Immigrazione Un patrimonio culturale · Mario Monti, e l assessore al Lavoro, Vincenzo Viti, ha...

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Il Quotidiano della Basilicata La Gazzetta del Mezzogiorno La Nuova del Sud Quotidiano Regione Basilicata inserto di www.basilicatanet.it Reg. N°268/1999 Tribunale di Potenza. Editore: Regione Basilicata - Via V. Verrastro 6 - 85100 Potenza. Direttore: Giovanni Rivelli - Telefono 0971.668145 - Fax 0971.668155 La Conferenza dei sinda- ci dell’Area programma Metapontino-Collina ma- terana, riunita a Marconia di Pisticci e presieduta da Vincenzo Francomano, ha presentato, discusso e ap- provato il Piano territoria- le per l’immigrazione che potrà disporre per la sua attuazione di circa 99mila euro su una dotazione di circa 600mila euro che il dipartimento Salute, sicu- rezza e solidarietà sociale dovrà utilizzare sull’intera regione con interventi che si collocano su due livelli di azione: quello istituzio- nale regionale e quello locale. La vicenda della chiusura della biblioteca dell’Isti- tuto di studi filosofici di Napoli, presieduto dal lu- cano Gerardo Marotta, ha alimentato un dibattito a più voci. Il presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, ha scrit- to una lettera al premier, Mario Monti, e l’assessore al Lavoro, Vincenzo Viti, ha ravvisato l’urgenza di sottrarre la biblioteca a una destinazione preca- ria. Da registrare anche gli interventi del Presidente Napolitano e del sindaco di Napoli, De Magistris, che ha offerto uno spazio dell’Albergo dei poveri. Pista Mattei, Viti scrive a Passera Al servizio del turismo nel Metapontino e della Valbasento da reindustrializzare Un patrimonio culturale che non si deve perdere Lettera di De Filippo a Monti per scongiurare la chiusura della biblioteca Marotta L’assessore spiega al ministro i motivi per cui è bene non escludere l’opera dai finanziamenti del governo Viti: “Destinazione precaria e incerta”. Rassicurazioni dal Presidente Napolitano. Il sindaco di Napoli, De Magistris, offre l’Albergo dei poveri Scena da aeroporto A PAG. 4 Non c’è niente come la corrispondenza per com- prendere l’essenza di qualcuno. In questo caso, il qualcuno sono i basili- schi, cosiddetta “quinta mafia” del sud, cartello criminale che cercò di imporsi negli anni scorsi in Basilicata. Le lettere al vaglio degli investigatori. Era proprio lì, ai piedi di quello che era un tempo il grattacielo più alto di New York, l’Empire State Building. Donatello Verto- ne, potentino, era in viag- gio di nozze nella Grande Mela quando è stato te- stimone della folle spara- toria costata due morti. Il suo racconto. Non ci si faccia illusioni, dice l’assessore regionale all’Ambiente Mazzocco: le compagnie petrolifere non accetteranno pas- sivamente la moratoria sulle estrazioni di idrocar- buri in Basilicata. Bisogna aspettarsi sicuramente dei ricorsi al Tar. Troppi gli interessi in gioco. Come comunicava il “clan” lucano Nelle lettere la lingua dei basilischi Anno 2 Numero 166 del 27/08/2012 Il potentino sotto l’Empire S. Building Testimone della sparatoria a New York Le compagnie e la moratoria Petrolio: in attesa del ricorso Metapontino: i sindaci approvano il piano territoriale I pilastri del progetto: informazione, camper itinerante e laboratori Immigrazione Strategie per il Parco dell’Appennino lucano A PAG. 3 Carta europea del turismo Maratea ospita la scuola di alta specializzazione promossa dalla Regione A PAG. 2 Si alza il sipario sulla Summer School A PAG. 3 A PAG. 2

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Il Quotidiano della BasilicataLa Gazzetta del Mezzogiorno La Nuova del Sud

Quotidiano Regione Basilicata inserto di www.basilicatanet.itReg. N°268/1999 Tribunale di Potenza. Editore: Regione Basilicata - Via V. Verrastro 6 - 85100 Potenza. Direttore: Giovanni Rivelli - Telefono 0971.668145 - Fax 0971.668155

La Conferenza dei sinda-ci dell’Area programma Metapontino-Collina ma-terana, riunita a Marconia di Pisticci e presieduta da Vincenzo Francomano, ha presentato, discusso e ap-provato il Piano territoria-le per l’immigrazione che potrà disporre per la sua attuazione di circa 99mila euro su una dotazione di circa 600mila euro che il dipartimento Salute, sicu-rezza e solidarietà sociale dovrà utilizzare sull’intera regione con interventi che si collocano su due livelli di azione: quello istituzio-nale regionale e quello locale.

La vicenda della chiusura della biblioteca dell’Isti-tuto di studi filosofici di Napoli, presieduto dal lu-cano Gerardo Marotta, ha alimentato un dibattito a più voci. Il presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, ha scrit-to una lettera al premier, Mario Monti, e l’assessore al Lavoro, Vincenzo Viti, ha ravvisato l’urgenza di sottrarre la biblioteca a una destinazione preca-ria. Da registrare anche gli interventi del Presidente Napolitano e del sindaco di Napoli, De Magistris, che ha offerto uno spazio dell’Albergo dei poveri.

Pista Mattei, Vitiscrive a PasseraAl servizio del turismo nel Metapontinoe della Valbasento da reindustrializzare

Un patrimonio culturaleche non si deve perdere

Lettera di De Filippo a Monti per scongiurare la chiusura della biblioteca Marotta

L’assessore spiega al ministro i motivi per cui è benenon escludere l’opera dai finanziamenti del governo

Viti: “Destinazione precaria e incerta”. Rassicurazioni dal Presidente Napolitano. Il sindaco di Napoli, De Magistris, offre l’Albergo dei poveri

Scena da aeroportoA PAG. 4

Non c’è niente come la corrispondenza per com-prendere l’essenza di qualcuno. In questo caso, il qualcuno sono i basili-schi, cosiddetta “quinta mafia” del sud, cartello criminale che cercò di imporsi negli anni scorsi

in Basilicata. Le lettere al vaglio degli investigatori.

Era proprio lì, ai piedi di quello che era un tempo il grattacielo più alto di New York, l’Empire State Building. Donatello Verto-ne, potentino, era in viag-gio di nozze nella Grande Mela quando è stato te-stimone della folle spara-

toria costata due morti. Il suo racconto.

Non ci si faccia illusioni, dice l’assessore regionale all’Ambiente Mazzocco: le compagnie petrolifere non accetteranno pas-sivamente la moratoria sulle estrazioni di idrocar-buri in Basilicata. Bisogna aspettarsi sicuramente

dei ricorsi al Tar. Troppi gli interessi in gioco.

Come comunicavail “clan” lucano

Nelle lettere la linguadei basilischi

Anno 2 Numero 166 del 27/08/2012

Il potentino sottol’Empire S. Building

Testimonedella sparatoriaa New York

Le compagniee la moratoria

Petrolio:in attesadel ricorso

Metapontino:i sindaciapprovano il pianoterritorialeI pilastri del progetto: informazione, camperitinerante e laboratori

Immigrazione

Strategie per il Parcodell’Appennino lucano

A PAG. 3

Carta europea del turismo

Maratea ospita la scuola di alta specializzazione promossa dalla Regione

A PAG. 2

Si alza il sipariosulla Summer School

A PAG. 3 A PAG. 2

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Basilicata Mezzogiorno

Tante voci per un patrimonioSulla vicenda interviene anche il presidente della Repubblica, Napolitano. Il sindaco di Napoli, De Magistris, offre uno spazio all’interno dell’Albergo dei poveri

Biblioteca Marotta, De Filippo scrive a Monti. Viti: “E’ tempo di riordino delle tracce di una storia delle idee”

Nell’Istituto sono custodite edizioni originali di Benedetto Croce, Giordano Bruno e di altri nomi illustri del pensiero italiano ed europeo

Sottolineando quanto la “cultura vada sempre alimentata”, il presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo ha scritto una lettera al presidente del consiglio dei ministri, Mario Monti, per salvare il ricco patrimonio librario dell’Istituto italiano per gli studi filosofici di Napoli, presieduto dal lucano Ge-rardo Marotta.“L’Istituto - ha precisato De Filippo nella missiva al premier - è il più impor-tante al mondo e sta per chiudere. Accade a Napo-li, nel Mezzogiorno, luoghi dove la cultura si è espres-sa, ha alimentato voci, ha sostenuto identità e sto-rie, ha difeso con audacia il pensiero e le idee che da questi territori si sono diffuse in tutto il mondo e in tutti i Sud del mondo a partire dall’Istituto fonda-to dall’avvocato Marotta”.Il governatore ha poi ac-cennato a quanto la cul-tura possa essere di aiuto in periodi di particolare crisi come quello in cor-so: “Questo tempo assai difficile, che cerchiamo di affrontare con coraggio

ogni giorno, ha bisogno come l’aria del soccorso della cultura. C’è, infatti, un desiderio, spesso non dichiarato, di cose auten-

tiche, una gran voglia di ritrovare e di farsi soste-nere da valori autentici, di mettere insieme attualità e tradizione con l’esplora-zione di nuovi percorsi per il futuro. Come potremmo farlo senza la cultura? Essa genera - ha aggiunto De Filippo - e rafforza identi-tà, coesione sociale e cre-atività: le condizioni per un habitat ideale che ser-va a trattenere e ad attrar-re i migliori cervelli, molla dello sviluppo. Insomma - ha detto ancora De Filip-po - la cultura è una risor-sa reale e potente ed è la base solida sulla quale si alimenta fiducia, si costru-isce futuro, si rende pre-

zioso il nostro destino. E lei sa molto bene che per il nostro Paese ciò vale an-cora di più. Per questo bi-sogna alimentarla sempre

e per questo - ha concluso il presidente della Regio-ne rivolgendosi a Monti - la prego di non permette-re la chiusura dell’Istituto per gli studi filosofici”. In merito al dibattito sul futuro della biblioteca partenopea, è intervenu-to anche l’assessore alla Formazione e Lavoro, Vin-cenzo Viti. ”Non ho dubbi che vi sia - ha detto Viti - e

sia avvertita l’urgenza di sottrarre il destino della monumentale biblioteca dell’Istituto di studi filoso-fici di Napoli ad una desti-nazione tuttora precaria e incerta. Peraltro - ha continuato - le assicura-zioni che vengono dal presidente della Regione Basilicata, De Filippo, e le sollecitazioni rivolte dal sindaco di Anzi, Giovanni

Petruzzi, e dal presidente del Cres, Pietro Simonet-ti, a rendere disponibili in Basilicata contenitori ade-guati, credo diano la testi-monianza di una sensibi-lità che può essere messa a frutto una volta che sia stata verificata la impossi-bilità di una idonea siste-mazione a Napoli, in tem-pi ravvicinati, dei 300.000 volumi dello sterminato patrimonio dell’Istituto”.Viti ha poi aggiunto che:

“Il tema della custodia, catalogazione e fruizione del patrimonio documen-taristico e librario, deve divenire ancor più ogget-to di strette relazioni fra governo nazionale e Re-gioni. Soprattutto, deve iscriversi in una iniziativa puntuale e coordinata fra amministrazioni regionali ed enti locali, perché non vada disperso il lascito di ricchezze che appar-tengono soprattutto alle nuove generazioni. Anche con queste motivazioni -ha precisato ancora l’as-sessore al lavoro - Regio-ne Basilicata e Comune di Matera sono impegnati a dare dignità, spazi e occa-sioni di consultazione alla straordinaria biblioteca e ai reperti documentari che testimoniano la fe-

condità della vita intel-lettuale e civile di Matera che Leonardo Sacco si appresta, con un atto di apprezzata liberalità, a consegnare alla città. Il nostro – ha concluso Viti - dev’essere sempre più un tempo di ricostruzione e di riordino delle tracce di una storia delle idee e delle passioni politiche che possono costituire il terreno per una più matu-ra fertilità di sentimenti e

di qualità civili nel Mezzo-giorno”.All’interno della bibliote-ca sono custodite edizio-ni originali di Benedetto Croce, Giordano Bruno e altri nomi autorevoli del pensiero italiano ed eu-ropeo. Nel 1993 il rappor-to Unesco sulla filosofia decretò che “non c’erano pari al mondo”. Sulla vi-cenda è intervenuto il pre-sidente della Repubblica, Giorgio Napolitano (che in una lettera pubblicata dal Mattino “ha sollecita-to la corresponsione di finanziamenti già stanziati e un attento esame delle richieste di nuovi fondi’’) e il sindaco di Napoli, Lu-igi De Magistris, il quale ha offerto all’istituto uno spazio all’interno dell’Al-bergo dei poveri. (Bm4)

Maratea, al via la Summer School Presenti autorevoli filosofi contemporaneiTaglio di nastro per la Summer School, la scuola di alta specializzazione, giunta alla seconda edi-zione, e aperta a 25 laure-ati e giovani ricercatori.L’iniziativa è stata promos-sa dalla presidenza della giunta della regione Basi-licata e dall’associazione culturale Basilicata 1799.“Mediterraneo, identità e alterità dell’Europa” è il tema centrale intorno a

cui prenderanno forma i pensieri di illustri filosofi contemporanei, tra cui i francesi Jean-Luc Nancy ed Edgard Morin. Presen-ti anche intellettuali te-stimoni della “Primavera Araba”, come Mohamed Haddad dell’università di Tunisi. Nancy, autore del saggio “L’adorazione. De-costruzione del cristiane-simo”, analizzerà il signi-ficato che può assumere

oggi, dopo Nietzsche e Freud, la nozione di “spi-ritualità” liberata dai riti e dalle false credenze. Morin è attualmente presiden-te dell’associazione per il Pensiero complesso con sede a Parigi e presiden-te dell’Agenzia europea per la cultura dell’Unesco. Haddad è una delle voci più importanti del pen-siero arabo, protesa nella ricerca di una possible ri-

conciliazione tra l’eredità islamica e la modernità.Ogni sera, a conclusione delle lezioni destinate ai giovani selezionati, la Summer School aprirà le porte ai cittadini con una serie di incontri che si svolgeranno al porto di

