DENDRODATAZIONE I ESERCITAZIONI I IL VIOLINO ANDREA AMATI 1566 CARLO IX

Nel Manuale Dendrodating Musical Instruments aveva-mo presentato come esempio di dendrodatazione daimmagini, l’analisi del celebre violino che Andrea

Amati costruì a Cremona nel 1566 con altri strumenti per la collezione delRe di Francia Carlo IX. Riprendiamo quelle pagine sempre a scopo didatti-co per confermare, alla luce delle nuove possibilità di Synchro Search, i ri-sultati di quella datazione.

A pagina 76 del Catalogo …e furono liutai in Cremona dal Rinascimentoal Romanticismo edito da B.Carlson e C. Chiesa, si trova una splendida fo-tografia in scala 1:1.5 del famoso violino costruito da Andrea Amati inCremona probabilmente nel 1566 per la collezione del Re Carlo IX diFrancia (Fig.1).

Da quella fotografia abbiamo tratto un ingrandimento di un dettaglio del-la parte superiore degli acuti indicata in Fig.2, sulla stampa del quale ab-biamo marcato nel solito modo i confini degli anelli, dividendo la sequen-za in quattro parti, come si può vedere in Fig.3.

Gli anelli sono stati misurati fra le linee che fuoriescono dall’immaginecon il misuratore di immagini di Synchro Search come si può vedere sem-pre nella Fig.3. Le letture in pixel sono riportate nella pagina precedente.

Confrontando il grafico della Fig.4 delle linee di tendenza (polinomiale delterzo ordine perequata dalla retta di regressione) del segmento 144 - 1494del master Siebenlist-Kerner Oetztal con il grafico analogo della Fig.5 dei 59anelli del violino Amati si nota una indiscutbile isotropia fra le due serie, chesulla base della teoria di Baillie, sta ad indicare che la loro intercorrelazionepuò esistere, tanto da permetterci di procedere alla loro crossdatazione, che

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abbiamo infatti condotta contro tre cronologie di riferimento.

Nelle Fig.6, 8 e 9 sono riportati i grafici relativi al matching contro il master 46°Parallelo di nostra costruzione (vedi Quaderno 1) che indica come più proba-bile la datazione 1436 -1494, la quale ha trovato conferma anche nel confron-to con i master PCAB Siebenlist-Kerner Oetztal e PCAB Giertz Obergurgl .

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Fig.1Il violino Carlo IX costruitoda Andrea Amati nel 1566in Cremona

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Fig.2 La parte superiore degli acuti in cui èindicata l’area dove le misure degli anel-li di crescita sono state effettuate.

Fig.3 Ingrandimento fotografico dell’area diFig.2 sulla quale sono stati marcati i limitidegli anelli, i quali sono stai misurati inpixels con il programma Image measurer.

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Fig.4

Fig.5

PCAB Siebenlist Kerner Oetzal

Violino Andrea Amati Carlo IX1566

Vorremmo richiamare l’attenzione del lettore sul fatto che l’inclinazioneverso l’alto della retta di regressione della sequenza delle ampiezze deglianelli del legno dello strumento evidenzia l’effetto dell’aumento dellatemperatura climatica della stazione dell’albero fra il 1436 e il 1494, paral-lelo a quello testimoniato dalla cronologia master delle alte Alpi, fra il 1420e il 1503.

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Nella Fig.6 è riportata la crossda-tazione in formato raw che il pro-gramma di Match screening diSynchro Search ci propone comeprima della lista dei top-ten che sitrova in alto a sinistra. I risultatidella Segmentazione conferma-no la bontà di questa scelta, chetuttavia dovrà essere confermatada una crossdatazione in formatostandard per indicizzazione conuna media mobile che costituiscaun filtro in grado di eliminare nonsolo il trend dovuto all’invecchia-mento e quelli dovuti a variazionidi media e bassa frequenza, maanche l’autocorrelazione.

Nella Fig.7 riproduzione della pagina Advanced statistic ot-tenibile premendo sul grafico di Match screenig il tastoOther inf dove possiamo vedere che il valore dell’autocorre-lazione degli anelli only measured è di 0,78 per segmento delmaster che va dal 1436 al 1494 e di 0,74 per il tratto della ta-vola del Carlo IX in formato raw.

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Fig.6

Fig.7

(semaforo verde)

master

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Fig.8 La crossdatazione riportata in Fig.6 in formato raw è stata rielabora-ta in formato standard per indicizzazione con media mobile 3 in 2 (filtro%3) che non ha cancellato l’autocorrelazione, come possiamo vedere nellaFig.8 bis.

