Inchiostro fresco luglio 2015

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I n una mattinata di giugno ai re- dattori de “l’inchiostro fresco”, mentre percorrevano la “vec- chia” strada per Fraconalto, quella che una volta era l’antica “via del sale” tra la Repubblica di Genova e il suo retroterra, in modo quasi au- tomatico sono venute alla mente le celeberrime strofe iniziali della poesia “San Martino” del Pascoli La nebbia agli irti colli/ Piovig- ginando sale”. Infatti “un mare di nebbia” incastonato tra le verdi valli e i monti solitari ha fatto da cornice all’intervista con France- sco Di Vanni, Sindaco di Fraconal- to, comune a cavallo tra la provin- cia di Alessandria (a cui “appartie- ne”) e quella di Genova ed “a metà strada” tra il bacino dello Scrivia e quello del Lemme. Motivo prin- cipale del nostro incontro è stato il grande clamore suscitato dal comunicato ufficiale emanato dai Sindaci sul cui territorio “operanoi cantieri del Terzo Valico, su un possibile ordine di “fermo dei la- vori”, a causa del prolungato silen- zio del Ministero delle Infrastruttu- re (nel momento in cui andiamo in stampa non si è ancora arrivati a nulla): “La questione Terzo Valico per Fraconalto, inutile negarlo, è cruciale – ci dice infatti il Pri- mo Cittadino – e assieme a tutti i Sindaci della zona, con in testa quello di Alessandria, Rita Rossa, abbiamo avuto un incontro con l’ex Ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi, caduto però nel nulla in quanto proprio in quella giornata il Ministro dovette ras- segnare le dimissioni per le note vicende. Ora il Ministro è Delrio – prosegue Francesco Di Vanni che, in un recente incontro in Regione Piemonte, ci ha assicu- rato che al più presto sarà nomi- nato un Commissario e istituto un Osservatorio”. Domandiamo al Sindaco se i cantieri del Terzo CONTIENE UN INSERTO “SPECIALE MOTORI” E IN SECONDA PAGINA UN REPORTAGE SU CASTELLAZZO BORMIDA Sped. in abb. post. D.L. 353/03 (conv. in L. 27/02/04 n. 46) art. 1 comma 1 D.C.B. / Alessandria / nr 570 anno 2005 / Taxe perçue / Tassa risc. ord. (inf. 500 pz) www.inchiostrofresco.it - [email protected] - Tel. 0143/46.569 Distribuito gratuitamente La voce del tuo territorio La voce del tuo territorio ANNO XXX / N. 6 - LUGLIO 2015 Fondato nel 1985 Fondato nel 1985 Là dove terra e cielo s’incontrano Là dove terra e cielo s’incontrano Fraconalto: intervista al Primo Cittadino, Francesco Di Vanni, su ambiente, occupazione e Terzo Valico Valico, che punteggiano massic- ciamente il territorio, abbiano portato e portino più vantaggi o svantaggi per il paese: “Personal- mente, assieme a quasi tutti i Sindaci firmatari il documento, sono favorevole al Terzo Valico e devo ammettere che il ritorno economico c’è, con ristoranti pie- ni e praticamente tutte le case già occupate dai lavoratori. Certo ab- biamo qualche disagio, ma i van- taggi sono nettamente maggiori, come ad esempio, nell’ottica delle opere di compensazione, l’allar- gamento della strada vecchia che proseguirà sino a Serravalle Scrivia”. Fraconalto è un comune che si distende su un vasto ter- ritorio (oltre 15 km quadrati) ed è “confederato” in quanto si arti- cola nelle frazioni di Castagnola, Molini, Tegli e numerose località, tra le quali le più importanti sono Borgosereno, Casasse, Chiappa, Freccia, Lià e Pian dei Grilli. Mol- to importante, in un comune ricco di boschi come questo, è la salva- guardia dell’ambiente: “Anche se il nostro territorio non ricade di- rettamente in quello protetto del Parco dell’Antola e delle Capanne di Marcarolo – risponde Di Vanni dobbiamo rispettare molti vin- coli. Ad esempio qualche mese fa la ditta Seva ha presentato un’of- ferta per costruire sette pale eo- liche, le quali darebbero energia per oltre 15.000 megawatt, ovvero potrebbero soddisfare i bisogni di ben 12.000 famiglie, quasi buona parte della valle Scrivia. Tutti gli Enti sono favorevole ma l’Ente Parco si è messo di traverso (a causa di una particolare specie di uccello, il Biancone, che ri- schierebbe di ferirsi o peggio nello scontro con una delle eliche, ndr). Ad oggi è ancora tutto fermo”. Chiediamo al Sindaco un com- mento sull’ “Unione Val Lemme”, l’Unione dei Comuni costituitasi tra la stessa Fraconalto, Voltaggio (dove vi è la sede), Carrosio (il cui Sindaco, Valerio Cassano, ne è il Presidente) e Parodi Ligure: “L’Unione Val Lemme, anche se mancante di Bosio per proprie scelte, è l’unica soluzione per gestire territori così ampi e im- pervi, quali i nostri, con le poche risorse che ormai i Comuni han- no a disposizione. Va detto che, a rigor di legge, non potremmo costituire un’Unione di Comuni, in quanto siamo al di sotto della soglia minima di 3000 abitanti, avendone soltanto 2600. Detto questo in Regione Piemonte ab- biamo già avuto rassicurazioni per una deroga”. Se non si otte- nesse la deroga cosa accadrebbe?: “Abbiamo ricevuto richieste di unirci con Gavi, – afferma il Primo Cittadino - ma così fa- cendo perderemmo la qualifica di unione montana. C’è anche da considerare che abbiamo il baci- no idrico in comune con la valle Scrivia e quindi si potrebbe pen- sare di andare assieme d Arqua- ta Scrivia. Essere un territorio di confine in certe occasioni convie- ne”. Come si presenta il paese dal punto di vista della socialità?: “Il paese è molto vivace, soprattutto d’estate – spiega il Sindaco – quan- do i circa 350 abitanti diventano molti di più grazie all’arrivo dei villeggianti. Proprio per garan- tire la migliore ospitalità, oltre alla Pro Loco di Fraconalto, vi sono anche quelle di Castagnola e di Molini, le cui sedi, messe a disposizione dal Comune, sono comunque sempre aperte e a di- sposizione di tutti anche per per- mettere ai residenti di avere un luogo di aggregazione. Inoltre – ci segnala il Sindaco soddisfatto - no- tevole è sono le nostre eccellenze gastronomiche, con ristoranti rinomati come Il ristorante Bac- ci a Castagnola, La Trattoria dei Cacciatori a Freccia, senza con- siderare il ristorante- albergo Pian dei Grilli inoltre gli agritu- rismi Alpino a Tegli e La Sereta in Loc. Sereta e per l’ospitalità anche l’affittacamere Il Roseto di Villa Adriana in Castagnola”. Da quali eventi sarà punteggiata l’e- state del paese?: “L’estate è piena di avvenimenti, dalla festa Patro- nale della Madonna della Salute, la prima domenica di luglio, alla Festa della Pace, passando per la Mostra Canina e infine la gran- de cena, con oltre 200 persone coinvolte, della Castagnola dove tutti diamo una mano: anche io e precisamente nelle cucine!”. In conclusione domandiamo a Di Vanni un parere sulla “qualità della vita” a Fraconalto: “A mio avviso è alta – risponde deciso Abbiamo boschi ricchi di fun- ghi, aree ad hoc per i cacciatori e l’aria buona. Siamo vicini alle stazioni ferroviarie di Borgo For- nari e Busalla (ecco l’importanza di parlare di Oltregiogo più che di Città Metropolitana di Genova e Provincia di Alessandria, ndr), quindi non siamo tagliati fuori dal mondo. Certo i servizi au- tobus, anche a causa della crisi del Cit di Novi Ligure, non sono ottimali ma ormai tutti quanti noi siamo abituati a far fronte ai disagi”. A Fraconalto si vedono paesaggi come se si fosse dentro il quadro di Caspar David Friederich Il Viandante sopra un mare di neb- bia. Il nostro obiettivo è quello di continuare a passeggiare in mezzo a capolavori di natura. F rancesco Di Vanni è stato per molti anni un autista della AMT di Genova e 12 anni fa ha ri- coperto la carica di vice-Sindaco a Fraconalto. Giunto alla pensio- ne si è dedicato all’associazio- nismo e poi nel 2014, “un po’ a sorpresa” ci dice lo stesso Primo Cittadino, gli è stato chiesto di presentare la sua candidatura a Sindaco di Fraconalto. Ma dal giorno della pensione Di Vanni si è occupato, tra le altre cose, del Circolo Ricreativo dell’AMT in qualità di Presidente, quindi ha prestato il suo contributo nel Patronato presso l’ufficio di Di Negro e alla Pro Loco di Casta- gnola. (m.n.) Chi è il Sindaco Chi è il Sindaco MATTIA NESTO @Mattia Nesto Sul nostro sito: www.inchiostrofresco.it ampio servizio fotografico e video

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1l’inchiostro frescoLuglio 2015

In una mattinata di giugno ai re-dattori de “l’inchiostro fresco”, mentre percorrevano la “vec-

chia” strada per Fraconalto, quella che una volta era l’antica “via del sale” tra la Repubblica di Genova e il suo retroterra, in modo quasi au-tomatico sono venute alla mente le celeberrime strofe iniziali della poesia “San Martino” del Pascoli “La nebbia agli irti colli/ Piovig-ginando sale”. Infatti “un mare di nebbia” incastonato tra le verdi valli e i monti solitari ha fatto da cornice all’intervista con France-sco Di Vanni, Sindaco di Fraconal-to, comune a cavallo tra la provin-cia di Alessandria (a cui “appartie-ne”) e quella di Genova ed “a metà strada” tra il bacino dello Scrivia e quello del Lemme. Motivo prin-cipale del nostro incontro è stato il grande clamore suscitato dal comunicato uffi ciale emanato dai Sindaci sul cui territorio “operano” i cantieri del Terzo Valico, su un possibile ordine di “fermo dei la-vori”, a causa del prolungato silen-zio del Ministero delle Infrastruttu-re (nel momento in cui andiamo in stampa non si è ancora arrivati a nulla): “La questione Terzo Valico per Fraconalto, inutile negarlo, è cruciale – ci dice infatti il Pri-mo Cittadino – e assieme a tutti i Sindaci della zona, con in testa quello di Alessandria, Rita Rossa, abbiamo avuto un incontro con l’ex Ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi, caduto però nel nulla in quanto proprio in quella giornata il Ministro dovette ras-segnare le dimissioni per le note vicende. Ora il Ministro è Delrio – prosegue Francesco Di Vanni – che, in un recente incontro in Regione Piemonte, ci ha assicu-rato che al più presto sarà nomi-nato un Commissario e istituto un Osservatorio”. Domandiamo al Sindaco se i cantieri del Terzo

CONTIENE UN INSERTO “SPECIALE MOTORI” E IN SECONDA PAGINA UN REPORTAGE SU CASTELLAZZO BORMIDA

Sped. in abb. post. D.L. 353/03 (conv. in L. 27/02/04 n. 46) art. 1 comma 1 D.C.B. / Alessandria / nr 570 anno 2005 / Taxe perçue / Tassa risc. ord. (inf. 500 pz)

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La voce del tuo territorioLa voce del tuo territorio ANNO XXX / N. 6 - LUGLIO 2015

Fondato nel 1985Fondato nel 1985

Là dove terra e cielo s’incontranoLà dove terra e cielo s’incontranoFraconalto: intervista al Primo Cittadino, Francesco Di Vanni, su ambiente, occupazione e Terzo Valico

Valico, che punteggiano massic-ciamente il territorio, abbiano portato e portino più vantaggi o svantaggi per il paese: “Personal-mente, assieme a quasi tutti i Sindaci fi rmatari il documento, sono favorevole al Terzo Valico e devo ammettere che il ritorno economico c’è, con ristoranti pie-ni e praticamente tutte le case già occupate dai lavoratori. Certo ab-biamo qualche disagio, ma i van-taggi sono nettamente maggiori, come ad esempio, nell’ottica delle opere di compensazione, l’allar-

gamento della strada vecchia che proseguirà sino a Serravalle Scrivia”. Fraconalto è un comune che si distende su un vasto ter-ritorio (oltre 15 km quadrati) ed è “confederato” in quanto si arti-cola nelle frazioni di Castagnola, Molini, Tegli e numerose località, tra le quali le più importanti sono Borgosereno, Casasse, Chiappa, Freccia, Lià e Pian dei Grilli. Mol-to importante, in un comune ricco di boschi come questo, è la salva-guardia dell’ambiente: “Anche se il nostro territorio non ricade di-

rettamente in quello protetto del Parco dell’Antola e delle Capanne di Marcarolo – risponde Di Vanni – dobbiamo rispettare molti vin-coli. Ad esempio qualche mese fa la ditta Seva ha presentato un’of-ferta per costruire sette pale eo-liche, le quali darebbero energia per oltre 15.000 megawatt, ovvero potrebbero soddisfare i bisogni di ben 12.000 famiglie, quasi buona parte della valle Scrivia. Tutti gli Enti sono favorevole ma l’Ente Parco si è messo di traverso (a causa di una particolare specie

di uccello, il Biancone, che ri-schierebbe di ferirsi o peggio nello scontro con una delle eliche, ndr). Ad oggi è ancora tutto fermo”. Chiediamo al Sindaco un com-mento sull’ “Unione Val Lemme”, l’Unione dei Comuni costituitasi tra la stessa Fraconalto, Voltaggio (dove vi è la sede), Carrosio (il cui Sindaco, Valerio Cassano, ne è il Presidente) e Parodi Ligure: “L’Unione Val Lemme, anche se mancante di Bosio per proprie scelte, è l’unica soluzione per gestire territori così ampi e im-pervi, quali i nostri, con le poche risorse che ormai i Comuni han-no a disposizione. Va detto che, a rigor di legge, non potremmo costituire un’Unione di Comuni, in quanto siamo al di sotto della soglia minima di 3000 abitanti, avendone soltanto 2600. Detto questo in Regione Piemonte ab-biamo già avuto rassicurazioni per una deroga”. Se non si otte-nesse la deroga cosa accadrebbe?: “Abbiamo ricevuto richieste di unirci con Gavi, – afferma il Primo Cittadino - ma così fa-cendo perderemmo la qualifi ca di unione montana. C’è anche da considerare che abbiamo il baci-no idrico in comune con la valle Scrivia e quindi si potrebbe pen-sare di andare assieme d Arqua-ta Scrivia. Essere un territorio di confi ne in certe occasioni convie-ne”. Come si presenta il paese dal punto di vista della socialità?: “Il paese è molto vivace, soprattutto d’estate – spiega il Sindaco – quan-do i circa 350 abitanti diventano molti di più grazie all’arrivo dei villeggianti. Proprio per garan-tire la migliore ospitalità, oltre alla Pro Loco di Fraconalto, vi sono anche quelle di Castagnola e di Molini, le cui sedi, messe a disposizione dal Comune, sono comunque sempre aperte e a di-sposizione di tutti anche per per-mettere ai residenti di avere un luogo di aggregazione. Inoltre – ci

segnala il Sindaco soddisfatto - no-tevole è sono le nostre eccellenze gastronomiche, con ristoranti rinomati come Il ristorante Bac-ci a Castagnola, La Trattoria dei Cacciatori a Freccia, senza con-siderare il ristorante- albergo Pian dei Grilli inoltre gli agritu-rismi Alpino a Tegli e La Sereta in Loc. Sereta e per l’ospitalità anche l’affi ttacamere Il Roseto di Villa Adriana in Castagnola”. Da quali eventi sarà punteggiata l’e-state del paese?: “L’estate è piena di avvenimenti, dalla festa Patro-nale della Madonna della Salute, la prima domenica di luglio, alla Festa della Pace, passando per la Mostra Canina e infi ne la gran-de cena, con oltre 200 persone coinvolte, della Castagnola dove tutti diamo una mano: anche io e precisamente nelle cucine!”. In conclusione domandiamo a Di Vanni un parere sulla “qualità della vita” a Fraconalto: “A mio avviso è alta – risponde deciso – Abbiamo boschi ricchi di fun-ghi, aree ad hoc per i cacciatori e l’aria buona. Siamo vicini alle stazioni ferroviarie di Borgo For-nari e Busalla (ecco l’importanza di parlare di Oltregiogo più che di Città Metropolitana di Genova e Provincia di Alessandria, ndr), quindi non siamo tagliati fuori dal mondo. Certo i servizi au-tobus, anche a causa della crisi del Cit di Novi Ligure, non sono ottimali ma ormai tutti quanti noi siamo abituati a far fronte ai disagi”. A Fraconalto si vedono paesaggi come se si fosse dentro il quadro di Caspar David Friederich Il Viandante sopra un mare di neb-bia. Il nostro obiettivo è quello di continuare a passeggiare in mezzo a capolavori di natura.

Francesco Di Vanni è stato per molti anni un autista della

AMT di Genova e 12 anni fa ha ri-coperto la carica di vice-Sindaco a Fraconalto. Giunto alla pensio-ne si è dedicato all’associazio-nismo e poi nel 2014, “un po’ a sorpresa” ci dice lo stesso Primo Cittadino, gli è stato chiesto di presentare la sua candidatura a Sindaco di Fraconalto. Ma dal giorno della pensione Di Vanni si è occupato, tra le altre cose, del Circolo Ricreativo dell’AMT in qualità di Presidente, quindi ha prestato il suo contributo nel Patronato presso l’uffi cio di Di Negro e alla Pro Loco di Casta-gnola. (m.n.)

Chi è il Sindaco Chi è il Sindaco

MATTIA NESTO @Mattia Nesto

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Via della Cantina Sociale - Capriata d’Orba (AL) - Cell. 346/853.24.51 - Fax 0143/46.598www.dmservizi.net - [email protected]

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2 l’inchiostro frescoLuglio 2015 LE SENTINELLE DEL TERRITORIO - IL TURISMO E LA CULTURA LOCALE

Una poltrona che scotta, ma sono serenoUna poltrona che scotta, ma sono serenoCastellazzo Bormida: intervista a tutto campo a Gianfranco Ferraris, Sindaco dell’ultimo paese bagnato dal corso del torrente Orba

Entrare nella Sala Consiglia-re del Palazzo Comunale di Castellazzo Bormida, chia-

mata “Sala Resistenza”, è un’espe-rienza intensa perché si respira l’a-ria delle Istituzioni che, quasi ide-almente, si rifl ette nei legni pregia-ti, di memoria sabauda, di cui sono composti i seggi. Una sensazione non dissimile, ma aggiornata, quel-la che ci ha dato la conoscenza avuta con il Primo Cittadino di Ca-stellazzo, Gianfranco Ferraris, “ex macchinista con la passione per le linee ferroviarie e per le moto”. Una conoscenza non casuale in quanto abbiamo voluto incontrare il Sindaco di Castellazzo, ultimo paese rivierasco del torrente Orba prima che questi si getti nelle ac-que della Bormida, per creare “un fronte unitario” di tutti i Sindaci dei paesi uniti dal corso di questo torrente, per contrastare il peri-colo rappresentato dalla possibile apertura di una miniera di titanio nelle viscere del monte Tarinè. La solitaria montagna che elevandosi sopra i comignoli di Urbe, fornisce con le sue falde acquifere la linfa vitale all’Orba, che il Manzoni de-fi nì “selvosa” nel Marzo 1821. E i seri rischi che questa possibile operazione porterebbero con sé (il titanio è contenuto in minerali dalla cui lavorazione si liberano particelle cento volte più cancero-gene dell’amianto) sono stati rap-presentati dai cronisti de “l’inchio-stro fresco” al Sindaco Gianfranco Ferraris. “Guardi, credo che il problema sia grosso ed ho preso visione del parallelismo che sulla prima pagina del numero di giu-gno avete fatto con l’Acna di Cen-gio – risponde il Sindaco – Ricordo bene quegli anni, dato che io ero tra i dimostranti che subirono la carica della polizia a metà anni’80 quando ci mettemmo a protestare, occupando gli argini della Bormida, per giorni interi. Quindi conosco molto bene i peri-coli che si corrono a far circolare qualcosa di dannoso lungo i corsi d’acqua e per quanto mi è possi-bile sono pronto fi n d’ora ad ado-perarmi per unire le forze. Con-siderando che il bacino orografi co della Bormida - prosegue il Primo Cittadino – è lo stesso dello Scri-via e dell’Orba: non posso quindi neppure immaginare i pericoli che potrebbero correre non solo le popolazioni rivierasche dell’Orba ma addirittura quelle dell’ales-sandrino e di tutto il novese”. Nel corso di questo nostro primo in-contro, Ferraris allarga il concetto di “unione di forze” anche a temi di carattere politico-sociale, come l’associazionismo, molto presente nel tessuto della sua città: “Come amministrazione comunale, a Castellazzo non possiamo lamen-tarci della, mi si consenta, soli-tudine del potere, perché siamo

MATTIA NESTO @Mattia Nesto

circondati dall’enorme contri-buto che ci viene dalle Asso-ciazioni – spiega Gianfranco

Ferraris – Senza di esse ci sarebbero grandi problemi. Non solo le associazioni rendono vivo un pa-

ese che, nonostante le sue belle chiese e i suoi storici palazzi, sarebbe privo di attrattive, ma coinvolge le persone in cose belle e positive, come le nostre numerose feste e sagre”. Quali sono i principali appuntamenti

di Castellazzo?: “Oltre al celebre Presepe Vivente, la Festa del Cen-tauri dell’11 e 12 luglio è davvero un momento topico nella vita non solo locale. Qui a Castellazzo tutti siamo motociclisti, io per primo. In più - continua il Sindaco – in quegli stessi giorni l’Associazio-ne Commercianti organizza la Mezzanotte Bianca: un grande appuntamento per le vie cittadi-ne chiuse al traffi co con gli spet-tacoli più diversi ad ogni angolo. La prima domenica di ferragosto c’è poi la Sagra del Fritto Misto alla piemontese, mentre la quar-ta domenica di settembre, con-testualmente ai festeggiamenti per il Santo Patrono (la Madon-na Addolorata, ndr) vi è la Sagra della Zucca. Come potete vedere ce n’è per tutti i gusti”. Le sagre dove sono organizzate?: “In questi anni ho cercato di riqualifi care alcune aree urbane. Ad esempio ho dato all’Associazione Alpini la Stazione, così da potervisi fare la sede. Allo stesso modo ho trasfor-mato, grazie all’aiuto di tutti, l’ex zona-bar del campo sportivo ad

area sagre. In questo modo, con un’area attrezzata a disposizio-ne, ogni associazione può fare la sua festa e introiettare gli incassi per le iniziative future”. In con-clusione chiediamo al Sindaco se Castellazzo Bormida possa essere chiamata cittadina invece che pae-se, anche con “soli” 4700 abitanti: “Io credo di sì – ci risponde pronto - Abbiamo le scuole dell’infanzia, le materne, le primarie e le me-die. Un’ottima rete commerciale costituita da tre supermercati, piccoli negozi e ogni sabato un mercato rionale di grande suc-cesso. Sul piano dell’insediamen-ti produttivo siamo riusciti ad intercettare il Gruppo Guala che si è installato nella nostra area industriale che con la sua presen-za ha arricchito un panorama di ditte già presenti da anni di tut-to rispetto. Abbiamo inoltre due case per anziani, una biblioteca ottimamente funzionante con un archivio storico aggiornato e curatissimo. Inoltre possiamo fregiarci del secondo Circolo di Lettura più vecchio d’Italia dopo

quello di Firenze. Infi ne, per quanto riguarda lo sport, abbia-mo una squadra di calcio che per la prima volta nella sua storia è stata promossa in serie D oltre a 185 ragazzi del settore giovanile, si sta facendo onore in Eccellen-za. Aggiungo che – termina con giusto orgoglio il Primo Cittadino – possediamo, caso forse unico per un paese di queste dimen-sioni, la Casa della Salute (un edifi cio messo a disposizione dal Comune, ndr), dove sono presenti tutti i medici di famiglia e dove il Servizio Sanitario Nazionale fa prelievi e visite specialistiche (ginecologiche, pedriatiche ecc..), c’è poi uno sportello del CISSACA dove vengono fatti i prelievi di sangue dell’AVIS, senza dimen-ticare la Castellazzo Soccorso, il nostro pronto soccorso di paese. Tutti insieme si può fare grande un paese”.

ci

Con gli atti di forza non si amministra un paeseCon gli atti di forza non si amministra un paeseIntervista a Giuseppe Ferraris, membro del Gruppo Consiliare di Minoranza “Castellazzo che cambia”

Nella foto in alto il Palazzo comunale e ritagliato il Sin-daco Gianfranco Ferraris

Per comprendere meglio la situazione politica di Ca-stellazzo Bormida noi de

“l’inchiostro fresco”, dopo avere intervistato il Primo Cittadino, ab-biamo voluto sentire anche la voce della Minoranza Consigliare. In tal senso abbiamo chiesto a Giusep-pe Ferraris, esponente del gruppo “Castellazzo che cambia” una sua opinione: “Il Sindaco Gianfranco Ferraris ci ha tradito due volte – Ferraris, entrando subito nel vivo della questione, ci spiega – il pri-mo tradimento si è verifi cato cin-que giorni dopo la nostra vittoria elettorale (avvenuta il 26 maggio

2014 con la Lista Civica “Sovra-nità e progresso”, riconducibile all’area di quello che una volta era l’Ulivo, ndr), quando il 31 maggio la massima carica provinciale del PD, Domenico Ravetti, si è seduto al tavolo di Nuovi Orizzonti (il principale schieramento di op-posizione, ndr) per cooptarlo in Maggioranza e sostituirci. Que-sto perché, quando, all’indomani delle elezioni (vinte dalla Lista Ci-vica “Sovranità e progresso”, ricon-ducibile nell’area di quello che era una volta l’Ulivo, ndr), nonostante il nostro gruppo avesse accetta-to di far parte dell’alleanza solo

a determinate condizioni pro-grammatiche come il ricambio generazionale e il non consumo del territorio, abbiamo appreso dai giornali locali, quindi senza neppure essersi seduti attorno ad un tavolo, la formazione di una Giunta composta dai soliti noti e improntata alle vecchie politi-che”. E il secondo tradimento?: “Il secondo tradimento si è verifi cato quando – continua a spiegarci il Consigliere di Minoranza – è sta-to disatteso l’accordo per il Bene Comune che avevamo siglato in seguito alla nostra uscita dalla Maggioranza per evitare il com-

missariamento del Comune”. Oggi la situazione com’è?: “Il Sin-daco, il primo aprile scorso, ha pensato bene di voler ricompor-re la vecchia Giunta, sollevando dall’incarico alcuni Assessori che stavano svolgendo, a detta di tutti, un ottimo lavoro in Comu-ne”. Si potrebbe dunque dire che l’Amministrazione si poggia su una Maggioranza non ben defi nita e che, di fatto, “può andare avanti” , sia pure “a denti stretti”, solo gra-zie alla “larga intesa” prima citata e sottoscritta per il bene comune da gli eletti. Scelta molto sofferta anche da parte di alcuni consiglie-

ri, come nel caso di Daniela Mes-sina, che, per questo suo atteggia-mento di collaborazione, ha subito l’espulsione dal Movimento Cinque Stelle. “La lotta politica – conclude Giuseppe Ferraris – sia nel nostro gruppo, Castellazzo Che Cambia (costituitosi dopo la fuoriuscita di quattro consiglieri di Maggioranza eletti nella lista del Sindaco, ndr), sia in Nuovi Orizzonti, non si è scatenata tra possessori di tesse-re di partito, ma tutti noi, come cittadini responsabili, abbiamo deciso di partecipare alle larghe intese con il Partito Democratico, partito di riferimento del Sindaco a partire dall’approvazione del bi-lancio o per puntare su specifi che tematiche quali la nascita di una Consulta Giovani che oggi anno-vera più di 80 iscritti ed è una fabbrica di idee”. A quanto spie-gato, nonostante questo vostro impegno, il Sindaco Ferraris pare non lo “abbia apprezzato”, con-vincendosi ad andare alla “resa dei conti”? “Io non saprei dire perché abbia fatto questa mossa, forse è stato spinto da qualche organismo di partito – ipotizza il nostro interlocutore – Noi però ci troviamo costretti, fermo re-stando l’approvazione del pros-simo bilancio, a non dare più la fi ducia al Sindaco che ormai da tempo non ha più la maggioranza e non può governare in maniera legittima”. (m.n.)

Il Gruppo Consiliare “Castellazzo che cambia” non darà l’appoggio al Sindaco, Gianfranco Ferraris. Ciò potrebbe provocare il commissariamento del Comune e portare a nuove elezioni. Una situazione “eccezionale” che merita un focus appropriato.

