenti per una adeguata salvaguardia”. La vegetazione secca, infine, crea un potenziale pericolo di incendio, come quello sviluppatosi il 14 ottobre scorso e che ha messo in seria difficoltà la Protezione Civile di Sessa Aurunca e il Corpo dei Vigili del Fuoco dell'intera Provincia di Caserta.

Lavoro, in Campania si riaccende l'occupazione30.000 lavoratori in più, dal 2005 è il primo saldo positivo

intervista con l’assessore regionale severino nappi

Secondo i dati relativi al primo anno di “Cam-pania al Lavoro” (il programma avviato dalla Giunta per incentivare l’occupazione) si regi-stra per la prima volta in Campania dal 2005 un saldo positivo dell’occupazione, con una crescita di circa 30.000 unità. I movimenti in ingresso nel mercato del lavo-ro sono a +55.000, l’occupazione giovanile è a +25.000, le donne che lavorano sono +15.500, i contratti di apprendistato aumen-tano del 50%. Un risultato confortante e che lascia ben sperare per il futuro. Ne abbiamo parlato con Severino Nappi, assessore al Lavoro della Regione Campania. Assessore Nappi, gli ultimi dati sull’oc-cupazione in Campania restituiscono un filo di speranza in un periodo comunque difficile. «Sono due i momenti che vanno analizzati. Quello estremamente difficile che attraversa la regione, come del resto tutto il paese e quello positivo che si registra in Campania con l’aumento dell’occupazione e in particolar modo quella giovanile. Un segno

in più lo abbiamo registrato anche rispetto al numero di donne che sono entrate nel mon-do di lavoro. Dati che segnalano la coerenza tra quello che stiamo facendo rispetto alle politiche del lavoro in regione Campania e quello che emerge da segnali che fotografa-no il lavoro complesso, oscuro e difficile fatto in questo anno».Da dove siete partiti per ottenere questi risultati? «La scommessa è stata quella di sostituire delle mere politiche di assistenza con quelle che puntano a sostenere l’ingres-so nel mercato del lavoro, favorire l’accesso a contratti di lavoro subordinato piuttosto che fare formazione astratta. L’obiettivo è parlare al sistema delle imprese in particolare quelle medie e piccole che sono il nostro tessuto produttivo reale che hanno il coraggio e la forza di scommettere sulla nostra terra». Pensavate di poter essere così bravi? «Da quando sono partite le misure a feb-braio, nessuno avrebbe potuto immaginare che il primo bando ad andare esaurito è sta-to proprio quello che garantisce un incentivo all’impresa che trasforma i contratti atipici in indeterminati. Molto significativo anche il fatto che abbiamo scelto di fare un bando per incentivare chi assume cassintegrati o licenziati. Segno in controtendenza rispetto a quello che sempre è stato fatto qui. Eppure in passato sono stati commessi tanti errori. In Campania non si è mai costruito un percorso per facilitare quello che uscivano da mercato del lavoro verso il reingresso. Si sono tentate spesso cattedrali nel deserto,

accordi astratti che sono rimasti lungamente sulla carta e non si sono mai tradotti in oc-cupazione reale. Noi abbiamo scelto, assie-me al presidente Caldoro, di tentare “l’uno a uno”. In questi sei mesi abbiamo già reintro-dotto nel mercato del lavoro oltre 700 cassin-tegrati. Abbiamo messo in campo politiche di sistema sul tema del lavoro». Obiettivi per l’immediato futuro? «Per fine anno avremo un altro strumento molto signi-ficativo. La possibilità per i cittadini e per le imprese di collegarsi al sistema dei centri per l’impiago e delle offerte, per cercare di capire quali sono le possibilità occupazioni concre-te. C’è poi la programmazione del futuro che portiamo avanti seguendo un doppio binario. Il primo è quello del potenziamento dei servi-zi per il lavoro, per il quale abbiamo approva-to una delibera che stanzia 25 milioni». Se gli indicatori sono così positivi, perché si vede la gente per strada che protesta? «Il senso di incertezza che abbiamo deriva da due elementi che vanno evidenziati. Il pri-mo è che per strada c’è la crisi del sistema della pubblica amministrazione che è stata gonfiata negli organici. Quando le vacche sono diventate magre si è aperto un mercato una crisi visibile. Cerchiamo per questo di trovare una soluzione nella direzione di in-dividuare un utilizzo funzionale alle esigenze della comunità. L’altro fattore che dà il senso di incertezza è la crisi della grande impresa che si trascina il suo indotto, conseguenza di decenni di desertificazione industriale». marco martone

Cosa vuol dire, per una madre, avere i figli che frequentano le scuole tra Varcaturo e Lago Patria?“Ansia", ci risponde Gabriella, che ha due bambini uno alle elementari (incrocio via Ri-puaria con Via Carafiello sempre a Varcaturo) ed un altro alle medie (Via Madonna del Pan-tano direzione Licola). “Tanta ansia“.Gabriella non si riferisce ai percorsi di guer-ra per le strade dissestate, particolarmente quando piove. Non parla nemmeno della diffi-coltà di trovare parcheggio. “Ogni volta è una battaglia. Ed io ho un’utilitaria. Vorrei chiedere ad alcuni genitori se, con le difficoltà che ab-biamo, è proprio necessario accompagnare i figli con il Suv." Gabriella si sta riferendo ad un problema di orari che coincide con un proble-ma di sicurezza per i bambini.«Lasciamo stare che ad inizio anno scolastico gli orari di lezione mi costringevano a passare

la mattinata in auto in giro per Varcaturo. Que-sto è il solito problema che si ha fino a quando gli orari non diventano definitivi», aggiunge.L’ansia di Gabriella, e di tante altre madri che vivono situazioni simili, deriva da un'altra que-stione. «Ora gli orari si sono normalizzati, ma il fatto è che tutti e due i miei ragazzi escono alle due e un quarto. Questo vuol dire che ne prendo uno e corro a prendere l’altro, che in-tanto aspetta fuori scuola. Non ci metto poco. Parcheggio, traffico». «A volte ci vogliono venti minuti se non di più», racconta la nostra interlocutrice. «Lo so che la scuola non può certo organizzare orari diversi sede per sede. Il fatto è che, una volta usciti, questi ragazzi restano senza controllo ed esposti a tutta una serie di rischi», aggiunge. Quali rischi particolari, chiediamo. «Per esem-pio qualche giorno fa, fuori le scuole medie, ad una donna è stata rubata l’auto da un la-

dro armato di pistola. Davanti alle elementari, invece, due papà si sono presi a pistolettate proprio per un problema di parcheggio. Tutto in presenza di bambini. Qui il clima non è dei migliori ed io, come tan-te altre mamme, non sono tranquilla quando i ragazzi restano soli». Osserviamo che a noi risulta che la scuola abbia disposto un servizio di sicurezza. «E’ vero», conferma Gabriella .«Anzi dopo l’episodio dei papà si sono pure visti i vigili per un paio di giorni. Il fatto è che, finito l’orario scolastico, finisce pure la sicurezza. Comun-que in questi giorni ci sarà un incontro tra genitori e Consiglio d’Istituto. Speriamo che si trovi una soluzione».Speriamo anche noi di potere dare, nel prossi-mo articolo, risposte positive in merito. loredana regina

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Riaprono le scuole: i soliti problemiCosa vuol dire avere i figli che frequentano gli istituti tra Varcaturo e Lago Patria?

che in internet starebbe per Also know As (altrimenti conosciuto come) ed utilizzato per contrassegnare i soprannomi degli internauti. Il terzo è la presenza della scritta “Garithos” al centro del cerchio “magico”. Quest’ultimo sarebbe un personaggio del famoso gioco World of Warcraft e, tra l’altro, le sue sembianze assomiglierebbero vagamente ad uno dei simboli utilizzato per il rito (foto 1 e 2), così come l’Aka e l’Abbadon (nel gioco è una spada a due mani). Su tutto questo sicuramente indagheranno le autorità competenti, appurando se si tratta di un fenomeno nuovo all’interno della comunità cellolese oppure se si tratta di altro.

Disegno esoterico oggetto di indagine

L'assessore Severino Nappi

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PAG. 4 INFORMAREAttualità

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Lo studio è stato elaborato e recentemente pubblicato dall’Università di Torino, Diparti-mento di Sanità Pubblica e Microbiologia, e ha per titolo: “Clorazione negli impianti di depurazione: effetti tossici acuti nell’effluente e nel cor-po idrico ricettore”.Gli autori sono: Pignata, Fea, Rovere, Degan, Lorenzi, de Ceglia, Schilirò e Gilli.I campionamenti sono stati complessivamente 22 e si sono svolti tra il 2005 e il 2007.L’impianto di depurazione studiato è a servizio di circa 400.000 abitanti equivalenti. La portata nera che arriva all’impianto è pari a circa 42.000 mc/giorno (485 litri al secondo).Dallo studio si evincono due elementi: • è dimostrata la tossicità del cloro

quando è utilizzato per la disinfezione; • non si ottiene un totale abbattimento

dell’E. Coli dalle acque reflue in uscitadagli impianti di depurazione.

Entrambi gli elementi destano preoccupazio-ne. E’ importante ricordare che il cloro è utiliz-zato anche per la disinfezione delle acque po-tabili, quindi, il cloro è potenzialmente tossico per la salute umana anche attraverso l’acqua che beviamo. Infatti, sono noti da decenni gli effetti cancerogeni delle cloroammine che si formano quando il cloro si unisce alle proteine presenti nelle acque a seguito di inquinamen-

to di tipo biologico.Inoltre, se il cloro non elimina tutta l’E. Coli, al-lora non elimina nemmeno tutti i virus e batteri che, potenzialmente, sono molto più pericolo-si e dannosi per la salute umana.In conclusione, lo studio ha evidenziato che ladisinfezionedelleacquerefluecon ipoclo-rito di sodio determina complessivamente un aumento della tossicità dei copri idrici finali(fiumi,laghi,mare)etalvoltanonèsufficienteper abbattere tutti gli inquinanti.Infine,attraversoirisultatiprodotti,sonostatestabilitecorrelazionisignificativetratuttiipa-rametri coinvolti in modo da poter essere riuti-lizzati anche per altri studi e fare chiarezza su un argomento di grande attualità e interesse in quanto riguarda la salute pubblica.ing. angelo morlando

E. Coli: clorare le acque reflue non bastaUno studio italiano dimostra l’inutilità della pratica e la dannosità sui corpi idrici

garigliano, ancora rifiuti e pneumatici nel letto fluviale

Pubblichiamo la segnalazione dell’amico e collaboratore Fabio Nacca in merito alla presenza di rifiuti, pesci morti e gommeesauste nei pressi della Foce del Fiume Garigliano, sponda Provincia di Latina.

Come al solito, l’incuria e l’inerzia di chi dovrebbe controllare minaccia gli ecosistemi e lo stato di salute del nostro ambiente. La notizia è ancora piùgravesesiconsideracheilfiumedovrebbe essere tutelato dall’Autorità di Bacino Nazionale e dalla Regione Campania (la sponda opposta appar-tiene alla provincia di Caserta) tramite un apposito Parco denominato “Roc-camonfina-FocedelGarigliano”.Segnaliamo ulteriormente, dopo l’ar-ticolo ad hoc di qualche numero fa, che da qualche mese è stato istituito il

Consorzio obbligatorio nazionale pneumati-ci, con cui i produttori di gomme si rendono responsabili della raccolta e smaltimento (corretto) di questi particolari prodotti tanto dannosi per l’ambiente.

Il virus E. Coli

castel volturno. L’amico Giovanni Cantice ci ha inviato la presente nota in merito allo sver-samento abusivo di materiale ingombrante sul territorio castellano; la facciamo nostra e pubblichiamo il testo integrale: «I materassi ! Questa città è la città dei ma-terassi ! Da qualche settimana sono abban-donati dei vecchi materassi adiacenti ai cas-sonetti dell’immondizia, in Viale Giuseppe Palizzi, dove è ubicata la dismessa zona mili-

tare di Castel Volturno. Ho varie volte comuni-cato all’ente preposto questo abbandono, ma purtroppo ancora una volta è stato del tutto inutile, in quanto i materassi sono ancora lì. Non solo quella piccola pinetina è piena di ri-fiuti. Questo continuo abbandono di materassi

non solo nuoce all’immagine della città, ma mostra un certo senso di inciviltà dei cittadini che, pur disponendo di una discarica ecolo-gica, non la utilizzano. Con molto dispiacere noto diversi rifiuti lasciati vicino ad altrettanti cassonetti: ciò è inaccettabile, e aggiungo che per chi non dispone di un auto è previsto il ri-tiro a casa dei rifiuti, come è possibile leggere dal sito web Riporto di seguito alcune risposte alle doman-

de più frequenti.Dove si trova l’isola ecologica ? “Sulla strada che porta a Capua, poco prima del nuovo cimitero”Quando è aperta l’isola ecologica? “Dal lunedì al sabato dalle 8:00 alle 13:00””Non sono automunito. Come posso fare per raggiungere l’isola ecologica? E’ previsto un servizio di chiamata a domicilio, contattando direttamente la SENESI SPA, nu-mero 0823 85 36 87”. Con questo si spera una sollecitazione degli Enti preposti ma anche dei cittadini di mag-giore civiltà».giovanni cantice

L’isola dimenticata e i materassi in stradaSversamenti abusivi nonostante il numero verde e un’area dedicata

Una fermata con lo spaccio

All’ingresso di pinetAmAre, AspettAndo il bus, lA drogA si AcquistA fAcilmente

Sono giunte alla nostra redazione numerose segnalazioni inerenti ad una nuova piazza di spaccio. L’area è ubicata appena all’uscita di Pinetamare, sulla Domiziana, all’altezza della fermata degli au-tobus che vanno verso Napoli. S e m b r e r e b b e gestito, anche in pieno giorno, da un gruppetto ben organizzato di extracomuni-tari. Le denunce ci informano che, a poche decine di metri, si è creato un vero e proprio accampamento nell’area limitrofa alle recinzioni che proteg-gono la pineta. Ci sono una tenda, sedie ed altri “arredi”,mentre ragazzi suimotorini sialternano nell’acquisto della droga.

Cosa chiedia-mo ? Prima di tutto, è neces-

sario che ai proprietari dei terreni retrostanti venga intimato di erigere dei muri di recin-zione al posto delle esistenti e ridicole reti metalliche. Inoltre, chiediamo di intervenire con urgenza, perché la fermata è molto frequentata, soprattutto da tanti ragazzi

che non hanno alcuna intenzione di essere minimamente coinvolti dalle attività delin-quenzialichesisvolgono.Confidiamonelleforze dell’ordine, alle quali rivolgiamo princi-palmente la nostra denuncia; speriamo che leggi inadeguate e la mancanza di mezzi e strutture non siano un ostacolo all’estirpa-zione di questo scempio. Non è più possi-bile sopportare tutto ciò. Il nostro territorio ha il diritto di vivere civilmente. Si chiede, quindi, d’intervenire immediatamente per evitare che si crei un ulteriore baraccopoli. Basterebbe anche una semplice ordinanza per problemi igienico sanitari come si evince dalle foto. tommaso morlando

presidente centro studi officina volturno

www.informareonline.com

PAG. 6 INFORMAREServizi SpecialiAmbiente PAG. 5INFORMARE

Facciamo davvero qualcosa di utileNella disillusione generale non si può tacere il nostro appello alle istituzioni

Per la serie “l’avevamo scritto”I pentiti indicano le aree già riscontrate con le anomalie termiche

castel volturno. Verrebbe quasi da dire “l’ave-vamo scritto” eppure non ci piace affatto gon-golare. Specie se parliamo di salute di migliaia di cittadini, tutti vittime di un sistema assurdo in cui è difficile definirne un inizio mentre, se continua così, è abbastanza semplice pensare ad una fine. Il lavoro svolto dall’ingegner Angelo Morlando, visto che è stato recentemente riscontrato con i fatti e visto che, forse, qualche altra coordi-nata potrebbe essere sfuggita all’attenzione di qualcuno, è riproposto di seguito: «Continua il lavoro dell’Associazione Officina Volturno per recuperare tutte le informazioni utili e riguardanti il NOSTRO territorio.Avevamo già prodotto l’esito delle Analisi Ter-miche sulle acque.

Adesso proseguiamo sui suoli, partendo dalla foce dei Regi Lagni, fino al confine tra Castel Volturno e Villa Literno.Nel 2007 è stata firmata una convenzione tra l’ARPAC e l’Istituto sull’Inquinamento Atmosfe-rico del CNR (CNR-IIA).Questo lavoro si basa sul telerilevamento sa-tellitare.Il telerilevamento studia i fenomeni ambientali grazie all’alta risoluzione di alcuni sensori e costituisce uno strumento integrativo al moni-toraggio diretto.In poche parole il monitoraggio diretto, esegui-to attraverso sopralluoghi, prelievi e analisi è comunque indispensabile, ma il telerilevamen-to aiuta ad avere una panoramica più ampia delle problematiche ambientali.

