In principio è la pietra....

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100 MAGGIO 2010 • AUTOMAZIONE OGGI 335 AO automazioneoggi rfid A ntolini Luigi & C. è una società unica nel suo genere, tanto da collocarsi ai vertici del mercato mondiale della produzione e distribuzione della pietra al naturale. Alcuni dati sintetizzano efficacemente la portata di quest’azienda, fondata nel 1956 a Sega di Cavaion, vici- no Verona: quasi mille materiali trattati, tra cui marmi, graniti, limestone, onici, travertini e semi- preziosi; una superficie di oltre 200 mila m 2 , di cui 30 mila coperti, dove operano più di 200 addetti; sei sedi pro- duttive dislocate nel mondo, dalla Spagna al Brasile, al Madagascar, oltre all’headquarter nel vero- nese, e una fitta rete di concessionari. A ciò si aggiunge una produzione annuale di 1,5 milione di m 2 di lastre, 30 container e camion in uscita ogni giorno dalla sede e l’atti- vità di estrazione in esclu- siva di marmi e graniti da cave dislocate in tutto il mondo, dalla Norvegia al Brasile, dall’Iran al Sudafrica, dal Cile all’India. Stone Gallery, Stone Boutique, Antolini Lifestyle, Onyx Pavillon, Shellstone Showroom e Stone Museum sono i sei raffinati show-room della società, creati con gusto e ricercatezza per meglio trasmettere ad architetti, designer e progettisti la qualità e il valore delle pietre. La prima esigenza che Antolini Luigi & C. intendeva soddisfare era Il sistema StoneID a base Rfid è utilizzato da Antolini per gestire il processo di lavorazione e la logistica nel mercato della pietra naturale PAOLA VISENTIN In principio è la pietra… Blocchi di pietra in arrivo alla sede centrale nel veronese Particolare del blocco: è visibile in basso a destra del foglio l’area dedicata al tag Rfid

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Soluzione all-inclusive StoneID in Antolini Luigi & C. SpA: dalle aspettative alla risposta tecnologica, dall'ingegnerizzazione ai dati ROI per la gestione dell'intera filiera di lavorazione della pietra naturale.

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100 MAGGIO 2010 • AUTOMAZIONE OGGI 335

AOautomazioneoggi rfid

Antolini Luigi & C. è una società unica nelsuo genere, tanto da collocarsi ai verticidel mercato mondiale della produzione edistribuzione della pietra al naturale.Alcuni dati sintetizzano

efficacemente la portata di quest’azienda,fondata nel 1956 a Sega di Cavaion, vici-no Verona: quasi mille materiali trattati,

tra cui marmi, graniti, limestone, onici, travertini e semi-preziosi; una superficie di oltre 200 mila m2, di cui 30mila coperti, dove operano più di 200 addetti; sei sedi pro-duttive dislocate nel mondo, dalla Spagna al Brasile,

al Madagascar, oltreall’headquarter nel vero-nese, e una fitta rete diconcessionari. A ciò siaggiunge una produzioneannuale di 1,5 milione dim2 di lastre, 30 containere camion in uscita ognigiorno dalla sede e l’atti-vità di estrazione in esclu-siva di marmi e graniti dacave dislocate in tutto ilmondo, dalla Norvegia alBrasi le , dal l’Iran alSudafrica, dal Cileall’India. Stone Gallery,Stone Boutique, AntoliniLifestyle, Onyx Pavillon,Shellstone Showroom eStone Museum sono i sei

raffinati show-room della società, creati congusto e ricercatezza per meglio trasmettere adarchitetti, designer e progettisti la qualità e ilvalore delle pietre. La prima esigenza cheAntolini Luigi & C. intendeva soddisfare era

Il sistema StoneID a base Rfid è utilizzato daAntolini per gestire il processo di lavorazionee la logistica nel mercato della pietra naturale

PAOLA VISENTIN

In principio è la pietra…

Blocchi di pietra in arrivo alla sede centrale nel veronese

Particolare delblocco: è visibilein basso a destradel foglio l’areadedicata al tagRfid

