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2 INDICE PARTE PRIMA pag. 5 1.1 La casa unifamiliare del Novecento » 5 1.2 Lo spazio domestico del Novecento tra architettura e narrativa » 12 Marco Lanna Bibliografia » 19 PARTE SECONDA » 20 Introduzione » 21 2.1 TIPOLOGIA » 23 Stanze » 25 Ambiti » 39 Organizzazione » 55 Normativa » 64 2.2 COSTRUZIONE » 65 Struttura » 67 Attacco a terra » 74 Involucro » 80 Normativa » 84 2.3 MATERIALI » 85 Ambra Giammusso Calcestruzzo » 87 Normativa » 92 Laterizi » 93 Normativa » 98 Legno » 99 Normativa » 104 Metalli » 105 Normativa » 110 2.4 CONTESTO » 111 Luogo » 113 Ambiente » 123 Normativa » 134 Bibliografia » 135 PARTE TERZA pag. 136 Progetti » 137 3.1 VOLUME UNICO » 139 Introduzione » 139 Tavola sinottica » 140 1 Av 62 Arquitectos. Plentzia 79 » 143 2 Tank Architcts. Casa Airstream » 147 3 Gustau Gili Galfetti. Casa a Gauses » 151 4 Alberto Campo Baeza. Casa Rufo » 155 5 PO2 Marcos Parga Idosa Otegui. Casa P12 » 159 6 Josè Manuel Carvalho Araujo. Casa Fo » 163 7 Jorge Hernandez de la Garza. Casa Suntro » 167 8 Davide Macullo. Casa a Lumino » 171 3.2 VOLUME UNICO RACCHIUSO » 175 Introduzione » 175 Tavola sinottica » 176 9 Alberto Campo Baeza. Casa Guerrero » 179 10 Werner Tscholl. Casa Mumelter » 183 11 Andrea Oliva. Casa sulla Morella » 187 12 Paolo Livi. Casa L 01 » 191 13 Marià Castelló. Casa Studio » 195 14 Fran Silvestre. Casa Acantilado » 199 15 Felipe Assadi Francisca Pulido. Casa Deck » 203 3.3 VOLUME UNICO DEFORMATO » 207 Introduzione » 207 Tavola sinottica » 208 16 Cebra. Casa Sinus » 211 17 Bauzeit Architekten. Casa Gautier » 215 18 Tham & Videgard Hansson. Casa Arcipelago » 219 INDICE 3

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2 INDICE

PARTE PRIMA pag. 5

1.1 La casa unifamiliare del Novecento » 5

1.2 Lo spazio domestico del Novecento tra architettura e narrativa » 12 Marco Lanna

Bibliografia » 19

PARTE SECONDA » 20

Introduzione » 21

2.1 TIPOLOGIA » 23 Stanze » 25 Ambiti » 39 Organizzazione » 55 Normativa » 64

2.2 COSTRUZIONE » 65 Struttura » 67 Attacco a terra » 74 Involucro » 80 Normativa » 84

2.3 MATERIALI » 85 Ambra Giammusso Calcestruzzo » 87 Normativa » 92 Laterizi » 93 Normativa » 98 Legno » 99 Normativa » 104 Metalli » 105 Normativa » 110

2.4 CONTESTO » 111 Luogo » 113 Ambiente » 123 Normativa » 134

Bibliografia » 135

PARTE TERZA pag. 136

Progetti » 137

3.1 VOLUME UNICO » 139 Introduzione » 139 Tavola sinottica » 140 1 Av 62 Arquitectos. Plentzia 79 » 143 2 Tank Architcts. Casa Airstream » 147 3 Gustau Gili Galfetti. Casa a Gauses » 151 4 Alberto Campo Baeza. Casa Rufo » 155 5 PO2 Marcos Parga Idosa Otegui. Casa P12 » 159 6 Josè Manuel Carvalho Araujo. Casa Fo » 163 7 Jorge Hernandez de la Garza. Casa Suntro » 167 8 Davide Macullo. Casa a Lumino » 171

3.2 VOLUME UNICO RACCHIUSO » 175 Introduzione » 175 Tavola sinottica » 176 9 Alberto Campo Baeza. Casa Guerrero » 179 10 Werner Tscholl. Casa Mumelter » 183 11 Andrea Oliva. Casa sulla Morella » 187 12 Paolo Livi. Casa L 01 » 191 13 Marià Castelló. Casa Studio » 195 14 Fran Silvestre. Casa Acantilado » 199 15 Felipe Assadi Francisca Pulido. Casa Deck » 203

3.3 VOLUME UNICO DEFORMATO » 207 Introduzione » 207 Tavola sinottica » 208 16 Cebra. Casa Sinus » 211 17 Bauzeit Architekten. Casa Gautier » 215 18 Tham & Videgard Hansson. Casa Arcipelago » 219

INDICE

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19 Wiel Arets. Casa H pag. 223 20 Knevel Architecten. Casa a Rieteiland » 227 21 H Arquitectes. Casa 108 » 231 22 Nunatak Sarl Architects. Casa Zuffereis » 235

3.4 VOLUME DOPPIO » 239 Introduzione » 239 Tavola sinottica » 240 23 Boyd Cody Architects. Casa Summerhill » 243 24 Brito Rodriguez. Casa MB » 247 25 Pedro Reis. Casa a Melides » 251 26 Marcio Kogan. Casa Osler » 255 27 Colboc Franzen. Casa R » 259 28 SM-ARCH. Casa P » 263 29 Bureau Natkevicius. Casa a Utriai » 267

3.5 VOLUME MOLTEPLICE » 271 Introduzione » 271 Tavola sinottica » 272 30 Franz Architekten. Casa a Zellerndorf » 275 31 Nicolas Loi Valenzuela. Casa Rodriguez Harvey » 279 32 Boyd Cody Architects. Casa a Bohermore » 283 33 Lucio Rosato. Casa che guarda il mare » 287 34 Josè Manuel Carvalho Araujo. Casa JC » 291 35 Dosmasuno. Casa Syntes » 295 36 Cino Zucchi. Casa Van Straaten » 299