Maratea e che vedranno uno spazio di confronto aperto e arricchito da pre-senze di grande prestigio internazionale. Il sapario della Summer School ca-lerà a Maratea il primo settembre per rialzarsi a Matera dal 12 al 14 set-

tembre. Cinque le borse di studio della Regione. I nomi dei vincitori, il calen-dario delle lezioni e il pro-gramma completo degli incontri serali, si possono consultare sul sito www.europasummerschool.org. (Bm4)

Cominciano oggi le giornate della scuola di alta specializzazione

Il logo della seconda edizione della Summer School

Nel 1993 il rapporto dell’Unesco sulla filosofia decretò che la fondazione di Gerardo Marotta “non aveva pari al mondo”

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Basilicata Mezzogiorno

Si è svolta nella sala con-siliare di Marconia di Pi-sticci, la conferenza dei sindaci dell’Area program-ma Metapontino-Collina materana con un solo argomento all’ordine del giorno: la presentazione, discussione ed approva-zione del Piano territoria-le per l’immigrazione che potrà disporre per la sua attuazione di circa 99mila euro su una dotazione di circa 600mila euro che il dipartimento Salute, sicu-rezza e solidarietà sociale dovrà utilizzare sull’intera regione con interventi che si collocano su due livelli di azione: quello istituzio-nale regionale e quello locale. Il progetto per l’Area pro-gramma Metapontino-Collina materana della quale fanno parte 17 comuni è stato elabo-rato dall’ufficio socio-

assistenziale (d.ssa Adele Esposito e d.ssa Carmen Centola) del comune di Pisticci. In quest’area sono presenti 3.327 immigrati provenienti da Romania, Albania e Marocco con un numero sempre più cre-scente di cittadini neoco-munitari e di nazionalità indiana mentre i comuni di Policoro e Pisticci evi-denziano la presenza, ri-spettivamente, di 171 e

113 minorenni, una fascia di età molto particolare. Il Piano illustrato dalla d.ssa Carmen Centola prevede azioni di informazione e sensibilizzazione, attività di sportello informativo e laboratori, utilizzo di un camper itinerante, attività di formazione di operatori socio-sanitari, attivazione di forze-lavoro, anima-zione itinerante, etc. Nel corso del dibattito sono

intervenuti i sindaci Rocco Leone (Policoro) Giusep-pe Santarcangelo (Nova Siri), Giuseppe Lacicerchia (Craco), Vito Di Trani (Pi-sticci), Giuseppe Labriola (Tursi), Francesco De Bia-se (San Mauro Forte) ed il Presidente dell’Area Pro-gramma e sindaco di Ro-tondella, Vincenzo Fran-comano. Il Piano è stato approvato all’unanimità. (Bm6)

Il Parco nazionale dell’Ap-pennino lucano Val d’Agri lagonogrese punta a po-tenziare il proprio model-lo di turismo ambientale aderendo alla Carta euro-pea per il turismo soste-nibile (Cets). Un’adesione finalizzata a delineare strategie e piani d’azione per i prossimi cinque anni affinchè sia individuabile una linea programmatica di sviluppo del territorio. Il mese di settembre sarà di preparazione per il ri-lancio turistico del Parco prevedendo in calendario una serie di forum pub-blici nel corso dei quali saranno affrontati tutti i temi riguardanti l’ela-borazione di interventi utili al decollo turistico dell’area. Agli incontri, che si terranno l’11, il 18 e il 25 settembre, sono invitati a partecipare tutti i sogget-ti istituzionali, sociali ed economici che operano quotidianamente sul ter-ritorio. La Carta è uno strumento operativo tra i più attra-enti per la gestione del turismo nei Parchi, ideata ed attribuita da Europarc

Federation, che riunisce 441 aree protette in tutta Europa, interessando 36 paesi, rappresentata in Italia da Federparchi.Tale strumento impegna i firmatari ad attuare una strategia locale per realiz-zare una “forma di svilup-po, pianificazione o atti-vità turistica che rispetti e preservi nel lungo periodo

le risorse naturali, culturali e sociali e contribuisca in modo equo e positivo allo sviluppo economico e alla piena realizzazione delle persone che vivono, lavo-rano o soggiornano nelle aree protette”.L’adesione alla Carta per-mette ad un’area protetta e al suo territorio di di-stinguersi nel panorama

europeo per il proprio impegno nello sviluppo sostenibile, aumentando la propria attività turistica, creando occasioni per lo sviluppo di progetti e di scambio di esperienze, ac-crescendo la qualità della vita della comunità locale.Obiettivo della Cets è di creare un confronto con-tinuo e duraturo tra tutti

i portatori d’interesse allo scopo di migliorare l’offer-ta turistica e sviluppare un modello di gestione del turismo che tenga conto delle necessità dell’am-biente, della comunità locale, delle attività im-prenditoriali locali e dei visitatori.L’istituzione dei forum pubblici saranno utili per

l’individuazione degli at-tori coinvolti, per il cen-simento delle risorse del territorio, per la connota-zione del turista e del vi-sitatore del Parco in base ai comportamenti, stili di vita e propensione alla spesa. Inoltre mira a veri-ficare la coerenza dell’of-ferta turistica sul territo-rio del Parco in relazione ai principi della Carta e agli obiettivi individuati; a promuovere forme di progettazione condivisa e di partenariato tra i diver-si attori socio-economici del territorio del Parco, in sintonia con i principi della Cets; a identificare la Strategia per lo svilup-po del turismo sosteni-bile nel Parco e il relativo Programma di Azioni; a indicare potenziali filoni di finanziamento a livello locale, regionale, naziona-le e comunitario.Gli aggiornamenti sul percorso di adesione alla Carta europea saranno pubblicati al link inter-net http://www.parcoap-penninolucano.it/pagina.php?id=167 e trasmessi via mail. (bm7)

Nei 17 comuni dell’Area programma Metapontino-Collina materana cresce il numero di cittadini neocomunitari e indiani

Panorama della Val’ d’Agri

Dai sindaci del Metapontino ok unanime al piano immigrazione Il progetto è stato elaborato dall’ufficio socio-assistenziale del comune di Pisticcidove sono presenti 3.327 stranieri provenienti da Romania, Albania e Marocco

A spasso con gli asininella murgia materanaImmergersi nella natura silenziosa e godere dei pa-esaggi mozzafiato. Abbandonare per un attimo i rit-mi frenetici imposti dalla quotidianità e imboccare i sentieri ad un incedere lento.E’ ciò che propone il Centro di Educazione am-bientale “Mario Tommaselli” di Matera per originali escursioni nel parco della murgia materana accom-pagnati da un’insolita guida: una coppia di asini. Rocco e Piroetta, questi i nomi dei due animali, con-durranno gli amanti del trekking in tranquille pas-seggiate per i luoghi della murgia Timone, ogni po-meriggio alle 18,00 fino alla fine del mese di agosto.I docili asinelli, oltre a far da apripista ai turisti, por-teranno in groppa i bagagli degli escursionisti, il necessario per il pic-nic o, per brevi tragitti, anche i bambini. Al termine della passeggiata gli escursio-nisti, giunti al centro visite di Jazzo Gattini avranno la possibilità di concludere in bellezza la giornata partecipando ad un programma di degustazioni sotto le stelle. (bm7)

Trekking

Turismo nelle aree protetteUno strumento operativo che offre nuove opportunità di sviluppo per il territorio

Il Parco nazionale dell’Appennino Val d’Agri Lagonegrese aderisce alla Carta europea turismo sostenibile

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Basilicata Mezzogiorno

La Pista Mattei, più volte indicata come il futuro “aeroporto della Basili-cata”, rischia di restare a secco di fondi per il com-pletamento dei lavori. Ed ecco perché l’assessore alla Formazione e lavoro Vincenzo Viti scrive al mi-nistro per lo Sviluppo eco-nomico Corrado Passera.La richiesta è quella di non sottovalutare il ruolo e le prospettive della pi-sta Mattei in Valbasento, dato anche il processo di reindustrializzazione dell’area. La missiva è stata inviata anche considerando le lunghe e cordiali relazio-ni intrattenute in passato con lo stesso Passera.L’assessore Viti ha invitato l’esponente del governo a intervenire affinchè venga riconsiderata la posizione della struttura aeropor-tuale di terzo livello situa-ta in Basilicata a Pisticci Scalo (la cosiddetta pista Mattei, in prossimità de-gli ex stabilimenti chimici dell’Eni, oggi in disuso).La struttura, già in uso ma in sostanza per voli da diporto, una volta tra-

sformata in vero scalo aeroportuale sarebbe al servizio di un’area - quella della Valbasento - che si appresta a una significa-tiva opera di reindustria-lizzazione, ma anche del Metapontino, zona che ha da sempre spiccata vocazione agroalimentare e turistica e che dunque grande giovamento trar-rebbe dalla pista.Spiega Viti: “Si tratta di una struttura che io stesso, da parlamentare, sostenni incentivando l’iniziativa del consorzio per l’area industriale di Matera che ha finanziato l’opera e l’ha praticamente completa-ta. L’unico impedimento che tuttora si frapponeva all’esercizio dell’infrastrut-tura era il mancato avvio della bonifica cui avrebbe dovuto attendere l’Eni, con cui è in corso un con-tenzioso. Senonché il Cipe ha recentemente disposto per le risorse occorrenti a bonificare il sito”.“Sicchè - prosegue l’espo-nente della giunta regio-nale della Basilicata - la scomparsa dell’impianto tra quelli che il ministero

ufficialmente propone di considerare, costituisce un grave pregiudizio per le prospettive di un’area che si sta aprendo a una nuova stagione di investi-menti nell’agro-industria”.“La Regione - assicura Viti - è pronta a fornire immediatamente la docu-mentazione occorrente a comprovare il fondamen-to delle ragioni esposte”, conclude l’assessore.La Regione, peraltro, pun-ta molto sullo scalo di Pi-sticci. Ad esempio, il 14 maggio scorso un altro as-sessore regionale, Marcel-lo Pittella, spiegò che per il rilancio del Consorzio industriale della provincia di Matera la Regione Basi-licata punta su una terna: aeroporto, investimenti nelle aree industriali e fo-tovoltaico. E c’era stato un interes-samento definibile come “prestigioso” per il pro-getto dell’aeroporto di

Pisticci. Alla fine dell’anno scorso, dopo quello che era stato definito come “il matrimonio dell’anno” (le nozze della figlia del regi-sta Francis Ford Coppola a Bernalda, paese d’origine del regista americano), la stessa superstar di Hol-lywood aveva espresso interesse per l’opera.Il commissario del Con-sorzio industriale di Ma-tera, Gaetano Santarsia, aveva apprezzato pub-blicamente le intenzioni di Coppola, che aveva di-chiarato in un’intervista al quotidiano Il Sole 24Ore di voler creare un “flight base operator”, ossia una società che gestisca i ser-vizi aeroportuali e faciliti i collegamenti soprattutto dall’America.L’idea è quella di portare a Pisticci voli charter turisti-ci richiamando l’attenzio-ne dei vettori low cost per rotte nazionali ma anche europee. (bm3)

Aeroporto Pisticci, Vitiscrive a Passera:non bloccate l’operaL’assessore spiega al ministro il ruolo del potenziamento della pista Mattei per la Valbasento da reindustrializzare e al serviziodel turismo nel Metapontino

“Grave pregiudizio per l’area che si apre a una nuova stagione di investimenti”

Il danno

Di cosa si parlaL’aviosuperfice di Basilicata Enrico Mattei (più nota come “pista Mattei”) venne costruita negli anni Ses-santa, all’interno dello stabilimento Anic, quando la Valbasento era in piena industrializzazione. Non è una struttura aeroportuale completa, piuttosto una pista di atterraggio lunga 1.400 metri voluta dall’allora presi-dente dell’Eni in persona per avere maggiore personale rapidità di spostamento tra i siti della società. Nell’ottobre del 2007 venne consegnato alla Regione Basilicata il progetto da otto milioni di euro per realiz-zare un aeroporto civile regionale di terzo livello. (bm3)

Completamento aeroporto Pisticci/1Braia (Pd)

Il capogruppo del Pd annuncia il sostegno del gruppo all’iniziativa intrapresa dall’assessore Viti di interlocuzio-ne con il ministro dello sviluppo Corrado Passera al fine di chiarire definitivamente il ruolo dell’aviosuperfice.“La scelta fatta in questi anni dalla Regione Basilicata di investire importanti finanze regionali per realizzare e ampliare la strategica infrastruttura logistica dell’avio-superfice, voluta negli anni sessanta da Enrico Mattei, è tra le più lungimiranti e coerenti scelte fatte rispetto alle volontà dichiarate di voler puntare sull’ambiente e sullo sviluppo di settori strategici come turismo e agricoltura nei luoghi della Basilicata più ad esse vocati come l’in-tera area del Metapontino, al centro di grandi attenzio-ni da parte di investitori nazionali ed internazionali del settore”. E’ quanto sostiene il capogruppo del Pd, Luca Braia, il quale ricorda che “il completamento dell’aero-porto a Pisticci e la sua entrata in funzione, tema del quale bisognerebbe intensificare la discussione circa la soluzione del delicato aspetto gestionale, sarebbe anche di grande aiuto rispetto ad un altro obiettivo di-chiarato dal Governo regionale, che sarà, nelle prossime

settimane, al centro del dibattito politico-economico della nostra regione, così come preannunciato dagli as-sessori Viti e Pittella, circa il rilancio produttivo della più importante area industriale della provincia di Matera. Come gruppo Pd, insieme al Presidente De Filippo ed ai nostri parlamentari sosterremo l’iniziativa intrapresa dall’assessore Vincenzo Viti di interlocuzione forte con il ministro dello sviluppo Corrado Passera al fine di chia-rire definitivamente il ruolo e la funzione dell’aeropor-to di Pisticci affinché lo stesso possa meritare il giusto spazio e l’adeguata considerazione anche in termini di investimenti, nell’ambito di una sempre troppo annun-ciata strategia di rilancio della Nazione che parta final-mente dal Mezzogiorno”.