Uno dei fi ori all’occhiello di Castellazzo Bormida sono

le scuole. L’Istituto Comprensivo “G. Pochettino” racchiude al pro-prio interno la Scuola dell’Infan-zia, la Primaria e la Secondaria di I grado. Quest’Istituto fa da punto di riferimento ad un largo “baci-no d’utenza”: le scuole di Bosco Marengo, Fresonara, Predosa e Bergamasco. Una scuola ambi-ziosa che vuole crescere sempre di più e che permette alle giova-ni coppie che vogliono prendere residenza in questo Comune di potere offrire ai propri fi gli la mi-gliore delle educazioni sino alla soglia della Scuola Superiore.

Le ScuoleLe Scuole

Page 3: Inchiostro fresco luglio 2015

Distributori verso il self-serviceDistributori verso il self-serviceSempre maggiori offerte per gli automobilisti: in città sono già due le autopompe 24 ore su 24

Anche Ovada si sta orien-tando verso il self service 24 ore 24 per i distributori

di benzina. Delle sette autopompe che da alcuni anni fornivano gli automobilisti, ora sono diventate sei di cui due con servizio auto-matico per l’intera giornata. Il self service è in Via Voltri presso l’ex ENI, chiuso per parecchio tem-po, e riaperto nel mese scorso, mentre l’altro è il Q8 sempre nella strada che conduce all’A 26. E’ stata invece chiusa, momentane-amente per problemi di sicurezza, l’autopompa Q8 di Via Gramsci. La riapertura è in dubbio per il ce-dimento di una soletta e una spor-genza pericolosa verso l’esterno lato fi ume, oltre alla consistente cifra che la Compagnia dovreb-be sborsare per la sistemazione considerando poi che la struttura è anche a ridosso del centro abi-tato per cui a rischio chiusura. Anche da parte degli utenti inizia qualche protesta verso i gestori delle strutture i quali a loro volta cercano di coinvolgere le Istitu-zioni. “La tendenza – affermano alcuni gestori – è quella di arri-vare piano piano ad eliminare il personale per cui i distributori diventeranno tutti automatici. Il problema è però legato ai di-sabili e alle persone anziane che potrebbero trovarsi in diffi coltà nel fare benzina, oltre ai soliti problemi di sicurezza in quanto è sempre in agguato, conside-rando i tempi, l’avvicinarsi di persone sconosciute che approfi t-tano di determinate situazioni di debolezza. Purtroppo - conti-nuano - siamo troppo abituati ad avere il servizio vicino a casa, mentre all’estero per trovare un benzinaio bisogna anche percor-

rere settanta chilometri. Altro problema non ancora risolto è quello di eliminare le autopompe vicino al centro abitato per cui c’è il rischio che in Ovada dimi-nuiscano fra qualche anno altre strutture”. Dobbiamo comunque considerare che accanto alle sei autopompe, altre due, seppur in territorio di Belforte Monferrato e Cremolino, sono molto vicine per cui la zona non può lamen-tarsi anche se si sta elevando una protesta contro la tendenza di automatizzare in toto il servizio. Da sottolineare comunque che si tratta di una decisione ripercorri-bile sul territorio nazionale, da cui non è esclusa la città e il territorio limitrofo.

Luisa Russo

Nuovo look per la rotonda “della discordia” Nuovo look per la rotonda “della discordia” Sulla rotatoria di piazza XX Settembre intervengono le minoranze consiliari; l’Assessore spiega cosa si farà

È la rotonda della discordia, una delle poche ancora provvisorie in Ovada. E’

situata in Piazza xx Settembre nell’incrocio tra Via Lung’ Orba Mazzini, Corso Saracco, Corso Li-bertà e Via Cairoli. Sul problema sono intervenuti i gruppi consi-liari di minoranza in Consiglio Co-munale, Patto per Ovada, Essere Ovada e Movimento 5 Stelle af-fermando che le Giunte Comunali dello stesso colore politico abbia-no sempre rinviato la soluzione della rotonda provvisoria e per la quale urge un investimento defi ni-tivo perché all’ingresso della cit-tà, quindi un impatto d’immagine negativo. Ora, per ovviare al gua-sto dell’impianto di irrigazione,

che non verrà riparato, vengono spese circa 3.000 euro per sostitu-ire le piante, ma di fare la rotonda defi nitiva non se ne parla. “Come gruppi di minoranza – afferma-no - vogliamo denunciare l’in-capacità’ della Maggioranza a mettere in atto opere che miglio-rino Ovada”. Non sta certamente a guardare l’Assessore ai Lavori Pubblici Sergio Capello alle prese con numerosi problemi: dal verde pubblico che cresce a dismisura, al numero limitato di cantonieri a disposizione, agli altri lavori che incombono relativamente sulle strade e ai danni alluvionali dell’autunno scorso ancora da ri-solvere. “Si è provveduto – sotto-linea l’Assessore Capello – a far

pulire la rotonda di Piazza xx Settembre dalle piante infestanti e secche; l’incarico è stato affi da-to alla Ditta Nicola Giraudi che ha provveduto a sistemare pian-te perenni con altre di stagione e vasi con photinie per dare un aspetto decoroso. C’è l’impegno di sistemarla defi nitivamente per i prossimi anni, ma bisogna trovare una considerevole cifra, circa 100.000 Euro e non è facile per il patto di stabilità a cui dob-biamo attenerci”. Intanto, dopo le polemiche, godiamoci questa nuova visione della Rotonda che dà un’immagine diversa al l’in-gresso della città.

Luisa Russo

Puliamo lo SturaPuliamo lo SturaLa preoccupazione degli abitanti di via Voltri

L’acqua fa sempre paura e non sempre si può fermare. I tito-lari delle aziende di Via Voltri

ad Ovada hanno incontrato il Sin-daco Paolo Lantero per conoscere gli impegni dell’Amministrazione Comunale, dopo l’ultima alluvione che ha riempito nuovamente il let-to del fi ume di ghiaia oltre ad aver rotto gli argini. Il Primo Cittadino ha cercato di fare un po’ di chiarez-za tra gli intervenuti sottolineando che per arginare gli eventuali strari-pamenti bisogna sempre rivolgersi ed avere il parere del Genio Civile. Come Amministrazione Comunale, dopo i vari sopralluoghi, è già stata fatta una stima dei danni non solo per Via Voltri ed è già stato inoltrato un progetto che comprende la puli-zia del fi ume e un nuovo sostegno per l’argine, mentre i cittadini stan-

no pensando ad un’altra iniziativa che comunque non vuole essere di contrasto con quella dell’Ammini-strazione, ma deve camminare di pari passo. L’idea degli abitanti è quella di contattare un ingegnere competente affi nché venga redatto un progetto limitatamente alla puli-zia della ghiaia dal letto del fi ume. Bisognerà chiaramente poi indivi-duare la ditta che sia disposta ad effettuare il lavoro e naturalmente sia interessata a prelevare il mate-riale.. In questo contesto bisognerà però valutare i tempi di esecuzione in quanto non è possibile aspettare ulteriore tempo in quanto dalle sta-tistiche i periodi di piena sono stati individuati a novembre e ad agosto. C’è dunque preoccupazione, ma an-che la volontà di combattere contro la potenza dell’acqua. (l.r.)

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4 l’inchiostro frescoLuglio 2015 OVADA

Via Firenze arricchita da una Cappellina VotivaVia Firenze arricchita da una Cappellina VotivaRealizzato nel quartiere PEEP un progetto atteso da anni e perorato dal compianto don Valorio

Finalmente si è concretizza-to il desiderio condiviso da molti di avere nella zona

della “nuova Ovada” nel quartie-re del PEEP, un segno che richia-masse la fede cristiana dei suoi abitanti. Da anni, questo progetto nato con il compianto Don Valo-rio, “ha camminato” passo dopo passo, lentamente, ma senza fer-marsi mai, grazie all’impegno e alla generosità di tante persone e, volontari. Così lunedì 1° giugno a conclusione del Mese Mariano si è svolta l’inaugurazione dell’e-dicola in occasione della celebra-zione annuale in onore della Ma-donna in questo quartiere con la S. Messa e la processione. Un pic-colo segno in una zona di Ovada diventata popolosa tanto che già parecchi anni fa gli studenti del-la Facoltà di Architettura di Ge-nova avevano proposto qualche bozzetto che rappresentasse un punto di riferimento religioso. La cifra troppo esosa e i progetti un po’ troppo avveniristici avevano fatto ripiegare su un qualcosa di alternativo che comunque si ispi-rasse ad uno dei bozzetti da co-struire sempre nel terreno dato in concessione dal Comune alla Parrocchia. E’ stata così costruita questa edicola votiva in muratura completata da un cancello con vetro costruito dalla Ditta Gag-gero di Tagliolo Monferrato per custodire l’immagine della Ma-donna di Fatima mentre ha diret-to i lavori l’Architetto Emanuele Vignolo. “Tutto è nato – spiega il Parroco di Ovada Don Giorgio Santi - nel 2000, quando ancora presente Don Valorio, venne ce-lebrata la festa del Corpus Do-mini in questa zona e si avvertì la necessità di un luogo di culto. La coincidenza poi nell’Anno del Giubileo dell’apparizione dei pastorelli a Fatima ci sugge-rì di dedicare questo luogo alla Madonna, per cui lo scorso anno durante il pellegrinaggio della Parrocchia a Fatima provve-demmo all’acquisto dell’imma-

gine da sistemare nell’edicola”. Da allora il quartiere ha sempre registrato momenti di preghiera in particolari occasioni dell’anno, oltre alla presenza delle Suore della Santa Croce che visitano le persone anziane e gli ammalati. Ci sono ancora alcuni piccoli la-vori per completare la cappelli-na, poi qualche famiglia del luogo dovrà anche prendersi cura della pulizia. “Ci auguriamo – conclu-de Don Giorgio – in un risveglio di fede e partecipazione in que-sta zona, molto abitata”. (l.r.)

Dal 12 giugno scorso è attiva la piscina all’aperto del Gei-

rino con tutti gli spazi esterni at-tigui con campi da beach volley e tennis, sperando naturalmen-te in condizioni atmosferiche buone, che possano favorire un buon affl usso. Con l’apertura della piscina riprendono anche i corsi per gestanti, neonatale, nuoto baby, bambini adulti ed altre attività come nuoto libero. Parallelamente è in pieno svolgi-mento l’attività di stage e campus estivi notevolmente sviluppatosi negli ultimi anni grazie anche alla presenza del Direttore della struttura Andreas Brignoli. “Per iniziare il discorso sul Geiri-no – dice – bisogna valutare il percorso avviato quattro anni fa. Con l’avvento della piscina il centro sportivo ha completato il suo iter per diventare un centro completo e quindi appetibile per tutti gli sport indoor e outdoor. Abbiamo iniziato con una set-timana di basket ed ad oggi tra basket, volley, calcio, ritmica, danza, lavoriamo più di dodici settimane in estate, con nume-ri che aumentano sempre più. Siamo quasi alle 500 presenze da fuori regione ed anche da fuori Italia”. Nello specifi co dal 14 al 27 giugno Basket …da tutta Italia sotto il progetto “Insieme nel basket”; dal 28 giugno all’11 luglio Volley con il progetto Aren-zano; dal 13 al 18 luglio la società Vinovo di ritmica, il basket con la società Mamy Oleggio; dal 20 al 25 camp di Basket ad alta spe-cializzazione; dal 20 agosto al 12 settembre il Genova Calcio; dal 24 al 29 il Pegli Volley. Dal 6 luglio al 7 agosto proseguirà al Geiri-no Estate qui, l’iniziativa estiva per ragazzi e giovani. “Il mio obiettivo – conclude Brignoli – è sempre stato quello di promuo-vere il Geirino come un campus universitario, cercando di colla-borare con tutte le maestranze che ci lavorano, più il coinvolgi-mento di altri Hotel come l’Hotel Belforte nostro partner.” (l.r.)

La strutturaLa strutturadel Geirinodel Geirino

Madonna del Carmmine: ultimati i lavori all’organo Serassi uno dei più antichi della provincia

Quest’anno la ricorrenza della Madonna del Carmi-ne sarà festeggiata dalla

Confraternita della SS. Annun-ziata, domenica 19 luglio con una solenne processione. Si tratta della festa celebrata dall’Oratorio di Via S. Paolo della Croce, quel-lo dei Turchini, per il colore delle cappe. La festa si ricollega alla particolare devozione dell’Ordine degli Eremiti, costituito nel XIII secolo sul monte Carmelo in Pa-lestina, verso nostra Signora del Carmine. Dopo il fallimento delle Crociate i frati Eremitani si rifu-giarono in Europa e l’Ordine nel 1600 adottò una regola rigorosis-sima che ebbe i suoi paladini in Santa Teresa d’Avila e San Gio-vanni della Croce. Nell’Ordine fu sempre molto vivo il culto della Madonna che venne diffuso at-traverso lo scapolare che la tradi-zione religiosa popolare riteneva concesso dalla Madonna a San Simone Stock, generale dell’Or-dine dei Carmelitani nel 1245. In preparazione della festa, l’Orato-rio della SS. Annunziata a parti-re da giovedì 16 luglio rinnova il

rito del triduo, che comprende la santa Messa al mattino alle 8.30 e il santo Rosario con l’adora-zione eucaristica alle ore 20.45. Si tratta della liturgia preparato-ria alla solenne processione del 19 luglio, preceduta dalla santa Messa solenne alle ore 17.30 con il coro degli Scolopi diretto dai Maestri Patrizia Priarone e Carlo Campostrini. Per le vie della cit-tà sfi leranno i Confratelli vestiti con cappe e tabarrini di antica e pregevole fattura , seguiti dal-

le grandi Casse processionali in legno scolpito e dorato dell’An-nunciazione di Anton Maria Ma-ragliano (1738) e della Madonna del Carmine opera di Luigi Fasce (1735), e dai Crocefi ssi arricchiti con puntali decorati con fi ori e fregi in argento, oltre alle Con-fraternite della Diocesi. Sarà presente in processione la banda musicale “A. Rebora” diretta dal maestro Giovanni Battista Olivie-ri. La Chiesa sarà adornata, come ogni anno, con splendide compo-

sizioni fl oreali grazie alla famiglia Giraudi in ricordo di Pietro e Ma-ria Giraudi. Per la patronale sono stati anche ultimati i lavori di ripulitura generale all’organo da parte dei fratelli Marzi. Si tratta di un intervento che segue dopo ol-tre vent’anni quello del restauro generale. L’organo da attribuirsi ai fratelli Serassi di Bergamo risa-lente al 1832 è stato poi ampliato dalla Ditta Bianchi di Novi Ligure a fi ne 800 ed è uno dei più antichi della provincia. (l.r.)

Nella foto il Parroco Don Giorgio Santi e il Vice Don Domenico Pisa-no durante l’inaugurazione

:::::: uuuuuuuuuuullllllllltttttiiiiiimmmmmmmmmmmmmmmmmmaaaaaaaaaaaaaattttttiiiiiiiiii iiiiiiii lllllllllllaaaaaaaaaaaaavvvvvvvvvvvvvvvoooooooooorrrrrrrrriiiiiiii aaaaaaaaaallllllllllllll’’ooooooooorrrrrrrrrrrggggggggggggggggggggggaaaaaaaannnnnnnnnnoooooooo SSSSSSSSSSSeeeeeeerrrrraaaaaaaassssssssssssssssiiiiiiii uuuuuunnnnnnnnnoooooo ddddddddddddeeeeeeeeeiiiiiiiii pppppppppppppppiiiiiiiiiùùùùùùùùùùùù aaaaaaaannnnnnnnttttttttttiiiiiiiiiccccccccccchhhhhhhhhhhhhiiiiiii dddddddeeeeeeeelllllllllllllaaaaaa pppppppppppppprrrrrrrrrrrooooooovvvvvvviiiiinnnncccccciiiiiiiiiiaaaaaaaaaa

In festa l’Oratorio dei Turchini In festa l’Oratorio dei Turchini

Page 5: Inchiostro fresco luglio 2015

Direttore onorario: Rino VaccaroDirettore responsabile: Luisa Russo

Sito a cura di Mattia NestoGrafi ca e impaginazione:

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Editore de "l’inchiostro fresco"Club Fratelli Rosselli

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5l’inchiostro frescoLuglio 2015OVADA

“Territori da vivere”: una sfi da importante“Territori da vivere”: una sfi da importanteIl Centro di Formazione Professionale “ Casa di Carità” tra i primi dieci presentati alla Compagnia San Paolo

“Vedrai” in rete“Vedrai” in reteGrande visibilità per l’associazione ovadese

Nelle settimane scorse Ve-drai…associazione di vo-lontariato che si occupa

di apprendimento, autonomia e comunicazione con informatica, telematica e più canali comuni-cativi, con sede ad Ovada ed ope-rante da dodici anni sul territorio alessandrino con collegamenti tra il Piemonte meridionale e la Ligu-ria, è stata ammessa a far parte come socia del GLIC, la rete dei Centri ausili operante a livello nazionale, con sede presso l’Ausi-lioteca di Bologna. I centri ausili si qualifi cano per la loro attività di informazione, consulenza spe-rimentazione, formazione sugli ausili tecnologici adatti alle perso-ne con molteplici tipi di disabilità. Spesso collegati alle ASL oppure a Istituti di riabilitazione, i trenta centri ausili operanti in Italia sono un patrimonio a disposizione anzi-tutto delle persone disabili e delle loro famiglie: spesso le tecnologie informatiche possono cambiare la vita in senso più che positivo. L’attività e l’elenco dei centri è consultabile sul sito: www.cen-triausili.it Vedrai… porterà alla

rete nazionale soprattutto due specifi cazioni: la grande rilevanza che ha il volontariato nella sua at-tività, superando spesso barriere economiche; la sperimentazione praticata con tutte le principali ti-pologie di disabilità, ma soprattut-to con le gravi disabilità motorie, psichiche, genetiche e sensoriali. Per contatti: www.vedrai.it oppu-re [email protected] (l.r.)

“La meteorologia non è di-vinazione, ma è applicare

nozioni scientifi che su qualcosa di così sfuggente come il tempo. È anche e soprattutto una passio-ne, che nasce quando si è piccoli e che non ti lascia mai solo un minuto”, con queste parole ric-che di entusiasmo, Nicola Gastal-do, meteorologo nato a Masone, ma che vive tra Masone ed Ovada, ci ha spiegato la sua affascinante professione. Professione che lo porta, quasi letteralmente, a stare sempre con “la testa fra le nuvole e i piedi bene appoggiati sulla fi sica” come egli stesso ammette: “Anche quando andavo alle ele-mentari le maestre mi dicevano che avessi il pallino del tempo. Diciamo che la svolta è arrivata a 15-16 anni quando – continua nel racconto il nostro interlocuto-re – ho realizzato le mie prime previsioni per qualche negozio di Ovada. La cosa si è allargata ed ora collaboro, oltre che con il Centro Epson di Masone, anche con tre radio, www.radiogioia.it di Biella, www.radiomillionai-re.it di Torino e www.radiofran-coalfano.it, dove faccio le previ-sioni del tempo”. Domandiamo a Gastaldo se ormai, viste le nuove tecnologie, non si sia persa quella “romantica incertezza” sul “che tempo che fa”?: “Diciamo che la meteorologia non è dire delle profezie, bensì fare delle stime, delle previsioni appunto, quindi non bisogna prestare troppa fede a quello che gli smarhphone o i canali tematici ci propongono. Se io che sono ad Ovada non col-laboro con il meteorologo di Novi Ligure, le mie previsioni saran-no comunque erronee”. Troppo spesso attraverso la meteorologia si crea allarmismo: “Concordo. Io ho previsto un’estate fresca e con rovesci, vi saranno brevi punte di caldo molto intenso. Dicendo questo non voglio creare allar-mismo solo rendere più consa-pevoli le persone”.

Eleuterio

“Tempi” “Tempi” incertiincerti

Obiettivo sanitàObiettivo sanitàCittadinanaza Attiva presente in Ovada

Sono intervenuti anche il Presidente nazionale Toni-no Aceti e il Segretario re-

gionale Alessio Terzi alla nascita presso il Salone “Padre Giancar-lo” della Chiesa dei Padri Cap-puccini della delegazione ova-dese di “Cittadinanza Attiva”, gemmazione dell’Assemblea di Acqui Terme coordinata da Gior-gio Pizzorni. I vertici nazionali e

regionali di “Cittadinanza Atti-va” prima hanno visitato i reparti dell’Ospedale di Ovada accompa-gnati dalla Dott.ssa Paola Varese e dal Direttore Sanitario Simone Poretto, per poi essere accolti nel Salone “Padre Giancarlo” dal Pre-sidente di Vela Mauro Corazza, dal Senatore Federico Fornaro, dai rappresentanti dell’Amministra-zione Comunale e dalle Associa-zioni operanti in città. L’incontro si è collocato nell’ambito della campagna nazionale itinerante “Sono malato anch’io – la mia salute è un bene di tutti” ed è stata l’occasione per presentare la carta dei diritti del malato al Pronto Soccorso, promossa dal movimento dei cittadini insieme con la SIMEU, la Società Italiana di Medicina di Urgenza, e l’Aca-demy of Emergency medicine and care (AcEMC). Il documento è stato illustrato dall’Assemblea acquese all’Hotel Nuove Terme, alla presenza di rappresentanti delle Istituzioni locali e Regionali oltre che di ASLAL.

Luisa Russo

“Cittadinanza Attiva” è un movimento di partecipazione civica, nato nel 1978, che opera in Italia e in Europa per la promozione e la tutela

dei diritti dei cittadini e dei consumatori. Dal 2000 è membro del Consiglio Nazionale Consumatori e Utenti (CNCU) presso il Ministero dello Sviluppo economico. Attraverso 21 sedi regionali e 270 assemblee locali Cittadinanza Attiva si occupa di: Sanità, Politiche dei consumatori, Giustizia, Scuola, Citta-dinanza europea e attivismo civico in Italia e nel mondo. Nel 2011 Cittadinan-za Attiva, nella fi gura dell’allora Segretario Regionale, Gabriele Ideo, aveva concesso il proprio patrocinio alla Scuola Italiana del Cittadino Responsa-bile, promossa da Associazione Vela e Fondazione CIGNO. La Scuola, che da allora ha mantenuto le proprie affollate lezioni con cadenza mensile, trat-tando svariati argomenti, ha per fi nalità fornire ai cittadini gli strumenti culturali per un corretto utilizzo del servizio sanitario nazionale, evitando il consumismo sanitario e promuovendo un corretto stile di vita. Vela e Fonda-zione CIGNO hanno anche presentato la “Carta di Varazze 2015” dal titolo “Quando la sanità si ammala, le cure proposte dai malati”. (l.r.)

Cos’è “Cittadinanza Attiva”Cos’è “Cittadinanza Attiva”

Grande soddisfazione alla Fondazione “Casa di Ca-rità Arti e Mestieri” per il

risultato ottenuto relativo alla par-tecipazione al bando proposto dalla Compagnia San Paolo sui Territori da Vivere. Il piazzamento fra i primi dieci su cento presentati rappresen-ta un’interessante sfi da che permet-te di intervenire con gli strumenti della formazione e della comunica-zione nel tessuto della promozione del patrimonio culturale e paesag-gistico per il triennio 2015 – 17. Il progetto, presentato agli organi di informazione presso la Sala “Quat-tro Stagioni” del Comune di Ovada, è partito da un’attenta osservazio-ne del territorio in cui operano i tre Centri della Casa di Carità in provincia di Alessandria e cioè quelli di Ovada, Novi Ligure e Tor-tona per poi costruire una linea di intervento. “In questa area che ha benefi ciato delle aree di passaggio – spiega la referente del progetto Elena Gualco – dai tempi dell’an-tica Via Postumia presso Libarna, delle medievali vie del Sale verso la Liguria fi no alle attuali direttrici del traffi co economico nazionale ed internazionale, esistono luoghi di storia, cultura e tradizioni, le per-sone si muovono sempre più, ma meno consapevoli del patrimonio storico culturale su cui poggiano i loro passi, per cui abbiamo un bene che rappresenterebbe, se va-lorizzato, uno strumento di svi-luppo importante”. L’obiettivo del progetto è dunque il miglioramento complessivo della vivibilità delle città e dei paesi seguendo due temi: il paesaggio con la porta di ingresso alla zona individuata dall’Unesco nel giugno 2014 “I paesaggi vitivi-nicoli del Piemonte Langhe Roero e Monferrato” e la storia dei luoghi, delle persone, delle devozioni re-ligiose. Pertanto l’impegno della Fondazione Casa di Carità è quello di formare nuovo il capitale umano ossia un team di volontari coordi-nati da tutor esperti per suppor-tare le azioni che i partner stanno realizzando per la costruzione di un’identità turistica competente ed attraente. Ad oggi i partner sono i Comuni di Ovada, Novi Ligure e Tortona, Alexala ATL della provin-cia di Alessandria, l’Associazione Oltregiogo, l’Istituto di Istruzione Superiore C. Barletti di Ovada, l’Associazione Libarna Arteventi, il Lions Club di Ovada e il Rotary Club Ovada del Centenario, oltre al contributo della Soprintendenza ai Beni archeologici, la Diocesi di Acqui, il Paniere dei prodotti della provincia di Alessandria, l’Accade-mia Urbense di Ovada e l’Associa-zione Tortona 360. Il progetto avrà poi nella sua fase fi nale percorsi, guide e contenuti on line sui temi condivisi dai “Territori da Vivere” gli itinerari archeologici, storici, di devozione e il paesaggio con la re-visione della comunicazione e del calendario delle manifestazioni Il

catalogo delle attività formative è in preparazione, ma già sono aperte le iscrizioni al primo corso di “Tecnico dell’Accoglienza Turistica” di 600 ore organizzato ad Ovada da otto-bre 2015 a giugno 2016. (l.r)

L’ovadese sul webNelle analisi dei siti internet più rilevanti a livello mondiale clicca-tissimi: il Museo della Maschera di Roccagrimalda, il Castello di Trisobbio, il Castello di Tassaro-lo, il Museo dei Campionissimi, la Parrocchia N.S. Assunta di Ovada, il Parco Naturale delle Capanne di Marcarolo, oltre al Forte di Gavi e ai Musei di Pellizza in Volpedo.

Da sinistra il Docente Massimo Giordani del Politecnico di Torino, il Direttore della Casa di Carità di Ovada Ma-risa Mazzarello, il Sindaco Paolo Lantero, referente del progetto Dott. Elena Gualco, l’Assessore Grazia Di Palma,

Page 6: Inchiostro fresco luglio 2015

6 l’inchiostro frescoLuglio 2015

Dott. Sergio DianaMedico Chirurgo

Prof. a c. di impiantologiaUniversità di Genova

Specialista in Chirurgia Maxillo - FaccialeSpecialista in Odontostomatologia

C.T.U. Tribunale di Genova

[email protected] urgenze festivo 393/20.00.084

OrariVia Torino 54

OvadaLun 9 - 12.30Mer 9 - 12.30

Gio 15 - 19.30

Via XX Settembre 8/2 GenovaLun 15 - 19.30Mar 9 - 17.00Mer 15 - 19.30Ven 15 - 19.30

Tel. 010/54.37.64

In Valpolcevera l’Ospedale degli animaliIn Valpolcevera l’Ospedale degli animaliCampomorone: nascerà a Isoverde il primo “hospice” per gli animali selvatici

OVADA

Vivere Ovada come una vera e propria meta turistica, dove non manca mai

il divertimento e dove si pensa al diverti-mento di tutti, dai bimbi ai nostalgici anni ’70: questo è il fi lo conduttore e l’idea dei rinnovati appuntamenti per i “Venerdì di Luglio” che sono stati chiamati “E…state in Ovada”. Per divertirsi non è necessa-rio macinare centinaia di chilometri, ma quest’anno basterà uscire di casa e diri-gersi in centro città. Il calendario è fi tto, ricchissimo, ed è stato possibile renderlo importante grazie alla preziosa collabo-razione dell’Amministrazione Comunale, del Corpo della Polizia Municipale e delle molte associazioni che hanno contribuito a creare per ogni tema un vero evento. Dopo l’avvio del 26 giugno con “Ovada dei Pic-coli” e del 3 luglio con “Ovada a 4 Zampe”, il 10 luglio si svolge “Carnevale e Silent Party”, una vera e propria coloratissima fe-sta di carnevale estiva; Rio si trasferisce in Ovada, nelle piazze del centro Flash Mob e sfi lata fi nale dei gruppi meglio mascherati, con votazione del miglior gruppo masche-rato; inoltre in Piazza Assunta l’imperdibile evento dei Peakbeta: ritorna il fantastico e mitico Silent-Party e pronti a ballare tutta la notte. Il 17 luglio “Seventy Uò”: per una sera Ovada verrà trasformata e si ritornerà ai mitici anni ’70, con la partecipazione di Auto, Moto e Pullman d’epoca ed il con-corso “Vota il miglior look anni ‘70”. Il 24 luglio “Ovada in Saldo”, mentre la Pro Loco farà “Girare le Balle” nel famosissi-mo palio ovadese in Corso Libertà, i soci di Vivi Ovada propongono i loro migliori saldi estivi… un po’ come il venerdì nero ameri-cano… cercare lo sconto pazzo e votazione della vetrina più bella. Il 31 luglio La “Notte dello Sport” nel centro storico della città, con la possibilità di vedere in pratica quel-lo che offrono gli atleti del nostro territorio con vere dimostrazioni all’aperto. Infi ne il 7 agosto “Capodanno Estivo in Bianco” con la collaborazione di Enoteca Regio-nale Ovada. Dalle 21 in poi degustazione vini e prodotti gastronomici del territorio Parteciperanno i migliori produttori locali di prodotti gastronomici della zona ad una serata in cui il tema principe sarà colorato di un candido bianco La serata è accompa-gnata dalla prima edizione di “Inebrianti di Ovada” brindisi offerto dall’Enoteca Re-gionale di Ovada. (e.p.)

