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ASSOCIAZIONE ITALIANA DONATORI DI ORGANI TESSUTI E CELLULE Gruppo Comunale Fermo ROTARY CLUBS DELLA PROVINCIA DI FERMO (Alto fermano - Sibillini, Fermo, Montegranaro, Porto San Giorgio - Riviera fermana) PROVINCIA DI FERMO COMUNE DI FERMO PATROCINIO DI INDAGINE STATISTICA PER LA RILEVAZIONE DEGLI STILI DI VITA DEGLI STUDENTI DELLE CLASSI 4 a E 5 a DELLE SCUOLE SECONDARIE DI II GRADO DELLA PROVINCIA DI FERMO UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER LE MARCHE UFFICIO V - AMBITO TERRITORIALE ASCOLI PICENO - FERMO

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ASSOCIAZIONE ITALIANADONATORI DI ORGANI

TESSUTI E CELLULEGruppo Comunale Fermo

ROTARY CLUBS DELLA PROVINCIA DI FERMO

(Alto fermano - Sibillini, Fermo, Montegranaro,Porto San Giorgio - Riviera fermana)

PROVINCIA DI FERMO COMUNE DI FERMO

PATROCINIO DI

INDAGINE STATISTICA PER LA RILEVAZIONE DEGLI STILI DI VITA DEGLI STUDENTI

DELLE CLASSI 4a E 5a

DELLE SCUOLE SECONDARIE DI II GRADO DELLA PROVINCIA DI FERMO

UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER LE MARCHEUFFICIO V - AMBITO TERRITORIALE

ASCOLI PICENO - FERMO

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INDAGINE STATISTICA PER LA RILEVAZIONE DEGLI STILI DI VITA DEGLI STUDENTI DELLE CLASSI 4^ E 5^ DELLE SCUOLE

SECONDARIE DI II GRADO DELLA PROVINCIA DI FERMO A cura di Simona Flammini1 Il contesto nel quale viviamo è caratterizzato da grandi cambiamenti di ordine economico, sociale, ambientale, lavorativo, tecnologico, sanitario, ecc. Si tratta di fenomeni di grande portata, che sembrano difficilmente comprensibili e governabili, di fronte ai quali è forte il senso di minaccia e di impotenza. Nella vita quotidiana le persone si trovano così a fare i conti con i costi sociali e personali di questi fenomeni, con le fatiche relative a riadattamenti continui. Ciò ha ricadute anche sui servizi che sono chiamati ad affrontare questioni, domande, attese che mettono in discussione le modalità con cui fino ad oggi si è cercato di affrontare e gestire queste situazioni. Sembra crescere un’ampia zona grigia, un’area di disagio diffuso, meno visibile e identificabile di un tempo, che sfugge a criteri di classificazione e a quadri interpretativi più consolidati. Ciascuno (scuola, agenzia educativa, servizio sociale, sanitario, associazioni, famiglie, …) è portatore di una rappresentazione necessariamente parziale di fenomeni più complessi e della funzione che è chiamato ad esercitare nella società. E’ proprio a partire da queste ipotesi che oggi sempre di più si enfatizza e si sostiene l’importanza dell’integrazione fra servizi. Essa è sostenuta non solo da normative, ma anche identificata come condizione indispensabile per lo sviluppo di progettualità efficaci nei contesti. Si cercherà pertanto di mettere in luce fatiche ed opportunità del progettare insieme ad altri come strategia per cercare di “costruire” problemi, attraverso l’esplorazione di diversi punti di vista e l’individuazione di ipotesi congruenti con ciò che osserviamo e sperimentiamo. Attraverso esemplificazioni a partire dal mondo della scuola e della sanità si intende offrire elementi di riflessione, suggestioni ed attenzioni da presidiare e sviluppare per promuovere pratiche di co-progettazione che non si collochino solamente sul versante istituzionale e formale, ma che possano assumere le complessità dei diversi contesti, valorizzando risorse, competenze ed esperienze degli attori in gioco. Il Protocollo d’Intesa tra il Ministero della Salute ed il Ministero della Pubblica Istruzione, firmato il 5 gennaio 2007, ha stabilito la necessità che nei limiti delle rispettive competenze vengano definite strategie comuni tra salute e scuola e vengano realizzati interventi che impegnino il sistema scolastico ed il sistema sanitario a promuovere una cultura condivisa in materia di promozione della salute per la prevenzione di patologie croniche e per il contrasto di fenomeni tipici dell’età giovanile. Nella società odierna emerge fortemente la necessità di rendere visibile e verificabile la promozione della salute nella scuola, sottoforma di programmi di intervento che, benché sviluppati autonomamente nelle sedi locali, siano in grado di rispondere ad un’azione concertata e coerente sul piano nazionale e di cui sia possibile misurare il conseguimento.

1 Docente comandato presso l’Ufficio V Ambito Territoriale di Ascoli Piceno e Fermo – (Ufficio Scolastico Regionale per le Marche)

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In questi anni le scuole hanno prodotto un ricco patrimonio di esperienze, percorsi progettuali, interventi formativi, curricoli multidisciplinari in cui la promozione della salute:

- ha esplicato la valenza preventiva sottesa ai processi formativi; - ha contribuito alla traduzione della conoscenza in stili di vita valorizzando le valenze

disciplinari in termini di progettualità, autostima, scambio, dialogo, regolazione dei conflitti, condivisione costruttiva delle norme, consapevolezza, senso di appartenenza, spirito d’accoglienza;

- ha offerto strumenti di rilevazione e di lettura delle forme di sofferenza personali suscettibili di strutturarsi (in assenza di risposte adeguate) in abbandoni e insuccessi formativi;

- ha fornito ai percorsi della comunicazione complessa elementi di valorizzazione della persona, includendola in una relazione di scambio efficace e partecipato.

