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Massoneria e Chiesa nel Risorgimento Alberto Rinaldini 1.Introduzione Nel Risorgimento i cattolici vivono un duplice scontro, con il liberalismo e con la massoneria. A ben guardare, però, la massoneria è solo ideologia e prassi “segreta” della lotta condotta dal liberalismo “giacobino”. Non tutti i liberali erano massoni, né tutti i massoni erano liberali. Ma il campo di battaglia è lo stesso. La massoneria accantona lo slancio dell’universale fratellanza per assecondare l’unificazione nazionale. O, meglio, appoggia e pilota la via all'unità politica dell'Italia come gradino all’universale. E per quanto riguarda l’Italia la via liberale “giacobina”, pur nel moderatismo di Cavour, necessariamente si scontra con i sovrani legittimisti e con la Chiesa cattolica, che, dopo la "meteora napoleonica massonica" era tornata ad essere di fatto sostegno dell’assolutismo. Un saggio di libertà non liberale quella napoleonica… che ha fatto scuola. Va perciò ricordata la differenza concettuale tra libertà presente nel liberalismo filtrato dalla Rivoluzione francese e libertà per la quale si batte la Chiesa e il mondo cattolico. La libertà la Chiesa l’ha respirata fin dal suo fondatore, l’ha vissuta nel tempo, prima come libertà nella “verità oggettiva”, con il Concilio Vaticano II l'accento è sul soggetto che cerca la verità: libertà della persona che ne denota la dignità, libertà di coscienza, libertà di religione. Nel momento risorgimentale la libertà era, per il liberalismo, “libertà dalla presenza della Chiesa nello Stato”, per la Chiesa, “libertà della Chiesa dall’ingerenza dello Stato”. Per la Massoneria, operante nel mondo latino, la libertà diventa lotta anticlericale per estirpare la stessa religione cristiana. L'opposizione dei cattolici, scrive A. Gambasin “non fu resistenza alle moderne libertà politiche, ma a quel tipo di libertà disancorata da valori spirituali , da valori morali; alla libertà demolitrice della civiltà cristiana” (1) . Non ci sembra esagerato quanto afferma Luigi Negri: “non è la Chiesa a essere antimoderna, ma è la modernità a essere antiecclesiale. La modernità è antiecclesiale, e il punto di attacco massimo all'ecclesialità è proprio rappresentato dalla massoneria che, in quanto elemento segretamente connotato e dinamicamente lanciato alla creazione di una civiltà alternativa a quella che nasce dalla fede , rappresenta a mio modo di vedere, l'elemento radicale della modernità” 2) Se Pio IX avesse accolto i consigli di Rosmini… invece di quelli del cardinale Antonelli, la storia dal '48 al '70 sarebbe stata ben diversa. Ma Il Tempietto 133

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Massoneria eChiesa nelRisorgimento

Alberto Rinaldini

1.IntroduzioneNel Risorgimento i cattolici vivono unduplice scontro, con il liberalismo e conla massoneria. A ben guardare, però, lamassoneria è solo ideologia e prassi“segreta” della lotta condotta dalliberalismo “giacobino”. Non tutti iliberali erano massoni, né tutti i massonierano liberali. Ma il campo di battagliaè lo stesso. La massoneria accantona loslancio dell’universale fratellanza perassecondare l’unificazione nazionale. O,meglio, appoggia e pilota la via all'unitàpolitica dell'Italia come gradinoall’universale. E per quanto riguardal’Italia la via liberale “giacobina”, purnel moderatismo di Cavour,necessariamente si scontra con i sovranilegittimisti e con la Chiesa cattolica,che, dopo la "meteora napoleonicamassonica" era tornata ad essere di fattosostegno dell’assolutismo. Un saggio dilibertà non liberale quellanapoleonica… che ha fatto scuola. Va perciò ricordata la differenzaconcettuale tra libertà presente nelliberalismo filtrato dalla Rivoluzionefrancese e libertà per la quale si battela Chiesa e il mondo cattolico. Lalibertà la Chiesa l’ha respirata fin dalsuo fondatore, l’ha vissuta nel tempo,prima come libertà nella “veritàoggettiva”, con il Concilio Vaticano IIl'accento è sul soggetto che cerca laverità: libertà della persona che ne

denota la dignità, libertà di coscienza,libertà di religione. Nel momento risorgimentale la libertàera, per il liberalismo, “libertà dallapresenza della Chiesa nello Stato”, perla Chiesa, “libertà della Chiesadall’ingerenza dello Stato”. Per laMassoneria, operante nel mondolatino, la libertà diventa lottaanticlericale per estirpare la stessareligione cristiana. L'opposizione deicattolici, scrive A. Gambasin

“non fu resistenza alle modernelibertà politiche, ma a quel tipo dilibertà disancorata da valorispirituali , da valori morali; allalibertà demolitrice della civiltàcristiana” (1).

Non ci sembra esagerato quantoafferma Luigi Negri:

“non è la Chiesa a essereantimoderna, ma è la modernità aessere antiecclesiale. La modernitàè antiecclesiale, e il punto diattacco massimo all'ecclesialità èproprio rappresentato dallamassoneria che, in quantoelemento segretamente connotato edinamicamente lanciato allacreazione di una civiltà alternativaa quella che nasce dalla fede ,rappresenta a mio modo di vedere,l'elemento radicale dellamodernità” 2)

Se Pio IX avesse accolto i consigli diRosmini… invece di quelli delcardinale Antonelli, la storia dal '48 al'70 sarebbe stata ben diversa. Ma

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come avrebbe salvato la libertà perl'esercizio della sua autoritàspirituale? Come avrebbe difeso lastessa religione cristiana del popolo?Lo stato pontifico era ritenuto ilbaluardo più che millenario ereditatoper la libertà del suo potere spiritualeuniversale. I tempi erano cambiati,non c'era l'esercito longobardo prontoad invadere Roma, ma l'illuminismoaveva costruito un pericolo forseancora più grave: la ragione contro larivelazione. Pio IX colse il positivo delliberalismo, lo provano anche leriforme in senso liberale che seguironoalla sua elezione, ma dovette opporsial liberalismo radicale laicista. Aguardare più a fondo i documentipontifici non possiamo chiedere alpontefice "altro realismo". Fa pensarequanto scrive Secomandi, il 7 ottobredel 2006, nella recensione del volumedi Luigi Negri, Pio IX. Profezia eattualità, uscito in quell'anno.

"Pio IX intravedeva nelliberalismo ottocentesco elementipalesemente laicisti, che eranoquelli che derivano direttamentedai paradigmi ideologici dellaRivoluzione francese. Larivoluzione giacobina di fine '700,a dispetto delle sue istanze dilibertà, uguaglianza e fratellanza,ha condotto una lotta spietata esenza esclusione di colpi contro laChiesa ed il cattolicesimo, dalladistruzione e profanazione dichiese e luoghi di cultoall'uccisione e tortura di sacerdotie fedeli; fino al tentativo, oltre chedi eliminare fisicamente la

presenza della Chiesa, diricondurla e sottometterla alloStato. L'obiettivo era quello ditogliere la libertà di azionespirituale e sociale alla Chiesa.Anche il Risorgimento italiano nonè stato immune da tale approccioanticlericale. Anche nel nostroPaese, infatti, non hanno fattodifetto, subito dopo l'unità d'Italia,gli espropri statali dei beniecclesiastici, la soppressione degliordini religiosi e l'eliminazionefisica di uomini e donne di Chiesae semplici fedeli. Pio IX avvertivacon lucidità gli aspetti esiziali diun percorso ideologico e politicolaicista che cominciava a smontarepezzo dopo pezzo i punti cardinedell'umanesimo cristiano e dellatradizione cattolica. (…) PapaMastai Ferretti non può esserevisto, a differenza di quanto nonpochi invece seguitano a fare, allastregua di pontefice antimoderno,poiché la sua contrarietà allederive della modernità nonconsisteva in un'avversionepreconcetta nei confronti dellademocrazia o del liberalismo. Egli,di contro, cercava con instancabilefervore di porre un argine allaicismo anticristiano cheprendeva piede in quel tempo, eche è stato il medesimo tronco sucui si sono innestati i totalitarismidel Novecento."

