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Mensile di attualità, economia, informazione e cultura cooperativa Anno 10 02 febbraio 2012 Padernello, sogni a castello Fra Resistenza e gratuità, addio a Don Luisito Bianchi La finanza semplice: depositi vincolati e time deposit IN QUESTO NUMERO

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Mensile di attualità, economia, informazione e cultura cooperativa

Anno 10

02febbraio 2012

Padernello,sogni a castello

Fra Resistenza e gratuità, addio a Don Luisito Bianchi

La finanza semplice: depositi vincolati e time deposit

IN QUESTO NUMERO

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Popolis, periodico mensiledi Cassa Padana autorizzazione del Tribunaledi Brescia, n. 43/2000dell’8 agosto 2000

sede, Villa seccamani, via Garibaldi 25, Leno-Brescia

Redazionemacri Puricelli, [email protected]

Lidia sbarbada, [email protected]

Armando rossi e Debora Zanini, [email protected]@popolis.it

sede: Villa seccamani, via Garibaldi 25, Leno-BresciaTel. 030-9040270 [email protected]

Comitato di redazioneFranco Aliprandi, stefano Boffini, Andrea Lusenti, Luigi Pettinati,macri Puricelli, Armando rossi,Lidia sbarbada

Hanno collaborato a questo numero: sandra Bassi, stefano Boffini,marco Boscolo, Benedetta Cherubini, Valerio Gardoni, Domenico Pedroni, Barbara Ponzoni, marco sacchi,Laura simoncelli, silvano Treccani, Luca Zambolo, Franca Zucchi

Fotografie: Elisabetta Berto, Valerio Gardoni, Virginio Gilberti, marco sacchi, Luca Zambolo

In copertina: ponte san Vigilio sulla roggia savarona a Padernello, opera di Giuliano mauri

Stampa: staged, s. Zeno N. (Bs)

sfoglia questo numero e gli arretrati su:

4-5Il violino fra Brescia e Cremona: un progetto e un’occasione per soci e clienti di Cassa Padana

6-7Villa Bartolomea, il lungo cammino del credito cooperativo in riva all’Adige

Il Fagiolo Gnoco di Spinimbecco

8La finanza semplice:depositi vincolati e time depositTerza missione in Cinaper Cassa Padana

9Solidarietà senza confini

10Un bosco per Kyoto nella bassa veronese

11Fondazione Dominato Leonense/1Il quarto leone della Fondazione Dominato Leonense

12-13Fondazione Dominato Leonense/2Fra Resistenza e gratuità, addio a don Luisito BianchiUn Cd per “La Messa dell’uomo disarmato”

14Fondazione Dominato Leonense/3Dulcissima, dolci italiani della tradizioneIl Teatro di Desiderio: nuovi Laboratori per nuovi appassionati

15Territorio e volontariato

16-17Scusate se mettiamo al centro l’anziano Il valore della generosità

18-19Sogni a Castello

20-21A Verona, al Carnevale del gnocoA spasso con le maschere

22 A g e n d A

http://issuu.com/popoliswww.popolis.it

https://www.facebook.com/pages/Popolis/138224646437

http://twitter.com/popolisweb

Quando, sfogliando la rivista, trovate un “riquadro” come quello riprodotto qui a lato, avrete scoperto un QRCode (dall’inglese “Quick Response”, risposta rapida) che vi permetterà, grazie al vostro cellulare, di vedere un video, leggere un testo in Internet, sfogliare un sito web.

Ma COME SI Fa? Il vostro telefono cellulare o smartphone deve avere un programma gratuito di lettura. I più comuni sono Nokia Reader, QR app e QR Launcher (per Iphone), KaywaReader, Barcode Scanner (per android). Una volta scaricato il programma, “mostrate” al vostro cellulare, inquadrandolo con la fotocamera, il QRCode. Il gioco è fatto.

QRCode CoNTENuTi muLTimEDiALi su PoPoLis

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Chi si Chiude è perduto

La missione commerciale in Cina di febbraio, organizzata da Cassa Padana per i propri

clienti, è lo spunto per rimarcare un concetto importante intorno al quale in questi anni

abbiamo sviluppato tante iniziative.

Non si può essere autenticamente locali se ci si rinchiude, se non ci si apre verso

l’“esterno”. E oggi indubbiamente l’esterno è il mondo intero che ci condiziona sempre di

più con un ritmo e una progressione inarrestabile di variabili esogene, che non riusciamo in

nessun modo a controllare.

Se non ci si confronta con questa realtà, non si hanno più elementi per capire,

interpretare, anticipare quello che succede nei nostri stessi territori. Si è condannati

a subirne solo passivamente gli effetti negativi, cercando al più di contenere i danni.

Nemmeno si riesce a intravvederne – non dico a coglierne – quelli positivi, che pur ci sono.

Aprirsi è indice di consapevolezza, forza. Dà flessibilità, duttilità. Migliora la capacità

di reazione e di autonoma interpretazione. Risulta fondamentale per muoversi nell’attuale

contesto, fatto di sollecitazioni, novità, imprevisti giornalieri che tengono costantemente

sotto stress persone e organizzazioni.

La Cassa da anni si è cimentata su questi temi, aprendosi al confronto e in un certo senso

internazionalizzando il proprio modello peculiare di banca locale cooperativa. Gradualmente

sta portando sui clienti la propria esperienza maturata, sostenendo processi che sono di tipo

culturale prima che economico, di ricerca di nuove quote di mercato e di linee di crescita.

Si tratta di percorsi articolati, complessi da affrontare, con risultati non sempre di breve

periodo. Una banca di credito cooperativo, che ha a cuore i propri territori, non può far

finta di niente e non essere presente in questa partita nella quale si giocherà un pezzo del

nostro futuro.

Luigi Pettinatidirettore generale Cassa Padana Bcc

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Alla scoperta della musica. E della liuteria. Fra Cremona e Brescia. Visite guidate, incon-tri nelle scuole, accompagna-mento all’ascolto della musi-

ca, eventi legati al mondo dei violini.Partendo dalla positiva esperienza delle mostre diffuse su Genovesino e Roma-nino, l’associazione culturale “ACuTo Arte Cultura Turismo”, sempre attenta alle eccellenze locali, ha ideato un nuovo progetto di valorizzazione del patrimo-nio liutario, musicale e artistico delle province di Cremona e Brescia sostenuto da Cassa Padana.

La tradizione liutaria bresciana e cremonese vive nella prima metà del XVI secolo un periodo di grande fervore soprattutto grazie alle personalità di Andrea Amati e di Gasparo di Salò, liu-tai noti e apprezzati presso le più grandi corti europee, e sarà l’avvio della più nota stagione del XVII e XVIII secolo con Antonio Stradivari e Giuseppe Guarneri del Gesù. Dopo un periodo di relativo declino, questa tradizione è oggi più che mai viva, grazie agli artigiani che conti-

nuano a realizzare strumenti a mano, alle scuole in cui viene insegnato il metodo classico di costruzione, alle iniziative promosse da associazioni di categoria e dalle istituzioni che possiedono collezio-ni di strumenti.

Il fine generale del progetto, che si concluderà a ottobre 2012, è quello di ampliare la conoscenza del patrimonio liutario antico e contemporaneo fra i cittadini delle province di Cremona e Brescia. Proprio perché si tratta di un elemento che caratterizza il territorio e al tempo stesso è di prestigio inter-nazionale. E perché non c’è migliore operazione di marketing territoriale che la promozione, sentita e vera, dei propri abitanti.

