IMPAGINATO VIVAI FORESTALI - Regione Molise - Home · predominano sulle conifere (pino ......

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La Regione Molise, assicura, attraverso la conduzione dei pro-pri vivai forestali, la produzione e distribuzione di piantine per fi-nalità diverse, quali la promozione e il miglioramento dei boschi,l’ampliamento della superficie forestale sia a fini produttivi cheper la tutela dell’ambiente, con particolare riferimento all’assettoidrogeologico del territorio nonché per la diffusione di aree “averde” e dell’interesse dei cittadini verso il mondo vegetale.

L’attività vivaistica, articolata su l’intera filiera, parte dallaraccolta e conservazione del materiale di propagazione, alla colti-vazione e distribuzione del postime prodotto, ponendosi quali esi-genze prioritarie: la tutela e l’incremento della biodiversità, unacorretta ricostruzione ecologica del territorio e la ricerca e promo-zione qualitativa del prodotto.

In tali direzioni la Regione ha concentrato gli impegni in termi-ni di risorse finanziarie e tecnico-professionali.

Questa sintetica pubblicazione rappresenta un modesto contri-buto alla conoscenza del primo anello di un’ampia e complessa ca-tena che caratterizza il sistema forestale molisano, destinata anchea quanti non vivono un rapporto familiare con tale mondo.

E’ una preziosa occasione per divulgare il linguaggio forestale-vivaistico, le specie allevate, le tecniche colturali adottate e leprincipali caratteristiche dei vivai forestali molisani, i quali consi-derati da sempre la “culla” di nuovi boschi, assumono oggi, ancorpiù che in passato, notevole importanza per la salvaguardia delpatrimonio genetico e per la crescita della sensibilità e cultura am-bientale.

L’Assessore Aldo Patriciello

Presentazione

I l patrimonio forestale moli-sano, secondo i dati dell’In-ventario Forestale Naziona-

le Italiano (I.F.N.I. –1985) si esten-de su una superficie di Ha 129.600,pari al 29,20% dell’intero territorioregionale mentre, in base ai datidell’ISTAT (1997), esso ammontaad Ha 70.986, equivalente ad appe-na il 16%. Tale scarto è da attribui-re sostanzialmente alla differentedefinizione e classificazione adot-tate per i due censimenti.

Nell’ambito dell’estensione fo-restale riportata dall’ISTAT, la for-ma di governo a ceduo (Ha 49.940)domina nettamennte sulla fustaiache con i 21.046 ettari si aggiudicail 30%, prevalenza che viene confer-mata anche dall’I.F.N.I. secondo cuii cedui partecipano con il 58% (Ha75.600), le fustaie per il 15% (Ha19.900) e le “formazioni particolari”abbinate alla classe “altre superfici”il rimanente 27% (fig. 1-2-3)

Nella composizione dei sopras-suoli di alto fusto, le latifoglie (cer-ro, roverella, faggio, pioppo, ecc.)predominano sulle conifere (pinonero, abete bianco, abete rosso ). Leformazioni governate a ceduo sonoedificate principalmente da querce(cerro, roverella, rovere, leccio),faggio, carpini, aceri, frassini.

Con riferimento alla distribuzio-ne per zone altimetriche, si evidenziache la maggior parte (73%) dei bo-schi molisani sono radicati in monta-gna, il 27% nella fascia collinare.

Il regime fondiario forestale ècaratterizzato per il 60% da pro-prietà pubblica (Comuni, Regione,Stato, altri Enti), il restante 40%appartiene ai privati.

La proprietà forestale dell’EnteRegione si estende su Ha 1890 erappresenta appena il 2,6% dellaconsistenza totale regionale. E’co-stituita dalle foreste demaniali :Monte Caruso-Monte Galloinagro di Monteroduni (IS) estesa Ha1021, Pennataro in agro di Vasto-giradi (IS) di Ha 329, S. MartinoCantalupo nel comune di S.PietroAvellana (IS) di Ha 217, MonteCapraro in territorio di S.PietroAvellana (IS) di Ha 195, Bosco delBarone esteso Ha 128, ubicato inagro di Montagano (CB).