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quantificare il materiale presente in magazzi-no. Prima dell’avvento del sistema Rfid, larisposta al quesito era racchiusa nella memo-ria ‘umana’ dei capi reparto, che dovevanoricordare i circa 10 mila blocchi di materialedifferente in arrivo da tutto il mondo e la col-locazione delle circa 900 mila lastre prodot-te annualmente. Si ripresenta, dunque, unconcetto basilare della logistica, sul qualepoggia il buon funzionamento di qualsiasiazienda: l’importanza dell’informazione, chesia anche affidabile e immediata. È questo ilcontesto sul quale opera la soluzioneStoneID realizzata da F.C.S. Solutions,società di consulenza e servizi informatici,coinvolgendo l’intero ciclo produttivo e logi-stico della pietra naturale in Antolini.Basata sulla tecnologia Rfid, StoneID è unasoluzione omnicomprensiva per la lavorazio-ne della pietra naturale; segue infatti tutte lefasi del processo, dall’ingresso del blocco infabbrica fino alla localizzazione delle singo-le lastre in magazzino e alla gestione post-vendita.

Il ciclo produttivoIl ciclo produttivo della pietra naturale ha ini-zio con l’acquisto del blocco di materiaprima, che viene etichettato all’ingresso inazienda o, se possibile, addirittura al collau-do, associandogli un codice alfanumericodestinato a diventarne l’identificativo perogni fase dei processi successivi, consenten-do di risalire facilmente al materiale origina-le. Nello specifico, l’etichetta consiste in unfoglio A4, plastificato e dotato d’identificati-vo Rfid contenente il codice del blocco.L’etichetta è configurabile a piacere, per cuil’utente finale può sceglierne il formato e l’a-spetto grafico.Il tipo di etichetta usato, seppure semplice edi basso costo, si è dimostrato resistente agliagenti atmosferici nel corso dei due anni incui è stato in produzione presso Antolini e haridotto sensibilmente il tempo necessario a gestire l’in-ventario dei blocchi: si è passati da circa 35-40 h/uomo a3-4 h/uomo in cantiere; grazie poi all’integrazione con ilgestionale, da circa 15 gg a meno di 1 g per la riconcilia-zione dei dati reali e di magazzino.L’acquisizione dei dati dei blocchi e dei dati d’inventarioavviene in modo volontario, utilizzando i palmari indu-striali mobili Rfid.Il passaggio successivo del processo di lavorazione consi-ste nella segagione del blocco: StoneID permette di trac-ciare l’ingresso del blocco nel telaio e la successiva usci-ta delle lastre. Il software di gestione della segagione per-mette di associare i dati di consumo di lame e graniglia

dei telai e fornire dati previsionaliriguardo all’uscita delle lastre,salvo poi integrare questi datiprovvisori con quelli definitivi;inoltre, consente di stampare e‘battezzare’ le etichette che ver-ranno in seguito incollate sullelastre.Le etichette, progettate daSoftworks per F.C.S. Solutions,sono in PE ad alta densità, resi-stenti agli agenti atmosferici e aiprocessi di lavorazione delle lastre(resinatura, lucidatura ecc.); all’in-terno sono dotate di un chipImpinji ‘Monza 3’ che opera nellabanda UHF.Il software rende disponibili ireport di carico, scarico e lavora-zione, ma l’integrazione completacon il gestionale consente di ridur-re al minimo la stampa e lo scam-

bio di documenti cartacei, con evidenti risparmi di tempoe riduzione dei possibili errori di trascrizione e di compi-lazione. Opzionalmente, è disponibile un modulo checonsente l’integrazione con il software di gestione deitelai, se presente, permettendo l’input automatico dei datidi consumo (elettricità, graniglia e calce ecc.).Quando il blocco esce dal telaio, mentre è ancora sul car-rello, vengono etichettate le singole lastre utilizzando leetichette stampate in precedenza nella stessa segheria euna colla bi-componente che Loctite ha studiato essere lamigliore per garantire l’aderenza delle etichette allelastre, che presentano una superficie raramente liscia; ilprocesso di etichettatura è talmente rapido che servono

Linea di produzione in Antolini: l’antenna Rfid rileva in automaticoil tag apposto sulla lastra

Il controller LRU2000 costituisce il ‘cuore tecnologico’ del sistema Rfidlungo la linea di produzione

AOautomazioneoggi rfid

meno di dieci minuti per identificare le lastre di un interocarrello, che ne contiene più di 200.

