IL VENTO DEL BRENTA 11-2001

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anno XIX - N° 3 Novembre 2001 Direzione, Amministrazione, Redazione: Casella Postale n.1 - Campolongo sul Brenta (VI) - C.C.P.N. 10971364 - Spedizione in abbonamento postale Taxe percue - Tassa riscossa - Ufficio Postale - PT VICENZA - PAR AVION - ART. 2 COMMA 20/C L. 662/96 IL VENTO IL VENTO DEL BRENTA DEL BRENTA TRIMESTRALE DELLA PRO LOCO DI CAMPOLONGO SUL BRENTA

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DEL BRENTA DEL BRENTA TRIMESTRALE DELLA PRO LOCO DI CAMPOLONGO SUL BRENTA anno XIX - N°3 Novembre 2001 Direzione, Amministrazione, Redazione: Casella Postale n.1 - Campolongo sul Brenta (VI) - C.C.P.N. 10971364 - Spedizione in abbonamento postale Taxe percue - Tassa riscossa - Ufficio Postale - PT VICENZA - PAR AVION - ART. 2 COMMA 20/C L. 662/96

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anno XIX - N° 3 Novembre 2001

Direzione, Amministrazione, Redazione: Casella Postale n.1 - Campolongo sul Brenta (VI) - C.C.P.N. 10971364 - Spedizione in abbonamento postaleTaxe percue - Tassa riscossa - Ufficio Postale - PT VICENZA - PAR AVION - ART. 2 COMMA 20/C L. 662/96

IL VENTOIL VENTODEL BRENTADEL BRENTA

T R I M E S T R A L EDELLA PRO LOCODI CAMPOLONGOS U L B R E N T A

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AZIENDE DI CAMPOLONGO SUL BRENTA REGISTRATE ALLA CCIAA E ADDETTI OCCUPATI

(TERZO TRIMESTRE 2001)

AZIENDE ADDETTI

AAGGRRIICCOOLLTTUURRAA 3 0

MMAANNIIFFAATTTTUURREE 15 83

CCOOSSTTRRUUZZIIOONNII 6 7

CCOOMMMMEERRCCIIOO 11 10

AALLBBEERRGGHHII EE RRIISSTTOORRAANNTTII 5 21

AATTTTIIVVIITTAA’’ IIMMMMOOBBIILLIIAARREE 4 3

SSEERRVVIIZZII PPUUBBBBLLIICCII 2 5

TTRRAASSPPOORRTTII 1 0

IL VENTO DEL BRENTAanno XIX - n° 3 Novembre 2001

Trimestrale di informazionee di cultura

edito dalla Pro Locodi Campolongo sul Brenta

Presidente della Pro Loco:Ruggero Rossi

Direttore responsabile:Giandomenico Cortese

Comitato di redazione:Ruggero Rossi Fiorenzo VialettoNatalino Ziliotto

Redazione:Casella Postale n° 1Campolongo sul Brenta

Autorizzazione:Tribunale di Bassano del Grappa n° 1/83

Stampa:Grafica Effe2Romano d’Ezzelino (VI)

Hanno collaborato: Giovanni Lovato, DanieleBonato, Luciano Bonato, Marco Gheno, AntonioLazzarotto, alunni della quinta elementare.Foto di Sergio Bonato.

Questo numero è stato inviato a 1.048 famiglie, delle quali 280 residenti a Campolongo, 683 nel resto d’Italia,85 all’estero.

Nel numero di giugno, nelladidascalia della foto pubblicataa pagina 16, è stato omesso ilnome del terzo personaggio dasinistra, che dovrebbe essere“Tento”. Di ciò ci scusiamo coni gentili lettori.

REFERENDUM COSTITUZIONALE SUL “FEDERALISMO”Referendum costituzionale di carattere consultivo sulla Legge emanata dal Parlamento

in materia di poteri e deleghe agli Enti Locali, del 7.10.2001.

ELETTORI MASCHI 344 FEMMINE 384 TOTALI 728

VOTANTI MASCHI 135 FEMMINE 158 TOTALI 293

PERCENTUALE DEI VOTANTI PARI AL 40,24% DEGLI AVENTI DIRITTO

VOTI VALIDI 256 (87,3%) DI CUI SI 200 (78,1%) NO 56 (21,9%)

SCHEDE BIANCHE 29 (9,9%) NULLE 7 (2,4%) VOTI NULLI 1 (0,4%)

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3 IL VENTO DEL BRENTA 3

2200 AANNNNII DDII VVIITTAAAASSSSOOCCIIAATTIIVVAA

Il 2 dicembre 1981, alla presenza del notaio dott. ValerioGrispigni Manetti di Bassano del Grappa, è stata ufficial-mente costituita l’ “Associazione Pro loco di Campolongosul Brenta”.Sorta sull’esperienza e sull’entusiasmo del gruppo“Campolongo nostra”, appoggiatadall’Amministrazione comunale, siè cosi concretizzata la necessità diistituire un organismo basato sunorme ben precise ed aperto allapartecipazione democratica di tuttii cittadini residenti nel nostropaese.L’Associazione, lo ricordiamo, “halo scopo di promuovere ed organiz-zare a favore dei cittadini attivitàutili a valorizzare le caratteristichestoriche, artistiche, climatiche, pae-saggistiche, artigianali, culturali esportive tipiche del nostro Comunenello spirito dei principi della leggeregionale 35/80. Gli organidell’Associazione sono i seguenti:l’Assemblea degli associati, ilConsiglio di amministrazione, ilPresidente, il Vicepresidente, ilSegretario.”L’assemblea è formata da tutti i cit-tadini che abbiano compiuto il diciot-tesimo anno di età, residenti nel paese; il Consiglio diamministrazione è composto da 12 membri eletti dall’as-semblea; sono inoltre membri di diritto tre consiglierieletti dal Consiglio Comunale (due di maggioranza e unodi minoranza). Ogni due anni il Consiglio viene rinnovato.

È doveroso ricordare i nomi di coloro che formarono ilprimo Consiglio di amministrazione: Antonio Scremin(Presidente), Luciano Bonato (di Pompeo) (Vice-presi-dente), Fiorenzo Vialetto (Segretario), i consiglieriAntonio Pizzato, Salvatore Temperato, Gianfranco Cavalli,Gianfranco Orlandini, Valentino Vialetto, Antonio JoloVialetto, Egidio Vialetto, Francesco Gilberto Bianchin,Giuseppe Vendrasco e, nominati dal Consiglio Comunale,

Valerio Illesi, Gianni Zannoni, e Patrizio Vialetto. Revisori dei conti erano i Signori Gabriele Vendrasco eAntonio Mario Vialetto.Iniziò così il cammino di questa Associazione: dall’entu-siasmo prese corpo l’idea del Giornale che, col nome di“Il Vento del Brenta” iniziò a essere pubblicato due annidopo, il 1° giugno 1983, e di volta in volta si organizzaro-no incontri, mostre, feste…, sempre con quell’attenzioneche caratterizza l’Associazione per statuto.

Si sono succedute molte persone e, per tutti, ricordiamoi Presidenti: 1981-1983: Antonio Scremin1984-1985: Antonio Bonato1986-1987: Antonio Parolin1988-1989: Andrea Zannini1990-1991: Antonio Parolin1992-2001: Ruggero Rossi

A distanza di 20 anni qual è lasituazione? Ritengo che il tempo lasciato allespalle abbia, per primo, portatouna buona dose di esperienza e disaggezza: non solo nell’organizza-re le attività di cui tradizionalmentesi fa carico la Pro loco, ma anchenella valutazione delle scelte e pro-poste da fare in riferimento allasituazione contingente del paese,attenti alle ricadute che avrebberopotuto avere, prima chesull’Associazione, sul clima di colla-borazione e di serenità dell’intera

comunità.Non sono mancati i momenti di stanchezza, quando veni-va spontaneo dire… ”ma chi me lo fa fare…” ; non sonomancate le incomprensioni, i disguidi, gli equivoci: maalla fine, quando la cosa più semplice sembrava esserequella di chiudere tutto, è sempre prevalsa la disponibi-lità a riprovare, a non cedere, a continuare. E le cose sonosempre ritornate a funzionare!

Ora si sta per chiudere il decimo biennio: sarebbe positi-vo vedere nel nuovo consiglio nuovi nomi, che di solito siaccompagnano a nuove idee, e rivedere nomi vecchi,segno di continuità.

Sarebbe utile, altresì, che la Pro loco venisse coinvoltacon fiducia e di consuetudine in quelle attività per cui èstata costituita …”valorizzare le caratteristiche storiche,artistiche, climatiche, paesaggistiche, artigianali, culturalie sportive tipiche del nostro Comune” da cui, talvolta,resta esclusa (non si capisce se per poca fiducia nell’isti-tuzione, o nelle persone che la compongono, o per altro).

Il PresidenteRuggero Rossi

Il prossimo gennaio 2002 verrà rinnovato ilConsiglio Amministrativo della Pro loco:

rivolgiamo fin d’ora a tutti l’invito a partecipareall’assemblea che verrà indetta, per portare

il proprio contributo a questo importantemomento della vita dell’Associazione.

