Il Territorio N.3

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il Mensile del sud-est barese - Anno I n° 3 - aprile 2010 - UN EURO erritorio Diversa! pag.4 ALL’INTERNO Una nuova rubrica pag.54 Lo sfogo in Consiglio pag.10 Sammichele di Bari Ecco il nuovo Sindaco pag.30 Lo scomodo Assessore pag.43 Acquaviva delle Fonti Alberobello Lo Scaffale

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Il Territorio N.3

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  • il Mensile del sud-est barese - Anno I n 3 - aprile 2010 - UN EUROerritorio

    Diversa! pag.4

    allinterno

    Una nuova rubrica pag.54

    Lo sfogo in Consiglio pag.10

    Sammichele di Bari

    Ecco il nuovo Sindaco pag.30

    Lo scomodo Assessore pag.43

    Acquaviva delle Fonti

    Alberobello

    Lo Scaffale

  • N 3 - APRILE 20102

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  • N 3 - APRILE 2010 3

    l editoriale

    di FRANCO DERAMO

    E Fitto lunico vero sconfitto di questa tornata elettorale

    la Puglia si chiama sempre pi Vendola

    Ci dovr pur essere qualcu-no che vince e qualcuno che perde.No. Dicono che hanno vinto tutti.

    Ma, aldil delle dichiarazioni, il risul-tato parla chiaro.

    Dal dato di partenza non si pu prescindere.

    Il Pdl aveva 2 regioni (Veneto e Lombardia), adesso ne ha 6. Alle due si sono aggiunte Piemonte, Lazio, Campania e Calabria.

    Il PD aveva 11 regioni. E rimasto con 7: Liguria, Emilia

    Romagna, Toscana, Umbria, Mar-che, Basilicata, Puglia.

    E il primo dato.Il secondo lelevato numero di

    astensioni. Uno schiaffo alla poli-tica. Il rifiuto della politica che di-venta sempre pi preoccupante. Un italiano su tre non ha votato.

    Adesso lo chiamano astensioni-smo strutturale: disaffezione pura?

    LItalia, in Europa, sempre stata la nazione con il pi elevato tasso di partecipazione al voto. Un primato che non vorremmo perdere. Disaf-fezione dalla politica e dai partiti.

    Se si analizzano i dati, necessaria-

    mente bisogna ripartire, con sereni-t e oggettivit, da questi.

    Quando un processo di degrado diventa inarrestabile, forse indi-spensabile che ci si fermi a valutarne le ragioni andando in profondit.

    Il Governo centrale, la maggio-ranza di centrodestra rafforzata dal voto, anche se la competizione stata regionale e non si votato in 5 regioni. Altro che declino.

    Ma, il Pdl ha dovuto cedere il pas-so alla Lega che al Nord ha allarga-to la sua penetrazione e ha i numeri per condizionare sempre pi il Go-verno dal suo interno. Un successo che nasce dal radicamento che re-alizza nel territorio la scelta strate-gica: la vicinanza ai problemi della gente paga sempre.

    Il Sud ora, pi che mai, dovr fare i conti con la Lega che vuole il pas-saggio rapido al federalismo fiscale. Saranno dolori.

    Il Pd abbia il coraggio di ammet-tere la sconfitta. Non ricerchi forme consolatorie di analisi inaccettabili. Non gli giova nascondere la realt dei fatti. Le regioni perse sono tut-te strategiche e determinanti: Pie-monte, Lazio, Campania e Calabria. Erano tutte rette da governatori del Pd. Il voto li ha sconfitti. Consolia-

    moci con la Basilicata e, nonostante tutto, con la Puglia.

    LIdV raccoglie in maniera cre-scente il dissenso dellantiberlusco-nismo.

    LUdc mantiene la sua consistenza numerica ed il suo peso politico. C solo da capire come utilizzer que-sto consenso e verso quali scenari diriger il risultato tutto centrista.

    Guardiamo ora alla Puglia.La Puglia, ormai, si chiama sem-

    pre pi Nichi Vendola. E Vendola vince anche su tutte le liste a suo sostegno. E Vendola non il Pd. E Vendola, forte del consenso ricevu-to, guardando al futuro politico na-zionale che potrebbe giocare, non consentir a nessuno di minare il suo trionfo con inquinamenti nella nuova Giunta. Non ci sar posto per sospettati e per ricatti che potreb-bero muovergli le forze politiche.

    Impari il Pd dal metodo di lavoro de Le fabbriche di Nichi: si met-ta a lavorare tra la gente, non si di-sperda in estenuanti inutili litigi in-terni, intercetti il voto di protesta e decida una volta per tutte se vuole essere carne o pesce. La smetta di inseguire Antonio Di Pietro e i suoi giudici strillanti. Si dia soprattutto una struttura interna davvero de-

    mocratica.Intanto, la seconda volta che

    Vendola sconfigge Raffaele Fitto. Anzi, come dice la Adriana Poli Bortone che non ha raggiunto con la sua lista il fatidico 4%, Vendola ringrazi Fitto per la seconda volta. E grazie a Fitto se conquista la pre-sidenza della Regione. Il Pdl ce lha messo proprio tutta a riconsegnare la Regione al centrosinistra. Lunico vero sconfitto in questa elezione Fitto. Dovute le sue dimissioni, an-che se scontatamente respinte.

    Molti hanno avuto difficolt a votare Pdl perch il candidato pre-sidente, Rocco Palese, o era poco conosciuto ai molti, o stato consi-derato come luomo di Fitto.

    Pdl da una parte e Pd dallaltra ora hanno di che riflettere.

    Hanno da riorganizzarsi al loro interno in questo lungo vuoto elet-torale verso il quale ci stiamo diri-gendo.

    Tre anni senza votazioni possono dare lopportunit a questi partiti di organizzarsi seriamente, di fare scelte programmatiche adeguate e di eleggersi una nuova classe di-rigente allaltezza delle attese di un territorio che ha tutte le potenziali-t per rilanciare il suo sviluppo.

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    Siamo alla vigilia del voto per il rinnovo delle cariche allinterno della BCC di Al-berobello e Sammichele di Bari: Presidente, Consiglio di Ammini-strazione, Collegio dei Revisori dei Conti, Collegio dei Probiviri.

    Inutile negarlo. Il Presidente uscente ed il suo Consiglio di Am-ministrazione, per quanto sempre in sella, questa volta - dopo le mo-difiche statutarie approvate - si trovano nella singolare condizio-ne di chi, a furia di non avere occhi per vedere e orecchie per sentire, giorno dopo giorno, si stanno se-gando il ramo dellalbero su cui sono seduti.

    Forse non ne hanno consape-volezza gli amministratori uscenti. Forse non hanno la possibilit o la voglia di allungare le antenne per capire.

    E molto grave il danno di im-magine che hanno procurato allAzienda, alla BCC, con le espul-sioni in massa dei soci che, in pi di una tornata, hanno fatto, in questo passato mandato. Tutte con le stesse motivazioni, assolu-tamente generiche.

    I soci, la vera ricchezza di una

    partecipazione possa essere pri-vato proprio della possibilit di misurarsi con unaltra lista anta-gonista?

    Con altri soci che decidono di volersi proporre per dare il loro contributo alla gestione?

    Non c seconda lista perch inutile partecipare, tanto, non si ha diritto ad alcuna rappresen-tanza democratica: non dico in percentuale ai voti che riceve ogni singola lista, ma almeno in simbo-

    BCC, invece, vanno coccolati, se necessario, sostenuti e stimolati nelle loro attivit e nelle loro pic-cole o grandi possibilit e bisogni.

    Di tutto questo non trapela niente. Chi nel bisogno, tace o soccombe.

    Errore imperdonabile le epura-zioni collettive: Presidente e CdA si sono fatti da soli un danno enor-me e la responsabilit non pu che essere attribuita se non esclu-sivamente a loro che ne sono stati gli artefici.

    Non dato di sapere se nel CdA c stato dibattito su provvedi-menti cos gravi. Invece, dai tempi di durata di un CdA riportati nei verbali, c solo da dedurre che le gravi sanzioni adottate verso le posizioni personali di quasi tre-cento soci (un dato eclatante per una BCC, per una cooperativa che ha la sua forza proprio nei soci), sono l a testimoniarlo.

    Vito Consoli, il Presidente, con-tinua indisturbato a farsi autogol.

    Non sa neanche dar valore alle modifiche statuarie fatte lo scorso anno: lo garantiscono a vita.

    Il problema che quelle scelte non si limitano a colpire solo i sin-goli soci, ma minano la credibilit dellimmagine della BCC stessa,

    Bcc: asso piglia tuttocon elezioni scontateOra pi che mai sono necessarie scelte etiche coraggiose

    forse salvaguardata solo dai dati finali di gestione.

    Mi dite, allora, a cosa servono le votazioni del prossimo 25 aprile? Se votare significa scegliere, si sce-glie almeno fra due liste. Se viene presentata una sola lista, si pu tranquillamente fare a meno di votare. Basta un solo voto a quella lista per essere eletti: condannati ad amministrare.

    E possibile accettare, secondo voi, che un momento cos alto di

    di FRANCO DERAMO

    l inchiesta: Bcc l inchiesta: Bcc

    Il presidente Vito Consoli legge la relazione di bilancio del 2008

  • N 3 - APRILE 2010 5

    lica, seppur minima, assegnazio-ne.

    Il risultato della volta scorsa par-la chiaro.

    Di fatto, siamo arrivati ad un si-stema di gestione assolutista.

    Con il vigente regolamento elettorale per il rinnovo delle cari-che sociali chi quel pazzo che ha lardire di osare di sfidare un siste-ma di potere cos garantito?

    Nessuno.Sarebbe da folle.

    E se ci dovesse provare, il rischio che anzicch essere considera-to come un socio che ha voglia di dare il suo contributo, rischia o viene solo espulso. Cos, al danno pu aggiungersi, come gi accaduto, anche la beffa.

    Chi pu sanare questa situa-zione a dir poco singolare, certa-mente anomala?

    Solo lAssemblea dei Soci, se correttamente guidata a fare scel-te responsabili da amministratori illuminati e democratici. In man-canza, il risultato e rimane il pa-teracchio esistente.

    Interessa tutto questo allIC-CREA?

    Interessa alla Banca dItalia?Non saprei dire.Chi vigila su queste manovre,

    su queste distorsioni, su queste forzature che, ove mai inizialmen-te fatte in perfetta buonafede, determinano questi risultati aber-ranti dei quali e sui quali occorre riflettere con pacatezza durante tutta la vigenza del mandato?

    Ci piacerebbe saperlo. Lo rac-conteremmo anche noi, se infor-mati, a tutti i soci.

    In ogni competizione, bisogna cercare di vincere, mai di stravin-cere, annientando magari laltra squadra, il candidato concorren-te. Lopposizione, in un sistema democratico, se non ci fosse, bi-sognerebbe inventarsela, costru-irla anche a tavolino. Ovviamente purch ci siano le regole giuste per farlo. Nella nostra BCC non ci sono le regole per poter creare una minoranza. Per dare voce a chi la pensa diversamente da chi governa.

    Esiste, invece, la regola dellasso pigliatutto.

    E lopposizione che, di fatto, fa diventare grande un leader, ne esalta di fatto il lavoro che svolge. Un simile leader non zittisce, non annulla la sua opposizione, non la espelle, non la sopprime, non la fa fuori prima che nasca, ma la chiama, nel rispetto dei ruoli, alla corresponsabilit democratica, alla partecipazione. Cresce tutta la compagine societaria in questo modo. Ma questo lo fanno i gran-di, gli illuminati, non i tagliatori di teste: ce lo insegna la storia degli Stati, dei partiti, delle associazio-ni, delle cooperative.

