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INDICE

01. COSA SERVE ALLA MIA AZIENDAUN EN ISO 9001:2015 (Sistema di Gestione Qualità)

UN EN ISO 14001:2015 (Sistema di Gestione Ambiente)

Registrazione EMAS III (SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTE)

OHSAS 18001:2007 (SISTEMA DI GESTIONE SICUREZZA LAVORO)

SA 8000:2008 (RESPONSABILITÀ SOCIALE D’IMPRESA)

D.LGS 231/01 (RESPONSABILITÀ AMMINISTRATIVA)

UNI EN ISO 10015:2001 (GESTIONE DELLA QUALITÀ PER LA FORMAZIONE)

D.LGS 81/2008 (TESTO UNICO SULLA SICUREZZA AMBIENTI DI LAVORO)

RISCHIO VIBRAZIONI TITOLO VIII CAPO III DEL D.LGS 81/2008

RISCHIO RUMORE D.LGS 81/2008

RISCHIO MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI (MMC) D.LGS 81/2008

RISCHIO A STRESS A LAVORO-CORRELATO

RISCHI DA AGENTI CHIMICI, CANCEROGENI E MUTAGENI

RISCHIO DA AGENTI BIOLOGICI

RISCHIO DA AGENTI RADIAZIONI IONIZZANTI

RISCHIO DA AGENTI OTTICHE ARTIFICIALI

RISCHIO DA MICROCLIMA E ILLUMINAZIONE

Rischio da Interazioni sinergiche tra rischi (DUVRI)

ASSUNZIONE DEL RUOLO DI RESPONSABILE DI SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE Art. 32D.Lgs 81/2008

02.AEROSPAZIALEUN EN ISO 9100:2009 (Sistemi di Gestione Qualità per le organizzazioni dell’aeronautica, dello

spazio e della difesa)

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03.AGROALIMENTARE E RISTORAZIONED.Lgs 193/2007 HACCP Regolamento CE 852/2004 (Sicurezza alimentare)

ISO 22000:2005 (Sistema di Gestione Sicurezza Alimentare, rintracciabilità nelle filiere agroalimentari)

UN EN ISO 22005:2007 (Rintracciabilità nelle filiere agroalimentari)

UNI 10854:1999 (Progettazione e realizzazione di un sistema di autocontrollo HACCP nelleaziende agroalimentari)

04.DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALEDirettiva 89/686/CEE (D.Lgs 10/97) (Dispositivi di Protezione Individuale)

Direttiva 2001/95 (D.Lgs 206/2005) (Codice del consumo)

05.DISPOSITIVI ESTETICIDirettiva 2006/95/CE (LVD) (Bassa tensione)

Decreto 110/2011 (Dispositivi estetici)

Direttiva 2004/108/CE (EMC) (D.Lgs 197/2007) (COMPATIBILITÀ ELETTROMAGNETICA)

Direttiva 2001/95 (D.Lgs 206/2005) (CODICE DEL CONSUMO)

06. DISPOSITIVI MEDICIUN EN ISO 13485:2012 (SISTEMI DI GESTIONE PER LA QUALITÀ DEI DISPOSITIVI MEDICI)

Direttiva 2006/95/CE (LVD) (BASSA TENSIONE)

Direttiva 2004/108/CE (EMC) (D.Lgs 197/2007) (COMPATIBILITÀ ELETTROMAGNETICA)

Direttiva 2001/95 (D.Lgs 206/2005) (CODICE DEL CONSUMO)

Direttiva 2007/47 (D.Lgs 37/2010) (DISPOSITIVI MEDICi)

Direttiva 98/79 (D.Lgs 332/00) (DISPOSITIVI MEDICO-DIAGNOSTICI IN VITRO)

07.EDILIZIA E PRODOTTI DA COSTRUZIONEUNI EN 12899-1:2008 (SEGNALETICA VERTICALE)

REGOLAMENTO UE 305/2011 (CPR) (PRODOTTI DA COSTRUZIONE)

D.M. 14/01/2008 (CERTIFICAZIONE PRODUZIONE CALCESTRUZZO)

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REGOLAMENTO UE 715/2013 (ROTTAMI DI RAME)

REGOLAMENTO UE 1179/2012 (ROTTAMI DI VETRO)

REGOLAMENTO UE 333/2011 (ROTTAMI METALLICI)

08.ENERGIAUNI CEI 11352:2014 (GESTIONE DELL’ENERGIA - SOCIETÀ CHE FORNISCONO SERVIZI ENERGETICI

9.FARMACEUTICO UN EN ISO 13485:2012 (SISTEMI DI GESTIONE QUALITÀ DEI DISPOSITIVI MEDICI)

DIRETTIVA 2006/95/CE (LVD) (BASSA TENSIONE)

ISO/IEC 27001:2005 (SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA DELLE INFORMAZIONI )

DIRETTIVA 2004/108/CE (EMC) (D.Lgs 197/2007) (COMPATIBILITÀ ELETTROMAGNETICA)

DIRETTIVA 2001/95 (D.LGS 206/2005) (CODICE DEL CONSUMO)

DIRETTIVA 2007/47 (D.Lgs 37/2010) (DISPOSITIVI MEDICI)

DIRETTIVA 98/79 (D.LGS 332/00) (DISPOSITIVI MEDICO-DIAGNOSTICI IN VITRO)

10.LOGISTICA E TRASPORTIISO/IEC 27001:2005 (SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA DELLE INFORMAZIONI)

11.RIFIUTICertificazione DPR 43/2012 – Regolamento CE 842/2006 – (F-GAS)

REGOLAMENTO UE 715/2013 (ROTTAMI DI RAME)

REGOLAMENTO UE 1179/2012 (ROTTAMI DI VETRO)

REGOLAMENTO UE 333/2011 (ROTTAMI METALLICI)

12.SANITÀ E SERVIZI SOCIALIUN EN ISO 13485:2012 (SISTEMI DI GESTIONE PER LA QUALITÀ DEI DISPOSITIVI MEDICI)

13.SECURITY VIGILANZA E INVESTIGATIVOUN CEI EN 50518:2014 (PROGETTAZIONE CENTRI DI MONITORAGGIO E DI RICEZIONE ALLARME

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INTRUSIONE E RAPINA, SAFETY E SECURITY)

UNI 10891:2000 (REQUISITI DEI SERVIZI DEGLI ISTITUTI DI VIGILANZA PRIVATA)

14.SEGNALETICONORMA UNI EN 12899-1:2008 (SEGNALETICA VERTICALE)

15.SOFTWARE ED INFORMATICAISO/IEC 27001:2005 (SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA DELLE INFORMAZIONI )

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COSA SERVE ALLA MIA AZIENDA?

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10 COSA SERVE ALLA MIA AZIENDA?

UN EN ISO 9001:2015CHE COS’È LA ISO 9001?Ormai giunta alla 4° edizione (emessa nel 1987, rivista una prima volta nel 1994, revisionata nel 2000, modificata nel 2008, ultima revisione nel 2015) la ISO 9001 è lo standard di riferimento più diffuso e conosciuto al mondo per l’applicazione della gestione della Qualità all’interno di qualsiasi Organizzazione.La certificazione dei sistemi di gestione per la qualità secondo le norme ISO 9001 è un obiettivo volontario, ma essenziale per quelle organizzazioni che mirano al miglioramento continuo e all’organizzazione aziendale.Il conseguimento della Certificazione di Qualità iso 9001 infatti non deve essere un obiettivo fine a se stesso (volta all’acquisizione del certificato), ma un sistema che descrive i metodi di lavoro dell’azienda ed i controlli messi in essere per ottenere un risultato economico positivo.Il concetto di qualità applicato ai sistemi di gestione è senza dubbio una delle principali sfide che devono affrontare le Aziende che si rapportano con un mercato sempre più complesso e sempre più concorrenziale. Adottare un sistema qualità significa operare all’interno di un sistema organizzato, costruito su misura dell’Azienda, che permetta alla stessa di recuperare efficacia ed efficienza e di controllare i propri processi inseguendo gli strategici obiettivi di miglioramento continuo delle prestazioni e di soddisfazione dei propri clienti.

A CHI SI RIVOLGE LA ISO 9001?L’ ISO 9001 è il riferimento, riconosciuto a livello internazionale, per la certificazione del sistema di gestione per la qualità delle organizzazioni di tutti i settori produttivi e di tutte le dimensioni.

“Il problema della gestione della qualità non è tanto ciò che la gente non sa, quanto ciò che pensa di sapere”

(B. Crosby)

I VANTAGGIApplicare un sistema Qualità ISO 9001 permette all’Organizzazione non solo di raggiungere l’obiettivo di rispettare la Norma in tutti i suoi punti, ma anche di ottenere i seguenti vantaggi:

possibilità di accedere a nuovi clienti e mercati;

possibilità di partecipare ai bandi di gara;

contenimento dei costi aziendali;

migliorare la soddisfazione, i bisogni e le aspettative, sia espresse che implicite, degli stakeholders (utente/ cliente) attraverso un’attenta analisi dei bisogni e della qualità percepita dagli stessi;

operare nella piena osservanza e rispetto delle leggi, norme e regolamenti vigenti attraverso un’attenta analisi della normativa cogente nazionale ed europea;

migliorare le professionalità e le competenze delle risorse umane;

ricerca dell’efficienza ed efficacia;

migliorare costantemente i processi che hanno influenza, diretta ed indiretta, sulla qualità dei prodotti e/o servizi, tenendoli sotto controllo attraverso l’utilizzo di indicatori;

mantenere e trasferire nel tempo le competenze, grazie all’utilizzo di una documentazione standardizzata e alla formalizzazione di procedure condivise;

favorire l’apprendimento attivo attraverso la creazione di Gruppi di lavoro in grado di sviluppare un sistema virtuoso orientato all’utente ed al miglioramento continuo.

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possibilità di accedere a nuovi clienti e mercati;

possibilità di partecipare ai bandi di gara;

contenimento dei costi aziendali;

migliorare la soddisfazione, i bisogni e le aspettative, sia espresse che implicite, degli stakeholders (utente/ cliente) attraverso un’attenta analisi dei bisogni e della qualità percepita dagli stessi;

operare nella piena osservanza e rispetto delle leggi, norme e regolamenti vigenti attraverso un’attenta analisi della normativa cogente nazionale ed europea;

migliorare le professionalità e le competenze delle risorse umane;

ricerca dell’efficienza ed efficacia;

migliorare costantemente i processi che hanno influenza, diretta ed indiretta, sulla qualità dei prodotti e/o servizi, tenendoli sotto controllo attraverso l’utilizzo di indicatori;

mantenere e trasferire nel tempo le competenze, grazie all’utilizzo di una documentazione standardizzata e alla formalizzazione di procedure condivise;

favorire l’apprendimento attivo attraverso la creazione di Gruppi di lavoro in grado di sviluppare un sistema virtuoso orientato all’utente ed al miglioramento continuo.

COSA SERVE ALLA MIA AZIENDA?

UN EN ISO 14001:2015CHE COS’È LA ISO 14001?La crescita a dismisura delle fonti di deturpazione dell’ambiente negli ultimi anni, la volontà crescente nelle Istituzioni Pubbliche di tutelare l’ambiente, ha indotto il Comitato Tecnico dell’ISO (International Organisation for Standardisation) a sviluppare un Sistema di Norme, la famiglia delle ISO 14000 (sviluppato per la prima volta nel 1996), che devono rappresentare lo strumento volontario per migliorare la gestione della variabile ambientale all’interno dell’impresa o di qualsiasi altra organizzazione.L’obiettivo di un Sistemi di Gestione Ambientale è portare ai massimi livelli la cultura della prevenzione dell’inquinamento e di miglioramento delle prestazioni ambientali, e presuppone un forte impegno dell’Organizzazione verso il rispetto dell’ambiente, che possono essere cosi brevemente descritte:

ANALISI AMBIENTALE INIZIALEL’analisi Iniziale ha come scopo l’individuazione degli aspetti ambientali significativi e la verifica della conformità legislativa dell’Organizzazione. Questa sarà effettuata sia sugli aspetti ambientali:

Analisi Ambientale inziale: individuazione degli aspetti ambientali, criteri di valutazione degli aspetti ambien tali, determinazione degli aspetti ambientali significativi

Individuazione degli obiettivi, programmi e traguardi ambientali

Progettazione e definizione e sviluppo della struttura documentale;

Formazione del personale e coaching del personale nell’applicazione del sistema di gestione dell’ambientale

Realizzazione dell’audit interno

Assistenza durante l’audit di III parte da parte delle Organizzazioni e assistenza continua sulle problemati che emergenti nell’applicazione del Sistema di Gestione Ambientale

Diretti quali la gestione dell’aria, delle emissioni in atmosfera, delle risorse idriche sia di approvvigionamento che di scarico, la gestione dei rifiuti, la produzione dei rifiuti, la gestione dei trasporti e l’inquinamento legato ai mezzi di trasporto, la gestione delle risorse energetiche, la gestione delle risorse naturali e tutti gli altri aspetti individuati che possono avere un impatto negativo o positivo sull’ambiente;

Indiretti quali il comportamento ambientale di clienti e fornitori legati ai processi aziendali.

CERTIFICAZIONE ISO 9001La conformità ai requisiti della norma si esplica nella certificazione di parte terza, rilasciata da un Organismo di certificazione indipendente accreditato.

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12 COSA SERVE ALLA MIA AZIENDA?

INDIVIDUAZIONE DEGLI OBIETTIVI, PROGRAMMI E TRAGUARDI AMBIENTALIAll’interno del programma ambientale verranno definiti:

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L’obiettivo ambientale, le figure responsabili di attuazione e il termine di raggiungimento;

Il piano operativo composto dalle singole azioni individuate, dai responsabili della loro attuazione e dagli eventuali traguardi intermedi individuati e dai tempi di realizzazione

Una stima delle risorse umane e finanziarie necessarie;

I tempi di raggiungimento degli obiettivi e dei programmi;

Le risorse umane interne ed esterne al progetto responsabili del raggiungimento degli obiettivi.05.

PROGETTAZIONE E REDAZIONE DEL SISTEMA DOCUMENTALELa QSM S.r.l. provvederà all’implementazione della documentazione del Sistema di Gestione Ambientale secondo gli standard ISO 14001 che rappresenti l’Organizzazione (cucito su misura) in modo da trasformare le pratiche ambientali in “good practices” in grado di preservare l’ambiente da ogni forma di inquinamento, migliorare le prestazioni ambientali e le relazioni con l’ambiente ed elimini le potenziali cause di inquinamento individuate durante la fase di Analisi

ASSISTENZA ALL’AUDIT DI TERZA PARTELa QSM affiancherà il personale dell’Organizzazione attraverso un’assistenza continua che assicuri la corretta applicazione del sistema di gestione ambientale sia prima dell’avvio della fase di certificazione/sorveglianza che successivamente nella fase di supporto alla gestione.La QSM S.r.l. affianca, inoltre, l’Organizzazione durante gli audit di terza parte realizzati dall’Ente di Certificazione scelto dall’Organizzazione, supportando l’Organizzazione nelle problematiche inerenti le interpretazione del sistema

FORMAZIONE DEL PERSONALE E COACHINGLa formazione del personale delle Organizzazioni è uno dei fattori critici di successo dei progetti sviluppati perché mira all’acquisizione di competenze di carattere tecnico (gestione dei rifiuti, gestione delle emissioni in atmosfera, etc), di carattere organizzativo (coordinamento del personale, pianificazione delle attività di sorveglianza ambientale, pianificazione delle emergenze ambientali).

REALIZZAZIONE DELL’AUDIT INTERNOGli audit vengono realizzati congiuntamente da personale della QSM (riconosciuto IRCA, CEPAS e AICQ) e dell’Organizzazione in accordo alla ISO 19011 allo scopo di verificare l’efficacia e l’efficienza del sistema Ambientale.

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13COSA SERVE ALLA MIA AZIENDA?

I VANTAGGII vantaggi dell’applicazione di un sistema di gestione ambientale sono:

CERTIFICAZIONE ISO 14001La conformità ai requisiti della norma si esplica nella certificazione di parte terza, rilasciata da un Organismo di certificazione indipendente accreditato.

A CHI SI RIVOLGE ISO 14001L’ ISO 14001 è il riferimento, riconosciuto a livello internazionale, per la certificazione del sistema di gestione per la qualità delle organizzazioni di tutti i settori produttivi e di tutte le dimensioni.

Miglioramento della produttività individuale: attraverso il coinvolgimento del personale mediante formazio-ne o gruppi di lavoro è possibile motivarlo, aumentandone, quindi, la produttività;

Prevenzione delle responsabilità: riduzione del rischio di inadempienze e violazioni di legge;

Miglioramento dei rapporti col pubblico: un’organizzazione più attenta ai propri impatti ambientali non può che essere vista più favorevolmente dal pubblico;

Miglioramento dell’immagine esterna dell’organizzazione;

Conquista di nuove quote di mercato: chi esporta in paesi dove esiste una particolare sensibilità ambientale può trarre considerevole vantaggio della certificazione ambientale;

Vantaggi competitivi: nuove opportunità di mercato, migliori relazioni con popolazione residente e autorità di controllo, maggiore soddisfazione degli stakeholder aziendali, eccellente immagine aziendale, possibilità di partecipare ai bandi di gara;

Riduzione dei costi: miglioramento della performance ambientale, aumento dell’efficienza operativa, rispar-mi dovuti all’efficienza ambientale, individuazione di costi e sprechi, diminuzione dei costi assicurati, diminu-zione dei costi di finanziamento;

Vantaggi gestionali: migliore valutazione degli investimenti, maggiore motivazione e coinvolgimento dei dipendenti, precisa definizione delle competenze e delle responsabilità, gestione integrata qualità, ambiente, salute e sicurezza;

Monitoraggio adempimenti di legge: monitoraggio continuo della conformità alle norme, semplificazione delle procedure per il rilascio delle autorizzazioni;

Operare nella piena osservanza e rispetto delle leggi, norme e regolamenti vigenti attraverso un’attenta ana-lisi della normativa cogente nazionale ed europea.

di gestione Ambientale che emergono durante l’audit.

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REGISTRAZIONE EMAS IIICHE COS’È LA REGISTRAZIONE EMAS IIIL’EMAS (Environmental Management and Audit Scheme) rappresenta uno strumento volontario per migliorare la gestione della variabile ambientale all’interno dell’impresa o di qualsiasi altra organizzazione.Così come la ISO 14001 entrambi gli schemi normativi definiscono i requisiti che deve avere un sistema di organizzazione aziendale rivolto al rispetto della legislazione vigente in materia ambientale, al controllo delle proprie attività e delle interazione tra azienda ed ambiente e alla riduzione dell’impatto ambientale.Attraverso le varie edizioni della Norma che si sono susseguite negli anni, i due schemi normativi si sono avvicinati progressivamente tuttavia permangono alcune sostanziali differenze che rendono l’EMAS più impegnativa e vincolante per le imprese rispetto alla certificazione ISO 14001. Infatti attraverso la dichiarazione ambientale vengono presi verso il pubblico dei precisi impegni che devono essere rigidamente rispettati nelle scadenze e nel contenuto.Il regolamento EMAS, valido all’interno dell’Unione Europea (ISO 14001 ha valenza mondiale) richiede in generale un maggiore coinvolgimento del personale ed una più attenta comunicazione interna all’impresa e verso l’esterno. Anche il meccanismo stesso di certificazione attesta che l’EMAS è più indicato quando l’azienda vuole dimostrare la propria attenzione verso l’ambiente a soggetti pubblici, mentre l’ISO 14001 ha più valore nei rapporti commerciali tra privati. Inoltre la procedura EMAS prevede la redazione obbligatoria della Dichiarazione Ambientale pubblica che invece non è prevista dalle norme ISO 14001.Il Regolamento Emas III giunto ormai alle terza edizione è strutturato in 52 articoli e 7 allegati (fanno parte integrante del Sistema) e prevede i seguenti obblighi:

I VANTAGGII vantaggi dell’applicazione di un sistema di gestione ambientale sono:

Analisi Ambientale preliminare per l’Organizzazione che avvia il proprio SGA

Dichiarazione Ambientale Pubblica

Miglioramento della produttività individuale: attraverso il coinvolgimento del personale mediante formazio-ne o gruppi di lavoro è possibile motivarlo, aumentandone, quindi, la produttività.

Prevenzione delle responsabilità: riduzione del rischio di inadempienze e violazioni di legge.

Miglioramento dei rapporti col pubblico: un’organizzazione più attenta ai propri impatti ambientali non può che essere vista più favorevolmente dal pubblico.

Miglioramento dell’immagine esterna dell’organizzazione

Conquista di nuove quote di mercato: chi esporta in paesi dove esiste una particolare sensibilità ambientale può trarre considerevole vantaggio della certificazione ambientale

Vantaggi competitivi: nuove opportunità di mercato, migliori relazioni con popolazione residente e autorità di controllo, maggiore soddisfazione degli stakeholder aziendali, eccellente immagine aziendale, Possibilità di partecipare ai bandi di gara

Riduzione dei costi: miglioramento della performance ambientale, aumento dell’efficienza operativa, rispar-mi dovuti all’efficienza ambientale, individuazione di costi e sprechi, diminuzione dei costi assicurati, diminu-zione dei costi di finanziamento

Vantaggi gestionali: migliore valutazione degli investimenti, maggiore motivazione e coinvolgimento dei dipendenti, precisa definizione delle competenze e delle responsabilità, gestione integrata qualità, ambiente, salute e sicurezza.

COSA SERVE ALLA MIA AZIENDA?

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CERTIFICAZIONE MODELLO 231Non esiste la certificazione di parte terza rilasciata da un Organismo di certificazione indipendente accreditato che ne garantisca la conformità ai requisiti di legge, ma l’adeguamento si esplica attraverso l’applicazione e la possibilità di poter dimostrare di avere un Modello 231 Efficace ed efficiente ad evitare reati.

A CHI SI RIVOLGE IL MODELLO 231Il Modello si rivolge a tutte le società e le associazioni (anche non riconosciute) che abbiano a qualsiasi titolo rapporti con la Pubbliche Amministrazioni, o destinatari di finanziamenti pubblici. Nella pratica deve redigerlo ogni società o associazione a prescindere dalla grandezza della stessa che voglia prevenire la possibilità di incorre nelle sanzioni pecuniarie ed interdittive specificamente previste dalla Legge 231.Conformemente alle regole del diritto privato esulano da questo elenco, in quanto non hanno scopi lucrativi, rispettivamente:

• agli enti che svolgono funzioni di rilievo costituzionale ed alle ditte individuali• gli enti pubblici non territoriali come le camere di commercio;• gli enti di erogazione di un pubblico servizio di qualsiasi dimensione territoriale, come gli Istituti di assistenza, le aziende ospedaliere, le scuole, le università;• gli enti privati che svolgono un pubblico servizio (per le ragioni dianzi indicate);• gli enti pubblici associativi (es. Ad, CRI, CONI, ecc.) aventi natura pubblica per effetto del disposto di leggi speciali;• gli enti autarchici che perseguono fini ed interessi dello Stato (INAIL, INPS, ISTAT, ENEA, ecc.);• gli enti così detti “istituzionali”, come gli Ordini ed i Collegi professionali, gli enti lirici.

Monitoraggio Adempimenti di legge: Monitoraggio continuo della conformità alle norme, semplificazione delle procedure per il rilascio delle autorizzazioni

Operare nella piena osservanza e rispetto delle leggi, norme e regolamenti vigenti attraverso un attenta ana-lisi della normativa cogente nazionale ed europea

COSA SERVE ALLA MIA AZIENDA?

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BS OHSAS 18001:2007CHE COS’È IL OHSAS 18001La norma BS OHSAS nella sua edizione del 2007 rappresenta uno standard internazionale (di provenienza inglese – BSI) per la realizzazione, all’interno dell’azienda, di un sistema di gestione della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Tale norma, di carattere volontario, e integrabile con gli standard Uni EN ISO 9001 e UNI EN ISO 14001, ha lo scopo, esplicitamente dichiarato, di consentire, all’azienda che la adotta, il controllo dei rischi ed il miglioramento delle prestazioni in ambito sicurezza. La norma, applicabile da parte di qualsiasi azienda si basa sulla stessa metodologia nota come PDCA Plan-Do-Check-Atct (pianificare, attuare, verificare, agire), adottata da altre norme (tra cui le già citate 9001 e 14001).La norma 18001 rappresenta un importante strumento di natura organizzativa che consente di gestire in modo organico e strutturato l’organizzazione della salute e della sicurezza dei lavoratori. Tale organizzazione permetterà di tenere sotto controllo i propri rischi coerentemente con quanto definito nella propria politica della sicurezza.

I VANTAGGILa metodologia descritta permette di ottenere importanti migliorie nella gestione della sicurezza nei luoghi di lavoro ed in particolare permette di:

CERTIFICAZIONE OHSAS 18001La conformità ai requisiti della norma si esplica nella certificazione di parte terza, rilasciata da un Organismo di certificazione indipendente accreditato.

A CHI SI RIVOLGE LA OHSAS 18001La norma BS OHSAS 18001 è il riferimento, riconosciuto a livello internazionale, per la certificazione del sistema di gestione della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro e può essere indifferentemente adottata da grandi o piccole aziende, pubbliche o private, di ogni settore.

Inoltre il sistema OHSAS è espressamente richiamato dall’art 30 Dlgs 81/08 come strumento idoneo ad avere efficacia esimente della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche per i reati in materia di sicurezza sul luogo di lavoro previsti dal D.lgs 231/2001.

ridurre il numero di infortuni attraverso la prevenzione e il controllo dei luoghi di lavoro classificati a rischio;

ridurre il rischio di incidenti gravi;

non incorrere in sanzioni penali;

ridurre i costi derivanti da incidenti e interruzioni della produzione;

motivare e coinvolgere il personale attraverso la soddisfazione delle aspettative di miglioramento;

garantire uno strumento di indirizzo e di gestione per la normativa applicabile;

favorire un’immagine migliore nei confronti del l’opinione pubblica sempre più sensibile nei confronti della sicurezza e della salute sul lavoro;

proceduralizzare una fase di audit (di prima e terza parte) che può consentire di monitorare con attenzione il proprio sistema di gestione della sicurezza;

ridurre il premio INAIL.

COSA SERVE ALLA MIA AZIENDA?

