RIVOLIMUSICA · In qualità di musicista-compositore ha pubblicato “Quan-ta”, un disco prodotto...

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RIVOLIMUSICAStagione concertistica 2009/2010

Sabato 24 Ottobre 2009Venerdì 11 Giugno 2010

18 concerti ad ingresso libero7 concerti a pagamento

• Auditorium Istituto Musicale(via Capello 3)

• Castello di Rivoli(piazza Mafalda di Savoia)

• Casa del Conte Verde(via Fratelli Piol 8)

• Chiesa di San Martino(via San Martino, 3)

• Teatro di Rivoli(via Vernante 14)

INFOIstituto Musicale Città di RivoliVia Capello 3 RivoliTel/fax 011 9564408e-mail: [email protected]

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Franco DessìSindaco di Rivoli

Franco RolfoAssessore alla Cultura

Edoardo Zanone Poma(presidente)

Sono passati pochi mesi dall’insediamento della nuovaAmministrazione comunale e, dopo il necessario periododi “assestamento”, ecco che si entra nel vivo della pro-grammazione delle attività.Nelle linee guida del mandato dell’Amministrazione co-munale una delle proposte fondamentali di sviluppo turi-stico/culturale della Città passa proprio attraverso il pro-getto “Rivoli Città della Musica”. Un progetto forte cheparte dalla valorizzazione delle risorse presenti sul terri-torio dove l’Istituto Musicale rappresenta sicuramente unadelle punte di diamante dello sviluppo e della diffusionedella cultura musicale.Corsi e attività didattiche da una parte, ma anche pro-mozione e diffusione della musica attraverso concerti edeventi di alto livello che sono ormai diventati una tradi-zione, un appuntamento atteso, nella stagione invernalerivolese.Il cartellone che prende il via si presenta ricco di propo-ste interessanti in grado di offrire ai rivolesi un panora-ma vasto e articolato di artisti e musicisti che, siamo cer-ti, saranno apprezzati dai cittadini.Un grazie dunque all’Istituto Musicale e a quanti collabo-rano per la realizzazione di questa manifestazione checostituisce un importante tassello nel progetto “Rivoli Cittàdella Musica”.

Andrea Maggiora(direttore artistico)

Giunto alla sua decima edizione attraverso una progres-siva crescita quantitativa e qualitativa degli appuntamentimusicali, la rassegna “Rivolimusica”, proposta dall’Istitu-to Musicale Città di Rivoli e resa possibile anche grazie alcontributo della Compagnia di San Paolo, che l’ha sele-zionata all’interno dell’edizione 2009 del bando “Arti Sce-niche in Compagnia”, e in collaborazione con RegionePiemonte e Piemonte in Musica, prosegue nella sua lineaculturale intesa a infrangere le barriere fra i generi e glistili musicali; nello stesso tempo accentua la sua voca-zione didascalica, potenziando i momenti esplicativi cheprecedono ogni concerto, sia sui brani eseguiti, sia suicompositori e sugli esecutori, per far sì che il pubblicovenga sempre più agevolato nella fruizione corretta del-l’evento musicale.Una sessantina di artisti di primo piano si succederannosul palcoscenico dell’Auditorium dell’Istituto e in altre pre-stigiose sedi cittadine: dal Castello di Rivoli alla Chiesa diSan Martino, dalla Casa del Conte Verde al nuovo Teatrodi Rivoli.Un panorama ampio di offerte, capace di corrisponderea tutti i gusti di un pubblico il più possibile variegato.Ci auguriamo che ancora una volta il pubblico rivolese enon solo rivolese, corrisponda alle attese, apprezzandolo sforzo organizzativo e finanziario messo in campo dal-la Città di Rivoli e dagli Enti finanziatori.Il nostro obiettivo è di affermare sempre più Rivoli comecittà dell’arte e della musica di qualità, mettendo in reterisorse, competenze e passioni che accomunano quantioperano nel settore della diffusione di una cultura musi-cale di base di buon livello.

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Sabato 24 ottobre 2009Teatro di Rivoli - ore 21

Ingresso 10 euro - ridotti 5 euro

Enrico Pieranunzi piano solo

Divagando intorno a ScarlattiArte dell’’improvvisar-componendoo del comporre- improvvisandosonate di Domenico Scarlatti esposte e ri-composte conl’improvvisazione

Enrico Pieranunzi, nato a Roma nel 1949, è da moltianni tra i protagonisti più noti ed apprezzati della scenajazzistica europea.Pianista, compositore, arrangiatore, ha registrato più di ses-santa CD a suo nome spaziando dal piano solo al trio, dalduo al quintetto. Ha collaborato, in concerto o in studiod’incisione, con Chet Baker, Lee Konitz, Marc Johnson, JoeyBaron, Paul Motian, Charlie Haden esibendosi nei più im-portanti festival internazionali, da Montreal a Copenaghen,da Berlino a Madrid a Gerusalemme.Di lui il famoso scrittore e giornalista nordamericano NatHentoff ha scritto: “Pieranunzi è un pianista di intenso liri-smo, capace di tirar fuori un’idea dietro l’altra e di disegna-re linee caratterizzate da una grande chiarezza e logicainterna; egli è in grado di swingare con energia e freschez-za e, nello stesso tempo, di non perdere mai la sua capaci-tà poetica. La sua musica canta” .Ray Spencer su “Jazz Journal” ha scritto dal canto suo che“Enrico Pieranunzi immette nuova linfa nel jazz contempo-raneo”.Diverse sue composizioni sono diventate, in ambito inter-nazionale, veri e propri “standards” e tre di queste - duenel 1991, una nel 2001 - sono state incluse nei prestigiosi“New Real Book” pubblicati negli Stati Uniti dalla “SherMusic”.Ha scritto per la casa editrice “Stampa Alternativa” unabiografia-saggio su Bill Evans dal titolo “Bill Evans - Ritrat-to d’artista con pianoforte”. Nel recensirla sulla nota rivistainglese “The Wire” Andy Hamilton ha osservato che “an-che nello scrivere Pieranunzi mostra di sapersi esprimerecon la stessa eleganza e profondità con cui suona il piano-forte”.

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Sabato 31 ottobre 2009Auditorium Istituto Musicale - ore 21

Ingresso liberoOre 20,30 «un quarto d’ora prima»:brevi conversazioni con i musicisti

Angelo Adamo QuartettAngelo Adamo armonicaGuido Di Leone chitarraPaolo Benedettini contrabbassoAlessandro Minetto batteria

My foolish harpMy one and only loveBel BottomNardisMy foolish heartMizzy il gattoApple juiceDolphin DanceLa mela di CarmelaHow insensitiveBlue ‘n greenSea journeyMy one and only love - 2nd

Angelo Adamo, laureato in Astronomia presso l’Universi-tà di Bologna con la tesi “Proprietà statistiche della distri-buzione delle galassie” ha studiato pianoforte al Conser-vatorio di Cosenza e recitazione presso il Teatro S. Martinodi Bologna.Musicista (strumenti: armonica cromatica e diatonica, pia-no, percussioni, melodica, chitarra ritmica) con lunga atti-vità di concerti in locali, teatri, festival e come turnista innumerose registrazioni e trasmissioni televisive.In qualità di musicista-compositore ha pubblicato “Quan-ta”, un disco prodotto dall’agenzia modenese “Le musegroup”, dedicato alla natura, colonna sonora del suo spet-tacolo intitolato “Il cielo è di tutti” consistente in proiezionidi immagini di cielo profondo, commento musicale e te-stuale dal vivo.Ha licenziato di recente il CD “Film Ciechi” pubblicato dallaCrotalo Records.Suona musica classica, pop e jazz svolgendo intensa atti-vità solistica con diverse formazioni. Tra gli artisti con cuiha collaborato: G. Morandi, S. Bersani, T. Ferro, J. de Leo,C. Lolli.

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Sabato 7 novembre 2009Auditorium Istituto Musicale - ore 18 e 21

Ingresso 5 euro - ridotti 4 euro

Bruno De Petris voce recitanteAlberto Bosio percussioni riciclateCarmen Sampaolo pianoforte

Le avventure di Verdolinofiaba in musica per bambiniTesto di Barbara AbruzzesiMusica di Carla Rebora

Bruno De Petris, si è diplomato in scenografia pressol’Aaccademia di Belle Arti di Torino. Ha seguito inoltre corsidi dizione e stages di approfondimento su mimo e comme-dia dell’arte presso il Teatro Nuovo di Torino. Ha ricevuto ilpremio come migliore attore caratterista per l’interpreta-zione di messer Nicia nella “Mandragola” di Machiavelli alla15ª edizione dello Schia Festival Teatrale del Veneto. In-terpreta testi di fiabe musicali per ragazzi.

Alberto Bosio, ha collaborato in qualità di percussionistacon le orchestre del Teatro Regio di Torino, Carlo Felice diGenova, Comunale di Bologna e le orchestre RAI.Diplomatosi al Conservatorio di Milano con Maurizio BenOmar si é poi perfezionato in musica contemporanea aCopenaghen con Gert Mortesen, è titolare della cattedradi Strumenti a Percussione presso il Conservatorio di LaSpezia.Collabora con i compositori italiani dell’area sperimentalealla ricerca di nuove sonorità e alla realizzazione di concer-ti con musiche in prima esecuzione assoluta.

Carmen Sampaolo, pianista venezuelana, si è diplomatapresso il Conservatorio di Caracas con Carmen Moleiro.Ha vinto tre borse di studio grazie alle quali ha potutoperfezionarsi presso l’Università Cattolica di Washington.Grazie alla sua vasta esperienza sia in campo didattico checoncertistico, Rugginenti Editore le ha pubblicato il libro“La lettura a prima vista“.

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Sabato 14 novembre 2009Auditorium Istituto Musicale - ore 21

Ingresso liberoOre 20,30 «un quarto d’ora prima»:brevi conversazioni con i musicisti

Maxence Larrieu flautoGiuseppe Nova flauto traversoMarco Allocco violoncello

Dedicato a Franz Joseph Haydn

F. Joseph Haydn I London TriosTrio di Londra n. 1in Do magg. Hob. IV: 1

Trio di Londra n. 2in Sol magg. Hob. IV: 2

Trio di Londra n. 3in Sol magg. Hob. IV: 3

Trio di Londra n. 4in Sol magg. Hob. IV: 4

J. C. Bach Trio in Do maggiore

W. A. Mozart Tre Arie da “Il FlautoMagico” e “Don Giovanni”Trascrizione storica del 1791

K. Stamitz Trio in Sol maggiore

Maxence Larrieu è stato insignito dal governo francesedella Legion d’Onore e del Cavalierato delle Arti e delleLettere. Nella sua carriera ha ottenuto traguardi raramen-te eguagliabili, come i 12 “Grand Prix du Disque” o la regi-strazione di gran parte della letteratura flautistica, con ol-tre 140 album. Titolare, per molti anni, delle cattedre pressoi Conservatori Superiori di Lione e Ginevra, ha tenuto corsidi perfezionamento in tutto il mondo, dall’estremo orienteagli Stati Uniti, all’Europa intera, contribuendo in modosostanziale alla diffusione della Scuola flautistica francesee della grande tradizione musicale europea.Enfant prodige, ha iniziato lo studio del flauto presso ilConservatorio della sua città, Marsiglia, sotto la guida diJoseph Rampal; nel 1954, dal 1° premio nei concorsi inter-nazionali di Monaco e di Ginevra. Primo flauto solista del-l’ORTF, dell’Opera Comique e dell’Opera di Parigi, si è inseguito dedicato ad una strabiliante carriera solistica, conle orchestre e direttori più prestigiosi; un commento delcelebre “Le Figaro “, recita: ”il flauto incanterebbe, se nonfosse incantato da Maxence Larrieu”.

Giuseppe Nova dopo studi in Italia e Francia (Conserva-torio Superiore di Lione) ha esordito nel 1982 come solistacon l’Orchestra Sinfonica della RAI. Ha tenuto Master intutto il mondo; insegna presso la Fondazione Musicale diAosta, la Fondazione Arts Academy in Roma, Visiting Artistdel St. Mary’s College of Maryland, USA. Diverse le sueregistrazioni su CD (tra gli altri con Maxence Larrieu, Bru-no Canino, Arnoldo Foà, Wolfgang Schulz), dal 2005 incideper Camerata Tokyo.È Direttore Artistico del festival Italy&USA, Alba Music Fe-stival. Recentemente Giuseppe Nova è stato inserito, nelvolume Il Flauto Traverso (Italia, edizioni EDT 2003), tra“... gli interpreti che si sono imposti alla fine del secolo...solisti con carriera internazionale...”.

Marco Allocco, diplomato con il M° D. Destefano al Con-servatorio di Cuneo, perfezionamento presso la Scuola diMusica di Fiesole. Violoncellista dell’ensemble “Quintettan-go”, gruppo che intende divulgare la musica di Astor Piaz-zolla, formazione con la quale ha al suo attivo la registra-zione di tre cd.

