• Salute–obesità,lanuovaepidemia

• Prevenzione–ilvaccinocontrol’influenza

• Medicinadolce–lafitoterapia

• Salute–ladepressione,ancorauntabù!

• Benessere–le«bisse»delVallese

infosalute14ottobre / novembre 2013

Editoriale

Carissimi lettori,

Su un campione di 3,13 milioni di Svizzeri, ovvero il 40 % della popolazione svizzera, circa 42 000 per-sone - l'1,3 % - si sono servite almeno una volta nel 2010 di una combinazione di farmaci controindica-ta secondo uno studio della Federazione dei medici svizzeri (FMH) e di santésuisse, l’organismo centrale delle casse malattia. E prendendo in considerazione le persone di "oltre 70 anni di età" la proporzione rag-giunge il 4 %.Tra 20 720 medici, gli esperti del Basel Institute for Clinical Epidemiology and Biostatistics (CEB) hanno scoperto che 457 medici prescrivono abitualmente combinazioni di farmaci "controindicati" o "controindi-cati per precauzione" ai loro pazienti, basandosi sugli effetti indesiderati d'importanza clinica che potrebbe-ro avere due farmaci assunti contemporaneamente. Ci sembra utile ricordare che i medicinali possono avere conseguenze gravi se non si effettua un con-trollo delle controindicazioni in maniera sistematica.Nel nostro sistema sanitario spetta al vostro far-macista eseguire tale controllo. In questo contesto, l'utilizzo di altri sistemi di distribuzione di farmaci (in-vio per posta, medici dispensanti) è discutibile.

In questa edizione troverete un dossier completo sull'obesità, epidemia dei tempi moderni, e altri arti-coli sulla salute e il benessere.

Vi auguriamo una piacevole lettura.

Dr Laurent VianinDirettore

Indice

Obesità,lanuovaepidemia 1

Lasindromemetabolica,mitoorealtà? 3

Cinqueporzionidifruttaeverduraalgiorno. Comefare? 5

Prevenzione–ilvaccinocontrol’influenza 6

Medicinadolce–lafitoterapia 7

Ladepressione–ancorauntabù! 10

Benessere–leescursionilungole«bisse»delVallese 11

Giochi 14

Lapaginadeinostrimembri 15

Colophon

Editore: DirectCare AG Barcelonastrasse 14 4142 Münchenstein Tel. +41 (0)61 335 94 50 Fax +41 (0)61 335 94 51 newsletter@directcare.ch

Caporedattore: Dr. Laurent Vianin

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Obesità,lanuovaepidemia

Lo si dice e lo si legge da qualche anno ormai e il bilan-cio è più che allarmante: il sovrappeso e l'obesità hanno un'estensione disastrosa nei Paesi occidentali, al punto che attualmente si può parlare di una vera e propria epi-demia.Al sovrappeso sono associate svariate patologie, come ad esempio il diabete, l'insufficienza cardiaca e l'ictus, le cui conseguenze sono molto gravi o addirittura mortali, con un'esplosione dei costi sanitari. A ciò vanno aggiunte le conseguenze fisiche del sovrappeso (dolori muscolari, alle articolazioni ...).

Alcuni esperti epidemiologici ritengono che si giungerà presto a un'inversione della curva demografica e che i bambini che nascono al giorno d'oggi negli Stati Uniti vivranno meno dei loro genitori, proprio a causa di que- sta epidemia. In effetti, mentre in alcuni Paesi il tasso di obesità tende a stabilizzarsi nella popolazione adulta, la situazione di bambini e adolescenti è la più allarmante.

In Svizzera il 30 % della popolazione è in sovrappeso e poco meno del 10 % è obesa.Uno studio condotto nel 2010 su scolari di vari cantoni svizzeri ha portato alle seguenti conclusioni:• il sovrappeso varia dal 10 % al 26 % in base all'età e

ai cantoni. L'obesità varia dall'1,5 % al 6,7 %;• con l'avanzare dell'età, la proporzione degli scolari in

sovrappeso aumenta;• gli scolari che abitano in città presentano un mag-

giore sovrappeso rispetto a quelli che abitano in cam-pagna. Tra i cantoni presi in esame, i tassi più elevati di sovrappeso sono quelli di Basilea e quelli più bassi nel Canton Vallese;

• esiste una relazione evidente tra l'appartenenza fa-miliare, culturale ed educativa e il problema del so-vrappeso.

