Impronte giugno 2014

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Liberiamo i macachi dello stabulario di Modena PAGINE 14-15 Pellicce tossiche: il Ministero della Salute le ritira dal mercato, dopo la nostra investigazione PAGINE 8-9 Il delfinario di Rimini non riaprirà! Ecco il Decreto del Ministero dell’Ambiente PAGINE 10-11

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Compagni di vita

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Page 1: Impronte giugno 2014

Liberiamo i macachi dello stabulario di ModenaPagine 14-15

Pellicce tossiche:il Ministero della Salute le ritira dal mercato, dopo la nostrainvestigazionePagine 8-9

Il delfinario di Rimini non riaprirà! Ecco il Decreto del Ministero dell’AmbientePagine 10-11

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EMILIA ROMAGNABOLOGNA: (STP) tel. 333/8175258 - 320/[email protected] www.lav.it/sedi/bolognaREGGIO EMILIA: (STP) tel. 338/[email protected] www.lav.it/sedi/reggio-emiliaCORREGGIO (RE): (PDR) tel. 331/[email protected]: (STP) tel. 320/4795021 [email protected] www.lav.it/sedi/modenaPIACENZA (PDR) tel 392/[email protected]’-CESENA: (STP) tel. 328/[email protected] (PDR) tel 347/4246427 [email protected]: (STP) tel. 333/[email protected] (PI): (PDR) tel. 328/[email protected]: (PDR) tel. 347/[email protected] (MS): (PDR) tel. 328/[email protected]: (STP) tel. 328/5639980 e 333/[email protected]: (PDR) tel. 339/[email protected]: (PDR) tel/fax 075/690225 - 338/[email protected]: (PDR) tel. 327/9576420 [email protected]: (PDR) tel. 335/5351105 (ore 9.30-13.30) [email protected] www.lav.it/sedi/romaTARQUINIA (VT) (PDR) tel. 349/[email protected]: (STP) tel. 327/[email protected] www.lav.it/sedi/pescaraCAMPANIANAPOLI: (STP) tel. 328/2313365 [email protected] www.lav.it/sedi/napoliSALERNO: (PDR) tel. 339/774086 [email protected] www.lav.it/sedi/salerno PUGLIABARI: (STP) tel. 348/0618270 fax 080/[email protected] www.lav.it/sedi/bariLECCE: (PDR) tel. 328/[email protected]: (STP) tel. 320/4795565 [email protected] VALENTIA: (PDR) tel. 333/[email protected]: (PDR) tel. 340/0031368 [email protected]: (PDR) tel. 347/5800934fax 0934/1936166 [email protected] (PDR) tel. 347/[email protected]: (PDR) tel. 338/[email protected]

La LAV in Italia • www.lav.itPIEMONTETORINO: (STP) tel./fax 011/[email protected] www.lav.it/sedi/torinoCARMAGNOLA (TO): (PDR) tel. 340/[email protected] (NO): (PDR) tel. 335/[email protected] ROERO E MONREGALESE: (CN) (PDR) 320/4729967 [email protected] E VALLATE: (PDR) 333/8347714 [email protected]: (PDR) tel. 320/[email protected] www.lav.it/sedi/alessandriaLIGURIAGENOVA: (STP) tel. 347/[email protected]: (PDR) tel. 348/[email protected] SPEZIA: (PDR) tel. 345/7001452 [email protected]: (STIC) tel. 327/6333693 [email protected] www.lav.it/sedi/milanoRHO (MI) (STIC): tel. 349/3769750 (ore 16-19)[email protected] www.lav.it/sedi/rho-miLODI (PDR) tel. 339/1917434 (dalle ore 17)[email protected] (STP): tel. 320/4795557 (ore 18-23)[email protected] (PDR) tel. 339/[email protected]: (STP) tel. 333/[email protected] VARESE-BUSTO ARSIZIO (STIC): tel. 334/1508540(ore 13.30-14.30 e 17-19) 349/5744154 [email protected] (VA) (STIC): tel. 338/4305289 [email protected] www.lav.it/sedi/saronno-va BERGAMO (PDR): tel. 388/[email protected] - www.lav.it/sedi/bergamoMONZA E BRIANZA (STP): tel. 327/[email protected] www.lav.it/sedi/monza-e-brianzaSONDRIO: (PDR) tel. 388/[email protected]: (PDR) tel. 338/[email protected] ALTO ADIGEBOLZANO (PDR) tel. 349/[email protected] (STP): tel. 331/[email protected] www.lav.it/sedi/trentinoFRIULI - VENEZIA GIULIATRIESTE: (STP) tel. 320/[email protected] www.lav.it/sedi/triestePORDENONE: (STP) tel. 320/4795023 [email protected]: (STP) tel. 340/[email protected]: (STP): tel. 348/[email protected] www.lav.it/sedi/veneziaPADOVA: (STP) tel. 320/[email protected] - www.lav.it/sedi/padovaVERONA: (STP): tel. 339/[email protected] www.lav.it/sedi/veronaVICENZA: (STIC) tel. 348/[email protected] DEL GRAPPA (VI): (STIC) tel. 348/[email protected]: (PDR) tel. 329/[email protected] - www.lav.it/sedi/rovigoBELLUNO: (PDR) tel 329/[email protected] VENETO (TV): (PDR) tel. 346/7465558 (ore serali) [email protected]/sedi/castelfranco-veneto-tv

LEGENDASTP: Sede Territoriale ProvincialeSTIC: Sede Territoriale IntercomunaleSTC: Sede Territoriale ComunalePDR: Punto di Riferimento

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Canile Parrelli: emergenza adozioni

Ritirate le pellicce tossiche!

Il delfinario di Rimini non riaprirà

Lo show più agghiacciante

Liberiamo i macachi

Finalmente libero

Vivisezione immorale

Allevamento sequestrato

Veg + a Bergamo

Scelti per voi

5xmille: 49.130 grazie!

LAV

CONSIGLIO DIRETTIVORoberto Bennati (vicepresidente), Giacomo Bottinelli, Gianluca Felicetti (presidente), Simone Pavesi, Massimo Vitturi

COLLEGIO DI GARANZIARoberto Callegaro, Laura Gabrieli, Sandro Guolo (presidente)

REVISORI DEI CONTISusanna Russo (presidente); Alessio Rastelli,Mauro Vantaggio (sindaci)

Informiamo che tutti gli associati e/o i sostenitori delle campagne LAV ONLUS hanno diritto a ricevere la presente pubblicazione tramite invio postale. La LAV ONLUS garantisce che i dati identificativi dei destinatari sono raccolti e trattati, anche elettronicamente, nel rispetto delle norme previste dal ‘codice di regolamentazione sulla privacy’ (Dlgs 196/2003). Ogni interessato potrà in ogni momento esercitare i propri diritti (art. 7,8,9 Dlgs 196/2003) rivolgendosi direttamente alla LAV ONLUS, Viale Regina Margherita 177 - 00198 ROMAtel. 064461325, fax 064461326, email: [email protected]

Sommario

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Impronte Anno XXXI n°5 (144) Giugno 2014

DIREZIONE E REDAZIONESEDE NAZIONALE LAV OnlusVIALE REGINA MARGHERITA 177 - 00198 ROMATEL. 064461325 r.a.; FAX 064461326Email: [email protected] • Internet: www.lav.it

DIRETTORE RESPONSABILE ED EDITORIALE: Maria Falvo

HANNO COLLABORATO Roberto Bennati, Giacomo Bottinelli, Antonella Buceti, Carmen Caballero, Carla Campanaro, Alessandra Fantuzi, Gianluca Felicetti, Silvia Felicetti, Francesca Gramazio, Ilaria Innocenti, Michela Kuan, Barbara Paladini, Simone Pavesi, Maurizio Santoloci, Paola Segurini, Ilaria Tordone, Ciro Troiano

PROGETTO GRAFICO Michele Leone

AUT. TRIB. ROMA 50/84 - dell’11.2.1984 ISCR. REG. NAZ. STAMPA 4086 - dell’1.3.1993ISCR. ROC 2263 - anno 2001

DTP-STAMPAArti Grafiche “La Moderna” Via di Tor Cervara 171 - RomaCARTA Dalum Cyclus Print (100% carta riciclata)

CHIUSO IN TIPOGRAFIA il 23 giugno 2014

RIPRODUZIONIdegli articoli sono auspicate ma consentite solamente con l’autorizzazione della Direzione

Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana

Packaging in Mater-Bi: biodegradabile e compostabile

Nata nel 1977, la LAV ha per fine la Liberazione animale, l’affermazione dei diritti degli animali non umani e la loro protezione, la lotta alla zoomafia e la difesa dell’ambiente. Si batte per l’abolizione della vivisezione, della pesca, della caccia, delle produzioni animali, dell’allevamento, del commercio, degli spettacoli con animali e dell’utilizzo di qualsiasi essere vivente. Difende la Terra e i suoi ecosistemi. La LAV combatte lo specismo lottando contro ogni forma di violenza, prevaricazione e sfruttamento, per il rispetto del diritto alla vita, alla dignità e alla libertà di ogni indivi-duo umano e non umano.