Completamento aeroporto Pisticci/2Benedetto (Idv)

“Il piano aeroporti del Ministro Passera mentre indica le nuove funzioni degli scali aeroportuali già in attività, in termini di collegamenti nazionali ed internazionali, trasporto merci, collegamenti turistici, per quelli non ancora in funzione, come è il caso della ‘pista Mattei’ di

Pisticci, delega ogni scelta alle Regioni. L’assessore Viti e il presidente della Cciaa di Matera Tortorelli, dimostran-do di non averlo capito, stanno facendo solo confusione ed allarmismo. Quanto all’operatività dell’aeroporto di Pisticci, che deve continuare ad essere di terzo livello senza perciò ipotizzare altre funzioni, si deve pensare ad accelerare i lavori di completamento infrastrutturale e adeguamento della pista secondo progetti già finanzia-ti, quindi con risorse disponibili senza chiederne altre al Governo. Fa bene pertanto Viti a ricordare che con i fon-di recentemente stanziati dal Cipe sarà possibile prov-vedere agli interventi di bonifica della Val Basento e a superare l’ultimo ostacolo che si oppone ai programmi di operatività dello scalo aeroportuale.A costo di essere l’unica voce fuori dal coro ‘a lupo a lupo’ contro il ‘cattivo’ Ministro Passera che non vuole l’aeroporto di Pisticci, devo rilevare che anche il sinda-co di Pisticci Di Trani entra a far parte del coro e, come l’assessore Viti e il presidente della Cciaa di Matera Tor-torelli, dimostra di non aver capito e forse nemmeno letto il piano aeroporti del Ministro, accodandosi alle dichiarazioni di confusione ed allarmismo. Troppo faci-le prendersela con una classe politica sorda alle istanze del territorio.” (Bm6)

Dal Consiglio

Importante non essere tagliati fuori dalle rotte aeree

PAG. 427.08.2012 N. 166

L’area della Valbasento

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Basilicata MezzogiornoEstratto da: La Nuova del Sud - 27.08.2012 PAG. 5

BASILICATA, GOVERNO E PETROLIO

Il blocco di ulteriori perforazioni del Consiglio regionale potrebbe non essere accettato a cuor leggero

“Le compagnie ricorreranno al Tar”L’assessore regionale all’Ambiente, Mazzocco, non si fa illusioni: abbiamo toccato interessi mondiali

In alto la festa provincialedella Sel e sotto l’addell’Eni, Paolo Scaroni

di MIMMO PARRELLA

SENISE- Due donnecombattive e determina-te. L’on. Grazia France-scato ha spronato i luca-ni a non essere arrende-voli e a non “fidarsi”. Ladifesa del territorio e lacrescita economica van-no a braccetto e non pos-sono esserci deroghe.L’assessore regionale al-l’Ambiente, dal cantosuo, non è stata da me-no nel difendere le ulti-me scelte della giunta edel Consiglio regionalecontro ulteriori perfora-zioni sul suolo lucano. E’una que-stione eco-nomica -diroyalties eaccise- maanche am-bientalisteper evitarelo scempiodel territo-rio. Il presi-dente DeFilippo haproposto eil Consiglioha varatoall’unani-mità unasorta di at-to di guer-ra verso ilgoverno ele potentis-sime multi-nazionalidel petro-lio. E l’as-sessorenon si tiraindietro:“Forse nonè chiaroche in que-ste settima-ne abbiamotoccato in-teressi fortissimi -hadetto la Mazzocco dal pal-co della festa provincia-le Sel - delle aziende piùimportanti al mondo co-me Eni, Shell e Total”.Anche se non escludeche le stesse,dopo gli ultimino alle richie-ste di ricercanel Potentino,Collina Mate-rana e AltoBradano, pos-sano fare ricorso al Tri-bunale amministrativo.“Le compagnie farannoricorso al Tar -aggiunge-ma noi siamo convintiche la magistratura nonpossa bocciare un atto il-

legittimo tecnicamente,ma per la valenza politi-ca: il nostro no è legatonon tanto alla compati-bilità tecnica delle nuo-ve ricerche, quanto allavolontà di evitare che si

superi l’attuale 22% diterritorio lucano interes-sato dalle estrazioni”. Pa-role determinate di unassessore che non è maistata “morbida” e che inquesto momento difen-

de la scelta politica e nontecnica della RegioneBasilicata. Una decisio-ne presa all’unanimitàper evitare che l’interoterritorio fosse alla mer-cè dei petroliere. E la

Maz-zocco,leaderanchedel-l’Apidi Ru-telli,

non risparmia criticheanche al governo Mon-ti: “Lo appoggio convin-tamente, ma sulla scel-ta di accentrare ulterior-mente le scelte in mate-ria energetica e territo-

riale è un passo indietroche limita il potere del-le regioni”. Ma la “pro-vocazione” più dura ar-riva anche sulla richie-sta presto formalizzata-magari con un atto le-gislativo, come volutoanche dall’assessore Pe-sacane- di un provvedi-mento che costringa lemultinazionali a pagarele tasse non alla regionedove hanno la sede socia-le (Lombardia e Lazio),ma in Basilicata doveestraggono. In sostanza,a fronte di circa 100 mi-lioni di royalties sul pe-trolio incamerate (dopopolemiche e tanta fatica)dalla nostra regione, al-

la Lombardia (sede del-l’Eni ed altre compa-gnie) restano annual-mente fino a sei miliar-di. Come dire: qui inqui-nano e lasciano l’elemo-sina, a “casa loro” por-tano il malloppo. E pro-prio su questo che ora lapolitica ha posto l’accen-to. Rialzata la testa, nes-suno si accontenta più.Ed era ora. Anche daqueste colonne, più vol-te abbiamo invocato “lalega lucana”, quello chedifendesse gli interesse

del territorio senza chi-nare il capo ai diktat deivertici nazionali di par-titi o lobby. E l’art. 16 deldecreto sviluppo è unpasso avanti, ma non ba-sta. Il memorandum èfermo da mesi e nessu-no riesce a spiegarlo. Ba-sterebbe semplicementeche le multinazionali(magari anche la Fiat,pur se in crisi) lascias-sero parte dei loro ver-samenti fiscali per Irap,Imu e altro, in Basilica-ta per farci improvvisa-mente diventare la “Lom-bardia o

Svizzera”del Sud.Non ser-vono ma-novre omega in-telligen-ze. L’as-sessoreMazzoc-co, nonsi è li-mitato

solo a questo: con deter-minazione -pur nel mu-gugno di alcuni pre-senti- ha difeso la realiz-zazione delle tre piccolecentrali a biomasse che

sarannorealizzatesul territo-rio lucano.“Sono con-vinta chel’utilizzodel cippato-ha ag-giunto-possa gio-vare all’am-biente al-l’economia:tre centraliper un tota-le di 5 me-gawatt po-trebberocreare di-verse centi-naia di po-sti di lavo-

ro. Mi auguro che i pro-getti vadano avanti”. Ciha pensato il presiden-te del Consiglio comuna-le di Senise, Uccelli, tor-nare al petrolio e rinfo-colare le polemiche sul-l’utilizzo delle royalties:non capisco come possail Comune di Viggianoavere tanti soldi in ban-ca senza riuscire a spen-derli, avendo ultimatoper l’ennesima volta il ri-facimento dei marciapie-di. E anche questo è unproblema tutto lucano.

A fronte dei circa 100 milioni diroyalties incamerati dalla nostra regione,

alla Lombardia (sede di Eni e altrecompagnie) ogni anno fino a sei miliardi

Il prossimo passodella giunta

regionale, e delConsiglio, sarà

quello dichiedere alle

multinazionali dipagare le tasse

non alla Regionedove hannosede sociale

(Lombardia eLazio) ma in

Basilicata doveestraggono

Potenza-Reg.Trib. di Pz N. 334

In Basilicata in tandem con Il MattinoAnno VI - N. 167

Centrodestra e centrosinistra troppo morbidi. E il sottosegretario Miccichè: “La politica dei ricatti paga

Avanti con la Lega BasilicataPer ottenere le giuste compensazioni per i pozzi di petrolio occorre cambiare strategia

Melfi, stamane si presenta la giunta del sindaco Valvano

In Val d’Agri una parte

del Ministerodi FILIPPO MASSARO*

entile direttore, il

Csail, senza il

forse, è favorevole

alla sua indicazione

di costituire una sor-

ta di “Lega lucana”

che tuteli realmente

gli interessi del “po-

polo del petrolio” e

mentre a Pontida si

chiede il trasferimen-

to di alcuni Ministe-

i

G

Le grandi aziende paghino le tasse

in Basilicatadi CARMINE VACCARO*

lla manifesta-zione nazio-nale di Uil e

Cisl a Roma, rappre-

sentata dalla folta

delegazione di diri-

genti e lavoratori dei

due sindacati, c’era

un pezzo significati-

vo della Basilicata

he vuole determina-

A

7_Primo Piano Basilicata_ Lunedì 27 agosto 2012_Basilicata_

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Basilicata MezzogiornoEstratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 26.08.2012 PAG. 6

Domenica 26 agosto 2012II IINFORMAZIONISono tante le informazioni che gliinvestigatori hanno potuto raccogliere dallelettere che si scambiavano tra loro i basilischi

Così comunicavail clan dei basilischi

LA STORIA ASCESA E FINE DELLA COSCA CHE AVEVA RACCOLTO I CRIMINALI LUCANI SOTTO UN UNICO CARTELLO

Le prime lettere sono del 1997Dopo due anni i primi arrestiDue ondate di pentiti hanno messo in ginocchio il clan

FABIO AMENDOLARA

l C’è chi ha scelto un fogliocon la figurina di San MicheleArcangelo, chi tra le righe citail filosofo Platone, chi non hacarta e scrive su quella chepassano in carcere, chi pre-ferisce le cartoline con belledonne o paesaggi e chi, comel’ex boss ora pentito Gino Co-sentino, usa una pagina in-corniciata da simboli oscuri emagici. Sono le lettere che ibasilischi - la «Quinta mafia»,secondo gli investigatori - sisono scambiati durante i gior-ni di detenzione. Sono centi-naia: tutte contenute in un cor-poso dossier finito negli ar-chivi della Procura antimafiadi Potenza.

Sono saltate fuori, nel corsodegli anni, durante le perqui-sizioni nelle celle dei detenuti.Le custodivano gelosamente.Scrivevano per mantenerestretti i rapporti nonostantelunghi periodi di detenzione.Oppure per informare i ca-pibastone. Qualche volta sono iboss a scrivere, per dare co-raggio a qualche picciotto giùdi morale. All’apparenza noncontengono messaggi cifrati.Non sono «pizzini». Si tratta divere e proprie comunicazioniufficiali nelle quali i basilischisi esprimono a vicenda «vi-cinanza», «stima» e si scam-biano «i saluti».

Oppure si confrontano sullecondizioni in carcere. «CaroRiccardo, non ho fatto i col-loqui con mia moglie». Rispo-sta, dopo qualche settimana:«Caro Franco, mi dispiace per-ché non hai visto tua moglie,ma solo Francolino in aula.Stai su col morale».

E sulle evoluzioni dei pro-cessi: «A me e ai miei fratellihanno confermato i sei anni».

Ma anche su quelle amorose:«Caro, come vanno le cose conla tua donna? Sei riuscito a farepace?».

Il tema comune a quasi tuttele comunicazioni è invece lacondizione delle carceri. «Sa-lerno non ha la sezione con lepersone con l’associazione (idetenuti accusati di associazio-ne a delinquere di stampo ma-fioso, ndr) e devo chiedere iltrasferimento o ad Avellino op-pure a Benevento. Qui non sista bene». Mimma dal carceredi Salerno si scusa con il boss:«Scusa per il ritardo, ma è unbrutto periodo per i miei casinicon le agenti». A Riccardo vie-ne rinviata l’udienza. E lui co-munica al boss: «Purtroppo lasemilibertà non è stata discus-sa e poi manca ancora il pareredel questore». Poi aggiunge:«Tonino e Saverio (probabil -mente Antonio Cossidente, at-tualmente collaboratore di giu-stizia, e Saverio Riviezzi, ndr)mi hanno fatto un pensiero».

Oppure: «Mi sono aspettatoil peggio e il peggio mi hannodato. Stai sicuro che non ce lafaremo mai tutta questa ga-lera». E cita il filosofo ateniese:«Platone diceva che è l’intel -ligenza che ordina e causa ogni

cosa, per cui occorre far fun-zionare la testa, come in tuttele cose. Non ti preoccupare,anche questa volta usciremoda questo casino».

C’è anche qualche «richia-mo». Gino Cosentino scrive aFranco Pontiero (condannatoall’ergastolo per l’omicidio delpoliziotto Francesco Tammo-ne): «Da tempo non ricevo tuenotizie nonostante ti abbia

scritto più volte».Franco da un po’ non ri-

spondeva più. E gli investi-gatori hanno capito anche per-ché. In una lettera non firmatache aveva ricevuto qualchetempo prima un «amico» gliscriveva: «Ti spiego perché tiho detto che le lettere agliamici non le devi scrivere. Ionon ho ricevuto le lettere, ap-pena sono uscito, da parte di G.

e di R. e anche Tonino C. nonha ricevuto la lettera diu n’amica. Abbiamo scopertotramite un buon avvocato chein Questura ci sono delle let-tere in stato di fermo. Sap-piamo che sono state bloccatema non sappiamo se sono no-stre, però per ora è meglioevitare di scrivere. Anche se cisiamo scritti sempre cose lecitenon vorrei che in Questuracapissero una cosa per un’al -tra. Magari parliamo di ami-che e lì pensano chissà checosa. Comunque quando verràa colloquio tua moglie ti spie-gheraà meglio la cosa».

Poi la notizia sull’allontana -mento di Michele Danese, ilcognato di Cosentino che si erarifiutato di sfregiare sua so-rella, accusata di aver tradito ilboss durante un periodo didetenzione: «Michele D. è statoindegno e continua a essereindegno. È stato distaccatocompletamente. Volevo metter-ti a conoscenza di questo fatto».Lì gli investigatori hanno tro-vato la prova che il mandantedel tentato omicidio di MicheleDanese era suo cognato: il bossdei basilischi.

LA QUINTA MAFIALETTERE DAL CARCERE

DOSSIER Uncorposodossier finitonelmaxiprocessoai basilischi,attualmentedavanti aigiudici dellaCorted’appello diPo t e n z a ,contiene leletteresequestratein carcereagli imputati[foto TonyVe c e ]

.