Le tabelle riportate qui sotto illustrano le differenze esi- stenti.

Ricordiamoci che il sovrappeso e l'obesità si calcolano nella maniera seguente. Per gli adulti si utilizza l'indice di massa corporea: IMC = peso (kg) / altezza (m)2. Una persona è considerata in sovrappeso se il suo valore IMC è superiore a 25 e obesa se superiore a 30.Ad esempio, una persona che pesa 90 kg ed è alta 1,85 m ha un valore IMC pari a 90/(1,85 x 1,85) = 26,3 ed è quindi considerata in sovrappeso.Per i bambini l'IMC è corretto mediante formule che tengo-no in considerazione l'età del bambino (formule di Cole).

Chirurgiaemedicinali

Per i pazienti obesi, sinceramente la chirurgia è l'unico metodo veramente efficace per perdere sufficientemente peso in modo duraturo. Si può considerare l'esecuzione di un bypass, ma occorre rivedere completamente l'alimentazione perché il bypass causa delle caren-ze di vitamine e di micronutrienti che possono portare all'osteoporosi.

La ricerca neurologica avanza per aiutarci a capire il fun-zionamento degli ormoni intestinali, il sistema di «ricom-pensa» nel cervello, l'impatto visivo degli alimenti... Queste ricerche potrebbero permettere in futuro lo svilup-po di farmaci, ma non esiste ancora una pillola magica in

grado di risolvere tutti i problemi. Inoltre esse promuovo-no anche lo sviluppo della terapia comportamentale già utilizzata nel caso di altre dipendenze.

I medicinali attualmente esistenti possono essere utili in caso di sovrappeso ma non offrono un considerevole aiu-to ai pazienti obesi.

Alcuni ricercatori stanno lavorando sulla componente ge-netica dell'obesità, ormai accertata, grazie alla quale nel prossimo futuro si potrebbe definire un regime alimentare appropriato per ciascuno. Con il termine «regime alimen-tare» si intende l'alimentazione in senso più ampio, ovve-ro quali sono gli alimenti più adatti al nostro organismo.In questo articolo non parliamo di diete ipocaloriche che, nonostante si rivelino utili per un periodo di tempo limita-to (a condizione che siano ben prescritte e seguite), non possono essere utilizzate per tutta la vita. I problemi cor-relati a questi tipi di diete (effetto yo-yo, carenze alimen-tari) sono ben conosciuti.

Misureeducativeeprevenzione

Il trattamento dell'obesità non deve in alcun modo limitarsi alla questione del cosiddetto «cibo spazzatura» ma occor-

re integrare le questioni di ordine sociale e, ovviamente, l'attività fisica.

Sempre più programmi scolastici integrano dei corsi di cu-cina e illustrano la piramide alimentare. Ad ogni modo, in linea generale, alcuni sondaggi recenti (2012) mostrano che la popolazione sottovaluta il ruolo delle bevande zuc-cherate. Tuttavia, questa sensibilizzazione è generalmen-te riservata ai bambini più piccoli, ma sarebbe altrettanto utile agli adolescenti.

Sono stati intrapresi alcuni timidi tentativi per sensibiliz-zare i giovani alla necessità di variare le attività extrasco-lastiche. In effetti, i passatempi «virtuali» (TV, computer, tablet) hanno preso il sopravvento sulle attività fisiche o culturali.

Per quanto riguarda gli adulti, purtroppo poche azien-de sensibilizzano i loro dipendenti alle questioni centrali dell'alimentazione e dell'attività fisica.

Fonti:24heuresPromozione Salute Svizzera

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Aspetta che i disturbipassino da sé?

Cosa fa se avvertegonfiore o mal di stomaco

dovuti a digestione lenta?