Il percorso di valorizzazione della liuteria si arricchisce e si completa con le visite alle botteghe dei maestri liutai e archettai che ripercorrono le orme dei grandi del passato. Conoscere le tecniche liutarie significa avvicinarsi con più naturalezza e con maggiore consa-pevolezza alle collezioni di strumenti ad arco antichi e contemporanei e significa

I n P R I M o P I A n o

di Barbara Ponzoni | [email protected]

FrA BrEsCiA E CrEmoNA

comprendere la sonorità degli stessi strumenti, per apprezzare poi appieno la musica che ne proviene. L’occasione è particolarmente propizia per questa mo-stra diffusa perché proprio nel corso del 2012 è prevista l’apertura di due nuove sedi museali, rispettivamente a Cremona e Salò. Saranno queste le occasioni di divulgazione di un sapere affascinante, soprattutto fra la popolazione locale, di adulti e anziani, ragazzi e bambini, poi a loro volta promulgatori fra i visitatori non residenti.

Il coinvolgimento degli studenti infatti non sarà solo di tipo tradizionale. L’idea è di trasformare, attraverso specifici laboratori, bambini e ragazzi in guide turistiche per genitori e parenti partendo

Dopo le mostre diffuse su Genovesino e romanino, il nuovo progetto dell’associa-

zione Acuto porterà la storia della liuteria a casa di tutti. Domenica 12 febbraio visi-

ta guidata fra i violini cremonesi riservata a soci, clienti e colleghi di Cassa Padana

iL VioLiNo

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dalla volontà di avvicinare il pubblico degli adulti con modalità mediate dalla familiarità del linguaggio.

L’ascolto della musica rappresenta l’ultimo momento del percorso e vuole anche diventare l’occasione per creare un’abitudine all’ascolto della musica dal vivo, prevedendo un’azione specifica di comunicazione multicanale dell’offerta musicale, ricca, ma non sempre adegua-tamente divulgata.

Molti sono gli appuntamenti che verranno proposti, dal 1° Festival Mon-teverdi a Liuteria in Festival, da Mondo-musica a Cremona, all’Estate Musicale di Salò, dal Festival della Liuteria a Pisogne, alle Settimane Barocche a Brescia e al Carnevale di Bagolino, occasione questa

per approfondimenti etnografici sulle antiche danze e musiche che vedono il violino come protagonista del carnevale. Tutte occasioni uniche e irripetibili che, se accompagnate dalla giusta prepa-razione, potranno diventare momenti indimenticabili.

Il progetto di ACuTo è possibile gra-zie al contributo dell’area Cremonese-Casalasca di Cassa Padana. A com-pletamento della mostra diffusa e per sancire ulteriormente la collaborazione fra l’istituto e l’Associazione, verrà of-ferta una grande opportunità ai soci, ai clienti e ai colleghi di Cassa Padana: una giornata all’insegna dei violini in-teramente dedicata a loro con un’uscita ad hoc davvero speciale e unica. ●

iL VioLiNo domenica 12 febbraio, dalle 9.30 alle 17 circa, si potranno ammirare i principali edifici del centro di

Cremona ed entrare in una rinomata bottega liutaia per scoprire i segreti della creazione dei violini. A mezzogiorno ci sarà un momento unico ed esclusivo: un concerto di violino in Battistero. dopo pranzo si potrà visitare la collezione di violini in Palazzo Comunale e gli interni della Cattedrale. L’ultima e significativa tappa sarà la visita alla chiesa di San Sigismondo con i violini affrescati nel ‘500. La giornata è interamente gratuita (pasto escluso). Per prenotare la visita è necessario essere iscritti ai portali Popolis (www.popolis.it) o VivereCremona (www.viverecremona.it) e inviare una mail di prenotazione a [email protected] o [email protected] con i propri dati; in alternativa è possibile presentare questo numero di Popolis o stampare il documento visibile tramite QRCode e presentarsi allo sportello di una qualsiasi delle filiali di Cassa Padana per la prenotazione. L’occasione, per cremonesi e non, è di quelle imperdibili: per vedere posti altrimenti chiusi al pubblico, per respirare un’atmosfera unica e per capire davvero il patrimonio incredibile che il nostro territorio ci offre.

Un progetto e un’occasioneper soci e clienti di Cassa Padana

InFo

ACuTo Ca’ Bianca Bordolano (Cremona) 0372 95917; 335 292560 – 339 8452851 – 340 2307925 [email protected]

Barbara [email protected]. 393 4672148

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L A F I L I A L e

Acirca 45 chilometri in direzio-ne sud-est rispetto a Verona c’è Villa Bartolomea, penul-timo comune lungo il corso dell’Adige, al confine con la

provincia di Rovigo. Gli insediamenti urbani di Villa Bartolomea e delle frazio-

di Marco [email protected]

ViLLA BArToLomEAiL LuNGo CAmmiNo DEL CrEDiTo CooPErATiVo iN riVA ALL’ADiGE

ni di Spinimbecco e Carpi si sviluppano nelle vicinanze dell’Adige, mentre la frazione di San Zeno in Valle è situata al confine meridionale lungo il fiume Tartaro e il Canale Emissario.

Il territorio di Villa Bartolomea, per gran parte compreso all’interno delle

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Valli Grandi Veronesi, fu a lungo minac-ciato dal dilagare delle paludi, fermate solo grazie alle bonifiche effettuate in epoche moderne. I primi insediamenti sembrano appartenere all’Età del Bron-zo, testimoniati dalla presenza di una necropoli del XIII-XII secolo a.C. È ormai certo che la zona fu abitata da Paleove-neti ed Etruschi, anche se i reperti più numerosi, scoperti nelle zone di campa-gna, appartengono al periodo romano. La prima menzione di Villa Bartolomea in documenti ufficiali si ha alla fine del IX secolo e nel 1184 col nome di ‘’Villa Cer-vionus’’. In epoca medievale il territorio del comune fu sottoposto al potere degli Scaligeri ed in seguito, fino al 1797, della Repubblica di Venezia. In conseguenza al Trattato di Campoformio, Villa Bar-tolomea passò sotto il controllo austro-

ungarico come parte del Regno Lombar-do-Veneto, per venire infine annessa al Regno d’Italia a seguito della terza guerra di indipendenza nel 1866. I circa 6.000 abi-tanti del Comune sono quasi totalmente suddivisi tra il capoluogo e le frazioni di Spinimbecco e Carpi. Poche decine sono, invece, gli abitanti rimasti nella frazione di San Zeno in Valle. Pur mantenendo una forte vocazione agricola, Villa Bartolomea ha assistito nell’ultimo decennio a un ap-prezzabile sviluppo del terziario nonché ad una espansione edilizia destinata ad ac-cogliere i nuovi insediamenti produttivi e numerosi nuclei familiari, spesso emigrati dal vicino Comune di Legnago perché al-lettati dai prezzi di acquisto degli immobili decisamente più favorevoli.