    Non lo fa certamente chi pensa che il nemico fa solo ombra ed da eliminare, forse anche fisica-mente. La storia ci ha tramandato tante drammatiche esperienze non tollerate dai regimi totalitari.

    Anche in una cooperativa pu accadere questo?

    Il sistema elettorale, il regola-mento elettorale di fatto fa que-sto. Crea questi danni.

    Nella BCC di Alberobello e Sam-michele di Bari gli strumenti elet-tivi sono privi di etica, non sono democratici.

    Non senza rammarico, possia-mo dire che la nostra una so-ciet in cui il disvalore assurge a valore.

    Il tempo, ove mai le intenzioni iniziali fossero state accettabili, hanno dimostrato tutti i limiti di quella scelta scellerata e le dege-nerazioni che da essa nascono.

    Se queste cose non le dicessi-mo con la franchezza necessaria, saremmo solo degli ipocriti.

    Una cooperativa di credito so-lidaristico, nato da certi principi e da certi valori, non pu nascon-dersi questa verit e trarne le do-

    vute conseguenze.Andiamo a rileggerci tutta la

    storia delle gloriose Casse Rurali e Artigiane da cui deriviamo e di cui dovremmo esserne la continuit.

    Tutto confligge, invece, con la nostra storia.

    Per questo necessario dirsi tutta la verit sino in fondo: solo rendendo un servizio alla verit si pu rendere un servizio alla BCC.

    I fatti che sono accaduti recen-temente in altri settori strategici del Paese, ci inducono alla rifles-sione. Il piccolo, spesso, il proto-tipo di un sistema che si dilata in maniera negativa.

    Niente comunque irreversibi-le, immodificabile. Tutto perfet-tibile.

    Queste considerazioni, sia chia-ro, non vogliono n possono en-trare nel merito della gestione.

    Ma, se da un lato le vicende che accadono, la loro eticit organiz-zativa, quella che ne disciplina la rappresentanza, lasciano spazio ad amare considerazioni sulla inaccettabile forza di penetrazio-ne e dilagano a dismisura, dallal-tro lato sono fiducioso che anche lattuale classe dirigente, superato il momento elettorale, vorr auto-nomamente effettuare quella do-verosa riflessione che possa con-durla alla modifica di quelle scelte regolamentari e organizzative che sempre pi diventano necessarie, irrinunciabili e indifferibili.

    Solo cos lattivit e lo sviluppo della BCC diventano centrali, non lisolamento del leader temuto, costretto a circondarsi di soli uo-mini devoti.

    Si, detto chiaramente, serve un nuovo, democratico, etico regola-mento elettorale.

    Necessario un nuovo regolamento elettorale

    l inchiesta: Bcc l inchiesta: Bcc

  • N 3 - APRILE 20106

    Una sentenza che non fa giustiziaingiustizia

    fatta

    Abbiamo anticipato nel nu-mero precedente che il Tri-bunale di Bari ha respinto il ricorso presentato da alcuni soci espulsi nel 2007 da soci della Ban-ca di Credito Cooperativo di Albe-robello e Sammichele di Bari.Evidentemente, questa sentenza, ha armato la mano del C.d.A. per procedere con nuove espulsioni.Le prime, fatte subito dopo lelezio-ne del Consiglio di Amministrazio-ne (agosto 2007); le ultime, fatte alla vigilia del rinnovo delle cari-che sociali (gennaio 2010).Se loperato del CdA della BCC ci sempre sembrato incompren-sibile, immotivato e in netta con-traddizione con lessenza stessa dellessere banca cooperativa, la sentenza del Tribunale di Bari, ci lascia allibiti.Ingiustizia fatta!LAssociazione dei Soci e dei Clien-ti della BCC di Alberobello e Sam-michele di Bari ha seguito attenta-mente tutto liter processuale e ha dato la sua assistenza possibile a quanti hanno proposto ricorso, ha affermato il suo presidente, il prof. Giuseppe Rotolo. Abbiamo chiesto al legale, lavv. Patrizia Sicoli, di volerci aiutare a

    capire. La ringraziamo per questo suo prezioso aiuto che pubblichia-mo integralmente.Vi invitiamo a leggere attenta-mente tutto il cammino fatto, le motivazioni e le ragioni opposte. Niente da fare: evidentemente per il Giudice le stesse sono state con-siderate insufficienti.Eppure, noi abbiamo bisogno di credere nella Giustizia.Soprattutto quando le sentenze (come quella di primo grado emes-sa) diventano esecutive.Invece, al danno dellespulsione, abbiamo dovuto assistere alla bef-fa della condanna e al pagamento per tutti delle relative spese!Con una differenza sostanziale: i soci pagano di tasca loro, la BCC paga con i soldi della banca, cio con i soldi di tutti.Una lotta impari.Lespulsione da socio, lo strumento adottato, con grande potere di-screzionale.Ma, la mia banca diversa!Avevamo votato per questo gli amministratori nel 2007?Se lo ricorderanno mai quanti, il 25 aprile 2010, andranno giulivi a votare o a dare la delega di voto?Ci potr mai essere davvero GIU-STIZIA?Quando la mia banca potr es-sere davvero diversa?

    F. D.

    Non abituatevi mai a rendere giustizia. Ogni sentenza deve provo-care in voi sempre quel senso quasi religioso di costernazione che vi fece tremare quando, pretori di prima no-mina, doveste pronunciare la vostra prima sentenzaNon ammalatevi mai di quel terribile morbo dei buro-crati che si chiama conformismoIl giudice che si abitua a rendere giustizia come il sacerdote che si abitua a dire messa. (P. Calaman-drei, Elogio dei giudici scritto da un avvocato).

    Quanti, cultori del diritto e non, ripongono fede nellidea che la giustizia, sia pur tratteggiata

    dallumana fallibilit, si concretizzi comunque sulle pronunce rese in giudizio.

    Ed ove il dictum giurispruden-ziale, inopinatamente, neghi quellanelito di giustizia, inevitabile il senso di smarrimento e di sfidu-cia nellordine giudiziario.

    Tale la sensazione che si avver-te nella lettura della sentenza, di seguito commentata, dal cui strin-gato ordito motivazionale traspare - a sommesso avviso di chi scrive - tutta la inconsistenza giuridica ed iniquit della decisione resa.

    1) Il FattoIl caso giudiziario vede coinvolta

    la Banca di Credito Cooperativo di

    Alberobello e Sammichele di Bari che riveste natura giuridica di so-ciet cooperativa a mutualit pre-valente.

    Nellagosto 2007, il Consiglio di Amministrazione deliberava la esclusione dalla compagine so-cietaria di circa 224 soci.

    La decisione veniva resa nota ai soggetti attinti da tale provvedi-mento con una nota a dir poco ge-nerica e assolutamente priva della bench minima motivazione.

    In altri termini, non si dava con-tezza alcuna degli addebiti che a ciascuno si muovevano e che giu-stificavano la sua estromissione.

    Solo in sede giudiziaria i soci esclusi hanno potuto apprendere le reali ragioni:

    - alcuni non avrebbero operato in modo significativo con la Banca

    - alcuni non avrebbero avuto allepoca della esclusione alcun rapporto bancario

    - alcuni avrebbero recato danno alla BCC per aver intentato causa

    - alcuni versavano in situazione debitoria grave.

    2) Liter Giudiziario

    Molti dei soci esclusi, ritenendo ingiusta la propria esclusione, han-no incardinato un giudizio di oppo-sizione chiedendo lannullamento di detta delibera e la riammissione nella compagine societaria.

    Nel corso delle varie fasi proce-durali, il Collegio giudicante ha tentato pi volte di esperire il ten-tativo di conciliazione, esortando vivamente lOrgano sociale della BCC al riesame di tutte le posizioni bancarie.

    Gli stessi soci esclusi hanno, a

    tal fine, formulato istanza di riam-missione chiedendo al C.d.A. di disporre, previo riesame, la revoca della delibera di esclusione, con limpegno ad attivare entro breve termine i rapporti bancari ritenuti non significativi e ad abbandona-re lazione giudiziaria intrapresa.

    A tale tentativo di bonario componimento la BCC ha, per, opposto un immotivato rifiuto.

    Siffatta posizione intransigente, tuttavia, mal si conciliava con le riammissioni nella compagine so-cietaria di molti dei ricorrenti, deli-berate subito dopo linstaurazione del giudizio.

    Pur persistendo le originarie ra-gioni che ne avevano motivato lestromissione, singolarmente, al-cuni vengono riammessi!

    Lazione giudiziaria intrapresa, dunque, ha sortito qualche effetto positivo!

    Il convincimento del Tribunale, tuttavia, non lasciava ben sperare sullaccoglimento del ricorso.

    Nel corso del procedimento di merito, difatti, il Giudice, lasciando chiaramente intravedere lesito ne-gativo della causa, ha invitato tutti i soci esclusi a rinunciare agli atti del giudizio per evitare cos la condan-na alle spese di causa.

    Non tutti i ricorrenti hanno, tut-tavia, ritenuto di accogliere tale proposta di definizione transattiva ed il giudizio, anche per la espressa volont di alcuni, cos proseguito sino alla sentenza. La rinuncia agli atti, difatti, avrebbe loro precluso il diritto di impugnare nuovamente la delibera di esclusione e, pertan-to, di poter riacquisire la qualit di socio.

    Non essendo pervenute tutte le

    di PATRIZIA SICOLI *

    l inchiesta: BCC linchiesta: BCC

    La parola allesperto

  • N 3 - APRILE 2010 7

    dichiarazioni di rinuncia, la difesa della BCC ha ritenuto di non accet-tarne nessuna ed il Collegio giudi-cante si , cos, riservato per la de-cisione. La rinuncia agli atti, difatti, secondo noto principio proces-sualcivilistico, deve essere accetta-ta dalla controparte perch possa avere valenza giuridica e consenti-re labbandono del giudizio.

    Questa la ragione per cui il Tri-bunale ha, poi, esteso la pronuncia a tutti i litisconsorti, ivi compresi i rinuncianti, rigettando la domanda dagli stessi avanzata sebbene con statuizioni che sul piano logico e giuridico sono indubbiamente ec-cepibili.

    3) I vizi di legittimit dedotti

    Le ragioni di diritto che hanno indotto a ritenere illegittima la de-libera di esclusione e, pertanto, ad impugnarla in sede giudiziaria affe-riscono il procedimento di adozio-ne e notificazione.

    In altri termini, il provvedimento di estromissione stato adottato in spregio alle previsioni statutarie che ne ordinavano liter procedi-mentale.

    Questi, i vizi procedurali e di me-rito dedotti in sede giudiziale:

    1. estrema genericit ed illegitti-mit della delibera

    2. omessa comunicazione ai soci delle ragioni della esclusione

    3. elusione della norma statutaria art. 14 lett. d) Statuto Sociale

    4. nullit della clausola statutaria invocata nella delibera.

    3) Il difetto di motivazione della delibera gravata

    Limportanza della motivazione innegabile ove si consideri che lesclusione , sostanzialmente, un provvedimento sanzionatorio che, privando della qualit di socio, lede gli interessi del soggetto estromes-so.

    Ebbene, la delibera di esclusione era, stranamente, sorretta da una scarna motivazione e le con-testa-zioni elevate ai soci articolate in modo del tutto generico e appros-simativo.

    Sostanzialmente, vi era una moti-vazione unica per tutte le oltre 200 posizioni sociali, parafrasata con elementari artifici linguistici, ma in nessuna si dava atto:

    a. del tempo da cui il socio non intratteneva rapporti con la Banca

    b. della reiterazione della con-dotta antisociale ovvero di quel

    ripetuto disinteresse del socio che ai sensi dellart. 14 lett. d) giustifi-cherebbe la sua esclusione

    c. della ragione o dei criteri in virt dei quali il rapporto era stato giudicato non significativo.