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Lasindromemetabolica,mitoorealtà?

Sono trascorsi oltre 80 anni da quando il medico svedese Eskil Kylin constatò che i sintomi correlati al diabete (iper-glicemia) e alla gotta (uricemia) erano spesso associati all'ipertensione.Negli anni '80, il Dr. Gerald Reaven parlava della «sin-drome X», senza menzionare l'obesità addominale, de-scritta nel 1947 dal Dr. Vague, medico francese che ef-fettuò una distinzione tra la forma androide (a «mela») e quella ginoide (a «pera») dei suoi pazienti obesi. Vague aveva osservato una relazione tra l'obesità androide e la comparsa del diabete, dell'ipertensione, della gotta e dell'aterosclerosi, giungendo così alla conclusione che le due forme di obesità avevano un ruolo differente per il rischio delle malattie cardiovascolari.Oggi si parla di sindrome metabolica, che corrisponde a una serie di disturbi metabolici. Non si tratta quindi di una malattia vera e propria, ma piuttosto della presenza di segnali fisiologici che accrescono il rischio di sviluppare un diabete di tipo 2, malattie cardiovascolari e ictus.

Alcuni medici sono recentemente insorti contro questa definizione, adducendo come pretesto il fatto che si trat-ti fondamentalmente di un'occasione per l'industria far-maceutica per sviluppare e vendere nuovi farmaci, ma questa opzione rimane minoritaria nella comunità scien-tifica.

Melaopera?

Uno studio recente ha dimostrato che, al contrario di quan-to si credeva, le persone di morfotipo a «pera» non sono necessariamente più al riparo delle persone di morfotipo a «mela» dal rischio di sviluppare una sindrome metabolica.

La sindrome metabolica è definita dalla presenza di 3 o più fattori di rischio:

• grasso addominale: girovita superiore a 80 cm per le donne e a 94 cm per gli uomini (i valori possono va- riare in base alle origini etniche);

• valori elevati di trigliceridi: > 1,7 mmol/l;• ipertensione: > 130 mmHg / 85 mmHg;• valori bassi di colesterolo buono (HDL): < 1,0 mmol/l

per gli uomini e <1,3 mmol/l per le donne;• glicemia elevata: > 5,6 mmol/l.

Generalmente, gli uomini di oltre 50 anni e le donne di oltre 60 anni sono più soggetti a questi fattori di rischio.Alcuni studi hanno dimostrato che i pazienti che soffrono di sindrome metabolica presentano un rischio maggiore di sviluppare il diabete di tipo 2 (x5) e malattie cardiova- scolari (x3).

Un'unicaarmacontrotuttiquestimali?

Bisogna capire che la sindrome metabolica descrive un quadro clinico che comporta una serie di malattie e che non si può pensare che una sola cura sia sufficiente per tutti i sintomi associati.Probabilmente, per affrontare gli effetti (ovvero i sintomi) saranno necessari diversi medicinali. Ma si può anche af-frontare la causa, modificando il proprio stile di vita e le proprie abitudini alimentari.

Uno studio realizzato in Canada ha mostrato che il rischio di sindrome metabolica nei pazienti attivi era inferiore del 27 % rispetto ai pazienti sedentari.

Fonti:Canadian Association of Cardiac Rehabilitationwww.obesite-en-reseau.frwww.passeportsante.netwww.bodyscience.fr

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Cinqueporzionidifruttaeverduraalgiorno.Comefare?

Avete mangiato già le vostre 5 porzioni di frutta e verdura oggi?

Questo slogan è stato introdotto qualche anno fa per ri-cordare che il ruolo della frutta e della verdura, nella pi-ramide alimentare, è fondamentale. Si stima che solo il 20 % della popolazione occidentale consumi frutta e ver-dura a sufficienza.