Il problema da risolvere era: ilpassaggio dalla sovranità politica"assoluta" alla sovranità "popolare". E questo toccava direttamente tutti gli

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stati italiani. Ma nel mondoanglosassone le idee liberali noncombatterono la religione, nel mondodi tradizione cattolica lo scontro traliberalismo e Chiesa fu duro. Da unaparte i liberali eredi del sistemagiacobino e napoleonico, accentratore,statalista e fortemente antireligioso chesi era andato diffondendo nell'Europa,dall'altra la Chiesa cattolica il cuicapo era insieme capo religiosouniversale e principe di uno statotemporale. L'eredità giacobina delliberalismo nostrano dell'800 e lo"stato temporale" resero piùcomplicato il cammino delRisorgimento.Ancora un chiarimento: "Sarebbe statapossibile l'unità d'Italia diversa dalla"conquista piemontese"? L'avvio allarisposta lo troviamo in Rosmini nelsaggio "Sull'unità d'Italia" compostonel 1848:

“L'unità d'Italia! E' un gridouniversale, e a questo grido nonv'ha un solo italiano dal Faro alleAlpi a cui non palpiti il cuore.Sarebbe dunque gettare parole alvento privarne l'utilità o lanecessità: dove sono tuttid'accordo, non v'ha questione”. (3)

Nel 1929, a commento dei PattiLateranensi che chiudevano il lungobraccio di ferro tra l'Italia "legale" e laChiesa, scrive la Civiltà Cattolica, ilgiornale considerato quasi simbolodell'"anti- Risorgimento clericale:

"Cominciando da Pio IX sino alpiù semplice prete di contado,

l'unità italiana non era avversatada nessuno. Il clero italiano, e ciòè da porsi fuori ogni dubbio, non sioppose all'unità, ma la voleva inmodo diverso quantoall'esecuzione. Questa era l'idea diPio IX, della Gerarchia, deicardinali e dello stesso anticopartito conservatore piemontese".

I credenti italiani non si opposeroall'unità, ma a quella unità. Lavolevano realizzare in modo diverso.Tutti, papa compreso, volevanol'unificazione e iniziò amaterializzarsi con la "Lega tra glistati italiani". A proporla per primofu Ferdinando II di Napoli. Nel1833 tramite l'ambasciatore a Romaconte Ludorf invita Gregorio XVI afarsi promotore di una lega difensivae offensiva tra i vari governi italianiper tutelare la religione, i troni el'ordinamento sociale minacciati dalliberalismo. Gregorio XVI apprezzala proposta, ma risponde di non puòfare propria l'iniziativa, perché il"carattere sacro di padre comune"impedisce al papa "supremo gerarcadi nostra santa religione" di"suonare trombe di guerra odeccitare alle armi". Pio IX appoggiala lega doganale, punto di partenzaper un'unione federale. CarloAlberto ha voluto fare "da sé" controgli altri. Vuol diventare re d'Italialui solo.(4) Certo l'unione politicad'Italia era sentita a livello di elite,intellettuali, borghesia e latifondistimeridionali. Alla massa arrivaronopesanti le conseguenze del modo direalizzarla.

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2.La massoneria moderna La massoneria moderna sorge a Londra,dal bisogno di superare il clima roventetra Logge massoniche protestanti e loggecattoliche. Gli scontri iniziarono inseguito alla definitiva sconfitta delladinastia cattolica degli Stuart e il trionfoprotestante che portò sul trono inglese ilprotestante Giorgio I Hannover nel1714. Mentre le logge cattoliche diLondra subivano invasioni e incendi, sirespirava anche la nostalgia della pace.Quattro Logge dissidenti, sotto l’impulsodel protestante francese TeofiloDesaguliers, figlio di un pastoreugonotto emigrato in Inghilterra,ritrovarono la fratellanza e sicoagularono in un’unica loggia.(5) Eral’anno 1717, l’anno del salto di qualitàdella Massoneria medioevale dettaoperativa alla massoneria modernaspeculativa o ideologica. La Carta fondamentale fu compilata dalpastore protestante Giacomo Andersonnel 1723. La filosofia cui la massoneriasi ispira e ne attua i precetti:fratellanza, tolleranza, lottaall’ignoranza e al male, obbedienza aidoveri civili, subordinazione alle leggi,lavoro per il progresso dell’umanità.(6)

Giovanni Caprile nella Rivista Jesus aproposito della religione e lamassoneria moderna scrive:

“Non era una setta religiosa;nacque in ambiente protestante,senza però escludere cattolici edebrei. Ciò spiega perché si limitòad esigere, per esservi ammessi,solo la credenza in Dio unico epersonale, nella sua volontàrivelata nel Libro Sacro,

nell’immortalità dell’anima. Era ilminimo che tutti dovevanoaccettare, e che ancor oggi LaGran Loggia Madre di Londraesige senza eccezione dalla Loggiache aspiri al riconoscimento e dachi chiede l’ammissione”. E pocooltre: “fondamentalmente si puòdire che la Massoneria nutre, versoCristo, grande rispetto come uomo,come animatore della fraternitàuniversale, come martiredell’umanità. Sul terreno della

fede non si entra, né si vuole

entrare. Non si afferma, conquesto, che tutto si sia sempre edappertutto mantenuto a talelivello di rispettosa serenità, ancheper i chiari atteggiamenti polemiciverso la Chiesa istituzionale, chetalvolta sembrerebbe voler opporreallo stesso Cristo. Sappiamo chenella stessa concezione dellaMassoneria si sono verificateanomalie e deviazioni; ciò haavuto i suoi riflessi anche nelparlare di Cristo, quando in certilibri e riviste massoniche delpassato, si è apertamente negatala sua divinità e si sono ripetutitutti gli errori della cristologiarazionalista del secolo scorso.Ritengo però che tutto ciò non puòessere attribuito alla massoneria inquanto tale, nella sua essenza piùgenuina. Dove ciò si riscontra ci sitrova sempre di fronte a fenomenideviazionistici.”(7)

Nel Risorgimento, specie dopo il ‘59,la massoneria è stata violentementeanticlericale.Va anche detto che il

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pianeta massoneria è complesso, maun forte anticlericalismo accompagnala massoneria moderna in Francia, inSpagna, in Italia e nell’AmericaLatina. È comunque questa lamassoneria che troviamo nell'Italia nelRisorgimento. Nel mondo angloamericano non esiste lo scontropresente nei paesi cattolici. Una puntadi anticattolico affiora già nel sorgerestesso della massoneria moderna: haorigini protestanti, accetta anchecattolici ed ebrei purchè si lasci daparte questioni di fede e di politica. Lochiedono le costituzioni di Anderson.

3. La degenerazione della massoneria

Già nel ‘700 la Massoneria nelpropagarsi smarrì lo spirito degli inizi.Scrive Molinari:

“la degenerazione massonica ebbeluogo in Francia, ove indossò ipanni del razionalismo,proclamando da una parte la fedenel Grande Architetto dell’Universo, ma rigettando dall’altral’autorità della Chiesa”.