Fu tra queste genti che il 21 giugno 1896 fu costituita la Cassa Rurale di Depo-siti e Prestiti di Carpi d’Adige. Ispirati dai principi di mutualità e cooperazione, i 52 soci fondatori decisero che era giunto il momento di opporsi fattivamente alla mi-seria che imperversava nella campagna veneta in quegli anni. Lunghi furono gli anni che, attraverso due guerre mondia-li, portarono la Cassa alla fusione con la vicina Cassa Rurale ed Artigiana di Menà Vallestrema, dando vita alla Cassa Rurale

Il Fagiolo gnoco di Spinimbecco La necessità di valorizzare le coltivazioni agricole che hanno fatto la storia di Villa Bartolomea, ha spinto un gruppo di produttori agricoli delle frazioni di Spinimbecco e Carpi, in collaborazione con l’Ammini-strazione Comunale, a mettere in atto una serie di iniziative per rivalu-tare il “Fagiolo gnoco Borlotto” che dal 2006 è nell’elenco dei prodotti tradizionali della Regione Veneto.Il Fagiolo gnoco era coltivato già prima degli anni ‘30, per un utilizzo prevalentemente familiare. Ciò che non veniva consumato direttamen-te era posto in vendita al mercato della vicina cittadina di Legnago. dopo la Seconda guerra Mondiale, le attività economiche ebbero uno sviluppo eccezionale. Villa Bartolomea, che aveva un’economia pre-

valentemente agricola, trovò nel Fagiolo motivo di sviluppo e guadagno. Le superfici coltivate aumentarono notevolmente per arrivare, intorno agli anni ‘60, a livelli di produzioni stra-ordinari sia per qualità che per quantità. Tale fiorente attività proseguì fino ai primi anni ’80. negli

ultimi decenni la mancanza di manodopera e i bassi prezzi di vendita hanno fatto sì che gli agricoltori riducessero drasticamente le superfici coltivate a Fagiolo gnoco in favore di seminativi e di altre colture orto-frutticole. oggi il Fagiolo gnoco è coltivato su piccole superfici (qualche ettaro), con una produzione di circa un centinaio di quintali.

ed Artigiana del Basso Veronese (1973). L’ulteriore passo verso un radicamento forte della Cassa al proprio territorio di origine è rappresentato dall’apertura, nel 1990, di una filiale nel capoluogo del co-mune a 4 km da Carpi dove c’era la sede storica. Con 110 milioni di raccolta com-plessiva, 63 milioni di impieghi e oltre 2 mila conti correnti, le filiali di Carpi e Villa Bartolomea, dal 1° gennaio 2012 entrate in Cassa Padana, detengono oggi oltre il 60% del mercato di piazza, pur registran-do la presenza storica dei due competitor principali del nostro territorio. Oltre a un sostegno significativo alle attività econo-miche locali, la presenza tangibile delle filiali si esprime anche in collaborazione con le istituzioni locali, Comune, Casa di Riposo, Istituto Comprensivo, e con tut-te le associazioni sportive, culturali e di promozione locale che operano a Villa Bartolomea. Ne sono esempio la Sagra di Santa Margherita di Carpi, la Sagra dell’Assunta di Spinimbecco, la Sagra di San Bartolomeo di Villa, la Sagra di Fon-dovilla dedicata alla Madonna della Salu-te, il concorso di poesia “Angiolo Poli”, le associazioni sportive e musicali del Co-mune, tutte economicamente sostenute dalle filiali. ●

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Warrant, obbligazioni subordinate, sottostante. Non sono termini finanziari alla portata di tutti i risparmiatori che, oggi più che mai, hanno bisogno di chiarezza e sicurezza nei propri investi-menti. Dopo periodi di finanza creativa, le parole d’ordine tor-

nano a essere semplicità, trasparenza e sicurezza. Nell’attuale congiunzione economica un sondaggio condotto tra i risparmiatori italiani dimostra che il conto corrente resta lo strumento preferito per raggiungere i propri obiettivi di risparmio. Per far fronte a questa esigenza è nato il time deposit o deposito vincolato, un conto con un tasso di interesse competitivo rispetto a quello offerto dai pronti contro termine e non soggetto alla nuova im-posta di bollo, che colpisce con una percentuale dello 0,10%, dal 1/1/2012, tutti i prodotti finanziari. Il time deposit ha il requisito della brevissima scadenza (3 o 6 mesi). Non è necessario aprire un altro c/c, sem-plicemente si vincola la somma sul c/c per un certo periodo. È come avere un comodino con due casset-ti, uno da aprire quando si vuole, l’altro (la somma vincolata) chiuso a chiave per la durata del vincolo. In caso di necessità da parte del cliente della somma vincolata, è possibile utilizzarla (ovviamente perden-do i benefici del time deposit) ricadendo nelle condizioni del conto corrente. Tra i vantaggi del time deposit la garanzia del Fondo interbancario, ente costituito per tutelare i depositi degli investitori. ●

L A B A n C A A L T U o S e R V I z I o

di Laura Simoncelli | [email protected]

LA FiNANZA sEmPLiCE:DEPosiTi ViNCoLATi E time deposit

Conto deposito vincolato (somma vincolata sul c/c) Importo minimo: euro 25.000,00 con multipli di euro 1.000,00

durata: 3 o 6 mesi

Rendimento: competitivo con quello dei pronti contro termine

Tassazione: 20% come le rendite di tutti i prodotti finanziari dal 1/1/2012 (esclusi i titoli di stato e buoni postali)

garanzie: fondo interbancario di tutela dei depositi, che con il decreto Legi-slativo 24 marzo 2011, n. 49, in conformità al dettato della direttiva 2009/14/Ce, dispone l’applicazione di un limite massimo di rimborso per depositante pari a 100.000 euro.

TErZA missioNE iN CiNA PEr CAssA PADANA A Shanghai e ningbo dal 25 febbraio al 3 marzo

dopo le positive missioni del 2010 e del 2011, tramite le quali le aziende che vi hanno parte-

cipato hanno ottenuto importanti contatti commer-ciali instaurando rapporti diretti con gli operatori cinesi, anche per il 2012 Cassa Padana organizza un viaggio commerciale in Cina.L’adesione è stata aperta a tutti i settori merceo-logici e alle aziende clienti e non della Cassa che vogliono sfruttare una vetrina di prim’ordine per far conoscere i propri prodotti in un Paese come la Cina che anche per il prossimo decennio sarà al centro dello sviluppo economico mondiale. La mis-sione è in calendario dal 25 febbraio al 3 marzo.

InFo

Monica Vitalitel. 030 9040316; [email protected]

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I n o S T R I P R o g e T T II n V A L L e C A M o n I C A

èuna passerella ideale quella che da 18 an-ni collega Capo di Ponte con il cantone di Siou nel Togo.

Un gemellaggio a sfondo umanitario che ha portato alla realizzazione di numerose iniziative che tessono un filo di solidarietà unendo due conti-nenti. Rendendoli vicini nella lontananza.

L’obiettivo primario che si pone la Commissione costituita per la gestione del progetto e presieduta dal 2001 da Francesco Dangolini, è quello di attuare cooperazione e solidarietà.

Sino ad oggi sono state realizzate opere, indivi-duate in accordo con la popolazione di Siou, in base alle loro esigenze e alla capacità contributiva della Commissione capontina. I primi interventi a favore della gente dei sette villaggi sono datati 1987, con la realizzazione degli uffici di anagrafe locale, la crea-zione di nuovi posti letto per l’ospedale di Afagnan, la costruzione della scuola primaria in località Douga-Ka. L’attività senza sosta dei volontari ha permesso anche l’acquisto e l’invio di un’autoambulanza.

Vista la situazione scolastica in Siou e la volontà di aumentare la scolarità, tra il 2006 e il 2007 sono stati avviati due progetti: “Adozione Insegnanti“ e “Un pasto scolastico ai Bambini di Wiya”. Negli stessi anni, la Commissione ha preso coscienza di un’altra

problematica: favorire la nascita e lo sviluppo di piccole imprese attraverso l’erogazione di un aiuto con un contributo finanziario in gran parte a perdere (microcredito).

La volontà degli operatori e la generosità dei nu-merosi sostenitori continua, e nel 2010 ha permesso di avviare la nuova perforazione al pozzo di Wiya, consentendo di avere una portata d’acqua superiore per alimentare alcune fontane del villaggio accessi-bili gratuitamente alla popolazione.