La frutta e la verdura contengono nutrienti indispensabili al buon funzionamento dell'organismo come le vitamine e i minerali. Donano all'organismo energia e lo aiutano a combattere contro diverse malattie come le malattie cardio- vascolari, il diabete o l’eccesso di colesterolo «cattivo». Inoltre contengono antiossidanti che proteggono le cellule del corpo dai danni causati dai radicali liberi. Si consi- glia di mangiare almeno 5 porzioni di frutta e verdura al giorno (da 80 a 100 g per porzione), perché corrispondo-no alla quantità necessaria per soddisfare il fabbisogno dell'organismo di vitamine, minerali e fibre.

Non siete ancora convinti? E se lo siete, come fare ad uscir- ne e smettere di colpevolizzarsi? Ecco qualche astuzia:

• la frutta e la verdura possono essere consumati crudi o cotti, sotto forma di succhi, zuppe, salse, torte, gra-tin. Le possibilità e le ricette semplici e rapide sono infinite;

• al mattino un succo d'arancia, a pranzo una zuppa e delle crudité, per lo spuntino della frutta fresca e a cena una porzione di verdura con quello che preferite. Ecco fatto!

• i vostri figli non amano la frutta e la verdura? Prepa-rate delle torte, dei gratin o mescolateli ai farinacei (riso, pasta);

• la frutta e la verdura sono troppo care? Privilegiate la frutta e la verdura di stagione; normalmente sono meno care. E per la salute, la frutta e la verdura con-gelate o in scatola sono altrettanto benefiche;

• se ne avete la possibilità, andate al mercato e lascia-tevi ispirare. La varietà di prodotti è generalmente maggiore rispetto a quella dei supermercati.

E, per finire, non dimenticate che assumere 5 porzioni di frutta e verdura al giorno è bene ma non è tutto. In Fran-cia, il Ministero della Salute ha completato questo mes-saggio con «mangiare - fare movimento»!

Fonti:www.impes.sante.frwww.bag.admin.chwww.passeportsante.net

Prevenzione–ilvaccinocontrol’influenza

Al momento della stampa di questa edizione, non cono-sciamo ancora il risultato della votazione del 22 settembre riguardante le epidemie.Ma, qualunque sia il verdetto, la scelta della vaccinazione rimarrà una scelta personale per la maggior parte della popolazione. Così, all'avvicinarsi dell'inverno, quale at-teggiamento adottare per il vaccino contro l'influenza?

Le raccomandazioni dell'Organizzazione mondialedellasanità

Secondo l'OMS, il mezzo più efficace per difendersi da una malattia o da un grave esito è la vaccinazione. Da ol- tre 60 anni esistono vaccini sicuri ed efficaci. Per gli adulti in buona salute, il vaccino antinfluenzale può evitare dal 70 al 90 % delle patologie specifiche dell'influenza. Per quanto riguarda gli anziani, la vaccinazione permet-te di ridurre del 60 % la gravità della malattia e le sue complicazione e dell'80 % la mortalità.La vaccinazione è di particolare importanza per le per-sone con un rischio più elevato di complicazioni gravi dell'influenza e per le persone che vivono con o che si occupano di persone ad alto rischio.L’OMS raccomanda il vaccino annuale per (in ordine di priorità):1. le persone ricoverate presso una struttura per lungo-

degenti (anziani o disabili);2. gli anziani;3. le persone che soffrono di malattie croniche;4. altri gruppi come le donne in gravidanza, il personale

sanitario, le persone che svolgono funzioni essenziali nella società e i bambini dai sei mesi ai due anni.

In Svizzera, l'influenza stagionale comporta circa 200 000 visite mediche, 5000 ricoveri e tra i 400 e i 1000 decessi all'anno in base all’intensità dell’epidemia.

Lealternativeesistono

Rimedi fitoterapici (in particolare quelli a base di echina-cea) e medicinali omeopatici hanno mostrato effetti posi-tivi per la prevenzione dell’influenza. Il vostro farmacista potrà fornirvi ulteriori informazioni in merito. Gli oligoelementi come la miscela Rame-Oro-Argento, alcune piante (cannella, timo, origano) o la pappa reale fanno parte dell’arsenale terapeutico della medicina na-turale.Un’alimentazione adeguata permette inoltre di rinfor- zare l’organismo prima o durante l’influenza. Si consiglia di consumare alimenti ricchi di vitamina C (acerola, kiwi, arancio, limone), di beta-carotene (carote) e di catechine (tè verde e tè nero).