Il presente monitoraggio rientra nel quadro generale degli interventi di promozione della salute di cui le parole chiave sono: sani stili di vita e benessere. Il questionario ha riguardato le varie fasi della crescita contestualizzato rispetto all'ambiente di vita e rispetto ai bisogni emersi. Hanno collaborato: Gruppo comunale di Fermo ROTARY CLUBS DELLA PROVINCIA DI FERMO

(Alto Fermano-Sibillini, Fermo, Montegranaro, Porto San Giorgio-Riviera Fermana)

Provincia di Fermo Comune di Fermo

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Ufficio Scolastico Regionale per le Marche

Ufficio V Ambito Territoriale Ascoli Piceno -

Fermo

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MONITORAGGIO: CONTENUTI DELL’INDAGINE L’elaborazione dei dati della presente indagine è stata possibile grazie al fattivo contributo, volontario, dei ragazzi del DIURNO sotto la guida della Dott.ssa Mori del Servizio Territoriale Dipendente Patologico dell’ASUR ZT11 diretto dalla Dott.ssa Sacchini. Il più sentito ringraziamento per questo nostro lavoro va ai Dirigenti Scolastici delle 13 Scuole Secondarie di II Grado della Provincia di Fermo e agli 848 studenti che hanno partecipato all’indagine campionaria. Si ringrazia, inoltre, l’Ente Promotore, AIDO – Gruppo comunale di Fermo e tutti coloro che, con le loro proposte e suggerimenti, hanno consentito la realizzazione della ricerca. Il monitoraggio sottintende un riconoscimento dell’impegno degli “addetti ai lavori”, ma anche l’intenzione di valorizzare i punti di vista degli interlocutori nella consapevolezza che la scuola esige condivisione e corresponsabilità. Si tratta di un’indagine campionaria con rappresentatività provinciale. L’ampio ventaglio delle problematiche affrontate nell’indagine ha consentito di scandagliare aspetti sia educativo-didattici sia relativi al benessere dello studente. I risultati, che qui presentiamo, offrono una prima chiave di lettura, tratteggiano uno spaccato della scuola articolato e significativo, confermano tematiche al centro del dibattito pedagogico e sociale, delineano interessanti ed impegnative trame di ricerca. Lo scenario in cui viviamo è ambivalente: per ogni persona, per ogni comunità, per ogni società si moltiplicano sia le opportunità che i rischi. L’orizzonte territoriale della scuola si è allargato. Ogni specifico territorio possiede legami con le varie aree del mondo che anche su scala locale riproduce opportunità, interazioni, tensioni, convivenze globali. Alla scuola spetta il compito, senza abdicare, di fornire supporti adeguati affinché ogni persona sviluppi un’identità consapevole ed aperta, formandola saldamente sul piano cognitivo e culturale affinché possa affrontare positivamente l’incertezza e la mutevolezza degli scenari sociali e professionali, nella prospettiva di valorizzare gli aspetti peculiari della personalità di ognuno. Lo studente è posto al centro dell’azione educativa in tutti i suoi aspetti: cognitivi, affettivi, relazionali, etici, spirituali e corporei. Tra le modalità d’intervento è stato realizzato un monitoraggio mediante le strutture provinciali che hanno ricoperto il ruolo di osservatori. GLI ASPETTI METODOLOGICI Il campione utilizzato corrisponde a tutti gli studenti delle classi 4^ e 5^, delle Scuole Secondarie di secondo grado, che hanno aderito all’iniziativa: • n° 13 Istituti Scolastici • n° 848 Studenti (425 femmine – 408 maschi – 15 non indicato) È stato predisposto un questionario per tutti i soggetti la cui compilazione, anonima, è avvenuta su supporto cartaceo.

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IL CONTENUTO DELL’INDAGINE Le considerazioni, le tabelle, i grafici, i dati riportati nel presente volume sono frutto di una prima analisi che ha cercato di individuare alcune correlazioni tra gli elementi più significativi emersi dai risultati delle elaborazioni effettuate. La quantità di informazioni a disposizione consente numerosi approfondimenti e diverse piste di lettura che potranno costituire nuovi momenti di esame e confronto. La scuola costituisce la sede privilegiata per interventi educativi finalizzati a promuovere la salute dei ragazzi, anche con una stretta collaborazione tra gli studenti ed il territorio; può veicolare messaggi di una nuova cultura della salute, di inclusione e protezione socio-sanitaria delle famiglie a maggior rischio o provenienti da culture diverse; è un ambiente anche per interventi a sostegno della salute, per attività di informazione, per l'acquisizione di comportamenti corretti e consapevoli. Lo star bene a scuola concorre in modo determinante a prevenire la dispersione scolastica (Lisbona 2010). QUESTIONARIO Il questionario, multidimensionale, riservato agli alunni tra i 16 e i 18 anni, è stato predisposto per dare voce agli attori primi del sistema di istruzione scolastica: essi sono i principali protagonisti di ciò che la scuola, con i suoi obiettivi di apprendimento, i programmati traguardi per lo sviluppo delle competenze, le strategie operative e con la sua organizzazione offre, per contribuire alla formazione di cittadini liberi e responsabili. Si è utilizzato un linguaggio semplice e chiaro per ovviare a qualsiasi tipo di ambiguità nelle domande, offrendo un ventaglio di opzioni (per ciascun item) capace di rappresentare le possibili risposte da indicare. Gli item sono stati divisi in 8 aree:

