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INDICE

Attualità [Pag. 3 ]

Interviste [Pag. 12]

Cultura [Pag. 13]

Cinema e TV [Pag. 25]

Sport [Pag. 27]

Humor [Pag. 30]

Enigmistica [Pag. 33]

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DOPO CATANIA: CHE FARE?

Lungo stop. Alcuni turni a porte chiuse… E poi? Che fare poi? Chiudere gli stadi per un certo periodo va bene… ma fi no a quando? E chi li sente i presidenti di club, gli sponsor, i

media, che tanto denaro hanno investito in e su questo sport? Inasprire le pene… E cioè? Arrivare forse all’ergastolo per chi provoca disordini? Forse che le pene non sono già abbastanza pesanti, e i controlli severi? Gli stadi blindati, migliaia di poliziotti in assetto di guerriglia, posti di blocco, fi ltri… S’è già fatto molto. Eppure le cose non cambiano. E allora che fare? Non lo sappiamo, ma non siamo i soli a non saperlo. Non lo sa nessuno. Stadi più sicuri ci vogliono, più attrezzati nella prevenzione, certo. Niente partite negli stadi non in regola con le norme di sicurezza, va bene. Ma questo è attuabile nel breve? Ci vogliono miliardi di Euro. E chi li tira fuori? Copiare dagli inglesi: istituire circuiti di telecamere capaci di visualizzare anche ogni singolo mozzicone di sigaretta che ciascun tifoso lascia cadere, istituire piccole centrali di polizia in ogni stadio, predisporre metal detector a ogni ingresso, ecc. ecc. ecc. Altri milioni di Euro. E chi li ha? le società? i comuni? lo stato?La cosa migliore sarebbe cambiare le teste, investire nell’educazione alla legalità, alla civiltà, al senso del rispetto e della responsabilità. Ma chi forma i formatori? Dov’è il tempo che gli educatori istituzionali (gli insegnati) possono trovare nel mare magnum dei programmi e piani di lavoro?Dunque andare avanti così non si può, fermare tutto, annullare tutto non è possibile, cambiare

drasticamente richiede montagne di investimenti di cui nessuno può disporre nell’immediato e tempi lunghi di attuazione…Forse non restano che i tifosi. Sì, un patto coi tifosi. Un patto che i presidenti di club dovrebbero stringere con costoro a inizio stagione: un do ut des “d’acciaio”: io presidente do a te tifoso il calcio, ti do la squadra da tifare; tu tifoso mi dai la lealtà, la sportività, la correttezza dentro e fuori dallo stadio, nella tua e nelle altre città. Altrimenti io chiudo. Alla prima scemenza che fai me ne vado: liquido giocatori, allenatori, manager, massaggiatori, addetti stampa e me ne vado. Io ci rimetterò un sacco di quattrini, ma preferisco così piuttosto che essere complice di reati grandi e piccoli. Tu rischi di rimanere senza calcio per anni, forse per sempre. Se sei un tifoso vero, questo è un patto d’onore tra persone oneste, e sono sicuro che tu collaborerai per far funzionare il sistema. Se sei un fanatico che ama passare i weekend a giocare a fare alla guerra con altri fanatici o con la polizia, beh, ti tolgo il giocattolo. Così non giochi più. Contento?Potrebbe funzionare? La redazione

ITIS ON TOUR: STUDENTI IN FINLANDIA E IRLANDA

All’inizio di quest’anno l’ITIS è stato impegnato in due viaggi d’istruzione all’estero, ai quali hanno partecipato due diversi gruppi di studenti con due diverse mete: un primo gruppo di ragazzi è andato (o meglio, è ritornato) dal 4/10 all’11/10 in Finlandia per completare lo scambio culturale che già da due anni è in corso col liceo Ounasvara di Rovaniemi, mentre il secondo gruppo ha TRASCORSO dal 3/09 al 16/09 un soggiorno-studio a Dublino, in Irlanda.Entrambi i viaggi erano stati proposti durante l’anno

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ATTUALITA‛drasticamente richiede montagne di investimenti di

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scolastico 2005/2006 e sostenuti dalla dirigente (che, tra l’altro, ha accompagnato il gruppo di ragazzi che è andato a Dublino) e, in modo particolare, dalla professoressa Ranucci (per quanto riguarda l’Irlanda) e dai professori Carenza, Cattafesta e Mossini (per quanto riguarda la Finlandia).Al viaggio in Irlanda ha partecipato un affi atato gruppo di ragazzi di una fascia di età che andava dalla 1° alla 4°, accompagnati dalla dirigente e dalle insegnanti Federica Ranucci e Emanuela Trentini. Durante la loro permanenza a Dublino, i nostri compagni alla mattina hanno svolto alcune attività a scuola, nella zona di Graffton Street (dove era compreso un corso di inglese di livello abbastanza alto) alle quali hanno partecipato anche i professori. Il pomeriggio invece era dedicato alla visita della città, cosicché i nostri compagni hanno avuto la possibilità di visitare il centro di Dublino e tutti i suoi principali monumenti, come il Trinity College, la St. Patrick’s Cathedral, la Christ Church, Dublinia, il St. Stephen’s Green, il Temple Bar, e anche la fabbrica della Guinness; inoltre hanno effettuato due escursioni sulle isole Aran e sulle isole Galway, delle quali sono stati entusiasti. La sera alcune famiglie hanno ospitato i nostri compagni, che hanno imparato qualcosa di più sull’irish lifestyle.Una dei partecipanti, Clara Corbellani, ci ha detto: <E’ diffi cile dimenticare l’Irlanda. Ti restano in un angolo del cuore i suoi colori, i suoi suoni, i suoi silenzi. Ricordi il verde cupo dei suoi parchi umidi di rugiada, il grigio azzurro dei suoi cieli, il blu freddo dell’oceano. Rivedi le porte colorate sulle vie rumorose di gente di ogni paese e l’aspetto solenne dei musei. E, della Dublino di notte, ricordi e risenti la donna che ricama sull’arpa le note di una canzone.>.L’altro gruppo, composto da 11 ragazzi provenienti da diverse classi del Liceo Tecnologico e dell’ITIS, si è diretto prima verso Helsinki e poi a Rovaniemi, accompagnato dai professori Carenza, Cattafesta e Mossini, che hanno voluto continuare lo scambio culturale (qualcuno ricorderà, l’anno scorso, il

gruppo di ragazzi e ragazze fi nlandesi che è venuto a Mantova).Durante i primi tre giorni, i ragazzi hanno visitato tutti i luoghi più interessanti di Helsinki, come la chiesa ortodossa, il porto-mercato, la chiesa nella roccia, la Casa Finlandia, la chiesa protestante, l’isola-fortezza di Suomenlinna e l’Ice bar in centro città.Dopo questi splendidi tre giorni, eccoli a Rovaniemi, la capitale della Lapponia, dove, dopo essere stati accolti con una salsicciata nel bosco, sono stati portati nelle famiglie per conoscere meglio chi li avrebbe ospitati.Durante la loro permanenza, hanno svolto diverse attività culturali e ambientali e hanno visitato Rovaniemi, ammirando edifi ci come la centrale elettrica, il museo Arktikuum, i buchi del diavolo, il museo della Shoah, la chiesa di Rovaniemi, il cimitero dei caduti, il palaghiaccio, dove hanno assistito ad un incontro di hockey, e il Santa Claus Park, dove hanno scattato una foto con Babbo Natale (quello vero).Qualcuno ha detto: <Finlandia, terra intrisa d’acqua che si addensa in mille specchi che rifl ettono un cielo sempre mutevole nella luce obliqua d’inizio autunno e i colori caldi nella vastissima gamma dell’incipiente “Ruskka” che infi amma i boschi e la taiga; ovunque occhi azzurri e chiome bionde che infi ammano i cuori… Diffi cile è partire, gioioso tornarci.>Dopo avere detto arrivederci alla Finlandia, i nostri compagni sono tornati per il primo giorno di scuola, ma lo scambio non fi nisce qui: infatti molto probabilmente a Maggio un altro gruppo di ragazzi e ragazze fi nlandesi arriverà a Mantova per continuare questa esperienza. Comunque la scuola continuerà a proporre di questi viaggi, e chiunque sia interessato, può rivolgersi al prof. Carenza per quanto riguarda la Finlandia e alla prof. Ranucci per quanto riguarda l’Irlanda.

Ivan Dall’Acqua

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ATTUALITA‛ ATTUALITA‛

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BASTA LACRIME

Dolore, ancora sofferenza nelle pagine dei quotidiani nazionali. Il protagonista è Pier Giorgio Welby, sessantenne affetto da distrofi a muscolare progressiva; da quaranta anni ha combattuto ogni giorno, inutilmente, la propria battaglia.Condannato in un letto, impossibilitato a parlare, a muoversi, a vivere. Ha chiesto che gli si concedesse di morire, ma in Italia ciò è impraticabile, la legge e le istituzioni sono ancora sterili e non c’è nella stessa cittadinanza un movimento di idee che sembri preparare una svolta.Eppure è ora di rifl ettere: la vita è senz’altro fondamentale e va rispettata in tutte le sue sfumature, ma la si può sempre considerare come vera e giusta? Anche quando il fi lo sottile che la separa dalla morte sembra svanire perché la sofferenza è così profonda da creare sgomento?L’esistenza deve essere la base di ogni principio morale, ma se un uomo domanda umilmente la propria fi ne è perché la sua sopravvivenza risulta impossibile. E io credo che bisogni ascoltarlo. L’accanimento terapeutico è aberrante in quanto il medico deve sì curare, ma deve anche rispettare il desiderio del paziente: elemento fondamentale.E’ proprio analizzando l’importanza dell’ammalato che si potrà giungere ad un disegno di legge consono; per ora solo poche frasi dal Capo dello Stato che non donano speranza, ma solo incertezza; una legge che tarda ad arrivare, per la paura di riscontri negativi da parte della Chiesa, della bioetica, di parte dell’opinione pubblica.E’ dal 1991 che l’Europa e il Parlamento Europeo dibattono sull’eutanasia, ma nulla di più è stato fatto, solo poche manifestazioni,

solo richieste pronunciate sottovoce.Tutto rimane così sospeso: le situazioni non mutano, è mantenuta la contraddittorietà e la speranza svanisce piano, silenziosa.Le lacrime di un infermo, destinato al dolore più grande, si perdono nel mare dell’indifferenza; nemmeno l’atto decisivo di Welby ha scosso gli animi, ma solo il tribunale, che non si è sentito di processare un uomo per aver esaudito il desiderio più intimo di un affl itto. Elisa Genovesi

LA CARA VECCHIA EUROPA TRA DIALETTICA E RETORICA

È pensiero comune a numerosi storici, politici ed esperti del diritto che l’Unione Europea abbia fallito i suoi propositi. Dall’altra parte un’eguale nutrita schiera d’europeisti afferma che l’Europa si trova in un momento di stallo, ma che certamente non ha fallito. Come la penso? In medio stat virtus, di fatto l’Unione Europea ha deluso sotto certi aspetti, mentre sorprende piacevolmente e inaspettatamente su altri. Mi rende particolarmente fi ero di essere cittadino europeo il sentito rifi uto dell’Unione Europea alla sentenza di morte infl itta all’ex dittatore Saddam Hussein. In questo atto vi è il profondo ripudio della pena capitale come strumento giuridico. Lo appoggio pienamente, credo che per quanto riprovevole possa essere stato il comportamento di un individuo, la sua come ogni vita umana deve essere rispettata e non fatta oggetto di sentenze giuridiche, ma questo è un altro discorso…Il problema dell’Unione Europea, a mio avviso, è di lasciare grande spazio alla dialettica e alla retorica, legittimamente, senza però arrivare ad un punto istituzionale comune forte e condiviso in tempi brevi. Ritengo che sia questo un grande defi cit dell’Europa, quasi inevitabile suppongo, non per la mancanza di sforzi degli stati membri, ma per la diffi coltà stessa di concertare gli interessi di tutti e di farli confl uire in una serie di organismi autorevoli e riconosciuti. Nonostante questa mia considerazione, è giusto ricordare che in Europa esistono istituti autorevolissimi come la BCE (Banca Centrale Europea) che “governa saggiamente la moneta unica europea”

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ATTUALITA‛ ATTUALITA‛solo richieste pronunciate sottovoce.

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(parole dell’ex presidente Carlo Azeglio Ciampi).L’entrata in vigore, almeno per alcuni stati, della moneta unica rappresenta una grande tappa del panorama europeo, di fatto annienta la necessità di cambio-valuta che sfavoriva, per tempi e costi, l’investimento estero e lo stesso turismo. L’euro rappresenta un “punto di non ritorno” (sono ancora parole di Carlo Azeglio Ciampi) dell’unifi cazione economica europea.Questo mi permette un’altra considerazione: l’unifi cazione economica e istituzionale non è andata di pari passo; per certi versi ha prevaricato la prima e le cause sono evidenti: la stessa nascita dell’idea “Europa” è scaturita in primo luogo dal piano di aiuti Marshall statunitense, dalla CECA (comunità europea del carbone e dell’acciaio), da vari trattati di carattere economico. Tutti questi traguardi hanno avuto come carburante le diffi coltà del secondo dopoguerra e come comburente la consapevolezza che “il miope perseguimento degli interessi nazionali produce danni incalcolabili” (Ciampi). Allo sviluppo economico deve seguire un forte sviluppo istituzionale, ma siamo già in forte ritardo sul piano internazionale. L’Europa come unità sovrana forte rappresenterebbe un prestigioso ed eccellente strumento di politica estera, ne sono un esempio i molti contingenti di pace provenienti dagli stati europei in zone sconquassate dalla guerra e dall’instabilità politica. La nascita di un organo competente in affari esteri e di un esercito europeo (controllato dall’ONU) sarebbe un primo passo verso l’affermazione dell’Europa sul piano mondiale. Si porrebbe inoltre un “freno” all’eccesso di potere degli Stati Uniti d’America nella politica estera spodestandoli dal ruolo di “risolutore” di confl itti internazionali, come quello iracheno, afgano, israelo-palestinese, ecc. L’Europa inoltre potrebbe controllare anche il fl usso di merci e di tecnologia proveniente dai paesi che registrano uno sviluppo economico sorprendente, come Cina e India. Non utilizzando ineffi caci politiche protezionistiche, lesive e controproducenti, ma propugnando per questi paesi l’impegno al rispetto dei lavoratori e alla nascita di organismi per la loro tutela. L’Europa può e deve affrontare il problema istituzionale

con la reale volontà di risolvere il problema della divisione interna, molto è stato già fatto ma molto altro si deve ancora fare. Se è impensabile credere l’Unione Europea un’istituzione infallibile e perfetta, la nascita di organismi più effi caci è comunque doverosa. È evidente che la realtà nazionale è superata e dovremmo spingerci ad accettare il nuovo panorama europeo. Tra i successi dell’Unione Europea annoveriamo il mercato unico europeo e l’euro (già menzionati), l’abolizione delle dogane, la possibilità per i giovani di tutte le età di viaggiare. Riguardo al numero degli aderenti all’UE, ricordiamo che dai sei delle origini è passato a ventisette del primo gennaio ’07 con l’ingresso della Romania e della Bulgaria. Questo suscita tra gli europei pareri contrastanti: chi vede in questo una decisione troppo

affrettata, secondo altri un primo passo verso l’integrazione di questi paesi che militavano sotto l’infl uenza dell’URSS causandone scarsa autonomia economica. P e r s o n a l m e n t e sono favorevole all’integrazione. La cara Vecchia Europa deve ampliarsi per diffondere idee giovani a tutto il mondo, care al secolo dei lumi, come il rispetto della vita umana e la libertà in ogni sua forma.

