ILLUSTRAZIONE CLINICA - ilcerchio-gruppoanalisi.it file · Web viewFreud ha posto al centro della...

25

Click here to load reader

Transcript of ILLUSTRAZIONE CLINICA - ilcerchio-gruppoanalisi.it file · Web viewFreud ha posto al centro della...

Page 1: ILLUSTRAZIONE CLINICA - ilcerchio-gruppoanalisi.it file · Web viewFreud ha posto al centro della sua ricerca il problema di dare ai sogni un’interpretazione che ne consenta l’impiego

Relazione tenuta alla Scuola COIRAG di Roma il 10 maggio 2014

Come cura il piccolo gruppo ?Il contributo dei sogni.

Claudio Neri

Per favorire la possibilità che la discussione avvenga in vari momenti scaglionati nel corso della mattina, articolerò il discorso in tre sezioni e temi relativamente autonomi tra loro. Ascoltando ognuna delle sezioni che compongono la presentazione, per favore, tenete sempre a mente la domanda “Come i sogni i sogni possono contribuire alla cura?” I temi che saranno oggetto della nostra attenzione sono i seguenti.

1. Interpretazione dei sogni nel setting psicoanalitico classico e nel piccolo gruppo ad indirizzo psicoanalitico.

2. Funzioni del sogno, del sognare e del raccontare i sogni nel processo analitico, anche se i sogni non vengono interpretati.

3. Racconto di serie di sogni con contenuti simili tra loro da parte di uno o più membri del gruppo.

4. Manutenzione del campo del gruppo ed attività onirica.

Il sogno e la sua interpretazione nel setting psicoanalitico classico e nel piccolo gruppo ad indirizzo psicoanalitico

Freud ha posto al centro della sua ricerca il problema di dare ai sogni un’interpretazione che ne consenta l’impiego ai fini della conoscenza dell’Inconscio. Egli scrive (1900, p. 12 dell’edizione italiana):

«[…] esiste una tecnica psicologica che consente di interpretare i sogni, e applicando questo metodo, ogni sogno si rivela una formazione psichica densa di significato, che va inserita in un punto determinabile dell’attività psichica della veglia.»

Nel setting di gruppo, il lavoro di donazione di senso ai sogni (preferisco questa espressione a quella usuale di “interpretazione”) non è affidato unicamente allo psicoterapista, ma rientra nel lavoro svolto dal pensiero del gruppo. Questo spesso prende forma in catene di associazioni che coinvolgono tutti o la maggioranza dei membri (Neri 2002). Una modalità caratteristica di procedere del gruppo è quella di

1

Page 2: ILLUSTRAZIONE CLINICA - ilcerchio-gruppoanalisi.it file · Web viewFreud ha posto al centro della sua ricerca il problema di dare ai sogni un’interpretazione che ne consenta l’impiego

“zoomare” su un particolare e poi un successivo altro particolare del sogno, attraverso domande e osservazioni fatte dagli altri partecipanti. In questo modo, si risveglia l’attenzione del sognatore, che rispondendo focalizza meglio il possibile significato del sogno e l’alone di emozioni che lo accompagna (Bromberg 2006, Bernabei 2014).Una altra caratteristica che distingue il lavoro nel gruppo rispetto al setting tradizionale è che spesso al racconto di un sogno da parte di uno dei presenti si accompagna o risponde il racconto di sogni da parte di altri partecipanti. Una parte rilevante della comunicazione nel piccolo gruppo ad orientamento analitico – in effetti - avviene direttamente come racconto di sogni, senza o con poca interposizione del discorso razionale ed argomentativo.Bisogna poi notare che i sogni in gruppo non vengono dotati di un solo significato, ma di molti significati: quelli che corrispondono al punto di vista ed al modo di risuonare delle persone presenti.I sogni raccontati in gruppo, infine, differiscono da quelli che il paziente porta nel setting duale perché con una certa frequenza essi rappresentano la situazione dell’intero gruppo, oltre che quella di un singolo partecipante, il sognatore.

ILLUSTRAZIONE CLINICA

1.Funzioni del sogno indipendenti dalla interpretazione.

Nel corso del tempo, vari psicoanalisti hanno pubblicato alcuni importanti contributi, che pur non mettendo in dubbio il valore e l’utilità dell’approccio di Freud, considerano anche funzioni ed impieghi del sogno e del sognare diversi. Farò sinteticamente cenno a:

• La funzione del sognare rispetto allo sviluppo, regolazione e manutenzione dell’organizzazione psichica complessiva.

• La funzione relazionale del racconto dei sogni.• La funzione problem solving del sogno.

Sognare come manutenzione della psicheAlcuni psicoanalisti hanno messo in luce il fatto che sognare è un’attività essenziale per preservare la salute psichica. James Fosshage (2007 e 2009) ha messo in evidenza - in particolare - che l’attività di sognare promuove l’integrazione della psiche ed il suo funzionamento. Egli (2006) scrive:

2

Page 3: ILLUSTRAZIONE CLINICA - ilcerchio-gruppoanalisi.it file · Web viewFreud ha posto al centro della sua ricerca il problema di dare ai sogni un’interpretazione che ne consenta l’impiego

«La funzione psichica del sogno (Dream mentation) - via via - sviluppa, regola e restaura l’organizzazione psichica complessiva.» «Anche alcune ricerche sperimentali suggeriscono [l’esistenza della] funzione regolativa, curativa e rivitalizzante del sognare.»