Il sensore iperspettrale utilizzato nel lavoro è il MIVIS (Multispectral Infrared and Visible Ima-ging Spectrometer) prodotto dalla ditta statu-nitense Daedalus e, dal 1994, di proprietà del consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR).Il lavoro parte dal 2004 nell’ambito del Pro-gramma Operativo per la Sicurezza e lo Svi-luppo del Mezzogiorno d’Italia e per il quale è stato necessario chiedere l’autorizzazione all’Arma dei Carabinieri ed è proseguito fino al 2008.E’ giusto precisare che le anomalie termiche non indicano necessariamente un inquina-mento in corso, ma possono anche riguardare discariche abusive, riempimenti anomali, etc.Ad esempio, l’anomalia n° 3 riguarda suoli molto vicino all’ex laghetto n° 20 dei F.lli Ba-

informare aveva segnalato le aree nel numero di marzo 2011

Di seguito potete leggere la lettera inviata da Officina Volturno a tutte le autorità italiane per chiedere l’immediata bonifica del nostro territorio.«Castel Volturno - Tommaso Morlando: APPELLO PER NON MORIRE...Nel territorio di Castel Volturno è calata da tempo una Maledizione Ambientale. Oggi giorno si “scopre” qualcosa di nuovo e il nostro territorio contiene di tutto.Non essendo superstiziosi, sappiamo che per ogni causa esiste un effetto. La causa è una sola e si chiama ECOMAFIA AMBIENTALE. Il fenomeno è tutt’altro che finito, perché oggi si scoprono le violenze subite dal nostro territorio da oltre trent’anni. Le segnalazioni di pentiti (ex ecomafiosi) stanno permettendo di scovare anche i singoli sacchi, ma la devastazione di un’area così ampia è nota da tempo: • la discarica SO.GE.RI. è nota dagli inizi degli anni ’70 e uno studio dettagliato che rico-

struisce tutti i fatti, è disponibile dal 2000. Ancora oggi, sotto gli occhi di tutti, il percolato è scaricato direttamente nel Canale Agnena senza alcun trattamento;

• le ecoballe di Taverna del Re sono sotto gli occhi di tutti dalla metà degli anni ’90. Il percolato ha per anni riempito canali di scolo ed è stato scaricato a mare. La diossina prodotta, ancora oggi, è un dato incontestabile. Il rischio a causa di un eventuale in-cendio è di carattere nazionale;

• con il sistema satellitare e di telerilevamento, l’Arma dei Carabinieri conosce tutte le anomalie termiche del territorio agro-aversano dal 2004. Inoltre, sono numerose le campagna, anche diffuse, condotte con l’ausilio dei mezzi e del personale dell’ARPAC;

• tutti gli enti preposti, grazie al lavoro fatto dalla SELC per conto di Sviluppo Italia AP e del Commissariato di Governo per le Bonifiche, hanno a disposizione migliaia di dati dal 2008 per tutta l’area del Lago Patria e dei cosiddetti “Laghetti di Castel Volturno”;

• gli impianti di depurazione (Foce Regi Lagni, Acerra, Marcianise, Orta di Atella) che scaricano nei Regi Lagni e quindi a mare, ancora oggi sono ben lontani da funzionare nel rispetto delle leggi vigenti, sia per la linea liquami, sia per la linea fanghi;

• l’irrigazione dei campi con acque di falde inquinate, con le acque dei laghetti, con le acque dei Regi Lagni è visibile da chiunque attraversi in estate qualsiasi parte del territorio.

I dati e i fatti ci sono, ma i provvedimenti con le relative soluzioni mancano. Pertanto, si chiede a tutte le Istituzioni: l’istituzione di una rete di monitoraggio ambientale che tenga sotto controllo tutte le componenti: aria, acqua e terreno; l’istituzione del registro tumori; una campagna di verifica dello stato di salute di tutti i cittadini dell’agro-aversano; l’istituzione di un sistema di guardie ambientali; la recinzione di tutti canali di bonifica e l’installazione di una sistema di videosorveglianza; la bonifica del territorio».tommaso morlando, presidente associazione centro studi officina volturno

il presidente della camera, on. fini, ha risposto alla missiva in data 26 ottobre 2011 disponendo l’immediato invio della stessa alla commissione parlamentare competente per materia

iano che è stato completamente riempito nel tempo. E’ un’area molto vicina a Via Napoli, cioè la strada che porta a Villa Literno all’altez-za quasi del Ristorante Scalzone.La prima Ordinanza Sindacale a noi nota è la n° 363 del 2004.Ci sarebbero numeroso indagini in merito e nonostante gli interventi di bonifica non risulta-no mai eseguiti, nell’area si costruisce…Si cita lo studio: “L’unico cambiamento degno di nota è la scomparsa graduale del laghetto…Dal 1994 al 2006 il laghetto ha ridotto le sue dimensioni, fino a scomparire del tutto nel 2008…L’analisi termica ha rilevato un’anomalia che raggiunge i 49° C al sensore…”Un’altra anomalia “strana” è la n° 8, in quanto è all’interno dell’Holiday Inn del Villaggio Cop-pola e in corrispondenza del nuovo campo da golf. Si cita lo studio: “Dall’indagine eseguita si evince come la zona

oggetto di studio sia caratterizzata da un’evi-dente anomalia termica con temperature al sensore che variano dai 35° ai 43° C… all’a-rea in esame sono associati fenomeni di cre-scita anomala (non omogenea) e scarsa della vegetazione…”

Per poter vedere tutte le anomalie con Google maps o google earth basta copiare e incollare nella barra della ricerca il seguente:Per Anomalia 1 digitare: 40°59‘34.55“ , 13°58‘27.18“; Per Anomalia 2 digitare: 41°00‘20.37“ , 13°59‘57.15“; Per Anomalia 3 digitare: 40°59‘11.79“ , 13°59‘02.30“; Per Anomalia 4 digitare: 41°00‘24.02“ - 14°01‘ 16.23“ ; Per Anomalia 5a digitare: 41°00‘ 02.65“ - 13°58‘ 10.80“ ; Per Anomalia 5b digitare: 40°59‘ 59.81“ - 13°58‘ 21.28“ ; Per Anomalia 6 digitare: 40°59‘ 49.61“ - 13°59‘ 14.14“ ; Per Anomalia 7 digitare: 40°59‘ 12.31“ - 13°59‘ 41.11“ ; Per Anomalia 8 digitare: 40°58‘ 57.51“ - 13°58‘ 41.11“ ; Per Anomalia 9 digitare: 41°01‘ 48.25“ - 14°03‘ 45.58“ .angelo morlando

castel volturno. Gli scoop sensazionalistici non ci interessano, la sensazione la viviamo ogni giorno vivendo la stessa realtà dei nostri lettori. E’ così che ci rendiamo conto dell’im-menso disagio vissuto dalla popolazione ed è così che traiamo forza per andare avanti in una lotta a tratti iniqua tra chi ama il territorio e chi ha tentato di ammazzarlo.Il litorale domitio non è morto, non è neppure moribondo. E’ sedato sotto forti quantitativi di disillusione o, meglio, sotto un imbarazzante mole di problemi incancreniti per l’irresponsa-bilità di pochi.Ora abbiamo bisogno di Bonifiche con la b ma-iuscola, di recuperare un rapporto con il nostro

ambiente, con noi stessi. E’ per questo che ab-biamo indirizzato una mail a tutte le istituzioni affinché si attivino.Il primo a risponderci è stato il Presidente del-la Camera dei Deputati, on. Gianfranco Fini, che ha disposto l’immediato invio della nota alla Commissione parlamentare competente. Sarà poco, ma è pur sempre un segno.Vogliamo, inoltre, ripubblicare l’argomento “Anomalie termiche” stampato lo scorso Marzo 2011. Non lo facciamo perché non abbiamo notizie da mostrarvi, anzi ne abbiamo fin trop-pe, bensì perché crediamo che sia uno stru-mento importante e valido per il contrasto alle ecomafie. Basterebbe andare a verificare le

zone calde indicate dai sensori per capire cosa c’è sotto la superficie. Non è possibile attende-re sempre il pentimento di qualche affiliato ai clan, la gente sta male e muore.Ancora una volta, infine, insistiamo nel voler vedere un registro tumori provinciale istituito e funzionante. Non ci si può nascondere dietro gli iter procedurali, dietro le lentezze organiz-zative della Pubblica Amministrazione o le sue ristrettezze economiche. E’ l’unico strumento in grado di correlare certe malattie con l’am-biente, consentendo di fare migliore opera di contrasto e prevenzione.Per una volta, facciamo davvero qualcosa di utile.

Page 5: Informare Novembre 2011

PAG. 4 INFORMAREAttualità

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Lo studio è stato elaborato e recentemente pubblicato dall’Università di Torino, Diparti-mento di Sanità Pubblica e Microbiologia, e ha per titolo: “Clorazione negli impianti di depurazione: effetti tossici acuti nell’effluente e nel cor-po idrico ricettore”.Gli autori sono: Pignata, Fea, Rovere, Degan, Lorenzi, de Ceglia, Schilirò e Gilli.I campionamenti sono stati complessivamente 22 e si sono svolti tra il 2005 e il 2007.L’impianto di depurazione studiato è a servizio di circa 400.000 abitanti equivalenti. La portata nera che arriva all’impianto è pari a circa 42.000 mc/giorno (485 litri al secondo).Dallo studio si evincono due elementi: • è dimostrata la tossicità del cloro

quando è utilizzato per la disinfezione; • non si ottiene un totale abbattimento

dell’E. Coli dalle acque reflue in uscitadagli impianti di depurazione.

Entrambi gli elementi destano preoccupazio-ne. E’ importante ricordare che il cloro è utiliz-zato anche per la disinfezione delle acque po-tabili, quindi, il cloro è potenzialmente tossico per la salute umana anche attraverso l’acqua che beviamo. Infatti, sono noti da decenni gli effetti cancerogeni delle cloroammine che si formano quando il cloro si unisce alle proteine presenti nelle acque a seguito di inquinamen-

to di tipo biologico.Inoltre, se il cloro non elimina tutta l’E. Coli, al-lora non elimina nemmeno tutti i virus e batteri che, potenzialmente, sono molto più pericolo-si e dannosi per la salute umana.In conclusione, lo studio ha evidenziato che ladisinfezionedelleacquerefluecon ipoclo-rito di sodio determina complessivamente un aumento della tossicità dei copri idrici finali(fiumi,laghi,mare)etalvoltanonèsufficienteper abbattere tutti gli inquinanti.Infine,attraversoirisultatiprodotti,sonostatestabilitecorrelazionisignificativetratuttiipa-rametri coinvolti in modo da poter essere riuti-lizzati anche per altri studi e fare chiarezza su un argomento di grande attualità e interesse in quanto riguarda la salute pubblica.ing. angelo morlando

E. Coli: clorare le acque reflue non bastaUno studio italiano dimostra l’inutilità della pratica e la dannosità sui corpi idrici

garigliano, ancora rifiuti e pneumatici nel letto fluviale

Pubblichiamo la segnalazione dell’amico e collaboratore Fabio Nacca in merito alla presenza di rifiuti, pesci morti e gommeesauste nei pressi della Foce del Fiume Garigliano, sponda Provincia di Latina.

Come al solito, l’incuria e l’inerzia di chi dovrebbe controllare minaccia gli ecosistemi e lo stato di salute del nostro ambiente. La notizia è ancora piùgravesesiconsideracheilfiumedovrebbe essere tutelato dall’Autorità di Bacino Nazionale e dalla Regione Campania (la sponda opposta appar-tiene alla provincia di Caserta) tramite un apposito Parco denominato “Roc-camonfina-FocedelGarigliano”.Segnaliamo ulteriormente, dopo l’ar-ticolo ad hoc di qualche numero fa, che da qualche mese è stato istituito il

Consorzio obbligatorio nazionale pneumati-ci, con cui i produttori di gomme si rendono responsabili della raccolta e smaltimento (corretto) di questi particolari prodotti tanto dannosi per l’ambiente.

Il virus E. Coli

castel volturno. L’amico Giovanni Cantice ci ha inviato la presente nota in merito allo sver-samento abusivo di materiale ingombrante sul territorio castellano; la facciamo nostra e pubblichiamo il testo integrale: «I materassi ! Questa città è la città dei ma-terassi ! Da qualche settimana sono abban-donati dei vecchi materassi adiacenti ai cas-sonetti dell’immondizia, in Viale Giuseppe Palizzi, dove è ubicata la dismessa zona mili-

tare di Castel Volturno. Ho varie volte comuni-cato all’ente preposto questo abbandono, ma purtroppo ancora una volta è stato del tutto inutile, in quanto i materassi sono ancora lì. Non solo quella piccola pinetina è piena di ri-fiuti. Questo continuo abbandono di materassi

non solo nuoce all’immagine della città, ma mostra un certo senso di inciviltà dei cittadini che, pur disponendo di una discarica ecolo-gica, non la utilizzano. Con molto dispiacere noto diversi rifiuti lasciati vicino ad altrettanti cassonetti: ciò è inaccettabile, e aggiungo che per chi non dispone di un auto è previsto il ri-tiro a casa dei rifiuti, come è possibile leggere dal sito web Riporto di seguito alcune risposte alle doman-

de più frequenti.Dove si trova l’isola ecologica ? “Sulla strada che porta a Capua, poco prima del nuovo cimitero”Quando è aperta l’isola ecologica? “Dal lunedì al sabato dalle 8:00 alle 13:00””Non sono automunito. Come posso fare per raggiungere l’isola ecologica? E’ previsto un servizio di chiamata a domicilio, contattando direttamente la SENESI SPA, nu-mero 0823 85 36 87”. Con questo si spera una sollecitazione degli Enti preposti ma anche dei cittadini di mag-giore civiltà».giovanni cantice

L’isola dimenticata e i materassi in stradaSversamenti abusivi nonostante il numero verde e un’area dedicata

Una fermata con lo spaccio

All’ingresso di pinetAmAre, AspettAndo il bus, lA drogA si AcquistA fAcilmente

Sono giunte alla nostra redazione numerose segnalazioni inerenti ad una nuova piazza di spaccio. L’area è ubicata appena all’uscita di Pinetamare, sulla Domiziana, all’altezza della fermata degli au-tobus che vanno verso Napoli. S e m b r e r e b b e gestito, anche in pieno giorno, da un gruppetto ben organizzato di extracomuni-tari. Le denunce ci informano che, a poche decine di metri, si è creato un vero e proprio accampamento nell’area limitrofa alle recinzioni che proteg-gono la pineta. Ci sono una tenda, sedie ed altri “arredi”,mentre ragazzi suimotorini sialternano nell’acquisto della droga.

Cosa chiedia-mo ? Prima di tutto, è neces-

sario che ai proprietari dei terreni retrostanti venga intimato di erigere dei muri di recin-zione al posto delle esistenti e ridicole reti metalliche. Inoltre, chiediamo di intervenire con urgenza, perché la fermata è molto frequentata, soprattutto da tanti ragazzi

che non hanno alcuna intenzione di essere minimamente coinvolti dalle attività delin-quenzialichesisvolgono.Confidiamonelleforze dell’ordine, alle quali rivolgiamo princi-palmente la nostra denuncia; speriamo che leggi inadeguate e la mancanza di mezzi e strutture non siano un ostacolo all’estirpa-zione di questo scempio. Non è più possi-bile sopportare tutto ciò. Il nostro territorio ha il diritto di vivere civilmente. Si chiede, quindi, d’intervenire immediatamente per evitare che si crei un ulteriore baraccopoli. Basterebbe anche una semplice ordinanza per problemi igienico sanitari come si evince dalle foto. tommaso morlando

presidente centro studi officina volturno

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PAG. 6 INFORMAREServizi SpecialiAmbiente PAG. 5INFORMARE

Facciamo davvero qualcosa di utileNella disillusione generale non si può tacere il nostro appello alle istituzioni

Per la serie “l’avevamo scritto”I pentiti indicano le aree già riscontrate con le anomalie termiche

castel volturno. Verrebbe quasi da dire “l’ave-vamo scritto” eppure non ci piace affatto gon-golare. Specie se parliamo di salute di migliaia di cittadini, tutti vittime di un sistema assurdo in cui è difficile definirne un inizio mentre, se continua così, è abbastanza semplice pensare ad una fine. Il lavoro svolto dall’ingegner Angelo Morlando, visto che è stato recentemente riscontrato con i fatti e visto che, forse, qualche altra coordi-nata potrebbe essere sfuggita all’attenzione di qualcuno, è riproposto di seguito: «Continua il lavoro dell’Associazione Officina Volturno per recuperare tutte le informazioni utili e riguardanti il NOSTRO territorio.Avevamo già prodotto l’esito delle Analisi Ter-miche sulle acque.

Adesso proseguiamo sui suoli, partendo dalla foce dei Regi Lagni, fino al confine tra Castel Volturno e Villa Literno.Nel 2007 è stata firmata una convenzione tra l’ARPAC e l’Istituto sull’Inquinamento Atmosfe-rico del CNR (CNR-IIA).Questo lavoro si basa sul telerilevamento sa-tellitare.Il telerilevamento studia i fenomeni ambientali grazie all’alta risoluzione di alcuni sensori e costituisce uno strumento integrativo al moni-toraggio diretto.In poche parole il monitoraggio diretto, esegui-to attraverso sopralluoghi, prelievi e analisi è comunque indispensabile, ma il telerilevamen-to aiuta ad avere una panoramica più ampia delle problematiche ambientali.

Il sensore iperspettrale utilizzato nel lavoro è il MIVIS (Multispectral Infrared and Visible Ima-ging Spectrometer) prodotto dalla ditta statu-nitense Daedalus e, dal 1994, di proprietà del consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR).Il lavoro parte dal 2004 nell’ambito del Pro-gramma Operativo per la Sicurezza e lo Svi-luppo del Mezzogiorno d’Italia e per il quale è stato necessario chiedere l’autorizzazione all’Arma dei Carabinieri ed è proseguito fino al 2008.E’ giusto precisare che le anomalie termiche non indicano necessariamente un inquina-mento in corso, ma possono anche riguardare discariche abusive, riempimenti anomali, etc.Ad esempio, l’anomalia n° 3 riguarda suoli molto vicino all’ex laghetto n° 20 dei F.lli Ba-

informare aveva segnalato le aree nel numero di marzo 2011

Di seguito potete leggere la lettera inviata da Officina Volturno a tutte le autorità italiane per chiedere l’immediata bonifica del nostro territorio.«Castel Volturno - Tommaso Morlando: APPELLO PER NON MORIRE...Nel territorio di Castel Volturno è calata da tempo una Maledizione Ambientale. Oggi giorno si “scopre” qualcosa di nuovo e il nostro territorio contiene di tutto.Non essendo superstiziosi, sappiamo che per ogni causa esiste un effetto. La causa è una sola e si chiama ECOMAFIA AMBIENTALE. Il fenomeno è tutt’altro che finito, perché oggi si scoprono le violenze subite dal nostro territorio da oltre trent’anni. Le segnalazioni di pentiti (ex ecomafiosi) stanno permettendo di scovare anche i singoli sacchi, ma la devastazione di un’area così ampia è nota da tempo: • la discarica SO.GE.RI. è nota dagli inizi degli anni ’70 e uno studio dettagliato che rico-

struisce tutti i fatti, è disponibile dal 2000. Ancora oggi, sotto gli occhi di tutti, il percolato è scaricato direttamente nel Canale Agnena senza alcun trattamento;

• le ecoballe di Taverna del Re sono sotto gli occhi di tutti dalla metà degli anni ’90. Il percolato ha per anni riempito canali di scolo ed è stato scaricato a mare. La diossina prodotta, ancora oggi, è un dato incontestabile. Il rischio a causa di un eventuale in-cendio è di carattere nazionale;

• con il sistema satellitare e di telerilevamento, l’Arma dei Carabinieri conosce tutte le anomalie termiche del territorio agro-aversano dal 2004. Inoltre, sono numerose le campagna, anche diffuse, condotte con l’ausilio dei mezzi e del personale dell’ARPAC;

• tutti gli enti preposti, grazie al lavoro fatto dalla SELC per conto di Sviluppo Italia AP e del Commissariato di Governo per le Bonifiche, hanno a disposizione migliaia di dati dal 2008 per tutta l’area del Lago Patria e dei cosiddetti “Laghetti di Castel Volturno”;

• gli impianti di depurazione (Foce Regi Lagni, Acerra, Marcianise, Orta di Atella) che scaricano nei Regi Lagni e quindi a mare, ancora oggi sono ben lontani da funzionare nel rispetto delle leggi vigenti, sia per la linea liquami, sia per la linea fanghi;

• l’irrigazione dei campi con acque di falde inquinate, con le acque dei laghetti, con le acque dei Regi Lagni è visibile da chiunque attraversi in estate qualsiasi parte del territorio.