Queste non sono belle parole frutto di retorica trita e ritrita o di dialettica ampollosa, ma nascono dalla forte convinzione insita in ogni cittadino europeo, cittadino del mondo.

Alessandro Tosoni

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ATTUALITA‛ ATTUALITA‛(parole dell’ex presidente Carlo Azeglio Ciampi).

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LA BELLEZZA ASSASSINA

Queste immagini a lato raffi gurano il corpo di una modella e il corpo di un’attrice che conoscete bene, Monica Bellucci. Entrambe lavorano nel mondo dello spettacolo, ma hanno sostanziali differenze. Nella prima immagine Monica mostra tutta la bellezza femminile nelle sue forme tipicamente italiane. Nell’altra foto appare il corpo malato di una ragazza giovanissima che sfi la sulle passerelle di Milano. Perché secondo voi parlo di corpo malato? Guardatele le gambe, le braccia e il viso scavato. Vi sembra una magrezza naturale? No, affatto! È uno dei tantissimi casi di anoressia, che si manifesta soprattutto nel mondo della moda, in cui non è diffi cile trovare droga e corruzione. Il problema fondamentale è che questo mondo non è a se stante, ma condiziona tutti i giovani! Come? Il mezzo più veloce è sicuramente la televisione, che presenta a noi giovani una realtà falsa, scorretta e lontana dalla verità. Ne sono vittima ragazzi e ragazze, ma soprattutto queste ultime, che cadono nelle malattie psicologiche più complesse, in quanto desiderano avere lo stesso corpo e la stessa fattezza di chi ha successo, di chi è ammirato perché sta su un palco o su una passerella. Monica Bellucci è considerata tuttora una delle più belle donne al mondo, forse addirittura la migliore di tutte. Sapete qual è il motivo? Non di certo perché ha degli stuzzicadenti al posto delle cosce: anzi lei stessa ammette pubblicamente di portare una 44 e di avere il tipico corpo formoso mediterraneo. Ma allora se la più

bella e la più ammirata porta una taglia come la 44, perché le ragazze preferiscono imitare modelle senza nome che portano un 38 di giro vita? L’anoressia è un pericolo mortale, che sta dietro l’angolo e che colpisce in silenzio! È la televisione che mostra tutto ciò, un copione per dirla tutta: vediamo le modelle sfi lare

in modo deciso su tacco 10 cm con la loro magrezza che va contro ogni natura e contro ogni senso di bellezza.Per capire il perché la Bellucci è così ammirata bisogna scavare nei concetti primordiali di bellezza, cioè quegli elementi belli che l’uomo identifi ca in un altro essere umano! E’ stato dimostrato che un bambino di appena un mese riconosce una persona esteticamente bella. La spiegazione è unica ed è riportata sulle migliori riviste di ricerca scientifi ca, come se fosse una semplice lista

della spesa e i punti di quest’ultima sono defi niti “gli elementi fondamentali del bello”: innanzitutto è importante la simmetria del viso, che è storicamente simbolo di perfezione; le forme accentuate del seno e dei fi anchi riportano l’immagine della fertilità e di conseguenza i segni di un corpo sano; infi ne ci sono le labbra carnose (quelle autentiche e non gonfi ate). Questa è bellezza, non la

magrezza e non l’anoressia. La modella qui raffi gurata è una persona malata che non mangia da giorni e che si regge in piedi assumendo droghe più o meno pesanti. È questo il corpo che vogliamo noi ragazze di oggi? Non credo, eppure tante ancora aspirano ad arrivare a questo livello, senza capire che la bellezza vera è un’altra: quella di cui ho parlato sopra e forse ancor di più quella interiore. Essere belli signifi ca anche essere apprezzati per ciò che si è dentro: il nostro animo non è fi nto come ciò che ci mostra lo spettacolo e per questa sincerità noi possiamo essere apprezzati. La bellezza è qualcosa di più profondo ed elevato, la bellezza è quella descritta da Dante e Petrarca, è qualcosa che va oltre il corpo ed oltre i rifl ettori. Si può essere rispettati anche se si sta giù dal palco, anzi forse è proprio la lontananza da questo mondo che ci fa vivere bene!

Claudia Malpetti

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ATTUALITA‛ ATTUALITA‛in modo deciso su tacco 10 cm con la loro magrezza che

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MOMIX-SUN FLOWER MOON

Conosciuta nel mondo intero per le sue opere di eccezionale inventiva e bellezza, MOMIX è una compagnia di ballerini illusionisti, diretta d a l l ’ a m e r i c a n o Moses Pendleton. Sin dalla fondazione ha acquistato grande notorietà per la sua capacità di evocare un mondo di immagini surreali utilizzando corpi, costumi, attrezzi, luci e giochi d’ombra.Nel Gennaio 2005, Sun Flower Moon ha attraversato in tournée il Cile, il Brasile, gli Stati Uniti per arrivare in Italia nel 2007.Lo spettacolo svoltosi il 24 Gennaio scorso è stato un tripudio di emozioni, un groviglio di sensazioni, immagini e suoni che hanno incantato gli spettatori.Esaltata la bellezza dei corpi umani, si è ricercata la perfezione nell’equilibrio tra uomo e natura; assolutamente innovativi e meravigliosi, i dodici protagonisti si sono succeduti sul palco per dare vita ad una delle performance di danza più sensazionali mai viste.I costumi e le luci hanno offerto illusioni al pubblico disorientandolo e stupendolo sempre di più. Durato all’incirca un’ora e mezza, SUN FLOWER MOON ha trasmesso sentimenti profondi, che che hanno fatto risuonare le corde dell’anima. Elisa Genovesi

MOTOR SHOW: TRA DONNE E MOTORI

Anche quest’anno a Bologna si è tenuto il consueto incontro a cui molti italiani diffi cilmente rinunciano. Parlo del Motor Show che fa luccicare gli occhi di migliaia di appassionati delle due e quattro ruote. Una settimana tra le lucide carene, i rombanti motori ed il profumo dei sedili in pelle, su cui non gusta la presenza di belle signorine (chissà poi perché non anche bei maschietti?...), come vuole la tradizione! Questo 2006 il salone ha attratto molti visitatori, in aumento anche le donne che si avvicinano sempre più a una concezione maschile della guida. Il Motor Show è da sempre anche la passione dei piccini che pregano in ginocchio i genitori di poter partecipare ad un evento unico come questo. L’ambiente era suddiviso in tre diverse sezioni: i prototipi delle moto e delle automobili, le nuovissime creazioni e quelle ormai conosciute che comunque non sfi gurano affatto. A differenza degli altri anni però ci sono state alcune delusioni da parte dei visitatori. Infatti dal 14 Dicembre fi no alla fi ne del salone le moto non erano più in esposizione, perché tolte anticipamene, con molte lamentele per gli amanti delle due ruote. C’era poi chi desiderava essere immortalato con le tante fotomodelle che si aggiravano fra Audi e BMW, per poi tornare a casa e tenersi la morosa rabbiosa come una iena! Sfortunatamente gli “amanti delle curve” hanno potuto ammirare queste bellezze della natura da lontano, in quanto scattare fotografi e a molte delle modelle era a pagamento! Chi non troppo scorrettamente si serviva dello zoom è riuscito a portarsi a casa l’immagine della sua musa preferita un po’ sfocata o un poco ridotta! Dopotutto bisogna accontentarsi!La settimana è stata ricca di ospiti, politici e non, che hanno testimoniato vivamente l’importanza del Motor Show, un evento sempre molto appassionante.A chi non lo sapesse ricordiamo che parte della fi era

non consisteva solo nell’esposizione di vere e proprie opere meccaniche e tecnologiche, ma anche di effi caci dimostrazioni: gare di cross, supermotard, enduro e fuori strada su piste asfaltate e percorsi sterrati. Ogni anno il Motor Show non è una semplice ripetizione, ma un grande sogno sempre nuovo chemerita di essere vissuto!

Claudia Malpetti

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ATTUALITA‛ ATTUALITA‛MOMIX-SUN FLOWER MOON

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IO: INFORMATICO PILOTA… E UN GIORNO VOI ED IO LASSÙ, CHISSÀ…

Salve a tutti voi che state per leggermi, mi chiamo Alessandro Bonichini e sono della 5BIN. Un informatico dunque. Ma soprattutto (almeno lo spero) un giorno sarò pilota aeronautico. Sto infatti conseguendo il brevetto di pilota privato (APPL) presso l’aeroporto Valerio Catullo di Villafranca.La passione del volo mi è stata tramandata da mio padre, anche lui pilota ma solo per svago, e da parecchi anni volo come suo copilota su un Cessna 172, un classico aereo da turismo con 4 posti e un raggio di volo di più di 900 km.Il mio primo volo da allievo-pilota risale invece al 20 novembre 2006, quando feci un t r a s f e r i m e n t o con l’istruttore da Villafranca a Brescia-Montichiari. Adesso, quando esco dall’Itis, di solito il giovedì, corro all’aeroporto di Villafranca per un’ora di “scuola - guida” in alta quota, dove posso divertirmi a volare sul territorio mantovano o sul Lago di Garda.Conseguire il brevetto di pilota sarà tutt’altro che facile: bisogna intanto aver almeno 17 anni ma soprattutto bisogna essere idonei alla visita medica, effettuabile solo al centro di medicina aeronautica di Milano - Linate. Poi è necessario partecipare alle lezioni serali tenute in aula presso l’aeroporto con l’ausilio di materiale multimediale e tecnico, infi ne effettuare almeno 50 ore di volo da solista, cioè senza l’istruttore.Oltre a questi “semplici” requisiti c’è il momento degli esami: 6 ore per la teoria (con una percentuale di errore massima del 20% su 160 domande (se ne possono cioè sbagliare circa 30) e 2 ore con un esaminatore in volo, effettuando un piano di volo di almeno 300 km.L’impegno che sto mettendo in questo progetto è notevole e a volte non trovo nemmeno il tempo di studiare (ma non ditelo ai miei insegnanti). Per questo cerco di sposare insieme volo e scuola, magari riempiendo il tempo perso all’aeroporto con esercizi di matematica o lo studio della storia.Il mese più diffi cile sarà giugno: in questo

periodo infatti dovrò affrontare sia l’esame di teoria del brevetto che il fatidico esame di stato!Passati entrambi gli esami, il mio obiettivo sarà quello di diventare un pilota di linea, magari su rotte transoceaniche. Dovrò metterci il massimo dell’impegno, ancor di più di ora, per raggiungere la meta: l’ ACPL, cioè la licenza di pilota commerciale.Chissà che un giorno non molto lontano qualcuno di voi non si trovi, senza saperlo, su un aereo di linea pilotato da me.

Anche per questo fatemi gli auguri che prenda il brevetto e che s o p r a t t u t t o impari bene a pilotare questi graziosi b e s t i o n i d e l l ’ a r i a .

Alessandro Bonichini

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ATTUALITA‛ ATTUALITA‛periodo infatti dovrò affrontare sia l’esame di

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APAM CHE FAI?

Con l’inizio del nuovo anno abbiamo assisti-to ad un cambiamento dell’organizzazione dell’APAM, che ha in-teressato tutti gli stu-denti, ma anche tutte le persone alle quali occorre un mezzo di trasporto pubblico per muoversi in Manto-va e nei luoghi cir-costanti alla “città”.Questa modifi -

ca ha previsto la soppressione dell’autostazio-ne, che si trovava nel piazzale Mondadori, e con ciò una rivoluzione di gran parte delle fermate al-l’interno di Mantova e di buona parte degli orari.Questo disordine non ha fatto altro che arrecare innumerevoli svantaggi a coloro che usufruisco-no del servizio urbano ed extra-urbano, tra i qua-li anche gli anziani che devono spostarsi nella città senza avere un punto fi sso per prendere l’autobus. Cominciare ad analizzare gli svantaggi da un punto di vista generale, in ricordando che que-sti cambiamenti, oltre ad aver prodotto condi-zioni sfavorevoli ai clienti APAM, hanno in par-te deteriorato il nome della città di Mantova.Ecco perché, ancora all’inizio dell’articolo, ho inserito tra virgolette il nome città. Oggigiorno qualsiasi cit-tà che abbia un servizio urbano cerca di conso-lidarlo inseren-do un’autosta-zione principale all’interno del territorio urba-no, non solo per meglio organiz-zarsi, ma anche per favorire la clientela; un’as-sociazione quale l’APAM che ha eliminato l’auto-stazione non fa perciò altro che peggiorare la situazione e, in parte, screditare il nome della città di Mantova.

I ritardi, a seguito del rinnovamento, si sono moltipli-cati, anche se è un po’ diffi cile analizzare la situazio-ne, in quanto è passato solamente poco più di un mese.Da ciò, comunque, è facile capire che l’APAM non è sicuramente ben organizzata; e soprattut-to, è facile dedurre che non è stata in grado di affrontare la situazione nel modo più idoneo.Circa agli inizi di dicembre sulla Gazzetta di Mantova vi era un articolo nel quale si discuteva di ciò che sa-rebbe successo a partire dal primo gennaio 2007. L’au-tostazione sarebbe stata abolita per costruirvi un su-per Hotel con all’interno degli uffi ci e un parcheggio.Se una persona non avesse letto il giornale, quel giorno probabilmente non avrebbe neppu-re saputo il motivo di tutto questo movimento.In ogni caso i cambiamenti sarebbero potuti avvenire in un momento migliore: per esempio i neo-studenti (ra-gazzi di prima superiore) che vengono da fuori Mantova, che si erano da poco adattati alla situazione, si trovano dal primo gennaio a dover riambientarsi nuovamente.In alcuni casi, però, vi sono studenti che sono sta-ti avvantaggiati dalla nuova condizione, in quanto certi mezzi, dati gli orari di partenza e gli orari di arrivo, sono quasi sempre puntuali e hanno come prima e ultima fermata Borgochiesanuova. Co-munque sia queste persone sono una minoranza e i problemi, almeno per ora, sono consistenti e van-no sommati a tutti gli altri, quale ad esempio quel-lo che molti autobus sono in condizioni ripugnanti, e come se non bastasse vengono assegnati a coloro che devono passarvi sopra più di 2 ore al giorno.

Francesco Coghi

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ATTUALITA‛ ATTUALITA‛APAM CHE FAI?

