Illustrazione Ticinese

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www.illustrazione.ch Architetto e ideatore del nuovo Palace RIVISTA FAMILIARE DELLA SVIZZERA ITALIANA N° 6 - 1 GIUGNO 2007 IVANO GIANOLA Architetto e ideatore del nuovo Palace REPORTAGE Una chiesa multietnica IMMERSIONI Sotto la Verzasca IVANO GIANOLA

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N. 6 - 2007 - La rivista familiare della svizzera italiana

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www.illustrazione.ch

Architetto e ideatore del nuovo Palace

RIVISTA FAMILIARE DELLA SVIZZERA ITALIANA

N° 6 - 1 GIUGNO 2007

IVANO GIANOLAArchitetto e ideatore del nuovo Palace

REPORTAGEUna chiesamultietnica

IMMERSIONISotto laVerzasca

IVANO GIANOLA

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Coop Naturaplan è il marchio di qualità per generi alimentari da agricoltura biologica controllata. E questo giàda 14 anni. In Svizzera sono circa 6000 gli agricoltori biologici che producono secondo le severe direttive della gemma BIO. Prova anche tu il gusto della differenza! Naturaplan. Per l'uomo, per gli animali e per la natura.

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SOMMARIO

4 Fuorionda“300”6 Ma tu lo sai?Una risposta ai tuoi perché8 Scriv in dialèttYouTube: anca a Rho sa dis “barlafüs”10 Scelti per voiLa rubrica a misura di lettore12 L’intervistaIvano Gianola: “È l’edificio che deve parlare”20 Da non credereNotizie dal passato…22 Abbiamo mangiato a…Maggia: Locanda Enoteca Poncini25 Buon appetitoStuzzichini originali per un party estivo

28 Cani, gatti & co.Quando il gatto cerca contatto31 SaluteLa couperose e il sole: nemici per la pelle35 Penne, pennelli e pasticciIl cartereoplanino36 Oggi parliamo di…Mi manca tanto…40 Verso ValenciaTra mal di mare, emozioni e curiositàIl secondo miracolo di Alinghi44 EscursioniQuel paesaggio così calmo e così eterno

46 ViaggiUa, ua, ua, benvenuto straniero (6ª parte)52 ReportagePer tutti i secoli dei secoli60 ImmersioniPozzo della Misura, Val Verzasca62 InternetFamiglie, giovani, anziani… consigli, trucchi e siti web utili (1ª parte)64 Collezione per passioneUn museo da ascoltare68 Destinazione famigliaAlla conquista del Pilatus70 Motor TimeLa storia in un museoPillole di saggezza 79 OroscopoLe previsioni di Cloris per la prima metà di giugno82 CruciverbaCaccia al personaggio

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Nel nostro Cantone convivono molte na-zionalità e molte religioni, e sebbene leprincipali rimangano quella cattolica equella protestante, quelle catalogate sottola voce “altra, nessuna o senza indicazio-ne” risultano essere ben oltre il doppio diquella protestante. Un residente in Ticinosu quattro ha infatti dichiarato di apparte-nere ad un’altra religione che non sia quel-la cattolica o protestante, o a nessuna. Nel1941 gli appartenenti ad altre religioni era-no uno su 51! Il nostro è e rimane comun-que un Cantone cattolico poiché

il 75,94% dei ticinesiè cattolico.

È interessante però il fatto che l’aspet-to di convivenza tra diverse religioni ediverse nazionalità, trovi un inaspetta-to punto d’incontro proprio nella reli-gione. Sono infatti molti i preti nel nostroCantone che provengono da altri paesi eculture. Quale migliore dimostrazione chela fede unisce popoli, lingue, culture e pen-sieri diversi? Abbiamo incontrato sei sacer-doti che prestano il loro servizio in Ticino,ma che provengono da paesi anche moltodistanti e diversi dal nostro. Abbiamo chie-sto loro cosa li ha portati in Ticino e comevivono la loro scelta. Trovate le loro storiea pag. 53.

La redazione

* Fonte: Annuario statistico ticinese, Ufficio di sta-tistica cantonale, 2006.

IN PRIMIS

Troverete la prossima edizione di lllustrazione Ticinese, nella vostrabucalettere a metà giugno.

IN COPERTINA: Ivano Gianola (foto Rémy Steinegger)

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Ultimamente Hollywood sta risco-prendo, e in parte riscrivendo, l’anti-chità classica con film epici come

Troy (titolo inglese prudenzialmentemantenuto anche nella versione italiana),Alexander (sulla vita e le gesta dell’im-peratore Alessandro Magno) o il recentis-simo 300 (sulla battaglia delle Termopili).Ma, si sa, le ricostruzioni storiche di Hol-lywood sono alquanto approssimative fin

dai tempi di Cleopatra, con Liz Taylorche fa il bagno con una spugna sintetica(nel primo secolo avanti Cristo!), BenHur, in cui Charlton Heston indossa unorologio da polso o Spartaco dove si no-ta sul deltoide di Kirk Douglas l’in-confondibile cicatrice da vaccinazione…Troy (come Alexander) recentemente èpassato anche in tv e, persino chi se l’eraperso al cinema, ha potuto ammirare ilbiondo (?) e scultoreo Achille impersona-to da Brad Pitt, che inopinatamente escedal cavallo di Troia insieme al suo ideato-re, Ulisse. Mentre, secondo la tradizione

mitografica greco-romana, il “coturnatoacheo” a quel punto doveva già essereuscito di scena, ucciso dalla freccia avve-lenata che Paride gli aveva scoccato pro-prio nel suo unico punto vulnerabile, ilproverbiale “tallone d’Achille”, per ilquale la madre, la ninfa immortale Teti,l’aveva trattenuto quando alla nascita l’a-veva immerso in quella specie di pozionedi Asterix che erano le acque infernali

dello Stige. Comunque Achille-Brad Pitt,essendo il protagonista del film, viene te-nuto in vita sino all’ultimo; mentre Mene-lao (il re spartano al quale Paride, figliodel re di Troia, aveva “rubato” la bellissi-ma Elena, scatenando appunto la guerra)viene fatto morire già al primo scontro.Peccato che Menelao compaia anche nel-l’altro poema omerico, quando il figlio diUlisse, Telemaco, andrà proprio da lui(nel frattempo rientrato a Sparta insiemead Elena) per chiedere notizie del padre,ancora perso nella sua Odissea. Ma in ef-fetti Troy c’entra ben poco con la tradi-

zione omerica. Il film è dichiaratamentesolo “ispirato” all’lliade. Più verosimil-mente è la storia della guerra di Troia co-me l’avrebbe raccontata Omero, se fossevissuto nel terzo millennio dopo Cristo e,soprattutto, se fosse stato americano. Unpo’ come 300, la recentissima ricostruzio-ne hollywoodiana delle gesta di re Leoni-da che, alla guida di 300 nerboruti guer-rieri spartani, tenne testa fino all’ultimo alsoverchiante esercito persiano di Serse. Aparte il fatto che laggiù alle Termopili pa-re che ci fossero non meno di altri 4’000opliti provenienti da diverse città dellaGrecia; resta comunque il fatto che i 300spartiati di Leonida resistettero fino allamorte, quando tutti gli altri difensori si ri-tirarono prima di essere accerchiati daipersiani che, guidati da un traditore, ave-vano trovato il modo di aggirare lo strettopasso dove si erano arroccati i greci. Unatto di autentico eroismo, che fu poi peròsicuramente millantato dal passaparola ti-pico dell’epoca. In effetti, se è vero che ilregista dell’Alba dei Morti Viventi è riu-scito a trasformare le Termopili nel set delSignore degli Anelli, facendo entrare inscena animali assurdi, esseri mostruosi,giganti e persiani con i piercing; è anchevero che il film 300 non vuole essere altroche la trasposizione cinematografica diun fumetto, l’omonima “graphic novel”di Frank Miller. Ma, a ben vedere, ancheErodoto (autore di riferimento della sto-riografia ufficiale e peraltro più volte cita-to nel film) più che un vero storico era unnarratore e le sue Storie erano più che al-tro leggende, volte a esaltare l’eroismodei greci e a stupire la gente. Insomma, lavicenda dei 300 tramandataci da Erodotodue millenni e mezzo fa non credo che siaobiettivamente molto più verosimile di unfilm o di un fumetto. �

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FUORIONDA

“300”“Imparare la storia dai film è come imparare l’italiano da Don Lurio” (Lella Costa).

testo Roberto Rizzato

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La nuova Toyota Auris. Il massimosotto ogni punto di vista.

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MA TU LO SAI?

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Classifica dei CD più venduti in Ticino, realizzata in collabo-razione con City Disc, Lugano.

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1

2

3

1° Domino Effect di Gotthard

2° Minutes to midnight di Linkin Park

3° Call me irresponsible di Michael Bublé

Classifica dei libri più venduti in Ticino, realizzata in collabo-razione con la Libreria Segnalibro, Lugano.

SAI CO

SALEG

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1° La strega di Portobello di Paulo Coelho

2° Alle fonti del Nilo di Wilbur Smith

3° Il sangue versato di Asa Larsson

IL CONO GELATO?Il 13 dicembre 1903, Italo Mar-chioni (1868-1954), emigranteitaliano di origine marchigiana eresidente a New York City, regi-stra l'invenzione del cono gelatoche aveva venduto in America sindal 1896. L'idea gli venne perché

prima vende-va il gelatoin coppettedi vetro che

spesso nongli venivano re-

stituite, cadevanoe si rompevano e che

comunque dovevano es-sere lavate.

È DIFFICILE DIGERIRE I PEPERONI?Mangiare una porzione abbondante di peperoni può

causare sensazione di gonfiore, mal di testa, sonno,flatulenza e nausea da cattiva digestione. Il pro-blema sta nelle fibre di cellulosa contenutesoprattutto nella pelle dei peperoni. I succhi

gastrici contenuti nello stomaco dell’essere umanonon sono in grado di intaccare queste fibre che arri-

vano così intatte nell’intestino, dove la flora batteri-ca, con un lungo processo digestivo e una cospicua

produzione di gas, le deve digerire. Per rendere digeribilii peperoni basta quindi pelarli!

Questo termine, usato prettamente nell’ambiente scola-stico, indica un fogliettino tenuto nascosto dagli allievi,su cui si trovano le soluzioni a cui ricorrere durante unesame. Deriva dal nome dei libretti contenenti le tradu-zioni letterali di testi di autori greci e latini. L’utilizzoattuale di questo termine deriva dal milanese bigin di cuisi ha attestazione già dal 1871.

SAIPERCHÉ SI DICE

ANDARE A CANOSSA?

Questa espressione, che si utilizza per indica-re l’atto di chiedere perdono umiliandosi, deri-

va da un fatto storico. Nel 1076, Papa GregorioVII decise di scomunicare l’imperatore germani-co Enrico IV. Questi, preoccupato di perdere iltrono, decise di recarsi al castello della contes-sa Matilde a Canossa (vicino all’attualeReggio Emilia), dove Papa Gregorio si trova-

va ospite, per chiedere perdono. Il Papa lofece attendere fuori dal castello a piedi

nudi e col saio da penitente, in mezzoalla neve, per tre giorni prima di rice-

verlo e infine perdonarlo.

SAI DA COSA DERIVA

SAI PERCHÉ

SAI C

HI H

A IN

VENT

ATO

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San Gregorio VII Papa.

BIGIN

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Caserma Drognens, RomontSenza fumo da luglio 2006

«Io fumo, ma per il benessere dei commilitonisono disposto a rinunciare alla sigarettain caserma.» (Christian Soldan, recluta)Partecipare ripaga: www.bravo.ch

Senza fumo, per vivere meglio.

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T i ta vét denta in internet e ta métat(sül motor da ricerca) “youtubedialètt”. Ta restat stracüntat. Vegn

föra püssée da cinquantamila siti, indovai “internauti” i comünican da tütt, in didialètt da mezz mond. Ul Chad Hurley,californian, class 1977, l’ha inventàt ul

YouTube cunt altri düü soci e la societàl’è staia vendüda a Google par un miliarde 65 milion da dòlar. Dal febràr dal 2005YouTube al g’ha, adèss, 20 milion dagent che guarda e 65 mila video métütdenta ogni més. Semm mia bon da dìv segh’è già denta roba in dal noss dialètt: maul milanés al va a bala e adiritüra ta trövatquel ch’el g’ha dii ul Materazzi al Zidane(quel dala crapàda) e un vocabolari daldialètt da Rho, inscì che anca lôr, lì visìna Milan, i ga dìsan “barlafüs” a vün che almantegn mia quel che al promett. Alura, vedém che ul Materazzi al g’hadìs al Zidane: “Uè crapa pelada, sté vöretcus’è, che ta siguitat a vardaa in gir?” Zi-

dane: “Devess o perdüt i lent a cuntatt.Férmet un atim che… ostia, che crapa-da!”. A gh’è una sciora che l’ha fai sü ulso sito e la domanda “Una frase in dalvoss dialètt original”. L’ha dovüt seraa süul sito, gh’è rivàt denta un barlazz da ri-spost. Ta chi: “Ma va a ciapà i ratt” (…)”

“Mi raccumannu, apri li urecchi. Stattibbona cummà e bbona pasca puru a ca-sa!” (…) “Milanes sem e mai se desmila-nesarem!” (…) “A sa vdam dman matei-na par la bouna pasqua!” (Dialèt tmodenés). E par tornaa indré ammò sülMaterazzi: “Ul crapa pelada fa i cucchiei,al gada minga agli aversei: gli aversei iporta a cà la còpa iridada, e i ga da nagotal crapa pelada!”.Pöö bisogna faa tenzion a quel che ta mé-tat in gir, ammò püsse se ta set sota ele-zion. Ul senadoo George Allen, che algh’avress avüt una quai possibilità parvess candidat di repüblican in dal 2008,l’ha ciamàt “macaca” una candidada

aversaria, indiana d’origin. Tütt l’è finìtsül YouTube e adess ul noster George laCà Bianca al po’ domà sögnàsela danocc. In Francia ul Nicolas Sarkozy al vain gir con dadré düü “youtubista” che i latö giò e pö métan in gir ul video. Ul Pro-di (620 video) e ul Berlüscon (1550 vi-deo) i végnan anca tiràt in gir, par quelche i dìsan e par quel che i fann: però talsét che se ta vét in politica bisögna vég ispall larg e anca da nüm ul “Diavolo” l’èmia che al staga tant indré cunt i noss po-liticant. L’è che ul YouTube al pò vess na “minavagante”. Se ta sét un personagg püblic,ta dévat fa atenzion tütt i moment, parchécunt ul telefonin chiunque al ta filma giòe pö la “mét in rét”. Dopo cùrig adré cunti scarp da vernìs, se quel di lì ta sévat miatant in sentoo.Da sicür ul YouTube al mira lontan: inAmerica i’è sicür che i prossim elezion ivedarà “quii che van in lista” a parlass sücunt “qui che vota” in dal web e semparmen in radio o television. La HillaryClinton la gha dà dénta già adess, comel’ex sìndic da New York Rudolph Giulia-ni. Vün di siti püssée visitàt, adess, l’èquel dal John Edwards che l’è lì, davantial specc, e al siguita a dii: “Come sombell, come som bell”. Disémm che l’èmia ul massim dala promozion dal can-didat. Cert che mét sü par temp un YouTube indialètt ticines, tirando adré anca la récla-me, al podaress vess un afàri. Afàristracc? Pensémig sü gent, almen voialtrigiovin che a sii bon da giügaa cunt ulcomputer. �

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SCRIV IN DIALÈTT

scrivüt dal Pier Baron

E quii che mena ul turon in dala politica adess iè obligàt a dopraa ul sistema onli-ne . Una meza rivolüzion… in dala comünicazion.

YOUTUBE: ANCA A RHOSA DIS “BARLAFÜS”

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Protegge come una seconda pelle.

Evitare un’esposizione eccessiva al sole, in particolar modo a mezzogiorno. Applicare la crema solare più volte, soprattutto dopo aver fatto il bagno.M

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Il vuotoFranco Battiato, Universal, 2007

Aspettando l’estate, vi consigliamo l’ascolto dell’ultimo lavo-ro del maestro siciliano, che, in collaborazione col filosofo-mentore Manlio Sgalambro ci invita a compiere un viaggio inorizzontale nel nostro tempo: “danni fisici psicologici collerae paura stress sindrome da traffico ansia stati emotivi” (Il vuo-to) e un viaggio in verticale che dal tempo si eleva: “spostan-domi in avanti per quanto lo permette la catena scopersi percaso lo stato che ascende alla Gioia” (Stati di gioia). Anchequesta volta, Franco Battiato sembra volersi prendere cura de-gli ascoltatori con brani toccanti, dolci e delicati: “anche senon ci sei tu sei sempre con me” (Aspettando l’estate).

SCELTI PER VOI

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letto

Un gigolo in doppiopettoReportage narrativo di Manuela Mazzi, 160 pagine, Photo Ma.MaEdition

Non si tratta di un romanzo, bensì di un reportage narrativo. La denun-cia di un mondo di cui non si parla e di cui pochi conoscono l’esistenza.Un mondo fatto di prostituzione maschile, droga, alcol e soldi. Un mon-do che non è fiction e neppure tanto distante da non toccarci. Sì perchéil protagonista di questa storia è un ticinese che ha fatto il gigolo perun’agenzia di accompagnatori del luganese. Max, il cui vero nome è ov-viamente diverso, racconta senza filtri la sua storia: un viaggio nel triste

mondo del troppo denaro, con il quale c’è chi pretende di comprare tutto, anche l’anima…Segnaliamo ai lettori che il contenuto è a tratti esplicito ed è pertanto consigliata la lettura solo ad unpubblico adulto.

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Da vedereLa maglia da stradawww.knittaplease.comL'idea è venuta nell'agosto 2005 a due amicheamericane, che chiacchierando sono arrivate aconfidarsi la reciproca delusione per gli innume-revoli lavori a maglia lasciati a metà. Il giornostesso hanno realizzato il loro primo copri pomel-lo in lana.Poi diversi coloratissimi ”pigiamini”so-no comparsi in città su pali della luce, monumen-ti pubblici, ringhiere, ecc. L'idea è piaciuta subitoe si è diffusa prima tra un gruppo di amiche, poiun po' in tutto il mondo. Si tratta di una sorta diarte da strada, colorata e divertente. Chiunquepuò diventare un artista del gomitolo, basta sfer-ruzzare e applicare ad ogni lavoro un cartellinoche rimanda al sito. Ci piacerebbe veder sbucarequeste colorate decorazioni anche in Ticino…

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visto

La famiglia omicidiCommedia di Niall Johnson con Rowan Atkinson e PatrickSwayze

Dimenticate Mr. Bean perché questa è sì una commedia brillan-te, ma ben diversa da quelle demenziali a cui ci ha abituatiRowan Atkinson. Una commedia inglese diversa dai film ameri-cani sia per sceneggiatura sia per ritmo. Godibile e briosa, maivolgare ed esagerata, con un finale divertente. E nella sua sem-plicità, tocca dei temi che ognuno di noi affronta e vive almenouna volta nella vita.

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L’INTERVISTA

Può sembrare un’anomalia. L’architetto, che ha in mano il più grande cantiere edile del Cantone, il Palace di Lugano, oggettoper decenni di tante controversie, insomma un tormentone cittadino, ha scelto personalmente il riserbo. Ivano Gianola, infat-ti, non compare pubblicamente: non lo si vede alla televisione, non partecipa a dibattiti, non esprime opinioni e giudizi. È l’an-titesi del presenzialista che, oggi, affolla le tribune mediatiche. Ha preferito, negli ultimi sei anni interamente dedicati a que-sto progetto, il silenzio dal quale, soltanto adesso, ha accettato di uscire. Per parlare non tanto di sé, persona schiva, quantodi un’opera che inciderà sulla fisionomia della città: e apparterrà a tutti.

testo Luciana Bassi-Caglio - foto Rémy Steinegger

IVANO GIANOLA:È L’EDIFICIO CHE DEVE PARLARE

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L’INTERVISTA

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Architetto Gianola, questo lungo silenzio è stato una strate-gia o un comportamento spontaneo?“La domanda, un po’, mi sorprende. Mi sono comportato, inquest’occasione, come sempre, concentrandomi sul mio lavoro,che è il mio mezzo d’espressione. In architettura, è l’edificio damettere sotto il sole che deve parlare. E per farlo parlare nel mi-glior modo possibile, occorre impegnarsi a fondo, in una ricer-ca paziente e continua che, per me, coincide con un metodo divita. Affrontando un progetto di grandi dimensioni, qual è il Pa-lace, destinato a creare un vero e proprio quartiere, l’impegno èstato, evidentemente, molto forte sia sul piano dell’ideazionesia della realizzazione. Non avrei avuto il tempo per partecipa-re a dibattiti. Del resto sono un uomo della pratica e della con-cretezza più che delle teorizzazioni”.

“UN OCCHIO SERENO SU LUGANO”

Ma proprio questo progetto è stato un motivo di discussionie di polemiche, che hanno diviso le opinioni dei luganesi. Siè sentito condizionato?“Assolutamente no. Ho vissuto queste cose con distacco, unpo’ da estraneo. Non sono luganese, e quindi ho potuto guarda-re alla città con un occhio sereno, al riparo dalle dispute locali.Non ho subito interferenze di tipo politico. Del resto, bisognaarrendersi all’evidenza: la vicenda del Palace si è risolta positi-vamente. Un terreno, di grande pregio, è stato salvato dal ri-schio di uno sfruttamento a soli fini speculativi. Grazie all’in-tervento del Municipio, in qualità di committente, un’intera zo-na, in precedenza chiusa all’accesso dei cittadini, sarà aperta atutti. Proprio sul concetto di apertura è impostato l’intero pro-getto che offrirà ai luganesi e ai turisti un nuovo quartiere da vi-vere in tanti modi”.

Che cosa si deve intendere per apertura?“L’apertura, qui, si gioca su due fronti. Da un lato, nel rappor-to, per me fondamentale in architettura, fra interno ed esterno.Mi spiego: il paesaggio, e tanto più in un luogo privilegiato co-me il Palace, a ridosso di una collina e prospiciente il lago, de-ve entrare nel nuovo quartiere e diventarne una parte integran-te. Dall’altro, l’apertura concerne, appunto, l’accessibilità: at-traverso passaggi liberi, i pedoni potranno entrare e muoversiall’interno, dove troveranno una piazza di ben 5’500 m2, gran-de quanto Piazza della Riforma, cortili e da qui uscire nel par-co retrostante, che salirà fino in via Motta. Dare la terra a chicammina: è il criterio cui deve ispirarsi la città di oggi. Natu-ralmente, per attirare gente, un quartiere deve anche contaresui propri contenuti”.

“UN TEATRO E UN MUSEO MULTIFUNZIONALI”

Il Palace, infatti, si propone come il nuovo polo culturale del-la città. Quali ne sono i punti centrali?“Si tratta di un teatro e di un museo, entrambi costruiti secondo

criteri innovativi, adattabili a necessità diverse. Il teatro, in par-ticolare, sarà un tipico edificio multifunzionale: con una sala,dotata di fossa orchestrale mobile, che potrà ospitare concertisinfonici, spettacoli operistici e teatrali, conferenze. Come dire,eventi che esigono condizioni ambientali differenziate, sia perl’acustica sia per l’affluenza di pubblico. In quanto al museo, èla prima costruzione che sorge, nel Ticino, con questo scopospecifico: finora, le opere d’arte trovavano posto in edifici pree-sistenti. Il progetto iniziale, però, ha dovuto subire delle modifi-che, imposte dalla politica culturale cittadina. Si temeva un ec-cesso di spazi espostivi e la superficie è stata dimezzata. Ma ri-mane aperta la possibilità di un futuro ampliamento”.