Una misura di prevenzione efficace consiste nell’evitare di propagare il virus quando si è infetti. Si consiglia innan-zitutto di rimanere a casa non appena compaiono i primi sintomi e di rispettare le misure igieniche (lavarsi le mani, lavare le lenzuola, portare un fazzoletto davanti alla boc-ca e al naso quando si starnutisce).

Fonti:www.who.intwww.bag.admin.ch www.creapharma.ch

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Medicinadolce–lafitoterapia

Il termine «fitoterapia» deriva da 2 parole greche che si- gnificano essenzialmente «curare con le piante». Si tratta di una pratica millenaria basata su una conoscenza empi-rica trasmessa e arricchita nel corso di innumerevoli ge-nerazioni.Al giorno d'oggi la fitoterapia si basa su quest'antica sag-gezza tradizionale e sulle scoperte della medicina moder-na. L'incontro relativamente recente di questi 2 mondi e le poche norme che regolano questo settore fanno in modo che la pratica e la formazione siano ancora molto dispa-rate.Nel campo della cura attraverso le piante esistono 2 ten-denze principali. Alcuni mettono soprattutto l'accento sulle conoscenze empiriche delle piante e sui loro effetti riconosciuti dalla notte dei tempi. Si interessano agli ef-fetti della pianta nella sua globalità, su tutto l'individuo. Altri invece si basano principalmente sulle conoscenze biochimiche e si preoccupano dei sintomi delle malattie e dell'azione dei principi attivi delle piante.

L'impiego di piante medicinali è ancor oggi la forma di medicina più diffusa nel mondo. Tuttavia, verso la fine del XIX secolo conobbe un rapido declino in Occidente con l'avvento della medicina scientifica e la comparsa dei far-maci moderni (aspirina, antibiotici, cortisone ecc.).Ad ogni modo, le persone si sono di nuovo avvicinate alle piante medicinali a partire dagli anni '70. La loro cre-scente fama ha portato gli scienziati a condurre nuove ricerche. Negli ultimi anni sono stati pubblicati alcuni studi clinici aleatori e revisioni sistematiche sulla fitoterapia. I principali problemi di salute analizzati sono l’artrite, il can-cro, la malattia di Alzheimer, i sintomi della menopausa e il dolore. I risultati dimostrano che la fitoterapia, da sola o associata alla medicina classica, sembra promettente nel

trattamento di alcune malattie. Invece, la scarsa qualità di molti di questi studi limita le conclusioni sull'efficacia della fitoterapia.

Generalmente, le piante medicinali d'uso comune provo-cano pochissimi o nessun effetto indesiderato. Ciò rap-presenta uno dei loro vantaggi principali. Inoltre, l'azione sinergica dei vari componenti sta iniziando a essere me-glio compresa e accettata dal punto di vista scientifico. Per concludere, contrariamente ad alcune credenze po-polari, esistono numerose piante dagli effetti praticamen-te immediati sul metabolismo.

Attenzioneallecontroindicazioni

Non tutto ciò che è «naturale» è innocuo. Alcune piante sono semplicemente tossiche e altre possono essere no-cive se presentano interazione con altre piante, farmaci o integratori.

L'assunzione di piante associata ai medicinali e agli inte-gratori può generare l'interazione di due principi attivi e provocare la comparsa di effetti secondari talvolta gravi. Di seguito qualche esempio.

1. Il biancospino può talora provocare palpitazioni, ta-chicardia, mal di testa, vertigini, vampate di calore, disturbi gastrointestinali. Il biancospino è controindi-cato per le donne in gravidanza (primo trimestre) e per i bambini con meno di 12 anni. Le persone che seguono una cura per disturbi cardiaci o delle piastri-ne devono consultare il medico.

