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EDITORIALE IN REDAZIONE Direzione Francesca Pino Coordinamento Barbara Costa Realizzazione editoriale Nexo, Milano Hanno collaborato a questo numero Valeria Barresi Ermanno Cavagnera Paola Chiapponi Maura Dettoni Francesca Gaido Rossella Laria Francesca Romana Lenzi Guido Montanari Archivio Storico NEWSLETTER N. 24 FEBBRAIO 2015 news Newsletter a cura di Archivio Storico Intesa Sanpaolo Via Morone 3 - 20121 Milano IN QUESTO NUMERO IN PRIMO PIANO L’Internazionale del risparmio La figura di Filippo Ravizza ricordata attraverso un documentario e una monografia p. 2 Vocazioni internazionali di Milano Francesca Pino Foto dall’altro mondo Le sedi estere di Comit e Cariplo p. 3 Giampaolo Rugarli L’editoria in Cariplo (1981-1986) p. 9 In primo piano / Studi e Ricerche / Pubblicazioni / Eventi Inventari / Biblioteca Storica / Fonti Iconografiche e Audiovisive / Archivi del Gruppo / Acquisizioni / Curiosità Questo numero si apre riproponendo la figura di un pioniere dello studio delle lingue straniere, nonché delle tecniche di marketing e di management, che fu grande fautore della cooperazione pacifica tra le nazioni: Filippo Ravizza (1875-1957), fondatore del- l’Istituto internazionale del risparmio. Lo ritroviamo nelle fonti tra gli artefici del primo Congresso Mon- diale del Risparmio, dal quale originò la celebrazione della Giornata del 31 ottobre. Un milanese degno di essere ricordato dalla sua città d’origine, al quale abbiamo voluto dedicare il secondo documentario dell’Archivio storico, da proporre alla fruizione del pubblico, sia in età scolare che adulto. La Newsletter è l’occasione anche per introdurre il tema della storica presenza all’estero delle banche confluite in Intesa Sanpaolo, esponendo alcuni trat- ti caratteristici della collezione delle fotografie d’au- tore (catalogate e in parte digitalizzate) che docu- mentano i numerosi insediamenti a largo raggio internazionale. E’ la volta poi di due segnalazioni: un saggio appena uscito, che affronta le relazioni politico-economiche tra Italia e Romania, nato dalla consultazione delle nostre preziose fonti, e un’opera a stampa, nata inve- ce oltre 130 anni fa, Mediolanum, in ben quattro volumi acquistati dal nostro Archivio storico. L’opera intendeva celebrare le potenzialità di sviluppo del capoluogo lombardo al tempo dell’Esposizione del 1881, nata a raggio nazio- nale, ma che si arricchì pre- sto di una larga, entusiasta partecipazione di visitatori dall’estero. Buoni auspici, dunque, per prepararci ad accogliere cit- tadini da tutto il mondo, in visita all’Expo 2015. Per quanto ci riguarda, l’Archivio storico di Intesa Sanpaolo si è fatto promotore della Con- ference del Consiglio Inter- nazionale degli Archivi, sezione Business Archives, che a Milano, tra il 15 e 16 giugno 2015, dibatterà il tema “Creating the best business archive - Achiving a good return on investment”, per porre in luce le competenze fondamentali richieste alla figura profes- sionale dell’archivista d’impresa nel XXI secolo. Uno dei punti chiave dell’incontro riguarderà le forme organizzative degli archivi d’impresa, tra servizi azien- dali interni, fondazioni culturali e istituti - pubblici e privati - di “concentrazione” di archivi di imprese ces- sate, per mettere in luce vantaggi e svantaggi di cia- scun tipo di soluzione. Molto stimolanti e istruttive saranno le esperienze di “advocacy” - cioè di difesa e promozione dei servizi archivistici - nei confronti dei top manager delle sin- gole aziende, con riflessioni sulle tecniche di misura- zione dei benefici apportati. Ma altrettanto interes- sante sarà la parte dedicata alla promozione e valo- rizzazione dei contenuti degli archivi nei confronti delle comunità di riferimento e delle università. Ver- ranno infine presentate sfide e realizzazioni innovati- ve nel comparto dei multimedia e nell’uso della stru- mentazione digitale. Sede della Conference sarà l’Auditorium della Fonda- zione Pirelli, alla Bicocca. Sono previste 30 relazioni circa e un acceso dibattito finale, con un’attendance di circa 150 archivisti e dele- gati di aziende da tutti i con- tinenti. I lettori troveranno in con- clusione di questo fascicolo l’elenco annuale degli studi nati dalla consultazione, per poterli leggere e per ispi- rarsi nella formulazione di nuove domande di ricerca, in linea con le sensibilità del tempo presente. Conference ICA/SBL 2013, Basilea: vista all’Archivio storico della Roche

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EDITORIALE

IN REDAZIONE

Direzione Francesca PinoCoordinamento Barbara CostaRealizzazione editorialeNexo, MilanoHanno collaborato a questo numeroValeria BarresiErmanno CavagneraPaola ChiapponiMaura DettoniFrancesca GaidoRossella LariaFrancesca Romana LenziGuido Montanari

Archivio Storico

NEWSLETTER N. 24FEBBRAIO 2015 news

Newsletter a cura diArchivio Storico Intesa SanpaoloVia Morone 3 - 20121 Milano

IN QUESTO NUMERO

IN PRIMO PIANO

L’Internazionale del risparmioLa figura di Filippo Ravizza ricordataattraverso un documentario e unamonografia

p. 2

Vocazioni internazionali di MilanoFrancesca Pino

Foto dall’altro mondoLe sedi esteredi Comit e Cariplo

p. 3

Giampaolo RugarliL’editoria in Cariplo (1981-1986)

p. 9

In primo piano / Studi e Ricerche / Pubblicazioni / EventiInventari / Biblioteca Storica / Fonti Iconografiche eAudiovisive / Archivi del Gruppo / Acquisizioni / Curiosità

Questo numero si apre riproponendo la figura di unpioniere dello studio delle lingue straniere, nonchédelle tecniche di marketing e di management, che fugrande fautore della cooperazione pacifica tra lenazioni: Filippo Ravizza (1875-1957), fondatore del-l’Istituto internazionale del risparmio. Lo ritroviamonelle fonti tra gli artefici del primo Congresso Mon-diale del Risparmio, dal quale originò la celebrazionedella Giornata del 31 ottobre. Un milanese degno diessere ricordato dalla sua città d’origine, al qualeabbiamo voluto dedicare il secondo documentariodell’Archivio storico, da proporre alla fruizione delpubblico, sia in età scolare che adulto.La Newsletter è l’occasione anche per introdurre iltema della storica presenza all’estero delle bancheconfluite in Intesa Sanpaolo, esponendo alcuni trat-ti caratteristici della collezione delle fotografie d’au-tore (catalogate e in parte digitalizzate) che docu-mentano i numerosi insediamenti a largo raggiointernazionale.E’ la volta poi di due segnalazioni: un saggio appenauscito, che affronta le relazioni politico-economichetra Italia e Romania, nato dalla consultazione dellenostre preziose fonti, e un’opera a stampa, nata inve-ce oltre 130 anni fa, Mediolanum, in ben quattrovolumi acquistati dal nostro Archivio storico. L’operaintendeva celebrare lepotenzialità di sviluppo delcapoluogo lombardo altempo dell’Esposizione del1881, nata a raggio nazio-nale, ma che si arricchì pre-sto di una larga, entusiastapartecipazione di visitatoridall’estero.Buoni auspici, dunque, perprepararci ad accogliere cit-tadini da tutto il mondo, invisita all’Expo 2015. Perquanto ci riguarda, l’Archiviostorico di Intesa Sanpaolo siè fatto promotore della Con-ference del Consiglio Inter-