«Sono un uomo della pratica e

della concretezza più che delle teorizzazioni»

UN AUTODIDATTA

Nato a Biasca, cresciuto a Zurigo, Ivano Gianola ha imparato il mestie-re attraverso l’esperienza pratica: il disegno, in vari studi di architettu-ra, e l’attività sui cantieri. Niente laurea ma il talento naturale, perfezio-nato da un continuo apprendimento, di uno che, come dice, ha semprevoglia d’imparare. Ha lavorato soprattutto in Germania, a Monaco, aBerlino, a Stoccarda, progettando centri commerciali, banche e ville.Curioso nei confronti dell’architettura contemporanea, non si riconosceperò, nei maestri cui ispirarsi. In Ticino, apprezza, in particolare, l’operadi Rino Tami, grande precursore. Predilige il lavoro accurato, attento aiparticolari, che esige preparazione e tempi lunghi.Al progetto del Pala-ce ha dedicato sei anni a tavolino mentre altri sei saranno necessari perarrivare a tetto. Data prevista: 2013. Nell’opera, sono coinvolti ventistudi di ingegneri e di tecnici, complessivamente una settantina di per-sone. Per forza di cose, Gianola deve delegare. Ma precisa: “Delego insenso partecipativo. È una forma di delega controllata”.

UNO SCAVO DA 25’000 CAMION

Equivale al carico di 25 mila camion il materiale estratto dallo scavodel Palace. Sarebbe stato impensabile ricorrere a un trasporto strada-le di simile entità. Il problema è stato risolto ricorrendo a un sistemadi tubazioni che riversano il terriccio, depurato dal marciume, diretta-mente nel lago. È stata, per il Ticino, un’assoluta novità. In tal modo, losgombero è avvenuto senza ostacolare il traffico sul lungolago.

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L’INTERVISTA

IL LATO SOMMERSO DEL PALACE

a cura di Franco Banfi

I cantieri sul lungolago di Lugano non possono essere passati inosser-vati. Noi abbiamo voluto vedere e documentare cosa succede sotto lospecchio d’acqua. Dopo esserci ben documentati, abbiamo fatto alcu-ne immersioni nel fondale che si trova di fronte alla passeggiata lungo-lago. Dal bagno pubblico fino all’inizio del parco civico. Questa zona èsoggetto di riqualifica dell’ecosistema acquatico. Davanti al bagnopubblico si stanno realizzando due secche sommerse colonizzabili dapiante acquatiche e specie ittiche litorali; pesci persici, persici sole, per-sici trota e gardon. Le due secche hanno una superficie di circa 3’500 e4’500 m2 e salgono da un fondale di circa 20 metri per arrivare a 5 me-tri dalla superficie, evitando di essere d’intralcio alla navigazione. Unaterza secca verrà realizzata su un fondale più profondo attorno ai 50metri e avrà una superficie di 28’000 m2, quest’ultima dovrebbe venircolonizzata da specie sub-litorali e pelagiche. I circa 200’000 m2 di ma-teriale necessari per creare le tre secche sono stati estratti dall’ex alber-go Palace. Debitamente controllati e frantumati sono stati portati finoal lago e caricati su un’apposita imbarcazione che li ha trasportati e ri-lasciati tramite un grosso tubo sul punto prestabilito. Questo ha inoltreevitato il trasporto via camion all’esterno della città.Nelle immersioni fatte davanti al lungo lago, zona Belvedere, abbiamopotuto osservare le varie ceppaie, ancorate al fondo con dei corpi mor-ti, zavorre di cemento che ne garantiscono l’ancoraggio. Le ceppaiedovrebbero servire, con il loro articolato sistema di radici, a fornire ri-fugio ai pesci, soprattutto quelli di piccole dimensioni.Questi interventi sono il frutto dell’esperienza di specialisti dei varisettori. Alcuni interventi sono ancora previsti per la riqualifica dell’e-cosistema acquatico. L’obiettivo è di creare la massima diversitàmorfologica possibile e ottenere così la migliore biodiversità.

Esperti subacquei della società Ex.Te.Co. impegnati a individuare ericonoscere le zone compatibili con gli interventi da realizzare.

Il materiale rilasciato dalla superficie forma una piccola montagnache sparirà alla fine della deposizione.

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Contenuti culturali ma anche contenuti commerciali: com’èstato possibile armonizzare questi due aspetti del Palace?“La città mi ha attribuito il controllo generale sul progetto checomprende una parte, di cui è committente il Municipio, e unaparte, acquistata da un gruppo privato, Mantegazza-Garzoni,che sarà realizzata dall’architetto Giampiero Camponovo. Que-st’ultima zona comprende appartamenti, ai piani superiori, e, alpianterreno, negozi, un ristorante e un bar. Penso che l’abbina-mento fra strutture pubbliche e private possa funzionare nell’in-teresse reciproco. Quel che conta è costruire, insieme, un’operache deve appartenere all’intera collettività appagando bisogniculturali, voglia di shopping, distensione”.

“CREARE SPAZI DI PACE”

Si tratta, insomma, e lei insiste su questo punto, di costruirepensando agli altri, ai futuri utenti di un edificio.“Esattamente. Il fattore umano deve avere la priorità persinosulla preoccupazione estetica. È qualcosa che, oggi, rischia diessere dimenticato. Ci sono architetti che costruiscono per sestessi, privilegiando gli aspetti esteriori, una certa monumenta-lità. È anche un fatto caratteriale. Io preferisco il lavoro ap-profondito, preciso nei particolari, rispettoso delle necessitàreali del committente come delle condizioni ambientali. In Tici-no, ci troviamo a operare in un territorio esiguo e delicato chenon sopporta il gigantismo. Mi piace, è la mia aspirazione, crea-re spazi dove ci sia pace e tranquillità”.

Ma è un obiettivo che può sembrare in contrasto con la no-stra epoca. Come vive la modernità?“Non vorrei essere frainteso. Apprezzo i mezzi tecnologiciche alleggeriscono la fatica, anche sui cantieri. Non demoniz-zo l’auto, strumento ormai insostituibile. E il Palace sarà do-tato di parcheggi sotterranei. Ma dell’epoca, rifiuto la fretta,l’approssimazione, la dispersione: nel lavoro come nel tempolibero”.

“LE DUE COSE SI SOVRAPPONGONO”

A proposito di tempo libero, come impiega il suo?“Domanda imbarazzante. Per me non esiste una separazionefra tempo di lavoro e tempo libero. Le due cose si sovrappon-gono. Quando sono fuori dall’ufficio, passeggio, sempre conl’occhio attento a quel che vedo, e che potrebbe diventare unmotivo d’ispirazione, uno stimolo. E se vado in viaggio, cercosempre di concentrarmi su un obiettivo preciso. L’osservazionenon dev’essere legata al tanto ma al meno. Per esempio, inGiappone mi sono dedicato unicamente alla visita dei giardini.Ecco, il giardino potrei definirlo il mio hobby. Ma è un hobbyche trova poi un’applicazione nel lavoro: costruendo una casacerco di aprirle un varco sul verde. Il giardino fa parte del pro-getto. Ma dipende dall’ubicazione. A Mendrisio, dove ho l’uf-ficio, sono riuscito a realizzarlo. A Castagnola, dove abito, in

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L’INTERVISTA

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un paesaggio forte, ho cercato d’introdurre l’esterno all’internodella casa”.

Si finisce, insomma, per parlare sempre di architettura. Ma,allora, nient’altro? Sport? Musica? Amicizie?“Non mi faccia passare per un eremita. Non sono un tifoso, maqualche partita la guardo. Trascuro, invece, la musica, perchésono più legato alle sensazioni visive. E certo, ci mancherebbe,apprezzo i rapporti umani. Mi piace parlare con la moglie e gliamici, magari a tavola. Ma le serate sono, generalmente, dedi-cate al riposo. Bisogna ricaricare le batterie per rimettermi al la-voro. Mi piace il mio mestiere: è l’unica cosa che sappia fare”.

“LA GENTE FINORA NON SA”

E, in tema di rapporti umani, ha raccolto personalmentereazioni da parte del pubblico?“Non molte, in verità. Ho l’impressione che i luganesi non sirendono conto di quel che li aspetta. Finora è mancata l’infor-mazione. Il pubblico, per esempio, è rimasto sconcertato dal-l’abbattimento delle piante nel parco dell’ex-albergo. Fa sempremale sacrificarle. Ma è stata una necessità: si trattava di piantemalandate. Su questo terreno collinare si creerà una zona verde,accogliente e percorribile. In altre parole, questo cantiere, perora alla fase preliminare degli scavi, riserverà grandi sorprese.Non solo sorgerà un nuovo quartiere, un polo culturale e com-

merciale moderno, ma si ridarà vita anche a edifici storici qualiil convento e il chiostro, dietro Santa Maria degli Angioli, cherestaurati potranno ospitare manifestazioni”.

Il nuovo, quindi, che convive con il vecchio: è questa la suafilosofia professionale?“Credo nella continuità. Purtroppo è un principio non sempre ri-spettato. Si distrugge affrettatamente, spesso con criteri unica-mente speculativi, provocando disastri ambientali. Mentre unacittà evolve rinnovandosi e conservandosi. Proprio al Palace, lavecchia e discussa facciata dell’albergo ha significato, per me,un punto di riferimento importante. Per non parlare della chie-sa, edificio di pregio, che ne uscirà valorizzata. Per i luganesi,abituati a fermarsi alla fine della via Nassa, sarà un prolunga-mento dello spazio vitale cittadino”. �

«Il Ticino, territorio esiguo e delicato, non sopporta

il gigantismo»

Martin Jutzi, Marketing e VenditaMembro del comitato di direzione

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Pensionamento anticipato – un lusso?Molti sognano di godersi atti-vamente la terza età anziché”sgobbare”. Ma ciò richiedeuna buona pianificazione.

Solo pochi, però, possono permettersi di far-si pensionare anticipatamente. Un pensio-namento anticipato è infatti molto oneroso.

Al momento del pensionamento ordinario,l’AVS (1° pilastro) e la rendita di una cassapensione (2° pilastro) sostituiscono il red-dito da attività lucrativa. In una situazioneanaloga, in caso di pensionamento antici-pato si manifesta una lacuna reddituale,poiché è possibile percepire la renditaAVS al massimo due anni prima; inoltre, la stessa risulta inferiore. Analogamenteall’AVS, anche la rendita versata dal 2° pi-lastro si riduce con ogni anno di prelievoanticipato.

Quel che è più grave: a seguito del pensio-namento anticipato è possibile costituiremeno capitale di vecchiaia. Circa un quar-to dell’avere di vecchiaia viene infatti

costituito negli ultimi cinque anni prece-denti il pensionamento ordinario.

Al compimento dei 50 anni è arrivato ilmomento di fare un primo controllo dellasituazione finanziaria. A questo proposito,occorre trovare la risposta alle domandeseguenti: • Quanto denaro mi occorre dopo il

pensionamento? • A quanto ammonta la mia lacuna

reddituale in seguito al pensionamentoanticipato?

• Di quanto capitale ho bisogno per colmare questa lacuna? Secondo unaregola indicativa, nell’età di pensio-namento occorre il 20% in meno di denaro rispetto al periodo in cui si svolgeva un’attività lucrativa.

Se si ha trovato le risposte alle domande sum-menzionate con l’aiuto di consulenti compe-tenti, ci si rende conto, e questa è la buona notizia, che, al momento in cui si presentanodelle lacune, si ha per lo più tempo sufficien-te per risparmiare i mezzi mancanti.

Publireportage

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curiosità di Pigi

IN CONTRAVVENZIONEGiovanni Combi di Crana avvisava, il 4dicembre 1907, che presso di lui si trova-vano due capre “messe in contravvenzio-ne perché prese nel di lui giardino”.

L’ASPETTOIl macellaio bellinzonese Kaltbrunnervendeva, il 7 maggio 1912, un toro di“bella costruzione”.

LA CARATTERISTICAL’11 marzo 1902 si informava che ad Ar-tore era stato smarrito un cane con le“gambe corte”.

L’OFFERTALa ditta Fratelli Rondi di Bellinzona of-friva ai suoi clienti, il 18 maggio 1913,“regali di valore incredibile”.

DA NON CREDERE

IL NUMEROLa ditta luganese Antognini mise in ven-dita, il primo settembre 1920, “20’000vasi per conserve”.

LA PREDAIl pescatore Luigi Morenzoni catturò nelCeresio, il 25 settembre 1907, un lucciodi 14 chili.

ANSIOSAMENTESul “Dovere” del 9 maggio 1912 apparve unannuncio con cui due giovani coniugi cerca-vano “ansiosamente un lavoro qualsiasi”.

LA VELOCITÀI giornali dell’epoca informarono che al“chilometro lanciato di Ginevra” il gio-vane luganese Francesco Franconi avevaraggiunto, il 10 settembre 1929, la “fan-tastica velocità di 138 chilometri orari”.

DA GUARDAREIl commerciante Bernardo Guerino diCastione vendeva, il 20 settembre 1920,puledri di “belle forme”.

STAGIONATEI fratelli Gorzioli di Genestrerio compe-ravano, nel 1920, “piume vecchie”.

LA FESTA Il luganese Barelli invitò, il 15 maggio1907, gli amici ad un “sontuoso pranzo”al ristorante di Guglielmo Albisetti aBuffalora e i quotidiani spiegarono che

aveva appena ricevuto la notizia dellamorte, in America, di uno zio che gli ave-va lasciato un’inaspettata eredità.

L’UTILITÀLa Tipografia Grafica di Bellinzona for-niva, nel 1953, “giornali di vecchia dataper avvolgere la merce” (i prezzi andava-no da 25 a 30 centesimi per ogni chilo dicarta).

ALLE TICINESIUn “giovane scrittore”, che si firmavaOrso di Fontechiara, pubblicò, nel 1939,un volumetto intitolato “Due parole d’a-more alle signorine ticinesi”.

FRUTTIIl 7 novembre 1904 andò all’asta, a Bel-linzona, una proprietà comprendente an-che una “limoniera”.

LA CONDIZIONEL’11 luglio 1920 si cercava, nel Ticino,un mulo “senza vizi”.

PRECOCIIl 7 aprile 1920 nel podere bellinzonesedi Federica Calastri si raccolsero “bellefragole mature”.

L’OFFERTADon Franco Buffoli diede una mano, il 9settembre 1966, al trasporto del cristallodi 115 chili trovato verso il Passo dellaNovena dall’airolese Gilberto Leonardi,1906

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al quale furono subito offerti, per il suoacquisto, 10’000 franchi.

L’AGGETTIVOIl 19 giugno 1915 un giornale bellinzone-se annunciò che era giunto a tetto il “ci-vettuolo villino” progettato dal professorGualzata per Rodolfo Pagani.

SVELTOIl 27 agosto 1918 era in vendita, nel Can-tone, un “somaro veloce”.

LA MISURAIl 13 settembre 1919 il Municipio di Bel-linzona annunciò di aver dato una multadi 5 franchi ai cittadini Enrico Tonini,Mario Gemetti e Giuseppe Carenino per“spreco di acqua potabile”.

GENITORI E FIGLINel 1924 si potevano acquistare, nel Tici-no, “cagnolini di vera razza volpina, figlidi genitori intelligentissimi”.

L’OCCASIONEIl primo marzo 1904 si poté leggere que-sto annuncio: “Lauto guadagno possonoassicurarsi signore della buona societàcoll’inviare indirizzi di fidanzati”.

MESTIERINel 1897 il bellinzonese Giovanni Fer-retti aveva la funzione di “scopatore pub-blico”.

SPECIALEEra in vendita, il 2 agosto 1920, per“150’000 marchi circa”, un’auto Benzcon “arredamento di lusso”.

FESTA GRASSAIl Santo Stefano del 1902 il Vescovo Vin-cenzo Molo “dispensò, in forza da facoltàapostolica, tutti i fedeli soggetti alla suaspirituale giurisdizione dall’astinenzadalle carni in quella festività”.

IL PASSATOREIl primo giugno 1936 si cercava, per unafabbrica cantonale di cappelli, un “pro-vetto operaio passatore”.

IL DONOIl locarnese dottor Aldo Balli donò allaScuola cantonale di commercio di Bellin-zona, nel 1936, una “collezione di oltre1’000 volumi riguardanti la letteraturaitaliana e francese e la giurisprudenza, trai quali alcune edizioni di raro ed eccezio-nalissimo pregio”.

SUL FAZZOLETTOIl Museo civico bellinzonese acquistò nel1917 un “fazzoletto di seta con stampatidue sonetti opera del Padre Ghiringhelli ededicati al Landfogto Bessler e alla suasignora”.

LA RICOMPENSAIl 10 marzo 1916 il bernese Schatzmannperse, a Bissone, una borsa contenente1’450 franchi, che fu poi trovata sul pon-te di Melide dal cantoniere GiuseppeGaggini, il quale ebbe come ricompensadal proprietario 200 franchi.

OROInteressò più di un Ticinese la notizia, da-ta nel giugno 1938, che sui Monti di Can-nero era stato trovato un “filone auriferodi assai notevole importanza”.1906

1915

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ABBIAMO MANGIATO A…

La Vallemaggia non è proprio a due passi, specie se si giungeda Lugano. Usciti dall’autostrada all’altezza di Ascona, ciavviamo verso Ponte Brolla (dove si può arrivare anche con laCentovallina). Qui non dimenticate di ammirare lo spettacolareorrido dove il fiume si è fatto strada creando le “marmitte deigiganti”. Lasciato alle spalle il fascino del paesaggio insubrico,iniziamo a risalire la valle. Centinaia di sentieri consentonoescursioni, dalle più facili alle più impegnative, in un contestonaturale eterogeneo e di grande interesse: monti, alpi, laghettialpini, l’originale tipologia dei villaggi con significative testi-monianze di storia e d’arte. Da Avegno (il punto più basso) a 299 m s/m, a Bosco Gurin (il

più alto) a 1’507 m, sono ben 1’208 i metri di dislivello. Sipassa dal fondovalle, esempio unico in Svizzera di paesaggiofluviale allo stato naturale, ai numerosi monti, molti dei qualiabbandonati, all’alta montagna con diverse cime che superanoi 3’000 m. Fino a San Carlo in Val Bavona sono 42 km. I turisti si spingo-no fino a Mogno per visitare la chiesa di Mario Botta. A duepassi c’è Foroglio, con la sua cascata (dove già vi ho portatisette anni or sono). Ma una bella cascata c’è anche a Maggiadove, consigliato dall’amica Sabrina Princigalli, ho scelto diarrestarmi per assaggiare la cucina della Locanda Poncini. Si tratta di uno dei 60 ristoranti che hanno partecipato al

MAGGIA:LOCANDA ENOTECA PONCINItesto Luigi Bosia - foto Rémy Steinegger

Mattia Nessi (chef di cucina), Magda Boggini (gerente) e Pietro Conti (chef di cucina).

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… la nuova rivista “Traditions & terroir” dell’Associazione sviz-zera per la promozione delle AOC e IGP, cui il cantone Ticino siostina a non voler aderire. Chissà mai perché!

… il nuovo bar “La Chicchera”, in via Peri che, oltre a ottimicaffè, a mezzogiorno serve qualche buon piatto e, la sera, pro-pone una bella scelta di tapas. Ottimo ritrovo per uno spuntino.

… che il 2 giugno, a mezzogiorno, la Chaîne des Rôtisseurs diComo organizzi un pranzo all’Alpe di Vicania dove ora c‘èAndrea Muggiano, vincitore nel 2002 del titolo di miglior com-mis rôtisseurs d’Italia.

… che dal 4 al 7 giugno Genova accolga Slow Fish, salone delpesce sostenibile.

… che i nostri governanti manchino spesso di “senso comu-ne”. Interrogato sul prezzo di un caffè, Zapatero ha rispostoEuro -.80, mentre in Spagna costerebbe 1,30 Euro.L’intervistatore avrebbe esclamato “probabilmente beve ilcaffè solo nel bar del Parlamento (dove in effetti costa ottan-ta centesimi) oppure se lo fa sempre offrire”.

MI PIACE...

NON MI PIACE...

Festival di arte e gastronomia dell’Insubria. La manifestazioneè ormai terminata, ma sarete ricevuti con lo stesso entusiasmocon il quale siamo stati accolti. La locanda è posizionata in unantico rione con fontana e alcuni posteggi e vi invita ad assapo-rare, anche sulla bella terrazza, la cucina personalizzata dallemani creative dei due chef: Pietro e Mattia. Prodotti sempre freschi, preparati “à la minute” e cucinati concura. Il menu del Festival proponeva: carpaccio d’agnello mari-nato al miele ed erbette di Maggia, servito con una delicatamousse al formaggio caprino (veramente eccellente); fagottinidi luganiga e patate cotti nelle foglie di vite; filetto di manzocon cuore di asparagi e borragine, gallette al granoturco e cesti-

Locanda Enoteca Poncinitel. 091 760 90 70, e-mail: [email protected].

no di primizie primaverili. Il dessert, “dolce tentazione dellavalle” era un insieme di gustose preparazioni. À la carte propongono carpaccio di barbabietole con mousse diformaggio, alcune zuppe come vellutata di cozze, crema dipomodori con scorzette di limone, potpourri di verdure in brodoalla ticinese, tagliatelle con gamberetti e funghi porcini, tortel-loni alla ricotta profumati alla salvia, penne al limone con ver-dure e striscioline di pollo, risotto ai formaggi della ValleMaggia o ai funghi porcini. I piatti forti saranno filetti di pescepersico “Poncini”, gamberoni al profumo d’oriente, grigliatamista di mare al salmoriglio, filetti di maiale al vecchio Barolo,filettini d’agnello al timo e cognac, cuore di filetto di manzoalla santoreggia, costata fiorentina. Tutti i piatti sono servitiaccompagnati da riso, legumi, patate al forno, patate fritte.E, per finire, goccia di semifreddo al pane, tiramisù al Baileys,lasagnetta con ripieno alle meringhe e mascarpone, carpacciod’ananas con sorbetto all’uva.Senza dimenticare i più piccoli, ai quali verranno serviti menua loro confacenti. Ricca la cantina, l’enoteca meglio rifornitadell’intera valle. Alle pareti foto di Lorenzo Olgiati “Le portedel mondo si aprono all’Insubria”. Forse ci sono ancora! �

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Créa d’Or. Lusso da mordere.

Dai prelibati MANDELPLÄTZLI ai raffinati dolcetti al Marc de Champagne fino

ad arrivare agli squisiti kipferl alla vaniglia: le 18 varietà di biscotti Créa d’Or

sono una vera delizia per il palato.

Page 25: Illustrazione Ticinese

ILLUSTRAZIONE TICINESE 06-07 25

BUON APPETITO

È sempre utile disporre di una bella raccolta di ricette per le

festicciole estive. Come stuzzichini per un aperitivo sono par-

ticolarmente indicati i deliziosi bocconcini al formaggio - da

servire caldi o freddi.