Winnicott (1971, p. 1969) segnala che sognare deve essere considerato una attività creativa comparabile al giocare. Conseguentemente, egli contrappone il sognare al “lasciarsi andare a fantasticherie ripetitive”. Lasciarsi andare a fantasticherie ripetitive per Winnicott - come è noto - è una forma di ruminazione psichica; un attività dunque che è molto diversa dal fantasticare o immaginare in modo creativo. Winnicott afferma:

«Lasciarsi andare a fantasticherie ripetitive interferisce […] col sogno e con la realtà psichica personale ed interna, nucleo vitale della personalità individuale.»

Heinz Kohut (1977) porta il fuoco dell’attenzione sulla capacità auto-riflessiva del sogno. Egli si interessa, in particolare, di alcuni sogni che chiama “Sogni-stato del Sé”. I Sogni-stato del Sé presentano un’immagine del Sé e delle sue condizioni di integrazione o di non-integrazione. Prendere in considerazione questi sogni è particolarmente utile quando l’analista ed il paziente cercano di affrontare gli effetti di stress e traumi. Bion (1963), mette in relazione l’attività di sognare con la Funzione alfa e la Rêverie. Queste funzioni - secondo Bion - sono attive, sia quando una persona è addormentata, sia quando è sveglia. La Funzione alfa, la Rêverie ed il sognare - secondo Bion - danno coerenza alla grande massa di percezioni, sensazioni ed emozioni dalle quali gli individui sono costantemente bombardati. La Funzione alfa, la Rêverie ed il sognare, inoltre, favoriscono la realizzazione nella psiche della differenziazione tra Inconscio e Coscienza.

Sogno e relazioni interpersonaliUna seconda serie di interessanti contributi relativi al sogno ha avuto come oggetto il rapporto tra il sognare e le relazioni interpersonali e di gruppo. Ferenczi (1913 e 1923) ha aperto questo filone di ricerche, affermando che il sogno è una comunicazione e conseguentemente ha anche un destinatario:

«I sogni [frequentemente] vengono raccontati alla persona a cui si riferisce il contenuto latente del sogno ».

Il destinatario del sogno può essere l’analista o il sognatore stesso. Nel caso il sogno venga raccontato in gruppo il destinatario può essere il terapista, uno dei partecipanti o i membri del gruppo nel loro complesso.

3

Page 4: ILLUSTRAZIONE CLINICA - ilcerchio-gruppoanalisi.it file · Web viewFreud ha posto al centro della sua ricerca il problema di dare ai sogni un’interpretazione che ne consenta l’impiego

Robi Friedman (2000) - sviluppando l’intuizione di Ferenczi - ha evidenziato che raccontare i propri sogni ha un forte impatto sui rapporti interpersonali e ne può modificare lo sviluppo. Friedman (1999) fornisce un interessante e divertente illustrazione clinica della sua ipotesi.

«[…] Un giovane paziente mi raccontò un sogno con una serie di interessanti circostanze. Aveva partecipato ad una festa il venerdì sera, ed era stato attratto da una giovane donna; era rimasto a puntarla per tutta la serata, senza trovare il coraggio di avvicinarla. Quella stessa notte fece un sogno in cui la vedeva con due splendide labbra rosse. Nel sogno andò verso di lei, la baciò e fu caldamente corrisposto. Se tutto si fosse fermato qui, l'avrei considerato evidentemente un "sogno di appagamento del desiderio" (Freud, 1900). Il mio paziente aveva sognato ciò che non osava nella realtà. Ma alcuni successivi eventi diedero al sogno un significato molto speciale.Tutto il gruppo che aveva partecipato alla festa si ritrovò al mattino dopo sulla spiaggia. Questa volta lui si avvicinò. E che fece? La baciò? No. Fece qualche cosa di maggior “successo” per se stesso: le raccontò il sogno. Il mio primo pensiero fu: “Se non l'avesse sognato, se lo sarebbe dovuto inventare!” Certo che, se l'avesse baciata, sarebbe potuto passare per maleducato e privo di tatto, e, in ogni caso, anche un eventuale successo sarebbe stato di breve durata. Ma, raccontandole il sogno, nacque invece un intenso rapporto.»Per la prima volta, compresi che si poteva sognare per stabilire un rapporto speciale attraverso il successivo racconto del sogno. Significava che, al di là di tutto un apparato di direzione di scena, direzione del cast, produzione ecc., il sognatore "pianificava" anche come poter utilizzare il sogno per influenzare un rapporto o modificarlo in qualche modo. Il sogno era un contenuto; il racconto del sogno faceva parte di un processo interpersonale.