    4) Lomesso richiamo specifico

    Molti dei soci sono stati estro-messi in forza dellart. 14 lett. d) dello Statuto Sociale.

    Ebbene, tale noma interna, avrebbe potuto trovare applicazio-ne solo ove il socio avesse mostrato nonostante specifico richiamo del consiglio di amministrazione, palese e ripetuto disinteresse per lattivit della Societ, omet-tendo di operare in modo significa-tivo con essa.

    In altri termini, prima di proce-dere alla estromissione del socio, intesa comunque quale estrema ratio, detta previsione statutaria esige che:

    1. si proceda ad un previo richia-mo specifico ossia individuale del socio, un monito che dia atto e contesti le irregolarit afferenti la singola posizione bancaria;

    2. il disinteresse sia palese e ri-petuto. Tale condizione si rivelava insussistente per tutti i soci ricor-renti.

    Fedelmente al testo normativo, dunque:

    a. il richiamo avrebbe dovuto es-sere specifico, e non generico o meglio, avrebbe dovuto dare atto al singolo socio del suo specifico inadempimento;

    b. nel periodo compreso tra il richiamo e la esclusione il C.d.A. avrebbe dovuto accertare la reite-razione della condotta antisociale (palese e ripetuto disinteresse per lattivit societaria).

    Siffatta previsione statutaria stata inspiegabilmente violata.

    Nessun richiamo specifico mai pervenuto ai soci esclusi.

    Pochissimi giorni prima della esclusione ed in pieno periodo estivo, i soci ricevono, per, una nota assolutamente identica con la quale vengono esortati a coopera-re con la Banca.

    Il senso di tale invito non stato inteso quale richiamo non rivesten-do quei caratteri di specificit pre-visti dalla riferita norma statutaria.

    Nessun riferimento alla posi-zione bancaria del socio ed al suo inadempimento, ma una semplice esortazione dal tono amichevole.

    Ma vi di pi!Siffatta nota, non solo non in-

    tegrava gli estremi di un richiamo specifico ma, cosa ancor pi rile-vante che fosse pervenuta ai soci nei primi giorni di agosto, in pieno periodo estivo.

    Lesclusione stata deliberata il 29 agosto, dunque, dopo pochissi-mi giorni.

    Sia lecito chiedersi in quale modo sarebbe stato possibile per i soci esclusi, in pochissimi giorni da tale richiamo e in pieno periodo estivo, durante il quale molti erano lontani dalla propria residenza ed il personale di banca in ferie, darvi seguito con lattivazione di nuovi rapporti bancari.

    5) Le celate ragioni della esclusione

    Per conoscere le ragioni sottese alla propria esclusione i soci hanno dovuto adire, sopportandone il co-sto, lAutorit Giudiziaria.

    La nota che informava della estro-missione consisteva, di fatto, in un modulo prestampato, assoluta-mente identico, per tutti i 224 soci

    esclusi, nella forma e nei contenuti, del seguente tenore letterale:

    il Consiglio di Amministrazio-ne, previo accertamento, nella seduta del 29.08.2007 ha delibe-rato la Sua esclusione da questa Societ, a norma dellart.14 dello Statuto vigente.

    La struttura di siffatta comunica-zione - per pacifica giurispruden-za assolutamente priva di validit giuridica atteso che:

    1. non informa circa la condotta contraria ai doveri sociali ascritta al singolo socio che ne avrebbe legit-timato la sua estromissione;

    2. invoca la norma interna di cui allart. 14 Statuto Sociale ometten-do di indicare quale delle svariate e dissimili ipotesi normative ivi ti-pizzate sia stata applicata a ciascun escluso;

    3. non allega (n pu supplire) il vero provvedimento espulsivo, os-sia la delibera gravata.

    La comunicazione degli addebiti che motivano la estromissione - statuisce la Suprema Corte - con-dizione imprescindibile per poter allestire una valida difesa nel me-rito. (Cass. 19 novembre 1979, n. 6027; C. Cass. 9 maggio 2008, n. 11558).

    Ai soci esclusi pertanto era stato negato:

    1. il diritto di conoscere le ragioni della propria estromissione

    2. il diritto di apprestare una vali-da difesa nel merito.

    In altri termini, il socio estromes-so, non conoscendo la reale ragio-ne della sua esclusione, non pu validamente difendere la sua posi-zione in giudizio.

    5) La indeterminatezza della norma statutaria

    E noto il principio secondo cui

    l inchiesta: BCC linchiesta: BCC

  • N 3 - APRILE 20108

    Le ultime di Gustavo

    Risultati elettorali: di pessima Lega.Palese con Fitto. No. SconFitto.I non eletti: Raffaele Nigro, ovvero Nigro amaro. Michele Salomone: lItalia dei dolori. Giovanni Scopertino.Largomento del giorno: pedofollia.Puglia: Regione da enucleare.Montaguto: la Puglia ha perso il treno.La ferrovia frana: il Governo frena!Musica nordista: la Bossinova.Fini. Il destino francese di Fini: Fin.Il dramma di Bari: sono finiti i baresi. Infatti due sono Tarantini, una Cosentino, uno Emiliano, uno Tedesco, uno Greco, uno Russo, uno Palese, uno Mantovano, uno Amalfitano, uno Leccese e uno Sannicandro. Il Cavaliere ha visitato Milano: - Eccellenza cosa lha colpita di pi? Il Duomo.Emergency: fuoriStrada.Buttiglione: che fiasco!Il Petruzzelli rischia di crollare: bisogna rifare le Fondazioni!Il mondo del calcio sotto processo: tutti Moggi Moggi!Gillet: Capitano di Ventura.Bari: squadra di sVentura.

    Gustavo Delgado

    una norma strutturata in modo ge-nerico consente, attraverso le sue maglie, interpretazioni ed applica-zioni arbitrarie.

    Tale la considerazione fatta in

    ordine alla norma statutaria, art. 14 Statuto Sociale, applicata dal C.d.A.

    Detta previsione difetta visibil-mente del requisito di tassativit e determinatezza nella parte in cui

    definisce genericamente quelle fattispecie riservate alla discrezio-nalit del C.d.A. consentendogli di sussumervi qualsiasi condotta del socio che, a suo mero arbitrio, arrechi danno alla Banca.

    Si pensi che a molti dei soci estro-messi stata contestata lassenza di rapporti bancari significativi.

    Ma quando i rapporti devono ri-tenersi tali?

    La norma non pone alcun cri-terio discretivo n chiarisce il senso della condizione di signi-ficativit.

    Il titolare di un semplice conto corrente (si pensi ad un pensionato) le cui operazioni bancarie si limita-no alla movimentazione del conto, come per molti dei soci esclusi, opera in modo significativo?

    6) La sentenza

    Il Tribunale di Bari ha reso una sentenza a dir poco iniqua e lo stes-so impianto argomentativo che sorregge il decisum si rivela inspie-gabilmente contraddittorio.

    Accedendo alla singolare tesi pa-trocinata dal Giudicante, difatti:

    1. la delibera non deve essere tra-smessa in forma integrale, pur do-vendo risultare idonea a rendere edotto il socio delle ragioni della esclusione.

    Sia lecito chiedersi dove siano, nella riferita nota informativa, le ragioni sottese alle singole esclu-

    sioni.Questo il testo notificato a tutti i

    soci esclusi: Il Consiglio di Ammi-nistrazione, previo accertamento, nella seduta del 29.08.2007 ha de-liberato la Sua esclusione da questa Societ, a norma dellart.14 dello Statuto vigente.

    Non ve ne traccia alcuna!2. La prolungata mancanza di

    rapporti o di rapporti significativi con la Banca sarebbe grave ina-dempimento.

    Traspare chiaramente ladozione da parte del Giudicante di un crite-rio di valutazione della condotta te-nuta dai soci esclusi ingiustamente pi rigoroso rispetto a quello riser-vato allOrgano sociale.

    Mentre la mancanza di rapporti significativi sarebbe grave inadem-pimento del socio legittimante la sua estromissione, la evidente e provata violazione delle norme sociali ad opera del C.d.A. non sa-rebbe, per contro, suscettiva di con-danna alcuna.

    Con buona pace dei principi che ordinano il rapporto societa-rio, il dovere di osservare lo Sta-tuto Sociale graverebbe, dunque, solo sui soci che, cosa ancor pi grave, di detto rapporto, sono la parte pi debole.

    3. Le cause di esclusione contem-plate dalla norma statutaria sareb-bero determinabili.

    Il dictum giurisprudenziale, poi, non affatto condivisibile per quel che concerne la nullit della norma interna di cui allart. 14.

    La determinabilit di una fatti-specie consente com noto ampi margini di discrezionalit e nessuna certezza vi che lesercizio di tale potere non trasmodi poi in arbitrio.

    Tale pronuncia, dunque, ha finito per legittimare una esclusione in-negabilmente ingiusta perch resa in stridente contrasto con il noto principio di mutualit cooperativa e con il modello di banca etica e solidale cui la BCC dovrebbe ten-dere.

    Giacch il Giudice non siede per amministrare secondo favore la giu-stizia, ma per giudicare se-condo giustizia. Egli ha giurato infatti non di favorire a suo capriccio il tale o il tal altro, ma di giudicare secondo le leggi. (Platone, Apologia di Socra-te).

    Per muovere gli animi ad una ri-flessione critica.

    * [email protected]

    l inchiesta: BCC

  • N 3 - APRILE 2010 9

    NapoletanoNapoletano ArtDesigndal 1968

    S.S. 96 Km 113 Palo - Modugno (Ba) - Tel./Fax +39 080 62.96.25 www.napoletanomobili.it - [email protected]

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  • N 3 - APRILE 201010

    Si sfogata, finalmente. S, Consiglio comunale ridotto a sfogatoio: gra-vissimo.

    Deprimente, mortificante per chi assiste, vergognoso per la protagonista.

    Lassessore alla Cultura ed allAmbiente del Comune di Sam-michele di Bari, Alessandra Mor-gese, ha perso la calma. Finora, forse, era riuscita a contenersi. Nel corso dellultimo Consiglio comunale, invece, non vedeva lora di svolgere la sua arringa. E salita in cattedra. Pensava forse di essere a scuola: poveri bambi-ni!

    Un lunghissimo intervento pre-liminare. Lestrema perorazione.

    Che disastro: una reazione scomposta.

    Una mortificante, scadente ini-ziativa, disdicevole sia del ruolo di consigliere, di pubblico ammi-nistratore, soprattutto offensiva del luogo nel quale stata pro-

    di VALENTINO SGARAMELLA nunciata: il Consiglio comunale. Organismo ormai ridotto a luogo delle invettive e degli improperi, dellisteria e delle contumelie.

    Spettacolo, s tale stato, sen-za pagare biglietto, indegno ed indecente.

    Consumato nel silenzio e con lassenso di Sindaco (spettato-re muto e indifferente) e di otto consiglieri di maggioranza che hanno lasciato fare senza proffe-rir parola, da Laera capogruppo (di chi?) a Spinelli Vito Leonardo (veterano della politica dal quale, invano, aspettiamo di meglio), a Dina Munno che, non sappiamo se e quanto condivide simili bas-sezze, trincerata dietro leterna gomma masticata.

    E poi, sapete tutti che altri con-siglieri (Magistro e Perrucci) questo ruolo lo svolgono a mille chilometri di distanza o per cor-rispondenza. Per carit: assenti giustificati!!!

    Questa volta, assente pure il vice sindaco Leonardo Decatal-do.

    Il tutto con buona pace del buon governo, della ricerca e della costruzione del bene co-mune, per sollevare una comuni-t che affossa nella paralisi e nel degrado pi totale.