L a n o s t r a A s s o c i a z i o n e

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4 IL VENTO DEL BRENTA 4

Un giornale locale ha dedicato un po’ di spazio alla “recen-sione” di alcuni luoghi del lungo Brenta mete, durante lecalde giornate estive, di turisti alla ricerca di un po’ di refri-gerio.La visita del cronista ha toccato anche la “spiaggia” diCampolongo.Dalle interviste raccolte emerge che “è un posto tranquillo,dove riposarsi e fare una pennichella in santa pace…”. Alcuni lo definiscono “un bel posto, addirittura romantico”. Altri, invece, di ritorno dalle vacanze, si sono fermati perché”quando i figli hanno vistole anatre che nuotavano ingruppo vicino alla riva equesta spiaggia con dellasabbia per giocare, nonc’è stato nulla da fare eabbiamo dovuto fermarci.Qui è carino…”. Un bassanese commenta :”Nella bella stagionevengo spesso, è un postoche mi piace e, impiegan-doci dieci minuti per arri-vare, lo scelgo anche perla sua comodità. Qui poi,rispetto alla città, tira tuttaun’altra aria, e con questoclima è l’ideale”.Indubbiamente la riva che accompagna il Brenta per unlungo tratto nel comune di Campolongo annovera caratteri-stiche difficilmente individuabili lungo la stretta valle delBrenta: il rumore della vicina strada statale è quasi inesi-stente, l’aria è sempre mossa da una fresca brezza, non man-cano piante ombrose e tappeti verdi su cui stendersi,… però,riporta il nostro giornalista, ci sono i però.“Indubbiamente questo posto andrebbe maggiormente cura-to: oltre alla sporcizia e all’erba troppo alta, considerando ilvasto spazio a disposizione si potrebbe anche sfruttarlo dipiù turisticamente, magari con un chiosco…”. Secondo altri “andrebbe mantenuto più pulito. Basterebbequalche cestino per la spazzatura, che inviterebbe la gente arispettare l’ambiente anziché costringerla a gettare per terrai rifiuti”.

Per la famiglia con figli “questo luogo non va snaturalizzatocon pesanti interventi antropici, altrimenti rischia di perdereil suo fascino”.Sono opinioni che lusingano, da un verso e amareggiano dal-l’altro.Che sia un posto da valorizzare non c’è dubbio, e l’impegnodi qualche decennio che la stessa Pro Loco ha profuso inquesto senso ne è la prova. Anche perché per allestire la Festa in Brenta non basta mon-tare i capannoni e tirare quattro fili… c’è anche tutta l’areada preparare per predisporre i parcheggi, la zona destinata aitavoli, al ballo… il tutto, magari, dopo che le brentana del-l’autunno precedente ha scavato canali profondi mezzometro, ha incrinato piante e ha sparso ghiaia, ciottoli e spor-cizia dappertutto… per non parlare della sporcizia dei fre-quentatori più o meno innamorati del sito. Questo luogo non è mai stato abbandonato a se stesso, e ifatti lo documentano… che poi uno voglia trovare l’erbettatagliata di fresco o il cestino a portata di sdraio, sono consi-derazioni che non meritano più di tanta attenzione.Per il chiosco se ci fosse puzza d’affari qualcuno ci avrebbe

già pensato, anche perchédurante la Festa in Brentastessa molti dei “bagnanti”arrivano da casa già auto-sufficienti, dal primo alcaffè! Il sindaco di Campolongo,Gilberto Bonato, ha ritenu-to di rispondere alle criti-che precisando, con unalettera al giornale “non sitratta di una spiaggia pub-blica, né tantomeno di unostabilimento balneare, madi un’area demaniale inconcessione al comune,utilizzata generalmente per

manifestazioni. La pulizia e lo sfalcio dell’erba viene perio-dicamente effettuato da personale volontario delle associa-zioni del paese, così pure i club sportivi curano l’argine delfiume. Trovo quindi che le critiche mosse siano per lo menofuori luogo, al pari di quelle che lamentavano la mancatapresenza di cestini portarifiuti… l’amministrazione comuna-le, oltre ai due bagni chimici perfettamente funzionanti, hainstallato anche un contenitore per rifiuti molto vistoso. Sepoi qualcuno preferisce non vederlo e buttare i rifiuti perterra, è solo un segno di inciviltà”. Il sindaco così conclude”per valorizzare la zona e tutelarla, l’amministrazione comu-nale intende delimitare l’intera area e mettere in funzioneuna sbarra di accesso a pagamento. I proventi, tolte le speseper la pulizia e la manutenzione, saranno reinvestiti nellavalorizzazione del sito”.

CRONACHECRONACHEESTIVEESTIVE

prendendo il fresco

I l n o s t r o p a e s e

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5 IL VENTO DEL BRENTA 5

Il soldato Bonato Bernardino (Bin Scaraparotto, Cav. dellaRepubblica, classe 1885, che a Campolongo si impegnò in qualitàdi Consigliere comunale, fabbriciere, membro del Consigliopastorale e ricoperse parecchi incarichi nelle ACLI, ColtivatoriDiretti, Tabacchicoltori... ), in servizio a Lecce presso il 337Battaglione- Milizia Territoriale, con funzioni di scritturale, è instretto contatto con la famiglia, profuga prima a Campi Salentina,località a qualche decina di chilometri da Lecce, e poi a Fermo(Ascoli Piceno).Di seguito riportiamo alcune delle lettere più significative fraquelle intercorse fra i due sposi; ringraziamo il nipote, GilbertoBonato, per averci concesso il materiale.

Alla Signora Bonato Maria ProfugaVia Maddalo N.ro 4 Campi Salentina

Lecce, li 3-4-918Carissima Maria,mi devo rivolgere a te perché qui nessuno mi vuole dar ragione,specialmente tuo padre: tutti partono e vogliono anche te con loro.È arrivato il segretario e ha detto che è un bel stare: acqua e anchefarina e latte! Dunque credo che tutti andranno in su; e tu, comela pensi? Sei decisa di andare? Me pupà va anche lui di sicuro,dunque io dovrò restare qui solo, ora me la vedo che mi toccherà.Questo mi dispiace, ma spero che vorrete accontentarmi di resta-re qui anche voi; scrivetemi se venerdì mio papà non viene in giù,se dite di restar qui o di andar via.Io desiderei che venisse in giù e cercare di combinare e farvirestare qui tutti.Ma a te, Maria, se tutti va via di nuovo in Paesi foresti dove non sisa che gente che siano, consiglio di restar qui con me; vedrai chenon ti chiamerai pentita se resti qui. Io ora altre speranze non hoche nel Signore, che Lui mi ha sempre esaudito in tutto e spero cheanche questa volta mi esaudirà e non mi lascerà solo. Conto che setutti mi abbandoneranno tu con me. Se tu resti qui credi che potreb-bero mandarmi via? E poi, sarà difficile che mi mandino via!Scrivimi subito se mio papà viene, allora mi saprai dire per lui.Baci e saluti a tutti da tuo Bin.Ti raccomando di venir giù venerdì con le scarpe vecchie!

Alla signora Bonato Maria (profuga)Via Migliorati n° 4 Fermo (Ascoli Piceno)

Lecce, li 17-8-918Carissima Maria e tutti,ecco che vengo a voi a darvi qualche notizia di Lecce. Vi dirò perprimo che sto bene e ho poca fame, che è meglio così, perché sevolessi mangiare quello che mangiavo a casa mi servirebbero 5lire al dì a dir poco.Con il caldo, le zanzare, le pulci, le cimici che mi tormentano tuttala notte… bisogna vedere! (fatti veri, non ci credi? “che in più?”direbbe Cordari se fosse qui).

Pel rancio si sta malissimo: di 14 ranci che ci danno alla settima-na, perché il caffè ora non c’è più, ci danno 12 volte riso, solo alladomenica pasta e carne; gli altri giorno sempre riso, due volte algiorno con patate o fave, o riso solo e niente altro, riso solo, néformaggio, né niente! Il pane, poi, è cattivissimo, tutto fatto disemole e duro. … quello che dà il Comune di Lecce è ancora peg-gio: immaginatevi voi se non sono pasticci proprio davvero.Guai se foste qui, guai davvero! Me pupà, quando ch’el vedesse daspendar 2.40 de un litro de latte, 25 e 50 de un chilo de caffè, 5 lirede un chilo de zucchero…non i mettaria su altro la raminella, no!E zucchero una volta al mese, un quinto a testa, il vino alla fia-schetteria 2.60 quello da 1,5l e l’altro 1.60… il salame viene a22.50, il lardo a 10.50, sardelle 20 lire, tonno a 22 il chilo; la fari-na bianca a 3 lire, quella gialla a 1.80 e 2.00 lire.El coramo el sé caro a 47 lire al chilo; la mezza che avete com-prato voi a 25.Le scarpe qui costano 75-80 lire al paio da uomo e da donna basse50…Ho visto Piero Frugna: desso l’è tutto contento che son quaanca mi.

Incio non è ancora venuto ma mi disse el gobbo, quel deCampese, il soldato del saon…che el vien giù anche lui tra sette-otto giorni.Dirai a mio zio che sono andato dal delegato e che hovisto anche il suo telegramma che ha mandato, ma che le sue pra-tiche le sta facendo la sottoprefettura di Gallipoli e che lui i suoireclami li deve rivolgere sempre lì, perche lui dipende da questa(salutamelo tanto).Per ora altro non vi dico che salutarvi tutti di cuore; saluti a mesantol Marco.Baci ai piccoli; ti raccomando, Maria, di tener d’occhio Mario ePaolin e compraghe un libro, che i scrive qualche poco. Sta contenta e scrivimi spesso, e ricordati di me quando preghi.Ciao. Ricevi un caro bacio dal tuo Bin

(continua)

PAURE E SPERANZEnelle lettere di due sposi

I l n o s t r o p a s s a t o

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6 IL VENTO DEL BRENTA 6

Verso la fine di luglio del 2000Maria Maddalena e Giovanni (che nonsono i due noti personaggi dei Vangeli mai nostri amici di Bad Homburg) ci propo-sero di andare a fare le vacanze con loroin Sardegna, nella Costa Smeralda, nelmese di settembre. Noi abbiamo accettatol’invito, subito e con entusiasmo.