I dati e i fatti ci sono, ma i provvedimenti con le relative soluzioni mancano. Pertanto, si chiede a tutte le Istituzioni: l’istituzione di una rete di monitoraggio ambientale che tenga sotto controllo tutte le componenti: aria, acqua e terreno; l’istituzione del registro tumori; una campagna di verifica dello stato di salute di tutti i cittadini dell’agro-aversano; l’istituzione di un sistema di guardie ambientali; la recinzione di tutti canali di bonifica e l’installazione di una sistema di videosorveglianza; la bonifica del territorio».tommaso morlando, presidente associazione centro studi officina volturno

il presidente della camera, on. fini, ha risposto alla missiva in data 26 ottobre 2011 disponendo l’immediato invio della stessa alla commissione parlamentare competente per materia

iano che è stato completamente riempito nel tempo. E’ un’area molto vicina a Via Napoli, cioè la strada che porta a Villa Literno all’altez-za quasi del Ristorante Scalzone.La prima Ordinanza Sindacale a noi nota è la n° 363 del 2004.Ci sarebbero numeroso indagini in merito e nonostante gli interventi di bonifica non risulta-no mai eseguiti, nell’area si costruisce…Si cita lo studio: “L’unico cambiamento degno di nota è la scomparsa graduale del laghetto…Dal 1994 al 2006 il laghetto ha ridotto le sue dimensioni, fino a scomparire del tutto nel 2008…L’analisi termica ha rilevato un’anomalia che raggiunge i 49° C al sensore…”Un’altra anomalia “strana” è la n° 8, in quanto è all’interno dell’Holiday Inn del Villaggio Cop-pola e in corrispondenza del nuovo campo da golf. Si cita lo studio: “Dall’indagine eseguita si evince come la zona

oggetto di studio sia caratterizzata da un’evi-dente anomalia termica con temperature al sensore che variano dai 35° ai 43° C… all’a-rea in esame sono associati fenomeni di cre-scita anomala (non omogenea) e scarsa della vegetazione…”

Per poter vedere tutte le anomalie con Google maps o google earth basta copiare e incollare nella barra della ricerca il seguente:Per Anomalia 1 digitare: 40°59‘34.55“ , 13°58‘27.18“; Per Anomalia 2 digitare: 41°00‘20.37“ , 13°59‘57.15“; Per Anomalia 3 digitare: 40°59‘11.79“ , 13°59‘02.30“; Per Anomalia 4 digitare: 41°00‘24.02“ - 14°01‘ 16.23“ ; Per Anomalia 5a digitare: 41°00‘ 02.65“ - 13°58‘ 10.80“ ; Per Anomalia 5b digitare: 40°59‘ 59.81“ - 13°58‘ 21.28“ ; Per Anomalia 6 digitare: 40°59‘ 49.61“ - 13°59‘ 14.14“ ; Per Anomalia 7 digitare: 40°59‘ 12.31“ - 13°59‘ 41.11“ ; Per Anomalia 8 digitare: 40°58‘ 57.51“ - 13°58‘ 41.11“ ; Per Anomalia 9 digitare: 41°01‘ 48.25“ - 14°03‘ 45.58“ .angelo morlando

castel volturno. Gli scoop sensazionalistici non ci interessano, la sensazione la viviamo ogni giorno vivendo la stessa realtà dei nostri lettori. E’ così che ci rendiamo conto dell’im-menso disagio vissuto dalla popolazione ed è così che traiamo forza per andare avanti in una lotta a tratti iniqua tra chi ama il territorio e chi ha tentato di ammazzarlo.Il litorale domitio non è morto, non è neppure moribondo. E’ sedato sotto forti quantitativi di disillusione o, meglio, sotto un imbarazzante mole di problemi incancreniti per l’irresponsa-bilità di pochi.Ora abbiamo bisogno di Bonifiche con la b ma-iuscola, di recuperare un rapporto con il nostro

ambiente, con noi stessi. E’ per questo che ab-biamo indirizzato una mail a tutte le istituzioni affinché si attivino.Il primo a risponderci è stato il Presidente del-la Camera dei Deputati, on. Gianfranco Fini, che ha disposto l’immediato invio della nota alla Commissione parlamentare competente. Sarà poco, ma è pur sempre un segno.Vogliamo, inoltre, ripubblicare l’argomento “Anomalie termiche” stampato lo scorso Marzo 2011. Non lo facciamo perché non abbiamo notizie da mostrarvi, anzi ne abbiamo fin trop-pe, bensì perché crediamo che sia uno stru-mento importante e valido per il contrasto alle ecomafie. Basterebbe andare a verificare le

zone calde indicate dai sensori per capire cosa c’è sotto la superficie. Non è possibile attende-re sempre il pentimento di qualche affiliato ai clan, la gente sta male e muore.Ancora una volta, infine, insistiamo nel voler vedere un registro tumori provinciale istituito e funzionante. Non ci si può nascondere dietro gli iter procedurali, dietro le lentezze organiz-zative della Pubblica Amministrazione o le sue ristrettezze economiche. E’ l’unico strumento in grado di correlare certe malattie con l’am-biente, consentendo di fare migliore opera di contrasto e prevenzione.Per una volta, facciamo davvero qualcosa di utile.

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AmbientePAG. 6 INFORMARE

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Dopo diciotto anniriscoprono la "coscienza"

Assassini ed ecomafiosi di professione

castel volturno. Si è ulteriormente capito dove e come sono finiti i rifiuti provenienti dal Nord, “grazie” anche ad un collaboratore di giustizia, Emilio Di Caterino. Il pentito ha for-se ritrovato la coscienza e poi ha permesso di ritrovare, a diciotto anni di distanza, alcuni sacchi interrati in un parcheggio dell’Hippo Kampos Resort. Il mese scorso aprivamo il giornale con un immagine desolante, la chiusura dell'indagi-ne “Cassiopea”, la madre di tutte le indagini in materia di reati ambientali in Italia. Finita come i rifiuti appena ritrovati: tombata. Rifiuti sepolti diciotto anni fa, mentre tutti noi, per diciotto anni, abbiamo continuato a sep-pellire i nostri morti di cancro e tumore.Vergogna. La vergogna, però, non è quella che i politici collusi e gli ecomafiosi, anche pentiti, non proveranno mai, ma è quella che proviamo tutti noi, costretti a combattere ogni giorni in una terra che viene riconosciuta in tutto il mondo solo come Gomorra o Terra dei

Fuochi.Dopo diciotto anni, cioè dal 1993, si scopre che nel parcheggio limitrofo all’Hippo Kam-pos Resort, acquistato dagli attuali proprietari nel 2003 da un’asta giudiziaria ovvero dalle mani dello Stato, sono stati seppelliti rifiuti potenzialmente speciali. Le analisi dettagliate su quanto disseppellito devono essere an-cora pubblicate, ma le cronache nazionali, bisognose di riempire le pagine, hanno già denunciato la “radioattività” degli elementi sepolti, sebbene una perizia fatta dal geologo incaricato dalla Magistratura, non abbia rile-vato nulla.Oltre al danno altro danno, come in una spi-rale senza fine. Il nostro pensiero lo abbiamo espresso già da mesi, soprattutto perché abbiamo cer-cato sempre di basarlo su dati riscontrabili. Abbiamo sintetizzato lo studio americano sulle acque inquinate di Gricignano; abbiamo sintetizzato e riportato su Google Earth tutti

le anomalie termi-che riscontrare dal CNR, Arma dei Carabinieri e ARPAC; ab-biamo individuato le aree della SO.GE.RI. e di Taverna del RE facendo capire che costituiscono le due torri di ingresso al Comune di Castel Volturno, la prima a nord verso Mondragone e la seconda a sud, verso Lago Patria; abbiamo sintetiz-zato l’enorme lavoro sul Piano di Carat-terizzazione fatto dalla SELC nel 2008…Siamo stanchi; quella stanchezza che viene dalle ossa, che ti entra dentro, ti duole e ti rende insofferente. Vorremmo svegliarci come da un brutto sogno. Non riusciamo a dimenticare neanche un’e-poca che non c'è più, quando un ombrel-lone, una sdraio ed una frittura di pesce appena pescato nel Volturno o alla foce dei Regi Lagni era il massimo che si po-tesse desiderare.

Nelle foto gli scavi effettuati per ritrovare i sacchi di rifiuti

Finito il terrore, nascono nuovi timorisetola condannato per rIcatto ed estorsIone, ma In pochI esultano

Erano loro i padroni incontrastati del territorio. Fra il 2007 e il settembre del 2008 misero a ferro e fuoco tutta Castel Volturno. Intimidiva-no e minacciavano i commercianti e i piccoli imprenditori del luogo. Dettavano le agende dei lavori agli amministratori pubblici. E, soprattutto, ammazzavano. Toglievano la vita a suon di kalashnikov a chiunque ritenevano potesse ostacolare il loro delirante progetto criminale. Eppure la sentenza di ieri, che ha inflitto pene durissime a Giuseppe Setola e tutta la sua consorteria criminale, non sembra rasserenare gli animi della gente del paese costiero. I giorni successivi alla strage del 18 settem-bre, avvenuto presso la sartoria etnica “Ob Ob Fashion”, si è giunti a un bivio.Da quel tragico 18 settembre sarebbe potuto iniziare un periodo virtuoso per il territorio.

Si sarebbero potuti ridurre conside-revolmente i forti disagi e gli squilibri sociali tipici della zona.Nel periodo del terrore, a capo dell’am-ministrazione locale c’era il giudice Francesco Nuzzo. Pochi mesi dopo il Comune fu sciolto con decreto del pre-sidente della repubblica. Qualche mese di commissariamento e il paese passò nella mani di Antonio Scalzo-ne, ma dissidi interni alla maggioranza hanno defenestrato recentemente anche lui. Il centro litoraneo è, quindi, senza guida politi-ca e nascono nuovi timori per il futuro. La sentenza di condanna ai protagonisti del periodo del terrore cambia poco al centro domiziano. Qui il sentimento di rivalsa nei confronti dei camorristi che hanno devasta-to il territorio cede miseramente il passo al

complicato vivere quotidiano. Lo Stato, negli ultimi tre anni, è riuscito a garantire sulla via Domiziana maggiore sicurezza, ma le occa-sioni di sviluppo sociale ed economico appa-iano oramai poco più di un miraggio. Il timore più grande è che, una volta spente le luci (fari accesi proprio dalla strage dei migranti) il territorio ritorni nelle mani di faccendieri e prepotenti.vincenzo ammaliato

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Servizi speciali

Così non si AVANTI

va

Scenario triste e indecorso L’area cimiteriale nel totale abbondono tra erbacce e rifiuti vari.

castel volturno. Pneumatici “abbandonati”, vecchie coro-ne deposte a montagna, viale con annesso canneto orna-mentale e vegetazione abbondante nelle aree parcheggio ad impedire la visuale sui cartelli indicatori: ecco come si presentava nel mese di Ottobre l’area cimiteriale di Castel Volturno, denominata nuova per distinguerla dall’estrema dimora precedente. Eppure il 2 novembre era già abba-stanza vicino da motivare flussi extra di amici, parenti e fedeli presso l’area e, dunque, si presumeva una maggiore cura da parte di chi ha il dovere di tenerla fruibile 365 giorni l’anno. Una maggiore cura vuol dire più di quella ordina-ria, ma guardando malinconicamente le fotografie scattate all’interno dell’area verrebbe da pensare che sarebbe ne-cessaria una maggiore attenzione anche per le esigenze

ordinarie.Tralasciando i soldoni spesi per edificare il complesso cimiteriale, che solitamente sono tanti e pagati in concessione dai comuni citta-dini (il Comune anticipa le somme, poi vende i loculi e le aree preposte a cappelle gentilizie a chi le desidera), ed anche i motivi per cui al-cune aree sono ancora in attesa di definizione (come quella nella foto 2), mi sono posto la domanda sui motivi per cui le corone debba-no rimanere ammonticchiate per mesi senza venire rimosse o perché ci sono alcuni pneu-

matici (ne abbiamo rinvenuti tre) abbandonati in questo posto. L’ho chiesto al Comune di Castel Volturno e, dopo diverse chiamate per capire quale ufficio fosse competente in siffatta materia ed esservi indirizzato telefonicamente, ho ricevuto rispo-sta ai miei dubbi. La materia della vegetazione, dell’abbando-no delle corone è stata oggetto, o almeno avrebbe dovuto (al momento della stesura di questo testo è impossibile verificare l’effetti-vità dell’intervento, mi premurerò di ritornarvi qualora fosse necessario), di manutenzione da parte dell’apposito addetto. Quest’ultimo ha provveduto ad eliminare la vegetazione superflua, le sterpaglie rimaste dalla torrida stagione estiva trascorsa ed anche le corone di passati funerali.L’Ufficio comunale è stato gentile anche a riguardo degli pneumatici, for-nendomi una spiegazione: sono lì per servizio

alla ditta costruttrice e non sono stati abbando-nati come si è, invece, pensato. Do per buona la considerazione, sebbene l’apparenza abbia fatto pensare tutt’altro e spero che anche le altre “apparenze” possano dissolversi con il completamento dell’area ed il mantenimento costante di un decoro perlomeno ordinario.elio romano foto antonio paradisone Foto 2

Foto 1

Foto 3

Foto 4

castel volturno. Basterebbe la sordita amarezza delle immagini rappresentate a latere del presente articolo per testimoniare lo sta-to di disagio in cui versa Parco Saraceno, complesso residenziale in Pinetamare di Castel Volturno, ma purtroppo sul litorale domitio anche il ritrovamento di un ordino atomico rischierebbe di rimane-re nell’oblio. Il Parco, da anni destinato alla demolizione, vive uno stato di disagio immenso con strutture igieniche ai limiti del Quarto Mondo (nelle foto a destra dell’articolo trovate due “innovativi ed efficienti” sistemi di scolo delle acque reflue, una per l’urina e l’altra per le feci). I diversi residenti occupano l’area da anni e presto potrebbero essere sfollati per dare spazio al porto da mille posti barca fondamentale per il rilancio economico ed occupazionale di tut-to il territorio, vicenda che potrebbe nuovamente creare allarmo e tensione sociale su un territorio già ricco di problematiche. Dove andranno le per-sone presenti in quel posto? E’ una domanda a cui non trovo risposta in questo momento e di cui si parla ben poco sui media. Intanto, le condizioni di vita a cui si è sottoposti non hanno bisogno di ulteriori parole per essere narrati. tommaso morlando foto giancarlo palmese

Parco Saraceno

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AmbientePAG. 6 INFORMARE

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Il mese della rottamazIone Rottamando il tuo occhiale vecchio

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Dopo diciotto anniriscoprono la "coscienza"

Assassini ed ecomafiosi di professione

castel volturno. Si è ulteriormente capito dove e come sono finiti i rifiuti provenienti dal Nord, “grazie” anche ad un collaboratore di giustizia, Emilio Di Caterino. Il pentito ha for-se ritrovato la coscienza e poi ha permesso di ritrovare, a diciotto anni di distanza, alcuni sacchi interrati in un parcheggio dell’Hippo Kampos Resort. Il mese scorso aprivamo il giornale con un immagine desolante, la chiusura dell'indagi-ne “Cassiopea”, la madre di tutte le indagini in materia di reati ambientali in Italia. Finita come i rifiuti appena ritrovati: tombata. Rifiuti sepolti diciotto anni fa, mentre tutti noi, per diciotto anni, abbiamo continuato a sep-pellire i nostri morti di cancro e tumore.Vergogna. La vergogna, però, non è quella che i politici collusi e gli ecomafiosi, anche pentiti, non proveranno mai, ma è quella che proviamo tutti noi, costretti a combattere ogni giorni in una terra che viene riconosciuta in tutto il mondo solo come Gomorra o Terra dei

Fuochi.Dopo diciotto anni, cioè dal 1993, si scopre che nel parcheggio limitrofo all’Hippo Kam-pos Resort, acquistato dagli attuali proprietari nel 2003 da un’asta giudiziaria ovvero dalle mani dello Stato, sono stati seppelliti rifiuti potenzialmente speciali. Le analisi dettagliate su quanto disseppellito devono essere an-cora pubblicate, ma le cronache nazionali, bisognose di riempire le pagine, hanno già denunciato la “radioattività” degli elementi sepolti, sebbene una perizia fatta dal geologo incaricato dalla Magistratura, non abbia rile-vato nulla.Oltre al danno altro danno, come in una spi-rale senza fine. Il nostro pensiero lo abbiamo espresso già da mesi, soprattutto perché abbiamo cer-cato sempre di basarlo su dati riscontrabili. Abbiamo sintetizzato lo studio americano sulle acque inquinate di Gricignano; abbiamo sintetizzato e riportato su Google Earth tutti

le anomalie termi-che riscontrare dal CNR, Arma dei Carabinieri e ARPAC; ab-biamo individuato le aree della SO.GE.RI. e di Taverna del RE facendo capire che costituiscono le due torri di ingresso al Comune di Castel Volturno, la prima a nord verso Mondragone e la seconda a sud, verso Lago Patria; abbiamo sintetiz-zato l’enorme lavoro sul Piano di Carat-terizzazione fatto dalla SELC nel 2008…Siamo stanchi; quella stanchezza che viene dalle ossa, che ti entra dentro, ti duole e ti rende insofferente. Vorremmo svegliarci come da un brutto sogno. Non riusciamo a dimenticare neanche un’e-poca che non c'è più, quando un ombrel-lone, una sdraio ed una frittura di pesce appena pescato nel Volturno o alla foce dei Regi Lagni era il massimo che si po-tesse desiderare.