STELLE PER L’APERITIVO

Preparazione:Stendere ancor più sottile la pastaper pizza. Ricavarne delle stelle deldiametro di 7-8 cm, spennellarlecon un po’ di panna acida e cuocer-le in forno a 220 gradi per circa 10minuti.Tagliare a cubetti l’Emmentaler.Sbattere le uova e il latte, unire ilformaggio, salare e pepare. Fonde-re il burro in padella, versarvi ilcomposto alle uova e lasciarlo rap-prendere a calore dolce, strapaz-zandolo leggermente con una for-chetta.Tagliare il salmone a strisce larghe,disporre queste ultime a mo’ dianello e farcirle con le uova stra-pazzate.Ripartire sulle stelle la panna acidarimanente, adagiare sopra i rotolinial salmone e decorare con erba ci-pollina.

Resa: circa 16 pezziDifficoltà: 2Osservazioni: si possono utiliz-zare anche i cracker.

Ingredienti:• 1 pasta per pizza,

stesa a disco• 1 vasetto di panna semi-

grassa acida (circa 180 g)

Uova strapazzate al formaggio:• 100 g

AOC dolce• 2 uova• 6 cucchiai di latte• sale, pepe• 1 cucchiaino di burro • 120 g salmone affumicato,

a fettine sottili• 1 mazzetto di erba cipollina

ricette Cuisine Mondiale, Beatrice Aepli

STUZZICHINI ORIGINALIPER IL PARTY ESTIVO

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BUON APPETITO

MUFFIN ALL’EMMENTALER

Resa: circa 12 muffin del diame-tro di 6-8 cmDifficoltà: 3Osservazioni: ideali per chi pre-dilige gli stuzzichini caldi.

Ingredienti:• 200 g

AOC maturo• 400 g farina• 1 bustina lievito in polvere • 2 cucchiaini di sale• 2 cucchiai di zucchero• 2 uova• 1 dl latte • 2 vasetti di yogurt al natura-

le (da 180 g)• 70 g burro liquefatto,

raffreddato• 150 g prosciutto a dadini

Preparazione:Grattugiare l’Emmentaler con lagrattugia a fori grossi. Mescolare lafarina, il lievito, il sale e lo zucchero.Sbattere bene le uova con il latte, loyogurt e il burro. Aggiungervi l’Em-mentaler e i dadini di prosciutto,quindi versare il tutto nella misceladi farina e mescolare fino a ottene-re un impasto omogeneo. Imburra-re una teglia da muffin, versarel’impasto nelle formine fino a un’al-tezza di due terzi. Cuocere in fornoa 180 gradi per circa 15 minuti. Ser-vire i muffin ancora caldi.

Suggerimento: i muffin si posso-no preparare in anticipo, basteràpoi riscaldarli brevemente in fornoall’ultimo minuto.

26 ILLUSTRAZIONE TICINESE 06-07

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BLINI CON GNOCCHETTI DI AVOCADO

Preparazione:Per i blini, stemperare il lievito nel-l’acqua. Mescolare bene tutti gli in-gredienti e lasciarli riposare per 30minuti. Fondere il burro in una pa-della con rivestimento antiaderen-te, versare 1 cucchiaio di pastellaper ogni blini e friggerli per circa 1minuto. Non appena in superficieaffiorano delle bollicine, voltare iblini e terminare la cottura sull’al-tro lato.Grattugiare finemente l’Emmenta-ler. Dimezzare l’avocado, asportareil nocciolo, pelare le due metà. Ta-gliare l’avocado e i ravanelli a da-dini, mescolarli subito con l’aceto.Tritare finemente la rucola. Mesco-lare bene tutti gli ingredienti, sala-re e pepare. Con l’aiuto di un cuc-chiaio formare degli gnocchetti eposarli sui blini.

Suggerimento: invece dei blinifatti in casa utilizzare dei cracker.

Resa: circa 30 pezziDifficoltà: 3Osservazioni: sono molto deco-rativi esposti in un buffet.

Blini:• 20 g lievito di birra• 2 cucchiai di acqua tiepida • 2 dl latte tiepido • 100 g farina di grano

saraceno o farina bigia • 100 g farina bianca • 1 cucchiaino di sale • 1 dl latticello o yogurt • 2 cucchiai di burro per

friggere • 150 g

AOC dolce • 1 avocado • 1 mazzetto di ravanelli • 1 cucchiaio di aceto di vino

bianco • 1/2 mazzetto di rucola

(circa 30 g) • 2 cucchiai di panna acida

semigrassa • sale, pepe

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Page 28: Illustrazione Ticinese

CANI, GATTI & CO.

IL PIÙ POSSIBILE IN BRACCIOGentile dottoressa,seguo sempre con interesse la sua rubrica e so che lei ha giàspiegato come alcuni gatti amino il contatto con i loro padro-ni più di altri. Io ho un gatto maschio di 4 anni, castrato, chepuò entrare e uscire liberamente di casa. Durante la bella sta-gione passa molto tempo fuori, mentre in inverno sta più spes-so in casa. Ma in qualunque momento dell’anno, alla sera,sempre, salta in braccio a mio marito, ma soprattutto a me, eci rimane ostinatamente. Quando cambiamo posizione lui

miagola e si sposta in modo da stare ancora il più in bracciopossibile. Abbiamo provato a cambiare posizione in continua-zione per osservare le sue reazioni e ogni volta ha miagolato(sembrava quasi intendesse reclamare), per poi rimettersi ilpiù possibile in braccio, anche in posizioni palesemente sco-mode, meglio se con il muso vicino al nostro viso. Perché?Possibile che non preferisca stare comodo e indisturbato? Di-mostra affetto? Desidera protezione o compagnia? Siamo mol-to curiosi...

Una famiglia... affettuosa, Lugano

28 ILLUSTRAZIONE TICINESE 06-07

QUANDO IL GATTO CERCA

CONTATTOElena Stern-Balestra: tutto quello che

vorreste sapere sul comportamento di

cani, gatti & Co. … e sul loro rapporto

con noi umani.

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Per le vostre domande: Illustrazione Ticinese,“Cani, gatti & Co.”, C.P. 418, 6908 Lugano, oppure viae-mail: [email protected], indicando come soggetto “Cani, gatti & Co.”

In effetti ho già parlato altre volte in questa rubrica delle rela-zioni sociali sia tra gatti, sia tra gatti e persone. Mi sono piùspesso soffermata sul comportamento sociale normale del gattodomestico. La sua domanda mi offre lo spunto per affrontare unaltro aspetto del tema: i casi di iperattaccamento. Nella vita di un gatto, come in quella di ogni essere umano, i le-gami di attaccamento, dapprima con la madre e poi con altri in-dividui, hanno una grande importanza. Al momento della sepa-razione dalla madre e dai fratelli, quando un micino viene adot-tato da una nuova famiglia, il legame di attaccamento primario,che il gattino aveva con la madre, viene rotto e sostituito dal le-game con uno o più individui della nuova famiglia. In questoperiodo, in cui il micetto ha in genere 8-12 settimane di età, so-no caratteristici i comportamenti sociali infantili come ad esem-pio la ricerca insistente del contatto fisico. Normalmente con iltempo questi comportamenti diventano sempre meno frequentifino al raggiungimento dell’età adulta e con essa all’acquisizio-ne di un certo grado di autonomia.Può capitare che questa fase di sviluppo sia disturbata: se lacontinua ricerca di contatto persiste fino in età adulta, per esem-pio se il gatto segue i suoi proprietari durante le loro attività incasa, desidera continuamente essere tenuto in braccio o miago-la continuamente e insistentemente per ottenere l’attenzionedelle sue persone di riferimento, si parla di iperattaccamento. L’iperattaccamento può avere origini diverse: da un lato può ca-pitare che i comportamenti infantili di ricerca del contatto fisicorisultino molto gratificanti per le persone che si occupano delgatto, spingendole a “premiare” il micio con attenzione, carez-ze, parole, ecc. Si tratta dunque in questi casi di un comporta-mento rinforzato e indotto dai proprietari stessi. Se il gatto nonmanifesta sofferenza in assenza dei proprietari, la situazionenon viene necessariamente considerata patologica.Dall’altro lato esistono gatti dalla cosiddetta “personalità dipen-dente”. Questi soggetti continuano a manifestare comportamen-ti infantili anche in età adulta e restano morbosamente attaccatia uno o più dei loro proprietari di cui ricercano continuamente ilcontatto fisico. In assenza di queste persone essi soffrono e ma-nifestano segni di disagio o addirittura ansia. La situazione sfo-cia inevitabilmente in un’ansia da separazione e può essere con-trollata solo con l’aiuto di terapie specifiche medicamentose ecomportamentali.In riferimento alla sua domanda, la mia impressione è che nelvostro caso il micio sia stato rinforzato, più o meno volontaria-mente, e mostri di conseguenza un leggero iperattaccamento.Per evitare che la situazione si deteriori e degeneri in un’ansiada separazione, vi consiglio di non assecondare eccessivamenteil desiderio di vicinanza del micio e di stimolarlo maggiormen-te ad avere delle attività che non implichino il contatto fisicocon voi, p.es. facendolo giocare. �

Page 30: Illustrazione Ticinese

Inserzione a pagamento

empre più persone, in un‘epocafrenetica ed estenuante, soffronodi tensione nervosa, che si può

manifestare sotto forma di irrequietezza,irritabilità aumentata o disturbi nervosispasmodici dell’apparato digerente.Anche scolari, studenti e giovani in for-mazione conoscono questi disturbi inperiodo di esami. Chi, inoltre, soffre dipaura degli esami è sottoposto ad unulteriore stress.In questi casi è bene non aspettare fi noa quando i nervi sono defi nitivamentescoperti, ma agire prontamente. Yoga, sport ed esercizi di rilassamento posso-no rivelarsi utili.Ma anche l’effetto di piante medicinalicome radici di valeriana e foglie di melis-sa può essere di aiuto.Radici di valeriana e foglie di melissasono utilizzate da anni per il loro effetto calmante.

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Page 31: Illustrazione Ticinese

SALUTE

COUPEROSE E SOLENEMICI PER LA PELLEDal punto di vista medico, è necessario distinguere l’eritrosi dalla couperose. La prima è caratterizzata da un arrossamentodiffuso del viso, che interessa soprattutto gli zigomi, le guance e il naso. Quest’arrossamento è provocato da congestioni didiverse origini, che dilatano i vasi capillari. La couperose propriamente detta, che rappresenta lo stadio successivo, presuppo-ne una dilatazione permanente dei capillari, che assumono l’aspetto di piccoli filamenti rossi.

testo Rita Ducret-Costa, farmacista

ILLUSTRAZIONE TICINESE 06-07 31

Queste due affezioni dermatologiche interessano soprat-tutto le pelli sottili e sensibili. Le donne (circa il 60%dei casi) sono più colpite degli uomini, a causa della

maggior sensibilità cutanea e delle fluttuazioni ormonali. Trale situazioni a rischio: le gravidanze e soprattutto la menopau-sa, responsabile delle vampate al viso, spesso a carattere con-gestizio.

ALCUNI CONSIGLILe vitamine C e P rientrano nel novero degli “amici” dei capil-

lari, poiché aumentano il tono e la resistenza delle pareti vasali.La vitamina P, più nota sotto il termine di bioflavonoidi, riuni-sce un gruppo di sostanze, come la citrina, l’esperidina, la ruti-na ecc. Orientatevi quindi sugli alimenti, tutti di origine vegeta-le, che ne sono ricchi. Queste vitamine possono essere anche as-sunte ciclicamente come integratori alimentari, in particolarenelle situazioni di aumentato fabbisogno, per esempio se si fu-ma o si assume la pillola contraccettiva. Chiedete consiglio alvostro farmacista.Evitate i pasti troppo abbondanti, le pietanze molto speziate, l’a-

Page 32: Illustrazione Ticinese

SALUTE

Nell’impossibilità di soddisfare per iscritto levostre numerose richieste, la signora RitaDucret-Costa, farmacista, nutrizionista, omeo-pata, risponde telefonicamente alle vostredomande il giorno sotto indicato dalle 09.00alle 12.00 al numero 026 401 24 12.

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buso di bevande alcoliche e le bevande bollenti, che fanno innal-zare la temperatura interna, provocando una dilatazione dei vasi.Evitate anche le fonti di calore: la sauna, il bagno turco, l’espo-sizione diretta al sole e le lampade abbronzanti, tanto più che gli

UVA fragilizzano e assottigliano la pelle, rendendo i capillaripiù visibili.Per quanto riguarda i trattamenti cosmetici, utilizzate prodottiidonei, rinunciate ai peeling troppo aggressivi, applicate regolar-mente maschere lenitive e prestate maggiore attenzione alla pro-tezione della pelle in caso di esposizione al freddo e al vento.Sul fronte dell’omeopatia, Hamamélis composé è il rimedio ditutti i problemi collegati alla fragilità capillare (e venosa).Purtroppo, nessuna di tali misure è in grado di debellare l’eritro-si e la couperose. Queste precauzioni servono solo ad evitareche i problemi si aggravino o tutt’al più ad attenuarli.

TERAPIE DERMATOLOGICHEIl laser, di competenza dermatologica, è l’unica tecnica rapidaed efficace per il trattamento della couperose. Bisogna prevede-re in genere due o tre sedute ed essere pronti ad accettare i pos-sibili effetti secondari (edema, formazione di croste), frequentima di breve durata. Il risultato è visibile a circa un mese di di-stanza dall’ultima seduta. Altre sedute possono rendersi neces-sarie con il passare degli anni.

GLI “AMICI” DEI CAPILLARIVitamina C: la frutta e la verdura, in particolare il ribes nero, ilkiwi, gli agrumi, i cavoli, il crescione e il peperone.Vitamina P: la polpa degli agrumi, l’albicocca, la ciliegia e lamora. �

Page 33: Illustrazione Ticinese

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Page 35: Illustrazione Ticinese

1. Scegli un foglio di carta del colore con il qua-le vuoi fare l’aereo. Piegalo a metà e tenendo lapiegatura in basso, disegna la sagoma di un ae-reo tenendo la piega come base dell’aereo.

2. Con le forbici dalla punta arrotondata ritaglia lasagoma e utilizzando il taglierino, fatti magari aiu-tare da un adulto, ritaglia il contorno del finestrino.

3. Scegli un foglio di carta di un altro colore, ri-taglia una striscia sul lato lungo del foglio e lar-ga ca. 4 cm. Piegala a metà e ritaglia il latoaperto per ottenere la parte arrotondata delleali. Disegna e ritaglia anche la coda dell’aereo.

4. Ritaglia un pezzetto di carta velina, apri la sa-goma dell’aereo e incollalo in corrispondenzadel finestrino. Inserisci le ali e chiudi l’aereo conla colla.

5. Fai un intaglio nella parte posteriore dell’ae-reo e infilaci la coda. Con i pennarelli coloratidecora l’aereo.

Cosa ti occorre:

fogli di carta colorata, colla stick, carta veli-na colorata, forbici dalla punta arrotondata,taglierino, pennarelli colorati.

PENNE, PENNELLI E PASTICCI

Bastano un po’ di carta colorata, colla e forbici per realizzare un aereoplanino di carta da personalizzare.

Il Cartereoplanino

ILLUSTRAZIONE TICINESE 06-07 35

idea, disegni e realizzazione di Anto

Page 36: Illustrazione Ticinese

VI È MAI CAPITATO DI PERDERE UNAPERSONA ALLA QUALE VOLEVATE MOL-TE BENE?Giacomo: io ho sofferto perché il mioamico e compagno Joshua ha cambiatoscuola. Mi è molto dispiaciuto perché oraci vediamo molto meno.Serena: anche a me manca il Joshua. An-che se certe volte litigavamo, adesso cheè andato via mi dispiace molto.Mattea: a me è dispiaciuto molto quandoè morta la Giosa, una signora anziana cheera la mia vicina di casa. Ero molto lega-ta a lei. E poi mi sarebbe piaciuto cono-scere il nonno, perché la nonna me ne

parla ogni tanto.Laura: un anno fa è morto mio zio. Ioero molto legata a lui. Quando sono an-data al suo funerale ho pianto perché mimancava. E poi ho i nonni lontani, abita-no a Bari e quindi li vedo poco. Anche lo-ro mi mancano.Mattia: anch’io avrei voluto conosceremio nonno perché ho sentito dire che erabravo.Gimmi: a me manca il nonno, che è mor-to quando avevo solo un anno. Ogni tan-to riguardo una videocassetta dove lui èstato filmato.Katia: mio zio mi manca perché mi dava

OGGI PARLIAMO DI...

KatiaKarim

GiacomoDanilo

Gimmi

Parlare del distacco o della perdita di un amico o di una persona alla quale si vuole

bene, non è cosa facile. Tanto più che quando si è bambini, riuscire ad esprimere

a parole certi sentimenti e sensazioni non sempre è evidente. Noi ci abbiamo pro-

vato con la III elementare di Mesocco/GR, classe guidata dalla maestra Daniela

Faré. Quando li abbiamo incontrati, gli alunni avevano “perso” da poco un loro

compagno che aveva cambiato domicilio e quindi anche scuola.

testo Lorenza Storni - foto Rémy Steinegger

TAN

TO...

MI MANCA

36 ILLUSTRAZIONE TICINESE 06-07

Page 37: Illustrazione Ticinese

ILLUSTRAZIONE TICINESE 06-07 37

delle cose ed era molto gentile.Karin: io ho un’amica che si chiamaLaura e che ho conosciuto al mare. Ognitanto ci scriviamo delle lettere, ma mipiacerebbe vederla ancora…Patrick: io non ho mai conosciuto unozio che è morto alla nascita e di cui ognitanto sento parlare. E poi mi manca lamia bisnonna che mi faceva le calzette dilana che ho ancora.Giacomo: io sono stato soprannominatoEugenio come il mio bisnonno, che perònon ho mai conosciuto. Danilo: io ho un cuginetto di 5 anni chesta a Berna e purtroppo ci vediamo moltopoco. Viene a Mesocco solo una o duevolte all’anno.Michelle: io ho due nonni che abitano aLacedonia e che mi mancano perché ve-do troppo poco. Milena: io avevo conosciuto un’amica inCroazia. Ci eravamo scambiate gli indi-rizzi e ogni tanto ci sentiamo. Ma non sose la rivedrò.

COME VI SENTITE QUANDO VI MANCAUNA PERSONA?Milena: non si sta tanto bene ma non rie-sco a spiegarmi.Serena: si ha freddo al cuore, si cerca divedersi o di telefonarsi. Karin: ci si preoccupa. Ma a volte si puòsognarla.

Giacomo: si ha nostalgia, vorresti tantoche fosse qui.Mattea: si ha malinconia e la si pensaspesso.Mattia: si è depressi, non si ha voglia difare niente e ci si annoia.

COSA VI MANCA DI PIÙ DI QUELLA PER-SONA?Giacomo: di Joshua mi manca il fattoche rideva sempre.Serena: il Joshua era bravo a risponderealle domande e parlava per tutti.Karin: a me manca il fatto che non pos-siamo più giocare insieme.Danilo: il Joshua veniva spesso a casamia e giocavamo a calcio. Lui stava inporta e la maggior parte dei tiri li parava.Giacomo: si sente la mancanza del Jo-shua nella squadra di calcio della scuola.Laura: a me manca la simpatia di miozio. Veniva spesso a casa nostra, bevevaun bicchierino e giocava con noi.Mattea: a me manca tanto la Giosa per-ché mi portava a passeggio, mi racconta-va le barzellette e le storie e mi faceva ibiscotti. Era allegra e sempre di buonu-more.

COME AVETE FATTO A SUPERARE IL DI-SPIACERE DEL DISTACCO?Laura: è difficile perché se ci penso micommuovo. Se mio zio fosse ancora qui

gli direi che gli voglio tanto bene.Serena: il mio papà ogni tanto cucina lericette di mia nonna per sentirla ancoravicina. Mattea: ogni tanto fingo che c’è la per-sona che mi manca. Vado a passeggio epenso che lei sia ancora qui.Giacomo: a me capita di sognare la per-sona che mi manca e sembra vero.Michelle: se arrivasse il mio nonno cheabita a Lacedonia gli direi che mi è man-cato e di restare un po’ di più con noi.Milena: se rivedessi la mia amica Marti-na le chiederei di andare ancora al mareinsieme.

Le classi elementari del Cantone interessate a colla-borare alla realizzazione di uno di questi servizi pos-sono scrivere a: Lorenza Storni, CP 247, 6906 Luganoo inviare una e-mail a: [email protected].

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Page 38: Illustrazione Ticinese
Page 39: Illustrazione Ticinese

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Page 40: Illustrazione Ticinese

VERSO VALENCIA

TRA MAL DI MAREEMOZIONI E CURIOSITÀ

40 ILLUSTRAZIONE TICINESE 06-07

Alain Fredriksson, 37 anni, gerente, Ca-slano - “Possiedo una barca a vela e quan-do navigo provo una sensazione unica di ri-lassamento e tranquillità a contatto con glielementi della natura”.

Ester Mantovani, 40 anni, mamma, conJacopo, Ponte Capriasca - “Sono stata inbarca a vela attorno all’isola Martinica:un’esperienza molto bella. Peccato che ilmal di mare si è fatto sentire”.

Christine Orn, 54 anni, casalinga, Agra -“Era una bellissima giornata e ci trovavamosu un veliero nello stretto tra Svezia e Dani-marca. Purtroppo siamo stati male tutti,tranne lo skipper e mio marito”.

Valentina Galli, 18 anni, impiegata divendita, Stabio - “Finora non ho mai avu-to l’occasione di salire su una barca a vela,ma proverei volentieri nel mar turchese deiCaraibi”.

Luca Di Dio, 29 anni, disoccupato, Chias-so - “Un’escursione di tre giorni sulla GreatBarrier Reef in Australia: la più bella espe-rienza mai fatta!”.

Alexi Pagoulatos, 34 anni, fisioterapi-sta, Lugano - “Sono andato in barca a ve-la un’unica volta a 9 anni su un laghetto diCrans Montana. Mi trovavo ad un campoestivo ed è stata un’emozione grandissimaperché avevo tutti i comandi io!”.

A pochi giorni dalla finale dell’America’s Cup o Coppa America - la più affascinante competizione velica del mondo che que-

st’anno si disputa a Valencia - la domanda del nostro sondaggio è: avete mai provato l’ebbrezza di un giro in barca a vela?

testo Lorenza Storni - foto Stefano Ember

Page 41: Illustrazione Ticinese

ILLUSTRAZIONE TICINESE 06-07 41

Simona Ciani, 26 anni, aiuto cuoca, Co-mano - “Non sono mai andata in barca a ve-la e sono restia a provare: dondola trop-po….”.

Nadine Silva, 29 anni, assistente denta-le, con Ismael, Lugano - “Non sono maisalita su una barca a vela, ma mi piacerebbefare questa esperienza in un qualsiasi luogotropicale”.

Mike Saedt, 43 anni, maestro scuolanautica, Lugano - “Il mio primo giro inbarca a vela l’ho compiuto a 8 anni… Poi èdiventato il mio lavoro”.

Dario Domeniconi, 34 anni, selvicolto-re, Barbengo - “Ho fatto un giro nel Golfodi Agno con un amico e mi sono divertito unsacco”. Biljana Herklotz, 35 anni, mamma, con

Damjan e Lucretia, Caslano - “Sono uscitain barca a vela diverse volte sul nostro bellis-simo lago di Lugano. Un’esperienza unica!”.

Carola Rivera, 35 anni, parrucchiera, Ro-di-Fiesso - “Non ho mai avuto l’occasionedi salire su una barca a vela. Se mi capitassesceglierei il mare intorno a Zanzibar”.

