Incontroluce 18 - iGuzzini magazine 10.2008 - Italiano

68
II. 2008 18 Edizione italiana

description

“L’architettura gode di ottima salute” come si potrebbe pensare sfogliando questo numero ricco di progetti di qualità realizzati in tutto il mondo. Ben più ampia ed autorevole opportunità per verificare lo stato complessivo dell’architettura è stato il Congresso Mondiale dell’Unione Internazionale degli Architetti, tenuto a Torino nello scorso luglio. Qui si è affrontato il tema non solo dal punto di vista dei progettisti, ma anche da quello di tutti i componenti del sistema economico, politico e sociale che determinano il processo edilizio e più in generale le trasformazioni del territorio. La qualità di architettura scaturisce infatti dalla sinergia tra un complesso di fattori e attori, come ben sintetizzò già nel 1962 Giulio Carlo Argan, in occasione della prima edizione dei premi di In/Arch, banditi in Italia dall’Istituto Nazionale di Architettura: “I premi In/Arch, oltre a segnalare quegli architetti che hanno compiuto un lavoro di sintesi e di risoluzione finale di tutte le componenti di forza che intervengono nell’opera d’arte, sono rivolti anche a premiare personalità politiche, funzionari di Enti, produttori, critici d’arte, istituti e imprese, cioè l’intera sfera di attività e di interessi, al centro della quale si pone il risultato artistico. È dunque molto importante che i premi destinati agli edifici, premino non solo l’architetto ideatore ma anche il committente e il costruttore.”Analoga complessità è alla base della qualità del progetto illuminotecnico. Per questo nella nostra campagna pubblicitaria “Partners for better light”, presentiamo l’opera realizzata e tutti i professionisti che hanno contribuito a crearne la regia luminosa: l’architetto, il committente, il lighting designer, l’impresa di istallazione ed ovviamente iGuzzini con i propri tecnici.

Transcript of Incontroluce 18 - iGuzzini magazine 10.2008 - Italiano

Page 1: Incontroluce 18 - iGuzzini magazine 10.2008 - Italiano

II. 200818 Edizione italiana

Page 2: Incontroluce 18 - iGuzzini magazine 10.2008 - Italiano

Editoriale

Cari lettori,

“L’architettura gode di ottima salute” come si potrebbe pensare sfogliando questo numero ricco di progetti di qualità realizzati in tutto il mondo. Ben più ampia ed autorevole opportunità per verificare lo stato complessivo dell’architettura è stato il Congresso Mondiale dell’Unione Internazionale degliArchitetti, tenuto a Torino nello scorso luglio. Qui si è affrontato il tema non solodal punto di vista dei progettisti, ma anche da quello di tutti i componenti del sistema economico, politico e sociale che determinano il processo edilizio e più in generale le trasformazioni del territorio. La qualità di architettura scaturisce infatti dalla sinergia tra un complesso di fattori e attori, come ben sintetizzò già nel 1962 Giulio Carlo Argan, in occasione della prima edizione dei premi di In/Arch, banditi in Italia dall’Istituto Nazionale di Architettura: “I premi In/Arch, oltre a segnalare quegli architetti che hanno compiuto un lavoro di sintesi e di risoluzione finale di tutte le componenti di forzache intervengono nell’opera d’arte, sono rivolti anche a premiare personalità politiche, funzionari di Enti, produttori, critici d’arte, istituti e imprese, cioè l’interasfera di attività e di interessi, al centro della quale si pone il risultato artistico. È dunque molto importante che i premi destinati agli edifici, premino non solo l’architetto ideatore ma anche il committente e il costruttore.”Analoga complessità è alla base della qualità del progetto illuminotecnico. Per questo nella nostra campagna pubblicitaria “Partners for better light”, presentiamo l’opera realizzata e tutti i professionisti che hanno contribuito a crearne la regia luminosa: l’architetto, il committente, il lighting designer,l’impresa di istallazione ed ovviamente iGuzzini con i propri tecnici. Buona lettura!

Adolfo Guzzini

Page 3: Incontroluce 18 - iGuzzini magazine 10.2008 - Italiano

II

2

4

8

12

14

16

20

22

24

26

30

34

36

38

40

42

46

48

50

52

56

58

59

60

61

62

63

18 Incontroluce

Sommario

II. 2008

Editoriale

Le MarcheArchitettura contemporanea nelle Marche

ProgettazioneEnergia in luce.La Centrale elettrica di Naistenlahti

ProgettiLuce sugli scavi di Ercolano

Il Centro servizi Vulcano Buono

Lo sfolgorante tesoro di Monza. Il Museo Gaiani

La Venaria Reale

NEWurbanFACE

Thompson Pump House

La sede dell’agenzia Code Computer Love

Stazioni della linea LGV Est Europea

Fondazione Bancaja

Il Grand hotel Hyatt on the Bund

Stazione di Montesanto

Riflettori sull’Italia: una nuova luce per l’ambasciata italiana

Bjørvika. Un nuovo spazio per la città

1500 nuovi apparecchi di illuminazione per Bucherer

“Design Cities”

Harvey Nichols

Artempo “Where Time becomes Art”

Un piano d’illuminazione per la Cité de l’Architecture

Cultura dell’aziendaSprazzi di colore sulla città

Nuova sede iGuzzini illuminazione UK a Guilford

iGuzzini a San Pietroburgo

Designers Days ’08L’Oro del Design Italiano

Design CitiesiGuzzini Partner For Better Light Workshop all over the world

Certificato l’impegno per la tutela dell’ambiente.iGuzzini è ISO 14001:2004

LumiVillePizzaKobra Tour a ZurigoLa Architectural Society of Shanghai China (ASSC) in visita alla iGuzzini China

Page 4: Incontroluce 18 - iGuzzini magazine 10.2008 - Italiano

2

Architettura contemporanea nelle Marche

Ancona, Mole Vanvitelliana, 12 luglio - 24 agosto 2008

Le Marche

La prima mostra sull’architettura contemporaneanelle Marche è un’esposizione composita, divisain quattro sezioni: il censimento delle opere diqualità dal 1945 a oggi; una ricognizione suilavori più recenti; la selezione delle opere pubbli-cate in oltre dieci anni di attività della rivista“Progetti Ancona”; la ricerca sugli archivi degliarchitetti marchigiani. L’occasione espositiva - la prima ricognizione delgenere realizzata nella regione - ha origine dallaricerca che la direzione generale PARC del MiBAC- Direzione Generale per la Qualità e la tutela del paesaggio, l’architettura, l’arte contempora-nea - sta svolgendo da alcuni anni sull’architettu-ra del dopoguerra in Italia. L’indagine è articolata su base regionale. Gli obiettivi sono molteplici.Prima di tutto la promozione dell’architettura italiana contemporanea, poi l’individuazione diuna fascia più ristretta di opere da sottoporre aeventuali forme di tutela (diritto d’autore ecc.),infine, a più di vent’anni dagli ultimi studi storicidi ampio respiro, lo stimolo a una prima rivisita-zione storiografica. Dal 2005 la ricerca si è estesaal territorio marchigiano, a cura di un gruppo diricerca del dipartimento PROCAM della Facoltàdi Architettura di Ascoli Piceno.Il risultato dei lavori dei ricercatori della facoltàoccupa due sezioni della mostra (PARC 1945-2000; PARC 2000-2008) e offre un panoramaricco e a suo modo sorprendente sull’attività deiprogettisti di una regione generalmente conside-rata votata a una prudente forma di resistenzaall’innovazione e alla creatività contemporanea,almeno nel campo dell’architettura e del progettourbano. La parte dedicata alla selezione dellepubblicazioni di “Progetti” si rivela come unacontroprova coerente e confortante delle indaginiDARC. Dai dieci anni della rivista emerge infattiun tessuto di progettisti e di opere di grandequalità, in grado di testimoniare una presenzacapillare dell’innovazione architettonica sul terri-torio regionale, di far emergere le relazioni con

Progetto Generale a cura di Cristiana Colli e Pippo Ciorra

1

Page 5: Incontroluce 18 - iGuzzini magazine 10.2008 - Italiano

3

incontroluce 18

Foto: Gentile concessione dei curatori della mostra

1. Urbino, Facoltà di Magistero di Giancarlo De Carlo

2. Camerino, nuova sede del dipartimento di biologia molecolare di Pippo Ciorra e Massimo Periccioli

3. Schizzo per il progetto della sede della Regione Marche di Gregotti Associati International

Contributi diFacoltà di Architettura di Ascoli PicenoUniversità Politecnica delle Marche,Comune di Ancona, rivista Progetti Ancona,Inarch Marche,

il tessuto produttivo, di dare spazio alle iniziativedelle istituzioni locali e delle università. La ricerca sugli archivi, svolta a cura del dipar-timento DARDUS dell’università di Ancona,anche in questo caso in collaborazione con laSoprintendenza Archivistica regionale e le strutturedel MiBAC, si configura invece come un comple-mento conoscitivo essenziale per chi si avvicinialla questione dell’architettura contemporaneanelle Marche e alle vicende dei suoi personaggipiù rilevanti. Anche in questo caso il lavoro deiricercatori ha fatto emergere un tessuto ben più

ampio e complesso di quanto finora compreso,fatto di personaggi fortemente intrecciati alla storia economica e culturale della regione maallo stesso tempo in continuo contatto e scambiocon i maestri di riferimento e i centri nazionalidella cultura specifica. L’allestimento, nei bellissimispazi al piano terra della Mole, tende a comporrein un insieme omogeneo le quattro sezioni,offrendo un ritratto complessivo del paesaggioarchitettonico contemporaneo della regione, evidenziandone gli aspetti di coerenza, varietà,ricchezza.

Soprintendenza Archivistica delleMarche, iGuzzini illuminazione, Fondazione Ermanno Casoli,GagliardiniConsulta tra le Fondazioni Casse di Risparmio marchigiane.

2

3

Page 6: Incontroluce 18 - iGuzzini magazine 10.2008 - Italiano

4

Energia in luce. La Centrale elettrica di Naistenlahti

Tampere, Finlandiatesto a cura di Roope Siiroinen

Progettazione

Questo vasto edificio sito in un’area ricreativa nei pressi del centro di Tampere e nelle vicinanzedi un lago ha offerto un’ideale opportunità per la realizzazione di un progetto illuminotecnicodinamico che trasforma completamente l’immaginedella struttura industriale attraverso l’illuminazioneper farne un moderno elemento costitutivo dellacittà e del suo panorama lacustre notturno. Il progetto illuminotecnico ha puntato ad esaltarela forma grafica dell’edificio e ad accentuarne gli elementi principali attraverso l’uso del colore.L’illuminazione programmabile e dalle molteplici

sfumature di colore trasmette un messaggio didinamicità attraverso l’architettura dell’edificio e l’area circostante. Il principale obiettivo delcliente era trasformare il messaggio trasmessodall’edificio attraverso il sistema di illuminazione,facendo di un’entità architettonica non in sintoniacon l’ambiente circostante un edificio che alcalare dell’oscurità assume un aspetto modernoche è inserito armonicamente nel paesaggio. L’edificio presentava un’architettura industrialecon linee e forme geometriche semplici e prive di dettagli decorativi.

1

Page 7: Incontroluce 18 - iGuzzini magazine 10.2008 - Italiano

5

incontroluce 18

ClienteTampere Power Plant (Tampereen Sähkölaitos)

Consulenza urbanisticaArch. Jalo Virkki, Città di TampereProgetto architettonico per la ristrutturazione della facciata Arkkitehdit Von Bagh - Tavilampi Oy

Foto: Antti Hiltunen/VALOA design OyPer gentile concessione di Valoa Design

1. Facciata dell’edificio

2. La centrale elettrica e il contesto urbanistico

La principale sfida per il designer era trasformarel’immagine diurna multidimensionale e dinamicadell’edificio in una immagine notturna armonica,curata e distesa con l’ausilio di un solido concettoilluminotecnico. Forme e linee grafiche sono stateenfatizzate e messe cromaticamente in rilievodalle note di colore che si propagano dal prismatriangolare. Con questa soluzione, l’immaginepresentata è semplice, armoniosa e priva di ele-menti di concitazione. L’anonima costruzione grigiaha costituito uno scenario ideale per il nostro progetto di illuminazione basata sul colore.

Lighting design:VALOA design LtdRoope Siiroinen, MA, PLDAArto Heiskanen, BA , PLDAHeini Ylijoki, BA, PLDA

Progettazione impianto elettricoPöyry Engineering Oy

2

Colori, elementi grafici e forme tridimensionali si fondono quasi a conferire un’anima all’edificio.Questa dinamica soluzione si sposa in manieraottimale con l’ambiente circostante dove tutti gliedifici sono ben integrati nella vasta area ricreativaove sorgono. Il progetto è in verità una sfida pergli edifici circostanti a tendere verso un concettodi illuminazione più fortemente caratterizzante.La centrale elettrica è un esempio concreto dicome sia possibile trasfigurare l’immagine di unedificio conferendogli un look unico ed esclusivoattraverso l’illuminazione.

Il progetto ha vinto l’edizione 2007 del GE EdisonAward, premio istituito nel 1983 dalla GeneralEletrics. Nato per promuovere l’uso di sorgentiluminose GE, nel corso degli anni è diventato un concorso internazionale che premia i progettipiù creativi e suggestivi, che utilizzano sia tecnologie tradizionali che le più innovative. La cerimonia di premiazione si è svolta a Las Vegas il 27 maggio 2008.

Page 8: Incontroluce 18 - iGuzzini magazine 10.2008 - Italiano

6

3

Page 9: Incontroluce 18 - iGuzzini magazine 10.2008 - Italiano

7

incontroluce 18

3. Uso del colore sulla facciata

4. Pianta di Oslo. In azzurro l’area di intervento

5. Cerimonia di premiazione GE Edison Award

Progettazione Energia in luce. La Centrale elettrica di Naistenlahti

Biografia

Roope Siiroinen è nato ad Helsinki in Finlandia il 22 dicembre 1967. Si è laureato nel 1995 alla Finnish TheatreAcademy in Lighting and Sound Design con unatesi di laurea su “L’estetica dell’illuminazioned’esterni”, la cui parte artistica e progettualeconsisteva nell’illuminazione di un’area residenziale sperimentale (primo Premio“Environmental Structure 1996). Dopo glistudi Siiroinen ha insegnato Lighting Designal Politecnico di Tampere e ha fondato il suo studio Valoa- Lighting Design. Ha vinto il primo premio “Lighting Project 1999”

4

5

ed è stato scelto per la finale del concorsoeuropeo “Light Premiere 2002”. Nel 2000 ha iniziato, come designer a tempo pieno e direttore, lo sviluppo di Valoa Ltd.Ha realizzato più di 150 importanti progetti di illuminazione di esterni ed interni. Ha vinto altri premi, come la menzione d’onorein “Lighting Project 2003” e nel concorso del Lighting Design nordico “Luminord 2003”.Nel 2004 ha vinto l’importante premio“Cultural Act of 2003” della Kalle KaihariFoundation. Siiroinen è membro della EuropeanLighting Designers’ Association (ELDA).