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Sabato 21 novembre 2009Auditorium Istituto Musicale - ore 21

Ingresso liberoOre 20,30 «un quarto d’ora prima»:brevi conversazioni con i musicisti

Massimo Macrì violoncelloGiacomo Fuga pianoforte

Omaggio a F. Mendelssohn

F. Mendelssohn- Variations concertantesBartholdy in re magg. op.17

Sonata in re magg. op.58Allegro assai vivaceAllegretto scherzandoAdagio - Molto allegro evivace

F. Chopin Sonata in sol min. op.65Allegro moderatoScherzo, allegro con brioLargoFinale, allegro

Massimo Macrì si è diplomato al Conservatorio “SantaCecilia” di Roma. Ha seguito corsi e seminari con AndrèNavarra, perfezionandosi poi in Italia e in Germania con S.Palm. In qualità di primo violoncello ha suonato nell’Or-chestra dell’Arena di Verona, il teatro dell’Opera di Roma,l’Orchestra della RAI di Milano e, dal 1985 fino al ’94, èstato il primo violoncello dell’Orchestra Sinfonica della RAIdi Roma. Attualmente è primo violoncello solista dell’Or-chestra Nazionale della RAI. Numerose le collaborazionicon direttori: Bichkov, Giulini, Sinopoli, Inbal, Maazet,Metha, Sawallisch.

Giacomo Fuga diplomato al Conservatorio “G. Verdi” diTorino ha suonato per l’Accademia di S. Cecilia e l’Audito-rium del Foro Italico di Roma, il Teatro Comunale di Bolo-gna, il Festival Settembre Musica.Dal 1987 è componente del Trio di Torino, col quale svolgeun’intensa attività concertistica (Settimane Musicali di Stre-sa, Festival dei Due Mondi di Spoleto, Festival SettembreMusica, Unione Musicale di Torino, Accademia Nazionale diS. Cecilia di Roma, Ravenna in Festival, ecc), vincendo inol-tre il Primo Premio al Concorso Internazionale “G. B. Viot-ti” di Vercelli (1990) e il Secondo Premio al Concorso In-ternazionale di Musica da Camera di Osaka nell’aprile 1993.Giacomo Fuga è docente di pianoforte principale al Con-servatorio “A. Vivaldi” di Alessandria.

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Sabato 28 novembre 2009Auditorium Istituto Musicale - ore 21

Ingresso liberoOre 20,30 «un quarto d’ora prima»:brevi conversazioni con i musicisti

Andrea Macchi pianoforte

A. Skrjabin Sonata n. 3 op. 23in fa diesis minore

B. Bartòk Suite all’aria aperta

J. Ligeti Musica ricercata

C. Boccadoro Midnight Variations

Andrea Macchi, diplomato presso il Conservatorio di Mi-lano con il M° Annibale Rebaudengo. Perfezionamento evari seminari didattici con i maestri Bruno Canino, BorisPetrushansky ed Emanuele Arciuli. Vince nel 2001 il “Con-corso interregionale di Gorgonzola” e partecipa più voltealla rassegna “I concerti della Triennale”, organizzata dalConservatorio di Milano e dalla Triennale, eseguendo inparticolare musiche del ‘900.Si è esibito per il Festival di musica contemporanea “Mila-no cinque giornate” e in duo con il soprano Shin Eun-Hyepresso l’Università Popolare di Milano e di Reggio Calabria.

SEMINARIVOLI - Incontri internazionali diformazione musicaleconcerto dei partecipanti al seminario “pianisti ecompositori a confronto” tenuto da EmanueleArciuli nel 2009

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Sabato 5 dicembre 2009Castello di Rivoli - ore 21

Ingresso 5 euro - ridotti 4 euro

Ezio Bosso and the BuxusconsortGiacomo AgazziniRoberta Bua violiniRoberto Tarenzi violaClaudia Ravetto violoncelloPietro Ballestrero chitarraEzio Bosso direttore, contrabbasso Between Screen and Stage Introduction à la Patagoniepour contrebasse solo

Via di Mille e una cometaper quintetto

Il cielo visto dalla lunaper quintetto

Colloqui con se stessoper contrabbasso e quartetto d’archiRumba verso il buco*Danza della paura*Danza Per Volare*

Mmduper contrabbasso solo

Danza dell’albero*Le Notti…per contrabbasso

Who cares about the bluebird tune**I make his crescent fill or lack**I Came to buy a smile**Il titolo è…per chitarra e contrabbasso

Speed Limit***Noises**

Il Buxusconsort è un gruppo a geometria variabile cheoltre a suonare dal vivo e registrare tutte le composizionidi Ezio Bosso spazia in un repertorio scelto con un occhiodi riguardo alla divulgazione dei nuovi linguaggi emotivi,dal periodo romantico sino ai giorni nostri, formato da 20giovani musicisti italiani e guidati da professionisti dellascena internazionale, il Buxus si muove in un’ottica inno-vativa comprendendo anche l’uso della tecnologia così comeautoprodurre discografia e colonne sonore. Il concetto delgruppo è simile a quello di una Band, con prove fisse eregistrazioni programmate per produrre, studiare e perfe-zionare il suono, lo stesso scambio tra musicisti e tecnici faparte del modo di lavorare. Dan Bora e Hector Castillo sonogli ingegneri del suono del Looking Glass Studio di NYc, lostudio di Philip Glass e sono i producer supporter e colla-boratori ufficiali del Gruppo oltre ad essere i sound desi-gner dei Lavori di Ezio. Il Buxus si presenta dal vivo da 4 a30 elementi misti.

Ezio Bosso è considerato ormai uno dei più importantiesponenti del neo-minimalismo internazionale. Dopo unacarriera da solista del contrabbasso (uno dei pochi per lostrumento) dagli anni 90 è attivo come compositore sia inambito concertistico-operistico che con produzioni inter-nazionali nel cinema, nella danza e nel teatro. Firmando lamusica del film “Io non ho paura” di Gabriele Salvatoresha ottenuto grandi successi di critica e pubblico e una spe-cial nomination agli Oscar. Tra le tante produzioni e colla-borazioni ricordiamo, Christopher Wheeldon, il San Franci-sco Ballet, I Ballet Boyz, Scottish Dance Theater, ROH, IlSaddler wells, Sidney Dance Company e Rafael Bonachela.Vive e lavora a Londra.

* Dal film “Io Non Ho Paura” di Gabriele Salvatores** Da Emily Reel 15th*** Da Road Signs Variations

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Sabato 12 dicembre 2009Teatro di Rivoli - ore 21

Ingresso 5 euro - ridotti 4 euroOre 20,30 «un quarto d’ora prima»:brevi conversazioni con i musicisti

Orchestra flessibiledell’Istituto Musicale città di RivoliAllievi e docenti insieme per un progetto orchestrale

SolistiMassimiliano Gilli violinoPaola Secci violoncelloAlessandra MasoeroDiego Marangon flautiMario Gullo chitarra

D. Cimarosa Concerto per 2 flautie orchestra

H. Villa-Lobos Concerto puor Guitaree Petit Orchestre (1951)

A. Corelli Concerto grosso n.6

L’Orchestra FlessibileDiversi aspetti rendono questo nuovo progetto significati-vo per l’Istituto Musicale Città di Rivoli: nasce da un’ideacondivisa ed elaborata collegialmente insieme ai colleghidocenti ed è il risultato naturale di anni di lavoro, progetti,discussioni e confronti a volte accesi, ma soprattutto ideeintorno alle attività didattiche per la musica d’assieme de-dicate ai nostri allievi, priorità e oggetto di investimento daparte della scuola.L’esigenza era quella di avere un complesso orchestrale dibuon livello, stabile e residente all’Istituto, che fosse un’at-tività di produzione musicale, ma anche didattica, flessibi-le a repertori diversi e non solo tradizionali; il coinvolgi-mento degli allievi a fianco di professionisti nella stessaformazione orchestrale è forse l’aspetto più innovativo estimolante per una scuola di musica che vuole proporsicome scuola di base e proporre il coinvolgimento, e non laselezione, come missione operativa.Il coinvolgimento dei docenti/esecutori in qualità di solistiper questo programma risponde anche al bisogno di valo-rizzare le loro competenze artistiche, vere e proprie risor-se presenti e attive ormai da tanti anni all’interno dellanostra scuola.Per questi motivi ringraziamo chi crede e sostiene questoprogetto, a cui auguriamo di crescere.

(Andrea Maggiora - coordinatoreIstituto Musicale Città di Rivoli)

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Sabato 19 dicembre 2009Centro Congressi Città di Rivoli - ore 21

Ingresso libero

Trovesi & CosciaGianluigi Trovesi clarinettiGianni Coscia fisarmonica

In cerca di ciboBrani del compositore milanese Fiorenzo Carpi, LuigiComencini, Luis Bacalov e improvvisazioni su temi dellecolonne sonore italiane

A lungo considerato un musicista per musicisti, GianluigiTrovesi da diversi anni è riuscito ad incontrare un pubbli-co più ampio sia in Italia che all’estero.Dopo un attento studio classico del clarinetto, GianluigiTrovesi si è guadagnato da vivere negli anni ‘60 e primi ‘70suonando ogni genere immaginabile di musica, dalla musicada ballo a quella orchestrale, al jazz tradizionale e moderno.La sua brillante qualità di solista emerse per la prima volta nelquintetto di Giorgio Gaslini. Da non sottovalutare anche il lun-go sodalizio con l’orchestra “leggera” della RAI di Milano.Fra i suoi contemporanei tuttavia, Trovesi aveva un atteg-giamento atipico, per la sua convinzione che un jazzistaeuropeo aveva senso se inserito nella sua area geografica,e col suo trio, formato nel 1977, esplorò i confini fra lamusica folkloristica italiana ed il jazz sperimentale.Collaborazioni con l’Italian Instabile Orchestra, a progettidi Paolo Fresu, Bruno Tommaso, Franco D’Andrea, Gian-carlo Schiaffini, Pino Minafra, Paolo Damiani, Keith Tippett,“Carmen” di Enrico Rava.

Gianni Coscia, dopo aver completato gli studi classici, hasvolto la professione di avvocato per molti anni, lavoro cheha relegato la musica nel “retrobottega”. Ciononostante,proprio in questo periodo, ha suonato con diversi musicistiamericani in visita nel nostro paese come Joe Venuti, BudFreeman e Sir Charles Thompson. Fortemente influenzatodalla musicalità e dall’autorevole carisma di Gorni Kramer,compositore, fisarmonicista e band leader molto popolareper le sue frequenti apparizioni televisive, può oggi esser-ne considerato il successore anche per l’eclettica capacitàdi spaziare attraverso generi diversi. Coscia ha interpreta-to magnificamente il repertorio di Kramer in un progettodal titolo “A Kramer piaceva così”.Nell’85 ha pubblicato l’album di grande successo “L’altra fi-sarmonica” in cui lo strumento si combina con un quartettod’archi esplorando variazioni su temi popolari italiani. “LaBriscola”, del 1989, sigla la reunion con Trovesi, e da allorai due musicisti hanno lavorato insieme in molti progettiUn discorso a parte merita il suo ruolo di “accompagnato-re“ di voci femminili, prima fra tutte la sua storica collabo-razione con Milva seguita letteralmente in tutto il mondo,e parallelamente con altre cantanti come Gioconda Cilio,Mariapia De Vito, Lucia Minetti.Nel 1995 Trovesi e Coscia pubblicano il loro primo album“Radici” per l’Egea. Questo disco ha avuto, come è noto,esiti di critica e pubblico di gran lunga superiori ad ogniaspettativa ed è stato ristampato diverse volte.

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Sabato 23 gennaio 2010Auditorium Istituto Musicale - ore 21

Ingresso liberoOre 20,30 «un quarto d’ora prima»:brevi conversazioni con i musicisti

Stefano Battaglia piano, piano preparatoChristian Thoma oboe, corno inglese, clarinetto bassoMaurizio Rinaldi chitarra elettrica, electronicsFabrizio Saiu percussioni

TheatrumAntitesi del PuntoCurva DominanteLinee in MovimentoDessau 1925Entità GeometricheFunerale a Neuilly-Sur-SeineLa Quiete del CerchioLa Dinamica del TrapezioConi MagiciSpiritualità del TriangoloPunto Linea Superficie

Stefano Battaglia ha tenuto dal 1984 ad oggi più di 1000 concer-ti in Italia e all’estero collaborando con molti musicisti internazionalie pubblicando più di settanta dischi (di cui dieci per solo piano).È docente ai seminari “Siena Jazz” dal 1988 e al Corso di specializ-zazione e di Alta Qualificazione Professionale per esecutori di musi-ca jazz di Siena, dove dirige dal 1996 il Laboratorio Permanente diRicerca Musicale, spazio da cui è nato l’organico orchestrale Thea-trum.Ha svolto un’intensa ricerca attorno al dialogo tra strumenti a per-cussione, evidenziata dalle collaborazioni con i percussionisti Pier-re Favre (l’album Omen), Tony Oxley (il cd Explore è stato votatonegli Stati Uniti tra i migliori dieci album europei del decennio1990-2000) e Michele Rabbia (Stravagario I e II). Inizia nel 2004la collaborazione con la prestigiosa casa discografica tedesca ECM,con cui pubblica un doppio album Re: Pasolini ispirate dall’operadi Pier Paolo Pasolini. Il programma tributo a Pasolini viene ese-guito nelle più prestigiose sale da concerto, tra cui la SteinwayHall di New York, l’Alte Oper di Francoforte e il Teatro Vachron diAtene e viene premiato tra i dieci migliori album dell’anno.