L’undici settembre del 2000 eraun bel giorno; alle 13,25, mia moglie de iosiamo partiti dall’Aeroporto di Venezia ealle 14,40 eravamo ad Olbia. Là abbiamonoleggiato una piccola automobile e inmezz’oretta siamo arrivati alla “VillaMarta”, sulla collina di Abbiadori, al n. 16di via dei Cipressi.

“Villa Marta” è una costruzionemoderna di color rosso-ocra che, circon-data dal verde, dà verso mezzogiorno. Daquella casa, guardando verso sud, vedi ilGolfo di Marinella, vari promontori,Porto Rotondo e in fondo, un po’ a sini-stra, l’isola di Tavolata; guardando in giù,ad est, vedi Cala di Volpe, il golfo delPevero e più lontano qualche isoletta; eguardando a ovest vedi montagne roccio-se e selvagge.

La sera di quel giorno l’abbiamopassata ammirando il panorama che ave-vamo di fronte e scambiando idee eimpressioni con i nostri amici.

Il giorno dopo abbiamo fatto deigiretti di perlustrazione per renderci contodelle strade che portano ai negozi di gene-re alimentari, all’edicola e alle variespiagge. Nel pomeriggio mi sono sedutosu uno sdraio ai bordi della piscina; avreivoluto leggere ma non sono riuscito afarlo, distratto dalla vista del mare, dalsuo colore e dalle varie insenature.

L’indomani mattina (13 settem-bre) ho accompagnato l’amico Giovannial Golf Club del Pevero, Lui è sceso sulcampo da giuoco; io mi sono seduto sullaterrazza del Club; per un po’ ho letto ilgiornale; poi fino al ritorno dell’amico, misono dilettato a guardare il tappeto erbosodel campo da golf che si snoda lungo ilpromontorio tra Cala di Volpe e il Golfodel Pevero.

Nel pomeriggio di quel giornoLotti ed io siamo scesi dalla collina e, peruna stradina sterrata, siamo andato allaspiaggia “Liscia Ruja”. La’ c’erano pochepersone, tutte distese sulla sabbia; inacqua non c’era nessuno; eppure il mareera molto bello, trasparente e di un coloreceleste chiaro. Noi eravamo entrati subitoin mare e dopo un’oretta siamo usciti rin-vigoriti.

L’indomani mattina siamo anda-ti tutt’e quattro, a piedi, alla spiaggia“Piccolo Pevero”. L’acqua era di colorturchese, era invitante e io, impaziente,anziché altri 30 metri ed entrate in acquadalla spiaggia, mi sono tuffato da una roc-cia sott’acqua ho sbattuto un piede controuno scoglio e sono uscito con il piede san-guinante. Quindi, imparata la lezione che“le bravate sono sempre cretinate”, sonoentrato in mare con gli altri, dalla spiag-gia, e ci siamo divertiti molto.Nel pomeriggio, verso le 17, Lotti ed iosiamo andati a Porto Cervo e dal parcheg-gio siamo scesi per unvicolo stretto, guar-dando le vetrine deinegozi. Poi, arrivatialla piazzetta, cisiamo seduti davantiad un bar e da la’ cisiamo goduti il por-ticciolo, il movimen-to degli alberi dellebarche che vi stavanoancorate e il passag-gio dei turisti (soprat-tutto giapponesi) chesi muovevano lenta-mente, affascinati dalposto.

La mattina del 15 settembre l’ab-biamo trascorsa in maniera tranquilla. Nelpomeriggio “gli altri” se ne sono andati eio, rimasto solo, ho preso in mano il libro“San Francesco d’Assisi”, dello storicofrancese Jaques Le Goff, che gli amiciCompostella mi avevano regalato il 27luglio in occasione di un pranzo al“Giardinetto”. Subito mi sono tornati

nella mente alcuni ricordi che, sia pursfuocati, m’hanno riportato agli anni del-l’infanzia e della gioventù: ho rivisto ifrati francescani che nel tardo autunnovenivano a Campolongo, con una carrettaa quattro ruote, alla questua, a chiederelegna per l’inverno; ho risentito il preteche ci raccontava del poverello che parla-va con gli uccelli; e ho rivisto il professo-re di italiano al liceo Brocchi, il quale cispiegava il “Cantico di Frate Sole”. E, conqui ricordi in testa, ho pensato – e anchetemuto – che quel libro si limitasse a rac-contare i fatti di vita di quel frate; e inve-ce, da quanto restava scritto nel risvolto dicopertina, ho capito che quel libro miavrebbe interessato perché non era unasemplice biografia di San Francesco mauna descrizione della sua filosofia e delsuo comportamento nel contesto di unperiodo (quello tra il XII e il XIII secolo)nel quale i valori spirituali erano entrati incrisi.

La sera, dopo cena, ho deciso di

fare quattro passi. Era buio ma la luna –sia pure in fase calante – rischiarava ilmare e le montagne di un colore argenteo,e tutt’intorno c’era un silenzio assoluto.Al ritorno mi si è avvicinata una macchi-na del servizio di vigilanza della CostaSmeralda e così si è fermata a un passo dame. Il conducente mi ha chiesto, inmaniera garbata, se tutto andava bene.

UNA VACANZA IN SARDEGNA

M o m e n t i d i v i t a

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7 IL VENTO DEL BRENTA 7

Evidentemente voleva rendersi contodella persona che camminava in queiparaggi a quell’ora, al buio e da solo. Iogli ho risposto che per me andava tuttobenissimo e che lui poteva stare tranquil-lo perché ero un ospite della “VillaMarta”. Lui mi ha chiesto scusa e io gli hofatto i complimenti perché con la sua pre-senza attiva dava agli abitanti del postouna sensazione di sicurezza.La mattina del 16 settembre sono andato aprendere il giornale e il pane; e subitodopo la prima colazione siamo ritornato al“Piccolo Pevaro”, L’acqua era proprioSmeralda e noi siamo entrati subito inmare. La’, nella piccola insenatura , c’era-no – ancorati – 3 yachts molto belli, cia-scuno con due alberi; poi ne sono arrivatialtri due, ma usando il motore anziché levele che pur avevano. In ognuna di quelleimbarcazioni c’erano 5 – 6 persone lequali, anziché buttarsi in mare, ad uncerto momento si sono messe a mangiare;mi hanno fatto pena e rabbia nello stessotempo, pena perché non sapevano o vole-vano godere di quell’acqua fantastica erabbia perché mi sembrava che facesserodell’ostentazione gratuita e provocatoria.Ho avuto un moto di stizza ma subito hosentito di me una voce calma e suadente;era quella di San Francesco che mi dice-va; “Fratello mio, dovresti saperlo; cisono persone che sono ricche, hanno tantisoldi, ma sono povere di spirito; abbipazienza!” La rabbia mi è passata e conspirito francescano ho ripreso a godernel’aria, l’acqua e il sole. Nel pomeriggio, dopo pranzo, sono anda-to a farmi un pisolino. Pensavo di esserestato l’unico ad aver avuto quell’idea; einvece, quando mi sono svegliato e sonouscito dalla camera da letto, ho scopertoche Maria Maddalena e Giovanni stavanodormendo su uno sdraio, vicino alla pisci-na sotto un olivastro. “Beati quelli chedormono”, ho pensato, “perché dormendonon peccano e quindi di loro sarà il regnodei cieli.” Sono passato vicino a loro inpunta di piedi (scalzi) e sono andato a pas-sarmi, un po’ di tempo da San Francesco.

Per la sera Giovanni aveva pre-notato in un ristorante a San Panteleo, unristorante che gli era stato raccomandatoda un conoscente. Alle 21 siamo partiti inauto; dopo 7 – 8 chilometri in pianura lastrada ha incominciato a salire; era buio ead un certo punto abbiamo visto un car-

tello della segnaletica stradale che indica-va una direzione per i “Monti Canaglia”;questo nome, il buio e il pensiero di unpossibile rapimento mia hanno destatouna certa apprensione. Gli altri, credo,hanno avuto lo stesso pensiero ma hannoincominciato a ridere,forse per scaraman-zia. Arrivare al risto-rante non ci è statofacile; abbiamo sba-gliato strada un paiodi volte e finalmente,dopo un’oretta, siamoarrivati al “Lasasima”che non è un ristoran-te ma una trattoria diagriturismo (o, come,mi ha precisato lapadrona, “un posto did e g u s t a z i o n e ” ) .Superato l’impattodell’equivoco, cisiamo resi conto chel’ambiente era fanta-stico, da film: la scena era quella di uncasolare ben riadattato che, situato soprauna collina, aveva – davanti, su un pavi-mento lastricato – 7 o 8 tavoli sistematisotto a degli ulivi secolari e illuminati conpiccole fiaccole. Una volta seduti, nonabbiamo avuto problemi di scelta; il menùera fisso: come antipasto c’erano verdurevarie ai ferri; per primo una zuppa densacon formaggio pecorino e, come se nonbastasse,tortellini fatti di ricotta e spezie,con un delizioso sapore di finocchio; poi,come secondo, maialino da latte e agnelloal forno; e alla fine un creme caramel otti-mo (che io non avrei dovuto neancheassaggiare perché pieno di uova ma cheho gustato tanto più in quanto mi è proi-bito dalle norme dietetiche).

