Incontro di Simone Riccioni e Giorgia Benusiglio con gli ... · Riccioni e Giorgia Benusiglio,...

7
Incontro di Simone Riccioni e Giorgia Benusiglio con gli alunni del Liceo artistico Si è concluso nel migliore dei modi il progetto Cineducando all’artistico di Macerata con un toccante incontro tra Simone Riccioni, Giorgia Benusiglio e i ragazzi che frequentano liceo. Il progetto, nato un anno fa dalla collaborazione tra la Linfa Crow 2.0 (un market place italiano rivolto alla promozione e alla valorizzazione di progetti legati al mondo della cultura) e il Liceo Artistico, ha un importante scopo educativo: quello di sensibilizzare i giovani, i genitori e gli educatori a una tematica particolarmente attuale: quella dell’assunzione occasionale di sostanze stupefacenti.

Transcript of Incontro di Simone Riccioni e Giorgia Benusiglio con gli ... · Riccioni e Giorgia Benusiglio,...

Page 1: Incontro di Simone Riccioni e Giorgia Benusiglio con gli ... · Riccioni e Giorgia Benusiglio, incontro che ha rappresentato per i presenti un momento toccante e a tratti commovente.

Incontro di Simone Riccioni e Giorgia Benusiglio

con gli alunni del Liceo artistico

Si è concluso nel migliore dei modi il progetto Cineducando all’artistico di Macerata con un

toccante incontro tra Simone Riccioni, Giorgia Benusiglio e i ragazzi che frequentano liceo.

Il progetto, nato un anno fa dalla collaborazione tra la Linfa Crow 2.0 (un market place italiano

rivolto alla promozione e alla valorizzazione di progetti legati al mondo della cultura) e il Liceo

Artistico, ha un importante scopo educativo: quello di sensibilizzare i giovani, i genitori e gli

educatori a una tematica particolarmente attuale: quella dell’assunzione occasionale di sostanze

stupefacenti.

Page 2: Incontro di Simone Riccioni e Giorgia Benusiglio con gli ... · Riccioni e Giorgia Benusiglio, incontro che ha rappresentato per i presenti un momento toccante e a tratti commovente.

La vera storia di Giorgia Benusiglio, che per mezza pasticca di ecstasy ha rischiato la propria

esistenza e che ora vive grazie ad un trapianto di fegato, ha colpito alcuni docenti che si sono

prodigati affinché la proposta, presentata da Simone Riccioni, venisse accolta dal Dirigente, dal

Collegio docenti e dal Consiglio d’Istituto. E’ nata così la collaborazione per cui il film “La mia

seconda volta” è stato girato, oltre che in altre location, nei laboratori e nei locali della scuola e

alcuni alunni della nostra scuola vi hanno partecipato.

All’uscita del film le classi hanno assistito alla proiezione del film, per poi riflettere insieme ai

docenti sui valori trasmessi e più in generale sulle problematiche legate alla droga, per prendere

consapevolezza dei pericoli seri che i ragazzi possono correre e del fatto che basta un attimo per

rovinarsi la vita o distruggere quella di qualcun altro.

Tutti coloro che si occupano di formazione sottolineano quanto oggi sia opportuno parlare di tali

argomenti con i giovani, perché l’informazione è insufficiente o distorta e troppe volte manca la

trasmissione, da parte degli adulti, del valore del rispetto per la propria vita e per quella degli altri.

Per questo, a conclusione del progetto, è stato organizzato un incontro diretto con Simone

Riccioni e Giorgia Benusiglio, incontro che ha rappresentato per i presenti un momento toccante e

a tratti commovente.

Giorgia ha esordito raccontando la sua storia, quella di una ragazzina per bene, educata da una

famiglia attenta; una ragazzina che, per superficialità, prende mezza pasticca di ecstasy tagliata

con veleno per topi. Dopo essersi ritrovata in ospedale, i medici le diagnosticano un’epatite tossica

fulminante e le danno poche ore di vita. Il caso vuole che in quel medesimo momento a Civitanova

muore, per incidente d’auto, Alessandra Malaisi, una ragazza di vent’anni, il cui fegato viene

espiantato e trapiantato nel corpo di Giorgia. E’ grazie a lei che Giorgia ora vive.

La ragazza ha raccontato così la sua situazione di oggi:

“Vivo in modo intenso ogni giorno come se fosse l'ultimo e cerco di fare della mia vita un

capolavoro, solo così le do un senso. Ho paura di non portare a termine i miei sogni perché per i

trapiantati il tempo è importantissimo, la paura ti paralizza e non ho tempo di paralizzarmi.

