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Azienda Ospedaliera Universitaria senese Università degli Studi di Siena POLICLINICO “LE SCOTTE” - SIENA CLINICA OSTETRICA E G INECOLOGICA incontinenza_2009.qxp 06/04/2009 12.04 Pagina 1

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Azienda Ospedaliera Universitaria senese

Università degli Studi di Siena

POLICLINICO “LE SCOTTE” - SIENACLINICA OSTETRICA E GINECOLOGICA

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Ideazione grafica e impaginazioneUfficio Comunicazione onlineUniversit� degli Studi di SienaK. Bifani, P. Caroni

Vignette Emilio Giannelli

Finito di stampare nel mese di aprile 2009

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VINCERE L’INCONTINENZA

URINARIA FEMMINILE

È OGGI POSSIBILE

DIPARTIMENTO DI PEDIATRIA, OSTETRICIA E MEDICINA DELLA RIPRODUZIONE

A cura di:Anna BernabeiAmbulatorio di Urologia Ginecologica e UrodinamicaUniversit� degli Studi di Siena

Sezione di Clinica Ostetrica e GinecologicaDirettore: Prof. Felice Petraglia

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INDICE

L’INCONTINENZA URINARIA: UN PROBLEMALARGAMENTE DIFFUSOL’incontinenza urinaria Ł un inconveniente molto diffuso, il piø delle volte, tenu-to nascosto e vissuto con rassegnazione e perfino vergogna.

UN DISTURBO DALLE SVARIATE SFACCETTATURECi sono diverse forme di incontinenza urinaria che si distinguono per modalit�di manifestazione, cause e terapie. Le forme piø comuni sono quella da "sfor-zo" e quella da "urgenza".

RIPERCUSSIONI SULLA QUALITÀ DELLA VITAIl problema della incontinenza urinaria mina la qualit� di vita di chi ne soffre, sudiversi fronti: il sociale, lo psicologico, il privato, il lavorativo, il sessuale e il fisi-co.

IL PRIMO PASSO E’ un grave errore tenere nascosto il problema. Il primo passo da fare Ł quin-di quello di parlarne con il proprio medico, al comparire dei primi sintomi.

L'AMBULATORIO DI UROLOGIA GINECOLOGICAE URODINAMICAL’ambulatorio offre alla paziente una serie di accertamenti specifici mirati allacorretta diagnosi del caso.

VARI TRATTAMENTI PER VARI TIPI DI INCONTINENZADalla terapia medica, alla terapia riabilitativa, alla terapia chirurgica: sono varii trattamenti possibili per le diverse forme di incontinenza urinaria. E nondimentichiamo la prevenzione da effettuare, soprattutto con le donne gravidee le puerpere.

ALTRE FREQUENTI PATOLOGIE Presso l�Ambulatorio di Urologia-Ginecologica vengono trattate anche altrepatologie femminili molto frequenti e debilitanti come le cistiti croniche e il dolo-re pelvico cronico.

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Prof. Felice PetragliaClinica Ostetrica e Ginecologica

Direttore

Prof.ssa Anna BernabeiClinica Ostetrica e GinecologicaResponsabile dell�ambulatorio

Urologia Ginecologica

Gentile Signora,

Presso il Policlinico di Siena, nel Dipartimento di Pediatria, Ostetricia eMedicina della riproduzione, ormai da dodici anni Ł in funzione l’ambulatoriodi Urologia Ginecologica e Urodinamica che si occupa di problematiche fem-minili oggi purtroppo molto frequenti e al tempo stesso molto fastidiose: ilprolasso genitale, l’incontinenza urinaria, le cistiti, il dolore pelvico e le vulvo-dinie.L’obbiettivo di questo ambulatorio Ł di rendere piø facile, alle donne che nesono affette, esternare il loro problema, inquadrare con precisione il tipo dipatologia e intraprendere il corretto iter terapeutico.