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AL VIA IL NUOVO ESAME DI STATO

Dopo una lunga serie di dibattiti, è passata l’enne-sima riforma degli Esami di Stato delle scuole medie superiori. L’ intento prin-cipale dei mi-

nistri che l’hanno approvata era quello di ricreare in Italia una scuola seria, credibile, autore-vole, che valorizzasse gli studenti italiani in Europa.Questo riforma restituirà alla scuola un Esame di Stato credibile di fronte all’Università e al mon-do del lavoro. Misure come la reintroduzione del-lo scrutinio fi nale per l’ammissione all’esame e il ripristino delle commissioni miste col presiden-te esterno sono garanzia di serietà per una pro-va tanto importante per il futuro degli studenti.Inoltre per la prima volta, con questi esami, ci sarà la possibilità di premiare l’eccellenza con incentivi di natura anche economica, fi naliz-zati alla prosecuzione degli studi universitari.

Ora analizziamo le principali caratteristiche del nuo-vo esame di Stato:• ammissione all’esame per gli studenti che avranno superato lo scrutinio fi nale e saldato i debi-ti formativi contratti negli anni scolastici precedenti.• modifi ca dei requisiti di ammissione per gli studenti che intendono anticipare l’esame per merito. L’ammissione sarà vincolata, oltre al con-seguimento di 8/10 in ciascuna disciplina nello scrutinio del penultimo anno, anche al consegui-mento della media di 7/10 nei due anni precedenti.• esame preliminare per i candidati esterni (pri-vatisti) che non sono in possesso della promozione all’ultima classe, che dovranno inoltre possedere la residenza nella località dell’istituto scelto come sede d’esame (per evitare il “ballo” dei candidati privatisti alla ricerca di commissioni “malleabili”).• la seconda prova scritta per gli istituti tec-nici, professionali e artistici assumerà una conno-tazione più tecnica e una dimensione laboratoriale.• la prima e la seconda prova scritta sa-ranno predisposte dal Ministero e scelte dal Mi-nistro. L’Invalsi (Istituto Nazionale di Valuta-zione del Sistema di Istruzione) utilizzerà le prove svolte per valutare le competenze acquisi-

te dagli studenti in uscita dalle scuole secondarie.• modifi ca dei punteggi di valutazio-ne fi nale: il credito scolastico passerà da 20 a 25 punti; il colloquio scenderà da 35 a 30 punti. • introdotta la lode, da assegnare agli studenti che abbiano conseguito il punteg-gio di 100 senza integrazione di punteggio (i 5 punti a disposizione della commissione).• ripristino delle commissioni d’esame mi-ste, composte per metà da commissari interni e per metà esterni, oltre al presidente esterno al quale po-tranno essere affi date non più di due commissioni.• il numero dei candidati esterni non potrà superare il 50% dei candidati interni, fermo restan-do il limite numerico di 35. Presso ciascuna isti-tuzione scolastica potrà essere costituita una ap-posita commissione per i soli candidati esterni.

Il nuovo esame entrerà in vigore da subito, ad eccezione della disciplina dei debiti (obbligo del superamento) e dei crediti (da 20 a 25 pun-ti) che rientra in un piano triennale e sarà a re-gime a partire dall’esame del giugno del 2009

Fabio Padovani

1115 Febbraio 200710 15 Febbraio 2007

ATTUALITA‛ ATTUALITA‛te dagli studenti in uscita dalle scuole secondarie.

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RICCARDO GRANDI E MATTEO BERTOZZI: DUE CERVELLONI INFORMATICI

Il nostro compagno Riccardo Grandi, della 5T, ha superato la selezione regionale delle Olimpiadi di Informati-ca, alla quale hanno partecipato anche altri tre studenti della nostra scuola, ed è stato ammesso alle Olimpiadi Italiane di Informatica, che si terranno a Bari nei giorni 8-9-10 marzo 2007, insieme ad altri 73 studenti pro-venienti da tutta Italia. I vincitori parteciperanno alle Olimpiadi Internazionali che quest’anno si svolgeranno a Zagabria in Croazia dal 15 al 22 Agosto.Dal canto suo Matteo Bertozzi, della 5AIN, ha vinto la Gara Nazionale di Informatica Abacus, tenutasi a Vero-na il 28 e 29 novembre 2006. Alla gara hanno partecipato 36 Istituti Scolastici provenienti da tutto il territorio nazionale. La gara viene istituita dal MIUR per gli alunni frequentanti la classe quinta con specializzazione Informatica Abacus. Ogni Istituto può iscrivere uno studente tra i più meritevoli. Matteo ha vinto anche un premio in denaro, esattamente 775€.Abbiamo rivolto loro alcune domande.

MATTEO BERTOZZI

Cos’è per te l’informatica?Un divertimento.Quando hai iniziato a usare il PC?Ho iniziato quand’ero molto piccolo, poi ho ripreso in 3^ media.E quando hai iniziato a programmare?Sempre in 3^ media.Chi ti ha spinto a partecipare alla gara?I miei proff. (Pelizzoni, Salvi, Culpo).Ti sentivi di aver vinto quando hai consegnato?Ho consegnato le prove 1 ora prima della scadenza, ma non ero sicuro di aver vintoperchè c’era gente molto “tosta”. Cosa farai adesso che hai vinto?Ho vinto 750€ e probabilmente li userò per il viaggio in America che voglio fare.Cosa farai fi nito l’ITIS?Sicuramente il viaggio in America, probabilmente mi iscriverò all’università (ma non in Italia...).

RICCARDO GRANDI

Cos’è per te l’informatica?E’ un modo per utilizzare meglio il PC.Quando hai iniziato a usare il PC?Ho iniziato quando avevo 10 anni.E quando hai iniziato a programmare?A 15 anni.Chi ti ha spinto a partecipare alla gara?Ho saputo che c’erano e mi sono iscritto di mia spontanea volontà.Ti sentivi di aver vinto quando hai consegnato?No però ero abbastanza sicuro di passare le selezioni.Cosa farai adesso che hai vinto?Andrò ai Nazionali che si svolgeranno a Bari l’8-9-10 marzo.Cosa farai fi nito l’ITIS?Penso di iscrivermi all’università Normale di Pisa o a Pavia.

Beh, che dire, complimenti vivissimi per la qualità del vostro hardware, pardon: volevamo dire cervello, e tantissimi auguri, ragazzi! Michel Negri e Nicholas Chieregatti

INTERVISTERICCARDO GRANDI E MATTEO BERTOZZI: DUE CERVELLONI INFORMATICI

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RACCONTI

7th PRISON

Su Drutis IV era già passata la terza ora dopo il passaggio dei due Soli, e Kahil, una delle guardie, stava per iniziare il solito turno di ronda tra il secondo blocco di celle della Settima Prigione.Il tempo di indossare la sua uniforme nera e di prendere il manganello elettrico, ed eccolo incamminarsi per i corridoi, dove ogni passo risuonava metallico.Passò la Scheda di Identifi cazione nel lettore a fi anco della porta ed entrò nel secondo blocco di celle.Il suo compito era quello di passare davanti ad ogni cella, protetta da campi elettrici, e osservare i prigionieri silenziosi, che contraccambiavano il suo sguardo ferocemente.Non che fosse molto affollato, ma in quel settore c’erano rinchiusi i detenuti più folli che si potessero trovare tra le prigioni...C’erano solamente quattro detenuti in quel periodo nel secondo blocco.Un Rakkoniano, di nome Chirubride, che era vestito con una salda camicia di forza in acciaio, e aveva morse di titanio per chiudergli le sei potenti chele, con le quali aveva trucidato la gente del proprio villaggio su Rakkon III...Un Cyborg Kaurdiano, di nome Protos-X18, fatto interamente di titanio e alluminio, che si era ribellato al proprio creatore, impalando la sua testa davanti al laboratorio e mangiandosi il resto del corpo...Uno sciamano di Zollyvene, il cui nome era Xay-Or-Talu (o qualcosa di simile, visto che lo Zollyveniano era spesso diffi cile da capire, e ancor più da pronunciare), che pareva aver addirittura dissolto tutte le forme di vita nel raggio di centomila chilometri dal suo antro tramite una pozione da lui stesso preparata e di cui non si conosceva ancora la composizione...L’ultimo dei quattro detenuti del secondo blocco era un terrestre di nome Dan Brost, il cui passato era parecchio misterioso...Sembrava che nemmeno dieci anni prima fosse uno stimato professore di fi sica di qualche università terrestre, e che gli avessero offerto persino una cattedra di Fisica Filosofi ca su Xennon II, ma un giorno era impazzito improvvisamente, dicendo di aver scoperto una cosa sconvolgente, ma che fi no a quel momento non aveva rivelato a nessuno. Pareva che i suoi colleghi lo assillassero su quella scoperta e lui avesse deciso di porre fi ne a quelle scocciature liquefacendoli con un getto laser: per questo era rinchiuso nella Settima Prigione, ma nessuno sapeva ancora cosa avesse scoperto di tanto sconvolgente...

Kahil, passando davanti alla cella di Brost, provava una certa pena nel vederlo chino, seduto sulla panca in ferro, chiuso nella sua camicia di forza e coi lunghi capelli grigi che gli coprivano il volto, ma poi si ricordava delle atrocità che aveva commesso sui suoi colleghi, in particolare su Julia Regan, la scienziata Biofi sica che aveva vinto due premi Nobel, uno nel 2617 e l’altro nel 2622.Kahil aveva appena terminato il suo giro nel secondo blocco, quando si ricordò che quello stesso giorno, verso la Prima ora dopo il tramonto del terzo Sole, doveva arrivare un membro della Corporazione Scienziati per parlare proprio con Dan Brost...Stava tornando nella sua stanza a cambiarsi d’abito, quando, per i corridoi, incontrò Lohr, la guardia a cui era assegnato il quinto blocco di celle.“Buongiorno Kahil... Come va con i tuoi detenuti?”-chiese sorridendo Lohr.“Come al solito... Se ne stanno zitti e buoni...”-rispose Kahil, osservando fuori dall’oblò arancione che mostrava il deserto di Drutis IV e i suoi tre soli alti nel cielo.“Gli riuscirebbe diffi cile fare il contrario, visto le maschere di ferro che portano sul viso...”-disse Lohr, dando un amichevole pacca sulla spalla a Kahil.“A proposito, Lohr, hai notato che oggi il cielo sembra strano? Osserva là in alto, c’è una strana luce bianca tra le stelle...”-disse la guardia, con fare preoccupato.“Uhm... Non vedo niente di strano... Sarà la tua immaginazione...”-disse Lohr, ridendo fragorosamente-“Ora scusami, ma ho il quinto blocco di celle da controllare...”E si allontano tra i corridoi, dove ogni passo risuonava in modo metallico.Giunse la Prima ora dopo il tramonto del terzo Sole, e puntuale atterrò la nave spaziale marchiata C.S.-Corporazione Scienziati.Da essa scese un terrestre, vestito con uno strano abito, che consisteva in una lunga mantella di colore marron scuro e un cappello a cilindro. Aveva anche un bastone da passeggio argentato, con incisa una scritta in una lingua che Kahil non conosceva, probabilmente Terrestre Colonico, oppure Terrestre Confederato.Kahil era andato ad attendere quell’uomo alla piattaforma di atterraggio.“Benvenuto a Settima Prigione, lei dovrebbe essere il rappresentante della Corporazione Scienziati che deve vedere Dan Brost...”“Si, il mio nome è Sebastian Carter e sono un rappresentante della C.S....”-affermò in tono serio il terrestre-“E ora, se mi vuole accompagnare dal detenuto... E’ una questione della massima importanza... Non c’è assolutamente tempo da perdere...”“Sì, signor Carter, mi segua...”-disse Kahil,

CULTURAKahil, passando davanti alla cella di Brost,

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incamminandosi verso il secondo blocco.Kahil passò la Scheda di Identifi cazione nel lettore a fi anco della porta ed entrò con il rappresentante, fermandosi davanti alla cella del detenuto Dan Brost.“Eccolo, questo è il detenuto Dan Brost, numero di matricola 1146, pazienti un secondo che lo libero della maschera, in modo che possa parlare...”-disse la guardia, disattivando l’elettricità dalle sbarre ed entrando per togliere la pesante maschera che Brost portava al volto...“Preferirei parlare in privato con il detenuto, se non le dispiace...”-disse in tono spazientito il rappresentante della Corporazione Scienziati.“Certo, come vuole...”-pronunciò a bassa voce Kahil, mentre conduceva i due dentro alla stanza che solitamente usavano per gli interrogatori.“Ecco... Qui potrete parlare in pace... Se il detenuto dà fastidio, prema il pulsante rosso sul tavolo e almeno cinque guardie armate verranno dentro a placare i bollenti spiriti di quel delinquente...”-detto questo, uscì dalla stanza con un sorriso irritante.“Lei è veramente Dan Brost, il fi sico che ha scoperto quello che ancor oggi è sconosciuto... O meglio... Fino all’altro giorno...”“Cosa intende dire?”-per un attimo, Brost si impressionò della sua stessa voce: erano quasi sette anni che non parlava.“Intendo che, noi abbiamo trovato i suoi appunti... Li aveva nascosti proprio bene...”-disse sorridendo il rappresentante.“Ah... Era ora... So perchè lei è qui allora...”-pronunciò spazientito Dan-“Lei e i suoi colleghi volete sapere quando avverrà il fatto, vero?”“Molto perspicace... Se mi dice quando avverrà, vedremo di farle scontare qualche anno dalla condanna...”E qui, Dan Brost, il fi sico, scoppiò a ridere.“Cosa ci trova di divertente nella mia proposta?”-chiese sorpreso Sebastian Carter.“Osservi fuori dall’oblò, e mi dica cosa vede...”E Carter si alzò dalla sedia, e si avvicinò all’oblò che dava sul deserto di Drutis IV, e spalancò la bocca, quando vide quello che non avrebbe mai immaginato.Una grande luce bianca, che si ingrandiva sempre di più col passare del tempo, sempre più vicina.“Ho saputo prevedere la fi ne dell’universo con dieci anni di anticipo.” - disse Brost - “E ora è giunta, puntuale come la morte, e, come essa, non lascerà via di scampo.”“Quanto ci resta?”-chiese angosciato il rappresentante della Corporazione Scienziati.“Un’ora terrestre, due al massimo...” - disse impassibile Dan - “E può star sicuro che sarà l’ora più lunga della sua vita...”Fra tutte le forme di vita dell’universo, solo due esseri viventi sapevano quello che

di lì a poco sarebbe accaduto e attesero.E dopo un’ora, puntuale come la morte, la grande luce bianca annullò tutto ciò che vi era sul suo passaggio, compresi due terrestri.Ma Dan Brost sorrise sino all’ultimo, sapendo che aveva avuto ragione.

