ilCanzoniere - Interviste ai candidati

2
Come è nata la collaborazione per questa lista? Maeo: La collaborazione per questa lista è nata circa quat- tro mesi fa, a luglio, quando, dopo aver parlato con i ragazzi (M. Buse, N. Serli e D. Viezzoli, i rappresentan dello scor- so anno, ndr) e aver deciso di non ricandidarci insieme, mi è subito venuta in mente l’idea di contaare Florinda, con la quale avevo discusso già a marzo scorso. Avevamo delle idee in comune, abbiamo pensato se ci fosse qualche cosa di co- struvo da poter fare, se ci fosse qualche idea da sfruare e, avendone trovate parecchie, abbiamo deciso di collaborare. Il nome “Lista del fare” è un chiaro riferimento al “Governo del fare”. Perché avete scelto proprio questo nome? Dipen- de dalle vostre idee poliche? Maeo: Oma domanda. No, non siamo renziani. A me il nome “Progress in progress”dell’anno scorso non piaceva per niente e avevo proposto a Davide (Viezzoli, ndr) il nome “Li- sta del fare”. Era ancora in carica il governo Lea, quindi, a dirla tua, è Renzi che ci ha rubato il nome (ride, ndr). Non c’è assolutamente nessuna velleità renziana, nessuna velleità polica. Noi vogliamo essere i rappresentan di tuo il Pe- trarca, degli indie, dei rockeari, dei bianchi, dei rossi e dei verdi, perché, per quanto in assemblea si possa parlare di po- lica e meere in campo le proprie idee, noi non siamo ele come rappresentan polici: noi rappresenamo gli studen. Florinda: No, non c’è assolutamente nessun collegamento, volevamo un nome della lista semplice che fosse facile da memorizzare e che in un certo senso portasse avan l’ideale di fare qualcosa di concreto, ma non ha nessun collegamento con le poliche auali e non volevamo averlo. Il vostro moo “Connuiamo ad innovare” indica il percorso che volete instaurare con la scorsa rappresentanza? Sono contento che qualcuno sia riuscito a leggere ciò che abbiamo scrio. Si potrebbe dire che io rappresento più la connuità e Florinda l’innovazione. In realtà, però, i pun del nostro programma vogliono conservare ciò che è stato raggiunto l’anno scorso, quindi la connuità, ma con innova- zione, quindi progredire, migliorare e cercare di fare sempre meglio, cercando di svecchiare l’obsoleto, l’inule e le cose che funzionano male. Cosa cricate delle scorse rappresentanze e, nel tuo caso Maeo, pensi di aver fao abbastanza? Maeo: Abbastanza non si fa mai. Se avessi pensato di aver fao abbastanza non mi sarei mai candidato. L’anno scorso mi è dispiaciuto di non essere riuscito a portare avan come avrei voluto il progeo dei colloqui studente-docente, che quest’anno cercheremo di riproporre con una nuova formula. Il nostro è un lavoro triennale, che era già stato iniziato in parte dai rappresentan di due anni fa e che noi samo ora portando avan. Non sento di aver fao così bene da poter- mi permeere di cricare l’operato degli altri. Florinda: Lo scorso anno non ho trovato grosse negavità se non il fao che ogni anno tu i rappresentan hanno la tendenza a rendere la figura del rappresentante qualcosa di quasi su un piedistallo, cosa che non vorrei accadesse. Vo- glio essere solo un tramite tra la scuola, il corpo docen e il consiglio d’istuto. Alla fine sono qua solo per lavorare per gli studen. Quali sono i pun fondamentali della vostra lista? Florinda: Innanzituo abbiamo pensato un po’ ai problemi della scuola e crediamo che effevamente di grandi proble- mi al Petrarca non ce ne sono, sia dal punto di vista organiz- zavo che sulle cose su cui noi possiamo intervenire, quindi abbiamo deciso di ampliare un po’ l’offerta formava pome- ridiana con dei tornei sporvi che abbiamo proposto al pro- fessor Stera e che lui ha pracamente già approvato, quindi si faranno ques tornei che sono diversi, sono tornei a sezio- ni, quindi portano anche dei ragazzi di diverse classi a cono- scersi e tra centrale e succursale si creano dei collegamen maggiori e più for all’interno della scuola. Poi pensavamo di proporre le avità pomeridiane con un quorum, ovvero una persona che propone una determinata avità può portare una lista di persone interessate e dopodiché l’avità parte: in questo modo cerchiamo di rendere la scuola più viva e più presente nella vita degli alunni, non solo come un qualcosa che prende ma anche un qualcosa che dà. Perché votare voi e non i “Lonfi”? Perché se voi ci chiedeste da quanto stai preparando questa lista, noi vi risponderemmo due anni. Il nostro è un lavoro di due anni, fao con esperienza e con perizia e vogliamo dare un omo servizio alla scuola, come abbiamo fao l’anno scorso. I “Lonfi”, per quanto io sia personalmente loro amico e mi siano simpaci, hanno fao un manifesto che, pur aven- do alcuni buoni pun, è stato improvvisato in un pomeriggio. Con tuo il rispeo per i “Lonfi”, c’è una nea differenza tra il lavoro e l’impegno che ci abbiamo messo noi e quello che ci hanno messo loro per il loro programma, così come c’è una differenza di movazioni e di aeggiamento. I ragazzi di prima non hanno avuto la possibilità di conoscer- vi gli anni scorsi. Come vi descrivereste in tre parole? Maeo: Non è così facile come sembra…direi: stakanovista, curioso e interessato Florinda: semplice, direa ed efficiente. Occupazioni, proteste e sit-in: favorevole o contrario? Maeo: Le proteste devono essere decise da sé. Io, perso- nalmente, sono contrario ai cortei organizza da UDS e CDC. Voglio fare dei nomi perché quando, due anni fa, sono andato ad un corteo organizzato da CDC, che ha fao rovinato tuo lanciando carote, ho deciso di non andarci più. Per quanto riguarda le occupazioni, sono contrario. E riguardo al divieto di fumo? Pensiamo che non ci sia nulla di sbagliato nella legge, però possiamo capire che per qualcuno sia difficile abbandonare così all’improvviso un’abitudine. Connueremo a baerci affinché, almeno i maggiorenni, possano uscire. Vorremmo però discuterne prima in comitato e senre l’opinione dei rappresentan. Ulma domanda: ven secondi per fare un appello alla mi- nistra Giannini. Ministra, ci dia per favore i soldi per la succursale, sebbene sia già stato fao molto, e per le avità extracurriculari. INTERVISTE AI CANDIDATI LISTA DEL FARE

