Il sistema dei debiti sovrani

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Free Report “Esistono due modi per dormire tranquilli.. Essere ignoranti o essere pronti”

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Valute, storia, debito

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Free Report “Esistono due modi per dormire tranquilli.. Essere ignoranti o essere pronti”

Sommario Premessa..................................................................................1 La Questione Monetaria.........................................................4 L'Italia.....................................................................................8 Quando le Nazioni vanno in Bancarotta...............................14 Il Cambiamento E’ Epocale...................................................16 Essere pronti.........................................................................20

Premessa

L'unica cosa che abbiamo imparato dalla storia è che non impariamo dalla storia.

Forse la storia non si ripete mai, ma sicuramente fa rima con se stessa.. e anche se

tendiamo a pensare che ciò che stiamo vivendo oggi sia un qualcosa di nuovo e

sconosciuto, la verità è che l'umanità è già stata in questa situazione molte volte in

passato.

Uno dei migliori libri su questo punto è This Time is Different: Eight Centuries of Financial

Folly di Ken Rogoff. Rogoff è probabilmente il principale esperto mondiale di default

sovrani. E come spiega nel suo libro, questa volta è tutt'altro che differente. Che i governi

vadano in bancarotta è un fatto antico quanto l'idea stessa di governo.

E nella storia quando avviene un default, generalmente la causa è una sola: troppo debito.

E' un concetto molto semplice che sembra intuitivamente ovvio - si accumula troppo

debito e il pagamento degli interessi diventa troppo oneroso per essere rispettato.

Storicamente è dimostrato che il punto di non ritorno si raggiunge quando il governo è

nella condizione di dover chiedere in prestito soldi per pagare gli interessi su quelli già

avuti in prestito.

Nel Medioevo di norma i governi finivano per portare i creditori alla ghigliottina.

Non sono convinto che oggi siano molto più civili - spesso la prospettiva di default sul

debito porta guerre e invasioni.

Nonostante tutto ciò sia semplice ed evidente, molte persone, anche tra le più brillanti, nel

mondo continuano ad essere convinte che "this time is different" (questa volta è diverso) e

che per una serie di ragioni gli Stati Uniti, Gran Bretagna, Europa, ecc non possono fare e

non faranno default.

Qual è la differenza tra oggi e il passato? Forse che la nostra società moderna è supposta

democratica, avanzata e libera? Che c'è la globalizzazione? Che le classi dirigenti sono

tanto più intelligenti di quelle del passato? Cazzate.

Innanzitutto la democrazia statalista in cui viviamo rende molto difficile imporre misure di

austerità. Prendiamo ad esempio la Grecia: qualcuno ritiene plausibile che decine di

milioni di persone riducano volontariamente i propri privilegi? O è più probabile che

votino il prossimo pagliaccio che promette la luna..?

Secondo, la globalizzazione peggiora la situazione da questo punto di vista perché ha reso il

sistema finanziario e bancario mondiale tutto connesso. Mentre in passato gli effetti di un

default si limitavano alle due parti in causa, prestatore e debitore, oggi l'interconnessione

fa si che se crolla un mattone viene giù tutto il castello.

Terzo.. è un'ipotesi che non merita neanche di essere discussa.

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Diciamo quindi subito le cose come stanno:

1) Tenuto conto dell' indebitamento pubblico e privato, la maggior parte dei paesi

occidentali è insolvente.

2) La storia dimostra che la crescita economica in una situazione simile è

pressochè impossibile. Quando una percentuale così alta del Pil deve essere allocata

per il pagamento degli interessi sul debito, non c'è speranza di crescere. La maggior parte

dei paesi in questa posizione fanno default o (iper)inflazionano. Entrambe le cose hanno

conseguenze disastrose.

L'amara verità è che una soluzione indolore a questa crisi non esiste.

3) I continuati interventi politici e monetari nell'economia sono

controproduttivi. Tassi d'interesse reali negativi servono solo a rendere il problema, e il

suo impatto, ancor peggiori.

4)Gli ingredienti combinati di insolvenza: da una parte un sistema finanziario globale

basato su una moneta di carta straccia e dall'altra stati nazionali in bancarotta hanno

creato le condizioni per una depressione economica di lungo termine, direi epica.

5) Il deteriorarsi delle condizioni economiche porta dritti dritti a scontri sociali.

[C'è un bellissimo paper di due economisti europei che afferma l'esistenza di una esplicita

correlazione tra i tagli al budget del governo e fenomeni quali l'aumento del tasso di

criminalità, rivolte, o vere rivoluzioni].

6) Anche di fronte ad una popolazione depredata che minaccia la sua sopravvivenza, il

governo non smetterà mai di mantenere lo status quo: potere a loro, spese a

noi. Ancora, la storia mostra che gli stati di polizia, nemici comuni, totale perdita di

privacy, controllo dei capitali, tasse alte ecc diventeranno la norma.

7)Nessuna di queste restrizioni può evitare agli uomini e ai capitali finanziari di

migrare laddove vengono trattati al meglio. Ciò affamerà la bestia e alla fine porterà ad

un reset completo del sistema.

8) Questa non è la prima volta che ciò accade, e non sarà l'ultima. Questa

volta NON è diverso. La nostra società moderna non è unica o speciale, non è immune

dalle conseguenze che hanno afflitto la storia per millenni.

Può essere che anticipi eccessivamente i tempi, ma preferisco così piuttosto che pensare a

queste cose mentre sto mettendo i vestiti nelle valigie per scappare. Dopo tutto, le cose

potranno sembrare abbastanza tranquille e normali per molto tempo.

I cambiamenti avvengono lentamente, poi sempre più veloci finché tutto si stravolge in

pochissimi giorni.