2. La camomilla è sconsigliata agli asmatici con al-lergia ai pollini. Per precauzione si sconsiglia l'uso anche alle donne in gravidanza. E lo stesso vale per l'associazione con l'alcol e gli anticoagulanti.

3. La valeriana può causare una leggera nausea o dis-turbi gastrointestinali. Si sconsiglia l'impiego della valeriana alle donne in gravidanza per precauzio-ne. Non assumere la valeriana in associazione con l'alcol (rischio di sonnolenza) o con altri trattamenti ansiolitici o ipnotici. Sono presenti interazioni con gli anticoagulanti, gli integratori di ferro e gli analgesici oppioidi.

4. L'iperico, consigliato per gli stati di depressione leg-gera, può diminuire l'efficacia di alcuni medicinali come gli anticoagulanti, i contraccettivi orali, gli an-tidepressivi...

Fonti:www.doctissimo.frwww.passeportsante.net

PIANTEMEDICINALI PRINCIPALIIMPIEGHITERAPEUTICI PROPRIETÀRICONOSCIUTE

AGRIMONIA Malattie della gola, disturbi biliari ed epatici, problemi di peso Astringente, antisettico

AGLIO Ipertensione e disturbi circolatori, reumatismi e parassiti intes-tinali

Stimolante, carminativo, vermifugo, ipotensivo, antisettico

ANGELICA Dolori e spasmi addominali, aerofagia e bronchite Stimolante, stomachico, digestivo, bechico, tonico

ANICE STELLATO (= BADIANA)

Gonfioreeflatulenza.Problemidigestivi Digestivo, stimolante, stomachico

ARTEMISIA Per il trattamento contro la caduta dei capelli e per la sindrome premestruale

Tonico, emmenagogo

ARNICA Per il trattamento di contusioni ed ecchimosi (da avere sempre nella propria farmacia)

Antisettico, stimolante

CARCIOFO Disturbi del sistema epato-biliare e cattiva digestione Digestivo, colagogo, diuretico

BIANCOSPINO Problemi d'ansia e disturbi del sonno, malattie cardiache Ipotensivo, sonnifero

BARDANA Trattamento delle infezioni cutanee, consigliata in caso di acne ed eczema

Depurativo, antisettico

BOLDO Trattamento del sistema digestivo e biliare Colagogo, coleritico

FRANGULA Trattamento della stitichezza temporanea (adulti) Lassativo, purgativo

RIBES NERO Trattamento dei reumatismi e dell'artrite e dei dolori correlati Diuretico, antireumatico

CAMOMILLA Trattamento dell'insonnia, disturbi della digestione, vertigini ed emicrania

Antispasmodico, digestivo, stimolante, stomachico

CAROTA Trattamento dei disturbi biliari e malattie della pelle Colagogo, tonico, diuretico

CRESCIONE Trattamento delle malattie dei bronchi. Utilizzato anche per lo scorbuto.

Stomachico, antiscorbutico, diuretico

CIPRESSO Disturbi della circolazione venosa con varici Vasocostrittore

EUCALIPTO Disturbidell'apparatootorinolaringoiatrico–tosse,influenza,angina

Antisettico, antipiretico, balsamico

FINOCCHIO Disturbi gastrici, aerofagia Emmenagogo, diuretico, aperitivo

FRASSINO Dolori articolari e artrosi Antireumatico, diuretico, depurativo

GENZIANA Disturbi dello stomaco e dell'intestino, febbre Depurativo, stimolante, antireumatico

ALTEA Disturbi dell'apparato otorinolaringoiatrico, specialmente angina, bronchite e tosse refrattaria

Bechico, emolliente

LAVANDA Infezioni delle vie respiratorie e disturbi nervosi (ansia) Antisettico, antispasmodico, calmante

EDERA Disturbi delle vie respiratorie (specialmente bronchite) Bechico

MALVA Disturbi dei bronchi e dell'apparato otorinolaringoiatrico Sedativo della tosse, calmante, bechico

MELISSA Disturbi digestivi e intestinali, vertigini e mal di testa Stimolante, digestivo, antispasmodico