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FRANCESCA: 52 anni, due figli, da circa cinque anni Ł afflitta daun problema sempre piø diffuso: quello di perdere urina, in manie-ra piø o meno accentuata, quando solleva la cesta dei panni delbucato, o quando corre dietro ai nipotini, o quando tossisce.Questo Ł il suo segreto nascosto: non ha il coraggio di raccontar-lo a nessuno perchŁ pensa che sia una cosa normale dovuta all’e-t�, e che deve solo essere tollerata.

MARIA: 44 anni, buono stato di salute generale; non ha mai subi-to interventi chirurgici; non assume farmaci; ha un apparato geni-tale in ordine, alle varie visite ginecologiche effettuate regolar-mente. Da due anni per� la affligge un problema che le sta condi-zionando la vita in maniera sempre piø accentuata: la necessit� diandare in bagno parecchie volte al giorno, e talvolta anche dinotte. Ultimamente, poi, si Ł aggiunta anche la necessit� di "cor-rere" in bagno, dovendo sospendere all’improvviso ci� che stafacendo, pena la perdita di pip�. Quante volte le Ł capitato di rien-trare a casa e, non trovando subito le chiavi Ł stata assalita da unbisogno impellente-urgente che non Ł riuscita a trattenere! Tuttoci� l’ha indotta persino a evitare gite con gli amici per timore diquelle "corse" alla ricerca di una toilette.

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L’incontinenza urinaria (IU), cioŁ la perdita involontaria di urina, Ł una malat-tia di vasta portata che affligge circa tre milioni di italiani con una maggioreincidenza nella popolazione femminile. Ma questa stima Ł sicuramente solola punta di un iceberg, di cui la parte maggiore Ł quella sommersa. Moltedonne, infatti, nascondono questo problema e non ne parlano con il loromedico, credendo che il disturbo sia una ineluttabile conseguenza del tra-scorrere degli anni e quindi non trattabile; altre donne ritengono che non esi-stano rimedi e perci� lo affrontano con rassegnazione e con tecniche "fai-da-te", o, altre ancora, per imbarazzo e vergogna, cercano di sopportarlopiuttosto di subire l’umiliazione di confessarlo a qualcuno, anche se questoqualcuno Ł il proprio medico di famiglia o addirittura il proprio ginecologo.Inoltre, spesso gli operatori del settore riescono a far emergere il problemasolo dopo una anamnesi accurata ed effettuata con esperienza e tatto. NonŁ raro infatti, avere una risposta negativa alla domanda diretta " Signoraperde mai urina?" Mentre, invece, domande indirette sapute fare con dis-crezione ottengono di solito una risposta affermativa nella stessa paziente.Se si valuta poi, tra gli incontinenti, il lasso di tempo tra la comparsa dei dis-turbi e la decisione di consultare un medico, la cifra risultante si calcola inanni. Questo ci fa capire quanto la patologia sia diffusa ma anche quantoessa sia nascosta. L’incontinenza urinaria Ł gestibile e trattabile, secondogli specialisti nella maggior parte dei casi. Pertanto il problema non va vis-suto con atteggiamento colpevole, quasi fosse un peccato che si fa fatica aconfessare. Il vero peccato Ł rifiutarsi di porvi rimedio.

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Un problema diffuso

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Come abbiamo gi� detto per incontinenza urinaria si intende una per-dita di urina involontaria, di entit� variabile da una piccola goccia aduna minzione completa o quasi, che si pu� manifestare essenzial-mente sotto due forme: l’Incontinenza Urinaria da Stress o da Sforzoo IUS e l’Incontinenza Urinaria da Urgenza o IU urge.

La IUS Ł la perdita di urina che si verifica a seguito di uno sforzo fisi-co, come tossire, starnutire, correre, saltare, sollevare pesi, cambiareposizione, senza essere mai accompagnato dal bisogno di urinare.Ovviamente, tanto maggiore Ł la perdita allo sforzo, e tanto minore Łl’entit� dello stesso, quanto maggiore sar� la gravit� della IUS.Al momento dello sforzo fisico si crea un aumento di pressione nel-l’addome e nella vescica che, superando la resistenza nell’uretra,permette la fuga di urina. Questa forma di IU si pu� verificare ogni volta che ci sia un deficitnella capacit� di chiusura uretrale dovuta ad alterazione della compo-nente connettivale o muscolare dei tessuti che circondano e sosten-gono l’uretra. La IUS si riscontra piø frequentemente nelle donne chehanno sub�to traumi ostetrici al parto, che svolgono attivit� lavorativesempre in piedi o molto faticose, e che soffrono di stitichezza croni-ca o di tosse cronica.