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L'Impero Romano, per esempio, iniziò il suo spettacolare declino dopo che

Augusto divenne di fatto imperatore nel 27 a.C. Fu susseguito da una serie di miseri

fallimenti - Tiberio, Caligola, Claudio, Nerone, ecc. Ma Roma rimase in stato confusionario

per centinaia di anni, oscillando tra crescita e declino.

I cambiamenti erano graduali. Una piccola svalutazione monetaria qui, un piccolo eccesso

di spesa là. Assassini interni e guerre esterne. Durante tutto questo, però, le persone più

attente capirono la direzione presa e l'inevitabile conclusione.. e molti cittadini di Roma si

imbarcarono alla ricerca di pascoli più verdi.

I cambiamenti graduali diventarono sempre più pronunciati.. e più erano pronunciati, più

erano le persone che se ne andavano. Secondo i conti di Gibbon nella sua opera The History

of the Decline and Fall of the Roman Empire , la città di Roma perse circa il 75% della

sua popolazione negli ultimi 50 anni del V secolo.

La storia è piena di altri esempi di nazioni una volta orgogliose che dopo decenni

di problemi, sono crollate in poco tempo. L'Impero Ottomano. La Dinastia Ming.

La Francia feudale. L'Unione Sovietica.

Pensa alla velocità del cambiamento di questi mesi. In Italia penso che ormai tutti si siano

resi conto che la situazione sia davvero grave. Il declino si sta affrettando.

Come gli Ottomani, i Sovietici e i Romani prima di loro, le civiltà occidentali

stanno entrando nella fase in cui il tasso di declino inizia ad aumentare vertiginosamente.

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La Questione Monetaria Nel 1913, il Congresso degli Stati Uniti autorizzò la creazione della Federal Reserve. Il suo mandato era limitato, ma è cresciuto nel tempo fino a divenire il pianificatore centrale di tutto il sistema monetario. Nel 1933, il Presidente Roosvelt rese illegale il possesso di oro. Nel 1944, le potenze alleate, presto vittoriose nella II Guerra Mondiale, firmarono un trattato a Bretton Woods che sancì l'uso del dollaro americano come se fosse oro. Il dollaro era diventato la valuta di riserva mondiale. Le banche centrali di tutti i firmatari avrebbero detenuto dollari e preso a prestito dollari, e costruito la piramide di credito nella propria valuta sulla base del dollaro.

Il dollaro americano era redimibile dalle banche centrali straniere, e quindi era uno schema che effettivamente permetteva alle varie valute di avere un cambio fisso tra loro e con l'oro. Ciò, almeno, aveva la virtù di frenare l'espansione del credito, dal momento che si manteneva un legame con l'oro e quindi con la realtà. Il problema di fissare il prezzo di qualcosa relativamente a qualcos altro è che ciò che viene sottovalutato sarà tesaurizzato, e ciò che è sopravvalutato sarà svenduto. Il governo degli Stati Uniti pose il prezzo dell'oro troppo in basso, e così le banche centrali straniere continuavano a chiedere spedizione di oro. Quando alla Presidenza arrivò Nixon, qualcosa andava cambiato. Nel 1971, fece default sulle obbligazioni in oro del governo americano (video). Ciò ebbe l'effetto di rompere definitivamente il legame tra oro e sistema monetario, gettandoci tutti nel regime mondiale della carta moneta irredimibile. Una conseguenza fu che i tassi di cambio delle varie valute potevano fluttuare rispetto ad un'altra. Ecco il motivo per cui oggi ci ritroviamo con mercati finanziari così volatili. Questo schema fraudolento, controproducente e disonesto di tassi fluttuanti sicuramente creò molti più problemi di quelli che intendeva risolvere. Da un lato un effetto fu quello di depredare i risparmi delle persone e quindi insegnando loro di non risparmiare, perché il termine 'fluttuanti' è sviante. Tutte le valute di carta si svalutano. Non esiste un meccanismo, né rientrerebbe nei desideri dei banchieri centrali, per aumentare il valore della valuta. Il regime di valute fluttuanti è un regime di svalutazione valutaria, a volte più lenta a volte più rapida. Ogni governo partecipa a questa gara verso lo zero. A volte una valuta cede rispetto alle altre, e a volte le altre cedono rispetto a quella. Ciò è enormemente dannoso. Il processo senza fine di svalutazione valutaria ha un effetto diretto: minori investimenti. Il che ovviamente riduce la crescita. Questa premessa dovrebbe essere portata alla sua logica conseguenza. Il risparmio non è possibile usando carta irredimibile. Per risparmiare, una persona deve metter da parte una frazione del proprio guadagno. Consuma meno di quanto produce. Il suo intento fondamentalmente è quello di far crescere questo valore fino a quando si ritirerà dalla vita lavorativa ed avrà bisogno di comprare cibo ed altri beni. E' vantaggioso prestare i propri risparmi ad un'impresa profittevole per aumentarli nel tempo, ma questo passo non è essenziale per comprendere il concetto. La chiave sta nel fatto che quella persona vuole trasportare valore nel tempo. L'oro e l'argento lo fanno, la carta no.

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Fondamentalmente, le valute cartacee sono un prestito al governo. E il governo, lo Stato, non produce niente; consuma risorse. Lo Stato prende in prestito soldi per poter consumare, senza aver alcuna intenzione né la possibilità di ripagarli. Le valute di carta sono valore negativo. E' debito. Non c'è modo di tesaurizzare perché il loro valore diminuisce sempre, e alla fine raggiungerà lo zero.

Il risparmio, sotto valuta irredimibile è pervertito in speculazione. Le persone sono portate ad affollarsi in una bolla dopo l'altra. Coloro che seguono ciecamente finiscono sempre per trasferire ricchezza a coloro che comandano. Alla fine, le persone scopriranno che non possono risparmiare in termini di dollari o euro (coloro che non se ne renderanno conto saranno ridotti ad essere economicamente irrilevanti dato che la loro ricchezza scomparirà dalle loro mani). Il risparmio è un prerequisito necessario per l'investimento. E l'investimento è necessario affinché le imprese crescano, sviluppino nuove tecnologie, prodotti e mercati. E la crescita è necessaria per assumere nuovi lavoratori.