E ancora

"L'associazione dei 33 in Francia,forse per l'eredità volterrana oforse per i legittimismo monarchicodei cattolici, s'è vestita non solocol grembiule, ma anche con ipanni dell'anticlericalismo".(8)

Il Grande Oriente d’Italia sorgerà nel1859 con i tratti della massoneriafrancese che aveva vestito i panni

dell’anticlericalismo spinto. E traChiesa e massoneria fu guerra. Ifocolai massonici precedenti il ‘59ebbero prossimità con la Carboneria,ma questa non sarebbe figlia dellaMassoneria. Si può invece ritenere concertezza che personaggi dellaCarboneria (ondate rivoluzionarie omoti del 20-21; del 30-31; del ‘48 finoal ‘59) entrarono nel Grande OrienteItaliano. E carbonaro era stato il conteLivio Zambeccari che nel 1859redasse il progetto di ricostruzione delGrande Oriente Italiano che vivenell’onda ereticale della massoneriafrancese, e non venne riconosciutodalla Massoneria madre di Londra!L'atteso riconoscimento da Londraavverrà 110 anni dopo, nel 1972. Manel 1993, in seguito a tangentopoliche, grazie al Procuratore Cordova,aveva portato allo scoperto intrecci frapartiti politici, massoneria ecriminalità organizzata, la Gran Loggiad'Inghilterra ordina di sospendere lerelazioni col Grande Oriente d'Italia.

4. Ruolo della massoneria nel nei moti unitari.

Le opinioni sono discordanti. Moltimassoni hanno sottolineato, altriaccresciuto, altri hanno stimato taleapporto al ribasso. Nella storiografiaufficiale l'accento viene postosull'unificazione ad opera delPiemonte e non sul modo con cuivengono conquistati gli altri statiitaliani. Sono Stati da liberaredall'arretratezza e dal disordine, ilPiemonte liberale segna una svolta diordine, progresso e civiltà. E Pio IX ilprincipale antagonista del

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risorgimento liberale è visto comefigura patetica e non all'altezza delruolo che ricopre. La storiografia, nonesclusa quella cattolica, si limita ariprodurre quella accreditata dallelogge. Negli ultimi decenni, però, nelmondo cattolico c'è un vero e propriorisveglio storico ed emergono studiosiche hanno restituito voce ai vinti… el'opera di restauro dalle incrostazionimitiche restituiscono verità alRisorgimento. E questo può solo farciamare e rispettare di più la nostrapatria che, per assurgere a unitàpolitica, ha pagato un prezzo alto disofferenze.Il Gran Maestro Ettore Ferrari nel1911 scrive:

“La massoneria consacrò allarivoluzione la mente e il bracciodei suoi migliori”.

Un altro Gran Maestro, Torrigiani,dodici ani dopo, nel 1923, afferma:

“Gli uomini che hanno fondatol’Italia moderna ed hanno datoeroicamente una patria agliItaliani furono quasi tutti massoni.Anche i più amari nemicidell’ordine riconoscono che lacostituzione dell’Italia fu unimmenso lavoro ispirato dallamassoneria.(…) Il mio paese fucostituito a libertà e indipendenzacontro la volontà del papato.” (9)

Alberto Luzio, massone, in “LaMassoneria e il Risorgimento italiano”,usando fonti massoniche, rivede inveceal ribasso il ruolo dei ‘fratelli’:

“più che la massoneria influirononel compimento dell’unità italianaalcuni suoi membriisolatamente.”(10)

Il massone Augusto Comba, storico,scrive in “Valdesi e Massoneria”,stampato nel 2000:

“Va detto che dopo aver contribuitocon la partecipazione attiva deisuoi uomini, primo fra tuttiGaribaldi, al Risorgimento comerealtà, dagli anni 1880 in poi lamassoneria contribuì a costruirneil mito, quel mito che èsimboleggiato dal tricolore. E ciònon solo con discorsi di Crispi, lepoesie del Carducci e Pascoli, iracconti di De Amicis, le Statue diEttore Ferrari, ma anchelocalmente la toponomastica, lamuseografia, la monetazione ecc.,insomma i minuti accorgimentiche quel mito hanno stampatodurevolmente nella mente degliItaliani” (11)

Il 5 dicembre 1886 l’Arco di Palermodivulgava una circolare del GrandeOriente d’Italia in cui si legge:

“Sono da encomiarsi i lavori(massonici) che si sono fatti inpassato, in nome della politica, edella finanza italiana, inaffermazione e praticadell’umanitarismo; principalmentela soppressione degli ordinireligiosi, l’incameramento dei beniecclesiastici, la distruzione delpotere temporale. Sono tre grandi

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fatti storici che costituiscono labase di granito del movimentomassonico in Italia.”

Specifica quindi il compito cheattende i fratelli: smantellare la societàbasata sulla Rivelazione per costruirneuna fondata sul naturalismo:

“La buona volontà del Governoverso la propaganda delleindiscutibili teorie naturaliste, inopposizione alla rivelazione, nonpuò attuarsi in un solo colpo; leesigenze politiche all’interno eall’esterno impongono di tenere inconto spesso dei pregiudiziinveterati della popolazione, edelle gelosie dei gabinettid’Europa, impegnati in lavorograndioso, cioè la distruzione dellepotenze cattoliche, in quanto sonocattoliche. Il bene generale dellamassoneria in Italia, il benegenerale in Europa , vuole che orasi proceda con cautela.”

Indica poi come le caratteristicherivoluzionarie del pensiero e dellaprassi della massoneria vadanooccultate e l’odio per la Chiesadissimulato:

“Anzitutto devesi far entrare nelpopolo l’idea che la massonerianon ha fine politico, ma solo dibeneficenza e di pace, di libertà edi affrancazione dai vincoli deglispiriti, aggravati dalle religioni didogmi e di precetti, In secondoluogo dimostrare che lamassoneria non combatte icattolici, ma i clericali, che sono

corruttori del cattolicesimo, e lodisonorano, trascinandolo sullapiazza e nelle gare politiche”(12)

La Massoneria combatte la Chiesa innome della Chiesa!

La scuola: terreno di scontroIl massone Camillo De Meis, medico edeputato, nel 1865, rivolgendosi aisuoi elettori porta alle estremeconseguenze l’attenzione dei massonialla scuola:

“Non religiosi, adunque, non pretiinsegnanti, che se non avremo altrida mettere al loro luogo, faremosenza, e saremo ignoranti e rozzi, etutto: tutto, o Elettori, fuorchégesuiti e temporali.”(13)

Una circolare del Grande Oriente del1887 pubblicata nell’Arco:

“La istruzione ed educazione dellescuole dev’essere cura giornalieradei FF. M: Devono procurare chenon siano date patenti, salvo neicasi eccezionali, a personecattoliche, che si possa prevedereconservino affezioni cattoliche; imunicipi non scelgano maestri diistinto cattolico; le scuolecomunali, gli asili, i ginnasi, licei,scuole tecniche, secondo i casisiano o indifferenti, o avversari delcattolicesimo, e si infiltrino teorie ecostumanze naturaliste e libere,aliene dai pregiudizi religiosi (…)Non si otterrà molto nel campodell’istruzione, se non si imponesilenzio al clero. Per giungere a

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questo desideriamo, fino a che ilGoverno non sia in grado distabilire per legge la destituzioneofficiale del clero, e di poterlocostringere all’inazione,impedendogli l’influenza sulpopolo, è necessario proseguire nelpresentare al popolo il clero comemistificatore che predica virtù, chenon ha dottrine, che non crede, ovive nell’ignoranza pubblica; nellostesso tempo è necessario lasciare ilclero nella persuasione che i poteripubblici si faranno amici eprotettori del clero e della chiesa,quando il clero e la chiesa cessinodalle opposizioni, e si disamino difronte allo stato; si persuada ilclero, che il governo intendearricchirlo ed emanciparlo daiVescovi e dal Papa, e si usi ognimezzo per creare l’opinione che ilpopolo ha diritto, non solo allaamministrazione dei beni delleparrocchie, ma anche alla elezionedei parroci; e che i Vescovi e ilPapa hanno distrutto, perispirazione di tirannia, queldiritto; così verrà preparandosi lavia alla laicizzazione dellareligione, e rendere impotente lagerarchia cattolica, e a unalegislazione civile dipendente dallostato.”(14)

La massoneria vuole laicizzare lareligione, vale a dire eliminarla comereligione rivelata.Il tema della educazione é scottantemotivo di scontro con la Chiesa e didivisone tra gli stessi massoni. Sultema della scuola - scrive Franco

