Influenza 16 01 2009

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U.O. Medicina Protetta-Malattie Infettive Ospedale Belcolle Viterbo Giulio Starnini

Transcript of Influenza 16 01 2009

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U.O. Medicina Protetta-Malattie Infettive Ospedale Belcolle Viterbo

Giulio Starnini

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Dr. Fabrizio Pregliasco

Dipartimento di Sanità Pubblica – Microbiologia – VirologiaFacoltà di Medicina e ChirurgiaUniversità degli Studi di Milano

Prof Giovanni RezzaDipartimento Malattie Infettive ISS Roma

Dott. Orlando Armignacco U.O.C. Malattie InfettiveOspedale BelcolleViterbo

Dott.ssa Serena Dell’IsolaU.O. Medicina Protetta- Malattie InfettiveOspedale BelcolleViterbo

si ringraziano gli altri autori per le slides fornite

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La grande paura per La grande paura per l’influenza A/h1n1 l’influenza A/h1n1 sembra essere passata, sembra essere passata, gli gli esperti USAesperti USA dell’università di dell’università di Harvard parlano della Harvard parlano della ««più leggera più leggera pandemia della storia pandemia della storia finora registratafinora registrata» e » e anche l’ex vice-ministro anche l’ex vice-ministro FazioFazio ha ha dichiaratodichiarato che che allo stato attuale delle allo stato attuale delle cose si è «in una fase cose si è «in una fase di quasi completa di quasi completa recessione di questo recessione di questo picco» ma continuando picco» ma continuando a ribadire «l’importanza a ribadire «l’importanza di andare avanti con i di andare avanti con i vaccini». vaccini».

i dati finora raccolti  al  6 dicembre mostrano che delle 7.423.851 dosi  distribuite solo 694.902 persone ne ha fatto uso

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Conclusioni

• Il virus influenzale A(H1N1) di origine suina si è diffuso efficientemente in quasi tutte le aree geografiche

• La virulenza non è elevata, ma si registrano casi di polmonite virale primaria in giovani, che talvolta scatenano una ARDS

• In Italia si è probabilmente verificato un primo picco pandemico, ma non si possono escludere successive ondate

• Vaccinazione e farmaci antivirali possono mitigare l’impatto clinico dell’epidemia e ridurre il rischio di successive ondate epidemiche

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…………riavvolgiamo il nastroriavvolgiamo il nastro

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MARZO 2009MARZO 2009

Emergerà un virus pandemico?Emergerà un virus pandemico?Quando?Quando?Dove?Dove?Quale sarà il sottotipo coinvolto?Quale sarà il sottotipo coinvolto?Riusciremo a contenere i focolai Riusciremo a contenere i focolai iniziali?iniziali?Quanto sarà aggressiva clinicamente?Quanto sarà aggressiva clinicamente?Quale sarà il suo impatto globaleQuale sarà il suo impatto globale

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Definizione di alcuni parametri epidemiologici

ENDEMIA = i casi di una determinata malattia infettiva sono costantemente presenti nell’area in esame

EPIDEMIA = elevata incidenza di nuovi casi di una malattia infettiva in una determinata area in un periodo di tempo limitato. I casi sono tra loro collegati

PANDEMIA: epidemia con diffusione mondiale

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Perché possa verificarsi una pandemia sono necessarie tre condizioni:

3. La comparsa di un virus nei confronti del quale gran parte della popolazione mondiale sia suscettibile

5. Il nuovo virus deve essere in grado di moltiplicarsi nell’uomo e dare malattia

3. Il nuovo virus deve essere in grado di trasmettersi efficacemente da uomo a uomo

Pandemie influenzali

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Current situation level, according to Current situation level, according to WHOWHO

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Beveridge WI, WHO, 1977

“Si sente spesso dire che le pandemie si verificano all’incirca ogni 10 anni, e che perciò presto ne avremo una. La storia, però, non supporta questa asserzione”

QUANDO?Esiste un orologio biologico delle pandemie influenzali?

