Immunologia e immunità. Immunologia Studia i meccanismi biologici e le caratteristiche cellulari e...
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Immunologia e immunità
ImmunologiaStudia i meccanismi biologici e le
caratteristiche cellulari e molecolari del sistema immunitario
Fin dal 2000 a.C. si riteneva che la MALATTIA avesse un’origine MAGICA o DIVINA: gli individui che non si ammalavano (ovvero quelli nei quali l'immunità naturale era particolarmente efficiente) erano considerati uomini pii o santi in quanto non avevano alcuna colpa da espiare, mentre coloro che si ammalavano e con successo guarivano (immunità acquisita particolarmente efficiente) erano peccatori in grado di redimersi. I peccatori gravi, invece, non avendo possibilità di redenzione, morivano travolti da atroci sofferenze
Cenni storici
430 a.C:TUCIDIDE pone i primi concetti immunologici osservando, durante l’epidemia di peste ad Atene, che un individuo non può essere colpito due volte dalla malattia
Antica Roma: "IMMUNITAS" esenzione dal pagare alcune tasse o adempiere a obblighi; più tardi il termine è utilizzato dalla Chiesa con lo stesso significato.
39-65 d.C. MARCUS ANNAEUS LUCANUS utilizza il termine IMMUNITAS in senso medico nel poema epico "Pharsalia“ riferendosi alla resistenza verso il morso di serpenti dimostrata da alcuni individui in qualche tribù del Nord Africa.
nel 541 d.C. PROCOPIO osserva che chi si era ammalato di peste poteva assistere coloro che erano malati, senza il rischio di ammalarsi una seconda volta.
1540 FRACASTORO pone il problema della possibilità di immunizzare se stessi contro la febbre pestilenziale.
Durante tutto il Medio Evo si scopre l'utilizzo del mitridaticum, un agente tossico che preso in piccole dosi proteggeva l'organismo. Tale usanza deriva il nome dal re del Ponto (MITRIDATE VI): ossessionato dalla paura di essere avvelenato dai suoi nemici, per difendersi era solito prendere, giornalmente, un po’ di veleno.
Nel Medio Evo COLLE ("Equibus Dei gratia ego immunis evasi") utilizza il termine IMMUNITAS in relazione alla possibilità di non ammalarsi durante una epidemia di peste.
1714 EMANUELE TIMONI e JACOB PYLARINI in una pubblicazione riportano la pratica della"variolazione“usata a Costantinopoli (Istanbul) da più di 40 anni. Iniezione sottocute del materiale biologico proveniente da croste prelevate dai casi di vaiolo. Gli individui si ammalavano lievemente e non prendevano in seguito il vaiolo.
La variolazione, venne accettata dagli aristocratici londinesi, per i quali divenne perfino una moda.
Ma tale usanza era praticata in Cina molto più anticamente. Il vaiolo poteva essere prevenuto facendo inalare (narice di destra per gli uomini e di sinistra per le femmine!) le croste essiccate prelevate da coloro che erano guariti.
1721-1722 Royal Experiment: è il primo vero trial clinico, organizzato per volere della corona, per dimostrare l'efficacia della variolazione. Alcuni condannati a morte furono variolizzati: 5 su 6 svilupparono una lieve infezione, guarita spontaneamente in breve tempo. Il sesto, che aveva già avuto il vaiolo, non si ammalò per nulla. Qualche condannato fu mandato per assistere persone malate di vaiolo. Questi non si ammalarono, dimostrando così l'efficacia della pratica preventiva. Re Giorgio I quindi fece variolizzare (con successo) i propri figli.
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1798: JENNER (il padre dell'immunologia) preparò un "vaccino" allestito dalle pustole vaiolose delle vacche, avendo osservato che gli allevatori che si ammalavano di una forma lieve, presa appunto dalle vacche, venivano risparmiati dalla forma di vaiolo umano, molto più pericoloso (mortalità anche del 20%).
Fine 800: i microrganismi sono causa di infezioni e malattie si inizia ad intuire che i mediatori dell’immunità sono presenti nel sangue
1890 Emil Adolf von Behring e Shibasaburo Kitasato Scoprono l’antitossina difterica e preparò l'antitossina tetanica e sviluppano una sieroterapia contro malattie causate da tossine batteriche
“Il siero di un individuo che è stato immunizzato con le tossine di un batterio, può se introdotto in un altro individuo, conferire resistenza allo stesso batterio…”
Sistema Immunitario E’ una rete
complessa di cellule, tessuti, organi e molecole che difendono l’organismo dalle infezioni, dalle parassitosi, dall’azione delle tossine e dai tumori
Le funzioniIl sistema immunitario
ha lo scopo di: individuare ed
eliminare le sostanze estranee, potenzialmente dannose, con cui il nostro organismo viene a contatto: batteri, virus, protozoi, funghi e metazoi.
prevenire la loro diffusione
sistema immunitario12
Organi linfoidi primari: (siti di produzione e di maturazione dei globuli bianchi)•midollo osseo,•timo
Organi linfoidi secondari: (siti di stazionamento dei globuli bianchi)•Linfonodi•tonsille, adenoidi•Milza ecc.