L�incontinenza urinaria da urgenza Ł invece sempre accompagnatadal bisogno di urinare: anzi, si tratta sempre di un bisogno che insor-ge improvvisamente, anche a vescica semivuota, impellente, impos-sibile da controllare, che costringe la paziente a correre alla ricerca diun bagno. Talvolta il disturbo Ł rappresentato soltanto dall�aumentodella frequenza (quando l’atto minzionale si verifica piø di 8 volte al

Un disturbo dalle svariate sfaccettatureUn disturbo dalle svariate sfaccettature

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giorno e piø di 2 per notte) e urgenza minzionali (quando la necessit�di urinare sopraggiunge in maniera repentina e improvvisa); altrevolte, invece, oltre a questo si aggiunge anche l’incapacit� di tratte-nere l’urina con una vera e propria incontinenza d’urgenza. Lo stimo-lo Ł dovuto all’insorgere improvviso di contrazioni spasmodiche delmuscolo detrusore che costituisce la parete della vescica. Questecontrazioni incontrollabili provocano all’interno della vescica unaumento della pressione che superando quella uretrale permette lafuga di urina. Talvolta, queste contrazioni capricciose sono una conseguenza diuna infezione vescicale, di un calcolo, o di altro ancora: cause che,una volta scoperte possono essere adeguatamente eliminate. Altre volte, invece la causa non Ł identificabile e in questo caso sipu� solo fare une terapia sintomatica, cioŁ volta alla sola eliminazio-ne del sintomo e non della causa. Ci sono poi anche donne ( dal33% al 55%) che soffrono contemporaneamente di entrambe leforme di IU: si parla allora di IU mista.

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CONTRAZIONI ANOMALE DELMUSCOLO DESTRUSOREFANNO SALIRE LA PRESSIONENELLA VESCICA

URETRA

SFINTERE URETRALEFUGHE DI URINA

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L’IU compromette le piø sempliciattivit� quotidiane e ha ripercus-sioni su tutti i versanti dell’esi-stenza, da quello sociale a quel-lo psicologico, lavorativo, privato,fisico e sessuale.

Ripercussioni sulla qualità della vita

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FRONTE SOCIALE FRONTE PRIVATO

FRONTE PSICOLOGICO FRONTE FISICO

FRONTE LAVORATIVO FRONTE SESSUALE

Dalla tabella si pu� ricavare come la qualit� della vita della pazienteviene ad essere notevolmente peggiorata.

La paziente si allontana daglialtri, evita le occasioni di incon-tro e dirada i rapporti con gliamici; evita le uscite troppo lun-ghe e le gite; fa una accuratamappatura delle toilettes delquartiere.

I lavori domestici vengono svolticon minor cura, le relazioni con ifamiliari si fanno critiche; lapaziente riadatta il letto alle pro-prie esigenze, tende a utilizzareabiti larghi e scuri facili da"abbassare"; l’igiene diventamaniacale e cos� anche l’uso dideodoranti e profumi.

L’autostima si riduce; insorge lasensazione di non essere piøpadroni del proprio corpo, diinvecchiamento e degenerazio-ne della integrit� fisica; il dis-agio porta al disinteresse versose stessi fino ad una vera e pro-pria depressione.

Le attivit� ginniche vengonoridotte; l’assunzione di liquidiviene limitata per diminuire laproduzione di urine; si va spes-so in bagno per evitare le perdi-te. L’anziano viene spesso rifiu-tato dalle case di riposo perchØnon autosufficiente.

Il lavoro ne risente per le sem-pre piø frequenti assenze.