Page 10: Incontroluce 18 - iGuzzini magazine 10.2008 - Italiano

8

Luce sugli scavi di Ercolano

Ercolano, Napoli, Italiatesto di Alessandro Grassia

Progetti CommittenteSoprintendenza Archeologica diPompei - Consiglio di Amministrazione

Progetto illuminotecnicoAlessandro Grassia

La redazione del progetto per il nuovo impiantod’illuminazione del parco archeologico di Ercolano è stata voluta dal Consiglio di Amministrazionedella Soprintendenza Archeologica di Pompei nel maggio 2003. I lavori per la realizzazione sono iniziati a settembre 2006 e terminati a settembre 2007.Il progetto prevede l’illuminazione dell’areaarcheologica finalizzata alla fruizione notturnadegli scavi da parte di gruppi organizzati di visitatori accompagnati da guide specializzate.La visita dell’intera area illuminata dura circaun’ora. I gruppi possono essere composti da 20-25 persone e possono esserci un massimo di tre gruppi presenti contemporaneamente.Il nuovo impianto prevede un sistema articolatodi accensioni che consente di modulare facilmentel’utilizzo della luce in base a diverse necessità.Sono stati installati circa 420 corpi illuminanti,con diverse tipologie di ottiche e di lampade, ma tutti di dimensioni e potenze ridotte; questoin linea con le prescrizioni della Soprintendenzaal fine di contenere quanto più possibile il loroingombro all’interno dei profili architettonici e strutturali dei manufatti. La scelta è caduta su proiettori Platea e Woody; incassi Linealuce e Light Up-Walk, Light Up-Balisage, oltre a degliiRoll per alcuni interni.Gli apparecchi sono suddivisi in 62 linee diaccensione che permettono di comporre diversescene luminose; la creazione delle stesse avvienesia da posizione centrale (quadro di comando e programmazione) sia da posizione locale (all’interno delle emergenze architettoniche stesse).I cavi elettrici di potenza e quelli di comandosono stati tutti collocati lungo opportuni percorsistabiliti puntualmente con i responsabili tecnici e archeologici degli scavi.

1

Page 11: Incontroluce 18 - iGuzzini magazine 10.2008 - Italiano

9

incontroluce 18

Foto: Giuseppe Saluzzi

1. Casa del tramezzo di legno, pareti affrescate della cortecon impluvium

2. Il cardo illuminato attraverso le aperture degli ambienti prospicienti

2

Page 12: Incontroluce 18 - iGuzzini magazine 10.2008 - Italiano

10

Progetti Luce sugli scavi di Ercolano

3

Page 13: Incontroluce 18 - iGuzzini magazine 10.2008 - Italiano

11

incontroluce 18

3. Casa sannitica, con il finto loggiato e copertura della corte

4. Casa di Nettuno e Anfitrite, mosaico visto dalla corte

5. La casa dei Cervi

Nelle condizioni di funzionamento ordinario,legato alle visite con guida, sono previste duediverse fasi di accensione. La prima accensioneillumina la rete viaria ed è attiva permanentementedurante tutta la durata della visita notturna.Fanno parte di questa accensione: i Cardi; i Decumani; la Porta del Decumano Massimo; la Palestra; tutte le illuminazioni “di base”all’interno delle emergenze che consentono l’ingresso in sicurezza ai visitatori. L’illuminazionepermanente tiene conto anche delle necessità di sicurezza e leggibilità dei percorsi di visita.

4

La seconda accensione delle varie emergenzearchitettoniche, archeologiche ed artistiche vieneattivata, volta per volta, dalle guide che condu-cono i gruppi di visitatori all’interno dei siti. La visione, dall’alto del costone, degli scavi diErcolano, permette di leggerne chiaramente il tessuto urbanistico attraverso l’illuminazionefissa del sistema viario formato da cardi e decu-mani; le accensioni attivate e disattivate dalleguide all’interno delle emergenze architettoni-che danno l’impressione di osservare una cittàancora viva.

5

Page 14: Incontroluce 18 - iGuzzini magazine 10.2008 - Italiano

12

Il Centro servizi Vulcano Buono

Nola, Italia

Progetti CommittenzaInterporto Campano La Rinascente,Vulcano spa (Cis Shopping,Auchan e Simon Property)

Inaugurato a Nola, in provincia di Napoli neldicembre 2007, il Centro Servizi Vulcano Buono,è un progetto di Renzo Piano che per realizzarloha preso spunto dall’icona partenopea per eccel-lenza: il Vesuvio. Una collina artificiale alta 40metri e con un diametro di oltre 170 metri ospitaun complesso edificio, che oltre ad un semplicecentro commerciale prevede gallerie di negozi e alberghi, ristoranti panoramici, sale congressi,cinema multisala, sale espositive nonché ufficidirezionali delle attività interportuali e, cosa piùimportante, un’enorme piazza al centro dellacostruzione. Il progetto di Renzo Piano, infatti, non vuoleessere il solito contenitore di negozi, il “nonluogo” tanto caro a Marc Augè, ma proprio comeegli stesso dice “un’interpretazione della coopera-zione in chiave moderna. Non vogliamo costruireun triste shopping center ma una piazza dove

il vuoto è l’elemento di incontro tra le persone”.Il progetto inoltre riserva grande attenzione ancheall’aspetto eco-orientato del design: attorno allastruttura, infatti, nascerà un grandissimo polmoneverde con più di 2000 alberi.Vista la complessità dell’ambiente, lo stesso progetto illuminotecnico, sviluppato dall’architetto, è complesso e articolato e prevede l’utilizzo disvariate tipologie di prodotto. Per quanto riguardale aree esterne (parcheggi, aree di sosta e lagrande piazza centrale) sono stati utilizzatiapparecchi su palo come Platea, con ottica stra-dale e sorgente luminosa da 150 W ad alogenurimetallici con temperatura colore di 4200 K) e Platea con sorgenti luminose fluorescenti(2x26W TC-T) con ottica con temperatura coloredi 4000K), Light Up Walk Professional con otticawall washer con sorgente luminosa ad alogenurimetallici da 150 W con temperatura colore di

1 2

Page 15: Incontroluce 18 - iGuzzini magazine 10.2008 - Italiano

13

incontroluce 18

Foto: Copyright © Studio Maggi/Moreno Maggi

1. Il Vulcano Buono ed il paesaggio di Nola

2. La piazza centrale

Progetto architettonicoRPBW Renzo PianoBuilding WorkshopCollaboratoriGiorgio Grandi, Domenico Magnano, Michael Palmore

Progetto impiantiFiat Engineering

Progetto struttureFavero & Milan Ingegneria

Impresa di costruzioneVESUVIO S.c.a.r.l.

4200 K ed una versione speciale di Le Perroquetcon lampada da 150 W, già utilizzato da RenzoPiano presso l’High Museum of Art di Atlanta.All’interno sono stati utilizzati apparecchi adincasso come The Reflex con lampada ad aloge-nuri metallici, da 70 e da 150 W con una tem-peratura colore di 3000 K oltre al Sistema Easyche utilizza invece lampade fluorescenti compatteda 18W con temperatura colore di 4000 K. Altri apparecchi assicurano poi delle integrazionialla illuminazione ampia e diffusa creata dagliincassi e sono le sospensioni Berlino con lampadada 250W e temperatura colore di 6000 K, i proiettori Lingotto con lampada da 150W etemperatura colore di 3000 K, Woody a scarica70W HIT Spot 3000 K e i plafoni Full con sor-genti luminose fluorescenti e temperatura coloredi 4000 K.

Page 16: Incontroluce 18 - iGuzzini magazine 10.2008 - Italiano

14

Lo sfolgorante tesoro di Monza. Il Museo Gaiani

Monza, Italia

Progetti CommittentiTitti e Franco Gaiani

Progetto architettonicoCini Boeri

Visual DesignPierluigi Cerri

Il Museo e Tesoro del Duomo di Monza ha, danovembre 2007, una nuova sede e un nuovo e suggestivo percorso espositivo ipogeo sviluppatoalle spalle del Duomo di Monza, l’imponente edificio gotico realizzato a partire dalla basilicavoluta da Teodolinda, Regina dei Longobardi, nelVI secolo. Il museo, la cui realizzazione, durata10 anni, è stata fortemente voluta da Titti eFranco Gaiani, mecenati monzesi, presenta perla prima volta in modo organico, oltre al celebreTesoro, tutti i capolavori del Duomo di Monza,raccolti in millecinquecento anni di storia. Si tratta di una struttura flessibile e polivalenteche consentirà di ospitare anche mostre tempo-ranee, eventi musicali, conferenze e incontri. Il museo è accessibile dall’esterno, senza passaredalla Basilica. È suddiviso su due livelli ed hauna superficie di ben 1200 mq totali. Il pezzopiù famoso della storia del Duomo è sicuramentela leggendaria Corona Ferrea, simbolo religioso e politico dell’occidente, protagonista delle incoronazioni di imperatori da Carlo Magno a Federico Barbarossa a Napoleone Bonaparte, di cui in museo si custodisce una copia. La leg-genda ha da sempre accompagnato la storia del Tesoro del Duomo di Monza. La cattedrale ha custodito e protetto da sottrazioni per secoli lamagnifica serie di oggetti d’oro e d’argento donatidalla Regina Teodolinda alla fondazione dellachiesa longobarda. Negli anni poi la collezione si è arricchita sempre più, grazie alle donazionidi nobili ed ecclesiastici, ed è stata musealizzataper la prima volta nel 1963. Il primo nucleo èora stato trasformato nella prima sezione di unpercorso più ampio e spettacolare, dove le operesono esposte suddivise in due nuclei storici con un’ideale linea divisoria fra prima e dopoil 1300, anno in cui la famiglia Visconti decisedi rifondare l’edificio realizzato da Teodolinda.Nella prima parte del percorso sono esposte le opere provenienti dalla prima basilica, mentrenella seconda è testimoniata la storia del Duomoe del Tesoro dal Trecento ad oggi con quattrosezioni principali. Per sottolineare il legame conil presente, ampio spazio viene dato sia all’artecontemporanea che alle recenti donazioni. Tra le opere di artisti contemporanei vannosegnalate la Crocifissione di Lucio Fontana, il Cristo Risorto di Luciano Minguzzi e i cartoni

1

2

Page 17: Incontroluce 18 - iGuzzini magazine 10.2008 - Italiano

15

incontroluce 18

Foto: Piero Pozzi per gentile concessione del Museo e Tesoro Duomo di Monza

1.2.3. Immagini dell’interno

di Sandro Chia per le vetrate dedicate aSant’Ambrogio e a San Carlo Borromeo, vetrateche saranno prossimamente collocate in Duomo.Il progetto illuminotecnico messo a punto dallaConsuline si è basato sul concetto del museocome un luogo in cui si apprende molto di piùrispetto a quanto si vede con gli occhi: attraversoun’opera appare l’interpretazione di un’epoca.Secondo Francesco Iannone e Serena Tellini, la tecnica della illuminazione è solamente un piccolo strumento nel processo di LightingDesign e non è assolutamente un fine.

Il progetto si è sviluppato nella ricerca delle piùavanzate tecnologie per illuminazione, scelte non solo fra quelle offerte dalla iGuzzini dellaquale è stata utilizzato il proiettore Tecnica, con corpo piccolo e medio. In generale l’interailluminazione artificiale per questo luogo è statacostruita sui principi della percezione emozionale,tanto che sulle sorgenti luminose alogene sonoapplicati filtri cromatici, semi trasparenti e trasparenti e tutte le sorgenti a led sono in dim-ming e quindi lavorano in temperature cromatichediverse dalle tradizionali.

3

Progetto IlluminotecnicoConsuline - Francesco Iannone e Serena Tellini

Apparecchi di illuminazioneAltis RC Lighting

Alcuni apparecchi motorizzati portano in evidenza,con una successione pre-definita, 1 2 3 dettagli,parti di dipinti, piccole aree e partiture delleopere di alta oreficeria. Praticamente non esisteluce “tradizionalmente considerata bianca” nell’intero museo, ma tutte le soluzioni cercateattraversano il piano percettivo. Si è privilegiato il racconto alla visione comparativa. Il Museo è anche un luogo di sperimentazione di tecnologieapplicative all’avanguardia: si stanno infatti studiando strutture mobili e temporanee per lailluminazione “chirurgica” delle opere.

Sorgenti luminoseOsram

Page 18: Incontroluce 18 - iGuzzini magazine 10.2008 - Italiano

16

La Venaria Reale

Torino, Italia

Progetti Coordinatore del Progetto e della Struttura Flessibile La VenariaReale della Regione PiemonteAlberto Vanelli

Patrimonio e Tecnico della Regione PiemonteMaria Grazia Ferreri

L’intervento di restauro che sta interessando la Venaria Reale è esteso e complesso, perchénon riguarda un singolo monumento, per quantoimportante, ma un intero territorio, vasto e diver-sificato: ne fanno parte, infatti, il borgo antico di Venaria, la Reggia, i giardini storici e il parcodella Mandria: 80 ettari di giardini, 150.000metri quadri di edificazione, un patrimonio ine-stimabile di bellezze paesaggistiche, architetture,stucchi, affreschi, opere d’arte e ritrovamentiarcheologici. Questa, in breve, la Storia dellaVenaria Reale e della sua Reggia. Nel 1660 il Duca di Savoia, Carlo Emanuele II, incaricòl’architetto di corte Amedeo di Castellamonte diedificare una palazzina, in questi luoghi ricchi di acqua e di boschi, pensata come luogo di piacere e per i momenti in cui il duca si dedicavaalla caccia del cervo. Negli anni successivi, il complesso si ampliò e diventò più imponente. il Ducato di Savoia del resto si era trasformatoin Regno. Erano gli anni in cui gli architetti chelavoravano al complesso della Venaria traevanoispirazione dalle residenze nord-europee e, in particolare, da quelle francesi.