La Commissione si sta ora dedicando a un nuovo importante progetto: la realizzazione di una passe-rella per pedoni e mezzi leggeri sul fiume Hakolga, necessaria perché l’acquitrino è insidioso e popolato da bestie pericolose.

Cassa Padana ha da sempre cercato di sostenere i progetti economicamente, anche se in maniera marginale. La Commissione infatti deve i risultati sinora raggiunti in gran parte all’attività di volontari e sostenitori e alla collaborazioni con enti, dalla Ca-ritas Bresciana all’Associazione dei Panificatori e al Gruppo Oratorio Diocesano.

Molto c’è ancora da fare, ma la Commissione chia-mata in progetti sempre più impegnativi non manca di rispondere agli appelli di solidarietà ricevuti su più fronti, da parte dei missionari locali. ●

soLiDAriETàsENZA CoNFiNi di Sandra Bassi | [email protected]

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un progetto a “pieni polmoni” di Banca Veneta 1896 – che dal 1° gennaio 2012 fa parte di Cassa Padana – è sicuramente quello del “Bosco di pianura – Legno di qualità”: ricreare un bosco

nell’ottica di valorizzare l’ambiente, ma soprattutto a vantaggio della qualità della vita dei cittadini. Ogni albero piantato permette l’abbat-timento di una quantità stimata in circa 700 Kg di CO2 nel corso del suo intero ciclo di vita e alla fine può fornire legno di qualità a Km zero. I boschi planiziali di pianura si contano oggi sulle dita d’una mano. Sono lembi sopravvissuti del manto di fitta foresta della Pia-nura Padana.

Il bosco svolge importanti funzioni di primaria importanza per il riequilibrio idrogeologico del territorio. Contribuisce a migliorare la qualità dell’acqua abbattendo i carichi inquinanti. Frena polveri e rumori. E con l’assorbimento e l’accumulo dell’anidride carbonica contribuisce a contenere l’effetto serra come previsto dagli impegni di Kyoto.

L’Area Veneta con questo progetto si è imposta come esempio sul territorio per trascinare altri nuovi insediamenti produttivi a contribuire alla riforestazione e per riequilibrare uno svilup-po economico infrastrutturale eco-sostenibile. Il progetto è stato realizzato nei terreni messi a disposizione dai titolari di una società agricola locale e ha ottenuto il patrocinio del Comune di Legnago.

Le piante sono di differenti specie: dal noce alla farnia, dal ciliegio al tiglio. Secondo i parametri stabiliti dal protocollo di Kyoto, permetteranno l’acquisizione dei cosiddetti crediti di carbonio, in misura tale da compensare nella totalità le emissioni di CO2 prodotte dall’impianto di riscaldamento che la nuova sede dell’Area Veneta, situata nel centro cittadino, produrrà in piena attività. Le piante po-sizionate autoctone (originarie del territorio) e di pregio, potranno inoltre entrare a far parte, una volta cresciute, della filiera produttiva del legno permettendo così, ad un settore assai sviluppato nel basso veronese, di reperire la materia prima a Km zero. Con positive ricadute sui costi e sull’ambiente (minore traffico, minore inquinamento e soprattutto la CO2 imprigionata non verrà rilasciata in atmosfe-ra, ecc). Il ciclo produttivo avrà una durata variabile dai 25 ai 30 anni a seconda delle specie. ●

InFo 0442 24084

I n o S T R I P R o g e T T IA V e R o n A

uN BosCoPEr KyoToNELLA BAssA VEroNEsE

Un pc per i bambini della Scuola Materna don Aliseo Panardo di San giorgio in Salici, comune di Sona, Verona. Un omaggio di Cassa Padana in un periodo di grandi difficoltà anche per la scuola. L’asilo è il punto di riferimento della comunità di San giorgio e ospita circa cento bambini.

F o t o N o t i Z i A

di Valerio Gardoni | [email protected]

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F o n d A z I o n e d o M I n A T o L e o n e n S eF o n d A z I o n e d o M I n A T o L e o n e n S e

Il quarto leoneDELLA FoNDAZioNE DomiNATo LEoNENsE

di Marco Sacchi | [email protected]

Ad Quartum Leonem: è questo il nome del trimestrale che dal 2004 raggiunge i soci della Fondazione Domi-nato Leonense e che da questo febbraio 2012 uscirà

periodicamente nel “cuore” di Popolis. Proprio per condivi-dere ancora di più le iniziative e le espressioni del territorio del Dominato Leonense, valorizzando i progetti e le ricchezze della nostra terra.

Antico sostegno del portale dell’Abbazia che per secoli ebbe grande potenza in tutto il nord Italia, il quarto leone non è mai arrivato a noi, ma è diventato il simbolo con il quale si rinnova lo spirito benedettino e la civiltà contadina che per secoli hanno caratterizzato le nostre zone.

La Fondazione Dominato Leonense, fondazione di partecipa-zione voluta da Cassa Padana nel gennaio 2004, è un’istituzione culturale impegnata nello studio del patrimonio culturale di tut-ta quella vasta zona che per secoli ha beneficiato dell’influenza del Monastero Benedettino di Leno e che comprende un’area posta al centro della pianura Padana a cavallo delle province di Brescia, Cremona, Parma, Verona, Mantova e Reggio Emilia.

Obiettivo della Fondazione è quello di sviluppare le ricer-

che storiche collegate all’antica Abbazia, occupandosi della gestione del sito archeologico e perseguendo la valorizzazione del patrimonio culturale ed economico del territorio median-te eventi, convegni e studi. Si tratta di iniziative di interesse storico rilevante, anche alla luce del fatto che Brescia e i siti longobardi ad essa collegati sono stati inseriti nella lista dei Patrimoni dell’Umanità dall’UNESCO.

Alla Fondazione Dominato Leonense aderiscono oltre 700 soci tra privati ed enti pubblici.

Diventando socio è possibile ottenere vantaggi e sconti sul biglietto d’ingresso dei seguenti musei: Santa Giulia, Brescia; Tosio Martinengo, Brescia; Museo delle Armi Luigi Marzoli, Brescia; Civico museo del Risorgimento, Brescia; Museo Rais – Museo multimediale sulla cultura rurale e sul gioco storico, Cigole (Brescia); Castello di Padernello, Padernello (Brescia).

Inoltre, solo per questo mese per celebrare questa unione, la Fondazione Dominato Leonense offrirà ai lettori che ne faran-no richiesta biglietti omaggio per l’ingresso ad Arte Cremona, 11-13 febbraio 2012. ●

InFo 030 9038463

info@fondazionedominatoleonense.itwww.fondazionedominatoleonense.it

Villa Badia

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F o n d A z I o n e d o M I n A T o L e o n e n S e

Don Luisito,Resistenza e gratuitàRiflessioni a marginede La Messa dell’uomo disarmatodi Franca Zucchi

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Don Luisito Bianchi se ne è andato. il sacerdote cremonese, molto noto e ricordato come il “prete operaio”, si è spento a 84 anni il 5 gennaio scorso. L’ultimo viaggio Don Luisito l’ha fatto fra il monastero di Viboldone, dove da anni viveva e dove il 7 gen-naio si sono svolti i funerali, e la sua Vescovato, dove è stato sepolto e dove era nato il 23 maggio 1927.

È un legame forte quello che unisce Cassa Padana e Fondazione Dominato Leonense a Don Luisito. il sacerdote fu ospite, nel 2004, della Fiera di san Benedetto. E da quel giorno il legame, fatto di amicizia e reciproca stima, non si è mai rotto. Nel 2007 la Fondazione ha prodotto anche un’intervista-documentario che racconta Don Luisito e il dono della gratuità.