    Immediatamente dopo lul-tima nota dellInno tricolore, in apertura di seduta, ha chiesto ne-vroticamente la parola Alessan-dra Morgese, dando vita ad una plateale esibizione che di politico non ha nulla. Lintento, evidente-mente, era quello di riversare un bidone di rifiuti sui banchi della minoranza, e non solo. Parliamo di rifiuti politici, non dellamian-to che, sempre lAssessore che parla, desidera incapsulare sulla propria testa. Non dei 10 frigori-feri che, a detta dello stesso As-sessore, si accumulano in pros-simit dei cassonetti. Preoccupa che, inconsciamente, la Morgese dimostra di non sentirsi adegua-ta al ruolo. Lo testimonia anche il fatto che talvolta si rivolge al ca-pogruppo della minoranza con lappellativo di sindaco Boscia,

    con buona pace del sindaco Ta-teo che dimostra di essere sem-pre pi come su un ring: suo-nato, passivo, vittima anche del fuoco amico.

    Ma cosa accaduto?Anzitutto, lAssessore, con fare

    e con dire minaccioso, ha fatto una premessa e una promessa: Mi assenter ogni volta che la minoranza convocher un Consi-glio comunale, quando c solo da discutere un suo ordine del giorno. Adesso governiamo noi, sembra invece che a governare siate voi!! ci, a giustifica delle sue recenti continuative assenze dalla mas-sima Assise democratica. Questo perch, a suo dire, quello posto in essere dallopposizione il te-atrino della politica, un palcosce-nico ove esibirsi.

    Queste affermazioni sono di inaudita gravit!

    Sono inaccettabili, antidemo-cratiche. Sono lontane anni luce da quello che deve essere il Con-siglio comunale. Sono offensive del ruolo della minoranza e della

    lo sfogo!offesa al Consiglio Comunale

    Sammichele di Bari Sammichele di Bari

  • N 3 - APRILE 2010 11

    stessa maggioranza.Lassessore Morgese, forse, non

    sa, ma dovrebbe sapere, che in una istituzione i ruoli sono im-personali e obbligatori.

    La maggioranza e la minoran-za sono l a rappresentare fet-te dellintero elettorato, non le proprie persone. Non viviamo in regime assembleare, ma in una democrazia rappresentativa. Un governo ha lonere e lonore di amministrare. La minoranza ha il diritto e dovere di fare le pulci. E lorgano di controllo sullattivit amministrativa. Sulla qualit di questa opposizione (finalmente fatta nel merito, non con super-ficialit), come su quello della maggioranza, decider il popolo sovrano, non Alessandra Mor-gese. Se lAssessore si arroga il diritto di sostituirsi anche alla minoranza, a rischio la tenuta democratica del sistema.

    C presunzione, povert politi-ca, in tutto questo. E, chiss, una recondita superbia derivante da un frainteso ruolo di amministra-

    tore. Ma un ministro servo della comunit, non il suo padrone.

    Sarebbe stato sufficiente liqui-dare in poche battute la questio-ne.

    Se un consigliere rivolge unac-cusa, devi limitarti a dimostrare la correttezza del tuo comporta-mento. La calma e la freddezza derivano dal fatto che tu non hai nulla di personale contro il con-sigliere Filippo Boscia. Perch, invece, ricordare i contenuti di un colloquio non istituzionale con lallora Sindaco in cui Boscia avrebbe ricordato di avere te-nuto sulle ginocchia la Morgese quando era bambina? Cosa cen-tra questo con lamministrazione di un Comune? E perch rifare la storia del padiglione multimedia-le, con tutti i dettagli, del sansifi-cio e di 5 anni di giunta Boscia, vi-sto che laccusa si riferiva ad una gara dappalto?

    La lista Tateo ha vinto le elezio-ni. Ora costretta a governare. Se lopposizione rivolge una critica, non puoi difenderti ricordando

    gli errori altrui, quasi a dare in pasto una giustificazione che legittimi il detto: tutti colpevoli, nessun colpevole.

    A proposito di compiti e doveri, lAssessore sostiene che la firma su quella busta sarebbe legata ad una mera presenza testimoniale. Richiesta da chi, da quale nor-ma? Costituirsi testimoni perch possano emergere illegalit o ve-dersi giudicata, la gara del panet-tone di Natale, illegittima o poco trasparente?

    Perplessit, errori e dubbi re-stano tutti. La gravit resta. Un Assessore firma per rendere legit-tima la procedura con cui si svol-ta una gara dappalto e la decisio-ne che ha sancito quale sarebbe stata lofferta pi vantaggiosa per lente. Ossia, lamministratore si arroga, in tal modo, un ruolo di supervisione della gara. Il rischio di un potenziale interesse privato in un atto dufficio resta.

    Restano soprattutto la gravit delle affermazioni fatte circa ruo-lo e funzionamento del Consiglio

    comunale.Il sindaco Natale Tateo non

    pu tacere, non pu consentire che quellOrganismo sia il vomi-tatoio di risentimenti personali, fatto con la presunzione di voler dare una lezione.

    Qualcuno, dai partiti, dia un se-gno di resipiscenza. Spieghi che l, anche se si maestro o maestra nella professione, di fronte non ci sono alunni (che a scuola merita-no comunque grande rispetto e attenzione), ma rappresentanti del popolo, democraticamente eletti: da rispettare nei ruoli di maggioranza e di minoranza.

    Chiediamo al Sindaco Tateo: perch tace? Possibile che chi governa debba farsi scippare si-stematicamente liniziativa dalla minoranza? La Morgese deve prendersela con il primo cittadi-no e con s stessa se non si ha nulla da proporre al pubblico di-battito. Altro che assentarsi!

    Chi ha bisogno di sfogarsi, in-vece, vada altrove, non offenda il Consiglio comunale.

    Sammichele di Bari Sammichele di Bari

  • N 3 - APRILE 201012

    Varata una spesa per i pasti nella scuola senza copertura finanziaria

    Una mensa... senza soldima accade anche questo

    Lultima riunione di Con-siglio comunale aveva altri argomenti in discus-sione. Anzitutto, la istituzione di un servizio di mensa scolastica per la scuola secondaria di pri-mo grado. Esaminiamo in breve il provvedimento. Si tratta di un cosiddetto servizio a domanda individuale. In pratica, il Comune gestisce unattivit utilizzata su richiesta specifica dellutente, i genitori degli alunni che per due giorni la settimana usufruiscono della mensa per i propri figli. Per questo servizio, il Comune affida lacquisto delle derrate alimenta-ri, il trasporto dei pasti, la cucina, la distribuzione delle pietanze e pulizia dei tavoli ad una ditta spe-cializzata.

    Per il costo, il Comune provve-de in parte, ma le famiglie com-partecipano.

    Nel caso di Sammichele di Bari, il rapporto contrattuale con la ditta scaduto il 31 marzo 2010. LAmministrazione comunale ha lintenzione di procedere in re-gime di proroga per proseguire fino al termine dellanno scolasti-co. Per ogni pasto il costo pari a 2,70 euro. E evidente che len-

    di VALENTINO SGARAMELLA te locale sopporta una spesa. Va quantificata. Lassessore con dele-ga alla Pubblica istruzione, Linda Savino Vittore, si presentata in Aula senza uno straccio di previ-sione di spesa.

    Ma c di pi. Il Testo Unico degli Enti Locali,

    allarticolo 172, comma 1 lette-ra e) stabilisce che al bilancio di previsione sono allegati vari do-cumenti tra cui le deliberazioni con le quali sono determinati, per lesercizio successivo, le tariffe [...] per i servizi locali, nonch, per i servizi a domanda individuale, i tassi di copertura in percentuale del costo di gestione dei servizi stessi.

    Il problema che il bilancio di previsione, che, per legge, do-vrebbe essere approvato ad inizio anno, non stato ancora presen-tato al Consiglio comunale. Vec-chie abitudini, comuni alle Giunte di vario colore.

    Nel bilancio di previsione, per ciascuna spesa prevista la co-pertura finanziaria. Ossia, devi dimostrare con quali entrate puoi coprire quella spesa. Non puoi prevedere una spesa se non lhai per tempo inserita in un apposito capitolo del bilancio di previsione. E illegittimo. Ed anche rischioso.

    Se il bilancio di previsione, per assurdo, non dovesse essere ap-provato, chi pagherebbe in solido dinanzi alla Corte dei Conti?

    A fronte di tutto questo ed allin-calzare della minoranza che si in-filava al volo nelle maglie larghe di un provvedimento illegittimo, lassessore Savino Vittore pensa-va di metterci una toppa in que-sto modo: Il servizio a carattere sperimentale, serve per valutare eventuali criticit. Difficile da cre-dere. La mensa viene affidata alla stessa ditta con la quale scaduto il contratto, il 31 marzo. Lo stan-no rinnovando per consentire lespletamento del servizio fino al termine dellanno scolastico, os-sia al 31 maggio.

    Il problema che il servizio, co-munque, non pu essere avviato prima dellapprovazione del bi-lancio di previsione, ossia dopo la met di aprile. Quindi, si approva una deliberazione illegittima in tutta fretta per un mese di durata del servizio.

    La risposta della Savino Vittore: Nellapprovando bilancio di pre-visione 2010, andremo a modifi-care le tariffe relative ai servizi a domanda individuale.

    Questa la classica risposta di chi non sa cosa dire ma deve pur

    dire qualcosa. Il problema completamente

    diverso. Non puoi approvare un impe-

    gno di spesa prima del bilancio. La domanda finale : perch tut-

    ta questa frenesia nel non volere attendere? Che rapporti esistono con la ditta che affidataria?

    Ma non finisce qui. Il punto successivo allordine

    del giorno dei lavori, prevedeva lapprovazione di un Regolamen-to della mensa scolastica.

    La minoranza ha chiesto di ap-portare delle modifiche. C stata una riunione ristretta con Maria Costantina Ieva, Segretaria co-munale, alla presenza dei rappre-sentanti di maggioranza e mino-ranza. Ne nato uno scontro. La minoranza accusava la Segretaria di aver perso la calma, contestan-do lora ormai tarda (le 22:00). Al rientro, il Sindaco si faceva latore delle scuse della funzionaria. Ma la tensione politica permaneva. Lo stesso Assessore Vito Leonar-do Spinelli ad un certo punto, levatosi in piedi, ha esclamato ai suoi colleghi di maggioranza: quando ero in minoranza, a me stata sempre data la possibilit di portare modifiche sui regolamen-ti comunali.

    E, colpo di scena, gli assessori Dina Munno e Vito Leonardo Spi-nelli si sono astenuti, al momento di votare.

    Il Regolamento stato approva-to con una maggioranza risicata viste le assenze del vice-Sindaco, Leonardo De Cataldo e dei con-siglieri Mauro Magistro e Giu-seppe Perrucci.

    Una maggioranza allo sbando.

    Sammichele di Bari Sammichele di Bari

  • N 3 - APRILE 2010 13

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    Eaccaduto che, nel pre-cedente Consiglio co-munale, lassessore alla Cultura ed allAmbiente Alessan-dra Morgese era assente. Lorga-no consiliare era stato convocato dalla minoranza, come sempre pi spesso accade. E scontato che se una maggioranza non ha ar-gomenti da proporre per mesi, si desume che la comunit non ha problemi. Quello il paese delle meraviglie, in cui tutto funziona alla perfezione. Ed naturale che la minoranza ne approfitti per con-vocare un Consiglio comunale.

    Il capogruppo di minoranza Fi-lippo Boscia aveva sollevato una questione relativa ad un appalto le cui procedure si sono dimostrate perlomeno anomale. E la questio-ne riguardava in prima persona la Morgese. In poche parole, la Re-gione Puglia mette a disposizione 45 mila euro di finanziamento sta-tale. Altri 5 mila sono comunali. E un Accordo di Programma Quadro denominato Fonti della storia. Si tratta della revisione e pubblica-zione dellinventario dellarchivio storico comunale. La gara dappal-to serviva ad aggiudicare questi lavori ad una ditta specializzata nel settore. I problemi sono due.