3.6 VOLUME AVVOLTO pag. 303 Introduzione » 303 Tavola sinottica » 304 37 Arx Portugal. Casa a Martinhal » 307 38 Bernardo Bader. Casa a Sulz » 311 39 Felipe Assadi & Francisca Pulido. Casa Guthrie » 315 40 Fran Silvestre Arquitectos. Casa Atrio » 319 41 Grosfeld van der Velde. Casa KVD » 323 42 Archipelontwerpers. Casa Studio Steel II » 327 43 Estudio Aire. Casa Caja » 331 44 KWK Promes. Casa Aatrial » 335

3.7 VOLUME SCAVATO » 339 Introduzione » 339 Tavola sinottica » 340 45 Una Arquitetos. Casa a Joanopolis » 343 46 Deca Architecture. Casa a Aloni » 347 47 Arx Portugal. Casa a Possananco » 351 48 Dorte Mandrup Arkitekter. Casa Jorlunde » 355 49 FRPO Rodriguez & Oriol. Casa OS » 359 50 Ricardo Abuauad. Casa Hernandez » 363

Indice dei progettisti » 367

2 INDICE

4 La casa unifamiliare isolata

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20 La casa unifamiliare isolata

2 PARTE SECONDA

CASTELLÓ 13

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Affermare che il progetto di architettura è un insieme di procedure logiche e di creatività significa ribadire un’idea palesemente con-divisa, anche se non è poi altrettanto facile stabilire a priori in quale misura queste due componenti determinino le scelte di progetto. Scriveva Berlage all’inizio del Novecento: «La natura e lo scopo dell’architettura è duplice: l’arte del costruire da un lato si prefigge l’utilità pratica, dall’altro persegue valori estetici […] Il concetto di architettura è dunque un concetto utilitaristico, che mira alla funzionalità dell’edi-ficio, in conformità alla destinazione e alle pos-sibilità di realizzazione. Nell’opera architettoni-ca si realizza anche un’idea artistica, perché l’architetto sente il bisogno che la costruzione sia anche opera d’arte» (Berlage 1985)Oggi la parola arte è certamente superata e dovrebbe essere sostituita con il termine linguaggio (estetico), mentre la parola utile contiene ancora una serie di significati validi, anche se in parte disconosciuti dalla cultura corrente, legati alla ragione sociale dell’archi-tettura. Se definiamo utilità la capacità di ela-borare un progetto in funzione del soddisfaci-mento dei bisogni umani e arte (o espressione linguistica) la capacità di realizzare un ogget-to dotato di qualità estetiche, vediamo come possa essere definito buono un progetto che dimostra di aver trovato un giusto equilibrio tra le due componenti. Il punto di equilibrio non è fisso ma, potendo oscillare all’interno di un range accettabile, consente al progettista di accentuare i valori funzionali o i valori estetici senza per questo tradire la coerenza di tutte le componenti dell’architettura.

La seconda parte del volume raccoglie una serie di nozioni e informazioni relative al tema dell’utilità. Questo tipo di dati, certamente non esaustivi dell’intero processo progettuale, formano la base razionale delle conoscenze disciplinari e il punto di partenza per ogni ra-gionamento pragmatico sul progetto di archi-tettura. Nel 1966 Vittorio Gregotti scriveva: «La struttura della progettazione (ciò che fa l’opera) è di natura fondamentalmente figu-rale, consiste cioè in una particolare struttura di relazione fra le materie capace di orientare secondo un senso gli atti dell’operazione che stiamo compiendo come architetti: nei con-fronti di ciò ogni altro aspetto (stilistico, ideolo-gico, tecnico, economico, storico) è solo mate-

riale, anche se tale materiale orienta sempre particolarmente, secondo diversi livelli storici di privilegio, il processo della progettazione» (Gregotti 1966). Tipologia, costruzione, materiali, contesto: quattro argomenti sui quali fondare le ragioni di un progetto. Ragioni di funzionalità, di co-struzione, di relazione con l’ambiente e di so-stenibilità per garantire il controllo del progetto sul piano dell’utilità, senza peraltro trascurare le relazioni che intercorrono tra queste ragioni e la qualità dello spazio o l’immagine architet-tonica. Le risposte che la scienza dell’archi-tettura fornisce ai diversi problemi funzionali, costruttivi e ambientali non sono mai univoche ma dipendono dalle condizioni (variabili) e dal-le valutazioni (soggettive) riguardo vantaggi o svantaggi di determinate scelte. Ciò che si vuole offrire in questa sezione del libro non è dunque un elenco di risposte preor-dinate – non un manuale che offra informazioni certe su limitati e specifici argomenti – quan-to un ampio inventario di domande. Per ogni domanda una serie di risposte alternative dà ragione delle possibili scelte, descrivendo l’ap-plicabilità delle varie soluzioni e le implicazioni progettuali in relazione ad altre domande e ad altre risposte. Un itinerario complesso che si è ritenuto opportuno suddividere in una succes-sione di temi e sottotemi, con una struttura ad albero che facilita la comprensione sia dei sin-goli problemi che delle relazioni tra problemi di diverso livello. La modalità di comunicazione scelta è molto diretta; una serie di schede gra-fiche illustrano e commentano i diversi temi, raccolti nei quattro argomenti principali, tipolo-gia, costruzione, materiali, contesto. L’elenco dei diversi temi e sottotemi percorre un itinera-rio conoscitivo che si potrebbe definire classico o didascalico, riproponendo quel patrimonio di nozioni che, a partire dal movimento moder-no, ha informato la cultura architettonica del novecento e che resta pur sempre, malgrado qualche opinione contraria, fondamentale per una corretta costruzione del progetto. Il capitolo sulla tipologia, posto all’inizio, trat-ta gli argomenti funzionali e tipologici della casa unifamiliare isolata. Prima di compiere le scelte linguistiche è bene conoscere in modo approfondito a quali bisogni deve rispondere l’abitazione, quali requisiti debbano soddisfare le diverse stanze, quali i tipi di organizzazione spaziale ricorrenti. Lo studio tipologico, nelle

2 INTRODUZIONE

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22 La casa unifamiliare isolata