description

 

Transcript of ilCanzoniere - Interviste ai candidati

Page 1: ilCanzoniere - Interviste ai candidati

Come è nata la collaborazione per questa lista? Matteo: La collaborazione per questa lista è nata circa quat-tro mesi fa, a luglio, quando, dopo aver parlato con i ragazzi (M. Busetti, N. Serli e D. Viezzoli, i rappresentanti dello scor-so anno, ndr) e aver deciso di non ricandidarci insieme, mi è subito venuta in mente l’idea di contattare Florinda, con la quale avevo discusso già a marzo scorso. Avevamo delle idee in comune, abbiamo pensato se ci fosse qualche cosa di co-struttivo da poter fare, se ci fosse qualche idea da sfruttare e, avendone trovate parecchie, abbiamo deciso di collaborare.Il nome “Lista del fare” è un chiaro riferimento al “Governo del fare”. Perché avete scelto proprio questo nome? Dipen-de dalle vostre idee politiche? Matteo: Ottima domanda. No, non siamo renziani. A me il nome “Progress in progress”dell’anno scorso non piaceva per niente e avevo proposto a Davide (Viezzoli, ndr) il nome “Li-sta del fare”. Era ancora in carica il governo Letta, quindi, a dirla tutta, è Renzi che ci ha rubato il nome (ride, ndr). Non c’è assolutamente nessuna velleità renziana, nessuna velleità politica. Noi vogliamo essere i rappresentanti di tutto il Pe-trarca, degli indie, dei rockettari, dei bianchi, dei rossi e dei verdi, perché, per quanto in assemblea si possa parlare di po-litica e mettere in campo le proprie idee, noi non siamo eletti come rappresentanti politici: noi rappresentiamo gli studenti.Florinda: No, non c’è assolutamente nessun collegamento, volevamo un nome della lista semplice che fosse facile da memorizzare e che in un certo senso portasse avanti l’ideale di fare qualcosa di concreto, ma non ha nessun collegamento con le politiche attuali e non volevamo averlo.Il vostro motto “Continuiamo ad innovare” indica il percorso che volete instaurare con la scorsa rappresentanza?Sono contento che qualcuno sia riuscito a leggere ciò che abbiamo scritto. Si potrebbe dire che io rappresento più la continuità e Florinda l’innovazione. In realtà, però, i punti del nostro programma vogliono conservare ciò che è stato raggiunto l’anno scorso, quindi la continuità, ma con innova-zione, quindi progredire, migliorare e cercare di fare sempre meglio, cercando di svecchiare l’obsoleto, l’inutile e le cose che funzionano male.Cosa criticate delle scorse rappresentanze e, nel tuo caso Matteo, pensi di aver fatto abbastanza?Matteo: Abbastanza non si fa mai. Se avessi pensato di aver fatto abbastanza non mi sarei mai candidato. L’anno scorso mi è dispiaciuto di non essere riuscito a portare avanti come avrei voluto il progetto dei colloqui studente-docente, che quest’anno cercheremo di riproporre con una nuova formula. Il nostro è un lavoro triennale, che era già stato iniziato in parte dai rappresentanti di due anni fa e che noi stiamo ora portando avanti. Non sento di aver fatto così bene da poter-mi permettere di criticare l’operato degli altri.Florinda: Lo scorso anno non ho trovato grosse negatività se non il fatto che ogni anno tutti i rappresentanti hanno la tendenza a rendere la figura del rappresentante qualcosa di quasi su un piedistallo, cosa che non vorrei accadesse. Vo-glio essere solo un tramite tra la scuola, il corpo docenti e il