Molti investitori comprano oro in forma di metallo fisico perché non ha rischi.

Al contrario delle valute di carta che vengono emesse a piacere da banche centrali corrotte,

un'unica oncia di monete d'oro in tasca sarà ancora un'oncia di monete d'oro domani.

Questa è l'intera premessa dietro all'idea di moneta come riserva di valore. Leggete: Cosa è

il denaro. Al cuore dell'economia moderna . Mi ha cambiato la vita.

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Le monete fiat sono semplicemente un'astrazione del concetto di moneta; la carta moneta

creata dal nulla non può essere vera moneta, ma solo un'idea basata sulla fiducia e la

collusione.

Curiosamente, solo una piccola percentuale dell'offerta mondiale di moneta è realmente

carta fisica; la maggior parte della "moneta" è in forma digitale, semplicemente immessa in

un computer.. qualche bit di codice che costituisce il tuo valore netto. In questo modo, le

nostre valute sono effettivamente un'astrazione di un'astrazione del concetto di moneta.

A questo si aggiunga che l'intero sistema finanziario è puntellato da una complessa rete di

debito ipotecato e strumenti derivati il cui totale teorico supera (di molti multipli) l'intero

Pil mondiale. In questo senso, stiamo parlando davvero di un'astrazione di un'astrazione di

un'astrazione.

L'oro è reale. Esiste. E la sua scarsità fa sì che rappresenti una ragionevole riserva di

valore, in modo particolare in un mondo di moneta astratta.

La prova migliore che non esiste banca centrale che abbia come suo principale obiettivo la tutela degli interessi dell'economia produttiva della propria nazione è l'assalto a risparmi e risparmiatori. Una crescita economica sana è possibile solo in una situazione in cui viene prodotto più di quanto viene consumato. Questo "surplus" sono i risparmi, cioè la linfa vitale della produzione. Quando il risparmio viene scoraggiato come lo è stato nel corso della crisi finanziaria, si può essere certi che l'obiettivo di chi è al potere non sia una reale ripresa. La loro tesi è che i prestiti siano essenziali per la salute dell'economia. In realtà ottenere prestiti è il risultato della salute dell'economia. E i prestiti si ottengono solo se esiste qualcuno che può concederli. E per concederli quel qualcuno deve possedere risparmi, da prestare. Ecco quindi dimostrato che un'economia è sana solo quando esistono risparmi. Quello che vogliono fare la Federal Reserve, la Bank of England e la Bank of Japan con i loro quantitative easing e la BCE con i programmi LTRO non è salvare l'economia. Ciò che vogliono trarre in salvo è il sistema finanziario. Il sistema finanziario esistente è intrinsecamente insolvente. Perché il castello di carte rimanga in piedi è indispensabile un patto tra sistema bancario e sistema politico. Ne abbiamo un esempio perfetto nei LTRO di Mario Draghi. La Banca Centrale Europea inietta centinaia di miliardi di euro nel sistema bancario. Magicamente le aste dei titoli di stato, fino a qualche mese fa deserte, sono affollate di acquirenti. I politici sono contenti, perché gli interessi sul debito crollano. I banchieri sono contenti, perché ottengono liquidità all'1% e la investono in titoli pubblici con ritorni comunque superiori. Questo è ciò che si vede. Ma è ciò che non si vede che va compreso. E ciò che non si vede sono gli effetti di lungo termine che queste operazioni comportano.

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Da una parte le iniezioni di moneta creano inflazione, una tassa nascosta. Dall'altra il continuo accumulo di debito pubblico comporterà prima o poi nuove misure di confisca per il suo pagamento. Come capite chi paga sono i risparmiatori. A rimetterci è il risparmio. Ad aumentare il debito. E addio alla ripresa economica.

Come scrisse Rothbard nel suo libro La Grande Depressione ,

“The longer the inflationary boom continues, the more painful and severe will be the

necessary adjustment process… the boom cannot continue indefinitely, because

eventually the public awakens to the governmental policy of permanent inflation, and

flees from money into goods, making its purchases while [the currency] is worth more

than it will be in future.”

“The result will be a ‘runaway’ or hyperinflation, so familiar to history, and particularly

to the modern world. Hyperinflation, on any count, is far worse than any depression: it

destroys the currency – the lifeblood of the economy; it ruins and shatters the middle

class and all ‘fixed income groups;’ it wreaks havoc unbounded… To avoid such a

calamity, then, credit expansion must stop sometime, and this will bring a depression

into being.”

Si potrebbe pensare che parlare di iperinflazione sia al momento prematuro e irrilevante,

ma il 'wishful thinking' non è una buona base di partenza per un approccio di investimento

quando a girare il film e prendere decisioni abbiamo l'attuale manica di pagliacci

politicamente ed economicamente incompetenti.

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L'Italia

Il debito pubblico italiano si aggira intorno ai 1950 miliardi di euro.

1.950.000.000.000 €

E' bene ricordarlo. E scrivere le tutti gli zeri che ha questa cifra.

A molti potrà sembrare strano, ma penso di non sbagliarmi di molto affermando che il 95%

degli italiani non sappia a quanto ammonti il debito pubblico nazionale.

Per rendere l'idea, è come se avessimo contratto un debito di 2,6 milioni di euro

(2.600.000 €) ogni santo giorno dalla nascita di Gesù ad oggi.

Questo debito comporta ogni anno un costo di 90 miliardi per il pagamento degli interessi.