2 PARTE SE

sue diverse forme, rappresenta uno strumento ideale di conoscenza rispetto a quanto è stato elaborato nel tempo dalla cultura architettoni-ca, sul piano formale e funzionale, e come tale si pone come indispensabile ausilio al proces-so progettuale. Nel capitolo sulla tipologia lo studio della casa unifamiliare isolata segue un itinerario che muove dal particolare - l’analisi delle stanze con i loro diversi caratteri e requi-siti - verso il generale - lo studio dei diversi tipi di organizzazione formale e distributiva delle piante - passando attraverso una scala inter-media, che abbiamo definito ambiti. Il capitolo sulla costruzione fornisce alcuni spunti di riflessione sulla possibilità di instau-rare diversi rapporti tra tipologia costruttiva, tipologia architettonica e contesto, in funzio-ne del tipo di struttura scelto, delle modalità di relazione con il terreno e del tipo di involu-cro che racchiude la costruzione. Lasciando ad altri il compito di valutare i requisiti tecnici ed economici dei diversi sistemi strutturali, si sono affrontati problemi inerenti la scelta del sistema costruttivo sotto il profilo funzionale - rapporto tra struttura e distribuzione - e spa-ziale - rapporto tra struttura e conformazione dello spazio - e problemi inerenti le modalità di attacco a terra degli edifici e la tipologia dell’in-volucro - rapporto tra costruzione e ambien-te. Il capitolo riguardante i materiali compie un excursus approfondito sulle caratteristiche tecniche dei quatto materiali maggiormente utilizzati in architettura: calcestruzzo, laterizi, legno e metalli. Per ogni materiale vengono descritte e analizzate le diverse forme applica-tive, da quelle più utilizzate nella tecnica edili-zia corrente a quelle innovative, e di ognuna di esse si analizzano in dettaglio caratteristiche e prestazioni. Utile strumento di confronto tra diverse possibilità costruttive, offre un insieme di nozioni indispensabili per compiere scelte consapevoli tra le molte opportunità offerte dal mercato. Il capitolo riguardante il contesto esplora due argomenti diversi e complementa-ri. Rapporto percettivo tra architettura e luogo; rapporto tra condizioni ambientali e climatiche e scelte progettuali. Due angolazioni differenti per descrivere un unico grande problema: la capacità dell’architettura di integrarsi in un luo-go, confrontandosi con i valori del paesaggio, con la cultura e le tradizioni locali, con le risor-se reperibili in loco; di adeguarsi alle situazioni climatiche, sia alla scala di macroclima che a

quella di microclima; di rispettare la natura, la conformazione del territorio, le risorse ambien-tali. Ciò per raggiungere la meta, ormai inelu-dibile, di un’architettura sostenibile, non solo dal punto di vista tecnico e impiantistico, ma anche estetico, capace di non aggredire la na-tura ma di essere rispettosa dell’ambiente in tutte le sue forme ed espressioni.

Le schede grafiche che strutturano la secon-da parte del volume sono organizzate per temi, come è stato detto, e per sottotemi. Ogni scheda è composta da diversi elementi, di cui alcuni ricorrenti, altri variabili. In ogni scheda, sulla sinistra, un navigatore mostra l’itinerario favorendo la continuità della lettura tra i diver-si argomenti. A fianco del navigatore un breve testo rende conto del tema della scheda e co-struisce, brano dopo brano, lo schema logico sotteso alle operazioni di analisi dei materiali di progetto. Motivo ricorrente in tutte schede l’accostamento di una serie di schemi inediti, che offrono una sintesi immediata e di facile memorizzazione dei diversi argomenti trattati, a disegni o immagini tratti dai materiali di pro-getto delle 50 case unifamiliari presentate nel-la terza parte del volume. Accostamento teso a stabilire un confronto diretto tra un concetto esposto nel breve scritto di commento, una se-rie di schemi che sintetizzano graficamente il concetto nelle sue diverse manifestazioni e le applicazioni progettuali che in diversi modi e con diversi risultati formali e spaziali declina-no lo stesso tema. Confronto che favorisce il passaggio immediato dall’astrazione del tema concettuale alla sinteticità della schematizza-zione e da questa alla sostanza reale di una serie di opere di architettura che tale schema assumono e interpretano. Variabili invece sono i tipi di materiali utilizzati per illustrare i diver-si temi, scelti di volta in volta fra i più idonei a spiegare in modo diretto concetti e implica-zioni. Piante per la distribuzione, sezioni per il rapporto con il sito, immagini per la costru-zione. Piante, sezioni, fotografie sono state scelte in base alla capacità di rappresentare in modo chiaro il tema di analisi. Alcuni progetti vedono i loro materiali riproposti in più schede, altri non sono affatto presenti. Ciò non implica in nessun modo un giudizio di valore, ma solo un giudizio di convenienza teso a cogliere le attinenze e le opportunità comunicative dei di-versi disegni e immagini.

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Tipologia 23

2 PARTE SE

2.1 TIPOLOGIA

STANZE

Introduzione

Ingresso

Soggiorno

Pranzo

Cucina

Letto

Bagno

AMBITI

Introduzione

Ambito giorno | Separazione

Ambito giorno | Contiguità

Ambito giorno | Fusione

Ambito giorno | Distacco

Ambito notte | Fasce parallele

Ambito notte | Sequenze ritmiche

Ambito notte | Nuclei distaccati

ORGANIZZAZIONE

Introduzione

Schema lineare

Schema a croce

Schema centrale

Schema libero

NORMATIVA

TIPOLOGIA | COSTRUZIONE | MATERIALI | CONTESTO

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24 La casa unifamiliare isolata

2 TIPOLOGIA | COSTRUZIONE | MATERIALI | CONTESTO

La stanza è l’inizio dell’architettura. È il luogo della mente. Quando sei in una stanza di data dimensione, struttura e luce, rispondi al suo carattere, alla sua atmosfera spirituale, ricono-scendo che quanto l’essere umano propone e realizza, diventa una vita. La struttura di una stanza deve evidenziarsi nella stanza stes-sa […] Il progetto è una società di stanze. Le stanze si collegano l’una all’altra per rafforzare la propria natura esclusiva […] Una società di stanze è un luogo in cui è bello imparare, è bello vivere, è bello lavorare