- alimentazione (abitudini alimentari) - sonno - attività fisica - uso sostanze psicotrope - sessualità (comportamenti a rischio) - tempo libero - rapporti con i pari - rapporti con insegnanti e scuola (ambiente scolastico)

L’anonimato del questionario ha garantito agli alunni serenità nel rispondere. La “lettura” dei dati raccolti ha permesso di accedere al loro mondo, capire il loro punto di vista e toccare con mano come loro vivono lo stare a scuola tra i banchi, con gli insegnanti e con i compagni.

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Indagine per la rilevazione degli stili di vita degli studenti delle scuole secondarie di II grado della Provincia di Fermo

Scuola …………………………………………. Classe …………… Età ………. Sesso M - F

ALIMENTAZIONE 1- Su una scala da 1 a 10 (con 1=per niente; 5=moderatamente; 10=tantissimo)quanto ritieni importante il ruolo

che l’alimentazione gioca nei confronti della salute?

2- Come reputi le tue abitudini alimentari?* adeguate in linea con le raccomandazioni parzialmente adeguate in linea con alcune raccomandazioni non adeguate non in linea con le raccomandazioni

3- Fai quattro pasti regolari al giorno (colazione, pranzo, merenda, cena)?

Si No, mangio più di quattro volte al giorno No, mangio meno di quattro volte al giorno

Se no, quale pasto salti? * secondo le raccomandazioni un’alimentazione sana dovrebbe essere varia, evitando sia le carenze sia gli eccessi di alimenti specifici. È buona norma assumere almeno 1 litro di acqua al giorno, grassi vegetali ad ogni pasto, verdure in abbondanza, 2/3 porzioni di frutta al giorno, moderare l’uso delle carni rosse e dei grassi animali.

SONNO 4- Su una scala da 1 a 10 (con 1=per niente; 5=moderatamente; 10=tantissimo)quanto ritieni importante il ruolo

che il sonno gioca nei confronti della salute? 5- A che ora sei abituato ad andare a dormire la sera? 6- Quante ore dormi per ogni notte?

ATTIVITA’ FISICA

7- Su una scala da 1 a 10 (con 1=per niente; 5=moderatamente; 10=tantissimo) quanto ritieni importante il ruolo che l’attività fisica gioca nei confronti della salute?

8- Pratichi attività fisica/sportiva? Una volta a settimana 2/3 giorni a settimana Tutti i giorni No

USO SOSTANZE PSICOTROPE

9- Attualmente fumi sigarette? Mai Non regolarmente Regolarmente

Se fumi regolarmente A quanti anni hai cominciato?

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10- Quante volte hai bevuto tanto da essere davvero ubriaco? Una volta 2/3 volte 5/10 volte Più di 10 volte Mai

11- Oltre alla nicotina e all’alcool hai assunto almeno una volta nella vita altre droghe?

no si

quali droghe hai assunto?

SESSUALITA’ 12- Hai già avuto rapporti sessuali completi?

No

Si a quanti anni la prima volta?

13- Usi metodi contraccettivi?

No

Si

14- se si, quali?

15- Con quale frequenza?

Sempre

Qualche volta

mai

TEMPO LIBERO 16- di solito, nel tuo tempo libero, quante ore al giorno guardi la televisione durante i giorni di scuola

(videocassette e DVD compresi)?

17- Di solito, nel tempo libero, quante ore al giorno giochi al computer o alla play station o simili (Xbox, Gamecube,ecc.), durante i giorni di scuola?

18- Cosa fai nel tempo libero?

RAPPORTO CON I PARI 19- Quanti veri amici hai?

20- Di solito quanti pomeriggi a settimana esci con i tuoi amici?

21- Di solito quante sere a settimana esci con i tuoi amici?

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RAPPORTO CON INSEGNANTI E SCUOLA 22- Secondo te, cosa ne pensano i tuoi insegnanti del tuo rendimento scolastico?

ottimo buono medio scarso pessimo 23- Quante ore dedichi giornalmente allo studio?

24- Gli insegnanti si occupano dei problemi degli studenti?