La domenica 17 settembre, subi-to dopo la prima colazione, Giovanni èandato a piedi al suo Club. Io ho ripreso inmano il mio “San Francesco d’Assisi” eho letto a lungo; poi ho chiuso gli occhi ementalmente ho seguito quel frate nellesue peregrinazioni, nei suoi dubbi sullastrada da percorrere con il suo Ordine, neisuoi desideri di indurre chierici e laici adapplicare i valori cristiani in maniera piùintegrale; e con lui il tempo mi è passatomolto rapidamente.La sera, dopo cena, abbiamo giocato allecarte; verso le 22,30 ci siamo sorbiti un

mirto; poi, prima di andare a letto, siamousciti sulla terrazza per interrogare le stel-le le quali ci hanno risposto che con ilvento che tirava, il giorno dopo avremoavuto bel tempo. E infatti l’indomani mat-tina (18 settembre) il cielo era azzurro; io

ho ripreso subito il mio colloquio con SanFrancesco il quale mi ha spiegato le ideeche aveva per la chiesa e per la società; wcon lui mi sono intrattenuto tutta la matti-nata. Nel pomeriggio, invece, lo ho lascia-to solo perché avevo capito che lui, oltre astare con la gente, amava anche ritirarsi insolitudine per meditare e per pregare.Verso sera siamo andati a prendere unaperitivo a Porto Cervo e quindi abbiamocenato alla “Casita”.Il 19 settembre il cielo era coperto. MariaMaddalena e Lotti sono andate ad Olbiaper accompagnare Danielaall’aeroporto.Io mi sono fatto una cammi-nata in collina e mi sono fermato a chiac-chierare con un giardiniere che stavapotando una siepe. Lui si è lagnato del fatto che non piovevada mesi e ha aggiunto che però, se per l’a-gricoltura ci voleva la pioggia, per il turi-smo ci voleva bel tempo. Io gli ho rispo-sto di suggerire a Colui che governa ifenomeni metereologici di adottare unimpianto automatico che assicurassepioggia di notte e sole di giorno; e lui,come risposta, si è grattato la testa e mi hafatto un “sorrisetto con smorfia”. Chissàcosa avrà pensato!.

Giovanni Lovato (continua)

M o m e n t i d i v i t a

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8 IL VENTO DEL BRENTA 8

Stimati lettori de “Il Vento del Brenta” e amici delle Scuoledi Novos Alagados, nonostante io sia in Italia per motivi disalute e in attesa del trapianto del rene, sia il lavoro socialesia quello nelle scuole comunitarie continua normalmentenella nostra favela di Novos Alagados, che piano piano si statrasformando in un quartiere organizzato.Quest’anno abbiamo avuto, per la seconda volta, la presen-za di un industriale di Maser (Treviso) con il cugino chesono stati accompagnati dal rag. Natalino Vialetto. Hannoiniziato un gruppo di lavoro per preparare 20 giovani dellacomunità nella confezione di scarpe e formare piccoleimprese familiari. È un primo passo per cercare di creare fonti di lavoro, cosìimportanti per il progresso della favela e formare operai spe-cializzati che potranno trovare lavoro con più facilità; l’at-tuale tasso di disoccupazione tra le persone attive del quar-tiere è del 70 %.Ringraziando dell’appoggio dato dalla Comunità diCampolongo e da altri amici, attraverso il progetto“Aiutiamo una scuola”, penso che non ci sia niente dimeglio che sentire quello che pensano i ragazzi di strada aiu-tati da questo progetto. Non lasciamo spegnere questa speranza. Auguri a tutti per ilprossimo Natale.

Antonio Lazzarotto

Di seguito riportiamo alcune lettere scritte dai “Meninosde Rua de Novos Algados di Salvador-Bahia.

Il mio nome è Reinaldo, ho 15 anni e mi piacerebbe par-

lare con voi della mia vita. Vendevo caramelle nelle vie diSalvador quasi tutti i giorni, non mi piaceva studiare e anda-re a scuola, così non sapevo né leggere né scrivere. Poi, ungiorno, ho avuto l’opportunità di entrare nel Cluberè (dovesono raccolti i ragazzi) e così ho lasciato la strada. Oggi lamia vita è cambiata molto: so leggere e scrivere e frequentoil corso di grafica e di rilegatura. Nel quartiere ci sono statidei cambiamenti: prima abitavo in una palafitta sul mare,mentre oggi la mia casa si trova sulla terraferma.

Mi piacerebbe conoscervi, non solo attraverso lettere, maanche personalmente. Grazie per tutti.Salvador, marzo 2001 f.to Reinaldo Jesus de Oliveira

Il mio nome è Ariele, ho 13 anni e vi voglio parlare un po’della mia vita. Prima di entrare nel Cluberè nella mia fami-glia nessuno lavorava. Io giravo per le strade di Salvador avendere per aiutare la mia famiglia, perché spesso non c’eraniente da mangiare. E quando mi recavo in strada non avevotempo per studiareAdesso, invece, so leggere e scrivere e la mia vita è moltocambiata.Mi piacerebbe conoscervi tutti e in futuro vorrei fare l’av-vocato.Salvador, marzo 2001 f.to Ariele.

LL’’aattttiivviittàà ccoonnttiinnuuaaaa NNoovvooss AAllaaggaaddooss

M o m e n t i d i v i t a

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9 IL VENTO DEL BRENTA 9

Proseguiamo la pubblicazione deinominativi di coloro che con il loroindispensabile aiuto economico con-corrono, concretamente, alle spese distampa e spedizione del giornale. Versamenti pervenuti a tutto il10/11/2001.

221) Mario Fietta – Bassano D.G.

222) Sandro Zampieri – Campolongo S.B.

223) Giuseppe Bonato – Padova

224) Gianantonio Vettorazzo – Paderno

D.G. (TV)

225) Floriano Bonato – Campolongo S.B.

226) Giovanna, Erica De Toni –

Campolongo S.B.

227) Mario Costa – Campolongo S.B.

228) Maurizio e Orietta Vidale –

Campolongo S.B.

229) Arcangelo Cavallin – Campolongo S.B.

230) Walter Lazzarotto – Bassano D.G.

231) Bertilla Pellizzari – Campolongo S.B.

232) Lina Raffagnato – Solagna (VI)

233) Teresa Colpo Banato – Campolongo

S.B.

234) Gianni Bonato – Pove del Grappa (VI)

235) Alfredo Pellizzari – Campolongo S.B.

236) Luciana e Silvio Beltramello –

Ginevra (CH)

237) Flora Vialetto Zannini – S.Aime’

(Francia)

238) Caterina Vialetto – Lugano

(Svizzera)

239) Italo Vialetto – Campolongo S.B.

240) Romano Vialetto – Campolongo S.B.

241) Carlo Parolin – Pove del Grappa (VI)

242) Vittorio Lovato – Bassano D.G.

243) Anna Gabrielli Ved.Lovato – Pero (MI)

244) Alfeo Zannini – Verona

245) Valter Silvestrin – Porcia (PN)

246) Lidia e Irma Giusto – Cittadella (PD)

247) Graziella Bonato in Campana –

Romano Ezz./VI)

248) Illesi Giuliana – S.Nazario (VI)

249) Graziella ed Egidio Conte – Venezia

250) Savina Negrello – Palombina (AN)

251) Primo Costa – Campolongo S.B.

252) Jean Roland Costa – Pringy

(Francia)

253) Liana Malvezzi – Bessica di Loria (TV)

254) Giampietro Zannoni – Bassano D.G.

Miei cari amici, il mio nome è Fabio e ho 15 anni.Frequento il corso di falegnameria e vorrei raccontarvi un po’della mia storia. Quando avevo 10 anni mio padre mi halasciato per andare ad abitare con Dio. Da allora ho sofferto molto. Prima aiutavo nelle pulizie miamadre, che lavorava come domestica, ma non mi piaceva emi procurava tanta tristezza. A 12 anni ricevetti una letterache mi invitava a far parte del progetto Novos Alagados e daallora partecipo a tutte le attività. I professori mi aiutanomolto, ma quando avevo 13-14 anni soffrivo una rabbia delmondo”. Poi, a 15 anni, ho cominciato a sorridere, giocare e lavorarecon tutti gli altri. Durante questo tempo ho frequentato ilcorso di rilegatura, mentre adesso sto facendoquello di falegnameria.Grazie a Dio sta andando molto bene e conqueste due professionalità spero tanto di potertrovare un lavoro.Ringrazio tutti i professori della Societade 1°de Maio tutti voi che ci aiutate.Salvador, Dicembre 2000 f.to Fabio

Io facevo molte cose, andavo a vendere dallecinque di mattina fino alle nove di sera.Durante la mattinata andavo anche a scuola maappena ritornavo a casa facevo il bagno, pran-zavo e poi subito a vendere. Tornavo a casa stanco e andavo direttamente adormire, perché non avevo tempo per giocare.

Da quando sono entrato nel Cluberè la mia vita è cambiata,ho più tempo e a scuola sto facendo molti progressi. Quandovendevo in strada avevo 11 anni.Salvador, novembre 2000 f.to Failtan Pires

Il mio nome è Elisangela, ho 14 anni e frequento la settimaclasse. Ho 2 fratelli e vivo con i miei genitori. Prima di fre-quentare il Cluberè vendevo frutta nei quartieri della città…ma era molto difficile perché le persone compravano e nonvolevano pagare. C’erano giorni che tornavo a casa senzamerce e senza soldi. Qui ho frequentato diversi corsi: dattilo-grafia, rilegatura e, attualmente, taglio e cucito.Salvador, dicembre 2000 f.to Elisangela

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Il 24 giugno scorso gli Alpini di Campolongo hanno festeggiatogli ottanta anni dalla fondazione del loro gruppo.Era una tappa troppo importante perché passasse sotto silenzio. Egrazie alla partecipazione delle associazioni d’arma e combatten-tistiche della zona, un folto gruppo di penne nere era presente alpunto di ammassamento posto in via Monte Ortigara. La sfilata,accompagnata dal complesso bandistico di Campolongo, ha ini-ziato a dipanarsi lungo la strada provinciale per raggiungere ilcentro del paese. Il percorso era pavesato a festa con le bandiereitaliane, la gente seguiva e faceva ala festosa agli Alpini. È segui-ta, poi, la celebrazione della santa messa celebrata dal parroco donPaolo e animata dal coro parrocchiale di Campolongo.Successivamente si è avuto l’alzabandiera con la deposizione diuna corona d’alloro presso il monumento ai Caduti.