Louis I. Kahn La stanza, la strada e il patto umano

Una camera da letto, è una stanza nella quale c’è un letto; una sala da pranzo, è una stanza nella quale ci sono un tavolo e delle sedie, e spesso una credenza; un salotto, è una stan-za nella quale ci sono delle poltrone e un di-vano; una cucina, è una stanza nella quale ci sono i fornelli e una presa d’acqua; il bagno, è una stanza nella quale c’è una presa d’acqua sopra la vasca; quando c’è solo una doccia si chiama bagnetto; quando c’è solo il lavandino, si chiama stanzino da bagno; un ingresso, è una stanza in cui, almeno una porta conduce all’esterno dell’appartamento; in via acces-soria, vi si può trovare un attaccapanni; una camera dei bambini, è la stanza nella quale si mettono i bambini; lo sgabuzzino delle sco-pe, è la stanza dove si mettono le scope e l’aspirapolvere; una camera di servizio, è una stanza che si affitta a uno studente.Da questa enumerazione che si potrebbe con-tinuare facilmente, si possono trarre due con-clusioni elementari che propongo a titolo di definizione:1.Ogni appartamento è composto da un nu-mero variabile ma finito, di stanze;2.Ogni stanza ha una funzione particolare.

Georges Perec Specie di spazi

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Tipologia 25

2

STANZE | AMBITI | ORGANIZZAZIONE

Per delineare chiaramente la struttura tipolo-gica della casa unifamiliare è conveniente se-guire un percorso analitico che muova dal par-ticolare, la stanza, per giungere al generale, la struttura della piante, attraversando il territorio intermedio degli ambiti funzionali specializzati, l’ambito pubblico o zona giorno e l’ambito pri-vato o zona notte. Il progetto, scrive Kahn, è una società di stan-ze; una casa è composta da un numero varia-bile di stanze cui è stata assegnata una funzio-ne particolare, scrive Perec. Le stanze, con le loro proprietà e qualità speci-fiche, sono gli elementi primi della costruzione tipologica. L’analisi delle funzioni che si svol-gono in ogni stanza, la definizione dei requisi-ti specifici da soddisfare, la descrizione delle qualità spaziali e ambientali, lo studio di alcuni dati dimensionali di base, forniscono strumenti di conoscenza adeguati per definire, in prima istanza, forma, carattere e collocazione delle diverse stanze in uno schema organizzativo generale.Nel momento in cui il progetto inizia a pren-dere forma, ogni stanza deve essere attenta-mente valutata anche in funzione di una serie di parametri che condizionano le reciproche

qualità e relazioni. Il primo parametro riguar-da il gradiente di intimità. La sequenza delle stanze deve favorire il passaggio da un basso gradiente di intimità nella zona di ingresso e soggiorno, stanza destinata agli incontri fami-liari e aperta alle relazioni sociali, a un elevato livello di privacy man mano che ci si addentra nella zona notte e nelle stanze da letto.

Il secondo parametro riguarda i caratteri spa-ziali delle diverse stanze. La complessità e la fluidità planimetrica si addicono all’ambiente di soggiorno, che comprende al suo interno una molteplicità di spazi raccordati da per-corsi liberi e continui. La chiusura si addice alle stanze da letto che richiedono il massimo gradiente di intimità. Solo raramente, in pic-cole case di vacanze, questo parametro può venire disatteso e lo spazio notte, solo par-zialmente schermato, fluire liberamente nello spazio giorno. Il terzo parametro riguarda le dimensioni ot-timali per le diverse stanze. Solitamente più ampie rispetto agli standard minimi, vanno stabilite in base alla disponibilità di superficie edificabile, fissata dalla normativa urbanistica, alle esigenze espresse dal programma edilizio e al budget concordato con il committente.

REIS 25

2 . 1

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26 La casa unifamiliare isolata

TIPOLOGIA | STANZE | INGRESSO

INGRESSO

SOGGIORNO

PRANZO

CUCINA

LETTO

BAGNO

ACCEDERE

ACCOGLIERE

INTRODURRE

La posizione dell’ingresso è fondamentale per una buona organizzazione della pianta. A seconda che l’ingresso sia situato al centro o all’estremità dell’e-dificio si svilupperanno differenti relazioni tra la zona giorno e la zona notte. La collocazione al cen-tro disimpegna le due zone e consente l’autonomia dei percorsi giorno|notte, mentre la posizione de-centrata rende la zona notte dipendente dalla zona giorno. Lo spazio di ingresso può avere dimensioni ridotte o importanti. All’esterno la porta di ingresso può essere a filo parete, preceduta eventualmen-te da una tettoia o un portico, oppure incassata o sporgente o situata in una posizione defilata e poco visibile.

L’ingresso può avere una forma definita, delimitata da pareti di separazione verso gli spazi adiacenti, con un alto livello di privacy. Nei progetti più recen-ti si preferiscono però soluzioni più fluide, dove lo spazio di ingresso ha una sua definizione virtuale, ottenuta mediante elementi di arredo o variazioni della quota di pavimento e di soffitto o differenze nei materiali di finitura. Assicurare al contempo fluidità dello spazio e intimità richiede uno studio planime-trico attento che tenga conto dei percorsi e delle visuali. Se infine lo spazio di ingresso è assente, il soggiorno assume il ruolo di luogo di accoglienza con un notevole abbassamento del livello di privacy.

DEFINITO

INDEFINITO

ASSENTE

Lo spazio di ingresso assolve a una molteplicità di funzioni. Alla principale funzione di collegamento tra esterno e interno e di accesso alla casa si af-fiancano le funzioni dell’accoglienza e dell’introdu-zione all’intimità dello spazio domestico. La visibilità dell’ingresso, per chi si avvicina alla casa, facilita l’accessibilità. La forma, la dimensione, la qualità dello spazio e dell’illuminazione rendono l’ambiente di ingresso accogliente per gli ospiti e funzionale per gli abitanti nelle azioni quotidiane di passaggio. Il tipo di relazione che l’ingresso intrattiene con gli ambienti sociali della casa influisce sulle modalità di percezione e di rappresentazione dello spazio domestico.