LA LAV È• cofondatrice della Federazione Italiana Associazioni Diritti Animali e Ambiente • riconosciuta Ente Morale con Decreto Ministeriale 19.5.1998 e Onlus Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale;• riconosciuta associazione che persegue finalità di tutela degli interessi lesi da reati contro gli animali (Decreto 2/2009 EN.AS. - D.M.Salute 2.11.06 - Legge 189/04)• riconosciuta associazione di protezione ambientale con Decreto Ministeriale 15.2.2007 (legge 349/86);• dal 1995 componente della Commissione Nazionale Allevamenti e Macelli del Ministero della Salute (legge 623/85);• dal 1999 firmataria di un Protocollo d’Intesa con il Ministero della Pubblica Istruzione allo scopo di “promuovere la diffusione e l’approfondimento dei temi dell’educazione al rispetto di tutti gli esseri viventi nelle scuole di ogni ordine e grado”• dal 2007 Ente abilitato al rilascio di crediti ECM (Educazione Continua in Medicina) presso il Ministero della Salute• membro di Eurogroup for Animals, della European Coali-tion to End Animal Experiments, della Fur Free Alliance, di ENDCAPtivity

QUOTE ANNUALI DI ISCRIZIONEE RINNOVO (OGNI DODICI MESI) ALLA LAV• ORDINARIO 30 euro• GIOVANILE (fino a18 anni) 18 euro• FAMIGLIA 45 euro• SOSTENITORE 46 euro• BENEMERITO 150 euro• STRAORDINARIO 500 euro• PER SEMPRE (chiama 06 4461325)VERSAMENTI INTESTATI A LAV• CC POSTALE 24860009• CC BANCARIO n. 501112 Banca Popolare Etica - Filiale di Roma - Via Rasella 14 - 00187 Roma (cordinate IBAN) IT16 E050 1803 2000 0000 0501 112

Conservate le ricevute postali e bancarie delle donazioni alla LAV: potete dedurle dalla prossima dichiarazione dei redditi, ai sensi della legge 460/97 nel limite di 2.065,00 euro all’anno; per le aziende fino al 2% del reddito d’impresa.

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i teme sempre di più. Chi utilizza, maltratta, sfrutta, uccide gli animali, ha sempre più paura delle azioni della

LAV. E della forza che riusciamo a esprimere con il sostegno di sempre più cittadini. Ne sono una riprova gli scomposti tentativi di perseguire le nostre attività nazionali e locali, con artifìci di ogni genere.

Come dargli torto! Solo nel-le ultime settimane siamo riusciti a ottenere una condanna per maltrat-

tamenti di astici e granchi tenuti sul ghiaccio, quegli animali “ultimi fra gli ultimi”, e a far ritirare dalla vendi-ta dei capi d’abbigliamento per bam-bini con colli di pellicce che avevano ucciso animali ed erano pericolosi per la salute umana. Siamo riusciti a far uscire nelle sale di prima visione “Blackfish”, il film-verità sulle vio-lenze ai cetacei per gli spettacoli e a far aprire un’indagine per le uccisioni di oltre 800 topi nel centro di “ricer-che” Mario Negri Sud. A far partire le adozioni dei cani del canile Parrelli di Roma, pluridenunciato e finalmente sequestrato per maltrattamenti, e a salvare le volpi del trevigiano dalle doppiette. A far svolgere il processo contro i responsabili del famigerato Green Hill, l’allevamento dei beagle che siamo comunque riusciti a non far riaprire per legge dello Stato!

Ma non siamo ancora riusci-ti a dare una prospettiva di vita ai macachi dell’Università di Modena

C

“Tutte le torture, i patimenti, i terrori(per Némesis, imperdonabili) inflitti

agli animali appartengonolegittimamente al dolore infinito

della storia e ne modificano il senso, se ne abbia uno”

Guido CeronettiPensieri del tè, 1987

Come dargli torto?a cui l’Ateneo aveva promesso una pensione senza vivisezione per poi rimangiarsi la parola, a far chiude-re gli ultimi due delfinari italiani, a chiudere il capitolo dei “richiami vivi” nonostante l’incoraggiante promessa del nuovo Ministro dell’Ambiente, a far partire in Parlamento l’esame delle proposte di legge per l’aboli-zione dell’allevamento di animali per pellicce e dell’uso degli animali nei circhi. Solo per citare alcune delle ul-time battaglie.

Che potremo affrontare con la rinnovata forza del Consiglio Diretti-vo eletto dal Congresso dei soci, con l’impegno quotidiano di tutti noi, fra mille difficoltà quotidiane che riu-sciamo a superare grazie al vostro sostegno. Sommando le nostre azio-ni, i nostri cambiamenti, con quelli di tanti altri, singoli, di associazio-ni, movimenti. Uniti negli obiettivi. Sperando nei rinnovati Parlamento Europeo e Commissione di Bruxelles davvero dalla parte dei più deboli, a partire dall’approvazione dell’Inizia-tiva Europea dei Cittadini “Stop Vi-visection”.

A chi ci teme, chi ha paura del rispetto degli animali praticato ogni giorno con fatti, non parole, una vol-ta tanto, no, non diamogli torto.

@glfelicetti

PSGrazie di cuore a Giorgia! A maggio con le note del suo “Senza Paura Tour” ha portato la LAV da decine e decine di migliaia di persone, nei Pa-lazzi dello Sport di mezza Italia

Ogni giorno in primalinea in tante battaglieper i diritti degli animali

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“T utte le famiglie felici sono simili le une alle altre; ogni famiglia in-felice è infelice a modo

suo”. Questa frase di Tolstoj risuona dentro di me dal giorno in cui sono entrata nel rifugio Parrelli (Roma) e penso ai cani e ai gatti che ho in-contrato.

Ogni giorno mi occupo di ani-mali sfortunati, quelli sequestrati e dati in affido dalle Forze dell’Ordine alla LAV. Per loro cerco un’adozione definitiva, la miglior sistemazione possibile, affinché non gli manchi nulla, cibo, affetto e cure. Mi con-fronto ogni giorno con la sofferen-za che queste creature innocenti hanno dovuto subire dall’uomo. Non è mai facile entrare a contat-to con storie spesso terribili, fatte di maltrattamenti e incuria. Non ci si abitua mai, è un lavoro costan-te, quotidiano, per mitigare l’orro-re e diventare di nuovo operativi. In Italia i canili sono tanti, spesso sovraffollati, non fanno più noti-zia. Ma non per persone come noi che hanno a cuore gli animali, tutti. Nonostante ciò, l’infelicità dei cani del Parrelli mi è rimasta dentro, è diversa da quella di altri canili.

Per questo mi appello a te che credi nella LAV e sostieni il nostro lavoro, per aiutarci a mettere la parola fine una volta per tutte alle sofferenze degli animali coinvolti.

Il rifugio Parrelli è una triste vi-cenda che la LAV segue da molti anni. Oggi finalmente per i circa 350 cani e i 150 gatti ospiti in que-sta struttura, da molti anni al centro di denunce e sospetti per irregolari-

tà e decessi di animali, è arrivata la svolta decisiva: la possibilità di dire addio al canile e di trovare famiglie adottive in grado di prendersi cura di animali che hanno conosciuto solo questa squallida prigionia.

Gli agenti del N.i.r.d.a. (Nucleo investigativo per i reati in danno agli animali) del Corpo Forestale dello Stato hanno eseguito il se-questro preventivo della struttura e

degli animali in seguito a una pre-cedente ispezione scaturita da una dettagliata denuncia presentata dalla LAV per gravi ipotesi delittuo-se, tra cui il reato di maltrattamento di animali, detenzione incompatibi-le ed esercizio abusivo della profes-sione veterinaria.

L’inferno esiste! Questa la sen-sazione che abbiamo avuto quando siamo entrati in questa prigione:

di Federica Faiella

Parrelli,emergenza adozioni:Stella, Cometa e tanti cani e gatti in cerca di famiglia!

Daniela Poggi (attrice, Assessore di Fiu-micino) promuove le adozioni di questi animali

STELLA

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www.lav.it

condizioni medico sanitarie vergo-gnose, box inidonei, cibo preparato senza il rispetto di alcuna norma igienica.

Alla luce di quanto visto, abbia-mo assunto la custodia giudiziaria di alcuni cani perché versavano in condizioni di salute disperate. Li abbiamo trasferiti in clinica, per le prime, urgenti cure. Senza il nostro intervento dubito ce l’avrebbero

È incredibile la forza di queste cre-ature, quanto poco sia loro suffi-ciente per far rifiorire la fiducia nei compagni umani.

Abbiamo scelto Stella, Come-ta, George, Kira, Nerina, Genny e Charlie perchè versavano in con-dizioni di salute disperate. Adesso sono salvi ma hanno bisogno di una famiglia; il tuo aiuto è impor-tante, puoi accogliere uno di loro.

Se pensi di essere tu la persona giusta, contattaci: [email protected]

Stella e Cometa...le nostre mascotte!

Forse perché erano le più picco-le, infestate da pulci e zecche, con il corpo lesionato dalla dermatite, erano custodite in un box le cui pa-reti stavano per cedere e rischiava-no di essere aggredite dai cani del box accanto o di ferirsi gravemen-te, abbiano deciso che dovevamo portarle via da lì subito.

Arrivate in clinica per un ricove-ro d’urgenza, impaurite e spiazzate in un primo momento, si sono mo-strate incuriosite poco dopo, pronte ad una nuova vita.

Stella (taglia media)Ha circa un anno e mezzo, un

visino adorabile, dolce e coccolona, curiosa e intelligente. E’ delicata nei movimenti, desiderosa di corre-re sui prati.