Matteo Vismara, 27 anni, architetto,Comano - “Ho fatto un giro sul lago di Lu-gano, ma dopo un’ora stavo quasi male”.

Claudio Perli, 51 anni, carrellista, Cade-nazzo - “Sono stato su un catamarano concui ho fatto un crociera lungo il fiume SanLorenzo nel Quebec”.

Sla Savic, 31 anni, cassiera, Bellinzona -“No, è un’esperienza che non ho mai fatto,ma mi piacerebbe molto veleggiare in pae-si tropicali”.

Page 42: Illustrazione Ticinese

VERSO VALENCIA

42 ILLUSTRAZIONE TICINESE 06-07

IL SECONDO MIRACOLO

DI ALINGHI

Il 23 giugno, a Valencia, il vincitore della serie best-of-nine della Louis Vuitton Cup affronterà Alinghi, che dovrà difendere il suo titolo.

IL SECONDO MIRACOLO

DI ALINGHI

Ognuno di noi sa sicuramente che il team ginevrino Alinghiha vinto l’America’s Cup. Forse non tutti però sanno esat-tamente com’è andata e cosa sta succedendo adesso a Va-

lencia. Ricordiamo allora che nel marzo del 2003, in Nuova Ze-landa, il team svizzero Alinghi ha compiuto un miracolo e hascritto una pagina della storia sportiva. Il team di un piccolo pae-se senza mare, accucciato fra le Alpi, ha vinto la 31esima edizio-ne della Louis Vuitton Cup. Già questo sarebbe stato un incredi-bile traguardo, ma Alinghi ha anche vinto l’America’s Cup, bat-tendo in sole cinque regate il super favorito Team New Zealand,che navigava sulle sue acque. Tutta la Svizzera era in festa e connoi l’Europa intera, poiché il titolo non tornava nel Vecchio Con-tinente da ben 152 anni. Un successo davvero incredibile!Ma vediamo nel dettaglio come funziona questa competizione:il vincitore dell’ultima edizione della America’s Cup diventa De-fender, poiché il suo ruolo è quello di difendere il proprio titolo.Gli altri team si sfidano nella Louis Vuitton Cup, durante la qua-le si qualificano i due sfidanti che si affronteranno nella Finale

Louis Vuitton Cup, gareggiando al meglio delle nove. Il vincito-re della Finale guadagna il titolo di Challenger, ossia sfidante, eil diritto di affrontare il Defender. A questo punto il Challengersfida il Defender, che attualmente è appunto Alinghi, al megliodelle nove regate. Se vince il Defender mantiene il suo titolo, seinvece a vincere è il Challenger, come è successo appunto adAlinghi nel 2003, questi porta a casa il titolo di vincitore e di nuo-vo Defender. Quindi, durante tutta la Louis Vuitton Cup, il De-fender sta a guadare e aspetta di sapere quale sarà il suo sfidan-te. Il Defender inoltre può proporre all’America’s Cup Manage-ment (ACM) il paese dove organizzare la nuova America’s Cup.Alinghi, non avendo un mare “proprio”, ha dovuto scegliere eproporre delle località in altri paesi, tra questi vi erano l’Italia ela Spagna. L’ACM ha scelto Valencia.Ma sebbene il Defender non debba competere durante la LouisVuitton Cup, deve allenarsi e prepararsi per la grande sfida. E co-sì i magnifici 17, gli uomini a bordo di Alinghi lavorano ognigiorno e si sfidano in regate Inhouse, utilizzando le loro due bar-

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Dal 23 giugno tutta la Svizzerastarà col fiato sospeso! Sostieni i

fantastici 17 del team Alinghi in-viando loro i tuoi migliori auguri.In cambio riceverai un fantastico

cappellino griffato Alinghi!Come? Semplicissimo!

Stacca la cartolinache trovi in questaedizione di Illustra-

zione Ticinese e com-pila il retro con i tuoi dati personali. Davanti invece dai spazio alla tuafantasia e al tuo entusiasmo: fai i tuoi auguri al team Alinghi con unafrase, un collage o un disegno. Porta la tua cartolina in una filiale UBSe riceverai un cappellino in regalo (fino ad esaurimento delle scorte)!UBS raccoglierà tutte le cartoline in un libro che consegnerà alla crewdi Alinghi il 23 giugno, in occasione dell’inaugurazione della 32esimaedizione della America’s Cup.

CHI FA COSA

Una squadra è composta da 17 uomini. Quattro o cin-que velisti, i cosiddetti afterguard, prendono tutte ledecisioni inerenti strategia e tattica. Tra i quadri vi èanche il navigatore, che sa sempre dove sono loca-lizzati i concorrenti e le boe di tracciato. Strategia etattica decidono che lato del campo di regata sce-gliere, quando e quali manovre di regata attuare.Con poco vento, un uomo in cima all’albero aiutaa prendere le decisioni. Il timoniere conducel’imbarcazione il più velocemente possibile traonde e manovre.Gli altri membri della crew si dividono in tregruppi:• I trimmer, che gestiscono le vele.• I grinder sono il “motori umani” ai

verricelli.• La crew a prua, composta da bug-

man (uomini di prua), mastman(uomini all’albero) e addetti allevolanti. I loro ruoli sono centralidurante le manovre. Issano e ammaina-no le vele con l’aiuto degli altri membri.

DATI TECNICI

Altezza albero fino a 35 metriLunghezza massima fino a 25 metriLarghezza 4 metriPeso 24 tonnellatedi cui zavorra 20 tonnellatePescaggio oltre 4 metriDimensione Randa ca. 200 m2

Dimensione Genoa 130-150 m2

Dimensione Spinnaker 400-500 m2

ILLUSTRAZIONE TICINESE 06-07 43

che. In questo modo, il materiale viene continuamente adat-tato alle condizioni del momento e la crew costantementetestata. Noi siamo fiduciosi poiché Jochen Schümann, di-rettore sportivo di Alinghi, ha affermato “siamo miglioririspetto a quattro anni fa. Le nostre due barche sonomolto veloci e il lavoro della crew migliora di giorno ingiorno”. E ha aggiunto “Non abbiamo visto nessunoche ci abbia stupiti o che ci faccia particolarmentepaura…”. �

COME SI CHIAMA COSA

ScafoPruaPoppaAlberoBomaRandaGenoaPozzettoTimoneTimoneChiglia e bulbo11

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1

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1011

2

7

4

INCORAGGIA ALINGHI, E RICEVI IL CAP ORIGINALE

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44 ILLUSTRAZIONE TICINESE 06-07

Ognuno di noi ha un orizzonte quotidiano e, nella memo-ria, il paesaggio della propria infanzia. Venti metri didislivello separano l’orizzonte quotidiano che è stato di

Hermann Hesse dal mio. Si è predestinati alle proprie scelte? Non necessariamente, ma avolte una costellazione particolare di elementi e di casualitàcrea delle convergenze. Per un fotografo sentire il richiamo diun tema con cui potersi identificare è un momento privilegiato,in cui sensazioni ancora indefinite vengono a coincidere conun’idea. Può sembrare una dichiarazione d’amore improvvisa,è invece l’espressione di potenzialità e di bisogni a lungo custo-diti dentro di sé.

Così ha avuto origine l’idea di raccontare con immagini i pae-saggi in cui Hesse ha vissuto.Ho iniziato a leggere i suoi scritti, e ogni giorno andavo erran-do, facendo fotografie, seguendo sensazioni che quegli scrittimi trasmettevano. In libertà, senza cercare nulla di preciso. Ho trovato un punto di riferimento che mi ha portato a restau-rare immagini dimenticate, credute perdute. Ho assorbito unpaesaggio vivendolo nel corso delle giornate, delle stagioni,degli anni. Una rete di immagini infinita.Oltre vent’anni separano la prima dall’ultima fotografia, iltempo per affinare un linguaggio visivo, il tempo per trasforma-re il vissuto in immagine.

testo e foto Giosanna Crivelli

ESCURSIONI

Le origini di un racconto visivo.

QUEL PAESAGGIOCOSÌ CALMO E COSÌ ETERNOQUEL PAESAGGIOCOSÌ CALMO E COSÌ ETERNO

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I paesaggi fotografati non sono ciò che vediamo nel quotidiano.Sono attimi fugaci, apparenze che sembrano inventate, paesag-gi visionari. Eppure in quel momento unico e irripetibile è statocosì. L’estrapolazione con il teleobbiettivo dal contesto piùvasto che contiene le contraddizioni della vita contemporaneadiventa uno spazio simbolico, archetipico. Una semplificazionee riduzione all’essenza contrapposta a una complessità disordi-nata e banale. È un discorso urbanistico per assenza: comepotrebbe essere se potessimo ripartire dal nulla. Gli spazi del-l’esperienza primordiale li possiamo solo ricostruire con losguardo, astraendo dal fondovalle costruito. O penetrando in uncosmo più ristretto, cercando nella natura quei dettagli pocoappariscenti di una normalità che è e che può essere ovunque inogni momento. Potrebbe essere ovunque, ma è qui, in questo luogo preciso: ilpaesaggio dove Hermann Hesse ha vissuto per oltre quarant’an-ni, quell’ampio, mutevole e sorprendente panorama, e i boschidella Collina d’Oro. Il racconto è uno dei numerosi racconti possibili. Tra gli innu-merevoli scritti di Hesse e le migliaia di fotografie scattate nelcorso degli anni, le potenziali combinazioni sono infinite.Come orientarsi? La scelta non poteva essere che intuitiva e volutamente sogget-tiva: quella combinazione di immagini e parole che nell’esplo-razione visiva del pensiero di Hesse mi ha dato significati. È lamia esperienza, unica. Il percorso mi ha portato da immaginidell’assoluto a immagini poco appariscenti. Dallo straordinarioall’ordinario. Dall’oltre al qui ed ora. Ogni immagine ha trova-to il suo posto. Le citazioni e le fotografie attingono al mioimmaginario. Potrebbero essere altre. Ognuno può trovare leproprie. �

“Quel paesaggio così calmo e così eterno”Museo Hermann Hesse, Montagnola,mostra fotografica fino al 2 settembre 2007Fotografie di Giosanna Crivelli , testi di Hermann Hesse

Le fotografie della mostra sono pubblicate nel catalogo:"Quel paesaggio così calmo e così eterno - Collina d'Oro e Hermann Hesse - Visioni"(per informazioni: www.hessemontagnola.ch, tel. 091 993 37 70)

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UA, UA, UA,BENVENUTO STRANIERORaggiunta da alcuni giorni la valle del fiume Baliem, remota regione interna dell’Irian Jaya indonesiano, ho avuto la fortunadi venire invitato da alcuni conoscenti papua ad una cerimonia locale. Senza sapere bene quello che mi attendeva mi sonocosì incamminato, seguendo un curioso corteo di indigeni dani, su piste che attraversando campi e guadando ruscelli si iner-picano sempre più in direzione di dolci rilievi collinari. Il capoluogo Wamena è ormai lontano e presto dovrei raggiungere ilvillaggio. In lontananza intravedo, tra rigogliose vegetazioni tropicali, i tetti circolari in paglia delle prime capanne…

testo e foto Roberto Schneider

VIAGGI6

aPARTE

UNO STRANO SILENZIO POI…Il cammino verso il villaggio proseguelungo una pista che attraversa alcunesterpaglie e piccoli campi coltivati apatate. Superato l’ennesimo guado di unruscello, mi viene detto di arrestarmi.Tutt’attorno vi è un gran silenzio, un’at-mosfera particolare. Il mio accompagna-tore mi dice di non aver timore, perchésta per accadere qualche cosa. Poi,all’improvviso, da una sorta di alta tor-retta fatta di tronchi d’albero, che nem-meno avevo notato, giungono delle vociche paiono adirate, aggressive, minac-ciose. Noto un indigeno in abiti tradizio-nali da cerimonia, il corpo pitturato e uncopricapo con piume d’uccello colorate.Nemmeno il tempo di rendermi conto diquello che succede che mi viene scocca-

Una mano con dita prive di falangi: un particolare che indica come usi e costumi ancestrali sianoancora attuali. Alle donne quando muore uno stretto familiare viene amputata una falange di undito della mano.

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VIAGGI

ta contro una freccia alla quale subitodopo ne segue un’altra. È tutta una simu-lazione, ma le frecce sono vere! Poi odoaltre grida e come dal nulla decine diguerrieri, che erano rimasti mimetizzatisino a quel momento tra le sterpaglie,fuoriescono e si confrontano l’un l’altroin un combattimento che appare moltorealista. Lo spettacolo è suggestivo, coin-volgente, e comprendo come in quegliatteggiamenti atavici continui ad essercimolto di più di semplice teatralità. Comefosse una sorta di allenamento per realicombattimenti tribali futuri. A tratti l’at-tenzione si rivolge verso l’ospite, uno opiù guerrieri si avvicinano e con unatteggiamento poco amichevole mi sipongono dinanzi, l’arco teso gridando“ua, ua, ua”. Io li fisso negli occhi, senzatimore ma con rispetto, forse è quello chevogliono, la corda dell’arco lascia la ten-

sione e la freccia cade a pochi passi inmodo innocuo. Poi ancora “ua, ua, ua”,ma questa volta il tono è più pacifico,quasi dolce. Il rituale si ripete più volte,con guerrieri differenti, sempre minac-ciosi inizialmente, con archi, lance e conatteggiamenti ostili. Col tempo il grupposi dirige quindi verso il villaggio, lungoil percorso e davanti all’alta staccionatache lo delimita si ripete in continuazioneil medesimo cerimoniale. L’ultima voltaaccade al momento di varcare la sogliadel villaggio, una piccola apertura allaquale si accede con una scala di pochipioli. Qui, finalmente avviene una sortadi avvicinamento definitivo e inizianodelle danze ritmate dal battito di mani eda nenie. Tutta la comunità del villaggio,comprendente ora anche le donne e ibambini, si unisce in un carosello cam-minando e saltellando in cerchio.

INVITATO A PARTECIPARE ALLA CERI-MONIAOra posso finalmente familiarizzare congli indigeni dani, è il momento dellestrette di mano che si susseguono con

L’ambiente è agitato, gli archi si tendono, ma le frecce non verranno scoccate, lo straniero è benvenuto e accolto da ripetuti “ua, ua, ua”.

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VIAGGI

tutti i componenti della comunità, degliabbracci e dei baci. Comprendo final-mente il significato di quel “ua, ua”,saluto tradizionale che significa benve-nuto, ma che in un primo momento èdetto in modo aggressivo a un possibilenemico, quasi fosse una prova, unadomanda. È incredibile come atteggia-menti aggressivi in poco tempo si tra-sformino in una squisita ospitalità, inrapporti umani estremamente dolci epacifici. Ma un istinto primordiale rima-ne vivo, le guerre e le faide tribali pos-sono ancora accadere oggigiorno e lavita è dettata da dure leggi. Mi basteràguardare la freddezza con la quale vienesacrificato il povero maialino, trafitto dauna freccia che questa volta non si arre-sta prima del bersaglio. L’animale è poilasciato crudelmente agognante sul ter-reno, mentre il suo sangue si disperdeovunque. Forse non ancora morto, vienesquartato, il capo villaggio ne tagliadapprima le orecchie, riservate agliuomini quale prelibatezza, quindi sono ipiù giovani, che proseguono il “lavoro”con legni di bambù affilati. Le scenehanno un profondo senso atavico, gesta

di tempi passati che qui sono ancorapresenti. Così è per l’accensione delfuoco per mezzo di due legni, un laccioe un poco di paglia. Osservare quegliuomini dalle sembianze primordialiricavare una piccola fiammella apparecome un momento di magia dal fascinoimmenso.

UN LENTO SUCCEDERSI DI GESTAMILLENARIE Tutto il villaggio partecipa alla prepara-zione di una grande caldaia, un bracierenel quale verranno scaldate grosse pietre.Si tratta di un sistema di cottura comunea molte culture e in particolare a quellemelanesiane del Pacifico. Quando le pie-tre sono divenute roventi vengono tra-sportate per mezzo di lunghi bastoni inun secondo letto di cottura dove verràdeposto il cibo, il già citato maialino epatate dolci, quindi ricoperto accurata-mente con foglie e paglia. Il principio èquello della pentola a pressione, niente dinuovo insomma, non fosse per la dimen-sione e per il fatto che tutto è naturale…Assisto al lungo cerimoniale senza averenemmeno la sensazione di essere un

estraneo, condividendo momenti diver-tenti e lunghe pause nelle quali mi ven-gono poste le domande più curiose. Iruoli si invertono, non sono più io a sco-prire l’Irian Jaya, ma gli indigeni chevogliono conoscere l’occidente, non èpiù il visitatore a porsi la domanda forseidiota di come faranno mai a fare la pipìi papua con quel lungo perizoma, maloro che osservano il sottoscritto conmorbosa curiosità al momento della miaesigenza fisiologica! Noto le mani diun’anziana, sono completamente senzafalangi. Il risultato di un crudele cerimo-niale purtroppo ancora attuale, che impo-ne alle donne il taglio della falange supe-riore di un dito ogni qualvolta muore unfamiliare. Le ore passano quasi senzaaverne la percezione tra un acquazzoneed un raggio di sole. Col tempo vengonoabbandonate le bardature cerimoniali,alcuni conservano comunque ancora identi di cinghiale infissi nel naso e lepiume nei capelli, così come naturalmen-te le coperture peniche. Un ennesimopiovasco, questa volta più violento deiprecedenti, si abbatte sul piccolo villag-gio nel quale la vita prosegue impertur-babile in completa e splendida sintoniacon la natura. Ci ritiriamo nell’oscuritàdella “mens house”, la casa degli uomini,dove le discussioni non sono semprefacili, solo i giovani parlano un poco diindonesiano e occasionalmente un paiodi parole di inglese. Sono quelli che forsehanno già varcato il confine proibito conla Papua Nuova Guinea, dove la linguaanglosassone è più usata. Ma la miaavventura tra le genti dell’Irian Jaya nonè che all’inizio. CONTINUA. �

Yali, il capo del villaggio, prepara i lacci, con i quali, mediante l’ausilio di un tronco e di pocapaglia, accenderà il fuoco.

Page 52: Illustrazione Ticinese

PER TUTTI I SECOLIDEI SECOLI

52 ILLUSTRAZIONE TICINESE 06-07

REPORTAGE

Don Claudio Marcelo Ingrisani, Morcote.

Don Ramon Ferreira Benitez, Bellinzona. Don John Alabastro, Locarno.

Page 53: Illustrazione Ticinese

Siamo eterni o camminiamo sull’abisso del nulla? Mantenendo viva la domanda, abbiamo incontrato sei uomini provenienti da

continenti diversi, che una chiamata ha trasformato in sacerdoti cattolici, pronti a servire il Signore ovunque vi sia bisogno di

loro. Da Stabio a Morcote, da Vernate a Bellinzona, da Locarno a Maggia, il racconto di sei particolari… curati di campagna.

“I consigli che il valente amico mi diede, placidi, affettuosi, ricreati d’una sapienza leale e religiosa (…) più li misi in pratica,

più li trovai veri ed opportuni” (Carlo Ravizza, Un curato di campagna, a cura di Sabina Geiser Foglia, Edizioni Can Bianco

Niccolai, Pistoia 2005).

testo Marco Ortelli - foto Ti-Press/Francesca Agosta

ILLUSTRAZIONE TICINESE 06-07 53

Don George Kerketta, Maggia.

Don Moses Chukwujekwu, Vernate.

Don Andrea Radziszowski, Stabio.

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REPORTAGE

54 ILLUSTRAZIONE TICINESE 06-07

DATI BIOGRAFICI

Nome: AndreaCognome: RadziszowskiData di nascita: 4 febbraio 1951Paese e città di provenienza: Polonia; CracoviaIn Ticino da: 1. settembre 1987Attualmente a: Stabio

DON ANDREA RADZISZOWSKI,DALLA POLONIA A STABIO

“Io sono il buon pastore. Il buon pastore offre la vita per le pe-core” (Gv, 10 11).

“Credo che per ogni prete questa immagine biblica possa esse-re vivida, se si capisce che in Palestina il pastore si trovava da-vanti al gregge e non viceversa”.

Don Andrea, un sacerdote “chiamato da molto lontano”, si po-trebbe dire. “Sono stato ordinato sacerdote nel 1977 nella Dio-cesi di Cracovia dall’allora Cardinale Karol Wojtyla, che giàavevo conosciuto nel mio primo anno di seminario. Di lui con-servo sei cartoline scritte di suo pugno. Mi colpiva il suo inte-resse per la gente, per lui ogni persona era importante, e avevauna memoria formidabile. Se si riuscisse ad assimilare e a tra-smettere un poco questo suo modo di essere sarebbe bello”.

Una vocazione radicata in un contesto politico e sociale dram-matico, in una Polonia divisa tra Unione sovietica, Terzo Reiche Gubernia Generale, “Sentivo spesso nonna, mamma e fami-gliari parlare di mio zio materno, un giovane prete ucciso ad

Auschwitz nel 1943 perché aiutava le persone a scappare. Que-sto forse mi ha spinto a pensare di sostituirlo. C’era poi, tra noigiovani, cresciuti sotto il regime comunista, un sentimento disfida nei confronti di chi cercava di metterci in testa l’idea di unmondo materiale senza Dio. Poi, ognuno cerca di diventare feli-ce nella vita, io da giovane vedevo questa felicità nel servizioagli altri”.

Servizio agli altri che nel 1987 imbocca la strada del Ticino,quando l’allora vescovo Eugenio Corecco chiede al cardinaleFranciszek Macharski se vi siano sacerdoti da far giungere in Ti-cino. “Dal 1987 alla primavera del 1992 sono così stato allaChiesa del Sacro Cuore, a Molino Nuovo, poi, nell’agosto dellostesso anno, mi è stata affidata la parrocchia di Stabio”.

Accolto “in modo fantastico” dalla popolazione, Don Andreavede come un fiore all’occhiello l’opera di restauro e di ristrut-turazione della chiesa, e spera entro Natale di poter vedere bene-detto e consacrato il nuovo altare. Giornate piene, “la gente tivuole parlare, ti vuole incontrare”, appuntamenti fissi, riunionidi comitati, lezioni scolastiche da preparare… Un’esperienzaricca, una scelta di vita che rifarebbe. “Sì, la rifarei, magari evi-tando alcuni sbagli. Se la saggezza fosse stata con la gioventù ela salute con la vecchiaia…”.

Per tornare, magari, un giorno, nella sua terra. “In Polonia ho ri-cevuto le basi per il mio sacerdozio, ma il mio primo amore daparroco è Stabio, e mi mancherebbe tutto quello che si è riusci-to a fare coi parrocchiani, con la gente e coi giovani. Tornandoa Cracovia, troverei tutta un’altra situazione, dovrei cominciareda capo, non avendo vissuto l’esperienza del passaggio dal re-gime comunista al nuovo ordinamento. Magari, se arrivo allapensione, potrei pensarci, ma finché ci sono le forze credo che ilmio posto sia qua”.

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DON GEORGE KERKETTA,DALL’INDIA A MAGGIA

“Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me e io in lui, fa mol-to frutto, perché senza di me non potete far nulla” (Gv, 15-5).

“In India si trovano tutte le grandi religioni, però nel cristiane-simo io ho trovato la pienezza di tutte le religioni”.