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SA 8000:2008CHE COS’É LA SA 8000Per affrontare le nuove sfide, le imprese divengono istituzioni che creano benessere e giocano il proprio ruolo nell’integrazione tra sistema economico - sociale - ambientale, valorizzando le proprie relazioni con i dipendenti, le parti sociali, la comunità locale, i consumatori, le autorità pubbliche e altri portatori di interesse.La sigla SA (Social Accountability) pubblicata dall’Ente Americano SAI nel 1997 identifica uno standard internazionale redatto dal CEPAA (Council of Economical Priorities Accreditation Agency) che nasce nell’ottica di dare garanzie ai consumatori/clienti su alcuni aspetti della gestione aziendale attinenti la responsabilità sociale d’impresa. Il CEPAA ha per missione lo scopo di rendere le organizzazioni in grado di essere socialmente responsabili, riunendo i principali stakeholder per sviluppare standard volontari basati sul consenso, accreditando organizzazioni qualificate per verificare la conformità, promuovendo la conoscenza e comprensione dello standard e incoraggiandone l’attuazione a livello mondiale. L’organismo riunisce 21 membri, in rappresentanza delle organizzazioni sindacali, delle organizzazioni non governative, di associazioni che tutelano i diritti umani e dell’infanzia, di imprese che investono in modo socialmente responsabile e di società di certificazione.

I VANTAGGINonostante la SA 8000 non copra tutti gli ambiti della Corporate Social Responsibility (CSR o più comunemente detta Responsabilità Sociale), essa risulta avere un impatto molto forte sul ‘’rischio di reputazione’’ dell’organizzazione. Lo scenario di un mercato globale per il terzo millennio concepisce l’impresa sempre più come nuova istituzione sociale dal quale dipende il benessere della società. In questo senso le imprese di successo, nel prossimo futuro, saranno quelle in grado di creare “valore aggiunto” non solo per i propri clienti ed azionisti, ma anche per dipendenti, fornitori, associazioni di partecipazione e comunità locali. Per essere in grado di sostenere questo considerevole impegno è necessario che le aziende siano “accreditate” nella società civile al medesimo livello di un “buon cittadino” affinché possano assicurarsi la fiducia delle varie categorie cointeressate ed essere apprezzate quale partner fidato nei rapporti di scambio.Imperativo quindi, diviene il comunicare, nelle parole e nei fatti, quei comportamenti atti a soddisfare le aspettative dei singoli interlocutori. La concretizzazione delle diverse prerogative che influiscono sui processi di consenso sociale ed ambientale diventa quindi una opportunità per garantire l’efficacia e l’efficienza delle spese aziendali, oltre che, nel tempo, assicurare un risparmio nei costi sostenuti dall’intero comparto economico nazionale. Le aziende di successo saranno, sempre più, quelle accorte e lungimiranti, quelle in grado cioè di recepire immediatamente i messaggi lanciati dalla comunità istituzionale nazionale ed internazionale perché i prodotti sociale delle imprese ha riflessi sulla buona integrazione delle imprese nell’ambiente locale, sia a livello europeo che a livello internazionale. Le imprese recano il loro contributo alla comunità, in particolare a quella locale, fornendo posti di lavoro, salari e prestazioni ed entrate fiscali. Inversamente, le imprese dipendono dalla buona salute, dalla stabilità e dalla prosperità delle comunità che le accolgono. Italiani siano apprezzati non soltanto per la qualità della realizzazione, ma anche per la valenza sociale che portano in sé. La certificazione di conformità allo standard SA8000 è riconosciuta in tutto il mondo e prevede lo sviluppo e la verifica di sistemi di gestione che promuovano attività lavorative socialmente accettabili con vantaggi per l’Organizzazione e per tutta la catena di fornitura, in termini di miglioramento nella gestione dei ‘’rischi aziendali’’, nelle relazioni con le parti interessate interne ed esterne all’Organizzazione e in definitiva di miglioramento generalizzato della reputazione: il vero valore dell’impresa. La responsabilità sociale delle imprese ha riflessi sulla buona integrazione delle imprese nell’ambiente locale, sia a livello europeo che a livello internazionale. Le imprese recano il loro contributo alla comunità, in particolare a quella locale, fornendo posti di lavoro, salari e prestazioni ed entrate fiscali. Inversamente, le imprese dipendono dalla buona salute, dalla stabilità e dalla prosperità delle comunità che le accolgono.

COSA SERVE ALLA MIA AZIENDA?

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CERTIFICAZIONE SA 8000La conformità ai requisiti della norma si esplica nella certificazione di parte terza, rilasciata da un Organismo di certificazione indipendente accreditato.

A CHI SI RIVOLGE LA OHSAS 8000La SA 8000 è il riferimento, riconosciuto a livello internazionale, per la certificazione del sistema di gestione etico delle organizzazioni di tutti i settori produttivi e di tutte le dimensioni.

D.Lgs 231/01 Responsabilità AmministrativaCHE COS’É IL MODELLO 231Il Decreto Legislativo n. 231/01 ha introdotto il regime di “Responsabilità Amministrativa” a carico degli enti per reati commessi o tentati da amministratori, dipendenti e soggetti sottoposti alla direzione o vigilanza degli enti stessi che, possono essere ritenuti responsabili, e di conseguenza tali Enti possono essere sanzionati in via pecuniaria e/o interdittiva. La responsabilità amministrativa consegue innanzitutto da un reato commesso nell’interesse dell’Ente (illeciti amministrativi contenuti nel D.Lgs 213, commessi o tentati in Italia o all’estero), ossia ogniqualvolta la condotta illecita sia posta in essere con l’intento di arrecare un beneficio all’Ente; la medesima responsabilità è del pari ascrivibile all’Ente ogniqualvolta la stessa tragga dalla condotta illecita del singolo soggetto un qualche vantaggio (economico o non, diretto o indiretto), per qualsiasi intento abbia agito l’autore del reato. Al contrario, il vantaggio esclusivo del soggetto (o di un terzo rispetto all’ente) esclude la responsabilità dell’ente, versandosi in una situazione di assoluta e manifesta estraneità dell’ente al fatto di reato. Quanto ai soggetti, il legislatore, all’art. 5 del D.Lgs. 231/2001, prevede la responsabilità dell’ente qualora il reato sia commesso da persone:

I VANTAGGIIl D.Lgs. 231/2001 espressamente prevede, agli artt. 6 e 7, l’esenzione dalla SOLA responsabilità Amministrativa (non penale) qualora l’ente si sia dotato di Modelli di organizzazione, EFFICACE ED EFFICIENTE, di gestione idonei a prevenire reati della specie di quello verificatosi. L’adeguato Modello rappresenta pertanto il solo strumento in grado di escludere la “colpa” dell’ente e, conseguentemente, di impedire l’applicazione delle sanzioni a suo carico, sempre che l’Ente sia in grado di dimostrare che la violazione colposa commessa dal proprio esponente è stata posta in essere nonostante fosse stato attuato un efficace sistema di monitoraggio dell’applicazione delle regole.

CERTIFICAZIONE MODELLO 231Non esiste la certificazione di parte terza rilasciata da un Organismo di certificazione indipendente accreditato che ne garantisca la conformità ai requisiti di legge, ma l’adeguamento si esplica attraverso l’applicazione e la possibilità di poter dimostrare di avere un Modello 231 Efficace ed efficiente ad evitare reati.

che rivestono funzioni di rappresentanza, di amministrazione o di direzione dell’ente o di una sua unità or-ganizzativa dotata di autonomia finanziaria e funzionale nonché da persone che esercitano, anche di fatto, la gestione e il controllo dell’ente stesso (soggetti in posizione apicale)

sottoposte alla direzione o alla vigilanza di uno dei soggetti succitati.

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UNI EN ISO 10015:2001CHE COS’È LA ISO 10015:2001La normativa UNI ISO 10015 appartiene alla famiglia delle norme ISO 9000 ma estende il concetto di organizzazione e miglioramento continuo al processo formativo come tema fondamentale dell’addestramento del personale. Il miglioramento continuo non può prescindere dalla formazione delle proprie risorse; cambiamenti dei mercati, nuove tecnologie, impongono alle organizzazioni unA continua formazione ed addestramento delle risorse umane. Una delle leve competitive più significative per ogni azienda è senza dubbio l’investimento in termini di risorse umane che passa attraverso una accorta analisi delle aspettative, valutazioni dei gap formativi e una pianificazione attenta della formazione/aggiornamento/addestramento continuo delle risorse umane.

A CHI SI RIVOLGE IL MODELLO 231Il Modello si rivolge a tutte le società e le associazioni (anche non riconosciute) che abbiano a qualsiasi titolo rapporti con la Pubbliche Amministrazioni, o destinatari di finanziamenti pubblici. Nella pratica deve redigerlo ogni società o associazione a prescindere dalla grandezza della stessa che voglia prevenire la possibilità di incorre nelle sanzioni pecuniarie ed interdittive specificamente previste dalla Legge 231.Conformemente alle regole del diritto privato esulano da questo elenco, in quanto non hanno scopi lucrativi, rispettivamente:

I VANTAGGIApplicare un sistema Qualità ISO 10015 permette all’Organizzazione non solo di raggiungere l’obiettivo di rispettare la Norma in tutti i suoi punti, ma anche di ottenere i seguenti vantaggi:

• Contenimento dei costi aziendali.• Migliorare la soddisfazione, i bisogni e le aspettative, sia espresse che implicite, degli stakeholders (utente/ cliente) attraverso un’attenta analisi dei bisogni e della qualità percepita dagli stessi;• Migliorare le professionalità e le competenze delle risorse umane;• Ricerca dell’efficienza ed efficacia• Mantenere e trasferire nel tempo le competenze, grazie all’utilizzo di una documentazione standardizzata e alla formalizzazione di procedure condivise; • Favorire l’apprendimento attivo attraverso la creazione di Gruppi di lavoro in grado di sviluppare un sistema virtuoso orientato all’utente ed al miglioramento continuo;

agli enti che svolgono funzioni di rilievo costituzionale ed alle ditte individuali

gli enti pubblici non territoriali come le camere di commercio;

gli enti di erogazione di un pubblico servizio di qualsiasi dimensione territoriale, come gli Istituti di assisten-za, le aziende ospedaliere, le scuole, le università;

gli enti privati che svolgono un pubblico servizio (per le ragioni dianzi indicate);

gli enti pubblici associativi (es. Ad, CRI, CONI, ecc.) aventi natura pubblica per effetto del disposto di leggi speciali;

gli enti autarchici che perseguono fini ed interessi dello Stato (INAIL, INPS, ISTAT, ENEA, ecc.);

gli enti così detti “istituzionali”, come gli Ordini ed i Collegi professionali, gli enti lirici.

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• Contenimento dei costi aziendali.• Migliorare la soddisfazione, i bisogni e le aspettative, sia espresse che implicite, degli stakeholders (utente/ cliente) attraverso un’attenta analisi dei bisogni e della qualità percepita dagli stessi;• Migliorare le professionalità e le competenze delle risorse umane;• Ricerca dell’efficienza ed efficacia• Mantenere e trasferire nel tempo le competenze, grazie all’utilizzo di una documentazione standardizzata e alla formalizzazione di procedure condivise; • Favorire l’apprendimento attivo attraverso la creazione di Gruppi di lavoro in grado di sviluppare un sistema virtuoso orientato all’utente ed al miglioramento continuo;

CERTIFICAZIONE ISO 10015Non esiste la certificazione di parte terza rilasciata da un Organismo di certificazione indipendente accreditato che ne garantisca la conformità ai requisiti della norma; trattasi di norma di buona prassi e l’adeguamento si esplica attraverso l’applicazione della stessa.

A CHI SI RIVOLGE LA ISO 10015La ISO 10015 è il riferimento, riconosciuto a livello internazionale, per la gestione lo sviluppo, l’attuazione, il mantenimento ed il miglioramento delle strategie e dei sistemi di formazione che riguardano la qualità dei prodotti forniti da un’organizzazione. Essa si applica a tutti i tipi di organizzazione di tutti i settori produttivi e di tutte le dimensioni.

D.Lgs 81/2008 Sicurezza Ambienti di Lavoro CHE COS’È IL D.LGS 81/2008?Il decreto legislativo 81/08 conosciuto come testo unico della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro disciplina gli obblighi e l’organizzazione della salute della sicurezza dei lavoratori all’interno delle aziende pubbliche e private. Il decreto, con l’obiettivo dichiarato di riorganizzare la materia che nel corso degli anni era diventata ricca oltre modo di disposizioni legislative, ha abrogato diverse leggi che per molto tempo (a partire dagli anni 50 anni) avevano regolamentato l’argomento ed in particolare ha sostituito il D.Lgs 626/94 e il Dlgs 494/96. Il decreto in vigore dal Maggio del 2008 vive oggi una fase di maturità successiva ad alcune modifiche ed integrazioni subite nel corso dei primi anni dall’emanazione e che hanno riguardato in particolare la Formazione, la disciplina del DUVRI, le verifiche delle attrezzature.La formulazione del decreto del 2008 ha certamente introdotto interessanti novità rispetto al passato ed in particolare è possibile riconoscere i seguenti interessati aspetti;Processo partecipato: anche i lavoratori devono contribuire alla organizzazione ed al miglioramento dei livelli di sicurezza all’interno della azienda. Ciò risulta certamente evidente dal maggiore coinvolgimento dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (devono essere sempre presenti) e dall’aver assegnato specifici obblighi anche ai lavoratori.Organizzazione gestionale della sicurezza: da realizzare tramite lo strumento della delega di funzioni per poter assicurare, soprattutto in realtà aziendali complesse, una puntuale attuazione della normativa e anche tramite l’adozione di sistemi di gestione della sicurezza (BS OHSAS 18001) esplicitamente richiamati all’art 30.Aiuti alle imprese: tramite l’Inail sono concessi alle imprese che investono in sicurezza, adottando sistemi di gestione della sicurezza o realizzando progetti di investimento o ancora migliorando la sicurezza delle proprie macchine, contributi a fondo perduto fino al 65 % dell’investimento.

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CHE COS’È LA ISO 10015:2001La normativa UNI ISO 10015 appartiene alla famiglia delle norme ISO 9000 ma estende il concetto di organizzazione e miglioramento continuo al processo formativo come tema fondamentale dell’addestramento del personale. Il miglioramento continuo non può prescindere dalla formazione delle proprie risorse; cambiamenti dei mercati, nuove tecnologie, impongono alle organizzazioni unA continua formazione ed addestramento delle risorse umane. Una delle leve competitive più significative per ogni azienda è senza dubbio l’investimento in termini di risorse umane che passa attraverso una accorta analisi delle aspettative, valutazioni dei gap formativi e una pianificazione attenta della formazione/aggiornamento/addestramento continuo delle risorse umane.

I VANTAGGILa corretta e puntuale applicazione degli obblighi posti a carico delle diverse figure oltre a minimizzare il rischio di sanzioni (anche penali) applicabili da parte degli organi di vigilanza permette all’azienda di raggiungere migliori standard di sicurezza che si traducono anche in vantaggi economici derivanti per esempio da:

• risparmi sul premio Inail in seguito alla riduzione del numero di infortuni, • sconti (OT24) sul premio Inail in seguito alla corretta applicazione di un sistema di gestione della sicurezza;• migliore gestione nella scelta e nell’assegnazione dei dispositivi di protezione individuale;• calibrazione del protocollo sanitario sulla base dei rischi definiti.

Applicare il Decreto 81/2008 non è una norma ma una legge cogente il cui campo di applicazione deve essere verificato da personale esperto; la violazione comporta delle sanzioni amministrative e penali.

CERTIFICAZIONE D.LGS 81/2008Non esiste la certificazione di parte terza rilasciata da un Organismo di certificazione indipendente accreditato che ne garantisca la conformità ai requisiti di legge, ma l’adeguamento si esplica attraverso l’applicazione deI riferimenti di legge.

A CHI SI RIVOLGE IL D.LGS 81/2008Il DLgs si rivolge a tutti i datori di lavoro di aziende pubbliche e private che abbiano al loro interno lavoratori, intendendo con questo termine “qualsiasi persona che indipendente dalla tipologia contrattuale svolge un’attività lavorativa nell’ambito dell’organizzazione”.

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Rischio Vibrazioni D.Lgs 81/2008 CHE COS’È IL RISCHIO VIBRAZIONI?Le vibrazioni sono oscillazioni meccaniche rispetto ad un punto di riferimento, determinate da onde di pressione che si trasmettono attraverso corpi solidi; le oscillazioni caratteristiche delle vibrazioni possono essere libere o forzate, ossia influenzate da una forza esterna come nel caso dell’utilizzo di strumenti da parte di un lavoratore.L’esposizione a vibrazioni meccaniche in ambiente lavorativo può essere dovuta ad un’ampia varietà di processi e operazioni che utilizzano macchine e attrezzi diffusi nella gran parte dei settori lavorativi dell’industria, agricoltura e servizi.La valutazione del rischio vibrazioni richiede di analizzare quei fenomeni che sollecitano il sistema “mano-braccio” e il sistema “corpo intero”Studi epidemiologici e sperimentali consolidati a livello italiano e internazionale hanno dimostrato che una prolungata esposizione ad elevati livelli di vibrazioni può provocare importanti disturbi e lesioni a carico degli arti superiori e della colonna vertebrale:

• Disturbi chinetosici;• Patologie del rachide lombare;• Disturbi del distretto cervico – brachiale;• Disturbi dell’apparato gastro-intestinale;• Disturbi dell’apparato riproduttivo;• Disturbi circolatori;• Effetti cocleo – vestibolari.

I VANTAGGIIl mancato ricorso alla valutazione del rischio vibrazioni può comportare la possibilità di danni per i lavoratori esposti e può esporre il datore di lavoro a sanzioni in seguito a controlli da parte dell’organo di vigilanza.Per la valutazione del rischio di esposizione alle vibrazioni meccaniche il decreto legislativo obbliga il datore di lavoro ad eseguire misurazioni strumentali in proprio soltanto nei casi in cui non siano disponibili presso banche dati accreditate informazioni relative ai livelli di vibrazione. In particolare occorre tenere in considerazione:

• livello, tipo e durata dell’esposizione;• valori limite di esposizione (art. 189 del d.lgs. 81/08);• tutti gli effetti sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori;• informazioni sulle vibrazioni fornite dai costruttori delle attrezzature impiegate;• disponibilità di DPI con adeguate caratteristiche di attenuazione.

In seguito alla valutazione del rischio e della misura dei livelli di vibrazione effettuata con l’impiego di accelerometri, il Datore di lavoro individua le necessarie misure di prevenzio

CERTIFICAZIONE RISCHIO VIBRAZIONINon esiste la certificazione di parte terza rilasciata da un Organismo di certificazione indipendente accreditato che ne garantisca la conformità ai requisiti di legge, ma l’adeguamento si esplica attraverso l’applicazione dei riferimenti di legge, e di una relazione redatta da personale qualificato che ne attesta la congruenza.

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Rischio Rumore D.Lgs 81/2008 CHE COS’È IL RISCHIO RUMORE?Il rumore negli ambienti di lavoro è ormai diventato uno dei problemi più importanti tra quelli compresi nell’igiene del lavoro. Ai fini della valutazione del rischio nei luoghi di lavoro il rumore è un suono, solitamente sgradevole all’orecchio umano, che per le sue caratteristiche di intensità e durata può recare danno.La continua meccanizzazione della produzione con l’introduzione di processi tecnologici continui ha portato al moltiplicarsi delle fonti di rumore ed un aumento della percentuale di lavoratori esposti a questo fattore di rischio.I danni, le cui cause possono essere ricercate in un’eccessiva esposizione ad ambienti rumorosi, possono essere classificati in tre categorie:

• danno uditivo, prodotto dal livello di rumore e/o dal tempo di esposizione e/o dalla suscettibilità individuale e/o infine dal tipo di rumore (continuo o impulsivo), da origine all’ipoacusia (effetto dell’esposizione cronica a rumore con intensità uguale o superiore a 80 dB(A)) o perdita/riduzione di udito derivante da esposizione al rumore.• danni extra uditivi: a carico degli apparati cardiocircolatorio, respiratorio, riproduttivo, endocrino, visivo, nervoso e/o gastrointestinale.• danni da reazione psicologica con difficoltà di concentrazione, affaticamento mentale, insonnia e depressione, con tutte le conseguenze che queste patologie comportano.

I VANTAGGI: Il mancato ricorso alla valutazione del rischio rumore può comportare la possibilità di danni per i lavoratori esposti e può esporre il datore di lavoro a sanzioni in seguito a controlli da parte dell’organo di vigilanza.Appare, dunque, necessario da parte degli attori del sistema di sicurezza contribuire alla diffusione della consapevolezza del rischio. In particolare, nel processo di valutazione del rischio di esposizione al rumore durante le attività lavorative occorre prendere in considerazione:

• livello, tipo e durata dell’esposizione;• valori limite di esposizione (art. 189 del d.lgs. 81/08);• tutti dli effetti sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori;• informazioni sull’emissione di rumore fornite dai costruttori delle attrezzature impiegate;• disponibilità di DPI con adeguate caratteristiche di attenuazione.

In seguito alla valutazione del rischio e della misura dei livelli di rumore effettuata con l’impiego di fonometri, il

A CHI SI RIVOLGE IL RISCHIO RUMOREIl Rischio Rumore così come definito nel D.Lgs 81/2008 si rivolge a tutti i datori di lavoro di aziende pubbliche e private che abbiano al loro interno lavoratori esposti giornalmente o settimanalmente a fonti di rumore.

CERTIFICAZIONE RISCHIO RUMORENon esiste la certificazione di parte terza rilasciata da un Organismo di certificazione indipendente accreditato che ne garantisca la conformità ai requisiti di legge, ma l’adeguamento si esplica attraverso l’applicazione dei riferimenti di legge, e di una relazione redatta da personale qualificato che ne attesta la congruenza.

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Rischio Movimentazione Manuale dei Carichi (MMC) CHE COS’È IL RISCHIO MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI (MMC)?Molteplici attività lavorative proprie di vari ambiti produttivi, quali quello agricolo, l’industria, ma anche il terziario, comportano la necessità da parte dei lavoratori di effettuare movimentazioni manuali di carichi, rappresentati da una serie eterogenea di elementi, semilavorati, prodotti finiti, confezioni, strumentazione, utensileria, ecc. Per Movimentazione Manuale dei Carichi (MMC) si intendono tutte quelle operazioni di trasporto o di sostegno di un carico ad opera di uno o più lavoratori, comprese le azioni del sollevare, deporre, spingere, tirare, portare o spostare un carico, che, per le loro caratteristiche o in conseguenza delle condizioni ergonomiche sfavorevoli, comportano rischi di patologie da sovraccarico biomeccanico, in particolare dorso-lombari. La MMC, proprio perché correlata ad effetti sulla salute dei lavoratori anche potenzialmente gravosi, necessita di particolari attenzioni a vari livelli e prevalentemente nella fase di valutazione del rischio al fine essenzialmente dell’attuazione di idonee ed efficaci misure di prevenzione e protezione per i lavoratori.Oltre ai rischi prevalentemente a carico della colonna vertebrale nei suoi diversi tratti e a carico degli arti superiori (mano e avambraccio), si collegano altri possibili rischi dovuti al trasporto del carico stesso:

• può cadere, provocando contusioni o fratture; • può essere caldo o tagliente, con possibilità di ustioni o lesioni; • può non far vedere scalini o oggetti che si trovano per terra, facendo inciampare.

I VANTAGGIUn’identificazione attenta dei rischi è vitale per determinare e implementare soluzioni in modo da eliminarli o ridurli. L’applicazione di misure efficaci ridurrà i disturbi dorso-lombari dei lavoratori. Le misure preventive possono essere classificate sia secondo la direttiva quadro sia secondo i seguenti principi per la prevenzione del rischio professionale:

• evitare i rischi; • valutare i rischi che non possono essere evitati;• combattere i rischi alla fonte;• adattare il lavoro al lavoratore;• adattarsi al progresso tecnico;• sostituire ciò che è pericoloso con ciò che non è pericoloso o è meno pericoloso;• sviluppare una politica generale coerente di prevenzione che riguarda la tecnologia, l’organizzazione del lavoro, le condizioni di lavoro, i rapporti sociali e l’influenza di fattori relativi all’ambiente lavorativo;• dare priorità a misure di protezione collettive sulle misure di protezione individuali;• dare istruzioni adatte ai lavoratori.

Il datore di lavoro è quindi obbligato a trattare le problematiche della sicurezza sul lavoro alla stessa stregua delle attività principali dell’azienda. Questo richiede una politica preventiva coerente e globale. La movimentazione manuale dei carichi dovrebbe essere eliminata dovunque sia possibile. Se è assolutamente necessario movimentare manualmente i carichi, il lavoro dovrebbe essere eseguito in conformità con i requisiti ergonomici.

A CHI SI RIVOLGE IL RISCHIO MMC Il Rischio MMC così come definito nel D.Lgs 81/2008 si rivolge a tutti i datori di lavoro di aziende pubbliche e private che abbiano al loro interno lavoratori soggetti alla movimentazione manuale dei carichi.

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I VANTAGGIIl D.Lgs 81/08 in materia di sicurezza negli ambienti di lavoro, introduce l’obbligo di valutazione dello stress lavoro correlato secondo i contenuti dell’Accordo interconfederale per il recepimento dell’accordo quadro europeo sullo stress lavoro-correlato concluso l’8 ottobre 2004. Lo scopo della valutazione del rischio stress lavoro correlato è quello di guidare e sostenere il datore di lavoro nella riduzione del rischio attraverso l’analisi degli indicatori oggettivi aziendali e l’eventuale rilevazione delle condizioni di stress percepito dai lavoratori.La valutazione del rischio stress, come per tutti gli altri rischi, deve essere effettuata dal datore di lavoro, che ne ha la responsabilità, con il coinvolgimento delle figure aziendali come il RSPP, il RLS, il medico competente, oltre a eventuali altri soggetti interni/esterni indicati dalle organizzazioni. Tale valutazione consiste nella rilevazione, in tutte le aziende, di ‘indicatori di rischio da stress da lavoro correlato oggettivi e verificabili e ove possibile numericamente apprezzabili’ appartenenti a tre famiglie distinte:

1) Eventi sentinella;2) fattori di Contenuto del lavoro; 3) fattori di Contesto del lavoro.

Il Datore di lavoro dovrà utilizzare quindi utilizzare tali valutazioni dei rischi per adottare le opportune misure di prevenzione e protezione affinché siano evitate delle situazioni di stress lavorativo potenzialmente pericolose per i lavoratori.