Molinari - le due anime dellaMassoneria italiana hanno divorziatonel 1908. La Massoneria di Piazza delGesù - fondata dal pastore protestanteSaverio Fera - si manterrà in rapportiburrascosi con l’antica sede di PalazzoGiustiniani. Lo scontro nacque daldibattito parlamentare del febbraio1908 sull’insegnamento religioso nellescuole primarie. Alcuni deputatipresentarono un emendamento in cuise ne chiedeva l’abolizione. Parecchideputati massoni votarono contro efurono pesantemente ripresi per questoatto di indisciplina e venne chiesta neiloro confronti l’immediata applicazionedi sanzioni. Il Pastore protestanteSaverio Fera, vicepresidente delSupremo Consiglio massonico,

“si rifiutò di punire i dissidenti esollevò il problema generale: laMassoneria faceva troppa politica ,stava diventando un covo dianarchici e sovversivi, si risolvevain un’associazione atea eliberticida, distruggendo la suastessa ragione costituzionale, cheesigeva la fede in Dio e la libertàdi tutti. Era reato massonicotogliere ai deputati la facoltà didecidere. Scoppiava il conflitto tradue mentalità: da una partel’anima anticlericale dellaMassoneria latina; dall’altral’anima liberale e tollerante diquella anglosassone.”

Le massonerie estere riconobbero inbuona parete la nuova formazione dipiazza del Gesù. La frattura rimase eancora perdura, nonostante la

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provvisoria riunificazione nel 1973. Ilvecchio gruppo rimase fedele allabandiera di Garibaldi che avrebbevoluto abolire le guarentigie e ilgarantito (il Papa) ed estirpare ilcancro d’Italia, il cattolicesimo.(15)

Era quello il tempo in cui la comparsadi un prete in pubblico era occasionedi manifestazioni volgari ed anchecriminali.

“Sembra - osserva Molinari -

che la caccia al prete fosse laparola d’ordine, venuta dalGrande Oriente di Francia. Il tonodell’anticlericalismo s’abbassa finoallo sciacallaggio delloscandalismo: la stampa strombazzai fatti di Varazze, in cui eraimplicato l’Istituto Salesiano perirripetibili e non dimostrateturpitudini.”

Questo polverone polemico sullepresunte immoralità del clero, fa ilpaio con la guerra scolastica.Il dettato massonico è tutto un invitoalla tolleranza, al pluralismo, allalibertà… vocazione smentita dallaspietata lotta contro l’insegnamentocattolico! In tali comportamentimassonici ritroviamo la radice lontanadi certe polemiche di oggisull’insegnamento della Religionenella scuola… Oggi si aggiunge, piùsottilmente, ‘in nome della laicità! Mala laicità - non il laicismo - è la casadi tutti! Potrebbe sembrare un paradosso, macertamente ci incuriosisce: come PioIX - i fatti lo dimostrano - combatteva

il Risorgimento liberale massonico perdifendere la libertà, così la Chiesa oggisi scontra contro il "laicismo" in nomedella laicità. Rafforza l'accostamentol'esempio francese che, per bocca delsuo Presidente, invita a passare dal'laicismo', storicamente imperane inFrancia fin dalle leggi del 1905 che'privatizzano' la Chiesa, ad una laicitàpositiva, che non spenga la voce dinessuno. Sul ruolo della massoneria nelprocesso unitario c’è l'infinitadocumentazione da parte massonica enumerosissimi interventi dei papi deltempo. Per altro la condanna dellaMassoneria da parte della Chiesaufficiale è rimasta costante a partiredal 1738 ad oggi.Gli storici cattolici - nel valutare ilruolo della Massoneria nelRisorgimento - non sempreconcordano. Molinari, Esposito,Caprile sostengono la tesi dellapresenza massiccia della massonerianel Risorgimento, ma sottolineano checiò è frutto della massoneria deviata.Storici e pubblicisti più giovani,invece, vedono nella essenza stessadella massoneria l'inconciliabilità conla Chiesa. In questo sono più vicinialla tesi del Gran Maestro Lemmi,sotto la cui guida la setta raggiunse ilpunto massimo di potere, alla finedegli anni '80 dell'Ottocento. In unalettera rimprovera il 'fratello' Crispiper i tentativi di intavolare trattativecol Vaticano.

"in Italia Stato e Chiesa, neirapporti odierni, sonoinconciliabili" e per "essere logici

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142 Il TempiettoFu invece protagonista della vitapolitica dopo la breccia di PortaPia, infeudandoall'anticlericalismo tutte le levedello stato."(17)

Nel 1873, raggiunta l’unità d’Italia, ilGran Maestro Lemmi scrive nellaRivista della Massoneria:

la massoneria “mirerà araccogliere intorno a sè tutti gliuomini onesti e liberali che hannomano al governo della cosapubblica; non perché succeda franoi quello che altrove è successo,cioè che il Governo sia nell’Ordine,ma perché l’Ordine entri nelGoverno e lo diriga con la sualatente influenza verso gli ultimifini del sodalizio.”(18)

Vent’anni dopo lo stesso Lemmidescrive il ruolo che l’ordinerivendica:

“La Massoneria non serve, né siimpone ai governi: specialmente inItalia è scevra di tutele e dipatronati; è forza a sé, organica,cosciente, operosa; intende a crearee dirigere l’opinione pubblica; mavuole avere nel governo del paesel’influenza che spetta alle buone eforti istituzioni, quindi lavora acondurre nelle pubblicheamministrazioni, nei consessiamministrativi e alle alte cime delpotere gli uomini suoi.”(19)

Nel 1988 il Gran Maestro Coronaconcludendo un convegno

devono tendere, come hanno fattofin qui (…) a distruggersi avicenda. Questa è condizioneessenziale indispensabile della lorovita: farsi guerra per la esistenza."In un'altra del 10 ottobre del 1895,dopo aver elogiato la fedeltà del'fratello' Crispi come garanzia cheil "Vaticano cadrà sotto il nostromartello vivificatore", aggiunge: "ma è necessario che, alle prossimeelezioni politiche almeno 400'Fratelli' entrino come deputati allaCamera legislativa."(16)

Il ruolo della massoneria nelRisorgimento emerge chiaro daidocumenti dei massoni, dagliinterventi della Chiesa e dai 'fatti'.

5. I Padri della PatriaGli uomini cardine del Risorgimento,non si può negare, furono massoni inmaggioranza. D’altra parte lamassoneria ha avuto un ruolofondamentale di guida nel processodell’unificazione nazionale. Se primadel 1959 non fu alla testa delRisorgimento, fu presente in modosignificativo tramite singoli massoni.Dopo il ‘70 si presenta come unsuperpartito che pervade tutti i centri dipotere, da quello politico a quelloculturale, economico e militare. Pilota ilgoverno come la magistratura.Nell’ultimo trentennio dell’800 sembrache i “grandi” in tutti i settori dellasocietà siano massoni. Conferma FrancoMolinari:

"La massoneria non è entrata nelmoto unitario se non a cose fatte.

