Impiego delle resine acriliche. Confronto dei metodi

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lr||piego delle resir|e Clcriliche èonrronto dei rrretodi di G. Garotti *' A. OliYieri*x' R. Timiani*** Premessa Quali materialj e qualitecniche? Questi sono I quesltl cne Plu spesso si pone il Proteqsionisla nella realizzazione dr colPI Pro tesici artiiiciali. Obiettivo comune di tutte le tec niche è il mantenimentoil Più possibile inalterato di valori quali: t il bordo e/o giunto periferico; * lo scudofrontale; * la forma e la dimensione deÌle flangie laterali e particolamen_ te l';derenza dellèsuperfici non lucide inizialmentesul modello secondario di lavoro ed, al ter- _.t. minedellalavorazione, alle su- perfici di appoggio e sosiegno òrimario e secondario delPalato iuperiore e del mascellaré infe- rioreedentulo. Nelladescrizione chesegue si è voluto riassumere i metodi Più conosciuti e validi Per il rag- giungimento dellariproducibi- lità fedele deicamPi Proteslcr. Cennistorici I primi prodotti termoplastici re- sinosi, si devono a Bakeland (1907). fnnumerevoÌi tentativi Portano Kulzer (1935) al brevetto di una * Dítettot? Divisione Tecnico-Scie tifr ca lvoc|arvi|adent RiA PrcJessorc a.c. della Clinica Odontuitttl ica Univrsítà deqLi Studi di Bari Diretto,u: Pnf. P. Donenirc La Forgia **oaìnotec"ito ** + O.!o ntote ai o' Prcs i.le nte Nazionale ANTLO resina acrilica facilmente lavora- bile per protesi odontoiatriche. Dal 1940 fino ai giomi nostri,le resine acriliche si sono evolute Fia. | ) Muflolametodotradizionale cófteítamente allestita Fig.2) Resinetadizionali im past ate co Íett am e nte con dosatorc polimerc-monomero (tipo3/60 Base). Fiq. g Scalecoloti diveGi ptodolti tàdizionali ed ad iniezione compensata. Ftg.4) Muftolalvocaq-Pane dello stampocon Pancoate del canaled' afi mentazione.

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Articolo di Alberto Olivieri

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lr||piego delle resir|eClcrilicheèonrronto dei rrretodi

di G. Garotti *' A. OliYieri*x' R. Timiani***

Premessa

Quali material j e quali tecniche?Ques t i sono I ques l t l cne P luspesso si pone i l Proteqsionislanella realizzazione dr colPI Protesici artiiiciali.Obiettivo comune di tutte le tecniche è il mantenimento il Piùpossibi le inalterato di valoriquali :t il bordo e/o giunto periferico;* lo scudo frontale;* la forma e la dimensione deÌlef langie lateral i e part icolamen_te l ' ;derenza dellè superf ici nonlucide inizialmente sul modellosecondario di lavoro ed, al ter-

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mine della lavorazione, alle su-perfici di appoggio e sosiegnoòrimario e secondario del Palatoiuperiore e del mascellaré infe-riore edentulo.Nella descrizione che segue si èvoluto riassumere i metodi Piùconosciuti e validi Per i l rag-giungimento della riproducibi-l i tà fedele deicamPi Proteslcr.

Cenni storici

I primi prodotti termoplastici re-s inos i , s i devono a Bake land(1907).fnnumerevoÌi tentativi PortanoKulzer (1935) al brevetto di una

* Dítettot? DivisioneTecnico-Scie tifr ca lvoc|arvi|adent

RiA PrcJessorc a.c. della ClinicaOdontuitttl ica

Univrsítà deqLi Studi di BariDiretto,u: Pnf. P. Donenirc

La Forgia

**oaìnotec"ito

** + O.!o nt o te ai o' P rc s i.le nteNazionale ANTLO

resina acrilica facilmente lavora-bile per protesi odontoiatriche.Dal 1940 fino ai giomi nostri,leresine acriliche si sono evolute

Fia. | ) Muflola metodo tradizionalecóft eítamente all estita

Fig. 2) Resine tadizionalii m p a st ate c o Íett a m e n t econ dosatorc polimerc-monomero(tipo 3/60 Base).