consiglio d’istituto. Alla fine sono qua solo per lavorare per gli studenti.Quali sono i punti fondamentali della vostra lista?Florinda: Innanzitutto abbiamo pensato un po’ ai problemi della scuola e crediamo che effettivamente di grandi proble-mi al Petrarca non ce ne sono, sia dal punto di vista organiz-zativo che sulle cose su cui noi possiamo intervenire, quindi abbiamo deciso di ampliare un po’ l’offerta formativa pome-ridiana con dei tornei sportivi che abbiamo proposto al pro-fessor Stera e che lui ha praticamente già approvato, quindi si faranno questi tornei che sono diversi, sono tornei a sezio-ni, quindi portano anche dei ragazzi di diverse classi a cono-scersi e tra centrale e succursale si creano dei collegamenti maggiori e più forti all’interno della scuola. Poi pensavamo di proporre le attività pomeridiane con un quorum, ovvero una persona che propone una determinata attività può portare una lista di persone interessate e dopodiché l’attività parte: in questo modo cerchiamo di rendere la scuola più viva e più presente nella vita degli alunni, non solo come un qualcosa che prende ma anche un qualcosa che dà.Perché votare voi e non i “Lonfi”? Perché se voi ci chiedeste da quanto stai preparando questa lista, noi vi risponderemmo due anni. Il nostro è un lavoro di due anni, fatto con esperienza e con perizia e vogliamo dare un ottimo servizio alla scuola, come abbiamo fatto l’anno scorso. I “Lonfi”, per quanto io sia personalmente loro amico e mi siano simpatici, hanno fatto un manifesto che, pur aven-do alcuni buoni punti, è stato improvvisato in un pomeriggio. Con tutto il rispetto per i “Lonfi”, c’è una netta differenza tra il lavoro e l’impegno che ci abbiamo messo noi e quello che ci hanno messo loro per il loro programma, così come c’è una differenza di motivazioni e di atteggiamento. I ragazzi di prima non hanno avuto la possibilità di conoscer-vi gli anni scorsi. Come vi descrivereste in tre parole?Matteo: Non è così facile come sembra…direi: stakanovista, curioso e interessato Florinda: semplice, diretta ed efficiente.Occupazioni, proteste e sit-in: favorevole o contrario? Matteo: Le proteste devono essere decise da sé. Io, perso-nalmente, sono contrario ai cortei organizzati da UDS e CDC. Voglio fare dei nomi perché quando, due anni fa, sono andato ad un corteo organizzato da CDC, che ha fatto rovinato tutto lanciando carote, ho deciso di non andarci più. Per quanto riguarda le occupazioni, sono contrario.E riguardo al divieto di fumo? Pensiamo che non ci sia nulla di sbagliato nella legge, però possiamo capire che per qualcuno sia difficile abbandonare così all’improvviso un’abitudine. Continueremo a batterci affinché, almeno i maggiorenni, possano uscire. Vorremmo però discuterne prima in comitato e sentire l’opinione dei rappresentanti. Ultima domanda: venti secondi per fare un appello alla mi-nistra Giannini.Ministra, ci dia per favore i soldi per la succursale, sebbene sia già stato fatto molto, e per le attività extracurriculari.