M E S S AG G I

A R C A N G E LO Pe runa delle lettereGino Cosentinosceglie San MicheleArcangelo. Unsantino di SanMichele viene usatonel corso del rito diaffiliazione della’ndrangheta. Non èun caso cheCosentino scelgaproprio l’immagine diSan Michele quandoscrive ai suoi affiliati

.

C A R TO L I N A Per lecomunicazioni sullostato di salute e didetenzione ibasilischi preferivanole cartoline. Sonotante le cartolineraccolte dagliinvestigatori. Quasitutte ritraggono lacittà in cui èdetenuto l’imputato:Palmi, Avellino,Campobasso, Roma

.

l Le lettere più vecchie sonodel 1997. E infatti è dal 1997 chenegli atti della Procura anti-mafia si comincia a leggere ilnome del cartello lucano distampo mafioso denominato«Famiglia dei basilischi». Lagrande inchiesta che portaall’arresto - il 22 aprile del 1999 -di 84 persone viene condotta dapm antimafia Felicia Genovese enell’ultima fase dal pm Vincen-zo Montemurro che poi cureràla fase del processo.

Il primo grado comincia nel2000 e si chiude nel 2007. Lasentenza che riconosce l’esisten -za della «Quinta mafia», unamafia tutta lucana, viene emes-sa dopo 35 giorni di camera diconsiglio. Molti delgi 83 impu-tati vennero condannati. Alcunidi loro vengono condannati perl’accusa di «associazione a de-linquere di stampo mafioso».

La famiglia dei basilischi na-sce da un’idea di Gino Cosentino(nella foto qui a fianco), meglionoto come «Faccia d’angelo». Èstato lui a coltivare il sogno diuna cosca tutta lucana. Ma gliequilibri all’interno del clan siincrinarono presto.

E l’organizzazione, nata uf-ficialmente nel 1994, venne sgo-minata tra il 1998 e il 1999. Ilvertice del clan, composto daGino Cosentino, il quale avrebbe

gestito gran parte delle attivitàdal carcere, Antonio Cossidentee Saverio Riviezzi, finì in ma-nette e con loro anche granparte degli affiliati.

La cerimonia di affiliazioneavveniva alla fonte del fiumeSinni.

L’aspirante mafioso incontra-va il boss che aveva in mano unbastone d’argento. I due si ab-bracciavano. Lui faceva un giu-ramento di fratellanza, ricono-scendo il capo come suo fratello.Diceva di essere «pronto» a ser-virlo «e a essere servito constima, umiltà e fedeltà».

E si diceva felice «di abbrac-ciare un altro fratello» che sa-peva di avere, ma non cono-sceva. Con questa formula diaffiliazione, mutuata dalla’ndrangheta, un nuovo adeptoentrava a far parte dei basi-lischi. La famiglia di Cosentinoaveva raccolto gran parte degliaffiliati degli altri gruppi cri-minali lucani i cui capi eranofiniti in carcere.

Rapine, estorsioni e diversiomicidi avevano reso i basili-schi temibili e rispettati dallemafie tradizionali. Poi è comin-ciata la prima stagione dei pen-titi e il maxiprocesso si è messom a l e.

Cosentino, per la sua vita di-sinvolta con le donne e soprat-

tutto perché era un assuntore dicocaina, ha perso autorevolezza.E gli sono subentrati sei nuovicapi (erano i suoi colonnelli).

La ’ndrangheta ha diviso laBasilicata in sei famiglie, man-tenendo questa volta il controllodiretto delle attività. Cosentinosi sente in pericolo di vita edecide di collaborare con la giu-stizia. Con la sua testimonianzacomincia la seconda stagionedei pentiti. Di lì a poco ancheCossidente (che aveva già unpassato da «confidente» del Si-sde, il vecchio servizio segretocivile) deciderà di fare la stessascelta. E anche i nuovi basilischifiniranno per essere decapitati.

[fab. ame.]

BASILICATA PRIMO PIANO

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Basilicata MezzogiornoEstratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 26.08.2012 PAG. 7

Domenica 26 agosto 2012 I IIIGLI «AMICI VICINI»L’ex capobastone della famiglia deibasilischi informa un affiliato sullo stato didetenzione degli «amici vicini»

I SALUTI DEL «FRATELLO»Tra le righe c’è il «saluto del fratello»A chi faceva riferimento Cosentino?Lettere all’esame della Corte d’appello

Anche simboli magicinella lettera del bossIl teschio e le rune prima della firma di «Gino Cosentino»

l Fondo nero, un teschio che stringetra i denti una rosa. Due putti sor-reggono un nastro su cui sono impressistrani simboli che ricordano le rune.Sulla cima di due colonne siedono dei«gargoyle». E al centro c’è il testo,ordinato, della lettera che Gino Co-sentino, all’epoca mammasantissimadei basilischi, ora collaboratore di giu-stizia, inviò a un certo Franco (moltoprobabilmente Francesco Pontiero, con-dannato all’ergastolo per l’omicidio delpoliziotto Francesco Tammone).

Cosentino scrive dal carcere di Cam-pobasso, in cui era detenuto con l’accusadi traffico di droga e armi (l’ex ca-pobastone ha una lunga carriera cri-minale, cominciata in tenera età. La suafedina penale è piena di condanne de-finitive, che ha scontato passando granparte della sua vita tra un carcere el’a l t ro )

«Caro Franco, sono contento di sa-perti bene, come pure ti assicuro di me edegli amici vicini. Ti informo che il 16sarò a Potenza in tribunale per il “con -t i nu at o ” e mi portano andata e ritorno.Ti farò sapere l’esito. fammi sapere sehai ricevuto il pensiero da Potenza eanche quando parti per Potenza. Tiinformo che Peppe mi ha dato i tuoisaluti e quelli del fratello a cui ti pregodi ricambiare. Ricevi i saluti di Eugenioe amici vicini. Adesso non ti dico altro e

in attesa di tue notizie ti saluto ca-ramente con la stima e l’affetto disempre, ricordandoti che ti porto sem-pre nel mio cuore. Fammi sapere seFrancolino ti sta scrivendo. A presto.Gino».

Gli «amici vicini», il «pensiero daPotenza», i «saluti del fratello». Sonoelementi che ora i giudici della Corted’appello - dove è in corso il maxi-processo ai basilischi - stanno valu-t a n d o.

Quando Cosentino faceva riferimentoagli «amici vicini» indicava i colonnellidei basilischi? Il «pensiero da Potenza»era il sussidio che il tesoriere del claninviava mensilmente ai detenuti? E «isaluti del fratello?».

È finito tutto nel fascicolo che i giudicidella Corte d’appello dovranno esami-nare prima di chiudersi in camera diconsiglio per la sentenza di secondogrado sulla «Quinta mafia», attesa perquesto autunno. [fab. ame.]

«AMICI VICINI» La lettera scritta con cui il boss Cosentino invia i saluti degli «amici vicini»

BASILICATA PRIMO PIANO

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Basilicata MezzogiornoEstratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 27.08.2012 PAG. 8

Lunedì 27 agosto 2012 13

La testimonianza del potentino Donatello Vertone che si trovava vicino all’Empire State Building

Vi racconto la sparatoria a N.Y.In viaggio di nozze con la moglie. «Tanta paura ma per loro è normale»

Donatello Vertone con lamoglie appena sposati, lazona della sporatoria subitodopo l’accaduto

VERTENZA DON UVA

DOVEVA essere il viaggioperfetto, quello di Donatel-lo Vertone e sua moglie,neo sposi di Potenza, negliStates per il viaggio di noz-ze dopo il matrimonio chesi è tenu-to soloqualchegiornofa.

E, in-vece, perun atti-mo la va-canza siè tra-sforma -to in uninferno,a duepassidall’in -credibi -le spara-toriache ve-nerdìscorsoha scon-voltol’Empi -re StateBuil -ding, ilgratta -cielo piùalto diNewYork.Colpid’armada fuo-co, sangue, due morti e no-ve feriti.

La giovane coppia di Po-tenza - ora in Messico dovela redazione del Quotidia-no li ha raggiunti a qual-che giorno dall’accaduto -raccontano quegli istantidi paura, quando, venerdìmattina, mentre si stavanorecando in un bar di NewYork sulla quinta stradaper la prima colazione alle8 e 45, a circa 200 metridell’Empire State Buil-ding, hanno sentito in lon-tananza alcuni rumori sor-di provenienti dal fondo.

«Solo in seguito - raccon-ta Donatello - abbiamoidentificato quei rumoricome esplosioni d'armi dafuoco».

In un primo momento idue ragazzi non hanno da-to peso a quello che stavasuccedeva.Ma poco dopo dall'internodel bar hanno potuto scor-gere le auto della polizia e leambulanze, e hanno senti-to sentito il rumore deglielicotteri che erano fermiin aria di fianco all'Empireall'altezza del luogo dellasparatoria.

All’improvviso hanno ca-pito che qualcosa di moltograve era accaduto.

A piedi hanno cercato diraggiungere il luogo dellasparatoria tra i mezzi disoccorso e le auto della poli-zia che accorrevano nume-rosi arrivavano numerosi.

Quando sono arrivati sulposto hanno potuto vederequanto di terribile fosse ac-caduto: feriti e un mortostesi a terra, coperto da unlenzuolo bianco.

Uno spettacolo orribile acui mai avrebbero credutodi assistere.

Dopo poco in lontananzahanno ascoltato la confe-

renza stampa del sindacodi New York e del capo dellapolizia.

«La cosa che più mi hacolpito se posso dirlo - rac-conta Donatello - e' l'assue-

fazione della gente questotipo di incidenti.Tanto che una ragazzo pas-sando dopo aver chiesto adun signore cosa fosse suc-cesso ha esclamato con iro-

Crisi e stipendi a rischio, Fials sollecita le istituzioni

«Serve un’amministrazionestraor dinaria»

PotenzaREDAZIONE: Via Nazario Sauro, 102 - 85100 Potenza - Tel. 0971.69309

SULLA vertenza Don Uva a chiede-re un coinvolgimento più incisivoda partedelle istituzioni lucane,è ilsindacato Fials di Basilicata. «Urgeche le istituzioni lucane diano unachiara svolta alla alla spinosa que-stione» che si trascina da troppotempo e mette a rischio, oltre che lastruttura sanitaria, il postodi lavo-ro di centinaia di perorsone. «Bastacon le promesse - scrive il sindacatoin una nota - Anche le istituzioni sifacciano carico della questione or-mai non più rinviabile».L'intera struttura aziendale, puntodi eccellenza per l'intera Basilicata,con le suerisorse umane e i suoi pa-zienti ha necessità di un nuovoslancio per porre freno ad una si-tuazione insostenibile.

«E' giunta l'ora - si legge ancoranella nota del sindacato - di un'as-sunzione di responsabilità delleistituzioni lucane a tutti i livelli pertutelare e salvaguardare gli oltre400 posti di lavori». IL sindacato harinnovato anche l'appello alla diri-genza della Casa Divina Provviden-za affinché l'affiancamento istitu-zionale sia ben presto accettato. «E'questa una delle strade percorribiliin tempi celeri che potrebbe di certodare una boccata di ossigeno alla si-

curezza economica e sociale di mol-te famiglie».

«La crisi finanziaria che ha colpi-to la Casa Divina Provvidenza –con -tinua la Fials - non ha tregua. Sem-brerebbe che dal 28 agosto il salarioda corrispondere a ciascun dipen-dente sia di 700 euro. C'è nell'ariauna probabile mobilità del persona-le, cioè di un eventuale pre-pensio-

namento. Questa situazione inci-derà non poco sui livelli assisten-ziali poiché verrà meno il personalenei reparti».

Nell'ultima assemblea, tenutosi aBisceglie lo scorso 8 agosto, doveerano presenti tutte le organizza-zioni sindacali e le istituzioni è statafortemente accorata la necessità diaffidare l'ente ad un’amministra -

zione straordinaria. «Solo in que-sto modo si può dar vita a un vero eproprio Piano Aziendale che rilancila struttura». La Fials, invita le Isti-tuzioni Lucane, a non sottovaluta-re il disagio e la tensione creatasitra i lavoratori della casa di riposoche come sempre lavorano con de-dizione, professionalità ed umani-tà.

La mobilitazione dei lavoratori del Don Uva

nia “a normal incident in anormal city”.

E pensare che solo la seraprima la giovane coppia invisita alla zona aveva po-stato una foto su Facebook

dell’Empire illuminato agiorno dalle tantissime lu-ci della Grande Mela.

Per fortuna per Donatel-lo e sua moglie solo tantapaura.

La coppia ha potuto suc-cessivamente riprendere ilsuo tour.

Ma certo un’esperienzacosì non la dimenticheran-no mai nella loro vita.

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Basilicata MezzogiornoEstratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 25.08.2012 PAG. 9

Sabato 25 agosto 2012IV I

IL PERSONAGGIOUN AMERICANO «SELF MADE MAN»

L’ERASMUS «GALEOTTO»Kelly ha incontrato la sua futura moglie inInghilterra: entrambi universitari, avevanopartecipato a un progetto Erasmus

VOLTO NOTO IN CITTÀIn poco tempo è diventato un voltoconosciuto in città. Insegna hip-hop eZumba fitness in diverse palestre

Da Miami a Potenza a ritmo hip-hopLa storia di Kelly Roberts, emigrato in Basilicata per amore di sua moglie Con c et t a

LE PROIEZIONI DI UNIONCAMERE ELABORATE SU SCALA REGIONALE DAL CENTRO STUDI THALIA. PREVISTE 1.430 ASSUNZIONI NEL SETTORE DEI SERVIZI

Il turismo offre nuovi posti di lavoroma mancano scenografi e figure creative

l In quella che si preannuncia in Basilicatacome la «stagione turistica d’oro» per eventi emanifestazioni culturali, dalle rievocazioni sto-riche che si sono moltiplicate, ai grandi attrattoriche sono aumentati, ai cartelloni di festival a temae di cinema, cresciuti di qualità e pertanto dirinnovato richiamo turistico, sono incoraggianti idati diffusi da Unioncamere sulle 32.250 assun-zioni previste quest’anno nel Paese dalle impreseche competono grazie alla qualità e alla cultura (dicui 22.880 non stagionali e 9.370 stagionali), pari al5,6% del totale delle assunzioni che verranno rea-lizzate dalle imprese di industria e servizi. No-nostante la crisi, le imprese legate alla culturadimostrano una particolare tenuta occupazionale,visto che il numero di occupati del settore, dal 2007al 2011, è cresciuto a un ritmo medio annuo dello0,8% (complessivamente circa 55mila posti di la-voro in più), a fronte di una flessione media dello0,4% all’anno riscontrata per l’intera economianazionale nello stesso periodo.

