InArte_2009-05

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Poste italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - 70% CNS PZ idee arte eventi € 1,50 Rivista mensile a diffusione nazionale - anno V - num. 5 - Maggio 2009 Associazione di Ricerca Culturale e Artistica Celeste Basilica Giotto e il Trecento Emozioni in terracotta

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Poste italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - 70% CNS PZ

idee arte eventi

€ 1,50 Rivista mensile a diffusione nazionale - anno V - num. 5 - Maggio 2009

Associazione di

Ricerca Culturale

e Artistica

Celeste Basilica

Giotto e il Trecento

Emozioni in terracotta

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Eventi

un forte impatto sul pubblico, entrambi ebbero com-

mittenti illustri: i duchi Estensi, il Re di Napoli, quel-

lo di Francia e di Inghilterra. Guido Mazzoni (1450

c.a.- 1518) fu uno dei protagonisti dell’espressioni-

smo emiliano della seconda metà del Quattrocento,

insieme a maestri come Cosmè Tura ed Ercole de

Roberti, nell’ambito pittorico, ed erede ideale di Nic-

colò dell’Arca, l’artista che, nel 1463 aveva creato il

primo “Compianto” (presso Santa Maria della Vita, a

Bologna) ovvero un gruppo scultoreo in terracotta di

grandi dimensioni rafiguranti i personaggi del Nuo-

vo Testamento in atto di compiangere il corpo di Cri-

sto morto, attraverso una plastica di forte realismo.

Di questa tradizione si fa interprete il Mazzoni: nel

Sarà visitabile ino al 7 giugno, presso il Foro Boario di Modena, la mostra dedicata a Giuseppe Mazzoni

e Antonio Begarelli, due maestri del Rinascimento

della scultura in terracotta. Una esposizione estre-

mamente innovativa, perché meritevole di aver po-

sto l’accento su due protagonisti a lungo dimenticati

dalla critica artistica a causa di un’antica ed erronea

convinzione del minor valore della scultura del “porre”

(cioè del creare con la terracotta) che non del “tòrre”

(ovvero dell’intaglio, come nel caso del marmo); ma

anche perché identiicati come artisti “popolari”, che di popolare, nel senso dispregiativo del termine, non

hanno nulla. Anzi, sebbene le loro opere, soprattutto

quelle del Mazzoni, suscitarono, per il loro pathos,

Emozioni in terracotta:

Mazzoni e Begarelli

di Fiorella Fiore

Ercole de’ Roberti, affresco staccato dalla Cappella Garganelli, cm 39,3x39,3, Bologna, Pinacoteca Nazionale.

Pagina a ianco: Antonio Begarelli, San Giovanni Battista, terracotta, cm h 38, Modena, Galleria Estense.

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d’arte quindi, più che persone. Una predisposizione

all’idealità, quindi, che è inluenzata anche dalla pit-tura del Correggio, di cui l’artista aveva apprezzato

l’opera a Parma, dove aveva lavorato per i monaci

Benedettini. Lo si può ben vedere nel San Giovanni

Battista o nel Crociisso, entrambi databili agli anni

‘30 del Cinquecento.

Particolarità della mostra che, ricordiamo, è curata

da Giorgio Bonsanti e Francesca Piccinini, è l’itinera-

rio costruito in città e sul territorio, che prevede la vi-

sita della Galleria Estense e del Museo Civico, dove

si conservano opere che non si è ritenuto pruden-

te spostare dalla loro collocazione abituale, e delle

chiese del centro storico cittadino in cui ancora si cu-

stodiscono gruppi scultorei dei due artisti (Sant’Ago-

stino, San Giovanni, San Francesco, il Duomo, San

Domenico e San Pietro). Una sessantina le opere

esposte, cui si afiancano i dipinti e i disegni diretta-

mente o indirettamente collegati ai due protagonisti,

che ben ricostruiscono il contesto artistico padano,

in particolare emiliano, tra il 1470 e il 1560, esaltan-

done l’altissimo valore.

Compianto della Chiesa di Santa Maria degli Angeli

di Busseto (1476-77) è profondamente espressiva

la disperazione della Maddalena, accentuata in ogni

piega delle vesti, nelle lacrime scolpite sul volto, nei

capelli al vento. Il Mazzoni enfatizza, con la cura dei

particolari di cui fu complice la formazione da orafo,

ogni dettaglio, ogni ruga, al limite della teatralità: e,

non a caso, egli fu arteice anche di maschere utiliz-

zate per gli spettacoli dei sovrani d’Este, in partico-

lare di Isabella, di cui fu un protetto. Se Mazzoni è

il maestro di un realismo carnale, viscerale, Antonio

Begarelli (1499 c.a.- 1565), a lungo considerato (ma

a torto) suo diretto allievo, trascende il sentimento

meramente mimetico, a favore di una maggiore ide-

alità del volto e della carni, per rappresentare una

disposizione d’animo, più che la realtà. Una differen-

za che si palesa anche tecnicamente: Mazzoni colo-

rava le sue sculture (anche se non sempre è rimasta

la traccia policroma), proprio per renderle quanto più

simili alla realtà. Begarelli, invece, stendeva sulla ter-

racotta uno strato di biacca, ovvero bianco di piombo

un po’ untuoso, per assimilarle al marmo: ad opere

Guido Mazzoni, 1476-1477, Maddalena (h 152 cm), Busseto, chiesa di Santa Maria degli Angeli.

Pagina a ianco: Guido Mazzoni, terracotta policroma, cm 26x17x20, Modena, Galleria Estense.