BOYD CODY 32REIS 25

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Tipologia 27

TIPOLOGIA | STANZE | INGRESSO

Il percorso di collegamento tra la zona giorno e la zona notte può svolgersi in tangenza alla zona di ingresso, che resta così isolata rispetto ai flussi interni e assolve alla sola funzione di scambiato-re tra esterno e interno. Nel caso che il percorso giorno|notte attraversi lo spazio di ingresso, que-sto assume una pluralità di funzioni e diviene nodo centrale del sistema distributivo. Importante in que-sto caso non solo la definizione della forma ma un corretto dimensionamento, tale da consentire il contemporaneo svolgersi di una pluralità di attività. La scarsa definizione dello spazio di ingresso e la compenetrazione degli ambienti comportano fluidi-tà dei percorsi, complessità distributiva e articola-zione spaziale.

La principale attività che si svolge nell’ingresso è quella di mediazione tra spazio esterno e interno. La mediazione può essere diretta - una semplice porta separa esterno|interno - oppure essere filtra-ta dalla presenza di uno spazio interposto, quale un portico o una veranda. Lo spazio d’ingresso, se ben collocato, svolge anche un’importante attivi-tà di mediazione tra zona giorno e zona notte. Se posizionato al centro della casa e definito nei suoi confini spaziali, l’ingresso svolge un’azione di se-parazione tra le due zone, agendo come elemento filtro. Se reso fluido dalla disposizione aperta degli spazi, si presenta come uno spazio di integrazione e connessione tra le due zone principali della casa.

A FILO PARETE A FILO PARETECON PORTICO

INCASSATA SPORGENTE INCASSATACON PORTICO

INCASSATA LATERALE

MEDIAZIONEINTERNO | ESTERNO

DIRETTA

FILTRATA

PORTICO

G N

G N

FILTRARE

SEPARARE

INTEGRARE

CONNETTERE

MEDIAZIONEGIORNO | NOTTE

G

G

G N

N

N

TANGENTE

SECANTE

FLUIDO

PERCORSO GIORNO | NOTTE

OLIVA 11 CAMPO BAEZA 9 PO2 5

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28 La casa unifamiliare isolata

TIPOLOGIA | STANZE | SOGGIORNO

INGRESSO

SOGGIORNO

PRANZO

CUCINA

LETTO

BAGNO

FRONTALE 4 POSTI

INGOMBRO 410 x 300 cm

FRONTALE 6 POSTI

INGOMBRO 410 x 370 cm

FRONTALE 5 POSTI

INGOMBRO 410 x 310 cm

FRONTALE 5 POSTI

INGOMBRO 385 x 370 cm

ANGOLARE 4 POSTI

INGOMBRO 320 x 325 cm

ANGOLARE 5 POSTI

INGOMBRO 385 x 325 cm

ANGOLARE 5 POSTI

INGOMBRO 430 x 360 cm

ANGOLARE 6 POSTI

INGOMBRO 430 x 430 cm

Il termine inglese living room esprime con molta proprietà il concetto di multifunzionalità che carat-terizza lo spazio centrale della casa, dove si svolge la vita familiare. Il soggiorno infatti assolve a una molteplicità di funzioni sociali, familiari e individuali. Se il modello di abitazione ottocentesca dispone-va in sequenza una serie di spazi funzionalmente specializzati, i modi dell’abitare contemporaneo prevedono invece la compresenza in un unico gran-de spazio di una molteplicità di funzioni familiari quotidiane, sia di natura dinamica e collettiva che di natura statica e individuale, e di funzioni sociali estemporanee, di natura dinamica

La posizione e la forma sono parametri importanti per il buon funzionamento dello spazio di soggior-no. Se racchiuso da pareti e collocato in posizione decentrata rispetto ai percorsi della casa, il sog-giorno non sarà mai utilizzato in modo spontaneo e informale. Se, aperto o racchiuso, sarà attraversato dal percorso principale non verrà favorita la calma intimità delle relazioni familiari. Se affiancherà il percorso principale godrà del vantaggio di essere partecipe dei flussi dinamici della casa senza es-serne disturbato. Importante è creare una spazia-lità fluida che favorisca l’incontro spontaneo delle persone e consenta lo svolgersi contemporaneo di diverse attività all’interno dello stesso spazio.

La zona conversazione va collocata, all’interno del-lo spazio del soggiorno, in modo tale da favorire l’incontro tra le persone e stimolare la vitalità del gruppo. Deve occupare un’area ben definita e non essere attraversata dai percorsi che distribuiscono le diverse zone funzionali. La disposizione dei di-vani deve essere tale da poter essere assimilata a un cerchio, che rappresenta la configurazione istin-tivamente assunta dalle persone che si dispongono a conversare. La distanza tra i divani deve essere abbastanza contenuta per favorire la conversazione e al contempo tale da facilitare il libero movimento delle persone che entrano o escono dal gruppo per partecipare ad altre attività che si svolgono nello spazio di soggiorno.

RELAZIONI FAMILIARI

RELAZIONI DI GRUPPO

LETTURA | MUSICA |

MULTIMEDIA

STUDIO | LAVORO

FUNZIONICOLLETTIVEDINAMICHE

FUNZIONIINDIVIDUALISTATICHE

PO2 5

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Tipologia 29

TIPOLOGIA | STANZE | SOGGIORNO

FRONTALE 4 POSTI

INGOMBRO 410 x 300 cm

FRONTALE 6 POSTI

INGOMBRO 410 x 370 cm

FRONTALE 5 POSTI

INGOMBRO 410 x 310 cm

FRONTALE 5 POSTI

INGOMBRO 385 x 370 cm

ANGOLARE 4 POSTI

INGOMBRO 320 x 325 cm

ANGOLARE 5 POSTI

INGOMBRO 385 x 325 cm

ANGOLARE 5 POSTI

INGOMBRO 430 x 360 cm

ANGOLARE 6 POSTI

INGOMBRO 430 x 430 cm

Il soggiorno deve essere predisposto per accoglie-re molteplici attività, che si svolgono in orari diffe-renti e con diversa frequenza e che hanno come soggetto i vari membri della famiglia, in gruppo o individualmente. Lo spazio deve essere quindi ar-ticolato in modo da favorire l’espletarsi delle diver-se occupazioni, ognuna nelle migliori condizioni possibili e senza conflitti. L’attività principale che si svolge nel soggiorno, l’incontro tra familiari e con il gruppo sociale, richiede la presenza di un’ampia zona conversazione. Per attività secondarie, quali attività multimediali, lettura o lavoro, devono esse-re previste attrezzature specifiche da collocare in modo che possano assolvere al meglio alla loro funzione.