I rapporti sessuali vengono ridot-ti, o addirittura aboliti, per vergo-gna, con ripercussione sul rap-porto di coppia.

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Il problema IU Ł un tabù: difficile da accettare; difficile da digerire,ancora piø difficile da riferire a chicchessia. Anche se si fa fatica a cre-dere che le persone direttamente interessate preferiscano tenersi ilproblema piuttosto che riferirlo al proprio medico, a questo riguardo lestatistiche ci dicono che solo il 38,5% delle donne consulta il medico.Si deve invece sapere che il problema della IUS pu� essere risoltonell’80-85% dei casi con adeguati esercizi muscolari tesi a rinforzare ilpavimento pelvico e interventi chirurgici sempre meno invasivi; e chedi vescica iperattiva oggi si pu� guarire con l’aiuto di specifici farmaci.Dunque, il primo passo da fare Ł uscire allo scoperto, rivolgendosi almedico di famiglia. Il colloquio che questo riesce ad avere con le suepazienti e l’accurata ricostruzione della loro storia clinica sono fonda-mentali per una corretta valutazione dell’incontinenza urinaria.Semplici analisi dell’urina consentono al medico di scartare alcunepatologie piø banali, come le infezioni e i calcoli delle vie urinarie, chepossono comunque generare nella paziente il bisogno impellente diurinare. In questi casi, sar� lo stesso medico di famiglia a risolvere ilproblema. Nei casi piø complessi, e in cui si rendono necessari esamispecialistici, il medico potr� indirizzare le pazienti verso il nostro cen-tro. Semplici questionari possono poi aiutare il medico nella valutazio-ne iniziale.

Il primo passo

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Il primo passo

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Per determinare la terapia adatta lo specialista deve effettuare unadiagnosi accurata del problema che affligge la paziente. Per fare que-sto, egli sottoporr� la donna ad una visita uro-ginecologica seguita davari test, eseguiti nello stesso contesto, e mirati a valutare:

la presenza, o meno, di un prolasso genitale (vescica, utero e retto)e l’eventuale suo grado;

la presenza, o meno, di ipermobilit� uretrale, con il Q TIP TEST;la presenza, o meno, di perdita di urina sotto sforzo, STRESS TEST; il tono della muscolatura del pavimento pelvico, PC TEST.Potr� essere effettuato contemporaneamente un PAD-TEST o test del

pannolino per quantificare la perdita di urina nelle pazienti che manife-stano una evidente incontinenza urinaria. La paziente deve indossareper un’ora un pannolone di cui si Ł provveduto in precedenza a misu-rare il peso. Durante il tempo del test la paziente deve bere 1 l. diacqua e poi eseguire una serie di attivit� fisiche ben precise: cammi-nare, alzarsi e sedersi, tossire, chinarsi, lavarsi le mani co l’acqua fred-da ecc�Alla fine dell’ora, il pannolone viene pesato di nuovo: se haguadagnato piø di un grammo il test Ł positivo.

Inoltre potr� essere richiesto alla paziente di riempire un DIARIO MIN-ZIONALE: la paziente non deve fare altro che annotare per una settima-na l’ora di ogni minzione spontanea e l’ora in cui si sono verificate leperdite involontarie di urina. Si tratta di un documento utile per inqua-drare meglio la natura e la gravit� del problema.

L’ambulatorio di urologia ginecologica: la diagnosi

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Spesso sono poi necessari altri esami specialistici:• ECOGRAFIA, effettuata presso l�Ambulatorio di Urologia Ginecologica,che valuta la morfologia della vescica, dell’utero e delle ovaie.• ESAME URODINAMICO effettuato presso lAmbulatorio di Urodinamica,consta di:- UROFLUSSOMETRIA: fornisce una valutazione del flusso urinario durantela minzione; - CISTOMANOMETRIA: registra la pressione all’interno della vescica in varimomenti del suo riempimento e svuotamento e permette di evidenziarecontrazioni anomale del detrusore e la presenza di fughe di urina; - PROFILO PRESSORIO URETRALE: misura la tenuta dello sfintere uretrale epu� quindi essere utile per individuare l’incontinenza urinaria da sforzo;• CISTOSCOPIA: eseguita in Urologia; vescica e uretra vengono ispezionatinel loro interno con uno strumento apposito, cioŁ il cistoscopio. • CISTOURETROGRAFIA: effettuato in Radiologia; un nome lungo e difficileper indicare un esame radiografico che, grazie all’introduzione nellavescica di un mezzo di contrasto, permette di studiare la morfologia e laposizione di quest’organo.