Sono dati che – secondo la rielaborazione fattadal Centro Studi Turistici Thalia in chiave re-gionale attraverso il canale Excelsior-Unionca-mere – rispecchiano la tendenza del mercato dellavoro in Basilicata dove entro il 30 settembreprossimo il 56% delle 1.430 assunzioni previsteriguarderà il settore servizi. Anche se le assun-zioni previste nel settore servizi saranno assor-

bite per un buon 70% dal ricettivo-alberghiero-ri-storazione, il comparto più specificatamente cul-turale è in grado di dare buoni risultati sia purelegati ancora alla stagionalità.

«Le parole del Presidente nazionale di Union-camere Dardanello sulla mancata consapevolezzarispetto al potenziale produttivo del settore cul-turale, da noi – commenta il direttore del CentroStudi Turistici Thalia Piero Scutari – hanno unpeso maggiore perché ci si ferma al valore sto-rico-culturale e di appartenenza di comunità lo-cali che lavorano, in molti casi, anche un annointero per preparare un evento storico-culturaleestivo, senza invece guardare a tutti gli aspettifavorevoli per l’economia locale e l’occupazione».

Intanto, secondo l’indagine, la domanda di la-voro delle imprese che ruotano intorno alla cul-tura si dimostra molto orientata verso figure dialto profilo, considerando che quasi la metà delleassunzioni non stagionali programmate per que-st’anno riguarderanno professioni high-skill (ben7 su 10 nel caso delle cosiddette «professioni cul-turali» - definite in base a 127 profili professionaliespressivi del core delle attività delle imprese chele impiegano), quando nel caso delle altre impresedell’industria e dei servizi non si va oltre unquinto del totale. Dietro a questo generale in-nalzamento qualitativo professionale del fabbi-sogno occupazionale delle industrie culturali ri-

siede un’elevata attenzione nei confronti del titolodi studio, che si tramuta in un’ampia richiesta dilaureati, pari a quasi 30 assunzioni non stagionalisu 100 previste nel 2012 (più del doppio rispetto allealtre imprese, dove questa quota supera di poco il14%). «È qui la nota dolente. Ci sono – commentaancora Scutari – figure professionali cosiddettecreative ed artistiche per gli eventi che non siriescono a trovare quali direttori artistici, sce-nografi, registi, tecnici del marketing, specialistinel rapporto con il mercato, oltre ai cosiddettifiguranti che devono per forza venire da fuoriregione. Di qui l’idea di definire percorsi e attivitàdi formazione professionale adeguati».

Anche nelle attività più specificatamente diservizi al turista, dalle guide, al personale di in-formazione, prenotazione di posti letto, soggiorni,ristoranti, personale di agenzie di viaggi, ecc. siaprono buone prospettive di lavoro. E tra i touroperator che hanno accettato la «scommessa», laCamartour con base a Napoli e di recente Uf-ficio-Agenzia viaggi a Potenza, continua a crederein queste possibilità con ricadute significativesull’economia di piccoli comuni. «Per me – diceGiuliano Scavetta, titolare – ci sono tutte le con-dizioni per far diventare questo un prodotto dacatalogo e da pacchetti di soggiorni che vadanooltre il week end. Lo sforzo che ci attende - ag-giunge – è di conferire una specifica identità a

MASSIMO BRANCATI

l Lascia Miami per trasferirsi aPotenza. Si dirà: che pazzo! Sì, ma cra -zy (pazzo) d’amore per sua moglie Con-cetta, al punto da assecondarne l’«ita -lico» attaccamento alla famiglia d’ori -gine e decidere di abbandonare sole,spiaggia e, soprattutto, opportunitàprofessionali per seguirla nella culladei suoi affetti. In una piccola città delSud Italia dove tanti suoi coetanei so-gnano di fare il percorso inverso.

Lui è Kelly Roberts, atletico ragazzodi colore, diventato nel giro di pochimesi un volto noto a Potenza: insegnahip-hop ed è il «guru» dello Zumba chespopola nelle palestre di tutto il mon-do. È l’unione tra fitness e una danzagiocata sui ritmi e i movimenti di ben13 balli diversi, tra salsa, merengue,flamenco, mambo, samba ed anchedanza del ventre, chachacha, reggae-tone. Tanto sudore, ma anche tantodivertimento, sperando di buttare giùqualche chilo. Kelly porta in giro loZumba tra le palestre potentine ri-scuotendo ovunque un grande succes-so. Ha creato dal nulla un lavoro, in unPaese non suo, lontano migliaia di chi-lometri dal suo mondo, dimostrandoquello spirito d’iniziativa che forse di-fetta a tanti giovani del posto.

Un americano che sposa una po-tentina. Come vi siete incontra-ti?«Entrambi studenti all’u n ive r s i t à ,

abbiamo partecipato al progetto Era-smus in Inghilterra. E lì ci siamo in-n a m o r at i » .

Colpo di fulmine sfociato in ma-trimonio «lampo». Avete decisosubito di trasferirvi a Potenza?«No. Per tre anni abbiamo abitato a

Miami, ma mia moglie, pur apprez-zando la città in cui viveva, sentivaforte la nostalgia per la sua famiglia.Di qui la decisione di trasferirci a Po-tenza».

Ma ora le parti si sono invertite. Èlei che ha lasciato la sua famigliad’origine...

« A n ch ’io, inutile negarlo, ho nostal-gia per i miei cari, ma in America ediverso da ciò che accade in Italia. Aduna certa età bisogna costruirsi unavita autonoma, staccarsi dai familiari.Per gli italiani è un discorso più dif-ficile da accettare».

Aveva pensato a cosa fare per vi-vere una volta raggiunta Poten-za?«Ho creduto di poter sfruttare la mia

conoscenza dell’inglese e di insegnar-lo. Sono arrivato qui a maggio del 2009e dopo qualche giorno avevo già il mioprimo studente. Prima di partire hocreato contatti con quanti più poten-tini possibile attraverso Facebook,spiegando che sarei arrivato in cittànel giro di qualche giorno e che avreipotuto insegnare l’inglese».

Da essere prof di «what is this?»,«where is the pen?», «what’s yourname?» a insegnante di ballo.Due mondi lontani...«Ho semplicemente messo a frutto

una mia passione. Quando studiavoall’università, negli States, insegnavohip-hop. Ho deciso di provarci anchequi e grazie alla scuola di danza «IlCigno» questa attività mi sta dandomolte soddisfazioni».

Poi è arrivato lo Zumba...«Sono molto curioso e attraverso

Youtube ho scoperto questa disciplina.Mi sono documentato e ho seguito uncorso di specializzazione a Castrovil-lari. Sto registrando un grande inte-resse da parte dei potentini e ormaigiro più palestre della città».

Potenza le piace?«Ci vivo bene e ho conosciuto tanta

gente simpatica e dolce».E Miami?«Ci tornerò proprio in questi giorni.

Ho voglia di riabbracciare i miei ca-ri».

Ma non aveva detto che gli ame-ricani sono «tosti», capaci di stac-carsi dalla famiglia d’originesenza troppi problemi?«Vero, ma gli affetti sono affetti an-

che per i bad americans».

«Montagne d’Emozioni», come ad un unico car-tellone di eventi che purtroppo manca ancoralasciando spazio all’improvvisazione nella fase dipromo-pubblicizzazione, costruire intorno unagamma completa di possibilità ed organizzare unaspecifica rete di vendita che continua a rappre-sentare il punto debole della commercializzazio-ne. Il nostro lavoro – conclude – è di stretta col-laborazione oltre che con gli operatori di settorecon il pubblico; siamo perciò disponibili a favorirela formazione di giovani diplomati e laureati checome noi hanno deciso di mettersi in gioco ecredere in queste innovative offerte di turismoall’insegna delle emozioni con la consapevolezza,almeno per noi, che possano diventare oppor-tunità di lavoro non solo stagionale».

ALBERGHI Turismo in controtendenza: richiesto personale

S I M PAT I AA sinistra Kellycon allieve de «IlCigno». In altocon «La Ricotta».Nel riquadro adestra con lamoglie Concetta.

POTENZA CITTÀ

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Basilicata MezzogiornoEstratto da: La Nuova del Sud - 25.08.2012 PAG. 10

AUTO, TRENI E CARBURANTI

Preoccupata la Uil: prepariamoci ad un difficile autunno, non escludiamo il “fitto” dello stabilimento ad altre marche

La nuova Punto solo nel 2015Marchionne starebbe pensando di rinviare il lancio del modello che dovrebbe rilanciare la Sata di Melfi

I risultati del prossimo trimestrescuoteranno i vertici della casa

automobilistica? E a ottobre l’annunciodella chiusura di uno stabilmento

La Grande Punto davantila Sata di Melfi e i vertici diUil e Uilm

MELFI – Le ferie estivesono finite, ma alla Fiatauto Melfi non si è torna-ti al lavoro. E’ in atto l’en-nesimo, pesante periododi cassa integrazioneguadagni ordinaria. Nonsi contano ormai più igiorni di Cig, soprattut-to negli ultimi 15 o 16mesi. E cresce la preoc-cupazione tra lavoratorie sindacati. La situazio-ne è complicata, ma fa cla-more soprattutto il fattoche non ci siano al mo-mento minimi segnali diripresa. Gli operai vannoavanti con pochi soldi almese, visto che la Cigo sie no è poco più della me-tà degli stipendi abitua-li, già di per se stessi nonda grosse cifre. Sul “ca-so Fiat auto” a Melfi è in-tervenuta nelle ultime orela Uilm di Basilicata contoni davvero allarmati.’’Le notizie secondo cui ilLingotto starebbe pren-dendo in considerazionel’idea di rinviare il lanciodella nuova Fiat Punto al2015 dovrebbero far tre-mare i polsi a chiunquee non solo a noi che ab-biamo direttamente acuore il futuro dello sta-bilimento di San Nicoladi Melfi’’. E’ quanto dico-no all’unisono i segreta-ri regionali della Uil Ba-silicata, Carmine Vacca-ro, e della Uilm lucana,Vincenzo Tortorelli. ’’E’

indispensabile correreai ripari nonostante il fer-mo no comment del grup-po automobilistico torine-se che intende rinviarequalsiasi decisione sullancio della nuova Pun-to contestualmente allapresentazione dei risul-tati del prossimo trime-stre in agenda per la fi-ne di ottobre”, aggiungo-no i due esponenti sinda-cali, soprattutto nel mo-mento in cui ricordanoche “sarebbe in pratica ilsecondo rinvio dell’atte-so nuovo modello autoFiat, quello a ragionefondamentale per ga-rantire l’attività produt-

tiva della Sata dopo il2013”. Ed invece? “Si pro-spettano – sostengonoVaccaro e Tortorelli - so-lo ricorsi su ricorsi allaCigo e di conseguenza anuove prolungaste inter-ruzioni del ciclo produt-tivo. Un’autentica di-sgrazia per i lavoratori diFiat auto Melfi e delle lo-ro famiglie”. ”Non siamodisposti ad attendere abraccia conserte annun-ci da Marchionne – ag-giungono -. Pensiamoche bisogna prepararsiper tempo ad affrontarela situazione già con la ri-presa autunnale. Questoper noi significa che, se

non vogliamo cancellarela presenza dell’indu-stria automobilistica inBasilicata, ogni ipotesi vaperseguita fino in fondo,per assemblare modelli

Fiat in produzione, com-presa l’ipotesi del «fitto»dello stabilimento di Mel-fi con possibili «jointventure» tra case automo-bilistiche, per assembla-

re altri marchi e model-li”. Ed ancora, Vaccaro eTortorelli ”non si accon-tentano” di certo del-l’annuncio del ministroForiero secondo la qua-le ”finalmente si é convin-ta ad incontrare Mar-chionne sul futuro dei si-ti produttivi italiani del-la Fiat”. ”Non ci possonoessere né sciamani né ti-tolari di verità assolutema più semplicemente so-stenitori convinti dellapropensione di andare aiconfronti con la Fiat benattrezzati con idee, pro-getti e iniziative. Una bat-taglia decisiva dalla qua-le nessuno può tirarsi in-dietro”, concludono.i ver-tici sindacali della Uilmdi Basilicata. (c.c.)

Il guasto, probabilmente surriscaldati e divaricati, all’altezza di Forenza

Problemi ai binari, stop ai treniDa ieri interrotta la circolazione sulla tratta Potenza-Melfi

Nel solopomeriggio

di ieri una decina di treni saltati

e sostituiti dai pullman

Dalle Ferrovie dello Stato sirassicura: la situazione dovrebbeessere risolta nelle prossime ore.

Tutto regolare già da questa mattina

I binari della tratta Potenza-Foggia e un convoglio delleFerrovie dello Stato

FORENZA - Il caldo creaproblemi anche alle fer-rovie. A causa di proble-mi tecnici che hanno ri-guardato i binari - provo-cati dall’elevata tempera-tura - il transito dei tre-ni sulla linea Potenza-Foggia delle Ferroviedello Stato e’ stato sospe-so nel pomeriggio di ie-ri all’altezza di Forenza.I binari si sarebbero “sur-riscaldati” e “divaricati”tanto da rendere perico-loso il passaggio dei con-vogli. Immediato l’allar-me e l’arrivo dei tecnicidelle Ferrovie che hannolavorato per tutta la no-te per ripristinare l’agi-bilità delle rotaie. La si-tuazione -fanno sapere da

Trenitalia- dovrebbe esse-re risolta durante le orenotturne e rendere pos-sibile la ripartenze deiconvogli giù dalla matti-nata di oggi. Una deci-na i treni che dal pome-riggio alla tarda serata di

ieri sono stati sostituiticon pullman messi a di-sposizione dalle Fs. Pochii disagi -assicurano dal-l’azienda- per i tanti pas-seggeri che anche inquesto periodo usufriu-scono della tratta lucana

che dal capoluogo regio-nale, attraverso il Vultu-re-Melfese arriva fino aFoggia per proseguireverso le direttrici nazio-nali. Solo nei giorni scor-si il governo ha firmatocon i governatori delle re-

gioni meridionali un ac-cordo che stanzia i fon-di necessari per l’alta ve-locità tra Bari e Napoli co-sì come il riammoderna-mento della tratta Poten-za-Foggia. Disponibilicirca duecento milioni di

euro da investire neiprossimi dieci anni. Unrisultato che, si spera,possa evitare i disguidi diieri dovuti alle alte tem-perature. Per le ferrovienon c’è pace. Ovviamen-te neanche per gli utenti.