Ciò ha portato l'Italia, e con lei gran parte del mondo occidentale, a raggiungere il punto di

non ritorno. Il punto cioè in cui si è costretti a chiedere in prestito soldi (ovvero fare

debito) per poter pagare gli interessi sul debito già contratto.

E questa storia va avanti già da qualche decennio. Il debito italiano è impagabile. L'Italia

andrà in bancarotta.

Se gli argomenti strettamente economici non vi convincono di questa prospettiva, guardate

questa immagine:

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Come potete vedere la figura rappresenta un abete (già senza rami nelle parti inferiori). La

popolazione di età compresa tra i 50 e i 60 anni è la più cospicua. Con il passare del tempo

questa parte di popolazione invecchierà e la figura si trasformerà in un fungo.

Il fungo. Ecco il pericolo demografico. La demografia è molto importante per l'economia di

una comunità. E il fungo significa che nella comunità ci sono pochi giovani lavoratori che

devono mantenere molti anziani inattivi. In poche parole la comunità sarà più povera

perché verranno a mancare produttori di ricchezza e continueranno ad aumentare

consumatori di ricchezza.

Non c'è bisogno di dire che il fenomeno della fuga dei giovani cervelli sia un fattore critico

che rende la situazione ancora più grave.

Come siamo arrivati a questo punto? Fondamentalmente è possibile suddividere la

parabola italica in 3 periodi.

Il primo è quello successivo alla II Guerra Mondiale. Questa generazione ha lavorato duro

e prodotto il noto boom economico. Le tasse erano basse, il debito pubblico pure.

Questa crescita fenomenale ebbe come risultato il raggiungimento di un livello di vita mai

conosciuto prima. La generazione successiva, a partire quindi dagli anni '70, se l'è goduta.

Le politiche assistenzialiste più indecenti furono fatte a deficit, facendo schizzare il debito

pubblico. Per poterlo sostenere, è stato inevitabile l'aumento della pressione fiscale,

letteralmente esplosa negli anni '80.

Il terzo periodo parte negli anni '90, quando si inizia a dover fare i conti con le follie dei 20

anni precedenti. Il debito pubblico aveva raggiunto il 120% del Pil e non era possibile

permettersi deficit di bilancio (avere più spese che entrate all'anno), ma la politica riesce

ad agire esclusivamente dal lato delle tasse e non riesce MAI a diminuire la spesa pubblica

(soprattutto grazie all'entrata nell'euro che ha assicurato interessi sul debito minimi).

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Ora, dopo questi 20 anni di stagnazione siamo entrati ufficialmente in recessione. La mia

generazione sta pagando il prezzo per il banchetto gustato da quelle precedenti.

La storia ce lo dice chiaramente: il processo è irreversibile. Chi trae vantaggi dallo status

quo sono coloro che detengono il potere (direttamente o indirettamente) e mai

permetteranno di perdere la propria posizione di privilegio. Queste posizioni di privilegio

sono quelle a riparo dal mercato, dalla concorrenza, dal merito. Riguardano quindi i

lavoratori della pubblica amministrazione, le imprese che vivono di spesa pubblica, le

professioni e più in generale tutta quella parte di popolazione che dall'intermediazione

politica e dalla spesa pubblica trae vantaggio.

L'unico modo per continuare a sostenere questi livelli di spesa pubblica è aumentare il

prelievo fiscale. Agendo su nuove tasse (ne inventano una al giorno e sono sempre più

divertenti) e lotta all'evasione fiscale.

La realtà è che il sistema è congegnato per prendere al cittadino il 75% del suo reddito.

Questo è il vero livello della pressione fiscale in Italia e solo grazie all'evasione fiscale le

entrate effettive dello Stato scendono al 45%.

Il sistema Italia si è retto per decenni su un compromesso tacito: gli effetti di alta

tassazione, infinita ed incomprensibile produzione legislativa, regolamentazione di ogni

tipo in ogni ambito venivano calmierati dall'inefficienza dello Stato nel farle rispettare.

Questo compromesso è saltato da quando l'Agenzia delle Entrate è divenuta efficiente.

Anzi.. iper-efficiente, cioè da quando si è deciso che i diritti individuali dei cittadini

possono essere calpestati impunemente pur di raggiungere gli obiettivi di riscossione.

Il nuovo sistema prevede redditometro, spesometro, telefonometro e chi più ne ha più ne metta. Il Grande Fratello di orwelliana memoria ne sarebbe orgoglioso. Secondo Befera, "Abbiamo 120 miliardi di evasione fiscale, e per affrontare questa emergenza, è necessario prendere misure di emergenza..." Naturalmente, la via intrapresa è quella di trattare tutti i cittadini come sospetti. Befera ha respinto le critiche dei difensori della privacy, avvolgendosi nel manto dell'obbedienza e della giustizia, "l'emergenza richiede provvedimenti d'emergenza" e altre assurdità del genere. Uomini convinti di salvare il Paese dai criminali evasori fiscali, convinti della nobiltà della propria missione. E che il fine giustifichi i mezzi. Come al solito, il governo sta addossando i problemi sulle spalle delle persone. Comprare i titoli pubblici è divenuta questione di patriottismo, con grande pressione affinché i cittadini tirino fuori i propri risparmi faticosamente guadagnati e soccorrano il governo. E in contemporanea l'Agenzia delle Entrate, con metodi degni del Grande Fratello, andrà in tutta Italia a riscuotere tasse ad ogni cittadino secondo i giudizi di un algoritmo matematico fatto girare su un supercomputer a Roma. E hanno pure il coraggio di chiamarlo Serpico, acronimo per Servizi per i contribuenti, sulla scia della propaganda che inneggia al "pagare tutti per pagare meno".