Gordon Lawrence (1998a e 1998b), infine, ha dimostrato che raccontare i propri sogni ed ascoltare i sogni degli altri partecipanti ad un gruppo promuove lo sviluppo di rapporti più fiduciosi tra le persone che ne fanno parte. Raccontare i propri sogni, ascoltare i sogni di altre persone e fare libere associazione ai propri sogni ed a quelli degli altri sono alla base di un’efficace pratica di Team building: il Social Dreaming. Il Social Dreaming - come è noto - è una tecnica di lavoro di gruppo che valorizza il contributo che i sogni possono offrire alla comprensione non del mondo interno dei sognatori, ma della realtà sociale ed istituzionale in cui vivono. Nel Social Dreaming ciò che importa non è il rapporto tra i sogni ed il sognatore, ma il rapporto che diversi sogni stabiliscono tra loro. Dal punto di vista pratico, il Social Dreaming si sviluppa

4

Page 5: ILLUSTRAZIONE CLINICA - ilcerchio-gruppoanalisi.it file · Web viewFreud ha posto al centro della sua ricerca il problema di dare ai sogni un’interpretazione che ne consenta l’impiego

in una serie di incontri (matrici), che possono essere concentrate in un fine settimana oppure avvenire con intervalli più lunghi. Il setting prevede che i partecipanti siano preferibilmente disposti a fiocco di neve. La matrice di Social Dreaming è il luogo da cui nasce qualcosa (Neri 2002a).

Funzione problem solving del sognoCompletando questa rapida rassegna delle ricerche che hanno valorizzato la funzione del sogno indipendentemente dalla sua interpretazione, accennerò al ruolo svolto dal sognare nel favorire la risoluzione di problemi affettivi ed anche pratici (funzione Problem solving del sogno). Mi limiterò a due sintetiche citazioni.Il romanziere John Steinbeck scrive:

“Tutti abbiamo fatto l’esperienza che un problema che la sera ci sembrava difficile è risolto la mattina dopo che il comitato del sonno ci ha lavorato su” 

Le psicologhe Rosalyn Cartwright e Lynne Lamberg (2001) hanno studiato il contributo svolto dai sogni nella risoluzione di momenti di crisi, come una rottura matrimoniale. Cartwright e Lamberg segnalano che i sogni ci aiutano ad entrare in contatto con le nostre emozioni più intime e ci offrono l’opportunità di mettere alla prova diverse strategie per adattarci ai cambiamenti. Esse affermano che la capacità di impiegare i sogni per una attività Problem solving varia da persona a persona e può essere sviluppata. Il metodo che hanno messo a punto implica richiamare alla mente tutti i sogni della notte. Questi sogni - secondo Cartwright e Lamberg - si dispongono intorno ad un unico tema, come i capitoli di un libro. i

5

Page 6: ILLUSTRAZIONE CLINICA - ilcerchio-gruppoanalisi.it file · Web viewFreud ha posto al centro della sua ricerca il problema di dare ai sogni un’interpretazione che ne consenta l’impiego

2.Serie di sogni simili

Presenterò adesso un’osservazione clinica che può essere messa in relazione con due punti trattati nella sezione precedente. Mi riferisco a ciò che afferma Kohut a proposito dei sogni Sogni-stato del Sé, i sogni che sono un’auto-rappresentazione del Sé ed un tentativo di affrontare i negativi effetti prodotti dai traumi. Mi riferisco anche all’ipotesi che sognare possa svolgere una funzione Problem solving.

SECONDA ILLUSTRAZIONE CLINICA

I “sogni a tema” di Marisa, Agata, Carlo e degli altri membri del gruppo, sono divenuti una sorta di cifra distintiva delle persone e del loro problema o tema centrale. Questi sogni assomigliano molto a quelli che ripetono una situazione traumatica (ad esempio i sogni nei quali il sognatore deve sostenere un esame che nella realtà ha già superato), se ne differenziano però per alcune caratteristiche. Prima di tutto, non sono accompagnati da angoscia, come avviene invece nei classici sogni di esame. In secondo luogo, non sono pervasi da un tempo immobile; piuttosto la sensazione riportata da sognatore è quella di un lento procedere. Infine, “situazione-base”, non viene riproposta uguale a se stessa, ma ogni nuova edizione del tema è accompagnata da una sia pur piccola variazione/elaborazione. Queste piccole variazioni/elaborazioni corrispondono - a mio avviso – a diverse tappe di un lavoro di Problem solving. (Ferenczi 2002 [1931], p. 241; Canesin Dal Molin 2012).Sono dunque sogni che segnalano il lavoro individuale che viene fatto dai singoli membri del gruppo su un loro tema o problema. Il fatto che questo lavoro avvenga in un contesto di gruppo ha comunque una rilevanza. Infatti, la possibilità di raccontare e condividere questi sogni a tema in gruppo svolge probabilmente la funzione di alleggerire l’angoscia che altrimenti li accompagnerebbe. La presenza del gruppo e l’ascolto collettivo, inoltre, aprono uno spazio per le piccole e continue variazioni/elaborazioni proprie di ogni nuova presentazione del sogno. È forse la presenza del gruppo ciò che permette ad Agata di non saturare la sua fecondità e sognare sempre nuove stanze.Il gruppo, infine, fornisce - attraverso la sua presenza e stabilità - la continuità necessaria perché sia possibile fare quel “salto nell’ignoto”, che corrisponde al lasciare un vecchio motivo ed iniziare a cimentarsi con un altro tema-problema nuovo ed imprevedibile, come è accaduto a Carlo.