INTERVISTE AI CANDIDATILISTA DEL FARE

Page 2: ilCanzoniere - Interviste ai candidati

Come è nata la collaborazione per questa lista? Nicolas: Ci sembrava un po’ triste che ci fossero solo due candidati per quattro posti liberi. Durante l’ora di filosofia del giorno prima della scadenza abbiamo parlato con il pro-fessor Pesante dei doveri del bravo cittadino, e quindi del bravo studente, e, visto che comunque a suo giudizio le no-stre erano delle idee valide, ci ha spronato a candidarci per essere utili alla scuola e alla “società”. Alisea: Successivamente si è parlato molto di interesse dal punto di vista della componente femminile e, siccome al nostro professore piacciono le statistiche, ci ha fatto notare questa disparità tra il sesso femminile e quello maschile, sia tra i candidati che tra coloro che sono stati effettivamente eletti, l’anno scorso e quelli precedenti. Ci ha detto in parti-colare che alle scorse elezioni c’era il 27% di candidate e lo 0% ovviamente elette. È una notevole disparità se si pensa che il 74-75% della scuola è formato da ragazze, cosa che ha spronato in particolare me, ma credo anche Chiara, a candidarmi per dimostrare che esiste la parte femminile ed è notevole. Nicolas: Attualmente la nostra lista è formata da due ra-gazze ed un ragazzo, ma inizialmente doveva esserci an-che un’altra persona, Davide Zetto, che all’ultimo ha deciso di non prendersi questo impegno a causa degli impegni in Conservatorio.Chiara: Ciononostante, Davide ci sostiene attivamente, le idee sono anche frutto del suo pensiero e detiene il ruolo del cosiddetto “rappresentante morale”.“I Lonfi”. Ci spiegate la scelta di questo nome?Alisea: Abbiamo scelto questo nome un po’ per ripercorrere la tradizione di tutti i nomi strani che sono apparsi nel corso degli anni, ma la ragione fondamentale, ovvero il significato del termine, vorremmo spiegarlo in assemblea. Nel frattem-po possiamo dirvi che il termine “lonfo” è molto usato dal professor Pesante per parlare di contraddizioni logiche e della metasemantica.Il vostro motto?Non abbiamo un motto ma una strofa:“Il Lonfo non vaterca né gluiscee molto raramente barigatta,ma quando soffia il bego a bisce biscesdilenca un poco e gnagio s’archipatta.”Cosa criticate delle scorse rappresentanze?Obiettivamente non ci sentiamo di criticare la rappresen-tanza dell’anno scorso perché riteniamo siano stati molto bravi. Da quando siamo al Petrarca, reputiamo sia stato l’anno migliore dal punto di vista dei rappresentanti d’istitu-to: hanno realizzato un progetto assolutamente impossibi-le, cioè quello di aprire un bar in succursale, e sono sempre stati presenti, cosa che, se dovessimo venire eletti, vorrem-mo fare anche noi.Quali sono i punti fondamentali della vostra lista?Oltre a ciò che trovate sul volantino, possiamo dire che uno dei nostri principi fondamentali è la maggiore integrazio-ne e partecipazione, legati in particolar modo all’ambito dell’informazione, il che comprende quindi Associazione Petrarca, le bacheche, il canzoniere, l’assemblea. Noi stessi ci siamo resi conto di quante cose ci siamo persi in questi quattro anni e di cui non sapevamo assolutamente niente, non per disinteresse ma per semplice mancanza di informa-