Premessa

Cercis siliquastrum(Albero di Giuda)

L’Ente Regione è proprie-taria e gestisce diretta-mente, tramite il Settore

Foreste dell’Assessorato all’Agri-coltura, Foreste e Pesca produttiva,quattro vivai forestali di cui dueubicati in Provincia di Campobas-so e due in Provincia di Isernia.

La dislocazione dei suddettivivai sul territorio regionale e, inparticolare, la loro collocazionealtimetrica, studiata in base a cri-teri di equivalenza ecologica, è ta-le da rappresentare e soddisfare ivari ambienti fitoclimatici chevanno dalla fascia del Lauretum(Petacciato) a quella del Castane-tum con i complessi di Campo-chiaro e Carpinone fino alla zonadel Fagetum con i l vivaio diS.Pietro Avellana (IS).

I vivai, tradizionalmente chia-mati “orti” , sono considerati la“culla” dei nuovi boschi e hannoavuto da sempre, il precipuo finedi produrre materiale di propaga-zione, cioè le piantine, da impiega-re per la formazione di nuovi so-

prassuoli forestali (a scopi produt-tivi, protettivi e ambientali), per ilmiglioramento quanti-qualitativodei complessi boscati esistenti, peril riequilibrio idrogeologico. Aqueste peculiari finalità si sono og-gi aggiunte quelle legate alla crea-

I vivai forestali

I VIVAI FORESTALI REGIONALI

Denominazione Comune Proprietà Superficie haa coltura totale

Selva del Campo Campochiaro Regione 2,00 22,90Marinelle Petacciato Regione 0,70 1,00Colle Astore Carpinone Comune 0,55 1,00Feudozzo Castel di Sangro Stato 2,60 4,00Frazzini* S. Pietro Avellana Regione 6,50 7,50*Vivaio di prossima apertura

Acer pseudoplatanus(Acero montano)

zione di parchi e giardini pubblicie privati, al restauro paesaggistico,all’aumento e conservazione dellabiodiversità, alla riproduzione e tu-tela di ecotipi, alla diffusione dinuove specie e, in generale, alla di-vulgazione della cultura ambienta-le e naturalistica.

Negli anni passati, infatti, i vi-vai forestali che avevano raggiuntoin Italia l’estensione di circa560.000 ettari, assicuravano la for-nitura di postime, per la maggiorparte conifere, da impiegare neivasti interventi di rimboschimenti,sistemazioni idraulico-forestalioperati dal Corpo forestale delloStato e dalle Comunità Montane.

Nel corso degli anni, a seguitodelle evoluzioni che hanno caratte-rizzato le funzioni, le scelte e le tec-niche in campo forestale e ambien-tale, le produzioni vivaistiche, sen-za perdere l’originario indirizzo, sisono adeguate arricchendo la gam-ma delle specie coltivate con mag-giore attenzione verso le latifoglieautoctone e potenziando l’orizzontedelle destinazioni tra le quali quellaornamentale, estetica e naturalistica.

Anche per i vivai forestali regio-nali si è assistito a questo progressi-vo adeguamento, grazie all’operaricca di passione e professionalitàesercitata prima dal Corpo Forestaledello Stato e recentemente dallestrutture regionali: da produzionirappresentate prettamente da limita-te essenze di tipo forestale, a preva-lenza di conifere, ad un arricchi-mento quantitativo e qualitativo dispecie latifoglie autoctone sia arbo-ree che arbustive, di interesse orna-mentale, estetico e ambientale.

Come si evince dai grafici 4 e5, oggi le produzioni dei vivai so-no destinate a soddisfare le fornitu-re legate agli interventi di imbo-schimento, rimboscimento, miglio-ramento dei boschi naturali esi-stenti e di recupero ambientale ese-guiti dalla Regione direttamente oper il tramite del C.F.S., dalle Co-munità Montane, Comuni, Enti va-ri e da soggetti privati, in forza diprovvedimenti nazionali e comuni-tari (Reg. CEE 2078 e 2080/92);alla realizzazione di verde pubbli-co e privato (parchi, giardini, sie-pi), manifestazioni di sensibilizza-

Vivaio “Selva del Campo”Campochiaro (CB)

zione e di divulgazione (Festa de-gli alberi, Legge 113/92 “un alberoper ogni nato”- fig.6).