Il percorso della lastraLa lastra etichettata è identificata in maniera univoca ememorizzata in un apposito database: da questo momen-to in poi è possibile tracciare tutte le lavorazioni che lalastra subisce, associando i costi di produzione al prodot-

to finale. L’inizio e la fine delle variefasi sono rilevati in modo automatico.I controller LRU2000 e le antenne,collegate con i PC industriali OT1200di Asem attraverso un’interfacciautente semplice e intuitiva, provvedo-no in modo automatico alla gestionedei report di lavorazione e consento-no in ogni momento di conoscere lostato di ogni lastra. La sofisticataarchitettura di rilevazione del sistemautilizza un PLC per acquisire i dati eper fornire indicazioni visive sull’in-gresso e l’uscita delle lastre dallelinee, garantendo il completo isola-mento elettrico tra la logica di gestione e la linea di pro-duzione, indispensabile in ogni apparato affidabile peruso industriale.L’integrazione del sistema StoneID con il gestionaleaziendale semplifica il carico e lo scarico delle varie lavo-razioni, con un intervento minimo e controllato da partedell’operatore amministrativo. Tutte le operazioni, infatti,possono essere rese automatiche in modo da richiederesolo un controllo di supervisione, evitando possibilidimenticanze ed errori d’inserimento dati. La grande fles-sibilità del sistema StoneID consente l’attivazione disistemi di fotografia automatica della lastra e garantiscel’associazione univoca delle foto alla lastra stessa. Questo

costituisce un grande vantaggio non solo per la gestionedella pre-vendita, dato che il cliente finale può sapere inanticipo quale lastra riceverà, ma anche per la gestione dieventuali contestazioni in post-vendita. Inoltre, StoneIDpermette di identificare la posizione della lastra all’inter-no dei depositi, tracciando in modo rapido e preciso tuttigli spostamenti, indipendentemente dalle dimensioni deidepositi stessi, e annullando gli sprechi di tempo derivan-ti dalla ricerca di lastre già disponibili in deposito. Si evi-tano così lavorazioni inutili di blocchi per gestire ordini dimateriali già pronti. Il tutto si traduce anche in un miglio-re servizio al cliente finale in termini di velocità di realiz-zazione delle commesse.

Il ciclo logisticoIl processo d’inventario viene gestito in modo simile siaper i blocchi che per le lastre: l’operatore attiva l’apposi-ta funzione sul palmare industriale, transitando poi vicinoai blocchi o alle lastre. La notevole distanza di lettura acui possono arrivare le etichette UHF e la velocità diacquisizione delle informazioni consentono di ridurre itempi d’inventario in modo drastico. Le vecchie etichettein tecnologia HF o le etichette con codice a barre richie-

dono infatti letture a contatto, o pazienti allineamenti dellettore con l’etichetta, mentre la tecnologia UHF permet-te di rilevare blocchi o lastre semplicemente passando illettore vicino all’etichetta, indipendentemente dal fattoche questa sia sporca o poco raggiungibile. Inoltre, i datirilevati possono essere automaticamente confrontati conquelli disponibili dal gestionale, evidenziando immediata-mente eventuali discrepanze.Come esempio si consideri che l’inventario semestrale deiblocchi in deposito presso Antolini, prima dell’avventodella tecnologia Rfid, richiedeva il lavoro di due personeper più di due giorni in cantiere e il lavoro di un’operatri-ce d’ufficio per quasi due settimane per controllare la

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Particolare dei tag Rfid custom sulle lastre, appositamente progettati per soddisfare lerichieste di Antolini

