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Supplemento de L’Amico del Popolo n. 2 - 7 gennaio 2010 Monsignor Dalla Rosa è rettore del Santuario e della Casa Monsignor Sergio Dalla Rosa è stato nominato dal Vescovo rettore della Basilica-Santuario dei santi Vittore e Corona. Il decreto di nomina è stato firmato il 25 set- tembre. Monsignor Sergio Dalla Rosa, classe 1941, è stato ordinato sa- cerdote il 27 giugno 1966. Fu in- viato, quale vicario cooperatore, a Lamon, ove rimase fino all’anno suc- cessivo, e quindi a Cesiomaggiore, da dove si trasferì a Zorzoi come parroco. Nel 1976 iniziò l’insegna- mento presso il Seminario vescovile di Feltre e nel 1977 divenne parroco di Foen. Nel 1977 fu nominato di- rettore dell’Ufficio catechistico della diocesi di Feltre e nel 1982 mansio- nario della Cattedrale di Feltre. Nel 1981 assunse la direzione della Scuola di formazione teologica di Feltre. Il primo agosto 1983 fu no- minato assistente collaboratore di Azione cattolica per il settore adulti. Con l’unione delle diocesi di Feltre e di Belluno, don Sergio Dalla Rosa continuò il servizio di assistente del- l’Azione cattolica per il settore adulti; divenne direttore dell’Ufficio diocesano per la pastorale familiare e quindi direttore, nel 1992, dell’Uf- ficio diocesano per la pastorale. Dal 1987 fu parroco di Norcen. Dal 1990 è canonico della Concattedrale. Laureato in lettere e licenziato in teologia pastorale, monsignor Dalla Rosa è l’autore di pubblicazioni in quest’ultimo ramo, specialmente nel campo della pastorale familiare. Nominato arciprete di Santa Giu- stina (era anche vicario foraneo della forania omonima), ha lasciato l’incarico nell’estate 2009. Oltre alla direzione del Santuario e della Casa esercizi, monsignor Dalla Rosa è at- tualmente direttore dell’Ufficio dio- cesano per la pastorale familiare. IL VESCOVO - Il messaggio Sinergia tra Duomo e san Vittore La concattedrale di Feltre chiede un ministero più im- pegnativo e continuato da parte del decano del Capito- lo, votato dai canonici e con- fermato dal vescovo nel di- cembre 2008: monsignor Secondo Dalla Caneva. Da rettore del santuario dei santi Vittore e Corona ha quindi assunto l’impegno as- siduo nella chiesa madre. Un ministero diverso, ma non un prendere le distanze da san Vittore: il decano del Ca- pitolo è chiamato a vivere e intensificare il legame tra la concattedrale e la Basilica- Santuario. Quando il vesco- vo monsignor Vincenzo Sa- vio ottenne il titolo di «Ba- silica» impostò la vita litur- gico-pastorale del Santuario in stretto rapporto con il duo- mo e la città di Feltre. Il colle- gamento è del resto esigito anche dalla storia plurise- colare. Sento di dover ringraziare di cuore, anche da queste co- lonne, monsignor Secondo per la dedizione con la quale, a più riprese nella storia degli ultimi decenni, ha atteso al servizio della ba- silica santuario e della Casa, in aiuto ad altri titolari e poi, negli ultimi anni, svolgendo tutti gli impegni di rettore. Nei mesi scorsi ha seguito l’avvio e il completamento del primo stralcio dei lavori di restauro e di messa a norma dell’edificio coinvol- gendo il consiglio del San- tuario, formato da laici e sa- cerdoti che assiduamente hanno assunto responsa- bilità nella gestione. Tra questi ultimi ricordo con viva gratitudine monsignor Arnaldo Miatto, morto il 6 agosto scorso. È stato nominato suo suc- cessore monsignor Sergio Dalla Rosa, da undici anni arciprete di Santa Giustina. Monsignor Sergio e don Ar- turo Callegari abitano ora la Casa di san Vittore. Ai sacer- doti, al Consiglio del San- tuario, alla segretaria e a tanti collaboratori anche vo- lontari, è assegnato l’onore di accogliere quanti pelle- grinano al Santuario e vivo- no ore o giorni in questo am- biente di grandi suggestioni spirituali, storiche e arti- stiche. La ricca esperienza pa- storale del nuovo Rettore saprà programmare, prima di ogni altra attività, l’acco- glienza per esperienze for- mative che le parrocchie tro- veranno utili e opportune inserendole nel loro calen- dario. Come viene spontaneo, af- facciati a finestre di molte case di Feltre esclamare: «Come si vede bene da qui il santuario di san Vittore!». È un richiamo alla spiritualità desiderata come orizzonte e che si offre come effettiva esperienza raggiungendo il monte Miesna e inoltrandosi negli spazi favorevoli al di- scernimento su di sé e sul proprio futuro. Anche la sali- ta allude, nella fatica corpo- rea, alla conversione. Que- sto luogo, posto sul monte, lo si respira essenziale per la città e la terra feltrina. È in- sieme chiamato sempre di più ad avere dimensione dio- cesana e regionale, a diven- tare una casa ineguagliabile per bellezza e per elevazione, una casa per chi si protende in contemplazione di Dio. Giuseppe Andrich Vescovo Monsignor Andrich. Testimonianze raccolte nel chiostro dal registro dei visitatori La voce dei pellegrini presenta il Santuario Scritti di preghiere ai santi martiri prima che di ammirazione del luogo Nel chiostro del convento annesso al Santuario c’è un registro dove i pelle- grini possono lasciare la loro firma e, magari, qualche frase di commento alla loro visita. Anche se solo una minoranza si firma, il registro è una testimonianza preziosa della provenienza dei visi- tatori e delle loro impressioni. PELLEGRINI DA TUTTI I CONTINENTI Quest’anno si sono registrati pelle- grini provenienti da tutti i continenti, dall’Australia, al Brasile, al Messico, agli Stati Uniti, alla Russia, all’Africa. Alcuni esprimono il loro ringrazia- mento ai santi patroni per una grazia ricevuta. Altri formulano propositi di bene («Voglio che la mia vita cambi e sia più serena»). Sono poi numerosi i fi- danzati che vengono in pellegrinaggio per chiedere la protezione dei santi martiri sul loro futuro matrimonio. Scrivono Chiara e Claudio: «Una sosta di silenzio prima di compiere un gesto importante... che il nostro cammino in- sieme sia benedetto dalla grazia di Dio!». PENSIERI DI LODE E DI STUPORE Molti esprimono stupore e ammira- zione per la bellezza del luogo. Ecco una testimonianza, tra le tante: «Sono ri- masto entusiasta di questo Santuario. Passo per questa strada da 30 anni, guardavo sempre in alto, ma non sapevo cosa fosse, che storia ci fosse. Oggi degli amici che hanno festeggiato il loro cinquantesimo di matrimonio ci hanno accompagnati ed abbiamo con- templato tutta la grande bellezza che Dio ci dà». Una visitatrice esclama, ov- viamente rivolta a Dio: «Come non lo- darTi davanti a tanta stupenda bel- lezza». Un altro si augura «che questo santuario che tanto ha visto nella storia dell’uomo e che tanta saggezza ha divulgato ai suoi visitatori, sia por- tatore di chiarezza nelle idee e nei cuori». Fa piacere leggere anche «un complimento per la tenuta in ordine di questo santuario molto bello e interessante». Un certo Claudio scrive: «Non è la prima volta e non sarà l’ultima: è sempre un’e- mozione essere qui!», probabilmente perché, come scrivono altri, «in questa oasi di serenità e felicità... si respira davvero un po’ di pace, lontano dallo stress di tutti i giorni... si cerca il conforto divino». IL PIU’ BEL BIGLIETTO DA VISITA Ma anche chi non ha fede subisce il fascino di san Vittore. Scrive infatti «un’atea, cit- tadina d’Europa»: «Sono venuta perché mi avevano detto che era “bello” il posto ed il santuario. Sono non solo suggestivi, ma trasuda da ogni pietra pace e sacralità. Sembra di respirare nella fre- scura della chiesetta una spiritualità vecchia di millenni, il chiostro invita alla meditazione, la chiesa predispone alla tranquillità d’animo. Il genio umano sa trovare alle volte questo con- nubio felice fra pace, umanità e sacro». « Magnifique e ma- gique », magnifico e magico, viene infine de- finito il santuario da un gruppo di francesi, mentre un gruppo «sceso dai monti» vi ha trovato «un paradiso di pace e tranquillità». La voce dei visitatori è il più bel biglietto da visita per il com- plesso monumentale di San Vittore, co- nosciuto e visitato, purtroppo, più da gente di fuori che dai bellunesi e dai fel- trini. Il chiostro di san Vittore. GRATITUDINE Un visitatore scrive: «Non è la prima volta e non sarà l’ultima: è sempre un’emozione essere qui!». Fa piacere leggere sul registro anche «un complimento per l’ordine tenuto in questo santuario» molto bello e COMUNITÀ Una piccola comunità sacerdotale vive ora in santuario, composta da don Sergio Dalla Rosa e don Arturo Callegari DA SANTA GIUSTINA Dal 25 settembre monsignor Sergio Dalla Rosa è rettore del santuario e della casa esercizi. Proviene dalla parrocchia di Santa Giustina, dove era arciprete e vicario foraneo. E’ attualmente anche direttore dell’Ufficio diocesano per la pastorale familiare e della Scuola di formazione teologica di Feltre Monsignor Sergio Dalla Rosa.