Nelle foto gli scavi effettuati per ritrovare i sacchi di rifiuti

Finito il terrore, nascono nuovi timorisetola condannato per rIcatto ed estorsIone, ma In pochI esultano

Erano loro i padroni incontrastati del territorio. Fra il 2007 e il settembre del 2008 misero a ferro e fuoco tutta Castel Volturno. Intimidiva-no e minacciavano i commercianti e i piccoli imprenditori del luogo. Dettavano le agende dei lavori agli amministratori pubblici. E, soprattutto, ammazzavano. Toglievano la vita a suon di kalashnikov a chiunque ritenevano potesse ostacolare il loro delirante progetto criminale. Eppure la sentenza di ieri, che ha inflitto pene durissime a Giuseppe Setola e tutta la sua consorteria criminale, non sembra rasserenare gli animi della gente del paese costiero. I giorni successivi alla strage del 18 settem-bre, avvenuto presso la sartoria etnica “Ob Ob Fashion”, si è giunti a un bivio.Da quel tragico 18 settembre sarebbe potuto iniziare un periodo virtuoso per il territorio.

Si sarebbero potuti ridurre conside-revolmente i forti disagi e gli squilibri sociali tipici della zona.Nel periodo del terrore, a capo dell’am-ministrazione locale c’era il giudice Francesco Nuzzo. Pochi mesi dopo il Comune fu sciolto con decreto del pre-sidente della repubblica. Qualche mese di commissariamento e il paese passò nella mani di Antonio Scalzo-ne, ma dissidi interni alla maggioranza hanno defenestrato recentemente anche lui. Il centro litoraneo è, quindi, senza guida politi-ca e nascono nuovi timori per il futuro. La sentenza di condanna ai protagonisti del periodo del terrore cambia poco al centro domiziano. Qui il sentimento di rivalsa nei confronti dei camorristi che hanno devasta-to il territorio cede miseramente il passo al

complicato vivere quotidiano. Lo Stato, negli ultimi tre anni, è riuscito a garantire sulla via Domiziana maggiore sicurezza, ma le occa-sioni di sviluppo sociale ed economico appa-iano oramai poco più di un miraggio. Il timore più grande è che, una volta spente le luci (fari accesi proprio dalla strage dei migranti) il territorio ritorni nelle mani di faccendieri e prepotenti.vincenzo ammaliato

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Scenario triste e indecorso L’area cimiteriale nel totale abbondono tra erbacce e rifiuti vari.

castel volturno. Pneumatici “abbandonati”, vecchie coro-ne deposte a montagna, viale con annesso canneto orna-mentale e vegetazione abbondante nelle aree parcheggio ad impedire la visuale sui cartelli indicatori: ecco come si presentava nel mese di Ottobre l’area cimiteriale di Castel Volturno, denominata nuova per distinguerla dall’estrema dimora precedente. Eppure il 2 novembre era già abba-stanza vicino da motivare flussi extra di amici, parenti e fedeli presso l’area e, dunque, si presumeva una maggiore cura da parte di chi ha il dovere di tenerla fruibile 365 giorni l’anno. Una maggiore cura vuol dire più di quella ordina-ria, ma guardando malinconicamente le fotografie scattate all’interno dell’area verrebbe da pensare che sarebbe ne-cessaria una maggiore attenzione anche per le esigenze

ordinarie.Tralasciando i soldoni spesi per edificare il complesso cimiteriale, che solitamente sono tanti e pagati in concessione dai comuni citta-dini (il Comune anticipa le somme, poi vende i loculi e le aree preposte a cappelle gentilizie a chi le desidera), ed anche i motivi per cui al-cune aree sono ancora in attesa di definizione (come quella nella foto 2), mi sono posto la domanda sui motivi per cui le corone debba-no rimanere ammonticchiate per mesi senza venire rimosse o perché ci sono alcuni pneu-

matici (ne abbiamo rinvenuti tre) abbandonati in questo posto. L’ho chiesto al Comune di Castel Volturno e, dopo diverse chiamate per capire quale ufficio fosse competente in siffatta materia ed esservi indirizzato telefonicamente, ho ricevuto rispo-sta ai miei dubbi. La materia della vegetazione, dell’abbando-no delle corone è stata oggetto, o almeno avrebbe dovuto (al momento della stesura di questo testo è impossibile verificare l’effetti-vità dell’intervento, mi premurerò di ritornarvi qualora fosse necessario), di manutenzione da parte dell’apposito addetto. Quest’ultimo ha provveduto ad eliminare la vegetazione superflua, le sterpaglie rimaste dalla torrida stagione estiva trascorsa ed anche le corone di passati funerali.L’Ufficio comunale è stato gentile anche a riguardo degli pneumatici, for-nendomi una spiegazione: sono lì per servizio

alla ditta costruttrice e non sono stati abbando-nati come si è, invece, pensato. Do per buona la considerazione, sebbene l’apparenza abbia fatto pensare tutt’altro e spero che anche le altre “apparenze” possano dissolversi con il completamento dell’area ed il mantenimento costante di un decoro perlomeno ordinario.elio romano foto antonio paradisone Foto 2

Foto 1

Foto 3

Foto 4

castel volturno. Basterebbe la sordita amarezza delle immagini rappresentate a latere del presente articolo per testimoniare lo sta-to di disagio in cui versa Parco Saraceno, complesso residenziale in Pinetamare di Castel Volturno, ma purtroppo sul litorale domitio anche il ritrovamento di un ordino atomico rischierebbe di rimane-re nell’oblio. Il Parco, da anni destinato alla demolizione, vive uno stato di disagio immenso con strutture igieniche ai limiti del Quarto Mondo (nelle foto a destra dell’articolo trovate due “innovativi ed efficienti” sistemi di scolo delle acque reflue, una per l’urina e l’altra per le feci). I diversi residenti occupano l’area da anni e presto potrebbero essere sfollati per dare spazio al porto da mille posti barca fondamentale per il rilancio economico ed occupazionale di tut-to il territorio, vicenda che potrebbe nuovamente creare allarmo e tensione sociale su un territorio già ricco di problematiche. Dove andranno le per-sone presenti in quel posto? E’ una domanda a cui non trovo risposta in questo momento e di cui si parla ben poco sui media. Intanto, le condizioni di vita a cui si è sottoposti non hanno bisogno di ulteriori parole per essere narrati. tommaso morlando foto giancarlo palmese

Parco Saraceno

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INFORMAREPAG. 8 Cultura e Società

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Il Camper della legalità è arrivato a Castel Voltur-no. Lo scorso 6 ottobre, nella sala consiliare del Comune, si è tenuto un incontro con lo scopo di sensibilizzare la cittadi-nanza sulla questione dell’ usura e promuovere l’impegno anti-racket. Hanno partecipato, oltre alle varie figure istituzio-nali, la giornalista de “IL MATTINO” Rosaria Ca-pacchione ed

il magistrato della DDA di Napoli, Cesare Sirignano. La Capacchione, infatti, ha incitato tutti a scrivere, anche se le notizie possono risultare negative per il territorio. Solo cosi, sarà possibile conoscere i nostri problemi e si può sperare in un aiuto da parte dello Stato. Diversamente si resta da soli. La giornalista ha concluso chiedendo ai partecipanti di non essere indifferenti alla Camorra: “solo con la partecipazione di tutti è possibile combattere questo male”. Il dott. Sirignano, impegnato in pri-ma linea su più fronti, ha illustrato le principali attività svolte dalla

DDA sul nostro territorio. Sull’ultima ammini-strazione Scalzone, ha fatto intendere chia-ramente che è meglio stendere un velo pie-toso. Con determinazione ha tranquillizzato i cittadini, affermando che non saranno lascia-ti soli, proprio perché la camorra è ancora “viva” e non bisogna abbassare la guardia. All’ incontro ancora una volta la società ci-vile era assente, mentre erano presenti le associazioni e i rappresentanti delle forze dell’ ordine. Un nutrito gruppo di giovani del Centro Studi Officina Volturno con gli amici di GoodNews Napoli Nord, rappresentati da Domenico Ciccarelli, erano presenti alla ma-nifestazione. Da segnalare la presenza della rete televisiva TeleClubItalia che trasmetterà la manifestazione e le interviste rilasciate.

fabio paradisone

Il Camper della legalitàcastel volturno. Come anticipato nel precedente numero, i giovani di Officina Volturno hanno incontrato Vincenzo Ammaliato, giornalista de “Il Mattino”. Lo scorso ottobre, nella nostra sede di Piazza delle Feste, abbiamo avuto il piacere di conoscerlo da vicino. Erano presenti un nutrito numero di giovani del territorio. Vincenzo si è presentato puntualissimo alle 19. L’incontro è stato piacevole e soprattutto interessante, ma soprattutto mai banale. Ammaliato è, come definiremmo noi, un GIORNALISTA GIORNALISTA, ovvero colui che descrive davvero la realtà del paese andando di persona sul posto, mai accontentandosi di riportare semplicemente le notizie viste su internet o sentite per telefono. L’incontro si è svolto con una breve introduzione fatta da Tommaso Morlando, e poi, pian piano, rompendo il “ghiaccio”, tutti sono intervenuti con una serie di domande alle quali Vincenzo ha sempre risposto puntualmente e con ricchezza di particolari,

a volte pur drammatici. Una delle risposte che ha colpito tutti è stata quella riferita alla domanda: “Hai mai ricevuto minacce, dirette o pericolose, da parte della camorra per ciò che hai scritto ?”. La risposta è stata: “Dalla camorra no, dalla politica sì...”. Ciò dimostra il marciume presente in questa società. Alla fine i ragazzi hanno consegnato ad Ammaliato una loro maglietta con tutte le firme ed una lettera personale che lo ha commosso. Vincenzo, in cambio, ha firmato una maglietta con dedica che i giovani hanno affisso in bacheca. Vincenzo, inoltre, ha dato piena

disponibilità ad incontrarsi nuovamente e magari andare direttamente sul territorio per fare qualche servizio in “presa diretta”. Ammaliato ci ha trasmesso non solo la

voglia di dare una svolta alla situazione attuale che ci circonda, ma s o p r a t t u t t o l ’ impo r t anza di “vivere” la notizia che si riporta; viverla sulla propria pelle. Non a

caso Vincenzo preferisce definirsi non solo come giornalista, ma come un cittadino di Castel Volturno. Una bellissima e utile esperienza che è iniziata con Vincenzo Ammaliato ma che ripeteremo in futuro con altri ospiti/amici. riccardo antonielli - foto Mike chunda

I ragazzi di Officina incontrano Ammaliato

Si è tenuto il 6 e il 7 ottobre scorso alla Seconda Università di Napoli (SUN), il convegno di studi “La Città che si Rinnova” sotto l’alto patrocinio della Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO. L’evento, coordinato dai docenti Elena Manzo e Bruno Schet-tini della SUN, ha visto la partecipazio-ne di: Carmine Gambardella, Presi-de della Facoltà di Architettura SUN; Marcello Taglialatela, Assessore all’Urbanistica della Regione Campania; Lui-gi De Magistris, Sindaco di Napoli; Vincenzo de Luca, Sindaco di Salerno. L’evento, inau-gurato dalla lectio magistralis di Alfonso Gam-bardella, ha registrato interventi sulle maggiori capitali mondiali, grazie alle testimonianze di studiosi e artisti di calibro internazionale come l’architetto Vittorio Gregotti, il filosofo Aldo Ma-sullo e il fotografo Gabriele Basilico. Si riporta di seguito un breve estratto del manifesto in-troduttivo al convegno: “Ormai, le nostre città accennano a cambiare aspetto sotto l’impulso

di una vita più febbrile e moderna, per quel fenomeno di evoluzione che ha trasformato tante città estere. Seguire questa opera len-ta e varia, nello stile di tanti architetti, servirà anche a segnare un criterio generale per cui il pubblico potrà ricavare un gran vantaggio per la direzione del suo gusto”. Il convegno intende aprire nuove riflessioni sul processo di formazione della città del Novecento, con par-ticolare riguardo all’analisi del trattamento del senso dei luoghi nelle trasformazioni territoria-li e nella costituzione delle periferie. L’attuale

interesse degli studiosi per la produzio-ne architettonica contemporanea e, spe-cificamente, per l’edilizia di espansione in relazione al tessuto abitativo storica-mente consolidato, richiede, infatti, un aggiornato bilancio critico che non solo metta in luce le trasformazioni del territo-rio, ma soprattutto analizzi quelle scelte politico-sociali e urbanistiche che hanno determinato il consolidarsi delle aree periferiche, ponendo a confronto teorie

sulla pianificazione, progetti proposti e pras-si operativa. E’ fondamentale ripensare alla città con una pluralità di punti di vista, le cui differenti identità disciplinari, relazionandosi, contribuiscano a tracciare le linee di un pro-dotto sinergico, dov’è fondamentale la lettura storica del manufatto urbano e l’apporto delle scienze socio-pedagogiche e antropologiche. arch. alessandro ciaMbrone. vice presidente club unesco caserta.per contatti:[email protected]

Vincenzo Ammaliato insieme ai ragazzi di Officina Volturno.A dx Fabio Paradisone legge una lettera dedicata al giornalista de Il Mattino

I ragazzi di Officina insieme a Tommaso Morlando e al M.llo Izzo

Rosaria Capacchione intervistata da Domenico Ciccarelli

Foto di gruppo tra i ragazzi e la Capacchione

“La Città che si Rinnova”: convegno internazionale di studi

PAG. 9INFORMARE Cultura e Società

Napoli, quante emozioni

Abbiamo spesso detto che il nostro territorio è culla di tanti espressioni artistiche, spesso sconosciute alla massa. Su queste pagine, in tanti anni, abbiamo tentato di far emergere i talenti nascosti di questa terra per sottolineare che, al di là dei pregiudizi, da noi c’è qualcosa che vale la pena conoscere. A Destra Volturno, località periferica del comune, un luogo che d’ inverno è isolatissimo, vivono abitato da molte persone che cercano di condurre una vita sociale nel migliore dei modi, anche se si trovano spesso spaesati, isolati, abbandonati. Queste zone hanno comunque una loro vita ed una loro storia, fatta di cittadini che attraverso la

cultura e le arti invitano a non arrendersi, a combattere per il proprio territorio. Non dimentichiamo che alla Destra del fiume Volturno questa località ha ospitato scultori come Lopez, il grande Emilio Notte e tanti altri professionisti che decisero di costruire le loro ville tra fiume e mare per la bellezza naturale dei luoghi. Proprio

in quel luogo c’è lo studio musicale di Lello Traisci (foto),che come ogni autunno si presta a fare corsi per apprendisti musicisti. Ma la cosa più interessante è che Lello forma dei veri e propri gruppi musicali sostenendoli ed AIUTANDOLI in ogni situazione, consentendogli di registrare DEMO per dare

un valido sostegno all’artista che si deve proporre per inserirsi nel contesto musicale lavorativo e non. Castel Volturno deve diventare un laboratorio di risorse umane che si adoperano per la collettività. Detto ciò penso sia superfluo parlare di Lello anche perché i INFORMARE spesso ha dedicato spazio a Lello e al suo gruppo Sud Eloquentia.

a cura di adriana di scala

Il mio contributo per Castel Volturno

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Realismo ed utopia possono coesistere

Questo mese parliamo di un c a p o l a v o r o

di Alexandre Dumas, scrittore francese noto anche per essere l’autore di “I tre moschettieri” e “Il conte di Montecristo. Il romanzo che propongo all’attenzione dei lettori è “La Sanfelice”, il grande omaggio di Dumas alla città di Napoli. La storia della Rivoluzione napoletana del 1799 diventa, nello scritto dell’autore francese, una vera epopea in un romanzo fastoso, superbo, con un soffio potente che trascina il lettore in 1776 pagine memorabili.

La trama del romanzo è permeata da un’enorme passione, i personaggi sono straordinariamente forgiati con il loro carattere, il loro eroismo, la loro bassezza. La “rivoluzione napoletana” diventa, seppur effimera nella durata, una grande resurrezione. La storia si dipana a Napoli tra il 1798 e il 1800, anni in cui accadono due eventi incredibili: la conquista del Regno di Napoli con Championnet (Generale

francese della Repubblica romana che sconfisse a Civita Castellana l’esercito napoletano) e la restaurazione dei Borboni col Cardinale Ruffo. Tra questi poli storici Dumas fa emergere personaggi favolosi, storie di intrighi e passioni, vigliaccheria ed eroismo. I patrioti napoletani sono noti: Caracciolo, Carafa, Moliterno, Cimarosa. A loro si mescola una folla di donne: quelle del popolo, le chiromanti, le spie ma anche le madri affamate che vendono i figli nei bordelli, oppure quella che, all’arrivo di Championnet si getta all’assalto di Castel Sant’Elmo, armi in pugno. Dumas colloca il ruolo femminile ai due poli opposti: da un lato le iene dall’altro gli angeli, tra innocenza e depravazioni (le pagine dedicate all’incontro tra Carolina e Lady Hamilton sono davvero piccanti…). E poi un fiume di storia in piena in cui Luisa Sanfelice emerge come la prima figura di donna del romanticismo italiano. Non è una donna politica: è impastata di carne e passione, coraggiosa, madre amabile dei suoi quattro figli e amante irragionevole. Salva la vita dell’uomo che ama, Michele Salvato, ufficiale dell’esercito di Championnet e denuncia il complotto dei controrivoluzionari allestito per abbattere la Repubblica. Luisa consegna al suo amante il proprio salvacondotto regalatole da uno dei controrivoluzionario innamorato

Libro del mese: La Sanfelice di Alexandre Dumas

I commerciantidi Piazza Vittorio Emanuele

del Centro Storico

GIOIELLERIA PICONE

di Sarah e Alessandra* * *

MACELLERIARUSSO DOMENICO

Sede Legale: Via Zaccagnini snc,

81050 Francolise (CE) Fraz. S.Andrea del PizzoneTel. 0823.502045 - 502053

Fax 823.502079 - 502963

titolo: la sanfelice;autore: alexandre dumas;

pagine: 1776 pagine; prezzo: € 28,00;

editore: gli adelphi.

Il cuore batte di emozioni forti quando nelle casse del San Paolo suonano le note di “Zadok the Priest”, conosciuto meglio come l’inno della Champions League. I napoletani non resistono alla tentazione di intonare la sigla della musichetta, rendendosi panorama di un tifo eccezionale. È proprio in Europa che il Napoli riesce a convincere, più che in campionato.

Lello Traisci, professionalità e passione a servizio della musicaContinua il cammino di Peppe MagliuloDall’Afghanistan al Pakistan con tanta pas-sione e poesia…

Giuseppe “Peppe” Magliulo è un nostro ami-co da sempre e “bisogna” seguirlo. Da poche settimane è a Peshawar in Pakistan. Lavora come ingegnere per il Comitato Interna-zionale di Croce Rossa (CICR - www.icrc.org). Peppe, con altri tecnici, si occupa delle ristruttu-razioni, manutenzioni e nuove costruzioni ovvero di un po’ di tutto, perché si è sempre in emergen-za massima.Rischia la vita. Tutti i giorni.Ma merita attenzione e rispetto per la perso-na che è: unico.Di seguito la sua ultima poesia dello scorso 21 ottobre 2011.