L’architetto Michelangelo Garove edificò i due torrioni di levante e di ponente e una grandemanica di collegamento allo scopo di ottenere la configurazione a ferro di cavallo tipica delleresidenze europee arricchendo la Reggia con una grande corte interna. I lavori di ampliamentofurono poi ripresi nel 1716 da Filippo Juvarra (a lui si devono il completamento della GalleriaGrande, in tempi recenti detta erroneamente“di Diana”, e le realizzazioni della Cappella diSant’Uberto, dedicata al patrono dei cacciatori,della Citroniera e della Scuderia Grande) e conti-nuati fino alla seconda metà del Settecento circacon altri architetti. Con l’occupazione francesedel 1798 il complesso di Venaria iniziò a cono-scere un lento ma inarrestabile declino. Dopomolti anni di abbandono e degrado l’oblio dellaReggia di Venaria ha finalmente termine alla finedegli anni ’90. Il progetto che ha animato l’interointervento di riqualificazione, che ancora oggirimane il più grosso cantiere di restauro d’Europa,ha avuto due indirizzi chiave: il primo è statoquello del restauro conservativo secondo i piùrigorosi principi di tutela dei beni storico-artistici.

1 2

Page 19: Incontroluce 18 - iGuzzini magazine 10.2008 - Italiano

17

incontroluce 18

Soprintendente per i BeniArchitettonici e per il Paesaggio Francesco Pernice

Soprintendente al PatrimonioArtistico e Demoantropologico del PiemonteCarla Enrica Spantigati

Foto: Archivio iGuzzini

1. Facciata

2.3.4. Immagini dell’interno

Il secondo obbiettivo è stato quello di creare nonsolo un museo dunque, ma uno spazio dinamicodove sviluppare attività permanenti legate almondo dell’architettura, dell’arte e dell’artigianato,come nel caso della Scuola di Restauro, ed attivitàa rotazione, rivolte alla cultura e all’intrattenimentodi qualità, quali mostre, concerti, convegni espettacolo. A titolo di esempio una delle sezionipiù interessanti ed innovative dell’attuale percorsodi visita museale, incentrato sulla dinastia deiSavoia, è rappresentata da una serie di perfor-mances cinematografiche dirette dal regista PeterGreenway, che accompagnano il visitatore attra-verso le sale del palazzo.Come la scelte sui criteri di restauro e sulla ri-funzionalizzazione degli spazi, anche il temadella luce è stato ovviamente oggetto di lungheriflessioni non solo per la Reggia ma, anche per i Giardini. Le problematiche maggiori da affrontaresono state quelle legate alla necessità di adeguaregli spazi da un punto di vista normativo. Anche la luce, protagonista assoluta nel fare rivi-vere gli ambienti e le opere, doveva essere portataovunque ma rispettando l’architettura e i restauriin corso. La soluzione proposta dall’architettoGae Aulenti fu quella di utilizzare dei corpi illu-minanti totalmente indipendenti dalle strutturedel palazzo, e che potessero svolgere altre fun-zioni di servizio liberando così le pareti murarieda ingombranti e fastidiose apparecchiature. Fu scelta la versione a piantana dell’apparecchioCestello a doppio stelo e alte fino a quattro metri,fissate a terra mediante pozzetti opportunamentepredisposti. La piantana incorpora, inoltre, unaserie di apparati tecnologici quali, ad esempio, le telecamere a circuito chiuso per il controlloambientale, altoparlanti per la diffusione sonora,le sonde per il controllo igrotermico degli ambienti,la segnaletica di sicurezza, i pittogrammi luminosi,il supporto per gli estintori.

Direttore degli interventi di recuperodei Giardini della VenariaMirella Macera

Coordinatore delle attività tecnichedi Back Office e progettista degli interventi di design nella Reggia e nei giardini Carlo Fucini

3

4

Page 20: Incontroluce 18 - iGuzzini magazine 10.2008 - Italiano

18

Occorreva alternare alla magnificenza degli spazi verdi restaurati o ricreati sul disegno storico,i luoghi deputati al riposo e al ristoro dei visitatori.Anche qui come in Reggia i nuovi spazi e i relativimanufatti sono stati realizzati seguendo le esigenzefunzionali e il gusto attuale, con misurato ricorsoal design contemporaneo. La Garden House: padiglione di ingresso in legnobianco e immerso tra i tassi, con una corte internaa cielo aperto, il cui progetto illuminotecnico è stato pensato modulando una vasta gamma di apparecchi: proiettori Woody e Miniwoody

Progetti La Venaria Reale

5

e Aurora Fucini, che ne hanno creato i progetti di allestimento e arredo, hanno pensato di differenziare il sistema di illuminazione utilizzandole lampada a parete Downtown di cui è statarealizzata una versione non di serie: la lampadaè stata infatti smaltata con un avorio satinato che richiama fedelmente il colore dell’intonaco a calce per potersi meglio armonizzare con gliambienti. Nel giugno 2008 è stata inauguratauna porzione importante dei giardini, 25 ettarisu un totale di ottanta. Anche i giardini sono statiun luogo in cui sperimentare l’uso della luce.

In molti casi, alla base della piantana è possibiletrovare prese di corrente e prese di rete per laconnessione telematica, favorendo così la possi-bilità di variare gli allestimenti espositivi. Le piantane sono state realizzate con uno specialecolore dorato che richiama i fregi nei bassorilievidelle cornici presenti in molte sale del palazzo.Negli spazi meno aulici della Reggia, quelli destinati ai servizi di accoglienza quali biglietterie,guardaroba, info point, caffetteria, bookshop e spazi commerciali, i designer internazionaliMassimo e Lella Vignelli con gli architetti Carlo

Page 21: Incontroluce 18 - iGuzzini magazine 10.2008 - Italiano

19

incontroluce 18

5.6. Garden House

per la corte, Downtown bianchissime lungo le pareti interne mentre gruppi di Le Perroquetcalano sul banco del bar e sul desk dellabiglietteria; nel pavimento di iroko, incassi fluorescenti Linealuce illuminano dal basso i sempreverdi che circondano la costruzione.Il Teatro della Musica: un piccolo teatro, sostenutoda un’esile struttura in legno bianco e una coper-tura a semisfera in pvc traslucido si illumina comeuna lanterna magica nel centro del giardino grazie a dodici potenti proiettori Light Up Walkincassati nel pavimento.

Le Pergole dell’area spettacoli: quasi trecentometri di pergolato di castagno grigio-celeste circondano l’area degli spettacoli estivi. Un percorso illuminato da proiettori Woodynascosti tra le orditure in legno e vivacizzato dauna lunga teoria di segnapasso colorati LedplusRGB disposti a terra. È proprio sulla tecnologia a Led che si continua a lavorare per sondarenuove interessanti possibilità di impiego delle più attuali tecnologie.

6

6

Page 22: Incontroluce 18 - iGuzzini magazine 10.2008 - Italiano

20

NEWurbanFACE

Milano, Italia

Progetti Promosso daAssessorato al Turismo, Moda, Affari Generali della provincia di Milano

In collaborazione conMilano Metropoli Agenzia di Sviluppo-Antonio Oliverio

Progetto architettonico Simone Micheli

L’Ufficio di Informazione e Accoglienza Turistica(IAT) di piazza Duomo sorge all’interno dellastruttura dell’ex Albergo Diurno ideato e costruitodall’ingegnere bolognese Cleopatro Cobianchi nel 1924, in uno spazio sotterraneo tra la piazzaprincipale e la Galleria Vittorio Emanuele.Un’area di 1.500 metri quadrati, dove sonoanche conservate suggestive rovine romane diepoca imperiale. Nel 2003 aveva già subito unaprima ristrutturazione, nella quale era stata mantenuta una parte originale, nello stile Libertye Dèco dell’epoca. In questa struttura convergonoogni giorno centinaia di cittadini e di turisti per chiedere qualsiasi informazione relativa alla città di Milano e al suo territorio. La ristrutturazione curata dall’architetto SimoneMicheli, ha dato un’altra faccia al Cobianchi: una parte resta legata allo stile antico e continuaad essere sportello informativo per il pubblico.La parte moderna invece si candida a diventareun nuovo luogo simbolo della città di Milano.

Un luogo adatto a migliorare l’accoglienza e lapromozione turistica, attraverso spazi dedicati,vernissage e conferenze e attraverso molteplicicanali informativi, dal tradizionale cartaceo agliaudiovisivi distribuiti su 12 monitor, dalle audioguide scaricabili direttamente sul cellulare tramiteBlue Tooth all’assistente turistico virtuale. Questo luogo, inoltre, consentirà ai vari soggettiche lavorano sul turismo in Italia (Regioni,Provincie, Comuni, ecc) di mostrare le loro eccel-lenze organizzando eventi, mostre, presentazionied incontri. Il progetto dello spazio, creatodall’Arch. Simone Micheli e presentato al pubblicodurante il Salone del Mobile di Aprile 2008, e larealizzazione dello stesso, sono stati sostenuti daimportanti aziende italiane. Il progetto è nato infatti dalla volontà di lasciareun segno duraturo, invece delle installazioni avolte effimere in cui molte aziende di eccellenzaimpegnano risorse ed energie, proprio in occasionedel Salone del Mobile.

1

Page 23: Incontroluce 18 - iGuzzini magazine 10.2008 - Italiano

21

incontroluce 18

Foto: Jürgen Eheim

1.Le fluide colonne

2. Reception

3.4. Effetto colore

La volontà è quella di disegnare i tratti di unambito spaziale unico e straordinario all’internodel quale raccontare una storia connessa al presente futuro, sospesa tra l’architettura, lamoda, il design, la cultura e le umane relazioni. Come avviene in tutte le opere create dall’archi-tetto Micheli l’intervento di recupero allestitivo èstato quello di operare attraverso una dissonanzacomunicativa con il preesistente. Lo spazio, estremamente funzionale, flessibile,emozionante, è uno spazio “opera” da visitareper immaginare un’altro possibile domani, da utilizzare in maniera trasversale per informarsi, per scoprire, per comunicare. Pochi segni dalgrande impatto visivo connotano lo spazio: ilpavimento dalle tonalità argentee, le candidecurvilinee partiture parietali, le bianche colonnefluide, la gigante cornice gialla che funge dabanco catering e accoglienza, le vaste quantoimprobabili pareti rivestite in specchio serigrafatocon macro video al loro interno, la pavimenta-zione in vetro e acciaio per favorire la percezionedello scavo romano, le petrose sedute gialle cheinsieme ad alcuni arredi mobili dalle essenzialigeometrie e agli infiniti specchi circolari checostellano la sala riunioni completano il quadroallestitivo del luogo. I grandi lampadari di tessutosono stati realizzati appositamente da iGuzzini,una delle aziende sponsor del progetto, con led e cambiacolore. Oltre a questi apparecchi sonostati utilizzati anche degli incassi Frame.

2

3

4

Page 24: Incontroluce 18 - iGuzzini magazine 10.2008 - Italiano

22

Thompson Pump House

Belfast, Regno Unito

Progetti Progetto architettonicoRobinson Mcllwaine Architects

Progetto ingegneristicoDelap and Waller Consulting Engineers

Partners AssistanceChroma LightingiGuzzini illuminazione UK

Una volta Belfast era famosa in tutto il mondo perle sue opere d’ingegneria navale: il Titanic è solouna delle navi illustri varate nel Belfast Lough.Accanto agli enormi cantieri navali prosperava unaserie di attività collaterali, fra cui la lavorazione di funi e la produzione di tele e tutto ciò rendevaBelfast una città ricca. Il boom del trasportoaereo a metà del secolo scorso ha poi portatoalla decadenza dei cantieri e delle attività ad essicorrelate. Dopo i disordini e la paura creata dalterrorismo del’IRA, ora, con l’avanzare del processodi pace, la città sta assistendo ad una ripresa apartire da settori high-tech come quello aerospa-ziale e dell’Information Tecnology. Gran parte deinuovi sviluppi in corso a Belfast si concentranoattorno al “Titanic Quarter”, il quartiere di lussoche verrà realizzato sul fronte del porto, secondo

un progetto di espansione eterogeneo con al centrogli Alexandria and Thompson Graving Docks. Gli uffici di vendita e direzione dei lavori si trovanonell’ex ufficio tecnico di Harland and Wolff, dove fu progettato anche il Titanic. Il progettodi ristrutturazione di questa area è affidato allo studio Robinson Mcllwaine Architects e Delap and Waller Consulting Engineers i quali hannoscelto lampade Cestello per creare un’illuminazionein grado di integrarsi con l’architettura in cui gliuffici si trovano. Visto che l’edificio ha delleampie finestre si è cercato di ottenere il massimodi risparmio energetico integrando l’illuminazioneartificiale con l’illuminazione naturale e di gestireil tutto attraverso sistemi di regolazione. Oltre a questo intervento, la Carbon Trust che ha la sua sede nell’adiacente Innovation Centre,

ha richiesto alla iGuzzini, tramite il suo partnerlocale, Chroma Lighting Ltd, di presentare proposteper illuminare il Thompson Dock e l’adiacentePump House. Il Dock, completato nel 1911, eraa quel tempo il più grande bacino di carenaggiodel mondo e le prime due navi ad utilizzarlofurono l’RMS Olympic e il Titanic.La Pump House (stazione di pompaggio) era untrionfo dell'ingegneria poiché riusciva a svuotarepiù di cinquecento mila litri d'acqua al minuto.Ora diventerà un centro per i visitatori, museo e ristorante. In collaborazione con la Society of Light and Lighting (SLL), Chroma Lighting(membro sostenitore di SLL) e iGuzzini hannorealizzato un impianto temporaneo di illumina-zione come sfondo per un seminario in materiatenuto da Stephen Judge di iGuzzini UK.

1 2

Page 25: Incontroluce 18 - iGuzzini magazine 10.2008 - Italiano

23

incontroluce 18

Foto: Chroma Lighting

1. La zona dei docks

2.3. Luce colorata in esterni ed interni

La Pump House è stata illuminata, sia in interniche in esterni, con una serie di proiettori fra cui Maxiwoody, Radius e Platea. ApparecchiMiniwoody sono stati utilizzati per creare ungioco d'effetto all’interno del pozzo, un’ampiacavità rivestita in piastrelle sotto il livello delsuolo, in cui si trovano le pompe. Sempre inquesta occasione la iGuzzini e Chroma hannoilluminato anche l’HMS Caroline, la secondanave più antica della Royal Navy, utilizzando unacombinazione di proiettori montati sulla nave elungo il molo. Come nella stazione di pompaggio,per un maggior effetto sono stati utilizzati svariatifiltri colorati. Nell’adiacente Alexandria Dock è ormeggiata la HMS Caroline.

