Il Web 2.0 per le organizzazioni non-profit: best practice delle charity statunitensi

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QuickTime™ e un decompressore sono necessari per visualizzare quest'immagine. IL WEB 2.0 PER LE ORGANIZZAZIONI NON-PROFIT: BEST IL WEB 2.0 PER LE ORGANIZZAZIONI NON-PROFIT: BEST PRACTICE DELLE CHARITY STATUNITENSI PRACTICE DELLE CHARITY STATUNITENSI Tesi di Laurea Tesi di Laurea di: di: Paolo Magosso Paolo Magosso Relatore: Prof. Roberto Polillo Relatore: Prof. Roberto Polillo Controrelatore: Prof.ssa Alessandra Controrelatore: Prof.ssa Alessandra Agostini Agostini Facoltà di Psicologia Facoltà di Scienze Naturali, Fisiche e Matematiche Corso di Laurea Specialistica in Teoria e Tecnologia della Comunicazione

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Paolo Magosso, Tesi di laurea magistrale in Teoria e tecnologia della comunicazione, Università di Milano Bicocca (marzo 2010).Realizzata presso TangoLab.Relatore: R.Polillo

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IL WEB 2.0 PER LE ORGANIZZAZIONI NON-PROFIT: BEST IL WEB 2.0 PER LE ORGANIZZAZIONI NON-PROFIT: BEST PRACTICE DELLE CHARITY STATUNITENSIPRACTICE DELLE CHARITY STATUNITENSI

Tesi di Laurea di:Tesi di Laurea di:Paolo MagossoPaolo Magosso

Relatore: Prof. Roberto PolilloRelatore: Prof. Roberto PolilloControrelatore: Prof.ssa Alessandra AgostiniControrelatore: Prof.ssa Alessandra Agostini

Facoltà di PsicologiaFacoltà di Scienze Naturali, Fisiche e Matematiche

Corso di Laurea Specialistica in Teoria e Tecnologia della Comunicazione

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Ambito: TangoLab

• Contesto: Tango4Web• Obbiettivi della tesi:

1. Individuazione delle sezioni tipiche di un sito web di charity USA

2. Individuazione delle best practice relative (con particolare attenzione alle funzionalità di tipo “Web 2.0”)

3. Definizione di design pattern relativi alle best practice riscontrate

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Sezioni tipiche

• Identità della charity• Attività della charity• Gallerie di documenti

fotografici e video• Informazione• Interazione con l’utenza• Coinvolgimento• Raccolta fondi• Comunicazione

• Comunicazione con organi stampa

• Collegamenti ai social site utilizzati

• Comunicazioni e annunci mirati

• Newsletter• Strumenti per la ricerca

interni al sito web

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Il Web 2.0

Caratteristiche:• Forte interazione tra utenti• Utilizzo di servizi innovativi• User generated content• Condivisione della conoscenza• Servizi in continuo aggiornamento

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Web 2.0 - Potenzialità

1. Consente di ottenere una presenza web “distribuita”

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Spazi web charity

Spazi web utente

Web 2.0 - Potenzialità

2. Fornisce un “megafono” alla distribuzione dei contenuti

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Best Practice: struttura e sezioni del sito

• Homepage• Who We Are• Get Involved• Our Work• News & Events• What You Can Do• Donation

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• Homepage• Who We Are• Get Involved• Our Work• News & Events• What You Can Do• Donation

Best Practice: struttura e sezioni del sito

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Best Practice: struttura e sezioni del sito

• Homepage• Who We Are• Get Involved• Our Work• News & Events• What You Can Do• Donation

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Best Practice: struttura e sezioni del sito

• Homepage• Who We Are• Get Involved• Our Work• News & Events• What You Can Do• Donation

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Gli strumenti Web 2.0

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Best practice Web 2.0

• Blog• Web Feed• Twitter• Facebook• Flickr• YouTube• Button 2.0

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Best practice Web 2.0

• Blog• Web Feed• Twitter• Facebook• Flickr• YouTube• Button 2.0

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Best practice Web 2.0

• Blog• Web Feed• Twitter• Facebook• Flickr• YouTube• Button 2.0

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Best practice Web 2.0

• Blog• Web Feed• Twitter• Facebook• Flickr• YouTube• Button 2.0

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Donazioni on-line

• Situazione attuale: Solo il 43% dei siti fornisci all’utente informazioni

circa la charity e le sue attività (J. Nielsen) Solo il 4% dei siti riporta in che modo sono utilizzati i

fondi raccolti (J. Nielsen)• Quindi è necessario:

Fornire all’utente informazioni esaurienti circa il lavoro svolto dalla charity

Trasparenza nel mostrare le spese Proporre un donation-form che chieda solo

informazioni inerenti al completamento della transazione on-line

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Donazioni on-line: esempio

Charity: Action Against Hunger

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Design pattern

• Concetto introdotto da C. Alexander nel campo dell’architettura

• Il concetto è oggi utilizzato da diverse discipline tra le quali l’interaction design

• Definisce una soluzione ricorrente all’interno di un contesto specifico

• Un pattern è solitamente costituito da tre fattori: problema, contesto e soluzione

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Design pattern sviluppati

• Coerenza grafica• Descrizione charity• Collegamento tra canali• Photogallery• Photostream• Videogallery• Videostream• Condivisione contenuti

• Eventi• Donazioni on-line• Blogging• Video blogging• Photo/Video gallery multi-

autore• Liste di distribuzione• News e appelli

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Pattern: coerenza grafica

Problema: mantenere coerenza grafica tra i diversi canali on-line

Utilizzo: quando la charity usa diversi canali web di comunicazione

Soluzione: sfruttare al meglio le possibilità di personalizzazione grafica offerte dai diversi social site

Motivazione: far comprendere all’utente di trovarsi sempre davanti alla stessa organizzazione

Design pattern - esempio

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Charity: World Vision

Design pattern - esempio

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Charity: World Vision

Design pattern - esempio

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Charity: World Vision

Design pattern - esempio

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Charity: World Vision

Design pattern - esempio

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Conclusioni

• La presenza web delle charity USA è molto più evoluta di quella delle ONG italiane (cfr. tesi Francavilla)

• La presenza web delle organizzazioni non-profit statunitensi mostra margini di miglioramento

• Utilizzo diffuso degli strumenti tipici del mondo del Web 2.0

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Scenari futuri

• Abbassare i costi di progettazione della presenza web

• Ricerca e analisi di strumenti web based per la costruzione di siti web interattivi a basso costo e senza bisogno di programmazione (cfr. tesi Gattuso e Maggioni)

• Mobile Web• Sviluppo applicazioni mobile dedicate al

mondo del non-profit