Ho dovuto rinunciare alla mia libertà; alle 8.00 in punto devo prendere un farmaco, e se non lo

prendo muoio. Devo fare il medesimo gesto (di portare la pasticca alla bocca) che a 17 anni mi ha

quasi portato alla morte.

Ho dovuto rinunciare alla mia più grande passione: la danza, quando ho appeso le scarpette al

chiodo è stato doloroso rendersi conto che non potrò mai stare sul palco e che potrò essere

solamente una spettatrice. ...

Page 3: Incontro di Simone Riccioni e Giorgia Benusiglio con gli ... · Riccioni e Giorgia Benusiglio, incontro che ha rappresentato per i presenti un momento toccante e a tratti commovente.

All'inizio avevo timore di andare nelle scuole, principalmente perché non volevo ricordare la mia

esperienza. Pensavo che la cicatrice fisica sarebbe stata la cosa più difficile da accettare, ma sarei

poi potuta tornare la Giorgia di un tempo, una volta accettata. Ma quando poi capisci che la

cicatrice fisica è la cosa più semplice da tollerare, ti rendi conto che è la cicatrice dell'anima quella

che continua a sanguinare e non si rimargina. Quando ho realizzato che la Giorgia di un tempo non

c'era più e che avrei dovuto fare i conti con una nuova me, ho capito che l'unico modo che avevo

per imparare a convivere con questa mia nuova me era quella di immergermi in ciò che mi era

accaduto."

E’ così che Giorgia ha deciso di

trasformare la sua esperienza in una

lezione di vita, informando e parlando ai

ragazzi dei rischi legati all’assunzione di

droghe, inizialmente con il padre e ora

da sola. Da più di undici anni svolge

un’attività di prevenzione raccontandosi

nelle scuole, perché il suo errore possa

evitare quello di qualcun altro, per dare

ai giovanissimi quella giusta

informazione che lei non ha avuto,

lasciando spazio alla speranza,

scommettendo sulla capacità di

cambiamento.

Molto toccante è stato quando Giorgia

ha raccontato di come ancora senta il

rimorso nei confronti dei genitori, in par-

ticolar modo nei riguardi del padre, un uomo molto responsabile e premuroso nell'educazione dei

figli, orgoglioso della sua famiglia, che ha visto crollare tutte le sue sicurezze e che è piombato

nello sconforto e nella domanda persistente "dove ho sbagliato?" e nella risposta "avrei dovuto

vegliare di più su mia figlia".

Page 4: Incontro di Simone Riccioni e Giorgia Benusiglio con gli ... · Riccioni e Giorgia Benusiglio, incontro che ha rappresentato per i presenti un momento toccante e a tratti commovente.

Così Giorgia Ha continuato:

"In un nano secondo sono andata a distruggere così tutte le sue aspettative. Mi sono resa conto di

quanto dolore gli ho arrecato quando ho ritrovato una lettera scritta da lui stesso, pubblicata sul

Corriere della sera una settimana dopo il trapianto; è come se avesse voluto parlare con me

un'ultima volta e l'averla trasformata in video mi permette di averlo sempre accanto a me."

(il video è al seguente indirizzo: https://youtu.be/8BHiS_btDtU)

L’incontro è volato in un battibaleno tra ascolto, domande e riflessioni degli studenti. Eccone

alcune:

Claudia:

"L'incontro con Giorgia è stato davvero emozionante, è riuscita a trasmetterci il dolore che ha

subito. Ci ha fatto riflettere sulla vita e sui piccoli errori che sembrano insignificanti, ma che ci

possono cambiare la vita per sempre. Nella maggior parte degli incontri, gli esperti ci dicono che la

droga fa male e che non dobbiamo farne uso. Giorgia ci ha raccontato la sua storia e ci ha detto

che se siamoin grado di superare quello che ha passato lei, allora siamo liberi di farlo. Queste sono

le conseguenze. …. Non serve a nulla dire di non fare qualcosa, perché non diamo retta a nessuno.”

Page 5: Incontro di Simone Riccioni e Giorgia Benusiglio con gli ... · Riccioni e Giorgia Benusiglio, incontro che ha rappresentato per i presenti un momento toccante e a tratti commovente.

Rebecca:

"La testimonianza di Giorgia è arrivata dritta al cuore. Giorgia ha dovuto passare le pene

dell'inferno solo per uno sbaglio commesso da ragazza. Questo mi ha fatto pensare a quanto

quelle stupidaggini, che possono sembrare innocenti, possano realmente influire sul nostro futuro.