Possono poi essere richieste altre visite specialistiche come:• VISITA COLONPROCTOLOGICA: nel caso in cui fossero presenti anche pro-blemi di tipo evacuativo come stipsi o incontinenza fecale, oppure pro-lasso rettale o emorroidi;• VISITA NEUROLOGICA: nel caso in cui fossero concomitanti altre patolo-gie di tipo neurologico o alterazioni della sensibilit� perineale.

L’ambulatorio di urologia ginecologica/urodinamica: esami strumentali

L’ambulatorio di urologia ginecologica/urodinamica: esami strumentali

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L’ambulatorio di Urologia Ginecologica Ł il numero 6 situato nel IV lottoal piano -5S del Policlinico "Le Scotte". L�ambulatorio di Urodinamica Łsituato sempre al IV lotto al piano -5S nel corridoio pediatrico. Coloro che giungono dall’interno dell’ospedale possono seguire laLINEA GIALLA per terra: questa conduce direttamante al IV lotto; unavolta arrivati si scende al piano 5S. Coloro che invece giungono dall’e-sterno possono utilizzare la navetta gratuita e scendere alla fermata delIV lotto: ci si trova proprio di fronte all’ingresso del piano 5S. Per gli appuntamenti telefonare al tel. 0577-586603 dal luned� al vener-d� dalle ore 11 alle ore 13.30.

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Dopo aver formulato la giusta diagnosi, si pu� compilare una terapia,partendo da quella piø semplice e meno invasiva a quella piø com-plessa.

PANNOLONI ANTI INCONTINENZARappresentano la risposta piø semplice al problema. L’offerta da partedell’industria sanitaria Ł molto vasta: diversi tipi di pannoloni, cusciniper sedie muniti di una pellicola idrorepellente, biancheria intima resi-stente al bagnamento, lenzuola idroresistenti. Questi articoli sono diuso semplice e possono consentire alla paziente di gestire le fughe diurina con facilit�; ma se usati in modo non corretto e, non vengonosostituiti con una certa frequenza, potrebbero causare irritazioni e infe-zioni. Si ricorda comunque che si tratta di misure temporanee che nonrisolvono il problema.

RIEDUCAZIONE VESCICALECon questa metodica si cerca di insegnare alla paziente come far fron-te all’impellente bisogno di urinare in modo da aumentare piano pianol’intervallo minzionale ed aumentare la capacit� vescicale. E’ una tatti-ca indicata soprattutto nei casi di vescica iperattiva. In parole povere,si invita la paziente ad andare in bagno a cadenze prefissate in mododa raggiungere intervalli non inferiori alle due-tre ore. La rieducazionevescicale prevede una forte partecipazione psicologica da parte delladonna tale da saper imporsi un cambiamento comportamentale.

Vari trattamenti per vari tipi di incontinenza Vari trattamenti per vari tipi di incontinenza

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GINNASTICA DEL PAVIMENTO PELVICOLa riabilitazione del pavimento pelvico consiste nel rafforzare lamuscolatura e viene utilizzata nel trattamento della incontinenza urina-ria da sforzo lieve o moderata. Il rinforzo di questa muscolatura deter-mina la creazione di un solido punto di appoggio per la vescica, l’ure-tra, l’utero e il retto, evitando un loro scivolamento verso il basso duran-te uno sforzo fisico e una migliore tenuta dello sfintere uretrale: il risul-tato Ł il ripristino della capacit� di tenuta, e quindi l’assenza di fuga diurina.