nazionale degli Archivi, sezione Business Archives,che a Milano, tra il 15 e 16 giugno 2015, dibatterà iltema “Creating the best business archive - Achiving agood return on investment”, per porre in luce lecompetenze fondamentali richieste alla figura profes-sionale dell’archivista d’impresa nel XXI secolo.Uno dei punti chiave dell’incontro riguarderà le formeorganizzative degli archivi d’impresa, tra servizi azien-dali interni, fondazioni culturali e istituti - pubblici eprivati - di “concentrazione” di archivi di imprese ces-sate, per mettere in luce vantaggi e svantaggi di cia-scun tipo di soluzione.Molto stimolanti e istruttive saranno le esperienze di“advocacy” - cioè di difesa e promozione dei serviziarchivistici - nei confronti dei top manager delle sin-gole aziende, con riflessioni sulle tecniche di misura-zione dei benefici apportati. Ma altrettanto interes-sante sarà la parte dedicata alla promozione e valo-rizzazione dei contenuti degli archivi nei confrontidelle comunità di riferimento e delle università. Ver-ranno infine presentate sfide e realizzazioni innovati-ve nel comparto dei multimedia e nell’uso della stru-mentazione digitale.Sede della Conference sarà l’Auditorium della Fonda-zione Pirelli, alla Bicocca. Sono previste 30 relazionicirca e un acceso dibattito finale, con un’attendance

di circa 150 archivisti e dele-gati di aziende da tutti i con-tinenti.

I lettori troveranno in con-clusione di questo fascicolol’elenco annuale degli studinati dalla consultazione,per poterli leggere e per ispi-rarsi nella formulazione dinuove domande di ricerca,in linea con le sensibilità deltempo presente.

Conference ICA/SBL 2013, Basilea:vista all’Archivio storico della Roche

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Nel 1881, in concomitanza conl’Esposizione Nazionale tenutasi aMilano fra il maggio e l’ottobrenell’area dei giardini pubblici fracorso Venezia e via Palestro, lacasa editrice Francesco Vallardipubblicò un’opera in quattrovolumi intitolata, semplicemente,Mediolanum.A vent’anni dall’Unità d’Italia ilcapoluogo lombardo organizzavaquella che viene ricordata comu-nemente dalla storiografia comela manifestazione che consolidòl’immagine di Milano capitaleeconomica e morale della giova-ne nazione.Concepita come rassegna indu-striale, essa si ampliò presentan-do anche una mostra di agraria,una di musica e una di belle arti.La manifestazione, vide la parteci-pazione di oltre 7000 espositori efu visitata da un milione e mezzodi persone, molte delle quali pro-venienti dall’estero.L’evento divenne l’occasione, peralcuni editori - e Francesco Vallar-di fu tra questi, ma si ricordanoanche Ottino che pubblicò Mila-no 1881 e Civelli con l’operaMilano e i suoi dintorni - per pro-muovere progetti editoriali cheavevano come obiettivo quello dicelebrare diversi aspetti della vitasociale, economica, culturaleambrosiana, dando vita a ungrande ritratto collettivo dellacomunità milanese.Alla costruzione di questi affre-schi furono chiamati specialisti eintellettuali molto noti, che arric-chirono queste pubblicazioni coni loro contributi. Limitandoci aMediolanum ricordiamo, ma soloa titolo esemplificativo, ArrigoBoito (Il Duomo); Filippo Filippi (Il

ACQUISIZIONI

Ritratto di Milano perl’expo del 1881L’opera Mediolanum e lanascita del mito di Milano come laboratorio dellamodernitàBarbara Costa

Archivio Storico NewsN. 24 FEBRAIO 2015 2

IN PRIMO PIANO

L’Internazionale del risparmioUn documentario e una monografia ricordano la figura di Filippo Ravizza,‘padre’ della Giornata Mondiale del RisparmioBarbara Costa

Gli anniversari spesso ci aiutano a tenere viva lamemoria di fatti e persone che, diversamente,per i più svariati motivi, faremmo fatica a riporta-re alla luce.Nel 2014 l’Archivio storico ha voluto ricordare il90° del Primo Congresso Internazionale delRisparmio, organizzato dalla Cassa di Risparmiodelle Provincie Lombarde per celebrare il cente-nario della sua fondazione (1823-1923), tenutosidal 26 al 31 ottobre nel monumentale salonedella Commissione Centrale di Beneficenza, aMilano, in via Monte di Pietà 8. In quell’occasio-ne venne istituita la Giornata Mondiale delRisparmio che si festeggia il 31 ottobre di ognianno e l’Istituto Internazionale del Risparmio(International Savings Banks Institute - ISBI) - cheebbe la sua sede a Milano dal 1925 al 1948.Il ricordo di quegli avvenimenti è inscindibilmen-te legato a un uomo poco conosciuto in Italia, acui l’Archivio storico ha voluto dedicare un arti-colato progetto di valorizzazione che comprendeil recupero dell’archivio privato e di parte dellasua biblioteca, la pubblicazione del sesto fascico-lo della collana delle “Monografie” e un docu-mentario storico, ’L’Internazionale del risparmio.Vita e pensiero di Filippo Ravizza (1875-1957),diretto da Giulia Ciniselli.Dal punto di vista narrativo, il film interseca trepiani distinti: filmati e documenti d’epoca parti-colarmente suggestivi, molti dei quali provenien-ti dall’Archivio storico di Intesa Sanpaolo; le inter-viste fatte ad alcuni dei figli e a una nipote; la let-tura di brani di lettere e scritti del Ravizza, vocenarrante del documentario, che ci guida in unracconto che ripercorre la storia della prima metàdel Novecento (un fratello di Ravizza, Camillo,morì nella Grande guerra mentre il primogenitoGaspare cadde durante la Seconda guerra mon-diale).Poliglotta, Ravizza è autore di diversi corsi di lin-gua, fra i quali si ricordano un Corso di linguatedesca commerciale, pubblicato per la primavolta da Treves nel 1903, e il volume Psicologiadella lingua, uscito nel 1905. Prima dell’esperien-za bancaria - Ravizza fu chiamato in Cariplo nel1923 per costituire un “ufficio propaganda delrisparmio” - come direttore della Scuola seralecommerciale della Camera di Commercio di Mila-no aveva a lungo riflettuto sulla riforma del siste-ma scolastico, in particolare quello dell’istruzioneprofessionale, ricordando come la questionedovesse essere messa al centro del dibattito poli-tico e culturale italiano.Il suo modello era quello statunitense, che Raviz-za studiò a fondo nel corso di un lungo viaggio

organizzato nel 1920 proprio dalla Camera diCommercio di Milano. “Ciò ch’io rilevai di più notevole dal punto di vistastrettamente didattico riassumerei nella parola“praticità”, cioè nella corrispondenza di ciò chenella scuola viene insegnato con ciò che il com-mercio richiede ai suoi uomini. Non vincolate adalcuna burocrazia lontana, in diuturno contattocon commercianti, che entrano anche nelle aule,assistono a lezioni e parlano ai giovani, quellescuole interpretano, almeno nei grandi centri,ben più prontamente ed esattamente dellenostre ogni nuovo bisogno del paese.”Colpisce nell’immediato la rilevanza attuale diquanto Ravizza scrive su questi argomenti, comemostrano, ad esempio, una serie di articoli pub-blicati sul quotidiano “Il Sole” nel 1921.L’apertura al mondo, che per Ravizza era inscin-dibilmente unita al forte legame con la ‘sua’Milano, rappresentano i tratti distintivi di questapersonalità e ad essi Ravizza improntò la direzio-ne dell’Istituto Internazionale del Risparmio“sorto – come scrisse alla fine del 1945 – quan-do sulle miserie, i dolori, i pentimenti ed i ranco-ri della prima guerra mondiale aleggiavano lespe ranze e i propositi della Società delle Nazio-ni”. E di quelle speranze, difese anche nei perio-di più bui del secondo conflitto mondiale con lapromozione del dialogo e della collaborazioneinternazionale, Ravizza fu un tenace difensore.

