In-line Tissue Engineering approach Biella 5 giugno 2009 Fabrizio Raimondi – Stefano Pagnutti.
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In-line Tissue
Engineeringapproach
Biella 5 giugno 2009
Fabrizio Raimondi – Stefano Pagnutti
La perdita o l’insufficienza funzionale di un tessutoo di un organo rappresentano uno dei problemi
più invalidanti, frequenti e costosi nell’ambito della sanità.
Il problema non è esclusivamente limitatoalla mancanza di organi in toto - fegato, rene, cuore, pancreas -
ma coinvolge anche deficit tissutali localizzati e limitati a parti di non vitale importanza
che comunque determinano una scarsa qualità della vita.
Mentre la perdita di un organo viene necessariamente compensata con un trapianto,
nel caso di perdite di sostanzail chirurgo deve ingegnarsi su come ricostruire,
utilizzando i tessuti residuio con ciò che viene messo a disposizione
dalle industrie dei biomateriali,la struttura e la funzione dei tessuti danneggiati.
PASSATO
Biomateriali improvvisati e tentativi di riparazionesono antichi come il desiderio e la necessità dell’uomo di sostituire parti del corpo difettose per migliorare la qualità della vita.
NASCE LA MEDICINA
Papiro di Edwin Smith (1850)48 casi clinici: 27 traumi cranici; 6 lesioni della gola e del capo; 2 della clavicola; 3 delle braccia; 8 dello sterno; 1 della spalla;1 della colonna vertebrale.
1700 a.C. The Edwin Smith Surgical PapyrusLungo 4.68 metri e largo 33 cm, fu scritto sulla base
di testi più antichi di circa 1000 anni
2600 a.C. Sacerdote, ufficiale, costruttore e architetto visse alla corte del faraone Djoser
(III Dinastia). Quasi universalmente riconosciuto come
il “Padre della Medicina”
Alluce in cuoio e legno Sacerdotessa di Tebe (1.000 a.C.)
(Museo del Cairo)
Chiodo di 23 cmin ferro inserito nel ginocchio. Mummia di Usermontu(656-525 a. C.) (Museo di San Josè, CA)
Canino legato con filo dìoro a due incisivi(Cairo)
Incisivo artificiale(tomba etrusca)
Protesi dentaria dei Fenici costituita da conchiglie legate con filo d’oro (V-VI sec. a.C.)
LE PRIME PROTESI
Mandibola trovata in Hondurasnel 1931, presenta tre frammentidi conchiglia in luogo degli incisivi inferiori.Databile intorno al 600 d.C.
MIRACOLI
“El milagro de Calanda”Atti notarili e processuali testimoniano
lo strano reimpianto di gamba di Miguel Juan Pellicer nel 1640 a Calanda (Bassa
Aragona, Spagna)
I santi Cosma e Damiano attorno al 300 avrebbero attaccato la gamba di un moro ad un cristiano.
Nel 1668 il medico olandese Job Van Meekeren esegue il primo innesto osseo eterologo innestando un frammento di cranio di cane in un difetto craniale di un soldato rimasto ferito.Il soldato venne scomunicato. Per questo chiese di farsi togliere l’innesto, ma non fu possibile perché risultò completamente integrato.(De Boer 1988)
IL PRIMO INNESTO ETEROLOGO
Antoni Van LeeuwenhoeK nel 1674 descrive per la prima volta la struttura ossea relativamente a quelli che saranno poi chiamati canali Haversiani.Si cominciano ad evidenziare concetti come “callo osseo”, “impianto” e “riassorbimento”.
Nel 1743 Duhamel pubblica i risultati dei suoi esperimenti su animale dove suggerisce il ruolo importante del periostio nella neo-osteogenesi.(De Boer 1988, Glicenstein 2000)
LA STRUTTURA DELL’OSSO
INNESTO AUTOLOGO E OMOLOGO
Leopold Ollier studia il fenomeno della
rigenerazione ossea e pubblica nel 1861 il
“traité de la régénération des os” documento in cui
compare per la prima volta il termine “greffe osseuse”:
innesto osseo
Il primo innesto autologo Germania 1820: Philips Von Walter chiude il foro a seguito della trapanazione del cranio, con la bratta precedentemente asportata.