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Non a caso i suicidi tra i piccolo imprenditori sono divenuti un tragico appuntamento quotidiano. Se ci fermiamo un attimo e guardiamo al quadro generale, il sistema è davvero sconvolgente. Per decenni i politici si sono dati alla pazza gioia, aumentando poteri e privilegi a se stessi e ai propri amici a spese dei contribuenti. Quando la favola è finita ed è giunto il momento di pagare il conto, hanno iniziato ad organizzare una propaganda patriottica per spingere la società a pagare per le loro malefatte, ad indicare l'evasore come colpevole della situazione convincendo gli sprovveduti sulla necessità di far partire operazioni straordinarie e illegittime contro gli infedeli, e sfruttando l'eccezionalità del momento per far passare, uno dopo l'altro, ulteriori aumenti della pressione fiscale. Servi. Schiavi. Spremuti. Usa la metafora che preferisci, ma di fatto questa è la nostra condizione. A loro i privilegi, a noi le spese.

Molti sono scappati, alcuni lo hanno appena fatto, altri lo stanno progettando. Questa la lettera che abbiamo ricevuto da un amico su facebook: "Ho 39 anni e statisticamente sono circa a metà della mia vita. Ritengo di avere una sola vera responsabilità, quella nei confronti di mio figlio di due anni. Ho sempre lavorato sia come dipendente sia come lavoratore autonomo e ho sempre pagato le tasse anche quando mi sono sembrate delle abnormità. Le ho pagate anche se l'esperienza di ogni giorno mi ha mostrato che specie in questo paese mantengono o sussidiano un sacco di persone che fanno finta di lavorare, molte delle quali hanno un reddito superiore al mio, mentre chi è davvero in difficoltà spesso è abbandonato a se stesso.

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Sono un risparmiatore, l'unico debito che abbia mai fatto è stato il mutuo della mia prima e unica casa. Sono stato educato alla vecchia maniera e cioè che il risparmio e l'investimento creano ricchezza, non il consumo. E' solo pochi anni fa che ho scoperto la scuola austriaca di economia che dice quello che i nostri vecchi hanno sempre detto. Ed è con gli strumenti economici che questa scuola mette a disposizione che ho capito con anni di anticipo (come molti "austriaci") la natura sistemica di questa crisi e il suo esito ineluttabile specie per questo paese. Sono sempre stato un cittadino politicamente attivo, ho sempre cercato di capire il mondo che mi circonda e di cambiarlo in meglio. All'inizio pensavo che le cose si potessero rivoluzionare, poi ho lavorato per cambiarle nel possibile, poi ho sperato si potessero aggiustare. Ero già molto disilluso quando oltre un anno fa - facendo molti compromessi con me stesso - ho aderito al FLI che a parole offriva una serie di soluzioni. Solo vivendo da dentro la politica ti rendi conto di come sia strutturalmente marcia, con meccanismi che selezionano inesorabilmente non le persone di valore ma quelle che accettano qualsiasi compromesso al ribasso per "necessità politica". Quando ho abbandonato il FLI a gennaio ero definitivamente disilluso e ho iniziato una riflessione. Mi sono chiesto se è sensato continuare a lavorare come un somaro per mantenere parassiti, se è sensato vivere in un paese dove il tuo potenziale non potrà mai emergere. O quanto meno, potrei essere un mediocre contrariamente a quello che la mia autostima mi dice, ma qui non riuscirò mai ad avere una risposta. Se è sensato che a pagare siano sempre gli stessi e che con questi soldi si incentivino le persone a dipendere dallo stato come se fosse lo stato a creare ricchezza e non la capacità di ciascuno di dare il meglio e di venderlo al meglio sul mercato. Mi sono chiesto se è giusto che il futuro che offro a mio figlio sia quello di una istruzione a livello da terzo mondo, se è giusto che quando sarà anziano io sia di fatto mantenuto da lui (maledetta gestione separata INPS) nonostante i contributi pensionistici che sto versando, se sia giusto farlo vivere in un paese dove il merito non conta minimamente se non hai raccomandazioni, se sia giusto farlo vivere in un paese dove esistono migliaia di regole inutili che impediscono a chiunque di valorizzare le proprie capacità. Non è giusto, ovviamente. Già da febbraio, conscio delle prospettive e forte delle valutazioni che vi ho esposto, ho incominciato a cercare di capire se esisteva una alternativa, un piano B, per potere continuare a vivere felici in futuro. Il piano B lo ho costruito giorno per giorno e oggi a qualche mese di distanza dalla sua possibile attuazione, avuta l'ennesima conferma che chi governa questo paese sono sempre dei dementi a prescindere dal colore politico, ho deciso definitivamente di attuarlo e quindi ve ne metto a conoscenza. Fino all'ultimo ho sperato di farlo rimanere un piano B da non utilizzare. Il piano B prevede il cambiamento, totale perchè necessario. Se il paese non vuole cambiare ebbene io posso cambiare. Se non esiste una salvezza collettiva almeno cerco di salvare il futuro mio e delle persone a cui voglio bene. Anche se tutto il mondo è in crisi, alcuni paesi (tra cui il nostro) partono con una serie di peccati originari di natura culturale. Non esiste alcuna soluzione entro il termine della mia vita che possa modificare complessivamente l'impostazione culturale (tarata) di una popolazione. La conseguenza è che il peggio qui deve ancora venire anche perchè si preannunciano ricette economiche esattamente nel segno che ci hanno portato a questo punto.

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Ho analizzato le caratteristiche socio-economiche di una serie di altri paesi e, in questa sede, vi risparmio l'analisi comparata. L'obiettivo identificato è la Nuova Zelanda per cui avevo gran parte dei requisiti necessari per il visto di lavoro permanente, prerequisito per la cittadinanza che si ottiene dopo 5 anni. Quello che mancava, la certificazione della lingua inglese, l'ho ottenuta un mese fa. Ora sono "burocraticamente" pronto e a breve inizio con la ricerca di lavoro. Non ve lo nascondo non sarà facile anche perchè l'inizio anche dal punto di vista economico potrebbe non essere meglio di rimanere qui a vivacchiare.