Francesco Sedda

(Disegno by SiegHart)

LE ROVINE DI TECLA

Dinnanzi a lui si apriva soltanto una silente desolazione. Da anni vagava tra le rovine del mondo, alla ricerca di risposte. Il cavaliere condusse il suo destriero attraverso la pianura. Improvvisamente tra i prati si levò un bagliore: qualcosa rifl etteva la pallida luce di un sole malato. Ma il cavaliere non ebbe il tempo di capire da cosa era generato quel rifl esso: il treno giunse a velocità supersonica, sospeso sopra rotaie di titanio, sconvolgendo la quiete del mattino. Una nube di polvere lo seguiva e travolse come una tempesta la pianura. Il cavaliere si gettò a terra, tenendo ben strette le briglie del cavallo, proprio mentre giungeva il boato generato dal mezzo. Il suono, assordante e insopportabile, lasciò stordito l’uomo. Il cavallo si imbizzarrì, e a fatica il cavaliere riuscì a tenerlo a bada. Il treno scomparve all’orizzonte, così com’era giunto. Stormi di uccelli si levarono in volo terrorizzati, mentre animali mutanti, infettati dalle radiazioni, fuggivano tra i prati. Il cavaliere raggiunse le rotaie, e le esaminò. Dopo mesi di viaggio, aveva dinnanzi a sé i primi segni della civiltà. Per settimane seguì a distanza il percorso delle

CULTURA CULTURAincamminandosi verso il secondo blocco.

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rotaie, fi nché l’alba di un nuovo giorno non disegnò nel cielo i profi li diroccati delle mille torri di Tecla. Infi nite volte il cavaliere aveva sognato quella città, risvegliandosi sempre con la cieca convinzione che a Tecla avrebbe trovato la soluzione all’ombra che aveva colpito il mondo. Giunse alle mura nel pomeriggio, mentre il sole cominciava la sua stanca discesa verso l’orizzonte. Si trovò dinnanzi all’imponente entrata della città: gigantesche porte di metallo intarsiato giacevano aperte sopra cardini che non si sarebbero mai più mossi. Ai lati, enormi statue di metallo dalle eleganti sembianze femminili sorvegliavano l’ingresso. Un tempo accoglievano gli stranieri cantando le glorie della città, rappresentandone il fasto e la potenza. Ma ora i loro volti, sfi gurati dal passare dei secoli, ritraevano la desolazione che aveva colpito Tecla, e il mondo intero. Una fl ebile voce meccanica, interrotta da continue distorsioni, si levò dalle loro labbra: “Benvenuto nella città di Tecla, colei che vive nel progresso e che seguendo il progresso continuamente evolve”. Il cavaliere varcò la soglia. Egli era uno storico, nato nei villaggi nomadi dell’ovest, e da molto tempo vagava tra i resti del mondo, cercando la causa di quella rovina. Sentiva che a Tecla, l’antico centro dello sviluppo e del progresso, avrebbe trovato risposte. Tenendo il cavallo per le briglie, s’incamminò per le strade deserte. Le torri, antico vanto della città, si ergevano sventrate verso il cielo. Molte erano crollate nel corso dei secoli. Il cavaliere osservò in lontananza il profi lo della Torre di Vetro, il centro della città. Un tempo era la sede dell’archivio mondiale, contenente tutti i dati e i rapporti riguardanti la situazione globale. Palazzi distrutti e cumuli di macerie affi ancavano la via; il silenzio era di tanto in tanto interrotto da rumori di crolli e suoni meccanici. La sera calò sulla città, e le strade si riempirono di ombre. Ai lati della via, si accesero luci azzurre: l’antico sistema d’illuminazione. Alcune di esse tremolarono per pochi istanti, per poi spegnersi di nuovo. Molte altre non si accesero nemmeno. In quell’atmosfera spettrale e desolata, il cavaliere raggiunse la Torre di Vetro. L’edifi cio era circondato da un lago d’acqua argentea, sulla quale le fl ebili luci azzurre si rifl ettevano. Il cavaliere percorse il ponte che portava all’ingresso dell’edifi cio e attraversò le porte distrutte. Si mosse tra ampi saloni, scale, corridoi. Ovunque vi erano macchinari e computer, molti dei quali accesi. Nessuno era più in grado di utilizzarli. Nessuno sapeva più come funzionavano le antiche tecnologie. Le macchine,avrebbero continuato a svolgere le loro originarie funzioni fi nché le loro energie non si fossero esaurite.

Il cavaliere continuò la sua ascesa della Torre, facendosi luce con una vecchia lampada. Al diciannovesimo piano trovò un immenso atrio circolare, sul quale si affacciavano, attraverso balconate di vetro, quattro piani, collegati da scalinate di marmo. Era l’area dedicata agli archivi schedati. Esaminò la zona, senza sapere esattamente cosa cercare. Alcune porte sventrate si aprivano su sale devastate, molte altre erano chiuse ermeticamente. Davanti ad una di quelle porte, il cavaliere fece una macabra scoperta: uno scheletro umano scomposto sul gelido marmo, che tendeva una mano verso lo stipite di metallo. Chiunque fosse quell’uomo, era morto nel tentativo di entrare in quella sala.. Il cavaliere alzò la lampada e illuminò la targa d’argento che sovrastava l’ingresso. Recava scritto “Sala del progresso”. Nella serratura della porta, vi era infi lata una chiave di cristallo dalla strana forma triangolare: era una chiave universale, in grado di aprire tutte le porte dell’edifi cio. Con l’animo colmo di ansia, e con la sicurezza che in quella sala avrebbe trovato le risposte che cercava, il cavaliere aprì la porta ed entrò. La sala, a differenza di tutte le altre stanze della Torre, era ordinata e integra, arredata con mobili e librerie di mogano. Essa conteneva tutte le informazioni riguardanti lo sviluppo della società umana, dalla fi ne del ventesimo secolo fi no agli inizi del ventiquattresimo. Alcuni documenti erano così logori che si sgretolarono in polvere al solo contatto, ma la scrittura era l’unica forma di linguaggio dell’antica società umana che il cavaliere sapesse ancora comprendere. Aprì a caso le pagine di un libro intitolato “1999”: “Negli anni che ci attendono, tecnologie sempre più sofi sticate porteranno la nostra civiltà verso il mito di un mondo senza lavoratori. Le macchine si sostituiranno al lavoro umano e l’economia sarà completamente automatizzata” Un sorriso amaro si dipinse sul suo volto nel leggere le prospettive dell’uomo all’inizio del terzo millennio. Studiando altri documenti, il cavaliere si accorse che il brano del libro letto descriveva esattamente quello che era avvenuto nel corso dell’XXI secolo. La tecnologia e le innovazioni avevano trasformato radicalmente il mondo del lavoro, i macchinari avevano preso il posto degli uomini. In una corsa verso il progresso, le nazioni avevano dato luogo a una competizione senza limiti per accaparrarsi i frutti delle nuove tecnologie. Ma cosa era accaduto quando la società era giunta a quel punto? Cosa aveva scatenato il crollo di un sistema così sofi sticato ed evoluto? Per ore continuò a leggere della storia del mondo e della sua disfatta. Inizialmente la popolazione non aveva percepito in pieno la sfi da della nuova era del progresso. I problemi di diffusione erano stati

CULTURA CULTURAIl cavaliere continuò la sua ascesa della Torre, facendosi

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risolti con il tempo e le tecnologie di alto livello erano diventate accessibili alla maggior parte della società. Ma lo sviluppo tecnologico e quello sociale non furono paralleli: mentre il progresso si muoveva a velocità esponenziale, inventando, creando e trasformando, la popolazione si adattò lentamente alle nuove condizioni. Da un’iniziale diffi coltà a gestire le conoscenze che l’informatica forniva, l’uomo si ritrovò presto sommerso da una quantità enorme di informazioni che non era in grado di capire e sfruttare. Nonostante questo, il progresso aveva continuato la sua trionfale avanzata. La massiccia sostituzione degli uomini con le macchine aveva costretto la società a mutare. Le conoscenze erano talmente specializzate che la maggior parte degli uomini, sebbene altamente competente in un determinato campo, non era in grado di capire la quasi totalità delle tecnologie. La distruzione era partita da una città del nord. Un errore di base del sistema si era insinuato con il tempo tra le reti informatiche. I tecnici, la nuova classe sociale dell’era del progresso, non erano stati in grado di risolvere i problemi di una tecnologia che ritenevano ormai da tempo scontata. Ciò che per secoli aveva affi ancato l’uomo, gli si rivoltò improvvisamente contro: le macchine persero il controllo, intere nazioni furono sterminate dalle esplosioni degli stabilimenti nucleari. La società umana fallì.Il cavaliere si rese conto che il problema non era sorto né dal progresso né dalle nuove tecnologie, ma dall’uomo stesso.Un rumore improvviso lo fece sussultare. Vi era qualcuno all’interno della torre. Uscì dalla sala, recuperando la chiave infi lata nella porta, e raggiunse la balconata che si affacciava sull’atrio circolare. Qualcosa si muoveva nell’ombra, circondato da un alone di luce rossa. Improvvisamente l’essere si voltò e guardò negli occhi il cavaliere. Fu in quel momento che questi si accorse di essere davanti ad uno dei superstiti dell’antico mondo del progresso: un automa. La macchina aveva una struttura massiccia e imponente, ed era dotata di sei micidiali arti bionici. Un tempo era uno dei guardiani della città, creato per proteggerla ad ogni costo da qualsiasi minaccia. Ma il passare dei secoli gli aveva fatto perdere il controllo, ed ora vagava tra le rovine pronto a distruggere chiunque avesse varcato i confi ni di Tecla. Il guardiano, sempre fi ssando con il suo sguardo inespressivo lo straniero, lanciò un suono acuto e insopportabile, un misto tra un urlo e una sirena d’allarme. Improvvisamente nell’atrio comparvero altri due automi, e i tre guardiani si misero a risalire le scalinate per raggiungere l’uomo. Il cavaliere, capendo di essere in grave pericolo, si voltò e

fuggì attraverso sale e corridoi. Dietro di lui, i guardiani si muovevano a velocità impressionante, guadagnando terreno. Senza osare voltarsi, il cavaliere raggiunse una rampa di scale secondaria. Richiuse dietro di sé la porta a tenuta stagna usando la chiave triangolare, appena pochi istanti prima che i guardiani la raggiungessero ed iniziassero a colpirla selvaggiamente tentando di sfondarla. Terrorizzato, il cavaliere iniziò la disperata discesa della torre. Ma le speranze di uscire vivo dall’edifi cio si affi evolirono quando, alcuni piani più in basso, scoprì che un crollo bloccava la via di fuga. Nello stesso istante, i guardiani sfondarono l’ingresso e si gettarono nuovamente al suo inseguimento. Il pianerottolo a cui era giunto il cavaliere era parzialmente ostruito dalle macerie, e la porta del piano era quasi completamente bloccata. L’uomo tentò a fatica di aprirla, ma riuscì a scostarla soltanto di alcuni centimetri. I passi metallici dei guardiani in corsa riecheggiavano tra le mura della Torre. Il cavaliere li vide arrivare, mentre si infi lava con la forza della disperazione nello stretto pertugio. I guardiani giunsero a folle velocità e colpirono con brutale violenza l’ingresso. Ma l’uomo era già riuscito a passare dall’altra parte, guadagnando altro tempo sui suoi inseguitori. Si ritrovò in una sala semi-diroccata piena di macchinari, illuminata da deboli luci artifi ciali. Vi era soltanto una possibile via di fuga: una porta-vetro sulla parete di fondo della sala, chiusa. Il cavaliere, in trappola, si sentì perduto. Ma in quell’istante accade qualcosa di inaspettato e sconvolgente: dall’altra parte dell’ingresso, era apparsa una ragazza dai capelli corvini, avvolta in un lungo abito scuro. L’uomo rimase esterrefatto dinnanzi alla bellezza dei suoi occhi. Il momento fu presto interrotto dai boati dei guardiani che tentavano di entrare. La ragazza, con voce decisa, intimò al cavaliere di spostarsi. Sparò tre colpi con una delle antiche armi umane, e il vetro che li separava esplose avvolto da lampi purpurei. Il cavaliere raggiunse la ragazza e insieme, mano nella mano, arrivarono in un ampio salone dalle cui fi nestre distrutte si poteva ammirare il tetro panorama della città di Tecla. Improvvisamente però nuovi automi comparvero nella sala, mentre alle loro spalle gli altri guardiani erano riusciti a raggiungerli. La ragazza non esitò: tenendo sempre saldamente la mano del cavaliere, corse verso le vetrate infrante. Insieme si gettarono nel vuoto. Insieme precipitarono dalla Torre, nella gelida atmosfera notturna della città distrutta.

Il cavaliere si risvegliò in un dormitorio illuminato da deboli lampade. Seduto su una poltrona accanto a lui, vi era un uomo anziano, dall’aspetto nobile e

CULTURA CULTURArisolti con il tempo e le tecnologie di alto livello

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saggio. <Sono felice che stiate bene”sussurrò l’uomo. Il cavaliere, senza dire nulla, si guardò intorno. Nel letto vicino al suo, la ragazza dormiva serenamente. L’anziano seguì la direzione del suo sguardo: “Grazie all’antico sistema di video-sorveglianza vi abbiamo visto arrivare alla torre e mettervi nei guai. Nonostante i guardiani fossero già alla vostra ricerca, lei ha rischiato la vita per salvarvi. Vi abbiamo tratti dalle acque del lago che circonda la Torre di Vetro, privi di conoscenza ma vivi. Siete stato estremamente fortunato, straniero.> Il cavaliere ricordò gli istanti dell’interminabile caduta. Mentre precipitava nel gelido vuoto, si era reso conto che qualcosa era mutato dentro di lui: dopo anni di solitudine, ora non era più solo. L’anziano si alzò in piedi: <Vi andrebbe di accompagnarmi?>. Il cavaliere, in silenzio, scese dal letto e lo seguì. Si trovavano all’interno di un’altra torre. L’edifi cio, illuminato e in ordine, era ben diverso dai paesaggi devastati che il cavaliere aveva visto fi no a quel momento. Le sale, calde ed accoglienti, erano piene di scaffali e libri: si trattava infatti di una biblioteca. Ma la cosa più sorprendente era un’altra: la costruzione era abitata da centinaia di persone. Il cavaliere domandò all’anziano: <Voi chi siete?>. <Siamo gente come te, straniero. Siamo qui per la stessa ragione che ti ha spinto a venire a Tecla: trovare risposte..>. Il cavaliere ripensò a quello che aveva scoperto nella Sala del Progresso (La terra è maledetta per causa tua. Essa ti produrrà triboli fi nché non ritornerai nella terra dalla quale fosti tratto aveva letto in uno dei documenti). Le risposte che aveva trovato a Tecla erano state crudeli e amare: l’umanità si era sconfi tta con le proprie mani. Affranto, chiese: <Perchè si è giunti a questo?>L’anziano gli rispose con voce triste: <Il progresso è stato un sogno, cresciuto segretamente nel cuore umano. Con fatica e sacrifi cio l’uomo è riuscito a conquistare ciò a cui aspirava: un mondo praticamente perfetto. Ma l’umanità non era pronta per questo, e così il sogno si è infranto, travolgendo ogni cosa. Noi possiamo solamente andare avanti, ricominciare. Non tutto è perduto, siamo ancora vivi, possiamo ancora sperare. Non si può smettere di sognare. Tutto è precipitato nell’ombra perchè la cultura non è riuscita a stare al passo con il progresso, impedendo alla società di comprendere la portata delle trasformazioni che stava vivendo. In questo luogo stiamo cercando di ricostruire ciò che è andato perduto, evitando di compiere nuovamente gli errori del passato.>L’anziano si voltò e guardò negli occhi il cavaliere: <E’ inutile che vi chieda se vi unirete a noi, vero straniero?>Sì, il cavaliere sarebbe rimasto a Tecla, “colei che

vive nel progresso e che seguendo il progresso continuamente evolve”. Per anni aveva vissuto soltanto per scoprire le cause che avevano portato alla rovina del mondo. Ora aveva trovato le risposte. Ora poteva cominciare una nuova vita.Ora aveva la possibilità di costruire un nuovo sogno.