Sulla scalinata della chiesa, quindi, hanno preso la parola il sin-daco di Campolongo Gilberto Bonato il quale ha sottolineato, contoni altamente positivi, l’immagine degli Alpini, sempre presentisia in guerra che in pace al servizio della collettività; ha rivolto,inoltre, un cenno di ringraziamento all’indirizzo delle autoritàcivili e religiose intervenute ed alla cittadinanza con particolareriferimento agli amici della Borgata Parella di Torino accomunatida un pluriennale reciproco legame di amicizia. Il presidente delgruppo Alpini Emilio Vialetto ha svolto, poi, ha svolto il suo inter-vento che pubblichiamo integralmente in quanto offre un breve econciso spaccato di “storia” paesana.Non sono un oratore, perciò sarò breve.Sono solo un alpino, presidente del gruppo di Campolongo, ecome tale voglio rivolgere un vivo ringraziamento a tutti coloroche hanno accolto l’invito e hanno voluto essere presenti a questanostra manifestazione. In particolare voglio ringraziare le autorità civili e militari pre-senti, don Paolo, il sindaco di Campolongo e la sua amministra-zione per la preziosa collaborazione.Un grazie di cuore agli amici del gruppo “Parella” di Torino checi onorano con la loro numerosa presenza.

Grazie a tutti perché, partecipando, avete contribuito a renderepiù solenne e più bello questo ottantesimo anniversario del grup-po alpini di Campolongo.Il gruppo è stato costituito nel 1921 e ha visto succedersi, nellacarica di capogruppo, gli alpini Lazzarotto Francesco “ChicchiCarantan”, Vialetto Giomaria “Mario Ciori”, Illesi Ivo, ZanniniBruno e, dall’anno 1975, il sottoscritto.Se poco sappiamo dell’attività del primo periodo, ricordiamoperò gli avvenimenti di maggior rilievo di questi ultimi 40 anni divita del gruppo:1962: viene costituito il gruppo donatori di sangue;1974: realizzazione del monunumento all’alpino;1978: gemellaggio con il gruppo alpini “Parella” di Torino;1979: ristrutturazione del tempietto alla sacra famiglia in localitàGualiva (nella montagna di Campolongo);1981: fondazione gruppo donatori di organi (AIDO);1985: inaugurazione del pennone per la bandiera;dal 1995: programmazione e collaborazione con le altre associa-zioni nella ristrutturazione della chiesetta dedicata alla“Madonna della Salute” a quota 833 sul livello del mare, ristrut-turazione ultimata e inaugurata il 28 ottobre 2000.Io ho finito e qui mi fermo rinnovando, ancora a tutti, i miei piùvivi ringraziamenti.È seguito, quindi, l’intervento di Antonio Spenga, in rappresen-tanza del presidente della sezione A.N.A. di Bassano. Infine, ilsindaco di Campolongo Gilberto Bonato ha consegnato al rappre-sentante della Borgata Parella ed al capogruppo Emilio Vialetto edal parroco don Paolo Pizzolotto un pensiero di riconoscimento.Dopo un rinfresco, il pranzo è stato consumante presso un risto-rante il ristorante “Alla Nave”.Nei giorni precedenti erano state organizzate, per dare un taglioanche culturale all’avvenimento, due serate: una con la proiezio-ne di testimonianze visive sulla Grande Guerra a cura del colon-nello Gianni Bellò e l’altra con un concerto del coro EdelweissAna Monte Grappa di Bassano del Grappa, presso la nostra chie-sa parrocchiale.

8080°° DALLADALLA FONDAZIONEFONDAZIONEDELDEL GRUPPO GRUPPO ALPINIALPINI

A n n i v e r s a r i

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In questo periodo, in particolare nell’Italia settentrionale, nel Venetoed anche a Campolongo, si susseguono una miriade di atti di grandee piccola criminalità. Tali episodi provocano un comprensibile mal-contento tra la gente, un senso di insicurezza e di sfiducia specieverso chi gli extracomunitari che, sempre più numerosi, accorrononel nostro Stato. Sembrano molto lontani i tempi nei quali si poteva,tranquillamente, lasciare la porta di casa aperta senza timore di brut-te sorprese…Talvolta, però, si può evitare, anche con la collaborazione dei cittadi-ni, che fatti criminosi riescano a essere portati a termine. Il riferi-mento va a quanto accaduto in una via di Milano, qualche anno fa.Fra i cittadini che hanno contribuito a sventare un sequestro di per-sona c’è anche un nostro compaesano, il quale desidera rimanere ano-nimo. L’episodio ha avuto gli onori della cronaca sul giornale “Il

Giorno” di Milano nella rubrica “L’angolo dell’elogio”.Pubblichiamo il pezzo non mancando di complimentarci, con ilnostro concittadino, seppur dopo parecchio tempo, per il comporta-mento coraggioso avuto.

I Gian Battista Perasso di via Carbonera

Dedichiamo l’elogio di questa settimana a qui bravi inquilini deglistabili 8 e 10 di via Carbonera, angolo con via Piranesi, che lancian-do suppellettili dalle finestre, e rivelando anche eccellente mira,hanno sventato – ricorderete – un sequestro di persona ai danni del-l’impresario Enrico Carini di 65 anni, abitante in via Piranesi 22.Il loro efficace gesto è di poche sere fa, il 4 aprile, e ricorda quelloaltrettanto spontaneo di un ragazzo, G. B. Perasso, detto “Balilla”,che il 5 dicembre 1746, a Portoria, diede l’esempio. In Via Carboneragli “austriaci” erano dei rapitori. Non c’era di mezzo un mortaio, madelle pistole con le quali i fuorilegge sparavano alla bella. Avevanogià aggredito il Carini, lo avevano che colpito, per portarlo via, masono stati messi in fuga da una pioggia di piatti e bicchieri vari, vasie zuppiere, anche un robusto mazzo di cipolle è volato, persino duetavolini massicci, pare anche qualche provvido vaso da notte. E unbuon corpo contundente, raggiungendo in testa uno dei gangster, haconvinto questo e i soci a desistere a scappare.Quella di via Carbonera, col solo precedente del Perasso, è stata unainiziativa originale e riuscita, nuova se intesa in chiave antirapimen-ti, e anche coraggiosa, perché pare che gli autori del mancato seque-stro abbiano sparato parecchio, pure in aria, mentre dall’alto le sup-pellettili piovevano ininterrotte e implacabili, con buona sorte delCarini.È stata una “battaglia” di breve durata, ma combattuta, con tutto ilcuore, con il cuore e i vasi in mano, quelli di via Carbonera, che perla sua coralità e la sua tempestività ha superato addirittura lo storicolancio del Giovanni Battista e la nota insurrezione. Anche qui, in zonaVittoria, qualcuno è insorto contro la delinquenza. E con una dimo-strazione in più, essendo stato provato che le suppellettili, se benimpiegate, possono servire a tante cose, anche a salvare un uomo.

Gli inquilini di via Carbonera, neppure conoscevano quell’imprendi-tore edile, sono intervenuti così, sollecitati soltanto dalla molla chefa scattare i generosi. Mai piatti e bicchieri, sgabelli e tavoli furono,forse, così ben impiegati. Tutto si è svolto con rapidità e puntualeefficacia, con un monito infine, ai rapitori, atto a dissuaderli dal ten-tare sequestri sotto le finestre. Specie di sera, in via Carbonera.

Quando la Quando la solidarietà vincesolidarietà vince

T e s t i m o n i a n z e

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12 IL VENTO DEL BRENTA 12

Buon compleanno!!Quest’anno l’Associazione Antincendio Boschivo diCampolongo compie 25 anni.In occasione di un così importante traguardo desidero rivisitare

assieme a voi alcuni momenti significativi della nostra storia. Unastoria che abbiamo vissuto assieme, con il desiderio di salvaguar-dare e migliorare il territorio che amiamo.È così che il 29 settembre 1976 viene approvato da un gruppo diamici lo Statuto che sanciva la costituzione della “SquadraAntincendio Boschivo di Campolongo sul Brenta”; l’ordinamen-to prevedeva l’elezione di un presidente (in questo casoGianfranco Giusto), di due vice (Domenico “Nico” Bonato eFrancesco “Gilberto Bonato) e di un segretario (Alfio Mocellin).Alcuni articoli erano riservati alla descrizione degli scopi dellasquadra che si proponeva, allora come oggi, di prevenire e spe-gnere eventuali incendi di zone boscate, di intervenire in caso dicalamità naturali e di prestare assistenza in caso di emergenza.Nei primi anni di vita la nostra squadra è intervenuta nello spe-gnimento di qualche incendio ma il lavoro principale era finaliz-zato alla pulizia di sentieri e mulattiere. Con il passare del temposono cambiate tante persone come anche la normativa per la qualenon eravamo sufficientemente attrezzati e preparati per interveni-re in caso di incendio.