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Page 1: IL VESCOVO- Il messaggio La voce dei pellegrini presenta il … · 2014. 5. 21. · di Feltre e nel 1977 divenne parroco di Foen. Nel 1977 fu nominato di-rettore dell’Ufficio catechistico

Supplemento de L’Amico del Popolo n. 2 - 7 gennaio 2010

Monsignor Dalla Rosa è rettore del Santuario e della CasaMonsignor Sergio Dalla Rosa è

stato nominato dal Vescovo rettoredella Basilica-Santuario dei santiVittore e Corona. Il decreto dinomina è stato firmato il 25 set-tembre.

Monsignor Sergio Dalla Rosa,classe 1941, è stato ordinato sa-cerdote il 27 giugno 1966. Fu in-viato, quale vicario cooperatore, aLamon, ove rimase fino all’anno suc-cessivo, e quindi a Cesiomaggiore,da dove si trasferì a Zorzoi comeparroco. Nel 1976 iniziò l’insegna-mento presso il Seminario vescoviledi Feltre e nel 1977 divenne parrocodi Foen. Nel 1977 fu nominato di-rettore dell’Ufficio catechistico delladiocesi di Feltre e nel 1982 mansio-nario della Cattedrale di Feltre. Nel1981 assunse la direzione dellaScuola di formazione teologica diFeltre. Il primo agosto 1983 fu no-minato assistente collaboratore di

Azione cattolica per il settore adulti. Con l’unione delle diocesi di Feltre

e di Belluno, don Sergio Dalla Rosacontinuò il servizio di assistente del-l’Azione cattolica per il settoreadulti; divenne direttore dell’Ufficiodiocesano per la pastorale familiaree quindi direttore, nel 1992, dell’Uf-ficio diocesano per la pastorale. Dal1987 fu parroco di Norcen. Dal 1990è canonico della Concattedrale.

Laureato in lettere e licenziato inteologia pastorale, monsignor DallaRosa è l’autore di pubblicazioni inquest’ultimo ramo, specialmentenel campo della pastorale familiare.

Nominato arciprete di Santa Giu-stina (era anche vicario foraneodella forania omonima), ha lasciatol’incarico nell’estate 2009. Oltre alladirezione del Santuario e della Casaesercizi, monsignor Dalla Rosa è at-tualmente direttore dell’Ufficio dio-cesano per la pastorale familiare.