Quale la data di nascita autentica di George Kerketta? Il 20 lu-glio 1964 o il 2 dicembre 1972, come recita il suo passaporto?“Da noi non c’è il comune, quando uno nasce non viene regi-strato. Solo a scuola vengono registrati i dati anagrafici, e sic-come i miei genitori mi hanno portato a iscrivermi alla scuolanel dicembre del 1972, mi hanno scritto questa data. Io però so-no stato battezzato nel ‘64. Un errore per una mancanza del co-mune, per il sottosviluppo…”.

Una storia particolare. Don George, infatti, a 10 anni viene adot-tato da una famiglia, “perché non avevano figli”. Cresce matu-rando l’idea di lavorare per gli altri. Nel 1994, terminato il Li-ceo, decide di diventare prete. Anche perché due sue sorelle già

sono suore, “una Orsolina, l’altra nella Congregazione di Ma-dre Teresa di Calcutta, che mi ha benedetto imponendomi le ma-ni. Poi, quando nel 1996 sono diventato sacerdote, è stata lei adirmi ‘ora mi devi benedire’”.

Una formazione che lo vede soggiornare in Italia, che funge daponte per il suo trasferimento in Ticino. “Nel 1997, quando stu-diavo a Roma, vi ero venuto in vacanza, poi, il vescovo Torti nel1999 mi ha chiesto di fermarmi, e il vescovo dell’India mi hapermesso di rimanere qui in… prestito”. Dapprima a Chiasso, poi, dal 2003 a Maggia, un anno presso laCasa di riposo Don Guanella, per poi diventare parroco. “L’in-contro con gli anziani mi ha molto colpito. Da noi, in India, es-si sono visti come figure di saggezza, qui invece, li ho visti unpo’ al margine. Ho riflettuto e pensato… quando siamo giovanicrediamo di essere importanti, e invece bisogna rispettarci tutti,giovani e anziani, e darci il meglio”.

La giornata del parroco di campagna don George si snoda tra lamessa del mattino, celebrata in alternanza a Maggia, Someo,Giumaglio, Coglio e Lodano, le visite agli anziani, l’insegna-mento e il catechismo alle Scuole Ronchini.“Sono stato accolto molto bene, ho un buon rapporto con lagente, che ha anche aiutato spontaneamente la mia diocesi inIndia, regalando ad esempio un’ambulanza, o contribuendo al-la costruzione di una scuola nel mio villaggio”.

Un villaggio che Don George, tra non molto potrebbe tornare arivedere, “il mio vescovo ha bisogno di me e forse rientrerò pre-sto, non so”. Si tratterà allora di lasciare questa fetta di Occiden-te, “in cui l’uomo, in generale, si ritiene autosufficiente, ma nel-la quale, nello stesso tempo, ho imparato la sincerità, l’ordine ela puntualità, che vorrei portare nel mio grande, vivace e calo-roso paese”.

DATI BIOGRAFICI

Nome: GeorgeCognome: KerkettaData di nascita: 20 luglio 1964Paese e città di provenienza: India; Birta (villaggio), Jharkharnd(Stato)In Ticino da: 2000Attualmente a: Maggia

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REPORTAGE

56 ILLUSTRAZIONE TICINESE 06-07

DATI BIOGRAFICI

Nome: JohnCognome: AlabastroData di nascita: 13 dicembre 1971Paese e città di provenienza: Filippine; ManilaIn Ticino da: gennaio 1994Attualmente a: Locarno (dal settembre 2001)

DON JOHN ALABASTRO,DALLE FILIPPINE A LOCARNO

“E, detto questo, gridò a gran voce: “Lazzaro, vieni fuori!”. Ilmorto uscì, con i piedi e le mani avvolti in bende, e il volto co-perto da un sudario” (Gv 11, 43-44).

“Il brano della risurrezione di Lazzaro mi ha colpito in modofulminante. Adolescente, mi trovavo in una crisi profonda. Miasorella e mia mamma allora mi hanno portato in parrocchia adun incontro tra giovani. Il sacerdote ha detto, ‘apriamo il vange-lo a caso e vediamo quello oggi Dio ci vuol dire’. Il dito è cadu-to su questo brano. Al termine dell’incontro il sacerdote ha chie-sto, ‘chi si sente di essere chiamato dal Signore per il sacerdo-zio, si metta in piedi’. Mi sono trovato in piedi”.

Nel 1993 lascia tutto, “famiglia, scuola, ragazza”, la comunitàneocatecuminale che lo segue, all’università, dove è iscritto agiurisprudenza, lo sceglie per trasferirsi in Italia, per verificarese sia pronto per entrare in un seminario, “non sapevo dove stes-si andando, solo che il Signore mi aveva chiamato, che il Signo-re mi amava”.

Dal 1994 al 1998 è a Lugano per studiare alla Facoltà di Teolo-gia. Poi, quattro mesi e mezzo come missionario in Camerun, inseguito in Ecuador, fino al 2000, quando viene ordinato diaconoe trasferito in Ticino, in Valle Verzasca. “All’inizio, salutavo, e avolte le persone andavano da un’altra parte. Li capivo, di carat-tere sono timido, avessero saputo come si muove la mia panciaprima della messa… Ho continuato a salutare, e così, a poco apoco, rottosi il momento di diffidenza, si sono molto aperti e an-che affezionati”.

Dal 2001 don John Alabastro è responsabile della zona della Sa-cra Famiglia a Locarno, e sin da subito si è trovato confrontatocoi giovani dell’oratorio e delle scuole elementari e medie pres-so le quali insegna. “Cerco di essere un punto di riferimento, ve-do che si trovano in balia delle situazioni, e quando soffrono,non sanno dire quello per cui soffrono”.

La sua giornata inizia con la preghiera, “poi la santa messa, sen-za quella sono fritto”. Tra insegnamento, attività con gli anzianie coi ragazzi, incontri, visite ai malati in ospedale “è tutto un at-timo. A volte vorrei trovare il tempo per andare al cinema”. Sì,don John Alabastro si ritiene un figlio della propria generazione,“mi piace la musica rap, andare ai concerti in Piazza Grande,sono patito dei fumetti dei supereroi, che da bambino collezio-navo”.

“Proprio da bambino”, ricorda, “avevo scritto una poesia in cuidicevo che avrei voluto vivere in una casa, vicino al lago, nellemontagne… e ora sono in Ticino”. Per il momento la sua vita èa Locarno, quando, ogni tanto, torna nelle Filippine, cerca di im-mergersi il più possibile nel suo paese, “mi mancano i grandispazi, l’orizzonte, la mia famiglia. Sì, è un sacrificio, ma facciotutto nel nome del Signore, per realizzare una bella vita”.

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ILLUSTRAZIONE TICINESE 06-07 57

DON CLAUDIO MARCELO INGRISANI,DALL’ARGENTINA A MORCOTE

“Queste dunque le tre cose che rimangono: la fede, la speranzae la carità; ma di tutte più grande è la carità!” (1 Cor 13, 13).

“Mi ha sempre colpito San Paolo, quando parla della carità. So-no convinto che per costruire e per vivere la comunione, sia fon-damentale lo spirito della carità. Senza la comunione col Signo-re non è possibile crescere come persone e come cristiani. Co-me dice Benedetto XVI, Cristo non toglie nulla alla vita dell’uo-mo, invece dona tutto”.

La via del Signore porta a cambiare le proprie vie nel mondo, co-sì, Don Claudio Marcelo da Saavedra, dopo un percorso voca-zionale, decide di “consacrare la vita al servizio della chiesa edegli altri”. Entra nel seminario della città di La Plata, per con-cludere la formazione a Roma. In seguito, “grazie alla mediazio-ne di una persona” che lo mette in contatto col vescovo Grampa,“che devo ringraziare, perché non mi ha aperto solo la porta dicasa, ma anche quelle del suo cuore”, nel settembre 2005 giun-ge a Chiasso, quale vicario; gli viene poi affidata la parrocchia diCaneggio (vedi foto sopra), comprendente anche Bruzella, invalle di Muggio, nell’ottobre 2006 giunge infine a Morcote.

“Il mio percorso esistenziale è sempre stato caratterizzato dalmovimento, e se fino ad ora non ho trascorso molto tempo nellediverse parrocchie, sono altresì convinto che questi trasferimen-ti siano importanti nella vita di un sacerdote, perché aiutano siala crescita personale del parrocco sia quella della parrocchia.Personalmente vivo i cambiamenti senza problemi, con la gioiadi andare incontro a nuove persone, consapevole che se uno hasaputo seminare bene, lascia dietro di sé cose che restano”.

Dall’America Latina, in cui “la religione è vissuta con grandeintensità”, all’Europa “secolarizzata e materialista”, l’impattocon la nuova realtà è stato comunque positivo, “ovunque sonostato bene accolto, in ogni luogo ho allacciato amicizie, che con-tinuo a mantenere, malgrado i miei spostamenti. Certo, qui, larealtà della chiesa è difficile, bisogna lavorare molto per far vi-vere la fede in una maniera più profonda. Nonostante i miei limi-ti, cerco allora di annunciare il mistero di Cristo, di trasmetterela gioia che l’ingresso di Cristo nella vita di un uomo regala”.

Le giornate di Don Claudio Marcelo sono faticose, “con mo-menti più intensi come l’Avvento, il Natale e la Pasqua, quandole giornate paiono non finire mai. In ogni caso, celebro la san-ta messa tutti i giorni, insegno alle scuole elementari, mi recoalla casa per anziani, visito i malati, partecipo a riunioni. Vi èpoi da aggiungere che Morcote è un villaggio particolare, turi-stico, caratterizzato da un grande andirivieni di gente, e cosìuno dei compiti maggiori consiste proprio nel riuscire ad avvi-cinare le persone alla vita parrocchiale”.

Una sfida difficile. “L’uomo di oggi pensa più a se stesso cheagli altri, ma ritengo che sia sempre molta la sua sete di Dio. InEuropa bisogna nutrire maggiormente le radici cristiane, ma ioho speranza nell’uomo. Con uno spirito di comunione si puòpensare di costruire un mondo diverso”.

DATI BIOGRAFICI

Nome: Claudio MarceloCognome: IngrisaniData di nascita: 23 settembre 1965Paese e città di provenienza: Argentina; SaavedraIn Ticino da: 2 anni a settembreAttualmente a: Morcote

Page 58: Illustrazione Ticinese

REPORTAGE

58 ILLUSTRAZIONE TICINESE 06-07

DON MOSES CHUKWUJEKWU,DALLA NIGERIA A VERNATE

“Gli rispose il padre: Figlio… questo tuo fratello era morto ed ètornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”. (Luca, 15, 31-32).

“Ho un affetto particolare per questa parabola del padre miseri-cordioso, che corre incontro al figlio per abbracciarlo e perdo-narlo. Per me questo testo riassume il cuore del cristianesimo.Quello che Dio ha fatto e continua a fare in Gesù Cristo per l’uo-mo, mi colpisce, e ogni volta vi trovo qualcosa su cui meditare”.

Africa. Nigeria. Nnewi. Un bambino di 11 anni al termine dellescuole elementari. “Se la chiamiamo vocazione, allora Dio ha preso l’iniziativa in-vitandomi ad entrare nel seminario minore. Non so spiegarequello che mi sono sentito nel cuore, ho avuto l’impressione diaver ricevuto la chiamata per andare a servire gli altri”.

Dal 1. settembre 1980 al 16 luglio 1995 “cinque anni di semina-rio minore, un anno di stage come seminarista insegnante, quat-tro anni di filosofia, un anno apostolico di servizio alla chiesa equattro anni di teologia per portare a compimento il mio per-corso verso il sacerdozio”.

Dopo un anno e mezzo in Nigeria, Don Moses Chukwujekwu vie-ne inviato dalla propria diocesi per cinque anni e mezzo comemissionario nel Ciad, “un’esperienza stupenda, ho capito che ilSignore può aver bisogno di qualsiasi prete in qualsiasi luogo”.Di ritorno in Nigeria, viene allora invitato a compiere gli studi dispecializzazione alla Facoltà di Teologia di Lugano. Nell’ottobredel 2002, Don Moses lascia così per la prima volta il continenteafricano e giunge in Svizzera, “è piena di montagne!”, in Ticino.

In una Lugano che lo guarda con un po’ di diffidenza, “all’iniziofacevo fatica a capire le reazioni della gente nei miei confronti.In treno, sul bus, salutavo, ma ben pochi rispondevano, mi chie-devo se ce l’avessero con me; poi ho capito che era un fatto cul-turale”. Nel suo paese, ad esempio, c’è una credenza che vuolelo straniero come un possibile Dio incarnato, e per questo vieneaccolto con tutti gli onori, “qui, invece, ognuno fa gli affari pro-pri, non importa chi tu sia…”.

Poi, il trasferimento a Vernate. Qui le giornate di Don Moses ini-ziano con una preghiera, per continuare con la messa alle 09.00del mattino, in alternanza settimanale, nei paesi di Iseo, Cimo,Vernate e Neggio. “Finite le messe ogni tanto bisogna visitarequalcuno, altrimenti scendo subito a scuola. Nel pomeriggiostudio, o vado nella biblioteca della facoltà”. Emulando Federer, che “non si è lasciato gonfiare dagli onoridel mondo, la sera, qualche volta, per sfogarmi un po’ vado agiocare a tennis, sono socio del Tennis club Agno”.La vita di un sacerdote è completamente nelle mani del Signore,“come prete mi affido alla provvidenza divina”. L’eventuale ri-torno di Don Moses in Nigeria dipenderà dagli accordi tra il ve-scovo della diocesi africana e il vescovo di Lugano. “In ogni caso, con i parrocchiani ho un rapporto stupendo, misento parte integrante del paese, ogni tanto, scherzando, allagente dico che sono vernatese”.

DATI BIOGRAFICI

Nome: MosesCognome: ChukwujekwuData di nascita: 14 febbraio 1969Paese e città di provenienza: Nigeria; NnewiIn Ticino da: dall’ottobre 2002Attualmente a: Vernate, dal settembre 2005

Page 59: Illustrazione Ticinese

ILLUSTRAZIONE TICINESE 06-07 59

DON RAMON FERREIRA BENITEZ,DAL PARAGUAY A BELLINZONA

“Come il Padre ha amato me, così anch’io ho amato voi. Rima-nete nel mio amore” (Gv 15 9).

“San Giovanni mi insegna l’amore che ricevo e l’amore che pos-so donare. Solo così posso vivere come persona e compiere lamia missione”.

La vocazione di Don Ramon “è nata durante una messa, durantel’eucarestia. Quando avevo 15 anni ho sentito dentro di me unaforza che mi spingeva a fare qualcosa per chi fosse nel bisogno”.

Inizia il percorso coi sacerdoti di Don Guanella, prestando servi-zio agli anziani, agli ammalati e ai bambini andicappati, tra Asun-cion e Buenos Aires. “Ma mi mancava qualcosa, e questo mi haportato a vivere nei monasteri. Da Don Guanella, sono passato aifrati Carmelitani Scalzi, con spostamenti che mi hanno portato aFirenze, Londra, Monaco di Baviera, Israele, Cile e Uruguay”.

Nel 2002 chiede un anno sabbatico, e la provvidenza vuole cheegli giunga in Ticino, “ho una sorella sposata con un ticinese”,quale cappellano dell’Ospedale San Giovanni di Bellinzona.

“Sin dall’inizio ho avuto un’accoglienza molto bella, dagli in-fermieri ai medici, alla gente. La mia parrocchia è l’ospedale. Ilmio apostolato ha un colore particolare, seguo i malati termi-nali, le loro famiglie, cui cerco di dare una goccia di ascolto edi pazienza. È un compito difficile, entro nella camera sprovvi-sto di tutto, il mio stomaco si stringe, i malati vogliono una ri-sposta da Dio, risposte che anch’io non trovo. Da loro ricevomolta forza, per me sono un libro vissuto, io do loro una gocciae loro mi danno di più”.

La giornata di Don Ramon inizia alle cinque del mattino, alle06.00 la prima messa alla Culla San Marco, “dove 12 suore cu-stodiscono bambini da 0 a 3 anni. Lì è il mio Paradiso. Poi fac-cio un’abbondante colazione, e alle 07.30 sono in Ospedale, e,rispettando gli orari, faccio le visite. Vi sono poi le chiamatedalle cure intense e dall’Istituto oncologico della Svizzera ita-liana”. Un tempo pienamente dedicato alla vita in ospedale,che spinge Don Ramon a dirsi che “a volte avrei bisogno un po’di me, anche quando esco dall’ospedale, con la testa sono sem-pre lì”.

L’incontro quotidiano con la sofferenza porta Don Ramon a ri-flettere sull’uomo e sulla società, “che si fermano al lato este-riore delle cose”, dimenticando quello che già Confucio diceva:“chi è saggio cerca in sé stesso ciò che vuole”. Sempre che al-l’uomo non capiti di essere ‘catturato’ dalla divinità che “quan-do ti prende, allora ti lascia senza il male”.

Il soggiorno in Ticino, in Europa, è vissuto da Don Ramon co-me una sfida, “in Sudamerica la religione ha un peso maggiorenella vita quotidiana. Qui, la sfida è quella di poter pregare ac-canto a un uomo protestante o islamico. Un giorno, una mam-ma musulmana mi ha detto, “tu, uomo della croce, vieni a pre-gare per mia figlia”, abbiamo pregato insieme”.

DATI BIOGRAFICI

Nome: RamonCognome: Ferreira BenitezData di nascita: 22 luglio 1966Paese e città di provenienza: Paraguay; AsuncionIn Ticino da: 1. Settembre 2005Attualmente a: Bellinzona

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POZZO DELLA MISURAVAL VERZASCAUno sguardo… profondo sul Cantone Ticino.testo e foto Franco Banfi

IMMERSIONI

POZZO DELLA MISURAVAL VERZASCAUno sguardo… profondo sul Cantone Ticino.testo e foto Franco Banfi

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ILLUSTRAZIONE TICINESE 06-07 61

DESCRIZIONE DEL LUOGO La Valle Verzasca è la sola valle del Cantone Ticino completa-mente circondata da territorio ticinese: Vallemaggia, Leventina,Riviera e Locarnese. Una delle grandi attrazioni della valle è sen-za dubbio il fiume, che incanta i visitatori con il colore verde in-tenso della sua acqua dal quale deriverebbe il nome Verzasca (ac-qua verde). Salendo da Gordola sulla strada Cantonale, dopo al-cuni tornanti ci troviamo davanti l’impetuosa diga di Vogorno chetrattiene l’omonimo lago. Con i suoi 220 metri di altezza è unadelle più alte dighe d’Europa. I più intrepidi possono emularel’attore Pierce Brosnan nella scena iniziale del film “Goldeneye”,che nelle vesti di James Bond salta dalla diga con l’elastico(Bungy jumping). Proseguiamo costeggiando il lago, attraversan-do alcune gallerie e il paese di Vogorno, superiamo San Bartolo-meo, per arrivare al bivio che conduce al villaggio di Corippo, an-nidato sulla montagna. Non tutti sanno che Corippo custodisce unpreziosissimo valore architettonico, che attira studiosi da tuttaEuropa. La valle prosegue stretta e sassosa, rallegrata dal fiumeche scorre poco sotto il livello della strada e dalle cascate chescendono giù dai ripidi fianchi della montagna. Percorrendo lastrada che ci porta al nostro punto d’immersione, possiamo intra-vedere le pozze con l’acqua limpida e trasparente che ci prean-nunciano le condizioni che andremo a vedere in immersione. Nelperiodo estivo, se arriveremo tardi, troveremo tante macchine po-steggiate ad indicarci il punto esatto. Per gli accompagnatori chenon volessero immergersi c’è la possibilità di percorrere un sen-tiero che dal fondovalle sale fino a Sonogno a 919 mslm, dove sipuò visitare La Casa della lana. Il percorso è facile e attraversoponti e passerelle che collegano il sentiero ai villaggi può esserepercorso solo in parte.

PREPARAZIONE TECNICALa macchina può essere posteggiata nel piccolo parcheggio chesi trova sulla destra della strada proprio all’altezza del pozzo ri-conoscibile anche per la presenza di una colonnina SOS. Per ar-rivare all’entrata del pozzo bisogna attraversare la strada e scen-dere verso il fiume. Ci sono due possibilità, la prima, più diffi-coltosa, consiste nell’imboccare il sentiero che si trova dall’altro

lato del posteggio, la seconda consiste nel seguire l’altro sentie-ro, più comodo e sicuro, che si trova trenta metri più a sud. Con-siglio il secondo soprattutto se carichi di attrezzatura. L’entrata sifa dalla piccola spiaggia che si trova a sud del pozzo per salireverso nord. Qui sotto si trova anche una cascata che può presen-tare un pericolo, soprattutto quando il flusso del fiume è forte.Appena sopra l’entrata metteremo la corda che attraversa il fiu-me, che ci servirà di sicurezza al ritorno a fine immersione. Met-teremo pure dei sacchetti visibili sul fondo, che ci indicherannoil punto d’uscita. L’equipaggiamento è quello adatto alle immer-sioni nei fiumi con corrente: monobombola con un erogatore,muta bagnata, jacket equilibratore e piombi a sufficienza.

GIUDIZIO PERSONALEConsiglio sempre di osservare le condizioni del fiume, il volumed’acqua e la corrente, prima d’immergersi. In primavera, quandosi scioglie la neve in montagna, la massa d’acqua che scorre nelfiume può essere tale da sconsigliarne l’immersione, meglio sce-gliere i mesi di agosto e settembre, fino ad ottobre. Il pozzo si svi-luppa per alcune centinaia di metri facendo delle curve e non su-perando mai la profondità di quindici metri, nuotando lungo ilsuo percorso potremo ammirare le formazioni granitiche tipichedella valle, che sott’acqua possono assumere forme e disegnispettacolari, una attrazione anche per chi ha fatto centinaia di im-mersioni in queste acque e che non smetterà mai di ammirarle.Osservando attentamente tra i sassi del fondo o nelle “pieghe” delgranito può capitare di vedere delle trote, ma non aspettatevi divederne tante. In fondo al nostro percorso troveremo una piccolacascata, questo sarà il segnale per tornare indietro. Pur godendodell’immersione, non bisogna distrarsi al punto tale da non sape-re dove ci si trova per non perdere il riferimento dell’uscita. �

Gruppo Sub Verzasca: 091 746 17 23 (solo periodo estivo).Ulteriori informazioni sul web www.verzasca.com/river.Per istruzioni particolari e di sicurezza consulta la Guida per l’immer-sione nei torrenti, a cura della Commissione fiume Verzasca sicuro,del Gruppo Sub Verzasca e della Polizia Cantonale Ticino.