6

Page 7: ILLUSTRAZIONE CLINICA - ilcerchio-gruppoanalisi.it file · Web viewFreud ha posto al centro della sua ricerca il problema di dare ai sogni un’interpretazione che ne consenta l’impiego

3.Attività onirica intensa e manutenzione del campo del gruppo

La osservazione clinica che ho presentato nella sezione precedente - “sogni a tema” che accompagnano gli individui/membri nel loro cammino terapeutico - corrispondeva alla prevalenza degli obiettivi individuali rispetto al perseguimento di finalità collettive. L’osservazione che presenterò adesso riguarda il sognare come forma di manutenzione del campo/mondo del gruppo. In questo caso, ciò che prevale è l’impegno dei membri rispetto a ciò che condividono: il campo, il mondo del gruppo.Le due osservazioni sono relative a due aspetti molto distanti dalla vita del gruppo. Io, però, vorrei proporvi di considerare queste due osservazioni anche come poli tra i quali collocare la funzione del sognare e raccontare sogni in psicoterapia di gruppo.Prima ancora di presentare l'osservazione clinica, è però necessario che io dica qualche parola a proposito del concetto di campo della sua importanza in psicoterapia di gruppo.

CampoIl campo è una totalità dinamica capace di produrre all’interno di un gruppo un senso di coesione ed appartenenza, che si manifesta con l’emergere del sentimento del “noi”, di motivazioni e mete comuni ed implica una sorta di identità di gruppo con cui l’individuo fa corpo (Lewin 1951). Parte integrante del concetto di campo è l’idea di legame di interdipendenza.

«Gli elementi del campo non sono necessariamente simili tra loro, ma una volta che si è stabilito un legame di interdipendenza, questa può essere più forte del legame basato sulla somiglianza (Lewin 1948, p. 125)».

Le persone che condividono uno stesso campo di gruppo vanno incontro a processi di regressione e depersonalizzazione, che sono abbastanza simili per intensità. Tra i loro “spazi psichici” si stabilisce una certa porosità. Con l’immagine di “spazio psichico” mi riferisco all’insieme delle capacità ed al luogo ipotetico che ogni individuo ha a disposizione per gestire ed elaborare le sollecitazioni che gli vengono, sia dal mondo interno (pulsioni, desideri, fantasie, divieti, contraddizioni, conflitti, emozioni), sia dal mondo esterno (influenze, manipolazioni, aggressioni, richiami affettivi, attrazioni sessuali, stimoli sensoriali).I processi di regressione e la aumentata permeabilità alle quali facevo cenno rappresentano anche un’indispensabile primo passo perché possano venire dispiegate funzioni collettive, che prendono parzialmente il posto delle funzioni individuali. Tali funzioni collettive sono descritte attraverso i concetti di Pensiero di gruppo e di Funzione gamma (Kaës, 1976 e 2002, Corrao 1981, Neri 2002). Si può esprimere una idea simile a quelle che ho appena espresso, affermando che il Pensiero di gruppo e la Funzione Gamma emergono ed operano in relazione ad un determinato campo di gruppo.

7

Page 8: ILLUSTRAZIONE CLINICA - ilcerchio-gruppoanalisi.it file · Web viewFreud ha posto al centro della sua ricerca il problema di dare ai sogni un’interpretazione che ne consenta l’impiego

La definizione di campo che ho presentato sino a questo punto è però ancora troppo parziale. Il campo del gruppo, infatti, non è soltanto luogo di condivisione o lo spazio psichico e sensoriale collettivo che corrisponde al pensiero del gruppo. È anche il “luogo” in cui si esercitano diverse forme di pressione collettiva sugli individui. L’atmosfera, gli assunti di base ed i vettori che predominano nel campo del gruppo influenzano infatti i vissuti delle persone che ne fanno parte. Per converso, le caratteristiche del campo dipendono dagli stati mentali, dalle fantasie e dai comportamenti delle persone che formano il gruppo. È possibile ed utile distinguere un campo attuale da un campo storico. Il campo attuale (campo qui ed ora) è:

«la risultante dell’insieme delle immagini, pensieri, rappresentazioni, ma anche degli affetti, impulsi, emozioni e sensazioni presenti e attive nel gruppo in un dato momento (Correale 1991)».

Il campo di un gruppo è però anche il risultato dell’apporto del campo storico. Vale a dire di:

«un lento deposito di relazioni affettive, di vicende ideative, rappresentative, emozionali. Questo deposito arricchisce e al tempo stesso appesantisce la vita del gruppo, ne costituisce una memoria, in larga misura inconsapevole, in parte propulsiva, in parte inibitrice e bloccante (Correale 1991).»

Degenerazione del campoIl campo di un gruppo può andare incontro a varie forme di degenerazione. La più nota è la “degenerazione istituzionale” che irrigidendo gli elementi del campo porta ad una sorta di burocratizzazione del gruppo. Esistono però anche altre forme di degenerazione del campo del gruppo, ad esempio la putrescenza del campo del gruppo. Per illustrarla farò ricorso all’esempio letterario proposto nello Amleto di Shakespeare. Il regno di Danimarca – durante il periodo di tempo in cui il principe Amleto è stato all’estero - è andato incontro ad un processo così completo di deterioramento e corruzione, da essere diventato completamente marcio. Il marciume è così esteso che Amleto - al suo ritorno - non trova più alcun uomo vivente, che sia rimasto sufficientemente integro ed onesto da potersi rendere responsabile e comunicargli ciò che è successo durante la sua assenza. Chi fa ad Amleto il resoconto dell’uccisione del padre e dell’abominevole e vergognoso assassinio del re-padre, infatti, non è un uomo, ma un fantasma (Knott 2011, p. 99). Amleto - ascoltando questo racconto - esclama, con il tono tra serio e distaccato che gli è proprio. «Il mondo è fuori squadra: che maledetta noia essere nato per rimetterlo in sesto!». ii Ho citato la vicenda di Amleto e del regno di Danimarca perché la prima mossa di Amleto nel suo tentativo (sfortunato) di “rimettere in sesto” il regno di Danimarca è