7_Primo Piano Basilicata_ Sabato 25 agosto 2012_Basilicata_

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Basilicata MezzogiornoEstratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 25.08.2012 PAG. 11

Sabato 25 agosto 2012

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Nino Materi, originario di Grassano, ironizza sulla scelta di ripescare una norma dalla dubbia ratio

Tutti sanno dei chiacchieroniIl caso dei ragazzi multati in via Meridionale alla ribalta nazionale su Il Gior nale

di ANTONIO CORRADO

GRASSANO - «Carlo Levi sirivolterà nella tomba».

Non usa mezzi termini ilcollega Nino Materi, origina-rio di Grassano, come testi-monia il suo nobile cognome,che ieri sulle colonne de “IlGiornale”di Sallusti ha porta-to alla ribalta nazionale il casodell’estate: trenta giovanimultati in un sol colpo dai ca-rabinieri, perché “rei” di dia-logare in “luoghi e orari nonidonei”.

«Una contravvenzione digruppo per “eccesso di con-versazione” -scrive ironicoMateri- proprio nella suaamata Grassano (il riferi-mento è idealmente a CarloLevi ndr), che durante il fasci-smo fu terra di confino per chi-proprio come Levi- era consi-derato “colpevole” di averenella parola l'arma più temu-ta dal regime. Ora la stessaGrassano che il medico, pitto-re e scrittore torinese ha im-mortalato nei suoi quadri enel libro “Cristo si è fermatoad Eboli”, finisce in prima pa-gina per una vicenda dai con-torni tragicomici. A darnenotizia è Il Quotidiano dellaBasilicata».

Particolare importante sot-tolineato da Materi è che «nelgiorno dello “scandalo” i gio-vani in questione non risultafossero impegnati in nessunaperformance particolarmen-te rumorosa, ma stavano solochiacchierando. Insomma,nessun disturbo alla quietepubblica. Anche se, va detto,che lamezzanotte erapassatada un pezzo e che -causa caldo-le finestre delle case attornoerano tutte aperte. Può darsiquindiche ilbla-bla deigiova-ni in stradainterferisse con ilsonno dei grassanesi a letto.Di qui la richiesta dell'inter-vento dei carabinieri che -in-flessibiliecon laboccacucita-hannomultato iragazzidallabocca scucita: comitiva, co-munque, sicuramente menomolesta dei tanti rissosi opi-nionisti che ogni giorno ci ag-grediscono in tv. Ma se in que-st'ultimo caso a liberarci del-l'imbarazzo basta un colpo ditelecomando, per i chiacchie-roni di Grassano si è dovutoapplicare il regolamento ur-bano numero 88 del 3 aprile1984, che (art. 46) disciplinagli “Atti contrari alla nettezza

del pubblico suolo e al decoroalla moralità”».

Da qui l’ironia di Materi sifa più pungente: «Se vi dove-ste trovare a Grassano, tenetea mente quanto segue: “È vie-tato sedersi o sdraiarsi sullacarreggiata stradale o dellepiazze,sotto iportici, sulleso-glie di edifici pubblici, dellechiese e delle abitazioni priva-te. È del pari vietato, in qual-siasi circostanza salire o ar-rampicarsi sulle inferriatedelle finestre, sui monumen-ti, sulle fontane, sulle colon-ne,suipali dellapubblicaillu-minazione, sulle cancellate,sui muri di cinta e simili, cam-minare sulle spallettedei cor-si d'acqua e dei ponti. È vietatointrodursi e fermarsi sotto iportici, i loggioni, gli andronie lescale degli edificipubbliciaperti al pubblico per ivi man-giare, giocare, dormire ecompiere atti contrari al deco-

ro ed alla moralità”». Norma-tivache,a benspulciarenegliarchivi storici, come spiega ilgiornalista originario diGrassano, ricorda da vicino,«per ottusità burocratica,una vecchia grida borbonicache nella seconda metà del-l'800 proibiva le “adunate se-diziose con più di 5 individui”.All'epoca il re Ferdinando te-meva i cospiratori, oggi si te-mono perfino i pacifici “parla -tori”. Intanto -ci fa saperesempre Il Quotidiano dellaBasilicata- il popolo del web èinsorto in difesa dei trentamultati. Una tra le tante ra-gioni per “vivere o tornare” aGrassano dista poco dal luo-go delle chiacchiere incrimi-nate (viaMeridionale, la stra-da dello struscio) -concludeMateri con un pizzico di ama-rezza- lo stupendo Parco lette-rario “Carlo Levi”. Quando sidice, il potere della parola».

Linsalata e Stola sul vuoto informativo

Ordinanza sconosciutaa quasi tutti i cittadini

ANTONIO Linsalata e Armando Stola,consiglieri comunali della lista per Gras-sano, intervengono con un documentocondiviso sulla questione che ha vistocoinvolti diversi giovani nella sanzioneamministrativa perché seduti sugli sca-lini di via Meridionale. «Quanto accadu-to la notte di sabato -si legge nella nota deiconsiglieri- deve indurre la politica loca-le a una seria riflessione per conciliareesigenze contrastanti: il diritto di alcunicittadini a non su-bire rumori e schia-mazzi notturni; ildiritto di tutta lacittadinanza a nonassistere a quoti-diane situazioni didegrado; il dirittodi altri cittadini adavere momenti discambio e di aggre-gazione soprattut-to negli spazi pub-blici; il dirittodi ge-stori di esercizicommerciali di po-ter svolgere in sere-nità e sicurezza ilproprio lavoro. Co-me consiglieri co-munali non possia-mo non stimolarel'Amministrazionea svolgere congiuntamente uno sforzo diseria riflessione in merito che porti ilconsiglio comunale al varo di un nuovoRegolamento di polizia urbana, mirantea intervenire principalmente sul frontedel decoro e della vita notturna nei locali enelle strade. Ma, indipendentemente dalmerito dei provvedimenti, un suggeri-mento pensiamo possa essere di imme-diata utilità: l'informazione che nella cir-costanza è mancata e manca. Il Regola-mento di polizia urbana -continua il do-cumento- forse è noto solo alle forze del-l'ordine. Sul sito Web comunale non è ri-portato. Al massimo è nota a una ristret-ta minoranza la sola pagina relativa al-l'art. 46 contenente l'infrazione conte-stata alle malcapitate persone la cui datadi nascita è in gran parte certamente suc-cessiva al 1984. E, comunque, c'è da con-siderare che molti grassanesi dal 1984infrangono quotidianamente l'art. 46

del Regolamento, lì dove recita: “…è vie-tato sedersi o sdraiarsi sulla carreggiatastradale o delle piazze, sotto i portici, sul-le soglie di edifici pubblici, delle chiese edelle abitazioni private…' non fosse altroperché nessun cartello lo palesa.

L'ordinanza sindacale n. 45 del 10 ago-sto 2012 è riportata al n. 783 dell'AlboPretorio On line del Comune di Grassanocon data di inizio pubblicazione al13/08/2012 e data di fine pubblicazione al

28/08/2012. Il cam-po “oggetto” parlasolo di “ordinanzan. 45/2012” e nelcampo “documen -to”è allegato un filedal titolo “Docu -mento - atto visio-nabile presso mes-so.pdf”.

Il contenuto delfile ribadisce che“L'atto è visionabilepresso l'UfficioMesso”.

L'ordinanza saràsenz'altro nota agliesercizi commer-ciali, ma non allapopolazione, chedovrebbe recarsipresso l'Ufficio delMesso comunale

per conoscere quanto meno l'oggetto cheè “Liberalizzazione degli orari e dei gior-ni di aperturadegli esercizi commercialie di somministrazione di alimenti e be-vande ai sensi del D.L. 201/2011 conver-tito con modificazioni dalla Legge214/2011”.

Sanzionare i comportamenti delle per-sone senza informazione è pericoloso.Ma cogliamo gli aspetti positivi -conclu-dono i due consiglieri- i cittadini e soprat-tutto i giovani evidenziano la volontà diritrovarsi e vivere la loro Grassano.

E la politica deve lavorare per porre inessere iniziative capaci di migliorare lavivibilità del paese e la qualità della vitadei cittadini, elevando il senso civico del-la comunità e coniugando informazione,prevenzione, educazione, controlli e me-diazione degli interessi di tutti».

Giovanni [email protected]

LA REAZIONE POLITICA

Ora Carlo Levisi rivolterànella tomba

Si temonoanche i pacificiparlatori

Pisticci Viti si rivolgerà al ministro Passera, il sindaco Di Trani: «Ennesimo scippo»

E’ allarme per il futuro della Pista MatteiPISTICCI - Profittando di antiche ecordiali relazioni intrattenute inpassato con il Ministro Passera, l’as -sessore regionale al Lavoro, Vin-cenzo Viti, lo ha invitato ad interve-nireaffinchè vengariconsideratalaposizione della struttura aeropor-tuale di terzo livello situata in Basili-cata a Pisticci Scalo (la cosiddetta pi-sta Mattei, in prossimità degli exstabilimenti chimici dell’Eni, oggiindisuso) aservizio diun’area chesiappresta ad una consistente reindu-strializzazione e di un’altra, conspiccata vocazione agroalimentaree turistica qual è il Metapontino.

«Si tratta -aggiunge Viti- di unastruttura che io stesso, da parla-mentare, sostenni incentivandol’iniziativa del consorzio per l’areaindustriale di Matera che ha finan-ziato l’opera e l’ha praticamentecompletata. L’unico impedimento

che tuttora si frapponeva all’eserci -zio dell’infrastruttura era il manca-to avvio della bonifica cui avrebbedovuto attendere l’Eni, con cui è incorso un contenzioso.

Se non che il Cipe ha recentementedisposto per le risorse occorrenti abonificare il sito. Sicchè, la scompar-sa dell’impianto tra quelli che il Mi-nistero ufficialmente propone diconsiderare, costituisce un gravepregiudizio per le prospettive diun’area che si sta aprendo ad unanuova stagione di investimentinell’agro-industria. La Regione èpronta a fornire immediatamente ladocumentazione occorrente a com-provare il fondamentodelle ragioniesposte».

Nota polemica, invece, del sinda-co diPisticci, Vito DiTrani, secondoil quale «prosegue l’opera di “risana -mento” del Governo. -esordisce iro-

nico- È la volta adesso degli aeropor-ti, dopo scuole, ospedali, tribunali,dopo lo smantellamento dello statosociale. Oramai occorre fare gliscongiuri perché ad ogni provvedi-mento annunciatocorrisponde l’ab -battimento, assieme ai presidi isti-tuzionali, di ogni aspirazione di in-tere zone del Paese e di larghe fascedi popolazione. La logica è la stessasu cui poggia l’intera azione del Go-verno centrale: tagli indiscriminatidi tutti queipresidi istituzionali chenon rispondono a criteri meramen-te numerici nel tentativo di contene-re la spesa pubblica. È evidente chetale illuminata scelta strategica, dasola, porta inevitabilmente alla de-sertificazione di un territorio comela nostraregione inquanto dalpun-to di vista numerico è soccombentema,non perquesto,ai suoiabitanti,devono essere indirizzate vessazio-

ni ediscriminazioni diogni genere.D’altra parte, non riusciamo ad in-travedere, una proposta sulla qualepoggiare una ripartenza dell’econo -mia, unmotivo che provia spiegarecosa puòcontrobilanciare taleacca-nimento. Noi siamo portati a crede-

re che si procede per tentativi e senzauna visione d’insieme. Con il Pianoaeroporti si chiude, quindi, misera-mente un’altra pagina della storiadella Valbasento per la quale si pro-spetta un futuro di parco delle aspi-razioni mortificate».

La pistaMattei diPisticci, arischiosoppres-sione

Antonio Linsalata e Armando Stola

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Basilicata MezzogiornoEstratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 26.08.2012 PAG. 12

14 Domenica 26 agosto 2012

per una questionelucana

Ritornoal futuro

L’ineditoZanardelli di nuovo in Basilicata 110 anni dopo“Matera è ancora senza ferrovia?”

di GIUSEPPE LUPO

Èvenuto a chiamarmi il mio segreta-rio. «Presidente - ha detto - in Basili-cata aspettano lei». Io stavo beato nelmiosonno econfessoche nonpensa-vo di essere svegliato dopo tanto tem-

po. Un po' me lo aspettavo, anzi ci speravo. «Ec-cellenza - mi avevano promesso i politici conge-dandosi da me che tornavo a Roma - un domani

verremo a bussare allevostre orecchie». E cosìdavvero è stato: si sa-ranno messi d'accordocon il Padreterno eavranno ottenuto che ioscendessi dal cielo at-taccato al mio ombrelloper visitare la Basilica-ta.

Augusto Ciuffelli, ilmio segretario, indossa-va la stessa giacca cheportava al tempo delviaggio. Non si è maicambiato e la prima cosache gli ho detto è stata:«Ciuffelli, lei deve vesti-re alla moda, modernitàci vuole». Uno non puòcomparire dopo un seco-lo di fronte a un popolocon gli stessi abiti. Di-rebbero: «Guarda chepagliaccio!». E avrebbe-ro pure ragione: noi lom-bardi mangiamo pane emodernità, le industriein Italia le abbiamo co-struite noi e ora ci faccia-mo vedere che puzziamodi vecchio? Ciuffelli nonha fatto una grinza, haingoiato il boccone ama-ro e si è messo alle miecalcagna.