Matteo Moretti

ASSASSINO

Assassino ha camminato con aria indifferente per un po’. E’ sera. Una sera grigia, di primo autunno. Ora è acquattato nell’ombra. Paziente. Un bell’appostamento. Un’ottima scelta. La vittima non ha scampo. Lo sente. Lo sa.Teresa Lanzi è in ritardo rispetto al solito. Di solito rientra dal lavoro verso le 18.30. Quando chiude l’uffi cio, le piace precipitarsi a casa per un bel bagno caldo, rilassante, e preparare la cena con comodo. Vive sola, ma non trascura la buona cucina. Per lei è come un rito che la rimette in sintonia col mondo dopo la routine dell’uffi cio: il computer, le scartoffi e, il principale pieno di sé. Tutto passa quando, dopo il bagno, si mette ai fornelli. Ma questa sera è in ritardo. Marta le ha chiesto di accompagnarla nel negozio d’abbigliamento all’angolo per aiutarla a scegliere un capo su cui era indecisa. Ha insistito tanto e lei non ha potuto tirarsi indietro. Ora si affretta.Assassino è tranquillo. I muscoli rilassati, ma pronti. Quando la vittima sarà a tiro, agirà come al solito, con rapidità fulminea, senza lasciare scampo.

CULTURA CULTURA

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Destrezza.Abitudine.Teresa ha gambe svelte, gambe da ventenne anche se ormai la trentina è alle porte. Si avvicina rapida allo stabile in cui abita, un grande condominio con due ingressi da due strade diverse: quello principale e quello dei garage. Lei entrerà da quest’ultimo, come sempre, perché è il più vicino rispetto al suo percorso abituale: un cancello che dà su un cortile di cemento in discesa, dove si aprono alcuni garage e un portone che immette negli scantinati. Da lì alcuni gradini la porteranno al piano terra della scala B e poi al grande giardino centrale, un bel giardino ben curato, con alcuni alti alberi e cespugli di sempreverde nel mezzo.Assassino pregusta il momento. Giocherà un po’ con la vittima, come sempre; altrimenti che gusto ci sarebbe? Fingerà di lasciarla andare e la vittima, muta dal terrore, abbozzerà un tentativo di fuga. E’ quello il momento più bello, quello in cui lui dimostra la sua abilità e il suo potere. Di vita e di morte. Colpirà senza uccidere, con qualche squarcio fatto ad arte.Bello.Effi ciente.....Teresa ha raggiunto il cancello dei garage, entra, attraversa il piccolo cortile e giunge al portone degli scantinati. Apre. La luce è fi oca, com’è naturale in tali ambienti. Muove i pochi passi che la separano dalle scale.Poi, quando si stancherà, le spezzerà il collo con un sol colpo deciso. Ma è quasi giunto il momento. I muscoli ora sono leggermente più turgidi.Teresa ha raggiunto la porta delle scale e sta per aprirla. Ma questa si spalanca di colpo. Un ghigno. Teresa si irrigidisce, il sangue balza nelle vene e un’onda di calore l’avvolge. L’occhio di fronte a lei è dilatato e sporgente come una grossa biglia di vetro.Il buio è calato intorno ad Assassino. Rumori lontani di auto che passano là fuori, nella strada. Anche rumori di stoviglie e qualche brandello ovattato di voce dagli appartamenti. Le luci nelle stanze.E’ pronto.<<Oh, signor Parazzi!.....Non l’avevo sentita scendere. Sta portando fuori le immondizie? No, non si scusi; lei non ne ha colpa. E’ che ero sopra pensiero. Mi scusi lei. Buonasera>>Teresa imbocca il corridoio che porta alle scale, ancora scossa. Quel Parazzi con quel suo ghigno. La paresi facciale non gli ha certo regalato un’espressione rassicurante. E in più muto e con le scarpe da ginnastica! Per poco non le è venuto un colpo a trovarselo davanti così, all’improvviso. Poveraccio! Inizia a salire le scale, ora è più tranquilla. Non si è accorta che l’uomo si è fermato, ha posato il sacco delle immondizie contro il muro, sta tornando indietro.

Il piccolo neon del sotterraneo illumina per un istante la pupilla fi ssa e allucinata, e la piega delle labbra.Si muove là, davanti a lui. La vittima. Lascia scorrere nei muscoli l’energia. E’ così concentrato che non sente nemmeno il vento che si è alzato.Teresa, raggiunto l’ingresso della scala B, è già nel giardino interno. Ha fretta e lo attraverserà in diagonale, passando in mezzo agli alberi e ai cespugli invece che seguirne il perimetro pavimentato. E’ buio e prova un po’ d’inquietudine. Come se qualcuno la stesse osservando, o seguendo. Non ha mai fatto così tardi. Accelera il ritmo dei passi. Solo ora si accorge del vento che muove le foglie dei cespugli davanti a sé.Ma è il vento? Parazzi la vede inoltrarsi nel giardino. Stringe qualcosa nella destra. Che luccica alla luce del lampione. Anche il suo passo è rapido.E’ il tuo momento! La vittima sta per cadere nelle tue grinfi e come previsto, Assassino.Teresa non vede e non sente Parazzi che ormai è a un passo dietro di lei. Le scarpe da ginnastica, il vento, il fruscio delle foglie mentre passa tra i cespugli, quasi al centro del giardino. Non vede e non sente, ma l’inquietudine cresce, cresce a dismisura. E la costringe a voltarsi.La vittima non si è accorta di te, Assassino, è lì, ignara, alla tua portata. I tuoi muscoli ben lubrifi cati scattano come molle.Parazzi allunga la destra verso Teresa. L’oggetto che tiene nel palmo ha un bagliore. Teresa lancia un grido acuto.La vittima ha uno scarto improvviso e Assassino manca il colpo.E’ stato quel grido a salvarla.Ora Teresa sta scusandosi con Parazzi e insieme lo ringrazia di averla rincorsa per consegnarle l’orecchino che le si era sfi lato nello scantinato.Un’ora d’appostamento andata in fumo. Il topolino si è rifugiato nella sua tana sicura sotto il cespuglio e per stasera non lo prenderai più. Sarà per domani. Ti allontani con la stessa indifferenza con cui sei venuto, la coda eretta, per mascherare il disappunto per l’occasione sprecata.Un fortuito accidente, un grido, questa volta ti ha sconfi tto, micio assassino.

Claudio Marozzi

CULTURA CULTURA

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RECENSIONI LIBRI

DAN BROWN – ANGELI E DEMONI

Dopo il gran-dissimo suc-cesso di Il Codice da Vinci, il suo primo roman-zo tradotto in Italiano, Dan Brown ha gui-dato di nuovo le classifi che con questo thriller. La vicenda, che propone un intreccio di mistero, reli-gione e arte, ruota attorno a un presun-

to complotto contro il Vaticano fatto da una temibile setta segreta chiamata “gli Illuminati”. Perseguita-ti dalla Chiesa, essi si insediarono un tempo in ruo-li di massimo rilievo politico ed economico; fecero successivamente perdere le loro tracce fi no a sparire. Tutti li credono ormai estinti fi no a quando, alla vigi-lia del conclave, giunge una sconvolgente minaccia: gli Illuminati sono tornati per compiere la loro mis-sione e distruggere defi nitivamente la Chiesa. Han-no sottratto dai laboratori segreti del CERN un cam-pione di antimateria dal potere distruttivo maggiore di una bomba atomica, programmato per esplodere nei sotterranei della Città del Vaticano, hanno rapi-to quattro importanti prelati che vogliono assassinare pubblicamente in diversi luoghi della città di Roma, dopo averli marchiati a fuoco con i simboli degli ele-menti simbolo della scienza: terra, aria, fuoco e ac-qua. Robert Langdon (già protagonista del thriller Il Codice da Vinci), che ha scritto un libro sulla setta, viene contattato in qualità di esperto per scoprire le mosse degli avversari. Tra i segretissimi documenti conservati nell’archivio del Vaticano, il professore americano scopre l’esistenza di un “Cammino degli Illuminati” e si lancia in una corsa contro il tempo tra le piazze e le chiese di Roma, aiutato dalla giovane e affascinante fi glia adottiva del creatore dell’antimate-ria. Colpi di scena e tensione saranno da questo mo-mento gli ingredienti di questo libro ben riuscito, che si concluderà con un fi nale assolutamente a sorpresa.

Dopo avere affascinato milioni di lettori, Dan Brown ci regala un altro romanzo ricco di suspense che incurio-sice e appassiona e al quale si sono nuovamente ispirati i produttori della Sony Picture Entertainment che, dopo il successo schiacciante di Il Codice da Vinci, stanno pensando di mandare sui video anche Angeli e Demoni.

Nicholas Chieregatti

LA MISSIONE DEI QUATTRO CAVALIERI

Autore: Raymond Khoury

Genere: Romanzo d’avventura

Trama: San Giovanni d’Acri, 1291: la cit-tà è ormai caduta in mano agli “infedeli” e il giovane templare Martin di Carmaux è costretto a fuggire con i suoi compagni; non vorrebbe abbandonare i feriti e scappare, ma il Gran Maestro glielo impone affi dandogli un misterioso e impor-tantissimo scrigno che deve essere salvato ad ogni costo. Manhattan,

oggi: quattro uomini a cavallo vestiti come Templari emergono da Central Park e irrompono al Metropo-litan Museum, dove si inaugura la mostra dei tesori del Vaticano. Tess Chaykin, archeologa appassionata, osserva impotente mentre uno di loro sottrae uno stra-no meccanismo, mormorando parole in latino e trat-tando l’oggetto con una deferenza inconsueta. L’FBI organizza una squadra investigativa mentre il Vatica-no cerca di insabbiare le notizie sull’oggetto rubato...Nonostante il tema dei templari sia piuttosto sfrutta-to, il ritmo frenetico della narrazione e le essenzia-li descrizioni fanno di questo libro un romanzo av-vincente e coinvolgente. In questo modo si ha quasi l’illusione di assistere alla proiezione di un fi lm, data anche la presenza di moltissimi discorsi diretti.

Stefano Olivieri

CULTURA CULTURADopo avere affascinato milioni di lettori, Dan Brown ci

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RECENSIONE FUMETTI

OTHELLO

Autrice di questo fumetto è Satomi I k e a z a w a . Protagonista di questa storia a m b i e n t a t a nel mondo dai cosplayer (unione di due parole,costume e player, che i d e n t i f i c a un gruppo specifi co di persone che gioca a vestirsi

come gli idoli a cui si ispira) è Yaya, una timida ragazza abituata a reprimere in tutto e per tutto i suoi sentimenti. Improvvisamente, dopo l’ennesima angheria, sviluppa una doppia personalità come Nana, ragazza forte e risoluta, che al bisogno prende il sopravvento su Yaya e rende giustizia al suo alter ego…Ma perché scegliere un titolo come Othello per una storia ambientata in un mondo dove il rock e i cosplayer la fanno da padroni?? Bè, presto detto: in Giappone uno dei giochi più famosi, oltre che sport nazionale, è proprio l’Othello.A questo gioco possono partecipare 2 concorrenti: un concorrente ha le pedine nere e l’altro quelle bianche. Lo scopo è ribaltare quante più pedine di può all’avversario, in modo da conquistare l’intera scacchiera con le proprie pedine. È proprio come una vera guerra, come quella che Yaya si trova a dover combattere. La nostra protagonista dalla doppia personalità è da una parte timida e sottomessa alle sue due amiche, Seri e Moe, sempre pronte a prenderla in giro e criticarla; dall’altra è una ragazza senza peli sulla lingua, piena di voglia di vivere, che non è disposta a farsi mettere i piedi in testa da nessuno.Ma Yaya non sa che Nana esiste e continua a restare sottomessa alle persone che la circondano, mentre in lei si fa strada un nuovo sentimento verso Moriyama, un compagno di classe che la prende sempre in giro…

Francesca Michelini

GURU GURU PONCHAN

Sempre dello stesso autore, Satomi Ikeazawa, Guru guru Ponchan è forse la sua opera più famosa e sentita nel paese del Sol Levante e nell’intera Asia.Il tema della doppia identità compare anche in questa storia, ma in maniera del tutto diversa rispetto all’opera precedente (Othello).Qui, infatti, la protagonista è una dolce cagnetta di razza Labrador di nome Ponta, datta Ponchan, la cui vita trascorre tranquilla insieme alla famiglia (un po’ svitata!!) Koizumi. La vitalità della cagnetta è un vero e proprio problema per la signora Koizumi e per il fi glio maggiore Soichiro, che vorrebbero sbarazzarsene. Di tutt’altra idea sono il signor Koizumi a la fi glia Yuka, molto affezionata alla cagnetta.A risolvere la situazione c’è il nonno Koizumi, che inventa un osso che permette ai cani di parlare, così anche Ponchan potrà dire la sua sulla questione. Un imprevisto stravolge la situazione: la cagnolina, attratta dall’osso, lo ingoia, all’insaputa dei familiari. Si ritrova così trasformata in una ragazzina e proprio sotto queste sembianze conosce Mirai, un bellissimo ragazzo che la salva da una macchina in corsa. Inutile dire che tra i due nascerà una storia d’amore tragicomica e al limite del surreale. Francesca Michelini

SIAMO IN 11!

E’ un thriller fantascientifi co di Moto Hagio. Ci troviamo nel futuro, in un universo unifi cato con un trattato di pace. Gli studenti dell’accademia spaziale rappresentano coloro che guideranno il mondo del domani; per questo vengono selezionati molto accuratamente, tramite un esame speciale: a gruppi di 10, essi vengono inviati su una nave in orbita attorno ad un pianeta e lì dovranno sopravvivere.Un colpo di scena mette in crisi l’intera squadra: non appena si ritrovano sulla nave, gli studenti si accorgono di essere in 11; chi di loro non dovrebbe essere là ? e con questo interrogativo ci addentriamo

CULTURA CULTURA

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in una storia all’insegna della fantascienza e del mistero, che non per questo rinuncia a mostrare il lato sentimentale e umano di ogni personaggio.A voi la scelta: siete proprio sicuri di avere il coraggio di salire su quella nave??...