COSTITUENTI DEL SISTEMA IMMUNITARIO
In caso di necessità passano dal sangue ai tessuti, mettendo in atto difese di vario tipo, in modo coordinato e sinergico, tra loro e con altre cellule
Immunità
InnataFattori
genetici
Acquisita
AttivaAnticorpi
Passiva
NaturaleEsposizione ad agenti infettivi
NaturaleAnticorpi materni
Artificiale
Anticorpi da altre
sorgenti
I due tipi di risposte sono interdipendenti e collaborano
in modo cooperativo all’eliminazione degli agenti
patogeni
UmoraleAttivazione linf. B
Produzione di anticorpi
Cellulo-mediataAttivazione linf. T
Produzione di citochine
ArtificialeImmunizzazione
Immunità innata
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Chiamata anche immunità naturaleÈ la prima risposta dell’organismoConsiste in meccanismi preesistenti
all’infezione capaci di reagire con rapidità ma in maniera aspecifica, riconoscono e ripetitiva contro patogeni diversi
È la forma più antica di difesa, già presente negli invertebrati
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DIFESE NON SPECIFICHE
Barriere anatomiche: cute, mucose (tratto digestivo, escretorio, riproduttivo)
Barriere chimiche: sostanze battericide (succhi gastrici, sebo, muco, pH, temperatura, lattoferrina, transferrina, ROS, NO)
Peptidi antimicrobici: Defensine, criptidine
Proteine ad azione enzimatica: Complemento, lisozima (lacrime, saliva)
Meccanismi di eliminazione Fagocitosi
Attivazione dell’immunità naturale
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I meccanismi dell’attività naturale sono innescati da strutture molecolari complesse normalmente presenti nella maggior parte degli organismi patogeni: per esempio molecular patterns (Pattern recogniscon receptors) riconoscono componenti strutturali presenti nei microrganismi come i lipopolisaccaridi presenti sulle pareti batteriche.
Effettori dell’immunità innata
Macrofagi:
Y Y
Y
Funzioni:1. Fagocitosi di batteri2. Produzione di mediatori infiammatori3. Sintesi di molecole che hanno effetto su:- difese antibatteriche- difese antivirali- crescita cellulare- crescita vascolare- coagulazione del sangue- crescita tumorale- produzione di collageno4. Inizio della risposta immune5. Scavenging6. Induzione di effetti generali:(febbre, reazione fase acuta, cachessia)
Recettori per IgGRecettori compon. complementoRecettori per citochine, perfattori di crescita e chemiotattici
Neutrofili:
Idrolasi acideMieloperossidasiLisozima
LisozimaLattoferrinaCobalofillina
Y Y Y
Recettori per IgGFrammenti del complemento
Lipidi chemiotattici
LTB4
PAF
O2-
H2O2
Funzioni:1. Fagocitosi di batteri (cocchi piogeni)2. Produzione di mediatori infiammatori
Durata 12-20 h
Uccidono altre cellule: tumorali ed infettate
In assenza di MHC
Cellule NK
sistema immunitario21
Infiammazione: risposta aspecifica delle cellule di un tessuto che rilasciano istamina e mediatori vasoattivi. L’istamina dilata i capillari ed aumenta la permeabilità vasale, favorendo l’afflusso di sangue. I mediatori chimici richiamano fagociti.
Cooperazione tra i meccanismi dell’immunità innata
Infiammazione
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I macrofagi attivati secernono citochine e mediatori chimici che aumentano il flusso sanguigno locale e richiamano altre cellule fagocitiche
Espongono sulla membrana frammenti digeriti delle proteine estranee attivando i linfociti T
Secernono citochine che attivano la risposta immunitaria specifica
Immunità specifica
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Detta anche acquisita o adattativaÈ più tradiva ma altamente specificaÈ in grado di distinguere le sostanze proprie(self) da quelle estranee (non self)Le sostanze estranee che attivano la risposta specifica sono detti antigeniLa sua efficacia aumenta con la successiva esposizione all’antigene, effetto memoriaCompare nei vertebrati
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LE CELLULE DEL SISTEMA IMMUNITARIO
Antigeni (Ag)
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Tutte le molecole in grado di attivare il sistema immunitario sono detti antigeni
Normalmente gli Ag sono sostanze estranee all’organismo ad alto peso molecolare quali proteine e lipopolisaccaridi
Non sono antigeni molecole a basso peso molecolare, anche se estranee, come per esempio alcuni farmaci disaccaridi ecc…
Essi si trovano alla superficie delle cellule, e
servono al loro riconoscimento, oppure si
possono trovare liberi (antigeni circolanti)
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Le catene più corte, leggere, L (light) formano le altre due parti delle braccia della Y.