CERTIFICAZIONE RISCHIO MMCNon esiste la certificazione di parte terza rilasciata da un Organismo di certificazione indipendente accreditato che ne garantisca la conformità ai requisiti di legge, ma l’adeguamento si esplica attraverso l’applicazione dei riferimenti di legge, e di una relazione redatta da personale qualificato che ne attesta la congruenza

Rischio Stress da lavoro correlatoCHE COS’È IL RISCHIO STRESS DA LAVORO CORRELATO?Per stress da lavoro correlato si intende quello stato, che si accompagna a malessere e disfunzioni fisiche, psicologiche o sociali e che consegue dal fatto che le persone non si sentono in grado di superare i gap rispetto alle richieste o alle attese nei loro confronti. Lo stress da lavoro, tra le cause di malattia più comunemente riferite dai lavoratori, colpisce più di 40 milioni di persone e, secondo il rapporto della Fondazione europea del 2007, i luoghi di lavoro possono costituire l’ambiente privilegiato per la prevenzione dei disturbi psicologici e per la promozione di una migliore salute psicofisica.Quando si rilevano condizioni di disagio legato all’organizzazione del lavoro si determinano spesso, sul piano concreto, fenomeni quali:

• diminuzione della produttività;• assenteismo;• bassi livelli di motivazione;• ridotta disponibilità al lavoro;• carenza di fiducia;• mancanza di impegno;• aumento dei reclami e delle lamentele dalla clientela.

I cambiamenti del mondo del lavoro, in particolare le modalità di organizzazione e di gestione delle risorse umane, hanno un’incidenza profonda sui problemi legati alla salute o, più in generale, sul benessere al lavoro.

COSA SERVE ALLA MIA AZIENDA?

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A CHI SI RIVOLGE IL RISCHIO STRESS DA LAVORO CORRELATOIl Rischio di stress da lavoro correlato così come definito nel D.Lgs 81/2008 si rivolge a tutti i datori di lavoro di aziende pubbliche e private che abbiano al loro interno lavoratori soggetti a tale rischio.

CERTIFICAZIONE RISCHIO STRESS DA LAVORO CORRELATONon esiste la certificazione di parte terza rilasciata da un Organismo di certificazione indipendente accreditato che ne garantisca la conformità ai requisiti di legge, ma l’adeguamento si esplica attraverso l’applicazione dei riferimenti di legge, e di una relazione redatta da personale qualificato che ne attesta la congruenza.

Rischio da agenti chimici, cancerogeni e mutageniCHE COS’È IL RISCHIO DA AGENTI CHIMICI, CANCEROGENI E MUTAGENI?Esistono diverse attività lavorative che possono esporre i lavoratori ad agenti o a prodotti chimici e ciò può rappresentare un rischio sia per la salute (intossicazione acuta e cronica, ustioni chimiche, effetti mutageni, cancerogeni, ecc.), sia per la sicurezza (incendio, esplosione, ecc.) degli stessi.L’utilizzo di una sostanza chimica non costituisce, di per sé, necessariamente un rischio effettivo per la salute, in quanto dipende e deriva solo dalle caratteristiche tossicologiche della sostanza e, in funzione di queste, dalle modalità del contatto che si realizza nel corso dell’attività lavorativa.Per questo motivo il rischio chimico è legato all’esposizione ad una determinata quantità di una sostanza alla quale un soggetto si trova effettivamente esposto e al relativo periodo di esposizione, tenendo conto delle possibili vie di penetrazione nell’organismo. Il legislatore italiano recependo una Direttiva Europea in materia di classificazione, etichettatura ed imballaggio delle sostanze e dei preparati chimici ha emanato il D.Lgs n° 52 del 3/02/97 con il quale oltre a definire come sostanze tutti gli elementi chimici e loro composti allo stato naturale o ottenuti mediante lavorazioni industriali e come preparatitutti miscugli o le soluzioni composte da due o più sostanze, fa una classificazione delle sostanze in base alla loro pericolosità.

I VANTAGGIIl datore di lavoro intende determinare preliminarmente l’eventuale presenza di agenti chimici pericolosi sul luogo di lavoro e valutare anche i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori derivanti dalla presenza di tali agenti, prendendo in considerazione in particolare:

• le loro proprietà pericolose;• le informazioni sulla salute e sicurezza comunicate dal produttore o dal fornitore tramite la relativa scheda di sicurezza;• il livello, il tipo e la durata dell’esposizione;• le circostanze in cui viene svolto il lavoro in presenza di tali agenti;• i valori limite di esposizione professionale di cui agli allegati XXXVIII e XXXIX del Dlgs 81/08;• gli effetti delle misure preventive e protettive adottate o da adottare;• se disponibili, le conclusioni tratte da eventuali azioni di sorveglianza sanitaria già intraprese.

La valutazione del rischio chimico prevede l’identificazione, l’analisi e infine la valutazione delle modalità e dell’esposizione della presenza nel ciclo produttivo di agenti chimici pericolosi. Viene pertanto realizzato un elenco di tutte le sostanze e preparati impiegati e sono analizzate tutte le lavorazioni eseguite in azienda per valutare se si generano con qualsiasi modalità agenti chimici (ad es. combustioni, lavorazione a caldo di materie plastiche, saldatura, tempra e fusione metalli, trattamento rifiuti ecc.).

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A CHI SI RIVOLGE IL RISCHIO CHIMICOIl Rischio Chimico così come definito nel D.Lgs 81/2008 si rivolge a tutti i datori di lavoro di aziende pubbliche e private che abbiano al loro interno lavoratori esposti a tale rischio.

CERTIFICAZIONE RISCHIO CHIMICONon esiste la certificazione di parte terza rilasciata da un Organismo di certificazione indipendente accreditato che ne garantisca la conformità ai requisiti di legge, ma l’adeguamento si esplica attraverso l’applicazione dei riferimenti

Rischio BiologicoCHE COS’È IL RISCHIO DA AGENTI BIOLOGICI?Il decreto 81 definisce il rischio formalmente in questo modo: Art. 267 (Definizioni). 1. Ai sensi del presente titolo s’intende per: a) agente biologico: qualsiasi microrganismo anche se geneticamente modificato, coltura cellulare ed endoparassita umano che potrebbe provocare infezioni, allergie o intossicazioni; b) microrganismo: qualsiasi entità microbiologica, cellulare o meno, in grado di riprodursi o trasferire materiale genetico; c) coltura cellulare: il risultato della crescita in vitro di cellule derivate da organismi pluricellulari.Con il termine di rischio biologico quindi si intende la possibilità che, in seguito ad esposizione o contatto con agenti biologici un soggetto possa infettarsi e poi ammalarsi.Le aziende a rischio biologico sono sostanzialmente di due tipi: quelle che utilizzano deliberatamente per le proprie attività organismi biologici, per esempio i laboratori di ricerca biotecnologica, le aziende farmaceutiche, le aziende agro alimentari o quelle che lavorano nel campo del trattamento dei rifiuti; e quelle invece che non fanno uso deliberato di agenti biologici ma che potenzialmente potrebbero comunque entrare in contatto con qualcuno di essi (ospedali, aziende zootecniche, alimentari, e tutte quelle attività in generale in cui vi sia contatto interpersonale con un significativo numero di individui).Quando un microrganismo è penetrato all’interno del corpo umano, la sua presenza non sempre determina il manifestarsi di un’infezione. Nella maggior parte dei casi l’insorgenza di un’infezione è dovuta ad una serie di complesse interazioni che avvengono a carico delle molteplici componenti, in relazione all’agente infettivo, alla suscettibilità dell’ospite, e per quanto riguarda le infezioni esogene alle modalità di trasmissione.

I VANTAGGIIl datore di lavoro determina preliminarmente l’eventuale presenza di agenti biologici pericolosi sul luogo di lavoro e valuta anche i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori derivanti dalla presenza di tali agenti, prendendo in considerazione tutte le informazioni disponibili relativi alle caratteristiche dell’agente biologico e delle modalità lavorative ed in particolare:

• La classificazione risultante dall’allegato XLVI;• Le informazioni sulle malattie che possono essere contratte; • I potenziali effetti allergici e tossici;• La conoscenza di una patologia della quale è affetto un lavoratore, che è da porre in correlazione diretta all’attività lavorativa svolta;• Di eventuali situazioni rese note dall’autorità sanitaria competente;• Del sinergismo dei diversi gruppi di agenti biologici utilizzati.

I fattori di rischio sono molteplici e per questo la legge prevede oltre alle procedure sopra indicate anche l’uso di DPI, di misure igieniche, misure d’emergenza e l’obbligo per il datore di lavoro di approntare momenti formativi che spieghino ai lavoratori i rischi, la prevenzione e la risposta all’emergenza.

A CHI SI RIVOLGE IL RISCHIO BIOLOGICOIl Rischio Biologico così come definito nel D.Lgs 81/2008 si rivolge a tutti i datori di lavoro di aziende pubbliche e private che abbiano al loro interno lavoratori esposti a tale rischio.

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CERTIFICAZIONE RISCHIO BIOLOGICONon esiste la certificazione di parte terza rilasciata da un Organismo di certificazione indipendente accreditato che ne garantisca la conformità ai requisiti di legge, ma l’adeguamento si esplica attraverso l’applicazione dei riferimenti di legge, e di una relazione redatta da personale qualificato che ne attesta la congruenza.

Rischio da Radiazioni IonizzantiCHE COS’È IL RISCHIO DA RADIAZIONI IONIZZANTI?Le radiazioni ionizzanti sono onde elettromagnetiche o particelle sub-atomiche che, irradiando la materia, determinano la creazione di particelle cariche. Tali radiazioni possono avere anche a basse dosi effetti nocivi per la salute ed è dunque necessaria un’attenta valutazione del rischio nei luoghi di lavoro esposti e precise misure di prevenzione per i lavoratori.L’uomo è da sempre esposto a radiazioni ionizzanti di origine naturale (raggi cosmici, prodotti di decadimento dei cosiddetti nuclidi primordiali, ecc.); a partire dalla fine del diciannovesimo secolo le radiazioni ionizzanti sono state deliberatamente utilizzate per scopi medici e industriali, e ciò ha comportato la possibilità di un’accresciuta esposizione da parte dei lavoratori che le utilizzano e della popolazione in generale.Considerando le attuali modalità con cui può avvenire l’esposizione a radiazioni ionizzanti, gli eventuali danni per la salute sono oggi rappresentati principalmente da:

• danni somatici stocastici (leucemie, tumori solidi);• danni genetici stocastici (aborti spontanei, malattie ereditarie);• danni somatici deterministici (sindrome acuta da irradiazione, radiodermite, cataratta, ecc.).

I VANTAGGIIl corretto impiego delle radiazioni ionizzanti, effettuato nel rispetto delle norme vigenti e in base alle attuali possibilità tecniche, fornisce vantaggi assai superiori rispetto agli eventuali danni sanitari che potrebbe determinare.Gli obiettivi principali per l’attuazione delle misure di protezione sanitaria dalle radiazioni ionizzanti sono:

• schermatura; • distanza; • limitazione della durata di esposizione; • combinazione di tali mezzi o accorgimenti. Il D.Lgs. 230/95 ne stabilisce il rispetto, nella disciplina delle attività con rischio da radiazioni ionizzanti, nei termini seguenti:• i tipi di attività che comportano esposizione alle radiazioni ionizzanti debbono essere preventivamente giustificati e periodicamente riconsiderati alla luce dei benefici che da essi derivano;• le esposizioni alle radiazioni ionizzanti debbono essere mantenute al livello più basso ragionevolmente ottenibile, tenuto conto dei fattori economici e sociali;• la somma delle dosi ricevute e impegnate non deve superare i limiti prescritti, in accordo con le disposizioni del presente decreto e dei relativi provvedimenti applicativi. Le misure di prevenzione che il datore di lavoro può mettere in atto nell’impiego di sostanze radioattive non sigillate si possono così riassumere:• ridurre al minimo il rischio di contaminazione del personale, delle aree e degli strumenti di lavoro.• gli strumenti per la pulizia, compresi i guanti impermeabili, i camici, le sottoscarpe di plastica di tipo usa e getta, le scope, gli stracci ed i secchi, devono restare confinati all’interno di ogni camera calda, in modo da evitare inutili contaminazioni qualora se ne sia verificata la causa.

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A CHI SI RIVOLGE IL RISCHIO DA RADIAZIONI IONIZZANTIIl Rischio da Radiazioni Ionizzanti così come definito nel D.Lgs 81/2008 si rivolge a tutti i datori di lavoro di aziende pubbliche e private che abbiano al loro interno lavoratori esposti a tale rischio.

CERTIFICAZIONE RISCHIO DA RADIAZIONI IONIZZANTIPARAGRAFO: Non esiste la certificazione di parte terza rilasciata da un Organismo di certificazione indipendente accreditato che ne garantisca la conformità ai requisiti di legge, ma l’adeguamento si esplica attraverso l’applicazione dei riferimenti di legge, e di una relazione redatta da personale qualificato che ne attesta la congruenza.

Rischio da Radiazioni Ottiche Artificiali (ROA)CHE COS’È IL RISCHIO DA RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI?Per radiazioni ottiche si intendono tutte le radiazioni elettromagnetiche nella gamma di lunghezza d’onda compresa tra 100 nm e 1 mm. Lo spettro delle radiazioni ottiche si suddivide in radiazioni ultraviolette, radiazioni visibili e radiazioni infrarosse.La tipologia di effetti associati all’esposizione a ROA dipende dalla lunghezza d’onda della radiazione incidente, mentre dall’intensità dipendono sia la possibilità che questi effetti si verifichino che la loro gravità.L’interazione della radiazione ottica con l’occhio e la cute può provocare conseguenze dannose come:

• fotocheratite, foto congiuntivite, cataratta bruciatura della retina;• eritema, ustioni, tumori cutanei, invecchiamento della pelle. Oltre ai rischi per la salute dovuti all’esposizione diretta alle radiazioni ottiche artificiali esistono ulteriori rischi indiretti da prendere in esame quali:• sovraesposizione a luce visibile: disturbi temporanei visivi, quali abbagliamento, accecamento temporaneo;• rischi di incendio e di esplosione innescati dalle sorgenti stesse e/o dal fascio di radiazione;• ulteriori rischi associati alle apparecchiature/lavorazioni che utilizzano ROA quali stress termico, contatti con superfici calde, rischi di natura elettrica, di esplosioni od incendi come nel caso di impiego di LASER di elevata potenza etc.

I VANTAGGIAi sensi dell’art. 216 del D.Lgs. 81/2008 il datore di lavoro valuta e, quando necessario, misura e/o calcola i livelli delle radiazioni ottiche cui possono essere esposti i lavoratori. La valutazione viene affrontata identificando le sorgenti e la relativa classe o categoria che risulta dalle informazioni del fabbricante. Questa analisi preliminare permette di stabilire se è necessaria una valutazione più dettagliata del rischio basata su misure e/o calcoli.La valutazione dei rischi deve prendere in esame:

• il livello, la gamma di lunghezze d’onda e la durata dell’esposizione a sorgenti artificiali di radiazioni ottiche;• i valori limite di esposizione di cui all’articolo 215;• qualsiasi effetto sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori appartenenti a gruppi particolarmente sensibili al rischio;• qualsiasi eventuale effetto sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori risultante dalle interazioni sul posto di lavoro tra le radiazioni ottiche e le sostanze chimiche fotosensibilizzanti;• qualsiasi effetto indiretto come l’accecamento temporaneo, le esplosioni o il fuoco;• l’esistenza di attrezzature di lavoro alternative progettate per ridurre i livelli di esposizione alle radiazioni ottiche artificiali;• la disponibilità di azioni di risanamento volte a minimizzare i livelli di esposizione alle radiazioni ottiche;• per quanto possibile, informazioni adeguate raccolte nel corso della sorveglianza sanitaria, comprese le informazioni pubblicate;• sorgenti multiple di esposizione alle radiazioni ottiche artificiali;• una classificazione dei laser stabilita conformemente alla pertinente norma IEC e, in relazione a tutte le sorgenti artificiali che possono arrecare danni simili a quelli di un laser della classe 3B o 4, tutte le

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classificazioni analoghe;• le informazioni fornite dai fabbricanti delle sorgenti di radiazioni ottiche e delle relative attrezzature di lavoro in conformità delle pertinenti direttive comunitarie.

Se la valutazione dei rischi evidenzia il possibile superamento dei valori limite di esposizione, il Datore di lavoro deve mettere in atto un programma di azioni che comprenda misure tecniche e organizzative destinate ad evitare esposizioni superiori ai limiti consentiti.

A CHI SI RIVOLGE IL RISCHIO ROAPARAGRAFO: Il Rischio ROA Ionizzanti così come definito nel D.Lgs 81/2008 si rivolge a tutti i datori di lavoro di aziende pubbliche e private che abbiano al loro interno lavoratori esposti a tale rischio.

CERTIFICAZIONE RISCHIO ROANon esiste la certificazione di parte terza rilasciata da un Organismo di certificazione indipendente accreditato che ne garantisca la conformità ai requisiti di legge, ma l’adeguamento si esplica attraverso l’applicazione dei riferimenti di legge, e di una relazione redatta da personale qualificato che ne attesta la congruenza.

Rischio da Microclima e IlluminazioneCHE COS’È IL RISCHIO DA MICROCLIMA E ILLUMINAZIONE?PARAGRAFO: Tra i rischi fisici presenti sui luoghi di lavoro sono compresi il rischio da microclima e da illuminazione. Il microclima è l’insieme dei fattori fisici ambientali (temperatura dell’aria, temperatura media radiante, velocità dell’aria, umidità relativa) che insieme ai parametri quali attività metabolica ed abbigliamento caratterizzano gli scambi termici tra ambiente e lavoratori. In base alle condizioni microclimatiche, gli ambienti di lavoro si distinguono in:

• ambienti moderati, in cui si possono raggiungere condizioni di comfort• ambienti severi caldi/freddi, in cui tali condizioni non possono essere garantite e pertanto ci si deve

preoccupare di assicurare la salute e la sicurezza del lavoratore.Un’illuminazione inadeguata per intensità o per posizione delle fonti di luce, può provocare diversi disturbi, quali stanchezza visiva e stati di malessere. Pertanto, una corretta illuminazione è fondamentale sia nella prevenzione degli infortuni che per la produttività dell’azienda, in quanto agisce positivamente sullo stato di benessere individuale.

I VANTAGGIPARAGRAFO: La valutazione del microclima e dell’illuminazione è un elemento molto importante: le situazioni di disagio all’interno dei luoghi di lavoro legate alle condizioni microclimatiche e di illuminazione (livelli di temperatura, umidità, correnti e sbalzi d’aria) possono avere un impatto negativo sia sulla salute fisica che sul benessere psicologico dei lavoratori. In riferimento alla valutazione del rischio da microclima e illuminazione, il d.lgs. 81/2008, titolo VIII, allegato IV, pone i seguenti obiettivi:

• obblighi del datore di lavoro• sorveglianza sanitaria• informazione e formazione dei lavoratori• utilizzo dei dispositivi di protezione individuale In merito alle misure di prevenzione e protezione da adottare viene consigliato di:• consentire la circolazione di area salubre mediante aperture il più possibile naturali o mediante impianti di areazione;

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A CHI SI RIVOLGE IL RISCHIO DA MICROCLIMA E ILLUMINAZIONEPARAGRAFO: Il Rischio da Microclima e Illuminazione così come definito nel D.Lgs 81/2008 si rivolge a tutti i datori di lavoro di aziende pubbliche e private che abbiano al loro interno lavoratori esposti a tale rischio.

CERTIFICAZIONE RISCHIO MICROCLIMA E ILLUMINAZIONEPARAGRAFO: Non esiste la certificazione di parte terza rilasciata da un Organismo di certificazione indipendente accreditato che ne garantisca la conformità ai requisiti di legge, ma l’adeguamento si esplica attraverso l’applicazione dei riferimenti di legge, e di una relazione redatta da personale qualificato che ne attesta la congruenza.

Rischio da Interazioni sinergiche tra i rischi (DUVRI) CHE COS’È IL RISCHIO DA INTERAZIONI SINERGICHE TRA I RISCHI?Il Documento Unico di Valutazione dei Rischi da Interferenza (DUVRI) si configura come un documento di regolamentazione interna che affronti in maniera organica il tema della gestione coordinata delle attività appaltate a ditte esterne e di quelle svolte dal personale dell’unità produttiva.Pertanto, il DUVRI, in attuazione dell’art.26 del D.Lgs.81/08, fornisce una visione esaustiva e sistematica dell’organizzazione e della gestione, dal punto di vista prevenzionistico, delle attività appaltate a terzi all’interno dell’unità produttiva, configurandosi come un documento operativo di riferimento per tutte le ditte appaltatrici durante l’esecuzione delle attività e, al tempo stesso, un documento dinamico che necessita di aggiornamento costante nel tempo.

I VANTAGGIPARAGRAFO: L’obiettivo è, infatti, quello di definire e organizzare preventivamente il coordinamento delle attività appaltate a terzi mediante l’identificazione puntuale delle interferenze e dei relativi rischi derivanti e la conseguente definizione delle misure di prevenzione e protezione, delle procedure e delle azioni di coordinamento da attuare al fine di ridurre e/o eliminare tali rischi.Il DUVRI individua le potenziali interferenze che si potrebbero venire a creare nell’esecuzione degli appalti e le conseguenti misure adottate per eliminare, o quantomeno ridurre al minimo, le interferenze stesse. In particolare, esso costituisce lo strumento tramite il quale l’azienda valuta i rischi da interferenze nei siti in oggetto durante le attività contrattuali dell’appalto e promuove la cooperazione ed il coordinamento per:

• valutare i rischi derivanti dalle interferenze reciproche dovuti alle diverse attività appaltate e presenti nell’unità produttiva;• indicare le misure di prevenzione e protezione adottate per eliminare i rischi da interferenza; • indicare le misure di prevenzione e protezione adottate per ridurre al minimo i rischi non eliminabili; • valutare i costi della sicurezza da interferenza. Il fine è quello di ridurre al minimo i rischi dovuti alle interferenze nelle lavorazioni oggetto dell’appalto.

A CHI SI RIVOLGE IL RISCHIO DA INTERAZIONI SINERGICHE TRA I RISCHIIl Rischio da integrazioni sinergiche tra i rischi così come definito nel D.Lgs 81/2008 si rivolge a tutti i datori di lavoro di aziende pubbliche e private che abbiano al loro interno lavoratori e/o collaboratori esposti a tale rischio.

CERTIFICAZIONE RISCHIO DA INTERAZIONI SINERGICHE TRA I RISCHINon esiste la certificazione di parte terza rilasciata da un Organismo di certificazione indipendente accreditato che ne garantisca la conformità ai requisiti di legge, ma l’adeguamento si esplica attraverso l’applicazione dei riferimenti di legge, e di una relazione redatta da personale qualificato che ne attesta la congruenza.

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Assunzione del ruolo di Responsabile di Servizio Prevenzione e Protezione art. 32 D.Lgs 81/2008 CHE COS’È L’INCARICO RSPP?PARAGRAFO: Con l’applicazione del D.Lgs 81/2008 la massima responsabilità è del Datore di Lavoro (DDL) al quale spetta organizzare il Servizio di Prevenzione e Protezione all’interno della sua azienda o della unità produttiva. Nel caso in cui il Datore di Lavoro non abbia i requisiti richiesti per legge esso può avvalersi di persone o servizi esterni, che possiedono capacità e requisiti professionali di cui all’articolo 32, al fine di integrare, ove occorra, l’azione di prevenzione e protezione del servizio. Il ricorso a persone o servizi esterni è obbligatorio in assenza di dipendenti che, all’interno dell’azienda ovvero dell’unità produttiva, siano in possesso dei requisiti di cui all’articolo 32. QSM offre la possibilità di assumere per ogni settore ATECO, attraverso il proprio personale esterno di:

• RSPP - Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione – Consulente Senior• ASPP – Addetto al Servizio di Prevenzione e Protezione – per ogni settore ATECO – Consulenti Junior

in possesso delle capacità e dei requisiti previsti dall’art. 32 D.Lgs. 81/08 e s.m.i., l necessari per poter ricoprire tale carica. Il conferimento dell’incarico RSPP o ASPP al nostro personale competente permette di usufruire della vasta esperienza QSM nel campo della Sicurezza sul Lavoro e ove richiesto può essere perfezionato con altri servizi di consulenza.

I VANTAGGI L’assunzione di incarico esterno RSPP permette al datore di lavoro la corretta e puntuale applicazione degli obblighi posti a carico delle diverse figure, di minimizzare il rischio di sanzioni (anche penali) applicabili da parte degli organi di vigilanza e permette all’azienda di raggiungere migliori standard di sicurezza che si traducono anche in vantaggi economici. Inoltre demandare a terzi l’espletamento di qualsiasi attività burocratica riguardante il D.Lgs 81/2008 offre i seguenti vantaggi per il DDL:

• Sollevarlo dalla difficoltà di interpretazione della legge• Gestione puntuale di qualsiasi scadenza• Organizzare la meglio il Servizio di Prevenzione anche collegato ad un Sistema OHSAS• Essere aggiornato su nuove e continue normative e leggi,• Efficienza nel mantenimento e miglioramento della Salute nei luoghi di lavoro• Migliore gestione nella scelta e nell’assegnazione dei dispositivi di protezione individuale della sicurezza e della salute nei luoghi lavorativi • Migliore calibrazione del protocollo sanitario sulla base dei rischi definiti• Gestione efficace dell’andamento degli infortuni e delle malattie professionali e della sorveglianza sanitaria• incontri con la Direzione Aziendale, con il Rappresentante dei Lavoratori e con il Medico competente che possono costituire spunti di miglioramento • sopralluoghi effettuati di da personale • Aggiornamento legislativo• Verifiche dell’adeguatezza delle attrezzature, della completezza della documentazione aziendale, della conformità dei luoghi di lavoro alle normative vigenti, da parte di personale che non subisce pregiudizio dall’attività svolta

Non per ultimo è da ricordare che il datore di lavoro che decidesse di assumere l’incarico come Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione o un suo dipendente, deve effettuare corsi di Qualifica alla mansione e periodicamente effettuare corsi di aggiornamento che lo distolgono dal lavoro.