Cerchiamo per lei una famiglia pronta ad amarla e rispettarla, di-sposta ad educarla con pazienza e garbo, in grado di garantirle lunghe passeggiate all’aria aperta.

Cometa (taglia media)Un batuffolino bianco di circa

fatta. Tutti i cani, a poche ore dalla liberazione e dal ricovero in clinica, nonostante fossero spaventati, af-famati, assetati, infestati da paras-siti, affetti dalle più gravi patologie e sofferenti per le ferite sparse in diverse parti del corpo, hanno ra-pidamente manifestato una serenità fino a quel momento sconosciuta, e accettato con gratitudine infinita le coccole e le attenzioni ricevute.

Stella, Cometa e tanti cani e gatti in cerca di famiglia! GEORGE

COMETA

ChARLiE

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due anni, un musetto tenerissimo. Quando l’abbiamo salvata era in gabbia con Stella, triste e in condi-zioni di salute precarie. Dopo esse-re stata rifocillata e sottoposta alle prime cure mediche, lo sguardo si è rasserenato. Cometa in poche ore ci ha dimostrato che basta veramente poco per renderla felice, noi pos-siamo offrirle una comoda cuccia, cibo sano, cure mediche e coccole ma lei merita una famiglia!

George (taglia grande)Sguardo imbronciato e pensiero-

so, grandi orecchie, muso tenerissi-mo: è George, un meticcio adulto di taglia grande. Quando lo abbiamo portato via dal rifugio Parrelli, sof-friva tantissimo perché affetto da una grave patologia all’orecchio. Adesso è in clinica, lo abbiamo affi-dato alle cure di medici eccezionali che lo opereranno e si prenderanno cura di lui. Noi non vediamo l’ora che guarisca per potergli finalmen-te donare la vita che merita. Nono-stante sia di taglia grossa, abbiamo l’impressione che il nostro George

sia un pantofolaio, non ha bisogno di un giardino ma di una comoda cuccia sistemata in una casa calda, accogliente e ricca d’amore.

Genny (taglia grande) Un gigante buono e dal cuore

tenero, di taglia grande, molto do-cile e affettuosa. I suoi occhi tra-smettono una dolcezza sconfinata e tanta voglia di vivere. L’abbiamo salvata perché affetta da una grave patologia al tartufo e da una der-matite diffusa. Adesso è in clinica, i medici si stanno occupando di lei senza sosta, siamo certi che gua-rirà e noi facciamo il tifo per lei. Non vediamo l’ora di conoscere le persone che avranno la fortuna di accoglierla in famiglia, renderà la loro vita speciale.

Nerina (taglia media)Portata via perché affetta da

una grave lesione dermatologica e

da una malformazione alle zampe, nonostante ciò la nostra amica non ha perso entusiasmo e voglia di giocare. Riesce a camminare sen-za problemi e non sembra che provi dolore. E’ una gran coccolona: ama sdra-iarsi a terra a pancia all’aria aspettando di ricevere carez-ze e attenzioni. E’

Questi animali hannobisogno del tuo aiuto

jENNy

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molto dolce, speriamo possa tro-vare al più presto una famiglia che possa accudirla senza riserve.

Charlie (taglia media)Il nostro amico è stato portato via a causa di una dermatite

acuta che gli causava fastidio

L’emergenza continua:la tua adozione del cuore

Il nostro obiettivo è garantire al più presto una famiglia a tutti i cani e i gatti che sono ancora all’inter-no della struttura. Sono centinaia di animali di tutte le taglie ed età, tutti bisognosi di affetto. Per loro cerchiamo una cuccia comoda e confortevole, e una famiglia che li accolga con il cuore e con rispet-to. Dopo anni di inferno vogliamo che conoscano le cure che solo una casa e una presenza umana può ga-rantire. Aiutaci a trovare casa a tut-ti loro, dobbiamo fare in fretta. Se pensi di essere tu la persona giusta, contattaci: [email protected]. Fai di questi animali la tua adozione del cuore!

Se non puoi adottarne uno, il tuo aiuto è comunque prezioso: aiutaci a diffondere il nostro appello pres-so tutti i tuoi amici e conoscenti. Insieme possiamo capovolgere il loro destino e regalargli un futuro migliore. Unisciti a noi in questa battaglia. Diffondi il più possibile questo appello.

e a tratti dolore con conseguente perdita di pelo. Noi siamo certi che con un’alimentazione adeguata, cure e attenzioni, potrà tornare ad essere uno splendido cane e… e ci auguriamo anche il migliore amico di uno di voi.

Kira (taglia media)Una pitbull tigrata dallo sguardo

malinconico e rassegnato: non può raccontare cosa le è successo negli ultimi anni ma i suoi occhi parlano da soli e narrano di momenti tristi e di giorni da dimenticare. Adesso è al sicuro e noi faremo di tutto per-ché quel velo di malinconia lasci il posto ad uno sguardo fiducioso. Cerchiamo per lei una famiglia che con pazienza e determinazione rie-sca a donarle la sicurezza e l’affet-to che merita.

Cinzia Leone (attrice) con gli attivisti LAV al Bau Beach per chiedere una nuova casa per i quattro zampe del Parrelli

NERiNA

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Riti

Ritirate dal mercato le pel-licce tossiche e canceroge-ne che avevamo smasche-rato con indagini di labo-

ratorio in capi d’abbigliamento per bambini: i test del Ministero della Salute hanno confermato il nostro allarme! 4 articoli su 6 segnalati sono risultati potenzialmente pe-ricolosi a causa della presenza di Formaldeide, Nonilfenolo, Etossila-to e Pcp Pentaclorofenolo.

Si tratta di sostanze pericolo-se, tossiche e cancerogene, in inserti di pelliccia animale utilizzati come bordature di capi di abbigliamento per bambini di età dai 18 mesi ai 12 anni: una drammatica realtà ora confermata anche dalle in-dagini di laboratorio svolte dal Ministero della Salute, a seguito dell’indagine “Toxic Fur” con cui lo scorso anno abbiamo denunciato, come LAV, tale pericolo.

Le marche coinvolte sono note firme italiane del settore bam-bino e del lusso: IL GUFO, MISS BLUMARINE, FIX DESIGN, GUCCI, BRUMS.

Il competente Istituto Supe-riore di Sanità (Centro Nazionale Sostanze Chimiche) emise lo scor-so agosto una prima valutazio-ne tecnica del pericolo connesso all’uso dei prodotti sulla base dei test condotti dalla LAV (quindi sull’indagine non ufficiale): 4 arti-coli su 6 segnalati (IL GUFO, MISS BLUMARINE, FIX DESIGN, BRUMS) sono risultati potenzialmente peri-colosi perché tossici. L’Istituto Su-periore di Sanità ha inoltre valutato un potenziale rischio inaccettabile per la popolazione esposta, i con-sumatori, in quanto i livelli rilevati di PCP Pentaclorofenolo (nei capi

IL GUFO, MISS BLUMARINE, FIX DESIGN) eccedevano il livello di ri-schio associato all’insorgenza di 1 caso di tumore per 1.000.000 di persone esposte.

Il Ministero della Salute, contestualmente a un immedia-to blocco delle vendite degli arti-coli da noi segnalati, avviò nuovi e mirati campionamenti e con-dotto nuovi e ufficiali test eco-tossicologici che poi hanno con-fermato la presenza nel prodotto finito (ed immesso nella rete di vendita) di sostanze chimiche pe-ricolose.

Sulla base delle successive va-

lutazioni dell’Istituto Superiore di Sanità, in riferimento ai test ufficiali, il Ministero della Salute ha emesso i seguenti provvedimenti:

• Articolo IL GUFO (Giaccone piu-ma, 18 mesi): per presenza di Naf-talene, sostanza tossica che può causare anemia emolitica, è stato classificato come prodotto perico-loso. Obbligo di ritiro dal mercato.

• Articolo MISS BLUMARINE (Ber-retto 5 anni), per presenza di Naftalene e Cromo III, classifi-cato come prodotto pericoloso. Obbligo di ritiro dal mercato e informativa ai consumatori che hanno acquistato l’articolo re-lativamente alla possibile in-sorgenza di dermatite allergica. • Articolo BRUMS, (Caban Piu-ma, 7 anni), per presenza Cromo III, classificato come prodotto pericoloso. Obbligo di ritiro dal

I test del Ministero della Salute confermano il nostro allarme. Al bando le pellicce animali!

Ritirate le pellicce tossiche!

di Simone Pavesi

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Riti

mercato e informativa ai con-sumatori che hanno acquistato l’articolo relativamente alla pos-sibile insorgenza di dermatite al-lergica.

I provvedimenti saranno noti-ficati alle aziende tramite il NAS. Parallelamente, a seguito della denuncia presentata dalla LAV alla Procura di Torino, i produt-tori sono stati iscritti nel registro degli indagati con l’accusa di vio-lazione del Codice del Consumo per immissione sul mercato di prodotti pericolosi. Ora la Procura disporrà ulteriori accertamenti su altri capi.

Per il capo di marca GUCCI (Cap-potto 12 anni), a norma dell’arti-colo 33 del Regolamento Europeo sulle Sostanze Chimiche (REACH, Reg. CE 1907/2006), l’azienda do-vrà informare tutti i propri distri-butori (e quindi anche i consuma-tori che ne facciano richiesta) della

presenza nel proprio prodotto di Nonilfenolo Etossilato sostanza che ha impatto diretto sull’ambiente, ma non sulla salute delle persone.