“PEZZI MANCANTI”…eccomi, mi rialzo e cammino.

La testa è piena di pensieri, riapro gli occhi all’amore, quello vero, regalato, vita donata,

momenti per il mio prossimo.Accorgersi che il cuore cambia ritmo,

il battito sprigiona energia vitale, e ti senti un po’ piu vivo. Avvolto tra gli ultimi e di quei loro “pezzi mancanti”, quelle vite cambiate,

violate. Vite che prendono stradenon cercate, non volute, vite con dei pezzi

mancanti!Poveri uomini, così la tristezza mi prende,

una bambina calcia un pallone che tocca i miei

due piedi……. quei pezzi mancanti diventano miei, entrano dentro, entrano

forte.Non c’è forza per

calciare , non c’è forza a respirare. Amici miei, l’a-more sostituirà mai quei pezzi mancanti?? Così i pensieri diventano tristi,

prendo in mano la mia vita e ora seguo la mia strada, tracce nuove , vite nuove. Ricor-do il caro amico che da più di 20 anni vive

tra quei pezzi mancanti! Caro A. , m’inchino alla tua forza, oggi piango! Sono un essere umano. Vi lascio cari amici , la speranza è

nel sangue, un po’ provata, ma viva!

Peppe Magliulo ha da poco aggiornato il suo bellissimo sito: • pepprom.comLo potete seguire anche da Facebook. Troverete i vari link stesso nel sito.

Continua il cammino di Peppe Magliulo

Studio musicale TraisciSi insegna a prezzi politici chitarra, basso, percussioni! Ricordiamo un altra iniziativa:

lL PICCOLO PRONTUARIO DI CHITARRA un mini-libro per imparare a suonare

la chitarra. Per tutti coloro che fossero interessati ai corsi di musica ecco i contatti: cell. 338 77 22 904 - facebook: Lello Traisci

Egregio Presidente, Mi rivolgo a Lei così sensibile nel mettere in risalto le cose ne-gative del nostro amato Paese, sperando poi che vi si ponga rimedio (quasi mai) per poterle far diventare positive. Certamen-te non è un appunto nei suoi confronti.Questa volta però porto alla Sua attenzione un evento su qualcosa di positivo anche a Ca-stel Volturno. Contro ogni aspettativa, dopo sei anni, il Circolo 3° Età “Luise Teresa” è ancora vivo! Nato come ritrovo di persone an-ziane per giocare a carte per passatempo, co-nosciuto affettuosamente come “scasso”. Nel tempo però questo circolo adiacente il Bar Castello, è diventato un gruppo impegnato nel sociale. Premetto che il circolo è apolitico, vista anche la politica di oggi, e si gestisce au-tonomamente con l’aiuto dei soci e di qualche simpatizzante. Circolo privato ma aperto a tut-ti. Le elenco alcune delle iniziative da noi in-traprese, non certo per prendere encomi, ma solo per far conoscere che anche i Castellani riescono talvolta a far qualcosa di positivo.Annualmente offriamo gratuitamente un

cesto Natalizio e Pasquale a una famiglia bisognosa che a noi resta anonima in quan-to il cesto viene consegnato alla Chiesa. A fianco della Chiesa ci siamo impegnati nella raccolta di fondi per la venuta della Madonni-na di Fatima, per riparare l’orologio e il gua-sto alle campane della Chiesa Annunziata.Abbiamo fatto (inutilmente) la raccolta di fir-me per poter alleviare qualche disagio per il malfunzionamento del nostro ufficio Postale. Annualmente celebriamo i nostri soci defunti con una messa di suffragio. Abbiamo organizzato una festa per la promozione del Napoli in serie A o per la qualificazione alla Champions League. Alcuni soci prestano da tempo volontariato pres-so la Caritas della Parrocchia di San Castrese.Con il Circolo Didattico di Castel Volturno abbiamo istituito il “1° Premio Luise Tere-sa”, riservato agli alunni delle V elementari.Stiamo organizzando la Befa-na 2012 per i bambini bisognosi.Abbiamo dato la nostra disponibilità a com-pilare il questionario del censimento ISTAT.

Certamente è ancora poco quello che abbia-mo fatto, purtroppo per i miracoli non siamo ancora attrezzati, ma ci stiamo organizzando.La ringrazio per la Sua cortese attenzio-ne, La saluto con la promessa di cono-scerla di persona e di averla ospite al no-stro circolo alla prossima manifestazione.Uno dei soci del circolo “Luise Teresa”

* * *Ringraziamo questo nostro let-tore per la cortese segnalazione.Siamo sempre disponibilissimi a dare risalto alle iniziative positive del territorio, pertanto con grande piacere diamo spazio al circolo Luise Teresa. Purtroppo non possiamo sotta-cere gli episodi negativi, in quanto è nostro dovere fare informazione. Anzi, cogliamo l’occasione per invitare i soci, nonchè tutti coloro che lo vorranno, a farci pervenire in futuro ulteriori notizie di eventi positivi. Con l’entusiasmo di sempre vi daremo risalto.Quanto prima i nostri giovani Vi faranno visita per un articolo in “diretta” . Con affetto e stima.Tommaso morlando

di lei. Salvato se ne serve per svelare al Governo rivoluzionario il complotto ordito e condannerà Luisa a morte. La penna di Dumas entusiasma: mille personaggi, mille amori e avventure tra corti e alcove e quando il sipario cade sulla rivoluzione entra nei processi e sale sui patiboli a narrare la morte per un ideale. E quando descrive la morte di una delle donne-simbolo di questo periodo storico supera se stesso: Eleonora Pimentel, donna-simbolo della cultura rivoluzionaria viene impiccata tra una folla monarchica feroce; alla morte della marchesa Luisa San Felice , in pagine memorabili, Alexandre Dumas assegna la palma più alta del martirio per un ideale. Alexandre Dumas onora con un capolavoro una grande città, quella Napoli che Stendhal aveva definito come “la capitale, insieme a Parigi, della cultura in Europa”Ho scelto questo libro e questo autore per ricordare l’amore che grandi scrittori hanno dimostrato per una grande città e per la sua storia. Oggi “quella” città non appare più, sotterrata dagli effetti più deleteri della contemporaneità. Ai napoletani il dovere di una nuova, appassionata rivoluzione.anTonieTTa noviello [email protected]

Un punto che vale oro quello guadagnato

contro il Bayern Monaco, arrivato a Napoli e circondato da una cornice di pubblico che ha colpito anche la stampa straniera. Il mese di ottobre si apre con un appariscente 3-0 alla Scala del Calcio contro i nerazzurri. Il cammino verso un obiettivo, che per molti rimane ancora lontano dalle aspettative, quello dello scudetto, si arresta momentaneamente con la sconfitta subita in casa dal Parma. Ma il valore di una grande squadra risiede nel coraggio e nella forza che si ha per rialzare la testa e guardare avanti, e dopo il turno infrasettimanale di Coppa, la partita col Cagliari sembra quella giusta per il riscatto. Aspettative non proprio centrate in pieno poiché ci si deve accontentare di uno 0-0, frutto di una partita comunque emozionante. Il seguito fa anche un po’ paura, in vista della sfida contro l’Udinese, dalla difesa migliore d’Europa. È però il giorno di Lavezzi che ritorna a segnare al San Paolo dopo un anno dallo spettacolare gol col Milan. Poi Maggio mette il sigillo ad uno schema su punizione che merita tanto di “chapeaux”. Il Napoli è pronto a risalire la vetta del campionato. Una squadra temeraria soprattutto in Europa e, come un bambino che desidera giocare con i più grandi, il Napoli prende di petto chi di lui dovrebbe essere più forte. Quel bambino sarà il più piccolo, ma crescendo tra i più forti diventerà uno dei migliori. Intanto il Napoli è diventato già grande, capace di meritarsi un rispetto autorevole in Italia e in Europa. Realisti negli obiettivi, ma liberi di sognare. Fabio corsaro, [email protected]

“Il Circolo Luise Teresa è ancora vivo!”

Fabio Corsaro

Da anni costante l’impegno sociale del gruppo nel Centro Storico

Page 9: Informare Novembre 2011

INFORMAREPAG. 8 Cultura e Società

www.informareonline.com

Il Camper della legalità è arrivato a Castel Voltur-no. Lo scorso 6 ottobre, nella sala consiliare del Comune, si è tenuto un incontro con lo scopo di sensibilizzare la cittadi-nanza sulla questione dell’ usura e promuovere l’impegno anti-racket. Hanno partecipato, oltre alle varie figure istituzio-nali, la giornalista de “IL MATTINO” Rosaria Ca-pacchione ed

il magistrato della DDA di Napoli, Cesare Sirignano. La Capacchione, infatti, ha incitato tutti a scrivere, anche se le notizie possono risultare negative per il territorio. Solo cosi, sarà possibile conoscere i nostri problemi e si può sperare in un aiuto da parte dello Stato. Diversamente si resta da soli. La giornalista ha concluso chiedendo ai partecipanti di non essere indifferenti alla Camorra: “solo con la partecipazione di tutti è possibile combattere questo male”. Il dott. Sirignano, impegnato in pri-ma linea su più fronti, ha illustrato le principali attività svolte dalla

DDA sul nostro territorio. Sull’ultima ammini-strazione Scalzone, ha fatto intendere chia-ramente che è meglio stendere un velo pie-toso. Con determinazione ha tranquillizzato i cittadini, affermando che non saranno lascia-ti soli, proprio perché la camorra è ancora “viva” e non bisogna abbassare la guardia. All’ incontro ancora una volta la società ci-vile era assente, mentre erano presenti le associazioni e i rappresentanti delle forze dell’ ordine. Un nutrito gruppo di giovani del Centro Studi Officina Volturno con gli amici di GoodNews Napoli Nord, rappresentati da Domenico Ciccarelli, erano presenti alla ma-nifestazione. Da segnalare la presenza della rete televisiva TeleClubItalia che trasmetterà la manifestazione e le interviste rilasciate.

fabio paradisone

Il Camper della legalitàcastel volturno. Come anticipato nel precedente numero, i giovani di Officina Volturno hanno incontrato Vincenzo Ammaliato, giornalista de “Il Mattino”. Lo scorso ottobre, nella nostra sede di Piazza delle Feste, abbiamo avuto il piacere di conoscerlo da vicino. Erano presenti un nutrito numero di giovani del territorio. Vincenzo si è presentato puntualissimo alle 19. L’incontro è stato piacevole e soprattutto interessante, ma soprattutto mai banale. Ammaliato è, come definiremmo noi, un GIORNALISTA GIORNALISTA, ovvero colui che descrive davvero la realtà del paese andando di persona sul posto, mai accontentandosi di riportare semplicemente le notizie viste su internet o sentite per telefono. L’incontro si è svolto con una breve introduzione fatta da Tommaso Morlando, e poi, pian piano, rompendo il “ghiaccio”, tutti sono intervenuti con una serie di domande alle quali Vincenzo ha sempre risposto puntualmente e con ricchezza di particolari,

a volte pur drammatici. Una delle risposte che ha colpito tutti è stata quella riferita alla domanda: “Hai mai ricevuto minacce, dirette o pericolose, da parte della camorra per ciò che hai scritto ?”. La risposta è stata: “Dalla camorra no, dalla politica sì...”. Ciò dimostra il marciume presente in questa società. Alla fine i ragazzi hanno consegnato ad Ammaliato una loro maglietta con tutte le firme ed una lettera personale che lo ha commosso. Vincenzo, in cambio, ha firmato una maglietta con dedica che i giovani hanno affisso in bacheca. Vincenzo, inoltre, ha dato piena

disponibilità ad incontrarsi nuovamente e magari andare direttamente sul territorio per fare qualche servizio in “presa diretta”. Ammaliato ci ha trasmesso non solo la

voglia di dare una svolta alla situazione attuale che ci circonda, ma s o p r a t t u t t o l ’ impo r t anza di “vivere” la notizia che si riporta; viverla sulla propria pelle. Non a

caso Vincenzo preferisce definirsi non solo come giornalista, ma come un cittadino di Castel Volturno. Una bellissima e utile esperienza che è iniziata con Vincenzo Ammaliato ma che ripeteremo in futuro con altri ospiti/amici. riccardo antonielli - foto Mike chunda

I ragazzi di Officina incontrano Ammaliato

Si è tenuto il 6 e il 7 ottobre scorso alla Seconda Università di Napoli (SUN), il convegno di studi “La Città che si Rinnova” sotto l’alto patrocinio della Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO. L’evento, coordinato dai docenti Elena Manzo e Bruno Schet-tini della SUN, ha visto la partecipazio-ne di: Carmine Gambardella, Presi-de della Facoltà di Architettura SUN; Marcello Taglialatela, Assessore all’Urbanistica della Regione Campania; Lui-gi De Magistris, Sindaco di Napoli; Vincenzo de Luca, Sindaco di Salerno. L’evento, inau-gurato dalla lectio magistralis di Alfonso Gam-bardella, ha registrato interventi sulle maggiori capitali mondiali, grazie alle testimonianze di studiosi e artisti di calibro internazionale come l’architetto Vittorio Gregotti, il filosofo Aldo Ma-sullo e il fotografo Gabriele Basilico. Si riporta di seguito un breve estratto del manifesto in-troduttivo al convegno: “Ormai, le nostre città accennano a cambiare aspetto sotto l’impulso

di una vita più febbrile e moderna, per quel fenomeno di evoluzione che ha trasformato tante città estere. Seguire questa opera len-ta e varia, nello stile di tanti architetti, servirà anche a segnare un criterio generale per cui il pubblico potrà ricavare un gran vantaggio per la direzione del suo gusto”. Il convegno intende aprire nuove riflessioni sul processo di formazione della città del Novecento, con par-ticolare riguardo all’analisi del trattamento del senso dei luoghi nelle trasformazioni territoria-li e nella costituzione delle periferie. L’attuale

interesse degli studiosi per la produzio-ne architettonica contemporanea e, spe-cificamente, per l’edilizia di espansione in relazione al tessuto abitativo storica-mente consolidato, richiede, infatti, un aggiornato bilancio critico che non solo metta in luce le trasformazioni del territo-rio, ma soprattutto analizzi quelle scelte politico-sociali e urbanistiche che hanno determinato il consolidarsi delle aree periferiche, ponendo a confronto teorie

sulla pianificazione, progetti proposti e pras-si operativa. E’ fondamentale ripensare alla città con una pluralità di punti di vista, le cui differenti identità disciplinari, relazionandosi, contribuiscano a tracciare le linee di un pro-dotto sinergico, dov’è fondamentale la lettura storica del manufatto urbano e l’apporto delle scienze socio-pedagogiche e antropologiche. arch. alessandro ciaMbrone. vice presidente club unesco caserta.per contatti:[email protected]

Vincenzo Ammaliato insieme ai ragazzi di Officina Volturno.A dx Fabio Paradisone legge una lettera dedicata al giornalista de Il Mattino

I ragazzi di Officina insieme a Tommaso Morlando e al M.llo Izzo

Rosaria Capacchione intervistata da Domenico Ciccarelli

Foto di gruppo tra i ragazzi e la Capacchione

“La Città che si Rinnova”: convegno internazionale di studi

PAG. 9INFORMARE Cultura e Società

Napoli, quante emozioni

Abbiamo spesso detto che il nostro territorio è culla di tanti espressioni artistiche, spesso sconosciute alla massa. Su queste pagine, in tanti anni, abbiamo tentato di far emergere i talenti nascosti di questa terra per sottolineare che, al di là dei pregiudizi, da noi c’è qualcosa che vale la pena conoscere. A Destra Volturno, località periferica del comune, un luogo che d’ inverno è isolatissimo, vivono abitato da molte persone che cercano di condurre una vita sociale nel migliore dei modi, anche se si trovano spesso spaesati, isolati, abbandonati. Queste zone hanno comunque una loro vita ed una loro storia, fatta di cittadini che attraverso la

cultura e le arti invitano a non arrendersi, a combattere per il proprio territorio. Non dimentichiamo che alla Destra del fiume Volturno questa località ha ospitato scultori come Lopez, il grande Emilio Notte e tanti altri professionisti che decisero di costruire le loro ville tra fiume e mare per la bellezza naturale dei luoghi. Proprio

in quel luogo c’è lo studio musicale di Lello Traisci (foto),che come ogni autunno si presta a fare corsi per apprendisti musicisti. Ma la cosa più interessante è che Lello forma dei veri e propri gruppi musicali sostenendoli ed AIUTANDOLI in ogni situazione, consentendogli di registrare DEMO per dare

un valido sostegno all’artista che si deve proporre per inserirsi nel contesto musicale lavorativo e non. Castel Volturno deve diventare un laboratorio di risorse umane che si adoperano per la collettività. Detto ciò penso sia superfluo parlare di Lello anche perché i INFORMARE spesso ha dedicato spazio a Lello e al suo gruppo Sud Eloquentia.

a cura di adriana di scala

Il mio contributo per Castel Volturno

www.informareonline.com

Realismo ed utopia possono coesistere

Questo mese parliamo di un c a p o l a v o r o

di Alexandre Dumas, scrittore francese noto anche per essere l’autore di “I tre moschettieri” e “Il conte di Montecristo. Il romanzo che propongo all’attenzione dei lettori è “La Sanfelice”, il grande omaggio di Dumas alla città di Napoli. La storia della Rivoluzione napoletana del 1799 diventa, nello scritto dell’autore francese, una vera epopea in un romanzo fastoso, superbo, con un soffio potente che trascina il lettore in 1776 pagine memorabili.