Mi dispiace per l'Italia che è un paese dalle potenzialità vastissime. Mi dispiace umanamente per tutte le persone che hanno poca propensione al cambiamento perchè lo vivranno nella maniera più traumatica possibile cioè quando gli verrà imposto. Ma è questa mentalità di fatto conservatrice che ci ha portato a fondo. A chi mi invidia il coraggio dico che cercare la felicità per se stesso e le persone che si ama è un dovere, non una scelta. A chi mi rimprovera di abbandonare la barca rispondo che ritengo di avere fatto molto di più della maggioranza degli Italiani per cambiare le cose, ma non ha alcun senso condannarsi per solidarietà patriottica."

Credo non ci sia altro da aggiungere.

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Quando le Nazioni vanno in Bancarotta

L'economia guida tutto. Un'economia solida, vibrante, competitiva conduce un'intera

nazione alla prosperità, mentre il deteriorarsi dei fondamentali e un programma socialista

creano inflazione, disoccupazione e crisi sociali.

10 anni fa, il governo argentino cadde. Schiacciata dall'eccessivo deficit spending e da una

moneta irrealisticamente legata al dollaro Usa, l'Argentina è divenuta l'esempio migliore

per una golden rule dell'economia: "that which is unsustainable will not be

sustained." .."ciò che non è sostenibile non può continuare".

In pochi giorni, il paese cambiò un bel po’ di presidenti, la valuta collassò, l'inflazione

esplose, la disoccupazione raggiunse livelli inimmaginabili, il tasso di criminalità aumentò

vertiginosamente, e il governo fece default sul proprio debito.

Dopo aver zoppicato per gran parte dello scorso decennio con una agenda socialista, il

governo argentino si ritrova a quel punto. L'economia si sta deteriorando rapidamente, e

l'inflazione supera il 25%.

Nel frattempo, Fernandez ha preso in prestito il ruolo da La rivolta di Atlante. Ha imposto il

controllo dei capitali, ha razziato i fondi pensione, nazionalizzato la proprietà privata, e

preso il controllo dei media... il tutto nel vano tentativo di rimandare la fine dei giochi.

Poche settimane fa, il governo ha approvato un pacchetto di nuove leggi, essenzialmente

incriminando le proteste pubbliche con la scusa della lotta al terrorismo. La legislazione,

passata codardamente in una sessione notturna del periodo festivo, prevede severe

punizioni per vari crimini definiti molto astrattamente come terroristici.

Fernandez stessa afferma che la legge non sarebbe mai stata invocata per restringere i

diritti legittimi degli argentini. E contemporaneamente faceva approvare una legge per

mettere sotto il suo controllo l'industria nazionale giornalistica..

Ma l'esempio a noi più vicino è quello greco.

Poco tempo fa una maestra d'asilo ha trovato nella tasca di una bambina di quattro anni un

biglietto con su scritto: "Oggi non tornerò a prendere Anna perché non posso

permettermi di prendermi cura di lei. Per favore abbiatene cura voi. Mi dispiace. Sua

madre".

Bambini ricoverati perché le loro madri non sono in grado di nutrirli adeguatamente.

Bimbi e neonati abbandonati alle porte dei preti e delle associazioni di volontariato.

I farmacisti greci faticano a trovare l'aspirina da fornire ai loro clienti. L'Associazione dei

farmacisti avrebbe denunciato una carenza pari a circa la metà dei farmaci comunemente

più utilizzati.

I medici degli ospedali della capitale Atene trattano solo i casi urgenti, gli autisti

degli autobus sono in sciopero, nelle scuole mancano i libri di testo e migliaia di dipendenti

statali protestano contro il loro licenziamento.

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Persone che non ricevono lo stipendio da 9 mesi.

Persone che non possono più pagare l'affitto della casa, che non possono più pagare le

bollette della luce, che fanno fatica a comprare da mangiare per i propri figli.

Vergogna, odio, rabbia. 1500 suicidi.

Questo è quello che accade quando una nazione va in bancarotta.

Nonostante l'insolvenza della Grecia fosse evidente (quando si inizia a dover chiedere in

prestito denaro per poter pagare gli interessi sul debito già contratto si è superato il punto

di non ritorno, a maggior ragione con tassi di crescita reale negativi), solo quattro o

cinque anni fa nessuno se ne preoccupava e la tranquillità regnava sovrana.

La Grecia è arrivata a questo punto perché ha dovuto indebitarsi oltre il sostenibile

per poter continuare a finanziare la spesa pubblica. Soffriva e soffre di eccessiva

pressione fiscale ed eccessiva spesa corrente, di bassa crescita e bassa produttività.

Il Portogallo aveva ed ha gli stessi problemi. La Spagna e l'Italia idem.

Più di 2 secoli fa, Napoleone fu costretto a vendere l'istanza francese per 828000 miglia

quadrate di terra nel Nuovo Mondo per riuscire a ripagare le sue spese di guerra. Il

Presidente degli Stati Uniti Thomas Jefferson accettò felicemente, pagando l'equivalente

attuale di circa 315 milioni di dollari, più o meno 59 centesimi per acro. Secondo gli archivi

del censimento USA, circa 90000 persone vivevano in quei territori in quel momento e da

un giorno all'altro si ritrovarono in un altro mondo. Questo è il tipo di cosa che accade

quando i governi fanno bancarotta.

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Quando un'intera nazione fallisce, il dolore è avvertito in profondità: i sistemi e le istituzioni basilari da cui la gente era finita per dipendere semplicemente spariscono. La polizia smette di lavorare, i benzinai chiudono, i supermercati si svuotano, gli assegni pensionistici non arrivano, e le banche vengono bloccate (portando con se i risparmi di una vita di molte persone).