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143Il TempiettoCosì recita l’ordine del giorno dell’11maggio 1860, il giorno dello sbarco aMarsala.(22) Crispi si era moltoimpegnato a ravvivare le fila deimassoni “qua e là disseminati" sulsuolo siculo.”(23) La spedizione deiMille - riassume Pierantozzi - fu:

"guidata da Garibaldi, che eracoadiuvato dal ‘fratello’ Bixio;sostenuta economicamente oltreche dall’Ausonia, dai ‘fratelli’ LaFarina e Buscalioni in nome dellaSocietà Nazionale; imbarcata sudue piroscafi elargiti dal ‘fratello’Fauchè; assistita dal ‘fratello’Crispi. Se poi ricordiamo il fattoche almeno parte di quei Milleerano liberi muratori, credo non sipossa convenire con il Luzioquando afferma che “la influenzamassonica fu limitatissima”nell’impresa.”(24)

I comandanti dell’armata garibaldinaerano tutti massoni. Il Gran MaestroGaribaldi voleva uomini fedeli! Camillo Benso di Cavour eramassone? Era risaputo che lo fosse.Scrive Angela Pelliacciari:

“Lo sanno i cattolici (Pio IX, donBosco, gli storici di ispirazionecattolica, la Civiltà cattolica) e losanno i ‘fratelli’ delle varie logge”(25)

Probabilmente l’affiliazione di Cavourè piuttosto strumentale: La loggiaAusonia gli serve per i suoi scopiespansionistici. Sappiamo come agissesenza scrupoli… abbiamo ricordato inaltro articolo l’ uomo dalle due facce -

organizzato sul tema "La liberazioned'Italia nell'opera della massonica",afferma:

"La liberazione d'Italia - operaeminentemente massonica - fusorretta in ogni suo passaggiofondamentale, dalla iniziativadelle Comunioni massoniched'oltralpe". La massoneria " fu ilvero ispiratore e motore" delRisorgimento.(20)

Garibaldi fu massone del 33 grado einsignito del titolo di “primo massoned’Italia”. È un fatto da tutti ammesso.

“Garibaldi - scrive Franco Molinari -

fu il campione incontrastato dellamassoneria italiana nel periodorisorgimentale, ed ancor oggi èuno dei mostri ‘sacri’ dellastoriografia massonica. (…) Ineffetti il sanguigno e focoso Eroedei due mondi è l’esponente piùpittoresco della massoneria“deviante” impegnata nel politico,rozzamente anticlericale,dimentica in pieno dellaCostituzione di Anderson.” (21)

Quale importanza ha la massonerianella spedizione dei mille? RaccontaAngelo Pierantozzi:

“La loggia “Ausonia” di Torino,rappresentante del Grande OrienteItaliano, pur non riuscendo adelargire più di 100 lire, vedeva“molti ‘fratelli’(…) tra quelleschiere.”

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144 Il Tempietto“La salvezza d’Italia sta nelParlamento e non nelle sette.”(28)

Giuseppe Mazzini I massoni usano gloriarsi di Mazzinicome ‘fratello’ e molte logge sonointitolate al suo nome, tanto che -ricorda Pierantozzi:

“il 10 marzo, giorno della suamorte, è diventato per i massoniitaliani il giorno dellacommemorazione dei defunti”(29)

Ma il Mazzini in una lettera del 1869all’Oriente di Palermo, che lo invitavaad assumere la Grande Maestranza,scrive:

“So che la vostra fede è la mia;ma potremmo differiresull’applicazione pratica di quellafede e sul tempo scelto perrealizzarla.(30)

Ma due anni prima, in una Lettera aFederico Campanella, si era mostratomolto più duro ritenendo che

“la massoneria, accettando daanni e anni ogni uomo senzadichiarazione di opinioni politiche,s’è fatta assolutamente inutile aogni scopo nazionale.”(31)

Stretta parentela e divergenze sonobene espresse nella lettera inviata dalMazzini nel 1863 alla massoneriasiciliana:

Fratelli.Abbiatevi una stretta di mano da

quella segreta e quella pubblica.Franco Molinari chiarisce:

“È fuori di discussione che Cavournon si può aggregare all’insegnadella squadra e del compasso. Ilsuo nome non figura in alcunadelle liste, che notoriamentevengono confezionate in manicalarga dagli apologeti di loggia.Ma un altro fatto pure è sicuro:Cavour si servì della Massoneria,coerentemente col suo agilissimopossibilismo, sempre pronto adutilizzare tutti gli strumenti attialla realizzazione del suo disegno.”Cita poi a conferma Esposito, ilmassimo studioso cattolico dellaMassoneria: “la Massoneria non ful’ispiratrice ma l’ispirata . Essaassecondò l’azione cavouriana.” (26)

A riprova riporta un passo dellacircolare del 12 giugno 1961 di LivioZambeccari, il fondatore del grandeOriente Italiano del ‘59, in cui sidichiara:

“La morte avendo prematuramenterapito all’Italia S.E. il conteCavour, al quale senza dubbio tuttele logge avrebbero offerto ilmartello di Gran Maestro, noi emolte altre logge con noi, abbiamointenzione di offrirlo al suodiscepolo S.E. il CommendatoreCostantino Nigra.” (27)

È la massoneria che corteggia Cavour!D’altra parte nel dicembre del 1960scrivendo a La Farina, entrato da poconell’Ordine, il Cavour sosteneva:

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145Il Tempiettoscienza in un solo individuo.Il Grande Architetto dell'Universonon ha vicarii in terra, se nonquelli che piú lavorano colsagrificio all'edificazione del suoTempio Guardate al Papato, e ditese la sua caratteristica è ilsagrificio.Monarchia e Papato adunque sonoincompatibili col trionfo dellavostra Istituzione.Non lo dimenticate. Dio e il Popolo: ecco il vostro

simbolo; la vostra parola

sacra.

Guidate per mano i vostri adeptiad esso e moltiplicate. E non viseparate da quanto riguarda idolori, i bisogni, le aspirazioni deivostri fratelli profani ancora Ilmiglior metodo d'iniziazione è lacomunione con essi.Abbiatemi fratello nella fededell'avvenire.(32)

In conclusione: secondo il grandeOriente d'Italia Mazzini fu massone ericoprì anche la carica di GranMaestro, mentre secondo altri storici lasua affiliazione alla libera muratorianon è ancora provata.Certamente condivideva gli scopi e ivalori della massoneria, e ad essaguardò sempre con grande simpatia. Il giovane carbonaro Mazzini, nelcarcere di Savona, fu introdotto - comelui stesso scrive- nella Massoneria daPassano, che era stato suo superirenella carboneria. Se la scena ricordatadall’interessato sembra piuttostocasuale, il fatto che Mazzini la ricordipotrebbe avvalora la tesi che per

me ed una parola di gratitudine edi augurio. La stretta di mano è avoi come patrioti dell'Isolainiziatrice. La parola usata ed'augurio è a voi comeMassoni.Voi avete una importantemissione da compiere: quella direstituire la Massoneria all'anticospirito dell'istituzione.E dico: restituire, perché laMassoneria non fu, nei periodinella sua potenza, straniera, comepoi la fecero, ai destini politici deipopoli.Fu dall'origine la santificazionedel Lavoro. E il Tempio, simbolod'un ordinamento sociale,racchiudeva nel concetto tuttaquanta l'attività umana.L'Italia Una e Repubblicana

deve essere il Tempio dal qualela bandiera che non conoscepadroni se non Dio nel cielo e ilPopolo in terra, insegnerà amore,fratellanza d'uguali eassociazione delle nazioni.La vostra fede abbraccia tuttaquanta l'Umanità.Ma la Patria èil punto d'appoggio della leva,l'altare dell'Umanità. Siatedunque Italiani per potere operarecolla forza di venticinque milionidi liberi a pro’ dell'intero

mondo.(…)Voi volete gli uomini fratelli; voletedunque che sia abolito il privilegioereditario governativo.Il GranMaestro non è né può essereereditario. Voi volete la luce pertutti.Voi dunque volete abolire ilmonopolio della luce e della

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146 Il Tempiettodiversamente declinati, permangonocostanti nel variare del tempo. Il punto del massimo scontro si ha nelRisorgimento italiano. A rendereesplosiva la situazione è la presenzanella penisola dello Stato della Chiesa:un grosso ostacolo all’unità nazionaleliberal-giacobina per i massoni, unanecessità per Pio IX al fine diesercitare, senza alcun impedimento,la sua sacra podestà a bene dellareligione. D’altra parte per il Papa diallora -e come dargli torto?- la fine delpotere temporale, che appartiene alcattolicesimo e non alla persona delpapa, era la fine della religione. Atorto o a ragione? I documentimassonici ufficiali parlano chiaro. Eallora, pur sentendoci vicini aicattolici liberali, ci chiediamo come sipoteva difendere la società dallascristianizzazione? La Chiesa si èopposta ai portatori di una rivoluzione“liberal massonica” che mirava a faresparire con il potere temporale lastessa religione cattolica. Il Piemonte -che nello Statuto sancisce ilcattolicesimo essere la religione delloStato e salvaguarda la proprietà privata- a partire dalle leggi anti-ecclesiastiche degli anni ‘50 - ha datoalla Chiesa una libertà “giacobina”.Un’onda anomala, “libertà” liberalgiacobina, ha sconvolto in poco più diun ventennio, il Risorgimento appunto,tutta l’Italia: soppressioni di ordinireligiosi, esilio di numerosi vescovi,espropriazioni dei beni della Chiesa,soppressione del potere temporaledella Chiesa. È più calda che mai laquestione romana: il papa nonriconosce le leggi delle Guarentigie e

lavorare alla causa italiana occorresseessere massone.