“E…state in Ovada”“E…state in Ovada”

Al Piemonte la Genova-Ovada-Acqui TermeAl Piemonte la Genova-Ovada-Acqui TermeLa questione trasporti sul tavolo di lavoro: dall’Assessore regionale Francesco Balocco le risposte

Dopo la Sanità ad Ovada si è parla-to di trasporti grazie all’intervento dell’Assessore Regionale ai Tra-

sporti, Francesco Balocco. Per Ovada Sanità e Trasporti rappresentano due grossi problemi sul tavolo della Giunta Lantero che coinvolgono anche la vici-na Valle Stura e l’Acquese. Buone noti-zie arrivano dalla Sanità annunciate dal Senatore Federico Fornaro: lo sblocco delle assunzioni con bandi per l’ingresso di personale medico ed infermieristico, mentre parte il tavolo di confronto con la nuova dirigenza Asl e i Sindaci. Intan-to il nuovo Direttore Sanitario, Gilberto Gentili, ha già visitato la struttura ospe-daliera di Ovada incontrando il personale medico e il Sindaco Paolo Lantero. Si at-tendono naturalmente le prime indicazio-ni sperando che sia confermato quanto già annunciato nell’incontro della Soms. Per i trasporti il quadro della situazione attuale vede Ovada e il suo hinterland di sedici comuni assai penalizzata: la linea ferroviaria “Ovada-Alessandria” è stata soppressa per il trasporto passeggeri e sostituita da autobus; la “Acqui-Ovada-Genova” ha avuto il taglio di alcune corse e viaggia comunque con problemi di non poco conto per i pendolari. La via che sta seguendo l’assessorato ai trasporti della

Regione Piemonte è di chiedere che la tratta “Acqui-Ovada-Genova” sia trasferi-ta dalla competenza della Regione Liguria a quella del Piemonte, con conseguente passaggio delle risorse relative: “E’ una richiesta che ha una ragione ben moti-vata - afferma l’assessore della Regione Piemonte Balocco - darebbe continuità alla linea Asti- Acqui, che diventerebbe Asti-Acqui-Ovada-Genova, con possi-bilità di incrementare i passeggeri e quindi gli introiti, e razionalizzazio-

ne del percorso e degli addetti: questo porterebbe anche ad un risparmio di gestione, che si aggirerebbe sul 10%. Con questa cifra a disposizione, po-tremmo prendere in considerazione la possibilità di ripristinare alcune corse sull’Ovada-Alessandria.” Quindi, le due operazioni sono collegate e successive: la richiesta al Ministero di passaggio di competenza è stata inoltrata e adesso non resta che aspettare che si segua l’iter necessario. I tempi comunque non saran-

no brevi per poter ottenere il cambio di competenza che è stato richiesto, anche se la speranza di un processo accelerato, in base alle necessità emerse, è concreta. Sempre troppo lontana comunque, per gli utenti delle due tratte, per Genova e per Alessandria: per quest’ultima è stata vibrante la richiesta di un provvedimento che ripristini la linea ferroviaria, da parte della rappresentante dei pendolari. “Ven-go dalla Valle Stura e lavoro ad Alessan-dria: la mia vita, come quella di molti altri nelle mie condizioni, è stata note-volmente complicata dalla soppressione dei treni passeggeri su questa tratta: il trasporto su gomma non sostituisce in modo altrettanto positivo il treno e crea assai più disagi”. Nel periodo estivo c’è poi in programma anche la soppressione dei mezzi su gomma nei mesi estivi per raggiungere Ovada dai paesi: “E’ impro-ponibile una situazione di questo gene-re – ha fatto presente Francesco Campo-ra - il servizio di trasporto deve esserci tutto l’anno e nei fi ne settimana: non è pensabile che ci siano comuni che resta-no isolati, e i cui cittadini sono impos-sibilitati a raggiungere il centro zona, se non con mezzi privati”.

Luisa Russo

Era già stato anticipato alcune settimane fa nell’intervista sul nostro sito al Sindaco di Cam-

pomorone, Paola Guidi, ora c’è l’uffi -cialità: il primo “ospedale” destinato agli animali selvatici vedrà la luce uffi cialmente in Alta Val Polcevera, e precisamente a Santo Stefano di Iso-verde, piccola frazione del Comune di Campomorone immersa nel verde delle colline del genovesato. I lavori per la realizzazione di questo impor-tante presidio, che sarà il primo della Liguria, inizieranno a partire dal mese di luglio. L’edifi cio che ospiterà questo singolare “ospedale” sarà l’ex scuola di Santo Stefano, assegnata dal Comune all’ENPA (Ente Nazionale Protezione

Animali) dopo un bando di gara lan-ciato nell’aprile de 2014. La struttura, di due piani facilmente raggiungibile dal centro della frazione, funzionerà da vero e proprio “pronto soccorso” per la numerosa fauna selvatica che si trova nelle vallate dell’entroterra genovese: cinghiali, daini, caprioli, volpi, tassi, lupi, scoiattoli, ma anche uccelli, in par-ticolare rapaci, anfi bi ed altro ancora. I “pazienti” che saranno trovati feriti nei numerosi boschi della Liguria verranno portati in questa struttura, dove avran-no tutte le cure necessarie grazie ad un personale di medici veterinari specializ-zati e, l’hospice servirà anche come ri-covero notturno per gli animali in caso, ad esempio, di calamità naturali. Oltre

ai veterinari vi saranno anche volonta-ri dell’ENPA che si prenderanno cura degli animali- Sono molto poche le strutture di questo tipo esistenti in Ita-lia, motivo per cui il nuovo ospedale di Santo Stefano di Isoverde sarà partico-larmente importante. In Italia il primo hospice per gli animali selvatici è nato nel 1997 nei pressi di Roma e, ad oggi, ricovera in media circa cinquemila pazien-ti ogni anno, altre strutture si trovano a Quart (Valle d’Aosta), a Bernezzo (Piemon-te), a Cenate Sopra (Lombardia, gestito di-rettamente dal WWF), a Treviso (Veneto), a Codigoro (Emilia Romagna), a Catanzaro (Calabria) ed a Olmedo (Sardegna).

Fabio Mazzari

Mentre in Valpolcevera gli ammini-stratori locali e gli ambientalisti si

attivano in iniziative come questa, mi-rata ad alleviare le sofferenze degli ani-mali selvatici e a garantire l’equilibrio dell’habitat naturale dell’Appennino ligure-piemontese, tra le colline dell’Al-to Monferrato non si respira un’analoga aria come dimostra la vicenda del “ca-nile lager” di Tagliolo scoperto quasi per caso. Nella pagina a fi anco un’in-tervista a Piero Rapetti, Capo Nucleo Guardia Zoofi la della provincia di Ales-sandria. (GB Cassulo)

Sensibilità Sensibilità a confrontoa confronto

Page 7: Inchiostro fresco luglio 2015

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l’Arca di Davide Ferreridi Davide F idi Davide Ferrerdi Davide Ferreri

DonneDonneNon si hanno notizie, credo, nella storia intera, di donne che abbiano dichiarato una guerra o si siano messe

a capo di un esercito. Come, nella cronaca penosa e sempre uguale della truffa nostrana, le fi gure femmi-nili sono pressoché assenti. Non è solo il minor numero nella politica e ai governi a giustifi care una maggiore rettitudine, ci pensa la natura (la donna deve generare e non annientare) e la cultura (il maschio, che cresce meno o mai, vuole giocare con i soldatini anche da grande e fare il tifoso anche fuori dallo stadio). La prossima rivoluzione potrebbe partire dal genere.

Davide Ferreri

Abbiamo raggiunto l’ex Sin-daco di Predosa, Giancarlo Sardi, per un’intervista sul

futuro del paese, stretto tra le morse del Patto di Stabilità e la necessità di attuare i lavori di manutenzione e politiche oculate. “Se io dovessi descrivere quest’anno trascorso sui banchi della Minoranza, lo defi nirei un anno perso – dice Sar-di – Non tanto per me, quanto per Predosa. Infatti non ho visto nulla, alcun investimento, vedremo se nel bilancio di previsione (non ancora discusso in Consiglio, ndr) l’attuale Maggioranza rispetterà le promes-se elettorali”. Sardi però ha subito precisato che non addossa: “Le col-pe dei non investimenti all’attuale Amministrazione, bensì al fatto che il Patto di Stabilità impone ai piccoli Comuni l’impossibilità di disporre delle risorse. Ciò che im-puto all’Amministrazione – prose-gue l’ex Primo Cittadino predosino – è il fatto che, proprio per tali ri-strettezze, non abbia pensato a nuo-ve politiche, in modo da non dare ai cittadini la sensazione, anche mol-to tangibile, di imporre solamente tasse tralasciando di sostenere quei servizi rivolti alle famiglie e alla crescita culturale”. Domandiamo a Sardi se, a distanza di un anno, si sia spiegato i perché della sua sconfi tta elettorale: “Io ho fatto una campa-gna elettorale in sordina in quanto, con i tagli economici imposti dal-lo Stato, non ho avuto il coraggio di presentarmi ai cittadini per promettere grandi cose – spiega il nostro interlocutore – Cosa che in-vece non ha fatto la mia controparte che ha condotto nei miei confronti una campagna molto aggressiva, anche andando sul personale. In più l’incendio doloso dell’Edifi cio comunale è stata, diciamo così, la ciliegina sulla torta che ha bloccato gli investimenti più importanti”. Se tornasse indietro cambierebbe qualcosa del suo operato?: “No, nulla – risponde pronto Giancarlo Sardi – Piuttosto, col senno del poi, sarebbe stato meglio presentarsi subito dopo il mio primo mandato (Sardi è stato Sindaco di Predosa dal 1999 al 2004 e dal 2009 al 2014, ndr). Questo lo dico perché all’epoca del mio primo mandato, agli albori del 2000, c’erano le risorse per avviare nuove politiche pubbliche. Quando, dopo una pausa di cinque anni, sono stato nel 2009 rieletto, ciò che avevo predisposto dieci anni prima l’ho trovato o derubricato, o cancel-lato o rimaneggiato. (Unione dei Comuni, edilizia scolastica, Piano

regolatore, Patti territoriali, ndr). Mi sono rimboccato le maniche ma i cinque anni del mio ultimo manda-to, nell’ottica amministrativa, non mi hanno permesso di far molto”. Spesso si legge sui giornali locali di problematiche relative all’inquina-mento nel territorio di Predosa e di presunte discariche abusive, c’è qualcosa di vero?: “Il territorio di Predosa è integro e non inquinato – afferma l’ex Sindaco – Anche grazie al lavoro di un’azienda come la Ric-coboni – Grassano che trasforma il dannoso in utile, il territorio predo-sino è integro, nonostante si senta-no e si leggano ancora attacchi alla stessa Riccoboni, che porta tra l’al-tro lavoro e occupazione. I problemi sono in altre zone, non qui”. Prima di congedarci, chiediamo a Sardi quale potrebbero essere le linee guida per lo sviluppo di Predosa: “A mio giudizio sono due le cose fon-damentali: il lavoro e la program-mazione – sostiene deciso il nostro interlocutore – Lavoro vuol dire fare in modo che le attività imprendito-riali con politiche aziendali serie e certifi cate, si possano installare

Predosa? Un paese oggi bloccatoPredosa? Un paese oggi bloccatoLa parola alla Minoranza Consiliare: intervista all’ex Sindaco, Giancarlo Sardi

con facilità sul territorio, come la Riccoboni, mentre programmazio-ne signifi ca avere idee chiare, come razionalizzare le spese, con, ad esempio, l’Unione dei Comuni. O

lo Stato permette ai piccoli Comuni di tornare a gestire maggiormente le proprie risorse, oppure l’accorpa-mento in entità più grandi è l’uni-ca soluzione”.

MATTIA NESTO @Mattia Nesto

Orrore a TaglioloOrrore a TaglioloIl punto sulla vicenda del canile

Mercoledì 1° luglio per le vie di Ovada è stata indetta una fi accolata,

organizzata dai volontari E.N.P.A. cittadini e della zona, per “chiedere giustizia… per dire mai più …per non di-menticare” l’orrore del “canile lager” di Taglio-lo Monferrato, sito in località “Caraffa”, dove da qualche anno era presente un allevamento di Labrador. Purtroppo la vicenda ormai è nota: nella mattina di lunedì 15 maggio lo spettacolo che si è parato davanti ai Carabinieri della locale stazione è stato davvero da fi lm dell’orrore. Per sa-perne di più, abbiamo raggiunto Piero Rapetti, docente di Tec-nologia di Acqui Terme, guardia zoofi la capo nucleo per la Pro-

vincia di Alessandria che ci ha illustrato quanto avvenuto: “Nei 18 box presenti sono stati trova-ti quattro cani ancora vivi ma in pessime condizioni igienico-sanitarie e oltremodo debilitati

e affamati, due carcasse nelle gabbie e i resti di altri sedici cani sono stati rinvenuti nella “zona notte”, presumibilmente morti di fame e sete. In più – ha continuato la guardia zoofi la Ra-petti -, in un congelatore, sono stati ritrovati i resti di quattro cani ed un gatto”. Uno scenario da incubo che, mentre stiamo an-dando in stampa, non ha ancora trovato un “colpevole” uffi ciale (anche se il proprietario dello sta-bilimento è stato denunciato per maltrattamento e più volte inter-rogato in merito). “Come E.N.P.A. avevamo già segnalato il canile nel 2011 – dice il nostro interlo-cutore – Ma poi non si era con-cretizzato nulla. Purtroppo oggi veniamo a sapere, a distanza di quasi 5 anni dalla prima segna-lazione, che quello era un canile degli orrori”. L’augurio è che sto-rie come queste non si debbano né più leggere né più raccontare, ma ci chiediamo: perché chi di dovere non è intervenuto? Il Sin-daco di Tagliolo, che per legge è la massima autorità sanitaria locale, non era forse a conoscenza di quanto stava accadendo sul suo territorio? Attendiamo risposte in merito.

MATTIA NESTO @Mattia Nesto

Mattia Nesto mentre intervista Piero Rapetti

Sul nostro sito www.inchiostrofresco.it un fi lmato sulla frana di Grillano

Inchiostro Inchiostro fresco TVfresco TV

Page 8: Inchiostro fresco luglio 2015

8 l’inchiostro frescoLuglio 2015

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Bosco Marengo NewsBosco Marengo NewsAlmanacco a cura di Samantha Brussolo e Daniele Cifalà

Salto nel passato in Provin-cia di Alessandria con la rievocazione d’auto d’epoca

“Circuito Bordino”, tenutasi il 19, 20 e 21 giugno in onore di Pietro Bordino, pilota italiano della scu-deria Fiat negli anni 20’, morto proprio ad Alessandria a bordo di una Bugatti prima di una competi-zione. Le autovetture, veri gioielli a quattro ruote condotti per metà da stranieri giunti in terra nostra-na per prendere parte alla mani-festazione, ci riportano indietro di quasi un secolo, negli anni se-guenti il primo confl itto mondiale. La più antica di queste autovettu-re, infatti, risale al 1923 mentre le più recenti, si fa per dire, rappre-sentano il simbolo della rinascita e dell’uscita dalla guerra, essendo collocabili storicamente intorno agli anni 50’. Il raduno, al quale hanno preso parte più di cinquan-ta autovetture, ha preso il via dal capoluogo piemontese per poi di-rigersi verso le Langhe attraverso i paesi di Mombaruzzo, Pollenzo, Treiso, Monforte, Barolo e Alba, e successivamente far ritorno in Provincia e concludersi dinnanzi lo splendido scenario del Com-plesso Monumentale di Santa Cro-ce a Bosco Marengo. Giunte una ad una dopo la prova cronometra-ta tra Frugarolo e Bosco Marengo, le autovetture sono state posizio-nate sul prato dinnanzi la chiesa per farsi ammirare e fotografare da una folla di curiosi ed appassio-nati, che non hanno perso tempo a scambiare opinioni con equipaggi italiani e stranieri in attesa del pranzo di chiusura. La manifesta-zione oltre a ridare luce ai fasti del passato, ha avuto anche il privile-gio di mettere in risalto le bellez-ze paesaggistiche delle Provincia di Alessandria e delle Langhe, quest’ultime nuove entrate nei siti patrimonio dell’Unesco.

Samantha Brussolo

Auto d’epocaAuto d’epoca Una mostra di pittura... senza etàUna mostra di pittura... senza età

Torna l’arte in Santa Croce. Presso il Com-plesso Monumentale di Bosco Marengo, infatti, sarà visitabile fi no a domenica 19

luglio la mostra “L’arte è per tutti” con ingresso il sabato e la domenica dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 16.00 alle 19.00. Gli artisti che espongono alla mo-stra – sessantotto artisti per settantacinque opere - appartengono a diverse generazioni con diverse esperienze di vita. Molti di loro hanno una forma-zione accademica, ma alcuni sono autodidatti, avendo fatto proprio il linguaggio artistico a se-guito di conoscenze intraprese in campo poetico, tecnico e letterario. Tutti, ad ogni modo, avendo operato in differenti realtà territoriali, spesso di grandi dimensioni, hanno preso parte a gruppi e movimenti, sostenendo l’arte come un linguaggio

universale per parlare all’umanità o, come si de-sume dal titolo della mostra, per parlare con tutti. Eterogeneo dunque il contenuto delle opere. Esse sono infatti libere ed appartenenti a correnti diffe-renti, ma allo stesso tempo accomunate dalla me-desima preoccupazione per la condizione dell’uo-mo in epoca contemporanea e dal medesimo ob-biettivo di far rivivere il passato e quei principi che oggi sembrano sgretolarsi di fronte alla rapidità degli eventi. Rallentare e ricercare, o non dimenti-care, le proprie radici può essere dunque conside-rato il fi lo conduttore di una mostra che, inserita in un sito storico di grande interesse, contribuirà a valorizzare il piccolo borgo alessandrino.

Samantha Brussolo

Festa di fi ne anno scolasticoFesta di fi ne anno scolasticoall’ombra di Santa Croceall’ombra di Santa Croce

Il tempo purtroppo, non è stato clemente, ma la voglia di stare assieme, giocare e divertirsi dei

bambini e dei ragazzini, ha fatto si, che la prima edizione della Festa d’inizio Estate al Complesso Monu-mentale di Santa Croce, abbia avu-to un gran successo. Le associazio-ni, che ne hanno permesso la rea-lizzazione, colgono l’occasione per ringraziare l’ Amministrazione per gli spazi concessi. La manifesta-zione, è stata anche un occasione “benefi ca”: sono stati infatti devolu-ti 300 euro all’Associazione “Terre des Hommes”, per la ricostruzio-ne di una scuola in Nepal,crollata

nel recente disastroso terremoto. Ringraziamo le mamme, i papà e i nonni che hanno aderito all’iniziati-va e che, ....sotto sotto....., avrebbe-ro voluto anche loro, per un poco ,tornar bambini. Con l’augurio di ritrovarci presto, auguriamo a tutti Buone Vacanze!!! (s.b.)

Come ogni anno dal 26 giugno al 28 giugno presso l’area verde Piazzale “Lella Lombardi” si è svolta la “Sagra del Bufalo” di

Frugarolo. Finito di gustare gli ottimi piatti il divertimento è stato assicurato dalle orchestre che hanno coinvolto i presenti in balli country molto suggestivi.

Daniele Cifalà

Divertirsi a Rondinaria

Un giugno ricco di eventi a Gavi, che si è animata da spettacoli e musiche, appuntamenti con la cultura,

la storia e l’arte. Un carnet composto dalle esibizioni della falconeria, dalle visite guidate al Forte e dall’osserva-zione delle meraviglie della volta celeste. Queste iniziative sono state patrocinate dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, dall’Associazione Amici del Forte di

Gavi e dal Lions club Gavi e Colline del Gavi. Apprezza-tissimo dal pubblico Sebastiano Pantaleo, il falconiere

torinese che ha condotto le evoluzioni di sei uccel-li rapaci, tra cui l’aquila Dea, librati in volo dal ba-

stione della Mezzaluna del Forte. Suggestivo l’appunta-mento con le stelle, promosso dal gruppo arquatese

astrofi li, i quali hanno puntato quattro telescopi su Saturno per scoprire tutti i suoi segreti. Anche gli esercenti gaviesi hanno saputo attirare l’attenzio-ne dei turisti, con il tradizionale “Mercatino del borgo”, nato per promuovere l’enogastronomia e l’artigianato locali.

Marta Calcagno

Dal 24 maggio ogni quarta Dome-nica del mese l’A.T. Pro Loco di

Bosco Marengo invita tutti in Piazza Mercato per passeggiare e scovare qualche oggetto interessante alla Mostra mercato dell’Antiquariato e dell’Usato. L’iniziativa giunta al secondo anno, la quale ha riscosso nella precedente edizione un’ottima affl uenza di pubblico, oltre a pro-muovere l’Antiquariato e a mettere in mostra l’Usato è organizzata an-che per mostrare le bellezze del pa-ese come il Complesso Monumen-tale di Santa Croce con annesso museo, la casa natale di Papa Pio V, il Mulino con il Vecchio Lavato-io e la Passeggiata Panoramica dei Bastioni.

Daniele Cifalà

Frugarolo: la Sagra del BufaloFrugarolo: la Sagra del Bufalo

Gavi: una festa tira l’altraGavi: una festa tira l’altra

Il logo del Mercatino del Borgo

AntiquariatoAntiquariatoUsatoUsato

Martedì 30 giugno si è svolta presso il chiostro di Santa Croce “Poesia nel chiostro, incontro con i poeti”, un evento promosso da Punto a

Capo Editrice e dal Comune di Bosco Marengo. Si è potuto assistere alle letture delle proprie poesie da parte di numerosi poeti. Da Raffaele Flo-ris, passando per Vanda Guaraglia, Marco Maggi, Luisa Pianzola sino ad arrivare a Giangiacomo Amoretti, il chiostro di Santa Croce è stato degno di un certame del Rinascimento. Samuele Anastasio

Chiostri di poesiaChiostri di poesia

RONDINARIA

Page 9: Inchiostro fresco luglio 2015

9l’inchiostro frescoLuglio 2015RONDINARIA - PENSIERI IN LIBERTÀ

Francia, Germania, Spa-gna hanno chiuso le frontiere, questi ultimi

addirittura sparano alle imbar-cazioni se non si qualifi cano adeguatamente, come sarebbe obbligato a fare qualsiasi sol-dato di fronte a qualcuno che non si facesse riconoscere nel tentativo di varcare certi con-fi ni. Stop! Basta! O ti presenti col visto o torni indietro. In Italia invece succede di tutto e questi traffi ci di merce umana che vanno avanti da anni ed anni hanno raggiunto ora livelli insostenibili e insostenibile è anche il peso morale. Pensia-mo a quanti soldi sono passati per le mani dei vari Buzzi di turno, della malavita che sotto forma di cooperativa è a stretto contatto con amministrazioni e politica e gestisce la fi nta “ac-coglienza”. Ma cosa vogliono ancora farci credere dopo fi or di intercettazioni? Che lo fanno in nome di una disinteressata solidarietà? Ci spieghino piut-tosto i veri motivi per cui non possiamo dire “basta invasione” come tutti gli altri Stati forse più civili del nostro. Per cui non si possa impegnarsi per creare campi profughi in una zona franca sul loro territorio. Noi, invece, ci rendiamo com-plici dei traffi canti che al di là del Mediterraneo fanno paga-re un biglietto assai salato per sbarcare sulle nostre coste e col malloppo non si comprano la merenda, ma fi nanziano l’I-sis, che non è esattamente una robina da poco o un manipolo di fanatici terroristi come ce la vendono in tv, è uno stato dit-tatoriale nemico dell’occiden-te e alla conquista del mondo! Quindi tutti coloro che sono coinvolti in “mafi a capitale” dovrebbero essere accusati di attentato contro la salute e l’incolumità pubblica ( caspita,

Alle cooperative il grano, Alle cooperative il grano, a noi la scabbia.a noi la scabbia.

Rifl essioni a ruota libera di Ester.Ester… nando…!!!

lo hanno fatto per molto meno a Bassolino e alla Jervolino!) e contro lo Stato e se non basta, di favoreggiamento del terrori-smo internazionale e poi obbli-gati a vita a pulire i cessi degli alberghi-ghetto per clandestini. Responsabile anche il governo, ministero dell’interno in primis per l’incompetenza dimostrata. Noi lo diciamo nel loro interes-se: se ne vanno presto a casa, ne potrebbero approfi ttare per fare quel volontariato che

amano tanto e di cui ora c’è as-sai bisogno, magari in qualche grande stazione trasformata in dormitorio per malati di scab-bia e malaria. In alternativa potrebbero farsi qualche viag-getto quotidiano in seconda classe su dei bei sedili sudici e puzzolenti e provare a chiedere quanti extracomunitari hanno il biglietto. Attenti però ai colpi di machete! Ester Matis

Loro tendono le mani...Loro tendono le mani...e noi cosa facciamo?e noi cosa facciamo?

Bakari è un libico che lavora nell’entroterra siciliano. Rac-coglie frutta per dieci ore al giorno dal lunedì al sabato e per cinque ore la domenica. Il datore di lavoro dovrebbe

pagarlo 700 euro al mese ma da sette mesi gliene dà solo 100 per le spese. La schiavitù sembra essere tornata in Europa, le imprese mafi ose, le cooperative “alla 29 giugno” e gli scafi sti sono i nuovi negrieri. Nel 2014 il numero di richiedenti asilo nel Paesi UE è arrivato a 626.065. E mentre il Consiglio euro-peo discute della crisi migratoria all’insegna della “solidarietà” e “responsabilità di tutti”, la Francia respinge i migranti alle frontiere, l’Ungheria vuole costruire un colossale reticolato di fi lo spinato ai suoi confi ni est e in ogni dove crescono i movi-menti xenofobi. Pare quasi assurdo che esseri umani fuggiti da povertà e guerra trovino nella civilissima Europa, che invece dovrebbe portare colà benessere e tecnologia, un tragico de-stino come questo. Eppure è così. (a.l.)

I profughi tra I profughi tra accoglienza e allarmeaccoglienza e allarme

Ci sono sostanzialmente due modi di approcciar-si alla “questione profughi”: il primo è quello dell’accoglienza, della solidarietà e dell’aper-

tura verso chi fugge dal proprio paese per questioni umanitarie; il secondo è quello che porta l’attenzione sui problemi di sicurezza, ordine pubblico e minaccia della propria cultura e identità. I primi hanno come ri-ferimento modelli sociali che guardano verso sinistra, i secondi verso destra. Stupisce che dopo tanti anni sia ancora così: caduto il comunismo, con l’Occidente in crisi, Grillo in politica, la società liquida e gli an-tichi valori non più solidi, dà sempre un certo senso di sicurezza sapere che questa dicotomia si mantenga ancora viva. Non pretendiamo in queste poche righe di risolvere la secolare contesa, né di ridurre a giusta sintesi un confl itto che andrebbe studiato più dal pun-to di vista antropologico che politico, semplicemente constatiamo come, con l’esplodere della questione profughi, le idee delle persone siano tornate a pola-rizzarsi intorno a queste due distinte posizioni. Entrambe coerenti e per certi versi giuste, dato che il nostro secolo ci insegna che non necessariamente due verità op-poste si escludono. Ma lasciando il campo della metafi sica e della spe-culazione, per tornare alla nostra realtà, tocca ai politici affronta-re la questione e, attraverso la loro mediazione, stabilire se il fenomeno si possa arrestare, se le frontiere vadano aperte o serrate e se questi poveri disperati possano entrare

nel nostro territorio e in quale misura. In attesa che Renzi, l’Europa o il Padreterno trovino una soluzione, ci sono sparse per il territorio italiano, compreso il nostro, molte strutture che si danno da fare per me-diare tra i nuovi arrivati e gli indigeni (che, in questo caso, saremmo noi). Come dire, il problema c’è e in qualche modo va affrontato. Fa scandalo sentire che molti si arricchiscono su questo bieco commercio di esseri umani, mentre raramente si parla della fi tta rete di operatori, spesso giovanissimi e disoccupati, che si occupano di trovare alloggi, distribuire generi alimentari, soccorrere e perfi no insegnare l’italiano agli spaesati profughi. Insomma che i fondi europei per l’integrazione, quando ben spesi e non consegnati alle mafi e, a qualcosa servono. Creano indotto, si di-rebbe in termini economici, fanno girare l’economia e danno lavoro. Che non è poco. Un giorno, magari già domani l’Italia chiuderà le barriere, le forze inter-

nazionali affonderanno i barconi prima che partano, la Libia si stabilizzerà e i profughi africani si

reindirezzeranno verso un’altra meta, perché l’Europa è si bella, ma triste e decadente. Quand’anche succeda, potremmo comun-

que defi nirci orgogliosi di quanti si sono prodigati (onestamente, ovvio) per fare in modo che quest’inevitabile (forse...) incontro di genti avvenga nel modo

meno traumatico possibile. Questo è un aspetto della nostra cultu-

ra di cui dovremmo andare fi eri, una volta tanto.