Le produzioni conseguite, rife-rite al medesimo periodo, si attesta-no su una media annua di 800.000piantine costituite da circa 80 spe-cie (v. tabella n.2 elenco delle spe-cie allevate), rappresentate per il25% da conifere e il 75% da specielatifoglie sia a portamento arboreoche arbustivo. Nell’ambito di taleultima tipologia assumono signifi-cato le produzioni di essenze arbu-stive, quasi tutte autoctone, cherappresentano il 15%, il cui impie-go trova larga diffusione, oltre ascopo ornamentale, in azioni di ri-naturalizzazione degli agroecosiste-mi e degli ambienti urbanizzati.

Tra le metodologie di coltiva-zione adottate prevale nettamentel’allevamento in contenitori rispet-to a quello in pieno campo (a radi-ce nuda), ciò in risposta alla cre-scente domanda dell’utenza per taletipologia che offre vantaggi in ordi-ne alla qualità del postime, all’eco-nomicità, praticità e garanzia nonsolo nella gestione vivaistica, gra-zie al livello di meccanizzazione

raggiunto, ma anche nella fase diutilizzazione finale. La tecnica diallevamento in pieno campo, infat-ti, è attuata quasi esclusivamentenel vivaio di S. Pietro Avellana adi-bito recentemente alla coltivazionedi abete rosso e abete bianco, dadestinare in parte ad alberi di Nata-le, mentre negli altri vivai l’uso dicontenitori (fitocelle, vasetti, vasi)sia a livello di semenzali che di tra-pianti, è adottato per la maggiorparte delle specie allevate.

Le condizioni poste a base dellemodalità di distribuzione, prevedo-no l’assegnazione gratuita del posti-me a tutti gli Enti, Scuole e Istitutipubblici che ne fanno richiesta per ivari utilizzi mentre ai privati la ces-sione è onerosa (determinata a titolodi rimborso) ovvero gratuita nel ca-so dimostrino, con idonea documen-tazione, l’impiego delle piante nel-l’ambito di interventi di imboschi-mento, rimboschimento o rinfolti-menti di boschi esistenti a carico disuperfici superiori ad mq 2000. Intutti i casi di assegnazione gratuita,con finalità pubbliche o private, èdisposto il successivo controllo daparte degli Organi preposti.

Rimboschimento effettuatodal Settore Foreste

In esso si produce la maggiorparte del postime forestale impie-gato per i rimboschimenti nonchépiante ad uso ornamentale assegna-te alle Scuole, ai Comuni alle As-sociazioni che operano in campoambientale e culturale.

Le piantine che vi si allevano,sia a radice nuda ma per lo più incontenitore, sono idonee per l’im-piego e la diffusione su territori ri-cadenti nella fascia fitoclimaticadel castagno, caratterizzati da alti-tudini variabili da 400-500 m finoa 900-1000 m s.l.m..

I l vivaio realizzato nel 1948a cura del Corpo Forestaledello Stato, è ubicato a m.

512 s.l.m. e si estende su una su-perficie pianeggiante di ettari 23circa di cui ettari 2,5 sottoposti acoltura e Ha 7,00 investiti ad arbo-reo di specie autoctone.

In questo vivaio, inoltre, sicolt ivano e si al lest iscono lepiante destinate a soddisfare lefinalità della legge del 29.01.92n. 113 (un albero per ogni bam-b ino nato e res idente) asse-gnandole a tutti i comuni dellaRegione.

“Selva del Campo” Campochiaro (CB)

Coltivazioni di piantine forestali in contenitoreVivaio “Selva del Campo”

La produzione totale media an-nua ammonta a circa 350.000 pian-tine, ripartite in 50 specie fra coni-fere (cipressi, pini, thuje, cedri) elatifoglie (querce, castagno, aceri,frassini, tiglio, olmi, carpini).