Filippo Ravizza ritratto a San Sebastián, agosto 1930

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Teatro alla Scala); Luigi Luzzattiche, oltre a introdurre il terzovolume, tutto dedicato ai temieconomici, lo chiuse con un sag-gio intitolato Presagi della futuragrandezza economica di Milano;Eugenio Torelli Viollier (Movi-mento librario); ma anche IsaiaGhiron (Musei); Cesare Mangili(Istituti di credito); Angelo VillaPernice (Milano commerciale);Giovanni Schiapparelli (Topogra-fia e clima). In tutto furono pub-blicati ben 37 contributi neiprimi tre volumi, mentre il quar-to, interessantissimo per laquantità innumerevole di cifreche riporta, è dedicato a pro-spetti e tabelle, come nellamigliore tradizione della statisti-ca lombarda.Nel complesso l’opera costituisceun documento assai prezioso eper alcuni versi ‘sorprendente’ -si vedano ad esempio l’articolodi Felicita Morandi su Tipi didonne illustri milanesi o quello diGiuseppe Sacchi sulla Vita intima- per conoscere la vita del capo-luogo lombardo, quella cultura-le e quella economica, stretta-mente legate in un affresco chericorda e rivendica insistente-mente l’indipendenza e la supe-riorità morale della città.Mediolanum ospita un articolopoco citato nelle bibliografiededicate alla Cassa di Rispar-mio delle Provincie Lombarde(l’istituto, tra l’altro, è richia-mato più volte anche da Luz-zatti ed è presente con alcuniquadri statistici anche nel IVvolume). Si tratta del testo del-l’avvocato Giuseppe Scotti,segretario generale della Con-gregazione di Carità di Milano,ricco di dati di prima mano (aiquali evidentemente l’autoreaveva avuto accesso), che riper-corre non tanto la storia dellaCassa, quanto il suo ruolonell’economia lombarda diquegli anni.La Cariplo aveva destinatoall’esposizione 20.000 lire a fondoperduto, oltre a 7.000 lire permedaglie da assegnarsi alla classe“Previdenza e Beneficenza”.

L’Archivio storico di Intesa San-paolo ha recentemente acquista-to una copia dell’opera, che è adisposizione della sala di studio.

Archivio Storico NewsN. 24 FEBRAIO 2015 3

FONTI ICONOGRAFICHE E AUDIOVISIVE

Foto dall’altro mondoLa rete estera attraverso il patrimonio fotografico della Comit e della CariploMaura Dettoni

Si è recentemente conclusa la campagna di riordino,scarto, catalogazione e digitalizzazione del patrimo-nio fotografico sulla rete estera della Banca Com-merciale Italiana e della Cariplo.Nel loro complesso le fotografie danno una panora-mica della presenza estera dei due grandi istituti per-mettendo così agli studiosi non solo di conoscernel'attività, ma anche di scoprire le peculiarità dei luo-ghi in cui esse erano presenti.La serie più consistente e completa è quella relativaalle sedi, alle filiali e agli uffici di rappresentanzadella Banca Commerciale Italiana: 2311 fotografietra positivi, negativi e diapositive dal 1910 sino aglianni Duemila. Si compone di quattro nuclei prodot-ti dall'Ufficio Immobili, dall'Ufficio Pubblicità e Pub-bliche Relazioni, dal servizio Sorveglianza Filiali eAffiliazioni Estere (SFAE) e dalla banca affiliata Suda-meris, con fini di documentazione, valorizzazione emappatura dell'intera rete estera.Di particolare pregio ed interesse architettonicorisultano le fotografie commissionate dall'UfficioImmobili, che presentano una panoramica degliedifici di pertinenza: molti scatti si collocano cro-nologicamente nella prima metà del Novecento,quando vennero aperte le prime filiali delle ban-

che associate o affiliate. Per la raffinatezza delleinquadrature e delle composizioni fotografiche sisegnalano in particolare i servizi dedicati alla sededi San Paolo del Banco Francese e Italiano perl'America del Sud (1921), alla sede di Costantino-poli (Palazzo Karaköy, 1922), dove sono visibili glieleganti interni, e alla costruzione della sede delBanco Italiano a Lima (1928-1929), che colpisceper la “storia” documentata attraverso le nume-rose fasi del cantiere, dallo scavo per le fondazio-ni alla decorazione degli interni. Si segnala inoltre un servizio del fotografo italo-amercano Santi Visalli, che testimonia l'interventodell'architetto Gino Valle sul palazzo di One WilliamStreet a New York. Nelle immagini è palpabile l'emo-zione del montaggio dell'antenna sul tetto delpalazzo alla presenza dell'architetto. Le fotografie prodotte da Sudameris invece mappanola rete di dipendenze in Sud America: sono state com-missionate probabilmente dalle agenzie stesse perdocumentare gli edifici e gli allestimenti, con partico-lare attenzione al loro inserimento all'interno dellecittà; malgrado sia evidente che non siano state rea-lizzate da fotografi professionisti, affascinano per iltocco esotico che sembrano voler mettere in luce.

Banca Commerciale Italiana, Smirne, 1935 (foto di M. Molatta).

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La serie dedicata alla rete estera della Cariplo consi-ste invece in 368 fotografie tra positivi, negativi ediapositive, prodotte dagli uffici del Servizio Propa-ganda e Sviluppo e dal Servizio Tecnico PatrimonioStabili tra il 1961 e il 1998.Benché meno consistente della serie Comit, acausa della limitata e più recente presenza sul ter-ritorio estero, le fotografie Cariplo permettono divisitare dall'interno le sedi, le filiali e gli uffici di

rappresentanza mettendone in risalto gli allesti-menti, attraverso inquadrature sempre ben studia-te e curate. Particolarità di questo nucleo è il gran-de reportage dedicato alla città di Hong Kong, chedà una testimonianza diretta della vivacità dellacittà cinese, realizzato seguendo una troupe cine-matografica che molto probabilmente ha docu-mentato nel 1982 l'inaugurazione dell'ufficio dirappresentanza nel World Wide House.

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La presenza nel patrimonio archivi-stico del Banco Ambrosiano dellecarte di Tommaso Gallarati Scotti,presidente dell’Istituto dal 1953 al1965, è stata l’occasione per cono-scere e avviare una proficua colla-borazione con il Centro Studi Gal-larati Scotti (costituitosi dopo lamorte del duca, avvenuta nel1966), il cui intento - come benesplicitato dalle parole del presi-dente, professor Luciano Pazzaglia- è quello “di promuovere studi,pubblicazioni e convegni tesi adapprofondire l’opera e il pensierodell’illustre lombardo alla luce del-l’imponente archivio lasciato dallostesso Gallarati Scotti alla Bibliote-ca Ambrosiana e nel quadro dellevicende religiose, culturali, politi-che della storia milanese tra Otto-cento e Novecento” (cfr. Newslet-ter n. 18-19, luglio-ottobre 2013).La partnership tra l’Archivio stori-co di Intesa Sanpaolo e il CentroStudi si è concretizzata nel 2013con l’organizzazione del conve-gno Tommaso Gallarati Scotti e lacittà di Milano. 1945-1966, nelquale sono stati approfonditi lafigura del duca nella Milano dellaRicostruzione cercando di faremergere il ricco quadro di fonti

PUBBLICAZIONI

L’Archivio storico di Intesa Sanpaolo e il Centro Studi Gallarati ScottiPaola Chiapponi

Archivio Storico NewsN. 24 FEBRAIO 2015

L’Archivio storico ringrazia sentitamente MelissaNicolini per il dono di una stampa originale delpadre Toni Nicolini (Milano 1935-2012), tra i piùimportanti esponenti della fotografia italiana. Lafoto, scattata probabilmente negli anni Settanta,rappresenta uno scorcio di via AlessandroManzoni ripreso da piazza della Scala e mostrada una prospettiva interessante le facciate deipalazzi Beltrami, Brentani e Anguissola-AntonaTraversi.Fra il 2000 e il 2001 Nicolini collaborò con laCariplo prima e poi con Banca Intesa ai volumiPavia e il suo territorio e Sondrio e il suoterritorio.