Page 62: Illustrazione Ticinese

INTERNET

LA SICUREZZA DEL PROPRIO COMPUTERAi giorni nostri, soprattutto navigando in rete, scambiandosi mes-saggi di posta elettronica, scaricando programmi e applicativi, di-venta di primaria importanza ogni aspetto legato alla sicurezzainformatica, per proteggere il proprio computer da malintenzio-nati e virus sempre più agguerriti e dannosi. È così sempre più ne-cessario e assolutamente indispensabile adottare alcuni accorgi-menti, utili e che spesso evitano fastidiosi quanto indesideratidanni alle nostre apparecchiature, ma soprattutto proteggono ilnostro lavoro e i nostri dati. Con la rapida evoluzione dell’infor-matica e della tecnologia, non è sempre facile sapersi districare,individuando e adottando quelle misure ritenute adeguate, sicuree ideali per la prevenzione di eventuali danni, evitandoci fastidio-si problemi. Esistono, in realtà, alcuni problemi che potremmoormai considerare come normali e abituali e che sempre più so-vente si presentano quando si valuta la sicurezza di un qualsiasisistema informatico. Problemi e fastidi prevedibili, che possonoassai facilmente essere evitati adottando alcune semplici regole eapplicando alcune misure preventive ed eventualmente imple-mentando le necessarie azioni correttive.Più in particolare, in qualità di utenti informatici, quali utilizzato-ri di un computer e di navigatori Internet, in genere sarebbe auspi-cabile e dovremmo:

• utilizzare un adeguato sistema antivirus, in quanto oggi qualsia-si computer collegato alla rete Internet dovrebbe forzatamenteesserne provvisto, tanto quanto risulta ovviamente importante eindispensabile provvedere ad un suo regolare aggiornamento;

• usare un “firewall” (sistema di protezione hardware o anchesoftware che controlla e filtra quanto entra ed esce dal nostroPC, applicando regole prestabilite), che può anche magari ap-parire eccessivo ma che, grazie al suo sistema di filtraggio, secorrettamente predisposto e configurato, offre e garantisce unacerta protezione contro particolari generi di attacchi informati-ci esterni, prima che un qualsiasi aggressore li possa magaricompiere tentando un accesso non autorizzato ai nostri disposi-tivi informatici;

• non aprire mai ingenuamente eventuali allegati ai nostri mes-saggi di posta elettronica. Una buona norma da adottare e daapplicare anche per tutti quei messaggi che a prima vista po-trebbero sembrare originati da un indirizzo a noi conosciuto,cercando semmai di salvare prima il file allegato sul nostrocomputer, sottoponendolo poi ad una scansione attraverso ilnostro sistema antivirus e poi, qualora verificato innocuo e anoi utile e necessario, aprirlo e gestirlo come meglio ritenia-mo;

• non eseguire direttamente e innocentemente ogni e qualsiasiprogramma, sia ricevuto via posta elettronica o su supporto ma-gnetico sia scaricato dalla rete, poiché è sempre una buona re-gola, prima di installarlo ed eseguirlo, accertarsi dapprima cheil programma corrisponda realmente a quanto prospettato, chesia veramente genuino e privo di qualsiasi “trappola” o anchevirus;

FAMIGLIE, GIOVANI,ANZIANI ECONSIGLI, TRUCCHI E SITI WEB UTILI

1ª P

ART

E

62 ILLUSTRAZIONE TICINESE 06-07

In questa edizione introduciamo e trattiamo il tema legato alla sicurezza del nostro PC e alla protezione della navigazione in

rete. Un tema utile e sempre d’attualità, che svilupperemo nel corso dei nostri prossimi incontri, con consigli che reputiamo

utili, alcuni semplici trucchi e l’indicazione di siti web di interesse generale…

testo Elio del Biaggio

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• per quanto possibile e conosciuto, applicare sempre le “patch”più recenti, sia per quanto riguarda il sistema operativo sia perogni altro genere di software e programma applicativo di cuidisponiamo, rammentando che la produzione di software, com-merciale o anche libera, è solitamente soggetta a errori di pro-grammazione e malfunzionamenti e una “patch” - letteralmen-te “pezza”, in inglese - altro non è che un file eseguibile, in ge-nere fornito o con la possibilità di scaricarlo dalla rete, creatoappositamente dal produttore per risolvere specifici problemied errori riscontrati, nell’attesa che sia pubblicata una nuovaversione del software medesimo;

• prestare particolare attenzione qualora dovesse riscontrarsi unfunzionamento non abituale e anomalo del nostro sistema ope-rativo, guardando con sospetto quei comportamenti apparente-mente inspiegabili e cercando di individuarne le cause;

• disabilitare per quanto possibile quelle tecnologie web partico-lari come Java, JavaScript e ActiveX, che spesso possono costi-tuire un vero problema nelle navigazioni sulla rete, magari pro-teggendoci utilizzando dei software specifici per filtrare conte-nuti interattivi o anche adottando forme di navigazione anoni-me attraverso dei “proxy server”;

• disabilitare tutte le funzionalità di “scripting” (comandi esegui-bili) nei programmi (client) di posta elettronica, poiché i princi-pali problemi che si evidenziano attraverso l’uso di un browser,a causa della presenza di contenuti interattivi, in genere si evi-denziano anche con i programmi per la gestione della postaelettronica;

• effettuare una regolare e costante copia di sicurezza (backup) ditutti i nostri dati importanti e sensibili, utile e necessaria qualo-ra dovessimo avere dei problemi al riguardo;

• disporre e creare sempre un disco di “boot”, grazie al quale po-ter sempre caricare il sistema operativo all’avvio del computerin caso di problemi, così da avere l’aiuto necessario per ripristi-nare un sistema magari compromesso.

In poche parole, quanto indicato ed elencato rappresenta e costi-tuisce una sorta di decalogo comprendente misure e azioni pre-ventive e correttive, grazie alle quali poter utilizzare in sicurezzail nostro computer e soprattutto accedere in tutta tranquillità allarete Internet. Certo, l’imprevedibile non si può prevedere, ma so-vente, grazie all’adozione di semplici e particolari accorgimenti,tanti sono i fastidi ed i problemi indesiderati che si possono pre-venire ed evitare. �

Rammentiamo la possibilità di leggere tranquillamente e facilmentetutti gli scritti pubblicati così come di scambiarci idee, opinioni, curio-sità, critiche, suggerimenti, osservazioni, dal fresco e rinnovato sitoweb www.delbiaggio.ch.

http://free.grisoft.comAVG, un programma antivirusche nella sua versione gratuitagarantisce una buona protezio-ne insieme ad un sistema di ag-giornamento automatico prati-co ed efficiente.

www.spybot.info/itSpybot - Search & Destroy, unprogramma completamentegratuito di scansione e di con-trol lo in tempo reale sugl i“spyware” che possono attac-care il nostro sistema informati-co, dotato anch’esso di un siste-ma di aggiornamento automati-co sicuro ed efficace.

www.lavasoft.deAd-Aware SE Personal, un pro-gramma gratuito che consenteuna scansione sugli spywareche può anche essere utilizzatoin aggiunta a Spybot S&D senzache i due programmi creino pro-blemi o che entrino in conflittofra loro.

www.microsoft.com/atho-me/securityCome utenti Microsoft Win-dows, con programma pagato elicenza ufficiale, ci si può pro-teggere grazie a un efficiente estabile programma antispywaree a un firewall, disponibile onli-ne a partire dai sistemi operativiXP.

www.google.itGoogle, il motore di ricerca cheormai non ha più bisogno di al-cuna presentazione e grazie alquale poter sicuramente trovareinteressanti e utili risorse einformazioni sul tema della si-curezza.

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COLLEZIONE PER PASSIONE

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UN MUSEODA ASCOLTARELA SEDE SUL MONTE CENERI, CERTO NON UN CASO...“Infatti, qui il 18 aprile del 1933 entrò in funzione il primo tra-smettitore di onde radio che ancora oggi ci sovrasta. La nostra associazione (AMRA), che presiede alla cura del

Museo, ha fra l’altro già intrapreso i passi necessari affinchél’antenna e lo storico edificio possano rientrare fra i Beni Culturali del Canton Ticino. Speriamo davvero di poterci riusci-re...”.

“Qui Radio Monte Ceneri”, con queste parole, negli anni oscuri dei totalitarismi in Europa, una voce proclamava, libera, noti-zie in italiano in tutta Europa. Ora, all’ombra di quella grande antenna ha trovato posto, seppure in modesti e ridotti spazi, lapiù importante collezione storica di apparecchi radio in Svizzera.

testo Benedetto Galli - foto Ti-Press

Renato Ramazzina e Mariano Mallè, protagonisti della nostra intervista, mostrano un apparecchio radio risalente al 1940.

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UNA COLLEZIONE DI PEZZI DAVVERO UNICA, ESISTONOALTRE REALTÀ SIMILI IN SVIZZERA?“Preferiamo definirci conservatori, piuttosto che collezionisti,siamo tuttavia pervasi dalla medesima grande passione e daimedesimi scopi. Il Museo, grazie alla varietà dei contenuti, è ununicum in Svizzera, non esistono attualmente strutture similinel resto della Confederazione. Il nostro maggior problema so-no gli spazi, che ora cominciano davvero a scarseggiare”.

LA STRUTTURA ASSOCIATIVA... COME FUNZIONA?“Siamo un’associazione retta da uno statuto, una formula voltaa garantire il futuro del Museo. Il Comitato conta sette membri,mentre i soci attivi, tutti volontari, portano avanti il Museo.Chiunque ci porta apparecchi pregiati diventa automaticamentesocio benemerito dell’AMRA. Ogni apparecchio inventariatoed esposto porta l’indicazione del donatore. I nostri tecnici sipreoccupano, se non più funzionante, di rimetterlo in servizio,ricostruendo se necessario parti elettroniche mancanti, ma sem-pre nel rispetto dell’originalità dell’oggetto. Quasi tutti i pezzi esposti sono funzionanti, dal telegrafo del 1857ai primi modelli di ricevitore radio degli anni ‘20. Le nostre visiteguidate permettono pertanto, non solo di poter vedere, ma ancheascoltare quanto a nostra disposizione, è dunque un inventario vi-vente della storia radiofonica e una tesitmonianza dell’enormebalzo in avanti permesso dalla tecnica in questi ultimi decenni”.

A PROPOSITO DI TECNICA, CON ABILITÀ E PASSIONE AVE-TE RICOSTRUITO FEDELMENTE IL MODELLO UTILIZZATODA GUGLIELMO MARCONI NEL 1895.“Questa ricostruzione rientra fra gli scopi didattici del nostroMuseo, la scintilla, è proprio il caso di dirlo, da cui è nata primala radiotelegrafia (Morse), poi la radiofonia, che è culminatanella telefonia mobile odierna, passando dalla TV a colori, ilmiracolo della trasmissione senza filo del secolo scorso”.

INTENDETE APRIRVI ANCHE ALLA STORIA DEI CELLULARI?“Se gli spazi ce lo permettessero! Per ora dobbiamo acconten-tarci di un angolino, presso il quale conserviamo fra l’altro alcu-ni dei primissimi Natel A/B. Abbiamo anche una centralina ri-cetrasmittente, l’unica rimasta in Svizzera, dei tempi del NatelC. Una struttura grande quanto un armadio e molto pesante, ri-salente al lontano 1978. Una di queste poteva permettere la co-municazione solo per otto abbonati! Oggigiorno, nei medesimivolumi, le centraline di nuova generazione arrivano a gestirecentinaia di telefonini contemporaneamente”. �

Per informazioni: Renato Ramazzina: [email protected],natel 079 620 02 06.Il museo della Radio è aperto al pubblico gratuitamente ogni primomercoledì del mese o su appuntamento.

1. Particolare della fedele ricostruzione del modello di tra-smettitore Radio utilizzato da Guglielmo Marconi tra il 1894e il 1896 negli esperimenti di Pontecchio, agli albori delleprime trasmissioni senza fili con la scintilla di trasmissione!

2 e 3. Un trasmettitore Radio a onda persistente con roc-chetto di Ruhmkorff (1851).

4. Una macchina telegrafica funzionante, del 1857, donatada Enrico Sulmoni di Rivera.

5. Uno splendido Bolti del 1925, ancora funzionante, donatoda Carlo Borri di Sementina. È il più antico apparecchio fun-zionante del Ticino e a quei tempi, non esistendo ancora tra-smissioni proprie nel Cantone, la ricezione era necessaria-mente rivolta verso i grandi canali esteri come la BBC.

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sempre fatto. Era incredibile, quasitroppo bello per essere vero!

La scoperta che mi ha trasfor-mato in una donna snella!

Il giorno seguente ho iniziato lamia cura di Reduzelle (è questoil nome del prodotto che hacambiato la mia vita). Pro-prio quel giorno, mio maritoe io avevamo programmatodi recarci in un grande parcodi divertimenti assieme anostro figlio Paolo. Con tut-te le leccornie e i dolciumi aportata di mano, che dasempre adoro, era impos-sibile resistere, e quin-di ho mangiatodi tutto, senzacompromessi:patate fritte, piz-za, gelato, cioc-colatini… La se-ra, per finire inbellezza la giorna-ta, ci siamo fermatiin un ristorante ca-rino sul lago. Quan-do la mattina doposono salita sulla bi-lancia – sorpresa! –nonostante tutto ave-vo perso un chilo! In-credibile! E alquantoincoraggiante… Era strano, l’andamento dellamia perdita di peso rispecchiavaesattamente il racconto di quel-la giovane donna, di cui avevoletto. Ella aveva dichiarato diaver perso circa 4 o 5 kg ognisettimana, e a me stava succe-dendo la stessa cosa!

5 kg in meno di una settimana

Ero sbalordita di poterconstatare la perditadel primo chilo incosì poco tempo.Quindi conti-nuai a seguire leindicazioni del trattamento… Eramolto semplice: ogni mattina, a sto-maco vuoto, dovevo far sciogliereuna pastiglia sotto la lingua. Duranteil giorno potevo mangiare normal-mente e seguire le mie attività quoti-diane. Cominciai letteralmente a«sciogliermi». In meno di una setti-mana sono dimagrita di cinque chili,senza modificare le mie abitudini ali-mentari e senza dieta.

Mio marito era incredulo, quan-do constatava la rapidità con la

quale dimagrivo!Il resto è un susseguirsi di buone no-tizie. Ogni due giorno salivo sulla bi-lancia e ogni volta potevo constatareche ero ulteriormente calata di peso!

DOPO

Tatjana racconta

Come sono riuscita a perdere 17 kg in 20 giorni, continuando a mangiare

tutto quello che mi piace ...... senza fatica e senza farmaci

Il racconto di questa signora trentasettenne è tanto commo-vente, perché noi donne conosciamo benissimo il suo proble-ma, che spesso turba anche la nostra vita: come perdere i chi-li superflui, senza ricorrere a diete stressanti e a privazioni?Il percorso di Tatjana potrebbe essere il nostro, con la diffe-renza, che lei è stata fortunata a trovare «il» prodotto, che at-tualmente sta destando grande scalpore.Ha deciso di raccontare la sua storia per incoraggiare tutte ledonne, che finora hanno tentato inutilmente oppure che han-no recuperato in un batter d’occhio il loro peso, a non perde-re la speranza. Il successo di questa mamma fa svanire la pau-ra dell’ennesimo insuccesso personale.

Tutte le donne della mia famiglia sono grasse

A 31 anni avevo deciso di sposarmi.Andando a provare i vestiti da sposa,mi resi conto per la prima volta con-sapevolmente di avere problemi dipeso e di conseguenza con il mio cor-po. Non potrei dire di non avere avu-to il problema di qualche chilo in piùgià prima del matrimonio. In realtà,già da bambina le mie amiche scher-zavano sulle mie «rotondità». Daadolescente, tuttavia, aveva una figu-ra snella, che riuscivo a mantenere, li-mitandomi nel mangiare. Sono sem-pre stata molto attenta al mio peso,perché tutte le donne della mia fami-glia sono piuttosto «robuste». Miamadre pesa circa 80 kg e mia sorellamaggiore 70 kg, pur essendo ambe-due alte solo circa 1,60 m. Per farla breve, al momento del miomatrimonio pesavo forse 55, massi-mo 56 kg. Non ero magra, ma benproporzionata. Con la nascita di miofiglio Paolo cambiò tutto. Nei mesisuccessivi era impossibile ridurre i 19kg, che avevo accumulato durante lagravidanza!

Ero ossessionata dall’impressione che dovevo

fare sugli altriAll’apice della mia depressione mirecai dal medico. L’unico suo com-mento era: «Signora, deve dimagri-re!» Che novità! Come se non lo sa-pessi! Mi prescrisse una cura e deimassaggi. In realtà non mi ha dato al-cun aiuto. Quanto da lui proposto,non era fattibile, perché in quel pe-riodo era indispensabile la mia pre-senza a casa, prima di tutto per mio fi-glio, che da sempre era parecchio ir-requieto e nervoso. Avevo l’impres-sione di ingrassare a vista d’occhio. Ilpensiero dell’effetto che potevo ave-re sugli altri, mi depresse sempre dipiù, specie per quanto riguardavamio marito. Purtroppo nemmeno luimi era di aiuto in quel periodo, per-ché faceva altro che rimproverarmi.«Fai qualcosa!» «Cerca di migliora-re!» oppure «Reagisci!» erano i suoi«consigli».Quando divenne evidente che il no-stro rapporto stava naufragando, de-

cisi di «reagire» e «di fare qualche co-sa».

Ho provato veramente tuttoSenza grandi speranze ho provato va-ri metodi, dagli inibitori dell’appeti-to, alle creme, diete e ai farmaci…Purtroppo senza successo, spenden-do inoltre un patrimonio e non otte-nendo risultati apprezzabili. Di tantoin tanto dimagrivo 2 o 3 kg, ma appe-na smettevo il trattamento, li acquisi-vo in un attimo e in parte addiritturaaltri chili in più. Era da impazzire! In questo modo sono arrivata a pesa-re impressionanti 79 kg con una sta-tura di 1,60 m. Mi sentivo come unamongolfiera! Ero disperata e non sa-pevo più che cosa fare che eliminarefinalmente i terribili chili, che stava-no rovinando la mia esistenza.

Come ultimo tentativo ho voluto provare quel

rimedio miracoloso, di cui tuttiparlavano

In molte trasmissioni televisive e inriviste specializzate avevo sentito eletto di un trattamento, in grado diaiutare tutte quelle donne, che da so-le non erano riuscite a dimagrire.Avevo sentito la storia di una giova-ne donna, con la quale mi identifica-vo perfettamente. Esattamente co-me nel mio caso, ella era aumentatamolto durante e dopo la gravidanza.Grazie a questo trattamento avevaperso 16 kg in 4 settimane… Essendo rimasta delusa da tutte lecure dimagranti che avevo provato,ero inizialmente restia a credere al-l’efficacia di questo rimedio e al-quanto scettica. Ma non avendo piùniente da perdere, ero disposta a pro-vare un’ultima volta, anche perché inquesto caso sarei stata rimborsata, senon avessi avuto successo. Ho quindi fatto il mio ordine. All’ar-rivo del pacco ero davvero sorpresa.C’era scritto, che la cura era stata pre-parata specificatamente in base allemie esigenze, in modo da farmi dima-grire, pur mangiando come prima.Era semplicemente geniale! Non do-vevo seguire una rigida dieta, e quin-di potevo continuare a cucinare perla mia piccola famiglia, come avevo

I miei vestiti cominciavano ad esseretroppo larghi. Immaginerete la miagioia, quando sono tornata ad infilar-mi i miei jeans… ora che erano tor-nati di moda. Dopo 10 giorni ero giàdimagrita 9 kg. Mio marito non cre-deva ai suoi occhi. Mi vedeva man-giare come sempre, eppure diventa-vo sempre più magra. Gli ho svelatoil mio «segreto» e l’ha trovato assolu-tamente straordinario!Quando ho rivisto i miei colleghi, pe-savo 9 kg in meno. Erano davverosorpresi! Tutti pensavano che avessifatto una cura dimagrante in qualcheistituto di bellezza. In effetti ero di-magrita di 17 kg in soli 20 giorni. Nonera mai successo nella mia vita. Asso-lutamente mai!

Da quando ho perso 17 kg, la mia vita è

cambiata. E mio marito si è innamorato un’altra volta di me

PRIMA

Page 67: Illustrazione Ticinese

Era un autentico miracolo!L’entusiasmo di mio marito era alle stelle. Si è innamorato di me una secon-da volta. Spesso mi stringe tra le bracciae mi dimostra, quanto apprezza ora ilmio corpo! È tanto orgoglioso del miosuccesso quanto lo sono io. Per quanto mi riguarda, ho ritrovatoun’immensa vitalità e una nuova gioia divivere. Mi capita di cantare, quandosvolgo i mestieri di casa: era tanto tem-po che non lo facevo! La cosa più sorprendente è che alla finedel trattamento non sono aumentata diun grammo. Il mio peso si è stabilizzatoa 55 kg, che è veramente il mio peso forma. E in più posso continuare a mangiare quello che voglio, senza au-mentare. Adesso, che ho raggiunto il mio pesoideale, non devo fare alcuna fatica: unavolta al mese, faccio sciogliere in 3 giornate successive la mia piccola pasti-glia di Reduzelle sotto la lingua –nient’altro! Così non aumento né dima-grisco. Se invece volessi dimagrire di al-tri 3 o 4 kg, potrei farlo senza problemi.Sarebbe sufficiente assumere una pasti-glia di Reduzelle ogni giorno per unasettimana. Ma so, che questo non piace-rebbe a mio marito. Ha minacciato ditrovare un’altra donna, se diventassi an-cora più magra. Tatjana

Anche Lei può dimagrire fino a 400 g in 8 ore

Se anche Lei, come me, segue esatta-mente le semplici istruzioni del tratta-mento, comincerà a dimagrire, senzadover modificare le Sue abitudini ali-mentari! Potrà calare sicuramente 4 o 5kg alla settimana, fino a raggiungere ilSuo peso ideale. E in seguito non au-menterà più, perché il Suo peso si saràstabilizzato. Manterrà la Sua formasmagliante e nessuno immaginerà, cheuna volta è stata grassottella. Sarà fieradella Sua linea snella e si sentirà fisica-mente bene, oltre che attraente e sicuradi sé. Non andrà soggetta ad attacchi di fame,il noto nemico numero 1 di ogni donna,che è ossessionata dal desiderio di di-magrire. Quando si è snelli, inizia unanuova vita – nel vero senso della parola!Provi ora il prodotto, che ha fatto furo-re in tutta Europa.

Scelga qui il trattamento che corrispondemeglio alle Sue esigenze:

– Cura intensiva Reduzelleper dimagrire da 6 a 10 chili solo CHF 59.–.

– Cura superintensiva Reduzelleper dimagrire da 11 a 15 chili solo CHF 89.–.

– Cura extrastrong Reduzelleper dimagrire da 15 a 20 chilisolo CHF 119.–.

Ordinate telefonando alla hotline

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tutti i giorni dalle ore 8 alle 18.

E per ordini ancora più veloci,

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Ecco gli oli essenziali che fanno dimagrire

«Più di qualcuno è dimagrito 10 kg in una sola settimana!»

Domanda: Come è possibile che deglioli essenziali facciano dimagrire, purcontinuando a mangiare come sempre?Risposta: Reduzelle è un trattamento di-magrante dell’ultima generazione. Recentistudi hanno dimostrato che la combinazio-ne di 13 oli essenziali piuttosto rari previe-ne il deposito di grassi nel corpo, scioglien-doli ed eliminandoli giorno dopo giorno.Questa combinazione di oli essenziali è al-la base del rimedio che consente di ottene-re la perdita di peso forse più veloce mairealizzata finora con un prodotto esclusiva-mente naturale.

Domanda: A chi è adatta la combinazio-ne di oli essenziali?Risposta: A tutte le donne con un serio pro-blema di peso, che dovrebbero dimagrire 5o più chili e che hanno tentato senza suc-cesso di ottenere risultati duraturi con pil-lole o altri farmaci. È un trattamento rivoltoa tutti coloro che non riescono a rinunciareal loro modo abituale di nutrirsi.

Domanda: Si dimagrisce rapidamente?Risposta: All’inizio sì, molto rapidamenteaddirittura. Nelle prime tre settimane si puòperdere fino ad 1 kg al giorno. Senza alcu-na fatica.