3

Page 26: Incontroluce 18 - iGuzzini magazine 10.2008 - Italiano

24

La sede dell’agenzia Code Computer Love

Manchester, Regno Unito

Progetti ClienteCode Computer Love

Progetto architettonicoAndrew Wallace Architects

Tecnici M&EBeverley Clifton Morris

Code Computer Love è un’agenzia molto quotatanel campo della comunicazione e del marketingdigitale. I lavori per la loro nuova sede diManchester hanno permesso di trasformare ilnucleo seminterrato di un’area residenziale moltoordinaria e priva di carattere in un ambiente cherispecchia i concetti e le strutture organizzativeutilizzate dalla società per fornire i suoi servizi ai clienti. L’agenzia rifiuta una gerarchia tradizio-nale e autoritaria preferendo invece adottare un

approccio più equo, trasparente, informale,comunicativo e divertente alla sua struttura eall’etica di lavoro. Gli architetti hanno trasformatolo schema organizzativo della società in una figuraspaziale che si integra nello spazio vuoto deisingoli piani, negli ingressi, nel flusso orizzontalee nelle vie di fuga. Ciò si esprime concretamentecome un paesaggio interno che rifiuta lo schemachiuso dell’ambiente di lavoro più tipico, constanze piccole e celle, a favore di ampie aree

allineate di gruppi su un diverso livello. Gli internicurvilinei e la fluidità delle forme associate consentono un flusso spaziale che favorisce la collaborazione, la comunicazione, la creatività e gli stimoli visivi all’interno dell’azienda e deisuoi vari reparti. Le zone allineate su livellidiversi formano stazioni di lavoro che inizianoevolvendosi in una forma architettonica dinamicaed avvolgente, contrapposta ad elementi statici al suo interno che servono a riempire lo spazio.

1

Page 27: Incontroluce 18 - iGuzzini magazine 10.2008 - Italiano

25

incontroluce 18

Foto: Shaw+Shaw

1.2. Organizzazione dello spazio

Periti misuratoriIQS independent Quantity Surveyors

AppaltatoreTTS Interiors

Partners AssistanceiGuzzini illuminazione UK Ltd.

Questi elementi incuneati sotto l’intradosso del soffitto costituiscono lo sfondo per collegare i ser-vizi a ogni stazione di lavoro e al contempo creanouna tensione visiva che si dirige verso la facciatavetrata dove forma un’insegna con il logo dellasocietà, apportando intensità ed energia ad unafacciata altrimenti anonima. La facciata è ulterior-mente rivitalizzata da ampie vetrate che instauranoun legame visivo fra l’ambiente esterno e quellointerno. Le forme curvilinee della sala conferenze

costituiscono il punto di snodo dell’ufficio dove è possibile scambiarsi idee ed informazioni. Questa stanza trasparente si estende dal bassopavimento al soffitto aggiungendo maggior tensio-ne visiva e mantenendo al contempo l’approcciotrasparente dell'azienda all'etica professionale. Il rosso è il colore principale del progetto. Gli architetti lo hanno ritenuto un colore audacee con seducenti connotazioni che richiamano il nome della società ‘Code Computer Love’.

2

Page 28: Incontroluce 18 - iGuzzini magazine 10.2008 - Italiano

26

Stazioni della linea LGV Est Europea

Francia

Progetti Polo multimodale di Strasburgo

ClienteCommunauté urbaine de Strasbourg,SNCF, RFF, Compagnie des TramwaysStrasbourgeois

La costruzione dei 300 chilometri della nuovalinea ferroviaria LGV Est europea, che collegaVaires-sur-Marne e Baudrecourt, ha richiesto 3 anni di studi e 5 di lavori. Si tratta, attualmente, di una delle più grandiopere ferroviarie francesi realizzate in una solatratta. Le previsioni parlano di una frequenza su questa linea di circa 11 milioni di viaggiatoriall’anno. Alla realizzazione della nuova linea LGVEst Europea si accompagna l’ammodernamentodi 17 stazioni esistenti e la costruzione di 3 nuove stazioni d’interconnessione (Champagne-Ardenne TGV, Meuse TGV, Lorraine TGV). La linea consentirà sensibili risparmi di tempo e permetterà collegamenti TGV diretti tra Parigi e le principali città della Francia orientale; collegamenti diretti tra Germania, Lussemburgo,Svizzera e Francia; TGV diretti tra il Nord, l’Ovest e il Sud-Ovest della Francia e le regioniChampagne-Ardenne, Lorena e Alsazia (attraver-so le nuove stazioni e quella di Strasburgo).La linea LGV favorirà inoltre lo sviluppo economicodelle città e dei dipartimenti che attraversa,migliorando le comunicazioni tra i paesi europei,dal momento che, lo ricordiamo, questa lineaferroviaria, con i suoi 1.500 chilometri, collegheràParigi e Budapest. iGuzzini ha partecipato a questo progetto perquanto riguarda l’illuminazione di alcune stazionidella linea e, in particolare, della stazione diStrasburgo. Il filo conduttore del sistema di illuminazione di tutte queste stazioni è stato iRav,un apparecchio concepito appositamente perquesti progetti, dal designer Jean-Marie Duthilleule che ritroviamo nelle stazioni di Reims, Bezannes«Champagne-Ardenne TGV», Nancy, Meuse e Strasburgo lungo la linea LGV Est.

1

2

Page 29: Incontroluce 18 - iGuzzini magazine 10.2008 - Italiano

27

incontroluce 18

Foto: Didier Boy de La Tour

1.3. La copertura vetrata della stazione di Strasburgo. Effetto diurno e notturno

2. Applicazione dell’iRav a sospensione

4.Le nervature metalliche della copertura

Giardino della stazione di Strasburgo

ClienteCommunauté Urbaine de Strasbourg

Direzione lavoriSNCF (Agence des gares) et AREP

Direzione lavori

Progetto architetturaleSNCF (Agence des gares)et AREP

Ufficio Tecnico RFR, COTEBA, OTE, AREP

PaesaggistiMichel Desvigne et Ingénieurs et Paysages

Ufficio TecnicoSERUE Pierre Muller et Henri Gonnot

Stazione di Strasburgo

In previsione di un flusso di 60.000 passeggerial giorno, rispetto ai precedenti 35.000, la stazionedi Strasburgo è stata oggetto di ristrutturazioni e ampliamenti. Sulla facciata storica dell’edificio,costruito nel 1881, è stata realizzata unacopertura, una sorte di “pelle” trasparente prospiciente la grande piazza di 4 ettari, anch’essarisistemata a giardino con viali fiancheggiati daoltre 300 alberi.Il materiale utilizzato per la struttura crea giochidi luci variabili a seconda dell’ora del giorno edella stagione. Durante la notte, l’illuminazioneartificiale è realizzata con apparecchi Lingotto e alcuni Light Up Walk professional ed è concen-trata sulla facciata di grès rosa della stazione. La copertura in vetro ospita organizzati a diversilivelli tutti i sistemi di collegamento con la città(banchine, stazione dei tram, taxi e parcheggi) in modo da ottimizzarne i flussi e la sicurezza.Per l’illuminazione generale all’interno della stazione è stata utilizzata la sospensione iRav e proiettori Le Perroquet che concentrano la lucesu alcuni particolari architettonici.

3

4

Page 30: Incontroluce 18 - iGuzzini magazine 10.2008 - Italiano

28

Progetti Stazioni della linea LGV Est Europea

Gare Champagne Ardenne TGV Reims Bezannes

ClienteSNCF (Direction des gares et de l’escale), RFF

Direzione lavoriSNCF (Agence des gares) e AREP

Stazione Champagne Ardenne TGV Reims Bezannes

Posta a 5 km da Reims, precisamente a Bezannes,è una delle 3 nuove stazioni realizzate apposita-mente per la linea LGV Est. Il fabbricato viaggiatoriè costituito da un volume rettangolare lungo 50 me largo 14 m, delimitato a nord da una parete in muratura e a sud da una facciata in vetro. Le attività commerciali e i servizi SNCF sonoaddossati alla parete Nord. Al centro, un atriodivide lo spazio vendita SNCF, la zona commer-ciale e la galleria interna che comprende anchele sale d’attesa e i ristoranti. Al piano terra, ilfabbricato è circondato da un ballatoio e unapasserella. Per l’illuminazione generale all’internodella stazione sono stati utilizzati apparecchiiRav sospensione. La galleria esterna definisce lo spazio per l’accesso del pubblico alla pensilinanord lungo la facciata. Costituita da una coperturain acciaio galvanizzato sostenuta da colonne che riprendono la trama del fabbricato, questagalleria protegge il pubblico diretto o provenientedalla banchina nord e getta sulla facciata vetrataun’ombra, proteggendola così dal sole.

5

6

Page 31: Incontroluce 18 - iGuzzini magazine 10.2008 - Italiano

29

incontroluce 18

5. Stazione di Nancy

6. Stazione TGV di Bezanne

7. Stazione Meuse. Particolare della torre

8. Esterno della stazione di Meuse

Ufficio TecnicoAREP, COREDIA, INGEROP

Assistanze alla direzione lavoriMéthodes & Pilotage

Gare de Meuse TGV

ClienteSNCF (Direction des gares et de l’escale), Conseil Général de la Meuse

Direzione lavoriSNCF (Agence des gares), AREP

Stazione Meuse TGV

Questa nuova stazione, che copre una superficiedi 320 mq. comprende un corpo principale perle partenze in direzione Parigi, due pensiline e unsistema di attraversamento al di sotto dei binaricon impianti di circolazione verticali, ascensori e scale fisse. Il complesso, ricoperto in larice, è sovrastato da una torre alta 16 metri, in legnodi quercia, che funge da conduttrice di lucenaturale che durante il giorno illumina l’atrio.

Nelle ore serali l’illuminazione è fornita da apparecchi Le Perroquet che sono posti ancheall’interno della torre.Anche nella ristrutturazione delle stazioni diReims e Nancy sono stati utilizzati apparecchiiRav sospensione, che costituiscono così un filoconduttore per numerose stazioni della linea LGV Est.

7

8

Ufficio Tecnico OTH Est, TEC BOIS, AREP

Partners AssistanceiGuzzini illuminazione France SA

Page 32: Incontroluce 18 - iGuzzini magazine 10.2008 - Italiano

30

Fondazione Bancaja

Valencia, Spagna

Progetti CommittenteFundación Bancaja Patxi Guerrero Carot

Progetto architettonicoPablo Martínez MontesaJosé Ricardo Martínez MontesaJose Alberto Jordá Albiñana

Il Centro Culturale Bancaja della città di Valenciaoccupa uno spazio delimitato dai due livelli più antichi della città: quello di Antonio Mancelli(1608) e quello del Padre Vicent Tomas Tosca(1704), si tratta perciò di un immenso terrenoinserito nel tracciato urbano fin dal Medioevo.Negli isolati occupati dal Centro Culturale sonoraggruppati due edifici che sono stati sottopostiad interventi di ristrutturazione e di restauro nel corso di tutto il 2007; infatti, uno risalealla fine dell’Ottocento e l’altro agli anni ‘30

del XX secolo, rispettivamente su progetto di Lucas García Cardena e di Antonio GómezDavo e nel loro insieme rappresentano unpunto di riferimento di spicco dell’architettura di Valencia. Quale risultato della ristrutturazione, realizzatadagli architetti Pablo Martínez Montesa, JoséRicardo Martínez Montesa e Jose Alberto Jordá Albiñana, i due edifici sono stati trasformati in un’unità cercando di fare in modo che il visitatore non percepisca i dislivelli tra i piani.

1

Page 33: Incontroluce 18 - iGuzzini magazine 10.2008 - Italiano

31

incontroluce 18

Foto: Zig-Zag

1.2. La terrazza della fondazione

All’esterno sono state rispettate entrambe le fac-ciate, sottoposte esclusivamente ad interventi direstauro che hanno consentito di riparare i segnilasciati dal tempo. L’insieme, monumentale, èstato oggetto di un accurato progetto di illumi-nazione. Gli elementi architettonici caratterizzatidalla linearità sono stati illuminati con apparecchiad incasso Linealuce con lampade fluorescentiT16, mentre quelli con un maggiore volume emaggior impatto scenografico sono stati evidenziaticon proiettori Platea con lampade ad alogenurimetallici. L’intervento negli spazi interni hariguardato sale ed uffici ai piani superiori, dove si svolgono le attività amministrative e culturalidella Fondazione Bancaja. I vari settori occupanouna parte importante dei quattro piani dell’edificiodi Gómez Davo. Il carattere aperto e dinamicoche caratterizza il lavoro della Fondazione èpotenziato con un’illuminazione equilibrata grazieall’abbinamento di una luce morbida e indirettache offre una lettura globale ed uniforme dellospazio, con un’emissione diretta, controllata econfortevole. Sono perciò state impiegate luci a sospensione Y Light con lampade fluorescentiTC-L 55W. Un insieme di superfici leggermentecurve, di 62 mm di spessore, con uno schermomicroprismatico realizzato in materiale termopla-stico ed elementi di sospensione leggeri, creanola trasparenza delle zone destinate all’ammini-strazione, integrate con luci ad incasso con lampade fluorescenti compatte per l’illuminazionedi servizio e di transito.

Consulenza illuminotecnicaTecniluz - Jose Luis Colomer

Partners AssistanceiGuzzini illuminazione España SA

2

Page 34: Incontroluce 18 - iGuzzini magazine 10.2008 - Italiano

32

Progetti Fondazione Bancaja

Gli spazi destinati a riunioni e quelli di rappre-sentanza sono stati oggetto di un trattamentoparticolare con l’abbinamento di luci a sospensionecon vani ottici a bassa luminanza e luci daincasso con lampade fluorescenti compatte o alogene a seconda dei casi.La terrazza è stata concepita come un punto diincontro e di svago che consente di godersi unavista panoramica particolare della città, fruibileanche di notte in occasione di presentazioni,inaugurazioni o altre manifestazioni. Proprio per questo, è stata dotata di un sistemadi illuminazione che ne consente l’adattamento a vari usi ed esigenze. L’illuminazione generale,prevista per l’uso con un pubblico numeroso, èstata allestita con luci iRoad situate nei tempiettie lungo il perimetro del nucleo centrale che creanoun’isola di luce urbana, mentre l’illuminazioneperimetrale è ottenuta grazie ad apparecchiComfort ad emissione radente. Le sale per lemostre sono uno degli spazi più rappresentatividella Fondazione. Progettate per ospitare mostreartistiche sia di scultura che di pittura, sia di arteantica che contemporanea, si devono adattarealle esigenze espositive di ciascuna di esse e ai criteri imposti, caso per caso, dai curatori e dagli organizzatori.