L’Archivio del noto fotografo – composto damigliaia di stampe fotografiche, diapositive acolori, ma anche da libri e documenti - è statodonato dalla famiglia al Centro di Ricerca eArchiviazione della fotografia - CRAF diSpilimbergo (PN).

Cariplo, Hong Kong, 1988-1994 (foto di Jingbar Productions Ltd)

Banca Commerciale Italiana, New York, 30 dicembre 1982 (foto di Santi Visalli)

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Archivio Storico NewsN. 24 FEBRAIO 2015

presenti negli archivi di diverseistituzioni milanesi.Gli Atti del convegno, curati daFrancesca Pino e Paola Chiapponie pubblicati da Cisalpino, sonostati presentati alla BibliotecaAmbrosiana il 20 gennaio scorso.Attraverso le relazioni, il volumesegue l’itinerario di Gallarati Scot-ti e, richiamati i luoghi della suavita, ne approfondisce alcuniaspetti, come la sua amicizia conStefano Jacini o le posizioniassunte rispetto al Partito liberale,i rapporti con l’episcopato lom-bardo, gli studi da lui dedicati aManzoni, la collaborazione al“Corriere della Sera”, oltre che,naturalmente, il suo operato allaguida del Banco Ambrosiano edella Fiera di Milano.La pubblicazione è inoltre arric-chita da un contributo volto all’in-dividuazione dei documenti galla-ratiani conservati negli archivi didiverse istituzioni milanesi – ilCentro Studi Gallarati Scotti, laBiblioteca Ambrosiana e l’Archiviostorico di Intesa Sanpaolo. Chiudeil volume una presentazione deglistudi che, dopo la morte di Galla-rati Scotti, ne hanno illustrato lapersonalità e l’opera.Nel quadro della collaborazione trai due enti, l’Archivio storico hadeciso di sostenere un progettobiennale di revisione, integrazionee informatizzazione dell’inventariodi Nicola Raponi relativo alle Cartedi Gallarati Scotti custodite pressola Biblioteca Ambrosiana e diinventariazione delle carte privatedel duca. Inoltre, la redazione dellabibliografia completa prevede ladigitalizzazione degli innumerevoliscritti per la loro fruizione on-line.

TESTIMONIANZE

Jacques VincenotUno scritto inedito ripercorre la storia della Sudameris fino alla liquidazioneGuido Montanari

E’ recentemente scomparso, all’età di 99 anni, Jac-ques Vincenot (1915-2014), presidente della Ban-que Française et Italienne pour l'Amérique du Sud(Sudameris), importante affiliata francese dellaComit fondata nel 1910 a Parigi insieme alla Ban-que de Paris et des Pays-Bas (Paribas), e che avevaramificazioni in gran parte dell’America Latina. Vin-cenot entrò alla Sudameris nel 1952, dopo un’espe-rienza di ispettore presso il Ministero delle Finanzefrancese. Intraprese una rapida carriera, diventandogià nel 1956 direttore generale aggiunto, presiden-te dal 1973 al 1981 e poi presidente onorario finoalla liquidazione della banca avvenuta nel 2002.Negli anni Novanta, Vincenot fece selezionare unaserie di documenti dagli archivi della Sudameris diParigi, che hanno costituito una piccola serie (“Sto-ria di Sudameris”) di cinque faldoni, salvando cosìpreziosi documenti da una probabile dispersione.Questo materiale fu da lui utilizzato per scrivere ilvolumetto La Banque Sudameris. Mon aventureprofessionnelle vécue au sein de cet établissementdurant près de trente ans, concluso nel 2003 e tut-tora inedito.Lo scritto è stato consegnato all’Archivio storico diIntesa Sanpaolo nel 2007 nel corso di una missionea Parigi per recuperare la serie completa dei verbalidella Sudameris. In quella occasione l’anziano presi-dente versò all’Archivio Storico una copia del suoscritto, mentre successivamente donò altre carte efotografie. Carlo Sofia, ex capo-contabile di Suda-meris, è stato il prezioso collegamento per questaimportante operazione di recupero. In La Banque Sudameris Vincenot ricostruisce conmolta efficacia la storia dell’Istitu-to, attraverso i successi ma anchele gravi difficoltà causate dalleguerre mondiali e dalle varie crisieconomiche.Il filo conduttore della narrazioneè la duratura e proficua collabora-zione tra italiani e francesi, chepermise di superare grandi osta-coli; gran parte del merito è daascrivere alla mediazione di Raf-faele Mattioli che, come vicepre-sidente della Sudameris dal 1933al 1972, lavorò armonicamentecon i vari presidenti, soprattuttocon Herni Burnier dal 1951 al1971. Come ha infatti evidenzia-to Vincenot nel suo scritto:“L’introducteur, on peut dire l’in-venteur, de la formule de partage

de pouvoir entre ressortissants des deux nationali-tés, la formule de double commande si l’on peutdire, fut Raffaele Mattioli. Par son inspiration, savolonté, son rayonnement, il a beaucoup marquél’aventure de Sudameris“.Particolare riguardo viene dato alle vicende dellaseconda guerra mondiale durante la quale le filialisudamericane si staccarono da Parigi, occupata daitedeschi, e furono guidate dalla Direzione Generaledi Buenos Aires presieduta da Giovanni Malagodi.

Interessante anche la narra-zione degli anni ‘70-‘80,periodo in cui l’America Lati-na attraversò una grave crisieconomica e politica, anchea causa di numerosi e cruen-ti colpi di stato. L’autore con-clude con una breve panora-mica degli anni ‘80-‘90 in cuifornisce alcune interpretazio-ni delle vicende che hannoportato alla liquidazionedella banca.

Copertina dell’inedito sullastoria della Sudameris, 2003

Jacques Vincenot al CdA della Sudameris, Parigi 1980 (dettaglio)

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Archivio Storico NewsN. 24 FEBRAIO 2015

L' espansione della Banca Commerciale italiana in Romania negli anni VentiFrancesca Romana Lenzi

STUDI E RICERCHE Milano26 febbraio 2015Gallerie d’Italia – Sala MattioliPiazza della Scala 6ore 17.30

Lettere da Costantinopoli (1914-1915). Carteggio familiare di Bernardino Nogara,a cura di Bernardino Osio, Firenze, CentroDi, 2014.

Presentazione del volume curato da BernardinoOsio (Firenze, Centro Di, 2014). Intervengono:Sergio Romano, Germano Maifreda, BernardinoOsio. Coordina: Francesca Pino.

Ingresso libero fino ad esaurimento dei postidisponibili

Milano17 marzo 2015Università Cattolica del Sacro Cuore – Sala Cripta, Piazza Agostino Gemelli, 1ore 14.30

Seminario su Antonio Confalonieri a vent’anni dalla scomparsa.

Evento in partnership con l’Università Cattolica delSacro Cuore. Antonio Confalonieri è stato uno deipiù grandi studiosi dei rapporti fra banca e industriae per la Comit pubblicò la monumentale opera insette volumi “Banca e industria in Italia”. Fupresidente della Cariplo fra il 1981 e il 1987.

Ingresso libero.