Ci siamo buttati dauna nuvola reggendocia due ombrelli, primalui, poi io, anche se il Pa-dreterno aveva dispostoche io atterrassi in unprato e lui dentro una

pozzanghera. Sicché, oltre alla giacca da anti-quariato, ha dovuto sopportare pure la vergo-gna di avere i calzoni bagnati. C'era un gruppo diuomini ad aspettarci, si sono fatti avanti con unapplauso, mi hanno regalato un mazzo di fiori eun inchino. «Eccellenza, quale onore - hannoscandito in coro e mi hanno abbracciato. Di soli-

to non si abbracciano mai i morti, ma non hannoavuto paura. Evidentemente non mi considera-vano una persona defunta e uno di loro, l'onore-vole Pietro Lacava, me lo ha anche ricordato:«Caro amico, per noi lucani voi siete un eroe im-mortale».

«Che ci fa lei qui? - gli ho chiesto un po' sorpre-so.

«Gli organizzatori hanno ottenuto che scen-dessi ad accogliervi come l'altra volta».

Io sorridevo non tanto per gli onori di cui go-devo,ma perCiuffelli cheera buffocon lagiaccaaggrinzita e i pantaloni infangati. Mi divertivavedere questo gruppo di lucani che erano saliti arendermi omaggio fino alla cima del Monte Pol-lino, la più alta della Basilicata. «Il fatto è che noiabbiamo bisogno di voi - ha aggiunto Lacava e miha subito accompagnato a bordo di un elicotteroper condurmi a Corleto Perticara, nel paese dovec'era stata una tappa del mio viaggio, nel 1902.«Guardate qua, Eccellenza - e mi ha indicato unalapide sul muro del suo palazzo dove avevo dor-mito due notti, «Quel pezzo di marmo parla divoi». Mi sono avvicinato a leggere: In questa ca-

sa riposò Giuseppe Zanardelli durante il glorio-so viaggio nelle contrade di Basilicata e meditòsui suoi mali. Ho fatto segno a Ciuffelli di acco-starsi. «Credete che stiano scherzando? - ho chie-sto bisbigliando alle sue orecchie per non farmisentire. Ciuffelli pensava ai suoi calzoni ed eradistratto.

Lacava invece non stava fermo per l'emozione.Parlava araffica, cercava di illustrarmiogni co-sa su cui si posava il mio sguardo: «Ricordate ilbanchetto? Ricordate il discorso? Ricordate ledanze?». Non la finiva più. Ma c'era da capirlo:non più di mezza giornata era stata concessa ame ea lui edovevamo sbrigarci. Per fortuna conl'elicottero potevamo spostarci da un lato all'al-tro della regione in pochi minuti. E infatti dopoCorleto ci siamo trovati in un battito di ciglia aMatera, sulla piazza della Cattedrale, dove si tro-vava il PalazzoGattini. Anche lì, sulmuro, è sta-ta incollata una lastra di maioliche con il mio no-me a caratteri cubitali: In questo palazzo fu ospi-te il Presidente del Consiglio Giuseppe Zanardel-li nei giorni 24 e 25 settembre 1902.

«E questo è niente, Eccellenza - ha esclamato

Dallo scrittore del romanzo di successo “La carovanaZanar delli” un racconto per i nostri lettori che immaginaun secondo viaggio del presidente del Consiglio

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Basilicata MezzogiornoEstratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 26.08.2012 PAG. 13

Domenica 26 agosto 2012 15

Lacava - in Basilicata ogni paese ha una stradaintitolata a voi, una lapide, un busto di bronzo.Ve lo dicevo che sieteuna celebrità. Qui anche lepietre conoscono il vostro nome» e mi ha fatto af-facciare a una larga balconata da cui sprofonda-va la conca dei Sassi, terrazze, scalette, finestre,tegole e qualche aggeggio che spuntava dai tet-ti, tondo come lune o dritto come fili. «Antenne eparaboliche - mi ha suggerito Lacava quando hacapito che mi ero fermato a fissarle.

«Ma l'altra volta non c'erano» ho provato ad ac-cennare io emi sono girato avedere cosa facesseCiuffelli. Stava dietro di me, spiava anche lui leantenne, forse cercava di ricordare la passeg-giata notturna che ci concedemmo io e lui, centoanni prima, in incognito, dentro quella speloncadi sofferenze che Lacava si ostinava a definireuna fortuna per il turismo della Basilicata. «Tiricordi anche tu?». Ciuffelli faceva sì con la testa,non gli era passata la paura.

«Quante novità ci sono rispetto al 1902 - mi harichiamato Lacava. E siamo tornati a bordo del-l'elicottero per ammirare la città dall'alto. Quel-la zona di vecchie abitazioni era stata intonacata

di recente, ma si era conservata uguale a comel'avevo vista io, il resto no: palazzi, semafori,ponti, strade. «Almeno sono serviti a qualcosa inostri sforzi - mi sono lasciato sfuggire io e nonnascondevo la mia felicità. Ma ho commesso l'er-rore di informarmi: «La stazione ferroviaria?Ditemi, caro amico, è stata costruita?». Ricordoche all'epoca il sindaco di Matera altro non miaveva chiesto: la stazione, i binari, i treni, le lo-comotive... E io avevo lasciato detto prima di ab-bandonare la politica: «Mi raccomando subito iltreno a Matera».

«Qui apriamo una ferita - ha confessato Laca-vaconunafaccia triste. «AMatera il trenoanco-ra non è arrivato».

«Come mai?». Ripeto: era stata l'ultima conse-gna che avevo dato nel rassegnare le dimissionida Presidente del Coniglio.

«Questa è una regione tormentata dal vento -ha risposto Lacava - le parole non si fermanomai».

«Ma era scritto su carta, firmato e controfir-mato».

«Anche le carte volano, Eccellenza. Vedete

laggiù? - e mi ha fatto sporgere dall'elicotteroche stava attraversando una zona dove eranopiantati strani mulini a vento, bianchi di colore ealti come giganti. «Pale eoliche. Da nessun'altraparte in Italia girano come danoi. Qui il vento lopossiamo vendere».

«Ma la storia, la politica, le leggi...?»«Nient'altro che vento - ha risposto Lacava.

Lui pareva contento, io no. E mi sono ammuto-lito. Spiavo dai finestrini, cercavo di capire se ilpaesaggio che mi era piaciuto un secolo primafosse cambiato. Adesso mi è rimasto poco di quelche ho visto. Mi è toccato atterrare e decollarenon ricordo più quante volte, procedevamo a sal-telli: scendevamo, incontravamo sindaci che siinchinavano e risalivamo in aria. Un salto a Mel-fi, uno a Rionero, uno a Potenza. E ogni voltasempre lo stesso cerimoniale: Presidente di qua,Presidente di là, Presidente i fiori, Presidente ildiscorso. Non capivo più nulla e me ne sono tor-nato dal Padreterno con la testa stordita dalle vo-ci.

« Lasciami dormire - ha chiesto a Ciuffelli. «Neriparliamo fra cento anni».

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Basilicata MezzogiornoEstratto da: La Nuova del Sud - 26.08.2012 PAG. 14

De Nicola e Di Muro: “Diamo tanto, ma riceviamo tantissimo sul piano umano”

Da 8 anni accanto ai malatiRionero, l’impegno dei volontari dell’Avo tra il Crob e e gli ospedali di Melfi e Venosa

di CLEMENTE CARLUCCI

RIONERO – Un’opera me-ritoria che quanti fre-quentano, e sono tantis-simi, a partire da quelliche per varie ragioni so-no ricoverati, il Crob Irccsdi Rionero, mostranoapertamente di gradire,apprezzandone sia i con-tenuti pratici che quelli fi-nalistici. Nel 1996 si è co-stituita, nella città del Vul-ture, l’Avo, i volontari del-la stessa associazionehanno operato presso gliospedali di Melfi e di Ve-nosa, oltre che presso lalocale Casa di riposo “Vir-go Carmeli” e all’internodell’Oncologico lucano”.Un impegno che continuasulla stessa strada, pur seper i nosocomi di Venosae Melfi ci pensano i volon-tari delle rispettive cittàdell’area Vulture-Alto Bra-dano. “Siamo presenti da8 anni al Crob – diconoRaffaella De Nicola e Ma-ria Di Muro dell’Avo rio-nerese -. E sempre più inmodo efficace, attivandoservizi più incisivi e pun-tuali. Pure con iniziativeconcrete per sostenere almeglio la vita non faciledei ricoverati e dei lorotanti familiari”. Proprioperché nella strutturamedico-ospedaliera conmirata specializzazionein Oncologia affluisconopazienti non solo lucani,ma anche di regioni piut-

tosto lontane dalla Basi-licata, l’Avo di Rionero, an-che per la piena disponi-bilità dei suoi 50 soci, hafatto in modo che il pro-prio impegno divenisseancora molto più praticoe solidale. Per questo si èprovveduto, in momentidiversi, all’acquisto di 6 se-die sdraio pieghevoli peril riposo notturno che pre-stano assistenza ai degen-ti dell’Unità operative diOncologia medica, Ema-tologia e DipartimentoDonna, reparti in cui di-

verse coppie di volontarioperano sia in orario an-timeridiano che pomeri-diano. “La nostra parolabuona e di semplice con-forto, accompagnata dal-la dichiarata disponibili-tà di aiutare i ricoveratianche per consumare ilpranzo e la cena, è sempregradita. Diamo tanto, mariceviamo tantissimo sulpiano umano”, dicono i vo-lontari Avo. Che nel dicem-bre 2011 si resero promo-tori di una proposta chefu accettata con grande fa-

vore dal direttore sanita-rio di Presidio Crob dott.Antonio Colasurdo,espressosi per manife-stare “vivo apprezzamen-to per la lodevole iniziati-va, nonché per l’ammire-vole e discreta presenza as-sicurata dai soci dell’Avoa sostegno dei degenti”. Laproposta, poi accettata econcretizzata era quella didotare ognuno dei già ci-tati reparti di una libreria. E così sono stati acqui-stati tre scaffali in legnoe riempiti di libri che ven-gono letti assiduamenteda molti ricoverati. Il re-perimento di libri ha mo-bilitato soci, amici e soste-nitori dell’Avo, persino pa-zienti e familiari. In tan-tissimi hanno partecipa-to massicciamente con ladonazione di centinaia ecentinaia di libri. E la lo-ro raccolta continua.

Volontari dell’Avo inservizio al Crob di Rionero

17_Potenza e Provincia_ Domenica 26 agosto 2012

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Basilicata MezzogiornoEstratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 27.08.2012 PAG. 15

Lunedì 27 agosto 2012 I III

I TERREMOTILA FAGLIA CALABRO-LUCANA

ANCHE IERI POMERIGGIOL’ultima scossa c’è stata ieri pomeriggioOra sono 135 i movimenti tellurici al confinecon la Calabria registrati dai sismografi

C’È CHI DORME IN AUTOAlcuni cittadini preferiscono dormire inauto per paura di scosse più fortiMa il sindaco rassicura: «Interverremo»

LIEVEENTITÀ Sitratta discosse dilieve entità,ma che siverificano difrequente. Icittadinidell’areacomincianoapreoccuparsiseriamente

.

Paura sciame sismico, niente scuolaI genitori degli studenti di Rotonda chiedono controlli negli edifici dopo le scosse

BARILE L’AMBULANZA DOVEVA SOCCORRERE LA SIGNORA MARIA BOCHICCHIO

Impedito il passaggio del 118«E mia suocera è morta»La denuncia di Merighi. «Ci vuole più senso civico»

PINO PERCIANTE

l «Controllate le scuole». Losciame sismico sul Pollino nonsi arresta e i genitori di Ro-tonda e degli altri centri delcratere sono preoccupati per lastabilità degli edifici che ospi-tano le scuole. La riaperturadell’anno scolastico, infatti, èvicina e la paura è tanta dopoche, negli ultimi tempi, il nu-mero di scosse è nuovamentecresciuto. L’ennesima è stataregistrata ieri pomeriggio alle14. 43 di magnitudo 2. 4 che haportato così a 135 il numero discosse (14 superiori a 2) dopo lapiù forte, quella di magnitudo3. 7 registrata alle 19. 45 di do-menica 19 agosto.

Tutte queste scosse concen-trate nell’arco di una settimanahanno fatto tornare l’allar meper un terremoto più forte e peri possibili riflessi su abitazioni

ed edifici pubblici. Anche allaGazzetta sono giunte richiestedi genitori preoccupati che vo-gliono essere rassicurati sullastabilità dei fabbricati che ospi-tano gli scolari. «Ci rendiamoconto – dice, ad esempio, ungenitore di Rotonda - che unaverifica è stata già fatta nel me-se di novembre dell’anno scor-so dopo la prima scossa di ma-gnitudo superiore a 3.0 e ci han-no detto che tutto era a posto.Adesso, però, le scosse si suc-cedono di nuovo e quindi siamopronti a chiedere al sindaco e aldirigente scolastico nuovi con-trolli, nella speranza che la ri-sposta sia la stessa del mese dinovembre, ossia che non ci so-no pericoli». «Vero è - dice unaltro genitore – che gli edificiche ospitano le scuole nellamaggior parte dei casi sono tut-ti di nuova costruzione oppureadeguati sismicamente ma la

sicurezza non è mai troppa. Perquesto gradiremmo che le ve-rifiche fossero fatte un’altravolta. Staremmo tutti più tran-quilli». Apprensione non soloper le scuole ma anche per le

case, sia in paese sia nelle con-trade, soprattutto quelle più vi-cine all’epicentro. Alcuni abi-tanti si sono recati in Comuneper manifestare la loro preoc-cupazione per l’ipotetico ri-

T E R R E M OTODa mesi ilPollino ècolpito da unfrequentesciamesismico. Igenitori deglistudentichiedonocontrolli nellescuole,altrimentinonmanderanno ifigli a scuola

118 Ambulanza di Basilicata Soccorso

LA LETTERA-DENUNCIA VANDALISMO, SCHIAMAZZI, NOTTI INSONNI

Capita il sabato serain via Bonaventura

l Capita, il sabato sera, di tornare acasa e non trovare posto. Ma ci passisopra, ormai hai imparato a conviverecon «animali» che ti parcheggiano finsotto il naso senza un minimo di ordine edi decenza e che, se ti hanno chiuso im-pedendoti di uscire, ti suonano pure ner-vosamente contro, perché i fumi dell’al -col li rende addirittura impazienti.

Capita, il sabato sera, che mentre tiincammini verso il portone di casa, gi-rando l’occhio distrattamente, trovi unoche con estrema naturalezza ti sta «pi-sciando» (scusate il francesismo ma inquesto caso il più raffinato «fare pipì» nonrende il senso della volgarità di questoatto) sotto la finestra mentre la fidanzatalo guarda facendogli «la guardia».