Christian Thoma, si è diplomato presso il Conservatorio “A. Vi-valdi” di Alessandria e in Jazz presso il Conservatorio “G. Verdi” diTorino. Si avvicina alla “musica di confine” che maggiormente lorappresenta e con la quale può esprimersi sia come esecutore ingeneri poco praticati con il suo strumento, sia come compositore.Ha composto colonne sonore di cortometraggi e documentari,musiche per il cinema, musiche di scena per spettacoli teatrali.Insegna Formazione Musicale Generale e Improvvisazione pressol’Istituto Musicale della Valle d’Aosta.

Maurizio Rinaldi, laurea in fisica e diploma in jazz presso il Con-servatorio “L. Marenzio” di Brescia, ha frequentato i seminari esti-vi 2004 della Berklee School of Music a Peurgia. Attivo nella sono-rizzazione di film muti ha collaborato con Oltre l’Immagine 2006,Arena Sonica 2007, Museo Nazionale del Cinema di Torino).Con il duo Phi 4 è vincitore del primo premio del concorso GiovaniMusicisti Europei 2008 di Strade del Cinema Festival Internaziona-le del Cinema Muto Musicato dal Vivo.

Fabrizio Saiu ha studiato percussioni con Miroslav Vitous, BuchMorris, Guillermo E. Brown, Giancarlo Schiaffini, Pietro Tonolo.Dal 2006 lavora stabilmente nei Laboratori di Ricerca Musicale,guidati da Stefano Battaglia.Nel 2008 viene premiato con il 1° posto (Strade del Cinema-Ao-sta) nell’ambito del VII Concorso Internazionale per la sonorizza-zione del cinema muto.

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Sabato 30 gennaio 2010Auditorium Istituto Musicale - ore 21

Ingresso 5 euro - ridotti 4 euroOre 20,30 «un quarto d’ora prima»:brevi conversazioni con i musicisti

Umberto Clerici violoncello solo

Suite x suite = suite al cubo

J. S. Bach Suite per violoncello solo n. 3in do maggiore BWV 1009PreludioAllemandaCorrenteSarabandaBourrée I e IIGiga

Suite al cuboPreludio J.S. Bach: Preludio della

6ª suite in re maggiore

Allemanda P. Hindemith: MaessigSchnell, 2° movimento dellasonata per cello solo op. 25

Corrente G. Ligeti: Capriccio dallasonata per cello solo

Sarabanda J. S. Bach: sarabanda dalla2ª suite in re minore

Gavotte I e II G. Sollima: “Alone”

Giga G. Cassadò: Intermezzo edanza finale dalla Suitespagnola per violoncello solodedicata a Pablo Casals

Umberto Clerici ha studiato presso la Scuola Suzuki diTorino con Antonio Mosca con il quale si è diplomato nel2000 con il massimo dei voti e la lode presso il Conservato-rio “G. Verdi” di Torino.Nel 2002 ha vinto il concorso indetto dall’Associazione Na-zionale I.C.O. a Roma che lo ha portato ad esibirsi da soli-sta nelle stagioni concertistiche di 12 tra le principali or-chestre italiane.Grazie anche a borse di studio dell’associazione per lamusica “De Sono” e della Fondazione CRT di Torino, si èperfezionato per 3 anni con Mario Brunello e con EnricoDindo.Ha suonato da solista con molte orchestre tra cui: Philar-monia Wien, Orchestra da Camera di Mantova, “PomeriggiMusicali” di Milano, Filarmonica di Zagabria, dal 2004, inol-tre, ricopre il ruolo di solista residente presso l’OrchestraFilarmonica di Torino.Si è esibito alla Carnegie Hall di New York, il Musik Vereindi Vienna e l’auditorium Parco della Musica a Roma.Nel 2003 ha debuttato al Festival di Salisburgo.Ha inciso il concerto di Saint-Saëns per la RS (Real Sound)e nel maggio 2006 è uscito un cd allegato alla rivista Ama-deus con l’integrale delle musiche di Tchaikovsky per vio-loncello e orchestra e il primo concerto di Shostakovich.Dal 2004 è Assistente di Julius Berger presso l’Accademiaestiva dell’Università Mozarteum di Salisburgo e presso l’Ho-chschule fur Musik di Augsburg e Nurnberg.Suona un violoncello Giovan Battista Guadagnini (1769)appartenuto al grande violoncellista Antonio Janigro e gen-tilmente affidatogli dalla famiglia Janigro.

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Sabato 6 febbraio 2010Auditorium Istituto Musicale - ore 21

Ingresso libero

Valeria Ventura sopranoTanya Beltzer violinoOfer Shelley pianoforte e arrangiamenti

Il cabaret ebraico

K. J. Weill Nanna’s LiedComplainte de la SeineUnd was bekam des SoldatenWeib?

Es regnetJe ne t’aime pasDas lied von den braunen InselnDer Abschiedsbreif

L. Bernstein La Bonne Cuisine: 4 recipes,for voice & pianoPlum PuddingOx-tailsTavouk GuenksisRabbit at Tp Speed

G. Gershwin Fascinating RithmSwaneeSomebody loves me

A. Schönberg Brett liederMahnungGigerletteJedem das Seine

Ofer Shelley, nato in Israele, si è diplomato al Rubin Mu-sic Academy a Gerusalemme e laureato in musicologia allaHebrew University.Direttore musicale della formazione “Atar Piano Trio” hacreato e adattato le musiche dal repertorio popolare e folklo-ristico per complessi da camera, rappresentati in Israele ein Europa.È docente di pianoforte, musica da camera e teoria al Con-servatorio di Sadna e al Magnificat School of Music

Valeria Fubini Ventura ha studiato canto all’Accademiadi musica Rubin dell’Università di Gerusalemme.Ha tenuto concerti come solista con diverse orchestre invarie città di Israele ed è stata in tournée all’estero. Tra iconcerti tenuti in Israele si ricordano quelli eseguiti con laJerusalem Broadcasting Orchestra; con la SimphoniettaOrchestra di Raanana; con la Yad Harif Orchestra; ha can-tato la Fantasia Corale di Beethoven con l’Orchestra daCamera di Tel Aviv. Inoltre ha ricoperto ruoli operistici dirilievo nella New Israeli Opera orchestra.In qualità di solista ha eseguito il Requiem di Fauré, il Re-quiem di Bruckner, il Gloria di Vivaldi, il Te Deum di Char-pentier, lo Stabat Mater di Pergolesi, la Grande Messa e laMessa dell’Incoronazione di Mozart.Attualmente lavora con il Centro di Musica della RadioIsraeliana (Kol Israel).

Tanya Beltzer, ha studiato presso la Samuel Rubin Mu-sic Academy e all’Università di Tel-Aviv e danza a Gerusa-lemme. Premiata al Concorso Internazionale Tchaikovskyper giovani musicisti di Mosca, è stata invitata da YoungIsrael Philharmonic Orchestra e nel 1999 ha collaboratocon la West-Eastern-Divan Orchestra, progetto condottoda Daniel Barenboim, e con la Ostankino TV and RadioOrchestra in Mosca. Attualmente è primo violoncello allaIsrael Kibbutz Chamber Orchestra e nel “Atar” Trio.

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2928

Domenica 14 febbraio 2010Teatro di Rivoli - ore 21

Ingresso 5 euro - ridotti 4 euro

Sara MussoMaria Grazia Perello pianoforte a quattro maniAlessandra Odarda marionette a vistaEnrico Dusio voce recitante

I Pirati e il tesoro nascostoFavola in musica per bambiniMusiche di Carmelo La CcertosaTesto di M. Cristina Cappello

Enrico Dusio si diploma nel 1993 alla scuola del Teatro Stabile diTorino sotto la guida del regista Luca Ronconi e con insegnantiquali: Mauro Avogadro, Marisa Fabbri, Franca Nuti, Claudia Gian-notti, Annabella Cerliani. Nel novembre del 1991 esordisce in tele-visione come interprete principale nella commedia “Thè e simpa-tia” di Robert Anderson. Nell’inverno del 1992 presta la sua voceper la prima registrazione italiana dell’opera “Histoire du soldat” diIgor Stravinskij, incisa in CD dalla DDT.Attivo in molte produzioni teatrali e operistiche tra cui: “PILADE”e “CALDERON” diretti da Luca Ronconi, Teatro Regio di Torino,con la compagnia di Pagliai-Gassman, di Giorgio Albertazzi. Nel-l’agosto 2000 interpreta un ruolo nel film “Ogni lasciato è perso”per la regia di Piero Chiambretti. Nell’ottobre 2000 entra a farparte dei personaggi della Melevisione alla Rai di Torino nel ruolodello Gnomo Eco . Nel novembre 2000 interpreta il ruolo de “IlCapitano Ambrosi “ nel film “Il Libro Cuore” diretto dal regista.

Alessandra Odarda, dopo essersi diplomata all’Accademia di BelleArti come scenografa e costumista, ha operato dal 1986 nel setto-re del teatro di figura per ragazzi, prima con la Compagnia delleMarionette Lupi di Torino, e poi con la compagnia Alterteatro.Da più di dieci anni si è specializzata come raccontastorie anima-te, portando i propri interventi di spettacolo e laboratorio in scuo-le, librerie, biblioteche e molte altre manifestazioni del Nord Italia.Da settembre 2003 è animatrice del personaggio sghembo nellatrasmissione l’albero azzurro in onda su Rai2.

Sara Musso si è diplomata presso il Conservatorio “G. Verdi” diTorino col massimo dei voti, la lode e la menzione speciale con ilMaestro Antoniotti. Perfezionamento a Milano con il Maestro Rat-talino e presso l’Accademia Internazionale “Incontri col Maestro”di Imola con i Maestri: Magaloff, Achucarro, Demus, Lonquich, G.Wilson, T. Nikolajeva, B. Petrushansky e L. Berman.Ha suonato per Piemonte in Musica, Teatro Alfieri di Torino, Galle-ria d’Arte Moderna di Torino, Circolo degli Artisti di Torino. È stataselezionata dal Conservatorio per concerti in Inghilterra ed in Ger-mania.Negli ultimi anni si è occupata di didattica pianistica con particola-re attenzione all’età pre-scolare ed è titolare della cattedra di Pia-noforte presso le scuole civiche di Rivoli, Moncalieri e Nichelino.

Maria Grazia Perello, diplomata presso il Conservatorio “G. Verdi”di Torino con il Maestro R. Cirulli, ha perfezionando il repertorioper duo pianistico con il Maestro Marian Mika presso l’AccademiaInternazionale di Musica I.C.O.N.S. di Novara. Svolge intensa atti-vità concertistica a cui affianca l’insegnamento essendo titolaredella cattedra di pianoforte presso la Civica di Moncalieri e l’Istitu-to Musicale “Città di Rivoli”. Attualmente è docente di Pianofortepresso le Scuole Medie ad indirizzo musicale.

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3130

Sabato 20 febbraio 2010Auditorium Istituto Musicale - ore 21

Ingresso libero

Special Jazz DuoLuigi Ferrara harmonica/pianoforteMoreno D’Onofrio chitarra American SongsIn Love In Vain (J.Kern)One A Clear Day (Lane-Learner)Dream Dancing (C.Porter)Indiana Summer (Dubin-Herbert)I Can’t Get Started (Gershwin-Duke)It Could Happen To You (Burke-Van Heusen)Sweet Lorraine (Burwell-Parisi)I’ll Take Romance (Oakland-Hammerstein)Close enough for love (J. Mandel)

Luigi Ferrara si è diplomato in pianoforte al Conservato-rio di Perugia e in contrabbasso al Conservatorio di Pesaro.Inizia a studiare l’armonica cromatica nel 1986 con TootsThielemans, con cui suonerà in concerto al Teatro “La Ver-dura” di Palermo e Forlì.Dalla fine degli anni ‘80 si esibisce su Rai Uno (Uno matti-na - 1987) e Rai Radio Tre, nelle trasmissioni “La stanzadella musica” e “Invenzioni a due voci”.Collabora regolarmente con l’Orchestra Filarmonica Mar-chigiana come solista e compositore e si esibisce in Italia eall’estero con solisti di valore internazionale.