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0

1

2

3

1883 1893 1903 1913 1923 1933 1943 1953 1963 1973 1983 1993 2003

Epidemicità*

*1: epidemia, 2: probabile pandemia, 3: pandemia*1: epidemia, 2: probabile pandemia, 3: pandemiaPotter, C.W: Textbook of Influenza by Nichols, Webster, Hay, Blackwell, Science 1998Potter, C.W: Textbook of Influenza by Nichols, Webster, Hay, Blackwell, Science 1998

30 Anni30 Anni 1010 1010

37 Anni?37 Anni?

Le pandemie influenzali dell’era modernaLe pandemie influenzali dell’era moderna

1010 2020

20052005

H1H1 H2H2 H3 (dalle anatre)H3 (dalle anatre)

H1H1

K. StöhrK. Stöhr

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1918 A/H1N1 Spagnola

1957 A/H2N2 Asiatica

1968 A/H3N2 Honk Kong

1977* A/H1N1 Russa*ha colpito sopratutto soggetti nati dopo 1957.

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A(H1N1) A(H2N2) A(H3N2)

“Influenza spagnola” “Influenza asiatica” “Influenza Hong Kong”

20-40 milioni di decessi

1-4 milioni di decessi

1-4 milioni di decessi

Credit: US National Museum of Health and Medicine

Le pandemie del 20° secolo hanno causato Le pandemie del 20° secolo hanno causato una morbilità e una mortalità sostanzialiuna morbilità e una mortalità sostanziali

1918: 1957: 1968:

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INVERNO:INVERNO:

PRIMAVERA:PRIMAVERA:

ESTATE:ESTATE:

AUTUNNO:AUTUNNO:

Gen 1830, Feb 1957Gen 1830, Feb 1957

Mar 1847, Mag 1889, Mar 1918 Mar 1847, Mag 1889, Mar 1918 , , Mar 2009Mar 2009

Ago 1857, Aug. 1918 , Lug 1968Ago 1857, Aug. 1918 , Lug 1968

Ott/Nov 1732, ‘Aut’ 1781, Set/Ott 1800Ott/Nov 1732, ‘Aut’ 1781, Set/Ott 1800

In quale stagione?In quale stagione?

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CinaCina

RussiaRussia

Messico Messico

USAUSA

PanamaPanama

AfricaAfrica

1781, 1830, 1957, 1968, 1781, 1830, 1957, 1968,

1800, 1847, 1889, 1800, 1847, 1889,

20092009

1732 1732

18571857

19181918

PaesePaese Data di inizio della pandemiaData di inizio della pandemia

DOVE?DOVE?

Dove iniziano le pandemie influenzali?Dove iniziano le pandemie influenzali?

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Incidenza di casi probabili e confermati di influenza A (H1N1)v, Incidenza di casi probabili e confermati di influenza A (H1N1)v, per data di inizio sintomi - Messico, 15 Marzo – 26 Aprile, 2009per data di inizio sintomi - Messico, 15 Marzo – 26 Aprile, 2009

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Virus dell’influenza

A B C uccelli foche maiali mammiferiH1,H2, H3, N1, N2 (uomo)

7-8 filamenti

Legame con acido sialico

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Il virus A è in grado di ricombinarsi con virus animali, generando ceppi dalle caratteristiche imprevedibili, con modifiche antigeniche radicali rispetto ai ceppi ai quali la popolazione esposta si è immunizzata.

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Le variazioni antigeniche minori di H e N del virus A – DRIFT - sono causa delle epidemie annuali Il virus A è in grado di combinarsi con virus animali con modifiche antigeniche radicali - SHIFT - causa delle pandemie, eventi rari ma caratterizzati da elevata letalità

Il virus B muta più lentamente e non causa pandemie

Il virus C determina infezioni lievi delle prime vie aeree nei bambini

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Il virus dell’influenza aviaria infetta gli uccelli perché la sua emoagglutinina si lega a recettori specifici, NeuAcα2,3Gal,presenti sulle cellule delle vie aeree e dell’apparato intestinale.

Nell’uomo i recettori specifici per i virus dell’influenza umana sono diversi,NeuAcα2,6Gal.

Il virus aviario può infettare l’uomo. L’uomo, infatti, possiede anche il recettore 2,3 Gal ma questo recettore si trova solo su pochissime cellule dell’epitelio tracheo-bronchiale umano(Nature Review, 2005 3:591).