Domanda: Come funziona?Risposta: Il trattamento consiste in un fla-cone con 60 pastiglie Reduzelle. È suffi-ciente far sciogliere ogni mattino, a stoma-co vuoto, una pastiglia sotto la lingua. Po-tete iniziare subito, continuando a mangia-re, come avete sempre fatto. Già dopo 8ore noterete una perdita di peso superiorea 400 g. Controllate poi ogni giorno davan-ti allo specchio, come la vostra linea si faràsempre più snella e attraente. Non sono fal-se promesse, con Reduzelle il risultato è vi-sibile, misurabile e apprezzabile! E tuttoquesto:– SENZA forza di volontà– SENZA dieta– SENZA esercizi faticosi

Domanda: Che oli essenziali sono?Risposta: Il trattamento è costituito da 13oli essenziali, ovvero rosmarino, salvia, cu-mino, ginepro, coriandolo, basilico, finoc-chio, cannella, chiodi di garofano, sterna-nis, arance dolci, eucalipto, menta. Ognu-no di questi oli svolge una funzione precisae agisce su una parte diversa del corpo. Lepiante officinali, dalle quali si ricavano glioli, sono utilizzate da sempre per curare di-versi disturbi in modo naturale. Alcune han-no proprietà diuretiche, altre sono digesti-ve, altre ancora riducono la formazione digas nell’intestino.

Domanda: Chi mi assicura che manterròil mio peso ideale, una volta che avròperso i miei chili in troppo?Risposta: Come avrete notato, normal-mente si riacquista in tempi abbastanza ra-pidi il peso, che si perde tramite una dieta ocon l’aiuto di medicinali. Questa cura, tut-tavia, inverte il processo. Non solo dimagri-rete, ma tutto il vostro metabolismo si mo-dificherà in modo estremamente delicato.Non dovete avere paura di ingrassare, per-ché d’ora in poi la combustione e la trasfor-mazione di calorie nel vostro corpo avver-ranno esattamente come avviene per colo-ro, che da sempre possono mangiare quel-lo che vogliono, senza ingrassare.

Non importa se volete perdere 5, 10, 15 o20 kg, con questo trattamento rivoluzio-nario avete la certezza di riacquisire il vo-stro peso ideale, un peso equilibrato, unalinea, che vi piacerà e di conseguenza viridonerà nuova voglia di vivere. Quandoriceverete la vostra cura, iniziate a pren-dere le pastiglie (una ogni mattino primadi fare colazione). Se i risultati non fosse-ro quelli sperati, non fate altro che resti-tuirci i flaconi nel giro di 30 giorni. In que-sto caso vi rimborseremo a giro di postal’intero prezzo di acquisto del trattamen-to. Questo è la nostra garanzia esplicitae impegnativa.

ORDINE Code 62 176 1

Sì, anche io desidero ridurre i miei chili superflui e ordino la seguente cura Reduzelle:� Vorrei dimagrire da 6 a 10 kg.

Cura intensiva CHF 59.–� Vorrei dimagrire da 11 a 15 kg.

Cura superintensiva CHF 89.–al posto di CHF 118.–. Risparmio: 29.–

� Vorrei dimagrire da 15 a 20 kg.Cura extrastrong CHF 119.–al posto di CHF 177.–. Risparmio: 58.–

Pago� in anticipo con i contanti allegati,

senza spese di spedizione.� con fattura con spese di spedizione.

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Il mio numero di telefono:

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ANNUNCIO PUBBLICITARIO

Page 68: Illustrazione Ticinese

DESTINAZIONE FAMIGLIA

ALLA CONQUISTADEL PILATUSA piedi, con la funivia da Kriens, o con la ferrovia a cremagliera da Alpnachstadt, il Pilatus è una meta ideale per una gita in

famiglia. Breve, ma stupenda.

testo Coralie Nativel - foto Stefano Ember

68 ILLUSTRAZIONE TICINESE 06-07

Dalla stazione di Alpnachstadt partono i treni a cremagliera in destinazione della vetta del Pilatus.

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ILLUSTRAZIONE TICINESE 06-07 69

COME ARRIVARCIDa Lugano con l’auto, prevedere 1h40 perarrivare alla stazione di Kriens o a quella diAlpnachstadt. Per prendere la funivia, A2direzione Lucerna, uscita Kriens, poi segui-re le indicazioni per il Pilatus. Per salire sultreno a cremagliera, uscire prima a Hergi-swill e seguire la direzione Interlaken, sivede la stazione dalla strada appena arri-vati a Alpnachstadt.Per chi vuole prendere i mezzi pubblici. ALucerna prendere la coincidenza perKriens o per Alpnachstadt. Da Lugano civogliono 3h30.

DOVE DORMIREE una gita fattibile in un giorno, ma per chivuole trascorrere più tempo sulla vetta, èpossibile prenotare in uno dei due alberghiche si trovano in vetta: Hôtel Pilatus Kulm(Fr. 62.-/pers. con colazione) oppure HôtelBellevue (Fr. 96.- /pers. con colazione).

QUANDO ANDARCILe stagione migliore va da primavera adinizio autunno. La stagione 2007 è iniziatail 28 aprile e si conclude il 18 novembre.

QUANTO COSTAAndata e ritorno in funivia da Kriens o daAlpnachstad costano Fr. 58.- per gli adultie Fr. 29.- per ragazzi da 6 a 16 anni. L’in-gresso al Seilpark costa, ad es. per 2 adul-ti e 1 bambino, Fr. 60.-. Una discesa con laslittovia costa Fr. 8.- per gli adulti e Fr. 6.-per ragazzi da 6 a 16 anni.

DA SAPEREPortare vestiti caldi, perché in altitudine iltempo cambia velocemente, e indossaredelle buone scarpe. Sia dalla stazione diKriens, sia da quella di Alpnachstad è pos-sibile caricare un passeggino.

Pilatus-bahnen - Schlossweg 16010 Krienz-Luzern - www.pilatus.ch

Aoltre 2’000 metri d’altitudine sigode di un panorama straordina-rio, che abbraccia non meno di 73

vette alpine e alcuni laghi della SvizzeraCentrale. In cima, diversi sentieri (alcu-ni accessibili ai passeggini) permettonodi scoprire i numerosi punti di vista. Seoggi il Pilatus è una delle principali de-stinazioni turistiche della Svizzera Cen-trale, per lungo tempo fu severamentevietato salire sulla montagna poiché eraconsiderata un luogo funesto.Una volta veniva infatti chiamato “frac-tus mons”, il monte fratturato. Non èdifficile capire le ragioni di tale denomi-nazione, considerata la sua inconfondi-bile morfologia, che richiama quella diuna scogliera. Un continuo alternarsi dispuntoni e valichi. Il nome attuale è stato introdotto nel XVsecolo e trae origine della leggenda se-condo la quale il governatore Ponzio Pi-lato sarebbe stato sepolto in un lago, og-gi interrato, che bagnava il versante oc-cidentale del massiccio. Per chi vuole conquistare la vetta a pie-di, questo massiccio offre numerosi sen-tieri ben segnalati provenienti da diver-se direzioni e con dei livelli che accon-tenteranno l’amatore come l’esperto. Sipuò però salire e scendere con la funiviao col trenino a cremagliera, e vice-versa.Questo treno permette di sfidare le rego-le della gravità. Costruito nel 1889, fu presentato all’e-sposizione universale di Parigi. Lungo4’618 m, con una pendenza che raggiun-ge il 48%, ancora oggi è considerato iltreno più ripido del mondo. La funivia sull’altro versante permetteinvece di risalire più lentamente la mon-tagna permettendo due tappe. Una a 1’026 m, a Krienseregg, dove ibambini troveranno un parco giochi, euna a 1’416 m, a Fräkmüntegg, dove ipiù avventurosi possono cimentarsi nel-le diverse imprese offerte da un parcoavventura per una gita sportiva tra gli al-beri, e la slittovia più lunga della Sviz-zera (1,4 km di discesa). Il Pilatus propone inoltre tutto l’annodelle animazioni speciali, e malgradooggi disponga di impianti ultramoderni,non ha perso nulla del suo antico fasci-no. �

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Le infrastrutture del Pilatus includono risto-ranti ed alberghi.

1. La risalita fino alla cima del Pilatus dura 40minuti ed è considerata la più ripida al mondocon una pendenza che raggiunge il 48%.

2. A Krienseregg, prima tappa della funivia,dove ci sono un ristorante e un parco giochi.

3. Alla stazione intermedia della funivia aFräkmüntegg si trovano un parco avventura ela discesa in slittovia più lunga della Svizzera.

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LA STORIAIN UN MUSEOLa nuova e affascinante struttura a doppia elica del museo Mercedes-Benz è stata visitata da oltre un milione di visitatori in

poco più di un anno.Vi proponiamo una fermata a Stoccarda per il piacere di lasciarvi trasportare nel passato e nel futuro del-

l’invenzione dell’automobile e degli avvenimenti più significativi che l’hanno accompagnata.

testo Stefano Pescia - foto Rémy Steinegger

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seo Mercedes-Benz è in grado di entusiasmare persone di tutte leetà, proponendo oggetti ed esemplari unici di invidiati prodottianche per i collezionisti e gli amanti della mobilità su ruote ditutte le epoche. Tante idee che hanno saputo trasformare le visio-ni della creatività e che hanno sempre saputo crescere nell’obiet-tivo di soddisfare le richieste di prestazioni, sicurezza e como-dità della propria clientela. E il nuovo museo si riflette alla per-fezione nella filosofia di Mercedes-Benz; quella di voler supera-re se stessi esaudendo i desideri degli automobilisti!Prima di entrare nel museo, ci spiega la nostra dinamica guidaFlorijan Hadzic - Communications Heritage PR di Daimler-Chrysler AG - “tutti i modelli provenienti dalla nostra collezioneo acquistati da privati sono stati completamente restaurati”. Trale curiosità dei veicoli più antichi si può notare, come per prati-cità, gli interni erano ricoperti di stoffa, mentre la parte esterna,dove solitamente si accomodava il conducente, era in pelle. Og-gi è proprio l’opposto; gli interni in pelle sono di maggiore pre-gio e valore. Finezze che esprimono nel dettaglio l’avvincentestoria dell’automobile e di Mercedes, che all’interno del museosi scopre attraverso la guida audio individuale con l’aiuto di cuf-fie o quella in gruppo. Un museo senza barriere architettoniche eche è quindi accessibile con facilità anche a persone diversamen-te abili e che richiede l’accompagnamento di un adulto per la vi-

L’originalità di una creativa e funzionale architettura e l’evo-luzione della mobilità si incontrano con curiosità a pochipassi dal centro di Stoccarda, alla Mercedestrasse 100, in

direzione dello stadio degli europei “Gottlieb-Daimler” e del“Neckarpark”. Nella città natale delle invenzioni di GottliebDaimler e di Karl Benz, lo studio del passato e il concetto di mu-seo assumono nuovi valori. Due strade che si fondono in un’uni-ca meta; quella di offrire ai visitatori del nuovo museo Merce-des-Benz ben 120 anni di testimonianze a quattro ruote, con unacompleta gamma di veicoli del marchio Mercedes-Benz. Auto-mobili che risalgono a epoche diverse e che nel nuovo e moder-no capolavoro d’ingegneria di sette piani, alto oltre 40 metri, co-struito in 32 mesi, con 630 km di cavi e pesante 110’000 tonnel-late, sono esposte in un affascinante ordine cronologico. Oltre160 prodotti di un inestimabile valore, suddivisi tra automobilidi serie e da corsa, veicoli pesanti e commerciali, torpedoni eveicoli speciali per impieghi differenti, veicoli di soccorso per ipompieri, polizia e ambulanza fino alle maggiori innovazionitecnologiche. Qui il mito della Stella e di un’invenzione che harivoluzionato la vita dell’uomo non conosce confini. Sui pannel-li delle curve pareti, il viaggio del tempo continua attraverso nu-merosi pannelli che ricordano quali sono stati gli avvenimentipiù significativi che, dal 1886, hanno cambiato il mondo. Il mu-

Era il 29 gennaio del 1886 quando Karl Benz patentò la prima automobiledel mondo con un motore a un cilindro, in grado di raggiungere una velo-cità massima di 16 km/h.

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sita dei bambini con un età inferiore ai 15 anni. “Per la sua visio-ne”, ci racconta ancora Florijan, “si devono calcolare almenodue ore, considerando che i modelli sono distribuiti su un per-corso di circa cinque chilometri”. Per evitare di perdere tutta laricchezza delle sue ispirazioni, delle innovazioni tecnologiche edegli effetti speciali dei suoi contenuti, (le 1’800 vetrate compre-se), generalmente le persone percorrono gli stimolanti spazi visi-tabili almeno tre o quattro volte. Inoltre, all’interno della dinami-ca struttura, diversi negozi offrono un’ampia scelta di accessorie il piacere del palato si può soddisfare nei ristoranti. Il primo museo, Mercedes-Benz lo aveva già costruito nel 1923,il secondo nel 1961, poi, l’insufficienza dello spazio disponibi-le ha richiesto l’apertura il 19 maggio dello scorso anno di que-sta nuova sede. Ogni elemento presente nel museo è un’emozio-ne con un avventuroso passato. “Per esempio, Mercedes-Benz”,spiega Florijan, “vanta una lunga collaborazione con il Vatica-no per il quale ha realizzato diversi veicoli. All’interno dellanostra organizzazione vi era una persona responsabile dellaconsegna dei veicoli, che si è preoccupata di allestire un presti-gioso album con le fotografie che documentavano ogni avveni-mento”. Nello spazio si può ammirare, quale prezioso docu-mento, la “papamobile” di Giovanni Paolo II, che nel 1981 èstata coperta e blindata. La bianca Mercedes papale è poi stata

regalata dal Vaticano al Museo. Di chicche di tutti gli anni ve nesono un po’ovunque tra i 16’500 metri quadrati del museo.“Pensate che la 600 lunga berlina di stato del 1965”, aggiungeFlorijan, “aveva al suo interno anche due faretti che permette-vano di illuminare meglio il viso degli occupanti, quando eranoin viaggio di rappresentanza e in balia degli scatti dei fotogra-fi”. Tra le più recenti VIP Cars troviamo la Mercedes SL 500 diLady Diana che, per volontà dei britannici che non volevanoche la principessa guidasse una vettura tedesca, l’ha dovuta ri-tornare, la Classe C del 1984 di Ringo Starr potenziata AMG, laClasse S 12 cilindri di Arnold Schwarzenegger e la Classe ML320 protagonista del film Jurassic Parc. Le storie originali si rincorrono all’interno del museo, comequella di un tassista greco che aveva scritto una lettera di ringra-ziamento a Mercedes-Benz. “La sua 240 diesel”, ci confermaFlorijan, “gli aveva permesso di sfamare per tanti anni la suafamiglia”. Con quella vettura si era anche sposato e aveva per-corso, in oltre 30 anni, ben 4,6 milioni di chilometri; tutto docu-mentato e controllato! Perché cambiarla? Semplicemente per-ché durante i Giochi Olimpici del 2004 i taxi greci ricevevano ilpermesso di circolazione unicamente se equipaggiati con l’ariacondizionata. Nemmeno la fantasia, soprattutto nello sport,mancava ai responsabili delle frecce argentate. Si racconta che,

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per evitare di essere ostacolati dal pubblico locale della TargaFloria, la vettura in gara ed esposta nell’anello presente nel mu-seo, sia stata dipinta nello stesso colore rosso delle Alfa Romeo. Tra i numerosi veicoli, molti hanno un valore solo per la gioiadegli amanti delle statistiche, come la 300 SLR “UhlenhautCoupé”, un veicolo da competizione costruito in soli due esem-plari già acquistati dal museo, che si calcola potrebbe superare i30 milioni di franchi. Un’automobile per un grande appassiona-to di tecnologia, come lo era il responsabile del reparto ricercaRudolf Uhlenhaut che, per metterla a punto per le gare, effettua-va delle prove in privato. Florijan ci conferma che il veicolo a 8cilindri da 302 cavalli costruito nel 1955 era una vera automobi-le da corsa e che il dinamico ingegnere era veloce come i suoi pi-loti. Tra tanti gustosi gioielli, i riflettori illuminano il mitico rap-presentante con le portiere ad ali di gabbiano. Il modello Merce-des 300 SL è stato costruito in 1’400 unità, delle quali ancora unmigliaio, fedelmente originali, sono ancora in circolazione. Quia Stoccarda, nel suggestivo stabile con la moderna forma di unadoppia elica, la storia ha inserito il turbo. Le vetture hanno stac-cato un biglietto di sola andata e il pregio di potersi pavoneggia-re allo sguardo di migliaia di visitatori. Nell’accogliente museodella cultura della marca Mercedes-Benz non si vende niente. Laparola d’ordine è, e rimane, guardare e sognare… �

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Orari d’apertura del Museo Mercedes-BenzDa martedì a domenica e nei giorni festivi: dalle ore 9:00 alle 18:00Lunedì: chiuso - Ingresso giornaliero: 8 Euro Informazioni: www.mercedes-benz.com/museumE-mail: [email protected].: 0049 (0) 711 17 30 000

1. Mercedes: nuova, pratica, affidabile, comoda e sicura termini che giàagli inizi del 1900 accompagnavano le pubblicità della marca.

2. 1955: un veicolo veloce e esclusivo per il trasporto della 300 SLR dacompetizione e delle formula uno.

3. Nella galleria dei modelli da collezione in passerella le automobili dei VIP.4. La Mercedes –Benz 300 SL un esempio di successo padre delle vettu-

re sportive.5. Marzo 1902: la Mercedes 35 PS è la prima vettura dell’era moderna

con il nome della casa della Stella.6. Nella galleria dei viaggi una suggestiva panoramica storica delle pro-

poste Mercedes-Benz.7. Al Museo di Stoccarda anche la tecnica si propone con classe e stile

anche nel prototipo F 400 Carving.8. Il fascino della competizione un mito delle frecce d’argento tra vitto-

rie e primati.9. Il nuovo e suggestivo museo Mercedes-Benz, con la sua forma ad

elica, è alto oltre 40 metri.10. Era il 9 marzo del 1997 quando David Coulthard festeggiò la prima vit-

toria della McLaren-Mercedes in una gara di F1.11. Affidabilità e prestazioni: una passerella di anni di successi sportivi in

tutte le categorie.

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PILLOLE DI SAGGEZZAPer neofiti e motociclisti “di ritorno” ma non solo.

Sono migliaia gli appassionati che ogni anno si presentano all’esame di guida per ot-

tenere la licenza di condurre una motocicletta o uno scooter. Inoltre, molti al-

tri si ricordano di avere già questo documento e tornano dopo anni a caval-

lo di un bolide a due ruote. Per quanti hanno deciso di dotarsi di un mezzo

motorizzato a due ruote abbiamo raccolto una serie di consigli rapidi.

testo Graziano Guerra

PRIMA DI COMPRARE È BE-NE INFORMARSI DEL MEZZO

Più maneggevole è, e più facilesarà dominarlo. Mai porre in pri-mo piano il look, bensì la sensa-zione di sicurezza nel movimentodel motore. Prima di comprare èmeglio provare diverse tipologiedi moto o scooter. Una rilassataposizione del corpo è premessairrinunciabile, le mani devonoposarsi con scioltezza sul ma-nubrio. Se i piedi toccano ter-ra senza sforzo sarà più facileponderare il peso del veicoloal momento dell’arresto dellacorsa. I concessionari ufficialidel settore offrono una consu-lenza specifica sulla scelta deimodelli.

PER UN CORRETTO USODEL CASCOUn’adeguata protezione siottiene solo se il casco èben calzato e ben allac-ciato. Non calzarlo trop-po all’indietro: per unaprotezione ideale de-ve coprire bene la

fronte. Assicurarsisempre che il cin-

turino sia ben

allacciato e stretto in modo da tenere ilcasco fermo sulla testa. Non lasciare maiil casco sullo specchietto o sul manubriodella moto, vicino alla marmitta o a fontidi calore. Proteggerlo dai raggi diretti delsole, in particolare se è scuro.

DELL’ABBIGLIAMENTO L’abbigliamento di sicurezza è d’obbligoper chi viaggia in moto. Oltre al cascoobbligatorio, il minimo indispensabileprevede una giacca per motociclisti emotocicliste, con protezioni alle spalle eai gomiti; guanti e solide calzature, me-glio se stivali. Su queste colonne presen-tiamo alcuni fra i più sofisticati capi e ac-cessori di ultima generazione.

DULCIS IN FUNDONumerose aziende e club offrono semi-nari di sicurezza, per esordienti, per chi“riparte” e per quanti se la sentono dimettersi alla prova, soprattutto con sestessi... Senza una forte dose di buonsen-so, naturalmente, anche il migliore equi-paggiamento serve a ben poco!

COLLO PROTETTOBMW Motorrad, in collaborazione conKTM, ha sviluppato il Neck Brace Sy-stem con l’obiettivo di ridurre il rischio dilesioni nella zona del collo, della colonnavertebrale e della clavicola in caso di ca-

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dute gravi. Alla ricerca hanno partecipatobiomeccanici, chirurghi e, naturalmente,l’inventore del sistema di protezione - ilmedico sudafricano Dr. Chris Leatt.La sicurezza non può prescindere da uncorretto equipaggiamento in termini diabbigliamento ed accessori per la sicu-rezza come il casco, la giacca, le prote-zioni, i guanti e gli stivali. Questi ultimifanno parte dell’equipaggiamento stan-dard di qualsiasi motociclista, anche sealcuni punti risultano più esposti di altri.Il collo, ad esempio, rimane una delleparti più esposte. La lesione al collo - sta-tisticamente meno frequente - può risul-tare più dannosa. Neck Brace System non prevede un colle-gamento “rigido” tra il casco e la zonadelle spalle, il suo funzionamento risultachiaro non appena si indossa e si muove latesta in avanti, indietro o lateralmente -pur conservando la normale libertà di mo-vimento, la possibilità di movimenti estre-mi nelle varie direzioni - che potrebberocausare iperflessioni, ipertensione o iper-flessione laterale - è nettamente ridotta. Realizzato in fibra di carbonio, kevlar emateriale plastico rinforzato con fibra divetro è rivestito parzialmente con unmorbido strato di materiale espanso,NBS avvolge il collo e, grazie a due chiu-sure laterali, è semplice e veloce da in-dossare. È stato collaudato dai pilotiBMW Motorrad e KTM durante diversecompetizioni.

PROTETTI ANCHE IN ESTATEAnche nelle giornate più calde, centauri ecentaure che tengono alla sicurezza nonrinunciano alla tenuta sicura. Per le giornate estive il marchio svizzeroiXS Motorcycle Fashion ha ideato unleggero completo estivo dotato di gene-rose tasche di ventilazione nella giacca“Patagonia“ e nel pantalone “Namib II“che assicurano un clima piacevole e mas-sima comodità anche nelle condizioniclimatiche più estreme. E se piove, con lemembrane estraibili diventano completa-mente impermeabili in un battibaleno. Iltessuto a trama larga sulla zona pettorale,nelle parti laterali di braccia e gambe, suipolpacci e dietro le ginocchia, insieme al-le due tasche di ventilazione sulla zonapettorale, fa circolare bene l’aria, garan-

Monster 695, così si chiama l'interessante alternativa: per principianti ed esperti. Il bici-lindrico L è il motore raffreddato ad aria più potente in rapporto alla cilindrata. Grazie ai73 PS (53 kW/8'500 U/min) e 61 Nm (6750 U/min), il motore raggiunge in tutta scioltez-za l'intero regime. Inoltre Monster 695 è così affidabile che il 1° tagliando è fissato sol-tanto dopo i primi 12.000 km.Monster 695: La via più veloce per diventare un ducatista. - Il mondo DUCATI ti aspetta!