Moreno D’Onofrio, chitarrista autodidatta, scoprirà lapassione per la musica jazz e classica che lo porterà adedicarsi allo studio della chitarra classica, studio poi inte-grato ed approfondito con quello dell’improvvisazione jaz-zistica.Insegna chitarra jazz presso l’Istituto Musicale Città di Ri-voli.Moreno D’Onofrio, chitarrista visto dalla critica jazzisticacontemporanea come: “Uno strumentista impeccabile, daltimbro ovattato e suadente.” Luca Bandirali (Jazzitalia);“Pizzica la sei corde con un tocco maturo, frutto di un con-tinuo evolversi dovuto a più di trent’anni di chitarra. Gliassolo sono invece il risultato di una certa ricerca del-l’espressività e non risultano mai invadenti, mai inclini alsemplice virtuosismo tecnico”.

Giuseppe Andrea Liberti (Jazzitalia)

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Sabato 27 febbraio 2010Auditorium Istituto Musicale - ore 21

Ingresso liberoOre 20,30 «un quarto d’ora prima»:brevi conversazioni con i musicisti

Orchestra da Tre SoldiRossana Landi voceGianni Gilli clarinetto, clarinetto bassoMatteo Castellan fisarmonicaMassimiliano Gilli violinoPaola Secci violoncelloPaolo Drappeggia contrabbassoPietro Ballestrero chitarra

Il Mondo NuovoG. Gilli, M. Castellan, Vai Jerry!M. Gilli

tradiz Tzigane Oupa Tsupaarrangiamento M. Gilli

M. Castellan Yari

K. Weill Speak lowNanna’s liedMy shipThe Saga of Jenny

G. Gilli, M. Castellan, Place de Clichy Suite:M. Gilli Promenade/ les Tziganes

MusetteL’ours qui dance

Tradiz. Yiddish Le reve de Pantagruelarrangiamento G. Gilli

C. Jobim SabiaarrangiamentoP. Secci/ M. Gilli

I. Berlin Dancing cheek to cheek

Xavier Montsalvage Canción de cuna para dormira un negrito

K. Weill I’ m a stranger here myself

G. Gilli, M. Castellan, 16/ 8 in New YorkM. Gilli Dreamland

Tradiz Yiddish Nigun

L’Orchestra da Tre Soldi, fondata nel 2001 da MatteoCastellan, Gianni Gilli e Massimiliano Gilli, nasce come espres-sione di un percorso comune attraverso le musiche che hannodato volto al Novecento, il secolo delle contaminazioni, in-carnate in modo esemplare nel genio di Kurt Weill, che tra iprimi sintetizzò la consapevolezza e profondità storica dellamusica colta con la linfa vitale delle tradizioni popolari tziga-na e kletzmer, coi nuovi suoni del Tango.Senza rinunciare alla godibilità dello spettacolo, vengonoproposti generi e musiche inconsueti e spesso poco notiAlla musica è intrecciato un continuo dialogo col pubblico,che introduce e descrive i brani proposti aiutando a entra-re più facilmente nell’universo artistico proposto.l’Orchestra da Tre Soldi si è esibita per prestigiose manife-stazioni: RAI1 - Festival Internazionale della Pigna (Sanre-mo); Stagione Sinfonica dell’Orchestra Sinfonica di Sanre-mo, Olimpiadi Invernali 2006 a Torino, Unione Musicale eCircolo dei Lettori di Torino, Torino Capitale Mondiale delLibro, Teatro Alfieri (Torino).

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3534

Sabato 6 marzo 2010Auditorium Istituto Musicale - ore 21

Ingresso liberoOre 20,30 «un quarto d’ora prima»:brevi conversazioni con i musicisti

Aldo D’Amico violoncelloAnnibale Rebaudengo pianoforte

E. Granados Intermezzo dall’operaGoyescas (1916)Trova da Elisenda (1914)

M. de Falla Melodia (1897)

C. Debussy Sonate (1915)

P. Hindemith Sonata op. 25 n. 3per violoncello solo (1923)

B. Britten Sonata in C (1961)

Aldo D’Amico vinse a dieci anni una borsa di studio chegli permise di compiere i suoi studi musicali a Roma, pres-so il Collegio Internazionale di Musica del Conservatorio diSanta Cecilia. Diplomatosi in violoncello con Giuseppe Sel-mi, si perfezionò in musica da camera presso I’AccademiaChigiana di Siena, l’Accademia di Lucerna ed il Mozarteumdi Salisburgo. Vincitore nel 1968 del 1° Premio al Concorsodi Musica da Camera di Torino e della rassegna “NuoviConcertisti” della RAI di Roma, iniziò la sua affermazioneartistica sia come solista, sia in formazione cameristica (TrioA. Casella).È stato primo violoncello solista presso I’Orchestra dell’Ac-cademia di Santa Cecilia, l’Orchestra Sinfonica della RAI, laFenice di Venezia. Ha suonato in stagioni concertistichepresso la Carnegie Hall, il Concertgebow di Amsterdam, laFilarmonica di Berlino e quella di Vienna, il Gran Premio diAnversa, il Théàtre de la Ville de Paris, la Simphony Hall diOsaka; ha suonato nei festival di Helsinky, Salisburgo, Stre-sa, Lucerna, Cannes e Parigi.Docente presso i conservatori di musica di Trento, Pesaro,L’Aquila e Roma.

Annibale Rebaudengo è vincitore del “Grand Prix du Di-sque” con un’incisione di Lieder di Schumann, insieme alcontralto Clara Wirz.Dello stesso autore ha registrato musiche per duo pianisti-co con M. Cristina Carini, mentre con il vioncellista AldoD’Amico ha inciso un disco con autori del ‘900. Collaboracon la cantante di jazz Francesca Oliveri.L’attività concertistica l’ha portato a suonare in paesi euro-pei ed extra-europei, a registrare per la RAI e radio estere.Studioso dei processi dell’apprendimento musicale inse-gna Pianoforte al Conservatorio “G. Verdi” di Milano e Me-todologia dell’insegnamento strumentale in corsi di forma-zione e aggiornamento presso istituzioni pubbliche e pri-vate.È stato, dal 1996 al 2006, Presidente nazionale della So-cietà Italiana per l’Educazione Musicale (SIEM).Ha pubblicato per le Edizioni Ricordi, Cappelli e P.C.C., ETS,LIM, EDT e Carisch.

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Sabato 13 marzo 2010Casa del Conte Verde - ore 21

Ingresso libero

Flavio Sala chitarra

M. Pretorius 4 Dance

J. S. Bach Ciaccona

F. M. Torroba Sonatina in La

Antologia di Brani dal Venezuela

V. E. Sojo Que no te quiera mas (Canción)A. Lauro Natalia (Vals Venezolano)A. Montes Preludio de AdiosI. I. Figueredo Los Caujaritos (Vals Venezolano)R. Riera Melancolia (Canción)

Serenata Ingenua (Canción)P. Gutiérrez Alma Llanera (Joropo)

G. Nunez La Cartuja

P. de Lucia Percusion Flamenca(Zapateado)

Flavio Sala, si diploma con il massimo dei voti, lode emenzione d’onore presso il Conservatorio “Lorenzo Pero-si” di Campobasso, perfezionamento all’Accademia Chigia-na di Siena con il M° Oscar Ghiglia.Primo Premio Assoluto al XXVI Concorso Internazionale diGargnano (2001), al XXXVI Concorso Internazionale “Mi-chele Pittaluga” di Alessandria (2003), Primo Premio delPubblico al “San Francisco Master Guitar Competition”(2004), Primer Premio al Concurso Internacional “AlirioDiaz” di Carora (Stato Lara - Venezuela, 2006), dove vinceanche il Premio Especial “Fundación Vicente Emilio Sojo” ala Mejor Interpretación de Musica Venezolana.Concerti in tutto in mondo (Tchaikovsky Concert Hall eGnessin’s Concert Hall di Mosca, Leopold Auer Hall di Bloo-mington, Teatro Bonci di Cesena, Teatro Alirio Diaz di Ca-rora, Sala Regia di Palazzo Venezia a Roma, Teatro del-l’Hermitage di San Pietroburgo, Sala del Conservatorio diVienna, etc...), come solista e con orchestra (OrchestraFilarmonica di Torino, Orchestra Milano Classica, Orche-stra Sinfonica del Friuli-Venezia-Giulia, State HermitageOrchestra, New Russia Orchestra).È membro fondatore dell’“Associazione Musicale JoaquínRodrigo” e Direttore Artistico dell’“Accademia Internazio-nale Mario Santoro”.

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3938

Sabato 29 marzo 2010Auditorium Istituto Musicale - ore 21

Ingresso liberoOre 20,30 «un quarto d’ora prima»:brevi conversazioni con i musicisti

RivoliJazz - Triodell’Istituto Musicale Città RivoliStefano Maccagno pianoforteGiuseppe Calvagna contrabbassoAndrea Penna batteria

Tributo a Bill EvansPeriscopeFunkarelloInterplayVery EarlyWaltz for DebbyLaurieTime RememberedWalkin’ UpTurn Out the Stars

Il gruppo Rivolijazz-Trio si è formato all’interno dell’IstitutoMusicale Città di Rivoli ed è composto da musicisti che svol-gono anche attività didattica all’Istituto.Il profilo dei componenti vede un importante percorso pro-fessionale, che pone tutti come attivi concertisti in diversigeneri musicali, dal jazz alla musica da film, all’etnico ed allesperimentazioni e nell’attività didattica.Rivolijazz rappresenta un importante momento di creazio-ne e sinergia tra professionalità del jazz dai linguaggi e stilidifferenti, che s’incontrano sulla scena dell’Istituto Musicale.

Andrea Penna, nato a Torino intraprende l’attività profes-sionale svolgendo tournée in Finlandia, Svezia Germania eSvizzera. Ha fatto parte di numerose formazioni piemontesitra cui il trio P.M.P. (Penna – Mari – Petracca) con il quale haregistrato il cd dal titolo “3 Kinds of one” (Map - Linearecor-ds) e svolto numerosi concerti, stages e seminari di perfe-zionamento in tutta Italia (Torino, Roma, Bologna, Vene-zia…). È insegnante presso l’Istituto Musicale “Città di Rivo-li” e l’Istituto musicale “C. Soliva“ di Casale Monferrato.

Giuseppe Calvagna, insegnante di contrabbasso, inizia laprofessione di musicista nel 1969 esibendosi in Europa eGiappone. Nel 1979 incide il disco “No Speed” con il ComboJazz di Torino. Nel 1980 costituisce l’Aetna Jazz Quintet conil quale nel 1983 partecipa a “Musica incontri” registratodalla RAI TV. Dal 1989 collabora con l’Istituto Musicale Cittàdi Rivoli. Nel 2006 registra “Quadrati di fatica”, poesie di D.Lajolo, con A. Delaude (voce recitante), F. Reggio (tromba eflicorno) e G. Emmanuele (pianoforte).

Stefano Maccagno ha studiato pianoforte e composizio-ne al Conservatorio di Torino. È stato uno dei fondatori del“Gruppo Artisti Associati” Teatro San Filippo di Torino. Èstato pianista accompagnatore del festival internazionale“Il cinema ritrovato” di Bologna. È pianista ufficiale delMuseo del Cinema di Torino per il quale ha realizzato nu-merose composizioni e accompagnamenti di importantipellicole. Ha collaborato come pianista anche con il “Goe-the Institute” e con la cineteca Griffith di Genova realiz-zando le musiche per i più importanti film di Griffith.Dal 1998 collabora con Gianni Comencini direttore della“Cineteca nazionale di Milano” e per loro ha accompagna-to diversi film muti ed ha scritto, nel giugno del 2000, lacolonna sonora per il film “Due dollari al chilo” regia diPaolo Lipari.Accompagna per la cineteca nazionale di Milano il trio dicomici Aldo Giovanni e Giacomo. Nel 2002 è stato invitato asuonare assieme al pianista Antonio Coppola a Tokyo in Giap-pone per il National Film Center accompagnando tutti i filmdella rassegna “Grande retrospettiva del cinema Italiano”.

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Sabato 17 aprile 2010Chiesa di San Martino - ore 21

Ingresso libero

Coro Città di RivoliVocis Undadell’Istituto Musicale Città RivoliMarco Roncaglia direttore

F. A. Vallotti Credo in la magg.Credo in unum DeoEt incarnatus estCrucifixusEt resurrexit

M. Leontovich Ring, silver bells

R. Schumann Gute Nacht

J. Brahms In stiller Nacht

Z. Kodaly Stabat Mater

J. Brahms Da “Ein Deutsches requiem”op. 45:Wie lieblich sind DeineWohnungen

R. Wells Hodie

Marco Roncaglia, diplomato in Organo e ComposizioneOrganistica, Pianoforte, Musica Corale e Direzione del Coro,ha iniziato l’attività concertistica nel 1983, in veste sia disolista che di direttore di coro. Come organista è statoospite di importanti organizzazioni concertistiche quali laG.M.I., la Meraner Musikverein e l’Istituto Musicale Europeo,in sedi prestigiose come il Duomo di Bressanone, SantaMaria Maggiore in Trento, la Basilica di San Gaudenzio inNovara, il Duomo di Bolzano-Gries, Sant’Anna in Bergamo,l’Abbazia di Pomposa presso Ferrara.Nel 1982 gli è stata affidata la direzione della Corale “S.Gaudenzio” di Varallo Sesia che ha lasciato nel 1985 dopoavere, tra l’altro, eseguito con essa il commento musicalealla visita del Pontefice al S. Monte di Varallo Sesia nel1984.Nel 1998, in qualità di organista ed in duo con il flautistaGianni Biocotino, ha inciso un CD di importanti autoribarocchi ed un anno dopo, con il gruppo corale “LiberaMusica-Città di Asti e Novara” un CD di musiche di F.Schubert, F. X. Gruber e della tradizione popolare austriaca.È stato docente del Conservatorio di Novara e dei CorsiSperimentali ad Indirizzo Musicale alla Scuola Media “D.Ranzoni” di Verbania. Dal 1997 insegna presso il CivicoIstituto Musicale “G. Verdi” di Asti. Dal gennaio 2000 èdirettore del coro del Civico Istituto Musicale della Città diRivoli. Dallo stesso anno tiene a Graglia un laboratorio sulrepertorio corale dal Barocco al Novecento.