Si no 25- I miei compagni mi accettano per quello che sono?

si no 26- Mi trovo bene nella mia classe?

si no

L’indagine è stata condotta somministrando il questionario in 13 scuole:

1. Istituto d’Arte di Fermo 2. Liceo socio-psico pedagogico Fermo 3. Liceo scientifico “T. C. O.” di Fermo 4. Liceo scientifico Montegiorgio 5. Liceo Classico “Annibal Caro”Fermo 6. ITC Amandola 7. IPSIA Fermo 8. Geometri Fermo 9. Ragioneria Fermo 10. Liceo scientifico Leonardo Da Vinci Fermo 11. ITIS Montani Fermo 12. Liceo Artistico Porto San Giorgio 13. ISITPS Porto Sant’Elpidio

Alunni

Maschi N° 40848%

Non indicatoN° 152%

FemmineN° 42550%

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ALIMENTAZIONE Un’analisi effettuata dall’Istituto Svedese per la Sanità pubblica ha concluso che nell’Unione Europea il 4,5% dei DALY (Disability-Adjusted lifeyears – anni di vita persi) è imputabile ad un’alimentazione scorretta, con un ulteriore 3,7% imputabile all’obesità e un 1,4% imputabile all’inattività fisica. Le abitudini alimentari e di attività fisica assunte durante l’infanzia e l’adolescenza hanno un impatto sulla salute del futuro adulto sia in modo diretto (costruzione della massa ossea, crescita e sviluppo adeguati, sviluppo di patologie metaboliche compreso il diabete di tipo II…) sia in modo indiretto (costruzione e consolidamento di abitudini e di attività motoria più o meno salutari). Le principali raccomandazioni condivise in campo nutrizionale riguardano:

il consumo di frutta e verdura (almeno 5 porzioni – 3 di frutta e 2 di verdura – secondo le indicazioni dell’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione);

il consumo di dolci e bibite zuccherate (per i quali però non è ancora stato stabilito un cut-off condiviso, anche perché la quantità “permessa”, trattandosi di calorie discrezionali, è strettamente dipendente dalla quantità di attività fisica effettuata – American hesrt association “Dietary recommendation for children and adolescents: a guide for practitioners: consensus statement from the American heart association”;

la necessità di consumare la colazione del mattino. Le scelte educative e le politiche della scuola in merito alla promozione della salute degli allievi (ad esempio la possibilità di svolgere attività motoria a scuola, la quantità e la qualità dei pasti serviti in mensa …. ) rafforzano, infine, abitudini alimentari e livelli di attività fisica corretti. La media che risulta dall’elaborazione è 8,3% (scala da 1 a 10) che indica come i ragazzi associno in maniera forte la salute con l’adozione di sane abitudini alimentari. Idea condivisa dalla maggior parte degli studenti che nelle diverse scuole si mantengono pressoché sugli stessi valori.

Quanto ritieni importante il ruolo dell'alimentazione nei confronti della salute?

8,5 8,58,3 8,3

8,1 8,1 8,18,2

8,5

8,9

8,6

7,6

8,4

6,5

7,0

7,5

8,0

8,5

9,0

9,5

Scuole

Psico-pedagogico

ISITPS

Isd'AF

Liceo Artistico

Itis Montani

Classico Fermo

Scientifico Da Vinci

ScientificoMontegiorgioITC Amandola

Ragioneria Fermo

Geometri Fermo

Ipsia Fermo

Scientifico Fermo

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Solo il 12%, tuttavia, ha delle abitudini alimentari adeguate ed in linea con le raccomandazioni, il 13% possiede abitudini non adeguate o non in linea con le raccomandazioni ed il 75% si situa in una posizione parzialmente adeguata.

Come giudichi le tue abitudini alimentari?

Adeguate ed in linea

12%

Non adeguate 8%

Non in linea con le indicazioni

5%

In linea con alcune raccomandazioni

21%

Abitudini alimentari parzialmente adeguate

54%

Quanti pasti fai in una giornata?

Mangia più di 4 volte al giorno

17%

Mangia meno di 4 volte al giorno

26%

Fa 4 pasti regolari57%

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SONNO La media complessiva rispetto quanto la salute sia collegata al sonno è 7,9 (scala da 1 a 10) quindi abbastanza elevata anche se il confronto tra alunni di scuole differenti mostra alcune differenze di una certa entità.

Quanto ritieni importante il ruolo del sonno nei confronti della salute?

8,2 8,1

7,7 7,8

7,97,9

8,5

7,7

8,0

7,7

7,9

7,2

8,3

6,6

6,8

7,0

7,2

7,4

7,6

7,8

8,0

8,2

8,4

8,6

Scuole

Socio_pedagogico

ISITPS

Isd'AF

Liceo Artistico

ITIS Montani

Classico Fermo

Scientifico Da Vinci

ScientificoMontegiorgioITC Amandola

Ragioneria Fermo

Geometri Fermo

IPSIA Fermo

Scientifico Fermo

La pubertà è un periodo di enormi cambiamenti. Il corpo dell'adolescente è impegnato in un imponente lavoro di ristrutturazione e, per svolgerlo come si deve, ha bisogno di un'adeguata quantità di sonno: almeno 10 ore, come nell'infanzia. Ma proprio nell'età adolescenziale i ragazzi tendono a diventare 'animali notturni'. Decidere da soli quando andare a letto rappresenta un segno di maturità e d'indipendenza, la prova, che si e ormai adulti. La sonnolenza accumulata abbassa notevolmente il livello delle prestazioni scolastiche, appanna il senso critico e può essere causa di infortuni.

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In media quante ore dormi per notte?