Questa ginnastica deve essere effettuata, almeno nelle fasi iniziali, conl’aiuto di una fisioterapista che stabilisce il tipo di riabilitazione e cheinsegna alla paziente i movimenti utili da fare e quelli assolutamente daevitare. Ci sono diverse metodiche per il rinforzo muscolare: � l’elettrostimolazione EST che, mediante una sonda vaginale cheeroga corrente elettrica, stimola il muscolo e ne induce una contrazio-ne "passiva"; questo tipo di riabilitazione viene utilizzato ogni volta chela paziente non Ł in grado di effettuare da sola nessuna contrazioneper grave ipotonia o non ha addirittura la percezione dell’esistenza diquel muscolo. � bio feed-back: qui viene utilizzata, sempre con l’aiuto di una fisiotera-pista, una sonda vaginale su cui la paziente esegue contrazioni "atti-ve", la cui intensit� viene registrata e analizzata da un computer. La paziente, osservando il monitor, pu� verificare il buon andamentodei suoi esercizi ed avere una facilitazione nell’apprendimento.

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� Chinesiterapia: in questo caso saranno le mani della fisioterapista adindirizzare la paziente ad effettuare le contrazioni nel modo giusto.La buona riuscita della fisioterapia si basa soprattutto sulla continuacollaborazione da parte della paziente che Ł invitata ad eseguire acasa gli stessi esercizi che ha imparato nel centro di riabilitazione.Una volta poi ottenuto un buon trofismo muscolare, e soprattutto unabuona tenuta della muscolatura Ł importante raggiungere l’automati-smo: cioŁ la capacit� di contrarre quasi inconsciamente questamuscolatura durante le varie attivit� quotidiane ,nei momenti di sforzifisici. La riabilitazione oltre ad avere una riconosciuta validit� terapeu-tica, viene anche utilizzata a scopo preventivo: 1) nel post-partum poichØ la gravidanza e il parto sono le cause piøfrequenti ed importanti dello sfiancamento della muscolatura, una cor-retta ginnastica del pavimento pelvico due mesi dopo il parto, ha lafinalit� di ripristinare una muscolatura anatomicamente e funzional-mente corretta. In questa ottica, Ł sconsigliato, almeno inizialmente,un rinforzo degli addominali che determinano una spinta verso ilbasso, cioŁ verso un perineo che ancora non pu� esercitare una con-trospinta verso l’alto. 2) nel post-operatorio: alle pazienti che sono state operate per unproblema di prolasso genitale con o senza incontinenza urinaria, siconsiglia di rinforzare il pavimento pelvico per avere un miglior risulta-to dell’intervento e soprattutto per ridurre il pericolo delle recidive.Questa riabilitazione viene effettuata da personale specializzato alCentro di Fisioterapia localizzato al piano 1S del I lotto

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La riabilitazione viene effettuata da personale specializzato al centrodi Fisioterapia localizzato al I lotto piano 1S

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TERAPIA FARMACOLOGICAUn trattamento farmacologico pu� essere consigliato soprattutto nelleforme di vescica iperattiva. Le contrazioni della muscolatura vescicaleche si verificano normalmente durante la minzione, e quelle anomaleche provocano l’incontinenza d’urgenza, sono dovute all’attivit� direcettori nervosi chiamati recettori muscarinici. Quindi, i farmaci anti-muscarinici che bloccano questi tipi di recettori sono in grado di con-trollare le contrazioni vescicali anomale, di ridurre l’entit� degli spasmidel detrusore, mitigando cos� il bisogno imperioso di mingere eaumentando la capacit� vescicale in una buona percentuale di pazien-ti. Si conoscono diverse molecole antispastiche: ossibutinina, ioscia-mina e trospio.I recettori muscarinici si trovano per� anche nelle ghiandole salivari eintestinali e quindi spesso i farmaci suddetti possono bloccare anchela produzione della saliva e la motilit� intestinale: secchezza dellefauci e stipsi possono essere perci� effetti collaterali. Recentemente sono state introdotte nuove molecole come la toltero-dina e la solifenacina che hanno una maggiore selettivit� per i recet-tori vescicali e quindi provocano minori effetti collaterali.Ci sono poi anche farmaci che possono essere utilizzati con una qual-che efficacia nella incontinenza urinaria da sforzo. Si tratta di ormoniad attivit� estrogenica che, usati localmente in vagina possonoaumentare lo spessore della parete dell’uretra, facilitandone cos� lachiusura.