Francesca Michelini

NARUTO

Naruto è un bambino di 12 anni molto emarginato, poiché in lui risiede lo spirito di un mostro potentissimo, la volpe a nove code, che anni prima aveva causato molte stragi al villaggio della foglia. Il quarto hokage aveva deciso di sacrifi care la sua vita per imprigionare lo spirito della volpe a nove code nel corpo di Naruto, che a quell’epoca era appena nato. Disse inoltre di considerare Naruto un eroe per quel fatto, ma nonostante ciò il bambino è sempre da solo. Naruto, oltre che a non avere amici, è una frana anche come ninja, ma il suo desiderio rimane sempre quello di diventare un combattente fortissimo. L’esame accademico a cui gli aspiranti ninja devono partecipare ha sempre pessimi esiti per lui, fi nchè il maestro Iruka decide di promuoverlo a Genin per avere imparato in fretta la tecnica della moltiplicazione del corpo. Naruto, dopo la promozione, viene affi ancato da Sasuke e Sakura, due altri genin, nel gruppo di allievi sotto il maestro Kakashi. La prima vera missione che devono compiere si svolge al villaggio delle onde, dove incontrano Zabuza, un potente ninja che agisce agli ordini di Gatoo, un uomo miliardario. Kakashi riesce a sconfi ggerlo, nonostante con lui ci fosse anche Haku, un bambino particolarmente dotato e capace di usare tecniche innate molto potenti. Il prossimo obiettivo del gruppo di Naruto è il raggiungimento del titolo di chunin. La prima prova scritta sembra mettere in diffi coltà Naruto, che però riesce a superarla, mentre Sakura e Sasuke non trovano problemi. La seconda prova consiste nel sopravvivere in una foresta per cinque giorni, e nel raggiungere la torre posta al centro di essa. Molti gruppi non superano questa prova, ma Naruto, Sakura e Sasuke ci riescono in extremis. La terza e ultima prova vede contrapporsi i genin rimasti in un vero e proprio torneo. Naruto e Sasuke passano alla fase fi nale, mentre Sakura pareggia e non passa.

La prova fi nale vede contrapposti i migliori genin di tutti i villaggi. Solo chi dimostrerà di essere un vero ninja diventerà chunin. Mentre avvengono i duelli, succede l’inaspettato: il kazekage (kage del villaggio della sabbia) presente per assistere allo scontro in realtà è Orochimaru, un ninja che trama da anni una vendetta contro il villaggio della foglia. Il torneo viene temporaneamente sospeso, e la lotta tra villaggio della sabbia e villaggio della foglia entra nel vivo... Francesca Michelini

EVANGELION

Ci troviamo nel 2015 D.C. a Tokyo, città segnata in modo tragico da un terribile evento di 15 anni prima: il SECOND IMPACT. Il 13 settembre del 2000, infatti, era avvenuta un’incredibile e inspiegabile esplosione al polo sud, in concomitanza della comparsa di esseri chiamati “angeli”: l’unione di questi eventi ha portato alla decimazione la popolazione terrestre. Neo Tokyo 3 e’ la città fortezza progettata per resistere ai potenti attacchi di questi esseri dall’ origine sconosciuta. Nel sottosuolo c’e’ un Geo Front, il vero quartier generale della NERV. Qui sono state progettate le macchine multifunzione umanoidi chiamate Evangelion, e inizialmente nel Geo Front ne sono presenti due: l’unità Eva-00 e l’unità Eva-01. Queste macchine umanoidi, dalla forma di enormi robot, possono essere pilotate soltanto da particolari persone, denominate CHILDREN, ovvero bambini. Uno strano plurale, se si pensa che viene chiamato così ogni singolo soggetto. I children presenti nel Geo Front in principio sono due:

CULTURA CULTURALa prova fi nale vede contrapposti i migliori genin di

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Shinji Ikari, pilota dell’Eva-01, e Rei Ayanami, alla guida dell’ Eva-00. Il terzo Eva, l’unità 02, arriva solo successivamente dalla Germania, accompagnato dal suo giovane ed esuberante pilota, la bella Asuka Soryu Langley. Shinji e’ il fi glio del comandante della NERV, ma sicuramente non si trova a proprio agio in questa situazione a causa della freddezza del genitore nei suoi confronti. Non e’ facile ambientarsi in quella nuova situazione, ma Misato, direttore operativo NERV, fa di tutto per poter stare vicina a lui, poterlo aiutare: decide così che la soluzione migliore e’ fare abitare il ragazzo con sé. Inizia così una convivenza piuttosto anomala che aiuterà però entrambi a conoscersi meglio e ad affrontare con coraggio e determinazione le vicende della vita. Rei e’ il personaggio più misterioso dell’intera serie: dal suo viso non trapelano emozioni e dalla sua bocca non escono quasi parole, se non lo strettissimo indispensabile. E’ considerata da Asuka la “cocca” del comandante Ikari perché lui le da’ sempre la priorità, la tratta come una fi glia, anche se non e’ chiaro a nessuno il vero rapporto tra i due. Asuka è

una ragazza brillante, il classico genietto, orgogliosissima e sempre pronta a mettersi in mostra. In realtà tutto ciò lo fa per un enorme bisogno d’affetto, bisogno di sentirsi forte. Ritsuko Akagi, grande amica di Misato, e’ il direttore del “PROGETTO EVA”, scienziata e s t r e m a m e n t e

capace, ma donna alquanto fredda e controllata: certo che a vederle insieme non si direbbe che siano ottime amiche! La lotta contro gli angeli si fa sempre più serrata, e i nostri protagonisti si troveranno sempre più spesso a rischiare la vita a bordo degli Eva, ma soprattutto si troveranno sempre più spesso a confrontarsi con loro stessi, obbligati ad un’introspezione interiore dolorosa quanto profonda. Francesca Michelini

ONE PIECE

Un ragazzino di nome Rubber (o Rufy nel manga) ha fi nalmente sviluppato abbastanza le sue qualità per partire! Egli ha intenzione di diventare il re dei pirati. Per diventarlo, deve eguagliare Gold Roger ed avere perciò ricchezza, fama e potere... Il modo migliore per

ottenere queste tre “cose” è trovare il tesoro One Piece (TV: del grande blu) cosa che centinaia di migliaia di ciurme di pirati hanno invano provato a fare... infatti,il mondo pullula di ciurme di pirati... Il nostro caro Rubber, amico di Shanks il rosso, noto pirata, ha per sbaglio ingerito il frutto di Gom Gom,uno dei leggendari frutti del mare, che danno ognuno capacità speciali diverse...MA IMPEDISCONO DI NUOTARE! Dunque, adesso che non può nuotare, per Rubber il sogno è fi nito? Niente affatto! Il frutto di Gom Gom lo ha fatto diventare di gomma, e questo gli permette di allungarsi a suo piacimento! Inoltre, anche il suo allenamento lo ha reso muscoloso e fortissimo... Appena partito con una sganghera barchetta, Rubber sgomina la ciurma della temibilissima Alvida e si fa un amico: Kobi che però non entra nella ciurma perchè vuole diventare della Marina, organizzazione che caccia i pirati... Rubber batte poi un graduato uffi ciale della Marina, Morgan, e accoglie nella sua ciurma Zoro,uno dei migliori spadaccini mondiali, ma anche simpatico e ritenuto il più fi go. Rubber sgomina in seguito ciurme sempre più temute,come quella di Bagi il clown,di Kuro il gatto, del fl agello del mare orientale Kriek, degli uomini pesce di Arlong... Accoglierà nuovi membri nella sua ciurma e si avventurerà in una storia mozzafi ato! Francesca Michelini

CULTURA CULTURAShinji Ikari, pilota dell’Eva-01, e Rei Ayanami, alla

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RECENSIONI MUSICA

EVANESCENCE - OPEN THE DOOR

Si apre la porta, tre anni dopo. Al di là della soglia c’è un mondo nuovo, magico, ma ancora da scoprire; al di qua, invece, un percorso breve ma costellato di successi. Un singolo esplosivo, Bring Me To Life, fu la grande intuizione di un disco vincente. Ora, vittoria dopo vittoria, la porta si è spalancata.. Gli Evanescence trattengono il fi ato e balzano dall’altra parte. Portano con loro tutti gli elementi che hanno determinato il loro imporsi all’attenzione del mondo intero, ma anche quelli che hanno da sempre costruito una personalità musicale invidiabile, ma dei quali molti, troppi ascoltatori disattenti non si sono accorti. Gli Evanescence con The Open Door vogliono ribadire il concetto, vogliono affermare la loro personale lettura del rock: prendete Good Enough, che chiude solennemente il disco. Non è una canzone commerciale. Non nasce per vendere, ma è scritta per esprimere. È il frutto di un talento silenzioso e delicato, che esce dalle visceralità vellutate del gothic rock per librarsi attraverso voce, piano e sentimenti: una meraviglia. Qualcuno dirà che, in fondo, The Open Door è la copia di Fallen. Giudizio affrettato. Andate oltre. La porta è aperta, appunto. Basta solo guardarci dentro. The Open Door è un viaggio profondo nelle pieghe del gotico e del romantico, con un approccio ancora più fantasy, ancora più surreale, senza limiti. Lo si capisce dalla copertina e dall’estrema cura che accompagna il booklet interno, le fotografi e e le grafi che. Gli Evanescence regalano canzoni che uniscono lirica, rock, soul, sensualità, sentimento e disperazione, curate alla perfezione, che riescono a trasmettere anche attraverso inconsuete e geniali sperimentazioni musicali messaggi profondi e coinvolgenti. Ma anche chi cerca gli Evanescene di Fallen, quelli di successo, non rimarrà deluso, ritrovando nei brani quel suggestivo mix di chitarre elettriche, pianoforte, batteria, violini, e l’espressiva voce di Amy Lee che qui raggiunge estensioni incredibili. Mirabile la canzone Lacrymosa, cover di un artista famosissimo, che Amy Lee ama defi nire “la personalità più rock del suo tempo”: Mozart. Eppure gli Evanescence riescono a fondere insieme lirica e metal, e le chitarre si mescolano con i violini in una suggestiva atmosfera. The Open Door è un continuo dialogo tra porpora, nuvole ed ombra. Un disco che non si concede alla classifi ca, ma che impone uno stile. Una scelta che

solo gruppi coraggiosi si possono permettere, andando oltre alle regole di mercato, scrivendo musica che vuole parlare a chi la sa ascoltare.

Matteo Moretti

CULTURA CULTURAsolo gruppi coraggiosi si possono permettere, andando

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DISEGNI

“Il bacio” di Francesco Hayez (1859)

“Italia Germania” di Friedrich Overbeck (1815-1828)

Disegnati da Francesca Michelini

CULTURAISEGNI

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SERIE TV: NEWS E SEGRETI

SONDAGGI Ecco i risultati del grande sondaggio sul le serie tv più amate indetto da TV Sorrisi e Canzoni e dall’Accademia dei Telefi lm. La votazione è avvenuta tramite sms e il telefi lm preferito, italiano o straniero, si poteva scegliere tra 75 titoli raccolti. Al primo posto di entrambe le classifi ca si posiziona un telefi lm del genere Crime / Drama scientifi co: CSI è risultato il telefi lm straniero più amato mentre RIS – Delitti Imperfetti quello italiano più seguito! Nella classifi ca dei telefi lm stranieri, al secondo posto troviamo Una mamma per Amica, poi Buffy, E.R., Roswell, The O.C. e al settimo posto Streghe . Al secondo posto per quel che riguarda le serie italiane troviamo Il capitano, poi Camera Cafè, Carabinieri 4, Un medico in famiglia, Grandi Domani e Love Bugs. La giura della critica televisiva ha invece eletto come migliore serie tv dell’anno Desperate Housewives

PALINSESTO RAI2Sul fronte dei telefi lm, il palinsesto primaverile di Rai2 punta ancora sulle serie di successo di importazione.– “Oggi prendono il sopravvento i serial di azione”. spiega il direttore della rete. La sorpresa di Capodanno è stata ‘Er’. Dai medici in prima linea si passerà poi alla nuova edizione di ‘Lost’, il fortunato telefi lm che racconta la diffi cile sopravvivenza su un’isola deserta di un gruppo di superstiti dopo un incidente aereo. La nuova serie di ‘Lost’, su Raidue da fi ne febbraio, racconterà le nuove avventure dei naufraghi tra stenti e incontri con misteriose presenze .Un fi lone, quello dei fenomeni paranormali, che si rivela vincente anche negli Stati Uniti e che ritroveremo in primavera su Raidue con un’altra serie, ‘Supernatural’. “

VERONICA MARS E ONE TREE HILL ANCORA IN PIEDIBellissima notizia per i fan di Veronica Mars e One

Tree Hill; dopo aver confermato la produzione di altre 3 episodi di Veronica, che avrebbero portato la terza stagione ad un totale di 16 episodi, il network The CW ne ha confermati altri 4. Terzo ciclo composto dunque non dai canonici 22 episodi ma soltanto

20, che però grazie anche agli ascolti in crescita rispetto all’anno scorso, fanno ben sperare per una quarta stagione. Rob Thomas, il creatore della serie, si è detto soddisfatto. Stesso discorso per One Tree Hill; The CW ha confermato la produzione di altri episodi della quarta stagione che la portano ad avere 21 episodi.

AMORI COL CAMICEGaleotto fu il set della serie tv Dr. House - Medical Division... Jennifer Morrison e Jesse Spencer, alias Cameron e Chase, entrambi 27enni, si conobbero durante le prime riprese della serie per poi innamorarsi poco tempo dopo. Secondo quanto riferisce People, durante queste vacanze natalizie la coppia si sarebbe fi danzata uffi cialmente a Parigi. Jennifer e Jesse al momento però non avrebbero ancora fi ssato nessuna data per il matrimonio, a cui siamo sicuri, parteciperà tutto il cast della serie che li ha reso tanto celebri.

PICCOLI ASSAGGI

La famosa cantante pop Christina Aguilera farà un’apparizione straordinaria in un prossimo episodio della terza stagione di CSI: NY, attualmente in onda negli Stati Uniti su CBS.

Marcia Cross, alias Bree Van De Kamp, 44 anni è incinta di due gemelli che dovrebbero nascere ad

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CINEMA & TVVERONICA MARS E ONE TREE HILL

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aprile, ed è stata costretta a letto per precauzione dal suo medico.. Le riprese della terza stagione di “Desperate Housewives” sono state spostate dalla produzione a fi ne settimana proprio nella casa di Los Angeles dell’attrice che sarà trasformata nella casa di ... Bree!

SEGRETI PICCANTI

QUI SOTTO TROVERETE IMPORTANTI ANTICIPAZIONI RIGUARDANTI ALCUNE SERIE, NON LEGGA CHI NON VUOLE ROVINARSI LA SORPRESA!!!!