Per i due articoli FIX DESIGN non è stato possibile compiere ac-certamenti ufficiali a causa della indisponibilità dei capi segnalati dalla LAV.

Nella lavorazione delle pellicce sono ampiamente utilizzate sostan-ze chimiche pericolose classificate anche come tossiche e cancerogene. Con l’indagine Toxic Fur abbiamo dimostrato che nei prodotti finiti immessi sul mercato ed indossati dai consumatori, anche bambini, è possibile trovare tracce di queste sostanze che possono anche avere effetti nocivi sulla salute. Al fine di tutelare milioni di consumatori, salvando anche la vita di milioni di animali vittime di questa industria, è opportuno che le istituzioni prov-vedano, al più presto, a vietare il commercio di pellicce.

iL GUFO, Giaccone PiumaInserto pelliccia di Murmasky (cane-procione)Mod. A12GM027EC100/100 Età: 18 mesi

MiSS BLUMARiNE, BerrettoInserto pelliccia Coniglio e VolpeCod. 315PP07 cod. 817033 330 879 Età: 5 anni

BRUMS, Caban PiumaInserto pelliccia Volpe della GroenlandiaMod. 103BGAA008-6633 Età: 7 anni

GUCCi, CappottoInserto pelliccia VolpeCod. 8811534315, 2012-3 OD, GA2293162Età: 12 anni

FiX DESiGN, BorsaInserto pelliccia di Murmasky (cane-procione)Cod. 236090006104Età: 10 anni

FIX DESIGN, CappottoInserto pelliccia di Murmasky (cane-procione)Cod. 234920008207Età: 10 anni

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Gli articoli indagati

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Non riaprirà: questo l’epi-logo, ormai certo, per il delfinario di Rimini. In-fatti il Ministro dell’Am-

biente ha disposto con Decreto la chiusura della struttura, dopo avergli negato la licenza di giar-dino zoologico per mancanza dei necessari requisiti d’idoneità e di gravissime carenze nelle struttu-re, oltre che nella gestione degli animali; ora tale chiusura è obbli-gatoria e pone un divieto di espo-sizione di animali al pubblico. Il Delfinario di Rimini ha detenuto per moltissimi anni diversi delfi-ni non ottemperando alla legisla-zione vigente (Decreto Legislativo 73/2005 di recepimento della Di-rettiva europea 1999/22 e Decreto Ministeriale 469/2001) tanto che nel settembre del 2013 il Corpo Forestale dello Stato, su intervento della Magistratura, con una mi-sura di sequestro preventivo poi confermato fino alla Corte di Cas-sazione, ha trasferito i delfini ac-certando gravi criticità che com-promettevano il benessere degli stessi; attualmente è in corso un procedimento penale a carico della proprietà del Delfinario di Rimini e altri soggetti.

La comunicazione della fir-ma del Decreto da parte del Mini-stro dell’Ambiente è stata inviata in risposta a una formale richiesta avanzata da LAV ed Enpa.

Finalmente è stata posta la parola fine ad ogni tentativo di riapertura della struttura, recente-mente data per certa dalla gestio-ne: la struttura non potrà riaprire, né con i delfini né con animali appartenenti a qualunque specie. Questo, grazie al nostro intervento e alle azioni mirate contro la ria-pertura, tanto pubblicizzata quan-to illegale.

Già il 31 luglio 2013, in se-guito a una delle numerose segna-

lazioni delle Associazioni, il Corpo Forestale dello Stato, servizio Ci-tes, effettuò un sopralluogo presso il Delfinario di Rimini, accertando gravi criticità circa la rispondenza della struttura ai requisiti previsti dalla normativa vigente - Decreto Ministeriale 469/2001 relativo alla modalità di detenzione in cattività di delfini appartenenti alla specie Tursiops truncatus e decreto di ra-tifica della direttiva sugli zoo Dlgs 73/05 - oltre a rilevare gravi ca-renze sulla condizione di benesse-re, salute e igiene degli animali.

In conseguenza di queste gravissime condizioni di detenzio-ne dei delfini e delle evidenti re-

Il Ministero dell’Ambiente nega al delfinariola licenza di giardino zoologico. Finalmentela parola fine per un’altra struttura di cattività

di Gaia Angelini e Laura Panini

non riaprirà!Il delfinario di Rimini

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sponsabilità ascritte alla gestione della struttura e dei suoi responsa-bili, il Corpo Forestale dello Stato procedette quindi all’esecuzione del provvedimento di sequestro preventivo degli animali, detenuti presso la struttura di Rimini e al loro trasferimento nell’Acquario di Genova, dove si trovano attual-mente.

Oltre ai proprietari e ai ge-stori del delfinario, il nostro au-spicio è che anche il Comune di Rimini prenda atto della illegalità rappresentata dalla ormai ex pri-gione per animali, presente sul suo territorio, e restituisca l’area alla cittadinanza e ai turisti, cancel-lando l’onta dell’ergastolo per gli animali.

Questo importante risultato è frutto di mesi di indagini all’in-terno dei delfinari italiani e siamo certi che questo rappresenti un al-tro passo verso la chiusura di tutte le strutture italiane che espongono animali.

Nel timore che il Decreto possa essere eluso, con una in-terrogazione bipartisan le parla-mentari Monica Cirinnà, senatrice del Partito Democratico, e Miche-la Vittoria Brambilla, deputata di Forza Italia, hanno chiesto al Governo: “Quali iniziative inten-de intraprendere al fine di far ri-spettare il Decreto ministeriale di chiusura del Delfinario di Rimini ed evitarne l’elusione anche al fine di non incorrere in procedure di infrazione per la disapplicazione della normativa comunitaria sugli zoo che costerebbero centinaia di migliaia di euro ai cittadini”.

All’interrogazione sono chia-mati a rispondere i Ministri dei

no zoologico, poi respinta dal Mi-nistro dell’Ambiente, la struttura aveva riconosciuto esplicitamente di esserlo e non può quindi adesso richiedere di classificarsi, invece, come “spettacolo viaggiante” nella speranza di aggirare l’esecuzione di un decreto ministeriale. Il De-creto Legislativo 73 del 2005 inol-tre, prevede una serie di obblighi inderogabili per tutte le strutture di detenzione ed esposizione di animali aperte al pubblico, anche ai fini della sicurezza dei visitato-ri, e il Delfinario di Rimini non è autorizzato a detenere ed esporre animali a causa delle sue carenze strutturali e gestionali.

Beni e le Attività Culturali Dario Franceschini, dell’Ambiente e del-la Tutela del territorio e del mare Gian Luca Galletti, delle Politi-che agricole alimentari e forestali Maurizio Martina, della Giustizia Andrea Orlando.

Le parlamentari scrivono ai Ministri che da parte della proprie-tà del Delfinario è stata prospetta-ta l’ipotesi che il Sindaco di Rimini Gnassi possa autorizzare la deten-zione di specie animali diverse dai delfini in quanto “spettacolo viag-giante”. Ma il Delfinario di Rimi-ni è tutto fuorché uno spettacolo “viaggiante” e vista la sua doman-da di riconoscimento come giardi-

Il Ministero dell’Ambiente nega al delfinariola licenza di giardino zoologico. Finalmentela parola fine per un’altra struttura di cattività

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N egli ultimi mesi i volon-tari della LAV di Cagliari hanno svolto un lavo-ro di monitoraggio delle

attività del Circo Martin nella pro-vincia, evidenziando la necessità di un intervento delle autorità a favore degli animali detenuti nel Circo in condizioni davvero insopportabili. Diversi filmati sono stati sottoposti all’attenzione delle autorità compe-tenti e pubblicati sul sito web del-la LAV e dalla stampa nazionale e sarda. I video rilevavano la condi-zione di drammatica schiavitù a cui gli animali venivano sottoposti. A seguito delle investigazioni e richie-sta di ispezione da parte della LAV, il Corpo Forestale dello Stato, servizio CITES di Roma, è intervenuto proce-dendo a un sequestro preventivo di alcuni animali del circo: secondo la Forestale gli animali erano detenuti senza alcun rispetto delle esigenze etologiche, biologiche, psichiche e particolarmente eclatanti i presunti casi di maltrattamenti quali l’utilizzo

Martino Maxy Jutta, in arte Maxy-mova, è un’addestratrice tedesca. Arrivata in Italia nel 2004 a se-

guito del Circo di Vienna, ha poi parte-cipato al Golden Circus Festival (2007) e, dal 2009, propone il suo numero al circo Martin Show di Martino Eusanio.

Sappiamo tutti quali siano i patimenti a cui gli animali sono sottoposti nella vita e nei numeri circensi, ma Maxymova si è spinta oltre, apertamente e ripetutamen-te violando i“Criteri per il mantenimento di animali nei circhi e nelle mostre viag-gianti”, cioè il documento che, redatto da un’apposita Commissione del Ministero dell’Ambiente, definisce i criteri minimi

che devono obbligatoriamente essere ri-spettati dai circhi nella detenzione degli animali.

Il numero che contraddistingue questa addestratrice coinvolge infatti un cavallo, con in sella una tigre, che trascina un car-retto contenente un orso, che forza a di-retto contatto prede e predatori di diverse specie e che viene quindi definito dai sum-menzionati criteri come“assolutamente non accettabile”.