Della fine 2011 l’ultima collaborazione con Don Luisito: con il supporto della Fondazione Dominato Leonense “La messa dell’uomo disarmato”, il suo libro più famoso, è stato pubblicato su CD audio. interpretato da Anna Goel e roberto marelli, rac-coglie alcuni brani selezionati dell’opera del sacerdote cremonese, intervallati da musiche composte da roberto Andreoni, Pietro Pirelli e Fabio Vacchi. i cd sono disponibili presso la Fondazione Dominato Leonense, ma è possibile richiederli anche presso qualsiasi filiale di Cassa Padana BCC.

ora che Don Luisito non c’è più è ancora più difficile tentare una riflessione su quello che è stato il suo libro forse più famoso. Senza di lui è ancora meno semplice leggere que-

sta imponente opera che parla della Resistenza. Con quelle parole. Con quello spirito. Con quella passione umana e religiosa.

“La Messa dell’uomo disarmato” è stato un caso letterario nel 2003. La stampa lo aveva definito “un capolavoro complesso e multiforme che affronta la Resistenza sia nella sua accezione storica, sia in senso civile e filosofico”. Don Luisito Bianchi è stato insegnante e traduttore, prete-operaio, inserviente d’ospedale, cappellano del monastero. Una figura grande e al tempo stesso semplice, questo sacerdote da sempre dedito alla scrittura sentita come bisogno di raccontare le proprie esperienze di infermiere, operaio, prete, uomo alla ricerca del senso della sua intensissima vita.

La narrazione si rivela per Don Luisito un metodo anche per ringraziare gli avvenimenti, gli uomini che costruirono il suo pensiero, i morti che versarono gratuitamente il loro sangue per la libertà.

E proprio il tema della “gratuità” è un elemento costante nella sua vita e nelle sue opere. Luisito parla gratuitamente di Dio e proprio per questa sua coe-renza di vita, non ha mai voluto percepire l’assegno mensile per il sostentamento del clero. Per Don Luisito la letteratura è sempre stata oltre che una passione, un mezzo per portare a compimento la sua vocazione umana e sacerdotale. Dopo anni di intense letture il passo che lo porta a carta e penna è breve. Scrive diversi libri, ricchi di elementi autobiografici, fino ad arrivare a quello più importante, “La messa dell’uo-mo disarmato”. Il romanzo fu pubblicato nel 1989 in un’edizione semiclandestina. Solo in un secondo momento, la Sironi Editori decise di ristamparla, ren-dendola così disponibile al grande pubblico.

Le vicende si snodano a partire dalla primavera del 1940, quando Franco, il narratore, novizio in un monastero benedettino, turbato dall’allontanamento del suo maestro deciso dall’Abate, lascia il monaste-ro per tornare alla cascina dei genitori. Ha scelto di fare il contadino e cercare altrove le risposte alle sue

domande. Qualche mese dopo l’Italia entra in guerra e suo fratello Piero è inviato come ufficiale medico in Gre-cia. L’autore descrive la vita di Franco in tono quasi poetico. Narra i luoghi della campagna, i campi, le cascine, i sentieri, i ritmi e i cicli del lavoro cam-pestre, i rapporti familiari. Nell’insie-me ne esce l’immagine della vita di un intero paese della Pianura Padana (non ne viene mai menzionato il nome), uno spaccato reale dell’Italia di allora con i suoi personaggi: i contadini, gli ambulanti, le operaie della filanda, il professore, il maresciallo dei carabinieri, il segretario del fascio, l’arciprete.

Il lento trascorrere del tempo viene però drammati-camente interrotto dall’occupazione nazista che spinge molti a compiere drastiche scelte. Ecco che allora Don Luisito passa alla descrizione della lotta di Resistenza, combattuta dai partigiani sulle montagne. Conosciamo Lupo e Balilla, Piero e Rondine, Stalino e Sbrinz.

Uomini che vivono la Parola con il Sacrificio, con la volontà di resistere e combattere fino alla morte e che sono sostenuti, soprattutto spiritualmente, dai monaci del monastero in cui Franco era stato novi-zio: Don Benedetto che sfida le montagne disarmato, l’Abate che rischia la sua stessa vita per proteggere i partigiani. Ma anche Franco e tutto il paese, mettono il loro impegno.

“La messa dell’uomo disarmato” è un romanzo forte di tragedia e poesia e di perenne attualità. È anche e soprattutto un romanzo di vita, di dignità del valore umano, mantenuto vivo attraverso la memoria. Nella “Messa”, Don Luisito presta la sua voce affinché parli il mondo. Iscrive la Resistenza nella “storia sacra”, dove protagonista è la Parola e dove possiamo pensare al campo arato dai contadini come al campo di frumento delle parabole evangeliche.

La Resistenza assume un doppio significato: da una parte è racconto della lotta partigiana, dall’altro capacità di riconoscere la presenza di Dio anche in eventi così tragici. Perché, come diceva Don Luisito “se la Parola non era presente anche in questi fatti drammatici, allora era vero che Dio era morto dopo Auschwitz”. ●

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DuLCissimADoLCi iTALiANi DELLA TrADiZioNEA Cavriana il 4 e 5 febbraio

Nel suggestivo borgo medievale di Cavriana, in provincia di Mantova, sabato 4 e domenica 5 febbraio, l’antica fiera di San Biagio apre le sue porte ai visitatori che avranno l’imperdibile

occasione di assaggiare e comprare le eccellenze enogastronomiche del territorio ed in particolare quelle dolcezze che rendono più allegra la nostra esistenza.

Novità dell’edizione 2012 è il percorso enogastronomico: partenza dalla “Piazza dei Primi”, dove si avrà la possibilità di assaggiare in particolare il tortello amaro di Castel Goffredo e il capunsei di Sol-ferino. Si prosegue attraversando “Cibaria”, mercatino dei prodotti enogastronomici di eccellenza, per arrivare nei giardini della sette-centesca Villa Mirra con la “Piazza del Secondo” e il classico piatto di Cavriana: il capretto con polenta. Il percorso termina in Villa Mirra con “Dulcissima”, rassegna dei dolci artigianali della tradizione. Da non perdere la torta di San Biagio, nata oltre 450 anni fa e la cui ricetta si è tramandata con sapienza fino ai giorni nostri.

Non mancherà la “Piazza del Vino” con nettari del territorio dalle cantine locali.

Per chi lo desidera, è possibile acquistare un ticket menù enoga-stronomico entro il 3 febbraio presso le filiali di Cassa Padana Bcc e previa richiesta di disponibilità al numero 030 9040334.

L’iniziativa è organizzata dal Comune di Cavriana con la collabora-zione della Fondazione Dominato Leonense e di Cassa Padana Bcc.

InFo www.dulcissima.it

F o n d A z I o n e d o M I n A T o L e o n e n S eF o n d A z I o n e d o M I n A T o L e o n e n S e

iL TEATroDi DEsiDErioNuovi Laboratori per nuovi appassionati

Continuano i laboratori della scuola di Teatro. si tratta di incontri organizzati per offrire una pa-

noramica completa delle diverse fasi della creazione di uno spettacolo scenico, dall’analisi di un testo, alla scenografia, alla recitazione. Le iscrizioni sono sempre aperte ed è possibile iscri-versi ad ogni singolo seminario fino a 15 giorni prima della data di inizio del laboratorio. Non è obbligatorio iscriversi a tutto il percorso: viene lasciata ad ogni persona la scelta di partecipare al singolo laboratorio, a seconda dell’interesse del partecipante. Per chi si iscrive a più seminari sono previste delle age-volazione economiche: singolo laboratorio al costo in-dicato nel programma; pacchetto da 3 laboratori: scon-to del 10% sul totale; pacchetto da 7 laboratori: uno in omaggio - 670 euro anziché 770 euro (in quest’ultimo caso possibilità di pagamenti rateali).Ad aprile, terminato il ciclo di incontri, chi vorrà prose-guire il percorso potrà accedere ad una seconda fase che prevede la produzione di uno spettacolo.

