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L’OIC 19 E IL COSTO AMMORTIZZATO SUI MUTUI Soluzioni alle “trappole” di tasso effettivo, nominale, formula TIR.X e formule di matematica finanziaria. La riforma introdotta dal decreto 139/2015 in materia di bilanci ha anche introdotto la novità della valutazione al costo ammortizzato di crediti e debiti per le imprese che redigono il bilancio in forma ordinaria. Ma cosa si intende per l’esattezza? Il principio contabile OIC 19, che affronta il tema della valutazione dei debiti definisce il costo ammortizzato come segue: Il costo ammortizzato di un’attività o passività finanziaria è il valore a cui l’attività o la passività finanziaria è stata valutata al momento della rilevazione iniziale al netto dei rimborsi di capitale, aumentato o diminuito dall’ammortamento cumulato utilizzando il criterio dell’interesse effettivo su qualsiasi differenza tra il valore iniziale e quello a scadenza e dedotta qualsiasi riduzione (operata direttamente o attraverso l’uso di un accantonamento) a seguito di una riduzione di valore o di irrecuperabilità”. Poi al paragrafo 44 ci viene spiegato quanto segue: “Quando un debito è rilevato per la prima volta, il valore di iscrizione iniziale è rappresentato dal valore nominale del debito, salvo quanto previsto dai paragrafi 48-53, al netto dei costi di transazione e di tutti i premi, gli sconti, gli abbuoni direttamente derivanti dalla transazione che ha generato il debito.” Avete capito qualcosa? Anche impegnandosi molto elaborare definizioni più criptiche non sarebbe stato possibile! Cerchiamo di tradurre in termini comprensibili. In sostanza ciò che il principio contabile detta è che un debito che ha comportato dei costi per la sua emissione od il suo ottenimento deve essere registrato al netto di tali costi detratti dal valore del debito; quindi poi tali costi devono essere ammortizzati lungo la vita del debito stesso. In questo articolo tratteremo, con la guida di un esempio operativo, i problemi che l’operatore si trova ad affrontare quando deve contabilizzare un mutuo (fattispecie più comune) al costo ammortizzato.

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L’OIC 19 E IL COSTO AMMORTIZZATO SUI MUTUI Soluzioni alle “trappole” di tasso effettivo, nominale, formula TIR.X e formule di

matematica finanziaria.

La riforma introdotta dal decreto 139/2015 in materia di bilanci ha anche introdotto la novità della

valutazione al costo ammortizzato di crediti e debiti per le imprese che redigono il bilancio in forma ordinaria.

Ma cosa si intende per l’esattezza?

Il principio contabile OIC 19, che affronta il tema della valutazione dei debiti definisce il costo

ammortizzato come segue:

“Il costo ammortizzato di un’attività o passività finanziaria è il valore a cui l’attività o la passività finanziaria è stata valutata al momento della rilevazione iniziale al netto dei rimborsi di capitale, aumentato o diminuito dall’ammortamento cumulato utilizzando il criterio dell’interesse effettivo su qualsiasi differenza tra il valore iniziale e quello a scadenza e dedotta qualsiasi riduzione (operata direttamente o attraverso

l’uso di un accantonamento) a seguito di una riduzione di valore o di irrecuperabilità”.

Poi al paragrafo 44 ci viene spiegato quanto segue: “Quando un debito è rilevato per la prima volta, il

valore di iscrizione iniziale è rappresentato dal valore nominale del debito, salvo quanto previsto dai paragrafi 48-53, al netto dei costi di transazione e di tutti i premi, gli sconti, gli abbuoni direttamente derivanti dalla transazione che ha generato il debito.”

Avete capito qualcosa?

Anche impegnandosi molto elaborare definizioni più criptiche non sarebbe stato possibile!

Cerchiamo di tradurre in termini comprensibili. In sostanza ciò che il principio contabile detta è che un debito che ha comportato dei costi per la sua emissione od il suo ottenimento deve essere registrato al

netto di tali costi detratti dal valore del debito; quindi poi tali costi devono essere ammortizzati lungo la vita del debito stesso.

In questo articolo tratteremo, con la guida di un esempio operativo, i problemi che l’operatore si trova ad affrontare quando deve contabilizzare un mutuo (fattispecie più comune) al costo ammortizzato.