CSI Nella settima stagione della serie CSI il personaggio di Gil Grissom uscirà momentaneamente di scena. A deciderlo è stato lo stesso attore, William L. Petersen, che però tornerà dopo poche puntate! Grissom lascerà la scientifi ca per dedicarsi all’insegnamento e per allontanarsi da tutti gli ultimi avvenimenti nonchè da Sara. Ma chi lo sostituirà? TV Guide svela che nella squadra di Las Vegas sarà introdotto un nuovo personaggio interpretato dall’attore Liev Schreiber.

UNA MAMMA PER AMICA

Dopo il romantico week-end a Parigi terminato con le nozze, Lorelai e Chris avranno qualche problema dovuto alla convivenza. Sorprendentemente però Rory

prenderà molto bene la notizia del matrimonio, al contrario di Luke che si accorgerà del fatto vedendo la fede al dito di Lorelai r i m a n e n d o c i molto male. Rory inizierà poi a pensare alla laurea e al suo futuro,

valutando ogni altra opzione al giornalismo, cosa che non aveva mai fatto fi no ad ora; Logan tornerà a New York e tra i due si instaurerà un rapporto più profondo ma anche più diffi cile. Ma non preoccupatevi fan di Lorelai-Luke , non è ancora detta l’ultima parola...

RECENSIONE:NOTTE PRIMA DEGLI ESAMI OGGIIl fi lm rivelazione della passata estate”Notte prima degli esami”, campione d’incassi con 15 milioni di euro al botteghino torna a far parlare di sé. Niente sequel per il regista 38enne Brizzi che ama defi nire il suo nuovo lavoro un “newquel”. Perchè? Perchè se tornano alcuni capisaldi del cast, arrivano anche nuovi personaggi e... cambia il “setting”. Dimenticati gli anni 80, i nuovi maturandi vivono ai giorni nostri sotto la stella del mondiale di Germania. Il fi lm ripropone quindi la stessa storia di ragazzi alle prese con la prova più temibile dell’adolescenza ma in chiave odierna. Mentre il primo fi lm era una storia in cui l’amicizia era centrale, stavolta ha molto più spazio l’amore, che Brizzi ha cercato di raccontare in un modo un po’ più spettacolare del solito, soprattutto con tre scene particolari, tra cui una guerra di cuscini. Altra novità della pellicola è l’assenza del professore “carogna” interpretato nel precedente fi lm dallo scrittore Giorgio Faletti. Al suo posto ci sarà, invece, una prof dolcissima che tutti vorrebbero avere, con il volto di Serena Autieri. Cristiana Capotondi, la protagonista femminile della pellicola precedente, lascia il cast, mentre restano Nicolas Vaporidis, Andrea di Rosa, Eros Galbiati. La nuova protagonista femminile è Carolina Crescentini, 24 anni, giovane biologa marina che farà girare la testa al protagonista Luca (Nicolas Vaporidis), storico collezionista di fi guracce. Il lancio della nuova pellicola “Notte prima degli esami oggi” nelle sale è previsto per il giorno di San Valentino. Dopo questo “newquel” si annuncia un “Notte prima degli esami” anche in versione fi ction tv…insomma, il successo di “Notte prima degli esami” sembra non fi nire di certo qui! Sonia Madini

2715 Febbraio 200726 15 Febbraio 2007

CINEMA & TV SPORTaprile, ed è stata costretta a letto per precauzione dal suo

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CALCIOPOLI E MANTOVA: LE OPINIONI DI LORI E DI CARLO

Lori: il presidente che si siede in panchina. Ha preso il Mantova in C2 e in due stagioni lo ha portato ai vertici della Serie B, sfi orando la A nei playoff che, secondo lui, sono stati turbati da qualche decisione arbitrale poco chiaraPeccato, ripensando alla promozione mancata...

“Per me è ancora molto diffi cile digerire la sconfi tta immeritata nei playoff dello scorso anno contro il Torino. Noi ci siamo sentiti in A, e invece... E’ come se qualcuno ce l’avesse portata via. Mi riferisco ad un arbitraggio ambiguo nel ritorno dopo il 4-2 per noi all’andata (il direttore di gara era Farina). Eppure ho sempre giustifi cato gli arbitri...”.

A giugno c’era calciopoli... “Non faccio polemiche e neppure cattivi pensieri. Ma in Lega alcuni miei colleghi mi dissero che “era una partita già scritta”. Ora, però, siamo nella nostra dimensione”.Spara a zero, Mimmo Di Carlo, tecnico del Mantova. Su calciopoli, ovviamente, e sul rapporto `viziato` tra media e dirigenti. ̀ Non è stato bello quello che è successo quest’estate e spero che il calcio cambi nella maniera giusta - ha detto ai microfoni di Radio MilanInter

“Dobbiamo essere noi attori a cercare di aiutare questo calcio a cambiare nel modo giusto. Il problema più grande è che si veniva da 8 anni così: c’era lo sporco dietro, lo sapevano tutti ma nessuno poteva intervenire perché chi comandava non te ne dava la possibilità, se no ti distruggevano. Tra i responsabili io metto dentro tutti: giornali e tv in primis, perché tutti sapevano e facevano fi nta di non sapere. Chi parlava, qualche squadra o qualche presidente, subito veniva punito: venivano messi in condizione di perdere e retrocedevano. Spero che adesso tutti si facciano un esame di coscienza. Di Carlo vuole il pugno duro. “Le regole le deve dare la Federazione, chi si lamenta o chi fa dichiarazioni oltre il lecito deve venire punito - spiega il tecnico - Se si fanno dichiarazioni come nel Far West degli anni scorsi si diano dei punti di penalizzazione subito. Altro che 50mila euro di multa... cosa volete che gli cambi?Quando giocavo io, Casarin, che era designatore, voleva avere rapporti con i calciatori nel senso che gli arbitri cercavano di parlare in campo e di spiegarsi. Per fortuna quest`anno questa cosa è stata recuperata al contrario degli anni scorsi. Gussoni? Era stata fatta la scelta di Tedeschi designatore. Dopo

3 mesi va via: questo dà fastidio, bisognerebbe dare continuità in maniera solida. Adesso che ci sono Gussoni e Collina voglio dar loro fi ducia al mille per mille. Io ho perso la serie A per questo maledetto calciopoli... Il signor Pieri ci ha fatto dei danni incredibili. Per Farina è stata una cosa normalissima far danni. Ora non voglio far polemica e creare alibi, ha vinto il Toro ed è stato giusto così, ma chi ha visto la partita si è reso conto della disonestà.”

Alessandro Balasso

MANTOVA – JUVE 1-0: QUANDO SI DICE ORGOGLIO BIANCOROSSO

Sabato 13 gennaio non è stato solo il giorno in cui il Mantova ha battuto la “Vecchia Signora”…Per alcuni di noi è stato molto di più…È quasi impossibile anche solo immaginare la gioia di veder crollare la Juventus sotto la nostra curva, la stessa che fi no a soli tre anni fa vedeva giocare il Mantova con squadre come il Meda o la Valenzana.Avversari inconcludenti, biancorossi perfetti dal 1° al 46° minuto del secondo tempo.Gli ultimi istanti parevano un’eternità…Superuomini come Del Piero, Buffon, Trezeguet passati in secondo piano.Tano (Gaetano Caridi) uomo partita.Risultato fi nale 1 a 0. Autogol di Kovac, per i più ottimisti goal di Marco Bernacci.Doverosa rivincita contro una città, Torino, che l’anno scorso ha spazzato via ingiustamente un sogno. Il nostro SOGNO: la Serie A.

Alice Ghidelli e Yari Saetta

2715 Febbraio 200726 15 Febbraio 2007

CINEMA & TV SPORT3 mesi va via: questo dà fastidio, bisognerebbe dare

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IL MANTOVA NEL CUORE

Anche sa sconfi tta di Genova ci ha ridimensionato, riportandoci con i piedi per terra (una partita deludente ci può stare in uno stadio “bollente” come il Marassi), rimane vivo il ricordo della grande impresa contro la Juve. Genova, Juve, Napoli, Bologna… Ecco, non dobbiamo dimenticare che ci stiamo confrontando con squadre ben più “equipaggiate” di noi: il cuore, però, il nostro, ci fa fare un salto di qualità, specialmente quando in casa il popolo biancorosso dà il meglio di sé per sostenere i propri idoli. Già…perché noi vogliamo continuare a credere di essere il dodicesimo uomo in campo, come abbiamo sempre fatto negli anni passati. Per questo chi ha davvero creduto nelle imprese impossibili di questo Mantova, anche dopo le sconfi tte più amare, e chi ha continuato a sognare, fregandosene delle diffi denze, si è conquistato una piccola parte del merito nelle vittorie più belle…e ne va fi ero…Il calcio è uno sport che non si gioca a tavolino, o in tv, è quello che suscita emozioni, quello che viene ricordato dai nonni, soprattutto da coloro che aspettano per 34 anni, con pazienza e tenacia, il momento atteso da una vita….Solo coloro che hanno vissuto pienamente ciò che è avvenuto prima possono realmente capire perché le vittorie di questi ultimi due anni hanno signifi cato tanto grande. Noi abbiamo sfi dato non solo tifoserie e città storiche, ma tutto un sistema, il sistema che oggi governa il calcio per mezzo di banche e diritti televisivi.. Lo stesso che ha portato via la gente dagli stadi, lo stesso che sta rovinando questo bellissimo sport…Lo stesso che ora le persone detestano, perché stanche di ipocrisia, falsità e confl itti di interessi.. Di queste cose se ne vedono già abbastanza nel mondo d’oggi.. La gente vuole tornare ad appassionarsi. Noi siamo quelli di cui non parlano i telegiornali, siamo quelli che

vivono le partite in modo diverso, cantando dal primo all’ultimo minuto, quelli che pur sapendo di vivere un sogno, combattono con le loro oneste armi con realtà calcistiche di categoria superiore…Siamo quelli che, con trasferte da “panico”, si sono guadagnati rispetto in tutt’Italia…Noi, parte di una piccola città, che a malapena viene ricordata per aver sconfi tto l’Inter (che per questo perse uno scudetto..) una cinquantina di anni fa ci siamo ritrovati catapultati in una realtà che nemmeno il sogno più bello poteva prevedere. Prima solo ricordi lontani, di una serie A d’altri tempi, animavano le memorie dei tifosi…Ora, invece, possiamo vivere il presente con passione, orgogliosi dei nostri guerrieri…Magari la serie A resterà un sogno, ma nessuno potrà cancellare ciò che abbiamo fatto e visto.Per questo mi sento obbligato a ringraziare ogni singolo individuo che ci ha permesso di vivere momenti indimenticabili…Orgogliosi di noi, orgogliosi di voi, orgogliosi di noi…

Yari Saetta

2915 Febbraio 200728 15 Febbraio 2007

SPORT SPORT

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IL RUGBY: UNO SPERT VERO E PULITO

Il rugby è stato inventato da-gli inglesi, ma è dominato dai paesi dell’emi-sfero australe (ad esempio i famosissi-mi All Black, l’Australia e il Sud Africa). Questo sport è nato quasi per caso nel 1823. William

Ellis, uno studente del College di Rugby, cittadina dell’Inghilterra, stava partecipando ad una partita di calcio, che come noto consente l’avanzamento della palla solo calciandola, escludendo l’uso delle mani. Ellis, mortifi cato dal fatto di non saper calcia-re abilmente la palla, la prese proprio con le mani e la portò a fi ne campo. L’ accaduto, sebbene con-trario al regolamento, non passò inosservato e, quando la cosa fu discussa, si cominciò ad usare la denominazione “così giocano a Rugby”, fi nalmen-te cambiata in seguito con “il gioco del Rugby”.Dici rugby e pensi a un sacco di botte e zuffe gigan-tesche, poi guardi i bambini giocarlo e ti rendi conto di quanto sei ignorante. Infatti, pur essendo il rugby, uno sport molto fi sico e con contatti violenti -io e i miei compagni di squadra lo sappiamo bene-, i gio-catori non si serbano rancore l’un l’altro dimostran-do che il fairplay può esserci a qualsiasi livello. Anzi il rugby può dare l’esempio ai giovani a differenza di molti altri sport. Infatti la partita è di due tempi, ma il più importante è il terzo tempo, fatto di “sudo-re” –prima facciamo la doccia-, di birre e strette di mano tra chi dieci minuti prima se le dava di gusto.Non di seconda importanza è il fattore della spetta-colarità di questo sport, rappresentato dai giocatori potenti che sfondano le linee difensive o dai piccoli che s’infi ltrano o da quello alto che viene sollevato per recuperare la touche –rimessa laterale- o da quelli guizzanti che corrono sempre più veloce per non farsi prendere perché se no che botte!!.. Insomma in una squadra di rugby c’è posto per tutti; ma proprio tutti!!Le polemiche sui possibili errori arbitrali e le ris-se fra i tifosi sono rare: l’arbitro è il solo giu-dice dei fatti accaduti nel campo e non sono ammesse discussioni. Tutto questo rende allo spet-tatore l’incontro più gradevole e non frammentato

da continue interruzioni e perdite di tempo a cau-sa di contestazioni, come invece accade nel calcio.Il rugby è uno sport che in questi anni si sta diffondendo a macchia d’olio grazie alle gesta della nazionale tra-smesse su La7 durante il Sei Nazioni, che è il principale torneo internazionale di rugby dell’emisfero settentrio-nale, con una storia ultracentenaria e fortemente elitaria. Nel Sei Nazioni non contano soltanto la forza, l’agi-lità, l’organizzazione delle squadre: la tradizione rugbistica, l’anima ovale di ogni Nazione ha un peso enorme. In principio partecipavano solo le quattro squadre britanniche, la Francia ne fa parte dal 1910. La successiva entrata, a distanza di novant’anni, è sta-ta quella della nostra Italia (2000). Si gioca ogni anno nei mesi invernali. Ciascuna squadra disputa contro l’altra un match di sola andata (cinque in tutto), con il vantaggio di giocare un incontro casalingo in più che si alterna di anno in anno. La vittoria vale due punti, il pareggio uno e zero la sconfi tta. La squadra prima in classifi ca si aggiudica il Championship Trophy.

Il calcio è uno sport da gentiluomini giocato da bestie.Il Rugby è uno sport da bestie giocato da gentiluomini.

Andrea Malavasi

2915 Febbraio 200728 15 Febbraio 2007

SPORT SPORTda continue interruzioni e perdite di tempo a cau-

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Due fum

etti di D

ario Vitali

3115 Febbraio 200730 15 Febbraio 2007

HUMOR HUMOR

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SEI SCHIAVO DI INTERNET QUANDO...

• Ti alzi alle 3 del mattino per andare in bagno e prima di arrivarci ti fermi per vedere se sono arrivati dei messaggi per te.

• Ti fai fare un tatuaggio che dice " questo corpo si vede meglio utilizzando Internet Explorer 4.0 o superiore."