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comparto extracellularecomparto extracellulare

citoplasmacitoplasma nucleonucleo

gemmazionegemmazione

formazione di RNPformazione di RNP

sintesi sintesi proteicaproteica

assemblaggioassemblaggio

rilasciorilascio(neuraminidasi)(neuraminidasi)

sintesi di mRNA sintesi di mRNA

sintesi di cRNAsintesi di cRNAreplicazionereplicazione

zanamivirzanamivir

(NS1, NS2, NP, M1)(NS1, NS2, NP, M1)

Ciclo replicativo del virus influenzale Ciclo replicativo del virus influenzale

nelle cellule epiteliali delle alte vie aereenelle cellule epiteliali delle alte vie aeree

La polimerasi virale produce 1 errore ogni 10 Kb, ed essendo 10Kb anche la lunghezza dell’intero genoma viralesi può concludere che ogni virione maturo prodotto è di per se un mutante !

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Origine del virus

dell’influenza A (H1N1)Cal. /

04/2009 v

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AGGRESSIVITA’ CLINICACosa sappiamo su virulenza

e tasso di letalità?

Sui casi confermati0,2% (NYC) - 0.26% (UK) a 2% (Messico)Sui casi stimati0.0008% (NYC) – 0.04% (UK)Sui casi stimati0.001% (Napoli) – 0.0005% (Italia)

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Impatto (decessi) di A(H1N1)v nel mondo

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18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37

Casi clinici 5 4 0 14 10 22 21 30 28 49 78 357 620 10271233 938 981 873 1233 610

N. Regioni/PP.AA. 21 21 21 21 21 21 21 21 21 21 21 21 21 16 19 19 19 19 19 13

0

100

200

300

400

500

600

700

800

900

1000

1100

1200

1300

Numero casi

Casi di sindrome influenzale in Italia

Revisione sistema di sorveglianza: definizione clinica di caso

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Perché sono Perché sono maggiomente colpiti i maggiomente colpiti i

giovani?giovani?Dinamiche epidemiche nella prima Dinamiche epidemiche nella prima

fase dell’epidemia (probabilità di fase dell’epidemia (probabilità di

esposizione)esposizione)Presenza di anticorpi neutralizzanti Presenza di anticorpi neutralizzanti

in persone anzianein persone anziane

Page 31: Influenza  16 01 2009

Cosa ci ha insegnato Cosa ci ha insegnato l’inverno l’inverno

dell’emisfero australe?dell’emisfero australe?

Virus pandemico identificato nel 91% dei ceppi Virus pandemico identificato nel 91% dei ceppi

isolatiisolatiEpidemia di dimensioni relativamente contenute Epidemia di dimensioni relativamente contenute

(paragonabile a una stagionale di elevata intensità(paragonabile a una stagionale di elevata intensitàAumentato carico assistenziale, a causa di Aumentato carico assistenziale, a causa di

polmoniti virali primarie e ARDS, soprattutto polmoniti virali primarie e ARDS, soprattutto

sulle terapie intensivesulle terapie intensive

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Images from the 1918 Influenza Epidemic National Museum of Heath and Medicine

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E’ possibile mitigare il decorso e gli effetti della epidemia?

• Trattamento dei casi gravi o a rischio di complicanze

• Vaccinazione (servizi essenziali e malati cronici, donne gravide, bambini e adolescenti?)

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Influenza da virus A (H1N1) v• Incubazione breve (1-3 giorni)

• Modalità di trasmissione

- diretta: attraverso “droplets”

- indiretta: contatto delle mani contaminate da secrezioni infette

• Contagiosità: nel periodo di incubazione, immediatamente prima della comparsa dei sintomi, e fino a 7 giorni dall’inizio di questi. I bambini, soprattutto quelli più piccoli,

possono rimanere contagiosi più a lungo.

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Influenza A: patogenesi

Sindrome influenzale

Distruzione delle cellule mucipare e ciliate

Protezione**

ReplicazioneReplicazionenelle vie nelle vie

respiratorierespiratorie

Batterica secondaria

Virale primariaMiocardite

SNCAltre

Polmonite

* Di regola a bassa incidenza ** La protezione nei confronti di attacchi successivi

dipende dalla affinità del ceppo virale implicato con quelli venuti in contatto precedentemente con l’ospite

Anticorpi

Cellule T

Interferon

Fattori patogeneticiprincipali

Risposta immunitaria

Complicanze *

Inoculazione Inoculazione del virus perdel virus per

aerosolaerosol

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Influenza da virus A (H1N1) vSintomatologia nell’adulto

Affezione respiratoria acuta ad esordio brusco ed improvviso con

• Febbre ≥ 38°C

• Sintomi generali: cefalea, brividi, astenia, stato di malessere, talora vomito e diarrea