Federico Cabella

Spesso si pensa sia opportuno rivolgersi alla propria compagnia di assicurazione per essere risarciti di un danno subito, per poi fare i conti con tempistiche burocratiche lunghissime, soldi spesi per visite mediche e ogni sorta di necessità. PATAVIUM con l’agenzia di Novi Ligure in via Pietro Isola

25 e a Tortona in via Milazzo 10, è la società a cui affi darsi per farsi risarcire i danni causati da malasanità, incidenti stradali o problematiche di cui è responsabile il Comune (quante volte capita che a causa delle buche in strada si cada e ci si faccia male?). Grazie alla professionalità ed esperienza dello staff viene garantito il diritto al risarcimento e vengono anticipate tutte le spese mediche sostenute per la cura delle lesioni subite. Il compenso dell’agenzia è esclusivamente a provvigione e gli iscritti CISL potranno godere inoltre di un trattamento particolare con uno sconto sulla percentuale richiesta.

Edoardo Speranza

Per maggiori informazioni: Edoardo Speranza cell. 338/7369926 - tel. 0143/510287Per maggiori informazioni: Edoardo Speranza cell. 338/7369926 - tel. 0143/510287

Soddisfatti e rimborsati

Page 10: Inchiostro fresco luglio 2015

Contenere i consumi e salva-guardare l’ambiente è possibile ed è un diritto e un dovere, nei confronti del nostro habitat na-turale e dei nostri fi gli. Il Gruppo Autogas Nord propone alcune soluzioni fi nalizzate a ridurre i consumi di energia: il risparmio può essere ottenuto sia modi-fi cando i processi energetici in modo che ci siano meno sprechi, sia sfruttando l’energia in modo più effi ciente. Il risparmio ener-getico è un guadagno per tutti. Il consulente incaricato di ese-guire un sopralluogo, è attento nel controllare il tipo di spazio ri-scaldato, il modo con cui si ottie-ne il calore, verifi ca l’attuale cal-daia e gli altri impianti presenti, e ne calcola l’effi cienza energetica

attraverso dati chiave molto pre-cisi. Questo lavoro di indagine è fondamentale affi nché si possa comprendere qual è lo stato at-tuale dell’edifi cio esaminato e si possa quindi stabilire quale è il miglior intervento possibile, af-fi nché non solo ci sia una giusta spesa ma il corrispondente ritor-no dell’investimento in termine di risparmio futuro. Risparmiare energia può dunque essere più semplice di quanto non si possa pensare. Il Gruppo Autogas Nord propone le migliori soluzioni per ottenere minori consumi, minori emissioni, maggiori risparmi. L’a-zienda si propone come il vostro consulente energetico.

Conviene anche grazie alle

Dalla Costituzione

Un caldo risparmio con Autogas NordUn caldo risparmio con Autogas NordLe nuove tecnologie al servizio delle famiglie e delle imprese: l’ecoeffi cienza in espansione

Il Gruppo Autogas Nord è le-ader nella distribuzione di gas GPL per uso domestico,

agricolo e industriale; in costan-te espansione su tutto i territorio nazionale, è un solido riferimen-to nel comparto energetico, nel settore delle energie rinnovabili. Grazie ad un progetto di diver-sifi cazione realizzatosi nel 2012 - l’azienda è nata nel 1958 - il Gruppo opera in tutti i compar-ti dell’energia: metano, energia elettrica, fotovoltaico, biomasse, e propone differenti program-mi per il risparmio energetico. Nel 2014 il progetto di diversi-fi cazione del Gruppo Autogas Nord è stato caratterizzato dal consolidamento defi nitivo del settore Energie Rinnovabili, con focus sul Fotovoltaico sia civile che industriale. Parallelamente, in linea con la riorganizzazione interna, si è sviluppata e struttu-rata la nuova divisione Energia & Effi cienza, dedicata al tema del Risparmio e dell’Effi cienza Ener-getica con particolare attenzione agli aspetti della consulenza e diagnosi energetica fondamenta-li per l’individuazione delle solu-zioni più adeguate.

Energia ed effi cienza: ri-sparmio e sostenibilità.“Energia & effi cienza”: una nuo-va divisione dedicata al rispar-mio energetico e all’ecososteni-bilità che esprime, nel proprio nome, molto più di uno slogan ma una fi losofi a e un obiettivo. Incaricati della Autogas Nord sono a vostra disposizione per individuare insieme a voi, con un sopralluogo attento e metico-loso, nella vostra casa o nel vo-stro luogo di lavoro, quali sono le soluzioni migliori per abbattere i costi delle bollette e migliorare l’effi cienza energetica del posto.

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Per il Piemonte: Autogas Nord è a Volpiano. Numero Verde 800.07.99.88 – [email protected]

agevolazioni fi scali.La legge di stabilità 2015 ha prorogato al 31 dicembre 2015 la detrazione fi scale per gli in-terventi volti a migliorare l’ef-fi cienza energetica sulle unità immobiliari, confermando al 65 per cento la percentuale di de-traibilità delle spese sostenute; tale proroga, con i medesimi ter-mini, vale anche per i condomini. Gli interventi interessati da tale opportunità sono quelli volti ad assicurare un miglioramento del-le prestazioni energetiche degli edifi ci, e riguardano sia interven-ti strutturali che impiantistici. Condizione indispensabile per fruire della detrazione è che gli interventi siano eseguiti su unità immobiliari e su edifi ci o su parti di edifi ci residenziali esistenti, di qualunque categoria catastale, anche se rurali, compresi quelli strumentali per l’attività d’impre-sa o professionale. Se sono stati realizzati più interventi agevola-bili, che siano anche cumulabili, il limite massimo di detrazione applicabile sarà costituito dalla somma degli importi previsti per ciascuno degli interventi realizzati.

Presentiamo in questo numero “Progetto Assistenza”, il nuovo centro per l’assistenza alla persona diurna e notturna domiciliare ed ospedaliera sor-to a Novi Ligure in via Marconi 65. “In questi anni sono nati, anche nelle

piccole città, centri di questo tipo centri di questo tipo – dice il titolare Andrea Dapelo da noi raggiunto - E per questo non ci si può limitare od offrire un servizio fatto e fi nito ma occorre proporre soluzioni funzionali per ogni tipo di esigenza, andando a conoscere i reali bisogni, manifesti o meno, delle per-sone”. Progetto Assistenza offre una gamma di soluzioni vastissima che accom-pagnano le persone che ne fanno richiesta da un’ora a 24 ore. “Puntiamo molto sulla selezione personale dei nostri collaboratori – afferma Dapelo - Infatti noi siamo un franchising e ci appoggiamo su un nome, Progetto Assisten-za, molto conosciuto e rinomato in Italia. Dobbiamo per questo mantenere questi standard qualitativi molto elevati”. Per questo i collaboratori sono rap-presentati da Assistenti di Base, Operatori Socio Sanitari qualifi cati e Infermieri Professionali anche per quanto concerne le badanti, altro servizio disponibile, la fi liale di Novi Ligure si appoggia su una agenzia interinale qualifi cata. “Infi ne – termina il discorso il titolare – Chi viene da noi può rivolgersi a una serie di nostri collaboratori per le esigenze più disparate: da l’imbiancatura della casa all’impianto elettrico. Progetto Assistenza costruisce l’assistenza giorno dopo giorno sulle tue esigenze!”. Eleuterio

Progetto AssistenzaProgetto AssistenzaEsempi virtuosi di imprenditoria locale

Nel prestigioso sito milanese, l’Italian Makers Village in via Tortona 32 ovvero il Fuori Expo di Confartigianato, noto a tutti per essere il punto nevralgico dell’annuale Fuori Salone, si è svolto un incontro

con il Distretto del Novese alla scoperta del territorio del Basso Piemonte. È stata anche l’occasione per la presentazione del libro “Novi e il Novese. Guida alla visita del territorio”, che aiuterà turisti e non solo ad addentrarsi più a fondo nel territorio avendo a disposizione itinerari costruiti su misura e adatti ad ogni necessità. Durante l’incontro di lunedì 22 giugno sono stati in molti a intervenire per promuovere la zona e le eccellenze che offre, anche a chi si trovava per la prima volta a contatto con questa realtà. Nella prima parte Barbara Gramolotti, responsabile del Distretto del Novese, ha presen-tato le loro iniziative in collaborazione con Oneiros Viaggi by il Mondo in Va-ligia, un’agenzia di tour operator che crea percorsi per il cliente nel territorio piemontese. Così è successo a Fabrizio Marta, travel blogger di Vanity Fair che ha portato la sua testimonianza dopo essere stato visitatore dei territori piemontesi. L’intervistato ha raccontato sul suo blog una prospettiva diversa dei luoghi che è andato a visitare essendo su una sedia a rotelle. Successiva-mente l’Ing. Giovanni Castellani, rappresentante del Club Lions di Novi Ligu-re, ha introdotto il libro “Novi e il Novese. Guida alla visita del territorio” edizioni Epoké. Scritto in due lingue con lo scopo di arrivare a più persone possibili, offre itinerari turistici e gustosi fra le eccellenze del nostro territo-rio. Tra i protagonisti: Gavi e le sue colline, il Museo dei Campionissimi, le strette della Val Borbera, il MacArthurGlen di Serravalle Scrivia, il Centro di Novi e i palazzi dipinti e molti altri. All’interno viene proposto una sorta di pranzo immaginario che comprende tutti i migliori prodotti della zona: la focaccia, la farinata, i ravioli, il Montebore, così come il cioccolato Novi, i salami del Giarolo e la grappa Gualco. (e.g.)

Il novese chiama ExpoIl novese chiama Expo

Umberto CecchettoUmberto Cecchetto LogisticaLogistica

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AI LETTORI

Page 11: Inchiostro fresco luglio 2015

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Dal lontano 1950 una tradizione dolciaria che si tramanda da più generazioni

Un killer si aggira nei boschi della Valle Stura Un killer si aggira nei boschi della Valle Stura La primavera non ha portato solo profumi e fi ori ma anche pericoli: il cinipide del castagno

L’inchiostro Fresco aveva già affrontato il problema riguardante il temibile kil-

ler del castagno (Strategie per la salvezza del castagno, conve-gno di Campo Ligure, 10 ottobre 2012). L’infezione della pianta si manifesta lentamente e progres-sivamente nell’arco delle stagioni ed è dura scovare il colpevole. Eppure “le indagini” hanno por-tato all’identifi cazione: si tratta del “Cinipede Galligeno”, ovvero una piccola vespa di 2-3 mm pro-veniente dalla Cina, che si ripro-duce per partenogenesi (ovvero da solo, ndr) per deporre poi le uova nelle gemme del castagno – nel corso dell’estate. Le larve hanno un lunghissimo periodo di gestazione che procede fi no all’estate successiva e, nei mesi freddi, non è visibile la malattia, che si manifesta poi ad un anno di distanza. I primi indizi di infe-zione sono riconoscibili nella pri-mavera. Al rifi orire del castagno è possibile notare delle insorgenze anomale chiamate “galle”: pro-tuberanze sferiche lisce e lucide che variano dal verde al rosso. Questo è il segnale che le larve sono ormai “pupe” e le femmine saranno pronte a ri-deporre uova in nuove gemme e ricominciare il ciclo. Numerosi i danni per le piante ed in Valle Stura sono tan-gibili vista la fi tta proliferazione di castagni. I rametti nati infatti non riescono a crescere ed in alcuni casi vi è anche il dirada-mento della chioma. Raramente, per fortuna, l’insetto porta alla morte della pianta. Ottime però sono le notizie dall’entroterra: dall’ultimo report dell’Inchiostro

la situazione pare notevolmente migliorata. Ciononostante il tra-guardo è ancora lontano, ma c’è un sistema naturale che in Italia sta funzionando per combattere il fastidioso Cinipede. Si tratta di una lotta biologica coordinata sul territorio nazionale che prevede i lanci di un altro insetto parassitoi-de anch’esso originario della Cina e non dannoso per i castagni: il “Kamjio”. Per parafrasare il fi lm “Cobra”: “Tu sei il male cinipide, io, Kamjio, la cura!”.

VIRGINIA CALISSANO @MVirgiCalissano @

Riceviamo e pubblichiamo questo ricordo di uno scarpinatore

Il recente articolo apparso sul Vostro giornale riguar-dante il Monte Tarinè appar-

tenente al gruppo montuoso del Beigua mi ha ricordato un epi-sodio della mia lontana gioven-tù. L’amore per la montagna è sempre stata una passione pri-maria e la zona di Piampaludo è stata il “Paradiso” dei campeg-giatori ovadesi. Nell’estate del 1948 avevamo piantata la tenda in prossimità della località “Bo-schiassi”. Per una settimana abbiamo girato in lungo e in largo tutta la zona ammirando i panorami, i paesaggi, gli im-mensi prati verdi e le incisioni rupestri. Per eccesso di pruden-za (eventuali banchi di nebbia) mi portavo appresso una busso-

la magnetica. Ogni tanto mi divertivo a posarla sul terreno per

controllare il punto Nord. Non

era sempre così: in certi posti, in certi territori l’ago magnetico ruotava come impaz-zito. Segno evidente che lì sotto c’era del minerale. Alla luce di fatti odierni si aprono due alter-native: - Approfondire le ricer-che in tutta la zona per scoprire nuovi giacimenti oppure salva-guardare il territorio come bene della natura. Al buon senso de-gli uomini la decisione. W.S.

(anziano campeggiatore)

La Polisportiva di Piampaludo ha organizzato nei mesi di

luglio ed agosto numerosi ap-puntamenti che renderanno “da ricordare” l’estate passata all’om-bra del Monte Tarinè. Dopo una merenda a base d’anguria svol-tasi domenica 28 giugno nella suggestiva Rocca della Marasca e il “Banchettando in Campo” di domenica 5 luglio durante la quale i bimbi di Urbe sono stati protagonisti con un “laboratorio di trucco” degno di Hollywood, gli appuntamenti proseguiranno poi con tradizionale “Festa del-la porchetta”, giunta ormai alla quarta edizione. Infi ne domenica 28 luglio tripudio di oggettistica e bricolage con i “Mercatini del Fai da Te”.

Scaramouche

E...stateE...statea Piampaludoa Piampaludo

Una Valle che Una Valle che punta punta

sulla culturasulla cultura

ZainoZainoin spallain spalla

A proposito del Tarinè…A proposito del Tarinè…

Il 19 luglio la Polispor-tiva di Pianpaludo

(Urbe) assieme al comita-to spontaneo “Salviamo il Ta-rinè” organizza una camminata con zaino in spalla sulle pendici del monte Tarinè per sensibiliz-zare la popolazione e gli amanti della natura sui pericoli derivan-ti dalla ventilata apertura di una miniera di Titanio. La partenza è fi ssata per le ore 16 presso le ex scuole di Pianpaludo e la cammi-nata durerà circa due ore. Info: [email protected]

Curiosità“Il cinipide è femmina”: di que-sto dannoso insetto esistono solo esemplari femmine, perché si riproducono per partenogenesi. Quindi non servono i maschi.

La cultura è l’oro dell’Italia è stato detto da più parti, la nostra mi-

niera su cui puntare per valorizzare il turismo e l’economia. Un esempio lo abbiamo nelle nostre zone, e pre-cisamente in Valle Stura dove, da Mele a Tiglieto, negli ultimi anni, è nata una rete museale unica in Li-guria, che ha portato alla scoperta di questa valle, così vicina a Geno-va ma ancora poco conosciuta. Il “Museo della carta” di Mele, recen-temente ampliato e situato nei locali di una vecchia cartiera, è ormai un punto di riferimento sia per le scuo-le, con i bambini e i ragazzi che si rendono conto del lavoro nei secoli scorsi, che per tutti gli appassiona-ti della carta artigianale e dei suoi molteplici utilizzi. Il Museo “Andrea Tubino” di Masone, nato quasi per scommessa nel 1980, all’interno dell’antico convento degli Agostinia-ni, è il più importante museo della Liguria delle attività produttive, non solo il ferro, principale attività per secoli, ma anche una serie di testi-monianze dei nostri nonni e bisnon-ni. Splendido, e uno dei pochissimi in Italia, è il Museo “Pietro Bosio” di Campo Ligure, dedicato interamen-te alla fi ligrana, attività ancora oggi cardine del paese, con oltre duecen-to pezzi non solo locali ma prove-nienti da tutto il mondo. Incredibile è infi ne la parola esatta per defi nire il Museo Passatempo di Rossiglione, l’ultimo nato, grazie alla straordina-ria attività di Guido Minetti e della moglie Silvia Pizzorno che, per oltre vent’anni hanno raccolto gli oggetti della nonna, arrivando a realizzare un museo che è la testimonianza del Novecento e che è apparso anche sui media nazionali.

Fabio Mazzari

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12 l’inchiostro frescoLuglio 2015 VALLE STURA, ORBA E LEIRA

Un libro su Masone nel Basso MedioevoUn libro su Masone nel Basso MedioevoPresentata l’ultima ricerca dello storico masonese Aurelio Pastorino ricca di spunti sull’antico Oltregiogo

Nella suggestiva sala confe-renziale dell’antico Conven-to degli Agostiniani di Maso-

ne, oggi trasformato nel Museo Civi-co e dedicato alla memoria dell’ap-passionato e infaticabile ricercatore Andrea Tubino, sabato 13 giugno il professor Pasquale Aurelio Pasto-rino ha presentato l’ ultimo saggio “Masone e l’Oltregiogo genovese nel Basso medioevo” (X-XIII sec.) alla presenza di un folto pubblico e dell’emittente locale. Ci sono tre te-matiche nella ricostruzione storica di Masone nel Basso Medioevo che appaiono davvero stimolanti. Anzit-tutto la scoperta di un orologio so-lare ad ore canoniche impresso su una grande pietra di calcecisto, lo-calmente “chiamata pietra matta”. Era usata come panchina e rappre-senta soltanto una parte, essendo la più piccola andata perduta La seconda scoperta riguarda il primo castello di Masone o Castrum Man-sionis (già esistente nel 1183) le cui tracce, pochi muri perimetrali, sono reperibili all’interno e all’esterno di un’abitazione privata, costruita sul sito della scomparsa chiesa seicen-tesca di san Francesco Saverio, che a sua volta aveva utilizzato nella struttura i resti dell’antico fortilizio. Il sito è individuabile, a fi anco della chiesa parrocchiale, verso il greto del torrente Stura. Nell’attività del professor Pastorino, in questo emu-lo del concittadino Andrea Tubino, colpisce l’uso del colpo d’occhio e della successiva interpretazione. Quanti di noi avevano visto la pan-china-meridiana senza accorgersi di nulla? E quanti studiosi conosce-vano il sito della scomparsa chiesa dedicata al santo gesuita senza pensare a qualcosa di antecedente? Il fuoco di artifi cio fi nale del saggio di Pastorino, già sindaco di Masone per due mandati, è la ridefi nizione del Romitorio, l’antico monastero di Santa Maria di Vesolla. L’interpreta-zione si fa audace e convincente in un rimando, complesso ma fl uido, a fonti epigrafi che e archivistiche. Si evidenzia in queste pagine la gran-de esperienza di divulgatore, fatta

come giornalista pubblicista e come direttore di tele Masone; il saggista avanza l’ipotesi che il monastero masonese non sia altro che la fa-mosa Santa Maria di Ban, l’abbazia madre da cui sono fi gliati altri due monasteri, a Sezzadio verso il 1230 e alla fi ne dello stesso secolo sulle pendici del Molte Colma; egli suf-fraga questa teoria con un attento e misurato controllo delle fonti ar-chivistiche e materiali attualmente conosciute. Non dimentichiamoci che nel saggio si delinea un vibrante affresco del Basso Medioevo a Ma-sone e nella nostra Valle Stura mai tentato, con tale profondità, dagli studiosi precedenti.

Franco Paolo Oliveri

L’ostensione della S. Sindone è stata l’occasione per radunare a Torino le Confraternite d’Italia. Nella festosa cornice di piazza Albarello, in pieno centro città, domenica 14 giugno, è stata cele-brata la santa Messa dall’arcivescovo di Torino mons. Cesare Nosiglia, unitamente all’assistente

nazionale mons. Parmegiani. Nonostante un principio di pioggia, che purtroppo ha impedito ai numero-si “cristi” di sfi lare, ha poi avuto seguito la processione che si è poi snodata per le vie della Consolata, Giulio, Piave, san Domenico e Bligny, per rientrare nella piazza Albarello. Nel pomeriggio, con un bel sole, pellegrinaggio alla s. Sindone.

Torino abbraccia Torino abbraccia le Confraternitele Confraternite

Accolti da mons. Cesare Nosiglia sfi lano i Cristi processionali

Gomitoli di cartaGomitoli di cartaIl museo di Mele propone sempre novità

Un workshop davvero originale quello che si è te-nuto sabato 27 giugno al Museo della Carta di Mele-Acquasanta durante tutta l’intera giornata,

dal mattino alle 10:00 fi no al tardo pomeriggio alle 18:00, le numerose partecipanti all’evento hanno infatti realiz-zato abiti leggeri e adatti alla stagione estiva lavorando ai ferri gomitoli… di carta! il titolo del corso era, per l’appunto “Filiamo la carta”. La simpatica e singolare iniziativa è nata da un’idea di Claudia Ricci, che, come spiegano dal Museo, ha sempre avuto riluttanza a getta-re via qualunque cosa che non avesse ancora esaurito il suo scopo, il passo successivo è stato il riciclo e il riuso, da lì ha imparato le tecniche di lavorazione dei vari ma-teriali, compresa la fi latura della carta che, proposta nel workshop dal Museo di Acquasanta, ha riscosso subito enorme successo, al punto che tutti i posti disponibili per il corso erano già stati prenotati con alcuni giorni d’anticipo. Diversi e particolari i vestiti e gli oggetti cre-ati dalle sarte della carta, coprispalle, abiti estivi, ma anche centrini e oggetti da cucina. Il Museo, inaugurato nel 1997 e recentemente ristrutturato e ampliato, è oggi uno dei fi ori all’occhiello per il Comune della Val Leira e specialmente per la frazione di Acquasanta e, come avevamo parlato nel numero di febbraio del nostro gior-nale, ha fatto rinascere, dopo decenni, l’antico mestie-re del mastro cartaio, con il giovane voltrese Giuseppe Traverso.

Fabio Mazzari

Anche la Confraternita di Carrosio (Oratorio

SS. Trinità) ha partecipato al XXIII Cammino di Fraternità di Torino. Il Raduno si è svol-to in Piazza Arbarello. Erano presenti circa 100 Confra-ternite e 5000 persone (dati ricavati dal sito della Fami-glia Cristiana). La piazza era veramente gremita. Si ha avuto il piacere di scambia-re qualche impressione con persone appartenenti alla Confraternite di Catania, Pa-lermo, Taranto, Bari, Aman-tea, Vibo Valentia e con un gruppo proveniente dalla Sardegna.

Leardo Traverso

Anche CarrosioAnche Carrosioa Torinoa Torino

Page 13: Inchiostro fresco luglio 2015

13l’inchiostro frescoLuglio 2015

Nella foto in alto l’innaugurazione avvenu-ta nel 1971. In basso un gruppo di bambini dei corsi organizzati dalla FIT.

Shopping a RossiglioneShopping a Rossiglione

VALLE STURA, ORBA E LEIRA

Com’è nato il tennis a RossiglioneCom’è nato il tennis a RossiglioneCampi in terra battuta come quelli della vicina Albaro anche in Valle Stura

Inizia in questo numero de “l’inchiostro fresco” un viag-

gia a ritroso nel tempo, fi rmato da Ma-rio Minetti, per scoprire come la passio-ne del tennis sia sempre più dilagata a Rossiglione. Il borgo della valle Stura si

è infatti contraddistinto negli anni per numerosi appassionati della racchetta. Una storia ricca di spunti ed episodi curiosi che noi dell’inchiostro siamo or-gogliosi di potervi proporre, a puntate, via via sul nostro giornale.

La costruzione del campo da tennis a Rossiglione non è stato un fatto casuale,

come potrebbe sembrare, ma un evento piuttosto macchinoso e pensato per lungo tempo: è stato l’episodio che ha dato l’avvio al tennis in Valle Stura. E’ stato un avvenimento di un certo valore, di una certa importanza, anche dal punto di vista culturale. Il ten-nis a Rossiglione è stato la natu-rale emanazione degli otto campi da tennis che ancor oggi fanno bella mostra di sé a Genova Al-baro, a ridosso dei Bagni Lido in Corso Italia. Questa è senz’altro una notizia che pochi possono conoscere o quanto meno, pur conoscendo i fatti, che ora rac-conteremo, abbiano potuto col-legarli con il campo da tennis di Rossiglione. Andiamo per gradi. Fatto il campo a Rossiglione, per spirito di emulazione anche Cam-po Ligure e Masone costruirono i loro campi e fondarono i loro circoli. Ma intendiamoci subito: qui si parla di campi e di club messi a disposizione delle rispet-tive cittadinanze. Perché, ad onor del vero, alcune famiglie di un certo tenore sociale, come quelle dell’ing. Rossi a Campo Ligure e dei Piaggio a Masone disponeva-no di loro campi privati da tem-po. Ma allora torniamo ai campi da tennis di Genova Albaro. Nel 1926 il Comune di Genova, sulla spinta delle politiche dell’allora regime fascista, costruisce un magnifi co centro sportivo dotato di bellissime piscine, una coperta dotata di tribune per competizio-ni internazionali e tre scoperte con trampolini per adulti e bam-bini, attorniate da una grande pi-sta per pattini a rotelle pavimen-tata con piastrelle in gres rosso zigrinato, otto campi da tennis

in terra rossa. Il regime cerca di avvicinare le masse allo sport, anche a quelle discipline, come appunto il tennis, allora praticato da pochi fortunati. A condurre, a gestire con personale attrez-zato per la manutenzione e cura degli otto campi da tennis viene incaricato nostro padre (voglio coinvolgere anche i miei fratelli Giorgio ed Anna Maria in que-sto discorso). Era un ambiente, quello di Albaro, bellissimo: gen-tilezza, eleganza, signorilità, in un incantevole scenario di verde e di mare. Nonostante lo sforzo di avvicinare la gente al tennis, l’ambiente tendeva a mantene-re quel certo sapore di riservata frequenza. Per tutta la nostra giovinezza restammo coinvolti in quel mondo. E quando nostro pa-

dre fu messo a riposo e lo spazio che avevamo attorno a casa qui a Rossiglione sembrò adatto alla costruzione di un campo da ten-nis, sentimmo il dovere, l’obbligo quasi, di costruire il campo di cui stiamo parlando. Non voglio dilungarmi a parlare di tutto il fa-ticoso percorso per arrivare al ri-sultato, perché si rese necessario anche il coinvolgimento di tanti amici. Ne cito appena due per ora: Dario Ravera e Giorgio Zara, in totale i soci fondatori furono ventidue. Fu Dario infatti che si assunse l’incarico di costituire la società con un’autotassazione che ci consentisse di sostenere il primo impatto di spese.

Mario MinettiFine prima puntata

Il campo ha dimensioni rego-lamentari, con fondo in terra

battuta, di anno in anno risiste-mato con aggiunta di terra rossa (manto e sottomanto) acquistata presso la ditta ICIS di Dronero (CN). Il rettangolo recintato mi-sura 18x36 m. Attualmente non c’è né Presidente né Consiglio Direttivo, poiché la mancanza di giovani, l’invecchiamento dei soci, il trasferimento per motivi di lavoro di altri frequentatori, non ha più consentito al Circo-lo di proseguire l’attività. Ciò nonostante il campo, ancorché privato, è accessibile a tutti, se-nonchè ben pochi sono quelli che lo usano.

