Impronta idrica e impresa

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LA WATER FOOTPRINT: COS’È E COME SI CALCOLA Dott.ssa Petra Scanferla, PhD

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LA WATER FOOTPRINT:

COS’È E COME SI CALCOLA

Dott.ssa Petra Scanferla, PhD

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Si è tenuto il 5 luglio, l’evento "L'industria Agroalimentare incontra l'impronta idrica" organizzato da

AISM e Consorzio Venezia Ricerche nella cornice del Parco Scientifico Vega di Venezia, ed ha avuto

un ottimo riscontro oltre che esser stato un momento di un interessante dibattito tra imprese, mondo

accademico ed il settore della consulenza riguardo la necessità di avere indicatori ambientali per la

valutazione dei prodotti agroalimentari e soprattutto per misurare l’impegno per la sostenibilità

ambientale delle imprese.

L’evento ha visto la partecipazione di relatori di eccellenza provenienti dal mondo delle imprese di come

Barilla e Brazzale e dal mondo scientifico con il contributo del prof. Tony Allan del King’s College di

Londra, ideatore del concetto dell’acqua virtuale. Il settore alimentare, che come ha sottolineato il

Direttore Generale di Federalimentare Italia, dott. Daniele Rossi è trainante per il nostro paese ed è,

nonostante la crisi, ancora in crescita grazie alle esportazioni, ha una rilevante responsabilità

nell’ambito della gestione delle acque poiché tale industria consuma e gestisce più dell’80% della

risorsa idrica, ovvero delle acque dolci intese come acque superficiali e sotterranee prelevate

dall’ambiente per scopi umani.

Ecco che, per la gestione sostenibile della risorsa idrica, ci vengono in aiuto strumenti come l’impronta

idrica (in inglese water footprint) che permette di contabilizzare, nell’ambito di un singolo processo, di

una impresa, di un cittadino, di un territorio o di una nazione, non solo il consumo diretto di acqua ma

anche il consumo indiretto, ovvero quello “nascosto” nelle fasi di produzione e commercializzazione. Il

che ci porta a scoprire che: se la produzione un kilo di pomodoro necessita di 214 litri di acqua, un kilo

di passata ne richiede ben 710 litri dovuti in parte anche: ai processi che subisce il pomodoro, agli altri

ingredienti, all’imballaggio, all’etichettatura ed alla sua commercializzazione. Importante anche il

contributo del Dipartimento Green Marketing dell’Associazione Italina Marketing- AISM che ha

evidenziato come l'uso dell'impronta idrica rappresenta sia un incentivo a un comportamento aziendale

più sostenibile, sia un elemento determinante da utilizzare in una strategia comunicativa green oriented,

capace di influenzare positivamente la reputazione di un prodotto o servizio.

Ulteriori informazioni sono sull’evento reperibili al sito http://aismgreenmarketing.wordpress.com/

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Scienze

Ambientali

CVR e gestione delle acque

• indagini e monitoraggi ambientali

• studi di fattibilità relativi alle soluzioni gestionali ed impiantistiche

per risolvere la problematica dell’inquinamento dei bacini scolanti

• sviluppo di progetti definitivi di impianti di trattamento applicabili ai

reflui civili ed industriali e alla verifica delle peculiarità tecnico-economiche di

ciascuna soluzione

• valutazioni degli impatti conseguenti all’applicazione delle tecnologie di

depurazione proposte, mediante la stima dei possibili riutilizzi delle acque

depurate e l’analisi delle interferenze indotte dagli interventi di depurazione

sugli ambiti territoriali interessati

Il CVR e partner di

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L’indicatore nasce nel 2002, ad opera del prof. A.Y. Hoekstra con

lo scopo di promuovere un uso SOSTENIBILE DELLE RISORSE

D’ACQUA DOLCE.

Si basa concetto di ACQUA VIRTUALE sviluppato dal prof. Tony

J. A. Allan nel 1993

quantità d’acqua necessaria per fabbricare un determinato

prodotto.

COS’È

è un indicatore che consente di calcolare il volume di

acqua dolce usato, prendendo in considerazione sia

l’utilizzo diretto che quello indiretto, dal produttore al

consumatore.

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1 Kg 214 litri

Impronta idrica di un prodotto

Si realizza sulla base del computo dal «campo alla forchetta»

1 Kg 530 litri 1 Kg 710 litri

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150 g 2400 litri

500 g 4100 litri 1 paio 8000 litri

Impronta idrica di un prodotto

1 Kg 5000 litri

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CHI CONTRIBUISCE MAGGIORMENTE

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LE PRINCIPALI NOVITA’ del WF

1) non è limitata all’uso diretto di acqua ma include anche l’uso d’acqua

indiretto; considera non solo l’utilizzo di acqua di falda o superficiale (blue

water) come fa l’indicatore classico, ma anche l’utilizzo di acqua piovana

inglobata dai prodotti agricoli o disponibile come umidità del suolo (green

water) ed il consumo di acqua legata al processo di purificazione/diluizione

dagli agenti inquinanti derivanti dalla produzione (grey water);

Rispetto ai classici indici di “consumo” e “prelievo di acqua” come

quelli calcolati con strumenti in commercio tipo

Water Sustainability Tool Global Water Tool

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2) comprende il consumo diretto di acqua (blu water) nella misura in cui

questa acqua non viene restituita da dove proviene (quindi è in grado di

valutare in termini positivi il recupero ed il riciclo nello stesso bacino);

3) è un indicatore sito specifico contestualizzato dal punto di vista

geografico e temporale quindi va a valutare l’impatto locale in un

determinato periodo.