IL VESCOVO - Il messaggio

Sinergia tra Duomoe san Vittore

La concattedrale di Feltrechiede un ministero più im-pegnativo e continuato daparte del decano del Capito-lo, votato dai canonici e con-fermato dal vescovo nel di-cembre 2008: monsignorSecondo Dalla Caneva. Darettore del santuario deisanti Vittore e Corona haquindi assunto l’impegno as-siduo nella chiesa madre. Unministero diverso, ma nonun prendere le distanze dasan Vittore: il decano del Ca-pitolo è chiamato a vivere eintensificare il legame tra laconcattedrale e la Basilica-Santuario. Quando il vesco-vo monsignor Vincenzo Sa-vio ottenne il titolo di «Ba-silica» impostò la vita litur-gico-pastorale del Santuarioin stretto rapporto con il duo-mo e la città di Feltre. Il colle-gamento è del resto esigitoanche dalla storia plurise-colare.

Sento di dover ringraziaredi cuore, anche da queste co-lonne, monsignor Secondoper la dedizione con la quale,a più riprese nella storiadegli ultimi decenni, haatteso al servizio della ba-silica santuario e della Casa,in aiuto ad altri titolari e poi,negli ultimi anni, svolgendo

tutti gli impegni di rettore.Nei mesi scorsi ha seguitol’avvio e il completamentodel primo stralcio dei lavoridi restauro e di messa anorma dell’edificio coinvol-gendo il consiglio del San-tuario, formato da laici e sa-cerdoti che assiduamentehanno assunto responsa-bilità nella gestione. Traquesti ultimi ricordo conviva gratitudine monsignorArnaldo Miatto, morto il 6agosto scorso.

È stato nominato suo suc-cessore monsignor SergioDalla Rosa, da undici anniarciprete di Santa Giustina.Monsignor Sergio e don Ar-turo Callegari abitano ora laCasa di san Vittore. Ai sacer-doti, al Consiglio del San-tuario, alla segretaria e atanti collaboratori anche vo-lontari, è assegnato l’onoredi accogliere quanti pelle-grinano al Santuario e vivo-no ore o giorni in questo am-biente di grandi suggestionispirituali, storiche e arti-stiche.

La ricca esperienza pa-storale del nuovo Rettoresaprà programmare, primadi ogni altra attività, l’acco-glienza per esperienze for-mative che le parrocchie tro-veranno utili e opportuneinserendole nel loro calen-dario.

Come viene spontaneo, af-facciati a finestre di moltecase di Feltre esclamare:«Come si vede bene da qui ilsantuario di san Vittore!». Èun richiamo alla spiritualitàdesiderata come orizzonte eche si offre come effettivaesperienza raggiungendo ilmonte Miesna e inoltrandosinegli spazi favorevoli al di-scernimento su di sé e sulproprio futuro. Anche la sali-ta allude, nella fatica corpo-rea, alla conversione. Que-sto luogo, posto sul monte, losi respira essenziale per lacittà e la terra feltrina. È in-sieme chiamato sempre dipiù ad avere dimensione dio-cesana e regionale, a diven-tare una casa ineguagliabileper bellezza e per elevazione,una casa per chi si protendein contemplazione di Dio.

Giuseppe AndrichVescovo

Monsignor Andrich.

Testimonianze raccolte nel chiostro dal registro dei visitatori

La voce dei pellegrini presenta il SantuarioScritti di preghiere ai santi martiri prima che di ammirazione del luogo

Nel chiostro del convento annesso alSantuario c’è un registro dove i pelle-grini possono lasciare la loro firma e,magari, qualche frase di commentoalla loro visita.

Anche se solo una minoranza sifirma, il registro è una testimonianzapreziosa della provenienza dei visi-tatori e delle loro impressioni.

PELLEGRINIDA TUTTI I CONTINENTI

Quest’anno si sono registrati pelle-grini provenienti da tutti i continenti,dall’Australia, al Brasile, al Messico,agli Stati Uniti, alla Russia, all’Africa.Alcuni esprimono il loro ringrazia-mento ai santi patroni per una graziaricevuta. Altri formulano propositi dibene («Voglio che la mia vita cambi e siapiù serena»). Sono poi numerosi i fi-danzati che vengono in pellegrinaggioper chiedere la protezione dei santimartiri sul loro futuro matrimonio.Scrivono Chiara e Claudio: «Una sostadi silenzio prima di compiere un gestoimportante... che il nostro cammino in-sieme sia benedetto dalla grazia diDio!».

PENSIERI DI LODEE DI STUPORE

Molti esprimono stupore e ammira-zione per la bellezza del luogo. Ecco unatestimonianza, tra le tante: «Sono ri-masto entusiasta di questo Santuario.Passo per questa strada da 30 anni,guardavo sempre in alto, ma nonsapevo cosa fosse, che storia ci fosse.Oggi degli amici che hanno festeggiatoil loro cinquantesimo di matrimonio cihanno accompagnati ed abbiamo con-templato tutta la grande bellezza cheDio ci dà». Una visitatrice esclama, ov-viamente rivolta a Dio: «Come non lo-darTi davanti a tanta stupenda bel-lezza». Un altro si augura «che questosantuario che tanto ha visto nellastoria dell’uomo e che tanta saggezzaha divulgato ai suoi visitatori, sia por-tatore di chiarezza nelle idee e neicuori». Fa piacere leggere anche «un

complimento per latenuta in ordine diquesto santuario moltobello e interessante».

Un certo Claudioscrive: «Non è la primavolta e non saràl’ultima: è sempre un’e-mozione essere qui!»,probabilmente perché,come scrivono altri, «inquesta oasi di serenità efelicità... si respiradavvero un po’ di pace,lontano dallo stress ditutti i giorni... si cerca ilconforto divino».

IL PIU’ BEL BIGLIETTODA VISITA

Ma anche chi non hafede subisce il fascino disan Vittore. Scrive infatti «un’atea, cit-tadina d’Europa»: «Sono venutaperché mi avevano detto che era “bello”il posto ed il santuario. Sono non solosuggestivi, ma trasuda da ogni pietra

pace e sacralità. Sembradi respirare nella fre-scura della chiesetta unaspiritualità vecchia dimillenni, il chiostroinvita alla meditazione,la chiesa predispone allatranquillità d’animo. Ilgenio umano sa trovarealle volte questo con-nubio felice fra pace,umanità e sacro».