La schedaLa scheda

Il 150° del CervinoIl 150° del CervinoPer gli alpinisti dell’inchiostro ricordiamo...

Questo è un anno impor-tante perché si festeggia i 150 anni della conquista

della vetta del Cervino, rimasta fi no ad allora inviolata. Una sfi da avvincente tra due grandi prota-gonisti: l’inglese Edward Whym-per e la guida valdostana Jean Antoine Carrel. Il 14 luglio 1865 il Cervino venne scalato per la pri-ma volta dal versante svizzero da una cordata guidata dal francese Michel Croz con Edward Whym-per ed i loro compagni lungo la cresta dell’Horlni. Purtroppo nel-la discesa quattro di questi pre-cipitarono. Pochi giorni dopo, il 17 luglio, fu la volta di Jean An-toine Carrel che, accompagnato dall’abate Gorret, conquistò la vetta dal versante italiano lungo la cresta del Leone. Il Cervino, a distanza di 150 anni, resta la montagna simbolo di tutte le montagne che ancora ai nostri giorni affascina alpinisti e storici do tutto il mondo. Dala impor-tante quindi per la valle d’Aosta, ma soprattutto per Breuil Cer-vinia e Valtournenche. Per ce-lebrare questi 150 anni saranno tenuti per 10 giorni vari eventi alpinistici, spettacoli con musica

e danze, fi lm no-stop e teatro. Ad esempio la rappresentazione te-atrale della piece di Livio Viano che racconta l’eroica storia della conquista della vetta, la presen-tazione di alcuni libri con la par-tecipazione di Reinhold Messner ed Hervè Barmasse, la celebra-zione dell’amicizia tra le guide del Cervino con quelle di Zermatt con una S. Messa in vetta. Vi sarà una ampia degustazione di piat-ti tipici e, varie attività creative outdoor anche per i bambini e trekking con le guide del Cervi-no che porteranno alla scoperta della “Gran Becca”. Sarà in tutto una vera emozione! Per saperne di più sul calendario dei pacchet-ti turistici si potrà visitare il sito Cervino Tuorism Management (0166 940986) o il sito www.lu-vevda.it/Offerte/Cervino150. Una occasione unica irripetibile da non perdere; 10 giorni di festeg-giamenti per l’anniversario dei 150 anni delle prime due ascen-sioni, per avvicinarsi a una delle montagne più famose al mondo e, magari chissà, coronare un so-gno: salire in vetta!

Maria Virginia Calissano

Cavalieri e dame a Campo LigureCavalieri e dame a Campo Ligure

Il 21 giugno nel Centro Srorico a Campo Ligure, uno dei borghi più belli d’Italia, Pro Loco, Amministrazione comunale e com-

mercianti hanno organizzato una grande festa, i “Sapori nel Borgo” con mostre, spettacoli, gastronomia e giocolieri. (f.m.)

Page 14: Inchiostro fresco luglio 2015

“Acqui Ambiente” 2015“Acqui Ambiente” 2015Saliti sul palco i vincitori Brando Quindici e Giordano Bruno Guerre

Da alcuni mesi a questa parte, si moltiplicano le

iniziative fi nalizzate a pubbli-cizzare i territori vitivinicoli di Langhe, Monferrato e Roe-ro recentemente entrati a far parte del Patrimonio dell’U-manità per decisione dell’U-nesco. Un riconoscimento molto importante che ancora una volta suggella l’impegno degli amministratori locali che hanno promosso questa im-portante candidatura. Dopo i classici brindisi, è giunto però il momento di rimboccarsi le maniche. Come continuare al-lora nella promozione di que-sti territori? La prima cosa da fare è quella di fare coesione in primo luogo all’interno del Monferrato che va da Mera-na a Casale, per dare un forte senso di unità territoriale. Per sua natura, il Monferrato, è un territorio molto variegato con varie peculiarità che unite in-sieme possono rappresentare un vero e proprio volano per l’economia della provincia di Alessandria. Già da tempo, sia le Langhe che il Roero, stanno dimostrando di saperci fare per quanto riguarda la valo-rizzazione e la promozione del territorio. A questo punto toc-ca proprio al Monferrato farsi avanti senza timore, tenuto conto che può anche giocare l’importante ruolo di mediazio-ne ed interscambio con altre regioni limitrofe. Tra queste la Liguria che rappresenta una vera e propria fi nestra sul Me-diterraneo e la laboriosa Lom-bardia che con Milano costitu-isce il crocevia naturale per gli scambi economici con il Nord Europa. In questo scacchiere economico e sociale amplifi ca-to dal recente riconoscimento da parte dell’Unesco, un ruolo fondamentale può essere gio-cato dall’acquese che per sua natura geografi ca assicura la continuità territoriale con le Langhe ed il Roero. Tra le ric-chezze che può vantare, oltre ai vigneti dai quali nascono pregiati vini quali il Brachetto d’Acqui e il Dolcetto d’Acqui, vi è un vasto patrimonio cultu-rale che affonda le proprie so-lide radici nella storia dell’anti-ca Roma. Acqui Terme in epo-ca romana era infatti la terza città termale più importante dell’impero. A questo punto non resta altro che chiudere per un attimo gli occhi per fare un salto nel passato per poi ri-aprirli subito per progettare il futuro. (g.l.f.)

Paesaggi degni Paesaggi degni dell’UNESCOdell’UNESCO

Sì è svolta domenica 28 giugno la cerimonia di consegna del Premio Acqui Ambiente. Nel-

la cornice dello splendido parco di Villa Ottolenghi – zona Monterosso ad Acqui Terme – la premiazione si avvalsa della conduzione di Anto-nia Varini, giornalista e volto molto amato del mattino di Rai Uno. Dopo grande attesa, l’assegnazione dei “Testimoni dell’Ambiente” anche quest’anno ha visto premiate perso-nalità di assoluto rilievo a livello na-zionale. Katia Ricciarelli, da sempre sensibile alle tematiche ambientali, è una delle voci italiane più rappresen-tative del panorama artistico degli ultimi trent’anni del XX secolo riu-scendo ad affermare, grazie alla sua versatilità, il proprio talento anche in campo teatrale e cinematografi co. Renzo Martinelli è stato premiato per la pellicola Vajont, la diga del di-sonore: un duro atto d’accusa verso chi sottovaluta le, spesso annunciate o prevedibili, tragedie ambientali. Ambito riconoscimento per Luca Barbareschi che ha ricevuto il pre-mio Ken Saro Wiwa, conseguito per la grande attenzione che da sempre dimostra per la tematica ambientale a partire dalle sue produzioni cinemato-grafi che e nella conduzione dei personaggi che in esse va a rappresentare. Ottimo traguardo per il concorso del-le opere a stampa che, con il record di volumi presentati, ha visto vincitori: Brando Quilici – con Il mio amico Nanuk, Sperling & Kupfer – in una struggente rap-presentazione del rispetto per la natura con particolare attenzione ai sentimenti degli animali, spesso assimilabili a quelli dell’uomo, e il duo Giordano Bruno Guerri e Loren-zo Capellini grazie al volume – Con

D’Annunzio al Vittoriale, Minerva Edizioni – arricchito da un prezioso contributo fotografi co, dove guida del Presidente del Vittoriale conduce il lettore nella fi losofi a di vita di Ga-briele D’Annunzio il cui “godere” era da intendersi come il piacere della conoscenza, della difesa della natu-ra e della bellezza della creazione. È stata novità di quest’anno

l’ideazione di

Annunciato nella stagione invernale e atteso dalla

popolazione acquese, è sta-to deliberato il bando d’asta pubblica per la dismissione della partecipazione aziona-ria detenuta dalla Finpiemon-te Partecipazioni in Terme di Acqui S.p.A. La partecipazio-ne riguarda 1.185.720 azioni ordinarie di Terme di Acqui S.p.A., del valore nominale complessivo di 26.619.414 euro, pari al 81.19% del capita-le sociale della stessa, ovvero 32.786.518,80 euro. La Socie-tà Cedente ha stabilito quale base d’asta della partecipazio-ne un prezzo pari a 14.947.101 euro. L’assegnazione avverrà a favore del miglior offerente e, in caso di gara deserta o di presentazione di offerte in-feriori alla base d’asta o della presentazione di una sola of-ferta, verrà avviata una fase di negoziazione con tutti gli offerenti. Un bando che lascia l’Amministrazione comunale molto delusa dalla mancata condivisione richiesta e por-tata avanti con decisione da parte del Sindaco Enrico Ber-tero che risponde: “Da questo bando apprendiamo il totale spregio e disprezzo del terri-torio da parte della Regione. Dopo assidui incontri da par-te mia e delle nostre autorità territoriali, in aprile, maggio e inizio giugno, dopo le prime rassicurazioni e la Delibera del 28 maggio, spedita a tut-ti gli organi coinvolti, al fi ne di condividere l’emissione del bando, non solo non abbiamo ricevuto un palese rifi uto ma altresì non abbiamo ottenuto alcuna risposta”. (f.b.)

Gara per le TermeGara per le Terme Acqui in pilloleAcqui in pillole

Orari estivi ridotti per gli uffi ci postali della città. Nel perio-

do compreso tra il 7 luglio ed il 16 agosto gli uffi ci postali di Ac-qui Terme seguiranno i seguenti orari. Uffi cio postale di via Truc-co 27: apertura ridotta dal 27 al 31 luglio e dal 10 al 14 agosto dalle 8,20 alle 13,35. Uffi cio po-stale di corso Marx 34: giornate di chiusura 13, 18 e 25 luglio - 22 e 29 agosto. (g.l.f.)

Nuovi orari in Posta

Nostalgia del passato anni ’60 -’70 - ’80. L’appuntamento è per sabato

25 e domenica 26 luglio ad Acqui Ter-me. Durante la giornata vi saranno esposizioni di auto, moto e biciclette d’epoca. Mostre fotografi che “Acqui come era” - “La moto nel tempo”. Spe-cialità culinarie a cura della Pro loco di Morsasco. Mercatino antiquariato e Brachetto Day. A partire dalle 22 di sabato spettacolo di moda. Prima e dopo discomusic. Info: [email protected]. (g.l.f.)

Nostalgia canaglia

Ritiri estivi di calcio ad Acqui Terme. Dall’11 al 28 luglio

è previsto il ritiro del Livorno, mentre dal 28 luglio al 5 agosto sarà la volta del Cagliari. Grazie all’interessamento dell’assessore allo sport Mirko Pizzorni, dal 7 al 14 agosto saranno presenti ad Acqui Terme gli allievi del Tori-no Calcio. Con tutta probabilità, come sottolineato dall’assessore allo sport, il prossimo anno si ter-rà ad Acqui Terme anche il Camp estivo del Toro. (g.l.f.)

Livorno e Cagliari ad Acqui

Dal 11 luglio al 30 agosto si terrà nell’area espositiva del

Liceo “Giuseppe Saracco” di cor-so Bagni ad Acqui Terme l’Antolo-gica dedicata a Pablo Picasso dal titolo “Picasso – Segni dialogan-ti”. Le opere di grafi ca, in cerami-ca e le tele ad olio saranno dispo-ste in base ai temi trattati in am-bienti cromaticamente differenti se pur omogenei tra di loro grazie all’utilizzo di identiche tipologie, cosicché in un rimando di comuni sensazioni si potranno ammirare cinque temi cari a Picasso quali le fi gure femminili, la mitologia, la tauromachia, la natura morta e il paesaggio. (g.l.f.)

Una grande mostra

una sezione complementare al con-corso suggerita dalla concomitanza con Expo 2015 con la quale si è cer-cato di ampliare il coinvolgimento del pubblico più giovane allo scopo di sensibilizzare fi n da subito ad una coscienza ambientale. Il tema “Expo 2015 Padiglione Italia: la ricerca di uno sviluppo equilibrato tra la pro-duzione del cibo e lo sfruttamento delle risorse” ha visto la partecipa-zione delle scuole medie inferiori e superiori della Città di Acqui Terme, che hanno ricevuto un riconosci-mento in occasione della cerimonia. Non si è trascurato, nel corso della conduzione, il risalto ad un traguar-do di grande prestigio per Langhe-Roero e Monferrato che, sfondo paesaggistico della cerimonia, sono state riconosciute nel 2014 come parti integranti del Patrimonio Mon-diale concorrendo all’affermazione mondiale di cultura, arte e patrimoni storici e culturali di cui il Piemonte è custode primario.

Federica Balza

Nella foto Katia Ricciarelli e il vincitore Brando Quilici

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Domenica 12 luglio tutti a Vara Inferiore per la festa patronale di San Giovanni Gualberto;

questo il ricco programma che gli abitanti del posto, nel più ampio spirito del volontariato e per il piacere di fare qualcosa di bello per il loro paese hanno organizzato:

sabato 11 luglioGrande Gara di Bocce e serata danzante con l’orchestra “I Saturni”

domenica 12 luglioFrittelle, bancarelle e grande fi era nel bel paesaggio della “Contea dei Varelfi ”

Ballo liscio, bocce e bancarelle per la festa patronale di Vara Inferiore

Vara Inferiore (Savona) - Via Vara, 18 Tel. 019 733.004 - [email protected]

Ampio salone per Cerimonie, Matrimoni e ComunioniCucina casalinga Pensione familiare

Albergo - Ristorante

Aperto tutto l’anno

Una terra antica come la pietraUna terra antica come la pietraA Vara Inferiore tra il Monte Argentera e il Beigua una valle ricca di incisioni rupestri

La terra di Urbe è certamente una terra speciale, perché si ha la netta impressione di

varcare un “confi ne”, quasi sospe-so tra la storia e il tempo, di una terra remota e antica, ma anche a portata di mano se solo si ha la voglia, magari nel fi ne settimana, di fare “una gita fuori porta” a contatto con la natura e con gente simpatica e gioviale. Ma nessuno di noi “inchiostriferi” si sarebbe aspettato una conferma “arche-ologica” di questa sensazione. Eppure Enrico Repetto, novese d’adozione ma “urbense di cuore, gambe e di nascita”, qualche set-timana fa ci ha raggiunto in reda-zione stringendo un paio di foto e dicendoci: “Ho visto i servizi che avete reallizato sul Tarinè ma io vi porto delle foto di quella zona direttamente dalla prei-storia!”. Incuriositi da una frase tanto enigmatica abbiamo voluto vederci chiaro e abbiamo chie-sto spiegazioni a Repetto: “Tra il Monte Argentera e il Beigua, in una valle stretta tra la zona Brigastrella, Roccia del Tron e Bosco delle Faie sono state ritro-vate numerosi incisioni rupe-stri, molto probabilmente risa-lenti alle popolazioni celtiche lì insediate”. Come testimoniamo le foto si possono infatti vedere queste incisioni scavate nella roc-cia che paiono quasi una specie di quadro astratto, tanto curate e aggraziate si presentano. “Figu-rarsi che ancora a fi ne Ottocento – ci spiega Enrico Repetto – i bo-scaioli della zona utilizzavano queste scanalature per affi lare la legna ed è per questo motivo che sono ancora molto evidenti, dato che sono servite sino a poco più di 90 anni fa”. Questi reper-

ti sono stati studiati, per conto dell’Università di Piacenza, dalla nota storica locale Biancangela Pizzorno. La terra magica di Urbe e dintorni si arricchisce quindi di un nuovo tassello, denso di Storia e antico come la notte dei tempi. “Tutti noi abbiamo visto le im-magini delle migliaia di turisti che affollano ogni anno il sito di Stonehenge per aspettare l’alba del Solstizio d’Estate – termina il discorso il nostro interlocuto-re – Ebbene un anno io, assieme a mia moglie, mi sono trovato proprio nel mattino del Solstizio d’Estate nel Bosco del Tron: il primo raggio del sole estivo col-piva tutta la valle e illuminava centinaia di pietre ed incisioni rupestri. Sembrava quasi una mappa stellare scolpita nella pie-tra. Anche i nostri luoghi posso-no essere magici una volta ogni tanto”.

Scaramouche

Il lotto di GenovaIl lotto di GenovaA Sassello un’interessante convegno

Sabato 27 giugno si è svolta presso il Nuovo Polo Muse-ale Perrando di Sassello, la

presentazione dell’ultimo libro del Prof. Giovanni Assereto, ordinario di Storia Moderna dell’Università degli Studi di Genova, “Un gioco così utile ai pubblici introiti: il Lotto di Genova dal XVI al XVII secolo”. Nel 1576 le Leges novae di Genova stabiliscono che due volte l’anno si sorteggino cinque patrizi per rinnovare i Serenissimi Collegi, la massima carica di governo. Su quei cinque nomi naturalmente si scommette, e lo si fa secondo mo-dalità che prefi gurano il gioco del lotto. Dal 1644, quando la Repubbli-ca autorizza le scommesse e ne ap-palta la gestione, la loro popolarità non fa che crescere in patria e nel resto d’Italia, al pari degli introiti per le casse pubbliche e private; co-sicché altre città cercano di copiar-ne lo schema, e spesso dietro quei tentativi vi sono speculatori liguri, compresi gli stessi appaltatori. Se l’origine genovese del lotto è nota da tempo, in questo libro si esami-nano per la prima volta, sulla scorta della documentazione archivistica, i meccanismi primitivi del gioco, le modalità degli appalti, le manovre per riprodurlo al di fuori di Genova, le ricadute economiche e istituzio-nali che ne sono derivate, alcune delle quali decisamente curiose e inaspettate. (f.f.)

Giovanni Assereto è ordi-nario di Storia Moderna. I

suoi principali campi di ricerca sono la storia politica, econo-mica e sociale della Liguria fra XVI e XX secolo. È da molti anni collaboratore del Diziona-rio biografi co degli Italiani; fa parte sin dalla fondazione del comitato editoriale di “Studi settecenteschi”. Nel 2001-2003 ha coordinato una ricerca di interesse nazionale (PRIN 2000) sull’organizzazione militare della Repubblica di Genova; nel 2008-2010 ne ha coordinato un’altra (PRIN 2007) relativa alle forme di controllo del ter-ritorio e del mare in Liguria fra XVI e XIX secolo; nel 2011-2013 una terza (PRIN 2009) sul tema “Istituzioni, corpi armati e de-fi nizione degli spazi terrestri e marittimi in Liguria dal Sei-cento all’Unità”.

Il prof. AsseretoIl prof. Assereto

Un tempo la Repubblica di Genova fu maestra del “doppio gioco” specialmente nei confronti degli spagnoli, ai quali, nello stesso tempo, scortava i galeoni e

li assaliva coi suoi corsari. Anche con il lotto la “Superba” si comportava in siffat-ta maniera: da un lato infatti prometteva sontuosi guadagni a chi fosse risultato vincitore, ma dall’altra “sfi lava legalmente” di tasca le lire ai propri cittadini con i più inventivi balzelli. Un po’ come accade oggi con la nostra novecentesca Re-pubblica parlamentare, che resta maestra in questa “politica dei due forni”, mo-dernamente coniata da uno dei suoi più illustri politici, Giulio Andreotti. (sa.a.)

La politica dei due forniLa politica dei due forni

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... e la macchina?... e la macch

Con le pinne, Con le pinnil fucile e gli occhiali....il fucile e gl

Estate è sinonimo di vacanza e il mezzo pDopo una bella revisione, per l’auto inizil necessario per la vostra vacanza. Le r

ciate il carico tra asse anteriore e posteriore, ncurate i carichi sul tetto (v. art.61 C.d.S.). Un’ale luci per non accecare gli altri piloti. Il caricocolare la visibilità e la libertà di movimento defuori” in teoria è illegale (art.169 C.d.S): Evvivsu seggiolini adatti in base all’altezza e al peso;con la rete; tutti i passeggeri devono allacciaree aiuto per il conducente, non certo agitarlo, dspalla! Ricordate di rifornire la macchina con vvostra piaga (vi capisco e vi sono vicina “nellaun medicinale adatto per godersi il viaggio. E cfondamentali per sgranchirsi le gambe. No ai cpalpebra” fermatevi per un caffè o un pisolinoventi. Dulcis in fundo, la “partenza intelligennelle ore clou e nelle date da bollino rosso o acqua e cibo, e cercate di non far surriscaldarevacanza è anch’esso un impegno, nella gioia epartendo da una buona pianifi cazione: l’auto lamiere e gomme che, se capito e conosciutoattenzione alle multe: rispettate il Codice della

16 l’inchiostro frescoLuglio 2015

Una Yaris antidiluvianaUna Yaris antidiluvianaLa nostra auto a gas tenuta insieme con lo scotch

La zona di distribuzione de “l’inchiostro fresco”, dopo trent’anni di attività, è diventata ormai molto vasta, abbracciando un territorio che va da Sas-

sello sino a Torriglia, passando per la valle Stura, Acqui Terme, Ovada e l’Ovadese, la valle dell’Orba, Rondina-ria, la val Lemme, Novi e il Novese, Tortona, la valle Scri-via, la val Borbera e la val Vobbia. Un territorio che pre-senta notevoli differenze. Esemplare è il caso di quando, salendo a San Cristoforo, poco dopo Capriata d’Orba, si intravede da una parte estendersi la Pianura Padana e dall’altra si possono notare i primi rilievi del Monferra-to. Una zona quindi sospesa tra la pianura e la collina, “a due passi” dal mare e dalle montagne. Naturalmente, per portare quasi 20.000 copie del nostro giornale ogni mese lungo queste vie (che, grosso modo, ricalcano ora le antiche strade consolari romane ora le medioevali vie del sale), occorre un “destriero” che stia ben saldo sulle “zampe”, ovvero un compagno fedele di viaggio, pro-prio come un tempo avevano i pellegrini e i cavalieri. E tutte queste qualità si assommano nella formula un po’ più moderna della nostra Toyota Yaris, soprannominata “Ombromanto”, come il mitico destriero di Gandalf il Grigio, lo stregone protagonista della saga de Il Signore

degli Anelli. Ma la nostra Yaris, ormai un po’ vecchiotta anche se vero e proprio gioiello della tecnologia Made in Japan, non potrebbe macinare chilometri senza l’aiu-to fornitoci dai professionisti in fatto di motori e affi ni dell’Oltregiogo. Quindi ci pare giusto ricordarli a partire dall’Elettrauto 81 di Ovada che ha fornito l’impianto a gas, Novi Gomme che ci suggerisce sempre i migliori treni di pneumatici per “aggredire” le impervie strade degli Appennini ed anche l’Elettrauto Nepote di Novi Ligure, dove ci rechiamo quando la nostra Ombroman-to “fa i capricci”. Ma non dobbiamo neppure dimenti-carci l’Autodemolizioni Zerbonia di Frugarolo, a cui talvolta ci affi diamo per un pronto “lifting” meccanico, oppure F.M. Auto, dove andiamo quando vogliamo ozonizzare “la selleria” della Yaris e, infi ne, per i piccoli ritocchi non può mancare la provvidenziale mano della Carrozzeria Locatelli di Arquata Scrivia. Insomma se anche questo mese, cari amici lettori, potete leggere questa copia de “l’inchiostro fresco”, è anche (e soprat-tutto) merito di questi professionisti che, oltre a sapere svolgere al meglio il loro mestiere, sono diventati anche degli amici. Sempre pronti all’avventura in sella all’in-chiostro! (m.n.)

Speciale Ruote e Motori Speciale RuoEstate 2015Estate

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... e la macchina?hina?

Con le pinne, ne, il fucile e gli occhiali....li occhiali....privilegiato per spostarsi rimane l’automobile. zia la sofferenza: il carico valigie. Portate solo

regole sono enunciate nell’art.164 C.d.S.: bilan-non superate i limiti di peso e ingombro, assi-

accortezza con una macchina colma è regolare o – sia inanimato che animato – non deve osta-el conducente. La consuetudine del “braccino va! I bambini piccoli devono essere posizionati gli animali chiusi nei loro trasportini, gabbie o

e le cinture di sicurezza ed essere di compagnia distrarlo o abbandonarlo a sé ronfandogli sulla viveri di prima necessità; se il mal d’auto è una a nausea e nel dolore”) è d’obbligo assumere cari piloti, non fate gli spacconi: le tappe sono

colpi di sonno: se vi sentite stanchi e “ve cala la o in un luogo non appartato per evitare malvi-te”: se potete, evitate di avviarvi nei weekend, nero. In caso contrario, armatevi di pazienza, e troppo l’auto nelle code. Insomma, andare in e nel dolore cercate di godervi i giorni di ferie che vi accompagnerà è un fedele destriero di o nei dettagli, vi darà grandi soddisfazioni! E a Strada!

Benedetta Acri

17l’inchiostro frescoLuglio 2015

Speciale Ruote e Motori ote e Motori Estate 2015e 2015

Al via la 12° edizione Al via la 12° edizione del Mongol Rallydel Mongol Rally

Shamshir, il viaggio è una scelta

L’undici dicembre 1936 Edoardo VIII abdica-va al trono dell’impero

britannico a favore del fratello minore Alberto, Duca di York, da quel momento Re Giorgio sesto.Per Edoardo, Duca di Windsor, fu così l’inizio di un lungo viaggio intrapreso con l’amata Wallis Simpson, causa o motivo, della rinuncia al tro-no.Dietro ad una rinuncia vi è molte volte, più di quanto si usi pensare, la decisione di una scelta. La scelta è viaggio, ed il viaggio sta alla base di ogni sfi -da. Nato nel 2004 in Inghilter-ra, il Mongol Rally, raduno non competitivo a scopo benefi co, vedeva ai nastri di partenza sei squadre, delle quali, solo quat-tro tagliarono l’arrivo nella ca-pitale mongola di Ulan Bator. Giunta alla sua dodicesima edizione, il prossimo 19 luglio, prenderà il via dallo storico

circuito di Goodwood, la cor-sa automobilistica del Mongol Rally 2015. Più di duecento le squadre iscritte, provenienti da ogni parte del mondo, dalla Nuova Zelanda a Novi Ligure. Le regole del Mongol Rally ri-mangono invariate: vietati na-vigatori satellitari, autostrade e cilindrate superiori ai 1200cc. L’obiettivo resta quello di sem-pre, salire sulla pedana di Ulan Bator. È l’arrivo l’unico ed am-bito premio per chi, riuscendo a dominare le strade di mezzo mondo, saprà arrivare fi no in fondo. Ostacoli naturali, mal-tempo, strade tortuose di terri-tori in confl itto o poco battuti, nessuna assistenza tecnica, organizzativa o medica; colli-ne, pianure, montagne, giorno e notte, la posta in palio resta solo ed esclusivamente l’ar-rivo. Alla guida di una panda elaborata per l’occasione dal-

lo staff di Christian Sansone, Sansone auto, dalla Pool Ra-cing di Cassano Spinola e dalla preziosa collaborazione della MCM trasporti, Michele Galli-ni e Alfredo Jegher, entrambi classe 1984, attraverseranno per il team Shamshir quattor-dici nazioni. Alfredo e Michele guideranno attraverso Yugo-slavia, Grecia e Turchia , sa-lendo verso la mondana Baku, inoltrandosi in oriente per i fascinosi sentieri dell’antica Persia “il paese delle rose” drit-ti fi no a quell’immenso prato del mondo che è la Mongolia. Dovranno superare situazioni dove la comunicazione con gli indigeni non sarà semplice o i rifornimenti di carburante da ricercare come oasi nel deser-to. Non a caso, i due nostri ral-lysti hanno voluto attingere dal sinuoso vocabolario persiano per il nome del team, shamshir in persiano indica la scimitar-ra e per difendere Novi Ligure lungo la via della seta, in quella che gli organizzatori “the ad-venturists” defi niscono: “La più grande avventura del mondo” servirà davvero la sci-mitarra, o come diciamo noi, un atteggiamento da “forza e coraggio che dopo carosio c’è voltaggio”. Chissà se anche Edoardo (altro rallysta) scelse di porre due spade incrociate nel suo curioso biglietto da vi-sita di Prince of Wales, a ricor-dare che il viaggio, come del resto la vita, sia una scelta da difendere a spada tratta. Forza Shamshir! (s.a.)