LE PRINCIPALI NOVITA’ del WF

1) non è limitata all’uso diretto di acqua ma include anche l’uso d’acqua

indiretto; considera non solo l’utilizzo di acqua di falda o superficiale (blue

water), come fa l’indicatore classico, ma anche l’utilizzo di acqua piovana

inglobata dai prodotti agricoli o disponibile come umidità del suolo (green

water) ed il consumo di acqua legata al processo di purificazione/diluizione

della stessa dagli agenti inquinanti (grey water);

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SVILUPPO DI UNO STUDIO DI WF

Si articola in 4 fasi:

1) Setting goals and scope

2) WF Accounting

3) WF Sustainability Assessment

4) WF Response Formulation

E’ in corso di stesura una norma ISO (14046)

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L’impronta idrica ‘blu’: volume di acqua dolce sottratta al ciclo naturale (prelevata da acque superficiali e sotterranee) per produrre beni e servizi consumati da un individuo o una comunità

WFproc,blu = Evaporazione + Incorporazione + Flusso di rilascio

La Water Footprint totale è la somma delle tre componenti:

WFTOTALE = WFBLU + WFGREEN + WFGREY

DA COSA SI COMPONE E COME SI CALCOLA (1/3)

È la componente maggiore = acqua che non è disponibile per il riuso all’interno dello stesso bacino, in quanto o finisce in un altro bacino o ritorna in un altro momento.

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L’impronta idrica ‘verde’: volume di acqua piovana «consumata» durante il processo di produzione. Misura la parte di acqua piovana evaporata o immagazzinata che è stata fatta propria dall’essere umano e dunque non è più disponibile per l’ecosistema dove è piovuta.

WFproc,green = Evaporazione + Incorporazione

Importante per i PRODOTTI AGRICOLI

DA COSA SI COMPONE E COME SI CALCOLA (2/3)

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L’impronta idrica ‘grigia’: volume di acqua necessario per diluire gli inquinanti nella misura in cui la qualità dell’acqua dopo diluizione rispetta gli standard di qualità concordati per l’acqua.

WFproc, grey = L / (Cmax – Cnat) [volume/tempo]

L = carico inquinante [massa/tempo]

Cmax = concentrazione massima accettabile di inquinante ai fini di rispettare i limiti di legge [massa/volume] gli standard di qualità non sono gli stessi per tutte le nazioni

Cnat = concentrazione naturale del corpo ricevente [massa/volume]

DA COSA SI COMPONE E COME SI CALCOLA (3/3)

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CALCOLO DI WF DEL PROCESSO DI CRESCITA DI UNA

COLTURA

CWU = Crop Water Use = acqua usata da parte di una coltura dalla

semina al raccolto = 10 x ∑ ET Evapotraspirazione giornaliera

ovvero il fabbisogno idrico della coltura (CWR)

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QUANTIFICAZIONE DI ET DI UNA COLTURA

- MISURA in campo

- CALCOLO con modelli basati su equazioni empiriche

Utilizzano dati climatici, delle proprietà del suolo e delle caratteristiche della coltura

CROPWAT Consente di calcolare:

• CWR• Precipitazione efficace (Peff)• Esigenze di irrigazione (IS)

Software elaborato dalla FAO, diffuso a livello internazionale.

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WATER FOOTPRINT delle COLTURE: alcuni esempi

1 Kg 1670 litri

1 Kg 1222 litri

78 %

12 %

10 %

WF medie mondiali delle colture

WF green

WF blu

WF grey

(fonte: studio Hoekstra e Mekonnen su 146 colture)

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ALLE IMPRESE COSA SERVE L’ANALISI DELLA WF

• Analizzare la richiesta di acqua nel proprio

processo/prodotto in un’ottica di analisi del ciclo di

vita e individuare e prevedere le eventuali

problematiche di scarsità nel futuro

• Capire come raggiungere un uso più sostenibile

delle acque dolci con effetti positivi per la propria

gestione ambientale ed economica e con diretti

effetti locali (ovvero nei bacini di captazione)

• Supportare la formulazione di misure volte a ridurre l’impronta idrica dei

propri prodotti e processi compensando eventualmente impatti negativi

individuati nell’analisi

• Comunicare informazioni ambientali per pubblicizzare i prodotti (green

marketing) e riposizionare i propri prodotti sul mercato

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Contatti:

Petra Scanferla

Consorzio Venezia Ricerche

[email protected]

www.veneziaricerche.it