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Il nostro esempio è il seguente:

- Importo Finanziato: € 400.000

- Tasso nominale: 5% - Durata: 3 anni

- Periodicità rate: semestrali - Tipologia ammortamento: alla francese - Spese di istruttoria: € 15.000

Secondo l’OIC 19 quindi il debito non va contabilizzato al passivo per € 400.000 ma bensì per € 385.000 (400.000 – 15.000 di costi). Ed i 15.000 euro di differenza? Vanno “ammortizzati” in tre anni ma,

attenzione, non in maniera lineare; quindi 5.000 € all’anno (se il debito è nato a gennaio naturalmente), ma secondo il criterio del “tasso di interesse effettivo”.

Date tali complicazioni chiunque si sia trovato ad affrontare il problema di contabilizzare un mutuo col criterio del costo ammortizzato si sarà trovato ad affrontare un coacervo di problemi operativi che sembrano non trovare soluzione.

Cominciamo quindi col costruire il piano di ammortamento del finanziamento. Già affrontiamo il primo problema. Va costruito utilizzando un anno da 365 giorni ed i giorni effettivi fra una rata e la successiva

(28, 29, 30 o 31 giorni o semestri da 182 e 183 giorni) o va costruito utilizzano un anno da 360 giorni con mesi da 30 giorni e quindi nel nostro caso semestri da 180 giorni ciascuno?

Sebbene possa apparire un problema esso è un “non problema”. Il software che tutti utilizziamo, il foglio di calcolo (sia esso Excel® o Google Sheets® od Open Office® ecc.), determina la rata costante (ergo quella del piano alla francese) secondo la seguente formula matematica:

𝑅𝑎𝑡𝑎 = 𝐶𝑎𝑝𝑖𝑡𝑎𝑙𝑒𝑓𝑖𝑛𝑎𝑛𝑧𝑖𝑎𝑡𝑜 ∗𝑖𝑛

1 − 1

21 + 𝑖𝑛4

5∗6

Dove:

o i = tasso di interesse o n = numero di rate annue o a = durata in anni del finanziamento

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Cosa notiamo?

Che la matematica finanziaria calcola le rate costanti secondo la convenzione dell’anno commerciale

con periodi tutti uguali fra loro!

Se ci pensiamo infatti, le banche trasmettono sempre piani determinati con la convenzione dell’anno commerciale per poi adeguare gli interessi del piano alla convenzione dell’anno civile.

Sviluppiamo quindi il nostro esempio nei due casi:

1. Anno Commerciale:

DATI INIZIALIAMMONTARE DEL PRESTITO 400.000,00 € DURATA (IN ANNI) 3 TASSO 5,00%N. RATE ANNUE 2 DATA DI STIPULA 31/12/18DATA PAGAMENTO 1° RATA 30/06/19 BASE TASSO (360 o 365) 360

TIPO FORMULA 2 IMPORTO RATA CALCOLATA 72.619,99 € (1 = anno civile; 2 = anno commerciale)

SVILUPPO PIANO

N. RATA DATA PAGAMENTO SALDO INIZIALE INTERESSI RATA CAPITALE RATA SALDO FINALE Rata totale- 31/12/18 400.000,00 €-

1 30/06/19 400.000,00 € 10.000,00 € 62.619,99 € 337.380,01 € 72.619,99 € 2 31/12/19 337.380,01 € 8.434,50 € 64.185,49 € 273.194,52 € 72.619,99 € 3 30/06/20 273.194,52 € 6.829,86 € 65.790,13 € 207.404,40 € 72.619,99 € 4 31/12/20 207.404,40 € 5.185,11 € 67.434,88 € 139.969,52 € 72.619,99 € 5 30/06/21 139.969,52 € 3.499,24 € 69.120,75 € 70.848,77 € 72.619,99 € 6 31/12/21 70.848,77 € 1.771,22 € 70.848,77 € 0,00 € 72.619,99 €

PIANO DI AMMORTAMENTO MUTUO

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2. Anno Civile:

Noterete che il piano redatto con l’anno civile non chiude a zero. Il motivo è semplice; la rata che il software calcola è unica ma in un mondo con calendario civile non può essere identica in ogni semestre

anche a parità di tasso.