3

4

Page 35: Incontroluce 18 - iGuzzini magazine 10.2008 - Italiano

33

incontroluce 18

3. Uffici

4. Sala riunioni

5. Patio in cui sono esposte opere d’arte

6. Alcune delle opere di Sorolla in mostra per l’inaugurazione

La possibilità di suddividere gli spazi e di allesti-re ogni sala in funzione dei particolari requisitiespositivi e l’esigenza di regolare l’emissione dellaluce in funzione di ogni opera hanno portatoall’impiego di binari elettrificati quale soluzione peradattarsi ad ogni necessità. In occasione dell’i-naugurazione della Fondazione è stata allestita la mostra “Sorolla. Visione della Spagna” che èservita per collaudare le possibilità delle sale. Inquesto caso erano esposti quattordici pannelli digrandi dimensioni che Sorolla dipinse su com-missione dell’ispanista Milton Huntington perdecorare la sala principale della Hispanic Societya New York. Le dimensioni delle opere in rappor-to con quelle della sala, la loro grandiosità,i colori e le proporzioni, hanno portato alla sceltadei proiettori Parallel con lampade alogene lineari,dotati di ottica wall washer, a cui si aggiungonoproiettori Le Perroquet con lampade alogeneQT12 per ottenere luce d’accento che sottolineala vivacità dei colori delle opere che dopo moltianni è di nuovo godibile appieno grazie all’ac-curato lavoro di restauro voluto congiuntamente da Bancaja e dalla Hispanic Society. Per la halld’ingresso principale del centro, concepita comespazio espositivo della collezione artistica dellaFondazione, sono stati applicati gli stessi criteri.

5

6

Page 36: Incontroluce 18 - iGuzzini magazine 10.2008 - Italiano

34

Il Grand hotel Hyatt on the Bund

Shanghai, China

Progetti ClienteShimao Group

Progetto architettonicoAndrew Yip

Partner AssistanceiGuzzini illuminazione China Ltd.

L’hotel Hyatt on the Bund è strategicamente col-locato sulle rive del fiume Huang Pu all’estremitàsettentrionale del Bund di Shanghai in Cina.Situato nel centro di Shanghai, questo hotel offreviste meravigliose sia sul Bund, il complesso diedifici coloniali europei, che sui quartieri nuovidella città (Pudong); è facilmente raggiungibiledai principali aeroporti di Shanghai e dai quartieripiù importanti della città. L’hotel è stato finanziato da Shimao ed è gestitoda Hyatt. Per essere all’altezza delle caratteristicheuniche di questo edificio costruito lungo il fiume,il team di architetti guidato da Andrew Yip, ispiratoda un famoso vecchio scritto del 1044, ha creatoapplicazioni di illuminazione speciali per l’hotel.Il testo scritto enfatizzava i riflessi della luna sull’acqua, descrivendoli come una danza. “La luce balla sulle acque tranquille del lago,lanciando scintille dorate” è stato il concettoguida per la messa a punto dell’illuminazioneesterna dell’hotel. La difficoltà principale nella realizzazione è statacreata dalle opinioni divergenti tra Shimao e Hyatt: la Shimao voleva enfatizzare attraversola luce la grandezza e la straordinarietà dell’edificioe per far questo era necessaria un’illuminazioneforte. Al contrario l’Hyatt, voleva offrire ai suoiospiti un senso di tranquillità e comfort grazieanche all’utilizzo di un’illuminazione soft. Per evitare un accumulo di illuminazione sullesuperfici esterne della facciata dell’edificio e peresaltare al tempo stesso le caratteristiche speci-fiche dell’Hyatt on the bund, è stato chiesto a iGuzzini di realizzare e sviluppare un prodottospeciale e un sistema di illuminazione compostoda tre elementi principali: il primo è un apparec-chio per illuminazione Glim Cube, che crea

1

Page 37: Incontroluce 18 - iGuzzini magazine 10.2008 - Italiano

35

incontroluce 18

Foto: Archivio iGuzzini

1. 2. Fasi diverse della illuminazione

3. Particolare dell’effetto luminoso

“collegamenti” luminosi e utilizza quattro LED da 1 Watt. È stata creata una versione specialedi questo apparecchio per l’illuminazione con unpannello di vetro liscio e trasparente nella parteanteriore. Il lighting designer è Piero Castiglioni.Il secondo elemento è un sistema di controllopure creato da iGuzzini appositamente per questoprogetto specifico. Fornito come pacchetto com-pleto, si tratta di un sistema di controllo realizzatoin risposta alle esigenze di questo cliente. Più specificamente, il sistema di controllo è stato

progettato per accendere e spegnere gli apparec-chi Glim Cube e per attenuarli singolarmente, inmodo da creare scene di illuminazione dinamicasulla superficie esterna. Il terzo elemento sonostati i tubi. Davanti a ciascun apparecchio GlimCube si trova, di fatto, un tubo in policarbonatocon finitura satinata che dirige la luce prodottada ciascun LED in modo da formare un fascio di luce. Quattro tubi posti a 90° davanti agliapparecchi Glim Cube iniettano un alito vitalenelle croci luminose sull’esterno dell’edificio.

2

3

Page 38: Incontroluce 18 - iGuzzini magazine 10.2008 - Italiano

36

Stazione di Montesanto

Napoli, Italia testo di Silvio d’Ascia

Progetti CommittenzaCommissariato Straordinario diGoverno, art. 11 - Legge 887/1984 Presidente della Giunta Regionaledella Campania, On. Bassolino;Assessore ai Trasporti Regionali,Professor Ingegner E. Cascetta; S.E.P.S.A., Presidente Avv. Bianco;Direttore Ingegner Allagrande

ArchitetturaArch. Silvio d’Ascia

Il progetto di riammodernamento e completamentodella Stazione di Montesanto, tappa importantedel Piano Regionale dei Trasporti e nodo centraledella futura Metropolitana Regionale, risponde adun duplice ed ambizioso obiettivo: da una partela trasformazione e la rifunzionalizzazione dellaStazione storica in moderno nodo intermodale tratrasporti regionali e metropolitani nella scia dellarivoluzione generale del sistema del trasportoeuropeo rinnovando l’interpretazione dell’edificiostazione da “non luogo” a moderno Polo diScambio polifunzionale a scala urbana, regionalee territoriale; dall’altra l’attivazione di un processopiù ampio di riqualificazione urbana dell’area del centro storico circostante a partire dalla tra-sformazione dell’edificio antico della stazione inmoderno “faro” del quartiere e testa di ponte diun potenziale dispositivo collinare di attrezzatureculturali di straordinaria qualità architettonica edambientale (Complesso della Trinità delle Monache,Certosa di San Martino, Castel Sant’Elmo).A tal duplice fine il progetto - oltre al necessarioadeguamento funzionale alle nuove normativevigenti in materia di esercizio e sicurezza - haprevisto l’esecuzione di una serie di interventi.Si è provveduto alla necessaria demolizione dellenumerose e progressive superfetazioni realizzatenel corso del XX° secolo ai vari livelli della stazione

ed il fedele restauro stilistico dell’antico corpo difabbrica originario realizzato nel 1882: il porticocentrale con loggiato superiore e due torrini laterali. Le due stazioni esistenti, Sepsa e Funicolare ANM,sono state integrate, sia fisicamente che nelle funzioni in un unicuum spaziale e volumetrico,valorizzando l’antico attraverso la realizzazione diun nuovo volume esterno in struttura d’acciaio e lamelle di vetro autopulente per la Funicolaresul fronte nord. Sono state riaperte le due alilaterali del portico di ingresso, che preesistentealla facciata principale, come nella sua configu-razione originaria, per favorire la permeabilitàfunzionale e visiva tra l’edificio della stazione e la rinnovata piazza Montesanto, parzialmentepedonalizzata; I flussi in ingresso ed in uscitasono stati separati e razionalizzati.È stata realizzata un’ampia hall vetrata al pianobanchine, una zona d’attesa comune, ottenutacon un sistema di tre capriate longitudinali inacciaio e vetro che ripetono per tre volte larestaurata loggia liberty, che diventa anche balconeurbano su piazza Montesanto. Per caratterizzareulteriormente questo luogo, come luogo di scambioanche culturale, è stata realizzata una coperturavetrata di circa 1000 mq in corrispondenza dell’area banchine; sulle pareti sono in mostra le splendide fotografie delle varie tappe archeo-

21

Page 39: Incontroluce 18 - iGuzzini magazine 10.2008 - Italiano

37

incontroluce 18

Foto: Barbara Jodice

1.2. Aspetto diurno e notturno

3. Volte in vetro e acciaio

logiche e paesaggistiche del percorso ferroviariodella linea Cumana realizzate da Mimmo Jodice.Questi spazi sono stati inoltre valorizzati anchecommercialmente con l’introduzione ai vari livellidell’edificio di servizi ai viaggiatori ed alla città didiversa natura: bar, tabacchi, giornalaio, info-point,book-store al piano terra; spazio polivalente,internet point, bar-terrazza panoramica al secondolivello. La viabilità è stata rivoluzionata grazie a un sistema di circolazioni meccanizzate checonnettono la Piazzetta Montesanto con il Largodel Paradiso, garantendo il collegamento direttocon il complesso conventuale della SantissimaTrinità delle Monache, ex-Ospedale Militare e la realizzazione di una galleria sotterranea diuscita supplementare di sicurezza.

Il progetto testimonia la possibilità di integrazionetra antico e moderno proprio nel Cuore di Napolia servizio di una rifunzionalizzazione efficace dellastazione trasformata al contempo in moderno contenitore di nuova urbanità a servizio delquartiere ed in rinnovata vetrina turistica deiCampi Ardenti sulla scena della città storica.L’illuminazione sottolinea ed enfatizza le colonnepresenti nell’ambiente, grazie a Woody a scaricacon lampada da 70 W, posizionati sulle colonnein posizione alternata up and down. Il proiettore puntato verso l’alto ha ottica spot,l’altro puntato vero il basso ha ottica flood.

EngineeringTECNOSISTEM Spa (Ing. Rionero)Responsabili del ProgettoG.Paone, M.Damonte ed E.Franco

ConcessionariaA.T.I. Concessionaria - Associazionetemporanea di Imprese “Ferrosud 2Scarl”: COSTRUIRE SpA (Capofila,Ing. Fiore), IGC Costruzioni SpA

Direzione LavoriIngegner Campobasso per laCommittenza S.E.P.S.A.

CollaboratoriM.Boenders, R.Camarda, A.Cossin,D.Dorell, A.Rocca (immagini),T.Raynaud (video), A. Cornuau,F.Levêque, M.Roggwiller, E.MacorRosa, J.Edwards-Ibarra, V.Benini,A.Dubouz, E.Seif, C. de Sainte Marie

ConsulentiF.Cavuoto con Falconio (consulentespeciale strutture acciaio)Nuzzolo- Studi trasportistici e modellizzazione dei flussi

3

Page 40: Incontroluce 18 - iGuzzini magazine 10.2008 - Italiano

38

Riflettori sull’Italia: una nuova luce per l’ambasciata italiana

Berlino, Germania

Progetti CommittenteMinistero degli esteri

Progetto architettonico per la ristrutturazione e progetto illuminotecnicoMaurizio Nieri

Sponsor tecnico iGuzzini illuminazione Deutschland

L’Ambasciata d’Italia a Berlino è un edificio cheriveste un ruolo particolare nella storia architetto-nica di una città così pulsante di vitalità comeBerlino e che anche gli italiani considerano comel’unico “Palazzo” al di fuori dei propri confininazionali. La pianta di questo edificio a due ali,di quattro piani, occupa circa 10.000 metri qua-drati. Nonostante le sue imponenti dimensionil’Ambasciata è un esempio paradigmatico dellabellezza ed eleganza dell’architettura ispirata alRinascimento italiano. La storia e il progetto delPalazzo risalgono al 1938 e sono direttamentecorrelati alla progettazione della nuova piantadella città di Berlino, che prevedeva in particolare

con marmo, seta e pregiati pannelli in legno di quercia italiano, opere d'arte provenienti da Italia, Grecia, l’intera area del Mediterraneo,Francia e Fiandre - oggetti di proprietà dei museiromani. Gli ampi corridoi e pianerottoli del palaz-zo sono illuminati con apparecchi da incasso a soffitto del tipo Pixel Plus, un sistema che nonserve soltanto all’illuminazione di base ma graziealla sua elevata versatilità nella gestione dellaluce viene impiegato anche per evidenziare i numerosi quadri, arazzi e le opere d’arte cheornano l’intero edificio dell'ambasciata. La lampada Sandia illumina indirettamente le pareti con una luce d’effetto.

1

una valorizzazione dell’ex quartiere diplomaticolungo la Tiergartenstraße. Nell’ambito di questi progetti, per l’Italia, sotto la direzione dell’architetto Friedrich Hetzelt, vennerealizzato un complesso monumentale nello stiledi un palazzo rinascimentale italiano rivestito in travertino romano, con un avancorpo centralea sei colonne ed un portico con quattro coppie di colonne, ora illuminate da proiettori Woodycon sorgente a scarica da 70 W. L’edificio unisce le grandi dimensioni dell’architet-tura celebrativa romana e l’eleganza e la bellezzadel Rinascimento: una facciata luminosa e solennecon elementi in marmo e colonne, sale e stanze

Page 41: Incontroluce 18 - iGuzzini magazine 10.2008 - Italiano

39

incontroluce 18

Foto: Max Schulz

1.2. Illuminazione esterna

3. Particolare dell’interno

2

In contrasto con l’illuminazione d’accento deicorridoi, i progettisti continuano ad utilizzare la discreta luce diffusa prodotta dalla lampadaHalo. A creare la scenografia del cortile internodell'ambasciata provvedono gli apparecchi Kriss che creano degli effetti luminosi suggestivi sulla facciata.

3

Page 42: Incontroluce 18 - iGuzzini magazine 10.2008 - Italiano

40

Bjørvika. Un nuovo spazio per la città

Oslo, Norvegia

Progetti ClienteComune di Oslo

Progetto architettonicoSLA A/S and Gehl Architects

Progettazione illuminotecnicaSLA A/S and Gehl Architects in collaborazione con ÅF-Hansen & Henneberg.