8

Page 9: ILLUSTRAZIONE CLINICA - ilcerchio-gruppoanalisi.it file · Web viewFreud ha posto al centro della sua ricerca il problema di dare ai sogni un’interpretazione che ne consenta l’impiego

chiamare una troupe di commedianti. Amleto vuole probabilmente valersi della capacità del teatro di “fare vedere doppio”. Vale a dire, della sua capacità di fare vedere quello che c’è, e anche quello che non c’è. Dunque, fare vedere anche quello che è stato cancellato o censurato. Questa notazione sul “vedere doppio” ci sarà di grande utilità quando inizieremo ad occuparci della funzione dei sogni rispetto alla manutenzione del campo del gruppo. Adesso però è tempo che presenti la osservazione clinica che ho preannunciato.

Sogni sovrabbondantiEcco la mia osservazione.

Accade con una certa frequenza - dopo che una psicoterapia di gruppo è iniziata da alcune settimane o mesi – che, nel corso di una seduta ed anche nel corso di parecchie sedute di seguito, i partecipanti raccontino un grande numero di sogni. Ad esempio, in un gruppo formato da sette membri, può succedere durante una seduta ognuno dei presenti racconti due o anche tre sogni, per complessivi dodici o tredici sogni. L’elevato numero di sogni che vengono raccontati rende impossibile interpretarli. Per i membri del gruppo risulta anche molto difficile fornire libere associazioni o commenti su ognuno o almeno sulla maggioranza di questi sogni. Tuttavia, anche in assenza di un riscontro interpretativo, i membri del gruppo talora continuano a sognare e raccontare numerosissimi sogni per parecchie sedute di seguito. Per completare questa osservazione, desidero aggiungere che questi sogni, anche se non sono interpretati o fatti oggetto di commenti ed associazioni, tuttavia sono ascoltati con attenzione dai membri del gruppo. Può succedere, infatti, che uno o l’altro dei partecipanti dica, a distanza di parecchie sedute rispetto a quella in cui un sogno è stato raccontato: “Filippo (oppure Maddalena), il sogno che hai raccontato oggi è diverso da quello che avevi raccontato due settimane fa. In questo sogno, infatti, il bambino che è al centro della scena è sveglio e reattivo, mentre nell’altro sogno il bambino era stordito e forse privo di sensi”. Aggiungerò, inoltre, che spesso tra questi “sogni sovrabbondanti” ve ne sono alcuni che rappresentano l’intero gruppo. Questi sogni sono particolarmente graditi e vengono accolti con segni di consenso e piacere dai partecipanti. Anche, se uno dei membri compare nel sogno di un altro partecipante, questo è molto apprezzato e viene vissuto come segno di interesse e di prossimità affettiva. iii

9

Page 10: ILLUSTRAZIONE CLINICA - ilcerchio-gruppoanalisi.it file · Web viewFreud ha posto al centro della sua ricerca il problema di dare ai sogni un’interpretazione che ne consenta l’impiego

Lavoro/compito del gruppoIl compito che tradizionalmente è stato associato al concetto di “Piccolo gruppo a finalità analitica” è quello di pensare/trasformare i contenuti portati in seduta dai partecipanti. I membri del gruppo, dopo un certo tempo dall’inizio della terapia, se ne rendono conto e si comportano di conseguenza. iv

Voglio aggiungere l’ipotesi che i membri del gruppo - oltre a questo compito – si assumano anche quello di mantenere in buone condizioni il campo del gruppo.Ipotizzerò inoltre che una delle forme attraverso le quali i membri di un gruppo mantengono in buone condizioni il campo o lo riparino è raccontare sogni in grande numero (senza aspettarsi che venga dato loro un senso o un’interpretazione). Questo copioso raccontare sogni dota infatti il campo del gruppo di una massa di materiali onirici che possono stimolare l’attività dell’Immaginazione sociale istituente.. 

Immaginazione sociale istituente Cornelius Castoriadis (1997, p. 159) attribuisce all’immaginazione la stessa capacità di “fare vedere doppio” che è posseduta dal teatro (e dai sogni). L’immaginazione può farci vedere non soltanto quello che è stato cancellato e censurato, ma anche quello che ancora non c’è, perché non fa parte del presente, ma del futuro. Castoriadis (2006, p. 125 e 1996a) ha chiamato questa capacità visionaria “Immaginazione sociale istituente” (L’Imaginaire social instituant, The Instituting Social Imaginary).Egli ci mette in guardia rispetto ad un possibile esaurimento di questa potente forza creatrice. Castoriadis - più precisamente - afferma che in date circostanze un gruppo, un’istituzione o una società possono divenire incapaci di immaginare le possibili traiettorie future del proprio sviluppo. Un gruppo, un’istituzione o una società incapaci di immaginare il proprio sviluppo, non possono avere altro futuro che quello del loro presente ripetuto. Queste società dunque rimangono statiche e poi inevitabilmente degenerano come il regno di Danimarca. v

Hanna Arendt sostiene qualcosa di analogo quando dice che il mondo ha continuamente bisogno di persone che lo inizino di nuovo. Senza nuovi inizi, senza un’adeguata manutenzione, il mondo si inaridisce e va fuori sesto. vi

La via dei cantiUn’amplificazione emotiva e immaginativa dell’ipotesi che i membri del gruppo a finalità psicoanalitica facciano e raccontino numerosi sogni come forma di nuova creazione e di manutenzione del campo del gruppo è offerta da una leggenda, che è probabilmente antica quanto l’origine della vita degli uomini in Australia.