Dal 2004 al 2007 lo spettacolo ha coin-volto un orso polare, specie per cui è stata stabilita “l’assoluta impossibilità di deten-zione presso i circhi”, e due procioni. Dopo la morte dell’orso polare Jackie, Maxymova

si trasferì presso il circo Martin di Eusanio Martino, dove la LAV ha visto per la pri-ma volta questo agghiacciante spettacolo. Grazie al lavoro dei volontari che hanno seguito il circo nei vari spostamenti, nel 2009 è scattata la nostra denuncia, subi-to seguita da una seconda, inoltrate alla Procura e al Corpo Forestale di Conegliano Veneto. Pur con un favorevole sequestro iniziale del cavallo utilizzato nello spetta-colo, il Tribunale di Treviso decise di archi-viare il procedimento. Nelle memorie della difesa veniva infatti garantito che “non era intenzione dell’indagata imporre alcun comportamento insopportabile ad “Apol-lo” (il cavallo) o agli altri animali, non rite-

per tempi prolungati di museruola e legacci per l’orso e la tigre. Gli ani-mali sequestrati, erano tutte femmi-ne: Baby, l’elefante africano di circa 25 anni, la tigre di 11, l’orso bruno di 35 anni e l’ippopotamo. Sfortu-natamente il sequestro preventivo del Corpo Forestale CITES non ha incontrato l’opinione favorevole del GIP di Cagliari che ha succes-sivamente disposto il dissequestro degli animali. Gli animali si trova-no tuttora in condizioni dramma-tiche, oggettivamente riscontrabili guardando le testimonianze video. Non sono necessarie competenze particolari per comprendere che non è accettabile la detenzione di tigri e leoni in gabbie minuscole per l’in-terra durata di vita, trasportati per

centinaia di chilometri per essere co-stretti ad esibirsi su un palcoscenico. Non esiste realtà peggiore per questi animali; la loro condizione non è dissimile dalla schiavitù.

La sofferenza di questi esseri vi-venti, la privazione della loro libertà e dell’espressione dei loro bisogni etologici non giustifica, nella cultura contemporanea e nello sviluppo del diritto, il breve e fugace diverti-mento di quei pochi che non hanno la capacità o possibilità di percepire i bisogni primari del mondo non-umano. Leoni, tigri, orsi elefanti e altri animali usati dal Circo Martin senza alcun rispetto, sono gli stes-si animali oggetto di programmi di protezione e conservazione in tutto il mondo! Tuttavia, una legge del 1968 in Italia, mai rivista, prevede l’introduzione di un doppio stan-dard: nonostante la normativa ita-liana, europea ed internazionale in-tervenga a proteggere animali come gli elefanti, i leoni, e gli orsi, questi stessi animali diventano di categoria B se detenuti da un circo e perdono quindi lo status di protezione giuri-

Il circo Martin, emblema dell’indifferenzaal maltrattamentoe dell’inerzia legislativa

Lo show più agghiacciante

di Gaia Angelini e Laura Panini

Maxymova e il suo spettacolo inaccettabile!

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neva di commettere alcuna violazione col numero circense proposto, numero che, visto quanto accaduto, è stato soppresso e non verrà più riproposto”.

Ma a distanza di pochi mesi, il Circo Martin Show riprese a mettere in scena lo stesso numero. Nel 2010, di nuovo grazie ai filmati realizzati da volontari, presentam-mo una terza denuncia alla Procura della Repubblica e al Corpo Forestale di Cagliari. Non avendo ottenuto alcun riscontro, nel 2011 seguì un quarto esposto al Servizio Territoriale CITES della Procura di Trapa-ni. Nel corso delle indagini presso il Circo sono stati posti sotto sequestro due leoni privi della necessaria documentazione.

Ancora una volta, però, gli animali coin-volti nel numero dell’addestratrice non sono sequestrati:“Il numero, così come presentato al pubblico, non è frutto d’im-provvisazione, ma il risultato di anni di addestramento durante i quali la tigre fin da quanto era piccola, è stata abituata alla vicinanza di “Apollo”(N.D.T. il caval-lo) ovvero a salirci a dorso”; a corredo di questa teoria alcune foto che mostrano un cavallo e un cucciolo di tigre che, è im-portante sottolineare, non sono in alcun modo identificabili con certezza.

La pericolosità di questa esibizione, l’al-to livello di stress e sofferenza che im-pone agli animali, sono evidenti e gravi.

Esperti veterinari lo hanno definito: “un trattamento disumano e inadeguato degli animali”.

Nel 2013, a testimoniare nuovamente il mancato rispetto di questo circo per il benessere degli animali, il circo Martin promosse l’evento “Circusland” affittando le proprie strutture per uno spettacolo con “50 tra artisti e DJ e 30.000 Watt Sound System”. Considerato che per la norma ita-liana gli animali del circo devono rimanere nelle strutture autorizzate (il circo stesso) LAV ha presentato una diffida al Comune.

Maxymova continua a proporre le sue aberranti esibizioni al Circo Martin… nell’impunità più totale.

dica dato ai loro simili. A 40 anni di distanza, il Governo

Italiano non è ancora intervenuto a rettificare questa grave mancanza, nonostante le evoluzioni culturali, giuridiche e i progressi svolti in altre aree a favore della protezione degli animali. Questa mancanza di azione, non è senza conseguenze: i maltrat-tamenti più ovvi non vengono iden-tificati o perseguiti e la detenzione degli animali esotici si è trasformata in un business di punta. Ad esempio l’Italia è uno dei paesi con il nu-mero maggiore di circhi registrati in un singolo paese europeo e alcuni circhi hanno investito nei giardini zoologici che spesso diventano luo-ghi di riproduzione destinati a forni-re nuovi animali ai circhi o altri zoo o mostre itineranti, per continuare a perpetrare lo sfruttamento di animali esotici sotto la falsa riga dell’educa-zione o dello spettacolo.

L’Italia è uno dei paesi con mag-gior traffico di animali esotici e dei loro prodotti derivati in Europa, un business stimato intorno ai 2 miliar-di di euro l’anno. Purtroppo assistia-

essere discusse. Nel 2013 l’on. Ga-briella Giammanco (Forza Italia) ha introdotto un disegno di legge alla Camera per la dismissione dell’uso di animali da parte dei circhi e per il sostegno dello spettacolo circen-se contemporaneo (senza utilizzo di animali). Il disegno di legge è in attesa di discussione da parte degli organi parlamentari. Nello stesso anno l’on. Michela Vittoria Brambil-la (Forza Italia) ha anche presenta-to un disegno di legge similare sul divieto dell’uso di animali in circhi, spettacoli e mostre viaggianti, anche questo in attesa di discussione par-lamentare.

Mentre in Europa diversi paesi, tra cui la Grecia, Cipro, la Croazia han-no già introdotto proibizioni all’uso di animali nei circhi e il Regno Unito seguirà nel 2015, l’Italia aspetta an-cora di legiferare su una normativa di 40 anni fa. Nel frattempo centinaia di migliaia di animali vivono ogni giorno in condizioni di sofferenza e crudeltà, aspettando che le autorità possano intervenire a salvarli da un destino di schiavitù.

mo ad un disimpegno del Ministero dell’Ambiente, organo competente alla supervisione dell’applicazione della legislazione in materia di ani-mali esotici, alla creazione di san-tuari e aree di rifugio per animali esotici provenienti da sequestri, con conseguente riduzione delle possibi-lità per le forze di polizia di effettua-re i sequestri.

Non c’ è scampo per gli animali nei circhi in Italia. Si stima che più di 2000 animali siano oggi detenuti in condizioni di schiavitù nei circhi registrati in Italia e operanti sul suo-lo nazionale ed estero.

Da più di 15 anni proposte di leg-ge volte a mettere fine allo sfrut-tamento degli animali a fini di di-vertimento e spettacolo, aspettano di

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Dismettere gli animali e so-stituire le proprie obsolete ricerche sulle scimmie con modelli alternativi etici,

realmente predittivi: questo l’ap-pello che abbiamo rivolto al Prof. Angelo Oreste Andrisano, nuovo rettore dell’Università di Modena e Reggio Emilia, per discutere del fu-turo dello stabulario e dei macachi che vi sono detenuti, della cui sor-te ormai si interessa tutto il Paese. Presso lo stabulario interdiparti-mentale dell’Università di Mode-na, infatti, si allevano e utilizzano macachi per test molto invasivi sul cervello che hanno come esito la morte. La nuova legge sulla sperimen-tazione animale vietando l’alle-vamento di Primati, colpisce di-rettamente questo stabulario che può e deve cogliere l’occasione per dismettere gli animali e sosti-tuire le proprie obsolete ricerche sulle scimmie con modelli alter-nativi etici, realmente predittivi. Abbiamo rivolto un appello al nuovo rettore, memori anche dello scandalo del laboratorio abusivo di Mirandola che ha messo in cattiva

luce l’intero Ateneo, affinché voglia far avanzare la ricerca modenese, renderla competitiva con il contesto europeo, che sempre più si rivolge a metodi di ricerca senza animali, unendo scienza ed etica e salvando la vita a queste meravigliose crea-ture che tanto ci assomigliano, ma che non hanno diritti.Per sostenere questo appello e chie-dere la libertà dei macachi, in tutto all’incirca una dozzina di Prima-ti, sono numerose le iniziative che stanno nascendo tra cui la prote-sta davanti all’ingresso del Poli-clinico dell’Università di Modena svoltasi il 24 maggio, dove nume-rosi giornalisti hanno seguito con interesse il caso portandolo dalle cronache locali a quelle nazionali. Purtroppo si teme il peggio per la sorte di questi macachi, che rischia-no di essere venduti a un altro labo-ratorio o anche peggio… Per anni, nonostante le richieste e la dispo-

nibilità della nostra associazione ad accogliere i macachi facendoci carico della riabilitazione e mante-nimento in centri di recupero adatti per questa specie, l’Ateneo non ha voluto fermare questi orribili test.Nell’agosto del 2012 però, grazie anche a una lunga trattazione, un cucciolo di macaco nato da questa colonia è stato affidato a un centro di recupero di fauna selvatica e tra-mite l’intermediazione dell’ufficio Diritti Animali del Comune di Mo-dena, e si è riusciti ad ottenere un accordo che impegna l’Università a ridurre il numero di macachi e nel-lo specifico a non sostituire quelli morti o ceduti con l’acquisizione di nuovi individui. Queste scimmie hanno la possibilità rarissima di co-noscere una vita diversa, lontano da paura e costrizione, nella spe-ranza che tale svolta possa essere da esempio anche per tutti gli altri stabulari che usano primati.

di Yuri Bautta e Michela Kuan

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dello Stabulario di Modena

Liberiamoi macachi

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C hiuso in un barattolo di plastica e riposto sul sedi-le anteriore di un’auto: è così che gli uomini della

Polizia Stradale di Roma hanno tro-vato Pedro, un piccolissimo cuccio-lo di scimmia uistitì, così piccolo da stare in una mano.