Sbrogliata la prima matassa, ovvero potremo sviluppare solo piani con l’anno commerciale, passiamo ora al tema del costo ammortizzato proseguendo quindi l’esempio con il piano redatto secondo l’anno commerciale e riferendoci alle formule del software MS Excel®.

Il principio contabile OIC 19 ci dice che per prima cosa dobbiamo isolare il tasso effettivo tenuto conto dei costi che interessano il finanziamento e che dovremo ammortizzare nel tempo. Il principio definisce

il tasso effettivo (par. 46) come: “Il tasso di interesse effettivo è il tasso interno di rendimento, costante lungo la durata del debito, che rende uguale il valore attuale dei flussi finanziari futuri derivanti dal debito e il suo valore di rilevazione iniziale. Il tasso di interesse effettivo, secondo il criterio dell’interesse effettivo, è calcolato al momento della rilevazione iniziale del debito ed è poi utilizzato per la sua valutazione

successiva”.

DATI INIZIALIAMMONTARE DEL PRESTITO 400.000,00 € DURATA (IN ANNI) 3 TASSO 5,00%N. RATE ANNUE 2 DATA DI STIPULA 31/12/18DATA PAGAMENTO 1° RATA 30/06/19 BASE TASSO (360 o 365) 365

TIPO FORMULA 1 IMPORTO RATA CALCOLATA 72.619,99 € (1 = anno civile; 2 = anno commerciale)

SVILUPPO PIANO

N. RATA DATA PAGAMENTO SALDO INIZIALE INTERESSI RATA CAPITALE RATA SALDO FINALE Rata totale- 31/12/18 400.000,00 €-

1 30/06/19 400.000,00 € 9.917,81 € 62.702,18 € 337.297,82 € 72.619,99 € 2 31/12/19 337.297,82 € 8.501,75 € 64.118,24 € 273.179,58 € 72.619,99 € 3 30/06/20 273.179,58 € 6.810,78 € 65.809,21 € 207.370,37 € 72.619,99 € 4 31/12/20 207.370,37 € 5.226,87 € 67.393,12 € 139.977,26 € 72.619,99 € 5 30/06/21 139.977,26 € 3.470,67 € 69.149,32 € 70.827,94 € 72.619,99 € 6 31/12/21 70.827,94 € 1.785,25 € 70.834,74 € 6,80 €- 72.619,99 €

PIANO DI AMMORTAMENTO MUTUO

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Leggendo quanto sopra siamo tutti portati a pensare che il processo sia semplicissimo, basta utilizzare le formule del TIR di Excel (TIR.COST, TIR.X o TIR.VAR). TIR infatti sta per tasso interno di rendimento.

D’altra parte, anche il Sole 24 Ore del 03.09.2015 ci diceva di operare in tal senso:

Purtroppo non è così… I problemi cominciano da subito.

Nel nostro esempio abbiamo 15.000 € di spese di istruttoria da ammortizzare ergo possiamo seguire

tre strade per calcolare il TIR ognuna delle quali ci porterà a risultati incredibilmente diversi!! Tuttavia, ci è necessario seguirle tutte e tre per capire quale è il percorso corretto!

Esaminiamole una per una:

Strada 1 – Determinare il TIR.X

Il primo metodo, quello che risulterebbe più ovvio, è quello di determinare il TIR.X del finanziamento con la relativa funzione di Excel. Prima di esaminarlo occorre spiegare perché non si utilizzano le funzioni di Excel TIR.COST o TIR.VAR.

TIR.COST è adatto solo a piani con rate annue. Esso infatti non prevede nei suoi argomenti di funzione le date dei versamenti ergo nasce per progetti di investimento o finanziamento con flussi di cassa annui.

TIR.VAR è il TIR.X ma a capitalizzazione semplice ergo non contempla l’ipotesi di reinvestimento dei flussi al TIR medesimo. Il piano alla francese è implicitamente a capitalizzazione composta ergo TIR.VAR

non fa al caso nostro.

Di seguito il TIR.X del nostro piano su 385.000 ma a parità di rate rispetto al finanziamento da € 400.000:

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Notate che il TIR è pari a 7,444609% (utilizziamo sei decimali perché ci serve la massima precisione).