CONVERSARE

LEGGERE COMPUTER

VIDEO

RACCHIUSO

PASSANTE

FLUIDO

APPOGGIATO DISTACCATO ANGOLARE APPOGGIATO ANGOLARE DISTACCATO CENTRALE

CARVALHO ARAUJO 6 CEBRA 16

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30 La casa unifamiliare isolata

TIPOLOGIA | STANZE | PRANZO

INGRESSO

SOGGIORNO

PRANZO

CUCINA

LETTO

BAGNO

Nella casa contemporanea di medie dimensioni, là dove non sia richiesta una specializzazione degli spazi rispondente a specifiche consuetudini sociali, la zona pranzo (non più la stanza da pranzo propria del modello abitativo borghese) è parte integrante della zona living. La funzione principale di questa stanza, ormai solo virtuale, è quella di favorire l’in-contro dei familiari e degli ospiti al momento dei pasti. Solo raramente la zona pranzo, familiare e sociale, è collocata all’interno dello spazio della cu-cina. Ciò avviene quando si vuole dare alla cucina, solitamente molto grande, un carattere di laborato-rio di socializzazione familiare dedicato alle opera-zioni di preparazione dei pasti.

La stanza da pranzo racchiusa risponde a un mo-dello abitativo antico o rientra in un sistema di spazi specializzati proprio delle case di grandi dimensioni. In abitazioni di medie dimensioni lo spazio pranzo rientra in vario modo nella complessa spazialità del soggiorno. Può essere situato in una zona plani-metricamente ben definita ed essere considerato virtualmente racchiuso; può essere permeabile ai flussi di attraversamento dello spazio collettivo; può infine partecipare della continuità di uno spazio di-namico integrandosi in modo fluido con le altre zone del soggiorno. La sua specifica spazialità può esse-re sottolineata da particolari soluzioni di arredo o di illuminazione

Attualmente la zona pranzo prevede la presenza di un’unica attrezzatura: il tavolo con le relative se-die. La funzione di contenimento del vasellame e di quant’altro necessario è delegata alle attrezzature della cucina. Il tavolo da pranzo può essere diver-samente collocato: compreso tra una parete e un percorso, affiancato da due percorsi, al centro di uno spazio dedicato. La forma e la dimensione dei tavoli può variare in funzione del numero dei posti e dello spazio disponibile. Per calcolare l’ingombro totale della zona pranzo è necessario considerare la movimentazione delle sedie e la possibilità di passaggio alle spalle dei commensali per il servizio di tavola o per la mobilità degli ospiti.

RELAZIONI SOCIALI

RELAZIONI FAMILIARI

COLLETTIVA

QUADRATO 90 x 90 cm4 PERSONE

INGOMBRO 210 x 210 cm

QUADRATO 140 x 140 cm8 PERSONE

INGOMBRO 260 x 260 cm

RETTANGOLARE 90 x 150 cm6 PERSONE

INGOMBRO 210 x 190 cm

RETTANGOLARE 90 x 150 cm6 PERSONE

INGOMBRO 210 x 270 cm

RETTANGOLARE 90 x 210 cm8 PERSONE

INGOMBRO 210 x 330 cm

OVALE 100 x 180 cm8 PERSONE

INGOMBRO 220 x 300 cm

ROTONDO DIAMETRO 120 cm 8 PERSONE

INGOMBRO 240 x 240 cm

ROTONDO DIAMETRO 100 cm4 PERSONE

INGOMBRO 220 x 220 cm

NUNATAK SARL 22

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Tipologia 31

TIPOLOGIA | STANZE | PRANZO

L’attività principale che si svolge nella zona pranzo consiste nel consumare i pasti in famiglia o in pre-senza di ospiti. Nello stesso spazio possono però svolgersi anche una serie di attività secondarie di diversa natura, sia di tipo sociale che individuale. Attorno al tavolo familiari e amici possono svolgere attività ludiche, come giocare o conversare. Indivi-dualmente invece lo spazio del tavolo può essere utilizzato per studiare o lavorare, quando questa attività non trovino spazio adeguato nelle stanze private o non sia previsto un ambiente dedicato, at-trezzato per il lavoro. Per il tranquillo svolgimento delle attività individuali è consigliabile che la zona tavolo sia collocata in posizione defilata.

QUADRATO 90 x 90 cm4 PERSONE

INGOMBRO 210 x 210 cm

QUADRATO 140 x 140 cm8 PERSONE

INGOMBRO 260 x 260 cm

RETTANGOLARE 90 x 150 cm6 PERSONE

INGOMBRO 210 x 190 cm

RETTANGOLARE 90 x 150 cm6 PERSONE

INGOMBRO 210 x 270 cm

RETTANGOLARE 90 x 210 cm8 PERSONE

INGOMBRO 210 x 330 cm

OVALE 100 x 180 cm8 PERSONE

INGOMBRO 220 x 300 cm

ROTONDO DIAMETRO 120 cm 8 PERSONE

INGOMBRO 240 x 240 cm

ROTONDO DIAMETRO 100 cm4 PERSONE

INGOMBRO 220 x 220 cm

MANGIARE IN FAMIGLIA

MANGIARE CON OSPITI

LAVORARE STUDIARE

RACCHIUSO

PASSANTE

FLUIDO

REIS 25 DE LA GARZA 7

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32 La casa unifamiliare isolata

TIPOLOGIA | STANZE | CUCINA

INGRESSO

SOGGIORNO

PRANZO

CUCINA

LETTO

BAGNO

Nelle società tradizionali la cucina era uno spazio multifunzionale, situato al centro della casa, dove si svolgevano tutte le attività diurne della famiglia. Successivamente la società borghese ha relegato la cucina fra gli spazi di servizio, togliendo ad essa ogni funzione sociale. Da quando l’attività del cu-cinare si è trasformata da attività servile a attività familiare partecipata, la cucina ha assunto una nuo-va importanza come family room ed è sempre più spesso integrata nello spazio di soggiorno. Restano comunque ferme le funzioni primarie che consisto-no nella conservazione delle attrezzature, nella pre-parazione e cottura dei cibi, nel consumo di alcuni pasti a seconda delle abitudini familiari.