• Sintomi respiratori: tosse, faringodinia, congestione nasale

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RhinovirusRhinovirus

AdenovirusAdenovirusRVSRVS

Coronavirus Coronavirus Orthomixovirus Orthomixovirus

Raffreddore Raffreddore Influenza Influenza

Paramixovirus Paramixovirus

Agenti eziologici coinvolti nelle Agenti eziologici coinvolti nelle ILI e nelle IRA non ILIILI e nelle IRA non ILI

MetapneumovirusMetapneumovirus

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SINTOMO RAFFREDDORE INFLUENZA

Febbre Rara > 38°C - esordio brusco

Mal di testa Raro Forte

Stanchezza Leggera Forte e precoce

Tosse Rara Persistente

Rinite Caratteristica Non frequente

Starnuti Frequenti Non frequenti

Gola Arrossata Caratteristica Non frequente

Dolori Muscolari Rari Frequenti

Diagnosi differenziale: Diagnosi differenziale: influenza o raffreddore?influenza o raffreddore?

Page 40: Influenza  16 01 2009

Influenza da virus A (H1N1) v

• Molte forme lievi e paucisintomatiche

• Alcune forme gravi o complicate, specie in soggetti con malattie croniche o debilitanti

• Complicazioni anche in soggetti senza fattori di rischio

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Page 42: Influenza  16 01 2009

Bambini di età inferiore ai 2 anniBambini di età inferiore ai 2 anni Donne gravideDonne gravide Adulti e bambini con malattie croniche polmonari e Adulti e bambini con malattie croniche polmonari e

cardiovascolari, diabete ed altre malattie metaboliche, cardiovascolari, diabete ed altre malattie metaboliche, obesità, malattie epatiche, ematologiche, neurologiche, obesità, malattie epatiche, ematologiche, neurologiche, neuromuscolarineuromuscolari

Adulti e bambini immunodepressi, inclusi i soggetti con Adulti e bambini immunodepressi, inclusi i soggetti con infezione da HIVinfezione da HIV

Soggetti residenti in lungodegenze o in RSASoggetti residenti in lungodegenze o in RSA Bambini e adolescenti in trattamento cronico con aspirina Bambini e adolescenti in trattamento cronico con aspirina

(rischio di sindrome di Reye)(rischio di sindrome di Reye)

ComplicazioniGruppi a rischio elevato

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segni di allarme che i genitori dovrebbero segni di allarme che i genitori dovrebbero riconoscere e indurli a portare il bambino riconoscere e indurli a portare il bambino

presso un centro di emergenza presso un centro di emergenza

respiro affaticato o acceleratorespiro affaticato o accelerato colorito bluastro della pellecolorito bluastro della pelle irritabilita' tale che il bambino non si fa irritabilita' tale che il bambino non si fa

neppure prendere in braccioneppure prendere in braccio incapacita' di svegliarsi o di interagireincapacita' di svegliarsi o di interagire scarsa assunzione di liquidiscarsa assunzione di liquidi febbre o tosse forte che riprende dopo febbre o tosse forte che riprende dopo

intervallo liberointervallo libero

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ETÀ GERIATRICA

• ridotta risposta febbrile• soggetti a rischio di complicanze• rischio di ospedalizzazione• febbre non altissima• incoordinamento motorio• incontinenza sfinteriale• scompenso di altre malattie

Diagnosi di influenzaDiagnosi di influenza

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Obiettivo dell’intervento è l’attenuazione,l’attenuazione, non l’abolizione del sintomodel sintomo

la febbre e gli eventi biologici che la provocano sono parte integrante della reazione dell’organismo ospite

e del processo di guarigione

l’obiettivo è, quindi, fare trascorrere nel modo menosgradevole i giorni di malattia

nell’attesa della spontanea guarigione

Terapia sintomaticaTerapia sintomatica

Infezioni respiratorie acute: impatto sociale e principi di automedicazioneInfezioni respiratorie acute: impatto sociale e principi di automedicazione