Tuttavia, se proverete a sviluppare un nuovo piano di ammortamento di 385.000 € utilizzando il tasso

ora isolato avrete la seguente amara sorpresa:

DATI INIZIALIAMMONTARE DEL PRESTITO 385.000,00 € Spese da ammortizzare 15.000,00€ DURATA (IN ANNI) 3 TASSO 7,444609%N. RATE ANNUE 2 DATA DI STIPULA 31/12/18DATA PAGAMENTO 1° RATA 30/06/19 BASE TASSO (360 o 365) 360

TIPO FORMULA 2 IMPORTO RATA CALCOLATA 72.780,73 € (1 = anno civile; 2 = anno commerciale)RATA obiettivo: 72.619,99 € Differenza 160,74 €- TIR.X 7,584710%

TIR.X 7,584710%SVILUPPO PIANON. RATA DATA PAGAMENTO SALDO INIZIALE INTERESSI RATA CAPITALE RATA SALDO FINALE Rata totale

- 31/12/18 385.000,00 €- 1 30/06/19 385.000,00 € 14.330,87 € 58.449,86 € 326.550,14 € 72.780,73 € 2 31/12/19 326.550,14 € 12.155,19 € 60.625,54 € 265.924,60 € 72.780,73 € 3 30/06/20 265.924,60 € 9.898,52 € 62.882,21 € 203.042,38 € 72.780,73 € 4 31/12/20 203.042,38 € 7.557,86 € 65.222,88 € 137.819,51 € 72.780,73 € 5 30/06/21 137.819,51 € 5.130,06 € 67.650,67 € 70.168,84 € 72.780,73 € 6 31/12/21 70.168,84 € 2.611,90 € 70.168,84 € 0,00 € 72.780,73 €

PIANO DI AMMORTAMENTO MUTUO

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La rata non “torna” con la rata iniziale per 160,74 € a rata. Ciò significa che il vostro piano al costo ammortizzato contabilmente non quadrerà mai.

Cosa c’è quindi di sbagliato nel TIR.X? Molto semplice. Se entrate nei meandri della formula (tramite guida alla formula) Excel vi comunicherà che la formula del TIR.X è la seguente:

0 = 8𝑃:

(1 + 𝑇𝐼𝑅. 𝑋)(ABCAD)EFG

H

:IJ

Dove:

o Pi = sono i pagamenti o di = data del pagamento o d1 = data iniziale

Cosa capiamo?

Il TIR.X utilizza date da anno civile ed un anno da 365 giorni! La nostra rata è una rata costante su base commerciale; è quindi impossibile che le due funzioni portino a risultati omogenei!

Strada 2 – Determinare il tasso di attualizzazione con ricerca obiettivo

Essendo costretti giocoforza ad abbandonare il TIR.X potremmo attualizzare le rate con la convenzione dell’anno commerciale ed isolare il tasso che porta il valore attuale delle medesime alla somma di €

385.000. D’altra parte è lo stesso OIC 19 a dirci che così va fatto; infatti esso definisce il tasso effettivo di attualizzazione come segue: “Il tasso di interesse effettivo è il tasso che attualizza esattamente i pagamenti o gli incassi futuri stimati lungo la vita attesa dello strumento finanziario o, ove opportuno, un periodo più breve al valore contabile netto dell’attività o passività finanziaria. Quando si calcola il tasso di interesse effettivo, un’entità deve valutare i flussi finanziari tenendo in considerazione tutti i termini contrattuali dello strumento finanziario (per esempio, il pagamento anticipato, un’opzione call e simili), ma non deve considerare perdite future su crediti. Il calcolo include tutti gli oneri e punti base pagati o ricevuti tra le parti di un contratto che sono parte integrante del tasso di interesse effettivo, i costi di

transazione e tutti gli altri premi o sconti.”

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Si osservi l’elaborazione che segue:

Il tasso interno di attualizzazione che abbiamo trovato imponendo che la somma delle rate attualizzate fosse pari ad € 385.000 cambiando la cella del tasso di attualizzazione (funzione: menu dati, analisi di

simulazione, ricerca obiettivo) ci ha portati al tasso del 7,443101%.

Non ci resta che provare ad utilizzare tale tasso in un piano che ammortizzi 385.000 €, vediamo cosa

succede:

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Ahinoi, non abbiamo risolto nulla!