«Magnifique e ma-gique», magnifico emagico, viene infine de-finito il santuario da ungruppo di francesi,mentre un gruppo «scesodai monti» vi ha trovato«un paradiso di pace etranquillità».

La voce dei visitatori èil più bel biglietto da visita per il com-plesso monumentale di San Vittore, co-nosciuto e visitato, purtroppo, più dagente di fuori che dai bellunesi e dai fel-trini.

Il chiostro di san Vittore.

GRATITUDINE

Un visitatore scrive:«Non è la prima voltae non sarà l’ultima: èsempre un’emozioneessere qui!». Fapiacere leggere sulregistro anche «uncomplimento perl’ordine tenuto inquesto santuario»molto bello e

COMUNITÀ

Una piccola comunitàsacerdotale vive orain santuario,composta da donSergio Dalla Rosa edon Arturo Callegari

DA SANTA GIUSTINA

Dal 25 settembre monsignorSergio Dalla Rosa è rettoredel santuario e della casaesercizi. Proviene dallaparrocchia di SantaGiustina, dove era arcipretee vicario foraneo. E’attualmente anche direttoredell’Ufficio diocesano per lapastorale familiare e dellaScuoladi formazione teologicadi Feltre

Monsignor Sergio Dalla Rosa.

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Supplemento de L’Amico del Popolo 7 GENNAIO 2010 – N. 2

Il ritiro dell’Azione cattolica ragazziSANTUARIO -Sabato 19 di-cembre 2009,ritiro spiritualein prepara-zione al Nataleper i compo-nenti dell’A-zione cattolicadei ragazzidella zona diFeltre. DonChristian Mo-sca, assistenteunitario del-l’Ac, ha gui-dato la rifles-sione sullaParola di Dio,da discernerein mezzo aglialtri messaggiche arrivanonel corso dellavita. Con una ri-flessione sulprologo di Gio-vanni si èsvolta l’adora-zione eucari-stica nella cap-pella del san-tuario (nellafoto).

La celebrazione per San Vetorèt

SANTUARIO - Il Vescovo ha partecipato, lo scorso 18 settembre, alla Santa Messa per san Vetorètpresieduta da monsignor Secondo Dalla Caneva e concelebrata da alcuni canonici del Capitolodella Concattedrale.

Gli amici del ritrovo «Don Feltrin»

SANTUARIO - Si è tenuto il 10 e l’11 ottobre scorso il tradizionale incontro al santuario degli «Amicidel ritrovo don Feltrin», riuniti insieme nella foto.

LA PUBBLICAZIONE

Il santuario nella “Top Ten” dei monumenti veneti«Veneto Romanico» lo mette a confronto con san Marco di Venezia, santa Sofia di Padova e le basiliche di TorcelloIl «Cammino delle Do-

lomiti» inizia e termina colSantuario di san Vittore checostituisce anche una delletappe più significative del-l’altro tracciato, recente-mente promosso dalla Re-gione Veneto, cioè il«Sentiero dei Papi».

L’importanza di questosantuario è prima di tuttoreligiosa. Estremamente ri-levanti sono altri aspetti cheesso presenta sia paesaggi-stici che artistici. Su questiultimi si sofferma unvolume, pubblicato nell’ot-tobre 2008, intitolato«Veneto romanico».

Edito dalla Jaca Book,esso appartiene alla presti-giosa collana «Patrimonioartistico italiano» che ha giàal suo attivo una ventina distudi e che, come recita ilfrontespizio «è un progettorealizzato per favorire la co-noscenza dei luoghi d’artediffusi nel territorio italianoe dei rispettivi contestistorico - culturali».

«Veneto romanico» ha 350pagine riccamente illu-strate ed è suddivisa in unaventina di schede maggiorialle quali si aggiungono unaquarantina di minori. Tra leprime sono studiate SanMarco di Venezia, le due ba-siliche di Torcello, San Zenoe il Duomo di Verona, SantaSofia di Padova e il san-tuario dei santi Vittore eCorona di Feltre.

Può essere significativovedere come il santuario fel-trino venga giudicato anchein confronto con gli altri benpiù noti monumenti.

Il volume ne parla trevolte. La prima nella co-pertina: «A Feltre il san-tuario dei santi Vittore eCorona, un monumentounico nelle sue particolaricaratteristiche architetto-niche, è emblematico delconnubio tra l’eccellenzadella cultura artistica vene-ziana e la prassi costruttivadi ascendenza “lombarda”».

Nell’introduzione, Gio-

vanna Valenziano così lopresenta a pagina 25: «Ilsantuario dei santi Vittore eCorona presso Feltre, co-struito a picco su un colle acontrollo dell’importanteasse viario detto dellaChiusa non è stato coinvoltodalla distruzione della cittàad opera delle truppe diMassimiliano I nel 1510, dacui si sono salvati, in città,solo la cripta del duomo e iresti del battistero. Lapianta, assai singolare, è atre navate a croce inscritta,resa dai livelli di coperturapiù alti della navata cen-trale (volte a crociera) ed iltransetto (volte a botte). Ilquadrato d’incrocio è sottoli-neato da un tiburio qua-drato. Dotata da un avan-corpo a torre a occidente, unvero e proprio Westbau adue piani, e di un corpoorientale, con torri scalari eloggiato all’interno, rea-lizzato per custodire l’arcacontenente i corpi dei santi,la chiesa dei santi Vittore eCorona ha un impianto tra ipiù originali dell’archi-tettura medioevale, dovesuggestioni germaniche sisono fuse con idee planime-triche di origine orientale,mediate da Venezia».