E’ dotato di adeguate struttureper il ricovero di macchine, attrez-zature agricole e materiali, di sta-zione meteorologica e di abitazione

per la residenza del capo vivaista Nella struttura vivaistica è sta-

to recentemente realizzato ed è infase di ultimazione il Centro Re-gionale per la ricerca, sperimenta-zione e produzione delle piantetartufigene. E’sede, inoltre, nel pe-riodo estivo, del nucleo antincendiboschivi, dotato di mezzi terrestri estazione per elicotteri.

Elicottero per uso antincendio in sosta presso la pista situata all’interno del vivaio di Campochiaro (CB)

Struttura vivaistica realiz-zata nel 1951 su una su-perficie di circa Ha 1,00,

è ubicata sul livello del mare, dacui dista poche centinaia di metri,con prevalente indirizzo per la pro-duzione di piantine tipiche dellamacchia mediterranea e della fasciafitoclimatica del lauretum, da im-piegare sia nei rimboschimenti po-lifunzionali pubblici e privati che afini ornamentali per la costituzionedi parchi e giardini in territori conaltitudine fino a 500-600 m s.l.m..

La quantità di postime, allevatoesclusivamente in contenitore, am-monta a circa 200.000 piante al-l’anno, appartenenti sia a specieconifere (pino marittimo, pino d’a-leppo, pino domestico, cipressi)che latifoglie arboree e arbustive(eucalitti, acacie, leccio, palme, ta-merice, oleandro, pittosporo, pira-canta, mirto, ecc.).

E’ dotato di idonee strutture perla rimessa di macchine, attrezzatu-re e materiali nonché di abitazioneper il capo vivaista. Al suo internoè stata recentemente istallata unacentralina per il monitoraggio deimovimenti franosi.

“Le Marinelle”Petacciato (CB)

Piantine di Pittosporum tobira(Pittosporo)

Piantine di Cupressus sempervirens(Cipresso italico)

I l vivaio forestale “Feudoz-zo”, di proprietà dell’Istitu-to Sperimentale per la Sel-

vicoltura di Arezzo, è ubicato inagro di Castel di Sangro (AQ), aduna altitudine s.l.m. di mt 960; ilsuo impianto risale all’anno 1921.

Le piantine forestali di coniferee latifoglie che vengono coltivatesono prevalentemente a radice nu-da e trovano idonea diffusione eimpiego nelle zone di montagnadel territorio regionale (fascia fito-climatica del faggio). Recentemen-te parte della superficie produttivaè stata destinata alla coltivazionedi abete rosso e abete bianco per laproduzione di alberi di Natale.

Il postime forestale prodottoannualmente ammonta a circa300.000 soggetti arborei e arbusti-vi, fra conifere (abete bianco, abeterosso, chamaecyparis, douglasia,cedri) e specie caducifoglie ( fag-gio, aceri, frassini, ontani, carpini).

A pochi chilometri dal vivaio,in agro del Comune di Vastogirar-di (IS), è presente la foresta dema-niale statale “Montedimezzo”,area protetta gestita dalla exA.S.F.D., classificata riserva natu-rale orientata e riserva della bio-sfera (M.A.B.) dell’UNESCO,con annessa caserma forestale ecentro visitatori con reperti floro-faunistici. All’interno della fore-sta, recentemente è stato realizza-to un percorso didattico autogui-dato per disabili e non vedenti.

“Feudozzo” Castel di Sangro (AQ)

Foresta Demaniale Statale di Montedimezzo(Riserva della biosfera M.A.B. dell’UNESCO)

Vastogirardi (IS) (S. Messa presso l’edicola della Madonna di Lourdes)

Piantonaio di Picea excelsa(Abete rosso)

I l vivaio forestale di “ColleAstore” ubicato in agro delcomune di Carpinone (IS) a

quota 720 mt. s.l.m. fu impiantatocome vivaio volante (piantonaio)in occasione della realizzazione deirimboschimenti circostanti. La suadisposizione su terrazzi, è tipicadegli orti costruiti allo scopo, rap-presentando una unica e interes-sante testimonianza delle antichemetodologie tecniche vivaistiche.In questi ultimi anni è stato total-mente trasformato e strutturato avivaio vero e proprio, su una su-perficie di circa ettari uno, per lacoltivazione di piantine, allevate infitocella, appartenenti alle essenzetipiche dei boschi mesofili molisa-ni (querce, frassini, aceri, carpini,faggio, ecc.)