Pedro era in viaggio da chissà quante ore, spaventato, disidratato e impossibilitato a muoversi, con-siderate le ridotte dimensioni del contenitore all’interno del quale era rinchiuso. Data la gravità delle sue condizioni, è stato portato subito in una clinica dove è stato soccorso. I medici hanno provveduto a presta-gli le prime cure, a rifocillarlo e na-turalmente a tranquillizzarlo.

Pedro si è sentito subito al sicuro e ha accettato di buon grado il cibo che gli veniva somministrato. In po-chi giorni l’intero staff della clinica veterinaria si è lasciato ammaliare dal fascino di questa piccola scim-mia Uistitì e dal suo ciuffo “sbaraz-zino”. Il nostro intervento ha garan-

tito il sequestro. Successivamente siamo stati nominati dalla Procura della Repubblica di Roma custodi giudiziari del piccolo Pedro.

Appena le sue condizioni lo han-no permesso abbiamo trasferito il piccolo in un Parco rifugio per ani-

mali esotici maltrattati, abbandona-ti e sequestrati, che recupera e ria-bilita primati detenuti illegalmente, garantendogli le migliori condizioni di vita possibili, e spesso ristabilen-do per loro la possibilità di vivere in gruppi sociali.

Pedro ha avuto una seconda pos-sibilità: il futuro che lo aspettava sarebbe stato un futuro di sfrutta-mento. Ora si può arrampicare, può prendere liberamente il sole, attivi-tà che questo tipo di scimmie ama particolarmente, e ha molto spazio a disposizione.

Puoi adottarlo a distanza, e aiu-tarci a prenderci cura di lui. Se sce-glierai di stare al suo fianco potrai seguire la crescita di questo piccolo amico e ricevere informazioni pe-riodiche sui suoi progressi.

Sostenere a distanza uno degli animali di cui ci occupiamo è un modo per stare al nostro fianco, ma soprattutto è un modo per co-noscere il nostro lavoro da vicino e contribuire attivamente a una storia a lieto fine, che in questo caso si chiama Pedro!

Finalmente liberodi Federica Faiella

Compila questo tagliando e invialo insieme alla copiadel versamento a:LAV – Viale Regina Margherita 177 – 00198 Roma fax: 06 4461326 - [email protected]

Desidero contribuire al mantenimento di: ☐ Pedro

con l’adozione a distanza: Formula ☐ annuale 200 euro oppure ☐ una tantum 50 euro

oppure con una donazione liberale (barrare anche il nome dell’animale) di:☐ 50 euro ☐ 30 euro ☐ 100 euro ☐ 150 euro ☐ altra cifra (indicare) …………

Nome.........................................Cognome............................................................Indirizzo..................................................................................................................Città................................................................. Pr............ CAP..............................

Tel............................................ Email......................................................................Data di nascita ………/………/……… Luogo di nascita ................................

Modalità di versamento:• Donazione regolare con il modulo che trovi all’interno della rivista• Carta di credito (compila i campi sottostanti, oppure on line collegandoti a www.lav.it o chiama lo 06 4461325)Tipo carta VISA ☐ CartaSì ☐ MasterCard ☐ Numero...............................................................................Scad .……/……….......Cod. cv2 (ultimi tre numeri sul retro)............................................................ Firma..........................................

• Conto corrente postale della rivista (allegare al tagliando)• Assegno non trasferibile intestato alla LAV (allegare al tagliando)• Bonifico bancario (allegare copia al tagliando) su conto corrente LAV c/o Banca Popolare Etica IBAN: IT16 E050 1803 2000 0000 0501 112

Firma…………………………………………………………………………………...............

La informiamo che il conferimento dei suoi dati è facoltativo e tuttavia, sottoscrivendo il presente tagliando, Lei autorizza al trattamento dei suoi dati identificativi la LAV ONLUS, che li utilizzerà esclusivamente per il perseguimento delle proprie finalità sociali. Ricordiamo che i dati saranno raccolti e trattati, anche elettronica-mente, nel rispetto delle norme previste dal ‘codice di regolamentazione della privacy’ (Dlgs 196/2003). Lei potrà in ogni momento esercitare i suoi diritti (art. 7,8,9 Dlgs 196/2003) rivolgendosi direttamente a: LAV ONLUS, Viale Regina Margherita 177 - 00198 Roma, tel. 064461325 fax 064461326 e-mail: [email protected]

5 Puoi adottare a distanza Pedro o uno dei nostri amici in modo comodo, veloce e sicuro, anche sul nostro sito www.lav.it/adozione, altrimenti puoi compilare questo tagliandoSegui la crescita di Pedro, adottalo a distanza! Con l’adozione a distanza riceverai il certificato di adozione,se scegli l’adozione annuale oltre al certificato di adozione riceverai aggiornamenti periodici.

Pedro ha avuto una seconda possibilità: il futuroche lo aspettava sarebbe stato di sfruttamento

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Chi difende il modello spe-rimentale animale alimen-ta la falsa convinzione che esso sia utile per l’uomo,

sottolineando come chi ricorre all’animale nella ricerca lo faccia per il “bene dell’umanità” e per la mancanza di alternative.

Al di là delle argomentazioni eti-che, fondamentali in questa terrifi-cante attività umana, anche il con-testo legislativo e quello scientifico mostrano incoraggianti segnali verso l’abbandono dell’utilizzo degli animali nelle procedure; ma nonostante le nuove leggi, i finan-ziamenti comunitari e l’accresciuto senso morale nei cittadini, il feno-meno sperimentazione permane, ancora, incontrollato.

Recenti pubblicazioni hanno evidenziato, ulteriormente, come il processo di autorizzazione e at-tuazione delle procedure sia svico-lato dalla razionalità scientifica per perseguire interessi economici dalle “dubbie” finalità.

Studiando milioni di procedu-re eseguite su animali, si trova di tutto: un orrore che non ha fine in nome di una pseudo-scienza che valica il confine della logica follia.

Solo per citare i casi più eclatanti (ma non i più invasivi):

• Italia (Università di Camerino), per studiare gli effetti dell’Iperi-co per i disordini alimentari, una pianta nota e usata in medicina da secoli su cui è possibile fare numerosi studi epidemiologi-ci, centinaia di ratti sono stati sottoposti a ingestione forzata dell’estratto miscelato con cre-me dolci a base di cioccolato. Una parte di essi ha seguito, poi, restrizioni alimentari mentre in altri sono stati riprodotti stati di stress in modo da incoraggiare

alimentazioni incontrollate.1 • Svizzera, i ricercatori per trovare

una correlazione tra lo sviluppo di disordini comportamentali a seguito di stress durante la pu-bertà hanno utilizzato dei giovani topi traumatizzandoli con scosse elettriche, costrizioni fisiche in tubi di plastica e nuoto forzato per ore. Da adulti, gli stessi anima-li hanno, poi, subito, shock acustici per analizzare il livello di an-sia e i riflessi e, infine, la deca-pitazione per analizzare i tessuti.2

• Inghil-

terra, gli effetti del fumo e di un’alimentazione insufficiente in gravidanza sono ben noti da tem-po, ma nonostante questo delle ratte gravide sono state forzate a ingerire alte dosi di nicotina e seguire restrizioni alimentari, quindi i loro cuccioli sono stati decapitati e i cervelli analizzati.3

• Slovacchia, per capire i possibili effetti della Coca Cola sugli orga-ni riproduttivi maschili, 50 ratti

quanto inutileVivisezione: immorale

di Michela Kuan

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sono stati forzati a ingerire la bevanda normale o nella formula senza caffeina, Zero e light) per 6 mesi, quindi sono stati uccisi per analizzarne i testicoli.4

• Cambridge (ricerca commissio-nata da Herbalife), 96 ratti hanno assunto aloe vera invece di acqua per 3 mesi, quindi sono stati uc-cisi dopo un prelievo di tessuti ef-fettuato sotto anestesia per pun-tura intracardiaca.5

I casi qui denunciati sembrano un triste “gioco” pagato con la vita

e la sofferenza di esseri senzienti, ma non

lo sono: sono

dell’800, mai validata, affaccian-dosi alle nuove tecnologie senza animali, dimostratesi utili, rapide ed etiche.