Il Cambiamento E' Epocale

Nel 15esimo secolo, il tenore di vita più alto del mondo apparteneva alla Cina. Luoghi come

Nnjing avevano raggiunto l’apice della civiltà con infrastrutture incredibilmente moderne,

economie robuste, un fiorente commercio internazionale, una buona assistenza sanitaria e

una classe media emergente.

Gli europei invece vivevano vite brevi, disumane, piene di fango, in squallida povertà,

morendo a migliaia per la peste bubbonica. Erano praticamente Neanderthal rispetto ai

cinesi, ed esploratori come Marco Polo hanno scritto racconti fantastici sulla ricchezza e

l’opulenza dell’Oriente.Se aveste detto ad un commerciante cinese di allora che, nel corso

dei successivi 100 anni, il primato mondiale si sarebbe spostato in Europa (e uno

sconosciuto continente americano), sareste stati derisi. Era semplicemente impensabile,

dato quanto la Cina era avanzata rispetto all’Occidente.

Eppure …è successo.

Ironicamente, la classifica si ribalta ancora una volta, a causa di una serie di fattori.

Al termine della Seconda Guerra Mondiale, fu escogitato un nuovo sistema finanziario

globale, fortemente sbilanciato a favore degli Stati Uniti.

Nei decenni successivi i Paesi esteri avrebbero cortesemente assorbito l’enorme liquidità

del Governo degli Stati Uniti e finanziato consumi al dettaglio fuori controllo.

Questo sistema, basato sugli Stati Uniti come centro dell’universo economico, è ora

completamente fratturato, e quello in corso è il più grande cambiamento da secoli.

Una tale tendenza può essere fermata o invertita? Altamente improbabile. Queste svolte

radicali dell’ordine globale avvengono lentamente, come navi titaniche cambiano direzione

in un canale stretto. I primi semi del cambiamento, sono stati piantati decine di anni fa

quando gli Stati Uniti cominciarono ad accumulare un sempre più consistente deficit di

bilancio nei primi anni ’60, e prima ancora quando il Federal Reserve Act fu approvato nel

1913 (che corruppe per sempre l’offerta di moneta).

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Il momento dell’inversione è stato costruito per un tempo eccezionalmente lungo. Le crisi

odierne di debiti, inflazione e disoccupazione sono solo l’ultimo sintomo di un cancro che è

cresciuto per decenni. In totale sincerità, non esistono più cure per il paziente a questo

punto … e la matematica è molto semplice.

La situazione debitoria degli Stati Uniti è già assai precaria, e pure il budget del governo

mostra deficit continui per anni e anni a venire. Senza dubbio, questo rappresenta un alto

livello di rischio per i creditori, e i partecipanti al mercato richiederanno un maggiore

ritorno sugli investimenti al fine di giustificare il rischio di prestare soldi al governo degli

Stati Uniti.

Anche supponendo che tutti i debiti esistenti vengano impacchettati in nuove obbligazioni,

gli oneri finanziari più alti paralizzeranno completamente il Tesoro. Più soldi prendono in

prestito, più alto sarà il loro costo di indebitamento , ma, più alto diventa il costo

dell’indebitamento, più soldi dovranno chiedere in prestito per pagare gli interessi.Di

solito si entra in questo circolo vizioso, una volta che si inizia a chiedere in prestito soldi

esclusivamente per riuscire a pagare gli interessi su ciò che già si deve. Gli Stati Uniti sono

già oltre questo punto.

L’America deve prendere in prestito per pagare i propri interessi passivi. E’ possibile che

arrivi un cavaliere bianco che tagli la spesa del necessario (e brutale) 50% solo per il

raggiungere il pareggio? Possibile, ma estremamente improbabile senza che gli siano

garantiti poteri dittatoriali. Riuscire a convincere la maggioranza dei 435 membri del

Congresso a firmare questi tagli, con dolorose conseguenze politiche, è almeno dubbio.

Già oggi questi tagli sarebbero solo sufficienti per andare in pareggio. Al fine di ottenere

effettivi progressi in materia di pagamento del debito, si dovrebbero fare tagli ancora più

profondi. Il debito peggiora di giorno in giorno, così come fanno le inutili misure di spesa

per la ripresa economica. Quindi gli oneri finanziari sono destinati ad aumentare, gettando

il deficit di bilancio in una spirale senza controllo, fino al default.

Dal momento che la gran parte del sistema finanziario globale è basato sul mercato del

Tesoro Americano, sarà innescata una reazione a catena di insolvenze bancarie e fallimenti

commerciali, per non parlare dell’innesco della bomba dei credit default swap e degli altri

obblighi derivati per un ammontare di diversi miliardi di dollari.

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L’altra (più probabile) possibilità è che la Federal Reserve continuerà a finanziare il deficit

facendo apparire dal nulla una addizionale quantità di moneta, portando infine a una

perdita della fiducia nel dollaro come riserva di valore ragionevole.

L’unica ragione per cui ciò non è ancora successo è che al momento non c’è un’alternativa

possibile. Tuttavia ci sono chiari segnali che gli investitori e i governi stranieri stanno

arraffando a trovare una rapida soluzione. Piccole alternative come il franco svizzero, il

dollaro di Singapore, e l’oro sono tutte a livelli record.

A meno di un dittatore benevolo o qualche tipo di miracolo, questa situazione è

inarrestabile e irreversibile.

E' importante quindi capire perché l’Occidente ha veramente superato il punto di non

ritorno e discutere le implicazioni sociali di questo periodo di cambiamento.

In poche parole, gli Stati Uniti e gran parte dell’Europa stanno prendendo in prestito una quantità straordinaria di denaro già solo per pagare gli interessi sul denaro che hanno già preso in prestito. Le loro opzioni sono limitate. Continuare a prendere in prestito, portare avanti il giochino. Finché il governo può, farà così. Indipendentemente dalle loro intenzioni, però, più debito peggiorerà solo la situazione, creando oneri finanziari più elevati nel lungo periodo, e ancora più debito. Mentre questo accade, il bacino di acquirenti comincia ad asciugarsi, soprattutto all’estero.