I laboratori:

• Il corpo specchio dell’anima: laboratorio di espres-sione corporea con stefania Talia 3, 4, 5 febbraio

• La luce racconta: laboratorio di illuminotecnica/ligh-ting design con stefano mazzanti 18,19 febbraio

• L’anima dell’attore - il suo corpo espressivo: labo-ratorio di espressione attoriale con Valentina salerno 2, 3, 4 marzo

• Laboratorio di scenografia: analisi della scenografia teorica e pratica con silvio motta 16, 17, 18 marzo

• Medea/frammenti di un atto tragico: laboratorio di analisi del testo con Pietro Arrigoni 30, 31 marzo e 1 aprile

• Il suono del silenzio: laboratorio di composizione scenica di Fabrizio Visconti 13, 14, 15 aprile

InFo

Associazione Teatrale Culturale “CaraMella”tel. 339 7299337 www.teatrocaramella.it

Fai parte della Fondazione dominato Leonense! Avrai diritto a sconti e agevolazioni sulle iniziative culturali da noi organizzate e in altri siti culturali del territorio

Quota socio privato: 100 euro all’adesione e 10 euro annuiQuota socio istituzionale: 1.000 euro all’adesione e 100 euro annui

InFo 030 9038463

info@fondazionedominatoleonense.itwww.fondazionedominatoleonense.it

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I n o S T R I P R o g e T T IA B R e S C I A

TErriTorioE VoLoNTAriATo

derivanti dai cambiamenti che in questi ultimi anni hanno mutato il tessuto eco-nomico-sociale e di conseguenza ad ela-borare idee di supporto al sociale. L’at-tenzione si è focalizzata sul volontariato, ritenendo centrale la valorizzazione del volontario non solo come esecutore di al-cuni lavori pratici, ma soprattutto attivo e propositivo, capace e competente.

A tal fine la Nuovo Impegno ha ela-borato il “Progetto Territorio e Vo-lontariato” in grado di coniugare sia la dimensione teorica che quella espe-rienziale nella costruzione di un ‘nuovo volontariato’, trovando da subito riscon-tro positivo nei Comuni di Capriano del Colle, Castegnato, Cellatica e Flero, e supporto economico dalla Fondazione Comunità Bresciana Onlus.

Il disegno di rete punta a formare adeguatamente volontari, che opereran-no sul territorio supportando e creando reti di solidarietà a sostegno di persone in difficoltà; un nuovo modo di intendere il volontariato, quello “competente”. Un progetto che ha sicuramente carattere innovativo proprio perché punta sulla competenza dei volontari e non solo sul-la loro disponibilità. Un volontario che afferma il proprio ruolo ed è in grado di costruire appartenenze significative ed importanti per il suo futuro e territorio.

Abbiamo bisogno anche di te: il vo-lontario formato aiutando l’altro aiuta se stesso e fa bene al territorio! ●

di Benedetta [email protected]

un progetto per la formazione di volontari “competenti” in grado di creare reti di soli-

darietà a sostegno di chi è in difficoltà.

La Cooperativa Sociale Nuovo Impegno Onlus di Brescia ha all’attivo una quindicina di anni di esperienza nella gestione dei

servizi socio-assistenziali ed educativi, in particolare nell’assistenza ad anziani e disabili e nel sostegno educativo sco-lastico, operando trasversalmente in diversi distretti sanitari della provincia di Brescia e della Comunità Montana della Valle Camonica.

Le particolarità della Cooperativa sono due: aver affidato l’erogazione dei servizi a personale, o forse è meglio dire persone, qualificate e particolarmente motivate e predisposte al contatto con utenti fragili tanto da farli sentire spe-ciali; prestare una specifica attenzione all’occupazione femminile.

L’esperienza sinora annoverata ha portato la Cooperativa – di cui fanno parte centocinquanta soci-lavoratori – ad interrogarsi sui bisogni emergenti,

InFoCooperativa nuovo Impegno

Via della palazzina 24, Bresciatel. 030 3532035http://nuovoimpegno.com/cartadeiservizi.pdf

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il 1° febbraio la residenza per anziani Villa Giuseppina – realizzata anche con

il contributo di Cassa Padana – ha iniziato l’attività con i suoi primi 24 ospiti.

I n o S T R I P R o g e T T IA B R e S C I A

sCusATEsE mETTiAmo

AL CENTro L’ANZiANo

di Benedetta [email protected]

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iL VALorE DELLA GENErosiTàsuccesso per la campagna di raccolta fon-

di per i restauri della Vergine orante in tro-

no della chiesa di san Girolamo di Gottolengo

La Fondazione C.s.A. Cami-Alberini onlus di Gottolengo, sempre attenta nel suo essere punto di riferimento socio-

sanitario per la comunità locale, è stata negli anni anche pro-motrice nel preservare la costruzione religiosa attigua alla sede del presidio residenziale. La Chiesa di San girolamo, che risale al 1473, è caratterizzata da eleganti archi ad ogiva miniati con fregi e decorata con un manto pittorico e una nutrita serie di af-freschi, eseguiti con un preciso e compiuto progetto decorativo. La testimonianza della grandezza del vivere cristiano si ferma qui nel volto enigmatico di paesana della Vergine orante in trono, nel suo sguardo fisso perduto nel vuoto e nella sue mani giunte in atto di supplica. una scultura, questa, in legno intagliato poli-cromo scolpita da Clemente Zamara nel 1519 che ricalca lo stile impiegato dal romanino per la celebrazione delle madonne.Nel corso del 2011 per questa chiesa è nata una forte collabo-razione con l’area della Bassa Bresciana di Cassa Padana Bcc guidata da Tarcisio Priori. L’8 maggio 2011 – in occasione di una quattro giorni di festa dedicata a far conoscere attraverso simposi, eventi musicali e liturgie la magnificenza di questo luogo – è stata sottoscritta una campagna di raccolta fondi per sostenere nuovi restauri conservativi che si presentano con particolare necessità. La gara di solidarietà è stata sposata anche dall’amministrazione comunale, dalla Parrocchia ed era rivolta ai cittadini di Gottolengo e dintorni. La raccolta fondi, ufficialmente chiusa a fine 2011, ha avuto un esito estremamente soddisfacente, grazie al grande spirito pro-pulsore di Fernando Bianchi, referente della Fondazione Cami-Alberini, e al sostegno di un migliaio di famiglie, che in modo diverso ma ugualmente sentito hanno voluto accompagnare an-che in tempo di difficoltà un progetto che arriva fino all’anima. L’impegno di Cassa Padana per sostenere un tesoro così impor-tante è stato quello di impegnarsi a moltiplicare la ‘generosità’ dei donatori, duplicando il ‘valore’ delle donazioni raccolte, rima-nendo ferma nella volontà di proseguire un percorso di crescita comune con la Fondazione Cami-Alberini, per creare anche per il 2012 nuovi eventi ‘sulle tracce della Vergine orante in trono’.Per chi non avesse partecipato all’iniziativa o si fosse perso questo gioiello della Bassa Bresciana, l’invito è a contattare la Fondazione, prendersi del tempo e affondare nella contempla-tiva serenità di questo Tempio. b.c.

