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Sauer 202 GladiatorIn prImo pIano

Esercizio di stile o raffinata carabina?

L a “folle idea” di progettare una carabina dalle caratte-ristiche estetiche così par-

ticolari e di sicuro impatto visivo, spunta qualche anno fa nella fervi-

da mente di Carlo Berti, cotitolare di Bignami. La scelta di commissio-nare alla Sauer questo importante progetto nasce principalmente dal fatto che, come ci racconta il

fratello Luciano, l’azienda di Isny im Allgau (Germania) è uno dei “clienti” più vecchi della Bignami: le prime importazioni delle armi Sauer risalgono infatti all’inizio

Bignami, in partnership con Sauer, ha piacevolmente “aperto le danze” dell’IWA 2012 con la presentazione in grande stile di una carabina dalle caratteristiche davvero molto particolari, che rimarrà nella storia dell’appuntamento annuale di Norimberga sia per l’originalità del progetto, sia per la scenografia in cui si è svolta, indubbiamente molto suggestiva

testo e foto di Media Consulting

di Danilo Liboi & C.

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degli anni Sessanta. Le due aziende, coma ha ampiamente

spiegato il direttore gene-rale Sauer Matthias Klotz durante la presentazio-

ne, sono accomu-nate da un aspetto estremamente im-portante e troppo spesso trascurato: la serietà professiona-le. L’idea di Carlo Berti era quella di

coniugare l’Impero romano - sia sotto l’aspetto più cruento, quello dei violenti combattimenti dei gladiatori, sia sotto quello della civilizzazione, della culturizzazione e della modernità (ne è prova l’ac-quedotto riprodotto sulla canna dell’arma: simbolo di progresso e di volontà di migliorare la qualità della vita) - con un’arma rigata che rimanesse tale, senza scadere a me-ro esercizio stilistico. Questa idea, fondere gli elementi principali

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1.

Luciano e Achille Berti con la Sauer 202 Gladiator2.

Il tetto delle terme è rimovibile e copre la sede del pivot anteriore3.

L’acquedotto termina sulla rampa del mirino4.

Il momento del passaggio ufficiale di proprietà della carabina: dalle mani del direttore generale di Sauer, Matthias Klotz, a quelle di Luciano Berti, cotitolare di Bignami

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euro, la Sauer più cara che sia mai apparsa sul mercato! Ma la ricchez-za delle incisioni e delle soluzioni artistiche, dall’acquedotto romano che va a costituire lo spezzone posteriore della bindella alla coper-tura del pivot anteriore, ottenuto con un tetto delle terme rimovibile,

dalle ricche incisioni del castello al simbolo delle legioni riporta-to in oro sul puntale dell’asta, dai confini dell’Impero romano evidenziati con riporti in oro nel mondo rappresentato dal pomello dell’otturatore all’elmo stilizzato e apribile, che nasconde il duro volto

della storia di Roma con una bolt action di concezione piuttosto moderna com’è la Sauer 202, cer-tamente molto difficile dal punto di vista progettuale (e ancor più da quello attuativo), è stata affidata da Carlo alle sapienti mani dei fratelli Frühauf, maestri incisori, e più pre-cisamente a uno dei due, Markus, che ha accettato la sfida, iniziando a lavorare sulla pianificazione. Dopo mille proposte e altrettante correzioni, dopo anni di mail con-tenenti bozzetti, grafici, idee da sviluppare, è nato il progetto defini-tivo; il rischio era che, visto il tema, si scivolasse nel pesante, nel “pac-chiano”, come d’altronde capita, al-meno dal nostro punto di vista, ad alcune produzioni tedesche e au-striache. Per fortuna (e per bravura del committente e dei realizzatori) non è stato così: la Sauer Gladiator è prima di tutto una carabina, nel senso completo del termine, e non esclusivamente un esercizio di stile; ma è anche un’opera unica nel suo genere: certamente, con il suo prezzo al pubblico di circa 235.000

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Abbiamo avuto il privilegio di assi-stere, unici giornalisti presenti, al passaggio “materiale” di proprietà della carabina, che dalle mani di Matthias Klotz quale “rappresen-tante” di Sauer è passata a quelle di un emozionato Luciano Berti, che la consegnerà (al momento di an-dare in stampa sono fatti già acca-duti) al fratello Carlo il giorno del suo settantesimo compleanno. Ter-miniamo qui questa veloce presen-tazione in modo da dare spazio alle immagini, che più di ogni parola saranno in grado di raccontare in modo adeguato questo capolavoro.Per info: www.bignami.it

di un gladiatore, che va a comporre la coccia, tutto questo, dicevamo, giustifica ampiamente tale prezzo: si tratta di un’opera unica. Abbiamo sentito colleghi della stampa avanzare dubbi sulla liceità di utilizzare un’azione tutto som-mato moderna com’è la 202 per questa realizzazione; non siamo

per nulla d’accordo, perché cre-diamo fermamente che il risultato finale di questa lunga gestazione, la Sauer 202 Gladiator, abbia dav-vero raggiunto lo scopo di fondere un’opera d’arte, un vero esercizio di stile, con una carabina che non ha affatto perduto la sua essenza di arma pratica ed efficiente.

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5.

L’Impero romano è riportato in oro sul mondo, rappresentato dal pomello dell’otturatore6.

Gladiatori in lotta incisi con grande perizia sul castello dalle sapienti mani del maestro incisore Markus Frühauf7.

La porzione posteriore della bindella è costituita da uno spezzone di un classico acquedotto romano8.

La coccia è costituita da un elmo in oro apribile, che nasconde il duro volto di un gladiatore

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