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18 l’inchiostro frescoLuglio 2015

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Rivedendo la foto del Geom. Domenico Cattaneo, dove mi sta parlando durante

la presentazione dell’Associazio-ne Polisportiva Novese che negli anni Ottanta presiedevo, altro non posso che pensare a quel periodo e a quanto il Partito Socialdemo-cratico, del quale Cattaneo era un illustre portabandiera, sia stato lungimirante perché oggi anche gli eredi del vecchio PCI si professa-no tali. Lo PSDI era nato per vole-re di Giuseppe Saragat nel 1947 da una costola dello PSI (la scissione di Palazzo Barberini), non condi-videndo il programma frontista con il PCI. A quei tempi, dopo una breve esperienza nel PSI, dal quale mi allontanai nel 1982 perché vi intravvedevo un non condivisibile processo di feudalizzazione, mili-tavo nel PRI, un piccolo partito di massa, per dirla alla Ugo La Malfa, dove l’idea mazziniana dei doveri che precedono i diritti e il concet-to dell’unione del capitale con il lavoro erano molto più confacenti al mio modo di pensare. Ma nell’I-talia dell’epoca le grandi idee era-no aria fritta, perché, nonostante

Siamo tutti RiformistiSiamo tutti Riformisti

la grande rimozione storica per la quale, come ebbe a scrivere Vittorio Foa, venne fatto crede-re che gli italiani erano sempre stati antifascisti e che avessero partecipato alla Seconda Guerra Mondiale dalla parte dei vincito-ri, la verità vera era che la guerra l’avevamo persa e che nel nostro Paese a comandare erano gli americani, come ci insegna la strategia della tensione, il rapi-mento Moro e come amaramen-te constatò lo stesso Craxi con i fatti di Sigonella, dopo i quali iniziò la sua parabola discenden-te che lo portò a morire esule (o in contumacia?) ad Hammamet. Il tutto mentre dall’altra par-te l’URSS foraggiava il PCI e il suo collateralismo, creando nel nostro Paese un dualismo per il quale alla DC andava il controllo del governo nazionale e all’oppo-sizione la gestione di gran parte delle amministrazioni locali, a partire dalle neo nate regioni con il cui avvio assistiamo ad una esponenziale crescita del Debito Pubblico. Tutto ciò si dissolve con la Caduta del Muro di Berli-no del 1989 e con la dissoluzione dell’Unione Sovietica nel 1991. Se il P.C.I. dell’epoca, invece di inventarsi, a far data dalla svolta della Bolognina, tutta una serie di nomi, avesse posto una pietra tombale sulla scissione di Livor-no del 1921 e avesse riconosciu-to la lungimiranza della scissione di Palazzo Barberini del 1947, avesse scelto di chiamarsi Parti-to Socialista (o meglio Socialde-mocratico), adesso non sarebbe prigioniero delle sue contraddi-zioni: un partito che vorrebbe es-sere socialdemocratico ma che si sta facendo rottamare.

GB Cassulo

21 marzo 1989Svolta della Bolognina

3 febbraio 1991Nasce il P.d.S.Achille Ochetto

21 aprile 1996L’Ulivo di Romano Prodi

13 febbraio 1998Nascono i DS. - Massimo Dalema

14 ottobre 2007Nasce il P.D. - Walter Veltroni

8

a

Una cronologia

Le grandi personalità della Novi Ligure di una volta

Parlare di Domenico Cat-taneo non è facile. Non perché non ci sia niente da

dire, ma perché non si saprebbe da dove iniziare. Domenico era il Consigliere comunale, l’As-sessore, era il Geometra, era lo sportivo, ma soprattutto, era una persona per bene. Il ricordo di chi lo ha conosciuto, anche a quat-tordici anni dalla sua scomparsa, rimane indelebile. Cattaneo era il Socialdemocratico per antono-masia a Novi Ligure. Consigliere Comunale dal 1965 ininterrot-tamente fi no al 1995. Assessore dal 1980 al 1990. Cattaneo era il “Geometra”, la sua professione. Proprio a motivo della sua profes-sione, per la sua imparzialità e la sua etica, spesso veniva nominato dal Tribunale consulente tecnico unico (CTU). Cattaneo era nato a Pozzolo Formigaro il 18 febbraio 1923, è deceduto a Novi Ligure il 11/08/2001. A Novi Ligure aveva lo studio professionale, ma la sua at-tività era nota in tutta la provincia, in modo particolare nel novese, dove oltre ad essere uno stimato professionista era apprezzato per le sua qualità umane. Cattaneo, però, era impegnato anche nello sport. E’ stato calciatore di fama nazionale ed ha calpestato molti campi di calcio, da quelli di serie minore fi no a raggiungere la serie A. Proprio in serie A negli anni del dopoguerra ha giocato nella Roma nel ruolo a lui più adatto, quello che una volta era il “mediano”. Ha indossato per diversi anni la ma-glia della Novese ricoprendo an-che il compito di capitano. Dopo aver smesso l’attività di calcia-tore, Cattaneo ha esercitato per diversi anni il ruolo di allenatore. Molti lo ricordano ancora men-tre allenava la Novese quando, la più importate società calcistica di Novi, militava in serie “C”. Catta-neo non amava la scena pubblica, e per quanto risulta, credo non ab-bia mai fatto un comizio nella sua lunga carriera politica. Preferiva il contatto diretto con le persone, e non solo in politica. Era piacevole sentirlo conversare di sport, mai fazioso e sempre competente, an-che quando parlava della Juven-tus, squadra per la quale faceva il tifo. Cattaneo non amava parlare della sua vita privata, ne amava sbandierare il suo passato. Pochi sanno, infatti, che da ragazzo ha vissuto in Trentino Alto Adige du-

rante il periodo fascista: suo padre era ferroviere e, siccome non ave-va mai voluto prendere la tessera del PNF, fu spedito ai confi ni con l’Austria, dove si trasferì con la famiglia. Probabilmente quei pae-saggi lo avevano affascinato, tanto che le sue vacanze le trascorreva con la famiglia sempre in monta-gna, per lo più in Valtournenche. Da politico, Cattaneo, prediligeva più fare che dire. Non era tipo da sbracciarsi per grandi progetti e grandi opere, quasi sempre irre-alizzabili, era piuttosto concreto nel suo operare e nel sua agire. Per esprimere meglio il suo pen-siero di amministratore della cosa pubblica, siamo andati a ricer-

care una delle sue rare interviste dove, a proposito della gestione del territorio, diceva: “E non si tratta, beninteso, di progetti fa-raonici, come certi che circola-no, ma completamento di opere già iniziate, di manutenzioni improrogabili, di piani organici per realizzare opere di urbaniz-zazione primaria e secondaria. E già, perché bisogna rendersi conto che se da una parte è neces-sario operare per creare, dall’al-tra è indispensabile intervenire continuamente per completare e fronteggiare il continuo invec-chiamento di ciò che esiste”. Per Cattaneo politico essere: “social-democratici di vecchia data vuol

dire aver visto nel giusto con le scelte di Saragat nel‘47. Certo, ci fa piacere che ultimamente molti si professino socialdemocratici, fi nanche il PCI ha abbandonato il dogma del totalitarismo comu-nista, per approdare al sociali-smo riformista, ma quando noi sostenevamo le riforme ci hanno considerato socialtraditori. Nello stesso tempo – continuiamo a ci-tare - ci auguriamo che i nuovi socialdemocratici non lo siano solo per opportunismo. Essere socialdemocratici signifi ca aver praticato una scelta che è nello stesso tempo ideologica, politica e morale. Signifi ca aver portato, e portare, avanti l’opzione per la

giustizia nella libertà”. Sono pas-sati 25 anni da queste affermazio-ni e 14 anni dalla sua scomparsa e questi concetti sono sempre at-tuali, anche se la politica, naziona-le e locale, sembra fi nita in mano a dilettanti allo sbaraglio. Come si vede, non è facile parlare di chi nella sua vita ha sempre lottato per affermare i valori di giustizia e libertà, ma chi ha avuto l’onore e il piacere di conoscere Domenico Cattaneo, sa che non c’è retorica. Le sue spoglie riposano nel cimite-ro di Novi, entrando dall’ingresso principale di via Nino Bixio, sulla destra del vialetto.

Francesco Mascolo

Il Geom. Domenico Cattaneo: Il Geom. Domenico Cattaneo: uomo sportivo e Socialdemocraticouomo sportivo e Socialdemocratico

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20 l’inchiostro frescoLuglio 2015 POZZOLO FORMIGARO - NOVI LIGURE - ARQUATA E SERRAVALLE SCRIVIA

Arena DerthonaArena DerthonaGrandi nomi per la rassegna tortonese

BENEDETTA ACRI @FernGully89

Estate, tempo di feste, divertimento, spensiera-tezza e concerti. I festi-

val musicali estivi sono sempre numerosi e anche la provincia di Alessandria non è da meno. Uno dei più importanti e famosi appuntamenti è Arena Dertho-na, giunta alla sesta edizione. La manifestazione vede Tortona ospitare quattro concerti di alto calibro. La splendida e suggesti-va cornice della centralissima Piazza Duomo fa da sfondo alle esibizioni di artisti che spazia-no per età, generi musicali e

attitudini, accontentando vari tipi di pubblico. Si tratta di un’occasione unica per la cit-tà che vanta il pieno appoggio dell’Amministrazione Comuna-le: un’opportunità per le attività commerciali, l’enogastronomia e il turismo della zona. Infatti, saranno molti gli appassionati che giungeranno nel cuore di Tortona per assistere ai concerti dei loro beniamini, dando nuova spinta agli esercizi locali e sco-prendo le eccellenze e bellezze cittadine. Il primo ad esibirsi il 13 luglio sarà Burt Bacharach, grande compositore vincitore di 3 Oscar e 6 Grammy; il 15 luglio sarà la volta dell’eclettico piani-sta Stefano Bollani; il 16 luglio toccherà al visionario cantante pugliese Caparezza; mentre il 17 luglio il concerto dei Subso-nica, band torinese, sarà intenso ed esplosivo tra musica e tec-nologia, suoni ed immagini. Gli spettacoli inizieranno alle 21.30, i biglietti sono acquistabili sulle piattaforme uffi ciali Ticketo-ne, BookingShow e HappyTi-cket. Una bella iniziativa per gli amanti della musica e non solo, un modo effi cace per ravviva-re e risvegliare la vita cittadina attirando turisti e curiosi e ri-lanciando così l’economia e la cultura locali.

Il luglio di Arquata ScriviaIl luglio di Arquata ScriviaQuest’estate ritorna la romantica atmosfera dalla Notte delle Candele

A Libarna un concerto per festeggiare il “solstizio d’estate”

Giovedì 9 luglio 15000 can-dele illumineranno la cit-tadina di Arquata Scrivia.

Ritorna anche quest’estate l’atte-sissima “Notte delle Candele” che permetterà a negozianti e privati di esporre all’esterno le illuminazioni in modo tale che la notte venga rischiarata solo “dal lume delle candele”. Lampioni, luci artifi ciali, neon, saranno messi a riposo in questa magica e suggestiva serata arquatese. Oltre ai negozi aper-ti, ci sarà una jazz band in Piazza del Comune i “The Buddy Bolden Legacy” con il palco illuminato

di luce artifi ciale a contrasto con l’ambiente circostante. Alle ore 22 si prevede il lancio delle lanter-

ne volanti, acquistabili in uno dei banchetti posizionati per le vie del paese. Nel centro storico sarà pre-sente un mercatino. In Piazza Ca-duti invece, L’Associazione Grup-po Arquatese Astrofi li metterà a diposizione i suoi telescopi per far scrutare il cielo e le stelle. La festa è organizzata dal Consorzio Botteghe di Arquata Scrivia, la Pro Loco arquatese e dall’Associazio-ne “Santo Bertelli” e “Arquator”. Giovedì 30 luglio sarà invece la volta della “Serata Vintage”. Per tutte e due le serate è gradito l’abi-to a tema: bianco per la Notte del-le Candele, d’epoca per la Serata Vintage.

ELEONORA GATTI @viaggiatrice191

Proseguono a pieno ritmo le attività di rilancio dell’area archeologica di Libarna,

grazie all’attività della Soprainten-denza archeologica del Piemonte e l’associazione “Arteventi” del comune di Serravalle, supportate dal mese di maggio dall’ ARCUS, società costituita dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, volta a promuovere lo sviluppo dell’arte della cultura e dello spet-tacolo. Un connubio indispensabi-le, per favorire il grande progetto

di riqualifi cazione del sito archeo-logico di età romana, che risulta essere oggi tra i più importanti del nord Italia. Melodiose note musicali hanno risuonato tra le vestigia dell’anfi teatro romano in occasione del solstizio d’estate, facendo risuonare Libarna che si è animata ed ha accolto tra le sue antiche mura molti visitatori, come un tempo accolse una gran-de ed operosa civiltà, che faceva dell’arte e della musica uno dei maggiori interessi. Nel suggestivo

scenario notturno si sono esibiti sabato 20 giugno i musicisti del corpo musicale di Serravalle “Pip-po Bagnasco” e domenica 21 gli allievi del Conservatorio Vivaldi di Alessandria. Un elogio alla musica classica dell’epoca barocca con un quartetto di tromboni, alternati ad un quintetto che ha presentato brani della tradizione jazz, dallo swing al blues, dalla samba alla bossanova.

Marta Calcagno

Note nel giorno piu’ lungoNote nel giorno piu’ lungo

Sul tema Terzo Valico si è parla-to per tanto tempo di un docu-

mento misterioso. Lo cercavano tutti, i Comitati NoTav, gli esperti, l’osservatorio ambientale, le am-ministrazioni comunali; eppure non saltava mai fuori. Vi era forse in esso un potere così grande da non poter essere toccato da mani mortali? Evidentemente no, era solo l’analisi costi-benefi ci dell’o-pera, ovvero quel documento che dovrebbe spiegare l’utilità del Ter-zo Valico. Finalmente, dopo anni, questa “arcana pergamena” è stata resa pubblica. Essa risale al 2002 ed è stata analizzata da due tra i massimi esperti di infrastrut-ture in Italia: i professori Marco Ponti e Francesco Ramella, dei Politecnici di Milano e Torino, i quali la commentano così: “non trovano riscontro nella realtà né le previsioni di crescita del traf-fi co né l’orizzonte temporale di saturazione delle infrastrutture esistenti; appaiono altresì non correttamente stimate le rica-dute che si conseguirebbero con la realizzazione dell’opera, in particolare per quanto riguar-da i traffi ci di merci ai quali sarebbe correlato oltre l’80 per cento dei benefi ci complessivi”, e aggiungono che la stima dei be-nefi ci economici è “quindici vol-te superiore a quella che è stata recentemente da noi stimata con l’utilizzo della metodologia stan-dard”. Un commento alquanto lapidario, nei confronti del quale le autorità, a livello locale come nazionale, dovrebbero soffermar-si almeno un momento. Consi-derato che da più voci arrivano dubbi sull’utilità del Terzo Valico, considerati i rischi per l’ambiente e la salute delle persone, consi-derati gli scandali di corruzione recentemente associati all’opera c’è da chiedersi se l’analisi costi-benefi ci non sarebbe davvero “tutta da rifare”.

Arnaldo Liguori

Costi e Costi e benefici del benefici del Terzo ValicoTerzo Valico

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Concerti e lavori in corsoConcerti e lavori in corsoSerravalle Scrivia: un’estate “calda” per il centro McArthurGlen

550 nuovi posti di lavoro, portando a 2200 le persone impiegate nel più grande

designer outlet del lusso in Euro-pa, oltre alla nuova occupazione indiretta legata soprattutto ai settori edilizio e turistico. Questo è il prospetto dell’ampliamento del Serravalle Outlet. Destinazio-ne turistica internazionale, “si espanderà fi no a 70 nuovi ne-gozi, giungendo ad un totale di 51.500mq, potendo contare sulla propria posizione come prin-cipale destinazione della moda in Europa e sulla vicinanza

con Milano. Il polo attuale sarà ristrutturato senza alcuna mo-difi ca agli orari. I 115 milioni di Euro rappresentano il più grande investimento nel centro dall’apertura.” Si stima che i la-vori, iniziati a fi ne giugno, termi-neranno con l’inaugurazione del nuovo polo nell’autunno 2016. Ma l’estate del Serravalle Outlet è anche fatta di musica e diverti-mento: il Summer Program sarà ricco di eventi rigorosamente gra-tuiti. La McArthurGlen ha puntato in modo massiccio sul Serravalle Outlet, visto anche l’EXPO a Mi-lano, “arruolando” artisti in linea con l’alto posizionamento del marchio, che trasmettano i valori di eccellenza, modernità ed at-tualità, pieni di carisma e di fama nazionale ed internazionale, che incontrino il gusto di un pubblico vasto ed eterogeneo. Insomma, il meglio del momento: si parte il 18 luglio con Chiara, vincitrice di X Factor 6; si prosegue il 25 luglio con il grande Francesco De Gre-gori; il 1 agosto è la volta di Jack Savoretti, talentuoso cantautore italo-inglese osannato dalla criti-ca come “il nuovo Bob Dylan”; e si chiude in bellezza l’8 agosto con l’unica data italiana del musicista inglese John Newman, più volte in vetta alle classifi che. Le serate inizieranno ad animarsi dalle 18 con musica ed intrattenimento per bambini e famiglie; si prose-guirà con l’happy hour dalle 18.30 e street food fi no ad arrivare alle 21, quando gli artisti saliranno sul palco. Al termine dei concerti il centro rimarrà aperto fi no alle 24 per un’esperienza unica di shop-

ping notturno. Il programma si ar-ricchirà con la Festa di Fine Saldi (22-23 agosto) e con altre inizia-tive. Non ci resta che segnarci le date sull’agenda ed immergerci nella calda e allegra estate del Serravalle Designer Outlet.

BENEDETTA ACRI @FernGully89

21l’inchiostro frescoLuglio 2015POZZOLO FORMIGARO - NOVI LIGURE - ARQUATA E SERRAVALLE SCRIVIA

Tuffo tra passato e futuroTuffo tra passato e futuroUffi cialmente dato l’avvio ai lavori di recupero del Teatro di Novi Ligure

Organizzata dalla Civica Am-ministrazione, si è svolta giovedì 11 giugno, presso

la loggia di Palazzo Dellepiane, la conferenza stampa per la pre-sentazione uffi ciale dei lavori di ristrutturazione del Teatro Ro-mualdo Marenco di Novi Ligure. Un appuntamento importante che il Sindaco, Rocchino Muliere, non ha esitato a defi nire come “stori-co”, in quanto “Nonostante un per-corso lungo e periglioso possiamo fi nalmente dire che i lavori par-tiranno, anzi sono già partiti. Grazie al contributo, lasciateme-lo defi nire cocciuto, dei due pre-cedenti Sindaci Mario Lovelli e Lorenzo Robbiano – ha proseguito Muliere – e all’interessamento del-la Senatrice Manuela Repetti que-sto teatro diverrà realtà”. I tempi di ristrutturazione, per bocca dello stesso Sindaco, sono stati stimati intorno ai 750 giorni lavorativi, un tempo tutto sommato esiguo se si pensa alla mole di attività da com-piersi. Infatti come è stato illustra-to da un info point allestito al pri-mo piano dello stesso Palazzo Del-lepiane, le condizioni in cui versa il teatro sono preoccupanti: “E’ da trent’anni e oltre che si parla di riapertura del teatro – ha spiegato Nino Andronico, Presidente della Fondazione Teatro Marenco – Ora fi nalmente, nonostante svaria-te traversie, le risorse ci sono, grazie, tra gli altri, alla Cassa di Risparmio di Alessandria. Tutta la cittadinanza è tenuta a partecipare a questo momento storico”. Invito alla partecipazio-ne lanciato anche dall’Assessore alla Cultura Cecilia Bergaglio, la quale ha affermato: “Si aprirà un dibattito che ci auguriamo possa condividere tutti i cittadini. In-fatti la domanda vera sarà quella della destinazione del teatro, di cosa ci andremo a fare. Per que-sto motivo – prosegue l’intervento l’Assessore Bergaglio – invitiamo le associazioni culturali, non occorre siano per forza teatrali. Tutte le associazioni sono invita-te a partecipare ed a rendere vivo il nostro teatro”. Accorate parole, in conclusione, di Rocchino Mulie-re che ha detto “Quando il teatro venne inaugurato, con l’antico nome di Teatro Carlo Alberto, il 2 ottobre 1839, per la città venne organizzata una solenne fi accola-ta. La mia promessa è quella di rivederci qui tra poco meno di un anno e mezzo per una nuova fi ac-colata. Un nuovo inizio per una grande avventura”. Qualcuno dal pubblico ha chiesto se 750 giorni non siano “una stima a dir poco ottimistica”. Muliere, dopo aver risposto pronto: “Ce la faremo”, alza gli occhi, mormorando “Spe-riamo”. Tutta la città di Novi Ligu-re spera con lui.

MATTIA NESTO @Mattia Nesto

CamelotCamelotIn castello a Novi Ligure

In seguito alle polemiche per la chiusura del Parco Avventura e per lo stato di abbandono in cui

versava quello che dovrebbe esse-re uno dei fi ori all’occhiello della città, sono molte le iniziative estive che puntano a rivalutare il Parco Castello di Novi Ligure. Dopo la Festa d’Estate di sabato 20 giugno e la Festa del Cane di domenica 21 giugno, organizzata dall’asso-ciazione ARCA Novese, venerdì 26 giugno ha trionfato l’atmosfera me-dioevale. Immerse nel verde, molte persone si sono date appuntamen-to per partecipare ad una nuova ed originale iniziativa, organizzata per la prima volta. “Camelot – Una notte in castello” è stata una serata all’insegna del buon cibo, della mu-sica, del ballo, della socializzazione, delle risate e del divertimento. Un evento unico in una location accat-tivante: ingresso dalle 20.30, cena dalle 21 con un menù di degusta-zione comprendente i vini dell’A-griturismo Villa Pallavicini di Mon-terotondo di Gavi, furgoni e stand di street food con varie specialità di cibo da strada e drink. Un vero tributo a Novi, con suggestive pro-iezioni di sue foto di ieri e di oggi e la consegna da parte del Sindaco Rocchino Muliere di una targa alla signora Fiorella come ringrazia-mento per il prezioso lavoro volon-tario di pulizia della città. La serata è proseguita con la performance del DJ Francesco Fontes che ha animato l’atmosfera con la sua musica, spingendo i partecipanti a scatenarsi sulla pista da ballo. Si-curamente un’occasione per stare in compagnia e per movimentare l’estate novese, attirando visitatori e curiosi. È importante sfruttare e migliorare la situazione del Parco Castello, perla della città troppo spesso sottovalutata, isola verde ricca di storia che merita di essere riscoperta e vissuta al meglio.

Il Centro Danza di Roberta Borello raccoglie un altro successo

Il weekend del 12 e 13 giugno è stato caratterizzato a Novi Ligure da un evento molto speciale: presso il Teatro comunale “Paolo Giacometti” il “Centro

Danza” di Roberta Borello ha presentato il suo 36° saggio di danza dal titolo “La Bottega delle Meravi-glie”. Sulle note delle più diverse arie, di fronte ad un pubblico attento e partecipativo, si sono alternate sul palco le future promesse della panorama artistico novese. Gli applausi sono andati a Simona Viola che nel febbraio 2016 parteciperà ai “Giovani talenti” e a Gaia Zuccotti e Simone Mozzanti che frequenteranno presso il Centro di formazione professionale A.I.D.A. un corso intensivo della durata di una settimana, e be-nefi ceranno di una borsa di studio di due giorni offer-

ta dal maestro Massimo Cherubini, ballerino e coreo-grafo della sezione danza contemporanea del M.A.S. di Milano. Questo saggio verrà replicato nella veste di uno spettacolo di benefi cenza poco prima di Natale 2015, sempre al Teatro Giacometti Il quadro più sug-gestivo del saggio è stata l’esibizione delle “Trottole”, allieve del corso avanzato, nel loro sgargiante tutù rosso che ha riscosso scroscianti applausi. La loro bravura sarà premiata con la partecipazione alla “Ras-segna danza” promossa dalla Città di Novi Ligure.

Simone Anastasio

g

La Bottega delle meraviglieLa Bottega delle meraviglie

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BENEDETTA ACRI @FernGully89

Page 22: Inchiostro fresco luglio 2015

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22 l’inchiostro frescoLuglio 2015 A SPASSO PER L’OLTREGIOGO: DA LIBARNA ALLA VAL BORBERA

Paesi di montagnaPaesi di montagnaUn patrimonio naturale da salvaguardare

Nell’Appennino ligure-piemontese, lo spopolamento degli ultimi decenni ha reso alcuni borghi e paesini quasi disabitati, o del tutto abbandonati. Alcuni sopravvivono solo come sede di se-

conde case per villeggianti. Un tempo, da questi paesi partivano molti emigranti all’estero, ma le nuove nascite compensavano le partenze. Più di recente, per concentrazione degli abitanti in grandi città e centri costieri, restano quasi solamente gli anziani. D’altra parte, per chi voles-se stabilirsi nei centri montani, dove, fra l’altro, la vita è molto più sana, le diffi coltà nel raggiungere scuole e posti di lavoro sono elevate: mezzi pubblici ridotti o soppressi (resistono a malapena gli scuolabus per i più piccoli); strade sempre più dissestate, quando non addirittura interrotte per le frequenti frane. La riduzione dei fi nanziamenti pubblici agli enti locali, aggravata dalla soppressione delle province, rende la situazione in costante peggioramento. Eppure c’è un patrimonio, non solo natu-rale e paesaggistico, ma anche architettonico, da salvare. Tanti edifi ci, costruiti con tecniche appropriate all’ambiente del luogo, rischiano di andare in rovina senza adeguata manutenzione. Alcuni borghi sono au-tentici gioielli. Basta, per vederli, andare a fare un giro, ad esempio, in Valbrevenna, o nelle alte valli Borbera, Spinti, Orba. Adesso, con la bella stagione, è anche il momento appropriato. (s.r.)

Carrega Ligure: un Comune estremoCarrega Ligure: un Comune estremoIn un reportage di Stefano Rivara le curiosità di un borgo curioso come una storia antica

Posto nell’angolo del Piemon-te confi nante sia con la Li-guria che l’Emilia, nell’alta

Val Borbera, Carrega Ligure, è un piccolo-grande comune. Piccolo per numero di abitanti, grande per ampiezza e bellezza del territorio montano. Detiene alcuni record: è il comune non alpino con più bassa densità di abitanti per km quadrato (1,5); il meno popoloso della pro-vincia di Alessandria (84 residenti); e, alle ultime elezioni amministra-tive, del 31 maggio, quello con la più bassa percentuale di votanti. Questo fenomeno non è dovuto a scarso impegno degli abitanti, ma a un fatto tecnico: all’anagrafe han-no diritto al voto anche 244 iscritti all’Aire (i residenti all’estero) che in pratica non votano quasi mai. In tal modo, i 67 votanti su 76 aventi residenti, che sarebbero percen-tualmente molti, fanno risultare una percentuale complessiva poco superiore al 20%. E pensare che, un secolo fa, il comune contava oltre 2000 abitanti; 150 anni fa oltre 3000. Nonostante che la prima vera stra-da che collega Carrega al resto del mondo sia stata costruita negli anni 60; prima c’erano solo mulattiere. Più di recente è stata sistemata la strada che collega a Capanne di Carrega e, attraverso Casa del Romano, a Torriglia e Genova. Un percorso panoramico e suggestivo, legato alla storia recente: proprio nei pressi di Capanne, il famoso co-mandante partigiano Aldo Gastaldi “Bisagno” insediò il comando della

sua Divisione. A quel tempo, la mancanza di strade costituì un vantaggio per i partigiani che potevano rendere diffi col-tosi i rastrellamenti dei più motorizzati nazisti. Oggi, al con-trario, carenza di collegamenti pubblici scarsa manutenzio-ne delle strade sono un problema per residenti (quasi tutti anziani) e villeggianti. Il sindaco neoeletto, con oltre l’80% dei consensi, è Marco Guerrini, un giovane architetto che s’interessa di recupero dei centri rurali. Sostituisce, dopo due mandati, Guido Gozzano. Quest’ultimo aveva lanciato la campagna per l’acquisto alla cifra simbolica di 1 euro di case abbandonate, senza successo a causa dei problemi bu-rocratici. Ed è stato fautore anche di un accorpamento tra alcuni comuni della valle. Operazione che appare sempre più indispensabile.

Nella foto la chiesa della Fraz. di Campassi

STEFANO RIVARA @Stefanorivara

Cos’hanno in comune le rondini e la posta elettro-

nica? Entrambe “hanno le ali”. Le rondini hanno robuste ed eleganti ali che con la coda for-mano la caratteristica forma “a V”, mentre le email, volando dappertutto on line, portano sempre al loro interno la let-tera “@”. Entrambe non sono costrette dai confi ni o dall’a-sperità dei luoghi: raggiungono ogni vetta ed anche ogni paese. Ecco perché la soluzione per i piccoli borghi sono le ali di internet: con le rondini della posta elettronica anche il più sperduto eremo si troverebbe al centro del mondo.

Scaramouche

C’è “rondine” C’è “rondine” per te...per te...