Vittorio Emanuele IIL'appartenenza del re alla Fratellanzamassonica è più sospettata chedimostrata. La setta stessa si vantavadelle simpatie reali e altre fontiaccusano il sovrano di essere statoiniziato alla setta. Ma non abbiamocertezze. D'altra parte ha ragioneFranco Molinari.

"È logico che i reali fossero incontatto con alti dignitarimassonici: un sodalizio ramificatonei gangli vitali della nazione, chemirava in alto quando dovevascegliere i propri soci, erappresentava un centro di poterepolitico ed economico, non potevaavere dei canali privilegiati peravere udienza a corte"(33)

Certo il rapporto tra massoneria eVittorio Emanuele II è da inserire nelcontenzioso storico della polemicadella Chiesa con lo Stato liberale.Alcune imprudenti prese di posizionedel re - come quella possibilista infavore del divorzio o il farsi paladinodi posizioni, appannaggio dei massoni-possono rendere comprensibilepensare ad una massoneria "carcerieradella monarchia."

5. La lunga lotta della Chiesa contro la massoneria.

La Chiesa scomunicò la massoneria findal 1738. Perchè? La risposta vienedai documenti pontifici contro lamassoneria. Sono motivi che,

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147Il Tempiettoesteri austriaco Karl Buol giudica lapolitica piemontese severamente:

“L’ambizione d’una dinastia, lacui vana e frivola pretesaall’avvenire d’Italia non ègiustificata né dalla natura nédalla storia di questo paese, né dalsuo proprio passato e presente , nonrifuggì dall’entrare in un’alleanzacontro natura coi poteri delsovversivismo.”

Se si pensa che i discorsi parlamentarisubalpini sono spesso in francese eche lo stesso Cavour deve farsicorreggere i discorsi in italiano, ilministro austriaco ha qualche ragionenel suo severo giudizio.Karl Buol prosegue stigmatizzando

“l’abuso criminoso del sentimentonazionale delle popolazioniitaliane”

operato dalla corte di Torino, chegrazie a “una stampa sfrenata” accusa

“ipocritamente le condizioni degliStati d’Italia” per attribuire alPiemonte “l’ufficio di liberatore”.(35)

Il regno sabaudo è un regno a cavallodelle Alpi. Per importanza storica eculturale non è paragonabile allo Statopontificio, né al Regno delle DueSicilie, né al Gran Ducato di Toscana,né ai ducati di Parma e di Modena.Tuttavia agevolato e 'usato' dalgroviglio della politica degli equilibridelle gradi potenze, il Piemonte si faalfiere del sentimento nazionale, grazie

si sente prigioniero nel Vaticano.Per documentare le violenze

perpetrate in nome della libertà allalibertà della Chiesa e del popolocattolico, basterebbe togliere il silenzioimposto alle Memorie del canonicoMargotti. I fatti parlano a voce alta. LeMemorie sono state ritrovate da AngelaPellicciai in una biblioteca diMessina… ma i manuali di Storia nonle conoscono. Gli storici della vulgatarisorgimentale non le citano. Ampistralci delle 2282 pagine delleMemorie per la storia dei nostritempi dal Congresso di Parigi nel1856 ai primi giorni del 1863 sipossono, ora, leggere in “Risorgimentoanticattolico” della Pellicciari. Digrande interesse il capitolo "Lamassoneria italiana:la chiave dellastoria", ove il Margotti documental'intento massonico di trasformareRoma cattolica i Roma massonica.

Il Piemonte: lo scontro“A metà ottocento

- scrive Angela Pellicciari - è diffuso in Italia un desiderio diunificazione nazionale. Pio IX e laChiesa non sono estranee a questeaspettative, ma sono costretti adallontanarsene quando diventachiaro che del processo unitario sisono impadronite forzeanticattoliche. Èallora chel’avversione per il cattolicesimo ditutto il mondo protestante emassonico trova in Italia una testadi ponte nella dinastia sabauda enella sua sete di potere”.(34)

Il 29 aprile 1859 il ministro degli

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148 Il Tempietto“Prometto e giuro di non passaregiammai i segreti della LiberaMassoneria; di non far conosceread alcuno ciò che mi verrà svelato,sotto pena di aver tagliata la gola,strappato il cuore e la lingua, leviscere lacere, fatto il mio cadaverein pezzi, indi bruciato e ridotto ipolvere,questa sparsa al vento peresecrata memoria ed infamiaeterna.”(36)

L’indifferentismo in campo religioso.Leggiamo nella stessa Bolla discomunica:

“Si uniscono tra loro uomini diqualunque religione e setta,contenti di una certa affettataapparenza di naturale onestà."

Mettere sullo stesso piano le variecredenze religiose è svalutarle tutte avantaggio dell’unico centro, laMassoneria, in cui tutte possonopacificamene convergere. Tutte sonovere e tutte sono false! Oggiparleremmo di relativismo.

Nel 1846 Pio IX in Qui pluribus:

“quel sistema che ripugna allo stessolume della ragione naturale, che èl’indifferenza della religione, con ilquale costoro (società segrete), toltaogni distinzione fra virtù e vizio, fraerrore e verità, fra onestà eturpitudine, insegnano chequalsivoglia religione sia ugualmentebuona per conseguir la salute eterna,come se fra ingiustizia e le passioni,fra la luce e le tenebre, fra Cristo eBelial potesse accordo o comunanza.”

anche alle sette (in particolare lamassoneria) e governi accomunatidall’avversione al cattolicesimo.

I motivi della condanna della massoneria

La Chiesa condanna la Massoneriamoderna fin da subito. Il primodocumento, la Bolla “In Eminenti” diClemente XII è del 1738, ventuno annidopo la nascita della massoneriamoderna. In questo primo interventopapale - che intende risparmiare allapopolazione i “gravissimi danni” chela nuova associazione può procuraresia sul piano spirituale che temporale -sono presenti in nuce gli argomentiche i Papi svilupperanno nel corso didue secoli per condannare laMassoneria. Lo studioso paolinoRosario Esposito conta ben 586pronunciamenti pontifici. Quali sono i motivi ricorrenti? La segretezza dell’associazione laBolla di Clemente XII del 1738 recita:

“Se non operassero iniquamente ,non odierebbero tanto decisamentela luce.”

Il giuramento con cui si impegnano

“a mantenere un inviolabilesegreto intorno alle cose che esse(società segrete) compionosegretamente".

Giuramento - ricorda la Bolla diClemente XII - accompagnato da“esasperazione di gravi pene”. Eccouna formula di giuramento di chi entranella setta come apprendista:

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149Il Tempietto"fondamentale principale deinaturalisti è la sovranità e ilmagistero assoluto dell'umananatura e dell'umana ragione.Quindi dei doveri verso Dio o pocosi curano, o mal ne sentono.Negano affatto la divinarivelazione; non ammettono dogmi,non verità superiori all'intelligenzaumana, non maestro alcuno, a cuisi abbia per l'autorità dell'officioda credere in coscienza. E poiché èprivilegio singolare e unicamenteproprio della Chiesa cattolica (…)il deposito delle dottrinedivinamente rivelate, l'autorità delmagistero, e mezzi soprannaturalidell'eterna salute, somma contro dilei è la rabbia e l'accanimento deinemici."