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TERAPIA CHIRURGICANel caso in cui i presidi terapeutici prima esposti non risolvano il pro-blema, la parola passa alla chirurgia nel caso per� solo di IUS. Anchein questo settore, ci sono svariati tipi di soluzione.

� Mini-sling: si tratta di interventi chirurgici mini-invasivi, eseguiti inanestesia spinale o generale o locale che richedono un breve ricove-ro in ospedale. Consistono nella applicazione di una benderella inmateriale non assorbibile sotto l’uretra a mo’ di amaca. Gli interventirisultano duraturi nel tempo e inducono una guarigione in circa il 90%dei casi.

� Colposospensione: il suo scopo Ł sollevare il collo vescicale e l’u-retra, issando la parete anteriore della vagina e ancorandola a tessu-to legamentoso resistente che si trova al di dietro dell’osso pubico.Questo intervento pu� essere effettuato per via laparotomica oppureanche per via laparoscopica.

� Iniezioni parauretrali: nel caso di IUS di III tipo, cioŁ da disfunzionedello sfintere uretrale, si possono praticare, in anestesia locale e inregime ambulatoriale, per via cistoscopica, tre iniezioni di materialeinerte (collagene, grasso autologo ecc). Questo crea dei rigonfiamen-ti che riducono il lume dell’uretra aumentandone la pressione di chiu-sura e quindi migliorando la sua capacit� di tenuta. Il materiale utiliz-zato, col tempo, pu� essere riassorbito; pertanto, l’efficacia dell’inter-vento si pu� affievolire e pu� rendersi necessaria una ripetizione.Sono per� allo studioaltri materiali inerti cherimangano stabili neltempo.

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CISTITI ACUTE E CRONICHELa cistite Ł una infiammazione della vescica molto frequente nelladonna.Le forme acute, a rapida insorgenza, si possono manifestare con sinto-mi tipici come aumento della frequenza minzionale, bruciore e dolorealla minzione, tenesmo vescicale, febbre, ematuria (sangue nelle urine)e piuria (pus nelle urine). In questi casi l’esame delle urine e l’urinocol-tura permettono di fare una giusta diagnosi, di identificare il germeresponsabile e quindi di poter effettuare una terapia antibiotica adegua-ta.Le forme croniche, in genere evoluzione delle forme acute, si manife-stano con sintomi piø attenuati rispetto alle acute, ma soprattutto condolore minzionale marcato e inoltre tendono a ripetersi nel tempo.Ci sono cistiti batteriche che sono dovute alla risalita di germi dall’ester-no, per esempio a seguito di vaginiti; oppure per migrazione interna digermi dall’intestino in caso di coliti; ma anche in presenza di prolassovescicale e ristagno post-minzionale, per facile proliferazione batterica.Ci sono anche cistiti non batteriche: in menopausa, per carenza ormo-nale e conseguente secchezza delle mucose, Ł estremamente facile lacomparsa di irritazione vescicale che si manifesta con gli stessi sintomidella cistite batterica.Una rara forma di infiammazione vescicale cronica Ł la cistite intersti-ziale: a eziologia sconosciuta, Ł una malattia estremamente debilitantee ingravescente, caratterizzata da dolore sovrapubico, tenesmo vesci-cale, aumento della frequenza minzionale che po’ arrivare fino a 40-50volte al giorno e 20-30 volte a notte. La diagnosi viene fatta con cisto-

Altri frequenti problemi di ordine uro-ginecologicoAltri frequenti problemi di ordine uro-ginecologico

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scopia in anestesia generale e biopsia della mucosa vescicale. Non esiste purtroppo una terapia specifica. Le uniche cure sono pal-liative e individuali e comprendono trattamenti orali,instillazioni endo-vescicali fino alla terapia chirurgica..