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Fig.8

Fig.8bis dove si vede che l’autocorrlazione

non è stata eliminata

La datazione 1493 che corrisponde a1494 in formato raw è stata confer-mata con la segmentazione che è sta-ta condotta con segmenti di 40 anellicon uno spread di 10, che ha dato i se-guenti risultati.

Il valore di r , 0.59 con H = 0 del pri-mo segmento di 40 anelli supera ilvalore di benchmark che è di 0.3665,come pure quello della r del secondosegmento di 29 anelli pari a 0.58 conH = 0 supera il valore di benchmarkche è di 0.4226.

master

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La crossdatazione riportata in Fig.6 in formato raw è stata rielaborata in for-mato standard per indicizzazione con media mobile 6 in 11 (filtro %11) che hacancellato l’autocorrelazione, come possiamo vedere nella Fig.9bis.

La datazione 1489 che corrisponde a1494 in formato raw è stata confer-mata con la segmentazione che èstata condotta con segmenti di 40anelli con uno spread di 10, che hadato i seguenti risultati.

Il valore di r, 0,5 con H=0 del primosegmento di 40 anelli supera il valoredi benchmark che è di 0,3665, comepure quello della r del secondo seg-mento di 29 anelli pari a 0,57 conH=0 supera il valore di benchmark cheè di 0,4226.

Riproduzione della pagina Advancedstatistic; possiamo vedere che il valo-re dell’autocorrelazione con l’impie-go del filtro %11 è stato completa-mente eliminato.

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Fig.9

Fig.9 bis

master

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Sulla base dei risultati altamente probabili delle crossdatazioni, conferma-ti dall’analisi per segmenti, possiamo quindi concludere che il legno del

tratto di tavola armonica, preso in esame, del violino di Andrea Ama-

ti Carlo IX che si trova presso il museo di Cremona, era ancora vivo

nel 1494.

CONCLUSIONI

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APag.355 del libro di Gavin Menzies “The year China di-scovered America”(vedi Fig.10) troviamo citata dall’au-tore una conferma del dendrocronologo Mike Baillie,

che ben conosciamo, circa una relazione di Cristoforo Colombo che testi-moniava come la seconda metà del 1400 fosse stata particolarmente calda,tanto che egli stesso sailed 100 leagues beyond the island of Tile (Iceland),whose southern part is latitude 73 degrees north...(veleggiò per 100 leghe ol-tre l’isola di Tile (Islanda) la cui parte meridionale si trova a 73 gradi di lati-

tudine nord...)

così come noi abbiamo osservato dagliandamenti delle linee di tendenza del-le serie anulari riportate nei graficidelle Fig.1, 2 e 3.

TESTIMONIANZE SUL CLIMA DELLA SECONDA METÀ DEL 400

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Nella Fig.6 riportiamo una ricostruzione delle temperature degli ultimidue millenni pubblicata dal NOAA da cui possiamo trarre conferma deltrend al rialzo avvenuto nella seconda metà del secolo quindicesimo, chesi è riflesso in tutte le cronologie anulari di specie legnose diverse che ab-biamo potuto esaminare.

Fig.6 Ricostruzione dellatemperatura dell’emi-sfero settentrionaledegli ultimi 2000 annisecondo Moberg et al.Diagramma rilevabilenel WEB secondo lecoordinate indicate nelsottotitolo,

Fig.7Si riporta il segmento1436-1494 di una cro-nologia di cedro del Libano rilevata in Turchia da Kuniholm,che presenta il trendpositivo.

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È stata messa in discussione la misurazione delle ampiezze anula-

ri che avete eseguito sulla tavola del Carlo IX. Qual è la vostra ri-

sposta?

Effettivamente sull’ultimo numero di Dendrocronologia è apparsoun articolo di Henri D. Grissino Mayer, Paul R.Sheppard, Malcolm K.Cleaveland, Paolo Cherubini, Peter Ratcliff e John Topham, dal titolo:Adverse Implications of Misdating in Dendrochronology: Addressing theRe-dating of the Messiah Violin, che è una critica inconsistente del

nostro procedimento di dendrodatazione e la condanna di Syn-

chro Search, che gli Autori dell’articolo fanno senza aver letto il

nostro Manuale (2005 ) e aver praticato il nostro programma eperciò senza essersi resi conto che il nostro è semplicemente un mi-glioramento del programma di Baillie - Pilcher (1973 ) che si basa su-gli insegnamenti di Baillie relativi alla dendrodatazione, ma non alladendroclimatologia.