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Venerdì 30 aprile 2010Auditorium Istituto Musicale - ore 21

Ingresso liberoOre 20,30 «un quarto d’ora prima»:brevi conversazioni con i musicisti

Angiola RoccaEliana Grasso pianoforte

C. Debussy dai Préludes volume IVoilesLes sons et les parfumstournent dans l’air du soir

Les collines d’Anacapri

O. Messian dai PréludesLa colombeInstants défuntsPlainte calme

S. Prokofiev Sonata n. 3 op. 28

A. Skriabin Sonata n. 10 op. 70

G. Castelli Dans le vignesTales of starsTre giorni di me

G. D’angelo The arousal

Angiola Rocca, diplomata presso il Conservatorio “G.Verdi” di Torino è stata insignita del Premio “MargheritaDrago Canepa” come miglior diploma dell’anno. Attualmenteè iscritta al biennio di perfezionamento ad indirizzo con-certistico con il Maestro Claudio Voghera. Ha partecipato amasterclass e corsi tenuti dai Maestri Paul Badura Skoda,Pietro De Maria, Filippo Gamba, Roland Proell, Emilia Fadi-ni, Hénry Barda, Géry Moutier e Aldo Ciccolini.Nel marzo 2008 ha esordito come solista con l’Orchestradel Conservatorio di Torino eseguendo il Secondo concer-to per pianoforte e orchestra di Beethoven. Ad ottobre2008 ha suonato per l’Unione Musicale nell’ambito del “Fe-stival Bach”.

Eliana Grasso si è diplomata al Conservatorio “G. Verdi”di Torino (prof. Vera Drenkova) e all’Accademia Pianisticadi Imola.Intensa attività concertistica in Italia ed all’estero.Attualmente frequenta l’ Accademia di Cremona nella clas-se del Maestro F. Scala e del Maestro G. Tomassi e fre-quenta il corso di composizione presso il Conservatorio diTorino nella classe del Maestro Ruo Rui.

SEMINARIVOLI - Incontri internazionali diformazione musicaleconcerto dei partecipanti al seminario “pianisti ecompositori a confronto” tenuto da EmanueleArciuli nel 2009

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Venerdì 14 maggio 2010Auditorium Istituto Musicale - ore 21

Ingresso libero

Concerto degli allievi dei corsi superioridi strumento dell’Istituto MusicaleCittà di Rivoli

Venerdì 21 maggio 2010Arena Piazza Matteotti - ore 21.30

Ingresso libero

Combo Vocale +Gruppi dei laboratori diMusica d’assieme 2009-2010

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Venerdì 28 maggio 2010Auditorium Istituto Musicale - ore 21

Ingresso libero

Omaggio al M° Daniele Bertotto

Renata ColombattoMarcella Polidori sopranoAlessandra Masoero flautoSergio Delmastro clarinettoPiergiorgio RossoBarbara Sartorio violiniUmberto Fantini violaFrancesca Gosio violoncelloRinaldo BellucciStefano Maccagno pianoforteGabriella Bosio arpaMarco Puxeddu percussioniDavide Ficco chitarraPaolo Ferrara direttore

Tre liriche - su testi di H. Hesseper soprano e pianoforte (2007)

Capriccio IIper clarinetto in si b

Un souvenir à ma femmeper clarinetto basso e arpa

Dedicatoper clarinetto, violoncello e pianoforte (1993)

Kinderlied (…d’apres Brahms)per viola-pianoforte a 4 mani e percussioni (1994)

Toccataper chitarra (1984)

Settimino d’autunnoper flauto, clarinetto, arpa e quartetto d’archi

Antiche canzoniper soprano, flauto, clarinetto, viola, violoncello,percussioni, arpa (1998)

Ven chi baloper soprano, clarinetto, arpa e percussioni (1997)

Daniele Bertotto nasce a Torino nel 1947. Compie glistudi musicali presso il Conservatorio della sua città, sottola guida di Walter Bozzia per il pianoforte, Ruggero Maghi-ni per l’armonia e il contrappunto e Giorgio Ferrari per lacomposizione. Conseguiti i titoli accademici frequenta iseminari dell’Accademia Chigiana di Siena tenuti da Gof-fredo Petrassi, Franco Evangelisti, Luciano Berio e PierreBoulez. Nel 1976 diviene maestro sostituto al Teatro Regiodi Torino, incarico che lascia dopo breve tempo per dedi-carsi all’attività didattica e alla composizione. Molte sueprime esecuzioni hanno luogo in prestigiose manifestazio-ni dedicate alla musica contemporanea (“Cantiere Inter-nazionale d’Arte” Montepulciano, “900 Musicale Europeo”Napoli, rassegna “Musiche nuove” Lecce, “La nuova musi-ca” Genova, “Settembre Musica” Torino) o nell’ambito distagioni concertistiche promosse da importanti istituzionimusicali in Italia e all’estero. Nel 1989 collabora con il grup-po di danza contemporanea “Sosta Palmizi” e nel 1991,realizza con il danzatore-coreografo Roberto Castello, ilballetto “Enciclopedia” rappresentato in diverse città euro-pee, tra cui Milano, Roma, Berlino e Francoforte. Nel 1995,su commissione dell’orchestra Sinfonica di Osaka, trascri-ve per voce e orchestra alcune romanze di Francesco Pao-lo Tosti. Contemporaneamente si dedica all’insegnamentoin qualità di docente di “Armonia e Contrappunto”, pressoil Conservatorio di Alessandria ed in seguito presso il Con-servatorio della sua città.I suoi lavori, liberi da tendenze strutturaliste, propongonospesso suggestioni della memoria musicale, rievocazionidi forme e atmosfere sonore rilette con una spontanea,quasi nostalgica tendenza alla cantabilità, e convergonoverso un pensiero postmoderno incline ad atmosfere sim-boliste.Tra le sue composizioni si ricordano: “Les regions incon-nues” per orchestra (1980); “Lied” per flauto e arpa (1982);“Garden music” per 7 strumenti (1985); “…con libere ali”trio per violino violoncello e pianoforte (1987); “ O dulcis-simum puerum” lauda natalizia per coro e piccola orche-stra (1995); “Brett lieder” per 9 stumenti, “Vom tode Mari-ae” su testo di R.M. Rilke per voce, coro e orchestra d’ar-chi (2000); “Violet pages” per viola e ensemble, eseguitonell’ambito del ciclo “Rai Nuova Musica 2006”.

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Jazz Ensemble Istituto Musicaleconcerto degli allievi e gruppi jazza cura del Maestro Stefano Maccagno

Venerdì 4 giugno 2010Arena Piazza Matteotti - ore 21

Ingresso libero

Venerdì 11 giugno 2010Teatro di Rivoli - ore 21

Ingresso 5 euro - ridotti 4 euro

Orchestra flessibiledell’Istituto Musicale città di Rivoli +

Gruppi strumentali ospiti dai corsi diformazione musicale del Comune di Torino

Allievi e docenti insieme in un progetto orchestrale

S. Reich Electric Counter Pointper ensemble di chitarreelettriche e basso

carta bianca all’Orchestra

Le note di sala sono state redatte da Silvia Gariglio,giovane laureanda presso la Facoltà di Musicologiadi Cremona, sede distaccata dell’Università degliStudi di Pavia.Silvia è stata allieva dell’Istituto Musicale nella classedi pianoforte jazz e sta preparando una tesi sullestrategie compositive e tecniche improvvisative nellamusica di Bill Evans.Questa interessante collaborazione rappresenta illavoro di stage pre-laurea che viene svolto in virtùdi una convenzione tra l’Università di Pavia e L’Isti-tuto Musicale Città di Rivoli.In passato sono state frequenti e molto costruttivele collaborazioni con il Dams di Torino per quantoriguarda l’organizzazione e la comunicazione dellastagione RIVOLIMUSICA.

Note di sala

in collaborazione con:

FONDAZIONE PER LEATTIVITÀ MUSICALI -Torino

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Concerto numero 1Sabato 24 ottobre 2009

Pieranunzi versus Scarlattiversus Pieranunzi

“...Non ti aspettare, che tu sia dilettante o professore, ditrovare in queste composizioni un’intenzione profonda,ma piuttosto un’ingegnosa facezia dell’arte per eserci-tarti ad un gioco ardito sul clavicembalo” questo l’avver-timento lasciato da Scarlatti al lettore delle sue sonatedel 1738, i famosi “Essercizi”.Pieranunzi fa precedere o seguire all’esecuzione lettera-le le proprie creazioni estemporanee, evitando ciò chedi primo acchito potrebbe apparire naturale per l’ascol-tatore e cioè rivisitare in chiave jazz la musica del com-positore napoletano: “Credo che le cosiddette operazio-ni di “jazzificazione” siano del tutto fallimentari sia ri-spetto al jazz sia nei confronti del materiale classico chesi utilizza”.Nell’intervista rilasciata ad Andrea Scaccia e inclusa nelbooklet del CD, Enrico Pieranunzi racconta: “Ho semprecoltivato il piano classico parallelamente al jazz, due stra-de che in pubblico ho però tenuto a lungo separate.Ora, grazie a Scarlatti, sono riuscito a fondere in un uni-co doppio discorso le due vie che hanno sempre caratte-rizzato la mia vita musicale”. “Scarlatti è un musicistache ho sempre profondamente amato... Potrei elencaremolte ragioni per spiegare questa sorta di “innamora-mento”: fantasia formale, vitalismo ritmico, passionali-tà, mediterraneità. Dentro i suoi suoni ci sono i coloridel nostro cielo e del nostro mare, la voglia di vivere e diamare e lo struggimento di un attimo…”.

Discografia essenzialePlay Morricone - (feat. M.Johnson, J.Baron) Cam Jazz2001Pieranunzi plays on Domenico Scarlatti - Cam Jazz 2008

Bibliografia essenziale“Bill Evans - Ritratto d’artista con pianoforte”Enrico Pieranunzi, Stampa Alternativa, 2001

Concerto numero 2Sabato 31 ottobre 2009

Musica tra le stelle

Ecco il musicista-astronomo, un caso davvero particolarenel mondo del jazz. Angelo Adamo si divide, appunto, trala musica e l’astronomia. Scrive su importanti testate scien-tifiche e tiene regolarmente conferenze su svariati temilegati alla sfera celeste. Svolge inoltre attività come vi-gnettista, illustratore e fumettista. “My Foolish Harp”, gio-co di parole che dà il titolo al suo cd, è un album di jazz,diviso fra standard e composizioni originali, scritte dallostesso Adamo e dai partner selezionati per l’occasione: ilchitarrista Guido Di Leone, il contrabbassista Giuseppe Bassie il batterista Alessandro Minetto. “Questo lavoro era incantiere da tanto tempo”, racconta Angelo Adamo, “Daquando, molti anni fa, mi capitò di suonare in Calabria conRoberto Ottaviano, il quale mi mise poi in contatto conaltri ottimi musicisti pugliesi. Con alcuni di loro – all’epocaeravamo tutti poco più che diciottenni – fondai il gruppoAffinity, chiamato così in onore di uno dei più bei dischi delgrande Toots Thielemans, quello registrato con il pianistaBill Evans. E a distanza di tanti anni, avendo finalmentedeciso di fare un disco di standard, ho voluto sfruttarel’occasione per riunire le persone che più di altre hannosegnato quegli anni in cui la mia carriera professionale comemusicista aveva inizio”.

Discografia essenzialeFilm Ciechi, Angelo Adamo quartett, New LM Records; MyFoolish Harp, Angelo Adamo, Red Records, 2009

Bibliografia essenziale“Storie di Soli e di Lune” Angelo Adamo,Giraldi 2009

Page 28: RIVOLIMUSICA · In qualità di musicista-compositore ha pubblicato “Quan-ta”, un disco prodotto dall’agenzia modenese “Le muse group”, dedicato alla natura, colonna sonora

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Concerto numero 3Sabato 7 novembre 2009

“Mamma che cos’è il verde?”