In un periodo di grandi trasformazioni, Oslo stavivendo il più coraggioso progetto di rinnovamentodel porto che la storia ricordi da quando una striscia considerevole di proprietà, nel cuore dellacittà è stata resa disponibile dopo il trasferimentodel vecchio porto commerciale e la rimozione di sistemi stradali eccessivamente vasti. Lo scopo è quello di ricollegare la città al mare equesto vasto e complesso progetto di rivalutazionee ricostruzione rende disponibile una superficiedi circa 900.000 mq per lo sviluppo di 7 nuovicentri urbani. Uno di questi spazi, Bjørvika, sitrova tra le stupende panoramiche sul fiordo diOslo e l’attivo centro cittadino e costituisce unadelle principali parti del piano regolatore dellacittà chiamato “The Fjord City Plan”. L’area è caratterizzata da imponenti strutturestoriche, quali la borsa di Oslo (Børsen), la stazio-ne centrale (Østbanehallen), l’ufficio doganale(Tollboden) e un immenso magazzino convertito in moderni uffici (Havnelageret). Bjørvika contieneinoltre resti di tutte le epoche storiche di Oslo eoffre una delle maggiori raccolte di resti medievalidella Norvegia, oggi conservata in un parco pubblico. La principale attrazione di Bjørvika è il nuovo teatro, New National Opera House,inaugurato il 12 aprile 2008. L’edificio è statodisegnato da Snøhetta e il suo tetto inclinatosale dal fiordo stesso di Oslo.

1

Page 43: Incontroluce 18 - iGuzzini magazine 10.2008 - Italiano

41

incontroluce 18

Foto: Archivio iGuzzini

1. 2. Lato anteriore della Pricewaterhouse Coopers. Aspetto notturno e diurno.

3. Illuminazione pubblica dell’area attorno alla Opera House.

Partners AssistanceiGuzzini illuminazione Norway

Il concetto principale per l’illuminazione pubblica a Bjørvika rientra in una gara di appalto vinta da SLA A/S and Gehl Architects nel 2004. Il piano per l’illuminazione è stato sviluppato per Bjørvika Infrastruktur da SLA A/S and GehlArchitects in collaborazione con il lighting designer ÅF-Hansen & Henneberg. Le direttive del progetto sono piuttosto rigide a causa di un ambiente complesso, dove il traffico prevedetram, autobus, treni, auto, pedoni e, a volte,persino imbarcazioni. Inoltre, lo sviluppatoreaveva specificato l’importanza di creare armoniatra la strada e l’illuminazione principale, evitandol’inquinamento stradale e preferendo impianti a risparmio energetico di facile manutenzione.Il primo spazio illuminato da iGuzzini in questoprogetto è stato Operagaten, la strada che fian-

cheggia l’Opera House nella parte posteriore.Qui sono stati utilizzati impianti di illuminazioneLavinia in una composizione doppia con un braccio diretto ad illuminare il marciapiede e l’altro il fondo stradale. Sin dall’inizio della collaborazione con lo svilup-patore è stata lanciata l’idea di realizzare una collezione di impianti di illuminazione apposita-mente progettati per offrire un’esperienza unica al visitatore. Con questo obiettivo in mente, l’area sul latoanteriore dell’edificio della PricewaterhouseCoopers, è stata illuminata con sei pali arancioniorientabili appositamente progettati con diversecombinazioni di impianti MaxiWoody su ciascunodi loro. iGuzzini è vincolato a fornire apparecchi per esterni a Bjørvika fino alla fine del 2011.

2 3

Page 44: Incontroluce 18 - iGuzzini magazine 10.2008 - Italiano

42

1500 nuovi apparecchi di illuminazione per Bucherer

Lucerna, Svizzera

Progetti CommittenteBucherer AG

Progetto architettonicoCreative Circle GmbHPatrick Schaffer e Kosta Stathakis

Direzione dei lavoriDenis Obrist Associates, responsabile:Hans Walker

A fine novembre 2007 la sede dell’esclusiva orologeria e gioielleria Bucherer di Schwanenplatza Lucerna è stata riaperta dopo una ristrutturazionedi circa un anno. Su una superficie di vendita di1280 metri quadrati, distribuiti su quattro piani,Bucherer presenta in una posizione di prestigiogli oggetti più belli di rinomati gioiellieri e orolo-giai. Nel complesso Bucherer conta circa 1200dipendenti e gestisce una rete di filiali con 14 punti vendita in Svizzera e 6 in Germania. Al Gruppo Bucherer appartengono inoltre lefamose orologerie specializzate di Andreas Hubera Monaco e la gioielleria Haban di Vienna.Da sempre la sede di Lucerna di Bucherer attraesoprattutto turisti e offre oltre a orologi e gioielli,anche souvenir come coltellini da tasca. Davanti al negozio c’è posto per quattro autobusGran Turismo e di conseguenza anche l’afflussodi clienti è notevole - fino a 4000 o 5000 neigiorni di punta. I circa 180 dipendenti provengonoda 15 nazioni e servono la clientela in 26 linguediverse. La casa madre voleva realizzare unluogo unico, per questo il concept realizzato perla casa madre non viene applicato anche per lealtre filiali. L’architettura del negozio di Lucernasi ispira alla maestosa struttura degli hotel di fine XIX / inizio XX secolo e gli interni sono stati realizzati di conseguenza. Patrick Schaffer e Kosta Stathakis della CreativeCircle hanno vinto il concorso architettonico promosso dalla Bucherer. Questo è uno dei primiprogetti permanenti della Creative Circle, notaper la realizzazione di stand fieristici e ambienta-zioni per occasioni speciali ma che vanta ancheesperienze nel settore dell’orologeria. I due architetti sono stati supportati dalla DenisObrist Associates, dove Hans Walker si è occu-pato della progettazione esecutiva, nonché dagliingegneri elettronici dell’Herzog Kull Group diAarau. Un team di circa 150 esperti in ediliziaha eseguito la ristrutturazione in quattro fasi.L’attività di vendita è continuata per tutto il periodo,richiedendo, ad esempio, che tutte le quattro

scale mobili venissero sostituite in un solo finesettimana. Al piano terra l’ampia superficie divendita accoglie il cliente in un’atmosfera rilassata.Risaltano subito i pregiati materiali: il massicciolegno di noce dei banconi è in armonia con l’acciaio cromato color champagne, la pietranaturale Labrador marrone e l’elegante setaricamata. Venti vetrine e numerose teche servonoalla presentazione di collezioni di orologi e gioielli.iGuzzini è stata coinvolta in una fase relativamenteavanzata, durante la ristrutturazione del primopiano, per l’illuminazione delle sale di vendita,delle vetrine e delle teche. Era infatti emersa la necessità di apportare alcune correzioni alconcetto di illuminazione generale. Oltre a una rielaborazione dell’illuminazione alprimo e terzo piano, iGuzzini ha installato le lucial piano terra. L’illuminazione di base delle sale di vendita vienerealizzata con le luci installate nel vano fra paretee soffitto. La loro luce diffusa illumina gli angolidel soffitto creando un netto contrasto fra le areedi passaggio e i prodotti illuminati direttamente.Gli articoli esposti sono messi in evidenza dauna intensità dell’illuminazione di circa 4000Lux che con numerosi punti luce, crea unanotevole brillantezza. Le vie di transito invece vengono illuminate adesempio solo da 200 fino a 400 Lux. Ad ecce-zione del primo piano, nelle aree di vendita si èevitata la luce naturale. Le vetrine sono chiuseverso l’interno; soltanto da una fessura sul bordoinferiore penetra un po’ di luce diurna. Oltre 1500 nuovi apparecchi di illuminazionegenerano un gioco di luci ed ombre e accentuanogli elementi in modo mirato. Sebbene la combi-nazione di lampade alogene e ad alogenurimetallici consenta un consumo elettrico relativa-mente basso e un ridotto sviluppo di calore, tuttele vetrine e le teche hanno dovuto essere raffred-date per non danneggiare gli oggetti esposti.Nelle vetrine sono stati utilizzati incassi PixelPlus mentre nell’area di vendita è stata

1

Page 45: Incontroluce 18 - iGuzzini magazine 10.2008 - Italiano

43

incontroluce 18

Foto: Günther Laznia

1. Esterno

2. Sala d’esposizione

Progettazione impianto elettricoHerzog Kull Group, Aarau

Partners Assistance iGuzzini illuminazione Schweiz

2

Page 46: Incontroluce 18 - iGuzzini magazine 10.2008 - Italiano

44

Progetti 1500 nuovi apparecchi di illuminazione per Bucherer

attrazione: nel nuovo store si trova il più grande“rolling ball clock” del mondo, già entrato nelGuinness dei primati. L’idea è nata dall’architetto Patrick Schaffer, che era stato invitato da Bucherer a creare per i turisti un congegno in grado di catturare l’atten-zione al primo sguardo. Per la realizzazionesono stati scelti i famosi maestri di cineticaHanns-Martin Wagner, svizzero, e Mark Bischof,tedesco. La spettacolare scultura cinetica, deno-minata Aion - termine greco che significa età,evo -, si innalza per quasi 12 metri su tutti i

installata una lampada speciale della serie The Reflex che garantisce un elevato comfortvisivo grazie all’ottica cut off. La temperaturacolore è di 3000 K e gli apparecchi hannoanche altre ottiche: wall washer rischiarano le pareti, downlight illuminano l’area di lavoro e proiettori con riflettori spot e flood distribuisconola luce sulle teche. L’elevata intensità della luce sui singoli articoliesposti o i bordi leggermente più chiari non vengono percepiti dai visitatori. Oltre a orologi,gioielli e souvenir, Bucherer vanta un’altra

3

Page 47: Incontroluce 18 - iGuzzini magazine 10.2008 - Italiano

45

incontroluce 18

3. Zona di vendita

4. Particolare del “rolling ball clock”

quattro piani dello store. Al centro della pista disfere si trova un grande orologio intorno al qualeruotano costantemente sfere di cristallo chesegnano i secondi, i minuti, i quarti d’ora e le ore. Le sfere di cristallo cercano ad elevatavelocità di farsi strada sulla pista per raggiungereil grande anello dei minuti. Ogni minuto unasfera arriva nell’anello fino a quando la sessan-tesima sfera completa l’ora. Il polo opposto diquesto eterno movimento è rappresentato da unagrossa sfera di cristallo al piano terra, che ruotacon una frequenza di 15 minuti.

4

Page 48: Incontroluce 18 - iGuzzini magazine 10.2008 - Italiano

46

“Design Cities”

Museo di Arte Contemporanea, Istanbul23 aprile 2008 - 10 agosto 2008

Progetti Collezioni Permanenti

SponsorTürk Telekom

CuratoriDavid Elliott

Gli spazi della mostra all’Istanbul Modern sonodivisi in due aree principali. Nelle gallerie alpiano superiore i visitatori possono ammirare la collezione permanente del museo. L’ampia galleria al piano inferiore ospita annual-mente da tre a quattro mostre temporanee, fracui una retrospettiva, una rassegna dell’artemoderna turca e una mostra di arte contempora-nea globale. Al museo sono previsti anche programmi culturali per integrare sia le collezionipermanenti che le mostre temporanee. Ad ogni nuova mostra non sono soltanto questeattività a variare ma anche le caratteristiche di cinema, caffè, negozio del museo e museomobile. Con questi diversi programmi, IstanbulModern vuole offrire la possibilità a chiunqueritorni al museo di vedere non solo le opere preferite già note ma anche di scoprire nuove ed interessanti opere d’arte. Dall’aprile 2003 è in corso la mostra “Design Cities”, organizzata

1

2

Page 49: Incontroluce 18 - iGuzzini magazine 10.2008 - Italiano

47

incontroluce 18

Foto: Gabriele Basilico

1. Facciata esterna del museo

2.3. Allestimento mostra “Design Cities”

Mostra “Design Cities”

SponsorVitrA e Intercity

CuratoriDeyan Sudjic - Design Museum Director

Layout Ben Kelly Design

Partners Assistance e sponsor tecnicoTepta Aydinlatma

Nel dopoguerra, Los Angeles, dove CharlesEames costruì il suo studio e la sua casa estre-mamente eleganti, divenne il simbolo del secoloamericano. Negli anni ‘60 la leadership del design contem-poraneo si sposta a Milano e negli anni ‘80Tokyo fa sentire la propria presenza destabiliz-zando la certezza morale del design industrialeeuropeo per spostarsi verso un approccio più giocoso. Infine si torna alla Londra dei giorninostri, di nuovo principale centro mondiale deldesign e base di Ron Arad e Ross Lovegrove,Jasper Morrison e molti altri importanti designercontemporanei. La iGuzzini ha contribuito allailluminazione della mostra, con proiettori Metroche enfatizzano gli oggetti in mostra creando una regia luminosa fortemente contrastata.Inoltre l’apparecchio PizzaKobra, l’ultima lampadadisegnata da Ron Arad per la iGuzzini è espostonella mostra.

dal Design Museum di Londra e curata daldirettore del Design Museum, Deyan Sudjic. Questa mostra raccoglie opere di alcuni dei prin-cipali designer del mondo che raccontano la storiadel design dalla metà del XIX secolo a oggi. La mostra presenta una serie completa di oggetti,dai tessuti alla moda a pezzi industriali, mobilinonché stampe e disegni che riuniscono gli ele-menti chiave di produzioni di design, individualie di massa come pure alta tecnologia e materialiinnovativi. La mostra è costituita da 109 operedi 64 designer e 12 prodotti di 7 marchi. La mostra si concentra su sei città, Vienna,poco prima della Grande guerra, quando iniziò a prender forma il linguaggio della modernità,poi Dessau, la cittadina tedesca sede del Bauhaus,la scuola di design più famosa del mondo. Negli anni ‘30 Parigi fu la città che divenne capitale della cultura visiva, dove sia Picasso che Le Corbusier avevano stabilito la propria residenza.

3

Page 50: Incontroluce 18 - iGuzzini magazine 10.2008 - Italiano

48

Harvey Nichols

Istanbul, Turchia

Progetti ClienteUnitim

Interior DesignFour IV Design Consultants

iGuzzini Partner Assistance Tepta Aydinlatma

Per l’illuminazione generale del negozio, sonostati utilizzati apparecchi iGuzzini dall’impattovisivo minimo. Solo dove si richiedevano elementidecorativi, si è fatto uso di luci a catodo freddo,fibre ottiche e retroilluminazione con luci a fluorescenza di altri produttori.L’illuminazione generale sui tre piani è data damoduli HUB con Pixel Plus che utilizzano sialuci alogene che ad alogenuri metallici e incassiPixel Plus. I moduli HUB con Pixel Plus ai quattrolati delle vetrine esterne del negozio e i farettialogeni Reflex sono stati utilizzati invece per

Il luxury store Harvey Nichols è uno dei piùimportanti all’interno dell’area commercialeKanyon. Con le sue notevoli dimensioni, copre infatti, una superficie di 8500 mq su 3 piani,occupa circa 1/3 del centro commercialeKanyon. La progettazione degli interni per ilnegozio è stata realizzata dalla società ingleseFour IV Design Consultants sotto la guida deldesigner Chris Dewar Dixon. Con l’opera realizzata per questo negozio, Four IV Desıgn si è aggiudicata il premio ‘Best international retail interior’ nel 2007.