Fu così che, oltre le nostre tradizionali uscite, con le altre squadredella Vallata si sono concordate attività comuni grazie alle qualisono stati realizzati importanti interventi. Fra questi meritano diessere ricordati il ripristino della grande mulattiera militare cheda Cismon del Grappa sale fino alla montagna di S. Vito, la rea-lizzazione di un impegnativo percorso, anche per mountan-bike,a Solagna, poi altri lavori a Romano d’ Ezzelino, a Bassano (col-line di S. Michele), S. Nazario…Quello che più ci fa onore e ci inorgoglisce è il fatto che in qual-siasi posto dove la nostra squadra è stata chiamata a collaboraresi è sempre presentata numerosa ed il lavoro realizzato è statoammirato ed apprezzato.

Per quanto riguarda il programma per il prossimo futuro, dopoaver contribuito in maniera assidua alla ristrutturazione dellachiesetta dedicata alla Madonna della salute, restano ancora alcu-ni importanti lavori da portare a termine, quali l’attigua sagrestiache necessita di un nuovo intonaco, il sentiero (trodol dei Grisoni)che dalla Madonnetta sale fino al Palazzon e che necessita, oltreche di una buona pulizia, anche della sistemazione di alcuni trat-ti ora alquanto pericolosi; utile sarebbe anche la collocazione dialcune tabelle per dare le giuste indicazioni alle tante persone chedesiderano fare una passeggiata fino al piccolo gioiello dedicatoa Maria.È in via di realizzazione un sentiero naturalistico-didattico dedi-cato alla memoria di Antonia Dal Sasso, maestra presso la scuolaelementare di Campolongo dal 1963 al 1977: l’itinerario partedalla piazza per salire fino al Capitel de Guaiva, proseguire, pas-sando per prati e castagni, fino alla fontana e discendere dallaparte della grotta. Il nostro lavoro, in collaborazione con il grup-po C.A.I. di Bassano, consiste nella pulizia, tabellazione, ripristi-no delle margere, coltivazione di una banca col tradizionaletabacco…Alla fine di questa veloce carrellata dei 25 anni di vita della squa-dra antincendio è doveroso ringraziare l’AmministrazioneComunale che sostiene l’attività con i necessari contributi finan-ziari, Gianfranco, da sempre presidente dell’Associazione esoprattutto ciascuno dei volontari che con impegno e costanza hacollaborato (e continua a farlo) per il bene di tutta la Comunità.La montagna è un bene prezioso: non distruggiamolo, anche nelrispetto di quelli che verranno dopo di noi.

Per la Squadra Antincendio Luciano Bonato (de Pompeo)

25 ANNI DI IMPEGNOe di presenza nel nostro territorio

A n n i v e r s a r i

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13 IL VENTO DEL BRENTA 13

Oliero, mio paesino natale, frazione del comune di Valstagna,diviso in Oliero di Sopra (q. 159) e Oliero di Sotto (q. 147), conin mezzo le famose Grotte-Sorgenti (q. 145), quattro ampie ca-vità (Covol degli Ezzelini, Grotta delle due sorelle, GrottaParolini col grazioso laghetto interno e Grotta Cecilia di Baone oCovol celeste) scoperte e valorizzate nel 1822, era sede di scuolaelementare fino alla terza classe, intitolata alla medaglia d’oro ten.Marco Sasso.

Di fronte al fabbricato scolasti-co, in una bella piazzetta,

troneggia il biancomonumento ai caduti

in guerra, spaziandocon l’occhio intor-no si possonovedere il ColMoschin, ilSasso Rosso, leMelette, il Cold’Astiago ed ilC a m p o l o n g o ,

famosi per i campitrincerati del 1915-

18. Sono ben allinea-ti i campanili di Oliero,

Carpanè e Valstagnalungo la Brenta, si ode

distintamente il suono delle pode-rose campane di S. Nazario.Il ricordo mi porta a quattro maestre che divennero famose edamate in paese per la loro serietà e professionalità.Dopo Fuga Anna, che era stata una istituzione, dal 1936 arrivaro-no due sorelle Rizzi, figlie di un finanziere e di una Bonato diCampolongo. Entrambe nubili, la prima fu Olga, rossa di capelli,e poi venne Maria, bruna.Io completai le tre elementari con Olga,non ero ancora Balilla (lo divenni nel 1942con la tessera n° 1304761) né consapevolema fui consapevole quando entrainell’Azione cattolica. Di Maria ricordo cheinsegnava a mio fratello e che, quando nel1946 frequentavo a Bassano la secondaMedia con Stevanin, Bonato e Secco diCampolongo, Bianco di Contarini, Stefanidi Oliero, scrisse per quest’ultimo, che sirecava da lei per qualche lezione, un temasu Ulisse e le sirene. Stefani passò queltema anche a mia cugina Nerina, la quale logirò a me senza dirmi che già lo avevaStefani, così che presentammo al prof.Magnaguagno lo stesso bellissimo compitoche iniziava così: ”Dolci Sirene ammalia-

trici, il vostro canto sereno e armonioso non valse a trarre ininganno il prode ed astuto Ulisse…”.Riposano ora nel camposanto di Campolongo ed al funerale dellaMaria fummo presenti per Oliero soltanto io, mia moglie e lecugine Nerina e Irma.Ultima insegnante fu Campana Valentina, “olierota verace”, figliadel primo marito di Costa Maria, sorella dei miei zii Simone edAndrea, la quale da vedova sposò un Sasso col quale ebbe duefigli, Gaetano ed il mio carissimo amico e coscritto Nino, emigra-to in Canada.

Oliero è famoso per la chiesa Medioevale, ricostruita nel 1786,con dei pregiatisimi dipinti di Francesco Bassano ed altre grandiopere. Il primo documento che parla di questo paese è del 1221, quandoEzzelino III° il Monaco donò la chiesa di S. Spirito ed annessoconvento al monastero dei benedetini di Campese.In quell’anno Oliero sarebbe stato chiamato Patrum Letri (Pratodella Tomba) o Lerium (da larix, larice). Ma il nome di Oliero oSubiatoio Inferiore deriva da Oleis Rivus, dalle erbe crittogameche danno il colore verdognolo. Piccolo paese, ma talmente grazioso col suo bel Brenta ed i suoimonti, che fu oggetto di canti poetici da parte di illustri persone(don Negrelli, Allegri, Dottori, Tassoni, Guadagnoli, Tessari,Bosio, Capobianca, Card. Monico, George Sand); per tutti ripor-to, e concludo il mio scritto, i versi di Arnaldo Fusinato (1858)

“NEL CARO SILENZIO DEL COLLE FIORITO,NEI MUTI RECESSI DELL’ANTRO FIORITO,

NEL LIEVE SUSSURRO DEL LIMPIDO OLIER,OH, COME ALLA SPEME DI GIORNI PIÙ PURI,

RAPITO SI LEVA L’ARDENTE PERNSIER!”

Marco gen. Gheno

Nella foto a sinista ritratto di Olga Rizzi, di M. Gheno.

Sotto: veduta di Oliero.

OLIERO, RICORDI

R a c c o n t i

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14 IL VENTO DEL BRENTA 14

BILANCIO DI PREVISIONE 2001 E RELAZIONE PREVISIONALE PROGRAMMATICA

PER IL TRIENNIO 2001/2003Ad un bilancio di previsione che si prevede in pareggio, fra entrate eduscite, pari a L.3.114.672.726 per l’anno in corso del nostro Comune,sostanzialmente si prevede un analogo trend di spesa, per i prossimidue anni: 3.245 milioni per l’anno 2002 e 3.282 milioni per l’anno2003.Andando nello specifico, si può verificare che almeno per l’anno incorso non ci sono stati aumenti di imposte, di tasse e tributi, mentrel’ICI, che è una fra le maggiori entrate del Comune, dopo i controllieffettuati, risulta ora molto più rispondente alla reale situazione patri-moniale del paese, con sicuri benefici per lo stesso Comune in termi-ni di entrate.Fra le curiosità sicuramente annoveriamo la cifra pro capite erogatadallo Stato, che ammonta a L 497.000, entrata che sono poco supe-riori alla cifra prevista per le spese per il personale che ammontano a422 milioni, mentre la Regione Veneto trasferisce la cifra di L 22.900,sempre pro capite; e ancora considerando tutti i mutui in corso per ilavori eseguiti o finanziati, ogni abitante di Campolongo ha attual-mente L 2.442.000 di indebitamento (naturalmente ognuno non dovràpagare di tasca propria, ma saranno pagati dall’Amministrazione neiprossimi anni).Nella relazione previsionale programmatica è stato posto particolarerisalto all’iter burocratico del “progetto cave”, progetto, che potràaprire nuove prospettive economiche all’Ente e di conseguenza allarealizzazione di alcune opere e servizi attualmente in progettazione eper altre ora solo ipotizzate.

SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE AGLI ANZIANI

La Giunta Comunale, con apposita delibera, ha deciso di affidare pergli anni 2001-2002 il servizio di assistenza domiciliare agli anzianidel nostro paese, alla ditta Fai Berica. La ditta di Vicenza che operain tale ambito da diversi anni, con unanime consenso, metterà adisposizione il proprio personale, per l’assistenza, nella misura di 24ore settimanali; l’impegno di spesa previsto per questo importanteservizio è stato fissato in L.30.000.000 annui.

UN NUOVO BRUCIATOREVisto l’ormai anomalo funzionamento del vecchio bruciatore dellescuole elementari, che non garantiva con sicurezza il riscaldamentodelle aule scolastiche, la Giunta Comunale ha provveduto all’acqui-sto di un nuovo bruciatore, l’esborso è stato di L.1.896.000.