Milano19 marzo 2015Archivio di Stato di Milano, Via Senato 10ore 14

Le collezioni e gli archivi audiovisivi: problematiche e soluzioni conservative

Seminario all’interno del ciclo “Monografie diarchivistica”, orgnanizzato da Archivio di Statodi Milano - Scuola di Archivistica, Paleografia eDiplomatica, ANAI-Sezione Lombardia eArcheion.Barbara Costa e Giovanni Secchi terranno unalezione su “(Ri)costruire e gestire un archivioaudiovisivo. La sezione multimedialedell’Archivio storico di intesa Sanpaolo: un casestudy”.

Ingresso libero

Milano24 marzo 2015Centro Congressi CariploVia Romagnosi, 8ore 17

“Carte di Raffaele Mattioli 1946-1972”.

Presentazione dell’inventario, che chiude unciclo di lavori ventennale, curato da FrancescaPino e Francesca Gaido (Torino, IntesaSanpaolo, 2014). Interverranno Giovanni Bazoli,Antonio Patuelli, Maurizio Savoja, Sandro Gerbi,Daniela Felisini.

Con la fine del Primo conflitto mondiale, per leconseguenze sul piano diplomatico e finanziariodell’indebolimento della Germania e dell’Au-stria, il costo del denaro dei Paesi est europei siattestava oltre il 7%, a fronte del 2 o 3% deitassi dei Paesi dell’Europa occidentale. La Roma-nia in particolare divenne meta di interesse perle Potenze europee, data la predisposizione diBucarest ad accogliere istituti di credito stranie-ri, fino a raggiungere più di cento filiali di ban-che estere tra le due guerre. Le imprese italiane all’estero costituirono benpresto una parte consistente della partecipa-zione italiana al capitale romeno (soprattuttonel settori assicurativo e industriale). Neidecenni precedenti, erano già stati stipulatinumerosi trattati di apertura commerciale traItalia e Romania; tuttavia solo dopo la confe-renza di Parigi, l’Italia strutturò una vera e pro-pria politica economica, finanziaria e commer-ciale nei confronti del Paese balcanico. Infatti,la contrazione della presenza commerciale ita-liana in Romania a seguito della guerra avevacostituito motivo di preoccupazione per i grup-pi di imprenditori che avevano avviato delleattività, perciò si ritenne indispensabile solleci-tare il rafforzamento dei rapporti economici trai due Paesi attraverso strumenti di natura cul-turale e a mezzo di nuovi istituti che promuo-vessero e tutelassero i loro interessi. Da tempo,la classe imprenditrice italiana aveva dato vitaa una forte penetrazione nel Paese, specie in

alcune aree più interessanti per le materieprime, per la collocazione geograficamentestrategica per il commercio e per gli investi-menti, costituendo anche una forte comunitàitaliana residente. La Banca Commerciale Italiana e Romena (Rom-comit) fu costituita a Bucarest il 28 luglio 1920allo scopo di creare uno strumento finanziarioper il commercio e l’esportazione che valorizzas-se i legami e gli interessi speculari del mondofinanziario e produttivo italiano e romeno. L’isti-tuto di piazza della Scala operò in Romania contipologie di investimento diretto, più che di por-tafoglio, creando negli anni Venti una estesarete sportelli in tutto il paese (9 filiali e tre ban-che affiliate) con un impegno corposo nello svi-luppo dell’industria e della produzione locale.Progressivamente, Romcomit divenne semprepiù un veicolo per il sostegno all’industria localenei settori principali dell’economia romena: ali-mentare (zuccheriero), ferroviario, metallurgico,forestale e, parzialmente, petrolifero. Ciò avven-ne anche per un riorientamento della politicacommerciale romena che privilegiò il riforni-mento di beni finiti dalle industrie locali, anzichéla loro importazione.

Per saperne di piùFrancesca Romana Lenzi, Italia e Romania trasviluppo e internazionalizzazione: l'esperienzadella Banca commerciale italiana e romena(1920-1947), Roma, Carocci, 2013.

Banca Commerciale Italiana e Romena, Bucarest: sede di Strada Bursei 2, 1921

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INVENTARI

Affrontare il dopoguerra: la ricostruzione industriale nellepratiche di mutuo dell’Istituto Mobiliare ItalianoValeria Barresi

Si è chiusa da pochi giorni la mostradocumentaria Un laboratorio europeo:la riflessione sulla giustizia a Milano daBeccaria a Manzoni, allestita dallaBiblioteca Nazionale Braidense perricordare i 250 anni dalla prima edizio-ne di Dei delitti e delle pene (Livorno,luglio 1764). Una ricorrenza colta dagliorganizzatori per ripercorrere la lungadiscussione sul sistema giudiziario e isuoi strumenti – in primis la tortura –che tra XVIII e XIX secolo vide via viaconfrontarsi nel capoluogo lombardo imaggiori intellettuali e pensatori del-l’epoca, da Beccaria a Manzoni pas-sando per Pietro Verri, e per questa viarendere più consapevole il dibattito suuna delle tematiche più delicate perqualsiasi società.Allo scopo di rintracciare il ‘filo rosso’che unisce Dei delitti e delle pene alleOsservazioni sulla tortura di Verri e allaStoria della colonna infame di Manzo-ni – principali tappe di questo percorso– la mostra ha ricostruito la genesi deltesto caposaldo della moderna civiltàeuropea, con particolare riguardo alcontesto che ne permise l’ideazione ela stesura. Così sono stati esposti scritti certomeno noti, ma di grande efficacia perla loro concretezza, dei giovani illumi-nisti riuniti intorno all’Accademia deiPugni, che diedero origine al movimen-to riformatore e alla spiccata sensibilitàper le tematiche della giustizia e del-l’equità sociale.Ne sono un esempio le Difese dei car-cerati di Alessandro Verri, conservatenell’Archivio Verri posseduto dalla Fon-dazione Raffaele Mattioli per la storiadel pensiero economico. Occasionatedall’incarico di “Protettore dei carcera-ti” – ‘apprendistato’ sino ad allorapuramente formale, riservato ai ram-polli della nobiltà lombarda al principiodel loro corsus honorum – mostrano lereazioni della ‘nuova’ generazione alcontatto con dei casi reali di detenzio-ne e soprattutto le prime argomenta-zioni in tema. In queste Difese, in par-ticolare, si coglie lo sdegno del fratellominore di Pietro rispetto al procedere

EVENTI

Milano laboratorio europeo sulla giustiziaPer non dimenticare il 250° anniversario del Dei delitti e delle peneFrancesca Gaido

Il vero cuore dell’Archivio Storico IMI è la serieMutui, fonte inesauribile di informazioni pre-ziose sulla storia dell’industria italiana. Dal2010 a oggi si è proceduto a un lavoro diesame e inventariazione di queste pratiche cheha consentito di comprendere e mettere in luceil lavoro minuzioso di analisi a cui l’Istituto sot-toponeva ogni domanda di finanziamento pre-sentata dalle aziende. Tra le pratiche esaminate fino a questo momen-to particolare interesse rivestono quelle relativealle gestioni speciali. La prima di queste gestio-ni, affidata all’IMI negli anni immediatamentesuccessivi alla Seconda guerra mondiale è quel-la nata sulla base della legge dell’8 maggio1946 n. 449: “Finanziamenti per il ripristino ela riconversione di imprese industriali di interes-se generale o di particolare utilità economica esociale”. In base alla norma, il Ministero delTesoro metteva a disposizione un fondo di 3miliardi di lire, elevato nel corso del 1946 prima

a 8 e poi a 13 miliardi. E’ con tale decreto chel’IMI, durante la fase della ricostruzione, assu-me il ruolo di gestore di una nuova forma difinanziamento che prevede sovvenzioni per l’in-dustria da parte dello Stato (l’Istituto aveva giàavuto una precedente esperienza di gestionespeciale con l’emissione di una serie speciale diobbligazioni assistite da garanzia dello Statoper operazioni di finanziamento connesse conl’attuazione del programma autarchico nazio-nale sulla base del rdl 5 settembre 1938, n.1480). Le istruttorie per la Gestione 449 erano affida-te a tecnici e periti amministrativi e l’esamedella domanda di mutuo era effettuata da unapposito Comitato composto da: Luigi Visenti-ni (Presidente del Consiglio superiore dei Lavo-ri pubblici), Manlio Masi (Direttore generale delCommercio estero), Paride Formentini (Diretto-re generale della Società Finanziaria MarittimaFinmare, consigliere di amministrazione dell’IMI