InFo Fondazione CSA Cami-Alberini onlus

Via Alberini 18, Gottolengo (Bs) - tel. 030 [email protected]

InFogenesi - Impresa Sociale - Società Cooperativa Sociale onlusVia Biline 74/76 - rodengo saiano (Bs)tel. 030 [email protected]

C’’è chi l’ha definita l’‘oasi dei nonni’. Chi parla di ‘anziani padroni’ in una casa concepita per non annullare l’identità del nostro patrimonio storico. Chi trova rassicurante questo gesto di grande dignità verso i ‘diversamente giovani’ sostenuto da Cassa Padana con un investi-

mento di circa due milioni di euro. Chi invece seppur ancora giovane, ma positivamente colpito dall’ambiente sereno, vor-rebbe già poter fermare un posto per quando fra qualche anno avrà bisogno di assistenza.

Tutto questo si chiama semplicemente Villa Giuseppina, in memoria della signora che per anni è stata proprietaria di questa residenza. Siamo a Gottolengo, nella Bassa Bresciana. I servizi di Villa Giuseppina sono rivolti a tutto il territorio della Bassa Bresciana e costituisce la nuova sperimentazione di ‘comunità residenziale’ su cui ASL di Brescia, Assemblea dei Sindaci dei venti Comuni del Distretto S.S. n. 9 e Cassa Pada-na Bcc hanno deciso di puntare per dare risposte concrete a quello che è stato identificato come il ‘più complesso problema del welfare lombardo’ con cui quotidianamente i servizi socio-assistenziali si scontrano.

Inaugurata il 28 gennaio scorso alla presenza dell’assessore regionale alla Famiglia Giulio Boscagli, del direttore generale dell’ASL di Brescia Carmelo Scarcella, della presidente dell’as-semblea dei Sindaci della Bassa Bresciana Giuliana Pezzi, del presidente della Cooperativa Sociale Genesi Mario Fappani e del direttore generale di Cassa Padana BCC Luigi Pettinati, la struttura ha spalancato le porte per esibire la sua attitudine ricettiva a favore della terza età. Ai presenti si è presentata un’elegante dimora padronale, a due passi dal centro storico, composta da diversi ambienti caldi e accoglienti, completa-mente rinnovati per dare ai primi ventiquattro ospiti tutti quei confort per vivere in una casa in piena autonomia, ma con la possibilità di avere servizi di assistenza calibrati alle reali ne-cessità e mantenendo un forte legame con il territorio.

La sperimentazione di Villa Giuseppina, come ribadito dai firmatari dell’accordo di programma, dal 1° febbraio mette le basi per un nuovo modello di vita comunitaria permettendo ad anziani con limitazione dell’autonomia di continuare la propria esistenza in un ambiente meno istituzionalizzato, più vicino alle caratteristiche della propria casa e dove, attraverso il coinvolgimento di familiari e delle reti sociali e grazie alla forte dimensione famigliare del personale dedicato, affiancato da un gruppo di volontari, si possono stimolare percorsi di vita che valorizzino le potenzialità della persona. ●

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PADErNELLo,soGNiA CAsTELLo

I n o S T R I P R o g e T T IA B R e S C I A

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La nebbia avvolge le mura, nascon-de le forme, crea il fascino di un maniero senza tempo, immerso nel passato, ma con le radici ben

piantate nel presente. Il fossato è ghiacciato e le gallinelle d’acqua sembrano giovani ballerine che danzano, mentre attorno la natura riposa. È l’inverno, la stagione del freddo, la stagione della nebbia, della neve. La stagione della natura che si ferma. Fa freddo al Castello d’inverno. Molto freddo. Il ghiaccio disegna i suoi fiori sul fossato e la brina ricama con contorni bianchissimi le piantine del maniero. Ma non è un pe-riodo di letargo, anzi è il periodo dove si pensano, si studiano, si preparano le nuove iniziative, le nuove proposte per la prima-vera e per l’estate. Come il grano piantato nei terreni fecondi della nostra Bassa, che riposa nel freddo per poi spuntare e dare frutti copiosi, così al Castello il lavoro è sta-to quest’inverno particolarmente fruttuoso. La Fondazione Castello di Padernello, in collaborazione con i suoi soci fondatori, ha predisposto per il 2012 alcune iniziative che dovranno diventare appuntamenti fissi an-nuali. Le idee sono ormai ben definite, solo alcune date restano ancora in sospeso. Si parte lavorando sempre sui temi strategici individuati fin dall’inizio della Fondazione: dal recupero del castello alle produzioni di qualità, dalla cultura all’ambiente. Alcune iniziative sono collaudate, altre sono ai primi loro passi.

A Gennaio si è iniziato con “I mercati della Terra”, il progetto enogastronomico sviluppato in collaborazione con Slow Food e con Cassa Padana. Saranno 11 gli appuntamenti mensili del mercato, che diventa di fatto il primo mercato registrato in Lombardia per fare la spesa e incontrarsi con i produttori con il gustoso obiettivo di valorizzare i prodotti del territorio.

A seguire arriverà una mostra dedicata a un grande artista del nostro tempo e nel mondo dell’arte naturale. Da metà Marzo sino a metà Luglio, verranno esposte al Ca-

stello le opere e i modelli di giuliano Mauri, artista già protagonista della Biennale di Venezia, della Triennale di Milano, autore del ponte San Vigilio sulla roggia Savaro-na a Padernello, che richiama migliaia di visitatori e al quale questo mese Popolis ha dedicato la copertina. La mostra si in-serisce in un circuito di mostre dedicate a Giuliano Mauri, iniziate a novembre 2011 a Torre Fornello, in provincia di Piacenza e che proseguirà per tutto il 2012 e parte del 2013, con appuntamenti a Piacenza, Milano, Lanzarote, Borgo Val Sugana, Valli Orobie.

Sempre a Marzo e poi ad Aprile, in col-laborazione con l’associazione Massolini e l’associazione il Porticciolo, debutterà “L’uomo in viaggio”, un corso di sei appun-tamenti al sabato che affronterà tutte le va-rianti del viaggio. La metafora del viaggio, il viaggio nelle religioni, il viaggio nell’arte saranno i tre temi di quest’anno.

Il Festival della Poesia è invece un nuovo appuntamento previsto a Maggio. L’idea della rassegna è avvicinare le persone alla poesia con un approccio “emozionale” ed evocativo, facendo incontrare il pubblico con alcuni autori significativi della poe-sia italiana contemporanea e lasciando in gran parte ai poeti stessi il compito di mostrarsi.

A Giugno e Luglio, dopo tante richieste, spazio a una rassegna di musica classica e di danza. In collaborazione con l’asso-ciazione Parma Operart e Cassa Padana Bcc, in calendario quattro appuntamenti che proporranno un concerto di un duo di arpe, un concerto lirico vocale, un concerto con orchestra (che sarà l’evento clou della rassegna) e una serata di danza con il tango argentino. Tra il 10 ed il 20 Luglio si terrà per la prima volta in assoluto nella nostra Bassa un’opera lirica, la Traviata. La mani-festazione è co-organizzata con la direttrice d’orchestra bresciana Giovanna Sorbi.

L’inverno al Castello porta molti progetti e molte idee e se son rose… fioriranno. ●

Fra musica, lirica, danza, poesia e arte Padernello si

prepara a un intenso 2012. Non mancheranno le ini-

ziative enogastromiche. E la Traviata, per la prima vol-

ta al maniero, stregherà la Bassa Bresciana.

di Domenico [email protected]

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Le campane suonano. Sono le 13 e la città si prepara. La quiete prima della tempesta. Per tanti veronesi sarà una pausa pranzo insolita quella di venerdì 17 febbraio a Verona. La città sarà come ogni anno invasa da migliaia di persone che corrono qui per un piatto di gnocchi fumanti (rigorosamente

al pomodoro come vuole la tradizione) e per vedere la sfilata dei carri del famoso “venerdi gnocolar” scaligero.