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Vivere a tutta velocità

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tendo la piena funzionalità e, nel contem-po, massima sicurezza. Spalle, gomiti eginocchia sono dotati di protettori CE. Lagiacca ha inoltre paraschiena e parafian-chi. La ricchezza di tasche interne edesterne, la possibilità di regolare la lar-ghezza di gomito e girovita e gli insertiriflettenti ai bordi sono altre caratteristi-che molto valide. Inserendo le membraneleggermente ovattate “Salta” e “Thar”, ingiacca e pantalone, i capi diventano subi-to impermeabili e resistenti al vento, colvantaggio che, a differenza di quanto ac-cade con una tuta da pioggia, la piena tra-spirabilità è garantita.

IL GILET CON AIRBAGIl gilet MotoAirBag brevettato dallaD.P.I Safety srl (azienda italiana che daanni conduce studi sulla sicurezza strada-le dei motociclisti) rappresenta un con-cetto di protezione attiva della colonnavertebrale dei motociclisti. Questo capo d’abbigliamento è compo-sto di un bag protettivo che viene gonfia-to in 80/85 millisecondi da un generatore

di gas interamente meccanico e ad espan-sione fredda. Questo significa che in casod’impatto a 50 km/h, il pilota avrà il Mo-toAirBag gonfio dopo circa 110 cm disbalzo. Rimane gonfio per circa 100 se-condi per poi sgonfiarsi progressivamen-te. Il principio di funzionamento è para-gonabile ai dispositivi airbag automobili-stici: in caso di caduta lo strappo del cavoattiva un generatore di gas che gonfia im-mediatamente una sacca protettiva che siestende dalla nuca alla zona sacrale, pro-teggendo la colonna vertebrale. Il co-mando di attivazione è affidato ad unospeciale cavo di attivazione. Un richiamoelastico avverte il “distratto” che non siscollega prima di scendere. Il sistemapuò essere rigenerato con facilità e puòessere completamente estratto, per esem-pio per il lavaggio del gilet. Confortevolee leggero è studiato per non intralciare inormali movimenti del motociclista chedeve reagire all’impatto o allontanarsivelocemente da situazioni di pericolo,anche quando il sistema è gonfio. Il giletpuò essere acquistato presso i principali

rivenditori di moto. Per altre informazio-ni contattare il Club Good Biker: [email protected].

LA GIACCA AVVOLGENTELo Spidi Safety Lab è un reparto dellacasa veneta che, in collaborazione conprestigiose università europee, portaavanti un impegnativo programma di ri-cerca per aumentare i livelli di sicurezza.In termini di protezione attiva e passivaper motociclisti il sofisticato apparatoDPS rappresenta un eccellente risultato.Progettato per integrare la protezione of-ferta dall’airbag con il comfort di unagiacca da moto, da indossare normal-mente e da collegare alla moto con unapposito cavo. L’aspetto più rivoluziona-rio del progetto DPS sta nell’innalza-mento della sicurezza offerta dalla anato-micità della protezione: nei primi 0,4 se-condi i cuscini superiori si gonfiano aprotezione della zona cervicale integran-do la funzione del casco. In caso di im-patto frontale del capo, questo accorgi-mento impedisce al casco di schiacciarele vertebre. Nei successivi 0,4 secondiavviene il completamento del gonfiag-gio: il busto, la schiena e la zona sacralevengono progressivamente avvolti dauna gabbia pneumatica tubolare. Questicuscini di 11 cm di diametro avvolgonotutto il busto e proteggono anche le clavi-cole, cosa impossibile prima dell’intro-duzione del DPS. Dopo 5 secondi lapressione diminuirà gradualmente. Se lagiacca e la camera d’aria non avranno su-bito lacerazioni o abrasioni sarà suffi-ciente sostituire la cartuccia del gas pres-so un centro autorizzato Spidi. �

NOTIZIE UTILI SULLA GIACCA-AIRBAG DPS H2OUT

Tessuto esterno: Cordura 500 e 300, con zo-ne elasticizzate in Shoeller Keprotec lungo ifianchi e la schiena. Protettori certificati CEsu gomiti, spalle, avambracci e Back Protec-tor certificati. Prese d’aria richiudibili perventilazione. Sistema Step-in-clothingH2OUT, che permette di comporre gli stratiinterni della giacca per adattarsi a qualsiasicondizione climatica. Possibilità di restrin-gere la giacca in ogni sua parte, per adattar-la alla propria corporatura.

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Osservando i transiti planetari attuali sul tema della Svizzera vediamo che Saturno si è appena spostato dalla congiunzione su Giove natale nel 9. campo, mentreMarte dall’Ariete ha formato opposizione a Venere e Marte natali in Bilancia, e questo mi parla di un diplomatico che si è messo in luce per alcune sue esterna-zioni, che però non appaiono del tutto scevre da ambizione e dal bisogno di fama, per cui sarebbe auspicabile più prudenza anziché erigersi a giudice dei dirittiumani, perché poi a nostra volta il nostro Paese, già oggetto di megascandali, potrebbe subire a sua volta delle controcritiche importanti e perdere la faccia oltreche la fiducia da parte del resto del mondo. Del resto, anche il segreto bancario e le manovre per attirare aziende e manager facoltosi in certi nostri Cantoni nesono un esempio e faranno ancora discutere a lungo. Attenzione a mostrarsi falsi profeti all’estero mascherando un’umanità opportunistica e lasciando innume-revoli problemi irrisolti in patria! Luna e Giove congiunti in transito in Sagittario si trovano dissonanti a Luna e Saturno natali, per cui facciamo un bell’esame dicoscienza prima di parlare!

ARIETE 21/3 - 20/4Marte è sempre nel vostro segno lasciando trasparire la vostravera natura focosa che faticate a contenere, ma ricordate chefino al 6 giugno Venere è dissonante e così pure Mercurio, percui fate attenzione alle spese e occupatevi meglio dei bisogni

della vostra famiglia. Possibili discussioni proprio a causa del denaro. Confron-ti anche litigiosi con amici o colleghi di lavoro. Forse è il caso di riflettere se ivostri giudizi non siano troppo pesanti. Inoltre, state alla larga dai pettegolez-zi e da false notizie. Approfondite sempre bene le cose prima di parlare, speciese avete a che fare con il pubblico. Il fatto che abbiate Giove e Saturno in po-sitivo trigono può aiutarvi per esempio a fare appello alla saggezza e all’espe-rienza e per qualcuno di voi ad avere la spinta a coprire posti o ruoli ambiziosi.E l’amore dove lo lasciate? Salute: controllate gli impulsi.

TORO 21/4 - 20/5 Venere, la vostra dea protettrice, è ancora positiva fino al 6 giu-gno, poi si sposta in dissonante quadratura, almeno per voi na-tivi della 1. decade. Che qualche collega sia invidiosa di voi nonsi esclude, ma a favore avete ancora Mercurio, per cui con la

dovuta sensibilità riuscirete a far sì che non vi nuoccia. Lo stesso dicasi in amo-re, dove però è bene affrontare i problemi di petto, man mano che si presen-tano. Vale, per esempio, nel caso di una ex che fa la pettegola o vi scredita in-giustamente. Qualche problema sul diritto di visita, se siete separati, va affron-tato con intelligenza e magari con l’aiuto di uno psicologo o di un medico. Delresto avete il supporto di Luna e Giove congiunti in 8. campo, quindi non ar-rendetevi! Possibili spese riguardo alla casa, notizie o visite importanti da un/aparente lontana. Salute: attenti ai peccati di gola!

GEMELLI 21/5 - 21/6Il mese inizia con Luna e Giove congiunti in Sagittario e oppo-sti al vostro Sole, per cui si prospettano importanti cambiamen-ti riguardo all’ambito domestico. Non si escludono cambi di re-sidenza vostri o dei vostri figli, o momentanei trasferimenti al-

l’estero per motivi vari. Marte, dal canto suo, appoggia le decisioni importantiche dovrete prendere. Imparate ad usare anche il denaro con intelligenza. Perqualcuno di voi, fare esperienze nuove si rivelerà di grande crescita e maturità,come indica bene Saturno positivo. Sarà un compleanno importante questo, inparticolare per chi ha 30 o più di 50 anni! Nettuno sempre a favore indica cheanche la spiritualità deve far parte del vostro nuovo percorso! Sia l’amore sial’anima hanno bisogno anche di questo nutrimento. Salute: liberarsi dalle va-rie dipendenze sarà una vera rinascita per voi!

CANCRO 22/6 - 22/7Nel segno avete ancora Venere fino al giorno 6 e Mercurio an-cora per un po’, e ciò vi rende particolarmente intuitivi e ro-mantici. Internet, una conferenza, un party, un concerto o unviaggio culturale potrebbero portarvi un incontro significativo,

svegliatevi anziché sognare ad occhi aperti. D’altro canto c’è ancora Marte dis-sonante che vi suggerisce di affrontare la rabbia repressa in modo adeguato.Ci sono ancora troppe cose in sospeso che molti di voi dovrebbero risolvere.Siate consapevoli di ciò che vi succede, perché nulla avviene per caso. Saturnoin 2. campo indica che ci sono delle carenze del passato (chiamateli vuoti, ab-bandoni, ecc.) che sono ancora presenti e si manifestano in una sorta di insod-disfazione o frustrazione. Luna e Giove nel 6. campo lo manifesteranno nelcorpo!

LEONE 23/7 - 23/8Il mese inizia bene con degli ottimi influssi dall’elemento fuoco.Luna e Giove in 5. campo parlano di desiderio di maternità, pervoi donne ancora in età fertile, ma anche la possibilità di nuoveunioni o convivenze se foste ancora single. Se invece non siete

soddisfatti del vostro matrimonio, non cercate soddisfazioni effimere altrove,ma parlatene onestamente con il vostro partner. Ottime prospettive professio-nali per altri, con molti contatti con l’estero. Ideali le attività a contatto con ilpubblico. Un viaggio importante non è escluso. Possibili trasferimenti tempo-ranei per acquisire nuove esperienze. Approfondite una lingua straniera, èsempre utile. Inoltre praticate dello sport sano all’aperto, visto che avete mol-ta energia in eccesso. Salute: evitate i dolciumi e l’alcol e riducete il fumo, nonfanno bene al vostro cuore!

VERGINE 24/8 - 22/9 Venere a favore fino al giorno 6, e Mercurio sempre positivo, in-dicano che avete buoni amici che vi sostengono e credono invoi. Per contro vi ritrovate con Sole-Luna-Giove dissonanti, chedevono pure fare i conti con quel dispettoso di Urano. Spesso

le cose non girano come vorreste e i cambiamenti vi creano ansia, specie seinaspettati, ma a volte la vita fa fare quel salto che spesso rimandiamo per pau-re inconsce. Lasciate perdere le sicurezze e la stabilità. Oggi non si può più pro-grammare a lunga scadenza, siate perciò flessibili e rimettetevi in gioco, maga-ri frequentando un nuovo corso: tra computer, comunicazione e marketing,psicologia aziendale, programmazione neurolinguistica, yoga, ecc., la scelta èvaria. E se doveste trasferirvi all’estero per qualche tempo? Salute: curate l’an-sia con terapie di rilassamento.

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Un aspetto gradevole e curato contribuisce in modo sostanziale ai suc-cessi nel campo del lavoro e della vita privata. Perdere i capelli a voltesignifica subire disagio, insicurezza, incrinare i nostri rapporti sociali esentimentali.Per fortuna non siamo più impotenti nel combattere la calvizie, anzi, pos-siamo affermare che avere i capelli oggi è una scelta. L’Istituto Sanders,azienda leader del settore tricologico, vanta oltre venti anni di esperien-za. È presente a Lugano, Chiasso, Bellinzona e Locarno. In questi quat-tro centri tutti potranno sottoporsi gratuitamente a un esame dei propricapelli e informarsi sulle tecniche più attuali per salvaguardarli.

Segnali d’allarme.In presenza di perdita eccessiva di capelli, di diradamento, di diminuzio-ne della loro densità, di prurito, di grasso eccessivo, di forfora e desqua-mazione, meglio subito farsi controllare perché prima si interviene conmisure di prevenzione e maggiori sono le possibilità di successo.

Analisi dei capelli.Metodi diagnostici di avanguardia consentono di stabilire con precisionele cause delle diverse anomalie dei capelli, di accertare l’eventuale man-canza di qualche elemento e di individuare anche piccolissime tracce disostanze intossicanti. Esame tricologico, mineralogramma e tricogram-ma, sono le analisi dei capelli che possono essere ritenute necessarieper stabilire un trattamento specifico e personalizzato.

E per la donna?Naturalmente il problema dei capelli si evidenzia maggiormente negliuomini con la conseguente calvizie più o meno pronunciata, ma è tra ledonne che quando il diradamento si manifesta diventa intollerabile. Ineffetti la donna con pochi capelli non ha alcuna possibilità di passareinosservata senza suscitare curiosità e commenti. Una risposta convin-cente al problema femminile la dà ancora una volta l’Istituto Sanders,che ha creato un trattamento specifico e una tecnica di integrazioneinsuperabili.

Per infoltire i capelli? Per coloro che intendono riavere i capelli persi l’Istituto Sanders propo-ne i più affidabili sistemi di infoltimento disponibili oggi. Sono sostanzial-mente due i tipi di intervento che, a dipendenza dei casi e delle esigen-ze, vengono consigliati. Uno è il sistema di integrazione MS ideato dallaSanders, una tecnica non invasiva che consente di aumentare progres-sivamente la propria capigliatura con una gradualità del tutto impercet-tibile. Il secondo è l’autotrapianto dei capelli che consiste nel prelevaredei capelli non soggetti alla caduta per integrarli nelle zone diradate. Unatecnica chirurgica ampiamente collaudata che garantisce la ricrescita deicapelli per tutta la vita. Questo ovviamente in estrema sintesi, per saper-ne di più e soprattutto per sapere qual è la soluzione ideale del vostroproblema, basta prendere contatto con l’Istituto Sanders. Previo appun-tamento otterrete gratuitamente una completa informazione sulle realipossibilità inerenti al vostro caso.

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BILANCIA 23/9 - 22/10 Il mese inizia con una congiunzione Luna-Giove nel 3. campo,ottima per l’insegnamento o lo studio della psicologia, dellascrittura, della comunicazione. Insomma, siete destinati a lavo-rare a contatto con il pubblico, dove potete portare quel tocco

di armonia ed estetica che spesso manca agli altri. Del resto sapete anche es-sere di grande supporto al prossimo, senza avere necessariamente una laurea.Un ottimo Sole dai Gemelli farà sì che incontriate le persone giuste anche perfare quel salto di qualità di cui avete bisogno. Insomma, professionalmente do-vrebbe filare tutto liscio, mentre negli affetti potrebbero esserci dei problemi.Di fatto Venere vi è ostile ancora fino al giorno 6, così come Mercurio e Marteper un tempo più lungo. Siate sinceri e parlate con il vostro partner. Guai a na-scondere cose importanti! Salute: possibili stati infiammatori.

SCORPIONE 23/10 - 22/11Il mese inizia molto bene, poiché l’elemento acqua è stimolatopositivamente. Nel 2. campo troviamo una congiunzione Luna-Giove che dovrebbe portare notorietà e soldi, a voi donne delsegno, specialmente se lavorate a contatto con il pubblico o in

campo artistico. Comunque, se pensate di avere qualche dono o talento, sfrut-tatelo ora. Bene il settore alberghiero, del giornalismo, del turismo, della me-dicina e dello sport. Tentate anche la fortuna al gioco o partecipate a concorsivari, non si sa mai che vi si aprano nuove strade. Potreste però dovervi magarispostare all’estero o cambiare città, siete pronti? E per quanto attiene l’amorepotrebbe entrare nella vostra vita una persona importante. Salute: siccome il 6.campo è iperstimolato da Marte, dovrete selezionare gli impegni che sonotroppi. Riposate di più.

SAGITTARIO 23/11 - 21/12Il mese si apre con una congiunzione Luna-Giove nel segno, sti-molata positivamente da Marte e Saturno, che indica successoe ambizione professionale. Ma dove volete arrivare? È possibileuna promozione per il vostro partner, care donne, oppure sare-

te voi a dover aiutare lui. E se siete sole, potreste entrare a far parte di un pro-getto importante, sempre che vogliate sentirvi attive. Anche le amicizie avran-no il loro peso in questo. In amore si prospettano cambiamenti per voi uomini,specialmente per chi fra voi dava per scontato il proprio matrimonio. Spesso sivive una vita di coppia abitudinaria, forse dovuta all’educazione, ma non è det-to che sia per sempre. Inoltre è malsana per entrambi. Possibili preoccupazioniper un figlio. Salute: cambiamenti di stile si impongono, specie alimentari!

CAPRICORNO 22/12 - 20/1Si avvicina sempre più il tempo dei cambiamenti, specie se fateparte di coloro che vorrebbero la stabilità, la continuità. Mercu-rio e Venere (quest’ultima fino al giorno 6), in opposizione, po-trebbero indicare momenti di distacco importanti, specie a livel-

lo emotivo, e questo potrebbe interessare i figli, la compagna, la sorella o l’a-mica del cuore. E questo fa parte della crescita interiore, di una sana maturità.Inutile voler tenere sempre tutto sotto controllo, visto che la vita potrebbe sor-prenderci quando meno ce l’aspettiamo. Del resto, con Marte pure dissonan-te, c’è poco da voler dominare o controllare: gli altri si ribelleranno! Vale anchein amore! Momenti faticosi per chi studia, riposate molto e assumete dei saliminerali omeopatici. Salute: Marte indica problemi di digestione, curate l’ali-mentazione!

AQUARIO 21/1 - 19/2Che vita movimentata e impegnativa si prospetta per voi! Lunae Giove dall’XI. campo parlano di questioni burocratiche o le-gali che interessano direttamente o indirettamente anche voi.Possibili sorprese nel settore finanze. E siccome rischiate sem-

pre di essere troppo diretti e precipitosi nei vostri giudizi, è raccomandabile unpo’ più di sensibilità nelle relazioni con gli altri. Abbiate pazienza con i vostrifigli, se ne avete, e dedicate loro il tempo e l’attenzione che si meritano. Valeanche per tutti voi che siete impegnati a livello sociale o educativo. In questoperiodo l’amore dipenderà un po’ di più dall’umore. Salute: benché il Sole siain ottimo aspetto al vostro segno, è bene non abusare delle proprie forze.Muovetevi con cautela sulle strade e non guidate in stato di nervosismo ostanchezza.

PESCI 20/2 - 20/3Periodo passionale, romantico e ricco di fantasia e sensibilità,grazie a una bella Venere, in aspetto positivo però solo fino algiorno 6, ma vi resterà sempre Mercurio. Se siete giovani dallebelle speranze si prospettano interessanti novità un po’ in tutti

i settori. La situazione finanziaria è suscettibile di miglioramento. Siete pronti aspostarvi di città, di casa o di paese? Eh sì, perché le offerte potrebbero esserediverse. Fate comunque bene i vostri calcoli. Magari si tratta solo di una situa-zione temporanea, ma utile per fare esperienza. Approfondite una lingua stra-niera. E se non siete più così giovani? Beh, perché non rinnovarsi, fare altri pro-getti? Potrebbero nascere nuove collaborazioni, magari anche a livello umani-tario e sociale. Salute: liberatevi da vizi nocivi e assumete dei sali mineraliomeopatici.

OROSCOPO

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82 ILLUSTRAZIONE TICINESE 06-07

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Fondata nel 1931 - 12 edizioni annuali,tiratura 130.433 copie (tiratura controllata REMP 2006)

REDAZIONECP 418, 6908 Lugano-Massagno via Massagno 10Tel. 091 972 26 20 - Fax 091 972 45 [email protected] Tredicom SA, 6908 Lugano-MassagnoDISTRIBUZIONE AWZ - LuganoAMMINISTRAZIONE E PRODUZIONE Marco WerderINSERZIONITICINO E ITALIA: Tredicom SATel. 091 973 20 10 - Fax 091 972 45 [email protected] S.a.g.l. - Tel. 091 970 24 [email protected] TEDESCA E ROMANDA: Grütter-Werbung4914 Roggwil - CP 176Tel. 062 929 27 82 - Fax 062 929 27 [email protected] REDATTORE Matthias WerderGRAFICA Tredicom SA, Gabriele Campeggio

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Capo redattore: Stefano PesciaCollaboratori: Graziano Guerra (moto)Fotografie: Rémy SteineggerImpaginazione: Tredicom SAPubblicità moto: TuttoSprint

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6908 Lugano-Massagnoc.p. 418tel. 091 972 26 20

“Il materiale redazionale e fotografico nonrichiesto non viene restituito”.

COLLABORATORI REDAZIONALI

N° 6 - 1. GIUGNO 2007

Luigi Bosia

Graziano Guerra

MarcoOrtelli

ClorisSciaroni

StefanoPescia

RobertoRizzato

RobertoSchneider

RémySteinegger

Elena Stern-Balestra

LorenzaStorni

PiergiorgioBaroni

Elio delBiaggio

Rita Ducret-Costa

StefanoEmber

AntonellaBroggi

GiosannaCrivelli

Siete degli amanti della mitologia? Allora, risolvete il cruciverba e riportate nel casellario le lettere risul-

tanti nelle caselle contrassegnate dai numeri in rosso. Risulterà il nome di un personaggio dell’Olimpo.

a cura di Daniela Sandrini

CACCIA ALPERSONAGGIO

ORIZZONTALI: 1. Inchinarsi – 10. Poggiano sulloscalmo – 11. Il nome della poetessa Negri – 12. Accumulo patologico di liquido nei tessuti –14. Quando è lieto porta il fiocco – 16. Prenderein giro – 18. Un accessorio per acconciature –19. È un esperto in vini – 20. Città croata – 21. Cons. in esito – 22. Il nome di Papi – 24. Lafine della Turandot – 25. Maglietta estiva – 27. Dittongo in beato – 28. La rapì Paride – 30. Ha per capitale Teheran – 32. La bimba nelpaese delle meraviglie – 33. Mori – 34. Realizzagioielli – 36. Il noto Milano (Y=I) – 37. Altaripagani – 38. L’antico Eridano – 39. Germania eBelgio – 40. Blasoni – 42. Frullano in testa – 43. La nota degli sposi – 44. Astio.

VERTICALI: 1. Prescelti, designati – 2. Lo è Cristo– 3. Ha scritto “L’Odissea” – 4. Somigliante – 5. Ente Turistico – 6. Solca i mari – 7. Il dio grecodell’oltretomba – 8. Ceto, status – 9. Appartata– 13. Un bello mitologico – 14. Paladini – 15. Tendone – 17. Malata in poesia – 20. Loacceca Ulisse – 23. Nascondere – 26. Il fratellodi Ettore – 29. Torna sempre indietro – 31. Lamoglie di Anfione – 32. Preparati per la semina– 35. I confini del Ticino – 38. Devoti – 40. Leiniziali di Savoia – 41. Cons. in media.

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La soluzione del numero precedente era: BOTERO.

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