«[… La leggenda de “Le vie dei canti” racconta delle] invisibili e labirintiche piste che creano un meandro per l’intera Australia e che sono note agli europei come “Sentieri dei sogni” (Dreaming-tracks) o “Vie dei canti (Song-lines); ed agli aborigeni come “Impronte degli antenati” (Footprints of the Ancestors) o “Cammino della legge” (Way of the Law).

10

Page 11: ILLUSTRAZIONE CLINICA - ilcerchio-gruppoanalisi.it file · Web viewFreud ha posto al centro della sua ricerca il problema di dare ai sogni un’interpretazione che ne consenta l’impiego

Un mito della creazione degli aborigeni racconta di leggendari esseri totemici che hanno vagato per tutto il continente durante il sogno (in the Dreamtime), cantando e proferendo (Singing out) il nome di ogni cosa che incrociavano sulla loro strada: uccelli, animali, piante, rocce, sorgenti. Così cantando, hanno fatto esistere il mondo (Singing the world into existence). Se le vie dei canti vengono interrotte, il canto finisce e il mondo cessa di esistere (Chatwin 1987).» vii

Bibliografia e sito-grafia

Arendt, H. (1958). Vita activa oder vom tätigen Leben. München : Piper, 2002. Citato secondo Knott, M.L. (2011). Verlernen. Denkwege bei Hanna Arendt. Berlin : Matthes und Seitz. [tr. It. Hanna Arendt. Un ritratto controcorrente. Milano : Cortina editore, 2012, , pp. 90-91].

Arendt, H. (). Was ist Politik?. München : Piper, 1993. Citato secondo Knott, M.L. (2011). Verlernen. Denkwege bei Hanna Arendt. Berlin : Matthes und Seitz. [tr. It. Hanna Arendt. Un ritratto controcorrente. Milano : Cortina editore, 2012, , pp. 98-99].

Barrett, D. (2001). The Committee of Sleep: How Artists, Scientists, and Athletes Use Dreams for Creative Problem-Solving-- and How You Can Too. Bancyfelin, Carmarthen : Crown.

Bernabei, M. (2001). La funzione problem solving dei sogni nei gruppi con bambini e adolescenti. Presentato alla Mediterrean Conference dell’Iagp di Zara.

Bernabei, M. (2014). Intervento al seminario su “Come cura il piccolo gruppo? Il contributo dei sogni.” Presso la Società di psicoanalisi interpersonale - Istituto Sullivan (Firenze,  29 marzo 2014).

Bion W.R. (1963). Elements of psychoanalysis. London: Heinemann. [trad. ital. Gli elementi della psicoanalisi. Roma : Armando, 1983].

Bromberg P.M. (2006). Awakening the Dreamer: Clinical Journeys. New York : An-alytic Press. [Tr. it. Destare il sognatore. Percorsi clinici.Milano : Cortina editore, 2009].

11

Page 12: ILLUSTRAZIONE CLINICA - ilcerchio-gruppoanalisi.it file · Web viewFreud ha posto al centro della sua ricerca il problema di dare ai sogni un’interpretazione che ne consenta l’impiego

Canesin Dal Molin, E. (2012). Fresh old news from Ferenczi about tha function of dreams: The dream as a Kur, as a treatment and as a Gyógyászat. Int J Psychoanal 93 (3) : 1175-1189.

Cartwright, R., Lamberg, L. (2001). Crisis Dreaming: Using Your Dreams to Solve Your Problems. New York: Harper Collins. [Tr. it. Il sogno nei periodi di crisiRoma : Astrolabio, 1993].

Castoriadis C. (1996). Imaginary and Imagination at the Crossroads. Speech given in Abrantes, Portugal, in November 1996, at the invitation of the La Preia association. Published in FP, pp. 93-114, also in Castoriadis (2005). Figures of the thinkable, translated from the French and edited anonymously as a public service. Electronic publication date: February 2005, http://www.costis. org/x/castoriadis/Castoriadis-Fig-ures_of_the_Thinkable.pdf.

Castoriadis C. (1996a). Imaginary and imagination at the crossroads, in Castoriadis (2005). Figures of the thinkable, translated from the French and edited anonymouslyas a public service. Electronic publication date: February 2005, http://www.costis.org/x/castoriadis/Castoriadis-Figures_of_the_Thinkable.pdf. Citato secondo Patalano, R. (2010). Imagination and Economics at the Crossroads: Materials for a Dialogue. History of Economic. XVIII, 1. Castoriadis C. (1997). World in Fragments. Writings on Politics, Society, Psycho-analysis, and the Imagination. Stanford, Stanford University Press. Citato secondo Patalano, R. (2010). Imagination and Economics at the Crossroads: Materials for a Dialogue. History of Economic. XVIII, 1.