“C’era una volta un prato… e adesso non c’è più!”… “ver-de”: ecco la vera parola proibita… ”non si può dire”… cosìmi raccomandava la mamma… ”dimentica quella parola, èinutile, non c’è più niente di quel colore nel nostro mon-do…”.“Ma se è un colore ed è esistito, si può ricreare. Siamobravi a inventare, no?!”.“Non è così facile. Non era un semplice colore, era prato,foglie, arbusti, era l’ossigeno per respirare…” … ”È buffo,no? Abbiamo previsto il futuro così bene che poi, quando ilverde è finito davvero, abbiamo fatto finta di essere mera-vigliati, che ipocriti!”…Sono narrate le vicende di un ragazzino che vive in un’epocafutura, forse non troppo lontana, che ascolta con grandecuriosità i racconti degli anziani, di un mondo passato doveil verde esisteva ancora sulla terra.Interessante ed inconsueto per il contenuto del testo asfondo ambientalista e per la strumentazione usata per ilcommento sonoro, è uno spettacolo soprattutto educati-vo. Richiama la sensibilità dei piccoli ad un maggiore ri-spetto dell’ ambiente in cui viviamo.Il commento sonoro è affidato oltre che ad un classicopianoforte, ad una serie di strumenti a percussione ricava-ti esclusivamente da oggetti di uso quotidiano (lastre me-talliche, tubi sonori, lastre di plexiglass, contenitori di ve-tro ecc. ecc.).

Discografia essenziale“Recitarsonando”Carla Rebora with Sonia Bergamasco -DUCALE s.n.c. and Rai Trade Music Edition (2004)

Bibliografia essenzialeL’acqua è vita. Bosnia Nella, Bussolati Emanuela. La Cocci-nella, 2006

Concerto numero 4Sabato 14 novembre 2009

Il musicista Laureato

31 maggio 1809, Franz Joseph Haydn muore nella sua casadi Vienna, durante l’occupazione Napoleonica. Egli godevaormai di una stima universale. Il Generale Francese Con-quistatore fece schierare, davanti alla sua casa, una guar-dia d’onore.Il repertorio affrontato da Larrieu, Nova ed Allocco riguar-da il secondo soggiorno Londinese del “maestro”avvenutonel 1794. Qui fu accolto da vero trionfatore, gli fu persinoconferita la laurea Honoris causa ad Oxford. Impressiona-to dalla maestosità dell’oceano durante la traversata, Haydnrestò parimenti colpito dall’animazione di Londra in pienarivoluzione industriale, dal rumore dei mercati e dalle sueistituzioni democratiche. Fu inoltre colpito dall’ampiezzadegli organici orchestrali, dalle insolite melodie dei cantipopolari e soprattutto dalla musica di Haendel.Tra le composizioni di questo periodo meritano una parti-colare attenzione per eleganza e ricchezza espressiva iquattro trii per due flauti e violoncello composti nel 1794/95, e detti perciò Trii Londinesi.I Trii non erano nati per esecutori necessariamente pro-fessionisti, per le sale da concerto, ma per il puro piaceredell’ascolto. Musica di intrattenimento destinata ad esecu-zioni private, pensata per il puro piacere degli interpreti,ove erano sfruttate soprattutto le caratteristiche dei sin-goli strumenti.

Discografia essenziale“12 Fantaisies pour Flùte seule De G.Ph. Telemann” 2007;“Haydn: London Synphonies” Philips Classics

Bibliografia essenzialeHaydn , A.Lanza, Il musino 1999

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Concerto numero 5Sabato 21 novembre 2009

Il Bel Paese

“Finalmente in Italia! Vi ho sempre pensato come a unadelle gioie più grandi della mia vita. Ora questa meraviglio-sa avventura è incominciata e io la sto vivendo. (…) viscrivo per ringraziarvi, cari genitori, della felicità che miavete procurato”. Così Mendelssohn scrive in una letteradell’ottobre del 1830 alla sua famiglia. Proprio in quell’an-no, infatti, si reca nel Bel Paese su consiglio dell’amicoscrittore Johann Wolfgang Goethe. Ma già nel Dicembrescrive: “L’arte, in Italia, ora è soltanto nella natura e neimonumenti; in questi essa rimane eterna [...]” e ancora:“...un popolo intellettualmente insignificante e alquantosmarrito. Essi hanno una religione in cui non credono, hannoun papa e dei governanti e se ne ridono. Hanno uno splen-dido passato che non tengono in nessun conto. Non c’èperciò da meravigliarsi, quindi, se non riescono a goderedelle cose dell’arte, se tutto quello che è bello è loro indif-ferente”. Così, dunque, scriveva a proposito della vita mu-sicale italiana di allora. Sarebbe bello poter dire cheoggi quelle aspre critiche sono un lontano ricordo, ma…ne siamo sicuri?È in un diverso periodo di vacanza, tra l’estate e l’autunnodel 1838 che Mendelssohn, ventinovenne, nella residenzaberlinese dei genitori, lontano dagli imminenti impegnipubblici e dagli incarichi di direttore che l’avevano di re-cente impegnato a Colonia compone la prima Sonata pervioloncello e pianoforte, Op. 45 in Si bemolle maggiore:nelle parole di Schumann «un sorriso che si libra attornoalla sua bocca, quello della gioia nella sua arte, di un quie-to autocompiacimento in un’intima cerchia famigliare».

Discografia essenzialeMendelssohn: Cello Sonatas Miscah Maisky and SergioTiempo Deutsche Grammophon

Bibliografia essenzialeLetters of Felix Mendellshon Bartholdy from 1833 to 1847,by Felix Mendelsshon Bartholdy - Elibron Classics 2006

Concerto numero 6Sabato 28 novembre 2009

Monk ‘round midnights

“..tre bellissime variazioni, per nulla facili (…) ricche di mu-sica, di idee, di invenzioni, di colori che giocano con il temadi Monk”. La prima è una sorta di “moto perpetuo” di semi-crome, la seconda è più libera, nel suo ritmo lento, la terza(…) un autentico pezzo di bravura, non solo pianistica maanche compositiva.” Così Emanuele Arciuli descrive il lavo-ro di composizione di Carlo Boccadoro, autore di musicacameristica e sinfonica, compositore di punta della nuovagenerazione. Boccadoro compone le Variations nell’ambitodel progetto ‘Round Midnight Variations’, che chiedeva adiversi musicisti di concentrare la loro creatività sul famo-so standard di Thelonious Monk, definito da Arciuli “l’op-posto del classico tema da variare”: melodicamente ed ar-monicamente complesso. Le Variazioni, infatti, nascono inorigine come elaborazioni di un tema semplice,che confe-risca al compositore un ampio grado di libertà nell’opera-re, appunto, le sue variazioni.Le Midnight Variations sono qui riproposte da Andrea Mac-chi, giovane pianista che ha partecipato al Seminario “Pia-nisti e Compositori a confronto” tenuto da Arciuli pressol’Istituto Musicale Città di Rivoli, rivolto sia ai pianisti che aicompositori di musica per pianoforte. Il seminario si è col-locato all’interno del SeminaRivoli - Incontri Internazionalidi Formazione Musicale, un’opportunità per musicisti, gio-vani e professionisti in genere, di apprendere attraverso l’in-contro con concertisti e Maestri di valore internazionale.

Discografia essenzialeMonk Alone: The Complete Columbia Solo Studio Recor-dings: 1962-1968 , Thelonious Monk; Carlo Boccadoro,RaiTrade, 2009

Bibliografia essenzialeStraight, No Chaser: The Life and Genius of TheloniousMonk by Leslie Gourse Paperback - 2000

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Concerto numero 7Sabato 5 dicembre 2009

Un Classicoitaliano col ‘Grammy’

“Il mio modo di scrivere musica è questo. La musica chescrive Ezio Bosso è questa. Certo, c’è poi una correnteintera che è quella del minimalismo a cui mi rifaccio. Manella mia musica c’è anche una presenza barocca.” CosìEzio Bosso risponde ad un intervista di Antonio Ranalli.Attivo nel ruolo di compositore dal ’96, ha scritto musicaper il teatro, per la danza, per il cinema muto del Museodel Cinema di Torino e per il cinema. È inoltre l’unico com-positore classico italiano ad aver ricevuto l’Italian MusicAward (Italian Grammy). Nel 2003 con Quattordici danzeper bambini intorno ad un buco, la musica del film “Io nonho paura”, Bosso viene acclamato come compositore inno-vativo sia nell’ambito musicale che cinematografico dallacritica e dal pubblico di tutto il mondo.La versatilità del contrabbassista si spinge oltre,fino all’in-contro con la musica rap, quando nel 2009 collabora conLucariello, rapper napoletano. Bosso e il suo Buxusconsortdettano l’accompagnamento sonoro a “Cappotto di legno”,canzone scritta da Lucariello in collaborazione con RobertoSaviano, autore del libro ‘Gomorra’.Le tre composizioni di Ezio Bosso: Sweet and Sour e Collo-qui con se stesso 1 e 2 vedono la partecipazione del Buxu-sconsort, formato da giovani e selezionatissimi musicistiitaliani e guidati da professionisti della scena internaziona-le come il Quartetto di Torino e Claudia Ravetto.

Discografia essenziale“Io non ho paura / I’m not scared” Ezio Bosso and theBuxusconsort, Original soundtrack - BMG 2003

Bibliografia essenzialeMusica Minimalista. Storia ed altre storie. Di Conteni Paoloe Antognozzi Giovanni, Textus 2000

Concerto numero 8Sabato 12 dicembre 2009

L’Indio in frack

Il giovane Villa-Lobos comincia la sua carriera di musicistaautodidatta (come amava definirsi), seguendo con passio-ne l’attività degli artisti girovaghi a Rio. Il suo interesse peril folklore si manifesterà lungo tutta la sua vita attraverso inumerosi viaggi di studio. Proprio durante uno di questiviaggi, il pianista Artur Rubinstein ebbe modo di ascoltarele sue composizioni e lo segnalò per le sue capacità: “Per-cepii subito in quella musica una brezza di talento fuori dalcomune” - tratto dalla biografia di Rubinstein Harvey Sa-chs (New York, 1994).La caratteristica principale dell’opera di Villa-Lobos è lacapacità di combinare elementi del folklore brasiliano conla tradizione colta europea. Non a caso fu definito “l’indioin frack” (la denominazione “indio” è riconducibile alle ori-gini indiane della madre). Villa-Lobos si può definire uninnovatore in ambito chitarristico, il suo modo di comporreper la chitarra permise allo strumento una liricità ancorasconosciuta a quei tempi, sfruttando le melodie e armonietipiche della musica brasiliana a lui molto cara. Considera-to in Patria come un eroe nazionale,venne insignito deltitolo di “Sovrintendente all’istituzione musicale”. Qui haprogettato un sistema completo d’istruzione musicale, ba-sandolo sulla ricca cultura musicale del Brasile. Dal 1932 al1945, infatti, assume la direzione del SEMA (Segretariatod’Educazione Musicale ed Artistica) a Rio de Janeiro e ren-de obbligatorio l’insegnamento del canto nelle scuole.

Discografia essenzialeVilla-Lobos: Guitar Concerto; Preludes; Etudes direttoreAndrè Previn, Julian Bream Edition

Bibliografia essenzialeChitarra, Allorco Enrico, EDT 1990

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Concerto numero 9Sabato 19 dicembre 2009

In cerca di cibo

Gianluigi Trovesi e Gianni Coscia hanno spaziato, indi-vidualmente, attraverso molti linguaggi musicali, ma “Incerca di cibo” è in primo luogo una celebrazione delle“radici”. Trovesi e Coscia sono amici da lungo tempo. Tro-vesi di Nembro, piccolo paese bergamasco e Coscia di Ales-sandria e la musica che suonano riprende in esame i suoniche erano nell’aria all’epoca della loro giovinezza. È unamusica filtrata dalla nostalgia e dalla memoria così comedalla saggia esperienza del mondo acquisita lungo il cam-mino. A volte è profondamente sentimentale, a volte gio-iosamente ironica.Brani del compositore milanese Fiorenzo Carpi (1918-1997)- inclusi alcuni frammenti della colonna sonora di “Le av-venture di Pinocchio” di Luigi Comencini (con la Lollobrigi-da come Fata Turchina, Manfredi nel ruolo di Geppetto eFranchi e Ingrassia come Il Gatto e La Volpe) - si sposanoalla perfezione con il sinuoso tango “El Choclo”, che in que-sta versione ha un aroma quasi Kletzmer con lo struggen-te clarinetto di Trovesi, così come con il pezzo di Luis Ba-calov, il compositore argentino di colonne sonore, che haricevuto il premio Oscar proprio per la musica del film “Ilpostino”, conosciuto sia per aver firmato le musiche origi-nali del “Vangelo secondo Matteo” di Pasolini che per ilcelebre “Concerto Grosso” scritto per i New Trolls, e per ilsuo contributo al genere “Spaghetti Western” (inclusa unaversione completamente diversa di “Django”). I temi diCarpi hanno una risonanza speciale per il clarinettista e ilfisarmonicista.