    Anzitutto, il Comune bandisce la gara. Si presume che intenda

    Il fatto: ricostruzione di un appalto anomalo

    Se due giornisembran pochi

    consentire la partecipazione al maggior numero possibile di im-prese. Questo serve allente locale per scegliere lofferta pi vantag-giosa. In tal caso, devi rendere pubblico e preannunciare con lar-go anticipo i termini ed i contenu-ti della gara e la documentazione richiesta. Devi dare alle imprese di Giovinazzo o Minervino Murge, poniamo il caso, il tempo per pre-parare la documentazione neces-saria. Altrimenti, parteciper una sola impresa, quella. In questo caso, hai dato due giorni di tem-po, rispetto alla chiusura dei ter-mini. Nemmeno Mandrake sareb-be in grado di preparare quanto richiesto per partecipare alla gara. E una questione di una semplicit sconvolgente.

    Infatti, si presentata soltanto la Societ Palingenesi SaS, con sede legale a Mottola (Ta). Poi, si scoperto che anche la documenta-zione di questultima era carente. Ma passata lo stesso. Su questo lassessore Morgese non ha forni-to risposte convincenti. Il secondo problema riguardava la presenza di una firma per esteso dellAs-sessore sulla busta contenente lofferta, in sede di aggiudicazione dellappalto. E illegale che un am-ministratore comunale partecipi alla commissione aggiudicatrice, per evidente potenziale interesse privato negli atti di un ufficio pub-

    blico. La Morgese ha dichiarato che la sua era solo una mera presenza testimoniale, richiesta dal Segreta-rio comunale. In sostanza, lammi-nistratore avrebbe adempiuto alla semplice richiesta di sottoscrivere

    che le procedure burocratiche del-la gara dappalto erano regolari e che tutto era legittimo. Insomma, tanto rumor per nulla o un misto di ingenuit, imprudenza ed un pizzico di presunzione?

    di VALENTINO SGARAMELLAIl Sindaco Tateo insieme al Segretario Comunale Ieva

    Sammichele di Bari Sammichele di Bari

  • N 3 - APRILE 201014

    Sammichele di Bari

    immobili comunali in vendita?Unassemblea pubblica per parlare delle criticit del bilancio, ma il grande assente proprio il bilancio

    Il dottor Nicola Paladino, Revisore unico dei conti del Comune

    di ROBERTO MASTRANGELO

    Quando si fa qualcosa nel verso della trasparenza e del metodo partecipativo alle scelte che bisogna fare per il fu-turo del nostro Paese, non possiamo che essere daccordo e plaudere.

    Ma pensiamo che, proprio in virt di quella necessaria partecipazione dei cittadini, sia indispensabile, allo-ra, per coerenza e per etica politica, mettere le carte sul tavolo e parlare chiaro.

    LAmministrazione comunale, nei giorni scorsi, ha organizzato una pubblica assemblea con un impor-tantissimo argomento Criticit di bilancio e programmazione pub-blica tra recupero e rilancio del ter-ritorio.

    Sul piatto della bilancia, sostan-zialmente, alcune esigenze di bilan-cio, per il pagamento di debiti dive-nuti urgentissimi.

    LAmministrazione si trova a do-ver fronteggiare, a suo dire, spese fuori bilancio, per le quali sta valu-tando anche lipotesi di dismettere, vendere, affidare in gestione a terzi e comunque monetizzare alcuni im-mobili comunali.

    Il sindaco Natale Tateo nel suo intervento ha sottolineato un elen-co di voci e di spese che il Comune si trova a dover onorare, mentre il Revisore unico dei conti comunale, il dott. Nicola Paladino, ha parlato delle procedure che i Comuni sono tenuti per legge a mettere in atto, tra allegati al bilancio e proprie com-

    petenze.Ma la domanda che circolava

    nella Biblioteca comunale, sede dellassemblea, era chiara, anche se non mai stata fatta direttamente: dobbiamo vendere gli immobili comunali per onorare debiti fuori bilancio? E se si, quali e come?

    Domanda apprezzabile e che d merito al sindaco Tateo di uno sfor-zo per coinvolgere i cittadini.

    Noi ceravamo, ed abbiamo ascol-tato attentamente tutti gli inteventi, sia dei politici, dei tecnici e dei sem-plici cittadini, che hanno parlato e discusso su ipotesi e progetti, tra vendita e necessit di riqualificare, tra esigenze di cassa e monetizza-zione e richieste di valorizzazione

    sociale e culturale di immobili. Tutto giusto.

    Quello che, per, non abbiamo capito, pur ascoltando e riascoltan-do le nostre registrazioni una cosa semplicissima: di quanto stiamo parlando?, a quanto ammonta il deficit di bilancio?

    Le spese e i debiti confermati dal sindaco, lo ripetiamo, a quanto am-montano? Come possiamo parlare di dismettere questo o quellimmo-bile, di valorizzare questo palazzo o quel palazzetto, di (s)vendere questasilo o quel mercato ortofrut-ticolo, se non sappiamo se abbiamo bisogno di 100euro, di 100mila euro o di 100milioni di euro?

    Sindaco, ci faccia sapere. Solo con

    i conti alla mano possibile interlo-quire.

    Chiedere ai cittadini cosa ne pensate senza mettere le carte sul tavolo significa, in fondo, prendere assensi preventivi su un foglio di carta bianca.

    Ci scusi, ma non siamo daccordo. Ci dica di quanti soldi il Comune ha bisogno per ripianare questi debiti che lei ha elencato. Una soluzione tutti insieme si potr sicuramente trovare, sempre se la politica non ci mette i bastoni tra le ruote, o magari solo qualche inutile urlo di troppo.

    I numeri si danno in campagna elettorale, finita un anno fa. Durante la gestione occorre fare i conti.

    Li stiamo ancora aspettando!

    La spurchia fritte

    Se mange a pprimavre pecc i nna chiande ca crsce appirse e fave de cuzzele.Lavate la spurchi, scallatele pe ngone menute e mettitele a bbagne inda llacqua frdde pe nna d (tenite la siste a cangi spisse lacqu). Schelatele, assecuatele, nglelesciatele de pastlle de farine, iove, iacqu e sale e fresci-tele inda tandugghi frevute. Menatenge n picche de sale e mangia-tavville calle.

    Orobanche fritteLe orobanche essendo piante parassite delle fave, si possono gustare solo in primavera.

    Lavate le orobanche, bollitele per pochi minuti e mettetele a bagno in ac-qua fredda (avendo cura di cambiarla spesso), per circa un giorno. Scola-tele, asciugatele, immergetele nella pastella preparata con farina, uova, acqua e sale e friggetele in abbondante olio bollente.Cospargete di sale e servite calde.

    Ingredienti500 g di cime di orobanche

    50 g di farina2 uova

    olio, sale acqua

    Candido Daresta - La Checina NosteVito Radio Editore (anno 2002-pagg. 80-81)

    A tavola da Candido

  • N 3 - APRILE 2010 15

    Che un lavoratore abbia di-ritto alla sua giornata di libert sacrosanto. Non ci permetteremmo mai di negare diritti acquisiti e sanciti dal nostro ordinamento.

    Ma al tempo stesso riteniamo che esiste un dovere, quello della con-tinuit di un pubblico servizio, che non pu venire meno in qualunque condizione, sia pure di difficolt.

    Il problema di cui stiamo trattan-do il seguente: a Sammichele, per una situazione contingente, stato deciso di non effettuare lapertura del Cimitero di marted, in corri-spondenza alla giornata di riposo del custode che, per contratto e per suoi diritti di lavoratore, deve effettuare un determinato nume-ro di ore spalmate nella settimana. Considerando che bisogna garanti-re lapertura nelle domeniche e nei giorni festivi, si visto riconoscere dallAmministrazione comunale, di cui dipendente, la propria giorna-ta di riposo di marted.

    Con buona pace di quanti desi-derano andare a trovare i propri cari proprio in quel giorno o, cosa molto pi disgraziata, si trovassero nella si-tuazione di dover accompagnare un proprio estinto nellultimo viaggio, proprio di marted.

    Non fraintendeteci. Non stiamo dicendo che il marted viene nega-to il funerale, ma soltanto che si va incontro ad una procedura burocra-

    tica antipatica e perfino complicata in queste particolari situazioni. Biso-gna recuperare le chiavi, garantire lapertura del camposanto, avvisare i vigili urbani, attenersi ad orari ben precisi (e se la funzione religiosa do-vesse protrarsi che si fa? Contingen-tiamo le preghiere?).

    Il punto questo. Il Cimitero non un ufficio pubblico, non si va a chiedere un certificato, non si otten-gono delle fotocopie di delibere. Al Cimitero si va a pregare per i propri cari, a portare un fiore sulle tombe, in riflessione e raccoglimento.

    E garantire laccesso al Cimitero, allora, diventa un dovere preciso per chi Amministra il Paese.

    Come conciliare il diritto del la-voratore con i diritti dei cittadini? Non sta a noi risolvere i problemi. Compito di chi scrive quello di se-gnalare le istanze dei cittadini a chi ha il dovere di agire per il loro bene comune.

    Le strade sono molteplici: dalla sostituzione (ricordate quando Mi-chele lautista sostituiva il vecchio custode?) del personale, alla riorga-nizzazione degli orari dei dipenden-ti comunali a quella che, forse, la soluzione pi semplice ed imme-diata: rivedere gli orari di apertura cimiteriali e renderli compatibili con lorario di lavoro del custode.

    Magari a lui non piacer, ma sta l per lavorare, e non per il suo perso-nale diletto.

    di GIUSEPPE PUGLIESE

    Chiusura settimanale:non morite di lunedGiornata libera per il custode, il servizio pubblico che fine fa?

    Particolare del Cimitero di Sammichele di Bari

    Tecnos Italiana s.r.l. S.S. 100 - Km 17,500 - 70010 - Casamassima (Ba)Tel. +39 080 697 0056 - Fax +39 080 697 0057

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    IlluminazioneAmplicazione sonora

    Sammichele di Bari

  • N 3 - APRILE 201016

    Giacomo Olivieri (Idv: n. 81 preferenze a Sammichele, n. 14.695 preferenze tota-li): eletto; Tommaso Attanasio (Pdl: n. 83 n. 9.483): non eletto; Vito Sa-vino (Federazione Sinistra-Verdi: n. 174), un bel riconoscimento perso-nale, anche se non eletto; Gerardo Degennaro (Pd: n. 87 n. 13.218): eletto; Onofrio Introna (Sinistra Ecologia Libert: n. 35 n. 7.447): eletto; un altro circolo Sel, sulla piazzetta del Monumento ai Ca-duti; un circolo pro Pdl sempre nei pressi del Monumento dei Caduti; il nuovo Circolo del Popolo della Li-bert - per Giammarco Surico (Pdl: n. 366 n. 10.369): eletto; Vincenzo Divella (la Puglia per Vendola: n. 52 n. 4.254): non eletto; Marcello Vernola (Udc: n. 47 n. 3.344): non eletto.

    Sono i circoli/comitati elettorali aperti a Sammichele di Bari in occa-sione della passata campagna elet-torale per il rinnovo del Consiglio Regionale.

    A questi vanno aggiunti la sezio-ne del PD, in Piazza Vittorio Veneto, la sezione dellIdV in via Dogali e il rinnovato ed informatizzato Circolo del PdL, inaugurato da Rocco Pale-

    di AGOSTINO SPINELLI se e visitato dal ministro Raffaele Fitto.

    Alcuni di questi punti di incontro si sono animati in modo partico-lare negli ultimi due o tre giorni di campagna elettorale, in occasione delladdestramento fatto ai rappre-sentanti di lista.