zione. È anche per questo che noi proponiamo, sperando che questo punto non venga frainteso, l’utilizzo di una par-te di Canzoniere al posto delle circolari che, lo sappiamo, sono lentissime e in succursale spesso non arrivano. Che il canzoniere parli pure del mondo, ma che parli anche un po’ più del Petrarca.Un messaggio all’elettorato: perché votare voi e non “Lista del Fare”? La nostra campagna non è improntata sull’offesa ma sul confronto con l’altra lista su quelli che sono i nostri punti, che sono fondamentalmente diversi. L’elettore sceglierà in base a quelle che sono le sue aspettative. Pensiamo inoltre di dover instaurare con la “Lista del fare” un dialogo di tipo socratico e non sofistico, cioè di collaborare per giungere ad una conclusione migliore delle nostre due idee messe assieme. Lo scorso anno il rappresentante stava un po’ diventando uno psicagogo/demagogo, quindi, al di là di un campo di dibattito appunto sofistico, vorremo seriamente far parte-cipare tutti proprio perché l’assemblea è un luogo di parte-cipazione democratica.I ragazzi di prima non hanno avuto la possibilità di cono-scervi gli anni scorsi. Come vi descrivereste in tre parole?Nicolas: Pragmatico, impetuoso, diplomatico.Chiara: Buona, disponibile, comprensiva.Alisea: Diplomatica, distaccata, inglese.Occupazioni, proteste e sit-in: favorevole o contrario? Nicolas: Siamo sempre lì: ci sono dei motivi? Alisea: Generalmente io non sono mai stata favorevole alle occupazioni perché non credo siano il metodo migliore per protestare. Nella disorganizzazione che popola i nostri cor-tei e le nostre occupazioni va a perdersi un fine, uno scopo e purtroppo succede così nelle occupazioni perché quello è il metodo: è istigazione della massa senza un vero ideale e principio. Si basa su qualcosa che va contro la legge: occu-pare un edificio che è pubblico.E riguardo al divieto di fumo? Chiara: Personalmente io fumo, ma il fatto che ci sia una legge che stabilisce che fumare all’interno del giardino è vietato, indipendente dal fatto che sia giusto o meno, è una legge e va rispettata. Il fatto che sia possibile ottenere delle particolari agevolazioni per quanto riguarda i maggiorenni, cosa che avevano già tentato di fare i precedenti rappre-sentanti, è un altro discorso e ne possiamo parlare.Come lista diciamo che è una legge che non sentiamo sba-gliata.Ultima domanda: venti secondi per fare un appello alla mi-nistra Giannini.Pensiamo che vadano ascoltate le esigenze dal basso, cosa che i politici fanno davvero poco. Meno soldi per l’innova-zione tecnologica e più fondi in generale. Abbiamo le LIM che hanno un software operativo che fa schifo: il sole ci va sopra e la lavagna impazzisce. Eppure i soldi sono indirizzati a quello: arrivano dei soldi dal Ministero che non possono essere utilizzati altrimenti.Sembra che si stia cercando di puntare ad un sistema uni-forme simile a quello americano e anglosassone, un sistema che non ci appartiene e che non valorizza la scuola italiana. Noi frequentiamo il liceo classico-linguistico che è esatta-mente il contrario: vogliamo la cultura e non il nozionismo,

INTERVISTE AI CANDIDATII LONFI

A cura di: Allegra Carboni, Marta Pinzan, Luca Piizzi