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A CHI SI RIVOLGE IL SERVIZIO DI INCARICO RSPP Questo servizio si rivolge a tutti i datori di lavoro di aziende pubbliche e private che

• Non vogliono/possono occuparsi del Servizio di Prevenzione e Protezione per motivi di carico di lavoro, di responsabilità o per motivi di miglioramento• non abbiano al loro interno dipendenti che, all’interno dell’azienda ovvero dell’unità produttiva, siano in possesso dei requisiti di cui all’articolo 32 del D.Lgs 81/2008

CERTIFICAZIONE DEL SERVIZIO DI INCARICO RSPP Non esiste la certificazione di parte terza rilasciata da un Organismo di certificazione indipendente accreditato che ne garantisca la conformità ai requisiti di legge, ma l’adeguamento si esplica attraverso l’applicazione dei riferimenti di legge.

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AEROSPAZIALE

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UN EN ISO 9100:2009CHE COS’È LA EN 9100:2009La norma EN 9100 è una norma europea che descrive un sistema di garanzia di qualità per il settore AEROSPAZIALE. In particolare, le Norme di riferimento per la certificazione secondo lo schema EN 9100 sono le seguenti: EN 9100 - Sistemi di gestione per la Qualità – Modello per l’assicurazione della qualità nella progettazione, sviluppo, fabbricazione, installazione ed assistenza;EN 9110 - Sistemi di gestione per la Qualità – Modello per l’assicurazione della qualità applicabile alle organizzazioni di manutenzione; EN 9120 - Sistemi di gestione per la Qualità – Requisiti per i distributori grossisti: norma applicabile alle organizzazioni che distribuiscono/vendono parti, componenti, materiali a Clienti del Settore Aerospaziale.Le norme EN 9100, EN 9110 ed EN9120 si basano sulla ISO 9001, aggiungendo requisiti specifici del settore aerospaziale, introducendo concetti quali la gestione della configurazione e le metodologie specifiche del settore aerospaziale e includendo ulteriori requisiti specifici che riguardano la sicurezza, l’affidabilità e la navigabilitàEssere certificati EN 9100 permette alla società di essere inseriti nel database mondiale dei fornitori dell’industria aerospaziale OASIS (On Line Aerospace Suppliers Information Systems).

I VANTAGGI Applicare un sistema Qualità EN 9100 permette all’Organizzazione non solo di raggiungere l’obiettivo di rispettare la Norma in tutti i suoi punti, ma anche di ottenere i seguenti vantaggi:

• Possibilità di accedere al mercato del settore aerospaziale • Corretta gestione della configurazione• Analisi dei rischi dei processi aziendali• Gestione in linea con le esigenze del mercato aerospaziale dei F.O.D. e del F.A.I;• Operare nella piena osservanza e rispetto delle leggi, norme e regolamenti vigenti attraverso un attenta analisi della normativa cogente nel settore dell’aerospazio• Migliorare costantemente i processi che hanno influenza, diretta ed indiretta, sulla qualità dei prodotti e/o servizi, tenendoli sotto controllo attraverso l’utilizzo di indicatori• Mantenere e trasferire nel tempo le competenze, grazie all’utilizzo di una documentazione standardizzata e alla formalizzazione di procedure condivise; • Favorire l’apprendimento attivo attraverso la creazione di Gruppi di lavoro in grado di sviluppare un sistema virtuoso orientato all’utente ed al miglioramento continuo;

A CHI SI RIVOLGE LA EN 9100 La EN 9100 è il riferimento, riconosciuto a livello internazionale, per la certificazione del sistema di gestione per la qualità delle organizzazioni che operano nel settore aerospaziale nonché passaporto di accesso per l’OASIS.

CERTIFICAZIONE EN 9100La conformità ai requisiti della norma si esplica nella certificazione di parte terza, rilasciata da un Organismo di certificazione indipendente accreditato.

AEROSPAZIALE

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AGROALIMENTAREE RISTORAZIONE

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Regolamento CE 852/2004, D.Lgs 193/2007 HACCP Sicurezza AlimentareCHE COS’É L’HACCP?Con la sigla HACCP si intende Hazard Analysis Critical Control Point, ovvero un metodo per tutelare la sicurezza e la salute del consumatore. Ll sistema HACCP è stato introdotto nella legislazione di numerosi Paesi del mondo, ed è stato ripreso nella legislazione dell’Unione Europea con la Direttiva 93/43/CEE, recepita nell’ordinamento italiano con il D.Lgs 155/97. Tale normativa è stata poi sostituita con i nuovi regolamenti europei 852, 853, 854 e 882 del 2004 che disciplinano l’intero settore alimentare al fine di arrivare ad ottenere elevati standard di igiene e controlli su tutte le fasi che interessano gli alimenti.Ai fini del recepimento dei regolamenti europei 852, 853, 854, 882 in Italia il D.Lgs. 155/97 è stato abrogato dal D.Lgs 193/07. La Direttiva 93/43 è stata abrogata dal Regolamento (CE) 852/2004, che ha confermato (art. 5) l’obbligo per gli operatori del settore alimentare di predisporre, attuare e mantenere procedure permanenti basate sui principi del sistema HACCP.Gli operatori devono garantire che tutte le fasi della produzione, della trasformazione e della distribuzione degli alimenti sottoposte al loro controllo soddisfino i pertinenti requisiti di igiene fissati nel regolamento stesso (art. 3 del Reg. (CE) 852/2004).L’obbligo dell’autocontrollo prescinde sia dalla natura, pubblica o privata, dell’azienda (la sicurezza igienica della mensa di un ospedale deve essere la stessa di quella fornita da un ristorante o da una gelateria o da un circolo privato), sia dalle finalità di lucro dell’azienda stessa.Il sistema HACCP si è ormai affermato come un fondamentale strumento di garanzia della sicurezza degli alimenti, perché consente alle aziende un monitoraggio costante della propria produzione, ed alle Autorità Sanitarie di focalizzare la propria attività di controllo solo su quei punti in cui è massimo il rischio di contaminazione degli alimenti.

VANTAGGIL’applicazione del pacchetto Igiene H.A.C.C.P., oltre a permettere l’adeguamento alla normativa cogente, consente inoltre di annullare i costi derivanti da una contaminazione accidentale degli alimenti e dal relativo sviluppo di malattie che costituiscono un rischio rilevante per il proseguimento dell’attività.Il pacchetto igiene mira a garantire un livello elevato di tutela della salute umana dei cittadini della comunità europea assicurando l’immissione sul mercato di alimenti sicuri e sani. Uno degli obiettivi fondamentali del pacchetto igiene è stato anche quello di uniformare la legislazione di tutti i paesi membri in modo tale da definire i medesimi requisiti di sicurezza degli alimenti. Inoltre offre all’Azienda la possibilità di:

• Comunicare fiducia ai consumatori, dimostrando che gli alimenti vengono prodotti attraverso processi sicuri.• Dimostrare di aver preso tutte le ragionevoli precauzioni per garantire la sicurezza degli alimenti.• Permettere ai clienti di richiedere la Certificazione e la valutazione dei fornitori, se operano in un Paese con una legislazione rigorosa in materia di sicurezza alimentare.• Ridurre il numero di controlli effettuati dai clienti e, di conseguenza, risparmiare costi e tempi di gestione.• Ridurre gli scarti e i richiami dei prodotti.• Migliorare le relazioni con le Autorità preposte alla sicurezza agroalimentare.• Aumentare l’efficienza dei processi.

Applicare il “Pacchetto Igiene” non è una norma ma una legge cogente il cui campo di applicazione deve essere verificato da personale esperto; la violazione comporta delle sanzioni amministrative e penali.

CERTIFICAZIONE PACCHETTO IGIENENon esiste la certificazione di parte terza rilasciata da un Organismo di certificazione indipendente accreditato che ne garantisca la conformità ai requisiti di legge, ma l’adeguamento si esplica attraverso l’applicazione dei riferimenti di legge.

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A CHI SI RIVOLGE IL PACCHETTO IGIENE Il pacchetto igiene individua due interlocutori:

• Operatori del Settore Alimentare che svolgono delle attività connesse alla produzione, trasformazione e distribuzione degli alimenti (ad esempio gli allevatori, i caseifici, i supermercati, ecc.).• l’Autorità Competente ovvero chi effettua l’attività di controllo sanitario. I Regg. 854 e 882 sono rivolti in maniera specifica proprio a chi deve verificare la sicurezza alimentare lungo tutta la filiera.

ISO 22000:2005 Sistema di Gestione Sicurezza AlimentareCHE COS’E LA ISO 22000?La ISO 22000 “Food Safety Management Systems – Requirements for any organization in the food chain” è uno standard Internazionale volontario per la certificazione di un Sistema di Gestione nel campo della filiera agro-alimentare.La sicurezza dei prodotti alimentari e la loro igiene è sempre stata una annosa problematica per la Filiera Agro-Alimentare e ciò ha portato alla proliferazione di numerosi schemi: regolamenti legislativi, nazionali e comunitari, standard della grande distribuzione, disciplinari del cliente o propri, ecc.; difficili poi da gestire e non sempre sinergici. E’ nata da questo scenario l’esigenza di uno standard unico che riassumesse i principi della corretta Gestione della Sicurezza Alimentare.Gli obiettivi principali si possono così riassumere:

• armonizzare a livello internazionale i differenti standard volontari specifici riguardanti la sicurezza alimentare sviluppati in ambiti nazionali• fornire uno strumento per sviluppare il metodo HACCP “Codex Alimentarius” in tutto il sistema produttivo del settore alimentare• creare un elemento di congiunzione tra i sistemi di gestione della qualità implementati in accordo alla ISO 9001 e il cosiddetto “Pacchetto igiene”. • Creare una comunicazione interattiva: elemento innovativo e fondamentale che definisce un flusso di informazioni strutturate sia verso l’interno che verso l’esterno dell’azienda, per garantire un controllo efficace dei fattori di rischio;• Adozione di programmi di prerequisiti (PRP): schemi di Good Manufacturing Practice, Good Hygiene Practice, Good Agricultural Practice, delle procedure di manutenzione per attrezzature ed edifici e di disinfestazione.

Lo standard si rivolge a tutti gli attori coinvolti nella catena alimentare: aziende agricole, mangimifici, allevamenti, aziende agroalimentari, supermercati, rivenditori al dettaglio e all’ingrosso, aziende di trasporto, produttori di packaging e macchinari alimentari, aziende fornitrici di prodotti per la pulizia e sanificazione, fornitori di servizi.

I VANTAGGI La certificazione di conformità del proprio sistema di gestione alimentare ai requisiti ISO 22000 presenta i seguenti vantaggi per l’organizzazione:

• Rispettare in modo ottimale i vincoli imposti dalla legislazione e i requisiti aziendali• Integrare il metodo HACCP e i principi del Codex Alimentarius all’interno del modello gestionale;• compatibilità e integrabilità completa con la norma SO 9001 ed altri modelli gestionali simili (ISO 14001ecc.)• Possibilità di comunicare i rischi ai partner della catena di forniture• Approccio di sistema invece che di prodotto • Ottimizzazione delle risorse sia interne sia della catena alimentare • Migliore pianificazione

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• Gestione sistematica dei programmi di prerequisiti • Comunicazione dinamica delle problematiche relative alla sicurezza e all’igiene alimentare con fornitori, clienti, autorità di regolamentazione e altri parti interessate • Approccio sistematico e proattivo per l’identificazione dei rischi per la sicurezza e l’igiene alimentare e lo sviluppo e l’implementazione di misure di controllo• Maggiore soddisfazione di tutte le parti interessate: autorità preposte al controllo dei requisiti di legge, consumatore, intermediari commerciali, altre aziende alimentari• miglioramenti tangibili e dimostrabili nelle performance in ambito di sicurezza agroalimentare e da maggiori livelli di garanzia del rispetto della conformità legislativa.• Fornitura di efficaci strumenti per comunicare con gli stakeholder e interagire con tutte le altre parti interessate. • Implementazione strumenti finalizzati a misurare, monitorare e ottimizzare in modo efficace tutte le performance relative alla sicurezza agroalimentare

CERTIFICAZIONE 22000La conformità ai requisiti della norma si esplica nella certificazione di parte terza, rilasciata da un Organismo di certificazione indipendente accreditato.

A CHI SI RIVOLGE LA 22000La ISO 22000:2005 è uno standard applicabile a tutte le Organizzazioni che intervengono nella filiera alimentare:

• aziende agroalimentari • aziende agricole • produttori di mangimi per animali e di materie prime,• industrie di trasformazione, • allevamenti • supermercati• rivenditori al dettaglio e all’ingrosso• operatori del trasporto e della conservazione delle merci e fornitori al dettaglio,• Organizzazioni collegate come i produttori di macchinari, materiali per imballaggio, prodotti per la pulizia, additivi ed ingredienti• produttori di packaging e macchinari alimentari, • aziende fornitrici di prodotti per la pulizia e sanificazione, • fornitori di servizi per il settore

UN EN ISO 22005:2007 Rintracciabilità nelle filiere agroalimentariCHE COS’É LA ISO 22005La ISO 22005 “Traceability in feed and food chain – General principles and basic requirements for system design and implementation” recepisce e sostituisce le norme italiane UNI 10939:01 relativa a “Sistema di rintracciabilità nelle filiere agroalimentari” e la UNI 11020:02 relativa “sistema di rintracciabilità nelle aziende agroalimentari” e si applica a tutto il settore agroalimentare, alle produzioni mangimistiche, a quello della carne e al settore alimentare in genere. Tale norma è il documento di riferimento internazionale per la certificazione di sistemi di rintracciabilità agroalimentari ed ha come obiettivo quello di supportare le aziende nel documentare la storia del proprio prodotto, consentendo di risalire in qualsiasi momento alla localizzazione e alla provenienza del prodotto o dei suoi componenti. Ovvero dotare l’azienda di un sistema di rintracciabilità significa avere la capacità di seguire i movimenti di alimenti e mangimi attraverso definite fasi di produzione, preparazione e distribuzione e avere la capacità di identificare il prodotto alimentare e/o uno o più dei suoi ingredienti “da valle a monte”.

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I VANTAGGI L’applicazione dello standard ISO 22005 consente all’azienda il raggiungimento dei seguenti obiettivi:

• Determinare la storia e l’origine di un prodotto• Dare supporto al raggiungimento degli obiettivi di sicurezza e qualità alimentare• Aiutare a soddisfare le aspettative del consumatore• Facilitare eventuali ritiri o richiami dei prodotti commercializzati nel caso di problemi• Identificare le responsabilità di ciascun operatore della filiera• Facilitare la verifica e il controllo delle informazioni specifiche sui prodotti• Adempiere ad eventuali obblighi imposti da normativa locale, nazionale o internazionale• Vantaggi di marketing per l’azienda• Comunicare specifiche informazioni ai maggiori stakeholder nonché ai consumatori• Aumentare l’efficacia, il rendimento, la produttività e i guadagni dell’organizzazione• Risultare uno strumento appropriato per il consolidamento in mercati di nicchia, valorizzando prodotti tipici, processi di lavorazione tradizionali, ingredienti con particolari valenze di genuinità, tipicità, o salubrità.• Abbinare il concetto di tracciabilità al concetto di filiera, andando incontro le esigenze del consumatore che richiede garanzie “dal campo alla tavola”.• garantire il rispetto dei requisiti igienico sanitari e di qualità del prodotto

CERTIFICAZIONE ISO 22005La conformità ai requisiti della norma si esplica nella certificazione di parte terza, rilasciata da un Organismo di certificazione indipendente accreditato.

A CHI SI RIVOLGE LA ISO 22005La ISO 22005 è il riferimento, riconosciuto a livello internazionale, per la certificazione del sistema di rintracciabilità per le Aziende e filiere agroalimentari di tutte le dimensioni. La certificazione di rintracciabilità di filiera inoltre, può essere esplicitamente richiesta dai clienti o da specifiche disposizioni di legge nel caso di bandi pubblici e/o determinate tipologie di forniture che richiedono requisiti specifici (es: forniture di mense, accesso a contributi pubblici, ecc.).Il solo sistema di rintracciabilità non è in grado di garantire la sicurezza del prodotto alimentare, ma può sicuramente dare un importante contributo al raggiungimento di tale obiettivo.

UNI 10854 – Hazard Analysis Critical Control Point (HACCP)CHE COS’È LA UNI 10854?La norma UNI 10854:1999 è il documento normativo di riferimento in ambito nazionale per la realizzazione di un sistema di gestione per l’autocontrollo basato sul metodo HACCP (Hazard Analysis and Critical Control Point). HACCP (Hazard Analysis Critical Control Point) è una metodologia operativa riconosciuta a livello internazionale per la prevenzione o minimizzazione dei rischi per la sicurezza nei processi di preparazione di cibi e bevande. La metodologia HACCP è obbligatoria in molti Paesi, tra i quali l’Unione Europea e gli Stati Uniti. L’UE ha introdotto l’obbligo per le aziende del settore agroalimentare di adottare un’azione sistematica di autocontrollo dei rischi igienico-sanitari e la verifica sul prodotto attraverso controlli che tendano a prevenire eventuali rischi di contaminazione o alterazione delle caratteristiche del prodotto.Per identificare e tenere sotto sorveglianza i cosiddetti punti critici di controllo (CCP) viene utilizzato il sistema HACCP (Hazard Analisys Critical Control Point). Un valido riferimento per l’implementazione di tale sistema è il “Codex Alimentarius” edito nel 1969 dalla FAO/WHO (Food and Agricoltural Organization e il World Health Organization), entrambe strutture dell’ONU. Oltre ad adempiere alla normativa obbligatoria, un’organizzazione può scegliere di certificare il proprio Sistema di gestione per l’autocontrollo basato sul metodo HACCP utilizzando come riferimento per l’implementazione del

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sistema il documento Codex Alimentarius Commissione/Reccomended Code of Practice (CAC/RCP) 1- 1969. H3: I Vantaggi PARAGRAFO: Un Sistema di Gestione per l’Autocontrollo basato sul metodo H.A.C.C.P., oltre a permettere l’adeguamento alla normativa cogente, consente inoltre di annullare i costi derivanti da una contaminazione accidentale degli alimenti e dal relativo sviluppo di malattie che costituiscono un rischio rilevante per il proseguimento dell’attività.Inoltre la Certificazione di Sistema HACCP offre all’Azienda la possibilità di:• Comunicare fiducia ai consumatori, dimostrando che gli alimenti vengono prodotti attraverso processi sicuri.• Dimostrare di aver preso tutte le ragionevoli precauzioni per garantire la sicurezza degli alimenti.• Permettere ai clienti di richiedere la Certificazione e la valutazione dei fornitori, se operano in un Paese con una legislazione rigorosa in materia di sicurezza alimentare.• Ridurre il numero di controlli effettuati dai clienti e, di conseguenza, risparmiare costi e tempi di gestione.• Ridurre gli scarti e i richiami dei prodotti.• Migliorare le relazioni con le Autorità preposte alla sicurezza agroalimentare.• Aumentare l’efficienza dei processi.

CERTIFICAZIONE UNI 10854 – HACCPLa conformità ai requisiti della norma si esplica nella certificazione di parte terza, rilasciata da un Organismo di certificazione indipendente accreditato.

A CHI SI RIVOLGE LA UNI 10854 – HACCPAziende alimentari e della ristorazione collettiva.

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DISPOSITIVI DIPROTEZIONE INDIVIDUALE

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Direttiva 89/686/CEE (D.Lgs 10/97) Dispositivi di Protezione IndividualeCHE COSA È LA DIRETTIVA DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE 89/686/CEE?Il Decreto Legislativo N° 10 del 4 dicembre 1997 ha recepito gli aggiornamenti e modifiche alla direttiva 89/686/CEE (93/68/CEE, 93/95/CEE e 96/58/CEE), individua i Dispositivi di Protezione Individuali (DPI) come quei prodotti che hanno la funzione di salvaguardare la persona che l’indossi, o comunque li porti con sé, da rischi per la salute e la sicurezza ed in particolare: • i dispositivi o gli articoli destinati ad essere indossati o tenuti da una persona affinché essa sia protetta contro uno o più rischi che potrebbero mettere in pericolo la salute e la sicurezza;• quelli destinati ad uso tanto professionale quanto privato (sport, attività del tempo libero, attività domestiche). Sono esclusi dal campo di applicazione del provvedimento: • DPI usati dalle forze armate e per il mantenimento dell’ordine;• DPI di autodifesa in caso di aggressione;• DPI ad uso privato contro condizioni atmosferiche (copricapo, ombrelli, ecc.), l’umidità e l’acqua (guanti per rigovernare, ecc.), il calore (guanti, ecc.);• DPI destinati alla protezione di persone imbarcate a bordo di navi o aeromobili;• Caschi e visiere per utilizzatori di autoveicoli a motore a due o tre ruote.

I Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) sono “indossati” come capi d’abbigliamento (occhiali, protezioni dell’udito o le imbracature di arresto della caduta, copricapi, guanti o calzature) o devono essere “tenuti” in mano, come gli schermi per proteggere gli occhi e il viso durante la saldatura. I VantaggiApplicare la Direttiva 89/686/CE ed in particolare il D.Lgs 10/97 sui DPI permette all’Organizzazione non solo di raggiungere l’obiettivo di rispettare le leggi Italiane ed europee in tutti i suoi punti e di evitare pesanti sanzioni (anche penali), ma anche di ottenere i seguenti vantaggi: • Possibilità di accedere al mercato Europeo della produzione e commercializzazione dei DPI• Assicurare che il materiale in ingresso presso lo stabilimento abbia le caratteristiche richieste dal Regolamento• Assicurare il controllo dei processi produttivi e la sua rintracciabilità• Riconoscimento da parte di un organismo terzo indipendente della conformità al Regolamento europeo • Possibilità di integrazione del Sistema di Gestione della Qualità con altri sistemi di gestione aziendale

CERTIFICAZIONELa conformità ai requisiti della Direttiva 89/686/CEE si esplica nella certificazione di conformità del prodotto e il rilascio del Certificato da parte di un Organismo di Notifica accreditato dal Ministero preposto alla valutazione della conformità. Il rilascio del certificato con indicazione del numero identificativo dell’ente di Notifica è subordinato all’esito positivo di una visita periodica finalizzata al riscontro dei requisiti stabiliti dal stessa Direttiva. 

A CHI SI RIVOLGE IL D.LGS 10/97 Il Regolamento si rivolge a tutti coloro che producono, detengono, commercializzano e immettono sul mercato europeo DPI (come identificati nell’art. 1 della Direttiva 89/686/CEE).In particolare: • Il fabbricante• Il mandatario, o rappresentante autorizzato

DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE

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• L’importatore• Il distributore

Direttiva 2001/95 (D.Lgs 206/2005) Codice del consumoCHE COSA È LA DIRETTIVA CODICE DEL CONSUMO 2001/95?La direttiva impone un requisito generale di sicurezza per ogni prodotto immesso sul mercato, non soggetto ad altre normative e destinato al consumo, compresi i prodotti utilizzati dai consumatori nell’ambito di un servizio, indipendentemente dall’applicazione della direttiva 85/374/CEE sulla responsabilità per danno da prodotti difettosi. Il provvedimento mira a tutelare i consumatori poiché impone agli operatori economici un obbligo generale di immettere nel mercato solo prodotti sicuri prevedendo un sistema interno di controllo e sanzioni più efficaci.Un prodotto è considerato sicuro se rispetta le disposizioni di sicurezza previste dalla legislazione europea o, in assenza di tali disposizioni, se rispetta le disposizioni nazionali specifiche dello Stato membro di commercializzazione. In mancanza di tali regolamentazioni o norme, la conformità di un prodotto è valutata sulla base dei seguenti elementi: • le norme nazionali non cogenti (recepimento di norme europee) e le raccomandazioni della Commissione (relativi alla valutazione della sicurezza dei prodotti);• le norme dello Stato membro in cui il prodotto è fabbricato o commercializzato;• i codici di prassi corretta in materia di sicurezza e di salute;• le conoscenze più recenti o gli ultimi ritrovati della tecnica;• la sicurezza percepita dai consumatori.

I VANTAGGIApplicare la Direttiva 2001/95/CE permette all’Organizzazione non solo di raggiungere l’obiettivo di rispettare le leggi Italiane ed europee in tutti i suoi punti e di evitare pesanti sanzioni (anche penali), ma anche di ottenere i seguenti vantaggi: • Possibilità di accedere al mercato Europeo della produzione e commercializzazione• Assicurare che il materiale in ingresso presso lo stabilimento abbia le caratteristiche richieste dal Regolamento• Assicurare il controllo dei processi produttivi e la sua rintracciabilità

CERTIFICAZIONELa conformità ai requisiti della Direttiva 2001/95/CE si esplica nella autocertificazione di conformità del prodotto. Il produttore deve anche conservare la documentazione tecnica relativa al prodotto e i relativi esiti delle prove di laboratorio per dieci anni dalla sua immissione sul mercato. Non esiste la certificazione di parte terza rilasciata da un Organismo di notifica indipendente accreditato che ne garantisca la conformità ai requisiti della norma; trattasi di norma di buona prassi e l’adeguamento si esplica attraverso l’applicazione della stessa.

A CHI SI RIVOLGE LA DIRETTIVA 2001/95/CEl Regolamento si rivolge a tutti coloro che producono, detengono, commercializzano e immettono sul mercato europeo tutti quei prodotti, non ancora regolati da specifiche disposizioni, destinato al consumatore, fornito o reso disponibile a titolo oneroso o gratuito nell’ambito di un’attività commerciale, indipendentemente dal fatto che sia nuovo, usato o rimesso a nuovo.Sono esclusi i prodotti usati, forniti come pezzi d’antiquariato, o come prodotti da riparare o da rimettere a nuovo prima dell’utilizzazione, purché il fornitore ne informi per iscritto la persona cui fornisce il prodotto.

DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE

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DISPOSITIVIESTETICI

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Direttiva Bassa Tensione 2006/95/CE (LVD)CHE COSA È DIRETTIVA BASSA TENSIONE 2006/95/CE (LVD)?La direttiva 2006/95/CE “Bassa tensione” è una direttiva di armonizzazione “totale” nel senso che sostituisce le esistenti regolamentazioni nazionali nel settore di oggetto e le riunisce in un unico documento con l’obiettivo di garantire il massimo livello di sicurezza per i materiali elettrici a bassa tensione e di armonizzare le norme che regolano la loro vendita all’interno dell’UE. La Direttiva si applica a macchinari in cui sono presenti circuiti elettrici a bassa tensione ovvero destinati ad essere utilizzati con una tensione nominale compresa fra 50 e 1000 V in corrente alternata e fra 75 e 1500 V in corrente continua che possono essere immesse sul mercato solo se conformi ai requisiti della direttiva.