Catena leggera
Catena pesante
C
C
V
VV
C
V
C
Siti di legame per l’antigene
Ogni catena, sia L, che H, è formata da una regione costante (C) e da una variabile (V)
Le catene più lunghe, pesanti, H (heavy) formano il gambo e due parti delle braccia della Y.
Anticorpi (Ab)Gli Ab sono molecole
proteiche a forma di Y, formate dall’assemblaggio di quattro catene polipeptidiche, a due a due uguali.
sistema immunitario27
Elevata specificità della risposta anticorporale: per ogni possibile Ag esiste un corrispondente AbL’Ab si lega al suo Ag riconoscendone la forma, secondo il meccanismo: chiave - serratura
Gli Ab promuovono l’eliminazione dell’Ag attraverso vari meccanismi
Neutralizzazione Agglutinazione
di cellule
Precipitazione di Ag in soluzione
Attivazione del
complemento
Lisi della cellulaFagocitosi
Virus
Batterio
Batteri
Molecole di Ag
Molecole del complemento
Cellula estranea Foro
Macrofago
Favoriscono la Porta alla
Il legame Ab - Aginattiva gli antigeni
tramite
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Le cellule self non vengono attaccate, perché espongono sulla loro superficie antigeni che le identificano
La presenza all’interno dell’ organismo di una qualsiasi molecola non self dal sistema immunitario scatena la produzione di specifici Ab come risposta difensiva
Distinzione delle Sostanze proprie(self) da quelle estranee (non self)
Risposta immune specifica
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La risposta immune specifica inizia con il riconoscimento dell‘Ag da parte dei linfociti, che proliferano e si differenziano in cellule effettrici, la cui funzione è quella di eliminare l'antigene.
Costituenti della risposta specifica
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La risposta specifica si deve all’attivazione dei linfociti
Esistono due popolazioni di linfociti che danno origine a due tipi diversi di risposte immunitarie specifiche:Linfociti B:
immunità UmoraleLinfociti T:
immunità Cellulo-mediata
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DIFESE SPECIFICHECellule effettrici
Linfociti B: sono prodotti dal midollo osseo e maturano al suo interno. Producono gli Ab (immunoglobuline), capaci di riconoscere e di legarsi agli Ag. Per questo motivo quella attuata dai linfociti B è detta anche risposta anticorporale o umorale
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La produzione di un numero così elevato di proteine, partendo da un numero assai più ridotto di geni, è reso possibile dalla ricombinazione dei geni per gli Ab che avviene durante la maturazione dei linfociti B
Il numero dei potenziali Ag è enorme (circa 1011). Per ognuno di essi il nostro organismo è capace di produrre un Ab specifico
Nei linf. B immaturi esistono alcuni geni per le regioni C e alcuni per le regioni V
Durante la maturazione questi geni si spostano sul cromosoma appaiandosi casualmente tra di loro e generando Ab differenti
Il successivo abbinamento tra catene H (V+C) ed L (V+C) aumenta ulteriormente la variabilità
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Linfociti T: sono prodotti dal midollo osseo, maturano nel timo . Agiscono contro le cellule del nostro organismo infettate da virus oppure degenerate in cellule tumorali. Non producono anticorpi e costituiscono l’immunità cellulo-mediata
Si dividono in 3 popolazioni distinteHelper, o CD4Citotossici, o CD8Cellule NK
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Linfociti T helper: •Riconoscono peptidi antigenici legati al MCH espresso sulla membrana di altre cellule•Coadiuvano l’attività dei NK e dei macrofagi e stimolano i linfociti B a produrre Ab•Quando legano Ag esposti sulle membrane cellulari si moltiplicano e liberano citochine, che inducono l’attivazione di linfociti B e T, richiamano i macrofagi e innescano il processo infiammatorioLinfociti T suppressor: • fanno cessare la risposta immunitaria•Attaccano e distruggono cellule che presentano Ag che li ha attivate•Eliminano cellule infette o cellule tumorali che presentano proteine anomale
Risposta primaria
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Si verifica la prima volta che un Ag entra in contatto con l’organismo
Occorrono circa 5-6 giorni prima che le cellule effettrici entrino in funzione
Circa 10-15 giorni prima che raggiunga il massimo dell’efficienza
Esistono 2 tipi di risposta:
PrimariaSecondaria
Risposta secondaria
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Si verifica ogniqualvolta un antigene entra in contatto successivamente alla prima
La risposta è molto più efficace e rapida,sono sufficienti 1-2 giorni per attivare il sistema immunitario a produrre anticorpi specifici,
giorni
anti
corp
i
5 10 15 20
Risposta primariaRisposta secondaria
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Mappa
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