Page 46: Influenza  16 01 2009

La gravità dei sintomiLa gravità dei sintomi

39°C di temperatura corporea 39°C di temperatura corporea oltre il 3-5°giornooltre il 3-5°giorno

aumentata espettorazione aumentata espettorazione mucopurolentamucopurolenta

tosse e dispnea ingravescentitosse e dispnea ingravescenti

La persistenza dei sintomiLa persistenza dei sintomi

• perdurare senza miglioramenti nei primi giorni di infezione

• perdurare di sintomi oltre il 5°-7° giorno

Parametri clinici Parametri clinici per la valutazione della sovrainfezione battericaper la valutazione della sovrainfezione batterica

Infezioni respiratorie acute: impatto sociale e principi di automedicazioneInfezioni respiratorie acute: impatto sociale e principi di automedicazione

Page 47: Influenza  16 01 2009
Page 48: Influenza  16 01 2009

Rx toraceRx torace““impegno interstiziale medio-basale bilaterale con centimetriche impegno interstiziale medio-basale bilaterale con centimetriche multiple opacità ovalari a sn, dove si osserva anche qualche iniziale multiple opacità ovalari a sn, dove si osserva anche qualche iniziale sfumata area di addensamento parenchimale..”sfumata area di addensamento parenchimale..”

Page 49: Influenza  16 01 2009

Evoluzione radiologicaEvoluzione radiologicaTendenza al miglioramentoTendenza al miglioramento

Page 50: Influenza  16 01 2009

Opacità alveolari bilaterali. Exitus

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Page 52: Influenza  16 01 2009

Metodi diagnostici per la Metodi diagnostici per la sorveglianza, controllo e sorveglianza, controllo e

monitoraggiomonitoraggio L’uso delle diverse tecniche è modulato a L’uso delle diverse tecniche è modulato a seconda della tipologia e origine del seconda della tipologia e origine del campione: campione:

Kit immunoenzimatici = prove rapidi eseguibili in caso di Kit immunoenzimatici = prove rapidi eseguibili in caso di sospetto focolaio in aziende commerciali o al letto del sospetto focolaio in aziende commerciali o al letto del malatomalato

ELISA virologico = test di screening per elevato numero di ELISA virologico = test di screening per elevato numero di campioni in tempi brevi campioni in tempi brevi

PCR = ampiamente utilizzata per la diagnosiPCR = ampiamente utilizzata per la diagnosi Uova embrionate e Colture cellulari = metodi di isolamento Uova embrionate e Colture cellulari = metodi di isolamento

e amplificazione per eseguire ulteriori indagini e amplificazione per eseguire ulteriori indagini Test sierologici = più utilizzati per monitoraggio Test sierologici = più utilizzati per monitoraggio

• per garantire la negatività lungo l’intera filiera produttiva per garantire la negatività lungo l’intera filiera produttiva • in caso di vaccinazione d’emergenza (test discriminatoriin caso di vaccinazione d’emergenza (test discriminatori))

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Test diagnostici per l’influenza

• Test rapido: saggio immunoenzimatico o di immunoblotting. Rileva l’antigene NP virale

• rRT - PCR: real-time reverse transcriptase-polymerase chain reaction. Rileva l’RNA specifico

• Coltura virale

I test differiscono per sensibilità, specificità, disponibilità commerciale, tempi richiesti per la risposta

Page 54: Influenza  16 01 2009

Test diagnostici per l’influenza

• Test rapidi: Risultati in 10-30’. Alcuni rilevano e distinguono tra influenza A e B; altri rilevano sia l’influenza A che B ma non distinguono tra le due; altri evidenziano solo l’influenza A. Tutti non distinguono tra i vari sottotipi di influenza A.

Sensibilità molto bassa: più del 50% dei soggetti infetti con A H1N1 v risultano negativi al test

• Conferma diagnostica: rRT – PCR, coltura virale

Page 55: Influenza  16 01 2009

I pilastri del controllo dell’InfluenzaI pilastri del controllo dell’Influenza

Page 56: Influenza  16 01 2009

1 lab/Paese Rete Nazionale 4 Centri Internazionali di Referenza

London

Melbourne

AtlantaGE

MI

BZ

TS

PR

FI

PG

RM

SI

SS

NANIC-ISS1965

TO

LE

PD

PA

Obiettivi in periodo interpandemico

Caratterizzazione del ceppo stagionale

Aggiornamento della

composizione del vaccino annuale antinfluenzale

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Page 58: Influenza  16 01 2009

CONTENIMENTO DEI FOCOLAI PRIMARICONTENIMENTO DEI FOCOLAI PRIMARI

In base ai risultati dei modelli disegnati su H5N1 In base ai risultati dei modelli disegnati su H5N1