7,67,3 7,2 7,3 7,5 7,3

6,9

8,6

7,5 7,67,2 7,1

7,5

0,0

1,0

2,0

3,0

4,0

5,0

6,0

7,0

8,0

9,0

10,0

Scuole

Pedagogico

ISITPS

Isd'AF

Liceo Artistico

ITIS Montani

Classico Fermo

Scientifico Da Vinci

Scientifico Montegiorgio

ITC Amandola

Ragioneria Fermo

Geometri Fermo

IPSIA Fermo

Scientifico Fermo

In media gli studenti dormono 7,4 ore per notte senza significative differenze tra scuola e scuola (leggero picco Liceo Scientifico di Montegiorgio) La maggior parte degli adolescenti richiede almeno nove ore di sonno a notte, ma ne ottengono molte di meno. Infatti i dati ottenuti dal monitoraggio confermano la media oraria del sonno nell’adolescente che è di circa 7 ore. Le cause della riduzione dell’orario del sonno , dell’età prepubera possono essere identificate attraverso:

- motivi sociali: nella fretta di lasciarsi l'infanzia alle spalle, restano alzati il più a lungo possibile, pretendono di uscire la sera, o s'incollano al computer per 'chattare' con gli amici o 'navigare in rete' fino a notte fonda. Il mattino, poi, si alzano presto per andare a scuola.

- alterazione dei ritmi circadiani, il che contribuisce alla loro incapacità di addormentarsi fino alle ore “piccole” . Dal momento che molti ragazzi non vanno a dormire prima delle 23, ma devono essere a scuola intorno alle 8, non possono ottenere un’adeguata quantità di sonno.

La ghiandola pineale rilascia la melatonina durante la notte e questo provoca un ritardo del sonno. Dunque, quando è il momento di alzarsi, il corpo di un adolescente sta ancora producendo ormoni notturni. Questo rende difficile per loro sentirsi attivi ed energici al mattino. Scuola, casa, servizi per la comunità, attività extracurricolari, vita sociale attiva e il lavoro a tempo parziale li tengono occupati dalle prime ore del mattino fino a tarda notte. Si finisce così per tentare di colmare una mancanza di sonno dormendo tutto il fine settimana. Purtroppo, questo contribuisce ad uno stile di sonno irregolare che di fatto rende il problema ancora più grave, portando ad una sorta di jet lag quando il lunedì mattina riprende la quotidianità. Inoltre la qualità del sonno è alterata per una prevalenza del sonno leggero ed una riduzione del sonno REM, necessario alla rielaborazione dei dati acquisiti in veglia.

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ATTIVITA’ FISICA Il valore medio generale è 8 quindi anche in questo caso i ragazzi attribuiscono una forte correlazione tra salute ed attività fisica anche se confrontando i valori si evidenziano delle differenze tra studenti di scuole differenti (dal 7,3 del Liceo Scientifico Da Vinci al 8,7 dell’ITC di Amandola).

Quanto ritieni importante il ruolo dell'attività fisica nei confronti della salute?

7,7

8,3

7,5

7,7

8,4

7,7

7,3

7,9

8,7

8,0

8,5

8,48,3

6,5

7,0

7,5

8,0

8,5

9,0

Scuole

Pedagogico

ISITPS

Isd'AF

Liceo Artistico

ITIS Montani

Classico Fermo

Scientifico Da Vinci

ScientificoMontegiorgioITC Amandola

Ragioneria Fermo

Geometri Fermo

IPSIA Fermo

Scientifico Fermo

Nell’indagine, le domande sono volte ad affermare una concezione dell’attività sportiva che va al di là della mera attività fisica agonistica, divenendo, invece, un momento di benessere fisico e psicologico che coinvolge tutti gli studenti. Occorre investire nell’attività fisica durante l’orario scolastico, nonché agevolare migliori condizioni per il suo svolgimento contribuendo, così, ad una maggiore diffusione di una nuova cultura del movimento tra i più giovani.

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Una volta a settimana

22%

2/3 giorni a settimana

42%

Tutti i giorni13%

Non pratica attività fisica

23%

Quanta attività fisica svolgi ogni settimana?

Per quanto riguarda la pratica di attività fisica, attualmente, almeno i due terzi degli studenti svolge attività motoria moderata e costante. Le raccomandazioni nazionali suggeriscono almeno 1 ora di attività fisica, da moderata ad intensa, almeno 5 giorni la settimana, possibilmente 7. (http://prevention.sph.sc.edu//tools/docs/documents). La valutazione delle abitudini alimentari e di attività fisica non è semplice in nessuna età, come dimostrato dalla grande massa di letteratura specializzata dedicata a questi argomenti. Attualmente, sono disponibili degli strumenti validi a livello sia nazionale sia internazionale che consentono, oltre alla rilevazione della abitudini, a fini statistici, il confronto fra diverse realtà (strumenti validi per gli adulti possono essere il Global Physical Activity Questionnaire – GPAQ - del World Health Organization e l’Internationa Physical Activity Questionnaire), come i questionari dello studio HBSC. Questo studio è stato condotto in Italia nel 2001, aggiornato nel 2006 e 2010 e fornisce delle interessanti indicazioni sulle abitudini dei ragazzi italiani riguardo alcune determinanti dell’obesità (alimentazione ed attività motoria). Pertanto stili nutrizionali, livelli di attività motoria ed organizzazione della giornata (adeguate ore di sonno) sono fattori su cui è possibile intervenire migliorando nel contempo la qualità della salute degli studenti.