I VANTAGGIApplicare Direttiva Bassa Tensione permette all’Organizzazione non solo di raggiungere l’obiettivo di rispettare le leggi Italiane ed europee in tutti i suoi punti e di evitare pesanti sanzioni (anche penali), ma anche di ottenere i seguenti vantaggi: • Possibilità di accedere al mercato Europeo della produzione e commercializzazione dei Dispositivi• Assicurare che il materiale in ingresso presso lo stabilimento abbia le caratteristiche richieste dal Regolamento• Assicurare il controllo dei processi produttivi e la sua rintracciabilità• Limitare i costi di rientro dei prodotti per difettosità• Migliore immagine aziendale• Possibilità di integrazione del Sistema di Gestione della Qualità con altri sistemi di gestione aziendale

CERTIFICAZIONELa conformità ai requisiti della Direttiva Bassa Tensione 2006/95/CE (LVD) si esplica nella autocertificazione di conformità del prodotto corredata di Marcatura CE. Il produttore deve anche conservare la documentazione tecnica relativa al prodotto e i relativi esiti delle prove di laboratorio per dieci anni dalla sua immissione sul mercato. Non esiste la certificazione di parte terza rilasciata da un Organismo di notifica indipendente accreditato che ne garantisca la conformità ai requisiti della norma; trattasi di norma di buona prassi e l’adeguamento si esplica attraverso l’applicazione della stessa.

A CHI SI RIVOLGE LA DIRETTIVA BASSA TENSIONE 2006/95/CE (LVD)?Il Direttiva Bassa Tensione di rivolge a tutti coloro che producono, detengono, commercializzano e immettono sul mercato europeo macchinari in cui sono presenti circuiti elettrici a bassa tensione. In particolare: • Il fabbricante• Il mandatario, o rappresentante autorizzato• L’importatore• Il distributore

DISPOSITIVI ESTETICI

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Decreto 110/2011 Dispositivi Estetici CHE COSA È IL DECRETO 110/2011 SUI DISPOSITIVI ESTETICI?Si indicano come Dispositivi Estetici tutti gli apparecchi, ad esclusivo uso dell’attività estetica, che rientrano nella definizione di dispositivi medici, ma che sono esclusi dal campo di applicazione delle pertinenti direttive (Allegato IX della Direttiva 2007/47). L’attività di estetista comprende le prestazioni ed i trattamenti eseguiti sulla superficie del corpo umano il cui scopo esclusivo o prevalente sia quello di mantenerlo in perfette condizioni, di migliorarne e proteggerne l’aspetto estetico, modificandolo attraverso l’eliminazione o l’attenuazione degli inestetismi presenti.

I VANTAGGIApplicare la Certificazione di prodotto dei dispositivi estetici Decreto 110/2011 permette all’Organizzazione non solo di raggiungere l’obiettivo di rispettare le leggi Italiane ed europee in tutti i suoi punti e di evitare pesanti sanzioni (anche penali), ma anche di ottenere i seguenti vantaggi: • Possibilità di accedere al mercato Europeo della produzione e commercializzazione dei Dispositivi• Assicurare che il materiale in ingresso presso lo stabilimento abbia le caratteristiche richieste dal Regolamento• Assicurare il controllo dei processi produttivi e la sua rintracciabilità• Limitare i costi di rientro dei prodotti per difettosità• Migliore immagine aziendale• Possibilità di integrazione del Sistema di Gestione della Qualità con altri sistemi di gestione aziendale

A CHI SI RIVOLGE LA CERTIFICAZIONE DI PRODOTTO DEI DISPOSITIVI ESTETICI DECRETO 110/2011Il Regolamento si rivolge a tutti coloro che producono, detengono, commercializzano e immettono sul mercato europeo Dispositivi Estetici. In particolare: • Il fabbricante• Il mandatario, o rappresentante autorizzato• L’importatore• Il distributore• L’utilizzatore dell’apparecchiatura e cioè il titolare dell’attività estetica

CERTIFICAZIONELa conformità ai requisiti del Decreto 110/2011 si esplica nella autocertificazione di conformità del prodotto, questa dovrà essere corredata di Marcatura Ce se tali apparecchiature ricadono nelle Direttive di riferimento bassa tensione e compatibilità elettromagnetica. Non esiste la certificazione di parte terza rilasciata da un Organismo di certificazione indipendente accreditato che ne garantisca la conformità ai requisiti della norma; trattasi di norma di buona prassi e l’adeguamento si esplica attraverso l’applicazione della stessa.

DISPOSITIVI ESTETICI

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Direttiva 2004/108/CE (EMC) (D.Lgs 197/2007) (Compatibilità elettromagnetica)CHE COSA È LA DIRETTIVA COMPATIBILITÀ ELETTROMAGNETICA 2004/108/CE?L’obiettivo principale della Direttiva 2004/108/CE sulla Compatibilità Elettromagnetica recepito in Italia dal D.Lgs 197/2007 che ha abrogato e sostituito la Direttiva 89/336/CEE  è quello di assicurare che apparecchiature elettriche non impediscano il corretto funzionamento di altre apparecchiature e delle reti di telecomunicazione e di erogazione dell’energia elettrica, e che tali apparecchiature abbiano un adeguato livello di immunità contro le perturbazioni elettromagnetiche.  Questo significa: • assicurare che le perturbazioni elettromagnetiche prodotte dalle apparecchiature non pregiudichino il corretto funzionamento di altri apparecchi;• garantire che le apparecchiature abbiano un adeguato livello di immunità intrinseca alle perturbazioni elettromagnetiche per consentire loro di funzionare come previsto.

I VANTAGGIApplicare Direttiva Bassa Tensione permette all’Organizzazione non solo di raggiungere l’obiettivo di rispettare le leggi Italiane ed europee in tutti i suoi punti e di evitare pesanti sanzioni (anche penali), ma anche di ottenere i seguenti vantaggi:

• Possibilità di accedere al mercato Europeo della produzione e commercializzazione dei Dispositivi• Assicurare che il materiale in ingresso presso lo stabilimento abbia le caratteristiche richieste dal Regolamento• Assicurare il controllo dei processi produttivi e la sua rintracciabilità• Limitare i costi di rientro dei prodotti per difettosità• Migliore immagine aziendale• Possibilità di integrazione del Sistema di Gestione della Qualità con altri sistemi di gestione aziendale

CERTIFICAZIONELa conformità ai requisiti della Direttiva Compatibilità elettromagnetica 2004/108/CE (EMC) si esplica nella autocertificazione di conformità del prodotto corredata di Marcatura CE. Il produttore deve anche conservare la documentazione tecnica relativa al prodotto e i relativi esiti delle prove di laboratorio per dieci anni dalla sua immissione sul mercato. Non esiste la certificazione di parte terza rilasciata da un Organismo di notifica indipendente accreditato che ne garantisca la conformità ai requisiti della norma; trattasi di norma di buona prassi e l’adeguamento si esplica attraverso l’applicazione della stessa.A Chi si rivolge la Direttiva Compatibilità elettromagnetica 2004/108/CE (EMC)?PARAGRAFO: La Direttiva Compatibilità elettromagnetica si rivolge a tutti coloro che producono, detengono, commercializzano e immettono sul mercato europeo: apparecchiature, impianti, impianti fissi, e alle installazioni che contengono apparecchiature e componenti elettrici ed elettronici (anche montati a bordo di macchine) soggette ad onde elettromagnetiche. In particolare: • Il fabbricante• Il mandatario, o rappresentante autorizzato• L’importatore• Il distributore

DISPOSITIVI ESTETICI

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Direttiva 2001/95 (D.Lgs 206/2005) Codice del consumoChe cosa è La Direttiva codice del Consumo 2001/95?La direttiva impone un requisito generale di sicurezza per ogni prodotto immesso sul mercato, non soggetto ad altre normative e destinato al consumo, compresi i prodotti utilizzati dai consumatori nell’ambito di un servizio, indipendentemente dall’applicazione della direttiva 85/374/CEE sulla responsabilità per danno da prodotti difettosi. Il provvedimento mira a tutelare i consumatori poiché impone agli operatori economici un obbligo generale di immettere nel mercato solo prodotti sicuri prevedendo un sistema interno di controllo e sanzioni più efficaci.Un prodotto è considerato sicuro se rispetta le disposizioni di sicurezza previste dalla legislazione europea o, in assenza di tali disposizioni, se rispetta le disposizioni nazionali specifiche dello Stato membro di commercializzazione. In mancanza di tali regolamentazioni o norme, la conformità di un prodotto è valutata sulla base dei seguenti elementi: • le norme nazionali non cogenti (recepimento di norme europee) e le raccomandazioni della Commissione (relativi alla valutazione della sicurezza dei prodotti);• le norme dello Stato membro in cui il prodotto è fabbricato o commercializzato;• i codici di prassi corretta in materia di sicurezza e di salute;• le conoscenze più recenti o gli ultimi ritrovati della tecnica;• la sicurezza percepita dai consumatori.

I VANTAGGIApplicare la Direttiva 2001/95/CE permette all’Organizzazione non solo di raggiungere l’obiettivo di rispettare le leggi Italiane ed europee in tutti i suoi punti e di evitare pesanti sanzioni (anche penali), ma anche di ottenere i seguenti vantaggi: • Possibilità di accedere al mercato Europeo della produzione e commercializzazione• Assicurare che il materiale in ingresso presso lo stabilimento abbia le caratteristiche richieste dal Regolamento • Assicurare il controllo dei processi produttivi e la sua rintracciabilità

CERTIFICAZIONELa conformità ai requisiti della Direttiva 2001/95/CE si esplica nella autocertificazione di conformità del prodotto. Il produttore deve anche conservare la documentazione tecnica relativa al prodotto e i relativi esiti delle prove di laboratorio per dieci anni dalla sua immissione sul mercato. Non esiste la certificazione di parte terza rilasciata da un Organismo di notifica indipendente accreditato che ne garantisca la conformità ai requisiti della norma; trattasi di norma di buona prassi e l’adeguamento si esplica attraverso l’applicazione della stessa.

A CHI SI RIVOLGE LA DIRETTIVA 2001/95/CEl Regolamento si rivolge a tutti coloro che producono, detengono, commercializzano e immettono sul mercato europeo tutti quei prodotti, non ancora regolati da specifiche disposizioni, destinato al consumatore, fornito o reso disponibile a titolo oneroso o gratuito nell’ambito di un’attività commerciale, indipendentemente dal fatto che sia nuovo, usato o rimesso a nuovo.Sono esclusi i prodotti usati, forniti come pezzi d’antiquariato, o come prodotti da riparare o da rimettere a nuovo prima dell’utilizzazione, purché il fornitore ne informi per iscritto la persona cui fornisce il prodotto

DISPOSITIVI ESTETICI

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UN EN ISO 13485:2012 (sistemi di Gestione per la Qualità dei dispositivi medici)CHE COS’É LA EN ISO 13485:2012Comparsa negli anni ‘90, parallelamente alle ISO 9001, nasce dalla necessità di regolamentare il Mercato Europeo dei dispositivi medici, a livello internazionale (ISO) come pure a quello Europeo (EN) e che le norme ISO 9001 risultano incomplete per il settore medicale. Dalla combinazione delle ISO e delle tradizionali Norme di Buona Fabbricazione (Good Manufacturing Practices) viene emessa la norma ISO 13485 che è diventata uno strumento di globalizzazione per la conformità ai requisiti nel mercato dei dispositivi medici (medical devices), intendendo con questo termine quei dispositivi destinati all’utilizzo sull’uomo per diagnosticare, guarire o attenuare una malattia o un handicap, sulla base di un’azione non classificabile come farmacologica o metabolica. Il principale obiettivo della UNI EN ISO 13485 è quello di massimizzare la probabilità che le organizzazioni che operano nel settore dei dispositivi medici soddisfino i requisiti di legge relativi alla gestione della qualità esistenti a livello mondiale, e quindi forniscano dispositivi medici sicuri ed efficaci che soddisfino i requisiti del cliente.

I VANTAGGIOltre ai vantaggi indicati nella ISO 9001 attraverso lo sviluppo di un sistema di gestione per la qualità secondo la ISO 13485, i fabbricanti di dispositivi medici possono offrire la garanzia che i propri prodotti siano progettati, fabbricanti e commercializzati secondo gli standard fissati dalla norma stessa, al fine di soddisfare i requisiti specifici richiesti dal mercato e dalle leggi di riferimento.La ISO 13485 è una norma che presenta affinità con i concetti definiti nella norma ISO 9001, incrementandone il valore specifico per il settore medicale richiedendo particolari attenzioni su requisiti rilevanti per la sicurezza dei dispositivi medici immessi sul mercato.

CERTIFICAZIONE ISO 13485La conformità ai requisiti della norma si esplica nella certificazione di parte terza, rilasciata da un Organismo di certificazione indipendente accreditato.

A CHI SI RIVOLGE LA ISO 13485La ISO 13485 è il riferimento, riconosciuto a livello internazionale, per la certificazione del sistema di gestione per la qualità delle organizzazioni coinvolte nella progettazione, produzione, installazione, fornitura dei dispositivi medici così come nella ideazione, sviluppo e fornitura dei servizi collegati a tali dispositivi in riferimento alla direttiva 93/42/CEE così come modificata dalla direttiva 2007/47/CE.

Direttiva Bassa Tensione 2006/95/CE (LVD)CHE COSA È DIRETTIVA BASSA TENSIONE 2006/95/CE (LVD)?La direttiva 2006/95/CE “Bassa tensione” è una direttiva di armonizzazione “totale” nel senso che sostituisce le esistenti regolamentazioni nazionali nel settore di oggetto e le riunisce in un unico documento con l’obiettivo di garantire il massimo livello di sicurezza per i materiali elettrici a bassa tensione e di armonizzare le norme che regolano la loro vendita all’interno dell’UE. La Direttiva si applica a macchinari in cui sono presenti circuiti elettrici a bassa tensione ovvero destinati ad essere utilizzati con una tensione nominale compresa fra 50 e 1000 V in corrente alternata e fra 75 e 1500 V in corrente continua che possono essere immesse sul mercato solo se conformi ai requisiti della direttiva.

DISPOSITIVI MEDICI

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I VANTAGGIApplicare Direttiva Bassa Tensione permette all’Organizzazione non solo di raggiungere l’obiettivo di rispettare le leggi Italiane ed europee in tutti i suoi punti e di evitare pesanti sanzioni (anche penali), ma anche di ottenere i seguenti vantaggi:

• Possibilità di accedere al mercato Europeo della produzione e commercializzazione dei Dispositivi• Assicurare che il materiale in ingresso presso lo stabilimento abbia le caratteristiche richieste dal Regolamento• Assicurare il controllo dei processi produttivi e la sua rintracciabilità• Limitare i costi di rientro dei prodotti per difettosità• Migliore immagine aziendale• Possibilità di integrazione del Sistema di Gestione della Qualità con altri sistemi di gestione aziendale

CERTIFICAZIONELa conformità ai requisiti della Direttiva Bassa Tensione 2006/95/CE (LVD) si esplica nella autocertificazione di conformità del prodotto corredata di Marcatura CE. Il produttore deve anche conservare la documentazione tecnica relativa al prodotto e i relativi esiti delle prove di laboratorio per dieci anni dalla sua immissione sul mercato. Non esiste la certificazione di parte terza rilasciata da un Organismo di notifica indipendente accreditato che ne garantisca la conformità ai requisiti della norma; trattasi di norma di buona prassi e l’adeguamento si esplica attraverso l’applicazione della stessa.

A CHI SI RIVOLGE LA DIRETTIVA BASSA TENSIONE 2006/95/CE (LVD)?Il Direttiva Bassa Tensione di rivolge a tutti coloro che producono, detengono, commercializzano e immettono sul mercato europeo macchinari in cui sono presenti circuiti elettrici a bassa tensione. In particolare:

• Il fabbricante• Il mandatario, o rappresentante autorizzato• L’importatore• Il distributore

Direttiva 2004/108/CE (EMC) (D.Lgs 197/2007) (Compatibilità elettromagnetica)CHE COSA È LA DIRETTIVA COMPATIBILITÀ ELETTROMAGNETICA 2004/108/CE?L’obiettivo principale della Direttiva 2004/108/CE sulla Compatibilità Elettromagnetica recepito in Italia dal D.Lgs 197/2007 che ha abrogato e sostituito la Direttiva 89/336/CEE  è quello di assicurare che apparecchiature elettriche non impediscano il corretto funzionamento di altre apparecchiature e delle reti di telecomunicazione e di erogazione dell’energia elettrica, e che tali apparecchiature abbiano un adeguato livello di immunità contro le perturbazioni elettromagnetiche.  Questo significa:

• assicurare che le perturbazioni elettromagnetiche prodotte dalle apparecchiature non pregiudichino il corretto funzionamento di altri apparecchi;• garantire che le apparecchiature abbiano un adeguato livello di immunità intrinseca alle perturbazioni elettromagnetiche per consentire loro di funzionare come previsto.

DISPOSITIVI MEDICI

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I VANTAGGIApplicare Direttiva Bassa Tensione permette all’Organizzazione non solo di raggiungere l’obiettivo di rispettare le leggi Italiane ed europee in tutti i suoi punti e di evitare pesanti sanzioni (anche penali), ma anche di ottenere i seguenti vantaggi:

• Possibilità di accedere al mercato Europeo della produzione e commercializzazione dei Dispositivi• Assicurare che il materiale in ingresso presso lo stabilimento abbia le caratteristiche richieste dal Regolamento• Assicurare il controllo dei processi produttivi e la sua rintracciabilità• Limitare i costi di rientro dei prodotti per difettosità• Migliore immagine aziendale• Possibilità di integrazione del Sistema di Gestione della Qualità con altri sistemi di gestione aziendale

CERTIFICAZIONELa conformità ai requisiti della Direttiva Compatibilità elettromagnetica 2004/108/CE (EMC) si esplica nella autocertificazione di conformità del prodotto corredata di Marcatura CE. Il produttore deve anche conservare la documentazione tecnica relativa al prodotto e i relativi esiti delle prove di laboratorio per dieci anni dalla sua immissione sul mercato. Non esiste la certificazione di parte terza rilasciata da un Organismo di notifica indipendente accreditato che ne garantisca la conformità ai requisiti della norma; trattasi di norma di buona prassi e l’adeguamento si esplica attraverso l’applicazione della stessa.

A CHI SI RIVOLGE LA DIRETTIVA COMPATIBILITÀ ELETTROMAGNETICA 2004/108/CE (EMC)?La Direttiva Compatibilità elettromagnetica si rivolge a tutti coloro che producono, detengono, commercializzano e immettono sul mercato europeo: apparecchiature, impianti, impianti fissi, e alle installazioni che contengono apparecchiature e componenti elettrici ed elettronici (anche montati a bordo di macchine) soggette ad onde elettromagnetiche. In particolare:

• Il fabbricante• Il mandatario, o rappresentante autorizzato• L’importatore• Il distributore

DIRETTIVA 2001/95 (D.Lgs 206/2005) Codice del consumoCHE COSA È LA DIRETTIVA CODICE DEL CONSUMO 2001/95?La direttiva impone un requisito generale di sicurezza per ogni prodotto immesso sul mercato, non soggetto ad altre normative e destinato al consumo, compresi i prodotti utilizzati dai consumatori nell’ambito di un servizio, indipendentemente dall’applicazione della direttiva 85/374/CEE sulla responsabilità per danno da prodotti difettosi. Il provvedimento mira a tutelare i consumatori poiché impone agli operatori economici un obbligo generale di immettere nel mercato solo prodotti sicuri prevedendo un sistema interno di controllo e sanzioni più efficaci.Un prodotto è considerato sicuro se rispetta le disposizioni di sicurezza previste dalla legislazione europea o, in assenza di tali disposizioni, se rispetta le disposizioni nazionali specifiche dello Stato membro di commercializzazione. In mancanza di tali regolamentazioni o norme, la conformità di un prodotto è valutata sulla base dei seguenti elementi:

- le norme nazionali non cogenti (recepimento di norme europee) e le raccomandazioni della Commissione (relativi alla valutazione della sicurezza dei prodotti);- le norme dello Stato membro in cui il prodotto è fabbricato o commercializzato;

DISPOSITIVI MEDICI

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- i codici di prassi corretta in materia di sicurezza e di salute;- le conoscenze più recenti o gli ultimi ritrovati della tecnica;- la sicurezza percepita dai consumatori.

I VANTAGGIApplicare la Direttiva 2001/95/CE permette all’Organizzazione non solo di raggiungere l’obiettivo di rispettare le leggi Italiane ed europee in tutti i suoi punti e di evitare pesanti sanzioni (anche penali), ma anche di ottenere i seguenti vantaggi:

• Possibilità di accedere al mercato Europeo della produzione e commercializzazione• Assicurare che il materiale in ingresso presso lo stabilimento abbia le caratteristiche richieste dal Regolamento• Assicurare il controllo dei processi produttivi e la sua rintracciabilità

CERTIFICAZIONELa conformità ai requisiti della Direttiva 2001/95/CE si esplica nella autocertificazione di conformità del prodotto. Il produttore deve anche conservare la documentazione tecnica relativa al prodotto e i relativi esiti delle prove di laboratorio per dieci anni dalla sua immissione sul mercato. Non esiste la certificazione di parte terza rilasciata da un Organismo di notifica indipendente accreditato che ne garantisca la conformità ai requisiti della norma; trattasi di norma di buona prassi e l’adeguamento si esplica attraverso l’applicazione della stessa.

A CHI SI RIVOLGE LA DIRETTIVA 2001/95/CEl Regolamento si rivolge a tutti coloro che producono, detengono, commercializzano e immettono sul mercato europeo tutti quei prodotti, non ancora regolati da specifiche disposizioni, destinato al consumatore, fornito o reso disponibile a titolo oneroso o gratuito nell’ambito di un’attività commerciale, indipendentemente dal fatto che sia nuovo, usato o rimesso a nuovo.Sono esclusi i prodotti usati, forniti come pezzi d’antiquariato, o come prodotti da riparare o da rimettere a nuovo prima dell’utilizzazione, purché il fornitore ne informi per iscritto la persona cui fornisce il prodotto

DIRETTIVA 2007/47 (D.Lgs 37/2010) Dispositivi MediciCHE COSA È LA DIRETTIVA DISPOSITIVI MEDICI 2007/47? Nell’ambito del mercato Europeo per garantire la sicurezza dei Dispositivi Medici (DM) e assolvere a tutti gli adempimenti di legge, i fabbricanti di dispositivi di classe I (sterile/misurazione), IIa, IIb e III devono applicare la Marcatura CE in accordo alla Direttiva 2007/47/CEE, prima della messa sul mercato. La direttiva 2007/47/CE è entrata in vigore a decorrere dal 21 marzo 2010 ed ha abrogato, riunito ed integrato le vecchie Direttive 93/42 sui dispositivi medici, la Direttiva 90/385 sui dispositivi medici impiantabili attivi e la Direttiva 98/8/CE sui Biocidi. Con l’entrata in vigore di questa nuova direttiva è stata istituita la Commissione Unica sui Dispositivi medici (CUD) in qualità di organo consultivo tecnico del Ministero della Salute che ha il compito di definire e aggiornare il Repertorio di tali dispostivi, di classificarli in classi e sottoclassi specifiche.

I VANTAGGIApplicare la Direttiva 2007/47/CE sui DM permette all’Organizzazione non solo di raggiungere l’obiettivo di rispettare le leggi Italiane ed europee in tutti i suoi punti e di evitare pesanti sanzioni (anche penali), ma anche di ottenere i seguenti vantaggi:

DISPOSITIVI MEDICI

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• Possibilità di accedere al mercato Europeo della produzione e commercializzazione dei DM• Assicurare che il materiale in ingresso presso lo stabilimento abbia le caratteristiche richieste dal Regolamento• Assicurare il controllo dei processi produttivi e la sua rintracciabilità• Riconoscimento da parte di un organismo terzo indipendente della conformità al Regolamento europeo • Possibilità di integrazione del Sistema di Gestione della Qualità con altri sistemi di gestione aziendale

CERTIFICAZIONELa conformità ai requisiti della Direttiva 2007/47/CEE si esplica nella certificazione di conformità del prodotto e nel rilascio del Certificato da parte di un Organismo di Notifica accreditato dal Ministero preposto alla valutazione della conformità. Il rilascio del certificato con indicazione del numero identificativo dell’ente di Notifica è subordinato all’esito positivo di una visita periodica finalizzata al riscontro dei requisiti stabiliti dalla stessa Direttiva. 

A CHI SI RIVOLGE LA DIRETTIVA 2007/47/CEE Il Regolamento si rivolge a tutti coloro che producono, detengono, commercializzano e immettono sul mercato europeo Dispositivi Medici (come identificati nell’ALLEGATO IX della Direttiva 2007/47/CEE).In particolare:

• Il fabbricante• Il mandatario, o rappresentante autorizzato• L’importatore• Il distributore

DIRETTIVA 98/79 (D.Lgs 332/00) Dispositivi Medici-Diagnostici in VitroCHE COSA È LA DIRETTIVA DISPOSITIVI MEDICI-DIAGNOSTICI IN VITRO 98/79?Nell’ambito del mercato Europeo per garantire la sicurezza dei Dispositivi Medici in Vitro (IVD) e assolvere a tutti gli adempimenti di legge, i fabbricanti dei dispositivi appartenenti all’ALLEGATO II e agli IVD Autodiagnostici devono ottenere la Marcatura CE da un organismo notificato in accordo alla direttiva CE, 98/79/CEE, prima della messa sul mercato. La prima fase è la Classificazione del dispositivo medico inteso come “qualsiasi dispositivo medico composto da: un reagente, un prodotto reattivo, un calibratore, un materiale di controllo, un kit, uno strumento, un apparecchio, una attrezzatura o un sistema, utilizzato da solo o in combinazione, destinato dal fabbricante ad essere impiegato in vitro per l’esame di campioni provenienti dal corpo umano, inclusi sangue e tessuti donati, unicamente o principalmente allo scopo di fornire informazioni: o su uno stato fisiologico o patologico, o su una anomalia congenita, o che consentano di determinare la sicurezza e la compatibilità con potenziali soggetti riceventi, o che consentano il controllo delle misure terapeutiche.H3: I VantaggiPARAGRAFO: Applicare la Direttiva 98/79 sugli IVD permette all’Organizzazione non solo di raggiungere l’obiettivo di rispettare le leggi Italiane ed europee in tutti i suoi punti e di evitare pesanti sanzioni (anche penali), ma anche di ottenere i seguenti vantaggi:

• Possibilità di accedere al mercato Europeo della produzione e commercializzazione degli IVD• Assicurare che il materiale in ingresso presso lo stabilimento abbia le caratteristiche richieste dal Regolamento• Assicurare il controllo dei processi produttivi e la sua rintracciabilità

DISPOSITIVI MEDICI

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• Riconoscimento da parte di un organismo terzo indipendente della conformità al Regolamento europeo • Possibilità di integrazione del Sistema di Gestione della Qualità con altri sistemi di gestione aziendale

A CHI SI RIVOLGE LA DIRETTIVA 89/97Il Regolamento si rivolge a tutti coloro che producono, detengono, commercializzano e immettono sul mercato europeo Dispositivi Medici in Vitro o anche reagenti.