La quantità di materiale di pro-pagazione raggiunta annualmente èdi circa 150.000 piantine rappre-sentata principalmente dalle cosid-dette specie nobili a legno pregiatoquali noce, ciliegio, frassini, aceri,

tiglio, rovere che trovano nelle fa-vorevoli caratteristiche stazionali(clima, altitudine, esposizione,suolo) del vivaio “Colle Astore”l’ambiente idoneo per raggiungereapprezzabili standards qualitativi.

Nelle immediate adiacenze sitrova l’insediamento dell’arboretodi “Colle Astore”, realizzato neglianni ottanta nell’ambito del proget-to di costituzione del Parco Regio-nale dell’Alto Molise. E’attrezzatodi una serra, strutture in legno aduso abitativo e per attività varie (ri-cerca, sperimentazione, didattiche,ricreative).

“Colle Astore” Carpinone (IS)

Arboreto di “Colle Astore”Veduta aerea

Foglie di Quercus cerris(Cerro)

Abete bianco CAbete greco CAbete rosso CAcacia saligna LAcacia spinosa LAcero campestre LAcero montano LAcero riccio LAcero americano LAgazzino LasAlbero del rosario LAlbero di Giuda LAlbizia LAlloro LasBagolaro LBiancospino LaCarpino bianco LCarpino nero LCarrubo LCastagno LCatalpa LCedro dell’Atlante CCedro deodara CCerro LCilegio selvatico LCipresso dell’Arizona CCipresso di Lawson CCipresso di Monterey CCipresso comune CCorbezzolo LasCorniolo LaCotognastro LasCrespino LaDouglasia CEucalipto rosso LFaggio LFilirrea LasFarnetto LFrassino maggiore LFrassino del Caucaso LFrassino orniello LGinestra LasGingo biloba CIbisco LaIppocastano L

Ippocastano rosso LLauroceraso LasLavanda LasLeccio LsLigustro LsLigustro giapponese LasMaggiociondolo LMirabolano LMirto LasNocciolo LNoce comune LNoce nero LOleandro LasOlivello spinoso LaOntano napoletano LOntano nero LPalma americana LsPalma nana LsPalma delle Canarie LsPino d’aleppo CPino di Monterey CPino domestico CPino eldarica CPino marittimo CPino nero CPino silvestre CPino strobo CPittosporo LasPlatano comune LPrugnolo LaFarnia LQuercia rossa LRasa selvatica LaRosmarino LasRovere LRoverella LSambuco LSorbo domestico LTamerice LsTasso CThuja occidentale CThuja orientale CTiglio riccio LViburno tino Las

Principali specie prodotte neiVivai Forestali Regionali

L = Latifoglia a = arbustoC = Conifera s = sempreverde

Manifestazione “Vivai aperti” (Aprile-Maggio di ogni anno)Alcuni momenti di una visita guidata nel vivaio “Feudozzo”

Tecnici e vivaisti regionali al corso di aggiornamento presso lo “Stabilimento per la produzione di sementi forestali di Pieve S. Stefano (AR)” (Febbraio 2003)

REGIONE MOLIS

E

Vivai Forestali Regionali:Ufficio Vivai

Assessorato Regionale Agricoltura e ForesteCampobasso - Via Nazario Sauro, 1Tel. 0874429473 - Fax 0874429447

VIVAI:1 “Selva del Campo”- Campochiaro (CB)

Tel. e Fax 08747750632 “Le Marinelle” - Petacciato (CB)

Tel. e Fax 08756782093 “Colle Astore” - Carpinone (IS)

Cell. 33433244784 “Feudozzo” San Pietro Avellana (IS)

Tel. e Fax 0865940328