La lotta alla religione avviene i varimodi, ma soprattutto

"contro l'Apostolica Sede e ilRomano Pontefice arde più accesala guerra. Prima di tutto egli fusotto bugiardi pretesti spogliato delPrincipato civile (…); poi ridottoad una condizione iniqua , e pergli infiniti ostacoli intollerabile;finchè si è giunti a questo estremo,che i settari dicono aperto ciò chesegretamente e lungamenteavevano macchinato tra loro,doversi togliere di mezzo lo stessospirituale potere dei Pontefici, efare scomparire dal mondo aldivina istituzione del Pontificato.Di che, ove altri argomentimancassero, prova sufficientesarebbe la testimonianza di

Gli stessi massoni sono consapevolidell’inconciliabilità dellaRivelazione con i principi cheprofessano. Nel 1873 scrive LaRivista della Massoneria italiana:

“Un vero Israelita o un verocattolico possono essere veracifigli della Massoneria? No - seprima non riconoscono false enon rinnegano quelle parti dellaloro credenza religiosa chedistruggono il principiomassonico.”

La Massoneria esige

“l’assoluta rinunzia e lanegazione di quei dogmi dellereligioni rivelate, che ostasseroalla libertà, alla uguaglianza ealla fraternità degli uomini.”

NaturalismoLeone XIII, nel 1884, dedica l'interaenciclica Humanum genus allacondanna delle dottrine massoniche. È forse la vetta più altadell'antimassonismo ecclesiastico.

"Il supremo intendimento deiFramassoni: distruggere da capoa fondo tutto l'ordine religioso esociale, quale fu creato dalCristianesimo, e pigliandofondamenti e norme dalNaturalismo, rifarlo a loro sennodi pianta. (…)

Il pontefice descrive questa nuovafilosofia che vede allargarsidappertutto:

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150 Il Tempiettoproblema capitale della situazioneitaliana?"

Commenta Angerla Pellicciari:

“Si capisce con facilità che ilRisorgimento in funzioneanticattolica fosse accolto abraccia aperte dai protestanti ditutto il mondo"

E aggiunge:

"Non è un caso che la breccia diPorta Pia nel 1870 sia varcata perprima da un carretto di Bibbieprotestanti trainato da un cane dalnome eloquente: Pio IX" (37)

ConclusioniSenso della condanna dellamassoneria per la ChiesaLa massoneria, anima delRisorgimento a detta di Pio IX eLeone XIII, è marcatamenteanticlericale, ma "deviata" rispettoalla Massoneria londinese. Grandimassonologi italiani - il paolinoFrancesco Esposito, Franco Molinari,il gesuita Caprile - come i più giovanistudiosi di tale fenomeno - AngelaPellicciari, Valerio Pierantozzi-concordano. L'accordo cessa quando iprimi sostengono che la scomunicacadrebbe qualora tale opposizionealla Chiesa venga meno. Non sarebbedunque la massoneria in sé"scomunicata", ma la massoneria"deviata".Senza addentrarci nei particolari enella buona fede di alcuno, ilmagistero della Chiesa ha dato la

parecchi di loro, che (…)recentemente dichiararono essereveramente scopo supremo deiframassoni perseguitare con odioimplacabile il Cristianesimo."

Anticlericalismo L'anticlericalismo, così violento controla Chiesa nel Risorgimento, è il filo cheunisce da due secoli la massoneria neipaesi latini e affonda le sue radici nellostesso atto di nascita a Londra nel1717. Il cattolico può essere massonese lascia i dogmi della sua fede, cioè ilsuo cattolicesimo. Problema che nontocca il mondo protestante che,appoggiato maggiormente sullarazionalità, è più facilmentesintonizzabile con le aspirazionimassoniche. Si capisce allora laprossimità del protestantesimo agliintenti anticattolici massonici. Scrive lostorico protestante Giorgio Spini: inRisorgimento e protestanti 1989. Nel 1847

"l'Italia è già circondata da unasorte di assedio protestante , stesoleattorno dall'episcopato anglicano,dal presbiterianesimo scozzese edall'evangelismo "libero" diGinevra e Losanna, con unappoggio anche dalprotestantesimo americano".

Spini pone poi una domanda:

"Quanti sono in Torino, onell'Italia in genere, tra il 1849 ail 1860, a domandarsi se proprioquel problema della riformareligiosa non stia diventando il

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151Il Tempietto"Questa Congregazione è in gradodi rispondere che tale circostanza èdovuta a un criterio redazionaleseguito anche per altre associazioniugualmente non menzionate inquanto comprese in categorie piùampie. Rimane pertanto immutatoil giudizio della Chiesa nei riguardidelle associazioni massoniche ,poiché i loro principi sono semprestati inconciliabili con la dottrinadella Chiesa e perciò l'iscrizione adessa rimane proibita. I fedeli cheappartengono alle associazionimassoniche sono in stato di peccatograve e non possono accedere allaSanta Comunione."(38)

Concetto di tolleranzaResta un interrogativo? La tolleranzache appartiene al cuore dellamassoneria è la stessa di cui parla laChiesa? Sembra proprio di no. Latolleranza per la massoneria è figliadell'indifferentismo, da cui germina ilrelativismo attuale. Per la visioneconciliare la tolleranza sgorga dalladignità della persona e dice rispetto dichi non condivide le mie idee. Di quila laicità casa comune ove vivono lediversità nel rispetto delle varieidentità senza confusioni o sincretismi.

Le ragioni degli altriScrive Alesandro Camilleri sul"Giornale" del 14 dicembre 2000:

"Io, invecchiando, ho cominciato acapire le ragioni degli altri, e sonoormai certo che i Padri dellaPatria fossero davvero convinti difare opera "morale" e "religiosa"

risposta: nell'essenza dellamassoneria, oltre al segreto, èpresente l'indifferentismo (ognireligione va bene per la salvezza)come il naturalismo (si rifiuta ognidogma della Rivelazione in nomedella ragione). Dunque tra Massoneriae Chiesa c'è inconciliabilità.Il primo gruppo di studiosi cattolici,dopo il Concilio Vaticano II, invocanola "via conciliare" del dialogo e delperdono. Inoltre ricordano che larevisione del Codice canonico haabrogato il canone 2335 checomminava ipso facto la scomunica achi si iscrivesse alla setta. Il nuovocanone 1474 non menziona laMassoneria. Recita infatti:

"Chi dà il nome adun'associazione che complotticontro la Chiesa, sia punito conuna giusta pena; chi poi taleassociazione promuove o dirige siapunito con l'interdetto."

È scomparsa inoltre la locuzione:

"o le legittime autorità civili".

Non spetta alla Chiesa entrarenell'ambito politico temporale.Nel 1983 l'allora cardinale Ratzinger,alla vigilia dell'entrata in vigore delnuovo Codice, rilasciò unadichiarazione sulla massoneria,approvata da Giovanni Paolo II che neordinò la pubblicazione. Risponde allarichiesta se nel nuovo Codice siamutato il giudizio della Chiesa sullamassoneria per il fatto che non èespressamene menzionata.

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152 Il Tempiettoprivilegiata per censo e distaccatadal popolo: Italia insomma,aristocratica,invece chedemocratica. Il popolo era infattipovero e cattolico: e i poveri e icattolici non potevano parteciparealla vita della nazione. Esclusi gliuni e gli altri, per diverso motivo,dalla partecipazione alle elezionipolitiche, quelli non avendo ilcenso richiesto, questi avendo unimpegno religioso nonrichiesto."(39)

Un piccolo stato per una grandemissione.Commemoriamo, quest'anno, gli 80anni dello Stato Vaticano. Pio XInell'annunciare la firma dei PattiLateranensi, usando un'espressione diSan Francesco d'Assisi, disse che lanuova realtà sovrana era per la Chiesa

"quel tanto di corpo che bastavaper tenersi unita l'anima" (11 febbraio 1929).