Facendo nostro il pensiero che Galileo scrisse nel “Dialogo”: ...io nonarò (sic) mai per male che voi mi palesiate i miei errori , non possiamo pe-rò assolutamente accettare che il “palesamento”dei nostri possibilierrori sia accompagnato da insulti inaccettabili come quelli che gliAutori ci hanno rivolto nelle Issues che compongono il loro articolo.

In particolare la Issue che riguarda il nostro primo tentativo di data-zione del Carlo IX, che pubblicammo nel WEB (di cui la presente edi-zione, che impiega la nuova versione 2.2.1 di Synchro Search più fles-sibile e che dispone della routine di uso sistematico della Segmenta-zione, conferma i risultati), è quella che contiene il dileggio e l’insultopiù marcato e gratuito quando veniamo accusati di non saper leggereil senso direzionale dell’anellatura della serie della tavola del CarloIX, che risulterebbe, secondo loro che si rifanno a fotografie “migliorie diverse”, contrario a quello che noi abbiamo rilevato.

Il senso dell’andamento dell’anellatura della tavola dello strumentoripresa dalla letteratura (vedi pag.74) e da noi rilevata, va dalla perife-ria verso il centro, come si può vedere chiaramente dalla Fig.3, la qua-le è il frutto di una nostra elaborazione fotografica da applicarsi alleriproduzioni di immagini già descritta nel nostro Manuale, la qualeeliminando il retino ne aumenta la nitidezza.

Invitiamo, inoltre, gli Autori ad esaminare anche la Fig.1 di Pag.108del volume qui accanto citato che riporta un particolare ingrandito

FAQ

Un corpo allaricerca dell’animaa cura di RenatoMeucci Cremona2005

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della parte bassa degli acuti della tavola del Carlo IX che riprendiamoqui appresso, la quale costituisce una conferma che il senso dell’anel-latura è quello da noi sostenuto.

Nell’articolo gli autori affermano di aver lavorato su alcune fotografiedello strumento che il Museo del Comune di Cremona, attuale pro-prietario del violino, al quale ci siamo rivolti ha negato di possedereinviandoci gentilmente l’unica fotografia ufficiale dello strumento inloro possesso che è appunto quella che riproduciamo in Fig.1, Pag.73.

Da ciò sorge il ragionevole dubbio che si tratti di violini diversi.

Per comodità del lettore riportiamo dall’articolo di Grissino Mayer eColl. questi frammenti.

We therefore have three major concerns with this exercise: (1) not recogni-zing that the growth direction of the wood is opposite that found on otherinstruments; (2) the many possible dating positions that demonstrate theambiguity of any suggested temporal placement and, (3) discarding manycompeting temporal placements because these would place the outer ring ofthe “Charles lX”Amati after its ca. 1566 construction date.

Al loro primo concern (1) rispondiamo che sulla base delle immagi-ni a nostra disposizione riteniamo di avere riconosciuto inequivoca-

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bilmente la direzione di crescita (che logicamente può benissimo es-sere opposta a quella trovata su altri strumenti) così come abbiamodimostrato.

Al secondo loro concern (2) rispondiamo che pure noi abbiamotrovato molti incardinamenti apparentemente possibili, calcolati daSynchro Search e proposti nella lista dei top-ten riportata automatica-mente nei grafici delle Fig.6,8 e 9. Ma questi incardinamenti sottopo-sti in tempo reale all’analisi per segmenti (operazione che gli autoridell’articolo non hanno fatto) condotta dalla routine“Segment”del no-stro programma, sono stati tutti scartati, poiché la Segmentazione hapremiato il solo incardinamento 1436-1494.

Con il terzo concern (3) arriva la volgare e inaccettabile insinuazioneche noi avremmo scartato altri risultati perché altri incardinamenticompetitivi (ma come abbiamo appena dimostrato solo in apparenza)avrebbero piazzato l’ultimo anello del “Carlo IX”Amati oltre il 1566.

Ma con questo gli autori non cessano di insultare…

As do all fields of inquiry, dendrocbronology requires training in se-veral different disciplines, especially basic and advanced statistics,botanical foundations of tree growth, climatology, ecology and hu-man-environment interactions. Without this training, one can makevery basic mistakes that can lead to erroneous conclusions, such as

not identifying correctly the direction of tree growth.

Potremmo sbagliarci, ma non ci risulta però che i sei autori che sisono permessi di dare questo giudizio su di noi abbiano avutotutti quanti il training in tutte le discipline delle quali ci viene rin-facciata l’ignoranza.

Ci asteniamo però dal chiedere loro le dovute scuse, lasciando ai letto-ri giudicare se non abbiano prevaricato con un tale comportamento lepremesse deontologiche che dovrebbero essere l’abito del ricercatoree che dovrebbero pure essere ovviamente rispettate da una rivista“scientifica”.