Il chirurgo scozzese William Mac Ewen nel
1880 innesta un segmento di tibia da
donatore in un difetto omerale di un ragazzo.
PRESENTE E FUTURO… PROSSIMO
Riparazione o sostituzione di organi e di tessuti rimossi
“Riparare” “Rigenerare”
• Ripristino di strutture
• Attività biochimica
• Proprietà biomeccaniche• Funzione
L’ingegneria dei tessuti è un “campo multidisciplinare”in cui si fondono biologia cellulare, ingegneria, scienza dei materiali e chirurgia, allo scopo di costruire nuovi tessuti funzionali, mediante
la combinazione di:
TISSUE ENGINEERING
ScaffoldCellule
autologhe
Fattoridi crescita
IngegneriaTissutale
Applicazioneclinica
Solo scaffold
Scaffold + cellule
Scaffold + fattori di crescita
Scaffold + cellule + fattori di crescita
Biomaterials Research Group 2004
host tissue
scaffold
“…the science of persuading the body to regenerate or repair tissues that fail to regenerate or heal spontaneously”
C. M. Agrawal
SEMPLICEMENTE
Invasione di vasi
sanguigni
Cellule aderiscono,proliferano edifferenziano
Richiamoe penetrazione
cellulare
Cellule sintetizzanoe depositano matriceextracellulare (ECM)
Coaguloematico
Adesione diproteine, GFs,…
Cellule al centroMUOIONO
Fallimentodello scaffold
Poririempitidi ECM
Nutrienti bloccati, cataboliti intrappolati
Scaffoldimpiantato
osso
?
BASTA IL SOLO SCAFFOLD?
SOLOpiccoli difetti
< 2-3mm
Tessuto osseodanneggiato
Scaffold
Cellule
Fattoridi crescita TissueTissue
EngineeringEngineering
alternativa
In-line TISSUE ENGINEERING
TissueTissueEngineeringEngineering
Utilizzare i requisiti e i principi dell’ingegneria tissutale, direttamente in sala operatoria
Necessità di un Necessità di un BIOMATERIALEBIOMATERIALE
• Fornisce un’impalcatura tri-dimensionale per lo sviluppo delle linee Fornisce un’impalcatura tri-dimensionale per lo sviluppo delle linee cellulari cellulari e la deposizione di matrice extracellularee la deposizione di matrice extracellulare
• Svolge un’importante funzione di interazione biologica: comunicazione e Svolge un’importante funzione di interazione biologica: comunicazione e scambio di segnali con il tessuto circostantescambio di segnali con il tessuto circostante
Controllo della Controllo della strutturastruttura e della e della funzionefunzione
del tessuto ingegnerizzatodel tessuto ingegnerizzato
1. LO SCAFFOLD
• biocompatibile• favorire
- adesione - migrazione - proliferazione - differenziamento cellulare - sintesi di matrice extracellulare (ECM)
- invasione vascolare• biodegradabile
BIOMATERIALE IDEALE
La capacità di una cellula di riconoscere ed interagire con il substrato rappresenta il primo indispensabile passo, senza il
quale processi come proliferazione, migrazione e differenziamento cellulare non sarebbero possibili.
Nella progettazione di materiali per l’ingegneria dei tessuti, la comprensione dei meccanismi che regolano tale
interazione sono di fondamentale importanza.
INTERAZIONE CELLULA-BIOMATERIALE
Uno dei requisiti fondamentali di un biomateriale per l’ingegneria dei tessuti è la capacità di
promuovere efficientemente l’adesione delle cellule da cui verrà colonizzato.
Tale adesione prevede una fase precoce in cui la cellula riconosce il substrato.
L’adesione cellulare ad un biomateriale avviene tramite un meccanismo specifico, mediato da proteine di membrana dette integrine.