CERTIFICAZIONELa conformità ai requisiti della Direttiva 98/79 si esplica nella certificazione di conformità del prodotto e il rilascio del Certificato da parte di un Organismo di Notifica accreditato dal Ministero preposto alla valutazione della conformità. Il rilascio del certificato con indicazione del numero identificativo dell’ente di Notifica è subordinato all’esito positivo di una visita periodica finalizzata al riscontro dei requisiti stabiliti dalla stessa Direttiva. 

DISPOSITIVI MEDICI

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EDILIZIA E PRODOTTIDA COSTRUZIONE

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Norma UNI EN 12899-1:2008 Segnaletica VerticaleCHE COS’É LA NORMA UNI EN 12899-1 Il  1° gennaio 2013 è entrata in vigore la norma UNI EN 12899-1:2008 che recepisce e migliora il quadro normativo europeo e nazionale precedente sulla produzione di segnaletica stradale verticale. L’entrata in vigore di questa normativa impone la marcatura CE obbligatoria per la segnaletica verticale permanente ed,oltre a rappresentare un passo importante verso la progressiva completa integrazione commerciale europea anche nel campo dei prodotti relativi alla viabilità stradale, è un’occasione di miglioramento della segnaletica stradale e della sicurezza per tutti gli utenti delle nostre strade. Fermo restando la validità dei segnali verticali permanenti già installati precedentemente, non possono quindi più essere prodotti e commercializzati sul territorio nazionale ed europeo segnali verticali permanenti senza marcatura CE. Oggi finalmente, con la marcatura CE il segnale stradale recupera il ruolo di protagonista efficiente ed indispensabile nella tutela e salvaguardia della sicurezza stradale. Questo anche perché la marcatura CE dei segnali impone:

• utilizzo di specifiche pellicole rifrangenti anch’esse marcate CE - che garantiscono delle prestazioni minime ben definite• strutture del segnale rispondenti a delle prestazioni strutturali minime, in particolare per quanto concerne i carichi

I VANTAGGI La G.U. n. 91 del 20 aprile 1999 ufficializza la Circ. Min. LL PP 1344 rende obbligatoria la certificazione di prodotto sulla segnaletica stradale verticale. Pertanto, per partecipare alle gare d’appalto per fornitura ed installazione di segnaletica stradale ai produttori è richiesto il Certificato di Conformità del prodotto. La certificazione di prodotto è garanzia del committente nei confronti delle aziende fornitrici di segnaletica.Oltre ad essere un requisito di legge permette all’Organizzazione i seguenti vantaggi:

• Possibilità di accedere a nuovi clienti e mercati • Possibilità di partecipare ai bandi di gara;• Contenimento dei costi aziendali.• Migliorare la soddisfazione, i bisogni e le aspettative, sia espresse che implicite, degli stakeholders (utente/ cliente) attraverso un’attenta analisi dei bisogni e della qualità percepita dagli stessi;

CERTIFICAZIONE DELLA UNI EN 12899-1 PARAGRAFO: La conformità ai requisiti della norma si esplica nella certificazione di parte terza, rilasciata da un Organismo di certificazione indipendente accreditato.

A CHI SI RIVOLGE LA UNI EN 12899-1 La UNI EN 12899-1 si rivolge ai produttori di tutte le dimensioni di segnaletica stradale verticale. 

Regolamento UE 305/2011 (CPR) Prodotti da costruzioneCHE COSA È IL REGOLAMENTO UE 305/2011?A ventidue anni dalla pubblicazione della Direttiva 89/106/CEE sui Prodotti da Costruzione nasce il nuovo Regolamento UE 305/2011 che abroga la Direttiva precedente e con l’introduzione del CPR mira a risolvere i problemi riscontrati nell’applicazione del vecchio CPD e ad eliminare tutti quegli ostacoli regolamentari e tecnici alla libera circolazione dei prodotti da costruzione. Ad integrazione e parziale modifica del Regolamento (UE) 305/2011 (CPR) sui prodotti da costruzione e dei successivi Regolamenti Delegati attuativi del CPR di recente sono state

EDILIZIA E PRODOTTI DA COSTRUZIONE

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pubblicate due ulteriori provvedimenti in materia di prodotti da costruzione:  • Regolamento Delegato (UE) n. 574/2014 che modifica l’allegato III del CPR per quanto concerne il modello da usare per redigere la Dichiarazione di Prestazione • Regolamento Delegato (UE) n. 568/2014 che modifica l’allegato V del CPR per quanto riguarda la valutazione e la verifica della costanza della prestazione.

La Dichiarazione di Prestazione (DoP), concetto chiave del sistema CPR, diventa il documento fondamentale che sostituisce la Dichiarazione di Conformità e senza il quale non può essere apposta la marcatura CE.Al contrario di quanto previsto dal CPD, per il quale la Dichiarazione di conformità rimaneva al fabbricante e le informazioni sul prodotto erano riportate unitamente nella marcatura CE, con la DoP questo è un documento separato che deve accompagnare sempre il prodotto.In sintesi, l’obiettivo fondamentale che si pone il nuovo regolamento non è tanto quello di definire la sicurezza dei prodotti da costruzione, ma quello di garantire che siano fornite informazioni precise ed affidabili riguardo alle loro prestazioni. La marcatura CE, in questo contesto, non attesta direttamente alcuna idoneità all’uso del prodotto da costruzione, idoneità che dovrà essere valutata dall’utilizzatore o dall’autorità di controllo in base alle prestazioni dichiarate in confronto a quelle richieste nel capitolato.

I VANTAGGI Applicare un sistema di controllo della produzione in fabbrica CPF secondo il Regolamento UE 305/2011 permette all’Organizzazione non solo di raggiungere l’obiettivo di rispettare le leggi Italiane ed europee in tutti i suoi punti e di evitare pesanti sanzioni (anche penali), ma anche di ottenere i seguenti vantaggi:

• Possibilità di accedere al mercato Europeo della produzione e commercializzazione dei prodotti da costruzione• Assicurare che il materiale in ingresso presso lo stabilimento abbia le caratteristiche richieste dal Regolamento• Assicurare il controllo dei processi produttivi e la sua rintracciabilità • Supporto al produttore nelle prove iniziali di tipo• Applicare dei controlli su apparecchiature e produzione che garantiscano la qualità dei prodotti;• Mantenere e trasferire nel tempo le competenze, grazie all’utilizzo di una documentazione standardizzata e alla formalizzazione di procedure condivise; • Riconoscimento da parte di un organismo terzo indipendente della conformità al Regolamento europeo • Possibilità di integrazione del Sistema di Gestione della Qualità con altri sistemi di gestione aziendale

CERTIFICAZIONE/ATTESTAZIONELa conformità ai requisiti della Direttiva 305/2011/CEE si esplica nella certificazione/attestazione di conformità del prodotto/processo e nel rilascio del Certificato da parte di un Organismo di Notifica accreditato dal Ministero preposto alla valutazione della conformità. Il rilascio del certificato con indicazione del numero identificativo dell’ente di Notifica è subordinato all’esito positivo di una visita periodica finalizzata al riscontro dei requisiti stabiliti dalla stessa Direttiva. 

A CHI SI RIVOLGE LA DIRETTIVA 305/2011/CEE Il Regolamento si rivolge a tutti coloro che producono, detengono, commercializzano e immettono sul mercato europeo Prodotti da costruzione.In particolare: • Il fabbricante• Il mandatario, o rappresentante autorizzato• L’importatore• Il distributore

EDILIZIA E PRODOTTI DA COSTRUZIONE

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D.M. 14/01/2008 Certificazione Produzione Calcestruzzo CHE COSA È IL DECRETO MINISTERIALE DEL 14/01/2008? Con il D.M. del 14/01/2008 (entrato in vigore dal 1° Luglio 2009) sono state approvate le nuove norme tecniche per le costruzioni che rendono obbligatoria la Certificazione del Controllo di Produzione del Calcestruzzo preconfezionato (FPC “Factory Production Control”) realizzato con processo industrializzato, rimangono esclusi dalla certificazione i calcestruzzi prodotti direttamente in cantiere mediante processo di produzione temporanea, in quanto sottoposti alla diretta sorveglianza del direttore dei lavori.

I VANTAGGI Applicare un sistema di controllo della produzione CPF al calcestruzzo confezionato è un obbligo con l’approvazione del DM 14/01/2008, e prevede il rilascio di un certificato da parte di organismi terzi indipendenti autorizzati dal Servizio Tecnico Centrale del Consiglio Superiore dei LL.PP. per cui la sua applicazione non solo evita pesanti sanzioni (anche penali), ma anche ottiene i seguenti vantaggi: • Corretta gestione della progettazione di nuove miscele del calcestruzzo• Analisi degli aggregati utilizzati per verificare la rispondenza ai requisiti minimi prefissati• Controlli su apparecchiature e produzione che garantiscano la qualità del prodotto consegnato;• Produzione conforme alle indicazioni presenti nella progettazione della ricetta validata. • Per i sistemi non automatizzati prevedere un sistema di dosaggio dei componenti di facile utilizzo che consenta di verificare il rispetto delle dosi previste nella fase di progettazione ed al contempo di avere un Rapporto di produzione coerente con le linee guida• controllo statistico semplice ed efficace attraverso la creazione di fogli di calcolo pre-impostati. • Mantenere e trasferire nel tempo le competenze, grazie all’utilizzo di una documentazione standardizzata e alla formalizzazione di procedure condivise;

CERTIFICAZIONELa conformità ai requisiti della norma si esplica nella certificazione di parte terza, rilasciata da organismi terzi indipendenti autorizzati dal Servizio Tecnico Centrale del Consiglio Superiore dei LL.PPPer i Produttori già in possesso di certificazione secondo la ISO 9001 possono essere effettuate visite integrate tra i due schemi certificativi (ISO 9001 e Direttiva), ottenendo sinergie sia tecniche che economiche.Esiste inoltre una stretta correlazione con gli schemi di certificazione del sistema di controllo del processo di produzione degli aggregati (Il regolamento UE n. 305/2011 sistema 2+, norme di riferimento UNI EN 12620),

A CHI SI RIVOLGONO IL D.M. 14/01/2008Il D.M. del 14/01/2008 (Linee guida sul calcestruzzo preconfezionato) elaborato dal Servizio Tecnico Centrale del Consiglio Superiore dei LL.PP si rivolgono a tutti gli impianti di produzione del calcestruzzo realizzato con processo industrializzato, rimangono esclusi dalla certificazione i calcestruzzi prodotti direttamente in cantiere mediante processo di produzione temporanea, in quanto sottoposti alla diretta sorveglianza del direttore dei lavori. Calcestruzzi strutturali prodotti:  • per impianti fissi• nell’ambito di impianti e stabilimenti industrializzati fissi di prefabbricazione• in impianti e stabilimenti industrializzati in cantieri temporanei

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REGOLAMENTO (UE) N. 715/2013 Sui Rottami di RameCHE COSA È IL REGOLAMENTO 715/2013 Al fine di agevolare il mercato del riciclaggio dei rottami di rame, destinati ad essere impiegati come materie prime nelle fonderie per la produzione di rame, è stato adottato dall’Unione Europea, in data 25 Luglio 2013, il Regolamento n. 715/2013 recante i criteri che determinano quando alcuni tipi di rottami metallici (Rame), cessano di essere considerati rifiuti ai sensi della Direttiva 2008/98/CE (End of Waste). Con tale Regolamento si stabilisce quindi quale iter debbano seguire le aziende che recuperano/commercializzano rifiuti metallici in rame affinché il loro prodotto possa non essere considerato rifiuto (EOW) in previsione di un loro riutilizzo o commercializzazione. I criteri individuati dal presente Regolamento, attuativo a decorrere dal 1° Gennaio 2014, sono finalizzati a garantire, che i rottami ottenuti mediante un’operazione di recupero: • soddisfino i requisiti tecnici dell’industria metallurgica;• siano conformi alla legislazione e alle norme vigenti applicabili ai prodotti;• non comportino ripercussioni generali negative sull’ambiente o sulla salute umana. 

I VANTAGGI Applicare un sistema Qualità previsti dai Regolamenti UE n. 715 permette all’Organizzazione non solo di raggiungere l’obiettivo di rispettare la Norma in tutti i suoi punti, ma anche di ottenere i seguenti vantaggi: • Possibilità di accedere al mercato della produzione/recupero/commercializzazione dei Rottami metallici ad oggi non accessibili senza l’Attestazione di conformità • Assicurare che il materiale in ingresso presso lo stabilimento abbia le caratteristiche richieste dal Regolamento• Assicurare il controllo dei processi produttivi• Assicurare che il materiale in uscita dall’impianto di Produzione/recupero abbia le caratteristiche richieste dal Regolamento• Possibilità di immettere sul mercato prodotti anziché rifiuti evitando la necessità di ottemperare alle prescrizioni nazionali e regionali cogenti in materia di rifiuti• Riconoscimento da parte di un organismo terzo indipendente della conformità al Regolamento europeo • Possibilità di integrazione del Sistema di Gestione della Qualità con altri sistemi di gestione aziendale

CERTIFICAZIONELa conformità ai requisiti del Regolamento si esplica nella certificazione di conformità al Regolamento da parte di un Organismo preposto alla valutazione della conformità come stabilito dagli stessi Regolamenti. Il rilascio del certificato è subordinato all’esito positivo di una visita periodica, con cadenza triennale, finalizzata al riscontro dei requisiti stabiliti dal Regolamento UE n. 715/2011 sui rottami metallici in Rame. 

A CHI SI RIVOLGE IL REGOLAMENTO 715/2013PARAGRAFO: Il Regolamento si rivolge a tutti coloro che detengono, recuperano, commercializzano e producono rottami metallici (in Rame). Sono inclusi anche un detentore che cede ad un altro detentore rottami metallici in Rame che per la prima volta ha cessato di essere rifiuti, ovvero, qualsiasi persona fisica o giuridica che introduce nel territorio doganale dell’Unione rottami metallici che hanno cessato di essere considerati rifiuti.

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H2: REGOLAMENTO UE 1179/2012 sui rottami di vetroCHE COSA È IL REGOLAMENTO 1179/2012 Al fine di agevolare il mercato del riciclaggio dei rottami di Vetro, destinati ad essere impiegati come materie prime nelle fonderie per la produzione di vetro, è stato adottato dall’Unione Europea, in data 10 Dicembre 2012, il Regolamento n. 1179/2012 recante i criteri che determinano quando alcuni tipi di rottami di vetro cessano di essere considerati rifiuti ai sensi della Direttiva 2008/98/CE (End of Waste). Con tale Regolamento si stabilisce quindi quale iter debbano seguire le aziende che recuperano/commercializzano rifiuti di vetro affinché il loro prodotto possa non essere considerato rifiuto (EOW) in previsione di un loro riutilizzo o commercializzazione. I criteri individuati dal presente Regolamento, attuativo a decorrere dal 11 Giugno 2013, sono finalizzati a garantire, che i rottami ottenuti mediante un’operazione di recupero: • soddisfino i requisiti tecnici dell’industria vetraia;• siano conformi alla legislazione e alle norme vigenti applicabili ai prodotti;• non comportino ripercussioni generali negative sull’ambiente o sulla salute umana. 

I VANTAGGI Applicare un sistema Qualità previsti dai Regolamenti UE n. 1179 permette all’Organizzazione non solo di raggiungere l’obiettivo di rispettare la Norma in tutti i suoi punti, ma anche di ottenere i seguenti vantaggi: • Possibilità di accedere al mercato della produzione/recupero/commercializzazione dei Rottami in vetro ad oggi non accessibili senza l’Attestazione di conformità • Assicurare che il materiale in ingresso presso lo stabilimento abbia le caratteristiche richieste dal Regolamento• Assicurare il controllo dei processi produttivi• Assicurare che il materiale in uscita dall’impianto di Produzione/recupero abbia le caratteristiche richieste dal Regolamento• Possibilità di immettere sul mercato prodotti anziché rifiuti evitando la necessità di ottemperare alle prescrizioni nazionali e regionali cogenti in materia di rifiuti• Riconoscimento da parte di un organismo terzo indipendente della conformità al Regolamento europeo • Possibilità di integrazione del Sistema di Gestione della Qualità con altri sistemi di gestione aziendale

CERTIFICAZIONELa conformità ai requisiti del Regolamento si esplica nella certificazione di conformità al Regolamento da parte di un Organismo preposto alla valutazione della conformità come stabilito dagli stessi Regolamenti. Il rilascio del certificato è subordinato all’esito positivo di una visita periodica, con cadenza triennale, finalizzata al riscontro dei requisiti stabiliti dal Regolamento UE n. 1179/2013 sui rottami metallici in Rame. 

A CHI SI RIVOLGE IL REGOLAMENTO 1179/2012Il Regolamento si rivolge a tutti coloro che detengono, recuperano, commercializzano e producono rottami in vetro. Sono inclusi anche un detentore che cede ad un altro detentore rottami di Vetro che per la prima volta ha cessato di essere rifiuti, ovvero, qualsiasi persona fisica o giuridica che introduce nel territorio doganale dell’Unione rottami in vetro che hanno cessato di essere considerati rifiuti.

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REGOLAMENTO (UE) N. 333/2011 Sui Rottami metalliciCHE COSA È IL REGOLAMENTO 333/2011 Al fine di agevolare il mercato del riciclaggio dei rottami metallici, destinati ad essere impiegati come materie prime nelle acciaierie, nelle fonderie e nelle raffinerie di alluminio per la produzione di metalli, è stato adottato dall’Unione Europea, in data 31 marzo 2011, il Regolamento n. 333/2011 recante i criteri che determinano quando alcuni tipi di rottami metallici (ferro, acciaio e alluminio, inclusi i rottami di leghe di alluminio), cessano di essere considerati rifiuti ai sensi della Direttiva 2008/98/CE (End of Waste). Con tale Regolamento si stabilisce quindi quale iter debbano seguire le aziende che recuperano/commercializzano rifiuti metallici affinché il loro prodotto possa non essere considerato rifiuto (EOW) in previsione di un loro riutilizzo o commercializzazione. I criteri individuati dal presente Regolamento, attuativo a decorrere dal 9 ottobre 2011, sono finalizzati a garantire, che i rottami ottenuti mediante un’operazione di recupero: • soddisfino i requisiti tecnici dell’industria metallurgica;• siano conformi alla legislazione e alle norme vigenti applicabili ai prodotti;• non comportino ripercussioni generali negative sull’ambiente o sulla salute umana. 

I VANTAGGI Applicare un sistema Qualità previsti dai Regolamenti UE n. 333 permette all’Organizzazione non solo di raggiungere l’obiettivo di rispettare la Norma in tutti i suoi punti, ma anche di ottenere i seguenti vantaggi: • Possibilità di accedere al mercato della produzione/recupero/commercializzazione dei Rottami metallici ad oggi non accessibili senza l’Attestazione di conformità • Assicurare che il materiale in ingresso presso lo stabilimento abbia le caratteristiche richieste dal Regolamento• Assicurare il controllo dei processi produttivi• Assicurare che il materiale in uscita dall’impianto di Produzione/recupero abbia le caratteristiche richieste dal Regolamento• Possibilità di immettere sul mercato prodotti anziché rifiuti evitando la necessità di ottemperare alle prescrizioni nazionali e regionali cogenti in materia di rifiuti• Riconoscimento da parte di un organismo terzo indipendente della conformità al Regolamento europeo • Possibilità di integrazione del Sistema di Gestione della Qualità con altri sistemi di gestione aziendale

CERTIFICAZIONELa conformità ai requisiti del Regolamento si esplica nella certificazione di conformità al Regolamento da parte di un Organismo preposto alla valutazione della conformità come stabilito dagli stessi Regolamenti. Il rilascio del certificato è subordinato all’esito positivo di una visita periodica, con cadenza triennale, finalizzata al riscontro dei requisiti stabiliti dal Regolamento UE n. 333/2011 sui rottami metallici. 

A CHI SI RIVOLGE IL REGOLAMENTO 333/2011Il Regolamento si rivolge a tutti coloro che detengono, recuperano, commercializzano e producono rottami metallici (ferro, acciaio e alluminio inclusi i rottami di leghe di alluminio). Sono inclusi anche un detentore che cede ad un altro detentore rottami metallici che per la prima volta ha cessato di essere rifiuti, ovvero, qualsiasi persona fisica o giuridica che introduce nel territorio doganale dell’Unione rottami metallici che hanno cessato di essere considerati rifiuti.

EDILIZIA E PRODOTTI DA COSTRUZIONE

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ENERGIA

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UNI CEI 11352:2014CHE COS’È LA UNI 11352Diminuire i consumi energetici e gestire l’energia in maniera efficiente rappresentano oggi azioni ineludibili per contribuire alla sostenibilità delle attività umane, poiché consentono di preservare materie prime e di ridurre le emissioni inquinanti. Per il raggiungimento di tali fini, le norme comunitarie e quelle nazionali attribuiscono alle Energy Services Companies (ESCO) un ruolo di cruciale importanza, in quanto le attività da esse svolte permettono alle organizzazioni che se ne avvalgono di migliorare la propria efficienza energetica. Per fornire servizi efficaci ai propri clienti è tuttavia indispensabile che le ESCO operino nel rispetto delle migliori pratiche di settore, posseggano tutte le capacità necessarie per erogare le proprie attività e configurino i servizi nel rispetto di specifici requisiti. In questa ottica nasce la norma UNI CEI 11352 elaborata sulla base di quanto richiesto nell’articolo 16 del Decreto Legislativo n. 115/2008, che in Italia recepisce la Direttiva 2006/32/CE concernente l’efficienza degli usi finali dell’energia e i servizi energetici. La norma UNI CEI 11352 definisce i requisiti generali per la verifica delle competenze e delle capacità delle società (ESCO) che forniscono servizi energetici volti al miglioramento dell’efficienza energetica presso i propri clienti, con garanzia dei risultati. In particolare: • descrive i requisiti minimi dei servizi di efficienza energetica e le capacità (organizzativa, diagnostica, progettuale, gestionale, economica e finanziaria) che un ESCO deve possedere • Fornisce una lista di controllo per la verifica delle capacità delle ESCO (Appendice A).• Fornisce le linee guida a supporto dei clienti nella scelta dei servizi offerti dalle ESCO (Appendice B). Tra gli elementi richiesti a livello di capacità organizzativa sono previsti:• l’adozione di un SGQ (Sistema di Gestione per la Qualità)• la presenza di un piano formativo e informativo rivolto al personale interno

I VANTAGGI Applicare un sistema UNI CEI 11352 permette non solo di raggiungere l’obiettivo di rispettare la Norma in tutti i suoi punti, ma anche di ottenere i seguenti vantaggi: • Strumento di autodiagnosi per le aziende che offrono servizi energetici, • Supporta i clienti a qualificare le aziende che offrono servizi di miglioramento di efficienza energetica

A CHI SI RIVOLGE LA UNI 11352 Le aziende interessate ad una certificazione a fronte della Norma UNI CEI 11352 sono quelle ESCO che si rivolgono sia a privati che alla Pubblica Amministrazione, che vogliano anticipare i possibili requisiti cogenti nei bandi pubblici e vogliano dare garanzia ai propri clienti della professionalità ed efficacia delle proprie attività volte al miglioramento dell’efficienza energetica. Ma tali norme rappresentano un punto di riferimento non solo per le ESCO ma anche per i clienti finali, nonché è da considerarsi come strumento di supporto per le politiche energetiche nazionali.

CERTIFICAZIONE UNI 11352La conformità ai requisiti della norma si esplica nella certificazione di parte terza, rilasciata da un Organismo di certificazione indipendente accreditato.

ENERGIA

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FARMACEUTICO

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UN EN ISO 13485:2012 (sistemi di Gestione per la Qualità dei dispositivi medici)CHE COS’É LA EN ISO 13485:2012Comparsa negli anni ‘90, parallelamente alle ISO 9001, nasce dalla necessità di regolamentare il Mercato Europeo dei dispositivi medici, a livello internazionale (ISO) come pure a quello Europeo (EN) e che le norme ISO 9001 risultano incomplete per il settore medicale. Dalla combinazione delle ISO e delle tradizionali Norme di Buona Fabbricazione (Good Manufacturing Practices) viene emessa la norma ISO 13485 che è diventata uno strumento di globalizzazione per la conformità ai requisiti nel mercato dei dispositivi medici (medical devices), intendendo con questo termine quei dispositivi destinati all’utilizzo sull’uomo per diagnosticare, guarire o attenuare una malattia o un handicap, sulla base di un’azione non classificabile come farmacologica o metabolica. Il principale obiettivo della UNI EN ISO 13485 è quello di massimizzare la probabilità che le organizzazioni che operano nel settore dei dispositivi medici soddisfino i requisiti di legge relativi alla gestione della qualità esistenti a livello mondiale, e quindi forniscano dispositivi medici sicuri ed efficaci che soddisfino i requisiti del cliente.

I VANTAGGIOltre ai vantaggi indicati nella ISO 9001 attraverso lo sviluppo di un sistema di gestione per la qualità secondo la ISO 13485, i fabbricanti di dispositivi medici possono offrire la garanzia che i propri prodotti siano progettati, fabbricanti e commercializzati secondo gli standard fissati dalla norma stessa, al fine di soddisfare i requisiti specifici richiesti dal mercato e dalle leggi di riferimento.La ISO 13485 è una norma che presenta affinità con i concetti definiti nella norma ISO 9001, incrementandone il valore specifico per il settore medicale richiedendo particolari attenzioni su requisiti rilevanti per la sicurezza dei dispositivi medici immessi sul mercato.