(e a seguito dell’esperienza della SARS),(e a seguito dell’esperienza della SARS),

È possibile contenere un focolaio inizialeÈ possibile contenere un focolaio iniziale

• Con antivirali + misure quarantenarie: se RCon antivirali + misure quarantenarie: se R0*0* <1.8 <1.8

• Con antivirali + misure quarantenarie + pre-Con antivirali + misure quarantenarie + pre-

vaccinazione: se Rvaccinazione: se R00 <2.4 <2.4

* : casi secondari* : casi secondari

Page 59: Influenza  16 01 2009

Le epidemie rispondono idealmente ad un’equazione del tipo:

Ro = C x β x D

Ro = Coefficiente di riproduzione di base: numero di infezioni secondarie prodotte da ciascun individuo infetto

β = Probabilità di trasmissione durante un contatto

C = Tasso di acquisizione di nuovi contatti

D = Durata della contagiosità

Dinamiche epidemiche

Page 60: Influenza  16 01 2009

Perché il contenimento è Perché il contenimento è fallito?fallito?

RR00 per influenza: 1.4-2.6 per influenza: 1.4-2.6

Il ruolo dei casi lieviIl ruolo dei casi lieviIl Il timingtiming del picco di escrezione del picco di escrezione

virale (es., Influenza vs. SARS)virale (es., Influenza vs. SARS)

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Il 29 settembre la Commissione Europea per i

farmaci ad uso umano ha dato l'autorizzazione

all'immissione in commercio di due vaccini

pandemici contro il virus A(H1N1).

I vaccini in questione sono: Focetria (Novartis) e

Pandermix (GlaxoSmithKline).

Vaccino Pandemico

Page 62: Influenza  16 01 2009

1) Personale sanitario e socio-sanitario; personale delle forze di pubblica sicurezza e della protezione civile e delle Forze Armate; donatori di sangue periodici.

2) Donne al secondo o al terzo trimestre di gravidanza; donne che hanno partorito da meno di 6 mesi o, in loro assenza, la persona che assiste il bambino in maniera continuativa.

3) Portatori di almeno una condizione di rischio, nonché i soggetti con meno di 24 mesi nati gravemente pretermine.

4) Bambini di età superiore a 6 mesi che frequentano l’asilo nido; minori che vivono in comunità o istituzionalizzati.

5) Persone di età compresa tra più di 6 mesi e 17 anni.

6) Persone tra i 18 e 27 anni.

Vaccino Pandemico

Page 63: Influenza  16 01 2009

La co-somministrazione del vaccino contro

l’influenza da virus A(H1N1) con il vaccino

dell’influenza stagionale può essere praticata ma

deve essere eseguita inoculando i rispettivi

vaccini in arti differenti, ricorrendo alla

somministrazione di vaccino contro l’influenza

stagionale non adiuvato.

Vaccino Pandemico

Page 64: Influenza  16 01 2009
Page 65: Influenza  16 01 2009

La paura degli effetti collaterali

Page 66: Influenza  16 01 2009

EMEA

Page 67: Influenza  16 01 2009

EMEA

Page 68: Influenza  16 01 2009

EMEA

Page 69: Influenza  16 01 2009
Page 70: Influenza  16 01 2009

CDC

Page 71: Influenza  16 01 2009

CDC

Page 72: Influenza  16 01 2009

EMEA

Page 73: Influenza  16 01 2009

Le reazioni comuni scompaiono generalmente entro 1-2 giorni senza trattamento

EMEA

Page 74: Influenza  16 01 2009

EVENTI AVVERSI NEI BAMBINIEMEA

Page 75: Influenza  16 01 2009

EVENTI AVVERSI NEI BAMBINI

EMEA

Page 77: Influenza  16 01 2009

In assenza di complicanze la terapia è sintomatica e si basa su In assenza di complicanze la terapia è sintomatica e si basa su

riposo a letto riposo a letto

adeguato apporto di liquidi adeguato apporto di liquidi

e, sull’assunzione, al bisogno, di:e, sull’assunzione, al bisogno, di:

DECONGESTIONANTI NASALI

SEDATIVI DELLA TOSSE

ANTISTAMINICI

ANTIVIRALI

ANTIBIOTICI

Infezioni respiratorie acute: impatto sociale e principi di automedicazioneInfezioni respiratorie acute: impatto sociale e principi di automedicazione