Trafilati e Laminati, Torino. Danni di guerra allo stabilimento, 1942

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sommario della giustizia, non solosenza “prove convincenti”, ma anzifermamente ostinata nel sostenereaccuse di cui si era dimostrata la nonrispondenza alla realtà “chè non pro-vate lasciano per lo meno in dubbioa chi più facciano torto, se a chi le fa,o a chi le soffre, e perdona”.Il catalogo della mostra, Da Beccariaa Manzoni. La riflessione sulla giusti-zia a Milano: un laboratorio europeo,a cura di Giorgio Panizza, è edito daSilvana Editoriale.

Intesa Sanpaolo ha sostenuto fin dal2004, tramite l’acquisto di un consi-derevole numero di copie che vengo-no distribuite a biblioteche e istitu-zioni culturali, la pubblicazione del-l’Edizione Nazionale delle Opere diPietro Verri, che giungerà a conclu-sione nel 2015 e che ha visto l’uscitadi 10 volumi. Pubblicata dalla Edizio-ni di Storia e Letteratura di Roma,l’impresa è stata promossa dalla Fon-dazione Raffaele Mattioli per la storiadel pensiero economico e dall’Asso-ciazione per l’Edizione Nazionaledelle Opere di Pietro Verri e si èavvalsa del contributo della Fonda-zione Cariplo.

e poi Direttore generale della Banca d’Italia) eEnea Virgili (Capo del Servizio elettrificazionedelle Ferrovie dello Stato). Come si evinceanche dalle delibere di tale Comitato internodell’IMI e del Commissario Straordinario (Libro2), con questa forma di finanziamento si inten-deva favorire il ripristino e lo sviluppo delleindustrie meccaniche e siderurgiche che aveva-no subito i maggiori danni durante la guerra esulle quali si doveva puntare nella delicata fasedella ricostruzione, rappresentando questo set-tore uno dei punti di forza da cui ripartire per laripresa del Paese. Esigue furono le domandepresentate dalle piccole industrie perché menodanneggiate dai bombardamenti e dalle requi-sizioni, in quanto meno identificabili rispetto aigrandi impianti industriali. Il Comitato valutava la gravità dei danni subitidagli impianti, la solidità e la finalità di pubbli-co interesse che poteva ricoprire la società, seaveva già usufruito di ulteriori mutui e sepoteva offrire un sostegno al grave problemadell’occupazione operaia. Esprimeva peresempio parere favorevole nei confronti dellaDalmine che dava occupazione a 5800 dipen-denti (un indiretto contributo alla ripresa eco-nomica nazionale) e nei confronti della Socie-tà Magazzini Frigoriferi Genovesi per la ripre-sa dei traffici portuali. Sulla base di questeconsiderazioni, l’IMI era poi in grado di for-mulare delle proposte per la concessione deimutui al Comitato interministeriale previstodall’art. 3 del dll 1° novembre 1944 n. 367(composto da un rappresentante della Direzio-

ne generale del Tesoro, della Ragioneria gene-rale dello Stato, del Ministero dell’IndustriaCommercio, del Ministero dei Lavori Pubblici,di un Ministero o Istituto di credito coinvolto)integrato dai delegati dell’Istituto per la Rico-struzione Industriale e del Ministero del Lavo-ro e Previdenza Sociale.Delle 302 richieste di finanziamento “449”esaminate dall’Istituto nel periodo 1946-1949,soltanto 84 risultano accolte. La maggioranzadei mutui fu erogata all’inizio della gestionequando vi era una maggiore disponibilità difondi dello Stato, mentre in seguito le doman-de cominciarono a essere sospese o rifiutate: ilComitato non riscontrava i requisiti di idoneitàoppure la società aveva, ad esempio, già usu-fruito di precedenti aiuti dallo Stato, o ancora idanni riscontrati erano di entità trascurabile e ilprogramma presentato come di riconversioneera in realtà di potenziamento degli impianti.Una curiosità: tra le tante domande pervenuteall’IMI, alcune erano presentate per l’acquistodi navi Liberty negli USA. Sulla base del decre-to legislativo del Capo provvisorio dello Stato 8gennaio 1947, n. 65 “Finanziamento per l'ac-quisto di navi all'estero”, che prevedeva laconcessione di finanziamenti sull’importo deifondi autorizzati con il dll n. 449 e successivemodifiche, potevano usufruirne quegli armato-ri che durante la guerra avevano subito perditenotevoli di naviglio e richiedevano l’assegnazio-ne di navi Liberty acquistate dal Governo italia-no negli USA per la ricostituzione della flottamercantile italiana.

Trafilati e Laminati, Torino. Stabilimento dopo la ricostruzione, 1947

Alessandro Verri, Difesa di Giovannid’Auregard, 1963-65, c. 1 (FondazioneRaffaele Mattioli, Milano, Archivio Verri,cart. 481)

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TESTIMONIANZE

Giampaolo Rugarli e l’editoria Cariplo (1981-1986)Ermanno Cavagnera

Fino a tutto il 1980 il Servizio Studi e Statistica avevacurato esclusivamente le pubblicazioni Cariplo attinen-ti all’economia e alla banca, e precisamente la “Colla-na internazionale di saggi monetari creditizi e bancari”,fondata nel 1962 dal professor Giordano Dell’Amore, ei seguenti periodici: “Congiuntura economica lombar-da”, “Bollettino d’Informazioni” e “Notizie sui Merca-ti” oltre ai bollettini trimestrali in lingua straniera.All’epoca i volumi d’arte e il periodico aziendale “Ca’de Sass” erano invece realizzati dal Servizio Marketinge Propaganda.Questo panorama editoriale subì un profondo cam-biamento a partire dal gennaio del 1981, quandovenne nominato Capo del Servizio Studi l’avvocatoGiampaolo Rugarli (1932-2014), il quale dimostròsubito di avere le idee molto chiare sul proprio ruolodi responsabile della politica culturale della banca esul modo in cui intendeva svolgere i compiti che ilvigente regolamento assegnava al Servizio affidato-gli. Lo dimostra il rapporto che, a meno di un mesedal suo insediamento, egli indirizzò alla Direzionegenerale, in cui esponeva le sue linee programmati-che dei comparti in cui si articolava il Servizio Studi,in primis quello editoriale.La realizzazione di questo programma incontrò nonpochi ostacoli. Il primo passo fu la trasformazione delmensile “Congiuntura economica lombarda” in“Rivista milanese di economia”; modificate l’immagi-ne grafica e la periodicità della rivista, Rugarli fecericorso a collaborazioni esterne di prestigio per trat-tare argomenti di macro e microeconomia di piùampio respiro. E sempre in tema di periodici accorpòil “Bollettino d’Informazioni” e “Notizie sui Mercati”