A tutta NutellaA tutta NutellaA Isola del Cantone torna la sagra più gustosa

Il 17, 18 e 19 luglio Isola del Can-tone ospiterà una delle sagre più attese della stagione, ovvero

quella della Nutella. Giunta alla sua XV edizione, si presenta ricca di novità ed appuntamenti. La festa è organizzata dall’USI (Unione Spor-tiva Isolese), che si occupa da anni di organizzare sagre e manifestazio-ni ad Isola del Cantone, come per esempio la Sagra della Tagliatella di giugno. L’Unione è caratterizzata dal volontariato e mira a realizzare eventi benefi ci per il paese: a Nata-le, per esempio, viene organizzata una visita di Babbo Natale all’asilo, per regalare doni ai bam-bini. L’Estemporanea di Pittura “Scatti da Isola” è un altro evento facente parte del calen-dario USI e si svolgerà nelle giornate del 4 e 5 luglio. Giunta alla sua 44esima edizione, coin-volgerà anche i bambi-ni delle scuole di Isola che esporranno i loro lavori per concorrere alla palma del “Pittore isolese”. L’attuale Presi-dente dell’associazione è Paolo Bisio che ha sostituito il fondatore storico Carlo Zuccari-no, prematuramente scomparso al quale è stata dedicata la zona sportiva. Negli ultimi anni è stato modifi cato

ELEONORA GATTI @viaggiatrice191 lo statuto dell’USI e perciò il 20% del ricavato delle manifestazioni viene devoluto in benefi cienza. La Sagra della Nutella, oltre alla cele-berrima crema di nocciole, propor-rà un menù ricco con svariati dolci, bevande e cucina tipica. Venerdì 17 la serata sarà dedicata ai giovani con il concerto dei Buio Pesto, sa-bato 18 i Rock Brothers e Dj Fontes animeranno la serata insieme a uno Schiuma Party e domenica 19 mu-sica per tutti con la Denise Band. Ringraziamo per la disponibilità e le informazioni l’organizzatore Franco Repetto.

A Isola del Cantone A Isola del Cantone si schiuma d’allegriasi schiuma d’allegria

Vi aspettiamo allaVi aspettiamo allaSagra della NutellaSagra della Nutella

17-1917-19luglioluglio

Page 23: Inchiostro fresco luglio 2015

La Croce Verde diventi la casa dei BusallesiLa Croce Verde diventi la casa dei BusallesiGiuseppe Coniglio, nuovo presidente della P.A. lancia il rinnovamento

Una Croce Verde come una casa di vetro, aperta a tut-ti i cittadini, che diventi la

“casa di tutti i Busallesi”. Queste sono le parole del neoeletto presi-dente della Croce Verde di Busal-la, Giuseppe Coniglio. Le recenti elezioni hanno completamente rin-novato i vertici della Pubblica Assi-stenza, con una grande partecipa-zione dei cittadini al voto. “Il nu-mero di persone che si sono recate a votare è stato uno dei più alti degli ultimi anni” dice Coniglio “come presidente ho apprezzato moltissimo la non candidatura dell’attuale sindaco di Busalla, Loris Maieron, che era vicepresi-dente uscente, dando così un forte segnale di separazione tra la poli-tica e la pubblica assistenza”. Co-niglio coglie anche l’occasione per togliersi qualche “sassolino dalla scarpa”: “Lo Statuto art. 3 della Pubblica Assistenza prevede che esse siano apartitiche, aconfes-sionali e fondate sul principio de-mocratico. Qui invece alcuni con-siglieri della Pubblica Assistenza hanno fatto polemiche sull’esito delle votazioni, e in lista vi erano due persone apertamente inserite nella politica, una facente parte dell’Amministrazione comuna-le e l’altra della Segreteria di un partito politico”. Porte aperte alla Croce Verde, questa è la nuova parola d’ordine del presidente: “Fino ad oggi la Pubblica Assi-stenza viene vista con una certa soggezione e distacco da parte dei cittadini. Pongo come obiettivo il riportare i giovani e i cittadini tutti nella Croce Verde, visto che oggi sono pochissimi”. Sulla ere-dità pesantissima presa in carico da Coniglio dice: “Non posso che ringraziare l’ex Presidente Ade-

lio Broggi, per tutto quello che ha fatto negli anni per questa Croce, a cominciare dalla sede attuale, una delle più belle mai viste e il Consiglio Direttivo di cui ho ap-prezzato il grande lavoro svolto”. Giuseppe Coniglio, alla sua prima esperienza come Presidente della Pubblica Assistenza, sta vivendo il suo incarico con entusiasmo “Ab-biamo già parlato con l’Assessore Fabrizio Fazzari e come prima iniziativa vorremmo organizza-re un momento dedicato ai bam-bini e bambine. Non abbiamo preclusioni contro nessuna am-ministrazione, il nostro interesse è camminare nell’interesse della Croce Verde” spiega Coniglio, che prosegue “ritengo una cosa un

po’ anomala però che nessuno di questa amministrazione, dopo una settimana, abbia fatto una telefonata o un cenno di congra-tulazioni”. Uno dei primissimi atti del nuovo consiglio sarà quello di pubblicare un periodico della Croce Verde dove saranno pub-blicate tutte le attività della P.A. e dove verranno invitati i cittadini a visionare personalmente il lavoro svolto dai volontari e dove sarà ben accetto chiunque voglia dare una mano, un consiglio e qualsiasi cosa possa servire affi nché la Cro-ce Verde sia sempre più casa dei busallesi. Uno dei cavalli di batta-glia del nuovo Consiglio Direttivo è quello del pagamento delle au-tostrade: “Siamo all’assurdo: una

nostra ambulanza che entra in autostrada per prestare soccorso, si trova costretta a pagare il bi-glietto di ingresso autostradale. Se, ad esempio, il Telepass non funziona cosa facciamo? Lascia-mo morire il ferito?”. Dubbi anche sulla normativa degli interventi: “Perché siamo obbligati a fare gli interventi di urgenza assieme all’auto medica in tutte le condi-zioni climatiche incontrandosi davanti all’entrata dell’autostra-da prima di portare la persona al primo ospedale, quando abbiamo la nostra sede attrezzata ed ope-rativa ad appena cento metri dal casello?”.

Fabio Mazzari

Rendiamo operativa l’Unione dei ComuniRendiamo operativa l’Unione dei ComuniRosa Oliveri, nuovo sindaco di Ronco Scrivia, traccia il programma

Il neoeletto sindaco di Ronco Scrivia, Rosa Oliveri, 53 anni, assistente sociale presso il

Comune di Serra Riccò, sposata con un fi glio, traccia il suo pro-gramma per i prossimi cinque anni alla guida del secondo co-mune più popoloso della Valle Scrivia genovese. Oliveri, che ha ricoperto l’incarico di vicesinda-co durante il mandato di Simone Franceschi e di assessore sotto Gianluigi Sacchi (i precedenti Primi Cittadini di Ronco), spie-ga che l’eredità di Franceschi è sicuramente molto pesante: “È stato un sindaco che, sotto mol-ti aspetti, ha fatto la differenza - dice il primo cittadino - e dob-biamo a lui questo progetto am-bizioso che è l’Unione dei comu-

ni della Valle Scrivia”. Proprio il potenziamento dell’Unione è il cavallo di battaglia del sindaco Oliveri, che segue la stessa linea dei colleghi di Busalla Loris Maie-ron, Mauro Fantoni di Montoggio e Giulio Assale di Isola del Canto-ne: “Il potenziamento ed il pie-no funzionamento dell’Unione è stato il primissimo punto del nostro programma elettorale, è necessario - continua Rosa Olvie-ri - lavorare in un’ottica di sus-sidiarietà, tenendo conto ovvia-mente delle esigenze di ogni ente, che sono ovviamente diverse in comuni di grandi dimensioni come Ronco Scrivia o Busalla rispetto a piccoli comuni monta-

segue a pag. 24

Page 24: Inchiostro fresco luglio 2015

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24 l’inchiostro frescoLuglio 2015 VALLE SCRIVIA ED ENTROTERRA GENOVESE

ni come Vobbia e Valbrevenna”. Un tema su cui il sindaco Oliveri vuole ripartire è anche quello del riallacciamento dei rapporti tra enti e cittadinanza: “C’è un’enor-me disaffezione sia verso la po-litica in se stessa, testimoniata dal numero sempre più basso di votanti, che verso le istituzioni, che non sono più recepite come un punto di riferimento, è neces-sario lavorare col territorio e nel territorio, fi anco a fi anco con il tessuto di associazioni e di re-altà esistenti”. Sempre riguardo alle politiche comuni nella Valle Scrivia, il primo cittadino ronche-se cita quella relativa ai rifi uti: “In otto comuni su nove abbiamo già la gestione associata dei ri-fi uti, la chiusura della discarica della Birra e quella temporanea di Scarpino hanno provocato grossi problemi, puntiamo ad una raccolta porta a porta in tutti i Comuni che, però, deve essere uniforme in tutta la Valle a differenza di quanto avviene adesso”. Infi ne, una stoccata sulla soppressione della Provincia “per noi comuni interni è stata una grave perdita” spiega “abbiamo discusso anni sulla trasforma-zione di questi enti per arrivare, di colpo, alla loro chiusura”.

Fabio Mazzari

L’Unione dei Comuniprosegue da pag. 23

Una mostra per ricordare la Grande GuerraUna mostra per ricordare la Grande GuerraA Isola del Cantone documenti, cimeli e ricordi della Prima Guerra Mondiale: una “guerra di popolo”

Tra le tante iniziative rea-lizzate nel territorio della Valle Scrivia per ricorda-

re i cento anni dell’entrata nella Grande Guerra dell’Italia, una nota particolare merita la mostra allestita dal Centro Culturale e il gruppo Alpini a Isola del Canto-ne domenica 7 giugno nei locali del Palazzo Spinola. Nella sala al piano terra sono state esposte numerose foto scattate nei luo-ghi che tra il 1915 e il 1918 videro contrapporsi le truppe Italiane e le Austro-ungariche. I soggetti ritratti nelle foto erano proprio quelli tipici dei campi di batta-glia.: vedute panoramiche delle montagne del fronte dell’Isonzo ai confi ni con la Slovenia, canno-

ni di ogni dimensione, trincee con soldati infagottati con gli imman-cabili elmetti e i visi scuri di fan-go ma con occhi ridenti. Disposti sui tavoli libri e reperti bellici di varie forme, elmetti, munizioni da cannone, bombe a mano, granate, proiettili originali e caricatori di fucile Carcano modello 91 in do-tazione all’esercito Italiano. Mon-tata su un manichino una tuta da sciatore originale con sci in legno, “ciaspole” e occhiali da sole in vetro verde a forma triangolare. Nella cine-sala al primo piano è stato proiettato a ciclo continuo un lungometraggio dedicati agli Alpini. Un fi lm fatto di immagi-ni di guerra , raccontati da un esperto di storia come il Genera-

le Alpino Italico Cauteruccio e sottolineati da canzoni del Coro di Conegliano. Un fi lm impressio-nante della durata di un’ora circa che descrive con la precisione militare del Generale Cauteruc-cio, il quale, sembra abbia il pote-re di far rivivere agli spettatori la vita di trincea, le diffi coltà, i disagi del freddo, la fame, le condizioni igieniche proibitive subite dai soldati Italiani, le battaglie cruen-te come quella dell’Ortigara com-battuta tra il 10 e il 29 giugno del 1917 dove su un contingente di 20 mila Alpini impegnati ne caddero 16 mila: il 60% della truppa e il 75%degli uffi ciali.

Renato PirasNella foto due alpini mostrano i reperti del confl itto bellico

Un fi lm per ricordare Aldo GastaldiUn fi lm per ricordare Aldo GastaldiMarco Gandolfo ha ripercorso la storia del “Primo Partigiano d’Italia”

È stato presentato il 17 giu-gno nel Salone di Rap-presentanza del Comune

di Genova, davanti ad un folto pubblico di rappresentanti delle Istituzioni locali (erano presenti tutti i Sindaci e molti Consiglieri comunali della Val Trebbia e del-la Val Bisagno), di appassionati di storia contemporanea, anziani e molti giovani, il fi lm-documenta-rio “Bisagno”, dedicato alla fi gu-ra di Aldo Gastaldi, riconosciuto, alcuni anni fa, come il “Primo Partigiano d’Italia”. Il fi lm-docu-mentario è stato girato da Marco Gandolfo, regista genovese di 38 anni che ha al suo attivo diversi documentari realizzati dal 2008 ad oggi. La scelta della fi gura di Aldo Gastaldi, ha spiegato il regi-sta, non è stata casuale. Gandolfo infatti frequentò l’Università di Genova assieme al nipote di Ga-staldi, anch’egli di nome Aldo, che da molti anni cura personal-mente gli eventi che riguardano la fi gura dello zio, e da lì si ap-passionò alla vicenda di questo protagonista della storia del

Novecento. Nel fi lm “Bisagno” viene ripercorsa interamente la storia di Aldo Gastaldi, dai suoi inizi quando, ad appena dicianno-ve anni, nel 1940, affi ggeva, con grande coraggio dato il momento storico, volantini contro il regime fascista nell’Università di Geno-va fi no alla chiamata alle armi e all’incredibile vicenda dopo l’armistizio del settembre 1943: Gastaldi fece nascondere le armi della caserma di Chiavari (nella quale era Sottotenente). Qui ven-ne in contatto con un altro gio-vane, Giovanni Serbandini, e si stabilì a Cichero, in Val Trebbia, dove venne eletto comandante con il nome di “Bisagno”. Sotto il comando di Gastaldi la “divisio-ne Cichero” guadagnò il rispetto e l’appoggio della popolazione locale, e assieme a Serbandini il quale prese il nome di “Bini”, si dotò di un codice etico, con precise regole: essere sempre gli ultimi a ricevere cibo e vestiario, non prendere ma chiedere alla popolazione contadina e ricam-biarla, non importunare le donne,

Dal 3 al 5 luglio a Torriglia si è svolta l’edizione 2015 di

“Festissima”, la festa organizzata dall’UNPLI dove le diverse Pro Loco si uniscono e promuovono i loro territori. Quest’anno a fare da padrone di casa è stata la Pro Loco di Torriglia, che ha ospitato nel capoluogo della Val Trebbia le “colleghe” di Busalla, Campo Ligure, Gattorna, Moneglia, Sa-vignone e Vobbia. Protagoniste assolute le specialità gastrono-miche: canestrelli, mostardella, gofri, cuculli, aperitivo alla rosa e frittura di pesce. (f.m.)

Festa a Festa a TorrigliaTorriglia

A Rondanina sono a buon punto i lavori di allestimen-

to del centro visita dedicato al Lupo Appenninico, realizzato dal Parco dell’Antola, nei locali dell’ex canonica. Tra breve i vi-sitatori potranno visitare questo centro, unico nel suo genere, per conoscere, immersi in un am-biente interattivo, tutti gli aspetti del lupo, dal suo habitat alle sue prede, nonché i dati aggiornati sulla sua presenza in Liguria e la sua distribuzione sul territorio regionale. (f.m.)

Il museoIl museodel lupodel lupo

fi no alla tragica morte, avvenuta appena un mese dopo la fi ne del confl itto, in un incidente strada-le. Un grande personaggio per un grande fi lm.

Fabio Mazzari

In alto la locandina del fi lm.In basso il regista Marco Gandolfo durante le riprese

Le tradizioni Pagane si uniscono a quelle Cristiane in una festa

di due giorni, lungo i prati e le aie, come l’antica tradizione contadi-na. È successo a Montoggio con l’evento “feûgo e prie”, ovvero “fuoco e pietre”, una due giorni iniziata la sera del 21 giugno con la celebrazione del Solstizio d’E-state, con l’area sportiva di Mon-toggio trasformata in una piccola Stonehenge (con tanto di riprodu-zione dei famosissimi dolmen!) e fi nita il 23 notte, con il tradizionale “confeûgo” del santo patrono, San Giovani Decollato, che oltre che del capoluogo regionale è il patro-no anche del comune più orientale della Valle Scrivia. Una lunga festa che ha unito ben tre tradizioni: le celebrazioni Pagane e new-age del solstizio d’estate con balli e danze presso le pietre, le tradizionali fe-ste contadine delle campagne che hanno rappresentato per secoli uno degli eventi più sentiti dai pa-esi e le celebrazioni della Chiesa Cristiana, con il tradizionale falò di San Giovanni.

Fabio Mazzari

Feûgo & PrieFeûgo & Prie

Page 25: Inchiostro fresco luglio 2015

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25l’inchiostro frescoLuglio 2015VALLE SCRIVIA ED ENTROTERRA GENOVESE

La rivincita del maschioLa rivincita del maschioDopo quasi novant’anni torna alla luce un caso letterario

La casa editrice Sagep di Ge-nova ha appena dato alle stampe il romanzo “La ri-

vincita del maschio”. la notizia di per se non ci sarebbe, se non si stesse parlando di un romanzo rimasto letteralmente sommer-so per quasi novant’anni e di cui tutti, ormai, ne avevano dimen-ticato l’esistenza o, meglio se ne parlava riferendosi al caso lette-rario, ma davvero quasi nessuno aveva potuto leggerlo. Il romanzo in questione fu pubblicato dalla torinese Amalia Guglielminetti, scrittrice e poetessa vissuta tra il 1881 e il 1941. La Guglielminetti, proveniente da una famiglia in-dustriale agiata ebbe da giovane anche una relazione sentimentale con il poeta Guido Gozzano e si distinse per le sue idee fortemen-te libertine per l’epoca, quasi una femminista ante-litteram. “La ri-vincita del maschio” uscì a pun-tate tra il 1920 e il 1921 in terza pagina sul giornale torinese “La Gazzetta del Popolo”. In brevis-simo tempo, per le tematiche di questo romanzo, la Guglielminetti

Cyberbullismo, un nemico da affrontareCyberbullismo, un nemico da affrontareA Sant’Olcese si è discusso di questo fenomeno degli ultimi anni

Cyberbullismo, una parola entrata da poco nei no-stri vocabolari ma che

sta diventando la nuova insidia dei giovanissimi. Che cosa è il cyberbullismo? È “una forma particolarmente odiosa di per-secuzione”. Il termine unisce il “bulling” (il classico bullismo) al “cyber” (il digitale). La vittima, a differenza del bullismo tradizio-nale, ha pochi mezzi per difen-dersi, a causa dell’anonimato del molestatore, la sua diffi cile repe-ribilità e la ripetizione sistemati-ca degli attacchi. Il fenomeno è in costante crescita e, secondo alcuni studi, nei paesi più avan-zati ha addirittura superato il bullismo tradizionale, con risvolti

venne denunciata per oltraggio al pudore. Il libro però non ebbe for-tuna e scomparve completamente dalla circolazione. Almeno fi no ad oggi, quando è tornato disponibile nelle librerie grazie al lavoro della Sagep, in un’edizione arricchita da un’ampia analisi introduttiva a cura di Alessandro Ferraro ed una poesia che il celebre poeta val-trebbino Giorgio Caproni dedicò proprio all’autrice. La Liguria fa da sfondo alla trama. L’autrice infatti passava le sue estati a Varigotti e ambientò il suo più controverso romanzo proprio nella regione.

Fabio Mazzari

drammatici. Di questo fenomeno, nato con lo sviluppo di internet e dei social network si è discusso a Villa Serra di Sant’Olcese, con la conferenza “ConsapevolMente digitale”, incentrata sul progetto portato avanti congiuntamente dalle scuole medie della Val Pol-cevera e della Valle Scrivia, dall’I-stituto Comprensivo di Serra Riccò e Sant’Olcese “Alice Noli” di Campomorone e Ceranesi, la “Vito Scafi di” di Busalla e Mi-gnanego, Istituto Comprensivo di Montoggio-Casella-Savignone e la “Giovanni Pascoli” di Ron-co Scrivia, con la collaborazione della Polizia Postale di Genova e dell’ALID (Associazione per le Libertà Digitali). Circa mille i

ragazzi coinvolti, di età compre-sa tra gli 11 ed i 14 anni, a cui sono stati proposti dei questio-nari, i quali, una volta compilati, sono stati consegnati ai genitori degli stessi. Le domande si fo-calizzavano su alcuni semplici punti: cosa guardano i ragazzi di questa fascia di età su internet? Quanto tempo passano davanti allo schermo? Chi incontrano? Ed altre domande simili. Claudio Canavese, Presidente dell’AILD, spiega lo scopo dell’associazio-ne: “Siamo nati nel 2007 per parlare di software libero, open source e appunto libertà e dirit-ti digitali”. L’impegno dell’ALID nella prevenzione del cyberbulli-smo è notevole: “È un fenomeno pericoloso ed in forte crescita, - afferma Claudio Canavese - data anche l’età delle vittime. I teenager sui social network cer-cano la comunicazione anche con sconosciuti, a differenza degli adulti che li utilizzano i social network per parlare con le persone che conoscono”. Per combattere ciò l’ALID ha creato l’autodifesa digitale, ovvero una sorta di guida per utilizzare la tecnologia prima e meglio di chi vuol fare del male, come in una i palestra. Il vero problema del cyberbullsimo spiega Canavese è che: “Non si riesce a fermarlo in tempo perché a volte gli adulti non hanno i metodi per parlare a tu per tu con i ragazzi”. Nadia Rania, ricercatrice presso il DI-SFOR (Dipartimento di Scienze della Formazione) dell’Università di Genova spiega che dal risulta-to di questo questionario “emerge che i ragazzi, hanno buone re-lazioni sia con gli insegnanti che con i coetanei e dichiarano di non sentirsi particolarmente soli e, per fortuna, i non ci sono numerosi casi di bullismo e cyberbullismo. L’età analizzata è quella nella quale si entra in contatto con diverse situazioni in modo più forte e diretto”.

Fabio Mazzari

Stupore e disgusto sono stati i sentimenti provati, alcuni

giorni fa, dai clienti di un noto ristorante di Busalla. L’eser-cizio commerciale, famoso in Valle Scrivia per aver ospitato numerosi personaggi famosi dello sport e dello spettacolo, ha pensato bene di sostituire i classici centrotavola che si tro-vano in tutti i ristoranti, di soli-to fi ori o candele, con girini di rana vivi! Alcune persone che cenavano nel locale, inorriditi dalla visione di questi poveri animali chiusi in bocce di vetro (sembra che vi fossero anche delle piccole trote), hanno im-mediatamente avvisato i Cara-binieri di Busalla e, di seguito le guardie zoofi le. I malcapita-ti girini, una trentina in tutto, sono stati liberati e reimmessi nel torrente “Busalletta”, men-tre per i titolari dell’esercizio, madre e fi glio, è scattata una pesante denuncia per maltrat-tamento e detenzione illegale di animali, con conseguente multa di diecimila euro. (f.m.)

ScopertaScopertashockshock

La situazione dei nostri fi umi è obiettivamente migliorata

rispetto a poche decine d’anni fa. Maggiori attenzioni alle fonti d’inquinamento, unita alla dimi-nuzione d’industrie impattanti, permettono almeno di evitare si-tuazioni disastrose tipo quella del Bormida dopo l’ACNA di Cengio. La presenza di depuratori fognari limita pure l’inquinamento orga-nico. Un altro problema, forse meno grave ma non trascurabile, si è invece intensifi cato: le spe-cie invasive, in origine estranee all’ambiente locale. Il fenomeno riguarda soprattutto i corsi d’ac-qua del bacino del Po, quindi tutti quelli a nord dello spartiacque appenninico. Se una specie com-pare in uno qualsiasi dei fi umi del bacino, prima o poi può risalire gli altri, almeno fi nché trova con-dizioni adatte alla propagazione. Più diffi cile che accada invece per i torrenti, come Polcevera o Bisagno, che vanno direttamente dai monti al mare.

Stefano Rivara

SpecieSpeciealienealiene

Gattorna, una delle otto frazioni che compongono il Comune di Moconesi in provincia di Genova, ospita il primo Museo del

Videogioco d’Italia. “La Mecca del Videogioco” si trova presso il Polimuseo ospitato nelle locali Scuole Medie in via Terzonasco. Da Space Invaders all’ultimo capitolo di Assassin’s Creed c’è spazio per tutti i gusti!

Samuele Anastasio

Il museo del videogioco di GattornaIl museo del videogioco di Gattorna

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26 l’inchiostro frescoLuglio 2015

Pochi sanno che la bietola era apprezzata dai Greci e citata da Orazio e Plinio che ne ricor-dava la diffusione e la varietà a costa larga, allora molto conosciute. È un’erbacea annuale

che si presenta in due versioni: a foglia piccola, da taglio, a costa, con una parte bianca e croc-cante. È ricca di vitamina A, B9, di ferro ed è rinfrescante e lassativa. Nella novesità, da via Ca-steldragone andando nella zona di Casteldragone (si coltivava l’eccellenza dell’orticultura che si portava anche con il cavallo ai mercati di Genova) le bietole erano una coltivazione primaria e insieme a cavoli, pomodori e ortaggi di ogni genere. Scaloppe di coste: un chilo di coste, quattro cucchiai di grana, cinque cucchiai di pan grattato, un uovo, burro o olio e sale. Pulire le coste, lavare i gambi e farli bollire in acqua salata per una decina di minuti, scolarli, asciugarli, disporli sul piano e tagliarli a pezzi lunghi 5 cm. Cospargerli di grana metà dei gambi, coprirli con l’altra metà e premere fi nché le due parti si attaccano bene. In un piatto sbattere l’uovo col pan grattato e immergere i due pezzi attaccati, quindi disporli in una padella con olio e farli dorare, servirli ben caldi. In questo ultimo periodo, così diffi cile economicamente, nelle nostre terre c’era stato un ritorno all’orticultura, a dimostrazione che di terra si può vivere, ma il TAV e l’alluvione stanno distruggendo queste speranze di lavoro. Buona estate

l'Orto l'Orto di Marisa di Marisa Ricetta al risparmio, ma…Ricetta al risparmio, ma…

PROFUMI D’ITALIA, ESPLORAZIONI E INVENTIVA

La Lavanda, splendida pianta mediterranea perenne dalla crescita molto rapida, fi o-risce proprio in questo periodo, riempiendo l’estate con i suoi colori ed il suo carat-

teristico profumo. È una pianta rustica che predilige posizioni assolate e ventilate; non necessita di abbondanti annaffi ature: aspettate sempre che il terreno sia asciutto prima di irrigare ulteriormente. Svariati sono gli i utilizzi di questa pianta: i fi ori, seccati, sono ottimi profumatori per ambienti ed armadi, l’olio essenziale è, invece, molto usato per le sue proprietà lenitive e calmanti. La Lavanda è anche un ottimo rimedio contro le zanzare: il suo profumo è, in-fatti, insopportabile per questi fastidiosi insetti. Sistematela nel vostro terrazzo insieme a Gerani e Citronella per unire l’utile al dilettevole!