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USO SOSTANZE PSICOTROPE Manca un approfondimento sull’età in cui si inizia a fumare ma sono stati pochi i ragazzi che hanno risposto alla domanda L’argomento del “fumo” può essere affrontato da tre prospettive diverse che potremmo definire: 1) individualistica; 2) relazionale (micro sociale); 3) contestuale (macro sociale). Il discorso si focalizza sulle implicazioni e sul significato che il fumo e l’atto del fumare possono avere per il singolo individuo. Si inscrive nella prospettiva individualistica anche l’inquadramento del fumo effettuato dall’OMS: nella Classificazione Internazionale delle Malattie (ICD-10), si considera infatti il tabacco come una delle possibili cause, accanto all’alcool e agli oppioidi, delle cosiddette sindromi di disturbi psichici e comportamentali connessi all’uso di sostanze psicoattive. La prospettiva individualistica è diffusa anche in psicologia: in questo ambito si sottolineano, infatti, le abitudini del singolo ed il suo rapporto con il fumo. Si parla della dipendenza, psicologica appunto, che si instaura con la sigaretta e dei rituali che si creano quando si fuma. Per fare un esempio letterario, possiamo ricordare il legame tra Sherlock Holmes e la sua pipa. Ne

Attualmente fumi sigarette?

Sisaltuariamente

15%

Si regolarmente

21%

NO 64%

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“La lega dei capelli rossi” il famoso investigatore dice all’amico Watson: “si tratta di un problema che chiede non meno di tre pipate e la prego di non rivolgermi la parola per cinquanta minuti”. Per Holmes il fumo è quindi a mezza strada tra il piacere in sé e la possibilità di rilassarsi per concentrarsi sulle cose. Il fumo può essere considerato anche un mediatore interpersonale. Un esempio evidente di questo ci viene dal mondo giovanile. Se guardiamo, ad esempio, la fascia d’età in cui compare l’abitudine al fumo possiamo rilevare che la media si colloca tra i 12 ed i 18 anni. Per quale motivo? Cosa accade in questa fascia d’età? Anche senza approfondire la questione, è possibile associare l’avvio dell’abitudine al fumo con le caratteristiche del periodo adolescenziale, in cui si rafforza l’importanza del gruppo dei coetanei rispetto a quello familiare. L’iniziazione alle sigarette è fortemente influenzata, sia nelle ragazze che nei ragazzi, da una serie di pressioni di tipo sociale ed ambientale, su cui si innestano i bisogni psicologici tipici di questa età. La prima sigaretta viene dunque consumata frequentemente con gli amici per accreditare, all’interno del proprio gruppo di riferimento, un’immagine di maturità e per rinforzare il senso di integrazione tra sé e gli altri. L’atto del fumare assume cioè una forte valenza relazionale, in quanto aiuta a stabilire, mantenere e consolidare le amicizie. Nello stesso tempo consente di accedere, anche se solo simbolicamente, a quel mondo adulto a cui è invece difficile appartenere sul piano di realtà. Il fumo non è un fenomeno circoscrivibile esclusivamente all’ambito individuale, ma è un qualcosa che si radica nelle dinamiche relazionali in cui la persona è inserita. In qualche modo, l’atto del fumare consente di aggregare e differenziare le persone (basti pensare alle due grandi categorie fumatori/non fumatori), di “agire” le emozioni e le tensioni che si sviluppano all’interno delle relazioni lavorative, di fungere da mediatore interpersonale. Tale constatazione ci conduce al terzo punto di vista: la prospettiva contestuale. Il fumo di tabacco non è svincolato dai più vasti processi di innovazione tecnologica e di trasformazione sociale. Basti ricordare, come esempio dei primi, sia la tecnica di arrotolamento delle foglie e l’uso della carta all’esterno del cilindro di tabacco, messa a punto dagli egiziani nel 1832, sia l’invenzione della macchina per la produzione delle sigarette nel 1881. Il significato e le valenze del fumo si modificano però anche in funzione dei costumi e dei modelli sociali. Guardiamo ora la rappresentazione del fumo che emerge dagli studi scientifici e dalle recenti normative in merito: la connotazione si capovolge immediatamente. Si parla, infatti, di “epidemia da fumo”, si evidenziano i danni alla salute prodotti – sia a livello individuale che collettivo – dal fumo di tabacco, si sottolinea – a volte in modo anche esageratamente svalutativo – la dipendenza e l’assuefazione alla nicotina del fumatore: in sostanza si cerca di limitare e censurare questo tipo di comportamento. Non a caso, la legislazione italiana in tema di tabagismo può essere considerata tra le più avanzate e complete tra quelle dei Paesi occidentali ed è stata la prima ad aver previsto il divieto di pubblicizzazione dei prodotti di tabacco (ad onor del vero, la disposizione n° 165 del 1962 fu in seguito abrogata per essere approvata definitivamente solo nel 1983).

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Il consumo di alcol da parte dei giovani, negli ultimi anni, sembra aver assunto proporzioni sempre più rilevanti, accompagnandosi ad una modificazione, in senso negativo, delle abitudini, delle modalità e delle motivazioni rispetto all’uso e all’abuso di questa sostanza. Appare preoccupante l’abbassamento di età di primo contatto con le bevande alcoliche: il 54% risulta essersi ubriacato almeno una volta. In media il 16,8% degli studenti ha assunto almeno una volta nella vita altre droghe. Nella tabella sottostante troviamo il dato percentuale per ogni singola scuola:

Percentuale di studenti che hanno assunto altre droghe (oltre alcool e nicotina)

6,8

22,4

20,0

10,3

13,011,5

27,8

14,4

10,0

18,5

26,2

22,9

14,8

0,0

5,0

10,0

15,0

20,0

25,0

30,0

Scuole

Pedagogico

ISITPS

Isd'AF

Liceo Artistico

ITIS Montani

Classico Fermo

Scientifico Da Vinci

ScientificoMontegiorgio

ITC Amandola

Ragioneria Fermo

Geometri Fermo

IPSIA Fermo

Scientifico Fermo

In molti paesi europei la seconda sostanza illecita usata più di frequente è un tipo di droga prodotta sinteticamente. Il consumo di queste sostanze da parte della popolazione è generalmente basso, ma i tassi di prevalenza nelle fasce più giovani sono notevolmente maggiori e in certi ambienti sociali o gruppi culturali il consumo di queste sostanze può essere estremamente elevato.