E capita che se gli dici educatamente«scusa, più avanti ci sono i bagni pubblicioppure il bar in cui ti sei andato ad al-colizzare, ti sembra educato quello chestai facendo?» lui ti risponda: «Non ce lafacevo più e poi che cazzo vuoi, a me nonme ne fotte niente».

Capita, il Sabato sera, che lo sbronzoarrivi ad alzare talmente tanto la voce e agesticolare con tanta austerità da indurtia chiamare la polizia, mentre chiedi allasua fidanzata - inebetita e tristementeinerme incapace di dirgli “mi stai fa-cendo vergognare, andiamo via” – di por-tarselo da qualche parte che noi non sia-mo gente da botte per strada ma soloeducata e indisposta ad accettare arro-

ganza fino a questo punto.Capita, e questa è davvero una delle

belle sorprese, che la Polizia arrivi, quan-do lui se n’è andato. E non ti resta checommentare che non si può vivere ognisera in questo squallore, perché ormai lazona in cui abiti, perché hai scelto diabitarci, è scordata dal mondo e da chiviene pagata per tenerla in ordine, e che civorrebbe una pattuglia che monitori lasituazione visto che ormai quest’area èun rifugio di gente che non sa cosa si-gnifichi divertirsi rispettando anche chilo fa senza necessariamente ingurgitarebirra e alcol di vario genere.

Capita, il Sabato sera, se abiti in ViaB o n ave n t u r a .

Lettera firmata

schio futuro. E c’è ancora chiper paura di scosse più forti lanotte preferisce passarla in au-to, come nel mese di dicembredell’anno scorso quando lo scia-me subì un’altra impennata. Ilsindaco, Giovanni Pandolfi, daassicurazioni che comunqueinterverrà se si verificherannoulteriori fenomeni, soprattuttose la magnitudo dovesse au-mentare. Per le scuole il primocittadino assicura che non visono problemi: «I controlli sonostati già fatti – dice - ma è chiaroche qual ora la situazione siaggraverà verranno predispo-sti degli accertamenti ulterio-ri». Pandolfi conferma i timoriprovenienti dagli abitanti, so-prattutto da chi vive nelle zonepiù vicine a Mormanno, epi-centro del terremoto. «Se losciame non si ferma – dice - nonpossiamo fare a meno di in-tervenire predisponendo ulte-

riori verifiche, anche se la granparte degli edifici del paese so-no sicuri avendo già subito in-terventi antisismici dopo il for-te terremoto del ’98. Speriamoche l’intensità delle scosse nonaumenti». Sulla base della map-pa di pericolosità sismica rea-lizzata dall’Istituto nazionale digeofisica e vulcanologia, l’a re adel Pollino presenta un’e l evat apericolosità sismica. I centri in-teressati dallo sciame sonoclassificati in zona sismica 2. Sitratta di territori in cui devonoessere applicate specifiche nor-me per la costruzioni degli edi-fici. Lo sciame iniziato nel me-se di settembre del 2010, è ca-ratterizzato da scosse di bassamagnitudo, generalmente infe-riore a 3.0, con profondità com-prese tra 3 e 10 km, in unaristretta fascia di territorio adandamento Nord Nord-est - Suds u d - ove s t .

CANTIERE Via Bonaventura

POTENZA CITTÀ E PROVINCIA

POTENZA ANNUNCIO DI COLETTA

Nuovo sit-inai cancellidella Sider

l Si terrà oggi un presidio diCsp-Partito comunista, Comita-to «Aria pulita» Basilicata e unarappresentanza di liberi citta-dini di Bucaletto davanti ai can-celli della Sider Potenza, Fer-riere Nord del gruppo di Pittini,alle 17.

«Con la manifestazione - spie-ga il segretario del Partito co-munista Luciana Coletta - vo-gliamo sollecitare il sindaco del-la città di Potenza a mantenerefede agli impegni presi nell’in -contro tenutosi in municipionello scorso giugno, riguardo ilmonitoraggio continuo dellafabbrica, lo screening medicodella popolazione a corto rag-gio, le mappe epidemiologiche ela verifica del greto del fiumeBasento dove venivano interra-ti i rifiuti tossici. Aspettiamol’invito a sedere al tavolo tecnicoper il protocollo d’intesa tra Co-mune di Potenza, Arpab e Grup-po Pittini, affinchè misure ur-genti e indifferibili possano es-sere intraprese in tempi rapi-dissimi. Le stime epidemiologi-che, riferite ad aree analoghealla siderurgica di Potenza, par-lano di decine di morti per sito,l’inquinamento nella nostra cit-tà è visibile ad occhio nudo».

DONATO DI LUCCHIO

l BARILE . All’ambulanza del 118non è consentito il passaggio nell’iso -la pedonale di via Vittorio Emanuelea Barile. L’avevano chiamata i pa-renti della signora Maria Bochicchioche aveva accusato un malore e poi èmorta. Ora denunciano. Fabrizio Me-righi, genero della signora Bochic-chio, deceduta, a suo dire, «per nonaver consentito il passaggio dell’am -bulanza del 118 nell’isola pedonale, inquel momento occupato da tavoli diun bar e da un complesso musi-cale».

Dal racconto di Merighi, si evinceche «martedì scorso, 21 agosto (lostesso giorno in cui, nelle campagnedella cittadina arbereshe fu trovato, inun pozzo, il corpo, senza vita, dellagiovane piemontese Sveva Taffara,ndr), verso le 20.30, mia suocera, sisentì male in casa sua. Fu sollecitatol’intervento dell’ambulanza del 118.Questa, giunta sul posto, si trovò difronte l’ostacolo delle sedie e, benchéla segnaletica di non accesso, pre-vedesse il passaggio di mezzi di soc-corso e sicurezza, l’ambulanza fumandata per altre strade per giun-gere a casa della donna di 78 anni ingravi condizioni di salute». Ciò com-portò il ritardo nel soccorso, per-dendo minuti preziosi per tentare di

salvare la vita all’anziana donna, che,finalmente trasportata nell’o s p e d a l e,«è deceduta circa dieci ore dopo l’ac -caduto», nonostante le attenzioni deimedici. La tragedia, comunque nonera ancora del tutto esaurita, perché,«quella stessa sera - racconta ancoraMerighi - un paio d’ore dopo il primoepisodio, la rimozione dei tavoli e delcomplesso musicale nella strada èavvenuta soltanto quando uno degliospiti del locale, N. T. di 63 anni, èstato colpito da infarto con la ne-cessità dell’intervento immediato del118». Anche lui «è deceduto in ospe-dale alcuni giorni dopo», concludeMerighi, auspicando, «maggiore at-tenzione e più senso civico».

La schedaLe tre fasi che hanno fatto tremare il Pollino.

Sono tre, fino ad ora, gli intervalli tem-porali in cui si è concentrato il maggior nu-mero di scosse: il primo tra settembre e no-vembre del 2010, con una media di 5 terre-moti al giorno; il secondo tra ottobre 2011 egennaio 2012, con un numero di scosse leg-germente superiore al primo periodo; infineil terzo intervallo, quello tutt’ora in corso, ca-ratterizzato da una ripresa dell’attività sismi-ca a partire dal mese di maggio, con unamedia di 3-5 scosse al giorno. Tra questi treintervalli, la sismicità è stata comunque ab-bastanza continua, ma con un numero me-

dio di scosse sensibilmente inferiore. Dal 1°ottobre 2011 ad oggi, 27 agosto 2012, la re-te sismica nazionale dell’Ingv ha registratocomplessivamente oltre 1700 scossenell´area del Pollino, la più forte delle qualiha raggiunto magnitudo 4.3 (il 28 maggio2012, alle 03:06). Altri sei terremoti hannoavuto una magnitudo superiore a 3.0: quel-lo del 23 novembre 2011 (pari a 3.6), quellodel 1° dicembre (pari a 3.3), quello del 2 di-cembre (pari a 3.2), quello del 24 dicembre(pari a 3.3), quello delle 3. 32 del 28 maggio(pari a 3.2) e quello del 19 agosto (pari a 3.7).

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Basilicata MezzogiornoEstratto da: La Nuova del Sud - 27.08.2012 PAG. 16

Il castello il sito proposto dall’amministrazione comunale dove custodire il ricco patrimonio storico e culturale

Anche Bella in fila per MarottaCresce la lista dei Comuni pronti ad accogliere la biblioteca dell’Istituto filosofico italiano

Ma Gerardo Marotta, (foto) non pare essere inten-zionato a portare i “suoi” libri in Basilicata

POTENZA- Tutti in filaper la biblioteca Marot-ta. Un patrimonio cul-turale che non può es-sere disperso, A mag-gior ragione, e nono-stante le numerose am-ministrazioni comuna-li, compresa quella diMatera (una chicca perla candidatura a capita-le europea della cultu-ra 2019), abbiano avan-zato proposte, resta in-dispensabile che l’inte-ro contenuto della bi-blioteca dell’Istituto diStudi filosofici di Napo-li rsti insieme e non sidisperda. Ma, come ab-biamo riferito ieri dal-le nostre colonne, oltreai libri, il centro campa-no si porta con sé debi-ti per miomi di euro e di-pendenti da ricollocare.

Nonostante tutto con-tinua a cresce la lista deiComuni lucani pronti adaprire le braccia all’im-menso tesoro storico eculturale custodito peranni dall’anzese Gerar-do Marotta. Il Castellodi Bella è già disponibi-le a ospitare l’intera bi-blioteca. Ad annunciar-lo è l’ amministrazionecomunale, che in unanota si dice pronta ametterebbe a disposizio-ne il sito storico del pae-se. “Bella già dal 2004ospita la più importan-te biblioteca del Cinemadel Sud Italia provenien-te dal fondo del noto cri-tico cinematograficoPietro Pintus e a settem-bre - dichiara in una no-ta l’assessore alle Poli-tiche sociali e alla cul-tura, Vito Leone - saràinaugurata la bibliote-ca proveniente dal Fon-do del dott. Locuratoloe dal noto regista Lui-gi Di Gianni. Bella hasempre creduto nellacultura come momentodi crescita civile e socia-le, la scuola di Bella è da12 anni che organizzala mostra del libro e pre-mi letterari.

Le due biblioteche so-no state una scelta con-creta e non di politicamediatica.

Consideriamo che Ma-tera o Napoli - concludeLeone - devono essere lecittà idonee ad ospitareil patrimonio degli stu-di filosofici, altrimenticome già annunciato alsindaco di Napoli e ai re-sponsabili degli studi fi-losofici, l’amministra-zione comunale di Bel-la è già pronta a mette-re a disposizione il Ca-stello”.

E mentre a Napoli il

prof. Gerardo Marotta,il grande e per molti ver-si prestigioso animato-re dell’Istituto nazio-nale di studi filosofici,è alle prese con il non fa-cile problema di dove si-stemare i 300 mila vo-lumi della sua bibliote-ca personale, in conse-guenza dello sfratto re-

so esecutivo, più che laCampania, è la piccolaBasilicata a sviluppareun’autentica corsa a vo-lerlo aiutare. Un aiutoad un conterraneo, adun noto ed apprezzatouomo di cultura e so-prattutto ad una perso-na che mette a disposi-

zione un autentico patri-monio librario pur chegli sia dato degna dimo-ra. Ricordiamo che giàil governatore lucanoVito De Filippo ha scrit-to già al presidente delConsiglio Mario Monti.Disponibilità ad un fat-tivo e concreto interes-samento sono stati ma-

nifestati dal presidentedella Provincia di Poten-za Piero Lacorazza e daisindaci dei due capoluo-ghi lucani (almeno peril momento), Vito San-tarsiero e Salvatore Ad-duce. Anche alcuni sin-daci si sono detti pron-ti a prendersi cura del-la “Biblioteca Marotta”,pur se più di uno non èancora in grado di spe-cificare dove in concre-to allocarla. A passarealla carica è il sindacodi Muro Lucano, Gerar-do Mariani. “Già possia-mo dire che – dice il pri-mo cittadino del paesedi San Gerardo Maiella– Muro Lucano si can-dida ufficialmente adospitare la Bibliotecapersonale del prof. Ge-rardo Marotta, parten-do dal presupposto es-senziale che urge ed èmolto importante pre-servare il patrimonio li-brario del prestigioso efamoso Istituto di stu-di filosofici di Napoli inun contenitore storico,monumentale ed in ognicaso culturale adegua-to”. “A Muro Lucano sia-mo da subito in grado dimettere a completa di-sposizione i locali delConvento di Sant’Anto-nio, ex sede del nostroMunicipio. Sarebbe unasede degna per un patri-monio librario di asso-luto interesse documen-taristico”. Ce la faràMuro Lucano a spuntar-la? “Se vuole sapere co-me la penso, dico pro-prio di si – aggiunge ilnoto sindaco Mariani -. La biblioteca parteno-pea non può disperder-si e non può attenderele calende greche pertrovare un giusta loca-tion. Qui da noi è tuttopronto sin da subito.Anche per questa ragio-

ne ho già provveduto achiedere al prof. Marot-ta un incontro ufficia-le per verificare se unodelle strutture monu-mentali prestigiose diMuro Lucano possa es-sere ritenuto idoneoper raccogliere un cosìricco patrimonio libra-rio, forse il più grande,

del Mezzogiorno”. Ed infatti sembra che

sia proprio così in quan-to si tratta di libri rife-riti alla storia del Pae-se, del Mezzogiorno edell’Europa consultatispesso da ricercatoridi tutto il mondo. “Biso-gna investire sempre dipiù e meglio in cultura

per rinvigorire – conclu-de Mariani - le conoscen-ze delle nuove genera-zioni con l’obiettivo dinon dimenticare anchela nostra storia. Solo in-vestendo di più nellacultura si potrà rag-giungere la vera la coe-sione di un territorio”.(Cl.Ca.)

L’assessoreLeone: da 12 anni

realizziamo lamostra del libro e

premi letterari,puntiamo allacultura come

crescita sociale

Mariani: l’ex sededel nostro

Municipio sarebbeuna sede degnaper il contenuto

librario di assolutointeresse

documentaristico

13_Potenza e Provincia_ Lunedì 27 agosto 2012