Fiq. g Scale coloti diveGi ptodoltitàdizionali ed ad iniezionecompensata.

Ftg. 4) Muftola lvocaq-Panedello stampo con Pancoatedel canale d' afi mentazione.

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f ino a raggiungcrc un ottimostandard per la riproduzione deimanufatti protesici.Senza soffemarci sui vari stadidella catena chimica che svilup-pa al termine della lavorazionela resina acril ica, passiamo adindicare il modo di impiego se-condo le metodiche da noi piùeffettuate.

Metodi di trasformazione

I metodi di trasfbrmazione chenormalmente vengono da noiusati sono:

Metodo tradizionale - così dettoa polimerizzazione a caldo.

Metodo ad iniezione - con pres-sione di 6 Atm. contrcllata du-rante le va e fasi di polimeriz-zaztone.

Metodo autopolimerizzante - sieffettua adottando resina com-posta da calalizzatori e accele-ranti per colata e/o zeppatura esuccesslva lmmlsslone ln ac-qua calda in pentola a pressionee/o polimerizzazione idropneu-matlca,

Metodo lradizionale

La tecnica tradizionale è attualmente la più conosciuta ed eseguita.La taci l i tà di esecuzione unitaad un valore di una certa econo-micità la rendono attuabile siapresso i grandi ìaboratori (labo-ratori produttivi ca. dai 25 al 40dipendenti) che presso il singoloodontotecnico (fig. l).Inoltre, questa metodologia asecondo del t ipo di prodotto(figg. 2-3-4) adottato permettetempi di polimerizzazione con-tenuîi, particolarmente seguen-do il sistema a completa immer-slone rn acqua.Nel campo della polimerizza-zione i tests tecnico-applicativida noi effettuatici pel.lnl]ttonodiconsigliare, adottando prodotti acosidetta polimerizzazione pro-gmmmata, quanto segue:- tempo di pre-polimerizzazione30 ' a 70 ' ;- tempo di pol imerizzazione 45'a 100 ' .I dati sopra descritti possono es-sere applicati adottando resinedel tipo 3/60 Base della lvoclarUna serie di accorgimenti che in-

dichiamo qui di seguito, permet-te un buon standard qualitarivo.

Tecnica di larorazione

Fase I Tipo di gessoEsecuzione dello stampo e con-trastampo con gessi di Classe III

Fase 2 - Costruzione del contrastampoNella costruzione del contra-stampo è consigl iabi le l 'uso diseparatori ( isolanti, fogl i pla-

Fig. 5) Prccisione delsistemaad iniezione tG rcsina e modelloin gesso.

Fig. 6) Modello smuftolatocorrettamente con pernid' al i menlaz ione e nco a i nse iti

Fig. 7) Apparccchio patzialedi pronto soccorso smufÍolatoin modo scoffetto. ll modello èstato sepatato dalla protesi :grave efforc.

Fig. B) Scala coloi individualecreata daltecnico pet rcsineper palati e coloridi caÍattedzza-zione del campo protesico,molto utili nelle prctesi combinateal fine del mascheamento.

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Fig. 9) Prctesi tatale al ricantrollosu I I a nì col aîo rc G n aî h a matdapo le fasidella ìacclusione.

Fig. 10) Prolesi ìmossacoíettamente alîemine delle fasidi riocclusione in articolatore.Borda protesi intallo-

Fig. 11) Protesilotale rifinila.M adel laz io n e f u n z i a nal edello scudo frantale e delle flangielaterali. Visiane frontale.

st i f icati ccc.) chc cl ivit lano inpìùl pl l l t ì ì ì contrastampo slcssoper laci l i tarc ìc fasi cl i srnufl irl i ìnlento {vvcnutî.

Fasc I Pì-cssioncL r p rcss ionc csc l - c i l a t su l l i rrìruftbla dopo i l colaggio clclg e s s o n e l l { c o s l f u z i o n c d c lcol] lr i ìsta lpo. dopo Iî prcssrìlura dcl l i ì rcsina c ncl lo stafîagg io (p f i n ra d ì i n lmc rgc rc l i rnruffol{ in rcqur pcr lc succcs: iVc fas ì d i po ì ìmcr i zz i l z i onc )deve essere iD tuttc c trc lc singo le ope rdz io

i cos t i ì n t c cdugua le .