La trama del romanzo è permeata da un’enorme passione, i personaggi sono straordinariamente forgiati con il loro carattere, il loro eroismo, la loro bassezza. La “rivoluzione napoletana” diventa, seppur effimera nella durata, una grande resurrezione. La storia si dipana a Napoli tra il 1798 e il 1800, anni in cui accadono due eventi incredibili: la conquista del Regno di Napoli con Championnet (Generale

francese della Repubblica romana che sconfisse a Civita Castellana l’esercito napoletano) e la restaurazione dei Borboni col Cardinale Ruffo. Tra questi poli storici Dumas fa emergere personaggi favolosi, storie di intrighi e passioni, vigliaccheria ed eroismo. I patrioti napoletani sono noti: Caracciolo, Carafa, Moliterno, Cimarosa. A loro si mescola una folla di donne: quelle del popolo, le chiromanti, le spie ma anche le madri affamate che vendono i figli nei bordelli, oppure quella che, all’arrivo di Championnet si getta all’assalto di Castel Sant’Elmo, armi in pugno. Dumas colloca il ruolo femminile ai due poli opposti: da un lato le iene dall’altro gli angeli, tra innocenza e depravazioni (le pagine dedicate all’incontro tra Carolina e Lady Hamilton sono davvero piccanti…). E poi un fiume di storia in piena in cui Luisa Sanfelice emerge come la prima figura di donna del romanticismo italiano. Non è una donna politica: è impastata di carne e passione, coraggiosa, madre amabile dei suoi quattro figli e amante irragionevole. Salva la vita dell’uomo che ama, Michele Salvato, ufficiale dell’esercito di Championnet e denuncia il complotto dei controrivoluzionari allestito per abbattere la Repubblica. Luisa consegna al suo amante il proprio salvacondotto regalatole da uno dei controrivoluzionario innamorato

Libro del mese: La Sanfelice di Alexandre Dumas

I commerciantidi Piazza Vittorio Emanuele

del Centro Storico

GIOIELLERIA PICONE

di Sarah e Alessandra* * *

MACELLERIARUSSO DOMENICO

Sede Legale: Via Zaccagnini snc,

81050 Francolise (CE) Fraz. S.Andrea del PizzoneTel. 0823.502045 - 502053

Fax 823.502079 - 502963

titolo: la sanfelice;autore: alexandre dumas;

pagine: 1776 pagine; prezzo: € 28,00;

editore: gli adelphi.

Il cuore batte di emozioni forti quando nelle casse del San Paolo suonano le note di “Zadok the Priest”, conosciuto meglio come l’inno della Champions League. I napoletani non resistono alla tentazione di intonare la sigla della musichetta, rendendosi panorama di un tifo eccezionale. È proprio in Europa che il Napoli riesce a convincere, più che in campionato.

Lello Traisci, professionalità e passione a servizio della musicaContinua il cammino di Peppe MagliuloDall’Afghanistan al Pakistan con tanta pas-sione e poesia…

Giuseppe “Peppe” Magliulo è un nostro ami-co da sempre e “bisogna” seguirlo. Da poche settimane è a Peshawar in Pakistan. Lavora come ingegnere per il Comitato Interna-zionale di Croce Rossa (CICR - www.icrc.org). Peppe, con altri tecnici, si occupa delle ristruttu-razioni, manutenzioni e nuove costruzioni ovvero di un po’ di tutto, perché si è sempre in emergen-za massima.Rischia la vita. Tutti i giorni.Ma merita attenzione e rispetto per la perso-na che è: unico.Di seguito la sua ultima poesia dello scorso 21 ottobre 2011.

“PEZZI MANCANTI”…eccomi, mi rialzo e cammino.

La testa è piena di pensieri, riapro gli occhi all’amore, quello vero, regalato, vita donata,

momenti per il mio prossimo.Accorgersi che il cuore cambia ritmo,

il battito sprigiona energia vitale, e ti senti un po’ piu vivo. Avvolto tra gli ultimi e di quei loro “pezzi mancanti”, quelle vite cambiate,

violate. Vite che prendono stradenon cercate, non volute, vite con dei pezzi

mancanti!Poveri uomini, così la tristezza mi prende,

una bambina calcia un pallone che tocca i miei

due piedi……. quei pezzi mancanti diventano miei, entrano dentro, entrano

forte.Non c’è forza per

calciare , non c’è forza a respirare. Amici miei, l’a-more sostituirà mai quei pezzi mancanti?? Così i pensieri diventano tristi,

prendo in mano la mia vita e ora seguo la mia strada, tracce nuove , vite nuove. Ricor-do il caro amico che da più di 20 anni vive

tra quei pezzi mancanti! Caro A. , m’inchino alla tua forza, oggi piango! Sono un essere umano. Vi lascio cari amici , la speranza è

nel sangue, un po’ provata, ma viva!

Peppe Magliulo ha da poco aggiornato il suo bellissimo sito: • pepprom.comLo potete seguire anche da Facebook. Troverete i vari link stesso nel sito.

Continua il cammino di Peppe Magliulo

Studio musicale TraisciSi insegna a prezzi politici chitarra, basso, percussioni! Ricordiamo un altra iniziativa:

lL PICCOLO PRONTUARIO DI CHITARRA un mini-libro per imparare a suonare

la chitarra. Per tutti coloro che fossero interessati ai corsi di musica ecco i contatti: cell. 338 77 22 904 - facebook: Lello Traisci

Egregio Presidente, Mi rivolgo a Lei così sensibile nel mettere in risalto le cose ne-gative del nostro amato Paese, sperando poi che vi si ponga rimedio (quasi mai) per poterle far diventare positive. Certamen-te non è un appunto nei suoi confronti.Questa volta però porto alla Sua attenzione un evento su qualcosa di positivo anche a Ca-stel Volturno. Contro ogni aspettativa, dopo sei anni, il Circolo 3° Età “Luise Teresa” è ancora vivo! Nato come ritrovo di persone an-ziane per giocare a carte per passatempo, co-nosciuto affettuosamente come “scasso”. Nel tempo però questo circolo adiacente il Bar Castello, è diventato un gruppo impegnato nel sociale. Premetto che il circolo è apolitico, vista anche la politica di oggi, e si gestisce au-tonomamente con l’aiuto dei soci e di qualche simpatizzante. Circolo privato ma aperto a tut-ti. Le elenco alcune delle iniziative da noi in-traprese, non certo per prendere encomi, ma solo per far conoscere che anche i Castellani riescono talvolta a far qualcosa di positivo.Annualmente offriamo gratuitamente un

cesto Natalizio e Pasquale a una famiglia bisognosa che a noi resta anonima in quan-to il cesto viene consegnato alla Chiesa. A fianco della Chiesa ci siamo impegnati nella raccolta di fondi per la venuta della Madonni-na di Fatima, per riparare l’orologio e il gua-sto alle campane della Chiesa Annunziata.Abbiamo fatto (inutilmente) la raccolta di fir-me per poter alleviare qualche disagio per il malfunzionamento del nostro ufficio Postale. Annualmente celebriamo i nostri soci defunti con una messa di suffragio. Abbiamo organizzato una festa per la promozione del Napoli in serie A o per la qualificazione alla Champions League. Alcuni soci prestano da tempo volontariato pres-so la Caritas della Parrocchia di San Castrese.Con il Circolo Didattico di Castel Volturno abbiamo istituito il “1° Premio Luise Tere-sa”, riservato agli alunni delle V elementari.Stiamo organizzando la Befa-na 2012 per i bambini bisognosi.Abbiamo dato la nostra disponibilità a com-pilare il questionario del censimento ISTAT.

Certamente è ancora poco quello che abbia-mo fatto, purtroppo per i miracoli non siamo ancora attrezzati, ma ci stiamo organizzando.La ringrazio per la Sua cortese attenzio-ne, La saluto con la promessa di cono-scerla di persona e di averla ospite al no-stro circolo alla prossima manifestazione.Uno dei soci del circolo “Luise Teresa”

* * *Ringraziamo questo nostro let-tore per la cortese segnalazione.Siamo sempre disponibilissimi a dare risalto alle iniziative positive del territorio, pertanto con grande piacere diamo spazio al circolo Luise Teresa. Purtroppo non possiamo sotta-cere gli episodi negativi, in quanto è nostro dovere fare informazione. Anzi, cogliamo l’occasione per invitare i soci, nonchè tutti coloro che lo vorranno, a farci pervenire in futuro ulteriori notizie di eventi positivi. Con l’entusiasmo di sempre vi daremo risalto.Quanto prima i nostri giovani Vi faranno visita per un articolo in “diretta” . Con affetto e stima.Tommaso morlando

di lei. Salvato se ne serve per svelare al Governo rivoluzionario il complotto ordito e condannerà Luisa a morte. La penna di Dumas entusiasma: mille personaggi, mille amori e avventure tra corti e alcove e quando il sipario cade sulla rivoluzione entra nei processi e sale sui patiboli a narrare la morte per un ideale. E quando descrive la morte di una delle donne-simbolo di questo periodo storico supera se stesso: Eleonora Pimentel, donna-simbolo della cultura rivoluzionaria viene impiccata tra una folla monarchica feroce; alla morte della marchesa Luisa San Felice , in pagine memorabili, Alexandre Dumas assegna la palma più alta del martirio per un ideale. Alexandre Dumas onora con un capolavoro una grande città, quella Napoli che Stendhal aveva definito come “la capitale, insieme a Parigi, della cultura in Europa”Ho scelto questo libro e questo autore per ricordare l’amore che grandi scrittori hanno dimostrato per una grande città e per la sua storia. Oggi “quella” città non appare più, sotterrata dagli effetti più deleteri della contemporaneità. Ai napoletani il dovere di una nuova, appassionata rivoluzione.anTonieTTa noviello [email protected]

Un punto che vale oro quello guadagnato

contro il Bayern Monaco, arrivato a Napoli e circondato da una cornice di pubblico che ha colpito anche la stampa straniera. Il mese di ottobre si apre con un appariscente 3-0 alla Scala del Calcio contro i nerazzurri. Il cammino verso un obiettivo, che per molti rimane ancora lontano dalle aspettative, quello dello scudetto, si arresta momentaneamente con la sconfitta subita in casa dal Parma. Ma il valore di una grande squadra risiede nel coraggio e nella forza che si ha per rialzare la testa e guardare avanti, e dopo il turno infrasettimanale di Coppa, la partita col Cagliari sembra quella giusta per il riscatto. Aspettative non proprio centrate in pieno poiché ci si deve accontentare di uno 0-0, frutto di una partita comunque emozionante. Il seguito fa anche un po’ paura, in vista della sfida contro l’Udinese, dalla difesa migliore d’Europa. È però il giorno di Lavezzi che ritorna a segnare al San Paolo dopo un anno dallo spettacolare gol col Milan. Poi Maggio mette il sigillo ad uno schema su punizione che merita tanto di “chapeaux”. Il Napoli è pronto a risalire la vetta del campionato. Una squadra temeraria soprattutto in Europa e, come un bambino che desidera giocare con i più grandi, il Napoli prende di petto chi di lui dovrebbe essere più forte. Quel bambino sarà il più piccolo, ma crescendo tra i più forti diventerà uno dei migliori. Intanto il Napoli è diventato già grande, capace di meritarsi un rispetto autorevole in Italia e in Europa. Realisti negli obiettivi, ma liberi di sognare. Fabio corsaro, [email protected]

“Il Circolo Luise Teresa è ancora vivo!”

Fabio Corsaro

Da anni costante l’impegno sociale del gruppo nel Centro Storico

Page 10: Informare Novembre 2011

trapianto di femore da cadavere. In quel caso fu decisiva la collaborazione con i colleghi francesi, che trovarono all’avanguardia le nostre attrezzature e le sale operatorie di cui disponiamo, oltre ad un personale molto qualificato. Spesso ascoltiamo di ritardi di pagamenti per le cliniche private e di servizi che a volte devono essere sospesi. Cosa può dirci. Dipende unicamente dalla Regione e dai suoi regolamenti, ma a volte rinunciando anche agli stipendi, abbiamo tentato sempre di non far mancare l’assistenza ai cittadini e in modo particolare in estate dove con la massiccia presenza dei turisti diventiamo un vero e proprio avamposto con il pronto soccorso.Abbiamo ascoltato anche qualche “critica”, sarebbe assurdo che non ce ne fossero, ma una in particolare vale la pena di essere riportata. Si dice che siete molto interventisti, le risulta? No! Nella maniera più assoluta. Mi sento di affermare tranquillamente e le casistiche lo

confermano, che scegliamo sempre un’azione conservativa e l’intervento se necessario rappresenta l’ultima soluzione.Adesso parliamo di lei. Che prospettive ha per il futuro? La speranza è trovare sempre nuove risorse per nuovi investimenti e per i miglioramenti necessari, al passo con una medicina sempre più all’avanguardia. Quanto

agli obiettivi, penso a una scuola di formazione e specializzazione in ortopedia. Il suo sogno per il futuro? Il tempo! Avere sempre più tempo a disposizione da dedicare al lavoro, ai pazienti, allo studio e alla mia famiglia. fabio russo (foto: antonio paradisone)

PAG. 10 Medicina, Salute e Benessere INFORMARE

Il nome è un pò complesso: distomatosi polmonare ed è causata da vermi del genere trematodi che colpiscono i polmoni.Oltre ad essere presente nelle regioni della Cambogia, del Laos, della Thailandia, del Vietnam, della Cina e delle Filippine, la distomatosi colpisce anche numerosi paesi dell’Africa centroccidentale e dell’America centro-meridionale. Oltre all’uomo sono colpiti anche numerosi carnivori che svolgono un ruolo importante nella disseminazione delle uova.L’uomo contrae la distomatosi polmonare cibandosi di granchi di acqua dolce crudi, conservati sotto sale o marinati in acqua e aceto. Il maiale può essere un ospite intermedio del parassita che si incista nei suoi muscoli. L’uomo puo’ infettarsi ingerendo carne di maiale poco cotta.Le larve ingerite con i crostacei passano dall’intestino ai polmoni dove maturano in vermi adulti, incapsulati dal tessuto fibroso-polmonare. Le uova sono eliminate con la tosse e con le feci.Il ciclo del parassita continua quando le uova contaminano l’acqua di fiumi o laghi.

Essi si schiudono e le larve penetrano in lumache d’acqua dove si moltiplicano.Fuoriuscite dalle lumache le larve penetrano

in molluschi e granchi d’acqua dolce.La malattia si presenta come un‘affezione polmonare cronica che causa tosse e può essere confusa con la tubercolosi.In alcuni casi con le larve possono raggiungere i muscoli ed il cervello e

possono dare un quadro simile ad un tumore cerebrale, con sintomi di compressione e frequente morte del paziente. Al momento non esiste un’adeguata vaccinazione, ma è in uso un adeguato trattamento farmacologico. Anche in questo caso, come per altre infezioni da parassiti, la prevenzione ha un ruolo determinante e si basa su poche ma elementari norme di igiene:• evitare di mangiare crostacei,

molluschi o pesce di acqua dolce non adeguatamente cotti;

• trattare l’acqua in maniera adeguata prima di ingerirla;

• evitare di immergersi nelle acque di zone considerate a rischio.

prof. giuseppe natale

Approfondimento su una pericolosa malattia polmonare

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Sul territorio di Castel Volturno, in questi anni, in modo costante si è consolidata una struttura ospedaliera, la Clinica Pineta Grande, che rappresenta, seppure nella sanità privata e convenzionata, un punto di riferimento non solo per l’utenza locale e della Campania, ma anche per chi vive fuori dai confini della regione. Dal 1998 il responsabile del reparto Ortopedia e Traumatologia è il dottor Domenico Falco, professionista conosciuto e stimato in tutta Italia. Abbiamo deciso di incontrarlo per realizzare questa interista. Impresa tutt’altro che semplice. Il tempo a sua disposizione, infatti, è sempre pochissimo, vista la grande mole di lavoro e la sua estrema disponibilità nei confronti

dei pazienti. Parlando con lui siamo rimasti piacevolmente sorpresi della sua semplicità, dalla capacità di sintesi, dal suo modo di essere diretto e chiaro nelle risposte.Dottor Falco, quanti interventi esegue la sua equipe in un anno? Con me collaborano cinque colleghi di grande professionalità e interveniamo su circa

1.500 casi, suddivisi tra orto traumatologia, protesi ricostruttiva, ortoscopia.Recentemente anche il Calcio Napoli si è rivolto alla vostra struttura? È vero. Abbiamo siglato una convenzione in tal senso, in particolare i “nuovi” per le visite mediche siamo i primi a conoscerli, ma la cosa che inorgoglisce e che già parecchi calciatori del Napoli, hanno scelto la nostra struttura anche per far nascere i loro figli nel reparto ginecologia. Tempo fa siete si è parlato di voi, a livello nazionale e internazionale, per un intervento unico in Italia eseguito insieme a un’equipe francese. Ce ne parla? Si è trattato del primo caso in Italia di un

Viviamo un’epoca di pigrizia spirituale e sempre piu’ persone si allontanano dalle religioni occidentali e ricercano nuove espe-rienze spirituali.Molti sembrano risvegliarsi a nuove consapevolezze. Le discipline orien-tali soddisfano bene questa ricerca perche’ offrono esperienze pratiche e meditative che consentono alle persone di sperimentare la propria dimensione spirituale. Anche alcu-ni orientamenti psicoterapeutici si aprono a questa dimensione dell’uomo ritenendola ricca di senso. Le nuove scoperte della fisica quantistica gia’ da un po’ di tempo ci hanno

messo di fronte ad un nuovo modo di vedere l’universo e sempre di piu’ sembrano assotti-gliarsi i confini tra scienza e fede. Affermare che l’universo e’ fatto di energia e risponde alle nostre aspettative non e’ solo un atto di fede e’ qualcosa che si puo’ sperimentare nel-la propria vita se solo ci si da’ la possibilita’ di verificare questa affermazione. Chi ha fede mi comprenderà. Ma quello che voglio discutere in questa sede non e’ esattamente questo, ma il fatto che molte volte si verificano eventi che sembrano esattamente contrari a quanto noi apparen-

temente desideravamo o se preferite si verificano proprio quegli eventi che noi temiamo di piu’. In questo le conoscen-ze della psicologia ci possono dare una mano, quanto meno a capire perche’. In Analisi Transazionale siamo soliti chiamare “Copione” un piano di vita deciso nell’infanzia, rin-forzato dai genitori, sostenuto da decisioni successive, reci-tato e con un tornaconto finale. Questo signfiica che ci sono momenti della nostra vita in cui ubbidiamo ad un programma di vita nascosto che è parallelo a quello dichiarato. Uno è con-

scio, l’altro, quello che ci fà dire o fare qual-cosa che ci allontana dal primo, è inconscio. Non conoscerlo significa non capire perche’ in determinati momenti ci comportiamo esat-tamente come non vorremmo creando o se-lezionando nell’ambiente quegli elementi che dovranno confermare la nostra decisione di copione, che potrebbe essere genericamente questa “Io non saro’ mai felice”. Chi fosse interessato all’argomento e’ invitato al prossimo numero dove parlero’ in maniera piu’ approfondita del copione, di come e per-che’ si forma e di come fare per evitare che questi blocchi inconsci impediscano una piu’ autentica crescita personale. a cura della dr.ssa Maria pia raiMondi per contatti: 3205595377 Mail [email protected].