• Chiami i tuoi fi gli: Eudora, Mozilla e IOL.• Quando spegni il modem, ti prende un senso

di vuoto, come quando ti lasci con la tua ragazza.

• Quando il PC non ti si connette e incominci ad avere le convulsioni, prendi il telefono, componi il numero del tuo provider e cerchi di dialogare con il modem a fi schi... e ci riesci.

• Vai in bagno e dici che vai a fare un download.

• Ti presenti a qualcuno dando il tuo UserID• Il tuo gatto ha un sua "HomePage".• Non chiami più tua madre... lei non ha un

modem.• Controlli la tua posta, ma un messaggio dice

che non ci sono nuovi messaggi... cosi' la controlli di nuovo.

• Non sai più di che sesso sono i tuoi migliori amici, perché loro usano un nickname neutro e tu non vuoi chiederglielo.

• Devi prendere un taxi per tornare a casa e dai come indirizzo: "http://via.garibaldi.45/index.html.”

• Rispondi al telefono dicendo: < DA DOVE DIGITI ?>

ABUSO DI ALCOL - CAUSE E SOLUZIONI.

• Sintomo: piedi freddi e umidiCausa: hai afferrato il bicchiere secondo un angolo di presa non correttoSoluzione: gira il bicchiere fi no a che la parte aperta sia rivolta verso l'alto

• 2. Sintomo: la pareti di fronte è piena di luciCausa: sei caduto di schienaSoluzione: posiziona il tuo corpo a 90° rispetto al pavimento

• 3. Sintomo: il pavimento è torbido e sbiaditoCausa: stai guardando attraverso il bicchiere vuotoSoluzione: riempi il bicchiere con un buon gintonic

• 4. Sintomo: il pavimento si sta muovendo

Causa: ti stanno trascinando per terraSoluzione: domanda per lo meno dove ti stanno portando

• 5. Sintomo: senti che la gente parla producendo un misterioso eco

Causa: stai tenendo il bicchiere sull'orecchioSoluzione: smettila di fare il pagliaccio

• 6. Sintomo: la discoteca si muove molto, la gente è vestita di bianco e la musica è molto ripetitiva.

Causa: sei in ambulanzaSoluzione: non ti muovere: possibile coma etilico o congestione alcolica.

• 7. Sintomo: tuo padre è molto strano e i tuoi fratelli ti guardano con curiosità

Causa: hai sbagliato casaSoluzione: domanda se per caso sanno dove abiti

• 8. Sintomo: un enorme fuoco di luce ti acceca la vista

Causa: sei per strada sbronzo...ed è già giornoSoluzione: cappuccio, cornetto e una buona dormita

NOTE DISCIPLINARI

• “L’alunno Lovati. continua a presentarsi in classe con il braccio destro ingessato non potendo cosi svolgere la verifi ca di disegno. Sul quotidiano locale di oggi campeggia la sua foto come realizzatore di 3 goal nella partita di ieri (domenica) nella squadra locale. Qualcosa non quadra."

• “Il bidello entra ripetutamente in classe, incitato dagli alunni della III B, chiedendo "Può uscire...” e nomina ogni volta nomi come: Alighieri Dante, Peppe Parini, Ciccio Petrarca. Alla mia risposta “è morto!” scoppia in pianto.”

• "Porretta, sapendo che sono incinta e credendosi pieno di spirito, sale su una sedia e mi annuncia l'immacolata concezione

• “L’alunno Frappani giustifi ca l'assenza col seguente motivo: ARRESTI DOMICILIARI"

• “Di Vito viene a scuola senza cartella ma con il suo cane”

• "L'alunno Storaci, interrogato in inglese, afferma di non capire niente essendo egli di madrelingua dialetto.

• “Gli alunni hanno appeso una foto con l'effi ge del presidente del Consiglio sul crocifi sso.”

• Dopo la spiegazione, nel tentativo di cancellare la lavagna, trovo al posto del cancellino un

3115 Febbraio 200730 15 Febbraio 2007

HUMOR HUMORCausa: ti stanno trascinando per terra

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vibratore. Stefani e Gretti accusano diverse compagne di detenerne il possesso.”

• “Durante la lezione di musica l’alunno Pontormi prima ha inalato del gesso poi lo ha vomitato."

• "S. giustifi ca l'assenza col seguente motivo: IMPEGNATO IN SCIACALLAGGIO DOPO TERREMOTO"

OGGETTO: CIRCOLARE N. 324 - NUOVE DISPOSIZIONI AZIENDALI

GIORNI DI MALATTIANon sarà più accettato il certifi cato medico come giustifi cazione di malattia. Se riesci ad andare dal dottore puoi venire anche al lavoro.GIORNI LIBERIOgni impiegato riceverà 104 giorni liberi all’anno. Si chiamano sabati e domeniche.BAGNOLe nuove disposizioni prevedono un massimo di 3 minuti per il bagno. Dopo questi 3 minuti, suonerà un allarme, la carta igienica si ritrarrà, verrà scattata una fotografi a. Dopo il secondo ritardo in bagno, la foto verrà esposta in bacheca.PAUSA PRANZOGli impiegati magri riceveranno 30 minuti, perché hanno bisogno di mangiare di più per ingrassare. Quelli normali riceveranno 15 minuti per fare un pasto equilibrato e rimanere in forma. I sovrappeso riceveranno 5 minuti, che sono più che suffi cienti per mangiare uno slim fast.AUMENTIGli aumenti di stipendio verranno correlati all’abbigliamento. Se ti vesti con scarpe Prada o borsa Gucci si presume che tu stia bene economicamente e quindi non abbia bisogno di un aumento. Se ti vesti come uno straccione, presumeremo che tu debba imparare ad amministrare meglio le tue fi nanze e quindi non potremo darti un aumento. Se ti vesti normalmente vuol dire che stai bene come sei e quindi non hai bisogno di denaro in più.

La Direzione

CENTRO ASSISTENZA TELEFONICA PC+PROGRAMMI

Buongiorno, come posso aiutarla? Buongiorno, senta, sono entrata nel programma ma non riesco a stampare Bene, signora, mi dica che macchina usa...Io? La Ypsilon 10...

No signora, non intendevo questo. Voglio sapere che tipo di pc.Ah, si, un.....32x?No, no, quella e’ la velocità del cdrom. La marca! Mi dovrebbe dire la marca.Aaah non lo so; avete installato tutto voi...Lasci stare. Proviamo così: che videata sta guardando?Quella del monitor?Sì, quella! In quale menu si trova?Ah si! eheheheheh, scusi, sa.. Nel menu stampe.Bene, allora esca di lì.Perché, c’è pericolo?No, signora, nessun pericolo, ma faccia come le dico per favore.Si sente mettere il telefono sul tavolo, poi passi che si allontanano. Una porta che si apre. La voce in lontananza: “E ADESSO COSA FACCIO?”

DOMANDE INTELLIGENTI

“E’ vero che quando una persona muore mentre dorme, non se ne rende conto fi no al mattino?” “Fu lei o suo fratello a morire in guerra?”“Quanto erano distanti i veicoli al momento della collisione?”“Lei era lì fi nche non se ne e’ andato, giusto?”“Così, la data di concepimento del bambino fu l’8 di Agosto?” “Sì” “E che cosa stava facendo in quel momento?” “Lei ha avuto una luna di miele particolare?” “Sono andato in America” “E ci ha portato la sua novella sposa?”“Da cosa e’ stato interrotto il suo primo matrimonio?” “Dalla morte” “E di chi?” “Può descrivere l’individuo?” “Era di media altezza e aveva la barba.” “Si trattava di un maschio o di una femmina?” “Si ricorda l’ora in cui ha esaminato il corpo?” “L’autopsia e’ iniziata attorno alle 20:30” “E la vittima era già morta?” “Prima di eseguire l’autopsia, ha controllato la presenza del battito cardiaco?” “No” “Allora ha controllato la pressione del sangue?” “No” “Ha controllato se respirasse?” “No” “Allora e’ possibile che il paziente fosse vivo quando ha cominciato l’autopsia?” “No” “Come può esserne cosi’ sicuro dottore?” “Perché il suo cervello era in un contenitore sulla mia scrivania”

3315 Febbraio 200732 15 Febbraio 2007

HUMOR HUMOR - ENIGMISTICAvibratore. Stefani e Gretti accusano diverse

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IL MITO CHUCK NORRIS

• Non c’è mento dietro la barba di Chuck Nor-ris. C’è solo un altro pugno.• Chuck Norris non dorme. Aspetta.• Chuck Norris può dividere per zero.• Chuck Norris non va a caccia, perchè la paro-la “caccia” implica possibilità di fallimento. Chuck Norris va ad uccidere.• Chuck Norris ha risolto il mistero del Trian-golo delle Bermuda con il Teorema di Pitagora.• Una volta abbiamo dato una festa di laurea per Chuck: si è mangiato tutta la torta prima che riu-scissimo a dirgli che c’era una spogliarellista nasco-sta dentro.• Chuck Norris ha la migliore faccia da po-ker di tutti i tempi. Questo lo ha aiutato a vincere il World Series di poker nel 1983 nonostante avesse in mano un joker, un due di picche, un sette di quadri, un dollaro e un biglietto “esci gratis di prigione” del monopoli.• Chuck Norris è stato capace di vincere una partita di scacchi anche dopo che gli avevano man-giato il re.• Una notte, durante un temporale, Chuck Nor-ris è stato colpito da un fulmine. Il fulmine è morto sul colpo.• Chuck Norris è apparso alla Madonna.• Chuck Norris ha fatto il suo primo milione di dollari all’età di sei anni grazie alla fatina dei dentini. I denti che lasciava sotto il cuscino però non erano i suoi...• Quando Chuck Norris fi ssa il sole, è il sole a distogliere lo sguardo per primo.• Chuck Norris può sbattere una porta girevo-le.• Ci sono solo quattro cavalieri dell’apocalisse, perchè Chuck Norris preferisce andare a piedi.• Nella botola di Lost c’è Chuck Norris• A carnevale, Zorro si traveste da Chuck Nor-ris • Nessuno è perfetto. Quando Chuck Norris lo venne a sapere, cercò Nessuno e lo disintegrò con un calcio rotante. Solo Chuck Norris è perfetto. • Il Mar Morto è stato ucciso da Chuck Norris.• Il perito chimico si illude di sapere: legge CN e pensa al cianuro. Niente di più sbagliato. Il cianuro non esiste. Il cianuro è Chuck Norris.

A. La Parola Magica

Gioca da solo oppure proponi ogni elenco agli amici. Vince il primo che individua la parola che si associa a tutte e 5 le parole dell’elenco.

Parola n.1• Strada• Lezioni• Lavori• Inter• Fuori Parola n.2• Cerchio• Bicicletta• Gamma• Azione• Sole

Parola n.3• Mela• Terra• Nudo• Spregevole• Solitario

Parola n.4• Pellicola• Taglio• Margherita• Domicilio• Italia

Parola n.5• Scena• Chiesa• Cantata• Piega• Punto

B. Pensiero Laterale( liberamente ispirato al gioco di Focus Giochi ed Enigmistica )

Il gioco consiste nel trovare una spiegazione alle strane situazioni proposte. E’ più divertente in gruppo: una persona che conosce la risposta propone l’enigma, gli altri fanno domande ( la risposta può essere solo Si, No o Irrilevante ) fi nchè qualcuno non indovina.

3315 Febbraio 200732 15 Febbraio 2007

HUMOR HUMOR - ENIGMISTICA

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Situazione N.1Zia Matilde preleva dalla dispensa 4 mele, 2 banane, 6 kiwi, 7 pesche e 1 melone: vuole dividere fra i 7 nipoti questa frutta nella maniera più equa possibile. Come fa?

Possibili domande

-Zia Matilde chiede a ciascun nipote di indicare i tipi di frutta preferiti? NO-Aggiunge altri frutti a quelli presi dalla dispensa? NO-La suddivisione richiede calcoli complessi? NO

Situazione N.2Una signora organizza un piccolo ricevimento. Prepa-ra tavole imbandite con tutte le cibarie e come bevan-da offre una grande brocca contenente succo di frutta. Tutti bevono il succo e molti, ma non tutti, muoiono dopo la cerimonia. L’analisi tossicologica rivela la presenza di veleno altamente tossico nella bevanda. Perché alcuni di loro si sono salvati?

Possibili domande-Il veleno è stato aggiunto prima di servire la bevan-da? SI-Quelli che non sono morti erano immuni alla tossi-na? NO-Hanno vomitato? NO

Situazione N.3Un uomo bendato sta tornando dalla Svizzera in tre-no. A un certo punto apre il fi nestrino e si uccide but-tandosi fuori. Perché?

Possibili domande-Sta viaggiando da solo? SI-L’uomo era stato bendato da qualcuno? SI-Quando si uccide indossa ancora la benda? NO!!!

C. Di tutto di più

Indovinello

Ci sono tre porte.Sulla prima porta c’è scritto : “Dietro di me troverai il tuo Re”Sulla seconda c’è scritto : “Dietro di me troverai la morte”Sulla terza c’è scritto : “Dietro alla seconda porta troverai la morte”Sapendo che almeno una delle scritte è vera e alme-no una è falsa, quale porta sceglierai per salvare il tuo re e non morire???

Il nome misterioso

E V T B MR Y A G PI W H X CO F L D KU J Q N S

Punteggi:A=1, B=2, C=3,…..e così via fi no ad…, X=24, Y= 25, Z=26

Nel quadrato sopra riportato sono impresse 25 lettere dell’alfabeto, ne manca 1. Dopo aver scoperto quale manca devi individuare un nome proprio di persona che inizia con questa lettera e tale da ottenere un punteggio di 147 punti.

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ENIGMISTICA ENIGMISTICASituazione N.1

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D. SUDOKU

Sudoku N.1 Diffi coltà: FACILE

Sudoku N.2 Diffi coltà: MEDIA

Sudoku N.3 Diffi coltà : DIFFICILE

Sudoku N.4 Diffi coltà : IMPOSSIBILE!!!

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ENIGMISTICA ENIGMISTICA

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REDAZIONE DEL GIORNALINO

Capo Redattore: Prof. Claudio Marozzi Vice Redattore: Alessandro Bonichini [ 5BIN ] Giornalisti: Davide Bresciani [ 5ACH ] Matteo Moretti [ 5ACH ] Stefano Olivieri [ 4ACH ] Fabio Padovani [ 5BIN ] Federico Rigoni [ 5BIN ] Francesco Coghi [ 3SLT ] Sonia Madini [ 3SLT ] Claudia Malpetti [ 3SLT ] Alessandro Balasso [ 4BEN ] Ivan Dall’Acqua [ 4BEN ] Andrea Malavasi [ 4BEN ] Federico Veneri [ 4BEN ] Elisa Genovesi [ 5TLT ] Francesca Michelini [ 3AIN ] Francesco Sedda [ 3AIN ] Nicholas Chieregatti [ 4AIN ] Michel Negri [ 4AIN ] Copertina: Michele Amori [ 5BIN ] Francesco Giacomazzi [ 5ACH ]

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