DOLORE PERINEALE CRONICOIl dolore perineale cronico Ł definito come la presenza di sintomatolo-gia algica a localizzazione pelvica che perdura da oltre sei mesi. Talesindrome dolorosa rappresenta uno dei piø frequenti problemi dellapratica ginecologica ed interessa all’incirca il 15-20% delle donne in et�fertile.Le algie pelviche rappresentano per la donna un disturbo altamenteinvalidante, in grado di compromettere gravemente la sua vita socialee coniugale.Pu� avere una origine viscerale o anche muscolare. In molti casi, lecause di dolore pelvico sono complicate da disturbi psico-sessuali, ren-dendo cos� estremamente difficoltoso il trattamento.La valutazione della paziente affetto da dolore pelvico cronico Ł moltocomplessa. ¨ importante indagare inizio, durata, eventuali cambia-menti e ciclicit� del dolore, come pure tutti quei fattori che lo modifica-no, come la postura, i pasti, i movimenti peristaltici intestinali, la min-zione, le mestruazioni, i rapporti sessuali o l’uso di farmaci. Vanno pureraccolti eventuali sintomi associati come anoressia, stipsi od astenia.Precedenti interventi chirurgici, infezioni pelviche, infertilit� o parti tra-vagliati possono essere significativi. Depressione e disturbi del sonnosono comuni nei soggetti con dolore pelvico cronico.

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Pu� essere opportuno richiedere degli esami strumentali come l’ecoto-mografia pelvica e/o la risonanza magnetica. Ci� nonostante, si stimache il 60% dei soggetti affetti da dolore pelvico cronico non abbiano tro-vato una soddisfacente spiegazione a questo disturbo.Si potrebbero distinguere cause di dolore perineale organiche (o strut-turali), funzionali (o psico-somatiche), psico-fisiologiche e psico-ses-suali; in realt� una distinzione netta non Ł sempre possibile.Le cause possono essere ginecologiche (endometriosi, PID, sindromiaderenziali pelviche, ecc.), urologiche (infezioni urinarie croniche, insta-bilit� uretrale), intestinali o muscolo-scheletriche. Quando non Ł reperi-bile una eziologia organica, Ł giustificato ricercare una spiegazione ditipo psicologico o psico-somatico al dolore pelvico cronico.¨ s tato recentemente suggerito da alcuni Autori che il dolore perinealecronico possa riconoscere tra le sue cause pure una sindrome daintrappolamento del nervo pudendo e dei suoi rami; tale patologiasarebbe all’origine di una sintomatologia dolorosa di difficile diagnosi,determinando una elevata percentuale di casi di dolore pelvico cronicoidiopatico. Altre volte una alterazione muscolare pu� essere chiamatain causa:Mialgia tensiva del piano perinealeLa muscolatura del piano perineale, quando iperattiva, pu� esserecausa di dolore pelvico cronico. Nella sindrome dell’elevatore dell’ano ildolore Ł riferito al sacro, al pavimento pelvico, alla zona perirettale, allavagina, alla regione lombo-sacrale; risultano fastidiose la posizioneseduta (anche la posizione supina) e la defecazione.Il trattamento del dolore pelvico cronico su base ’’funzionale’’ deveessere effettuato su vari campi: psicologico, farmacologico, comporta-mentale e riabilitativo.

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Numeri utili

Ambulatorio di Urologia-ginecologicaTel. 0577/586603Tel. 0577/586620

Ambulatorio di UrodinamicaTel. 0577/586507

Reparto di GinecologiaTel. 0577/586611Tel. 0577/586615

Centro di riabilitazioneTel. 0577/585823Tel. 0577/585608

Centralino Policlinico �Le Scotte�Tel. 0577/585111Fax 0577/586178

Policlinico “Le Scotte”Viale Bracci - 53100 Siena

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