Impianti e dispositivi di protezione...
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Impianti e dispositivi di protezione
antincendio
•Mezzi di prevenzione e protezione•Provvedimenti di tipo preventivo e provvedimenti rivolti a spegnere od a circoscrivere l’incendio.
Danni provocati dagli incendi negli stabilimenti :- diretti : distruzione di macchinari, impianti, merci.- indiretti : mancata produzione
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Impianti e dispositivi di protezione
antincendioPROVVEDIMENTI PREVENTIVI
• impiego di strutture incombustibili e resistenti al fuoco;• rispetto delle distanze di protezione tra fabbricati;• condizioni di sicurezza nei processi e magazzini;• adeguate ventilazioni naturali e meccaniche;• impianti elettrici a regola d’arte;• messa a terra degli impianti;• protezione contro le scariche atmosferiche;• presenza delle squadre antincendio aziendali;• predisposizione di un piano di emergenza.
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Impianti e dispositivi di protezione
antincendioPROVVEDIMENTI PREVENTIVI
La normativa vigente impone la valutazione dei rischi di incendio e l’individuazione ed attuazione di misure atte ad eliminare o ridurre quei rischi, ed in particolare :
• prevenzione contro la propagazione degli incendi• controllo e manutenzione dei presìdi antincendio• procedure da attuare in caso di incendio• informazione e formazione del personale• simulazione di situazioni di incendio.
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antincendio
PROVVEDIMENTI PER SPEGNIMENTO E/O CIRCOSCRIZIONE DELL’INCENDIO
Intervengono quando l’incendio si è ormai sviluppato e sono classificabili in quattro categorie :• sicurezza delle persone;• frazionamento del rischio ( es. muri tagliafuoco );• segnalazione tempestiva dell’incendio;• spegnere o contenere l’incendio.
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antincendio
Simboli grafici da adottare negli
elaborati tecnici relativi alle
predisposizioni di prevenzione incendi ( D.M. 30 novembre
1983 )
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Impianti e dispositivi di protezione
antincendio
Simboli grafici da adottare negli
elaborati tecnici relativi alle
predisposizioni di prevenzione incendi ( D.M. 30 novembre
1983 )
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Impianti e dispositivi di protezione antincendio
Segnaletica di sicurezza nei confronti dei pericoli di incendio
(D.Lgs 14 agosto 1996, n. 493 )
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Classificazione degli incendi (CEN)
Classificazione degli incendi (CEN) :
Classe A : incendi di materiali solidi combustibiliClasse B : incendi di liquidi infiammabiliClasse C : incendi di gas infiammabiliClasse D : incendi di sostanze chimiche e metalli leggeriClasse E : incendi originati da materiale elettrico
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Classificazione dei fuochi UNI EN 2
Classe A : fuochi da materiali solidi, generalmente di natura organica, la cui combustione avviene con formazionedi braci (legno,carta,cartoni,gomma,tessuti,cuoio,
Classe B : fuochi da liquidi o solidi liquefattibili (alcoli,vernici,solventi,oli,lubrificanti,ecc.)
Classe C : fuochi da gas ( idrogeno,metano,propano,etilene,propilene,acetilene)
Classe D : fuochi da metalli ( magnesio,sodio,alluminio in polvere )
Classificazione dei fuochi :
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CARICO DI INCENDIO
Un incendio in pieno sviluppo, per la varietà delle sostanze aggredite e la complessità dei fattori fisici e chimici, costituisce un fenomeno estremamente imprevedibile nella sua evoluzione.
Una preliminare valutazione del grado di pericolo presente nell’edificio passa attraverso il cosiddetto CARICO DIINCENDIO che misura la quantità di calore che si può sviluppare per unità di area in caso d’incendio
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antincendio
Carico di incendio = quantità di calore che si può sviluppare per unità di area di quell’edificio in caso di incendio
A
Hgq
n
iii
1*
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q* = carico di incendio in kcal/m2 oppure MJ/ m2;
gi = massa in kg della sostanza combustibile i-esima tra le n presenti nel locale;
Hi = potere calorifico superiore della sostanza combustibile, in kcal/kg o MJ/kg ( es carta 4000 kcal/kg ) A = area totale del locale
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Gradi di rischio del carico di incendio
Rischio Leggero : 150.000 a 270.000 kcal/m2
Rischio medio : 270.000 a 570.000 kcal/m2
Rischio grande : 570.000 a 1.080.000 kcal/m2
Nella normativa anglosassone si considerano tre gradi di rischio :
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Carico di incendio specifico
La normativa italiana considera il potenziale termico dei materiali come misurato in kg di legno equivalente.Il potere calorifico del legno è pari a 4400kcal/kg
Pertanto il carico di incendio si calcola tramite la formula :
A
Hgq
n
iii
*44001
(kg di legno/m2)
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Livelli del carico di incendio
Rischio Leggero : < 35 kg di legno standard per m2
Rischio Medio : 35 < q < 75 kg di legno standard per m2
Rischio Grave : > 75 kg di legno standard per m2
Nel settore industriale si considerano tre livelli di rischio in relazione al carico di incendio specifico
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Altri fattori influenzanti l’evoluzione di un incendio :
La distribuzione dei materiali
Il grado di umidità dei materiali
La ventilazione dei locali
La temperatura ambiente
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Si può ottenere una riduzione del rischio mediante :
Locali di dimensioni ridotte
Interposizione di distanze di sicurezza
Impiego di strutture resistenti al fuoco
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Propagazione dell’incendio
La propagazione dell’incendio avviene nei locali adiacenti :
Per cedimento delle strutture di separazione
Per propagazione dei gas prodotti dalla combustione
Per irraggiamento
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Propagazione
Al fine di impedire la propagazione occorrono strutture di separazione che conservino sotto l’azione del fuoco :
•La stabilità ovvero resistenza meccanica
•La tenuta nei confronti delle fiamme, vapori o gas caldi
•L’isolamento termico, limitando la trasmissione del calore
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REI
Le tre suddette proprietà sono individuate da simboli :
La resistenza si indica con il simbolo R
L’ermeticità si individua con il simbolo E
L’isolamento termico con la lettera I
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REI
Il simbolo REI identifica che una struttura è in grado di mantenere per un tempo determinato( in minuti primi ).