La rata non è pari a quella precedente per 158,95 € di differenza. Eppure, la strada sembrava promettente! Ma l’OIC 19 allora ci prende in giro? Cosa c’è di sbagliato? Proviamo con la terza strada!

Strada 3 – Funzione ricerca obiettivo sulla rata con capitale ridotto.

Il terzo metodo per riscrivere il piano è quello di sostituire i 400.000 € finanziati con 385.000 € ed imporre

ad Excel di determinare la stessa rata (funzione: menu dati, analisi di simulazione, ricerca obiettivo) ma cambiando il tasso; di seguito ciò che otterrete:

DATI INIZIALIAMMONTARE DEL PRESTITO 385.000,00 € Spese da ammortizzare 15.000,00€ DURATA (IN ANNI) 3 TASSO 7,443101%N. RATE ANNUE 2 DATA DI STIPULA 31/12/18DATA PAGAMENTO 1° RATA 30/06/19 BASE TASSO (360 o 365) 360

TIPO FORMULA 2 IMPORTO RATA CALCOLATA 72.778,94 € (1 = anno civile; 2 = anno commerciale)RATA obiettivo: 72.619,99 € Differenza 158,95 €- Tasso interno di attualizzazione 7,443101%

SVILUPPO PIANON. RATA DATA PAGAMENTO SALDO INIZIALE INTERESSI RATA CAPITALE RATA SALDO FINALE Rata totale

- 31/12/18 385.000,00 €- 1 30/06/19 385.000,00 € 14.327,97 € 58.450,97 € 326.549,03 € 72.778,94 € 2 31/12/19 326.549,03 € 12.152,69 € 60.626,25 € 265.922,78 € 72.778,94 € 3 30/06/20 265.922,78 € 9.896,45 € 62.882,49 € 203.040,29 € 72.778,94 € 4 31/12/20 203.040,29 € 7.556,25 € 65.222,69 € 137.817,60 € 72.778,94 € 5 30/06/21 137.817,60 € 5.128,95 € 67.649,99 € 70.167,61 € 72.778,94 € 6 31/12/21 70.167,61 € 2.611,32 € 70.167,61 € 0,00 € 72.778,94 €

PIANO DI AMMORTAMENTO MUTUO

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Il “TIR” che avete ottenuto è 7,309528%. Finalmente con questo tasso il piano di ammortamento torna sia finanziariamente che contabilmente!

Ma questo “TIR” del 7,309528% non sembra avere alcun supporto scientifico. Il tasso interno di attualizzazione è sempre 7,443101% e l’OIC 19 ci chiede di determinare un tasso interno, non una

mera ricerca obiettivo!

Fortunatamente sebbene sembri che i due tassi siano completamente diversi in realtà sono la stessa

cosa; infatti:

- 7,443101% è il tasso effettivo

- 7,309528% è il tasso nominale

Che differenza passa fra i due? Il tasso nominale è quello che si utilizza per costruire il piano di

ammortamento ma il tasso effettivo è in realtà quello che il cliente paga. Se esaminate ad esempio un contratto di mutuo troverete sempre indicato il tasso nominale e poi quello effettivo.

Se il cliente paga rate semestrali rimborsa il capitale prima del canonico anno e ciò consente al finanziatore di reinvestirlo prima ecco perché il tasso effettivo è più alto del nominale. E’ il motivo per il quale nei contratti finanziari esiste l’obbligo di indicare ISC e TAEG.

DATI INIZIALIAMMONTARE DEL PRESTITO 385.000,00 € Spese da ammortizzare 15.000,00€ DURATA (IN ANNI) 3 TASSO 7,309528%N. RATE ANNUE 2 DATA DI STIPULA 31/12/18DATA PAGAMENTO 1° RATA 30/06/19 BASE TASSO (360 o 365) 360

TIPO FORMULA 2 IMPORTO RATA CALCOLATA 72.619,99 € (1 = anno civile; 2 = anno commerciale)RATA obiettivo: 72.619,99 € Differenza - € Tasso interno di attualizzazione 7,443101%

SVILUPPO PIANON. RATA DATA PAGAMENTO SALDO INIZIALE INTERESSI RATA CAPITALE RATA SALDO FINALE Rata totale Valore attuale rate