nel nuovo “Ufficio Studi Notiziario”, destinato aiquadri aziendali.In questa veste di innovatore egli trovò un decisivosostegno nel presidente, professor Antonio Confalo-nieri, che diede un ulteriore slancio all’attività editoria-le. Fu infatti su suo impulso che Rugarli condusse a ter-mine le trattative per l’accordo di co-edizione (il primoin assoluto in Italia) con l’editore Laterza, accordo chesi realizzò con la nascita di due nuove serie di volumi,ossia “Studi di storia monetaria e finanziaria moderna”e “Economia e società in Lombardia dall’età delle rifor-me alla grande crisi”, e la pubblicazione congiunta di“Rivista milanese di economia” e dei suoi “Quaderni”. Nelle intenzioni di Confalonieri questi volumi ave-vano una duplice finalità. Da un lato, la Cariplo sifaceva promotrice all’esterno di cultura economicae storica pubblicando in lingua italiana - e distri-buendoli gratuitamente alle università, alle scuolesuperiori e ai centri studi - testi di importanza fon-damentale mai tradotti prima d’allora. Dall’altro, labanca mirava ad accrescere nei dipendenti chericoprivano ruoli di responsabilità il livello di cono-scenza delle materie citate (i volumi delle collaneCariplo-Laterza erano infatti distribuiti ai funziona-ri dal secondo grado in su).Nel 1983, con l’accorpamento dell’intera attività edito-riale presso il Servizio Studi, Rugarli assunse anche ladirezione di “Ca’ de Sass”, house organ dell’Istituto,cambiandone radicalmente la linea editoriale e la vestegrafica e rendendola così unica nel panorama dell’edi-toria bancaria italiana. Infatti, senza trascurare la tradi-zionale e dignitosa dimensione aziendale, il trimestraledella Cariplo diventò un periodico culturale al qualecollaboravano molte delle più prestigiose firme delmondo letterario, accademico e giornalistico.L’ultimo settore oggetto di cambiamenti fu quellodei “volumi strenna”, come venivano impropria-mente chiamati i libri distribuiti – in prevalenza manon esclusivamente - alla migliore clientela inoccasione del Natale. Le opere realizzate a partiredal 1955 avevano in genere carattere episodico ederano quasi sempre legate agli interventi dell’Isti-tuto per restauri del patrimonio artistico lombar-do. Superando non poche difficoltà, anche in que-sto campo Rugarli introdusse una novità che saràseguita dai suoi successori: dopo aver fatto pub-blicare tre opere originali (Sabbioneta. Una stellae una pianura, Brera dispersa e Manzoni europeo),riuscì a impostare la collana “I centri della pitturalombarda” e la quadrilogia “Milano durante ledominazioni straniere”. Non ne vide però la realiz-zazione, perché a fine gennaio 1986, stanco edeluso per i ricorrenti ostacoli e le frequentiincomprensioni, lasciò la banca anticipatamente,dedicandosi finalmente alla sua vera vocazione: lascrittura.

Anche per il 2014 vogliamo condividerecon utenti e lettori una breve riflessionesul bilancio della nostra Sala di studio.L’impegno nel processo di “apertura”dell’Archivio storico e lo sforzo di darerisposte alle esigenze degli utenti, inmodo particolare attraverso il nuovo sitoe la pubblicazione di molti inventari, haportato i propri frutti, come mostrano idati statistici.Le domande di studio del 2014 sonostate infatti 158, 10 in più rispetto al2013, e – dato ancor più rilevante –abbiamo avuto 406 visite nelle nostresale di consultazione con un incrementodel 23% rispetto all’anno precedente,mantenendo una media di 37 utentimensili e arrivando al picco massimo nelmese di ottobre con 51 visite.Il 2014 è stato anche un anno di con-ferme relativamente alla tipologia diutenti che utilizzano le nostre fonti.Circa la metà appartiene all’ambito uni-versitario: 25 docenti, numero in lineacon l’anno precedente – un dato checonferma la validità del nostro impegnonella partecipazione e nell’organizzazio-ne di convegni di settore; ad essi si uni-scono ben 25 laureandi, 12 dottorandi eborsisti, 16 ricercatori di ambito univer-sitario. Per quanto riguarda le altre cate-gorie di fruitori i numeri si mantengonoin linea con gli anni precedenti, con unaumento dell’utenza non specializzata.Venendo ai filoni di ricerca, prevalenteresta la Storia bancaria, finanziaria emonetaria (circa il 47% degli studi);sono ancora attuali le tematiche cultura-li, Architettura, Arte e Fotografia, cherappresentano quasi il 19% degli studi;si sono mantenute stabili al 12,66% lericerche di Business History, mentresegnaliamo la, seppur timida, ripresadegli studi di archivistica (poco meno del2%).Tra gli studi più rilevanti dell’anno con-fermiamo anche per il 2014 la prevalen-za di quelli di natura biografica: dallefigure di banchieri come Raffale Mattio-li, Antonello Gerbi, Giordano dell’Amo-re, Tommaso Gallarati Scotti, EnricoCuccia, ai rilevanti studi su uomini d’im-presa come Giovanni Enriques, EnricoMattei, Adriano Olivetti.

Al link http://intesasanpaolo.xdams.org/ intesa-web/login.html è possibileeffettuare la registrazione al sito utenti.Nelle sezioni Archivi, Biblioteca, Fotote-ca sono consultabili gli inventari online.Anche quest’anno, nell’elenco che chiu-de la Newsletter, abbiamo elencato lepubblicazioni nate dalla consultazionedell’Archivio storico pervenute nel 2014.

IN PRIMO PIANO

Bilancio della sala di studioRossella Laria

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Parlano di noiPanoramica deglistudi nati dalle cartedell’Archivio storico

Storia bancaria, finanziaria e monetaria

BONIN, HUBERT – BRAMBILLA,CARLO, Investment Banking Histo-ry. National and Comparative Issues(19th-21st centuries), Brussels, P.I.E.Peter Lang S.A., 2014, 533 p.

CAFARO, PIETRO, Tommaso Galla-rati Scotti e il Banco Ambrosiano,in Tommaso Gallarati Scotti e lacittà di Milano 1945-1966, a curadi F. Pino e P. Chiapponi, conintroduzione di G. Bazoli, Milano,Cisalpino Istituto Editoriale Univer-sitario, 2014, pp. 49-69.

Cariplo 1973-1992. Venti anni diuna grande istituzione bancaria,Brescia, Morcelliana, 2014, 207 p.Introduzione di RICCARDO MAR-CHIORO e saggi di ADELMOTEDESCHI, PIERGIOVANNI RAZZI,LINO POGLIAGHI, LAURA FRISONI,ROBERTO RUOZI, FRANCESCOCESARINI.

COSTA, BARBARA, Solidarietà elavoro nelle filiali bresciane dellaCassa di Risparmio delle ProvincieLombarde tra Otto e Novecento, inMoneta, credito e finanza a Brescia.Dal Medioevo all’Età contempora-nea, a cura di MAURIZIO PEGRARI,Brescia, Morcelliana - Ateneo diBrescia. Accademia di Scienze Lette-re ed Arti, 2014, pp. 461-491(Annali di Storia Bresciana, 2)

D’ALESSANDRO, ANNALISA, La Banca Commerciale Italiana nella crisi del 1929: struttura ammi-nistrativa e finanziaria, Chieti-Pescara, Università degli StudiGabriele d’Annunzio, Facoltà diEconomia, a.a. 2012-2013.

FERRATI, MIRKO, La CommissioneCentrale di Beneficenza dellaCassa di Risparmio delle ProvincieLombarde: economia e filantropianella crisi degli anni ‘30, Milano,Università degli Studi di Milano,Facoltà di Scienze Politiche, Eco-nomiche e Sociali, a.a. 2012-2013

GIULIANELLI, ROBERTO, Il “fratellominore”. L’Istituto per il creditonavale nel modello Beneduce, in

«Imprese e storia», nn. 41-42,gennaio 2011, pp. 59-81.

LA MALFA, GIORGIO, Cuccia e ilsegreto di Mediobanca, Milano,Feltrinelli, 2014, 313 p.