Esempio : una struttura avente resistenza al fuoco REI 60 significa che quella struttura, esposta al fuoco,mantiene la stabilità, la tenuta e l’isolamento per 60 minuti primi
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Regola : la resistenza al fuoco delle strutture industriali non deve essere inferiore al carico di incendio specifico.
Esempio : un locale avente un carico di incendio q=90 deve avere strutture delimitanti con una resistenza al fuoco non minore di REI 90
Misura di resistenza passiva = COMPARTIMENTAZIONE
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Resistenza alfuoco
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Commento
Esempio di compartimentazione vano scala
Schemi di filtri a prova di fumo
COMPARTIMENTAZIONE
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SEGNALAZIONE DEGLI INCENDI
Per la tempestiva segnalazione degli incendi sono stati messia punto numerosi sistemi di rivelazione di incendi :
Essi si basano sulle alterazioni fisiche e chimiche che un incendio provoca nell’ambiente in cui si sviluppa.
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Rivelazione dell’incendio
Generalità
La scelta del rivelatore deve essere fatta considerando il tipo di fenomeno che si intende rilevare e quindi in base al materiale od al processo controllato: nel caso di materiali con innesco lento e produzione di fumo sono adatti i rivelatori di fumo; per le sostanze facilmente infiammabili e con forte sviluppo di calore si adottano i rivelatori termici; in locali chiusi in cui si trattino o si utilizzino liquidi infiammabili che, incendiandosi, danno prevalentemente luogo a fiamme, si ricorre ai rivelatori di fiamma.
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Sistemi di rilevazione
Ciascun tipo di rivelatore richiede poi particolari modalità di installazione (spaziatura, distanza dal soffitto, distanza dalla fonte di calore) che, a loro volta, ne influenzano la scelta.
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Rivelatori di fumo ottici
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Rivelatori ionico di fumo
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Rivelatori termici a massima
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Rivelatori termici differenziali
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Rivelatori termici a fusibile
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Sistemi di rivelazione
Cavo termosensibile
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antincendio
Sistemi di rilevazione
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Impianti e dispositivi di protezione antincendio
Principi generali
L’estinzione di un incendio può avvenire :
Per soffocamento, ossia riducendo l’afflusso di aria verso la zona di combustionePer raffreddamento, ossia abbassando sotto il punto di accensione la temperatura delle superfici esposte
Principi generali sulla estinzione di un incendio
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MEZZI ANTINCENDIO MOBILI
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MEZZI ANTINCENDIO MOBILI
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MEZZI ANTINCENDIO MOBILI
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idrante UNI 70 del tipo sottosuolo
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Idrante a colonna soprasuolo UNI 70 con due attacchi per le
tubazioni DN70
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Impianti e dispositivi di protezione antincendio
Idrante a colonna soprasuolo UNI100
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Impianti e dispositivi di protezione
antincendio
Idrante UNI 45 , a muro o a colonna
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Impianti e dispositivi di protezione antincendio
Idranti - Bocchelli - Manichette - Naspi
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Impianti e dispositivi di protezione antincendio
Ugelli erogatori del tipo sprinkler con modalità di installazione
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Impianti e dispositivi di protezione antincendio
Schemi di impianti antincendio tipo sprinkler
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Impianti e dispositivi di protezione antincendio
Impianto antincendio a nebulizzatori
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Impianto antincendio a CO2 a bassa pressione
Impianti e dispositivi
di protezione antincendio
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Rete unica per la distribuzione dell’acqua
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Schema rete acqua antincendio alimentata da serbatoio
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