Un'anima che si espande fino aiconfini del mondo.A partire da questa lieta ricorrenza - lanascita di un piccolo territorio sovranoper una grande missione - anche icattolici possono con maggior serenitàsentire che la loro resistenza alliberalismo giacobino ha contribuitoalla "nuova vita", lo Stato della Cittàdel Vaticano, centro del cattolicesimomondiale. La Roma culla delcattolicesimo e Roma capitale d'Italiastanno insieme e rendono questa cittàfaro di attrazione per tutti i popoli.Guardando Roma e da essa tutto il

cercando di spazzare via la "pestesacerdotale" e quel "metro cubo diletame" che era per Garibaldi ilpapa. Penisola che però riuscironoa trasformare solo - comecommentò Dostoevskij - in "regnodi terz'ordine" i cui nodi irrisoltivengono al pettine proprio adesso,dal federalismo mancato alla"questione meridionale" in quelfrangente aperta e mai chiusa. Madavvero il nazionalismo straccione, giacobino e accentratore era lapanacea per i mali d'Italia?Perché gli americani possono averecome loro romanzo nazionale quel"Via col vento" che mostra - erispetta - le ragioni dei vinti, e noino?(…) Un'altra domanda: perchècontinuare ad ignorare lastoriografia di parte cattolica comefosse neanche degna dimenzione?"

Mi ritrovo in questa richiesta dimaggior rispetto e di revisione dellaingiusta accusa di antipatriottismo aicattolici di allora. La storiografiacattolica del Risorgimento c'è ed hasolidi argomenti. Rafforza questapersuasione quanto scrive FrancoMoroni che è stato mio caro maestro:

Il grande errore dell'Italiarisorgimentale, fu quello d'esserenata borghese e anticlericale.Avere, cioè, frustrato lo sforzo e ivoti di tutti gli Italiani, qualierano esplosi nella primavera del'48, e avere costruito , invece, unpatria angusta e meschina,monopolio di una minoranza

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153Il Tempiettocompromessi: Chiesa e massoneriahanno un concetto opposto di uomo edi Dio. La rivelazione, per la Chiesa,dice chi è l'uomo per Dio e chi è Dioper l'uomo: Gesù Cristo affronta peramore la croce, è ucciso dalla libertàdell'uomo. Risorge e apre la via disolidarietà tra gli uomini. Nell'amore,che è anzitutto rispetto dell'altro,cresce la libertà di tutti. Siamo allostato davvero laico!Per la massoneria l'architettodell'Universo non è il Dio persona el'uomo con la sola ragione viaggiaverso il progresso e la fraternitàuniversale.Le divergenze che rendonoinconciliabili tra loro Chiesa emassoneria sono l'indifferentismo e ilnaturalismo. Esse dicono appunto ladiversa concezione dell'uomo e di Dio. Restano due parallele nonnecessariamente in conflitto. Liberedall'incrostazione del clericalismo eanticlericalismo possono anziconvergere, nel "rispetto l'unadell'altra", e operare sul piano praticoal benessere dell'umanità. Lamassoneria, "la cattedrale laicadell'umanità" - come la definisce daFranco Molinari - ha tanti valori incomune con la Chiesa e colCristianesimo… se i massoniconcordano con le parole di Guido Lai.

Risorgimento, tornano suadenti leparole di papa Giovanni XXIII:

"Ad osservare con attenzioneserena il corso degli avvenimentidel passato, più o meno lontani,torna bene il motto: la storia tuttovela e tutto svela" (1961)

Massoneria e Chiesa cattolica: dopodue secoli di scontriQualcosa è mutato dopo due secoli: laChiesa, pur riaffermando di essere ladepositaria dell'unica Religione vera,riconosce la libertà religiosa conformealla dignità dell'uomo e consona colVangelo. La massoneria ha dato il viaall'autenticità fraterna, da cui sonostate scrostate le pesanti eredità dianticlericalismo garibaldino.Guido Lai, il primo Gran Maestrodella Massoneria risorta dalle maceriemussoliniane esclamava con passione:

"Se per anticlericalismo si intendela fobia della veste talare ol'ignoranza della funzione che laChiesa Cattolica Romana haavuto nello sviluppo della civiltà oil disconoscimento della suaattuale importanza, noi ripudiamotale anticlericalismo." (40)

Una distensione, ma senza

Page 22: Il Tempietto Massoneria e Chiesa nel Risorgimento · Mastai Ferretti non può essere visto, a differenza di quanto non pochi invece seguitano a fare, alla stregua di pontefice antimoderno,

Note

1. A. Gambasin, L’azione Cattolica e

l’ingresso nella politica, in Vita e Pensiero

(dic. 1959) pag. 84

2. Luigi Negri, Prefazione al libro di Angela

Pellicciari, I Papi e la massoneria, Ares

2007 pag. 6

3. Intervista a cura di Antonio Gasparri, 30

aprile 2009. (ZENIT) ad Angela Pellicciari

sul suo ultimo libro, Risorgimento ed

Europa, Fede e cultura, 2008

4. Angela Pellicciari, Risorgimento ed

Europa, op. cit. pag. 21

5. Franco Molinari,La Massoneria, cattedrale

della fratellanza, Ed. Queriniana, 1981,

pag. 49

6. ivi, op.cit. pag. 17

7. citazione fatta da Franco Mlinari. op.cit.

pag. 29-31

8. ivi op. cit. pag. 39

9. Valerlo Pierantozzi, La lunga Lotta, Storia

dei rapporti tra la Chiesa cattolica e la

Massoneria , Il Cerchio, 2009, pag. 32

10. ivi

11. Angela Pellicciari, Risorgimento

anticattolico, Piemme, 2004, pag. 9

12. citazione in Angela Pellicciari, I Papi e la

Massoneria, Ed. Ares 2007, pag. 143-144

13. ivi, op, cit.ag.151

14. ivi, op. cit. pag.150

15. F. Molinari, op. cit. pag. 129-133

16. Valerlo Pierantozzi, cit. pag. 49 (in P.

Scoppola, Chiesa e Stato pag. 291)

17. F. Molinari, op. cit. pag. 81

18. Rivista della Massoneri n. 22

19. citazione di Angela Pellicciari, Papi e

Massoneria, op. cit. pag. 24

20. bis Angela Pellicciari, Risorgimento ed

Europa, op. cit. pag. 9-10

21. F. Mlinari, op. cit. pag.121

22. citato da Alberto Luzio, La Massoneria e il

Risorgimento italiano, Bologna vol II pag.

4-5, in Valerio Pierantozzi,op. cit. pag. 29

23. ivi,

24. Valerio Pierantozzi, op. cit. pag. 30

25. Angela Pellicciari, Risorgimento da

riscrivere, Milano 1998, pag. 193

26. Franco Molinari, op. cit. pag. 97-98

27. ivi, op. cit. pag. 98

28. ivi

29. Valerlo Pierantozzi, op. cit. pag. 30-31

30. Lettera 9 luglio 1868, in Scritti editi ed

inediti, vol. LXXXV, Imola 1940 pag. 124

31. Lettera diretta Filippo Campanella, 12

giugno 1867, in Scritti editi e inediti, cit.

32. Giuseppe Mazzini, Scritti editi ed inediti,

op. cit. LXXXVI, pag. 48-52

33. F. Molinari, op. cit. pag. 115

34. Angela Pellicciari, Risorgimento

anticattolico, op. cit. pag. 12

35. ivi, op. cit. pag. 13

36. riportato da S. Farina, in Massoneria

azzurra, Carmagnola, pag. 67

37. Angela Pellicciari, Risorgimento ed

Europa, op. cit. pag. 52-53

38. Valerio Pierantozzi, op. cit. pag. 127

39. F. Moroni, I cattolici e il Risorgimento,

Studium 1951, pag. 40

40. Franco Molinari, op. cit. pag. 180

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