Frse ,1 - Scioglìnìcntodelìe ccrcNe ì l ' i ì n ìe ree rc l r n ìu f tb ì { ì nxcqL r r bo l l en le pe r l o \ c i og ì ì -f i en to de l l l ce rd . nss i cu rn r \ ichc vi f i Iniìùgi! imnìeasiì ciÍcit 7t l ' l lL lu.lù cirso conlrdrio si potrcbbclrvefe:'r ' Pernl i l ienzl inlèr- iore a 7 nri-nuti cl i l l icolt ir di rìpertufî.'k 'r Pcfl ìaneira l l l lggiore xi 7minuli si avrì lu cerr che iì Ì-pre!rnando i l gerso non pemlel-terì al l ' isolnnle di con]pìere l irsua funzione. Ne conseguo opl-otcsi con lesidui di gesso ir-colporato cl i f f ici lnente el imi-nabil i drl corpo prolcsico.

Fasc 5 - Po l i r ne r i zz i l z i one eraffì-cciclamenloScguir-c pcl h polincr' izzltzio-nc l c i nd i caz ion i de i s i ngo l il abb l i can t i scnza n rod ì f i ca te

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quanto prescrit to. Inoltre, trat-t ando p rodo t t i con due fas i ,p re -po l imer i zzaz ione e po l i -merizzazione iniziarc il ciclodi pre-polimcrizzazione in ac-quafrcdda (mai i |1 acqua a tem-pcraruraJ.Attcncrsi a quanlo indicato perle f'asi dcl raffrcddamenlo al ler-mine della polimcrizzazionc.

Tecnica ad iniezione compensàtr

Qucsta scconda tecnica più so-î ist icata dcl la pr-ima è sicura-mente tra le pi ir ott imali al f incdella compensazione dcl lc diverse retrazioni che si hanno infase di pol imerizzazionc.La p rcc i s ionc s i o t t i ene ese -guendo in modo corrctb l inte-ra me tod ica (me todo da no iadottato Sr-lvocap System Ivoc l r r ) . Con ques to s i s teùa l apane contenuta nelia capsukìpredosata deve rimancrc plastica in tutte le succcssivc fasi dipoìimerizzazione.In questo modo compenscrà laforma al l ' intemo della muflbladurante le fasi di pol imerizza-zrone,Con questo metodo vcngonoaccorciati i tempì di pol imcrizzaztofie.r ' 35 ' i n acqua a 100" e i t emp icli raffreddamento;* l5' solto gelto sott i le di ac-qua I re t l da d i f e t tamen te su lpemo d'al imentazione.Grazie al sistema di iniezionecompensala le protesi si pre-scntano inalterale sia a contattocon i l gesso del nìodello chencl rapporto con idenli arl i f i -cial i (f igg. zl-5-6).

Resine autopolimerizzanti

Qucsti plodolt i sono di largouso ncl campo della coslruzio-nc di piccole protesi (prolesidipronto soccorso), nel la effèt-tuazione di r iparazioni e/o r i-basature temporanee, nella co-str-uzione t lel la parle resinosain apparecchi pazial i (schele-

t ra t i , p ro tes i am mor t ì zza teecc . ) ( f i g .7 ) .Proprio per i l loro campo spe-cif ico d'azione ci seùtiamo diconsigl iare l 'àdozione di pro-dott i così dett i n] ist i con tempidi auto-polimerizzazione soprat 2 0 ' .Adottando questo tipo di mate-rial i si olterrà maggior preci-sione, minor presenza di monomero in sospensiore ed irol-tre piùl garanzia in riguardo alcolore e al la stabil i tà nel tempodel materiale stesso (f ig.8).

Conclusione

In questo breve si è voluto indicare un faci lc protocollo dil a v o r o , i n u n c a m p o c o m cquello delle resine per protesiche data la presenza di molte-pl ici e differenti malerial i fa-ci lmente può porre I 'operatorcin diîf icoltà ncl la îasc di sceltac di impicgo dci divcrsi prodot-t i ( f iss .6 7 8) .

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