ANTINFIAMMATORIANTIPIRETICI ANALGESICI

Terapia sintomaticaTerapia sintomatica

Page 78: Influenza  16 01 2009

Indicazione per la profilassi dei Indicazione per la profilassi dei contatticontatti

Profilassi Profilassi raccomandataraccomandata Contatti stretti di casi probabili o Contatti stretti di casi probabili o

confermati che rientrino nelle categorie a confermati che rientrino nelle categorie a rischiorischio

Profilassi Profilassi considerataconsiderata Bambini ad alto rischio di complicanze a Bambini ad alto rischio di complicanze a

contatto stretto con con caso sospettocontatto stretto con con caso sospetto Operatori sanitari a contatto con materiale Operatori sanitari a contatto con materiale

contenente viruscontenente virus

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FarmaciFarmaci

Inibitori M2

Inibitori NA

AmantadinaRimantadina

Oseltamivir(TAMIFLU)

Zanamivir(RELENZA)

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Sensibilità agli antivirali dei ceppi influenzali 2009 Sensibilità agli antivirali dei ceppi influenzali 2009

Ceppo influenzale Amantadine/Rimantadine

Oseltamivir

(Tamiflu) Zanamivir(Relenza)

Virus stagionale influenza A H1N1 (A/Brisbane/59/2007) Sensibile Resistente Sensibile

Virus influenzale pandemico A H1N1 v (A/California/07/2009) Resistente Sensibile

Segnalazioni di ceppi resistenti

Sensibile

Virus stagionale influenza A H3N2 (A/Brisbane/10/2007) Resistente Sensibile Sensibile

Virus stagionale influenza B (B/Brisbane/60/2008/ Victoria) Resistente Sensibile Sensibile

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Terapia con antivirali in casi sospetti, probabili o confermati di influenza da

virus A (H1N1) v

• Fortemente raccomandata pazienti con ipossia, shock ipotensivo, alterazione del sensorio

• Raccomandatadonne gravide o in allattamento, asmatici, soggetti con BMI > 30

• Presa in considerazionein soggetti a rischio di complicazioni

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Terapia con antivirali

• Va iniziata il prima possibile, senza attendere il risultato dei test diagnostici

• La durata è di 5 giorni

• Proposti dosaggi più elevati e maggiore durata nei casi gravi

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Profilassi con antivirali• Va riservata ai contatti stretti che rientrano nelle categorie a rischio per lo sviluppo di complicanze in corso di influenza

• La durata è di 10 giorni

• Va presa in considerazione negli operatori sanitari che abbiano avuto una esposizione a rischio nel corso dell’assistenza a pazienti rispondenti alla definizione di caso e che non abbiano osservato le precauzioni standard e di igiene respiratoria, né utilizzato in modo adeguato i dispositivi di protezione individuale.

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Dosaggio:

Trattamento dell’influenza: x 5 ggAdulti e adolescenti: 75 mg x 2

Prevenzione post-esposizione:Adulti e adolescenti:75 mg al giorno per 10 giorni

Dosaggio:

Trattamento dell’influenza: x 5 ggAdulti e adolescenti:2 inalazioni (10 mg) x 2

Prevenzione post-esposizione:Adulti e adolescenti:1 inalazione (5mg) al giorno per 10 giorni

Page 85: Influenza  16 01 2009

““Non sta al medico insistere perché, se muore un Non sta al medico insistere perché, se muore un ragazzo innestato in seguito al consiglio ragazzo innestato in seguito al consiglio dato,riguarderanno il medico come autore della lor dato,riguarderanno il medico come autore della lor perdita. perdita. Trenta o quaranta per cento, che vadano a morire di Trenta o quaranta per cento, che vadano a morire di vajolo spontaneo non nuocciono alla fama del medico, vajolo spontaneo non nuocciono alla fama del medico, quanto uno solo che muoia di vajolo artificiale fra mille quanto uno solo che muoia di vajolo artificiale fra mille inoculati, se sottoposto all'operazione per consiglio di inoculati, se sottoposto all'operazione per consiglio di esso”esso”

Manetti S. Della inoculazione del vajolo. Manetti S. Della inoculazione del vajolo. Ed. A. Bonducci, Firenze 1761.Ed. A. Bonducci, Firenze 1761.

Grazie!