    Un bel gruppo di giovani, chia-mati a ricoprire quel ruolo partico-larmente delicato nei seggi.

    Nella nostra realt, quel ruolo stato remunerato: 50 euro. Lequi-valente di due o tre serate di pizza e birra. Ma ci risulta che sono girate carte telefoniche e buoni benzina.

    Un po ci siamo illusi: una ventina di giovani presenti contestualmen-te in quelle sezioni, non merce di tutti i giorni. Insieme per discutere di politica, o di come lavorare per la politica. Un evento.

    Nella sezione del PD, ai comizi, non abbiamo visto mai il popolo delle primarie. Sappiamo come vie-ne reclutato e mobilitato e da chi, alla bisogna. Non abbiamo visto neanche i componenti il Direttivo sezionale (esiste ancora?). Non ab-biamo visto neanche i consiglieri comunali. Solo qualcuno che si preso lincarico di girare da una sede allaltra per coprire forse las-senza del coordinatore o per pre-

    senzialismo puro. Pochissima gente ai comizi (anche a causa del freddo), quando non si sono tenuti affat-to (anche per lora proibitiva, vedi quello di Michele Emiliano).

    Chiss perch Vendola non ne ha bucato uno. Intanto, abbiamo regi-strato anche subdola indisponibilit al dibattito politico: solo una ses-santina di persone allincontro pro-mosso da [email protected] presso il festino di Francesco Netti per il confronto UNORACON (poi divenute tre e mezza) tenuto da Nicola De Barto-lomeo (Palese), Umberto Salinas (IO SUD di Adriana Poli Bortone), Sergio Povia (Pd). Non molti i gio-vani intervenuti. Eppure il tema era dedicato proprio a loro: Alla ricerca del lavoro in Puglia.

    Comitati. Con la funzione di dare un segnale di presenza attiva in vista delle votazioni. Tenere vivo il nome. Il nome del candidato, pi del par-tito, pi del programma. Hanno gi chiuso il giorno dopo lo scrutinio.

    Ci siamo illusi che potessero esse-re presdi per un dibattito continuo. Eppure, la maggior parte di loro ha vinto. Avrebbero potuto garantire un contatto continuo, permanente con il territorio.

    Ci rendiamo conto dei costi, ma non interrompere il dibattito avvia-to fondamentale. Niente da fare, solo fervore elettorale. Dopo il voto si sbaracca. Missione compiuta: mordi (vota!) e fuggi.

    Se questi punti, invece, potessero diventare veri centri di dibattito po-litico il vantaggio sarebbe perma-nente e per tutti.

    Niente da fare. Allora, chi una sezione ce lha, utilizzi quella. Met-ta allordine del giorno lanalisi del voto. Inviti e coinvolga vincitori e vinti. Apra il dibattito alla cittadi-nanza. Allarghi il dibattito ai pro-blemi locali: la Regione un vero punto di riferimento per il Comu-ne. Tiri fuori i progetti promessi in campagna elettorale e programmi interventi ed iniziative. Chiss, po-trebbe rimettersi in moto la politica. Smuovere il torpore che avvolge lAmministrazione Comunale. La prossima competizione elettorale fra tre anni per le politiche generali. Potremmo cadere nelloblio politi-co.

    Quei giovani, chiamati a difen-dere fino allultimo voto nei seggi, potrebbero alimentare invece la passione vissuta in una due giorni a volte molto interessante, ma non renderla, non viverla solo come epi-sodica, perch gettonati.

    Si potrebbero aprire e chiudere le sezioni di partito, dopo averle usate per dibattere, discutere, proporre, parlare di politica con i propri rap-presentanti eletti a tutti i livelli, ma anche con i non eletti, invitando anche i parlamentari che si sentono figli di nessuno, perch designati ed eletti per grazia ricevuta, avendo cura, uscendo dalla sezione, di spe-gnere la luce.

    Senza affidarsi, come avviene ora, ad un timer, a fare finta che esiste una sezione in attivit, con insegna luminosa accesa. Proprio come av-viene con i fiori di plastica al cimite-ro: colorati, sempre vivi, ma finti.

    Manifesti incollati, cosa rester dellentusiasmo pre-elettorale?

    polit ica - Sammichele di Bari

    Circoli aperti: gi chiusiGiovani arruolati e pagati solo per la tre giorni ai seggi. Cosa rester adesso della politica a Sammichele?

  • N 3 - APRILE 2010 17

    polit ica - Sammichele di Bari

    La sinistra che non c!Divisa e frammentata. Come e dove ritrovarla?

    Che strana epoca, la nostra. Il livello di fiducia e gradi-mento dei cittadini nei con-fronti della politica sono al minimo storico. Allo stesso tempo, assistia-mo a folle gaudenti di personaggi anonimi che farebbero follie per una candidatura. Tutti aspirano a qual-cosa, un seggio, una poltrona, una onorificenza, un momento di gloria. Passione politica: zero. E per passio-ne politica si intende il desiderio di divenire artefici di un cambiamento della comunit nella quale si nati e si vive, in rapporto ad una propria visione delle cose. Non parliamo di massimi sistemi, per carit. Parliamo di cosa fare di una zona artigianale, in quali capitoli di bilancio indirizza-re le risorse, quali politiche culturali adottare. Insomma, quella che si chiama idea di citt.

    MAURO MAGISTRO

    Prendi la cosiddetta sinistra sam-michelina. Va detto che il termine sinistra, ormai, un ricordo da affidare ai libri di storia locale. Non esiste pi, in concreto. Mauro Ma-gistro divenuto Coordinatore cit-tadino del Pd durante un congresso nel quale la sua figura non emersa in base ad una precisa proposta po-litica. In quellassise, poche persone parlottavano sulluscio delle porte o appena fuori della Biblioteca comu-nale e decidevano. I voti, a pacchet-ti, hanno sancito lorganigramma. Forse, lo studio tecnico competente pensava ad un organico progetto di conquista del potere di l a bre-ve, tramite terzi. Forse, si illudeva di potere allevare, dalla sera alla mat-tina, se non eredi o delfini, almeno un personale politico allaltezza. Ma oggi, la Dc non esiste pi. Ti aspet-tavi qualcosa di meglio se non un modesto risultato?

    DA COORDINATOREA EX CAPOGRUPPO

    Al Coordinatore cittadino hanno affidato le redini del partito senza avere esperienza, una vita da mi-litante in sezione alle spalle. Cosa avrebbe potuto fare di fronte a ripe-tute mozioni di sfiducia presentate

    dal 50% del Pd se non far finta di nulla? Bisogna contrapporre argo-mentazioni che non ci sono. Ed al momento giusto, bisogna sapere mediare. A ci si aggiunga la man-canza di tempo, per motivi profes-sionali.

    Come se non bastasse, stato per mesi anche capogruppo di mag-gioranza. Lalter ego del Sindaco, e scusate se poco. Uno che deve difendere politicamente gli atti dellamministrazione comunale. Un incarico che prevede la conoscen-za perfetta di tutte le delibere, con mosse e contromosse possibili sulla scacchiera, per replicare ad una mi-noranza agguerrita.

    LELLO LAERA

    Oggi, nuovo capogruppo di mag-gioranza il consigliere Lello Laera. Appunto, di nuovo. Cosa sarebbe accaduto se una certa progressione verticale di una dipendente dellUf-ficio Ragioneria del Comune avesse avuto seguito, anzich essere bloc-cata? Laera, oggi, sarebbe ancora organico alla lista Insieme di Filip-po Boscia? Che motivi avrebbe avu-to per abbandonare la nave?

    La nascita del Pd? Ma se fino allul-timo secondo ha rallentato le proce-dure politche per lincontro tra Ds e Margherita locali!

    Quella progressione verticale ri-schiava di trasformarsi in un nodo scorsoio.

    LINDA SAVINO

    Lassessore (finalmente!) Linda Savino Vittore oggi sarebbe nel Pd, se Filippo Boscia le avesse ceduto una delega assessorile? Difficile a credersi. Nel 2004, fu una delle pi accanite sostenitrici di Insieme e di Filippo Boscia sindaco. Basta con Nicola Madaro, era il suo deciso slogan. Poi, lentusiasmo si spense. E progressivamente, si riavvicin allex sindaco Dc. Nella passata le-gislatura, si assentava in maniera sistematica dai Consigli comunali.

    Non osiamo immaginare come avr perorato la causa del Pd al cospetto degli elettori. In un docu-mento letto in Aula in un Consiglio comunale del novembre 2007, la-mentava di non potere pi sedere accanto al consigliere Lorenzo Net-ti perch di destra. Oggi, siede ac-canto al consigliere Vito Leonardo Spinelli che, in passato, ha chiesto la tessera di Forza Italia.

    ALESSANDRA MORGESE

    LAssessore Alessandra Morgese, dulcis in fundo. Lassociazione di cui fa parte era in ottimi rapporti con Nicola Madaro, quando era Sinda-co di Sammichele di Bari. Poi, lidil-lio si ruppe. E non abbiamo ancora compreso il motivo. Quello vero, non quello di facciata. Il consigliere Lorenzo Netti (Fi) divenne improvvi-samente luomo nuovo della poli-tica sammichelina. Unammirazione senza freni. Qualcuno propose a quellassociazione tessere nel parti-to del Cavaliere e addirittura, som-

    messamente, qualche candidatura futura. Quellassociazione, tramite il suo periodico, aveva unansia: cerca-re un nuovo leader anti-madariano.

    Non spetta alla stampa scendere a piedi uniti nella lotta tra partiti e nei partiti. La stampa registra la real-t, non decide candidature.

    Ma chi cerca trova. Sostennero Filippo Boscia allo

    spasimo per due anni e mezzo. Volgevano lo sguardo altrove ogni volta che bisognava non guardare. Cera solo da turarsi il naso. Il palaz-zetto dello sport stata cosa buona e giusta per 2 anni e mezzo. Poi, non pi. Si ruppe anche quellidillio: fin la lunga luna di miele. Alla fine, decisero di entrare direttamente in politica. Scelsero il Pd, visto che notoria la simpatia di Boscia per la destra.

    TATEO E LA SINISTRA

    Si assemblarono e scelsero, in fret-ta e furia, Natale Tateo come candi-dato Sindaco. Il legale di Pierpaolo Madaro nel procedimento che lo vede imputato per abusivismo edili-zio, per limmobile di via Pastore.

    Se qualcuno sa dov finita la sini-stra ci dica come fare per ritrovarla. Ci aiuti. Sammichele ha bisogno di due poli. Quella parte di opinione pubblica schierata a sinistra rischia di non avere pi rappresentanza politica.

    Non basta mettere insieme pezzi pescati ovunque per fare politica.

    Occorre una chiara identit.

    di VALENTINO SGARAMELLA

  • N 3 - APRILE 201018

    sport - Sammichele di Bari

    Eliminazione o c qualcosa sotto?Molte ombre sulla trasferta di Roma che ha sancito leliminazione dalla Coppa per lAsd Sammichele

    A cinque giornate dal ter-mine del campionato di serie C di pallavolo, il GS Atletico si ritrova in decima posizione in piena zona playout. Allontanata matematicamente la speranza della salvezza diretta ma anche gli spettri della retro-cessione in serie D, i sammichelini dovranno ottenere il maggior nu-mero di punti possibili in queste restanti partite per cercare di rag-giungere almeno il nono posto in classifica, che consentirebbe di disputare due delle tre gare pre-viste per i playout dinanzi al pro-prio pubblico.

    Nelle ultime giornate prima del-la pausa per le festivit pasquali, i biancocelesti hanno portato a casa tre punti dal delicatissimo scontro diretto in quel di Trani, salvo poi arrendersi sul campo del Palo terzo in classifica. Le ulti-me due trasferte hanno dimostra-to ancora una volta che la squa-dra in grado di poter competere anche con compagini di alta clas-sifica, mancando solo della cat-tiveria e della lucidit necessaria per chiudere le partite a proprio vantaggio. Su questo aspetto, il

    tecnico Antonello Galatola sta lavorando molto, facendo dispu-tare ai suoi ragazzi anche incontri amichevoli con formazioni di ca-tegoria superiore.