COSTO D’UTILIZZO DEI BENI COMUNALIViste le richieste di utilizzare locali e servizi comunali, con una deli-bera, la Giunta Comunale ha fissato i criteri monetari per usufruire dilocali o servizi comunali.In particolare è stato fissato in L.15.000, il costo orario di utilizzo dellocale sottostante gli spogliatoi annessi al campo sportivo; in taledelibera sono stati fissati anche gli importi di rimborso, per le fami-glie che utilizzano il servizio di scuolabus dei bambini della scuolamaterna ed elementare che sono rispettivamente di L.100.000 annuiper un figlio e di L.150.000, sempre annui, per due o più figli.

REALIZZAZIONE DI UN SENTIERO DIDATTICO IN LOCALITA’ GUALIVA

Impegnando la somma di L.50.000.000, la giunta Comunale haapprovato il progetto definitivo per la realizzazione del sentierodidattico “Antonia dal Sasso” in località Gualiva. Il progetto saràfinanziato per un 80% dalla Regione Veneto e per il restante 20%dall’Amministrazione di Campolongo.

SISTEMAZIONE E RECUPERO DELLA STRADA DEI “CORREGGI”

La Giunta Comunale, con un impegno di spesa di L.250.000.000, haapprovato il progetto, in via definitiva, per la sistemazione e il recu-pero della strada silvo-pastorale denominata dei “Correggi”. L’operasarà finanziata in misura di un 80% dalla Regione Veneto, nell’ambi-to dei contributi previsti dai piani di sviluppo rurale, mentre il restan-te 20% sarà a carico del Comune di Campolongo.

TARIFFE PER SERVIZI CIMITERIALISono state determinate le tariffe relative al servizio di inumazione, incampo comune, dei defunti, il costo è stato stabilito in L.300.000,mentre in caso di cremazione, il costo finora a carico delleAmministrazioni Comunali sprovviste di apposito impianto, saràd’ora in poi a carico dei famigliari. I servizi sia di inumazione incampo comune, sia di cremazione delle salme, saranno a caricodell’Amministrazione nel caso di salma di persona indigente o per laquale vi sia disinteresse da parte dei famigliari.

N o t i z i e d a l C o m u n e

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15 IL VENTO DEL BRENTA 15

CAMPOLONGO SI UNISCECON POVE E SOLAGNA

In tre, consociati, per gestire meglio le risorse e iservizi di anagrafe, di manutenzione e cimiteriali.

Fin dall’inizio di settembre “L’Unione dei Comuni diCampolongo - Pove – Solagna” è entrata nella fase operativa-ese-cutiva. Il nuovo Ente sovracomunale, che raggruppa circa 5.400abitanti, sarà lo strumento per la gestione comune dei servizi, frai Comuni che lo compongono, finalizzata al risparmio e ad otti-mizzare i servizi, senza per questo che gli stessi Comuni sianoobbligati ad una successiva fusione fra di loro, in tal senso lalegge 142, che ha riformato gli Enti locali, agevola e incentivaanche economicamente questo tipo di cooperazione.Presidente dell’Unione è stato nominato il Sindaco di SolagnaGian Andrea Bellò, mentre vice presidente è il Sindaco diCampolongo Gilberto Bonato, il Sindaco di Pove NataleCusinato, attuale componente di diritto nel comitato di gestione,sarà il presidente per il prossimo anno; carica che passerà per l’an-no successivo al Sindaco di Campolongo.L’intento dell’Unione è quello, per il momento, di gestire in modocoordinato e comune i servizi di anagrafe, i servizi di manuten-zione nel territorio di competenza (in particolare le manutenzionistradali della pubblica illuminazione e del verde pubblico) e infi-ne tutti i servizi cimiteriali.Nell’intento del “Sodalizio” c’è già in cantiere l’ampliamentodelle competenze, a partire dal secondo anno, per la conduzionedi alcuni servizi scolastici, oltre l’ipotesi di costituire un unicoufficio per la progettazione e l’esecuzione delle opere pubbliche.La sede legale dell’Unione dei Comuni di Campolongo – Pove –Solagna, è stata fissata presso il municipio di Solagna, mentre ilpiano finanziario dell’Ente consta per le entrate in: 420 milioni ditrasferimento dallo Stato, 378 milioni il contributo della RegioneVeneto, la quota a carico dei Comuni consociati 252 milioni pari

ad un 40%, per un totale di entrate pari a un miliardo e cinquantamilioni. Per le uscite, il piano prevede: 420 milioni per le spesecorrenti, cioè per il personale, per le spese generali di funziona-mento compresi i revisori dei conti, premi assicurativi e spesegenerali; 630 milioni, per le spese in conto capitale, cioè perl’informatizzazione e l’acquisto di mezzi e macchinari, il tutto perun totale di un miliardo e cinquanta milioni.L’Unione, che segue di poco la costituzione dell’Unione fra iComuni di San Nazario e Valstagna, è un primo ma decisivo passonell’avvicinamento significativo degli Enti comunali dellaValbrenta e non è comunque una nuova esperienza nella condivi-sione di alcuni servizi; già la Comunità Montana del Brenta gesti-sce da tempo alcuni servizi per conto dei Comuni che vi aderi-scono.L’esperienza, se sarà positiva e proficua, darà sicuramente la giu-sta carica perché si riesca a superare finalmente l’ombra del pro-prio campanile.

ASFALTATURA STRADA VALDRITTA GUALIVACon un Impegno di spesa di L.65.000.000, la Giunta Comunale hadeliberato di procedere alla completa asfaltatura del tratto di stradasilvo-pastorale denominato Valdritta Gualiva, l’opera sarà finanziatain parte dalla Comunità Montana del Brenta con un contributo pari aL.39.000.000, restando a carico del Comune di Campolongo la rima-nente somma.

ACQUISTO DI UN’AUTOVETTURAL’amministrazione si è dotata di un’autovettura, la scelta è andata suun modello Fiat 1.2/ELX cinque porte 16V bianco, dotata di tutti gliaccessori per un importo complessivo pari a L.21.470.000.L’autovettura sarà usata oltre che per rappresentanza, anche per ser-vizio dai dipendenti e dagli amministratori, per spostamenti inerentil’attività amministrativa.

CONTRIBUTI ALLE ASSOCIAZIONIPer l’anno 2001, l’Amministrazione Comunale ha provveduto ed ero-gare alcuni contributi alle maggiori Associazioni operanti nel paese,

in base alle domande e ai programmi presentati. Sostanzialmente, l’e-sborso è stato analogo agli anni scorsi: un milione è stato datoall’Associazione Calcio, al Complesso Bandistico e alla Pro- Loco,mentre alla Scuola Materna è stato erogato un contributo di undicimilioni, un milione e mezzo è stato dato alla Squadra VolontariAntincendio Boschivi, mentre alla Schola Cantorum va un contribu-to di cinquecentomilalire e infine duecentocinquantamilalire è statoassegnato all’Ass. Naz. Combattenti e Reduci.

IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE PUBBLICALa Giunta Comunale, con un’apposita delibera, ha approvato il pro-getto definitivo ed esecutivo di ristrutturazione ed adeguamento nor-mativo dell’impianto di pubblica illuminazione, per le zone di“Borgo Vialetti e Orlandi” e “Borgo Contarini”.Dopo il rifacimento di buona parte dell’impianto di illuminazione delcentro storico, si è approvato il piano approntato dai tecnici incarica-ti, per il rifacimento gran parte dell’impianto di illuminazione dellelocalità Orlandi, Vialetti e Contarini; la spesa prevista per l’interven-to ammonta a L 235.000.000.

N o t i z i e d a l C o m u n e

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In questa foto, gentilmente prestataci dalla signora Leila Cavalli , l’obiettivo del fotografo si è soffermatosulla casa canonica prima del restauro che, negli anni sessanta, ha privato la stessa della “colombara” cheben si vede ergere sul tetto.

Nella foto, scattata in località Zannini nel 1966, compaiono, da sinistra, Nicola Zannini (Nicoea pasticer),Bruna Ceccon (moglie di Pietro Pellizzari) con in braccio la nipote Bruna Pellizzari (figlia di MarioPellizzari), Virginia e Giuseppe Negrello (Bepi Mauro). Ringraziamo Bortolo Zannini (Mestre) per avercigentilmente prestato la foto.

R o v i s t a n d o n e i c a s s e t t i

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FFiioocccchhii aazzzzuurrrriiIl 7 luglio scorso è nato Matteo Mangia, di Angelo

e Barbara Lovisetto. Al primogenito e alla sua famiglia lenostre felicitazioni e gli auguri di tanta serenità.

Il 25 agosto scorso è nato Riccardo Batacchi,figlio di Radames e Tania Bellò. Alla giovane coppia ed ainonni giungano le nostre congratulazioni e i nostri auguripiù cordiali per un futuro sereno.

Fabio Ferracin, figlio di Remo e PierangelaBonato, è venuto alla luce il 27 settembre scorso. Alla gio-vane famiglia ed ai nonni vadano le nostre più vive con-gratulazioni unite ad un augurio, per il neonato, di un futu-ro radioso.

Il 26 ottobre è nato Gusella Giovanni, di Ludovicoe Bonato Sabrina, figlia del sindaco di Campolongo,Gilberto Bonato. Alla giovane famiglia e ai nonni le nostrecongratulazioni e gli auguri di tanta serenità.

CCoonnddoogglliiaannzzeeIl 25 luglio è venuta meno, Antonia

Secco vedova Perin “Nineta Titee”, aMontebelluna dove risiedeva da tanti anni.Alle figlie ed ai parenti giungano le nostrepiù vive condoglianze.