Nelle case unifamiliari la zona cucina, sia isolata che inserita all’interno dello spazio del soggiorno, assume una dimensione ampia che favorisce la condivisione delle attività. La cucina isolata rispon-de a un modello abitativo che separa le funzioni di servizio dalle funzioni di rappresentanza. La cucina parzialmente racchiusa ma integrata nello spazio del soggiorno, con un giusto equilibrio tra permea-bilità e isolamento, risponde a modi di vita più aperti e partecipati. La scelta di disporre la zona cucina nello stesso ambiente che ospita il soggiorno è or-mai di uso comune nella case unifamiliari, stimolata da un generale desiderio di condivisione e favorita dall’alta qualità delle forniture in commercio.

La grande componibilità degli elementi di arredo consente un’ampia gamma di possibilità organizza-tive dello spazio cucina, sia racchiuso che aperto. La disposizione lineare degli elementi, con lunghez-za variabile in funzione dello spazio disponibile, of-fre una buona funzionalità in poco spazio. La dispo-sizione parallela consente di delimitare, all’interno di un grande ambiente, lo spazio dedicato alla cu-cina, senza nulla togliere alla permeabilità tra le di-verse zone. La classica disposizione angolare offre buone prestazioni, ottimizzando i percorsi di lavoro. In uno spazio chiuso le attrezzature si dispongono lungo le pareti; in uno spazio aperto uno dei lati può trasformarsi in un banco di lavoro o in un piano di appoggio.

DISPOSIZIONE LINEARE DISPOSIZIONE PARALLELA DISPOSIZIONE LINEARE CON ISOLA CENTRALE DISPOSIZIONE ANGOLARE DISPOSIZIONE LINEARE CON PENISOLA DISPOSIZIONE ANGOLARE CON PENISOLA

CONSERVARECIBIATTREZZATURE

PREPARAREPASTI

MANGIARE

RACCHIUSO

PERMEABILE

APERTO

ASSADI PULIDO 39

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Tipologia 33

TIPOLOGIA | STANZE | CUCINA

DISPOSIZIONE LINEARE DISPOSIZIONE PARALLELA DISPOSIZIONE LINEARE CON ISOLA CENTRALE DISPOSIZIONE ANGOLARE DISPOSIZIONE LINEARE CON PENISOLA DISPOSIZIONE ANGOLARE CON PENISOLA

GILI GALFETTI 3 MACULLO 8

FRAN SILVESTRE 40CEBRA 16

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136 La casa unifamiliare isolata

2 PARTE TERZA

ARX PORTUGAL 47

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137

2 PROGETTI

La terza parte del volume raccoglie e confronta cinquanta progetti di case unifamiliari, realiz-zate tra gli anni 2000 e 2011. La scelta rispon-de ad alcuni ben definiti criteri di selezione: case localizzate in ambiti naturali, spesso di grande valore paesistico (e dunque esclusione delle case urbane); case di dimensioni conte-nute; case progettate in prevalenza da giovani architetti europei e per la maggior parte inedi-te; case caratterizzate da un linguaggio sobrio, da un’alta qualità dello spazio interno, da una grande attenzione nei confronti dell’ambiente, in tutti i suoi diversi aspetti. Case “ragionevol-mente inventive”, come precedentemente de-finite, cioè case nelle quali fattori di ragione, come la funzionalità degli spazi o la sosteni-bilità delle scelte tecnologiche, si confrontano con interessanti idee architettoniche raggiun-gendo un buon equilibrio tra vivibilità e “spet-tacolo dell’architettura”.La modalità di presentazione dei cinquan-ta esempi non è semplicemente narrativa: i progetti sono disposti secondo un particolare schema classificatorio, basato su costanti e variazioni di un carattere comune, scelto per la sua disponibilità a rappresentare adeguata-mente le peculiarità di un gruppo di case uni-familiari.All’inizio del XVII secolo avviene un grande mutamento nell’episteme occidentale: la so-miglianza, fino a quel momento forma prima del sapere ed esperienza fondamentale del-la conoscenza, viene sostituita, per opera di Cartesio, con il confronto basato sulla misura o sull’ordine. In questo modo avviene il pas-saggio dalle modalità di conoscenza empiri-che dell’epoca antica alla messa in funzione degli statuti conoscitivi dell’epoca moderna. Utilizzando modalità di confronto basate su identità e differenze l’architettura funzionalista istituisce gli apparati classificatori che stabili-scono le appartenenze di tutti gli edifici a se-rie tipologiche omogenee, definite in base al valore d’uso e a sistemi di relazioni istituite, a partire da livelli generali di specificazione fino a raggiungere livelli di definizione molto pun-tuali. Tale sistema di classificazione, definito da Foucault Metodo, consente di qualificare gli esempi qui raccolti come case unifamiliari iso-late, ma non offre alcuna ulteriore possibilità di distinzione o di caratterizzazione dei diversi progetti. Esiste però un secondo modello di classificazione, che Foucault definisce Siste-

ma, che prevede un diverso tipo di confronto, circoscritto a un insieme finito e relativamente limitato di elementi di cui vengono studiate le costanti e le variazioni relativamente ad alcuni caratteri, scelti come significativi in funzione del tipo di insieme e del tipo di ricerca. Que-sta tecnica classificatoria stabilisce un punto di partenza arbitrario, variabile in funzione dello scopo conoscitivo prefigurato. Secondo Foucault gli elementi scelti “defini-scono la struttura privilegiata e a dire il vero esclusiva, in riferimento alla quale verrà stu-diato il complesso delle identità e delle diffe-renze. Ogni differenza che non verterà su uno di tali elementi verrà ritenuta indifferente [...] Analogamente ogni identità che non sia quella di uno di tali elementi non avrà valore per la definizione del carattere [...] La struttura scelta per essere il luogo delle identità e delle diffe-renze pertinenti è precisamente il carattere” (Foucault 1988). La classificazione per carat-teri, che consente di creare raggruppamenti critici funzionali alla descrizione e al confronto di esempi secondo precise tematizzazioni, non prevede dunque l’uso di normative logiche de-finite a priori ma utilizza criteri mutevoli, costru-iti in funzione delle singole operazioni e ade-guati agli scopi da raggiungere volta per volta. Questa lunga premessa per giustificare la scel-ta compiuta di classificare gli esempi esclusi-vamente in funzione delle variazioni della con-formazione volumetrica. Quando Ackerman definisce la villa ”il prodotto tipico della capa-cità creativa di un architetto” (Ackerman 1992)evidenzia la singolarità delle diverse esperien-ze negando implicitamente, al contempo, la possibilità di classificare le ville in funzione di schemi tipologici più minuziosi.Tuttavia, in una raccolta di esempi la possibilità di confronto tra diverse soluzioni è da consi-derare come un valore aggiunto di grande im-portanza per una comprensione approfondita delle opere, ma ancor più per l’enucleazione di schemi utilizzabili in fase progettuale. Nella diversità degli esempi il carattere volumetrico si presenta come il più adeguato a definire le differenze tipologico-formali della casa unifa-miliare, là dove il programma edilizio si man-tiene sufficientemente costante e la variabilità delle dimensioni non determina modificazioni tipologiche significative. Le cinquanta case unifamiliari qui presentate sono state dunque raccolte in sette gruppi ri-