1

Page 51: Incontroluce 18 - iGuzzini magazine 10.2008 - Italiano

49

incontroluce 18

Foto: Engin Gerçek

1. Zona profumeria e cosmetica

2. Ristorante Gilt

illuminare i soffitti delle vetrine esterne.Le vetrine interne del negozio sono state inveceilluminate con proiettori Shuttle montati su binario.Apparecchi ad incasso orientabili sono invecestati utilizzati in zone molto diverse fra di loro atestimonianza della estrema versatilità di questatipologia di prodotto. Il sistema Deep Frame (singolo e doppio) illumina la sezione alimentareed il ristorante Gilt; proiettori Microframe illumi-nano i box del reparto cosmetici; incassi Minimalversione grande illuminano invece la sezionePolo Ralph Lauren.

2

Page 52: Incontroluce 18 - iGuzzini magazine 10.2008 - Italiano

50

Artempo“Where Time becomes Art”

Palazzo Fortuny, Venezia9 giugno - 5 novembre 2007

Progetti Committente Axel Vervoordt

InstallazioneDaniela Ferretti, Nico Goethals con Francesca Boni

Il collezionista d’arte e di antichità di Anversa,Axel Vervoordt, ha celebrato il suo sessantesimocompleanno in maniera straordinaria con l’espo-sizione Artempo a Venezia. Il progetto Artemponasce da una collaborazione avviata nel 2007tra Musei Civici Veneziani e Axel Vervoordt pressoil celebre Palazzo Fortuny, un gioiello architetto-nico del tardo periodo gotico-veneziano. A quel-l’epoca, il palazzo ospitava la boutique dello stili-sta Mariano Fortuny e le sue originali creazioni:abiti, stoffe, costumi e tappezzerie. Le pareti del prestigioso palazzo sono ancora tappezzate atutt’altezza con i suoi lussuosi e originali tessuti.

La collezione privata di Axel Vervoordt rappresentala colonna portante dell’esposizione Artempo che è completata con altre opere provenienti davari musei e collezioni private. Axel Vervoordt siè interessato dapprima all’arte antica e solo inseguito all’arte contemporanea, rifiutando tuttaviadi farne due mondi distinti e contrapposti, ma al contrario cercando di instaurare un dialogo e creare armonie tra queste forme d’arte moltodiverse. Per Axel Vervoordt occorre «prendere le cose come vengono». Si spiega così la suapredilezione per i mobili non restaurati, glioggetti trovati e persino i muri scrostati.

1

Page 53: Incontroluce 18 - iGuzzini magazine 10.2008 - Italiano

51

incontroluce 18

Foto: Jean Pierre Gabriel

1.2. Immagini dell’allestimento

Progetto illuminotecnicoRobert Carsen, con Roy Sax (Kurve Lichttechniek)e Peter Van Praet

Partners assistanceiGuzzini illuminazione Benelux

La scelta di un palazzo nella città di Venezia èstata una scelta in un certo senso obbligata per il collezionista fiammingo che voleva proporre la propria esposizione a latere di un evento d’artecontemporanea, in questo caso la prestigiosaBiennale di Venezia.Il progetto illuminotecnico è stato sviluppato da Kurve Lichttechniek (Roy Sax) che dal 1985 è il fornitore scelto da Axel Vervoordt per tutti i progetti d’illuminazione espositiva. Nella ricerca della soluzione più appropriata, perquesta esposizione, il requisito imprescindibileera che ogni apparecchio con potenza di 100 Wfosse dimmerabile singolarmente. La scelta èricaduta sul proiettore Tecnica. Gli apparecchi si trovano ancora presso Palazzo Fortuny a cuisono stati ceduti in prestito dalla sociétà Vervoordt.

2

Page 54: Incontroluce 18 - iGuzzini magazine 10.2008 - Italiano

52

Un piano d’illuminazione per la Cité de l’Architecture

Parigi, Francia

Progetti CommittenteMinistero della cultura e della comunicazione, direzione dell’architettura e del patrimonio

Mandato del progettoÉMOC, Etablissement public de maîtrised’ouvrage des travaux culturels

La Cité de l’Architecture et du Patrimoine diParigi, inaugurata nel settembre 2007, occupal’ala Paris del Palais de Chaillot e include unaparte del Palais du Trocadéro, per una superficiecomplessiva di circa 21.000 mq.La Cité de l’Architecture et du patrimoine è un’istituzione decisamente originale: è, insieme,un importante museo (il museo dei monumentifrancese), una scuola professionale votata alpatrimonio artistico (l’Ecole de Chaillot) e un centrospecializzato nella promozione dell’architetturacontemporanea (Institut Français d’Architecture).Con questo nuovo edificio la Cité vuole attirare il grande pubblico ed interessarlo all’architetturacontemporanea.Il progetto di rinnovamento è stato affidato all’ar-chitetto Jean-François Bodin, che ha restituito almuseo dei monumenti francese tutto il suo anticofascino, nel rispetto dell’architettura originale diGabriel Davioud e di Jacques Carlu.Le modifiche apportate, come la nuova scalinatadisegnata da Bodin, hanno al tempo stesso conservato e impreziosito le gallerie che seguonol’andamento curvilineo dell’edificio. La navata di metallo e vetro risalente al XIXsecolo è stata restaurata. È stato inoltre creatoun nuovo senso di circolazione verticale, unaspecie di “strada” interna con vista su Parigi, utilizzando l’asse centrale dell’edificio che servele gallerie di esposizioni temporanee.Il nuovo Musée de Monuments Français (MMF)racchiude i tesori di otto secoli di architettura,dal XII al XXI secolo, con una superficie di8.000 mq. ripartita tra 3 gallerie: galleria deicalchi, dei dipinti e dell’architettura moderna e contemporanea. Cronologico e tematico, il percorso di ciascuna galleria è accompagnato da una segnaletica specifica e da diverso materiale didattico.

La Galleria dei calchi, di circa 4.000 mq. è situata al piano terra, occupa lo spazio piùspettacolare del museo. La collezione, che raccoglie circa 350 calchi ingesso in scala 1:1 e 60 plastici di architetture e armature, dalla prima arte romanica del MedioEvo fino al 18° secolo, è suddivisa nelle gallerieDavioud e Carlu. La galleria Davioud vanta unavetrata zenitale che lascia penetrare la luce natu-rale. L’illuminazione artificiale di questa zona èinvece ottenuta mediante proiettori Le Perroquet,installati sulle capriate metalliche lavorate. La galleria Carlu è caratterizzata invece dalle altefinestre che lasciano penetrare la luce e fannointravedere il panorama della torre Eiffel.L’illuminazione artificiale è realizzata con incassiPixel Plus.

1

Page 55: Incontroluce 18 - iGuzzini magazine 10.2008 - Italiano

53

incontroluce 18

Foto: Didier Boy De La Tour

1. Galleria Davioud

2. Esposizione di planimetrie

3. Riproduzione di una cappella con dipinti romanici

Per la Galleria dei dipinti murali e delle vetratel’allestimento degli affreschi, realizzato da Jean-François Bodin, vuole essere una passeggiataattraverso un vero e proprio labirinto di sorprese,formato da copie a grandezza naturale, suddivisesu due livelli. Queste copie ripercorrono l’evoluzione della pittu-ra murale dal XII al XVI secolo. Al secondo pianosono state ricostruite 30 cappelle con alcuni deidipinti romanici francesi più rappresentativi.L’illuminazione delle diverse sale è ottenuta conapparecchi ad incasso orientabili Le Perroquet,Linealuce, Glim Cube, Pixel Plus. La Galleria d’architettura moderna e contemporanea è posta al secondo piano del Palais de Chaillot. Su unasuperficie di 1.200 mq, sviluppa il filo architetto-nico dal 1850 al 2001, con l’intento di illustrare

il passaggio dalla città del XIX secolo alla città contemporanea, nei suoi aspetti di rottura e dicontinuità. All’estremità della galleria, lungo laSenna, è riservato uno spazio agli allestimentitemporanei. Ogni anno un architetto diversoviene invitato a realizzare un allestimento. In questa area l’illuminazione non è iGuzzini.L’Institut Français d’Architecture (IFA) ha comeprima vocazione quella di essere un luogo privile-giato per la discussione e la ricerca sull’architetturacontemporanea, oltre che di diffusione delleconoscenze architettoniche. Svolge questa attività attraverso esposizionimonografiche, tematiche, retrospettive sulle mag-giori figure dell’architettura, conferenze, dibattiti e pubblicazioni. Le esposizioni temporanee sonoilluminate con apparecchi Le Perroquet,

Progetto architettonicoJean-François Bodin

Team di progettoDirezione dei lavoriHamid Boughab architetto

Ufficio tecnicoGEC Ingénierie

Progettista della galleria modernae contemporaneaJean-François Bodin

In collaborazione con GAO IDEES I PROJECTES SLAUXITEC Bâtiments: B.E.T fluide

EconomistaACE Consultants Economiste

Progettista delle facciate e dellecoperture dei tetti: chiuso e copertoJean-François Lagneauarchitetto dei monumenti storici.

Partner Assistance e sponsor tecnicoiGuzzini illuminazione France SA

2

3

Page 56: Incontroluce 18 - iGuzzini magazine 10.2008 - Italiano

54

4

Page 57: Incontroluce 18 - iGuzzini magazine 10.2008 - Italiano

55

incontroluce 18

mentre gli uffici e la hall dell’IFA presentanoapparecchi Optica. La Ecole de Chaillot, la cuiorigine risale al 1887, è il dipartimento di forma-zione della Cité. È nata in risposta a una dellegrandi missioni della Cité, vale a dire la trasmis-sione del sapere maturato con l’esperienza pro-fessionale e con la ricerca. L’Ecole de Chaillotpersegue e sviluppa la propria missione originaledi diffusione della conoscenza del patrimonioarchitetturale francese. Vi sono inoltre spazi comuni a questi tre dipartimenti: gli spazi prepostiall’accoglienza, le gallerie d’esposizione tempora-nea (che spaziano sotto le spettacolari arcate in pietra dell’antico palazzo del Trocadéro), la galleria di attualità, l’auditorium e gli atelierpedagogici. La Cité ospita inoltre spesso espo-sizioni temporanee nelle sue gallerie. iGuzzini non poteva non collaborare con unaistituzione quale la Cité de l’Architecture et du Patrimoine, che ha come obbiettivi la cono-scenza della qualità architettonica e la tuteladella qualità ambientale. È stato per noi del tuttonaturale collaborare al cantiere per la parte dell’illuminazione. Il 15 maggio scorso, presso gli uffici della Cité d’Architecture et du Patrimoine,è stato siglato l’accordo di collaborazione traiGuzzini e la Cité da Adolfo Guzzini e da Françoisde Mazières, presidente della Cité.

4. Galleria Carlu

5. Firma dell’accordo di collaborazione.Da sinistra François de Mazières e Adolfo Guzzini

6. Allestimento temporaneo dedicato all’archiettura contemporanea

Progetti Un piano d’illuminazione per la Cité de l’Architecture

5

6

Page 58: Incontroluce 18 - iGuzzini magazine 10.2008 - Italiano

56

Durante l’edizione 2008 di Light&Building la filiale tedesca della iGuzzini è intervenutanel contesto urbano di Francoforte utilizzandoluce colorata per ottenere effetti spettacolari su edifici di diversa epoca con caratteristichearchitettoniche e funzioni diverse. Il Welle (che in tedesco significa onda) è un insieme di sei edifici con un blocco per uffici curvilineoed un edificio storico. Durante Light&Building

Sprazzi di colore sulla città

Luminale 2008, Francoforte

Cultura dell’azienda

il complesso è stato trasformato con degli effettiluminosi spettacolari che combinano l’uso dellaluce colorata ed i riflessi dell’acqua progettatidai Lighting designers Andrea Nusser eJohannes Henn. Il progetto illuminotecnicomesso a punto da Christian Uitz per la chiesadei Re Magi enfatizza l’architettura tardo goticaaccentuando gli elementi strutturali attraversoforti contrasti di colore. Per la Bayerhaus, edificio

1

Page 59: Incontroluce 18 - iGuzzini magazine 10.2008 - Italiano

57

incontroluce 18

Foto: Archivio iGuzzini

1. Il complesso Welle

2. La chiesa dei Re Magi

3. La linea colorata lungo la funivia

caratterizzato da un soffitto “galleggiante” si è pensata una illuminazione che enfatizza e sottolinea questo effetto grazie a LED di coloreambra. Nei dintorni di Francoforte si è creatoinvece un asse per Rüdesheim. Nella valle, dalcastello di Brömserburg la linea di luce continualungo la cabinovia secondo il progetto di AndreaNusser e Torsten Braun.

2

3

Page 60: Incontroluce 18 - iGuzzini magazine 10.2008 - Italiano

58

Cultura dell’azienda

Nuova sede iGuzzini illuminazione UKa Guilford

Durante la preparazione di questo numero sistavano concludendo i lavori per la costruzionedella nuova sede della filiale inglese a Guilford.Il progetto, di Pierluigi Copat, che ha curatoanche la realizzazione della sede di Parigi, è caratterizzato da una serie di soluzioni fun-zionali e tecniche per il risparmio di energiache gli hanno permesso di raggiungere l’ottimapercentuale del 71% nella valutazione BREEAM(Building Research Establishment EnvironmentalAssessment Method), sistema utilizzato pervalutare la prestazione ambientale di edificinuovi ed esistenti. Lo show room rimarrà pressoil Business Design Center.

iGuzzini illuminazione UK LtdAstolat Business ParkAstolat WayOff Old Portsmouth RoadGuildfordSurreyGU3 [email protected]

Page 61: Incontroluce 18 - iGuzzini magazine 10.2008 - Italiano

59

incontroluce 18

Cultura dell’azienda

iGuzzini a San Pietroburgo

Da maggio 2008 a San Pietroburgo è attiva la nuova iGuzzini Partners Assistance. iGuzzini vanta una presenza sul territorio russoche ha portato alla illuminazione della Cattedraledi San Salvatore sul Sangue versato secondo il progetto messo a punto da Piero Castiglioni,agli interventi per l’illuminazione della ProspettivaNievskij e del Palazzo dell’Ammiragliato, oltre ad interventi parziali all’interno del prestigiosoMuseo dell’Ermitage. Come ogni altra filiale nel mondo anche questa nuova sede a SanPietroburgo vuole diventare un punto di incontrofra le esigenze e le richieste di architetti e progettisti e le soluzioni tecniche che siamo in grado di offrire. I nostri show room diventanoluogo di discussione, di progettazione, di formazione oltre che conoscenza dei nostri prodotti disegnati dai maggiori designers ed architetti: Renzo Piano, Norman Foster, Ron Arad. I nostri tecnici forniscono consulenzailluminotecnica ad architetti e progettisti nellafase di progettazione della regia luminosa, oltre al supporto durante e dopo l’installazione.