PINO, FRANCESCA, La BancaCommerciale Italiana a Napoli dal 1899: impulsi per lo sviluppoeconomico e culturale della città, In Dimore signorili a Napoli. PalazzoZevallos Stigliano e il mecenatismoaristocratico dal XVI al XX secolo.Atti del convegno, a cura di ANTO-NIO ERNESTO DENUNZIO et al.,Napoli, Intesa Sanpaolo - Arte'm,2013, pp. 401-419.

Biografie

BIANCHI, TANCREDI – ROMANI,MARZIO ACHILLE (a cura di), Gior-dano dell’Amore, Milano, EGEA-Università Bocconi, 2013, 202 p.(I Maestri della Bocconi).

BONACCI, GIANFRANCO, La cena diDolisie, Roma, Efesto, 2014, 118 p.

CAJANI, FRANCO (a cura di), Let-tere di Achille Ratti (1880-1922).Quarto volume, prima parte, conintroduzione di B. M. Bosatra,Besana Brianza, GR Edizioni,2013, XXIV, 452 p.

ID., Lettere di Achille Ratti (1880-1922). Quarto volume, secondaparte, Besana Brianza, GR Edizio-ni, 2013, 453-953 p.

CHIAPPONI, PAOLA, Dal prestigiosociale all’autorevolezza. Le cari-che di Tommaso Gallarati Scottinelle istituzioni milanesi, in Tom-maso Gallarati Scotti e la città diMilano 1945-1966, a cura di F.Pino e P. Chiapponi, con introdu-zione di G. Bazoli, Milano, Cisalpi-no Istituto Editoriale Universitario,2014, pp.29-47.

CISOTTO, GIANNI, GiandomenicoSertoli. Un azionista vicentinoamico e collaboratore di ErnestoRossi, in «Annali della FondazioneUgo La Malfa», vol XXV, 2010,pp. 223-240.

COSTA, BARBARA, «In quanti modie avvenimenti diversi le nostre vitesi sono incontrate, collaborando»:Stefano Jacini e Tommaso GallaratiScotti, in Tommaso Gallarati Scottie la città di Milano 1945-1966, acura di F. Pino e P. Chiapponi, con

introduzione di G. Bazoli, Milano,Cisalpino Istituto Editoriale Univer-sitario, 2014, pp. 71-88.

COSTA, BARBARA, Filippo Ravizza el’Internazionale del risparmio, Tori-no, Intesa Sanpaolo, 2014, Collana“Monografie” dell’Archivio storicodi Intesa Sanpaolo, n. 6, 32 p.

FIORANI, FRANCESCA, Tra antifa-scismo, esilio e guerra: Paolo Tre-ves, una vita per il socialismo(1908-1958), Pavia, Universitàdegli Studi, a.a. 2012-2013.

GOLDSTAUB, GIORGIO, TommasoGallarati Scotti: un illustre lombar-do, in «Milano giorno & notte», n.1, gennaio-marzo 2014, pp. 41-44.

GUAGLIUMI, GIULIO (a cura di), In ricordo di Luigi Guagliumi archi-tetto, ingegnere, docente universi-tario in Milano: un professionista alservizio della società civile. L’operae le idee, Cologno Monzese, SilviaEditrice, 2014, 111 p.

PINO, FRANCESCA, Fare impresacon i talenti del Paese: l’esempio diRaffaele Mattioli,1945-1960, in Fareimpresa con la cultura. Milano nelsecondo dopoguerra (1945-1960),a cura di PATRIZIA LANDI, Bologna,Clueb, 2013, pp. 237-258.

PINO FRANCESCA – CHIAPPONI,PAOLA (a cura di), Tommaso Gal-larati Scotti e la città di Milano1945-1966, con introduzione diG. Bazoli, Milano, Cisalpino Istitu-to Editoriale Universitario, 2014,231 p. (Centro Studi TommasoGallarati Scotti).

SARESELLA, DANIELA, TommasoGallarati Scotti collaboratore del“Corriere della Sera”, in TommasoGallarati Scotti e la città di Milano1945-1966, a cura di F. Pino e P.Chiapponi, con introduzione di G.Bazoli, Milano, Cisalpino IstitutoEditoriale Universitario, 2014, pp.185-208.

SCHIATTONE, ROSANNA, VittorioCorna promotore della collezioned’arte della Banca CommercialeItaliana tra la fine degli anni ‘40 egli ‘80, Milano, Accademia diBelle Arti di Brera. Dipartimento di Comunicazione e Didatticadell’Arte, a.a. 2012-2013.

ZAMBARBIERI, ANNIBALE, Tom-maso Gallarati Scotti e l’episcopa-to ambrosiano, in Tommaso Galla-

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Archivio Storico NewsN. 24 FEBRAIO 2015

rati Scotti e la città di Milano1945-1966, a cura di F. Pino e P.Chiapponi, con introduzione di G.Bazoli, Milano, Cisalpino IstitutoEditoriale Universitario, 2014,pp.149-172.

Storia d’impresa

BRICCO, PAOLO, L’Olivetti dell’inge- gnere (1978-1996), Bologna, Il Mulino, 2014 (Saggi, 815).

DI NATALE, ANTONIO, Anunknown Bluefin tuna fishing andindustry in Tenerife (CanaryIslands, Spain) in the early XX,Paper ICCAT, 2014, 21 p.

SMOGLICA, PAOLO, Le ali dellacreatività: i Pomilio, una storiaimprenditoriale dall’aeronauticaalla comunicazione, con prefazio-ne di G. B. Guerri, Soveria Man-nelli, Rubbettino, 2013, 220 p.(Storie, 45).

VARINI, VALERIO, A new Brandfor a New Consumer. The interna-tional success of Campari from itsorigin to the 1930s, ”The Journal of Business History”,Zurigo, 2012, pp. 47-69.

Architettura, arte, fotografia,letteratura e storia della cultura

BERNO, SERENA – PINO, FRANCE-SCA, Il palazzo Comit di Luca Bel-trami: fotografie tra testimonianzae interpretazione (1905-1990),con introduzioni di A. Bellini e O.Selvafolta, Milano, Hoepli, 2014,129 p. (Quaderni fotograficidell’Archivio Storico di Intesa San-paolo, 2).

150 anni di una nuova piazza: lavera storia di una Milano rinata, ditre concorsi democratici e di unsindaco coraggioso che decide lanuova piazza per il Duomo e lagalleria per il Re: Milano 1856-1863, a cura di Associazione Cul-turale Teja, Cesano Maderno,Eventi edizioni, 2013.

CREMONA, MASSIMILIANO, Villadel Pascià: storia di una residenzaleggendaria, Gravellona Toce,Comune di Oggebbio, 2013, 63 p.

GADDA, CARLO EMILIO, Verso laCertosa, a cura di L. Orlando,Milano, Adelphi, 2013, 247 p.

Per Antonello Gerbi, in «Paragone.Rivista mensile di arte figurativa eletteratura fondata da Roberto Lon-ghi», a. LXV, Terza serie, n. 111-112-113, febbraio-giugno 2014,pp. 21-97. Saggi di DAVIDE STIMIL-LI e FRANCESCO ROGNONI e scrittidi ANTONELLO GERBI.

PIROVANO, CARLO (a cura di),L’arte moderna in Intesa Sanpao-lo. 1: Protagonisti del primo nove-cento e presenze regionali, Mila-no, Electa / Intesa Sanpaolo,2012, 377 p.

ID., L’arte moderna in Intesa San-paolo. 2: Il secondo dopoguerra,Milano, Electa / Intesa Sanpaolo,2012, 429 p.

ID., L’arte moderna in Intesa San-paolo. 3: L’ultimo novecento,Milano, Electa / Intesa Sanpaolo,2012, 485 p.

TEDESCHI, FRANCESCO (a curadi), Homo ludens: quando l’arteincontra il gioco, Milano, Skira,2013, 59 p.

Archivistica

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