    Le note positive per la societ del presidente Gerardo Spinelli giungono intanto dalla squadra impegnata nel campionato di II divisione: il gruppo, allenato da Mario Gasparro, nel quale mili-tano anche alcuni atleti che fino allanno scorso giocavano da tito-lari in prima squadra, a due gior-nate dal termine, guida solitario il proprio girone, dopo la rocambo-lesca vittoria nello scontro diretto con il Gioia.

    Tra un mese circa, se la classifi-ca dovesse restare invariata, Giu-liano Romanazzi e compagni disputeranno lo spareggio conto il Club Atletico Bari, gi matema-ticamente certo del primo posto nellaltro raggruppamento. La vincente sar promossa nel cam-pionato di I divisione. Potrebbe essere, questo, un risultato che pu riscattare unannata tutto sommato di transizione, tra luci e molte ombre..

    L.N.

    Si infranto sul campo del-la Virtus Guidonia il sogno dellAsd Sammichele di conquistare la Coppa Italia di cal-cio a 5 destinata a formazioni di se-rie C, e, di conseguenza, ottenere la promozione in Serie B nazionale. Nella semifinale di ritorno, infatti, i biancocelesti sono stati sconfitti per 7-3 al termine dei tempi sup-plementari, in una giornata da ri-cordare soprattutto per gli aspetti di tipo logistico e organizzativo, oltre che per il clima di forte inti-midazione e tensione venutosi a creare nei confronti dei calciatori e dei tifosi sammichelini presenti.

    Data limportanza dellevento, la societ aveva infatti messo a dispo-sizione della tifoseria un autobus per seguire la trasferta in terra capi-tolina; giunti presso il centro sporti-vo, sede della gara, i tifosi del Sam-michele (una trentina circa), sono

    Sportingsprecone

    Avevamo raccontato di uno Sporting Club lan-ciato allinseguimento del Leporano, ancorato alla secon-da posizione in classifica nel cam-pionato di calcio di 1^ categoria. A distanza di meno di un mese, di buono c solo la certezza di di-sputare i playoff, visto che il Sam-michele ha perso tante buone oc-casioni e ambire alla promozione diretta.

    La squadra allenata da Tom-maso Narraccio ha ottenuto tre sconfitte consecutive contro Lizzano, Acquaviva e Cellamare, formazioni di basso profilo, scivo-lando fino al quinto posto prima della vittoria casalinga contro il Castellaneta, nellultimo turno pri-ma della pausa per le festivit.

    Nelle ultime giornate il Sam-michele dovr cercare di scalare qualche posizione in classifica per riprendersi la seconda piaz-za e, dunque, trovarsi nelle con-dizioni migliori per disputare i playoff,incente dei playoff.

    L.N.

    stati avvicinati da un calciatore del Guidonia, in tribuna per squalifica, che, con fare minaccioso ha rimos-so le bandiere con i colori sociali del Sammichele, generando subi-to paura tra i presenti (tra cui nu-merosi ragazzi della scuola calcio).

    Non basta. Linizio della gara, pre-visto per le ore 16, stato posticipa-to a causa del mancato arrivo degli arbitri sul campo di gioco. Pare che i due direttori di gara, provenienti da Avezzano, regolarmente de-

    signati dallAssociazione Italiana Arbitri (AIA), non fossero stati avvi-sati dellorario di inizio del match.

    Raggiunti telefonicamen-te dal presidente del Guido-nia, sembra siano partiti alla volta di Roma solo intorno alle 16, giungendo alle 18.15 circa.

    Una circostanza sicuramente anomala, poich, vista limpor-tanza della manifestazione (ricor-diamolo, semifinale nazionale di Coppa Italia!), appare strano che

    GSA: si aspettano i playout

    di LEONARDO NETTI entrambi gli arbitri non siano stati informati dellora di inizio della par-tita, peraltro regolarmente pubbli-cizzata su periodici di informazione sportiva e numerosi siti internet legati al mondo del calcio a 5. Inol-tre, appare strano il fatto che gli stessi arbitri abbiano direttamen-te comunicato con il presidente della societ padrona di casa che evidentemente, nella sua rubrica telefonica, aveva segnati i nume-ri privati dei due direttori di gara.

    Sta di fatto che, se alle ore 16, il centro sportivo era prevalentemen-te occupato dai tifosi sammichelini, a partire dalle ore 17.30 circa, esso stato invaso dai sostenitori ro-mani che, per tutta la durata della gara, hanno rivolto epiteti offensivi nei confronti dei giocatori dellAsd Sammichele, nonch al gruppo dei tifosi al seguito della squadra. Larbitraggio ne stato fortemen-te condizionato, come dimostra la concessione del calcio di rigore che ha spianato la strada al Guidonia a cinque minuti dallinizio del match. Addirittura, al termine dei tempi re-golamentari, i due direttori di gara hanno raggiunto telefonicamente gli organi federali, poich non sa-pevano se si dovessero disputare i tempi supplementari (come avviene in ogni confronto di andata e ritor-no) o direttamente i calci di rigore.

    Facile immaginare in quali condi-zioni psicologiche i calcettisti sam-michelini abbiano potuto affrontare una partita cos delicata, certamen-te la pi importante disputata fino a questo punto della stagione. La sconfitta e leliminazione sem-brano, dunque, la logica conse-guenza di un pomeriggio iniziato male e terminato nel peggiore dei modi, a causa di quanto avvenuto allesterno del rettangolo di gioco.

    Per il Sammichele, svanito, quin-di, il sogno della Coppa, diminu-iscono le speranze di ottenere la promozione in serie B. Resta aperta soltanto la pista, difficile ma non impossibile, dei playoff promo-zione, che prenderanno il via tra circa un mese e che vedranno sfi-darsi in una prima fase le squadre classificate dal secondo al quinto posto in campionato e, succes-sivamente, le formazioni uscite vincitrici dai playoff regionali.

  • N 3 - APRILE 2010 19

    Entusiasmo, presenza e tanta voglia di tifare in grande. A Sammichele si inaugurato il Bari Club alla pre-senza del Presidente del sodalizio barese Vincenzo Matarrese, del d.s. Perinetti e di una delegazio-ne di giocatori formata da Gillet,

    Andrea Masiello, Castillo, Bel-monte, Sforzini e Rivas.

    Tra discorsi ufficiali ed il tradizio-nale taglio del nastro, i giocatori biancorossi non si sono sottratti allaffetto dei sammichelini, che hanno affollato piazza Vittorio Veneto, contribuendo alla riuscita

    dellevento.Richieste di una fotografia, au-

    tografi, magliette e sciarpe sven-tolati come allo stadio. Sembrava di essere al San Nicola.

    Come sono lontani i tempi in cui quasi ci si vergognava di tifare Bari, e quando allo stadio cerano

    Grande festa in piazza con giocatori e dirigenti

    Inauguratoil Bari Club

    soltanto poche decine di spettato-ri paganti.

    Certo, i risultati della squadra portano ad un crescente entusia-smo nella tifoseria.

    Quello che, per, ci preme sot-tolineare che bisogna lavorare molto, e in questo siamo assolu-tamente sicuri che il presidente Giampiero Lerario e tutti i soci del Bari Club sapranno farsi vale-re, la promozione della cultura sportiva.

    Applaudire non soltanto quan-do si vince, ma soprattutto nei momenti di difficolt.

    Tifare, infatti, significa suppor-tare la squadra quando perde, applaudire gli avversari quando sono pi bravi ed accettare, sem-pre, il risultato del campo.

    Benvenuto, dunque, Bari Club. E che le soddisfazioni ricevute dal Bari siano davvero tante.

    Ro.Ma.

    Rettifica, Decataldo era assenteIl consigliere comunale Leonar-do Decataldo ci scrive per chie-derci di rettificare la sua parteci-pazione al Consiglio comunale del 16.04.2009. Non intervenne: era assente.Non pot quindi votare a favore il documento presentato dal sin-daco Boscia, votato allunani-mit dei presenti, per lo schema di transazione palazzo/terreno, come da noi riferito erroneamen-te nel numero scorso.Ne prendiamo atto e provvedia-mo in rettifica dellinformazione, ringraziamo lo stesso Decataldo per la puntualizzazione.

    Tic tac... e intanto il tempo passae le sentenze restano inapplicate...

    Prima Determinazione del Respon-sabile dellArea Tecnica per il ripristi-no dello stato dei luoghi: n. 284 del 2004:

    6 anni!Sentenze del TAR Bari n. 1215,

    1216, 1217, 1218 del 04.05.2007:

    1.081 giorni!Sentenza Consiglio di Stato: n.

    3040 del 18 marzo 2008:

    749 giorni!

    Labbraccio dei tifosi alla squadra del Bari

    Il Presidente Vincenzo Matarrese festeggiato nella sede del Bari Club di Sammichele

    sport - Sammichele di Bari

    Il palazzo di via G. Pastore

  • N 3 - APRILE 201020

    Movimento 5 stelle-Beppe Grillo decisivo per la sconfitta del centrosinistra in Piemonte

    dopo il votodopo il voto

    LIstituto Cattaneo di Bolo-gna ha effettuato alcune elaborazioni dei risultati del voto regionale tenutesi in 13 delle 20 Regioni italiane lo scorso 28 e 29 marzo 2009, per determina-re quanto i maggiori contendenti abbiano riscosso maggiori o minori consensi rispetto alle precedenti elezioni regionali del 2005. Fra i risultati pi importanti si possono citare:

    La Lega Nord ha pressoch raddoppiato i consensi, passando dai quasi 1 milione 380 mila voti nel 2005 (nelle sole 13 regioni che hanno appena votato il 28 e 29 marzo) agli attuali 2 milioni 750 mila (+1 milione 370 mila voti). Si tratta di un avanzamento genera-lizzato in tutte le regioni del Nord e anche in quelle rosse. Molto forte la crescita nelle Marche (voti quasi sestuplicati) e in Toscana (consensi triplicati), anche se in quelle zone la Lega partiva da valori assoluti rela-tivamente bassi. Ma anche nelle re-gioni in cui la Lega Nord aveva gi una presenza radicata si registrano avanzamenti notevoli, specie lad-dove il candidato a presidente del centro-destra era un rappresentan-te della Lega: +134% nel Veneto (+450 mila voti), +83% in Piemon-te (+144 mila), +61% in Lombardia (+424 mila voti).

    Anche in Liguria (+38 mila voti) e in Emilia-Romagna (+180 mila) si osserva uno sviluppo ragguardevo-le: +100% e +165%. Si tratta di un risultato ancora pi rilevante alla luce dellastensionismo che ha ca-ratterizzato queste consultazioni.

    Il Popolo della libert, rispetto ai suoi predecessori del 2005 (For-za Italia e Alleanza nazionale), ha perso 1 milione 69 mila voti (ossia il 15%). Comera prevedibile, una par-te consistente di questo calo si re-gistra nel Lazio (600 mila voti) per effetto dellesclusione della lista Pdl in provincia di Roma e quindi non pu essere imputato a una minore attrattiva del partito nei confronti dellelettorato. Ricordiamo che nel 2005 An e Forza Italia hanno rac-colto 610 mila voti in provincia di Roma. Ma il Pdl conosce comunque un calo marcato anche nelle regio-ni settentrionali Piemonte (178 mila, 27%), Lombardia (162 mila, 11%), Veneto (154 mila, 22%) e rosse Emilia-Romagna (99 mila voti, -16%), Toscana (95 mila, 19%). In due regioni del Sud, al contrario, il Pdl avanza: +224 mila voti in Campania (+35%) e +47

    mila voti in Calabria (+21%) regio-ni strappate al centrosinistra senza alcun apporto della Lega Nord.