L’universo è fatto di energia che risponde alle nostre aspettative

Si definisce “intolleranza al lattosio” l’insieme dei sintomi che possono presentarsi per la incapacità di digerire il lattosio, il principale zucchero contenuto nel latte. L’intolleranza è causata da una carenza di lattasi, l’enzima che scinde il lattosio in zuccheri semplici che sono poi assorbiti dal tratto gastrointestinale. Il lattosio non decomposto finisce nell’intestino crasso, dove fermenta a causa dei batteri, provocando la tipica sintomatologia intestinale: dolore addominale non specifico e non focale, crampi addominali diffusi, gonfiore e tensione intestinale, aumento della peristalsi, meteorismo, flatulenza e diarrea che sorgono da una a poche ore dopo l’ingestione di latte o latticini, o comunque di alimenti contenenti lattosio. Tuttavia tali sintomi non sono specifici: altri disordini come la ipersensibilità alle proteine del latte, reazioni allergiche ad altri cibi, o intolleranze ad altri glicidi possono causare sintomi simili. Una carenza di lattasi può anche comparire

come effetto collaterale di diverse malattie dell’intestino tenue, oppure dopo aver subito un’operazione allo stomaco o all’intestino, e regredire, nella maggior parte dei casi, una volta curata con successo la malattia di base. Per accertare l’intolleranza sono necessari esami diagnostici di laboratorio (analisi delle feci; Breath test all’idrogeno; biopsia della mucosa del piccolo intestino, utile per individuare malassorbimenti da causa non chiara).La tolleranza al lattosio è diversa da individuo a individuo, solitamente una quantità da 5 a 7 g. al giorno è una dose ben tollerata. Nella maggior parte dei casi, è opportuno rinunciare al latte e scegliere latticini ben tollerati: formaggi stagionati (a pasta dura, semidura e molle); latticini acidulati; latte e latticini privi di lattosio che attualmente si trovano in commercio con facilità.Poiché gli alimenti contenenti grandi quantità di lattosio contengono anche grandi quantità di

calcio, è consigliabile una supplementazione di calcio in tutti i pazienti sottoposti ad una stretta dieta di eliminazione ed in particolare nei bambini che richiedono grandi quantità di calcio per lo sviluppo osseo.E’ importante, quindi, imparare a leggere la composizione degli alimenti presente sulle etichette dei prodotti, perché il lattosio non è contenuto solo nei latticini, ma anche (sebbene in piccole quantità) in molti altri prodotti: pane, prodotti a base di carne, salami crudi, minestre, salse, spezie, margarina, piatti pronti, pasticcini, cioccolato al latte.

dott.ssa giuseppina traettino

biologo nutrizionista, specialista in scienza dell’aliMentazione

[email protected].: 3383489750

Sono intollerante al lattosio

MEDICINA DI ECCELLENZA Intervista con il dott. Falco, primario ortopedico della clinica Pineta Grande

confermano, che scegliamo sempre un’azione agli obiettivi, penso a una scuola di formazione

Il dr. Falco con il giornale Informare. A dx una veduta panoramica della clinica Pinetagrande

I commerciantidi Piazza Vittorio Emanuele

del Centro Storico

GIOIELLERIA PICONE

di Sarah e Alessandra* * *

MACELLERIARUSSO DOMENICO

Sede Legale: Via Zaccagnini snc,

81050 Francolise (CE) Fraz. S.Andrea del PizzoneTel. 0823.502045 - 502053

Fax 823.502079 - 502963

scio, l’altro, quello che ci fà dire o fare qual

L’universo è fatto di energia che risponde alle nostre aspettativeL’universo è fatto di energia che risponde alle nostre aspettative

PAG. 11INFORMARE Utilità, Segnalazioni e Diritto

castel volturno. Mentre il principe William e la sua adorata Kate calcavano il tappeto rosso della navata di Westminster Abbey, un piccolo pezzo del Litorale Domitio ha accompagnato gli sposi all’altare. Alcuni conterranei hanno portato il talento musicale della nostra terra alle nozze reali. Difatti, per il matrimonio reale è stato inviato in regalo ai due giovani reali un cd con un brano inedito realizzato proprio per l’importante occasione. Su base musicale ide-ata da due musicisti calabresi, i fratelli Mauri-zio e Piero Scicchitano, Luca Marino, bravo ed eclettico paroliere residente a Varcaturo, Alessandro Sgambati, arrangiatore e respon-sabile dello studio di registrazione EMME61 di Castel Volturno e la cantante Mirella Schisa-no, anch’ella di Castel Volturno, hanno inciso il brano “LOVING” (amarsi). Il brano, intera-mente in inglese, parla ovviamente d’amore ed esprime, attraverso l’interessante testo di Luca Marino, quanto possa essere meravi-glioso questo sentimento. L’interpretazione di Mirella Schisano, molto dolce e appassionata, e la maestria nella scelta degli strumenti per l’arrangiamento di Alessandro Sgambati, han-no reso il brano particolarmente gradevole. Il dono è stato graditissimo alla coppia reale che

ha prima risposto con una lette-ra formale e poi con una foto con de-dica per rin-graziare del pensiero e per espri-mere quan-to il brano sia piaciuto. Tantissi-me le visualizzazioni e gli ascolti sul web e molto forte il riscontro generale che tutta l’operazione ha ottenuto. Grande clamore c’è stato in Cala-bria attraverso la stampa locale (La Gazzetta del sud, il Corriere del Mezzogiorno, Calabria ora, Catanzaro informa,) che ha parlato dell’e-vento per settimane. Grande attenzione anche da parte dei siti web di informazione attraverso le maggiori agenzie di news (Ansa, Adn Kro-nos, musicfanpage, italpress, informareonline, affaritaliani ecc.) ed a livello nazionale (Dipiù del 1 agosto, TG5 del 16 agosto, I fatti vostri del 14 ottobre). Il fatto eclatante è stato l’aver ricevuto due lettere di ringraziamento diretta-mente dalla Clarence House. Il principe e la moglie non hanno disdegnato di ringraziare

i tre artisti del Litorale Domitio e i due autori calabresi, per aver donato loro un gesto sem-plice ma di grande valore.Il brano è rintracciabile da Google o Youtube digitando “WILLIAM E KATE LOVING”.Marino, Sgambati e Schisano operano profes-sionalmente, nel variegato mondo della musi-ca, sul Litorale Domitio ed in tutto il territorio italiano (e a quanto pare anche internaziona-le). L’ennesimo esempio che il Litorale Domitio può essere la culla di gradevoli esempi di ta-lento artistico e non soltanto ricettacolo di tutti i mali del mondo. Una bella storia da ricordare. fabio russo

Il Diritto:I giudici di legittimità hanno stabilito

che è configurabile il reato di intrusione abusiva in un sistema informatico o telematico, ex art. 615 ter c.p., anche quando il soggetto, abilitato per motivi di di ufficio ad accedere ad una banca dati avendo il possesso di credenziali di autenticazione (es. userid e password) del sistema informatico o telematico, de-cida di entrare nel sistema non per mo-tivi di ufficio bensì per motivi diversi, non autorizzati, del tutto personali o per altre finalità (cessione a terzi dei dati o delle informazioni, curiosità personale, vendi-ta di dati, corruzione di pubblici ufficiali, rivelazione di segreti di ufficio o azienda-li). Secondo le Sezioni Unite, la seconda parte della norma relativo a colui che si mantiene all’interno del sistema in-

format ico “contro la volontà di chi ha dirit-to ad es-c l ude r l o ” si applica anche a coloro che per ragioni di ufficio (es. incari-cati, ma anche pubblici ufficiali, cancellieri, forze dell’ordine) hanno la possibilità di acce-dere con le loro credenziali di autentica-zione ma che decidono di farlo, con gli stessi mezzi, per scopi e finalità del tutto estranee al servizio.

www.informareonline.com

Dedicato a Kate e WilliamTre artisti locali realizzano il brano Loving per la coppia reale

Sgambati, Schisano e Marino presso gli studi RAI in occasione della loro partecipazione a I Fatti Vostri. In alto la copertina del cd Loving.

Viale Gramsci 19 [email protected]. 08119578427

Secondo la Corte di Cassazione in caso di insinuazione al passivo anche per le En-trate i termini sono perentori. L’ordinanza n. 20910/2011 della Corte di Cassazione asse-risce che, in caso di passivo fallimentare, l’Amministrazione Finanziaria non ha un percorso privilegiato per recuperare i suoi crediti: l’insinuazione al passivo deve rispettare il termine ordinario di un anno senza che possa addurre come scusanti i tempi più ampi a disposizione per la formazione dei ruoli e l’emissione delle cartelle. Per la Cassazione “la non imputabilità del ritardo nella presentazione dell’istanza prevista dall’art. 101 della legge fallimentare non può valutarsi pressoché esclusivamente in relazione alla scusabile non conoscenza della procedura fallimentare”. Si possono verificare casi in cui il creditore, anche se consapevole dell’avvenuta dichiarazione di fallimento, si trova nell’impossibilitàdi presentare l’insinuazio-ne al passivo tempestiva o tardiva che sia, ma sono sempre situazioni particolari che vanno valutate caso per caso. Quando le sanzioni tributarie non sono applicabili. Secondo l’art. 10, comma 3, della legge 212/2000 (Statuto del contribuente), le sanzioni tributarie (non penali) non sono applicabili quando la violazione della norma dipende da obiettive condizioni di incertezza sulla portata e sull’ambito di applicazione della disposizione stessa o quando si traduce in una mera violazione formale senza alcun debito d’imposta. La previsione è stata impostata dal legislatore per evitare di punire ingiustamente il contribuente che ha commesso violazioni a causa di una esposizione della norma difficilmente interpretabile. La regola si ispira al principio della buona fede oggettiva del cittadino nei confronti dello Stato.

Quando incontriamo per la prima volta una persona ciò da cui siamo attratti sono i se-gnali non verbali: il tono di voce, ad sempio, oppure l’espressione del viso o il tipo di abbi-gliamento o ancora come ci stringe la mano. Questa dinamica ha origine dal fatto che il linguaggio non verbale sollecita fortemente convinzioni e valori individuali. Per averne conferma ognuno può, appena ne ha occasione, fare un semplice esperimento: salutando un gruppo di amici o parenti (anche solo due o tre), provi a stringere loro la mano con energia e si accorgerà che ognuno di loro reagirà in modo diverso. Chi risponderà al saluto con altrettanto vigore, chi invece ritirerà rapidamente la mano, chi manifesterà anche con l’espressione del viso un certo disagio. Tale diversità dipende dal differente valore attribuito da ogni soggetto al fattore “stretta di mano energica” che per qualcuno sarà sinonimo di “aggressività” e per qualcun altro di “sicurezza di sé”, “affidabilità”, ecc.

Il rapporto diretto tra segno non verbale e convinzioni ci conferma la complessità della comunicazione interpersonale e la difficoltà di anticipare le reazioni degli interlocutori ai nostri atteggiamenti. Per quanto riguarda il colloquio di lavoro, perciò, è bene che il candidato eviti di adottare comportamenti stereotipati che spesso fanno solo danni: sorridere a cinquantacinque denti, ad esempio, oppure stringere la mano con eccessivo vigore per manifestare sicurezza di sé. O parlare in fretta ed ad alta voce nella falsa convinzione che la “rapidità” sia sinonimo di “efficacia”. Spesso proprio questi comportamenti, omprensibilmente alimentati

dalla tensionedel m o m e n t o , a d indispettire il S e l e z i o n a t o r e . Certo, l’emozione può portare il Candidato ad aggrapparsi a comportamenti apparentemente collaudati ed invece causa di insuccesso. Che fare, allora, quando pur essendo ben motivati e preparati l’emozione rischia di giocare brutti scherzi? Trovare una risposta sarà l’argomento del prossimo articolo. alfonso falanga, [email protected]

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Alfonso Falanga

Viste le risposte positive delle ultime attività dell’ADI e vista la curiosità sempre più cre-scente verso il Disegno Industriale, è giusto fare il punto della situazione insieme al Pre-sidente dell’ADI Campania, prof. Salvatore Cozzolino, simpatizzante di Informare.Prof, perché aderire all’ADI? «L’ADI è prima di tutto un’associazione volontaria, cioè non è imposta da nessuna norma o legge. Costitui-sce la personale volontà di aderire ad un per-corso nel campo del Design di vari soggetti: singolo professionista, produttore, impresa, artigiano, commerciante. L’ADI è aperta anche agli studiosi e ai cultori della materia. Il Design è però l’elemento di interesse fondante. L’as-sociazione fornisce occasioni di informazione e promozione agli iscritti, sensibilizza le istitu-zioni e l’opinione pubblica. In Campania è una associazione giovane, ma particolarmente

vivace e numerosa».Allora, cos’è il Design? «Per l’ADI il Design è il saper progettare, realizzare, ven-dere o parlare su… il mondo degli oggetti, che va dall’au-tomobile alla sedia, passan-do anche per la grafica. Il

Design viene inteso generalmente solo come forma del prodotto, ma non è così. Il Design qui è concepito come unione tra qualità tec-nica e qualità formale, per cui è anche funzio-nalità, tecnologia appropriata, attenzione alla sostenibilità ambientale. E’ sapere esprimere il gusto di un’epoca, ma anche le esigenze della collettività in un quadro etico di riferimento».Cos’è un prodotto di Design? «Per l’ADI, un prodotto è più di Design se è ben progettato e ben eseguito in tutte le sue parti, se è innova-tivo e rappresenta la cultura e le aspirazioni di un’epoca, ma deve essere anche sicuro, non deve contenere materiale tossico, la mano-dopera utilizzata deve essere legittima, il pro-cesso industriale non deve essere energivoro, ma compatibile con l’ambiente. In sintesi, oggi un bellissimo lampadario con le lampadine ad incandescenza non è ben visto dall’ADI…»

Mi hanno col-pito due parole in particolare: funzionalità e vendita… Mi danno una forte sensazione di impegno e di at-tivismo…«E’ così, infatti… Come pubblicato anche da Informare, poco tempo fa c’è stata la premiazione del Com-passo d’Oro che ha seguito la pubblicazione annuale ADI Design Index. E’ utile precisare che per giungere a questi appuntamenti c’è un lavoro costante in tutte le delegazioni regiona-li, perché, per poter valutare le opere in con-corso o da pubblicare, bisogna tenersi costan-temente aggiornati su tutti gli aspetti citati in precedenza: norme tecniche, gusti, esigenze, funzionalità, ecc.» Ringraziando il prof. Cozzo-lino per la disponibilità, consigliamo di seguire le attività dell’ADI direttamente dal sito: www.adi-design.org/homepage.htmlSe avete domande e curiosità da proporre al prof. Salvatore Cozzolino scrivete a: [email protected]

autore: avv. fabio russomail: [email protected]

TEL.: 3476595190

accesso abusivo ad un sistema informatico

ADI: aggiornamenti sui prossimi appuntamenti

Rubrica a cura dello studio di commercialisti di Antonietta Morlando

Page 11: Informare Novembre 2011

trapianto di femore da cadavere. In quel caso fu decisiva la collaborazione con i colleghi francesi, che trovarono all’avanguardia le nostre attrezzature e le sale operatorie di cui disponiamo, oltre ad un personale molto qualificato. Spesso ascoltiamo di ritardi di pagamenti per le cliniche private e di servizi che a volte devono essere sospesi. Cosa può dirci. Dipende unicamente dalla Regione e dai suoi regolamenti, ma a volte rinunciando anche agli stipendi, abbiamo tentato sempre di non far mancare l’assistenza ai cittadini e in modo particolare in estate dove con la massiccia presenza dei turisti diventiamo un vero e proprio avamposto con il pronto soccorso.Abbiamo ascoltato anche qualche “critica”, sarebbe assurdo che non ce ne fossero, ma una in particolare vale la pena di essere riportata. Si dice che siete molto interventisti, le risulta? No! Nella maniera più assoluta. Mi sento di affermare tranquillamente e le casistiche lo

confermano, che scegliamo sempre un’azione conservativa e l’intervento se necessario rappresenta l’ultima soluzione.Adesso parliamo di lei. Che prospettive ha per il futuro? La speranza è trovare sempre nuove risorse per nuovi investimenti e per i miglioramenti necessari, al passo con una medicina sempre più all’avanguardia. Quanto

agli obiettivi, penso a una scuola di formazione e specializzazione in ortopedia. Il suo sogno per il futuro? Il tempo! Avere sempre più tempo a disposizione da dedicare al lavoro, ai pazienti, allo studio e alla mia famiglia. fabio russo (foto: antonio paradisone)

PAG. 10 Medicina, Salute e Benessere INFORMARE

Il nome è un pò complesso: distomatosi polmonare ed è causata da vermi del genere trematodi che colpiscono i polmoni.Oltre ad essere presente nelle regioni della Cambogia, del Laos, della Thailandia, del Vietnam, della Cina e delle Filippine, la distomatosi colpisce anche numerosi paesi dell’Africa centroccidentale e dell’America centro-meridionale. Oltre all’uomo sono colpiti anche numerosi carnivori che svolgono un ruolo importante nella disseminazione delle uova.L’uomo contrae la distomatosi polmonare cibandosi di granchi di acqua dolce crudi, conservati sotto sale o marinati in acqua e aceto. Il maiale può essere un ospite intermedio del parassita che si incista nei suoi muscoli. L’uomo puo’ infettarsi ingerendo carne di maiale poco cotta.Le larve ingerite con i crostacei passano dall’intestino ai polmoni dove maturano in vermi adulti, incapsulati dal tessuto fibroso-polmonare. Le uova sono eliminate con la tosse e con le feci.Il ciclo del parassita continua quando le uova contaminano l’acqua di fiumi o laghi.