Gino Tramarin se n’è andato, all’etàdi 90 anni, il 14 agosto scorso. Alla moglieMaria giunga il nostro affettuoso pensierodi cordoglio.

Paola Vialetto vedova Stona “Inabidea”, è mancata il 18 agosto. Aveva 79anni. Ai parenti giungano i sensi del nostrocordoglio.

Maria Teresa Bonato vedova Giusto, di anni 85, èdeceduta, all’età di 85 anni, il 28 agosto scorso. Ai figli edai parenti pervengano le nostre più vive espressioni di cor-doglio.

FFiioorrii dd’’aarraanncciiooNatascia Zannini, figlia di Piero ed Ermelinda

Bonato, si è sposata con Remo Scotton, un giovane di SanNazario, il 7 luglio scorso. Alla giovane coppia, che si èstabilita nel vicino comune valligiano porgiamo i miglioriauguri per un avvenire felice.

CCaallcciioo:: iill CCaammppoolloonnggoo ppuunnttaa iinn aallttoo

La passata stagione la squadra del Campolongo, che mili-ta in terza categoria, aveva chiuso il Campionato in quin-ta posizione.Nel corso della presentazione della squadra, RuggeroZannoni, presidente in carica, ha manifestato l’intenzionedi puntare, in questa stagione, all’alto della classifica; aguidare la squadra in questo ambizioso proposito sarà ilnuovo allenatore Gian Riccardo Dal Pastro, non nuovonella panchina della squadra locale.Presenti alla presentazione erano il presidente onorarioGermano Vialetto, fondatore dell’A.C. Campolongo, l’as-sessore allo sport Mauro Illesi e il sindaco GilbertoBonato che hanno dichiarato la disponibilitàdell’Amministrazione a sostenere la squadra nonché l’in-tenzione di sistemare il campo di allenamento di ViaVialetti e di realizzare l’impianto di illuminazione delcampo sportivo.

TTeerrrreemmoottoo,, ttrreemmaa llaa vvaalllleeUna lieve scossa sismica, di intensità pari al terzo gradodella scala Mercalli, è stata avvertita nella serata (alle22.49) di domenica 29 luglio nel circondario di Bassano.L’epicentro è stato localizzato tra le località di Valstagna,San Nazario e Conco, e proprio nella zona montana lascossa è stata maggiormente avvertita.Non tutti si sono accorti del fenomeno e non sono statirilevati danni.

N o t i z i e f l a s h

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18 IL VENTO DEL BRENTA 18

LLaa pprriinncciippeessssaa ddaaii ccaappeellll ii dd’’oorroo

C’era una volta, in un bosco molto fitto, un Orco spietato ecrudele.Un giorno questi si mise in cammino verso il castello incan-tato dove viveva la principessa dai capelli d’oro. Giunto sulposto bussò con forza alla porta; subito la ragazza andò adaprire e si trovò davanti quell’uomo, il quale ingannò la prin-cipessa dicendo che era un amico dei suoi genitori.La fanciulla lo fece così entrare e gli disse di aspettare unmomento. Quando il padre e la madre scesero , l’Orco gettòverso di loro una polvere velenosa che li addormentò, cosìpotè rapire la fanciulla.: se la caricò in spalla e la portò pri-gioniera nella sua capanna.La ragazza, costretta a promettere di diventare sua sposa,accettò una vita infelice. Lavorava dalla mattina alla sera,doveva obbedire ad ogni suo ordine altrimenti l’Orco l’a-vrebbe pietrificata, comeaveva fatto con le altre suespose le quali, diventatedelle statue, erano stateposte nel suo enorme giar-dino.Per fortuna il PrincipeLeonardo seppe della trage-dia e subito si incamminòverso la dimora dell’Orco.Il giovane arrivò allacapanna, sentì delle urla evide la principessa e l’Orcovestiti elegantemente,pronti per sposarsi. IlPrincipe prese la sua spadae assalì l’Orco; lo colpì nellasua segreta parte debole e questo morì.Leonardo prese la Principessa e la riportò al castello. Qui lagiovane raccontò come l’Orco avesse avvelenato i suoi geni-tori e, per fortuna, il Principe conosceva molto bene la Fatinabuona: subito la chiamò e le chiese di risvegliare i due pove-ri genitori. Quella esaudì il suo desiderio e fece in modo chei due giovani si innamorassero: il giorno dopo si sposarono evissero, nel loro castello, felici e contenti.

Mattia, Elisa e Greta, Vª elementare

LL’’OOrrccoo ee ll’’aallbbeerroo ddaallllee ffoogglliiee bblluu

In una casa lontana dalla città, in una bosco fitto, vivevanodue ragazzi con la mamma e il papà.Un giorno la mamma si ammalò: disse ai suoi bambini di cer-care il misterioso albero dalle foglie blu, che aveva dei pro-digiosi poteri curativi.Così i due piccoli si incamminarono attraverso il verdeg-giante bosco; incontrarono e superarono mille ostacoli e peri-coli e alla fine trovarono l’albero dalle foglie blu; ma quan-do fecero per raccogliere delle foglie arrivò all’improvvisol’Orco che spaventò i due ragazzi. Questi scapparono madecisero di lottare contro l’Orco per poter impadronirsi delleprodigiose foglie.Per fortuna lungo il cammino i due fratelli andarono a berepresso una sorgente e scoprirono, in mezzo a un cespuglio,una spada conficcata in una roccia.

La presero perché avrebbepotuto servire: e infatti lausarono contro l’Orco: labattaglia fu molto dura euno dei ragazzi era sulpunto di essere colpitodall’Orco. Ma il fratello siimpadronì della spada cheera caduta e si scagliò con-tro l’uomo colpendolo:dopo pochi istanti l’Orconon si reggeva più in piedie crollò.Presa una bella manciata difoglie i due ragazzi siincamminarono verso casa

e portarono le foglie blu allaloro mamma: il loro effetto fu così straordinario che il gior-no dopo la donna era già in piedi e riprese a vivere la sua vitaserenamente.L’albero dalle foglie blu fu usato per curare e salvare ancheammalati gravi; quel bosco divenne un posto meravigliosoperché donava tanta speranza.

Giulia, Francesco e Sanja, Vª elementare

Disegno di Marco Mocellin e Damiano Rossi.

LL’’OOrrccoo nella fantasia dei nostri scolari

L e f i a b e d e i n o s t r i r a g a z z i

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19 IL VENTO DEL BRENTA 19

UUNN DDOOLLCCEE RRIICCOORRDDOONNEELL RROOMMBBOO DDII UUNN MMOOTTOORREE

…un rumore assordante improvvisamente riempì il garage e ilmotore, che da anni era fermo, ritornò a girare, a vivere… noncredevo alle mie orecchie, dopo tanto tempo, finalmente il sognosi era avverato…Quando la ebbi in regalo da mio zio Antonio Scremin, la moto-cicletta M.V. Augusta che fu di suo padre, mio nonno Germano,era un po’ arrugginita e impolverata da tanti anni di forzato ripo-so ma, nonostante tutto, in buono stato. Il motore bloccato, cilin-dro e pistone incollati, e il colore non più il suo verde originale,ma un rosso vivo.Grande fu la voglia di riportarla al suo antico splendore!Senza pensarci troppo cominciai i lavori. Con grande dispendio diforze e di tempo la motocicletta è stata smontata pezzo per pezzo,stuccate le ammaccature del telaio, cromate tutte le parti che untempo abbagliavano la vista, ma che ora erano diventate di un tri-ste opaco e, infine, riverniciata a nuovo con il suo colore verdeoliva, abbastanza raro per le moto M.V. Augusta che solitamentesono rosse.Il motore, già revisionato 20 anni fa, è stato sbloccato, sostituitol’olio e la candela, pulito il carburatore e sabbiato esternamente,per togliere le incrostazioni che si erano formate fra le lamelledella testata.Con un colpo deciso sulla pedalina di accensione posso sentirequel magnifico rombo che sulle moto d’oggi non esiste più!È musica per le mie orecchie, e se chiudo gli occhi posso imma-

ginare quel 10 giugno del ’54 mio nonno che ritira dal concessio-nario Berti di Bassano del Grappa la moto che sognava. Chissàcosa avrà provato la prima volta che l’ha accesa, con quanto orgo-glio sarà passato per le polverose strade di Campolongo… ora, adistanza di 47 anni, quel sogno torna a rivivere e, ogni volta chelo voglio, potrò sentire un dolce ricordo nel rombo di quel moto-re…

Daniele Bonato

Nella foto la motocicletta M.V. Augusta, modello C.S.T. 175 cc,restaurata da Daniele Bonato con l’aiuto del fratello Paolo.

E arrivato recentementenelle famiglie diCampolongo un nuovolibro che aiuterà aconoscere meglio lastoria della nostracomunità.La pubblicazione èstata resa possibilemediante il sostegnodell’UNIONE EURO-PEA che l’ha finanzia-ta attraverso il pro-gramma regionaleLeader II- GAL n° 3-fondi FERS.Autori dell’opera sonoAntonio Bonato,

Angelo Chemin e Giuseppe Busnardo.La presentazione del libro è stata effettuata, in collabora-zione con la Comunità Montana del Brenta, venerdì 16novembre presso le scuole elementari di Campolongo.

I trinceroni del Monte CampolongoTRA COL D’ASTIAGO E MONTE CAINA

DA AMBIENTE DI GUERRA A SENTIERO STORICO-NATURALISTICO

I l n o s t r o p a e s e

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Flash sulla Festa

per l’80° dalla

fondazione del

Gruppo Alpini.

A n n i v e r s a r i