MENTA PIPERITA Disturbi epatici e digestivi Digestivo, antispasmodico, carminativo, stomachico

ORTICA BIANCA Caduta dei capelli, unghie fragili, fatica Astringente, vasocostrittore

VIOLA DEL PENSIERO Problemi cutanei come acne, eczema, psoriasi Depurativo

PINO Disturbi della gola e del naso Balsamico, bechico

EQUISETO Disturbi del tessuto osseo Rimineralizzante, diuretico

LIQUIRIZIA Bronchite, tosse Bechico, emolliente

ROSMARINO Disturbi del fegato, bronchite, dolori e spasmi addominali Stomachico, stimolante, emmenagogo

SALSAPARIGLIA Disturbi del sistema immunitario e problemi dermatologici (ecze-ma, psoriasi)

Depurativo, diuretico, sudorifero

SALVIA Disturbi digestivi e disturbi della menopausa e mestruali. Sudo-razione eccessiva

Stomachico, stimolante, tonico, antisudorifero

SALICE BIANCO Raffreddamento e disturbi articolari Astringente, antispasmodico

TIMO Infezioni polmonari e disturbi intestinali Antisettico, stimolante, stomachico

TIGLIO Disturbi del sonno e disturbi nervosi Calmante, sedativo

VALERIANA Disturbi del sonno (insonnia) e ansia Antispasmodico, calmante, tonico

VERBENA Disturbi digestivi e dolori al ventre Stomachico, digestivo, antispasmodico

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reportage pubblicitari

Stress?Disturbidelsonno?

Oggigiorno l’impegno richiesto sul posto di lavoro è in costante aumento. Maggiore è la sensazione di stress provata dai lavoratori, più si sentono emotivamente logorati. Una delle conseguenze più conosciute e gravi dello stress cronico è il burnout. Il corpo è soggetto a pressione continua, non è più possibile elaborare lo stress perché il corpo ha perso la sua capacità di ripresa. Spesso, i soggetti affetti da stress non riescono a dormire bene durante la notte anche a causa delle preoccupazioni e delle paure.

Risulta quindi ancora più importante trovare un modo per uscire dalla spirale dello stress e stabilire un sano equilibrio tra lavoro e tempo libero. Evitate squilibri nel vostro organismo e fate attenzione al vostro corpo, anima e spirito.

L’uomo trascorre quasi un terzo della sua esistenza a dormire che è di importanza vitale in quantoil corpo e la mente hanno bisogno di riposo per restare efficienti. Dormire bene è la condizionefondamentale per il benessere fisico generale. Le difficoltà ad addormentarsi e a dormire ininterrottamente non solo compromettono il rendimento e la qualità della vita, ma aumentano il rischio di sviluppare malattie psichiche e fisiche. Pertanto, è di grande importanza sottoporsi a una terapia tempestiva e adeguata.

Ladepressione–ancorauntabù!

In un recente sondaggio condotto su 700 persone, la grande maggioranza delle persone affette da depressione ha preferito tacere. Se il 90 % degli intervistati ne parlano con i membri della loro famiglia, solo il 10 % si confida con un collega di lavoro. Apparentemente, gli Svizzeri di lingua francese sono meno aperti di quelli di lingua tedes-ca: il 52 % degli intervistati ritengono che le persone che soffrono di una malattia psichica siano un peso per la so- cietà, contro il 32 % della Svizzera tedesca. E solo la metà degli intervistati si dichiara pronta a consultare specialisti.

Questo dato è ancora più allarmante se si considera che circa il 20 % della popolazione svizzera soffre di depres-sione, ovvero oltre un milione di persone. Il Canton Zugo ha preso il toro per le corna lanciando una campagna di comunicazione con lo slogan «malattia psichica: nessun tabù! ».