Solo quando la ricerca tornerà ad avere come unico scopo la co-noscenza e l’aiuto verso i malati, si libererà dall’ombra della vivi-sezione che la ancora rallentando le scoperte scientifiche, a fronte di interessi economici e carriere.

Note1) Effect of Hypericum perforatum ex-tract in an experimental model of binge eating in female rats. (2012). Journal of Obesity, Article ID: 956137.2) Stress in puberty unmasks latent neuropathological consequences of prenatal immune activation in mice. (2013). Science, 339(6123): 1095-1099.3) Long-term effects of gestational nicotine exposure and food-restric-tion on gene expression in the stria-tum of adolescent rats. (2014). PLoS ONE, 9(2): e88896. 4) No harmful effect of different Co-ca-cola beverages after 6 months of intake on rat testes. (2013). Food and Chemical Toxicology, 62: 343-3485) Safety of purified decolorized (low anthraquinone) whole leaf Aloe vera (L) Burm. f. juice in a 3-month drink-ing water toxicity study in F344 rats. (2013). Food and Chemical Toxicology, 57: 21-31.

reali sperimentazioni che vengono incredibilmente autorizzate nono-stante le evidenti impossibilità di ottenere dati applicabili all’uomo che si differenzia da ogni altro ani-male per genetica, anatomia, fisio-logia, contesto socio-psicologico e condizionamento ambientale.

Pensare e accettare che queste violenze siano il prezzo da pagare per l’avanzamento della ricerca è sbagliato. Se si vuole fare un passo avanti nella scienza bisogna ab-bandonare il modello animale che appartiene a una ricerca della fine

quanto inutile

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Un vero e proprio deposi-to di rifiuti di ogni sorta, materiale da risulta edile, auto e mezzi da lavoro

abbandonati, stalle e recinti fatti in lamiera, legno e muratura dove decine di animali erano tenuti in condizioni igieniche e di cattività estreme. Questo lo spettacolo che si sono trovati innanzi il 21 mar-zo scorso gli uomini del Comando Stazione del Corpo Forestale dello Stato territorialmente competente, del Comando Regionale Campa-nia, guidati dall’ispettore superio-re Franco Nicodemi, gli ausiliari di polizia giudiziaria, chi scrive e il dottor Sergio Passannanti, medi-co veterinario, nonché i veterinari dell’ASL Napoli 2 Nord. La strut-tura è situata a Quarto Flegreo, in provincia di Napoli ed è stata individuata grazie ad una segnala-zione giunta all’Osservatorio Na-zionale Zoomafia della LAV. Dopo

i dovuti accertamenti, riscontri e sopralluoghi è stato organizzato il controllo congiunto.

Tenuti in manufatti fatiscenti composti in muratura, lamiere, le-gno e reti o in recinti improvvisati, sono stati trovati in pessime con-dizioni diversi animali, tra cui ma-iali neri vietnamiti, oche, cavalli, un pony, conigli, una capra, pavo-ni, galline, galli e galletti, quaglie e cani. Le condizioni di detenzione sono apparse subito inidonee, in quanto l’intera area si presentava in pessime condizioni igieniche, maleodorante, con presenza di de-iezioni e liquami, e residui orga-

nici. Alcuni animali erano tenuti in condizioni a dir poco estreme: due cani di piccola taglia erano tenuti in una gabbia per conigli, e avevano a disposizione una su-perficie complessiva di circa un metro quadro a testa; la base della gabbia, inoltre, era grigliata, senza una superficie solida. Nella gabbia vi erano abbondanti residui di escrementi, una ciotola con acqua stagnante e solo per un cane, un contenitore con una poltiglia non ben definita.

Una capra era tenuta in una gabbia molto piccola rispetto alla grandezza dell’animale, con una grandezza complessiva di circa un metro e mezzo, che impediva qualsiasi tipo di deambulazione e inoltre vi era una copiosa lettie-ra sporca di strati di deiezioni. I cani e la capra sono stati imme-diatamente liberati da quelle con-dizioni e posizionati in spazi più grandi. Un pony presentava una ferita lacero-contusa sul collo in

Animali maltrattati tenutiin una struttura abusivae fatiscente, in pessime condizioni igieniche,denunciate due persone

sequestrato nel napoletanoAllevamento abusivo

di Ciro Troiano

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fase di cicatrizzazione. Tutti gli animali, di provenienza ignota, erano sprovvisti di segni di identi-ficazione e la struttura non aveva alcun tipo di autorizzazione. In un contenitore di plastica è stato tro-vato un palco con cranio di Dai-no immerso in acqua stagnante. È stata trovata anche una pelle di coniglio essiccata.

L’intera area, insieme agli ani-mali, è stata posta sotto sequestro preventivo e ad embargo sanitario, vista la provenienza ignota degli animali e l’impossibilità di stabi-lire l’assenza di malattie infettive che potrebbero essere diffuse in caso di movimentazione degli ani-mali. Il gestore, già noto alle forze dell’ordine, è stato denunciato per maltrattamento di animali e de-tenzione di animali in condizioni incompatibili con la loro natura, e sanzionato amministrativamente per assenza di registrazione degli animali all’Asl e ha avuto prescri-zioni sul corretto mantenimento degli animali.

I controlli si sono spostati suc-cessivamente in una struttura ricettiva e di ristorazione nelle

Inoltre sono state rinvenute con-fezioni di pasta di vario formato e confezioni di riso riportante la dicitura: “Prodotto alimentare non commerciale - Aiuto U.E.”. Per tali fatti è stata denunciata un’altra persona rappresentante legale del-la struttura di ristorazione.

Com’è noto nel periodo di em-bargo sanitario non è possibile spostare gli animali in altro sito, anche se la LAV si è attivata da subito per trovare una sistema-zione agli animali in attesa della fine dell’embargo sanitario e della relativa autorizzazione da parte dell’Autorità Giudiziaria allo spo-stamento degli animali. Purtrop-po alcuni animali, nel periodo dell’embargo, sono stati rubati da ignoti. Gli altri sono stati sottopo-sti a prelievi e verifiche sanitarie, controlli necessari per il trasferi-mento in altre strutture. La LAV ringrazia il comandante regiona-le del Corpo forestale dello Stato della Campania, dottor Vincen-zo Stabile per aver predisposto il controllo e per la professionalità dimostrata dal personale interve-nuto.

disponibilità dell’uomo, ubica-ta nelle vicinanze dell’area sot-toposta a sequestro. Nell’ambito dell’ispezione, è stata rinvenuta in tre congelatori verdura e car-ne (bovina, suina, caprina, ovina e pollame) ritenute dal personale ASL “alimenti potenzialmente pe-ricolosi per l’alimentazione umana per i mancati requisiti di sicurezza alimentare” e sono stati sottopo-sti a sequestro. Sono stati rinve-nute anche confezioni di passata di pomodoro e prodotti sotto olio senza etichette indicanti la trac-ciabilità dei prodotti e insudiciate da escrementi di topi e polvere.

sequestrato nel napoletanoAllevamento abusivo

Ciro Troiano (a sinistra)durante il blitz con la Forestale

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Sono 15 i ristoranti berga-maschi che hanno aderito al progetto “Veg +”, promosso da Ascom e LAV e che dal

1 giugno proporranno piatti realiz-zati esclusivamente con ingredien-ti di origine vegetale e approvati da LAV e da Sauro Ricci, chef del Ristorante Joia di Milano, tempio stellato della cucina veg e naturale, guidato da Pietro Leeman.Una vetrofania con la scritta

“Veg+. Qui mangi anche vegano 2014” renderà riconoscibili gli eser-cizi che hanno sposato il progetto promosso nell’ambito della cam-pagna Cambiamenu, che ha scelto Bergamo come punto di partenza, grazie all’esclusiva collaborazione tra un’associazione commercianti e un’associazione animalista. Ascom Bergamo e LAV Cam-

biamenu hanno cooperato nella progettazione di un corso di alta

Tagliare le fragole (possibilmente bio) a pezzi e metterle nel congela-tore. Una volta congelate basta frul-larle con un cucchiaio di zucchero di canna e un paio di cucchiai di latte (io ho usato quello di kamut, ma va benissimo quello di soia, di riso, o quello che si preferisce). Con lo stes-so procedimento si può utilizzare il tipo di frutta che si preferisce.

Gelatodi fragole

formazione dedicato ad uno stile alimentare innovativo e sorretto da forti contenuti etici. Per i risto-ratori l’iniziativa rappresenta sia una grande opportunità per coglie-re le esigenze emergenti da parte dalla clientela, sia uno stimolo a rimettersi in gioco nel creare piatti - originali, buoni e che fanno bene - utilizzando anche nuovi ingre-dienti. Gli chef dei 15 locali hanno se-

guito il corso di formazione di 4 giornate svoltosi all’Accademia del Gusto e poi hanno realizzato una proposta di menu stagionale bilan-ciato, che è stato visionato ed ap-provato dagli organizzatori. Per maggiori informazioni www.

cambiamenu.it

L’opinione pubblica non può e non deve più ignorare l’impatto devastante del consumo di carne sul pianeta

VEG+ in 15 ristoranti bergamaschi:una scelta di gusto!