Quante volte hai bevuto tanto da essere ubriaco?

Più di 10 volte

10%

Una volta 16%

Da 5 a 10 volte

9%

2/3 volte 19%

Mai46%

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SESSUALITA’ Ha avuto rapporti sessuali completi il 42,4% degli studenti come risulta dalla media percentuale (la discrepanza risiede nell’alto numero di alunni che non ha risposto e che in questo grafico non vengono conteggiati). Il notevole abbassamento di età del primo rapporto sessuale rendono, più che mai, necessaria un’attività di prevenzione al fine di fornire maggiore consapevolezza dei comportamenti a rischio. Il confronto tra i dati delle diverse scuole risulta evidente dal grafico successivo (significativo il gap tra valore massimo 58,6% e valore minimo 22%)

Hai avuto rapporti sessuali completi?

SI 41%

NO 59%

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Alunni che hanno avuto rapporti sessuali completi (percentuale)

31,5

48,3

58,6

41,0

22,0

35,9

55,6

42,340,0

32,1

52,5

40,0

51,9

0,0

10,0

20,0

30,0

40,0

50,0

60,0

70,0

Scuole

Pedagogico

ISITPS

Isd'AF

Liceo Artistico

ITIS Montani

Classico Fermo

Scientifico Da Vinci

Scientifico Montegiorgio

ITC Amandola

Ragioneria Fermo

Geometri Fermo

IPSIA Fermo

Scientifico Fermo

L’esiguo numero di risposte riguardo alla contraccezione determina una certa cautela nell’interpretazione dei dati. Il 35,1% dei ragazzi dichiara di utilizzare metodi contraccettivi, dato che però sembra più corretto interpretare come “disposizione ad utilizzare” in quanto viene indicato anche da alcuni che dichiarano di non aver avuto rapporti sessuali completi. Quasi la totalità dei rispondenti utilizza il condom come metodo contraccettivo. Poco significativi i dati sulla frequenza di utilizzo. La sfera emozionale affettiva riveste una notevole importanza nello sviluppo dell'individuo, soprattutto nelle fasi di vita della preadolescenza e dell’adolescenza, in cui il ragazzo e la ragazza cominciano a definire le proprie scelte personali e sociali. La fase di vita della preadolescenza e dell'adolescenza comprende anche lo sviluppo della dimensione sessuale, coinvolgendo diversi aspetti della personalità che, andando al di là dell'identità corporea del soggetto, coinvolge l'identità psicologica e sociale della persona nei suoi rapporti con gli altri. Lo sviluppo sessuale, che trova la sua più ampia realizzazione nel periodo puberale, può provocare confusione nel ragazzo e nella ragazza che può riscontrare difficoltà nel comprendere i propri cambiamenti e gestire le proprie scelte. L’interesse per la contraccezione è perciò molto forte in questo periodo, infatti i ragazzi percepiscono tale tema come pressante e fondamentale nel campo sessuale. Purtroppo questo interesse non sempre si trasforma nell’attuazione di comportamenti corretti, in quanto molto spesso essi hanno sentito parlare di metodi contraccettivi, ma non sono né consapevoli di un uso adeguato, né tantomeno hanno dato spazio a una riflessione sulle loro scelte in campo sessuale. A volte i ragazzi pongono esclusivo accento sulla prevenzione della gravidanza, altre volte sulla prevenzione di malattie sessualmente trasmesse, senza comprendere a fondo il reale utilizzo né degli strumenti della prevenzione né della sua utilità; altre volte ancora la confusione prevale assoluta.

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TEMPO LIBERO Per quanto riguarda il tempo libero la media risultante è di 2,4 ore trascorse davanti alla televisione contro le 2 trascorse utilizzando computer o playstation.

Quante ore al giorno trascorri al pc?

1,7

2,12,2

1,8

3,2

1,5

2,5

1,9 1,91,8

2,1

2,6

1,5

0,0

0,5

1,0

1,5

2,0

2,5

3,0

3,5

Scuole

Pedagogico

ISITPS

Isd'AF

Liceo Artistico

ITIS Montani

Classico Fermo

Scientifico Da Vinci

Scientifico Montegiorgio

ITC Amandola

Ragioneria Fermo

Geometri Fermo

IPSIA Fermo

Scientifico Fermo

La letteratura in promozione della salute, negli ultimi decenni, ha dedicato molte energie allo studio delle leggi che regolano il cambiamento e l’apprendimento di nuovi comportamenti, in relazione all’indiscusso impatto sulla salute individuale del comportamento stesso e del contesto in cui tale comportamento viene messo in atto. Lo studio dei comportamenti di salute messi in atto dall’individuo parte dai seguenti presupposti:

- nelle nazioni industrializzate una sostanziale proporzione di mortalità è imputabile alle abitudini comportamenti (fumo, alimentazione, attività fisica, comportamento sessuale);

- i comportamenti sono modificabili (Stroebe e Stroebe, 1997). Questi assunti di base hanno dato vita ad una miriade di ricerche nel campo della psicologia e delle discipline ad essa correlate con la finalità di comprendere e studiare gli elementi che stanno alla base dei comportamenti individuali e, di conseguenza, progettare interventi che possano produrre miglioramenti nella salute degli individui e della popolazione.