    Nel complesso, il Popolo della libert e la Lega Nord hanno gua-dagnato 301 mila voti nelle tredici regioni in cui si votato (quasi 900 mila se si esclude dal computo la provincia di Roma). Questo avan-zamento si concentra nelle regioni Lombardia (+262 mila voti), Veneto (+297 mila voti), Campania (+224 mila), Emilia-Romagna (+80 mila) e Calabria (+47 mila). Si assiste invece a un calo di consensi in Piemonte (35 mila), Toscana (19 mila).

    Lavanzamento del centro-de-stra stato accompagnato da un notevole riequilibrio nei rapporti di forza allinterno del centro-de-stra: se nel 2005 i consensi di Forza Italia e Alleanza nazionale erano 5,1 volte superiori ai consensi del-la Lega Nord, nel 2010 questo rap-porto sceso ad appena 2,2. Detto altrimenti, se nel 2005 la Lega Nord incideva per il 16% sul complesso dei consensi del centro-destra (nel-la sua accezione pi ristretta), ora essa incide per 31%, ossia ha quasi raddoppiato il suo peso entro la co-alizione.

    Il Partito democratico perde 2 milioni di voti rispetto ai consensi raccolti dai Democratici di sinistra e dalla Margherita nel 2005, ossia circa un quarto (-26%) delleletto-rato dei suoi predecessori. Si tratta di un arretramento generalizzato, con accenti diversi: molto marcato in Calabria (52%), pronunciato in Campania (36%), Basilicata (-35%) e Piemonte (-30%). Viceversa, le perdite sono state pi contenute in Lazio (14%), Lombardia (18%) e Veneto (19%).

    LItalia dei valori manifesta una forte crescita, quasi quadrupli-cando i suoi consensi del 2005: +1 milione 227 mila voti. Si tratta di una crescita che si osserva in tutte le regioni, ma meno al Sud che al-trove. Particolarmente marcata la riuscita in Toscana (+127 mila voti, otto volte tanto il risultato del 2005) e nel Lazio (+183 mila voti, una se-stuplicazione dei consensi).

    Anche in seno al centro-sinistra, dunque, c stato un forte riequi-librio dei rapporti di forza: se nel 2005 i consensi di Democratici di si-nistra e Margherita erano 23,4 volte superiori a quelli dellIdv, nel 2010 questo rapporto sceso a 3,7. Det-

    to altrimenti, se nel 2005 lItalia dei valori incideva per appena il 4% sul complesso dei consensi del centro-sinistra (nella sua accezione ristretta di coalizione), ora essa incide per 21%, ossia ha quintuplicato il suo peso nella coalizione.

    LUdc di Pierferdinando Casini ha perso voti rispetto al 2005: 227 mila voti, ossia 15%. Larretramen-to pare essere per lo pi indipen-dente dalle alleanze strette nelle diverse regioni: il partito centrista ha perso consensi ovunque, tranne che in Liguria (dove appoggiava il candidato di centro-sinistra), Tosca-na (dove correva da sola) e in Cam-pania (dove appoggiava il candida-to di centro-destra). Nel complesso, tuttavia, il declino dellUdc stato pi forte laddove si alleato con il centro-sinistra.

    La sinistra radicale esce scon-fitta rispetto al 2005. In tutto, i parti-ti della sinistra radicale hanno perso 1 milione 274 mila voti, ossia quasi la met (48%) del loro elettorato di cinque anni fa. Si tratta di un fe-nomeno diffuso uniformemente sul territorio, con una significativa eccezione: la Puglia, dove i partiti di sinistra avanzano di 72 mila voti

  • N 3 - APRILE 2010 21

    dopo il votodopo il voto

    Forte crescita della Lega Nord e dellItalia dei valoriRiequilibrio dei rapporti di forza allinterno delle due coalizioni

    Elezioni regionali 2010: chi ha vinto chi ha perso

    (+38%). Infine, vale la pena di notare il

    risultato del Movimento 5 stelle-Beppe Grillo, che ha raccolti i consensi di 390 mila elettori nelle cinque regioni in cui si presenta-to. Il risultato migliore in Emilia-Ro-magna, con il 6% dei voti validi. Ma possibile che il ruolo pi rilevante sia stato svolto dal Movimento 5 stelle in Piemonte, dove ha conse-guito il 3,7% dei consensi e il candi-dato di centro-sinistra ha perso con un margine di appena 0,42 punti percentuali.

    Dati complessivi, quindi, che possono trovare una loro compiuta analisi anche nel contesto generale di un forte incremento comples-sivo dellastensionismo, diffuso in tutte le regioni.

    (Fonte: elaborazioni dellIstitu-to Cattaneo di Bologna)

    Una compiuta analisi del voto in Puglia non pu che partire da un pre-supposto: la linea di Raffaele Fitto, che ha voluto fortemente il proprio candidato Rocco Palese opposto a Nichi Vendola, non ha pagato.

    Mentre in tutta Italia il centro-destra ha fatto registrare note-voli progressi, passando da una situazione di 2-11 nel conteggio complessivo delle Regioni gover-nate ad una situazione che sfiora sostanzialmente la parit (6-7), in Puglia la forbice si allargata, partendo dai soli 14mila voti di differenza del 2005 fino ad arri-vare alla situazione del 2010, che ha visto Vendola riconfermato alla guida della Giunta regionale con il 48,69% (1.036.638 voti) contro il 42,25% del suo principale av-versario, che ha sfiorato le nove-centomila preferenze personali (899.590 voti).

    I 14mila voti del 2005, dunque, sono diventati oltre 136mila, e n pu essere addotta a causa di questo ampliamento della forbice la presenza di Adriana Poli Bor-tone, che pure con i suoi 185.370 voti (pari all8,71%) avrebbe po-tuto garantire la vittoria al centro-destra, se fosse andato compatto alle elezioni.

    Ma questa fantapolitica, e le condizioni politiche per un ac-cordo tra PdL, da una parte, Io-Sud e Udc dallaltra, non si sono realizzate soprattutto per il veto

    imposto da Raffaele Fitto, sup-portato da 13 parlamentari dellex Alleanza Nazionale che, quando si dibatteva su chi potesse esse-re il candidato del centrodestra e

    quando era saltato fuori il nome della Poli Bortone, avevano posto laltol con una nota ufficiale.

    I numeri parlano chiaro. In Pu-glia, quasi unica eccezione di un Italia che strizza locchio a Berlu-sconi e, soprattutto, a Bossi, si va affermando uno zoccolo duro a sinistra, con un partito persona-le, quello di Nichi Vendola, capa-ce di racimolare 182mila voti di preferenza (Sinistra Ecologia e Libert), attestandosi all8,74%, un risultato che non stato rag-giunto dalla sinistra nemmeno nelle regioni storicamente rosse come Emilia Romagna, Toscana ed Umbria. Se a questi voti som-miamo quelli ottenuti dalla Fe-derazione della Sinistra-Verdi

    (64.441 pari al 3,28%) facile capire come ci si trova di fronte ad un partito della sinistra che vanta un patrimonio del 12% dei voti pugliesi, e che senzaltro spo-

    sta pi a sinitra gli equilibri della istituenda Giunta Regionale, in unottica anche nazionale, e con spinte sempre maggiori affinch il Pd riveda la sua posizione di chiusura a sinistra, anche in virt la spinta personale, del carisma e dellappeal di Vendola.

    Vedremo il governatore puglie-se candidato contro Berlusconi?

    E troppo presto per poterlo dire.

    Eppure il dato politico chiaro: il centrodestra pugliese chia-mato a ricompattarsi, ed a supe-rare quellempasse fittiano che ha portato ad una sconfitta che, guardando il quadro complessivo italiano, davvero rumorosa.

    Roberto Mastrangelo

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  • N 3 - APRILE 201022

  • N 3 - APRILE 2010 23

    Signori consiglieri, per cor-tesia, spostatevi un po pi in l, c posto per tutti!La nostra strana legge elettora-

    le ha prodotto un risultato para-dossale.

    Mentre da tutte le parti sono sempre maggiori le richieste di ridurre i costi della politica e gli sprechi, la legge elettorale pu-gliese, introdotta con lallora presidente Raffaele Fitto e, nei fatti, confermata dalla giunta Vendola (considerando che non sono state apportate variazioni correttive), ha sortito leffetto di regalare altri 8 seggi di consi-gliere regionale.

    Questo perch oltre al bonus di maggioranza di 13 seggi attribui-ti automaticamente al presidente vincitore, nel caso in cui non si raggiunge la maggioranza del 60% dei voti in consiglio regiona-le la legge prevede lincremento del numero dei consiglieri fino ad arrivare al massimo a 100 consi-glieri.

    Aumento, ovviamente, da cal-colarsi in maniera proporzionale, come nello spirito della legge.

    Ecco che da 70 i consiglieri di-ventano 78.

    Quanto costa a noi cittadini questo giochetto?

    Facciamo due rapidi conti.Per comodit ammettiamo che

    un consigliere regionale ci costi 15mila euro al mese (ma sono di pi). Quindici per 8 fa 120mila euro complessivi al mese, che in un anno sono 1,440 milioni di euro, che in cinque anni sono 7,2 milioni di euro. Con incrementi analoghi in termini di personale a disposizione dei consiglieri, di rimborsi spese vari ed eventuali, bonus benefit e via dicendo.

    Un bel regalo ai partiti, non c che dire.

    Ora sono in molti a voler cam-biare la legge. Negli ultimi 5 anni Vendola e la sua maggioranza non ci sono riusciti.

    Sar che forse ne hanno avuto anche loro un vantaggio?

    Ro.Ma.

    La carica

    dei settanta,

    anzi dei 78!Maggioranza assolutamente stabile, 46 seggi contro i 30 complessivi delle opposizioni

    Nuovo Consiglio regionaleed ora la sfida del futuro

    dopo il voto

    di ROBERTO MASTRANGELO

    I nuovi eletti, che per un con-torto meccanismo elettorale sono 8 in pi di quello previ-sto dallo Statuto regionale, ed i cui nomi sono ormai ben conosciuti ai pugliesi, si troveranno di fronte ad una sfida difficile, complessa ed af-fascinante al tempo stesso.

    Messe da parte le questioni elet-torali, restano sul tavolo i program-mi. C da costruire la Puglia dei prossimi anni, la Puglia che non avr pi la facilit daccesso ai fon-di europei (a partire dal 2013) che fino ad ora hanno garantito un vero e proprio fiume di denaro per le casse e gli investimenti nella nostra Regione.

    Adesso occorre ripensare a nuo-ve strategie in settori fondanti e fondamentali per la nostra econo-mia, per il nostro rilancio e per il su-peramento di tutti quei ritardi che

    fanno della Puglia una Regione lon-tana dagli standard di qualit della vita europei.

    I pugliesi hanno deciso. Dovr es-sere Nichi Vendola a guidare que-sti processi, a presiedere a tutte le scelte strategiche, a cercare di fare della Puglia una Regione migliore e competitiva su mercati sempre pi estremi e selettivi che gli scenari at-

    tuali ci disegnano.Ed allora, per una volta auguria-

    moci che la politica riesca a mettere da parte le divisioni partitiche.

    Ben vengano tre anni senza scontri elettorali, senza la necessit di provvedimenti accalappia-voti, di grida e di scontri di piazza (per la verit sempre meno in piazza e sempre pi nei salotti).

    Ora tempo di proposte. E tem-po di costruire, tutti insieme ed ognuno per il proprio ruolo, la Pu-glia che vogliamo e quella che do-vr imparare a camminare con le proprie gambe.

    Gli scenari nazionali sono chiar