Chatwin, B. (1987). The Songlines. New York : Viking.

Corrao, F. (1981). Struttura poliadica e funzione gamma. Gruppo e Funzione Analitica, II, 2

Corrao, F. (1995). Comunicazione personale.

De Finetti, B. (1973). L’utopia come presupposto necessario per ogni impostazione significativa della scienza economica. In: De Finetti, B. (a cura di) Requisiti per un sistema economico accettabile in relazione alle esigenze della società, Milano : Franco Angeli, Milano, pp.13-87. Citato secondo Rea, E. (1992). L’ultima lezione. La solitudine di Federico Caffè scomparso e mai più ritrovato. Torino : Einaudi, p.178.

Ferenczi, S. (1923), Traum vom gelehrten Säugling. Internationale Zeitschrift für (ärztliche) Psychoanalyse, (9), 70. [trad. ital. Il sogno del “poppante saggio”, in Fondamenti di psicoanalisi (vol. 3), Rimini : Guaraldi.]

12

Page 13: ILLUSTRAZIONE CLINICA - ilcerchio-gruppoanalisi.it file · Web viewFreud ha posto al centro della sua ricerca il problema di dare ai sogni un’interpretazione che ne consenta l’impiego

Ferenczi, S. (1913) (1913b), Wem erzählt man seine Träume? Zentralblatt für Psychoanalyse, (3) 1912–13, S. 258. [trad. ital. A chi si raccontano i sogni in Opere vol. II. Milano: Cortina, 1990.]

Ferenczi, S. (2002 [1923]), On the revision of The interpretation of dreams. In Balint, M. (ed.) Final contributions to the problems and methods of psychoanalysis, 238-43, London : Karnak. Citato secondo Canesin Dal Molin, E. (2012). Fresh old news from Ferenczi about tha function of dreams: The dream as a Kur, as a treatment and as a Gyógyászat. Int J Psychoanal 93 (3) : 1175-1189.

Fosshage, J. (2006) The organizing functions of dreams: A contemporary psychoana-lytic model. In Dreams, (ed. Lansky, M.). Boston: International Universities PressFosshage, J. (2007), The organizing functions of dreaming: Pivotal issues in under-standing and working with dreams. International Forum of Psychoanalysis, 16: 213-221.

Fosshage, J. (2009). The organizing functions of dreaming: Pivotal issues in under-standing and working with dreams. Ricerca Psicoanalitica, 1.

Freud, S. (1900). Die Traumdeutung. GW 2/3 [trad. ital. L’interpretazione dei sogni. OSF, 3; Engl. Tr. The Interpretation of Dreams. SE 5].

Friedman, R. (1999). Il racconto dei sogni come richiesta di contenimento e di elaborazione nella terapia di gruppo./ Dreamtelling as a request for containment and elaboration in group therapy. Funzione Gamma. 1. http://www.funzionegamma.edu

Friedman R. (2000). Lezioni Romane (a cura di Stagnitta, S.). Presentato alla Facoltà di Psicologia I° dell’Università “La Sapienza” di Roma. http://www.funzionegamma.edu/site/shome.htm

Kaës R. (1976) L'appareil psychique groupal. Constructions du groupe Dunod,Paris, (2èmè édition, 2000). [Trad. ital. L'apparato pluripsichico. Costruzioni del gruppo  Roma : Armando, 1996.]

Kaës, R. (2002), La polyphonie du rêve. L’espace onirique commun et partagé, Paris, Dunod. [Trad. ital. La polifonia del sogno. L’esperienza onirica comune e condivisa. Roma : Borla, 2004.]

Kohut, H. (1977). The restoration of the self. New York: International Universities Press.

13

Page 14: ILLUSTRAZIONE CLINICA - ilcerchio-gruppoanalisi.it file · Web viewFreud ha posto al centro della sua ricerca il problema di dare ai sogni un’interpretazione che ne consenta l’impiego

Kramer, M. (1993). The selective mood regulatory function of dreaming : An update and a revision, in Moffit, A.; Kramer, M.; R.Hoffmann (Eds.) The Function of Dreaming. ,Albany,NY;State University of New York Press.

Lawrence, W. G. (1998a). Prologue. In Lawrence, W.G. (Edt.). Social Dreaming at Work. London, Karnak Book. [trad. ital. Prefazione. In Lawrence, W.G. (a cura di). Social Dreaming. La funzione sociale del sogno. Borla, Roma 2001].

Lawrence, W. G. (1998b). Social Dreaming as a tool of consultancy and action re-search. In Lawrence, W.G. (edt). Social Dreaming at Work. London, Karnak Book. [trad. ital. Il sogno sociale come strumento di consulenza e ricerca di intervento. In Lawrence, W.G. (a cura di). Social Dreaming. La funzione sociale del sogno. Borla, Roma 2001].

March J. G. (1991). Exploration and exploitation in organizational learning, Organi-zation Science, 2, 1, 71-87. Citato secondo Patalano, R. (2010). Imagination and Eco-nomics at the Crossroads: Materials for a Dialogue. History of Economic. XVIII, 1.

Murray, L.W. (1999). The angel of dreams: Toward an ethnology of dream interpret-ing. Journal of the American Academy of Psychoanalysis; 27, 3, 417:430.

Neri, C. (1992). Genius Loci: structures psychiatriques intermédiaires et fonctions dugroupe. Revue de Psychothérapie psychanalytique de groupe, 19.