Lastre con tag Rfid stoccate all’esterno

congruità dei dati. Ora l’intero processo d’inventario deiblocchi richiede meno di tre ore e l’operatrice si limita alanciare un programma che in pochi secondi segnala ledifferenze tra i dati reali con quelli memorizzati nelgestionale.A livello di magazzino, la velocità di lettura delle etichet-te UHF permette di gestire con la massima semplicitàd’uso lo spostamento dei pacchi di lastre, seguendo levarie necessità dell’azienda sino al momento in cui le

lastre stesse sono caricate nei container o sui camion peressere consegnate ai clienti. La precisa identificazione deidepositi e delle ‘cavallette’, ossia i paletti in metallo suiquali sono appoggiate le lastre, grazie ai tag on-metal,garantisce la flessibilità necessaria a ogni tipologia dideposito. L’uso dei palmari poi libera gli operatori da ogninecessità di prendere appunti manualmente e garantisceche non vi saranno errori nell’identificazione del posizio-namento delle lastre. Infine, a livello commerciale, ilgrande vantaggio offerto dalla tecnologia Rfid al persona-le di vendita consiste nel poter sapere sempre, esattamen-te, dove è situata la merce e il suo stato di lavorazione, perfornire ai clienti dati tempestivi e precisi, con un chiaroappeal del brand Antolini. Inoltre, l’identificazione dellesingole lastre con le etichette UHF permette, attraversol’uso dei palmari, di opzionare direttamente il materialesul campo in presenza del cliente, o di verificarne lo statodi ‘venduto’ oppure ‘opzionato’. Al rientro in ufficio saràquindi facile stampare la conferma d’ordine per la mercesenza inutili attese.

Perché l’Rfid?La scelta di utilizzare la tecnologia Rfid nasce dalla capa-cità di questa tecnologia di soddisfare sia le esigenze ope-rative richieste dal management di Antolini, in modo danon ostacolare la tempistica e l’iter del processo produtti-vo, sia le aspettative tecniche valutate da F.C.S. Solutions.

L’implementazione genera poi una serie di benefit prezio-si per migliorare la funzionalità della lavorazione, con unchiaro ritorno economico. Prima di tutto, è possibile iden-tificare e reperire velocemente il materiale, conoscendo intempo reale le disponibilità a magazzino. Questo facilital’attività commerciale ed evita la giacenza di un materia-le spesso molto costoso, dato che alcune lastre possonoraggiungere il valore di 8.000 o anche 10.000 euro, poten-do evadere con celerità altre richieste. L’implementazione

dell’Rfid permette poi di migliorare le varietipologie di lavorazione, ottimizzando itempi e le modalità operative di ogni proces-so, che può essere calibrato in base al tipo dimateriale. Identificando automaticamente la tipologiadel materiale prima della lavorazione (ossiamarmi, graniti ecc.), è possibile infatti pro-grammare il macchinario in modo automati-co, evitando errori di lavorazione.La soluzione StoneID adottata da Antolini

racchiude una cospicua valenza tecnologica, frutto distudi e progettazioni ad hoc che hanno superato tre prin-cipali ostacoli: l’esposizione ad agenti atmosferici qualisole e pioggia, poiché la merce è per la maggior partestoccata all’aperto anche per lunghi periodi (fino a 1anno); poi, la necessità di operare in un ambiente indu-striale, caratterizzato dalla presenza di fanghiglia, polveree acqua, oltre che di metallo. Il transponder Rfid dovevadunque essere in grado di rimanere incollato alla lastra inun simile habitat, posto su superfici irregolari, mantenen-do intatte le proprie prestazioni. StoneID poggia su tec-nologia Rfid operativa nella banda UHF; il sistema sicompone di controller LRU2000 e relative antenne per l’i-dentificazione automatica delle lastre all’inizio e alla finedelle fasi di lavorazione; palmare mobile industriale inte-grato con modulo Rfid per la rilevazione volontaria deiblocchi di pietra; stampante Rfid; transponder UHF EPCClass 1 Gen 2 incollate alle lastre e transponder onMetalUHF apposti sulle ‘cavallette’. ■

[email protected] n. 66

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AOautomazioneoggi rfid

Particolari del reader Rfid UHF LRU2000 e del tagRfid UHF onMetal di Softwork