RICONOSCIMENTO E ADESIONE
Le integrine trasmettono il segnale dalla superficie cellulare alla fitta rete di filamenti citoscheletrici che costituiscono
l’impalcatura della cellula. Dall’interazione delle integrine con la matrice si originano cascate di segnali che determinano
la riorganizzazione del citoscheletro di actina ed il cambiamento della morfologia cellulare.
La cellula, all’inizio tondeggiante (a), assume una forma distesa (b).
Innesto omologo
Innesto eterologo
Innesto di sintesi
SicurezzaAspetti medico-legali
BiocompatibilitàImmunogenicitàQualità
PorositàDegradabilità
QUALE SCAFFOLD SCEGLIERE
Gli innesti eterologhi prodotti da Bioteck con un sistema esclusivo di deantigenazione enzimatica a 37° C sono sicuri, totalmente biocompatibili e con la componente collagenica preservata
PURA MATRICE BIOLOGICA
Un sistema di demineralizzazione parziale, consente inoltre di avere innesti dalle caratteristiche di
flessibilità e plasticità uniche.La demineralizzazione espone maggiormente la
matrice collagene esaltandone così le caratteristiche biologiche.
INNESTI FLEX
Fattori di crescita Fattori di crescita (growth factors, GFs):(growth factors, GFs):
sono polipeptidi che agiscono legandosi generalmente a recettori ad attività tirosina-chinasica, inducendo una gamma complessa
di risposte che influenzano il destino della cellula bersaglio. Possono avere un ruolo mitogenico (ad es. bFGF sui condrociti)
oppure trofico-differenziativo (ad es. BMP-1 sulle cellule mesenchimali e pre-osteoblasti).
2. I FATTORI DI CRESCITA
• Autologhi Piastrinici PDGF; TGF-ß1, ß2; IGF I-II; EGF; FGF; VEGF
• Omologhi innesti a base di DBM/BMP
• Eterologhi E.M.D – Emdogain® Gel BIORA
Colloss®; Targobone® Biomet Biologics.
• Ricombinanti rhPDGF Regranex® J&J
rhBMP7 Osigraft® Stryker Biotech
rhBMP2 InductOs® Medtronic
COSA OFFRE IL MERCATO
Staminali (nell’embrione e tessuti adulti)
Differenziate (nei tessuti adulti)
3. LA COMPONENTE CELLULARE
Le cellule staminali (stem cells, SC) sono cellule non specializzate a uno stadio precoce di sviluppo.
Hanno la caratteristica di riprodursi a lungo senza differenziarsi (auto-rinnovamento) e di dare origine a cellule progenitrici
dalle quali derivano linee cellulari differenziate (muscolari, ematiche, nervose, ecc...).
Possono dividersi e differenziarsi in un largo numero di tipi cellulari che producono i tessuti e gli organi del corpo.
CELLULE STAMINALI
Le prospettive terapeutiche aperte dalle SC risultano straordinarie: un primo campo d’applicazione riguarderà la cura di molte patologie gravi (tumori,
malattie ereditarie, malattie neuro-degenerative), un secondo campo d’applicazione riguarderà l’impianto di SC per rigenerare cellule e tessuti
evitando così i trapianti di organi e i problemi connessi di scarsità dei donatori e di rischio di rigetto per incompatibilità donatore/ricevente
Le cellule staminali sono cellule non specializzate in grado di dividersi dando origine contemporaneamente • ad una cellula staminale (uguale alla cellula madre)• ad una cellula precursore di una progenie cellulare
che alla fine darà a sua volta origine a cellule terminalmente differenziate (mature).