Giorgia da parte sua sa relazionarsi davvero bene con noi ragazzi perché ci tratta da pari e non

come un genitore che rimprovera. Ascoltare la sua storia è un'esperienza che consiglio a tutti."

Federica:

“Quest’incontro con Giorgia è stato davvero toccante, ascoltare la sua triste storia, le sofferenze, la

riabilitazione, per colpa di una mezza pasticca! Il momento in cui poi ci ha parlato della sofferenza

dei genitori e soprattutto del padre, è stato un pugno nello stomaco. E’ stato un padre che si è

preso la colpa per “l’incidente” della propria figlia, pur non avendone. Se avessi avuto modo di

avvicinarmi a lei e parlarle le avrei detto che vorrei essere forte come lei. In un’ora mi ha dato

tantissimo. Grazie.”

Valentina:

”L’incontro è stato davvero toccante; sentire Giorgia parlare di quello che le è successo, aprendosi

a noi, mi ha fatto personalmente commuovere, si percepiva che parlava con sentimento e quando

alla fine ci ha fatto ascoltare la lettera che suo padre aveva scritto sette giorni dopo il trapianto, mi

ha fatto pensare molto a quello che i miei genitori proverebbero. Grazie a questo incontro ho dato

un peso completamente superiore al mio pensiero sull’assunzione di droga e spero che anche gli

altri abbiano compreso quello che Giorgia ci ha trasmesso.”

Simone:

“Giorgia ci ha aperto gli occhi su delle cose che noi ragazzi non ci aspettiamo possano capitarci,

perché per alcuni prendere una pasticca di ecstasy significa “sballarsi” per quell’oretta, divertirsi e

sentirsi “liberi”. Giorgia con le sue parole è riuscita ad arrivare fino ai nostri cuori e ci ha fatto

capire che possiamo divertirci in maniera sana.”

Esther:

“L’incontro è stato molto bello perché mi ha fatto riflettere. La cosa che mi ha più colpito è il fatto

di come la sua vita ora dipenda da dei farmaci che la stanno portando progressivamente alla

morte e di come ora praticamente lei si è bruciata tutti i suoi sogni con solo mezza pasticca! Ma ha

avuto una seconda possibilità e non vuole sprecarla! Questo mi ha spinto a voler rendere la mia

Page 6: Incontro di Simone Riccioni e Giorgia Benusiglio con gli ... · Riccioni e Giorgia Benusiglio, incontro che ha rappresentato per i presenti un momento toccante e a tratti commovente.

vita un capolavoro anche per tutte quelle persone che non ne hanno più la possibilità, senza

gettare nemmeno un’occasione.”

Caterina:

“Ho visto in Giorgia una forza straordinaria come in pochissime persone. Grazie.”

Valentina:

“L’incontro con Simone e Giorgia è stato diverso dagli incontri precedenti, più tempo passava e più

mi sentivo un tutt’uno con lei; non perché faccia uso di droga, ma perché grazie alla sua storia non

potevo smettere di ascoltare e condividere.”

Umberto:

“Giorgia è riuscita a trasmettere le sue emozioni e ci ha portato a riflettere su cosa potrebbe

accadere dopo l’assunzione di certe sostanze”.

Diego:

“L’incontro mi è piaciuto non solo per ciò che Giorgia ci ha trasmesso, ma anche per la delicatezza

con cui sono stati affrontati certi argomenti. E’ importante parlare di queste cose.”

Lorenzo:

“L’incontro mi è piaciuto ed è stato utile anche perché Giorgia e Simone hanno chiarito alcuni

particolari del film che non avevo percepito”.

Emma:

“Giorgia, ci ha trasmesso la sofferenza passata e quella presente. La sua vita, purtroppo, non è un

film che si può riavvolgere”.

Page 7: Incontro di Simone Riccioni e Giorgia Benusiglio con gli ... · Riccioni e Giorgia Benusiglio, incontro che ha rappresentato per i presenti un momento toccante e a tratti commovente.

Beatrice:

“Il discorso che ha fatto Giorgia è stato molto profondo e toccante. Lei si è raccontata e non ci ha

nascosto nulla, poiché dopo l’esperienza vissuta sa che è proprio durante l’età adolescenziale che si

commettono più errori e si fanno pessime scelte. Il suo scopo però non è dirci di non fare certe

azioni, bensì di informarci su tutto ciò che esse comportano e quali sono le conseguenze.

“Consapevolezza” è la parola chiave e credo che il messaggio sia arrivato e abbia penetrato i cuori

di tutti.”

Prof.ssa Roserita Calistri e alunni della classe III D indirizzo “Audiovisivo e multimediale”