- 31/12/18 385.000,00 €- 385.000,00 € 1 30/06/19 385.000,00 € 14.070,84 € 58.549,15 € 326.450,85 € 72.619,99 € 70.059,48 € 2 31/12/19 326.450,85 € 11.931,01 € 60.688,98 € 265.761,87 € 72.619,99 € 67.589,25 € 3 30/06/20 265.761,87 € 9.712,97 € 62.907,02 € 202.854,85 € 72.619,99 € 65.206,12 € 4 31/12/20 202.854,85 € 7.413,87 € 65.206,12 € 137.648,73 € 72.619,99 € 62.907,02 € 5 30/06/21 137.648,73 € 5.030,74 € 67.589,25 € 70.059,48 € 72.619,99 € 60.688,98 € 6 31/12/21 70.059,48 € 2.560,51 € 70.059,48 € 0,00 € 72.619,99 € 58.549,15 €

PIANO DI AMMORTAMENTO MUTUO

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La formula del tasso effettivo è la seguente:

Tasso EFFETTIVO = 21 +K6LLM5MN:56OP5.Q6RP655SP

45.Q6RP655SP

– 1

La formula del tasso nominale è invece la seguente:

Tasso NOMINALE = U V(1 + 𝑇𝑎𝑠𝑠𝑜𝑒𝑓𝑓𝑒𝑡𝑡𝑖𝑣𝑜)Y.Z[\][YY^] − 1_ ∗ 𝑛. 𝑟𝑎𝑡𝑒𝑎𝑛𝑛𝑢𝑒

Excel dispone delle formule per determinare il tasso effettivo dal nominale ed il nominale dall’effettivo, se le applichiamo al nostro esempio ecco ciò che otteniamo:

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Cosa abbiamo capito?

Il principio contabile OIC 19 ci dice di utilizzare il tasso effettivo interno di attualizzazione, il paragrafo 46

infatti usa specificatamente questo termine: “effettivo”.

Ciò che forse poteva spiegarci meglio è che una volta isolato il tasso effettivo va trasformato in un tasso

nominale per poter predisporre il piano di ammortamento “contabile”!!

Ora finalmente abbiamo la possibilità di redigere il piano di ammortamento “al costo ammortizzato” e

quindi desumere il percorso di ammortamento dei 15.000 inziali!

Si esamini la tabella che segue:

Notiamo quindi che i 15.000 € non si ammortizzano in maniera lineare ma secondo il differenziale venutosi a creare fra i due percorsi di ammortamento.

In conclusione, permetteteci però una riflessione di merito.

Quale vantaggio abbiamo ottenuto nel rappresentare il bilancio un debito ad un valore inferiore al suo

reale impatto (385.000 € vs. 400.000 €)?

La Centrale Rischi dell’impresa sarà completamente disallineata rispetto al bilancio, il lettore del bilancio

non avrà reale contezza dell’importo dei debiti al passivo.

Piano originale Piano al tasso effettivo

nominale CAPITALE RATA CAPITALE RATA Differenza

30/06/19 62.619,99 € 58.549,15 € 4.070,84 € 31/12/19 64.185,49 € 60.688,98 € 3.496,51 € 30/06/20 65.790,13 € 62.907,02 € 2.883,11 € 31/12/20 67.434,88 € 65.206,12 € 2.228,76 € 30/06/21 69.120,75 € 67.589,25 € 1.531,50 € 31/12/21 70.848,77 € 70.059,48 € 789,29 €

TOTALE 400.000,00 € 385.000,00 € 15.000,00 €

AMMORTAMENTO COSTI DI TRANSAZIONE DEL DEBITO

Page 13: inFinance Costo Ammortizzatocommerciale e riferendoci alle formule del software MS Excel®. Il principio contabile OIC 19 ci dice che per prima cosa dobbiamo isolare il tasso effettivo

Col criterio del costo ammortizzato i debiti vengono registrati a bilancio a valore inferiore mentre i crediti a valore superiore rispetto agli obblighi contrattuali.

L’impresa è chiamata ad uno sforzo amministrativo contabile per realizzare una rappresentazione a parere di chi scrive fuorviante.

Ergo, mettere direttamente a costo i 15.000 € e registrare 400.000 € di debito non sarebbe stato più prudente e più veritiero e corretto?

E voi, che ne pensate?

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2 maggio 2019 Autore | Ivan Fogliata Executive Partner di inFinance