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142 La casa unifamiliare isolata VOLUME UNICO

VOLUME UNICO

TANK 2

MACULLO 8

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143

AV 62 ARQUITECTOS

PLENTZIA 79

BIZKAIA, SPAGNA

2001-2003

1

Il progetto utillizza l’immagine antica della ca-panna di legno interpretandola non più come luogo rifugio dove vivere protetti da una na-tura ostile ma come luogo osservatorio dove contemplare, nell’avvicendarsi delle stagioni, il mutare dei colori di una natura amica. Il tema della capanna, riletto in chiave contempo-ranea, si conforma in un semplice volume a pianta rettangolare in legno di cedro, comple-tato da un tetto a due falde rivestito in zinco. La casa sorge su un terreno scosceso e risol-ve il rapporto con la pendenza realizzando un suolo artificiale posto a una quota più bassa rispetto alla quota di accesso al lotto. Appog-giata sopra una base rettangolare piana di ce-mento armato rialzata rispetto al terreno - 50 centimetri nel lato nord, 3 metri nel lato sud nel punto più sfavorevole - la casa sembra sospe-sa sulla natura che la circonda. Alla quota della strada una piattaforma destinata al parcheggio di due auto; da qui una passerella in legno e una scala affiancata da un ascensore risolvo-no il problema dell’accessibilità consentendo di scendere fino al livello dell’abitazione.Plentzia 79 è una casa per una famiglia con un programma edilizio semplice: una grande zona di soggiorno e una cucina nella quale riunirsi, camere da letto per riposare, armadi per contenere le cose e bagni per la cura della persona.La pianta ha una forma rettangolare stretta e lunga, estesa da ovest a est, scandita dal

succedersi di nove elementi strutturali in legno a vista, collocati ritmicamente a 3 metri di di-stanza con una campata in direzione nord-sud di 6,4 metri, senza pilastri interni. Il ritmo della struttura organizza la distribuzione della pianta e la composizione della facciata. L’ingresso alla casa è situato al centro della facciata nord e internamente separa con una linea ideale la zona giorno dalla zona notte. Un terrazzo scavato nel volume dell’edificio, qua-si un piccolo patio posto di fronte all’ingresso, consente di cogliere appena entrati uno scor-cio del panorama sulla valle. Adiacenti al ter-razzo la zona pranzo e la cucina aperta e suc-cessivamente il soggiorno posto all’estremità ovest della casa, vetrato su due lati, aperto su un grande spazio esterno in parte coperto dal tetto sporgente e in parte scoperto, affacciato sul bosco.Dall’altro lato rispetto all’ingresso la zona notte formata da quattro camere da letto, cisacuna dotata di spogliatoio e bagno, orientate a sud per utilizzare al massimo la luce del sole. La camera padronale all’estremità est della casa, ampia e ben esposta, ha il bagno privato situa-to a una quota superiore raggiungibile con una scala interna.La suggestione della capanna, il rimpianto per un’epoca lontana, quando la relazione con la terra era reale, dura e intensa, si sono mate-rializzati in una casa piena di luce, di natura, di semplicità.

ORGANIZZAZIONESCHEMA LINEARE

STRUTTURAPUNTIFORME

ATTACCO A TERRADISTACCATO

RAPPORTO LUOGO PROGETTO DIREZIONALE

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144 La casa unifamiliare isolata VOLUME UNICO

Planimetria

Pianta piano terra

Pianta piano soppalco

Una profonda terrazza crea una relazione di separazione tra la zona giorno e la zona not-te. Il percorso principale è line-are e continuo, la distribuzione a pettine. La pianta, scandita dal succedersi di nove elementi strutturali in legno a vista, ha un’organizzazione lineare.

L’ingresso alla casa è situato al centro della facciata nord. Il soggiorno, posto all’estremità ovest della casa, si apre su un grande spazio esterno af-facciato sul bosco. La camera padronale ha il bagno privato situato a una quota superiore raggiungibile con una scala interna. Due camere utilizzano come angolo studio un piccolo soppalco posto al di sopra dei bagni, raggiungibile con delle scalette verticali appoggiate alla parete.

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PLENTZIA 79 145

Prospetto S.E

Prospetto N.W

Le facciate sud, est e ovest, articolate dal ritmo della strut-tura in legno, sono vetrate a tutta altezza, con finestre da pavimento a soffitto protette dalla luce solare con un si-stema di pannelli frangisole in listelli di legno. La facciata nord è chiusa, interrotta solo da una finestra orizzontale posta nella parte superiore.

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146 La casa unifamiliare isolata VOLUME UNICO

200

1540

420

580

290

CREDITS

Sezione trasversaleparticolare

Prospetto S.W

Prospetto N.W

Sezioni trasversali

AV62 ARQUITECTOS

PROJECT TEAMMaria Pons

FOTOGRAFIEImanol Sistiaga,Eugeni Pons Pere Peris

LOCALITÀAbanico de Plentzia / Bizkaia / SPAGNA

PROGETTO 2001REALIZZAZIONE 2003

SUPERFICIElotto 300 mqabitazione 200 mq