RO - iGuzzini illuminazione St. PetersburgItalianskaya ul. 12Office 3191023 St. [email protected]

Page 62: Incontroluce 18 - iGuzzini magazine 10.2008 - Italiano

60

Cultura dell’azienda

L’Oro del Design ItalianoReggia di Venaria, Scuderia Grande, Torino,23 aprile - 31 agosto 2008

Il Premio Compasso d’Oro ha lasciato per laprima volta Milano per spostarsi a Torino,World Design Capital del 2008.Nella Reggia di Venaria Reale si è svolta lamostra “L’Oro del Design Italiano”, un eventoin realtà formato da due mostre: quella storicadel Compasso d’Oro, che raccoglie la collezionedel design italiano dal 1954 al 2004 e quelladella XXI Edizione del premio, che espone i150 nuovi oggetti del presente che anticipanoe influenzano il futuro. Il 26 giugno si è svoltala cerimonia d’assegnazione del PremioCompasso d’Oro. La iGuzzini è stata partnerilluminotecnico della Fondazione ADI mettendoa disposizione le piantane Cestello.

Designers Days ’08Apparence Trompeuse, iGuzzini Partners Assistance, Parigi, 12-16 giugno 2008

L’edizione 2008 di Designer’s Days è intera-mente dedicato al tema dell’illusione. L’installazione “Apparence trompeuse” è l’interpretazione data al tema dal creatore di tessuti Luc Druez e dalla scenografa MichèleChauvel con la collaborazione della nostra filiale. I tessuti appesi sono stati illuminati dainvisibili apparecchi luminosi, nascosti da altritessuti neri. Variazioni di temperatura colore o luce colorata trasformano la consistenza delle stoffe rendendo illusoria e momentanea la conoscenza. “Apparence trompeuse” è statailluminata con proiettori Tecnica e Le Perroquet,incassi Lineup, nella versione RGB e LinealuceLed. Le scenografie sono gestite attraverso ilsistema di controllo Scene Equalizer.

Page 63: Incontroluce 18 - iGuzzini magazine 10.2008 - Italiano

61

incontroluce 18

Cultura dell’azienda

iGuzzini Partner For Better LightWorkshop all over the world

La formazione è un punto fondamentale dellestrategie di crescita della iGuzzini illuminazione.Già a partire dalla metà degli anni Settanta, anni in cui la produzione della iGuzzini passa dal settore delle lampade per l’arredamento aquello tecnico, l’azienda si è posta il problema di acculturare dal punto di vista illuminotecnico i propri dipendenti e coloro che con la iGuzzinivenivano a collaborare.Dal 1977 l’azienda si fa promotrice di azioni culturali organizzando incontri e convegni sullacultura della luce con i maggiori esperti europeidi illuminotecnica: Luigi Manzoni, Van Malotki,Louis Clair. Allora non esistevano corsi specificiper la professione di Lighting designer, e lasituazione non è molto cambiata. Molto è affidatoall’esperienza pratica accumulata sul campo da pochi illuminotecnici, mentre né in Italia néall’Estero esistono dei corsi universitari, o corsispecialistici per la formazione della figura profes-sionale del Lighting Designer.

L’azienda si è fatta carico quindi della necessitàdi creare delle occasioni di formazione specificheper il settore ed organizza incontri - seminari,tenuti da esperti illuminotecnici come PieroCastiglioni e Tino Kwan, con architetti e progettisti.All’interno dell’azienda esiste uno specifico settoreche si occupa di Lighting Training. Dal mese di luglio 2008 in Cina presso la nostrasede di Shangai l’esperienza maturata in questianni è messa a disposizione di progettisti edarchitetti cinesi con il “Partners for Better LightWorkshop”.Nel mese di aprile 2008 la Facoltà di Architetturadell’Università di Tucuman, in Argentina ha chiestoal nostro rappresentante in Argentina di tenereuna lezione sulle tecnologie per l’illuminazione.

Design CitiesMuseo di Arte Contemporanea, Istanbul23 aprile - 10 agosto 2008

Tepta Aydinlatma, nostro distributore in Turchia,ha sponsorizzato la mostra curata da DejanSudjic che racconta la storia del design con-temporaneo attraverso sette città principali,evidenziando per ciascuna di essere il ruolodecisivo svolto nello sviluppo del design: concentrandosi sul modo in cui determinatimomenti della storia delle città hanno contribuitoall’evoluzione del design, la mostra esaminacome il design ha forgiato la cultura contempora-nea. L’apparecchio PizzaKobra, l’ultima lampadadisegnata da Ron Arad per la iGuzzini è esposto nella mostra a rappresentare il designlondinese.

Page 64: Incontroluce 18 - iGuzzini magazine 10.2008 - Italiano

62

Cultura dell’azienda

Certificato l’impegno per la tutela dell’ambiente. iGuzzini è ISO 14001:2004

Dal febbraio 2008 la iGuzzini è un’azienda a cui la CISQ ha riconosciuto l’impegno allaprevenzione dell’inquinamento e alla tutela dell’ambiente attraverso un approccio strutturato,che tiene conto di tutte le implicazioni di carattere organizzativo, tecnico, economico e legale applicabili.Di seguito il documento in cui l’azienda riassumela propria politica aziendale e che è a disposizioneanche all’interno del sito www.iguzzini.com

Politiche e Obiettivi generali per l’Ambiente

La prevenzione dell’inquinamento e la tutela dell’ambiente sono affrontatidall’Azienda mediante un approccio strutturato, che tiene conto di tutte le implicazioni di carattere organizzativo, tecnico, economico e legale applicabili.L’Azienda si sente responsabile della conservazione del nostro ambiente. Per far fronte a tale responsabilità, si sforza di migliorare continuamente la tutelaambientale. Con la costruzione e il mantenimento di una struttura organizzativaambientale, nonché attraverso la necessaria competenza tecnica, l’Azienda si sforza di ottimizzare gli impianti e le tecnologie esistenti per risparmiare le risorsenaturali e ridurre il consumo di energia e gli effetti ambientali, tutto ciò compati-bilmente con un’applicazione economicamente sostenibile delle migliori tecnichedisponibili. Nel decidere di nuove tecnologie e procedimenti ci si preoccupa chel’aspetto della tutela dell’ambiente venga tenuto in debito conto.La protezione ambientale aziendale è possibile solo se tutti i collaboratori ad ognilivello ne sono a conoscenza. Per questo l’Azienda vuole promuovere, con un’opera di informazione ed istruzione, la consapevolezza ambientale del personale.Gli impatti ambientali prodotti dall’azienda vengono costantemente documentati e controllati. Per l’Azienda le conseguenze di eventuali incidenti all’ambiente sonofattori importanti. Per questo si cerca di ridurre al massimo i potenziali di pericolocon un sistema di gestione dei rischi.L’Azienda informa regolarmente i clienti, i fornitori e le ditte responsabili, nonchéchiunque sia interessato, sulle attività intraprese per la tutela dell’ambiente.L’Azienda cura il dialogo aperto con i vicini e cerca di considerare e di soddisfare per quanto possibile i loro desideri e le richieste nei piani per il futuro.La politica aziendale degli acquisti mira alla conservazione delle risorse e alla riduzionenumerica e quantitativa delle sostanze pericolose nonché degli imballi, cercando di utilizzare imballi riciclabili.

Le implicazioni legali costituiscono un vincolo importante sia per l’Azienda che per i soggetti individuati dalla legge e dalle varie normative come responsabili delle eventuali inadempienze e degli eventuali danni.

L’Azienda però non limita i suoi sforzi al rispetto delle leggi e delle normative, bensì è tesa verso un miglioramento continuo delle proprie capacità organizzative e tecni-che per ridurre i rischi e tutelare l’ambiente, con efficacia e al tempo stesso con efficienza crescenti. I traguardi relativi ai suddetti obiettivi sono di volta in volta definiti dalla Direzione nei piani annuali della qualità e dell’ambiente.

Pertanto, l’Azienda, nel rispetto di ragionevoli vincoli di costo, si adegua alle crescentiesigenze etiche, sociali, legislative nel campo della tutela dell’ambiente, precor-rendole ove possibile, mediante un’adeguata pianificazione delle attività e delleiniziative in tale campo.

La prevenzione dei rischi ambientali e la tutela dell’ambiente richiedono coinvolgi-mento e partecipazione di tutti. Il coinvolgimento e la partecipazione implicano una conoscenza diffusa delle problematiche dell’Ambiente e delle relative disciplinetecnico-organizzative e richiedono una costante azione di sensibilizzazione e d’infor-mazione. È, infine, responsabilità della Direzione a riesaminare almeno annualmentel’idoneità della politica per l’ambiente. L’Azienda si impegna inoltre a comunicare lasua Politica Ambientale ai dipendenti ed alle aziende fornitrici che operano nel sito.

Page 65: Incontroluce 18 - iGuzzini magazine 10.2008 - Italiano

63

incontroluce 18

LumiVilleFrancia Eurexpo, Parc des Expositions de Lyon,Lione, dal 27 al 29 maggio 2008

LumiVille è un salone interamente dedicatoall’illuminazione pubblica ed esterna e in concomitanza con “InLight Expo” il Saloneinternazionale dell’illuminazione d’interni.Durante questo Salone, presso lo spazioiGuzzini sono stati organizzati due incontri con due lighting designers come PieroCastiglioni e Emmanuel Clair dello studio Light Cibles di cui fa parte insieme al padreLuis Clair.

PizzaKobra Tour a ZurigoiGuzzini Partners Assistance SchweizZurigo, 30 maggio 2008

Continua il PizzaKobra Tour presso le sediiGuzzini in Europa. Nel maggio 2008 Ron Aradha presentato la sua lampada dai moltepliciaspetti, a tutti coloro che, in Svizzera, sonointeressati al mondo della luce.

Cultura dell’azienda

La Architectural Society of Shanghai China (ASSC) in visita alla iGuzzini China

Il 22 luglio 2008 si è svolto presso la nostrafiliale a Shangai, un seminario sull’illuminazioneper esterni a cui hanno partecipato trentamembri della ASSC a cui aderiscono architetti,lighting designers ed ingegneri, responsabili di molte pianificazioni urbane. Il professor Wu Zhiguang, presidente dell’associazionedurante la visita ha consegnato a MassimilianoGuzzini il certificato di adesione all’associazione.

Foto in alto Il gruppo della ASSC ritratto presso la iGuzzini China

Foto in bassoda sinistra Wu Zhiguang, presidente della ASSC, Xiang Zuquan, consulente dell’associazione, Massimiliano Guzzini, General Manager iGuzzini China

Page 66: Incontroluce 18 - iGuzzini magazine 10.2008 - Italiano
Page 67: Incontroluce 18 - iGuzzini magazine 10.2008 - Italiano

IncontroluceRivista internazionale, semestraledi cultura della luce

anno X, 18

RedazioneCentro Studi e Ricerca iGuzziniFr.ne Sambucheto, 44/a62019 Recanati MC+39.071.7588250 tel.+39.071.7588295 [email protected]

iGuzzini illuminazione spa62019 Recanati, Italyvia Mariano Guzzini, 37+39.071.75881 tel.+39.071.7588295 [email protected] video

Progetto graficoStudio Cerri & Associati

EditoreiGuzzini illuminazione spa

Hanno collaborato a questo numeroiGuzzini illuminazione Benelux Bvba/SprliGuzzini illuminazione China Ltd.iGuzzini illuminazione Deutschland GmbHiGuzzini illuminazione España S.A.iGuzzini illuminazione France S.A.iGuzzini illuminazione Schweiz AGiGuzzini illuminazione Norge A.S.iGuzzini illuminazione UKTepta Aydınlatma, Turchia

Foto di copertinaArchivio iGuzzini

Finito di stampare: Ottobre 2008Tecnostampa, Recanati

II. 200818 Incontroluce

Errata Corrige Incontroluce 16

Augustinus MuziekcentrumProgetto IlluminotecnicoBOTEC nv

La Redazione non è responsabile di inesattezze e mancanze nell’elenco dei credits relativi ai progetti e forniti dai collaboratori.Le integrazioni o correzioni verranno riportate nel numero successivo.

Page 68: Incontroluce 18 - iGuzzini magazine 10.2008 - Italiano

Incontroluce XVIII / Le Marche: Architettura contemporanea nelle Marche / Progettazione:Energia in luce. La Centrale elettrica di Naistenlahti / Progetti: Luce sugli scavi di Ercolano / Il Centro servizi Vulcano Buono / Lo sfolgorante tesoro di Monza. Il Museo Gaiani / La VenariaReale / NEWurbanFACE / Thompson Pump House / La sede dell’agenzia Code Computer Love /Stazioni della linea LGV Est Europea / Fondazione Bancaja / Il Grand hotel Hyatt on the Bund /Stazione di Montesanto / Riflettori sull’Italia: una nuova luce per l’ambasciata italiana / Bjørvika.Un nuovo spazio per la città / 1500 nuovi apparecchi di illuminazione per Bucherer / “DesignCities” / Harvey Nichols / Artempo “Where Time becomes Art” / Un piano d’illuminazioneper la Cité de l’Architecture / Cultura dell’azienda: Sprazzi di colore sulla città / Nuova sedeiGuzzini illuminazione UK a Guilford / iGuzzini a San Pietroburgo / Designers Days ’08 / L’Oro del Design Italiano / Design Cities / iGuzzini Partner For Better Light / Workshop all overthe world / Certificato l’impegno per la tutela dell’ambiente. iGuzzini è ISO 14001:2004 /LumiVille / PizzaKobra Tour a Zurigo / La Architectural Society of Shanghai China (ASSC) in visita alla iGuzzini China

9.19

25.0

00.0