CERTIFICAZIONE ISO 13485La conformità ai requisiti della norma si esplica nella certificazione di parte terza, rilasciata da un Organismo di certificazione indipendente accreditato.

A CHI SI RIVOLGE LA ISO 13485La ISO 13485 è il riferimento, riconosciuto a livello internazionale, per la certificazione del sistema di gestione per la qualità delle organizzazioni coinvolte nella progettazione, produzione, installazione, fornitura dei dispositivi medici così come nella ideazione, sviluppo e fornitura dei servizi collegati a tali dispositivi in riferimento alla direttiva 93/42/CEE così come modificata dalla direttiva 2007/47/CE.

Direttiva Bassa Tensione 2006/95/CE (LVD)CHE COSA È DIRETTIVA BASSA TENSIONE 2006/95/CE (LVD)?La direttiva 2006/95/CE “Bassa tensione” è una direttiva di armonizzazione “totale” nel senso che sostituisce le esistenti regolamentazioni nazionali nel settore di oggetto e le riunisce in un unico documento con l’obiettivo di garantire il massimo livello di sicurezza per i materiali elettrici a bassa tensione e di armonizzare le norme che regolano la loro vendita all’interno dell’UE. La Direttiva si applica a macchinari in cui sono presenti circuiti elettrici a bassa tensione ovvero destinati ad essere utilizzati con una tensione nominale compresa fra 50 e 1000 V in corrente alternata e fra 75 e 1500 V in corrente continua che possono essere immesse sul mercato solo se conformi ai requisiti della direttiva.

FARMACEUTICO

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I VANTAGGIApplicare Direttiva Bassa Tensione permette all’Organizzazione non solo di raggiungere l’obiettivo di rispettare le leggi Italiane ed europee in tutti i suoi punti e di evitare pesanti sanzioni (anche penali), ma anche di ottenere i seguenti vantaggi: • Possibilità di accedere al mercato Europeo della produzione e commercializzazione dei Dispositivi• Assicurare che il materiale in ingresso presso lo stabilimento abbia le caratteristiche richieste dal Regolamento• Assicurare il controllo dei processi produttivi e la sua rintracciabilità• Limitare i costi di rientro dei prodotti per difettosità• Migliore immagine aziendale• Possibilità di integrazione del Sistema di Gestione della Qualità con altri sistemi di gestione aziendale

CERTIFICAZIONELa conformità ai requisiti della Direttiva Bassa Tensione 2006/95/CE (LVD) si esplica nella autocertificazione di conformità del prodotto corredata di Marcatura CE. Il produttore deve anche conservare la documentazione tecnica relativa al prodotto e i relativi esiti delle prove di laboratorio per dieci anni dalla sua immissione sul mercato. Non esiste la certificazione di parte terza rilasciata da un Organismo di notifica indipendente accreditato che ne garantisca la conformità ai requisiti della norma; trattasi di norma di buona prassi e l’adeguamento si esplica attraverso l’applicazione della stessa.

A CHI SI RIVOLGE LA DIRETTIVA BASSA TENSIONE 2006/95/CE (LVD)?Il Direttiva Bassa Tensione si rivolge a tutti coloro che producono, detengono, commercializzano e immettono sul mercato europeo macchinari in cui sono presenti circuiti elettrici a bassa tensione. In particolare: • Il fabbricante• Il mandatario, o rappresentante autorizzato• L’importatore• Il distributore

ISO/IEC 27001:2005CHE COSA È LA ISO/IEC 27001:2005Il concetto di sicurezza delle informazioni è un elemento la cui importanza è cresciuta enormemente negli ultimi anni come testimonia l’ampia divulgazione normativa e legislativa nel campo della privacy, della tutela dei dati e della sicurezza degli stessi, anche alla luce della trasformazione “tecnologica” del dato sempre più “informatico e virtuale” e meno “cartaceo”.Lo standard ISO/IEC 27001:2005 deriva dal precedente standard inglese BS 7799-2 ed è volto a garantire una corretta ed efficace implementazione e mantenimento di un Sistema di Gestione della Sicurezza delle Informazioni (abbreviato in SGSI) tramite la valutazione dell’impianto tecnico ed organizzativo e dei controlli che l’azienda è obbligata ad impiegare e monitorare per mantenere efficace il proprio livello di gestione della sicurezza delle informazioni. L’impostazione di un SGSI impone di studiare a fondo la propria organizzazione aziendale, il proprio business, il mercato e le tecnologie e monitorarne le evoluzioni in modo costante.

FARMACEUTICO

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I VANTAGGIMa cosa significa Sicurezza delle Informazioni in un sistema conforme alla ISO 27001? Sicurezza delle Informazioni significa assicurare:

• confidenzialità: assicurare l’accesso alle informazioni solo agli autorizzati;• integrità: assicurare che le informazioni siano complete e non modificate;• disponibilità: assicurare che le informazioni siano accessibili agli autorizzati quando richiesto

La Sicurezza delle Informazioni si ottiene applicando un complesso set di controlli indicati dalla norma ISO/IEC 27001 ed impostando Politiche, Processi, Procedure, Strutture organizzative, Funzionalità hardware e software ed un costante monitoraggio per il miglioramento continuo.Un Sistema di Gestione Sicurezza delle Informazioni ha i seguenti obiettivi:

• proteggere le informazioni da accessi non autorizzati;• impedire che le informazioni arrivino a non autorizzati per azioni deliberate o mancanza di cura;• proteggere l’integrità delle informazioni salvaguardandole da modifiche non autorizzate;• assicurare che le informazioni siano a disposizione degli autorizzati quando ne hanno bisogno;• controllare l’evoluzione delle minacce e delle associate vulnerabilità;• mantenere i rischi a livelli accettabili attraverso l’implementazione di adeguati controlli;• ottemperare alle disposizioni normative e legislative inerenti la sicurezza delle informazioni;• assicurare la continuità delle attività aziendali;• mantenere tra il proprio personale un’adeguata sensibilità ai temi della sicurezza.

A CHI SI RIVOLGE LA ISO/IEC 27001 La ISO/IEC 27001 è indicata per qualsiasi organizzazione, grande o piccola, in qualsiasi settore di attività. La norma è particolarmente indicata nei casi in cui la protezione delle informazioni è critica, come nei settori finanziario, pubblico, archiviazione digitale, information technology.ISO/IEC 27001 è inoltre particolarmente efficace per le organizzazioni che gestiscono informazioni per conto terzi, come le società di outsourcing dell’Information Technology e può essere utilizzato come garanzia di protezione per le informazioni dei propri clienti.

CERTIFICAZIONE ISO 27001La conformità ai requisiti della norma si esplica nella certificazione di parte terza, rilasciata da un Organismo di certificazione indipendente accreditato.

Direttiva 2004/108/CE (EMC) (D.Lgs 197/2007) (Compatibilità elettromagnetica)CHE COSA È LA DIRETTIVA COMPATIBILITÀ ELETTROMAGNETICA 2004/108/CE?L’obiettivo principale della Direttiva 2004/108/CE sulla Compatibilità Elettromagnetica recepito in Italia dal D.Lgs 197/2007 che ha abrogato e sostituito la Direttiva 89/336/CEE è quello di assicurare che apparecchiature elettriche non impediscano il corretto funzionamento di altre apparecchiature e delle reti di telecomunicazione e di erogazione dell’energia elettrica, e che tali apparecchiature abbiano un adeguato livello di immunità contro le perturbazioni elettromagnetiche.  Questo significa:

• assicurare che le perturbazioni elettromagnetiche prodotte dalle apparecchiature non pregiudichino il

FARMACEUTICO

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corretto funzionamento di altri apparecchi;• garantire che le apparecchiature abbiano un adeguato livello di immunità intrinseca alle perturbazioni elettromagnetiche per consentire loro di funzionare come previsto.

I VANTAGGIApplicare Direttiva Bassa Tensione permette all’Organizzazione non solo di raggiungere l’obiettivo di rispettare le leggi Italiane ed europee in tutti i suoi punti e di evitare pesanti sanzioni (anche penali), ma anche di ottenere i seguenti vantaggi: • Possibilità di accedere al mercato Europeo della produzione e commercializzazione dei Dispositivi• Assicurare che il materiale in ingresso presso lo stabilimento abbia le caratteristiche richieste dal Regolamento• Assicurare il controllo dei processi produttivi e la sua rintracciabilità• Limitare i costi di rientro dei prodotti per difettosità• Migliore immagine aziendale• Possibilità di integrazione del Sistema di Gestione della Qualità con altri sistemi di gestione aziendale

CERTIFICAZIONELa conformità ai requisiti della Direttiva Compatibilità elettromagnetica 2004/108/CE (EMC) si esplica nella autocertificazione di conformità del prodotto corredata di Marcatura CE. Il produttore deve anche conservare la documentazione tecnica relativa al prodotto e i relativi esiti delle prove di laboratorio per dieci anni dalla sua immissione sul mercato. Non esiste la certificazione di parte terza rilasciata da un Organismo di notifica indipendente accreditato che ne garantisca la conformità ai requisiti della norma; trattasi di norma di buona prassi e l’adeguamento si esplica attraverso l’applicazione della stessa.

A CHI SI RIVOLGE LA DIRETTIVA COMPATIBILITÀ ELETTROMAGNETICA 2004/108/CE (EMC)?La Direttiva Compatibilità elettromagnetica si rivolge a tutti coloro che producono, detengono, commercializzano e immettono sul mercato europeo: apparecchiature, impianti, impianti fissi, e alle installazioni che contengono apparecchiature e componenti elettrici ed elettronici (anche montati a bordo di macchine) soggette ad onde elettromagnetiche. In particolare: • Il fabbricante• Il mandatario, o rappresentante autorizzato• L’importatore• Il distributore

DIRETTIVA 2001/95 (D.Lgs 206/2005) Codice del consumoCHE COSA È LA DIRETTIVA CODICE DEL CONSUMO 2001/95?La direttiva impone un requisito generale di sicurezza per ogni prodotto immesso sul mercato, non soggetto ad altre normative e destinato al consumo, compresi i prodotti utilizzati dai consumatori nell’ambito di un servizio, indipendentemente dall’applicazione della direttiva 85/374/CEE sulla responsabilità per danno da prodotti difettosi. Il provvedimento mira a tutelare i consumatori poiché impone agli operatori economici un obbligo generale di immettere nel mercato solo prodotti sicuri prevedendo un sistema interno di controllo e sanzioni più efficaci.Un prodotto è considerato sicuro se rispetta le disposizioni di sicurezza previste dalla legislazione europea o, in assenza di tali disposizioni, se rispetta le disposizioni nazionali specifiche dello Stato membro di

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commercializzazione. In mancanza di tali regolamentazioni o norme, la conformità di un prodotto è valutata sulla base dei seguenti elementi: • le norme nazionali non cogenti (recepimento di norme europee) e le raccomandazioni della Commissione (relativi alla valutazione della sicurezza dei prodotti);• le norme dello Stato membro in cui il prodotto è fabbricato o commercializzato;• i codici di prassi corretta in materia di sicurezza e di salute;• le conoscenze più recenti o gli ultimi ritrovati della tecnica;• la sicurezza percepita dai consumatori.

I VANTAGGIApplicare la Direttiva 2001/95/CE permette all’Organizzazione non solo di raggiungere l’obiettivo di rispettare le leggi Italiane ed europee in tutti i suoi punti e di evitare pesanti sanzioni (anche penali), ma anche di ottenere i seguenti vantaggi:

• Possibilità di accedere al mercato Europeo della produzione e commercializzazione• Assicurare che il materiale in ingresso presso lo stabilimento abbia le caratteristiche richieste dal Regolamento• Assicurare il controllo dei processi produttivi e la sua rintracciabilità

CERTIFICAZIONELa conformità ai requisiti della Direttiva 2001/95/CE si esplica nella autocertificazione di conformità del prodotto. Il produttore deve anche conservare la documentazione tecnica relativa al prodotto e i relativi esiti delle prove di laboratorio per dieci anni dalla sua immissione sul mercato. Non esiste la certificazione di parte terza rilasciata da un Organismo di notifica indipendente accreditato che ne garantisca la conformità ai requisiti della norma; trattasi di norma di buona prassi e l’adeguamento si esplica attraverso l’applicazione della stessa.

A CHI SI RIVOLGE LA DIRETTIVA 2001/95/CEIl Regolamento si rivolge a tutti coloro che producono, detengono, commercializzano e immettono sul mercato europeo tutti quei prodotti, non ancora regolati da specifiche disposizioni, destinato al consumatore, fornito o reso disponibile a titolo oneroso o gratuito nell’ambito di un’attività commerciale, indipendentemente dal fatto che sia nuovo, usato o rimesso a nuovo.Sono esclusi i prodotti usati, forniti come pezzi d’antiquariato, o come prodotti da riparare o da rimettere a nuovo prima dell’utilizzazione, purché il fornitore ne informi per iscritto la persona cui fornisce il prodotto.

DIRETTIVA 2007/47 (D.Lgs 37/2010) Dispositivi MediciCHE COSA È LA DIRETTIVA DISPOSITIVI MEDICI 2007/47? Nell’ambito del mercato Europeo per garantire la sicurezza dei Dispositivi Medici (DM) e assolvere a tutti gli adempimenti di legge, i fabbricanti di dispositivi di classe I (sterile/misurazione), IIa, IIb e III devono applicare la Marcatura CE in accordo alla Direttiva 2007/47/CEE, prima della messa sul mercato. La direttiva 2007/47/CE è entrata in vigore a decorrere dal 21 marzo 2010 ed ha abrogato, riunito ed integrato le vecchie Direttive 93/42 sui dispositivi medici, la Direttiva 90/385 sui dispositivi medici impiantabili attivi e la Direttiva 98/8/CE sui Biocidi. Con l’entrata in vigore di questa nuova direttiva è stata istituita la Commissione Unica sui Dispositivi medici (CUD) in qualità di organo consultivo tecnico del Ministero della Salute che ha il compito di definire e aggiornare il Repertorio di tali dispostivi, di classificarli in classi e sottoclassi specifiche.

FARMACEUTICO

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I VANTAGGIApplicare la Direttiva 2007/47/CE sui DM permette all’Organizzazione non solo di raggiungere l’obiettivo di rispettare le leggi Italiane ed europee in tutti i suoi punti e di evitare pesanti sanzioni (anche penali), ma anche di ottenere i seguenti vantaggi: • Possibilità di accedere al mercato Europeo della produzione e commercializzazione dei DM• Assicurare che il materiale in ingresso presso lo stabilimento abbia le caratteristiche richieste dal Regolamento• Assicurare il controllo dei processi produttivi e la sua rintracciabilità• Riconoscimento da parte di un organismo terzo indipendente della conformità al Regolamento europeo • Possibilità di integrazione del Sistema di Gestione della Qualità con altri sistemi di gestione aziendale

CERTIFICAZIONELa conformità ai requisiti della Direttiva 2007/47/CEE si esplica nella certificazione di conformità del prodotto e nel rilascio del Certificato da parte di un Organismo di Notifica accreditato dal Ministero preposto alla valutazione della conformità. Il rilascio del certificato con indicazione del numero identificativo dell’ente di Notifica è subordinato all’esito positivo di una visita periodica finalizzata al riscontro dei requisiti stabiliti dalla stessa Direttiva. 

A CHI SI RIVOLGE LA DIRETTIVA 2007/47/CEE Il Regolamento si rivolge a tutti coloro che producono, detengono, commercializzano e immettono sul mercato europeo Dispositivi Medici (come identificati nell’ALLEGATO IX della Direttiva 2007/47/CEE).In particolare: • Il fabbricante• Il mandatario, o rappresentante autorizzato• L’importatore• Il distributore

DIRETTIVA 98/79 (D.Lgs 332/00) Dispositivi Medici-Diagnostici in VitroCHE COSA È LA DIRETTIVA DISPOSITIVI MEDICI-DIAGNOSTICI IN VITRO 98/79?Nell’ambito del mercato Europeo per garantire la sicurezza dei Dispositivi Medici in Vitro (IVD) e assolvere a tutti gli adempimenti di legge, i fabbricanti dei dispositivi appartenenti all’ALLEGATO II e agli IVD Autodiagnostici devono ottenere la Marcatura CE da un organismo notificato in accordo alla direttiva CE, 98/79/CEE, prima della messa sul mercato. La prima fase è la Classificazione del dispositivo medico inteso come “qualsiasi dispositivo medico composto da: un reagente, un prodotto reattivo, un calibratore, un materiale di controllo, un kit, uno strumento, un apparecchio, una attrezzatura o un sistema, utilizzato da solo o in combinazione, destinato dal fabbricante ad essere impiegato in vitro per l’esame di campioni provenienti dal corpo umano, inclusi sangue e tessuti donati, unicamente o principalmente allo scopo di fornire informazioni: o su uno stato fisiologico o patologico, o su una anomalia congenita, o che consentano di determinare la sicurezza e la compatibilità con potenziali soggetti riceventi, o che consentano il controllo delle misure terapeutiche.

FARMACEUTICO

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I VANTAGGIApplicare la Direttiva 98/79 sugli IVD permette all’Organizzazione non solo di raggiungere l’obiettivo di rispettare le leggi Italiane ed europee in tutti i suoi punti e di evitare pesanti sanzioni (anche penali), ma anche di ottenere i seguenti vantaggi: • Possibilità di accedere al mercato Europeo della produzione e commercializzazione degli IVD• Assicurare che il materiale in ingresso presso lo stabilimento abbia le caratteristiche richieste dal Regolamento• Assicurare il controllo dei processi produttivi e la sua rintracciabilità• Riconoscimento da parte di un organismo terzo indipendente della conformità al Regolamento europeo • Possibilità di integrazione del Sistema di Gestione della Qualità con altri sistemi di gestione aziendale

A CHI SI RIVOLGE LA DIRETTIVA 89/97Il Regolamento si rivolge a tutti coloro che producono, detengono, commercializzano e immettono sul mercato europeo Dispositivi Medici in Vitro o anche reagenti.

CERTIFICAZIONELa conformità ai requisiti della Direttiva 98/79 si esplica nella certificazione di conformità del prodotto e il rilascio del Certificato da parte di un Organismo di Notifica accreditato dal Ministero preposto alla valutazione della conformità. Il rilascio del certificato con indicazione del numero identificativo dell’ente di Notifica è subordinato all’esito positivo di una visita periodica finalizzata al riscontro dei requisiti stabiliti dalla stessa Direttiva. 

FARMACEUTICO

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LOGISTICAE TRASPORTI

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ISO/IEC 27001:2005CHE COSA È LA ISO/IEC 27001:2005Il concetto di sicurezza delle informazioni è un elemento la cui importanza è cresciuta enormemente negli ultimi anni come testimonia l’ampia divulgazione normativa e legislativa nel campo della privacy, della tutela dei dati e della sicurezza degli stessi, anche alla luce della trasformazione “tecnologica” del dato sempre più “informatico e virtuale” e meno “cartaceo”.Lo standard ISO/IEC 27001:2005 deriva dal precedente standard inglese BS 7799-2 ed è volto a garantire una corretta ed efficace implementazione e mantenimento di un Sistema di Gestione della Sicurezza delle Informazioni (abbreviato in SGSI) tramite la valutazione dell’impianto tecnico ed organizzativo e dei controlli che l’azienda è obbligata ad impiegare e monitorare per mantenere efficace il proprio livello di gestione della sicurezza delle informazioni. L’impostazione di un SGSI impone di studiare a fondo la propria organizzazione aziendale, il proprio business, il mercato e le tecnologie e monitorarne le evoluzioni in modo costante.

I VANTAGGIMa cosa significa Sicurezza delle Informazioni in un sistema conforme alla ISO 27001? Sicurezza delle Informazioni significa assicurare: • confidenzialità: assicurare l’accesso alle informazioni solo agli autorizzati;• integrità: assicurare che le informazioni siano complete e non modificate;• disponibilità: assicurare che le informazioni siano accessibili agli autorizzati quando richiesto

La Sicurezza delle Informazioni si ottiene applicando un complesso set di controlli indicati dalla norma ISO/IEC 27001 ed impostando Politiche, Processi, Procedure, Strutture organizzative, Funzionalità hardware e software ed un costante monitoraggio per il miglioramento continuo.Un Sistema di Gestione Sicurezza delle Informazioni ha i seguenti obiettivi:

• proteggere le informazioni da accessi non autorizzati;• impedire che le informazioni arrivino a non autorizzati per azioni deliberate o mancanza di cura;• proteggere l’integrità delle informazioni salvaguardandole da modifiche non autorizzate;• assicurare che le informazioni siano a disposizione degli autorizzati quando ne hanno bisogno;• controllare l’evoluzione delle minacce e delle associate vulnerabilità;• mantenere i rischi a livelli accettabili attraverso l’implementazione di adeguati controlli;• ottemperare alle disposizioni normative e legislative inerenti la sicurezza delle informazioni;• assicurare la continuità delle attività aziendali;• mantenere tra il proprio personale un’adeguata sensibilità ai temi della sicurezza.

A CHI SI RIVOLGE LA ISO/IEC 27001 La ISO/IEC 27001 è indicata per qualsiasi organizzazione, grande o piccola, in qualsiasi settore di attività. La norma è particolarmente indicata nei casi in cui la protezione delle informazioni è critica, come nei settori finanziario, pubblico, archiviazione digitale, information technology.ISO/IEC 27001 è inoltre particolarmente efficace per le organizzazioni che gestiscono informazioni per conto terzi, come le società di outsourcing dell’Information Technology e può essere utilizzato come garanzia di protezione per le informazioni dei propri clienti.

CERTIFICAZIONE ISO 27001La conformità ai requisiti della norma si esplica nella certificazione di parte terza, rilasciata da un Organismo di certificazione indipendente accreditato.

LOGISTICA E TRASPORTI

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RIFIUTI

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Certificazione DPR 43/2012 - Regolamento CE 842/2006 - (F-Gas)CHE COSA SONO I REGOLAMENTI (CE) 303, 304, 305, 306 - (F-GAS)?Il D.P.R. 43/2012 attuazione del Regolamento CE n. 842/2006 ha introdotto negli stati membri l’obbligo di certificazione del personale e delle aziende coinvolte nell’utilizzo di gas fluorurati ad effetto serra o F-gas (idrofluorocarburi-HFC, per fluorocarburi-PFC ed esafluoruro di zolfo—SF6, gas impiegati come refrigeranti sia nei sistemi e apparecchiature fisse di refrigerazione, condizionamento d’aria e pompe di calore che negli impianti di condizionamento d’aria dei veicoli a motore, nonché come agenti estinguenti negli impianti fissi di protezione antincendio e negli estintori), al fine di ridurne le emissioni e conseguire gli obiettivi dell’UE in materia di cambiamenti climatici adempiendo agli obblighi derivanti dal protocollo di Kyoto. Le imprese coinvolte sono quelle che svolgono attività su apparecchiature fisse di refrigerazione, condizionamento d’aria, pompe di calore e sistemi di protezione antincendio che contengono al loro interno gas fluorurati ad effetto serra.

I VANTAGGI La corretta e puntuale applicazione degli obblighi posti a carico delle diverse figure aziendali coinvolte in questo Decreto oltre a minimizzare il rischio di sanzioni (anche penali) applicabili da parte degli organi di vigilanza permette all’azienda di raggiungere migliori standard di sicurezza che si traducono anche in vantaggi economici derivanti per esempio da:

• Miglioramento della produttività individuale: attraverso il coinvolgimento del personale mediante formazione o gruppi di lavoro è possibile motivarlo, aumentandone, quindi, la produttività.• Prevenzione delle responsabilità: riduzione del rischio di inadempienze e violazioni di legge. • Miglioramento dei rapporti col pubblico: un’organizzazione più attenta ai propri impatti ambientali non può che essere vista più favorevolmente dal pubblico.• Miglioramento dell’immagine esterna dell’organizzazione• Conquista di nuove quote di mercato: chi esporta in paesi dove esiste una particolare sensibilità ambientale può trarre considerevole vantaggio della certificazione ambientale• Vantaggi competitivi: nuove opportunità di mercato, migliori relazioni con popolazione residente e autorità di controllo, maggiore soddisfazione degli stakeholder aziendali, eccellente immagine aziendale, • Riduzione dei costi: miglioramento della performance ambientale, aumento dell’efficienza operativa, risparmi dovuti all’efficienza ambientale, individuazione di costi e sprechi, diminuzione dei costi assicurati, diminuzione dei costi di finanziamento

CERTIFICAZIONE DPR 43/2012 – REGOLAMENTO CE 842/2006 - (F-GAS)L’atto conclusivo che permetterà di operare per le attività cui sopra è l’ottenimento della certificazione (valida in tutti gli stati membri della UE) da parte delle imprese che operano nell’ambito della:

• Installazione, manutenzione o riparazione di impianti fissi di refrigerazione, di condizionamento d’aria e pompe di calore (Reg. (CE) n. 303/2008)• Installazione, manutenzione o riparazione di impianti fissi di protezione antincendio ed estintori (Reg. (CE) n. 304/2008) del personale coinvolto nel:• Recupero di gas fluorurati da quadri e apparecchi di manovra (commutatori) di alta tensione (Reg. (CE) n. 305/2008)• Recupero di solventi a base di gas fluorurati dalle apparecchiature contenenti solventi (Reg. (CE) n. 306/2008)

E del personale che opera su:

RIFIUTI

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• impianti di condizionamento d’aria in determinati veicoli a motore, che sarà tenuto a partecipare a corsi di formazione specifici per l’ottenimento di un attestato (Reg. (CE) n. 307/2008)

Il certificato viene rilasciato all’impresa se e solo se impiega personale certificato in numero sufficiente da coprire il volume di attività previsto e se dispone di strumenti e procedure adeguate (procedure aziendali  - modalità operative, risorse e sequenze delle attività - volte ad assicurare la qualità e la corretta gestione delle attività che rientrano nel campo di applicazione del Regolamento (CE) n. 842/2006, redatto in conformità con quanto previsto dal D.P.R. 43/2012).

A CHI SI RIVOLGE IL DPR 43/2012 – REGOLAMENTO CE 842/2006 - (F-GAS)Sono interessati dagli obblighi normativi: • le persone e le aziende che operano su apparecchiature fisse di refrigerazione, condizionamento d’aria e pompe di calore (Reg. (CE) n. 303/2008);• le persone e le aziende che operano su impianti fissi di protezione antincendio ed estintori contenenti taluni gas fluorurati (Reg. (CE) n. 304/2008);• il personale addetto al recupero di taluni gas fluorurati ad effetto serra dai commutatori ad alta tensione (Reg. (CE) n. 305/2008);• il personale addetto al recupero di taluni solventi a base di gas fluorurati ad effetto serra dalle apparecchiature che li contengono (Reg. (CE) n. 306/2008).

