Immigrazioni e societa’ multietniche

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IMMIGRAZIONI E SOCIETA’ MULTIETNICHE Everardo Minardi 1

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IMMIGRAZIONI E SOCIETA’ MULTIETNICHE

Everardo Minardi

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Immagini della immigrazione

• Una presenza subìta e disturbante• Un fattore utile per i sistemi produttivi• Una presenza che danneggia il mercato del

lavoro• Un fattore di rischio per le comunità

autoctone• Un fattore di insicurezza ambientale• Una conseguenza della globalizzazione

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La gestione dell’immigrazione

• La ghettizzazione e la marginalizzazione nelle aree urbane e metropolitane

• L’inserimento nei sistemi di piccole e medie imprese

• I percorsi della integrazione: i servizi fuori orario nelle aree urbane, l’accesso ai mercati sociali, l’inserimento nei dirty works (i lavori scorpi), …

• I percorsi della supplenza: deficit demografico

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Il percorso economico imprenditoriale

• Dalla clandestinità al lavoro nero, sommerso, illegale

• Con il permesso di soggiorno le attività si rendono visibili: verso forme di lavoro autonomo e dipendente

• L’imprenditorialità etnica e il ruolo dei mercati etnici e del mutualismo e solidarismo etnico

• “Lavoratori in Italia, imprenditori in patria”

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Dalla immigrazione alla mobilità

• Gli immigrati diventano cittadini italiani (ed europei)

• Da ospiti a protagonisti della vita economica e sociale delle comunità

• Il cittadino non è più immigrato ma è attore della mobilità territoriale (non più locale e regionale, ma europea)

• La gestione della mobilità in mercati aperti

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La società, le comunità … cambiano

• La debole rappresentazione di una omogeneità culturale

• Il pluralismo etnico, linguistico, sociale nella tradizione italiana e europea (le mille culture, i mille dialetti)

• L’esportazione delle identità regionali, territoriali, linguistiche di una Italia plurale

• L’importazione di nuove diversità: dai beni del consumo standard alle identità degli immigrati

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La dimensione culturale

• Il vuoto culturale percepito nell’immigrato• Il deficit politico democratico per cui viene

cararatterizzato l’immigrato• Il non riconoscimento delle conoscenze e delle

abilità dell’immigrato• La babele dei linguaggi e degli universi

simbolici• Il fattore religioso nell’immigrato nella società

secolarizzata

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La paura/la scoperta dell’altro

• L’altro come straniero– come estraneo

• L’altro come compagno di strada

• L’altro come mediatore tra le culture

Verso il melting pot della società italiana e mediterranea

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Dalla multietnicità al pluralismo delle culture

• Il pluralismo degli attori sociali ed economici è riconosciuto dalla costituzione italiana e da quella europea

• Il pluralismo etnico e culturale fa problema?

• La differenziazione sociale come tendenza strutturale che rende diversi i sistemi sociali

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Gestire una società differenziata 1

• Riconoscere i soggetti, le loro identità culturali e sociali, la loro memoria, i loro saperi

• Valorizzare le autonomie sociali, la autorganizzazione, la mutualità, il self help, le pratiche di sostegno e di rafforzamento delle autonomie

• Accompagnare e sostenere i percorsi della autonomia economica e sociale

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Gestire la società differenziata 2

• Pluralizzare i percorsi della educazione e della formazione (le culture del nord europa ma anche quelle mediterranee e dell’est e dell’ovest europa)

• Valorizzazione la pluralità dei linguaggi e i processi di apprendimento

• Rinnovare i processi di apprendimento scolastico ed extrascolastico

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Gestire la società differenziata

• Costruire le reti di comunicazione e di scambio tra paesi con culture, saperi, pratiche diverse

• Sostenere e rafforzare conoscenze, abilità e competenze portate da culture altre

• Valorizzare le forme comunitarie e associazionistiche

• Favorire i processi e gli strumenti del controllo sociale interni alle comunità

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