Molto più ricca è la scheda

vera e propria, di ben ottopagine, a firma di GianpaoloTrevisan. Ecco alcune dellesue affermazioni più signifi-

cative: «Il santuario deisanti Vittore e Corona costi-tuisce una soluzione assaiparticolare nel panorama

dell’architettura me-dioevale italiana» (pagina115). «Allo stato attualedelle conoscenze l’impianto

Il santuario con il capitello dell’Angelo visto dall’arrivo del sentiero dei pellegrini, avvolto nellaluce mattutina.

IL VOLUME

«Veneto romanico»,della Jaca Book,appartiene allaprestigiosa collana«Patrimonio artisticoitaliano» che ha già alsuo attivo unaventina di studi. E’ unprogetto per laconoscenza dei luoghid’arte diffusi nelterritorio nazionale

LO STUDIOSO

Giampaolo Trevisan:«Allo stato attualedelle conoscenzel’impiantocomplessivo dei santiVittore e Corona nonha confronti... laparticolarearchitettura edecorazione ne fannoun monumento unicoe imperdibile»

complessivo dei santiVittore e Corona non ha con-fronti. Si può affermare chela peculiare struttura sia de-terminata dall’incrocio e fu-sione di tematiche architet-toniche elaborate in ambitobizantino con motivi dell’Oc-cidente europeo (...) che ri-chiamano soluzioni co-struttive di area germanicao delle zone da esse in-fluenzate» (116). «In conclu-sione, la particolare archi-tettura e decorazione deisanti Vittore e Corona nefanno un monumento unicoe imperdibile» (119).

La pubblicazione sopracitata non è la sola che inquesti ultimi dieci anni haapprofondito la singolarebellezza e peculiarità, nelpanorama dell’architetturamedioevale italiana, delsantuario dei santi Vittore eCorona che non a caso è statoscelto come inizio e terminedel Cammino delle Dolomitiin modo tale che non sola-mente i feltrini e i bellunesi,ma un numero sempre piùconsistente di viaggiatori edi pellegrini possano ap-prezzarne «il carattereunico e imperdibile».monsignor Giacomo Mazzorana

direttore dell’Ufficio diocesanoper i beni culturali e l’arte sacra

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Supplemento de L’Amico del Popolo 7 GENNAIO 2010 – N. 2

LA PROPOSTA

Silenzio, il donodel Santuario

Sull’ultimo numero di «Se-gnoPer», mensile dell’Azionecattolica italiana, c’è un ar-ticolo dell’assistente degliadulti, monsignor Uto Ughi,intitolato «La cella interiore»che fa l’elogiodel silenzio.«Per racco-gliere i fram-menti dellapropria esi-stenza e delleesperienzeche si fanno,dalle più pro-fonde alle piùsuperficiali -scrive Ughi -occorre sosta-re, tacere, rac-cogliersi, per dare con calmauno sguardo attento su ciò chesi ha nel cuore e nella mente,sui sentimenti e sulle emo-zioni, sulle sollecitazioni chevengono dal di fuori e sulle re-lazioni che si intrattengono;altrimenti ci si disperde e si ri-schia di lasciarsi travolgere».

Proprio per dare oppor-tunità ai cristiani di speri-mentare la bellezza del si-lenzio nella solitudine sononati gli eremi ed i monasteri ecosì pure i santuari, spesso inluoghi impervi. È un po’questa la vocazione del nostro«bel San Vittore», un luogo disosta spirituale confortatadalla bellezza dell’arte e dellanatura, dove non si va neces-sariamente per una visitafrettolosa, ma dove si torna vo-lentieri per ri-crearsi nello

spirito. O beata solitudo, o solabeatitudo! («O beata soli-tudine, o sola beatitudine») èscritto spesso nei chiostridegli antichi monasteri. Lafrase esprime il senso del-

l’invito di Gesùai suoi disce-poli: «Venite indisparte e ripo-satevi un po’».Si tratta di unriposo che, ol-tre al corpo, ri-guarda soprat-tutto l’anima,che ha bisognospesso di unaricarica spiri-tuale.

Il santuariodei santi martiri Vittore eCorona, con l’annessa casa diaccoglienza religiosa, vuoleessere un’opportunità pertutti, singoli, famiglie e piccoligruppi, di sperimentare labellezza dell’andare “in di-sparte” nell’otium dei romani,che non era mancanza di at-tività, ma capacità di dedi-carsi un po’ a se stessi ed alleproprie esigenze interiori, perripartire rinfrancati sullastrada della vita. Oltre all’ac-coglienza familiare, offreinoltre l’opportunità di con-frontarsi con i due sacerdotipresenti nelle casa e di usu-fruire di una ricca bibliotecacon pubblicazioni di caratterespirituale per la propria for-mazione personale.

monsignor Sergio Dalla Rosarettore del santuario

DOMENICA 25 OTTOBRE 2009

L’enciclica «Caritas in veritate»presentata dalle Acli in Santuario

Le Acli provinciali hannoorganizzato una giornata dipresentazione e di studiosull’enciclica «Caritas in ve-ritate» con don Elio PaoloDalla Zuanna, assistentenazionale della stessa asso-ciazione.L’appuntamento siè tenuto domenica 25 ottobrepresso il santuario. I lavorisono iniziati in mattinatacon una prima illustrazione,cui è seguito il tempo per ildialogo e l’approfondimento.Alle 12 la santa Messa e, alleore 13 il pranzo. Subito dopoc’è stato un secondo incontrocon don Elio Paolo DallaZuanna. Nel pomeriggio hapreso parte al Convegnoanche il Vescovo. Don Elio Paolo Dalla Zuanna (secondo da sinistra) con gli organizzatori del Convegno.

LE ATTIVITÀ -Pronto il calendario del 2010

Da marzo a ottobre le propostedi spiritualità per famiglie e fidanzatiIl rettore del santuario e della Casa

esercizi, monsignor Sergio Dalla Rosa,descrive le attività che la Casa e il san-tuario propongono a tutta la diocesi.