Gliuominiegliimpiegatiparticolarmentevulnerabili

Gli uomini sono afflitti dalla depressione due volte in meno rispetto alle donne, nonostante questa differenza vari in funzione dell'età. La differenza è anche qualitativa: gene-ralmente gli uomini fanno molta più fatica ad accettare la loro situazione. Piuttosto che interrogarsi su loro stessi, hanno la tendenza a cercare le ragioni del loro malessere negli altri, sviluppano una forte irritabilità e si rifugiano nell'iperattività piuttosto che nell'apatia. Di conseguenza, gli uomini sono più reticenti sul consultare specialisti per-ché non confessano facilmente la loro debolezza.Da un punto di vista professionale, gli impiegati danno prova della stessa reticenza in un ambiente in cui non si accetta il fallimento.

Parlatenesubito!

Quando sfortunatamente si deve affrontare la depres- sione, è essenziale parlarne. D'altronde questa patologia modifica poco a poco il modo di comunicare della persona che ne soffre, provocando l'allontanamento progressivo degli altri e la solitudine. È importante considerare i se- guenti elementi:

1. scegliete con cura il vostro interlocutore. Se possibile, rivolgetevi a persone con una qualità di ascolto tale che permetteranno loro di ascoltarvi senza giudicare né mostrare compassione. Riservate le confidenze intime ai vostri cari. Accettate il fatto che gli altri non possono sempre essere disponibili per voi;

2. evitate di parlarne sul posto di lavoro, dove un proba-bile calo di rendimento potrebbe essere disapprovato. Cercate preferibilmente di confidarvi con persone di fiducia esterne al vostro ambiente di lavoro;

3. evitate di lamentarvi eccessivamente; sforzatevi a parlare di ciò che state facendo per uscirne e meno delle vostre difficoltà. Non parlate male di voi stessi, meglio parlare dei propri sentimenti e delle proprie impressioni piuttosto che ripetervi «non valgo nien-te»;

4. consultate un professionista!

Fonti:24 heuresLe Tempswww.passeportsante.netwww.blogpsychologie.com

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Benessere–leescursionilungole«bisse»delVallese

L'autunno è senza dubbio la stagione più bella per fare le escursioni. Che si tratti di montagna, di vigneti o di fore- ste, la Svizzera ci offre infinite e meravigliose possibilità.Accompagnateci nel Vallese per scoprire a piedi e a filo d'acqua una tradizione ancestrale, le «bisse».

Veri e propri monumenti storici che fanno parte del pae-saggio vallese dal XIV secolo, le bisse sono testimoni di una vera epopea della vita economica e sociale del canto-ne. Furono costruite per garantire l'irrigazione delle prate-rie per ottenere il foraggio necessario all'allevamento dei bovini. Alcune di esse sono davvero spettacolari e attra-versano pareti vertiginose. La maggior parte è scompar-sa, vittima della modernizzazione e della trasformazione economica. Agli inizi del secolo si contavano ancora oltre 200 bisse dalla cima della Valle di Goms al Basso Vallese, per un totale di circa 2000 km di canali, costruiti per mano dell'uomo e, talvolta, mettendo a rischio la sua vita.

Attualmente questo patrimonio è ardentemente curato dai comuni, restaurato in caso di necessità e alimentato nuo-vamente con l'acqua. La maggior parte delle bisse non

presenta ripidi pendii e quindi non è particolarmente dif-ficile. Ciò grazie ai costruttori che, all'epoca, hanno fatto in modo che avessero la pendenza minima possibile tra il punto di captazione e il luogo di instradamento dell'acqua. Alcune richiedono tuttavia degli ingenti sforzi fisici e rive-lano tutta la loro bellezza a chi decide di percorrerle con sudore. Ma il gioco vale la candela perché vi condurranno nel cuore della natura più bella.Attualmente per le escursioni esistono una quarantina di bisse, di cui alcune ristrutturate.

Da qualche anno, le bisse godono di un ritorno di popo-larità. All'incrocio tra patrimonio e natura, costituiscono itinerari turistici interessanti per la diversità di paesaggi che attraversano e sono particolarmente adatte a passeg-giate in famiglia. Fanno eccezione ovviamente le bisse di montagna, poco consigliate ai bambini e agli acrofobici.

Fonti: www.les-bisses-du-valais.chwww.valrando.chwww.loisir.ch

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