Dolcemente Vegan ricette a cura di Arianna Dall’Occo

di Paola Segurini

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Preparare una classica crema con 250 ml di latte di soia alla vaniglia, 60 gr di zucchero, 30 gr di amido di mais. Una volta pronta, versarla in una teglia rivestita con carta forno, e metterla nel congelatore. Una volta congelata, tagliarla in tanti cubetti e frullarli con 2 o 3 cucchiai di latte di soia.Con lo stesso procedimento, si pos-sono ottenere altri gusti, sostituendo alla crema alla vaniglia altre creme, tipo quella al cioccolato o al caffè.

Gelato di crema alla vaniglia

L’ecosistema minacciatoL’ opinione pubblica non può

e non deve più ignorare l’im-patto devastante del consu-mo di carne sul pianeta e la

grave minaccia che esso rappresenta per il mantenimento di un clima vi-vibile per tutti (animali non umani compresi). Il recentissimo Rapporto dell’IPCC (The Intergovernmental Pa-nel on Climate Change) illustra come, per limitare il riscaldamento globale entro i 2 gradi, il mondo dovrà tagliare entro il 2050 le emissioni di gas serra del 40-70% rispetto ai valori del 2010, per poi arrivare a un valore prossimo allo zero entro la fine del secolo. Ma per ottenere questi risultati non bi-sognerà rimandare oltre il 2030 l’in-troduzione delle misure necessarie. I rischi globali del cambiamento cli-matico sono elevatissimi, tra essi, l’au-mento della temperatura media globale di 4 gradi significherebbe:• impatti gravi e diffusi su ecosistemi

unici e minacciati• sostanziale estinzione di specie• grandi rischi per la sicurezza alimen-

tare globale e regionale.La combinazione di elevata tempera-

tura e umidità comprometterebbe le normali attività umane, tra cui la colti-

vazione di cibo o il lavoro all’aperto in alcune aree.Secondo un nuovo studio della Chal-

mers University of Technology, dif-fuso in occasione della presentazio-ne del rapporto IPCC, le emissioni di anidride carbonica prodotte dai settori dell’energia e dei trasporti rappresen-tano la quota maggiore di inquina-mento del clima, ma l’eliminazione di queste emissioni non garantirebbe la discesa dell’inquinamento al di sotto del limite posto dalle Nazioni Unite. Le emissioni da agricoltura e alle-vamento minacciano infatti di au-mentare significativamente in rispo-sta all’incremento del consumo di carne e di prodotti lattiero-caseari. L’aumento demografico e di capaci-tà d’acquisto nei paesi di nuova ric-chezza significherà infatti più carne e latticini e di conseguenza maggior quantità di emissioni climalteranti. Se queste emissioni non saranno con-siderate, il protossido di azoto e il me-tano dal comparto zootecnico, con il loro potere climalterante, potrebbero raddoppiare entro il 2070.Le emissioni maggiori – chiariscono

gli studiosi - sono prodotte dall’alle-vamento di manzi e agnelli. Le stime

indicano infatti che entro il 2050 le carni bovine e ovine rappresenteranno la fonte della metà di tutte le emissioni di gas serra da allevamento, ma contri-buiranno solo al 3 per cento dell’assun-zione necessaria di calorie per l’uomo. Formaggio ed altri latticini contribui-ranno, invece, a circa a 1/4 dell’inqui-namento totale del settore.“Abbiamo dimostrato che la riduzio-

ne del consumo di carne e latticini è la chiave per portare l’inquinamento cli-matico da allevamento e agricoltura ai livelli di sicurezza. Ma Il cambiamento della dieta può richiedere molto tempo. Dobbiamo iniziare a pensarci subito”

ha affermato Fredrik Hedenus, respon-sabile del team che ha compilato la ri-cerca svedese.Se vogliamo davvero attenua-

re il tasso di cambiamento clima-tico – ed evitare catastrofiche con-seguenze dobbiamo effettuare forti cambiamenti nella nostra cultura. Tra questi: convincere le persone a cam-biare alimentazione, in un mutamen-to globale – progressivo e importante - di mentalità e di comportamento. In tutto questo, oltre alle strategie po-litiche, sono le scelte individuali che contano.

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Anna Maria ManzoniSulla cattiva stradaSonda

Che cos’è il male? È questa la domanda alla base dell’ultimo la-voro della psicologa Annamaria Manzoni, “Sulla cattiva strada” (Ed. Sonda), dedicato al “legame tra la violenza sugli animali e quella su-gli umani”. Un legame strettissimo, per dire che la violenza è una sola, contro chiunque la si compia. Con una prosa limpida e argomentazio-ni chiare e profonde, la Manzoni ci offre un quadro che parte da un ex-cursus sul “male” da Freud ad Han-nah Arendt per arrivare alla violen-za istituzionalizzata, ad esempio, dei circhi, della caccia e della ma-cellazione. Il male – sembra dirci la Manzoni – spesso è “banale”: non servono mostri per compierlo, ma il semplice avallo della società o della famiglia. Se però non poniamo un freno educativo ecco che la deriva è dietro l’angolo; e così il rischio è che si passi dal disturbo della con-dotta nell’infanzia al più complesso disturbo antisociale nell’età adulta. E spesso i segnali (sottovalutati da genitori ed educatori) sono quel-li della violenza sugli animali non umani, come indicava già McDo-nald negli anni ’60 nella sua teoria della “triade omicida”.

Giacomo Bottinelli

Mater-Bi® è un’innova-tiva famiglia di bio-plastiche che utilizza componenti vegetali,

come l’amido di mais, e polimeri biodegradabili ottenuti sia da mate-rie prime di origine rinnovabile, sia da materie prime di origine fossile. Per questa ragione l’abbiamo pre-ferito ad altri materiali, ad esempio per la spedizione delle nostre rivi-ste Impronte e Piccole Impronte. Ma in commercio, anche nella grande distribuzione, sono disponibili nu-merosi altri prodotti in Mater-Bi®, come i bicchieri, i piatti e posate usa e getta, giocattoli, shopper e im-ballaggi… che, in caso di necessità, hanno il vantaggio di essere del tut-to biodegradabili.

Novamont è uno dei principali at-tori della Bioeconomia in Italia: fin dalla sua nascita nel 1989, ha con-tribuito in modo significativo alla realizzazione di una nuova politica industriale in grado di saldare le esi-genze dello sviluppo con la sosteni-bilità, creando un sistema integrato tra chimica, agricoltura , industria e ambiente per uno sviluppo sosteni-bile e a basso impatto ambientale.

Nell’ampia famiglia Mater-Bi®, i più recenti gradi di “seconda ge-nerazione” nascono dalla ricerca su materie prime ottenute da oli vege-tali. Questo nuovo filone di prodotti si aggiunge in modo sinergico alla

già consolidata tecnologia di lavo-razione degli amidi.

Tutti i Mater-Bi® sono biodegra-dabili in compostaggio. Altri ancora biodegradano in suolo.

Il ruolo principale delle bioplasti-che compostabili è nello sviluppo delle raccolte differenziate delle fra-zioni umide dei rifiuti che, come di-mostra il recente caso della città di Milano, ricevono un forte impulso in quantità e qualità dall’utilizzo di sacchi e shopper compostabili.

Con sede principale a Novara, in cui l’headquarter ospita anche un importante centro di ricerca (le spe-se dell’azienda destinate al settore Ricerca e Sviluppo sono aumentate negli ultimi tre anni del 62%), No-vamont è attiva in tutto il paese.

Mater-Bi® biodegradabile e compostabile per natura

Il ruolo principale delle bioplastiche compostabili è nello sviluppo delle raccolte differenziate dei rifiuti che ricevono un forte impulso in quantità e qualità dall’utilizzo di sacchi e shopper compostabili

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In questo periodo si parla tanto di 5xmille. Se ne par-la a chi ha la possibilità di donarlo, chiedendo di espri-

mere questa scelta nella propria dichiarazione dei redditi.È molto bello per noi poter par-lare alle persone di 5xmille an-che in un altro modo, dicendo grazie!Grazie a chi ha già fatto questa scelta. E possiamo farlo proprio perché pochi giorni fa abbiamo letto con gioia i risultati diffusi dall’Agenzia delle Entrate relativi al 5xmille del 2012.E siamo orgogliosi di poter dire 49.130 grazie, uno per ogni fir-

ma, uno per ogni persona che ha scelto di dedicarci la sua fiducia, di donare la sua generosità agli animali.Questo straordinario risultato è un pieno di energia, che ci porta a fare ancora di più e meglio, ad andare

avanti grazie e in nome di chi è al nostro fianco.

Siamo felici di vedere come sem-pre più persone scelgono di essere con noi, di accompagnarci nel no-stro cammino. Ci riempie di gioia poter dire sempre più grazie.Siamo certi di poterlo dire anche a te: grazie di cuore! Se riusciamo a raggiungere sem-pre nuovi risultati per gli animali è proprio grazie a chi ha scelto di essere al nostro fianco. E il 5xmil-le è un aiuto straordinario.

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5xmille: 49.130grazie!

di Ilaria Tordone

Un bracciale per la#laveralibertà dei delfini

Dexter Milano ha scelto di sostenere la no-stra battaglia per liberare i delfini da acquari e delfinari. Come? Realizzando per la LAV un bellissimo bracciale a tema in due versioni, argento e ottone. Acquistandolo potrai anche tu aiutarci in un modo nuovo per un obiettivo importante: restituire la libertà ai delfini! Per te o per una persona cara, scegli un regalo di grande valore. Un simbolo da indossare che parla di un grande impegno per i diritti degli animali.

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