CELEBRAZIONI AL SANTUARIOLa basilica-santuario dei santi martiri

Vittore e Corona, patroni con san Ma-rtino della diocesi di Belluno-Feltre, hacome feste principali il 14 maggio, giornoin cui si celebra la nascita al cielo deisanti martiri, e il 18 settembre, “san Ve-torèt”, giorno in cui si ricorda la trasla-zione sul monte Miesna delle loro re-liquie.

Dall’autunno scorso c’è una piccola co-munità di sacerdoti che vive presso l’an-nessa Casa d’accoglienza religiosa ed as-sicura la celebrazione quotidiana dellaSanta Messa alle ore 9, compresa la do-menica. Con la bella stagione, da marzoad ottobre, alla domenica e alle feste, èassicurata anche la celebrazione di unaseconda Messa alle ore 17 e il canto deivespri alle ore 15.

La basilica-santuario è aperta tutti igiorni dalle ore 9 alle 12e dalle ore 15 alle 18(ore 19 da marzo a ottobre).

SPIRITUALITÀ PER L’ANNO 2010Sono molteplici le proposte che il San-

tuario mette a disposizione delle diversecategorie di fedeli.

✔ Ci sono anzitutto i corsi di Esercizispirituali, che si tengono regolarmentedal lontano 1932, quando la Casa fu a-perta dal compianto monsignor GiulioGaio.

✔Dal 5 al 9 luglio ci sarà il tradizionalecorso di esercizi spirituali per sacerdoti,che sarà guidato quest’anno da mon-signor Pietro Brollo, arcivescovo emeritodi Udine e già vescovo della diocesi diBelluno-Feltre.

✔ Dal 15 al 17 agosto sono pro-grammate delle giornate di spiritualitàaperte a tutti, che saranno guidate dalRettore del Santuario.

✔ Dal 6 all’8 settembre ci saranno gliesercizi spirituali per donne.

✔Una novità di quest’anno sono gli in-contri mensili di spiritualità per sposi efamiglie e per fidanzati nei mesi damarzo a ottobre. Agli sposie alle famiglieverrà dedicata ogni seconda domenicadel mese.

Ai fidanzati sarà riservata invece ogniquarta domenica del mese. Gli incontriper fidanzati possono servire anche comecorso di preparazione al matrimoniopurché siano seguiti regolarmente.

Tutti gli incontri iniziano con la messaalle 9 e si concludono alle 12. È possibilefermarsi per il pranzo, prenotando al-l’arrivo. È bene preavvisare la casa dellapartecipazione, soprattutto nel casodegli incontri per fidanzati finalizzati almatrimonio (telefono 0439 2115).

LA CASA DI ACCOGLIENZARELIGIOSA

È nata come convento ad opera deipadri benedettini fiesolani alla fine delXV secolo sulle rovine di un castello fattodemolire dai veneziani, come gli altri ca-stelli del territorio.

Dal 1669 al 1767 fu affidata ai padrisomaschi di san Girolamo Miani, che laarricchirono di una quadreria e feceroeseguire gli affreschi del chiostro.

Dal 1852 al 1878 vi fecero servizio ifrati francescani minori osservanti.

A loro si deve la solenne gradinata, cheporta al santuario, oltre al coro ed allasacrestia, tutte opere progettate dalfamoso architetto feltrino Giuseppe Se-gusini.

Dal 1878, tutto il complesso è affidatoal clero diocesano, che, con monsignorGiulio Gaio, dal 1932 vi ha ospitato unaCasa esercizi dell’Azione cattolica.

La Casa è dotata di camere singole edoppie, sale per riunioni, sale da pranzo,una sala convegni. Per la preghiera di-spone del Santuario e di due Cappelle.

È aperta a gruppi ecclesiali che ri-chiedono solo l’utilizzo degli ambientiper le loro attività formative.

Accoglie inoltre singoli Sacerdoti,laici e famiglie che desiderano momentidi riposo, di studio e di preghiera.

La casa è circondata da un ampioparco verde lungo le pendici del Miesnaed è a tre chilometri da Feltre, cittàd’arte con musei, tra cui il Museo dio-cesano d’arte sacra, e diverse manifesta-zioni.

DA SEGNARE IN AGENDA

● Gli esercizi spirituali persacerdoti si tengono quest’annodal 5 al 9 luglio, con lapredicazione di monsignorPietro Brollo, arcivescovoemerito di Udine e già vescovodi Belluno-Feltre.● La vita liturgica delsantuario comprende, per ilmomento, la celebrazione dellaMessa quotidiana alle ore 9,compresa la domenica. ● Da marzo ad ottobre laMessa viene celebrata didomenica anche alle 17. ● Alle 15 della domenica sonocantati i Vespri.● La basilica-santuario èaperta tutti giorni dalle ore 9 alle12 e dalle ore 15 alle 18 (ore 19 damarzo a ottobre)

SENZA FRETTA

Il santuario può farsperimentare laesperienzadell’evangelicoandare «in disparteper riposarsi un po’»

Veduta invernale del san Vittore ai piedi della scalinata.

Il santuario visto dal Telva. La presenza dell’impresa edile con la gru indica il protrarsidei lavori alla Casa esercizi.

Salesiani BellunoSalesiani Belluno

Scuola dell’infanzia “Don Bosco”via Majer, 6 – Belluno – Tel. 0437 32022

Scuole Primaria e Secondaria I gradoparitarie “Agosti”

Scuola aperta: 15 gennaio ore 17.00

Convitto studenti Scuole SuperioriIstituto Salesiano Agosti

Piazza S. G. Bosco, 12 – 32100 Belluno – Tel. 0437 34815

Page 4: IL VESCOVO- Il messaggio La voce dei pellegrini presenta il … · 2014. 5. 21. · di Feltre e nel 1977 divenne parroco di Foen. Nel 1977 fu nominato di-rettore dell’Ufficio catechistico

Supplemento de L’Amico del Popolo 7 GENNAIO 2010 – N. 2

LA VERIFICA -Le manifestazioni chiuse il 7 dicembre, con con un concerto nel santuario della Madonna della Difesa