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RAPPORTO CON I PARI Il risultato medio indica 4,7 veri amici per ogni ragazzo con le differenze specifiche riassunte nel grafico successivo.

Il rapporto internazionale HBSC (Healt Behaviours in School – aged children) afferma che avere almeno 3 amici con cui parlare di cose che veramente preoccupano è, positivamente, associato con: autostima, benessere percepito, minore possibilità di essere vittima di bullismo o depressione. I ragazzi trascorrono con gli amici in media 3,2 pomeriggi ed 1,9 sere a settimana.

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RAPPORTO INSEGNANTI E SCUOLA La scuola ha un valore sociale che dobbiamo continuamente affermare: è il valore della quotidiana relazione fra docenti e studenti, della vita in comune, delle relazioni di cooperazione, delle regole condivise e degli apprendimenti che aprono alla conoscenza della vita. Apprendere è un modo di conoscere la vita e nello stesso tempo di viverla. Per questo la scuola deve portare, nelle relazioni, un’idea del mondo e della qualità della vita.

Cosa pensano gli insegnanti del tuo rendimento scolastico?

Pessimo4%

Scarso14%

Ottimo 8%

Buono35%

Medio39%

Dalla stima emerge che gli studenti studiano mediamente 2,2 ore al giorno e quelli che dedicano più tempo allo studio provengono da istituti liceali. Inoltre la componente dell’uso del tempo libero influenzano, negativamente, il tempo dedicato allo studio.

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Da una prima analisi dei dati risulta che gli alunni vivono la scuola, i rapporti con i compagni e gli insegnanti con piena soddisfazione. Infatti l’indice medio di tutte le risposte, positive, fornite dagli intervistati raggiunge la misura del 90%. Le risposte degli alunni sul sistema di relazioni denotano un atteggiamento sostanzialmente positivo nei confronti dei propri compagni. Il giudizio diventa più articolato e tendente a rilevare criticità quando le risposte fanno riferimento a specifiche questioni, quali: il rendimento scolastico e le ore dedicate allo studio. Aver dato agli alunni la possibilità di esprimersi su aspetti e problemi del “vivere la scuola” induce sollecitazioni sulle quali tutti i soggetti attivi del sistema – scuola sono chiamati a riflettere.

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Ringraziamenti L’AIDO Gruppo comunale Fermo, a conclusione della gioiosa ed esaltante fatica compiuta nella promozione degli ideali che sono a fondamento della propria esistenza, sente il dovere di ringraziare tutti quelli che hanno contribuito alla organizzazione della campagna di sensibilizzazione alla donazione degli organi nell’anno scolastico 2010-2011; in particolare:

- i Dirigenti delle scuole di 2 grado della Provincia di Fermo e i loro collaboratori;

- i Presidenti dei quattro Rotary Clubs del fermano che, oltre a sponsorizzare il “Premio

Matteo Biancucci”, si sono spesi personalmente con un fattivo contributo di idee e

suggerimenti;

- il dott. G.Genga, Direttore generale dell’ASUR ZT 11, che ha messo a disposizione la

segreteria dell’URP;

- i dott.ri A. Viozzi e O. De Masi con i suoi collaboratori dell’ASUR ZT 11 che, con grande

passione e competenza, hanno partecipato a tutti gli incontri con gli studenti;

- il Centro Servizi Volontariato di Fermo;

- l’Ufficio V, Ambito Territoriale Ascoli Piceno – Fermo, che, attraverso il prezioso e

proficuo impegno della dott.ssa S. Flammini, ha esemplificato il complesso lavoro

organizzativo della campagna annuale dell’AIDO e contribuito alla analisi della presente

indagine statistica;

- il dott. M.Bignami, l’editore A. Livi, il prof. S. Papetti che, quali membri della Commissione

giudicatrice del Premio Matteo Biancucci, hanno prestato gratuitamente la loro opera con

competenza e abnegazione.

- i ragazzi del Diurno che hanno pazientemente censito i dati degli 848 questionari del

suddetto monitoraggio. In ciò guidati dalla dott.ssa R. Mori, del Servizio Territoriale

Dipendenze Patologiche dell’ASUR ZT 11 diretto dalla Dott.ssa Sacchini, che ha

provveduto anche alla elaborazione dei dati;

- il Presidente della Fondazione CARIFERMO SpA che contribuisce annualmente alla

sopravvivenza dell’AIDO Gruppo comunale Fermo;

- il Sindaco, l’Assessore ai Servizi Sociali e il Dirigente del Settore Cultura del Comune di

Fermo che, oltre al patrocinio gratuito, hanno molto contribuito in varie forme alla

promozione dell’ideale della donazione tra la popolazione residente;

- il Presidente della Provincia di Fermo che ha dato il patrocinio gratuito alla

manifestazione.

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