Discografia essenzialeIn Cerca Di Cibo, Gianluigi Trovesi - Gianni Coscia - CasaDiscografica: ECM

Bibliografia essenzialeCome se avessi le ali le memorie perdute, Chet Backer ed.Minimum Fax

Concerto numero 10Sabato 23 gennaio 2010

Ascoltare il colore

“L’arte oltrepassa i limiti nei quali il tempo vorrebbe com-primerla, e indica il contenuto del futuro”.Questa è l’Arte secondo Vassily Kandinsky. Egli mirava so-prattutto ad individuare la natura e le proprietà degli ele-menti fondamentali della forma, del segno e del colore,dichiarando di voler fondare una nuova scienza dell’artemescolando tra loro segni sonori e cromatici.Ed ecco oggi Stefano Battaglia ricalcare le stesse orme delMaestro dell’Astrattismo, con l’obiettivo di instaurare queilegami, quelle analogie ed associazioni tra i parametri mu-sicali e quelli del disegno e del colore. Nasce quindi il pro-getto “Klange”, partorito dal laboratorio Permanente di Ri-cerca Musicale di Siena.Così Fabrizio Saiu, percussionista del gruppo, espone lanascita del progetto: “Maurizio, Christian ed io, ci siamoconosciuti prima di far parte dei laboratori e assieme ab-biamo deciso di frequentarli. Già tutti noi conosceva-mo Stefano sia come coordinatore all’interno dei laborato-ri che come collega. Dopo un primo incontro in quartetto,Stefano ci ha proposto di lavorare sul testo teorico “Punto,Linea e Superficie” di Kandinsky. Da quel momento il lavo-ro è stato molto intenso. Abbiamo costituito una serie com-plessa di analogie e rapporti tra il segno grafico e i para-metri sonori del linguaggio musicale”.

Discografia essenzialeRe: Pasolini - Stefano Battaglia, ECM - 2007; Parlami d’amo-re Mariù (Konitz, Battaglia) - Philology - 1993

Bibliografia essenzialeKandinsky, Wassily, Punto linea superficie, Milano, Adel-phi, 1968

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Concerto numero 11Sabato 30 gennaio 2010

Miscellanea Bachiana

“Clerici, camaleonte del violoncello”, così Paolo Gallaratiscrive di Umberto Clerici sulla Stampa. “Clerici è così.Passando dall’800 ai moderni si è rivelato un piccolo ca-maleonte: cambia suono, modi di attacco, dinamica. Conlui, insomma, non ci si addormenta, e la musica sembrarinascere toccata da quella bacchetta magica che è la gio-vinezza, l’entusiasmo, e un estro decisamente “armonico”come l’avrebbe chiamato Vivaldi, compiacendosi di tantavitalità […]. Clerici si cimenta qui, in quella che lui defini-sce una “suite al cubo”. In musica, una suite è una colle-zione di brani musicali correlati e pensati per esser suonatiin sequenza. La pratica della suite nacque nel Cinquecentocome accostamento di due brani, solitamente uno velocee un altro lento, ma è nel periodo Barocco e con JoanSebastian Bach in particolare che raggiunge il suo massi-mo sviluppo.”Partendo dalla struttura della suite Bachianaper violoncello solo, formata sempre da una successionedi 6 brani di caratteri specifici, ho costruito una raccoltacombinando brani di origini e periodi storici differenti presidal repertorio per violoncello solo”. Così Umberto Clericispiega il suo progetto: una “Suite al cubo” perché la suc-cessione di brani diversi viene “moltiplicata per se stessa”.Ecco allora veder seguire al Preludio della Sesta suite in remaggiore, il secondo movimento della sonata per violon-cello solo di Paul Hindemith. Ed ancora Ligeti e più avantiGiovanni Sollima, che si affianca senza soluzione di conti-nuità alla Sarabanda, per sottolineare “come il linguaggiodei due brani, a dispetto dei circa 270 anni che li separano,sia così incredibilmente simile”.

Discografia essenziale P. I. Caijkovskij, Variazioni su un tema rococò op. 33; Noc-turne da Six Morceaux op. 19 n. 4; Andante cantabile op.11; Pezzo capriccioso op. 62 - Amadeus, 2006

Bibliografia essenzialeJ. S. B A Life in Music by Peter Williams, Cambridge Uni-versity Press - 2007

Concerto numero 12Sabato 6 febbraio 2010

Un Sonoro Appetito

Duecentocinquanta grammi di uva di Malaga, sessanta dizucchero in polvere, tre uova, un limone. Immaginate cheuna ricetta di cucina venga cantata come fosse un’ariad’opera. È quello che accade nel piccolo capolavoro musi-cale firmato Leonard Bernstein. L’autore si divertì a tra-sformare i testi della “Bonne Cuisine Française” di EmileDumont in una serie di quattro liriche per voce e pianofor-te. Uomo brillante, ma anche personaggio eccentrico Ber-nstein divenne famoso per il grande pubblico come diret-tore musicale dell’Orchestra Filarmonica di New York, mala sua vita personale fu segnata dall’angoscia del compro-messo tra la gloria del direttore e la produttività del com-positore. Egli era nella direzione, soprattutto, spontaneo -la maggior parte delle volte a suo grande vantaggio, alcu-ne altre, decisamente a suo svantaggio: poteva fornirepessime direzioni se il pezzo non gli piaceva. Alcuni trova-no tutt’ora il suo stile direttivo irritante e distraente; quan-do conduce danza e pare preso da gioia eccessiva. “Dopole esecuzioni che io chiamo buone (un’esperienza incredi-bile come se componessi in quel momento...), devono pas-sare alcuni minuti prima che riesca a ricordare dove mitrovo, in quale sala o teatro, in quale Paese, o chi sono.Una sorta di estasi che corrisponde in tutto e per tutto allaperdita di coscienza”. Il valore che Bernstein conferiva allamusica nel considerarla strumento indispensabile al rag-giungimento dei sui grandi ideali, è espressa chiaramentein un suo aforisma: «Per raggiungere grandi risultati, duecose sono necessarie; un piano, e la condizione di nonavere abbastanza tempo».

Discografia essenziale:West Side Story (Original Broadway Cast) Leonard Bern-stein Sony Classical, 2009

Bibliografia essenziale“Maestro”, a cura di Helena Matheopulos, Vallardi Editore

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Concerto numero 13Domenica 14 febbraio 2010

“Mamma da grande voglio fare il Pirata”

Lo spettacolo è liberamente ispirato al libro di Colin Mc-Naughton “La scuola dei pirati”, fiaba semplice, ma nonbanale, che si presta a diversi livelli di lettura. La storia èambientata a bordo di una nave pirata dove i bucanieridella nave del malvagio capitano Van der Put, per truffarei ragazzini della zona, fondano una Scuola per giovani Pira-ti. Gli alunni vengono ospitati a bordo della nave e seguo-no le lezioni tenute dai pirati, ma una notte scoprono diessere stati rapiti per poter ottenere un riscatto dai geni-tori. I bambini però hanno – come spesso accade nellarealtà – molte più risorse di quanto i grandi credano, e cosìi piccoli pirati in erba, mettendo in pratica le nozioni impa-rate, si trasformano in veri pirati e guidati dall’astuta Gel-somina, sapranno sfuggire alle oscure trame di Van derPut, organizzare un ammutinamento in piena regola edaffrontare una terribile tempesta. E più di un tesoro li at-tenderà alla fine della fantastica avventura.Il racconto è incentrato sul valore dell’amicizia e sul gustoper l’avventura, figlia della fantasia e dell’immaginazione:insegnamento che i bambini non dovrebbero mai disimpa-rare. La storia, raccontata dall’attore Enrico Dusio e soste-nuta da un accompagnamento musicale ‘a quattro mani’, èarricchita dall’animazione di pupazzi appositamente creatida Alessandra Odarda.

Discografia essenzialeProkofiev: Pierre et le loup; Saint-Saëns: Le Carnaval desanimaux; Poulenc: Histoire de Babar, EMI Classics, 2000

Bibliografia essenziale“Oppla!”, Colin mcnaughton, 1996, Aer Edizioni, Bolzano.

Concerto numero 14Sabato 20 febbraio 2010

Attenti al suono

Dopo esperienze in varie formazioni, D’Onofrio e Ferraraoptano questa volta per un’atmosfera più intimista: un or-ganico ridotto a soli due strumenti, armonica e chitarra,dove il gioco melodico-ritmico si basa fondamentalmentesull’interplay e sulla perfetta condivisione del senso deltempo.Lo stesso chitarrista Moreno D’Onofrio spiega le motiva-zioni di questa scelta durante un’intervista al Milestone diPiacenza: “Siamo molto appassionati di questo jazz acusti-co ed intimista della scuola di Bill Evans e Jim Hall. È unmodo di suonare basato molto sull’Interplay, sui colori deinostri strumenti. La nostra amplificazione è un prolunga-mento del suono acustico dove ha grande importanza laricerca di sonorità perché il suono cambia a seconda didove viene collocato”. D’Onofrio è infatti molto attento alsuono del suo strumento, al modo in cui vengono pizzicatele corde, al tocco, al volume, a tutto ciò che rende partico-lare ed unico il proprio modo di suonare: “Per me è impor-tante soprattutto il suono che ottengo, il mio suono. Cisono musicisti preparatissimi che però non hanno un suo-no personale, che appartenga loro profondamente”.Il risultato è una miscela di sonorità del tutto particolare,con un pizzico d’insolito: l’armonica infatti, se si escludel’alone di culto che circonda la figura di Toots Thielemans,è ancora oggi considerato uno strumento piuttosto inu-suale, perché poco presente all’interno del panorama jaz-zistico contemporaneo e perciò il suo impiego caratterizzain modo marcato un lavoro come questo, che si avvaledelle sue sonorità per conferire un colore particolare alrepertorio jazzistico (Standards) in questione.

Discografia essenziale“Standards X For Four” Moreno D’Onofrio- Luigi FrerraraQuartet, Music Center 2008;“Love Letters” Moreno D’Onofrio Jazz Guitar Trio, MusicCenter;“Laverne Walk” Moreno D’Onofrio e Ivano Sabatini, MusicCenter.

Bibliografia essenziale“I Segreti del Jazz, Una guida all’ascolto” di Stefano Zenni,Stampa Alternativa 2008

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Concerto numero 15Sabato 27 febbraio 2010

Il binomio Brecht-Weill

“Il disco propone una selezione dei migliori tra i brani scrittie arrangiati durante i nostri primi 5 anni di intensa attivitàconcertistica e compositiva”.“Una cosa è assolutamente certa: quest’orchestra non èper niente da tre soldi. Anzi. L’emozione che sa dare laformazione di Matteo Castellan, Gianni e Massimiliano Gillinel suo album omonimo è davvero di grande entità. ”CosìLuigi Spera di Jazzitalia esordisce nella sua recensione alnuovo CD omonimo pubblicato da Dodicilune e distribuitoda IRD in Italia e in tutto il mondo.Punto di partenza dell’Orchestra è certamente la figura ela musica di Kurt Weill. Sono diversi nell’album i brani del-l’autore di inizio Novecento opportunamente riadattati dal-l’orchestra che, non a caso, prende nome dalla famosacomposizione scritta dal compositore Berlinese per l’”Operada tre soldi” di Bertold Brecht.Il repertorio in questione spazia dalla tradizione rom tziga-na, a quella yiddish ebraica, mescolando Irvin Berlin e lasua famosissima Cheek to cheek al sound di Jobim. Quelche viene fuori è quindi una miscellanea di tradizioni diver-se e sonorità lontane, una serie di intarsi e di mescolanze:la fisarmonica della tradizione francese si fonde ora conquella tipica del tango argentino, ora con le sonorità delvioloncello, del violino e del clarinetto, per avvolgere esostenere la voce di Rossana Landi.

Discografia essenzialeOrchestra da Tre Soldi - Dodicilune/IRD, 2007

Bibliografia essenzialeKurt Weill: An Illustrated Life. Jurgen Schebera. Yale Uni-versity Press

Concerto numero 16Sabato 6 marzo 2010

Il Gamelan di Britten

La sonata in Do per violoncello e pianoforte, completatanel 1961, è dedicata a Rostropovich, il noto violoncellista edirettore d’orchestra russo. Benjamin Britten si riferiscealla composizione col termine sonatina, probabilmente perle sue modeste dimensioni – cinque movimenti che si esau-riscono in una ventina di minuti. Fil rouge dell’intera com-posizione è il suo sound distintivo, profondamente influen-zato dalla tradizione musicale Gamelan.La parola “Gamelan” deriva probabilmente dalla parola gia-vanese “gamel”, che significa percuotere con un mazzuolo.Il gamelan è perciò un’orchestra di strumenti musicali diorigine indonesiana che comprende per lo più strumenti apercussione,in particolar modo metallofoni, ma può com-prendere anche flauti di bambù, strumenti a corda e la voce.L’intonazione di un’orchestra Gamelan è argomento com-plesso. I Gamelan possono avere quattro scale musicali:sléndro, pélog, degung e madenda. Nel Gamelan della zonacentrale di Giava, sléndro è la scala composta di sole cin-que note, con intervalli tendenzialmente equivalenti tra loro,mentre pélog è la scala di 7 note, con intervalli irregolari.Il gamelan è stato apprezzato da svariati compositori dimusica classica, il più famoso tra i quali fu Claude Debus-sy. Egli ebbe l’occasione di ascoltare un orchestra Game-lan per la prima volta all’esposizione universale di Pariginel 1889. Il compositore francese rimase affascinato daquesto tipo di musica, e proprio per questo in alcune suecomposizioni si possono riscontrare citazioni dirette di sca-le, melodie, ritmi o tessuti musicali della tradizione musi-cale Gamelan.