REGOLAMENTO (UE) N. 715/2013 Sui Rottami di RameCHE COSA È IL REGOLAMENTO 715/2013 Al fine di agevolare il mercato del riciclaggio dei rottami di rame, destinati ad essere impiegati come materie prime nelle fonderie per la produzione di rame, è stato adottato dall’Unione Europea, in data 25 Luglio 2013, il Regolamento n. 715/2013 recante i criteri che determinano quando alcuni tipi di rottami metallici (Rame), cessano di essere considerati rifiuti ai sensi della Direttiva 2008/98/CE (End of Waste). Con tale Regolamento si stabilisce quindi quale iter debbano seguire le aziende che recuperano/commercializzano rifiuti metallici in rame affinché il loro prodotto possa non essere considerato rifiuto (EOW) in previsione di un loro riutilizzo o commercializzazione. I criteri individuati dal presente Regolamento, attuativo a decorrere dal 1° Gennaio 2014, sono finalizzati a garantire, che i rottami ottenuti mediante un’operazione di recupero:

• soddisfino i requisiti tecnici dell’industria metallurgica;• siano conformi alla legislazione e alle norme vigenti applicabili ai prodotti;• non comportino ripercussioni generali negative sull’ambiente o sulla salute umana. 

I VANTAGGI Applicare un sistema Qualità previsti dai Regolamenti UE n. 715 permette all’Organizzazione non solo di raggiungere l’obiettivo di rispettare la Norma in tutti i suoi punti, ma anche di ottenere i seguenti vantaggi:

• Possibilità di accedere al mercato della produzione/recupero/commercializzazione dei Rottami metallici ad oggi non accessibili senza l’Attestazione di conformità • Assicurare che il materiale in ingresso presso lo stabilimento abbia le caratteristiche richieste dal Regolamento• Assicurare il controllo dei processi produttivi

RIFIUTI

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• Assicurare che il materiale in uscita dall’impianto di Produzione/recupero abbia le caratteristiche richieste dal Regolamento• Possibilità di immettere sul mercato prodotti anziché rifiuti evitando la necessità di ottemperare alle prescrizioni nazionali e regionali cogenti in materia di rifiuti• Riconoscimento da parte di un organismo terzo indipendente della conformità al Regolamento europeo • Possibilità di integrazione del Sistema di Gestione della Qualità con altri sistemi di gestione aziendale CERTIFICAZIONELa conformità ai requisiti del Regolamento si esplica nella certificazione di conformità al Regolamento da parte di un Organismo preposto alla valutazione della conformità come stabilito dagli stessi Regolamenti. Il rilascio del certificato è subordinato all’esito positivo di una visita periodica, con cadenza triennale, finalizzata al riscontro dei requisiti stabiliti dal Regolamento UE n. 715/2011 sui rottami metallici in Rame. 

A CHI SI RIVOLGE IL REGOLAMENTO 715/2013Il Regolamento si rivolge a tutti coloro che detengono, recuperano, commercializzano e producono rottami metallici (in Rame). Sono inclusi anche un detentore che cede ad un altro detentore rottami metallici in Rame che per la prima volta ha cessato di essere rifiuti, ovvero, qualsiasi persona fisica o giuridica che introduce nel territorio doganale dell’Unione rottami metallici che hanno cessato di essere considerati rifiuti.

REGOLAMENTO UE 1179/2012 sui rottami di vetroCHE COSA È IL REGOLAMENTO 1179/2012 Al fine di agevolare il mercato del riciclaggio dei rottami di Vetro, destinati ad essere impiegati come materie prime nelle fonderie per la produzione di vetro, è stato adottato dall’Unione Europea, in data 10 Dicembre 2012, il Regolamento n. 1179/2012 recante i criteri che determinano quando alcuni tipi di rottami di vetro cessano di essere considerati rifiuti ai sensi della Direttiva 2008/98/CE (End of Waste). Con tale Regolamento si stabilisce quindi quale iter debbano seguire le aziende che recuperano/commercializzano rifiuti di vetro affinché il loro prodotto possa non essere considerato rifiuto (EOW) in previsione di un loro riutilizzo o commercializzazione. I criteri individuati dal presente Regolamento, attuativo a decorrere dal 11 Giugno 2013, sono finalizzati a garantire, che i rottami ottenuti mediante un’operazione di recupero:

• soddisfino i requisiti tecnici dell’industria vetraia;• siano conformi alla legislazione e alle norme vigenti applicabili ai prodotti;• non comportino ripercussioni generali negative sull’ambiente o sulla salute umana. 

I VANTAGGI Applicare un sistema Qualità previsti dai Regolamenti UE n. 1179 permette all’Organizzazione non solo di raggiungere l’obiettivo di rispettare la Norma in tutti i suoi punti, ma anche di ottenere i seguenti vantaggi: • Possibilità di accedere al mercato della produzione/recupero/commercializzazione dei Rottami in vetro ad oggi non accessibili senza l’Attestazione di conformità • Assicurare che il materiale in ingresso presso lo stabilimento abbia le caratteristiche richieste dal Regolamento• Assicurare il controllo dei processi produttivi

RIFIUTI

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• Assicurare che il materiale in uscita dall’impianto di Produzione/recupero abbia le caratteristiche richieste dal Regolamento• Possibilità di immettere sul mercato prodotti anziché rifiuti evitando la necessità di ottemperare alle prescrizioni nazionali e regionali cogenti in materia di rifiuti• Riconoscimento da parte di un organismo terzo indipendente della conformità al Regolamento europeo • Possibilità di integrazione del Sistema di Gestione della Qualità con altri sistemi di gestione aziendalE

CERTIFICAZIONELa conformità ai requisiti del Regolamento si esplica nella certificazione di conformità al Regolamento da parte di un Organismo preposto alla valutazione della conformità come stabilito dagli stessi Regolamenti. Il rilascio del certificato è subordinato all’esito positivo di una visita periodica, con cadenza triennale, finalizzata al riscontro dei requisiti stabiliti dal Regolamento UE n. 1179/2013 sui rottami metallici in Rame. 

A CHI SI RIVOLGE IL REGOLAMENTO 1179/2012Il Regolamento si rivolge a tutti coloro che detengono, recuperano, commercializzano e producono rottami in vetro. Sono inclusi anche un detentore che cede ad un altro detentore rottami di Vetro che per la prima volta ha cessato di essere rifiuti, ovvero, qualsiasi persona fisica o giuridica che introduce nel territorio doganale dell’Unione rottami in vetro che hanno cessato di essere considerati rifiuti.

REGOLAMENTO (UE) N. 333/2011 Sui Rottami metalliciCHE COSA È IL REGOLAMENTO 333/2011 Al fine di agevolare il mercato del riciclaggio dei rottami metallici, destinati ad essere impiegati come materie prime nelle acciaierie, nelle fonderie e nelle raffinerie di alluminio per la produzione di metalli, è stato adottato dall’Unione Europea, in data 31 marzo 2011, il Regolamento n. 333/2011 recante i criteri che determinano quando alcuni tipi di rottami metallici (ferro, acciaio e alluminio, inclusi i rottami di leghe di alluminio), cessano di essere considerati rifiuti ai sensi della Direttiva 2008/98/CE (End of Waste). Con tale Regolamento si stabilisce quindi quale iter debbano seguire le aziende che recuperano/commercializzano rifiuti metallici affinché il loro prodotto possa non essere considerato rifiuto (EOW) in previsione di un loro riutilizzo o commercializzazione. I criteri individuati dal presente Regolamento, attuativo a decorrere dal 9 ottobre 2011, sono finalizzati a garantire, che i rottami ottenuti mediante un’operazione di recupero: • soddisfino i requisiti tecnici dell’industria metallurgica;• siano conformi alla legislazione e alle norme vigenti applicabili ai prodotti;• non comportino ripercussioni generali negative sull’ambiente o sulla salute umana. 

I VANTAGGI Applicare un sistema Qualità previsti dai Regolamenti UE n. 333 permette all’Organizzazione non solo di raggiungere l’obiettivo di rispettare la Norma in tutti i suoi punti, ma anche di ottenere i seguenti vantaggi: • Possibilità di accedere al mercato della produzione/recupero/commercializzazione dei Rottami metallici ad oggi non accessibili senza l’Attestazione di conformità • Assicurare che il materiale in ingresso presso lo stabilimento abbia le caratteristiche richieste dal Regolamento• Assicurare il controllo dei processi produttivi• Assicurare che il materiale in uscita dall’impianto di Produzione/recupero abbia le caratteristiche richieste

RIFIUTI

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dal Regolamento• Possibilità di immettere sul mercato prodotti anziché rifiuti evitando la necessità di ottemperare alle prescrizioni nazionali e regionali cogenti in materia di rifiuti• Riconoscimento da parte di un organismo terzo indipendente della conformità al Regolamento europeo • Possibilità di integrazione del Sistema di Gestione della Qualità con altri sistemi di gestione aziendale

CERTIFICAZIONELa conformità ai requisiti del Regolamento si esplica nella certificazione di conformità al Regolamento da parte di un Organismo preposto alla valutazione della conformità come stabilito dagli stessi Regolamenti. Il rilascio del certificato è subordinato all’esito positivo di una visita periodica, con cadenza triennale, finalizzata al riscontro dei requisiti stabiliti dal Regolamento UE n. 333/2011 sui rottami metallici. 

A CHI SI RIVOLGE IL REGOLAMENTO 333/2011Il Regolamento si rivolge a tutti coloro che detengono, recuperano, commercializzano e producono rottami metallici (ferro, acciaio e alluminio inclusi i rottami di leghe di alluminio). Sono inclusi anche un detentore che cede ad un altro detentore rottami metallici che per la prima volta ha cessato di essere rifiuti, ovvero, qualsiasi persona fisica o giuridica che introduce nel territorio doganale dell’Unione rottami metallici che hanno cessato di essere considerati rifiuti.

RIFIUTI

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SANITÀE SERVIZI SOCIALI

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UN EN ISO 13485:2012 (sistemi di Gestione per la Qualità dei dispositivi medici)CHE COS’É LA EN ISO 13485:2012Comparsa negli anni ‘90, parallelamente alle ISO 9001, nasce dalla necessità di regolamentare il Mercato Europeo dei dispositivi medici, a livello internazionale (ISO) come pure a quello Europeo (EN) e che le norme ISO 9001 risultano incomplete per il settore medicale. Dalla combinazione delle ISO e delle tradizionali Norme di Buona Fabbricazione (Good Manufacturing Practices) viene emessa la norma ISO 13485 che è diventata uno strumento di globalizzazione per la conformità ai requisiti nel mercato dei dispositivi medici (medical devices), intendendo con questo termine quei dispositivi destinati all’utilizzo sull’uomo per diagnosticare, guarire o attenuare una malattia o un handicap, sulla base di un’azione non classificabile come farmacologica o metabolica. Il principale obiettivo della UNI EN ISO 13485 è quello di massimizzare la probabilità che le organizzazioni che operano nel settore dei dispositivi medici soddisfino i requisiti di legge relativi alla gestione della qualità esistenti a livello mondiale, e quindi forniscano dispositivi medici sicuri ed efficaci che soddisfino i requisiti del cliente.

I VANTAGGIOltre ai vantaggi indicati nella ISO 9001 attraverso lo sviluppo di un sistema di gestione per la qualità secondo la ISO 13485, i fabbricanti di dispositivi medici possono offrire la garanzia che i propri prodotti siano progettati, fabbricanti e commercializzati secondo gli standard fissati dalla norma stessa, al fine di soddisfare i requisiti specifici richiesti dal mercato e dalle leggi di riferimento.La ISO 13485 è una norma che presenta affinità con i concetti definiti nella norma ISO 9001, incrementandone il valore specifico per il settore medicale richiedendo particolari attenzioni su requisiti rilevanti per la sicurezza dei dispositivi medici immessi sul mercato.

CERTIFICAZIONE ISO 13485La conformità ai requisiti della norma si esplica nella certificazione di parte terza, rilasciata da un Organismo di certificazione indipendente accreditato.

A CHI SI RIVOLGE LA ISO 13485La ISO 13485 è il riferimento, riconosciuto a livello internazionale, per la certificazione del sistema di gestione per la qualità delle organizzazioni coinvolte nella progettazione, produzione, installazione, fornitura dei dispositivi medici così come nella ideazione, sviluppo e fornitura dei servizi collegati a tali dispositivi in riferimento alla direttiva 93/42/CEE così come modificata dalla direttiva 2007/47/CE.

SANITÀ E SERVIZI SOCIALI

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SECURITY VIGILANZA E INVESTIGATIVO

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UN CEI EN 50518:

COS’É LA EN 50518Dal 15 Marzo 2011 è in vigore il D.Lgs. 269/2010 che prevede l’obbligo per tutti gli Istituti di Vigilanza, che operano con una Centrale Operativa con attività di anticrimine, antincendio, telesoccorso e assistenza sanitaria e che rientrano nei criteri citati dal Decreto, di dotarsi - entro 18 mesi (settembre 2012) della certificazione di qualità secondo la norma UNI CEI EN 50518:2014 “Centrali di telesorveglianza – caratteristiche procedurali, strutturali e di controllo”. Il Regolamento disciplina:

• Caratteristiche e requisiti organizzativi e professionali degli istituti di vigilanza privata;• Requisiti e qualità dei servizi;• Caratteristiche e requisiti organizzativi e professionali degli istituti di investigazione privata e di informazioni commerciali;• Qualità dei servizi di investigazione privata e di informazione commerciale;• Requisiti professionali e formativi delle guardie particolari giurate;• Aggiornamento dei requisiti tecnico-professionali.

I VANTAGGI Applicare un sistema Qualità EN 50518 permette all’Organizzazione non solo di raggiungere l’obiettivo di rispettare la Norma in tutti i suoi punti, ma anche di ottenere i seguenti vantaggi:

• Possibilità di accedere a nuovi clienti e mercati • Aumento delle possibilità di aggiudicarsi le gare d’appalto nazionali ed internazionali • Aumentare la fiducia del proprio cliente/utente• Contenimento dei costi aziendali. • Maggiore capacità di adempiere ai requisiti di legge • Possibilità di entrare nei mercati esteri con una garanzia oggettiva di qualità dell’organizzazione• Garantire comunicazione e trasparenza della qualità del servizio che, grazie all’attività di verifica di terza parte, acquisisce credibilità e soprattutto si pone a garanzia della coerenza tra enunciati ed operato• Dimostrare il rispetto di requisiti obbligatori• Migliorare la soddisfazione, i bisogni e le aspettative, sia espresse che implicite, degli stakeholders (utente/ cliente) attraverso un’attenta analisi dei bisogni e della qualità percepita dagli stessi;• Operare nella piena osservanza e rispetto delle leggi, norme e regolamenti vigenti attraverso un attenta analisi della normativa cogente nazionale ed europea;

A CHI SI RIVOLGE LA EN 50518La UNI 50518 definisce criteri progettuali, costruttivi ed organizzativi, indispensabili per realizzare una centrale di telesorveglianza che sia in grado di garantire in maniera efficiente, e nel rispetto di specifici indici di qualità, una o più delle seguenti tipologie di servizi:

• Antincendio;• Anticrimine;• di telesoccorso;• sanitario.

CERTIFICAZIONE EN 50518La conformità ai requisiti della norma si esplica nella certificazione di parte terza, rilasciata da un Organismo di certificazione indipendente accreditato.

SECURITY VIGILANZA E INVESTIGATIVO

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UNI 10891:2000CHE COS’É LA UNI 10891Dal 15 Marzo 2011 è in vigore il D.Lgs. 269/2010 che prevede l’obbligo per tutti gli Istituti di Vigilanza e di investigazione privata di dotarsi - entro 18 mesi (settembre 2012) della certificazione di qualità secondo la norma UNI 10891:2000 “Servizi - istituti di vigilanza privata”. L’applicazione dei requisiti riportati in questa norma oltre ad attestare il raggiungimento ed il mantenimento degli alti livelli di qualità del servizio nelle diverse tipologie di vigilanza privata, rappresenta un valido strumento strategico di comunicazione, utilizzato da numerosi istituti di vigilanza privata certificata per distinguere la professionalizzazione delle risorse e la specializzazione dei sistemi di controllo e monitoraggio adottati rispetto a quelli di altri competitors sprovvisti di tale certificazione. La UNI 10891:2000 rappresenta una integrazione dalla UNI EN ISO 9001, ponendo maggiore attenzione alla gestione delle emergenze, al rispetto della sicurezza del personale, al miglioramento continuo e alla tenuta sotto controllo dell’organizzazione. Tale norma fissa in maniera puntuale i requisiti che deve possedere un Istituto di Vigilanza Privata, di qualsiasi natura giuridica, al fine di dimostrare la sua sistematica capacità di fornire un servizio sempre conforme ai requisiti richiesti dalla legislazione vigente ed in particolare il Regolamento disciplina:

• Caratteristiche e requisiti organizzativi e professionali degli istituti di vigilanza privata;• Requisiti e qualità dei servizi;• Caratteristiche e requisiti organizzativi e professionali degli istituti di investigazione privata e di informazioni commerciali;• Qualità dei servizi di investigazione privata e di informazione commerciale;• Requisiti professionali e formativi delle guardie particolari giurate;• Aggiornamento dei requisiti tecnico-professionali.

I VANTAGGI I vantaggi che porta tale certificazione sono numerosi e consente a qualsiasi Istituto operante nel settore della vigilanza privata di differenziarsi, facendo emergere in modo tangibile e verificabile la qualità dei propri servizi.Applicare un sistema Qualità UNI 10891 permette all’Organizzazione non solo di raggiungere l’obiettivo di rispettare la Norma in tutti i suoi punti, ma anche di ottenere i seguenti vantaggi:

• Trasparenza della qualità del servizio svolto e miglioramento dell’immagine aziendale • Aumento della credibilità e visibilità mediante controlli effettuati da un Organismo indipendente di parte terza• Maggiori garanzie ai clienti in merito alla capacità dell’Organizzazione di rispettare le specifiche contrattuali e i requisiti della norma tecnica specifica per il settore di Vigilanza privata;• possibilità di acquisire nuovi clienti• perfetta integrazione con la norma sui sistemi di gestione per la qualità ISO 9001.• Aumento delle possibilità di aggiudicarsi le gare d’appalto nazionali ed internazionali • Contenimento dei costi aziendali. • Possibilità di entrare nei mercati esteri con una garanzia oggettiva di qualità dell’organizzazione• Garantire comunicazione e trasparenza della qualità del servizio che, grazie all’attività di verifica di terza parte, acquisisce credibilità e soprattutto si pone a garanzia della coerenza tra enunciati ed operat• Migliorare la soddisfazione, i bisogni e le aspettative, sia espresse che implicite, degli stakeholders (utente/cliente) attraverso un’attenta analisi dei bisogni e della qualità percepita dagli stessi;• Operare nella piena osservanza e rispetto delle leggi, norme e regolamenti vigenti attraverso un’attenta analisi della normativa cogente nazionale ed europea;

A CHI SI RIVOLGE LA UNI 10891Applicare la norma UNI 10891 non è una libera scelta ma una legge inderogabile il cui campo di applicazione deve essere verificato da personale esperto; la violazione comporta della sanzioni amministrative e penali.

SECURITY VIGILANZA E INVESTIGATIVO

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La UNI 10891:2000 si applica a:

• vigilanza ispettiva;• vigilanza fissa; • vigilanza antirapina; • vigilanza antitaccheggio; • telesorveglianza; • televigilanza;• telesoccorso; • telecontrollo; • servizio di intervento; • custodia valori; • scorta valori;• trasporto valori; • trattamento denaro e beni assimilabili.

e definisce i criteri di erogazione e controllo di ogni singolo servizio ponendo particolare attenzione alla gestione delle risorse umane, ai rapporti con i clienti e soprattutto alla sicurezza sul lavoro.

CERTIFICAZIONE UNI 10891La conformità ai requisiti della norma si esplica nella certificazione di parte terza, rilasciata da un Organismo di certificazione indipendente accreditato.

SECURITY VIGILANZA E INVESTIGATIVO

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SEGNALETICO

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Norma UNI EN 12899-1:2008 Segnaletica VerticaleCHE COS’É LA NORMA UNI EN 12899-1 Il 1° gennaio 2013 è entrata in vigore la norma UNI EN 12899-1:2008 che recepisce e migliora il quadro normativo europeo e nazionale precedente sulla produzione di segnaletica stradale verticale. L’entrata in vigore di questa normativa impone la marcatura CE obbligatoria per la segnaletica verticale permanente ed,oltre a rappresentare un passo importante verso la progressiva completa integrazione commerciale europea anche nel campo dei prodotti relativi alla viabilità stradale, è un’occasione di miglioramento della segnaletica stradale e della sicurezza per tutti gli utenti delle nostre strade. Fermo restando la validità dei segnali verticali permanenti già installati precedentemente, non possono quindi più essere prodotti e commercializzati sul territorio nazionale ed europeo segnali verticali permanenti senza marcatura CE. Oggi finalmente, con la marcatura CE il segnale stradale recupera il ruolo di protagonista efficiente ed indispensabile nella tutela e salvaguardia della sicurezza stradale. Questo anche perché la marcatura CE dei segnali impone:

• utilizzo di specifiche pellicole rifrangenti anch’esse marcate CE - che garantiscono delle prestazioni minime ben definite• strutture del segnale rispondenti a delle prestazioni strutturali minime, in particolare per quanto concerne i carichi

I VANTAGGI PARAGRAFO: La G.U. n. 91 del 20 aprile 1999 ufficializza la Circ. Min. LL PP 1344 rende obbligatoria la certificazione di prodotto sulla segnaletica stradale verticale. Pertanto, per partecipare alle gare d’appalto per fornitura ed installazione di segnaletica stradale ai produttori è richiesto il Certificato di Conformità del prodotto. La certificazione di prodotto è garanzia del committente nei confronti delle aziende fornitrici di segnaletica.Oltre ad essere un requisito di legge permette all’Organizzazione i seguenti vantaggi:

• Possibilità di accedere a nuovi clienti e mercati • Possibilità di partecipare ai bandi di gara;• Contenimento dei costi aziendali.• Migliorare la soddisfazione, i bisogni e le aspettative, sia espresse che implicite, degli stakeholders (utente/ cliente) attraverso un’attenta analisi dei bisogni e della qualità percepita dagli stessi;

CERTIFICAZIONE DELLA UNI EN 12899-1 La conformità ai requisiti della norma si esplica nella certificazione di parte terza, rilasciata da un Organismo di certificazione indipendente accreditato.

A CHI SI RIVOLGE LA UNI EN 12899-1 PARAGRAFO: La UNI EN 12899-1 si rivolge ai produttori di tutte le dimensioni di segnaletica stradale verticale.

SEGNALETICO

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SOFTWAREED INFORMATICA

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ISO/IEC 27001:2005CHE COSA È LA ISO/IEC 27001:2005Il concetto di sicurezza delle informazioni è un elemento la cui importanza è cresciuta enormemente negli ultimi anni come testimonia l’ampia divulgazione normativa e legislativa nel campo della privacy, della tutela dei dati e della sicurezza degli stessi, anche alla luce della trasformazione “tecnologica” del dato sempre più “informatico e virtuale” e meno “cartaceo”.Lo standard ISO/IEC 27001:2005 deriva dal precedente standard inglese BS 7799-2 ed è volto a garantire una corretta ed efficace implementazione e mantenimento di un Sistema di Gestione della Sicurezza delle Informazioni (abbreviato in SGSI) tramite la valutazione dell’impianto tecnico ed organizzativo e dei controlli che l’azienda è obbligata ad impiegare e monitorare per mantenere efficace il proprio livello di gestione della sicurezza delle informazioni. L’impostazione di un SGSI impone di studiare a fondo la propria organizzazione aziendale, il proprio business, il mercato e le tecnologie e monitorarne le evoluzioni in modo costante.

I VANTAGGIMa cosa significa Sicurezza delle Informazioni in un sistema conforme alla ISO 27001? Sicurezza delle Informazioni significa assicurare:

• confidenzialità: assicurare l’accesso alle informazioni solo agli autorizzati;• integrità: assicurare che le informazioni siano complete e non modificate;• disponibilità: assicurare che le informazioni siano accessibili agli autorizzati quando richiesto

La Sicurezza delle Informazioni si ottiene applicando un complesso set di controlli indicati dalla norma ISO/IEC 27001 ed impostando Politiche, Processi, Procedure, Strutture organizzative, Funzionalità hardware e software ed un costante monitoraggio per il miglioramento continuo.Un Sistema di Gestione Sicurezza delle Informazioni ha i seguenti obiettivi:

• proteggere le informazioni da accessi non autorizzati;• impedire che le informazioni arrivino a non autorizzati per azioni deliberate o mancanza di cura;• proteggere l’integrità delle informazioni salvaguardandole da modifiche non autorizzate;• assicurare che le informazioni siano a disposizione degli autorizzati quando ne hanno bisogno;• controllare l’evoluzione delle minacce e delle associate vulnerabilità;• mantenere i rischi a livelli accettabili attraverso l’implementazione di adeguati controlli;• ottemperare alle disposizioni normative e legislative inerenti la sicurezza delle informazioni;• assicurare la continuità delle attività aziendali;• mantenere tra il proprio personale un’adeguata sensibilità ai temi della sicurezza.

A CHI SI RIVOLGE LA ISO/IEC 27001 La ISO/IEC 27001 è indicata per qualsiasi organizzazione, grande o piccola, in qualsiasi settore di attività. La norma è particolarmente indicata nei casi in cui la protezione delle informazioni è critica, come nei settori finanziario, pubblico, archiviazione digitale, information technology.ISO/IEC 27001 è inoltre particolarmente efficace per le organizzazioni che gestiscono informazioni per conto terzi, come le società di outsourcing dell’Information Technology e può essere utilizzato come garanzia di protezione per le informazioni dei propri clienti.

CERTIFICAZIONE ISO 27001La conformità ai requisiti della norma si esplica nella certificazione di parte terza, rilasciata da un Organismo di certificazione indipendente accreditato.

SOFTWARE ED INFORMATICA

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