«La Via al Santuario» amplia gli orizzontiDa san Vittore a Cortina d’Ampezzo passando per Borca, nel passato e nel futuro della diocesi

Come di consueto a fineanno e ad inizio del nuovo, siriflette sull’edizione appenatrascorsa de «La via al San-tuario», la quarta in ordinedi realizzazione, sottoti-tolata «Itinerario musicale,poetico e di conoscenza entroi luoghi della spiritualità».Avviata nel mese di maggio2009, l’iniziativa si è ben in-serita nel chiudere dell’annopaolino, con la mostra «Ob-bedienza e follia: Paolo servodi Cristo e apostolo per voca-zione», e con il concerto«Sulla via di Damasco», en-trambi dedicati a san Paolo.Conformemente agli inten-dimenti che soggiaccionoalla programmazione,ferma restando la collabora-zione da sempre vitale perLa via al Santuario fracentro studi «Claviere», ilFondaco per Feltre e ilCentrum latinitatis Eu-ropae (Cle), punto «Feltria»,i momenti dedicati all’Apo-stolo Paolo hanno goduto delconcorso sinergico di altrienti. La mostra, infatti, èstata promossa dall’Istitutosuperiore di scienze reli-giose di Belluno e dalla par-rocchia del Duomo di Feltre,in collaborazione con il

Centro di solidarietà«Charles Peguy»; dopo ilprimo allestimento aBelluno, veniva trasferitapresso il Seminario ve-scovile di Feltre, sostandovidurante il mese di maggio. Achiusura dell’esposizione,l’intenso concerto dedicato asan Paolo, proposto il 24maggio da Creator en-semble presso il duomo diFeltre prima della SantaMessa vespertina, pro-poneva un programma ap-

positamente concepito entroil Creator Festival musicasacra di Faenza. Nel corsodell’estate 2009, La via alSantuario si è concentratasulle attività di formazione esui momenti di conoscenza.Riproposta anche que-st’anno la rosa di corsi di ico-nografia a più livelli, coor-dinati da Roberto Zaniolo,per tutta la seconda metà delmese di luglio la basilica-santuario ha beneficiatodella presenza silente e del

clima d’intensa meditazioneche il lavoro dei frequen-tanti crea nello spazio col-lettivo del refettorio, accom-pagnati nel contempodall’afflato di spiritualitàche il luogo sacro a sua voltaoffre con costanza. A se-guire, la prima settimana disettembre ha visto tre ap-puntamenti dedicati alcanto gregoriano. Piena-mente consono alla dimen-sione della Basilica-San-tuario, il corso di cantogregoriano guidato dalmaestro Lanfranco Mengas’è proposto come primocorso residenziale in san-tuario; tutti i frequentanti sisono calati nel clima di ri-spettoso silenzio interiore edi studiata riflessione su-scitato dalla Basilica. Comeimpegno a rendere duraturanegli anni quest’attività diformazione, La via al san-tuario ha ospitato presso ilMuseo diocesano di Feltre ilprofessor Nino Albarosa,che ha sorpreso l’uditoriosvolgendo e intonando unpercorso sui canti della li-turgia delle Ore e dellaMessa aventi a tema Geru-salemme; l’esito, di certoinatteso, è stato quello diuna conferenza prevalente-mente cantata, nella pro-gressiva definizione fra ipresenti di uno stato d’a-scolto vieppiù lievitato inprofondità. A chiusura delletre giornate di studio, dal 31agosto al 2 settembre, la ba-silica-santuario ha ri-suonato nel suo splendoreacustico e nella sua sacraluce con l’esecuzione del pro-gramma «Da pacem. Desi-derio di armonia dell’uomocon Dio, con il suo prossimo econ la Terra»; l’esecuzionevedeva impegnato il gruppofemminile «Mediae aetatissodalicium», diretto dallostesso Albarosa. La confe-renza dell’emerito gregoria-nista apriva il ciclo di tre in-terventi chetradizionalmente rientra neLa via al Santuario. A se-guire, sempre presso ilmuseo diocesano, a metàsettembre Roberto Lavarinichiudeva con un interventosulla via a Gerusalemme laterna di conferenze che lohanno visto ospite anchenella seconda e terza edi-zione dell’itinerario spiri-tuale. Da questo momento,per volontà dei referenti pro-gettuali, la programma-zione de La via al Santuario,

sottotitolata «Luoghi dellospirito e dell’arte», si è spo-stata fuori Feltre, sia pursempre all’interno delladiocesi. Il mese di ottobre havisto infatti la conferenzasui Templari tenuta da donClaudio Centa presso l’aulamagna del Seminario grego-riano di Belluno, e il con-certo Celeste gaudium, conrepertorio medievale sacroper voci e strumenti, rea-lizzato da «In Unum en-semble» presso la chiesa disan Pietro in Belluno. Perquesta prima estensione nelterritorio diocesano de Lavia al Santuario, assai pro-ficuo s’è rivelato il dialogo sutematiche attinenti la spiri-tualità intercorso fra ilcentro studi «Claviere» e l’I-stituto superiore di scienzereligiose di Belluno.

Successiva tappa sulfinire dell’anno, Luoghidello spirito e dell’arte harealizzato presso la chiesadei santi apostoli Simone eTaddeo a Borca di Cadore ilconcerto mariano «Avemaris stella», dedicato allafesta dell’Immacolata, pro-posto da «In Unum en-semble» per la medesima oc-casione anche a Cortinad’Ampezzo presso il san-tuario della Madonna dellaDifesa.