Neri, C. (2002). Libere associazioni, catene associative e pensiero di gruppo. Rivista di Psicoanalisi. Vol XLVIII (2):387–102.

Neri, C. (2002a). Introduzione al Social Dreaming. Relazione sui workshops tenuti a Mauriburg, Raissa e Clarice Town. Rivista di Psicoanalisi. XLVIII, 1, pp. 93-114.

Neri, C. (2006). Leadership nel piccolo gruppo: socialità sincretica e Genius loci. Gruppi. 2.

Pichon-Rivière, E. (1971). El proceso grupal. Del psicoanalisis a la psicologia social, Buenos Aires : Nueva Visión. [trad. ital. Il processo gruppale. Dalla psicoanalisi alla psicologia Sociale. Loreto : Lauretana, 1985].

Shakespeare, W. (....). The Comedy of Errors. Citato secondo Benvenuto, S. (2002). Psychoanalysis and Sacrifice. Difference and Identity between Psychoanalysis and Mimetic Theory. A Conversation of Sergio Benvenuto with René Girard. JEP. 14 - Winter-Spring.

14

Page 15: ILLUSTRAZIONE CLINICA - ilcerchio-gruppoanalisi.it file · Web viewFreud ha posto al centro della sua ricerca il problema di dare ai sogni un’interpretazione che ne consenta l’impiego

Wilson de Armas, D. (1993). Citato secondo Murray, L.W. (1999). The angel of dreams: Toward an Ethnology of dream interpreting. Journal of the American Acad-emy of Psychoanalysis; 27, 3, 417:4.

Winnicott, D.W. (1971). Playing and Reality. London : Tavistock. [trad. ital. Gioco e realtà. Roma : Armando Editore, 1974].

15

Page 16: ILLUSTRAZIONE CLINICA - ilcerchio-gruppoanalisi.it file · Web viewFreud ha posto al centro della sua ricerca il problema di dare ai sogni un’interpretazione che ne consenta l’impiego

i

Per maggiori informazioni sulla funzione Problem solving del sogno, vedi Kramer 1993, Barrett 2001 e Bernabei 2001. ii «The time is out of joint: O cursed spite / That ever I was born to set it right!» (I.v.189–190). iii Ho trovato interessante anche una spiegazione che mette a frutto alcuni dati antropologici relativi a popolazioni che hanno come loro principale risorsa alimentare la caccia. I cacciatori di queste tribù, prima di partire per una battuta di caccia, si raccontano i sogni che hanno fatto durante la notte (Murray 1999, Wilson de Armas 1993). Gli antropologi ipotizzano che il racconto dei sogni possa favorire il coordinamento in una situazione - come quella della caccia - nella quale è essenziale lavorare come un insieme integrato e prendere decisione rapide, a fronte del comparire di situazioni difficilmente prevedibili in anticipo. iv Lo psicoanalista franco-argentino Enrique Pichon-Rivière (1971) ha messo in luce l’utilità di includere nella definizione di “Piccolo gruppo”, l’idea che il piccolo gruppo ha un compito. Pichon-Rivière, più precisamente, impiega la parola spagnola Tarea che corrisponde all’italiano “compito”, ma viene anche utilizzata abitualmente nel senso di “lavoro da svolgere”. Dunque il “Piccolo gruppo” ha un lavoro che gli è proprio e che i membri debbono svolgere. v Bruno De Finetti (1973, p. 178) - anche se parla di “fantasia” piuttosto che di immaginazione - avanza un’idea abbastanza simile a quella proposta da Castoriadis. «[ ….] tutte le cose nuove e utili (o anche no), tutte le scoperte, tutto il progresso, sono frutto innanzi tutto della fantasia. Occorre anche l’analisi, lo studio, la sistemazione logica, per controllare, correggere, precisare, sviluppare e realizzare ciò che la fantasia aveva prospettato soltanto in nuce; ma ciò viene dopo. [….] Tutto il progresso della scienza lo dimostra ad abundantiam, eppure nessuno è abbastanza aperto spregiudicato fiducioso da considerare possibili le cose che diventeranno ovvie nel decennio successivo (e non parlo dei secoli successivi). Forse neppure [Jules] Verne riteneva sul serio di descrivere cose destinate a effettivo di sistemi immaginati come schemi mentali utopistici?» vi Hanna Arendt, in effetti, parla non di campo, ma di “mondo”. I due concetti, però, sono sufficientemente vicini da potere adottare le sue idee applicandole al piccolo gruppo a finalità analitica. vii La traduzione è mia: «[.…] the labyrinth of invisible pathways which meander all over Australia and are known to Europeans as "Dreaming-tracks" or "Song-lines"; to the Aboriginals as the "Foot-prints of the Ancestors" or the "Way of the Law". Aboriginal Creation myths tell of the legendary totemic beings who had wandered over the continent in the Dreamtime, singing out the name of ev-erything that crossed their path - birds, animals, plants, rocks, waterholes - and so singing the world into existence. If the song-lines are interrupted the song finishes, and the world ceases to exist (Chatwin 1987).» Indirizzo dell’autore : Claudio Neri, Via Cavalier D’Arpino, 26 – Roma 00197Telefono e fax: +39-06-3224668 E-mail e sito Web: [email protected] http://www.claudioneri.it