Essi si schiudono e le larve penetrano in lumache d’acqua dove si moltiplicano.Fuoriuscite dalle lumache le larve penetrano

in molluschi e granchi d’acqua dolce.La malattia si presenta come un‘affezione polmonare cronica che causa tosse e può essere confusa con la tubercolosi.In alcuni casi con le larve possono raggiungere i muscoli ed il cervello e

possono dare un quadro simile ad un tumore cerebrale, con sintomi di compressione e frequente morte del paziente. Al momento non esiste un’adeguata vaccinazione, ma è in uso un adeguato trattamento farmacologico. Anche in questo caso, come per altre infezioni da parassiti, la prevenzione ha un ruolo determinante e si basa su poche ma elementari norme di igiene:• evitare di mangiare crostacei,

molluschi o pesce di acqua dolce non adeguatamente cotti;

• trattare l’acqua in maniera adeguata prima di ingerirla;

• evitare di immergersi nelle acque di zone considerate a rischio.

prof. giuseppe natale

Approfondimento su una pericolosa malattia polmonare

www.informareonline.com

Sul territorio di Castel Volturno, in questi anni, in modo costante si è consolidata una struttura ospedaliera, la Clinica Pineta Grande, che rappresenta, seppure nella sanità privata e convenzionata, un punto di riferimento non solo per l’utenza locale e della Campania, ma anche per chi vive fuori dai confini della regione. Dal 1998 il responsabile del reparto Ortopedia e Traumatologia è il dottor Domenico Falco, professionista conosciuto e stimato in tutta Italia. Abbiamo deciso di incontrarlo per realizzare questa interista. Impresa tutt’altro che semplice. Il tempo a sua disposizione, infatti, è sempre pochissimo, vista la grande mole di lavoro e la sua estrema disponibilità nei confronti

dei pazienti. Parlando con lui siamo rimasti piacevolmente sorpresi della sua semplicità, dalla capacità di sintesi, dal suo modo di essere diretto e chiaro nelle risposte.Dottor Falco, quanti interventi esegue la sua equipe in un anno? Con me collaborano cinque colleghi di grande professionalità e interveniamo su circa

1.500 casi, suddivisi tra orto traumatologia, protesi ricostruttiva, ortoscopia.Recentemente anche il Calcio Napoli si è rivolto alla vostra struttura? È vero. Abbiamo siglato una convenzione in tal senso, in particolare i “nuovi” per le visite mediche siamo i primi a conoscerli, ma la cosa che inorgoglisce e che già parecchi calciatori del Napoli, hanno scelto la nostra struttura anche per far nascere i loro figli nel reparto ginecologia. Tempo fa siete si è parlato di voi, a livello nazionale e internazionale, per un intervento unico in Italia eseguito insieme a un’equipe francese. Ce ne parla? Si è trattato del primo caso in Italia di un

Viviamo un’epoca di pigrizia spirituale e sempre piu’ persone si allontanano dalle religioni occidentali e ricercano nuove espe-rienze spirituali.Molti sembrano risvegliarsi a nuove consapevolezze. Le discipline orien-tali soddisfano bene questa ricerca perche’ offrono esperienze pratiche e meditative che consentono alle persone di sperimentare la propria dimensione spirituale. Anche alcu-ni orientamenti psicoterapeutici si aprono a questa dimensione dell’uomo ritenendola ricca di senso. Le nuove scoperte della fisica quantistica gia’ da un po’ di tempo ci hanno

messo di fronte ad un nuovo modo di vedere l’universo e sempre di piu’ sembrano assotti-gliarsi i confini tra scienza e fede. Affermare che l’universo e’ fatto di energia e risponde alle nostre aspettative non e’ solo un atto di fede e’ qualcosa che si puo’ sperimentare nel-la propria vita se solo ci si da’ la possibilita’ di verificare questa affermazione. Chi ha fede mi comprenderà. Ma quello che voglio discutere in questa sede non e’ esattamente questo, ma il fatto che molte volte si verificano eventi che sembrano esattamente contrari a quanto noi apparen-

temente desideravamo o se preferite si verificano proprio quegli eventi che noi temiamo di piu’. In questo le conoscen-ze della psicologia ci possono dare una mano, quanto meno a capire perche’. In Analisi Transazionale siamo soliti chiamare “Copione” un piano di vita deciso nell’infanzia, rin-forzato dai genitori, sostenuto da decisioni successive, reci-tato e con un tornaconto finale. Questo signfiica che ci sono momenti della nostra vita in cui ubbidiamo ad un programma di vita nascosto che è parallelo a quello dichiarato. Uno è con-

scio, l’altro, quello che ci fà dire o fare qual-cosa che ci allontana dal primo, è inconscio. Non conoscerlo significa non capire perche’ in determinati momenti ci comportiamo esat-tamente come non vorremmo creando o se-lezionando nell’ambiente quegli elementi che dovranno confermare la nostra decisione di copione, che potrebbe essere genericamente questa “Io non saro’ mai felice”. Chi fosse interessato all’argomento e’ invitato al prossimo numero dove parlero’ in maniera piu’ approfondita del copione, di come e per-che’ si forma e di come fare per evitare che questi blocchi inconsci impediscano una piu’ autentica crescita personale. a cura della dr.ssa Maria pia raiMondi per contatti: 3205595377 Mail [email protected].

L’universo è fatto di energia che risponde alle nostre aspettative

Si definisce “intolleranza al lattosio” l’insieme dei sintomi che possono presentarsi per la incapacità di digerire il lattosio, il principale zucchero contenuto nel latte. L’intolleranza è causata da una carenza di lattasi, l’enzima che scinde il lattosio in zuccheri semplici che sono poi assorbiti dal tratto gastrointestinale. Il lattosio non decomposto finisce nell’intestino crasso, dove fermenta a causa dei batteri, provocando la tipica sintomatologia intestinale: dolore addominale non specifico e non focale, crampi addominali diffusi, gonfiore e tensione intestinale, aumento della peristalsi, meteorismo, flatulenza e diarrea che sorgono da una a poche ore dopo l’ingestione di latte o latticini, o comunque di alimenti contenenti lattosio. Tuttavia tali sintomi non sono specifici: altri disordini come la ipersensibilità alle proteine del latte, reazioni allergiche ad altri cibi, o intolleranze ad altri glicidi possono causare sintomi simili. Una carenza di lattasi può anche comparire

come effetto collaterale di diverse malattie dell’intestino tenue, oppure dopo aver subito un’operazione allo stomaco o all’intestino, e regredire, nella maggior parte dei casi, una volta curata con successo la malattia di base. Per accertare l’intolleranza sono necessari esami diagnostici di laboratorio (analisi delle feci; Breath test all’idrogeno; biopsia della mucosa del piccolo intestino, utile per individuare malassorbimenti da causa non chiara).La tolleranza al lattosio è diversa da individuo a individuo, solitamente una quantità da 5 a 7 g. al giorno è una dose ben tollerata. Nella maggior parte dei casi, è opportuno rinunciare al latte e scegliere latticini ben tollerati: formaggi stagionati (a pasta dura, semidura e molle); latticini acidulati; latte e latticini privi di lattosio che attualmente si trovano in commercio con facilità.Poiché gli alimenti contenenti grandi quantità di lattosio contengono anche grandi quantità di

calcio, è consigliabile una supplementazione di calcio in tutti i pazienti sottoposti ad una stretta dieta di eliminazione ed in particolare nei bambini che richiedono grandi quantità di calcio per lo sviluppo osseo.E’ importante, quindi, imparare a leggere la composizione degli alimenti presente sulle etichette dei prodotti, perché il lattosio non è contenuto solo nei latticini, ma anche (sebbene in piccole quantità) in molti altri prodotti: pane, prodotti a base di carne, salami crudi, minestre, salse, spezie, margarina, piatti pronti, pasticcini, cioccolato al latte.

dott.ssa giuseppina traettino

biologo nutrizionista, specialista in scienza dell’aliMentazione

[email protected].: 3383489750

Sono intollerante al lattosio

MEDICINA DI ECCELLENZA Intervista con il dott. Falco, primario ortopedico della clinica Pineta Grande

Il dr. Falco con il giornale Informare. A dx una veduta panoramica della clinica Pinetagrande

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GIOIELLERIA PICONE

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PAG. 11INFORMARE Utilità, Segnalazioni e Diritto

castel volturno. Mentre il principe William e la sua adorata Kate calcavano il tappeto rosso della navata di Westminster Abbey, un piccolo pezzo del Litorale Domitio ha accompagnato gli sposi all’altare. Alcuni conterranei hanno portato il talento musicale della nostra terra alle nozze reali. Difatti, per il matrimonio reale è stato inviato in regalo ai due giovani reali un cd con un brano inedito realizzato proprio per l’importante occasione. Su base musicale ide-ata da due musicisti calabresi, i fratelli Mauri-zio e Piero Scicchitano, Luca Marino, bravo ed eclettico paroliere residente a Varcaturo, Alessandro Sgambati, arrangiatore e respon-sabile dello studio di registrazione EMME61 di Castel Volturno e la cantante Mirella Schisa-no, anch’ella di Castel Volturno, hanno inciso il brano “LOVING” (amarsi). Il brano, intera-mente in inglese, parla ovviamente d’amore ed esprime, attraverso l’interessante testo di Luca Marino, quanto possa essere meravi-glioso questo sentimento. L’interpretazione di Mirella Schisano, molto dolce e appassionata, e la maestria nella scelta degli strumenti per l’arrangiamento di Alessandro Sgambati, han-no reso il brano particolarmente gradevole. Il dono è stato graditissimo alla coppia reale che

ha prima risposto con una lette-ra formale e poi con una foto con de-dica per rin-graziare del pensiero e per espri-mere quan-to il brano sia piaciuto. Tantissi-me le visualizzazioni e gli ascolti sul web e molto forte il riscontro generale che tutta l’operazione ha ottenuto. Grande clamore c’è stato in Cala-bria attraverso la stampa locale (La Gazzetta del sud, il Corriere del Mezzogiorno, Calabria ora, Catanzaro informa,) che ha parlato dell’e-vento per settimane. Grande attenzione anche da parte dei siti web di informazione attraverso le maggiori agenzie di news (Ansa, Adn Kro-nos, musicfanpage, italpress, informareonline, affaritaliani ecc.) ed a livello nazionale (Dipiù del 1 agosto, TG5 del 16 agosto, I fatti vostri del 14 ottobre). Il fatto eclatante è stato l’aver ricevuto due lettere di ringraziamento diretta-mente dalla Clarence House. Il principe e la moglie non hanno disdegnato di ringraziare

i tre artisti del Litorale Domitio e i due autori calabresi, per aver donato loro un gesto sem-plice ma di grande valore.Il brano è rintracciabile da Google o Youtube digitando “WILLIAM E KATE LOVING”.Marino, Sgambati e Schisano operano profes-sionalmente, nel variegato mondo della musi-ca, sul Litorale Domitio ed in tutto il territorio italiano (e a quanto pare anche internaziona-le). L’ennesimo esempio che il Litorale Domitio può essere la culla di gradevoli esempi di ta-lento artistico e non soltanto ricettacolo di tutti i mali del mondo. Una bella storia da ricordare. fabio russo

Il Diritto:I giudici di legittimità hanno stabilito

che è configurabile il reato di intrusione abusiva in un sistema informatico o telematico, ex art. 615 ter c.p., anche quando il soggetto, abilitato per motivi di di ufficio ad accedere ad una banca dati avendo il possesso di credenziali di autenticazione (es. userid e password) del sistema informatico o telematico, de-cida di entrare nel sistema non per mo-tivi di ufficio bensì per motivi diversi, non autorizzati, del tutto personali o per altre finalità (cessione a terzi dei dati o delle informazioni, curiosità personale, vendi-ta di dati, corruzione di pubblici ufficiali, rivelazione di segreti di ufficio o azienda-li). Secondo le Sezioni Unite, la seconda parte della norma relativo a colui che si mantiene all’interno del sistema in-

format ico “contro la volontà di chi ha dirit-to ad es-c l ude r l o ” si applica anche a coloro che per ragioni di ufficio (es. incari-cati, ma anche pubblici ufficiali, cancellieri, forze dell’ordine) hanno la possibilità di acce-dere con le loro credenziali di autentica-zione ma che decidono di farlo, con gli stessi mezzi, per scopi e finalità del tutto estranee al servizio.

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Dedicato a Kate e WilliamTre artisti locali realizzano il brano Loving per la coppia reale

Sgambati, Schisano e Marino presso gli studi RAI in occasione della loro partecipazione a I Fatti Vostri. In alto la copertina del cd Loving.

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Secondo la Corte di Cassazione in caso di insinuazione al passivo anche per le En-trate i termini sono perentori. L’ordinanza n. 20910/2011 della Corte di Cassazione asse-risce che, in caso di passivo fallimentare, l’Amministrazione Finanziaria non ha un percorso privilegiato per recuperare i suoi crediti: l’insinuazione al passivo deve rispettare il termine ordinario di un anno senza che possa addurre come scusanti i tempi più ampi a disposizione per la formazione dei ruoli e l’emissione delle cartelle. Per la Cassazione “la non imputabilità del ritardo nella presentazione dell’istanza prevista dall’art. 101 della legge fallimentare non può valutarsi pressoché esclusivamente in relazione alla scusabile non conoscenza della procedura fallimentare”. Si possono verificare casi in cui il creditore, anche se consapevole dell’avvenuta dichiarazione di fallimento, si trova nell’impossibilitàdi presentare l’insinuazio-ne al passivo tempestiva o tardiva che sia, ma sono sempre situazioni particolari che vanno valutate caso per caso. Quando le sanzioni tributarie non sono applicabili. Secondo l’art. 10, comma 3, della legge 212/2000 (Statuto del contribuente), le sanzioni tributarie (non penali) non sono applicabili quando la violazione della norma dipende da obiettive condizioni di incertezza sulla portata e sull’ambito di applicazione della disposizione stessa o quando si traduce in una mera violazione formale senza alcun debito d’imposta. La previsione è stata impostata dal legislatore per evitare di punire ingiustamente il contribuente che ha commesso violazioni a causa di una esposizione della norma difficilmente interpretabile. La regola si ispira al principio della buona fede oggettiva del cittadino nei confronti dello Stato.

Quando incontriamo per la prima volta una persona ciò da cui siamo attratti sono i se-gnali non verbali: il tono di voce, ad sempio, oppure l’espressione del viso o il tipo di abbi-gliamento o ancora come ci stringe la mano. Questa dinamica ha origine dal fatto che il linguaggio non verbale sollecita fortemente convinzioni e valori individuali. Per averne conferma ognuno può, appena ne ha occasione, fare un semplice esperimento: salutando un gruppo di amici o parenti (anche solo due o tre), provi a stringere loro la mano con energia e si accorgerà che ognuno di loro reagirà in modo diverso. Chi risponderà al saluto con altrettanto vigore, chi invece ritirerà rapidamente la mano, chi manifesterà anche con l’espressione del viso un certo disagio. Tale diversità dipende dal differente valore attribuito da ogni soggetto al fattore “stretta di mano energica” che per qualcuno sarà sinonimo di “aggressività” e per qualcun altro di “sicurezza di sé”, “affidabilità”, ecc.

Il rapporto diretto tra segno non verbale e convinzioni ci conferma la complessità della comunicazione interpersonale e la difficoltà di anticipare le reazioni degli interlocutori ai nostri atteggiamenti. Per quanto riguarda il colloquio di lavoro, perciò, è bene che il candidato eviti di adottare comportamenti stereotipati che spesso fanno solo danni: sorridere a cinquantacinque denti, ad esempio, oppure stringere la mano con eccessivo vigore per manifestare sicurezza di sé. O parlare in fretta ed ad alta voce nella falsa convinzione che la “rapidità” sia sinonimo di “efficacia”. Spesso proprio questi comportamenti, omprensibilmente alimentati

dalla tensionedel m o m e n t o , a d indispettire il S e l e z i o n a t o r e . Certo, l’emozione può portare il Candidato ad aggrapparsi a comportamenti apparentemente collaudati ed invece causa di insuccesso. Che fare, allora, quando pur essendo ben motivati e preparati l’emozione rischia di giocare brutti scherzi? Trovare una risposta sarà l’argomento del prossimo articolo. alfonso falanga, [email protected]

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Alfonso Falanga

Viste le risposte positive delle ultime attività dell’ADI e vista la curiosità sempre più cre-scente verso il Disegno Industriale, è giusto fare il punto della situazione insieme al Pre-sidente dell’ADI Campania, prof. Salvatore Cozzolino, simpatizzante di Informare.Prof, perché aderire all’ADI? «L’ADI è prima di tutto un’associazione volontaria, cioè non è imposta da nessuna norma o legge. Costitui-sce la personale volontà di aderire ad un per-corso nel campo del Design di vari soggetti: singolo professionista, produttore, impresa, artigiano, commerciante. L’ADI è aperta anche agli studiosi e ai cultori della materia. Il Design è però l’elemento di interesse fondante. L’as-sociazione fornisce occasioni di informazione e promozione agli iscritti, sensibilizza le istitu-zioni e l’opinione pubblica. In Campania è una associazione giovane, ma particolarmente

vivace e numerosa».Allora, cos’è il Design? «Per l’ADI il Design è il saper progettare, realizzare, ven-dere o parlare su… il mondo degli oggetti, che va dall’au-tomobile alla sedia, passan-do anche per la grafica. Il

Design viene inteso generalmente solo come forma del prodotto, ma non è così. Il Design qui è concepito come unione tra qualità tec-nica e qualità formale, per cui è anche funzio-nalità, tecnologia appropriata, attenzione alla sostenibilità ambientale. E’ sapere esprimere il gusto di un’epoca, ma anche le esigenze della collettività in un quadro etico di riferimento».Cos’è un prodotto di Design? «Per l’ADI, un prodotto è più di Design se è ben progettato e ben eseguito in tutte le sue parti, se è innova-tivo e rappresenta la cultura e le aspirazioni di un’epoca, ma deve essere anche sicuro, non deve contenere materiale tossico, la mano-dopera utilizzata deve essere legittima, il pro-cesso industriale non deve essere energivoro, ma compatibile con l’ambiente. In sintesi, oggi un bellissimo lampadario con le lampadine ad incandescenza non è ben visto dall’ADI…»

Mi hanno col-pito due parole in particolare: funzionalità e vendita… Mi danno una forte sensazione di impegno e di at-tivismo…«E’ così, infatti… Come pubblicato anche da Informare, poco tempo fa c’è stata la premiazione del Com-passo d’Oro che ha seguito la pubblicazione annuale ADI Design Index. E’ utile precisare che per giungere a questi appuntamenti c’è un lavoro costante in tutte le delegazioni regiona-li, perché, per poter valutare le opere in con-corso o da pubblicare, bisogna tenersi costan-temente aggiornati su tutti gli aspetti citati in precedenza: norme tecniche, gusti, esigenze, funzionalità, ecc.» Ringraziando il prof. Cozzo-lino per la disponibilità, consigliamo di seguire le attività dell’ADI direttamente dal sito: www.adi-design.org/homepage.htmlSe avete domande e curiosità da proporre al prof. Salvatore Cozzolino scrivete a: [email protected]

autore: avv. fabio russomail: [email protected]

TEL.: 3476595190

accesso abusivo ad un sistema informatico

ADI: aggiornamenti sui prossimi appuntamenti

Rubrica a cura dello studio di commercialisti di Antonietta Morlando

Page 12: Informare Novembre 2011

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