Promossa nel solco degliintendimenti delle prece-denti edizioni, la quarta edi-zione de La via al Santuarioha visto realizzare i suoi nu-

merosi e articolati inter-venti grazie alla fiducia nuo-vamente accordataall’iniziativa e ai suoi prin-cipali referenti. Quest’annol’itinerario nei luoghi dellaspiritualità ha beneficiatodell’approvazione dei con-tenuti e del fondamentalesostegno accordati dalla Re-gione del Veneto e dalla Fon-dazione per l’università el’alta cultura in Provincia diBelluno, che qui sentita-mente ringraziamo. Aquesti enti si sono sensibil-mente affiancati la Cassa diRisparmio del Veneto, ilConsorzio Bim Piave, ilRotary Club Feltre; inoltre,ricordiamo sentitamentel’associazione Santi MartiriVittore e Corona, e la sempreaperta disponibilità dellabasilica-santuario. Fra i pa-trocini si ricordano il Mini-stero per i beni e le attivitàculturali, e l’Ufficio per ibeni culturali e l’arte sacradella diocesi, che ha ap-provato l’estensione dell’ini-ziativa presso luoghi di cultoal di fuori del territorio delfeltrino. A questo proposito,il nuovo anno indica ulte-riori possibilità di esten-sione de Luoghi dello spiritoe dell’arte nel Cadore e inAmpezzo, in particolare conl’allestimento di una mostradi strumenti musicali an-tichi, lezioni aperte alle sco-laresche, interventi mu-sicali in chiese di particolateantichità e interesse storico-artistico. L’intento, ch’è afondamento già de La via alSantuario e fra i principalipropositi dell’associazionecentro studi Claviere, è di fa-vorire la divulgazione del re-pertorio sacro e la cono-scenza degli strumentirappresentativi del nostropassato culturale piùremoto, unitamente alla va-lorizzazione di luoghi chehanno pulsato d’arte e dimusica, e che tutt’ora ciispirano. Nel segno di buonauspicio derivante dal rin-novato concorso di nu-merose forze, la speranza èche La via al Santuario con-solidi ulteriormente lapropria presenza nel nomedella capacità propositivadella Basilica-Santuario, dacui possano emanare per ilfuturo reali possibilità dinutrimento culturale e spi-rituale a dimensione intera-mente umana.

Elena Modenadirettore artistico

ICONOGRAFIA

I corsi di iconografiasi svolgono per lo piùnei mesi digiugno-luglio nelrefettorio delsantuario e sonocoordinati da RobertoZaniolo. Si svolgonosia i corsi avanzatiche per principianti

CANTO GREGORIANO

La prima settimanadel settembre 2009ha visto treappuntamentidedicati al cantogregoriano, tra cuiuna settimana dicorso residenzialenella Casa eserciziguidato dal professorLanfranco Menga

I LUOGHI

Nel 2009, «La Via alsantuario» hacoinvolto, oltre a sanVittore, il Museodiocesano di artesacra e laConcattedrale diFeltre, il Seminariogregoriano diBelluno, la chiesaparrocchiale di Borcadi Cadore e ilsantuario dellaMadonna dellaDifesa a Cortinad’Ampezzo

Uno dei corsi di iconografia che si tengono d’estate in santuario.

Di questa riforma si è parlato per un breveperiodo, e soprattutto in termini ideologi-ci, mentre sarebbe opportuno discuternepacatamente, in concreto, perché il cam-biamento della gestione delle acque èmolto importante. Innanzitutto, sotto ilprofilo economico, perché nelle aziendeacquedottistiche lavorano decine dimigliaia di persone. Alle quali si deveaggiungere l’indotto. E poi, c’è un eviden-te interesse collettivo da tutelare.Claudio Miotto, presidente dellaConfartigianato del Veneto, torna a chie-dere attenzione per la riforma che riguar-da i Gestori degli Ambiti TerritorialiOttimali del ciclo idrico integrato (i cosid-detti ATO introdotti dalla legge Galli). «Innanzitutto, dobbiamo dire che finora,con il pretesto di tutelare l’interesse pub-blico e una risorsa della collettività, lecosiddette Muliutility sono state usatecome pedine dalla politica, con logicheclientelari».«Il risultato è che la rete di distribuzionedell’acqua è un colabrodo, che perde circaun terzo della risorsa che viene trasporta-ta. E si sono fatti investimenti con il con-tagocce, ricorrendo al contributo dellamano pubblica». «Ciò detto – prosegue Miotto – bisognacapire se e come la privatizzazione miglio-rerà la situazione esistente, perché nellastoria del nostro paese non sempre le pri-vatizzazioni hanno dato esiti positivi intermini di costi, di efficienza, di trasparen-za. Ad esempio, chi stabilirà le tariffe? Chicontrollerà il funzionamento del servizio?Si comincerà a pagare l’acqua in base a

quello che si consuma, o si continuerà concriteri “politici”, come avvenuto finora?».«Prima di qualsiasi passaggio al mercato ènecessario istituire una Authority, nuova ocollegata a quella già esistente dell’energiae del gas, che detti le regole e dia spazio aicontrolli. È essenziale, infatti, stabilire glistandard per qualità e tariffe, i poteri dicontrollo, le regole di trasparenza, l’entitàdegli investimenti necessari e, applicandoin questo settore strategico quanto giàprevisto nel comma 461 dell’articolo 2della Legge finanziaria di due anni fa, ipoteri degli utenti consumatori». «Sarebbe importante poi – sottolineaMiotto – discutere e decidere di questioniche finora non sono state affrontate, per-ché si è sempre e solo parlato di tariffe. Adesempio, quale sarà il rapporto del gestoreprivato, che opererà in regime di mono-polio come il suo predecessore pubblico,con le aziende dell’ indotto e in generalecon le aziende che operano nel post con-tatore? Per noi è importante saperlo, nonsolo come cittadini ma anche come arti-giani: sono quasi 20mila le nostre aziendevenete che operano in questo comparto. Epoi, si faranno finalmente quegli investi-menti per migliorare la rete acquedottisti-ca che finora non sono stati fatti? Sonotutte domande alle quali occorre darerisposte, per poter dare una valutazioneseria del nuovo provvedimento. Vogliamocapire se questa opportunità di qualificareun settore strategico verrà colta o se saràl’ennesima occasione persa».

Claudio Miotto

PRIVATIZZAZIONE DELL’ACQUA: No a discussioni solo ideologiche, va colta

l’occasione per qualificare un settore strategico

www.confartigianato.veneto.itFederazione Regionale dell’Artigianato Veneto

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