Un centinaio di carri e almeno 700 figuranti accompagneranno il papà del gnocco e la sua corte lungo tutte le vie di Verona. Da Porta Nuova all’Arena, fino ad arrivare davanti alla basilica di San Zeno per gustare tutti in compagnia un piatto di gnochi.

Non c’è veronese che almeno una volta non abbia sfilato: intere famiglie masche-rate, neonati nei passeggini accompagnati da nonne vestite da hippie, bambini vestiti da indiani in braccio a papà cow boy, zie gitane con nipoti poliziotti e chi più ne ha più ne metta.

In piazza majorettes, ballerine di samba, bande musicali, giocolieri, clown, e nell’aria il dolce profumo di “fretole”. Col nostro panino ci intrufoleremo anche quest’anno in tutto questo “con la faccia al vento e la gola al vino“, fino a quando il rintocco delle campane non ci riporterà alla realtà.

Il Carnevale di Verona, il nome originale è Bacanàl del Gnoco, affonda le sue radici ai tempi di Tomaso Vico, medico del XVI secolo che lasciò nel suo legato testamen-tario l’obbligo di distribuire annualmente alla popolazione del quartiere di San Zeno viveri ed alimenti. Nella “Istoria Veronese” scritta da Girolamo Dalla Corte si narra

che, a causa di inondazioni devastanti dell’Adige fra il 1520 e il 1531 e delle incursioni dei Lanzichenecchi di Carlo V, la città di Verona fosse ridotta a una carestia senza precedenti. Date le circostanze e la precarietà nel reperi-re le materie prime, i “pistori” (ovvero i fornai) alzarono i prezzi del pane e poiché, di conseguenza, non riuscivano a venderne a sufficienza decisero di bloccarne la produzione. Ma il 18 giugno 1531 il popolo insorse a San Zeno dando l’assalto ai forni e accaparrandosi pane e grano. La rivolta generale

fu scongiurata grazie all’intervento di alcuni cittadini che a proprie spese decisero di contribuire al rifocillamento dei più poveri del quartiere. La tradizione dice che tra gli eletti ci fosse anche Da Vico, indicato come “istruttore e restauratore” del “Baccanale del Gnocco”.

Nella piazza di San Zeno esiste un tavolo in pietra: è qui che venivano invitati i po-veri nel venerdì precedente la quaresima, detto “Venardi Consolàr” (venerdì consola-tore). Adiacente sorge il piccolo monumento al Da Vico, morto proprio nel 1531. ●

I T I n e R A R I d I C A R n e V A L e

CoN LA FACCiA AL VENTo E LA GoLA AL ViNo

A Verona, al Carnevale del gnoco

di Luca Zambolo | [email protected]

InFoComitato CarnevaleBacanal del gnocotel. 045 [email protected]

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A spasso con le maschere

ReggIo eMILIACarnevale del Castelein: sfilate di carri e feste in maschera Castelnovo di sotto, 5-12-19-26 febbraio 2012Info: 0522 485711

PARMAgran Carnevale di Busseto, 131° edizioneBusseto, 5-12-19-26 febbraio 2012Info: www.carnevaledibusseto.it, 0524 97092

BReSCIACarnevale BagossoBagolino, domenica 19 febbraio 2012Info: Pro Loco Bagolino, 0365 99904, [email protected]

BeRgAMoSpettacoli e festeggiamenti a Bergamo AltaBergamo, 17-19 febbraio 2012Info: www.comune.bg.it

CReMonAgran Carnevale CremascoCrema, 5-12-19 febbraio 2012Info: www.carnevaledicrema.it, 0373 256391

FeRRARACarnevale di Cento Cento, 5-12-19 febbraio e 5 marzo 2012Info: www.carnevalecento.com, 051 6843334

VenezIA La vita è teatroVenezia e mestre, 4-21 febbraio 2012Info: www.carnevale.venezia.it

VIAReggIoIl Carnevale di ViareggioViareggio (Lucca), 5-12-19-26 febbraio e 3 marzo 2012Info: www.viareggio.ilcarnevale.com, 0584 58071

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Bottega e dispensadei sapori mettere in contatto con i luoghi e con ciò che essi producono, fare assaporare la ricchezza enogastronomica del territorio per invogliare alla scoperta capillare delle zone mantovane. Questo lo scopo della dispensa dei Sapori delle Colline Moreniche – inaugurata lo scorso dicembre a Castiglione delle stiviere, insieme allo iAT Alto mantovano – e della Bottega dei sapori inaugurata a gennaio a san Bendetto Po e che sarà punto di riferimento per il territorio del basso mantovano.

InFotel. 0376 [email protected]

I Mercati della terra

secondo appuntamento 2012, domenica 19 febbraio, al Castello di Padernello con il Mercato del buono, pulito e giusto promosso dalla Fondazione del Castello in collaborazione con la condotta slow Food della Bassa Bresciana. Farine, formaggi, miele, vini, confetture, verdure direttamente dal produttore.

InFotel. 030 [email protected]

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>InConTRI

Tutti alla Lubes1 febbraio, ore 15Il violino fra Brescia e Cremona Associazione Acuto – Arte cultura e turismo

8 febbraioCremona: visita alla bottega di un liutaio e alla collezione di strumenti ad arco antichi

15 febbraio, ore 15Il cervello e la memoria. Due funzioni a confrontoFerruccio Baggi, dirigente medico

29 febbraio, ore 15Il monastero di San Salvatore/Santa Giulia e le testimonianze longobarde del bresciano dichiarate dall’Unesco patrimonio mondiale dell’umanità Francesca morandini, conservatore archeologo dei musei civici d’arte e storia di Brescia.Villa Badia, Leno (Brescia)

InFo:Fondazione dominato Leonense

030 [email protected] www.fondazionedominatoleonense.it

Arte Cremonai padiglioni del Quartiere Fieristico di Cremona ospitano la quarta edizione di ArteCremona, fiera mercato d’arte moderna e contemporanea dedicata a tutte le forme di espressione artistica dal Novecento fino ai giorni nostri. Presenti una cinquantina di gallerie provenienti da tutta italia.Numerosi gli eventi collaterali in programma che nei giorni precedenti la manifestazione e durante la stessa contamineranno la città di Cremona animandola con accattivanti iniziative culturali, alcune delle quali saranno proposte e organizzate dalla Fondazione Dominato Leonense dall’11 al 13 Febbraio 2012

InFo www.artecremona.it

Karol Wojtyla.Un uomo, la sua terraimmagini e filmati sul Papa da giovane. realizzata da Arca Fondazione in collaborazione con Fondazione Dominato Leonense.museo Diocesano Francesco Gonzaga, piazza Virgiliana 55, mantova. Fino al 12 febbraio, mercoledì - domenica 9,30-12; 15-17,30. Chiuso lunedì e martedì (aperto solo a gruppi prenotati). ingresso gratuito con eventuale offerta liberale. Gratuito per le scolaresche. Possibilità di visite guidate.

InFo ArCA Formazione, 0376 900041

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Libera Università dei SantiBenedetto e Scolastica

Conversatio ad pulchrum pro bono

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Page 23: IN QUESTO NUMERO Padernello, sogni a castello · alle Settimane Barocche a Brescia e al Carnevale di Bagolino, occasione questa per approfondimenti etnografici sulle antiche danze

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