Lavanda: una piantaLavanda: una piantadai mille utilizzidai mille utilizzi

La castagna pane dei poveriLa castagna pane dei poveriUn frutto della terra ponte tra Piemonte e Calabria

Ricordo quando ero un ragazzi-no e frequentavo le scuole ele-mentari che le nostre maestre,

in alcuni periodi dell’anno, per spie-garci bene l’andamento delle stagioni, ci facevano portare a scuola alcuni prodotti della terra che maggiormen-te rappresentavano quel determinato periodo. Quando arrivava l’autunno ecco che, su i banchi di scuola, ap-parivano le castagne nella loro totale bellezza. Il nostro territorio è costella-to dalla presenza di castagneti, alcuni dei quali secolari. La castagna è diven-tata così per le nostre zone un’impor-tante fonte di sostentamento. Questo frutto era conosciutissimo nell’antica Roma e diversi autori latini ne descri-vevano le sue qualità. Varrone nel De Re Rustica parlava di castanea venduta nei mercati frutticoli della città eterna e spesso offerta in dono dai giovani alle donne amate. Anche Virgilio sottolineava come la castagna fosse un frutto comune e allo stesso tempo pregiato. Plinio il Vecchio inve-ce, nella Naturalis Historia, dava no-tizie riguardanti la provenienza della castanea attribuendone infatti l’origi-ne all’Asia Minore e chiedendosi poi perché la natura abbia nascosto un

Sprazzi di storia fra le muraSprazzi di storia fra le muraGiornata Medievale al Castello di Borgofornari

Nella giornata di Domeni-ca 14 giugno il Castello di Borgo Fornari si è ani-

mato con una festa tutta in stile medievale, organizzata dalla lo-cale Pro Loco in collaborazione col Comune di Ronco Scrivia. Nonostante le sue antiche origini, pare infatti che sia stato costruito nel 1100 in una zona a metà fra la Liguria e la Pianura Padana, il Castello ci è apparso in buone condizioni al di fuori delle mura e all’interno, permettendo ai visita-tori di esplorarlo nel migliore dei modi. Dopo un impervio cammi-no fra i boschi che raccomanda di munirsi di tuta e scarpe comode, un invitante profumo di carne ar-rostita all’aperto ha accolto chi entrava anticipando il ricco menù in stile medievale, preparato per l’occasione. Fra le ricette tipiche sono state cucinate la Zuppa di Ciceri e Farro, i Maccaroni con Fagioli et Zafferano, l’Asado, e le tanto attese Salsicce di Carne di Maiale sulla graticola. All’interno è stato possibile visitare il percor-

ELEONORA GATTI @viaggiatrice191

so didattico sulla vita quotidiana medievale: persone e animali sono stati riprodotti a grandezza naturale e, accompagnati da car-telloni informativi, hanno aiutato a calarsi nell’atmosfera antica. Il personale ha accolto i visitato-ri rigorosamente vestito in abiti d’epoca, avendo cura di salva-guardare ognuno dalla pioggia scrosciante che ha caratterizzato l’evento di domenica. La Giorna-ta Medievale ha raggiunto la sua settima edizione ma non è l’unico appuntamento dell’estate: ricor-

diamo, per l’appunto, che giovedì 9 luglio dalle 18:30 alle 21 si terrà l’apericena di prodotti tipici loca-li all’interno del Castello, e dalle 21 alle 23:30 invece si svolgerà il Festival Teatrale dell’Antico Acquedotto di Genova dal titolo “Il viaggio di Andalò da Savi-gnone”. Domenica 19 luglio si in-contrerà l’orchestra Cajon in una serata dal titolo “Musica al Ca-stello” e la “Serata sotto le stelle”, a cura dell’Osservatorio Astro-nomico del Righi, concluderà gli eventi estivi martedì 11 agosto.

frutto di così scarso valore all’interno di una cupola irta di spine. Lo scritto-re si soffermava anche sull’utilizzo del frutto in ambito culinario: “...sono più buone se mangiate tostate, vengono macinate e costituiscono un buon sostituto del pane durante il digiu-no delle donne”. L’Italia può vantare diverse qualità di castagne annove-rate tra le migliori del mondo, alcune perfi no tutelate dall’Unione Europea (tra queste va ricordata la Castagna Cuneo eccellenza del Piemonte). In Calabria il frutto viene utilizzato in diverse ricette, per produrre farina,

marmellate, dolci, liquori, zuppe, ecc… Purtroppo da qualche anno a questa parte, a causa dei repentini cambi del tempo, la produzione del-la castagna in Calabria ha avuto un brusco rallentamento. È certo però che nel periodo che va da ottobre a dicembre, il profumo che esce dalle case dei nostri paesi è inconfondibile. Basta chiudere gli occhi per sentirlo anche ora, immaginando le castagne a bollire nell’acqua o che scoppietta-no tra le braci dei caminetti accesi.

Samuele Anastasio

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Le stelle punteggiano il cielo dell’inchiostroLe stelle punteggiano il cielo dell’inchiostroMarisa Pessino ci presenta l’intensa e suggestiva attività del Gruppo Astrofi li di Arquata Scrivia

Il Gruppo Arquatese Astrofi li (GAST), attivo sul territorio ar-quatese e provinciale da oltre un

decennio, ha tenuto nell’anno acca-demico 2014-2015 un corso di astro-nomia all’Unitre Arquata – Grondo-na. Durante gli incontri il pubblico è stato accompagnato in un viaggio immaginario nell’universo, con tap-pe sempre più distanti tra le mera-viglie del nostro cosmo. Le lezioni, tenute da esperti nel settore,hanno affrontato, con Anna Ferrarazzo e Andrea La Camera, un viaggio all’interno della nostra galassia, la Via Lattea. Nel corso del ciclo di lezioni Daniele Cipollina ha parla-to dell’astronomia dei Maya, Valter Luna delle comete, Manuel Ghio ha affrontato un entusiasmante viaggio virtuale dalla superfi cie del nostro pianeta al centro, scoprendo cosa si nasconde sotto i nostri piedi, Clau-dio Ferretti ha fatto rivivere l’emo-zione della conquista della luna. Ul-tima la lezione pratica al telescopio, per osservare gli oggetti del cielo primaverile, con Daniele Cipollina, Claudio Ferretti, Manuel Ghio, An-drea La Camera, Valter Luna, An-drea Malvezzi, Roberto Marchelli, Filippo Massa, Alessandro Robotti. Abbiamo approfondito con Daniele Cipollina alcuni punti affascinanti.

Perché di notte sembra che la sfe-ra celeste si sposti da est a ovest? La Terra ruota da Ovest a Est entro la sfera celeste. Di notte sembra che la volta celeste si sposti perché il movimento apparente è dovuto alla rotazione della Terra. Al Polo Nord, il cielo sembra girare in senso an-tiorario, come una ruota enorme, il cui perno sia direttamente fi ssato in corrispondenza della stella polare. Al Polo Sud sembra che la volta ce-leste giri in senso orario. Per un os-

servatore che si trovi tra un polo e l’equatore, il “perno” è a metà dell’o-rizzonte (45°). Le stelle a meno di 45° dal “perno”, restano visibili tutta la notte. Gli astri a più di 45° dal perno tramontano e sorgono. Gli astri che sono vicini al centro della gigantesca ruota sembra che si muovano più lentamente delle stelle più lontane. Tutti però, si muovono alla stessa ve-locità angolare, circa 360° in 24 ore.

Perché il sole ha un percorso mutevole? Il Sole è basso in inverno, un pò più

alto in primavera e autunno, e alla sua altezza massima in estate. Que-sto vale per l’emisfero boreale. Per l’emisfero australe si invertono i pun-ti cardinali. La Luna è alta in inverno, più bassa in primavera e autunno e alla sua minima altezza in estate.

Qual è il rapporto fra stelle e stagioni? Le stelle e i pianeti sembrano muo-versi descrivendo un arco di circa 15° all’ora. Ma ogni sera sorgono circa 4 minuti prima della sera pre-cedente. Questo anticipo giorna-

liero è dovuto allo spostarsi della Terra intorno al Sole; in un anno l’anticipo totale è di un giorno. quin-di le stelle che sorgono e tramonta-no a una certa latitudine non sono visibili per tutto l’anno. In una parte dell’anno il sorgere e il tramontare di una stella si verifi cherà durante il giorno. Ogni costellazione, a una data ora, si trova più a Ovest in esta-te che in primavera, più in autunno che in estate, e così via.

Le stelle si muovono?Le stelle sono così lontane che, an-

che se si muovono alla velocità di molti chilometri al secondo, sem-brano immobili. Le costellazioni restano immutate per anni ed anni; solo a distanza di secoli si potreb-bero notare, a occhio nudo, cam-biamenti nelle loro forme. Ma tutti gli astri che fanno parte del sistema solare sono assai più vicini. Se, ad esempio, si osserva la Luna, è possi-bile notare che per la maggior parte dell’anno, sorge in media 50 minuti più tardi ogni notte, e l’altezza della sua traiettoria nel cielo cambia con le stagioni. E’ pure facile rilevare come tutti i pianeti, gli asteroidi e alcune comete cambino di posi-zione nei nostri confronti. Il movi-mento del Sole sullo sfondo delle stelle non è evidente, ma avviene realmente.

Che cos’è lo zodiaco? Il percorso del Sole rispetto alle co-stellazioni si chiama eclittica. Nel corso di un giorno il Sole si muove di 1° e quindi in un anno compie un giro completo di 360°. Mentre la Ter-ra ruota attorno al Sole, il suo equa-tore è inclinato di circa 23,5° rispet-to al piano della sua orbita. quindi la posizione dell’eclittica nel cielo pare che cambi nel corso dell’anno. Il 21 giugno l’eclittica è allo zenit alla latitudine Nord di 23,5° e il 22 dicembre è allo zenit alla latitudine Sud di 23,5°. Nelle date in cui avvie-ne il fenomeno, detti dei “solstizi”, la Terra è agli estremi della sua or-bita. Tutti i pianeti, e anche la Luna, seguono traiettorie che non diver-gono più di 9° dall’eclittica; cioè, seguono una strada larga circa 18°, con l’eclittica nel mezzo. A questa strada gli antichi diedero il nome di Zodiaco. Le sue dodici divisioni si chiamano “segni”.Normalmente descriviamo la po-

sizione dei pianeti riferendoci alle costellazioni dello Zodiaco. Così, “Giove è nei Pesci” vuol dire che Giove è nell’area compresa nella costellazione dei Pesci.

Abbiamo sentito parlare di ma-gnitudini. Che cosa si intende? Lo splendore delle stelle è misurato in “magnitudini”. La magnitudine apparente dipende dalla effettiva quantità di luce che emette il corpo celeste e dalla sua distanza dalla Terra. Alcune stelle variano di ma-gnitudine perchè la loro emissione di luce non è costante. I pianeti va-riano di magnitudine con il variare della loro distanza dalla Terra. Le stelle più luminose sono dette di magnitudine 0, quelle di magnitu-dine 1 sono 2,5 volte più lumino-se di quelle di magnitudine 2; e, a loro volta, le stelle di magnitudine 2 sono 2,5 volte più luminose di quelle di magnitudine 3. Così una stella di magnitudine 1 è 6,25 volte più luminosa di una di magnitudine 3. Alcuni corpi sono di magnitudine negativa. Così il Sole è di Magnitu-dine -27, la Luna piena -13. In una limpida notte scura, a occhio nudo si possono distinguere anche le stel-le “deboli” cioè di magnitudine 5 o 6. I binocoli ci aiutano a vedere fi no a magnitudini 8 o 9, e un telescopio di 15 cm. fi no a circa 13. La lumi-nosità dei pianeti varia secondo la loro posizione rispetto al Sole e alla Terra. I pianeti ci appaiono più luminosi quando la Terra è posta tra essi e il Sole. Per esempio, la magni-tudine di Marte varia da -2,8 a +1,6 e quella di Giove da -2,5 a -1,4. I pia-neti brillano più stabilmente che le stelle. La luce di una stella ci viene come da un punto piccolissimo, e l’interferenza dell’atmosfera in que-sto sottile raggio di luce è notevole. La luce di un pianeta ci viene come da un disco, così che il raggio è più consistente.

Marisa Pessino

Sulla nostra pagina facebook ampio servizio fotografi co sugli Astrofi li

Page 28: Inchiostro fresco luglio 2015

TECNOMEDICAL SRLAmbulatorio Medico Odontoiatrico

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28 l’inchiostro frescoLuglio 2015 MAGAZINE

Estate uguale vacanze. Ovvero: il mare sta alla montagna come

il costume da bagno sta allo zaino. Ci sta anche la signora Jole. Che ha scelto il mare: Diano Marina. Per lei e per Luigino. E quest’anno spende-rà 65 euro al giorno per lei e 35 per Luigino. Se la signora Jole si fermerà a Diano Marina per due settimane, si domanda: perché la signora Jole è andata al mare con Luigino? Rispo-sta: perché il marito della signora Jole avrà le ferie proprio quando lei dovrà ritornare a lavorare. E Luigi-no ha bisogno di iodio. Subito. Ma forse la signora Jole è sola, separata dal marito, e piuttosto che lasciare Luigino alla (ex) suocera, si taglie-rebbe le gambe. Proprio quelle che tutte le settimane si fa rassodare dal massaggiatore. Che è anche un bell’uomo. E poi lo ha sentenziato il giudice: Luigino andrà al mare con la mamma! Ma Luigino non è soltan-to un bambino. È anche uno scher-mo difensivo. Perché con la scusa che il piccolo deve fare merenda, la signora Jole potrà allontanarsi dalle insinuanti insistenze di quell’antipa-tico signore stempiato, con la pan-cetta e con il costume modello anni cinquanta. Quel signore che non perde occasione per far capire che è il solito cretino che vorrebbe por-tare a letto la signora Jole. Ma la si-gnora Jole non vuole avventure con la pancetta. Lei sogna il suo Giulio. Tutto un altro fi sico. Lui le massag-gia i glutei, lei lo messaggia. Usando gli stessi sottintesi tattici del signore col costume del 1955. Luigino intan-to ha già fatto i compiti. Adesso gio-ca sulla spiaggia. Da solo. Perché il papà, che l’anno scorso lo aiutava a costruire la fortezza per imprigiona-re le onde del mare, non c’è, è anda-to via. Ogni tanto guarda la mamma. La controlla continuamente. Sorride nonostante il tribunale. E aspetta di essere ricambiato. Anche la mamma sorride. Si domanda: Luigino sorride alla mamma o sorride perché fra due settimane rivedrà fi nalmente il papà? E la mamma sorride a Luigino o alla risposta al suo sms?

Dom&Nico BISio

L’estateL’estatedella Joledella Jole Il loro motto era...Il loro motto era...

“Qui non si passa”“Qui non si passa”

Novi Ligure: celebrati i 100 anni dei “Leoni di Liguria”

Domenica 21 giugno a Novi Ligure è stato ricordato il centenario del 157° Reggimento fanteria “Leoni di Liguria”, fondato il 1° marzo 1915 e soppresso nel 1996. L’evento è stato organizzato da alcuni ex commi-

litoni del battaglione, tra i quali Gianni Costantini. Dopo la Santa Messa cele-brata nella Parrocchia della Pieve, è stata deposta una corona di fi ori presso la caserma “Luigi Giorgi”, dove, per l’occasione, erano presenti alcuni mezzi militari della seconda guerra mondiale messi a disposizione da Mario Grassi. La bandiera del Reggimento è fregiata della Croce di Cavaliere dell’Ordine di Militare d’Italia, di due medaglie d’oro, una conquistata sul Monte Zovetto nel giugno del 1916 e l’altra sul fronte egiziano nel dicembre del 1941, di due medaglie d’argento meritate sempre negli stessi teatri di guerra. Uno degli ultimi comandanti del Btg. “Leoni di Liguria” di stanza a Novi Ligure è stato il Col. Domenico de Simone, che fu molto attivo nel tessuto sociale della città e collaborò alla riuscita di numerose manifestazioni sportive cittadine come la StraNovi e la StraBorbera. Il portone della caserma “Giorgi” è stato defi ni-tivamente chiuso nel settembre del 1995 dal M.llo Gennaro Pasquariello, oggi in pensione e ancora abitante a Novi Ligure. (s.a.)

I Rangers sul territorioI Rangers sul territorioArquata Scrivia: presentato il consuntivo attività giugno 2015

Ecco l’attività di Giugno 2015 del Gruppo Rangers presiedu-to dal Cav. Gian Paolo Gifra

• Consegna dei brevetti agli autisti abilitati alla guida in emergenza e come da direttive della Protezione Civile Nazionale ed Europea tar-ghette con nominativo e Gruppo sanguigno del Volontari da apporre sulla divisa istituzionale • Pulizia Ordinaria con taglio erba e raccolta rifi uti al Parco Torre di Arquata Scrivia. • Supporto alla Polizia Locale e Rappresentanza durante inaugura-zione Nuova P.zza della Libertà ad

Arquata avvenuta Sabato 6 Giugno.• Pulizia Ordinaria con taglio erba e raccolta rifi uti alla chiesa di Montal-dero di Arquata Scrivia . • Prevenzione Incendi e incolumità pubblica durante fuochi artifi cia-li nella serata di Sabato 20. Con 2 mezzi attrezzati per l’antincendio boschivo e 7 Rangers.• Nella serata di giovedì 25 Verifi ca d’urgenza alla pineta di rettorato loc.Varinella su segnalazione di privati cittadini per un probabile incendio boschivo, poi risultato un falso allarme.

Samuele Anastasio

Nella foto in alto un momento della giornata. A lato il Col. Domenico de Si-mone mentre interviene nel 1983 alla presentazione della Polisportiva Novese

Anziani in aumentoAnziani in aumentoNei paesi più abitanti grazie agli stranieri

Sono stati diffusi uffi cialmente i dati quinquennali dell’ISTAT sulla situazione demografi ca

italiana, a livello nazionale emerge un forte calo delle nascite ed un aumento dell’età media. In Ligu-ria la popolazione in cinque anni è cresciuta di circa dodicimila persone (da 1 milione e 570 mila residenti si è passati a 1 milione e 583 mila), tuttavia la crescita è do-vuta interamente alla popolazione straniera (passata da 111 mila a 138 mila unità), mentre gli italia-ni, come in tutto il paese, sono in calo. Tuttavia il 2014, dopo decen-ni ha registrato per la prima volta un calo di residenti stranieri (in parte dovuto all’acquisizione di cittadinanze italiane). La “cresci-ta” ligure tuttavia si è concentrato esclusivamente nei grandi centri, in particolar modo nel capoluogo Genova, che ha visto aumentare i suoi residenti da 586mila a 592mila, così come gli altri comuni principa-li della regione: Savona, Imperia, La Spezia, Sanremo tutte con segno positivo. Nell’entroterra invece, dopo molti anni, una netta inversio-ne di tendenza, con molti comuni in calo netto, un effetto probabil-mente causato dalla crisi (i tagli al trasporto pubblico hanno pena-lizzato i pendolari, ad esempio), ma che per la prima volta inverte il fenomeno di deurbanizzazione cominciato a partire dagli anni ’60. In dettaglio cala nettamente l’alta Valpolcevera, con Campomorone che passa dai 7306 residenti del 2010 ai 7139 attuali, Ceranesi che scende sotto la soglia psicologica dei quattromila (3908 residenti), Serra Riccò (34 abitanti in meno) e Mignanego (57 in meno), mentre in controtendenza è Sant’Olcese che guadagna 55 residenti, arrivando a 5966 effettivi. Calo demografi co più marcato in Valle Scrivia, con Busal-la che perde 94 residenti arrivando a 5641 abitanti e Ronco Scrivia che ne perde 61, Savignone invece è in controtendenza anche se con soli sei abitanti in più, Casella scende di ben 78 unità, Montoggio di undici

mentre Isola del Cantone ne guada-gna sei. I cinque comuni dell’Unio-ne della Valle Stura sono anch’essi in calo, passando dai 13002 abitanti di cinque anni fa ai 12849 attuali. Si-tuazione sempre più preoccupante in Val Trebbia, dove tutti i comuni, Torriglia compresa sono in calo e addirittura due di essi (Fascia e Gorreto) sono entrati a far parte degli enti sotto i cento residenti. Riguardo alla popolazione stranie-ra, infi ne, i dati sono molto contra-stanti, il comune più multirazziale dell’Oltregiogo è Isola del Cantone, con 153 stranieri su 1541 residenti (quasi il 10%) con al primo posto la comunità marocchina, molti immi-grati anche a Busalla (7,7%) e Ron-co Scrivia (6,8%), dove al primo po-sto c’è la comunità rumena, mentre percentuali più basse si registrano nell’Alta Valpolcevera (tra il 2 ed il 4%) e in Valle Stura (4,2%) dove pre-vale la comunità equadoriana. Una curiosità: Mele è l’unico comune oltre al capoluogo dove risiedono cittadini israeliani.

Fabio Mazzari

Il neonato gruppo nove-se del Fai, composto da

Ada Geraldini Caraccia, presidente, Daniela Bar-bieri, Antonella Cambiaggi, Beppe Merlano, Isidoro Pa-rodi, Mauro Ratto e Gianni Respighi ha deciso di pun-tare al recupero e restau-ro dell’altare della chiesa Sant’Andrea. “Un primo intervento che vuole por-tare Novi, in questo caso la zona di Porta Genova, ai suoi antichi splendori” ha dichiarato Isidoro Pa-rodi.

Federica Fossati

Il FAI novese Il FAI novese chiama chiama

Sant’AndreaSant’Andrea

Page 29: Inchiostro fresco luglio 2015

Giovedì 11 giugno presso il centro sportivo di Predosa si è svolta la terza edizione di

“Una mattinata di sport e ambien-te”, promossa e organizzata dalla Riccoboni Holding in collaborazio-ne con l’Amministrazione Comuna-le e la Polisportiva. “I veri protago-nisti di questa mattinata sono gli alunni delle classi Primarie e gli studenti delle Secondarie di Primo Grado di Predosa – ci dice Matteo Monge, uno degli organizzatori – Si tratta di una specie di focus, in cui s’impara giocando, sul tema del ri-spetto dell’ambiente”. La giornata si è aperta con il saluto del Sindaco, Giancarlo Rapetti, che ha affermato “L’importanza, non soltanto a li-vello occupazionale, di un’azienda come la Riccoboni per il territorio, per la quale – ha sottolineato il Pri-mo Cittadino predosino – lo smal-timento dei rifi uti industriali è

Sport e ambiente a PredosaSport e ambiente a PredosaRiccoboni Holding e Comune insieme per i giovani

diventato ragione d’eccellenza, sia nel campo dell’attività di routine come in quello della ricerca scien-tifi ca . Il lavoro giornaliero di alto profi lo e qualità della Riccoboni ci consente di essere, tutti quanti, un po’ più in salute”. Successivamen-te agli alunni, divisi per classi, sono

La B1 è tornata! La città di Novi Ligure festeggia la promozione della squadra Grandi soddisfazioni per la Novi Mangini Pallavolo che, grazie alla determina-

zione e alla passione di una grande squadra, ha ottenuto il passaggio in B1. Il sindaco di Novi Ligure, Rocchino Muliere sabato 13 giu-gno ha accolto e premiato i gioca-tori nella Sala di Rappresentanza Comunale, consegnando loro una spilla con il simbolo della città. La soddisfazione aumenta se si pensa che la maggior parte dei giocatori proviene da Novi o dai territori limitrofi . Alcuni di loro avevano, già giocato in squadre di alto livel-lo, in particolar modo il capitano Stefano Moro, proveniente da un’esperienza in serie A. Grazie alla sua esperienza Moro è stato un punto di riferimento per tutti gli altri giocatori. Ad accompagna-re la squadra c’erano l’allenatore, i

dirigenti, gli sponsor, ex giocatori e i tifosi che hanno sostenuto at-tivamente i ragazzi in ogni scon-tro. Lo stesso Sindaco ha sempre seguito la squadra e ha promesso che cercherà di apportare alcune delle modifi che necessarie per la ristrutturazione del palazzetto del-lo sport, dove vengono disputati gli incontri uffi ciali, nonostante i fondi siano molto limitati. Dopo più di vent’anni la pallavolo no-vese ha raggiunto nuovamente un grande traguardo. I ragazzi si sono allenati duramente e hanno sempre giocato “con il cuore”, no-nostante alcune sconfi tte non si sono mai scoraggiati e alla fi ne ce l’hanno fatta. Come dice il capita-no Moro, o si retrocede di nuovo in serie B o si va in A!

Federica Fossati

Il dolce sapore della vittoriaIl dolce sapore della vittoria

stati assegnati diverse funzioni: una classe ha giocato una partita di pal-lone, un’altra di tennis, altri studenti si sono impratichiti con le regole e le tecniche del rugby mentre altre due classi si sono gettata alla “ricer-ca del rifi uto perduto”. Quest’ultima attività consisteva in una “caccia” ad alcuni rifi uti disseminati a suo tempo dagli organizzatori per tutto il campo sportivo. Compito delle ragazze e dei ragazzi era di indivi-duarli, raccoglierli e classifi carli a seconda del materiale. Ciò non solo per “allenare l’occhio” nel trovare gli scarti dei vari processi consumi-stici, ma anche per sensibilizzare gli alunni e gli studenti nel conoscere i diversi tipi di rifi uti per la raccolta differenziata. Una mattinata ricca e di sole e di bei spunti che, come ha detto il responsabile della comuni-cazione della Riccoboni, Giuseppe Totaro “Unisce sport e ambiente: due valori imprescindibili per assicurare un’ottima qualità della vita”.

Samuele Anastasio

A Serravalle Scrivia si è svol-ta lo scorso 20 e 21 giugno

una due giorni di gare, dove appassionati e intenditori del gioco delle bocce hanno potuto ammirare 104 giocatori di “A” impegnati a conquistare il dirit-to a partecipare al Campionato italiano - Categoria A – a Cop-pie (TORINO 12-13 settembre 2015 – presso la società FORTI-NO A.S.D.). A spuntarla è stata la squadra della Calvarese.

Gianni Camera

Grandi bocciatoriGrandi bocciatoria Serravalle Scriviaa Serravalle Scrivia

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30 l’inchiostro frescoLuglio 2015 SPORT

Le ragazze del VolleyScrivia in redazioneLe ragazze del VolleyScrivia in redazionePrima della partenza per il Portogallo una bella sorpresa per il nostro giornale

Prima della partenza per il prestigioso “Torneo Inter-nazionale di Lousa”, per il

quale il sito di Inchiostro Fresco sarà media partner uffi ciale, una delegazione della squadra giovani-le delle ragazze del Volley Scrivia si è recata in visita alla nostra re-dazione di Novi Ligure (AL) sabato 20 giugno, accompagnate dal pre-sidente Marco Fanti, dai dirigenti Elisa Fiorito e Antonella Gentile, dal dirigente accompagnatore Giuseppe Coniglio e dall’allenato-re Ubaldo Fini nonché da alcuni genitori delle ragazze. Le giovani promesse della pallavolo, di età compresa tra gli 11 e i 15 anni che ci hanno onorato della visita sono: Sara Gazzari (il capitano), Giorgia Chino, Caterina Testino, Matilde Pierini, Beatrice Mangiarotti, Tai-sia Violi, Clara Milanese, Rebecca Ansaldo, Susanna Alvigini, Agnese Rustichini e Alice Pignoni. Il pre-sidente dell’Associazione “Club Fratelli Rosselli” editrice de “l’in-chiostro fresco”, Gian Battista Cassulo ha, dopo i saluti di rito, accompagnato la squadra presso il “Monumento alla Costituzio-ne” in Piazza Falcone e Borselli-no, dove ha illustrato l’art. 4 dei Principi fondamentali della Costi-tuzione in riferimento allo sport inteso come un’attività svolta per “concorrere al progresso materia-le e spirituale della società”. La nostra redazione ha donato una targa ricordo al presidente Marco

Fanti, per il suo impegno a favo-re dello sviluppo dello sport per i giovanissimi in Valle Scrivia e Val Polcevera, il quale ha ricambiato donando una tuta griffata del Vol-ley Scrivia. Durante il rinfresco a base di focaccia novese e di yogurt gentilmente offerto dall’agente di zona della Centrale del Latte di Alessandria e Asti, Carlo Ruzzon, il presidente Fanti ha annunciato in anteprima un prestigiosissimo traguardo ottenuto dalla squadra femminile che, dalla prossima stagione 2015-16 disputerà, per la prima volta, la Serie C naziona-le. Il Sindaco di Novi, Rocchino Muliere, non ha voluto mancare all’appuntamento e ha portato alle giovani atlete il saluto dell’Ammi-nistrazione comunale novese.

Fabio Mazzari

L’estate in Val Borbera si apre con una manifestazio-

ne di grande richiamo, giunta quest’anno alla sua quarta edi-zione. Domenica 21 giugno è andata difatti in scena la corsa ciclistica “Borberissima 2015. Le strade del Timorasso”, con partenza da Cabella Ligure e rientro in paese dopo aver attra-versato la vallata antistante con un giusto mix di salite, tratti tec-nici e sentieri panoramici; per-corso adatto non solo per i patiti dello sport agonistico ma anche per gli amanti di una passeggiata su due ruote a contatto con la natura. Come ogni anno obietti-vo della Borberissima rimane ad ogni modo quello di trascorrere una giornata di sport e amicizia, con un ricco pacco gara per tutti, incorniciata dallo splendido sce-nario della vallata. Per quanto riguarda il podio maschile il gra-dino più alto è andato ad Alberto Riva del C.S. Paladonbosco con il tempo di 1:16:03, seguito da Fabio Meirana del Baikers Team Livellato con 1:22:44 e da Damai-no Chiesa del Pedale Godiasche-se con 1:24:24. Ad aggiudicarsi invece la vittoria nella classifi ca femminile è stata Gaia Ravaioli del Speed Wheel Savona con il tempo di 1:32:11, seguita da Sara Mossolani con 1:51:53 e da Cri-stina Casazza con 2:36:43. Quasi duecento partecipanti per una giornata dal sapore tipicamente estivo che apre le porte alla sta-gione turistica della Val Borbera.

Samantha Brussolo

BorberissimaBorberissima20152015

Si è svolta, con il patroci-nio del Comune di Bosco

Marengo e la collaborazione dell’ A.T. Pro Loco e dell’ AICS, venerdì 29 Maggio la 13° edizione della corsa po-distica “Ra Bisranna” valida come prova del Campionato Provinciale AICS 2015 che ha visto trionfare Mamadou Yally , già “argento” alla Stra-Alessandria, che ha coperto i 6km e 400 metri del per-corso in 20’55” seguito dagli altri 96 partecipanti. La ma-nifestazione è stata affi anca-ta da una “camminata non competitiva” libera di 6 km e da un percorso per i bam-bini di 1km.

Daniele Cifalà

“Ra Bisranna”“Ra Bisranna”

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