Discografia essenzialeSchubert/Schumann/Debussy:Works for Cello and Piano,Mitislav Rostropovich, Benjamin Britten, DECCA 2007Debussy Hindemith Britten Aldo D’Amico violoncello Anni-bale Rebaudengo pianoforteEdipan 1984 (LP non più in commercio)

Bibliografia essenzialeGli adulti e la musica, a cura di Annibale Rebaudengo, EDT,2005

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Concerto numero 17Sabato 13 marzo 2010

Un fascino tutto spagnolo

Una rapida ascesa verso le sonorità spagnoleggianti e lemelodie del flamenco, percorrendo le tappe evolutive indi-spensabili alla comprensione del vasto panorama musicalecontemporaneo. Ecco allora il Rinascimento con MichaelPraetorius, compositore e trattatista vissuto a cavallo tra ilCinquecento e Seicento, elemento indispensabile al pas-saggio dall’epoca Rinascimentale a quella Barocca; segui-to immediatamente dal grande “maestro”: Johann Seba-stian Bach. Significativa anche la scelta del repertorio: unadance ed una Ciaccona. Questa in origine era un tipo didanza caratterizzata da un tempo moderato probabilmen-te di origine spagnola. Flavio Sala rivela infine definitiva-mente il suo repertorio prediletto con Torroba, Nunez, ePaco de Lucia, uno dei più grandi chitarristi Flamenco. Sipensa spesso che l’essenza del flamenco sia la danza. Inrealtà l’anima del flamenco è il “cante”(cantante). Infatti ilflamenco nasce come canto, senza musica. Chitarra e danzasi aggiungono solo in seguito. Il flamenco nasce comeespressione popolare tipica dell’Andalusia. Fortemente in-fluenzato dal popolo nomade dei Gitani, il flamenco affon-da le sue radici nella cultura musicale dei Mori e degli Ebrei.Un tempo ristretto nella zona dell’Andalusia, oggi il fla-menco fa parte della cultura e della tradizione musicalespagnola.

Discografia essenzialeFlavio Sala Live at the Hermitage Theatre (MAP),2005

Bibliografia essenzialeIl tango ritrovato, Burstin Haim - Donzelli, 2008

Concerto numero 18Sabato 20 marzo 2010

La musica: un rifugio sicuro

“Nessuna tendenza esibizionistica in lui. (…) non lo attraeil piano in sé: lo strumento è solo una porta d’ingressoverso la musica. Ma qualche nube comincia presto a tur-bare questo quadro di serenità. In una foto scattata quan-do Bill ha otto o nove anni, il suo sguardo comunica unasorta di smarrita malinconia, (…) quello struggimento, quel‘perchè’ destinato a rimanere senza risposta che tanto spes-so ritroveremo nella musica dell’Evans adulto,sono già tut-ti lì.” Così Enrico Pieranunzi descrive nella sua monografiasul pianista, il carattere malinconico ed introverso dellapoetica evansiana. La musica di Bill Evans fu fortementeinfluenzata dal suo carattere ipersensibile e dagli accadi-menti personali. Un duro colpo inflitto alla personalità sen-sibile di Bill fu senza dubbio la sua chiamata alle armi neglianni Cinquanta sul fronte coreano: tre anni in cui si conso-lidò quel disagio ed ostilità verso il mondo esterno cheEvans aveva fin da bambino. A piegare ulteriormente ilsuo carattere saranno la morte del padre, il suicidio delfratello Harry, con il quale Bill aveva stretto un legamemolto profondo ed il suicidio della compagna Ellaine. Nonbisogna poi dimenticare la morte del giovane contrabbas-sista Scott LaFaro, con il quale la musica di Evans e il suoconcetto di Trio toccano vette di raffinatezza mai più rag-giunte.Certamente, al di là degli eventi negativi che si avvicenda-rono intorno alla sua figura, ed al di là del disagio provoca-togli dall’uso massiccio di droghe, la malinconia, e il sensodi solitudine, conferiscono alla musica di Evans quella par-ticolare trasparenza e sincerità che la rendono al tempostesso immediata ed irraggiungibile.

Discografia essenzialePortrait in Jazz, Bill Evans Trio, Riverside 1959; From Leftto Right, Bill Evans and Orchestra, Verve 1969/70

Bibliografia essenziale“Bill Evans - Ritratto d’artista con pianoforte” Enrico Piera-nunzi, Stampa Alternativa,2001

Page 36: RIVOLIMUSICA · In qualità di musicista-compositore ha pubblicato “Quan-ta”, un disco prodotto dall’agenzia modenese “Le muse group”, dedicato alla natura, colonna sonora

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Concerto numero 19Sabato 17 aprile 2010

Laudate pueri

Il 7 gennaio 1779 Mozart, dopo quasi due anni di assenza,finalmente rientrava a Salisburgo. Nel 1777 era partito con lamadre alla volta di Parigi, nella speranza di trovare la protezionedi una corte importante. Ora rientrava a casa colmo di delusioninon solo professionali, ma anche affettive: Parigi non avevapiù manifestato lo stesso interesse di dieci anni prima neiconfronti del suo talento; nessuna corte importante gli avevaspalancato le porte; e come se non bastasse in quella cittàlontana la madre era morta improvvisamente, lasciandolo perla prima volta completamente solo in un paese straniero. Inquel momento era cominciato il rocambolesco viaggio di ritornoalla volta di Salisburgo. Mozart aveva impiegato circa quattromesi a rientrare, suscitando le ire funeste del padre, che loincitava a tornare rapidamente al servizio dell’arcivescovoHyeronimus Colloredo.L’arcivescovo non era disposto ad accogliere favorevolmenteun dipendente che aveva fatto di tutto per cercareprotezione altrove. Nonostante ciò lo riprese al suo servizio,riservandosi tuttavia di valutare attentamente l’esito dellasua condotta. Mozart si trovò così nuovamente caricato ditutte quelle attività dalle quali aveva tentato invano disfuggire nel 1777; e fu costretto a riprendere la carica diKonzertmeister e organista del duomo, sottomettendosisvogliatamente all’obbligo di comporre musiche per tuttigli eventi mondani e liturgici che si svolgevano alla corte diSalisburgo. Tra questi le Vesperae solemnes de Confessor,che furono composte nel 1780 da Mozart proprio persoddisfare il cerimoniale liturgico. Tutti i salmi che lecompongono appartengono a una tradizione musicaleantichissima, che ai tempi di Mozart imponeva determinatescelte stilistiche: il Laudate pueri, ad esempio, era dasempre il luogo dei vespri destinato alla massimaelaborazione contrappuntistica; in questo caso Mozart lotrasforma in una fuga grandiosa, che parla già chiaramentela lingua del “Kyrie eleison” del successivo Requiem. Perchénelle sue mani qualunque rivisitazione, anche quelladerivante dalla tradizione più solida, acquisisce fattezzeoriginali e personalissime.

(A cura di Paolo Cairoli - 2007)

Bibliografia essenzialeHermann Abert, Mozart, Milano, Il Saggiatore

Discografia essenzialeMozart, Vesperale solemnes de confessore KV 339, Chordella vocapella, Sinfonieorchester Aachen, Marcus Bosch,Cavillo classics

Concerto numero 20Venerdì 30 aprile 2010

Musica “sinestica”

“...una musica vivente, avente l’impeto della sincerità, dellagenerosità e della coscienziosità artistica”.Tra il 1928 e 1929 un Olivier Messiaen ancora giovane scris-se gli Otto Preludi, ad ognuno dei quali donò un titolo edelle indicazioni sul colore. La colombe è associata ad un“arancio con venature violette”, mentre Instants défuntse Plainte calme ad un “grigio vellutato con riflessi malva everdi”.«Io vedo dei colori mentre ascolto dei suoni; l’ho detto allacritica, l’ho detto al pubblico, l’ho detto persino ai mieiallievi a lezione, e bene, nessuno vede nulla!». Questa par-ticolare associazione che Messiaen percepiva a livellosensoriale è chiamata oggi col nome di sinestesia. La sine-stesia è un fenomeno sensoriale-percettivo, che indica una“contaminazione” dei sensi nella percezione, situazioni incui una stimolazione uditiva, olfattiva, tattile o visiva è per-cepita come due eventi sensoriali distinti ma conviventi.Per esempio, in questo caso, percepire un evento sonorocon una immediata reazione visiva.Messiaen si distinse infatti per l’introduzione e l’uso di par-ticolari scale musicali, che gli permisero di esplorare que-ste relazione tra l’udito e gli altri sensi, realizzando unamusica sinestetica, in cui l’incontro e la sovrapposizione diaccordi doveva creare l’impressione di vedere certi bendeterminati accostamenti di colore.

Discografia essenzialeMessiaen: Piano Works, Roger Muraro, Accord, 2003

Bibliografia essenzialePunti di riferimento, Pierre Boulez, a cura di Jean-JacquesNattiez Torino, Einaudi, 1984.

Page 37: RIVOLIMUSICA · In qualità di musicista-compositore ha pubblicato “Quan-ta”, un disco prodotto dall’agenzia modenese “Le muse group”, dedicato alla natura, colonna sonora

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Concerto numero 25Venerdì 11 giugno 2010

Stasi in Musica

Poche note, poco variate, ripetute. Un andamento costan-te, ipnotico e ripetitivo anch’esso. Tutto questo e moltoaltro si possono riassumere sotto un’unica definizione:minimalismo.Il termine identifica una forma musicale diffusasi nella se-conda metà del ‘900 negli Stati Uniti, caratterizzata, percosì dire, da una estrema riduzione delle trame sonore.L’architettura della musica minimale si sviluppa su cellulemelodiche brevi e semplici, e su figure ritmiche immedia-te, e dipana il discorso creativo sulla ripetizione, spessoossessiva, di tali moduli, mentre il castello armonico e tim-brico si evolve a formare la chiave espressiva dell’opera,utilizzando talvolta strumenti di raro utilizzo e sonorità inu-suali, con la complicità dell’elettronica e della musica po-polare.Nella maturazione di questa corrente vi è un riferimento aformule musicali tipiche della musica etnica, a quelle areesociali nelle quali il ritmo e il suono percussivo erano carat-teristiche strutturali, come nella musica della zona centra-fricana.Ecco allora “electric counterpoint” come esempio edifican-te del principio minimalista; Reicha stesso lo definisce “co-struito su un canone di otto voci, (…) dove viene ampia-mente utilizzata la tecnica del looping e del sampling perriprodurre la sovrapposizione delle varie voci di chitarra”dove un loop o sample, è un campionamento di un suonoregistrato e ripetuto, tramite l’utilizzo di specifici nastri,effetti audio, un campionatore o dei software appositi.

Discografia essenzialeDrumming, Steve Reich - DG, 1974; Dance pieces, Philipsglass - Columbia, 1981

Bibliografia essenziale“Musica Coelestis”, Carlo Boccadoro, Einaudi, 1999.

ISTITUTO MUSICALE CITTÀ DI RIVOLIRIVOLIMUSICA 2009-2010

Edoardo Zanone Poma

Davide BordignonAnita Cravero

Gaetano Di DomenicoGiovanni Glielmi

Andrea GunettiAntonmario Semolini

Andrea Maggiora

Paolo Spinnato

Carlo CortelliniMaria Viola

Loredana DurandoSandra Briccarello

Presidente

Consiglio d’Amministrazione

Direttore artistico

Direttore amministrativo

Organizzazione

Amministrazione

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L’Istituto Musicale si può raggiungere:

DA TORINO CITTÀPERCORRENDO C.SO FRANCIA

FINO AL FONDO

OPPURETRAMITE LA TANGENZIALE SUD(USCITA C.SO FRANCIA-RIVOLI)*

In entrambi i casi si raggiunge comunquela parte finale di c.so Francia

* Una volta usciti dalla tangenziale girare a sinistraseguendo la direzione per Rivoli.

Arrivati alla rotonda finale di c.so Francia girare asinistra in p.zza Martiri della Libertà, proseguire drittoper un breve tratto di via Cavalieri di Vittorio Veneto,girare alla prima a destra (via M. Gioia) e continuaresempre dritto, la strada comincia a salire ed è semprela stessa ma cambia nome: da via Gioia diventa viaRombò e poi via Fiorito. Da via Fiorito svoltare a sinistrain via Girò, la prima via che si incrocia è via Capello eproprio all’incrocio c’è il cancello dell’Istituto Musicale,che è aperto per l’ingresso ai concerti.