Tipi di CS Dove si trovano Potenzialità
Cellule costituenti la morula
Possono originare tutti i tessuti (formazione di un intero
organismo):hanno la capacità di differenziarsi in tutte le linee cellulari necessarie a formare
l’embrione
Nella massa cellulare contenuta all’interno della blastocisti
Hanno la potenzialità differenziarsi in qualsivoglia cellula di un animale
adulto, ma non di dare origine ad un embrione
All’interno di tessuti fetali e adulti differenziati (es. cordone
ombelicale, midollo osseo, sangue, fegato, sistema nervoso)
Si differenziano in specifici tipi cellulari (ad es. cellule
mesenchimali). Hanno la proprietà di moltiplicarsi e mantenersi in
coltura, ma sono prive della capacità di rinnovarsi in modo
illimitato
All’interno di tessuti adulti differenziati – cellule tessuto-specifiche (es. nell’intestino)
Possono dar luogo soltanto ad un tipo cellulare
StaminaliStaminali embrionaliembrionali
TotipotentiTotipotenti
StaminaliStaminalifetali / adultefetali / adulte
UnipotentiUnipotenti
PluripotentiPluripotenti
MultipotentiMultipotenti
StaminaliStaminaliadulteadulte
• Presenti nei tessuti adulti• Cellule multipotenti che possono essere influenzate dai
fattori di crescita (GFs) per differenziare in varie tipologie cellulari mature
• Ad es. cellule staminali mesenchimali (MSCs) presenti nello stroma del midollo osseo
CELLULE STAMINALI ADULTE
Il midollo osseo è attualmente considerato la fonte più abbondante e facilmente disponibile di cellule progenitrici staminalicellule progenitrici staminali aventi la capacità di auto-rinnovarsi,
proliferare, migrare e differenziare in varie tipologie cellulari mature.In aggiunta alle cellule staminali ematopoietiche, il midollo osseo contiene cellule
staminali non-emopoietiche mesenchimali e endoteliali, che costituiscono tre “compartimenti staminali” altamente integrati tra loro.
CELLULE STAMINALI NEL MIDOLLO OSSEO
MSCs:CONCENTRAZIONE MIDOLLARE FISIOLOGICA
In condizioni fisiologiche, il midollo osseo di un uomo adultocontiene mediamente 1 MSC / 250.000 cellule midollari.Questo numero è strettamente correlato all’età:
Caplan AI. Review: mesenchymal stem cells: cell-based reconstructive therapy in orthopedics. Tissue Eng. 2005 Jul-Aug;11(7-8):1198-211. Review
MSCs:CONCENTRAZIONE EFFICACE MINIMA
• Muschler GF, Matsukura Y, Nitto H, Boehm CA, Valdevit AD, Kambic HE, Davrs WJ, Easley KA, Powell KA. Selective retention of bone marrow-derived cells to enhance spinal fusion.Clin Orthop Relat Res. 2005 Mar;(432):242-51.• Ph. Hernigou, MD, A. Poignard, MD, F. Beaujean, MD and H. Rouard, MD . Percutaneous Autologous Bone-Marrow Grafting for Nonunions. Influence of the Number and Concentration of Progenitor Cells. The Journal of Bone and Joint Surgery (American). 2005;87:1430-1437.
E’ stato dimostrato da vari autori che il midollo osseo in toto contiene una quantità di cellule osteoprogenitrici non sufficiente per garantire una rigenerazione ossea efficace. Per avere un adeguato stimolo osteogenico occorre concentrare il midollo 3-4X.
OK3-4X
AUMENTARE LA CONCENTRAZIONE DI MSCs
Il sistema più efficace per concentrare e quindi aumentare il rapporto volume/quantità di MSCs
dell’aspirato midollare:
CENTRIFUGAZIONE
SISTEMA DI CONCENTRAZIONE
Porta ad una elevataconcentrazione di cellule midollari in sospensione, quindi iniettabili
IL SISTEMA MARROW STIM
Prima Dopo
Studi hanno dimostrato che la maggior concentrazione di cellule si ottiene aspirando 2 ml di midollo per sito di prelievo.
Aspiration to obtain osteoblast progenitor cells from human bone marrow: the influence of aspiration volume. (Muschler GF, Boem C, Easley K. 1997 - J. Bone Joint Surg. Am. 79:1699-1709)
VALORI DI CONCENTRAZIONE
• 80% - Recupero della frazione totale di Cellule Nucleate (TNC)
• 6,7x - Concentrazione di TNC rispetto a quella fisiologica
• 66% - Recupero della frazione totale di Cellule Mononucleate (MNC)
• 6,1x - Concentrazione di MNC
GRAZIE