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Inflazione. Più acquirenti interrompono l’acquisto dei titoli del Tesoro, più la Federal Reserve e la BCE assorbiranno la liquidità in eccesso. In tal modo, la Fed essenzialmente stampa il denaro e lo presta al governo. Non importa cosa dicono le stupide statistiche del governo, questo è evidentemente un comportamento inflazionistico, chiaro e semplice. Più soldi si stampano, maggiore sarà il livello di inflazione nel lungo termine. L’austerità. Arriverà il momento in cui i governi saranno costretto ad affrontare la sua realtà economica e fare tagli incredibilmente profondi, che si faranno sentire in tutta la società. Default. Alla fine, il peso del debito sarà semplicemente troppo, e la soluzione più ovvia sarà quella del default. Cannibalismo economico. Il governo continuerà la sua persecuzione della classe produttiva – professionisti, investitori, imprenditori e operai specializzati. Le imposte esistenti aumenteranno, nuove tasse verranno create, saranno adottate barriere commerciali e un labirinto di regole dal costo proibitivo. La prima opzione (andare avanti con la festa) è ciò che è accaduto per anni. I politici fanno piccole concessioni per dimostrare che sono “seri” nella disciplina fiscale, fanno tagli ridicoli e insignificanti. Peggiore diventa la situazione debitoria, però, più alto diventa il costo dell’indebitamente, e peggiore diventa la situazione debitoria. Non è una posizione invidiabile. E prima o poi non sarà più possibile far finta di niente. Nel lungo termine, rimangono solo le opzioni dalla 2 alla 5: l’inflazione, l’austerità, il default, e il cannibalismo. Ognuna di queste opzioni rimanenti sconvolgerà profondamente il sistema finanziario ed economico. Ancora più importante, ognuna di queste ha il potere di creare diffuse agitazioni sociali. Quando l’inflazione corrode gli standard di vita già magri di una famiglia, quando l’austerità elimina i benefici a cui i destinatari sono abituati, quando il default azzera i risparmi di un pensionato, quando le alte tasse fanno sì che i lavoratori si sentano come se fossero solo servi del governo – quello è il momento in cui il tumulto reale comincerà. Ecco cosa succede quando si spoglia la gente del loro sostentamento, e della loro capacità di mettere il cibo in tavola per le loro famiglie. • Aumento della criminalità: privi di un lavoro o mezzi per sostenere le loro famiglie, le persone saranno costrette a compiere reati per disperazione

• Lotte di classe: con la linea di demarcazione tracciata tra “chi ha” e “chi non ha” , diventerà impopolare e persino pericoloso avere successo.

• Corruzione: funzionari pubblici di basso livello cercheranno di integrare il proprio reddito tramite corruzione e tangenti

• Mercato nero: prenderà vita un’ economia clandestina, con pagamenti solo in contanti (probabilmente in oro o in valuta estera), con le persone pagate in buste.

• Censura: ovviamente verrà spacciata come necessità per la Sicurezza Nazionale, ma l’idea sarà quella di impedire la pubblica denigrazione della politica del governo

• Guerra: Il governo avrà bisogno di un altro importante Evento per distrarre la

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gente dai veri problemi

• Proteste / Insurrezioni: quando le cose si faranno sanguinose

• Condizioni di Stato di Polizia: Il governo serrerà i ranghi e manderà i poliziotti in giro per mostrare a tutti chi ha davvero il potere.

Come reagire Siamo franchi. Sta arrivando la fine del mondo? No. Assolutamente no. In realtà sono piuttosto ottimista per l'abilità dell'umanità di adattarsi e proseguire. Gli essere umani sono sopravvissuti alle ere glaciali, calamità orribili, disastri naturali, guerre nucleari, enormi devastazioni economiche. Siamo ancora qui nostro malgrado. Ma non possiamo ignorare la verità fondamentale - l'attuale ordine mondiale e il corrotto e plutocratico sistema fiat basato sul debito è completamente insostenibile. Essere pronti significa essere coscienti di questa realtà. Il cambiamento è già in atto - un reset totale del modo in cui funziona il mondo. Ed ogni volta che c'è stato un cambiamento del genere nel nostro passato, ci sono stati grande caos ed agitazione sociale. Trovare il proprio porto sicuro in tempi come questi per difendere i propri assets, la propria famiglia, e il proprio sostentamento è una decisione incredibilmente prudente e saggia. Essere pronti significa agire per proteggersi da questa realtà.

Abbiamo il dovere di discutere su quali siano state le strategie che meglio preservarono la

ricchezza e il benessere degli investitori tedeschi durante quel terribile periodo.

Alcuni passaggi base includono: 1) Considerare una locazione internazionale come porto sicuro, che puoi raggiungere se/quando le cose si faranno troppo scomode nel tuo paese. Inizia già a cercarlo, è meglio che doverlo fare quando stai guidando verso l'aeroporto. 2) Considera di spostare parte dei tuoi assets verso una giurisdizione bancaria stabile e sicura, magari aprendo un conto in una banca offshore. Deposita i tuoi metalli preziosi in cassette di sicurezza (possibilmente anonime) in strutture non bancarie, come Global Gold e Das Safe.

Si possono considerare anche le compagnie dell'industria mineraria di oro e argento.

I mercati raramente offrono una seconda possibilità; alle persone senza alcuna forma di

esposizione in oro, consiglio fortemente di salire sulle scialuppe il prima possibile. 3) Cerca vie alternative per generare un reddito. I mercati emergenti sono pieni di opportunità. L'Internet Business ha un potenziale enorme. Fare passi avanti su questi punti ti porrà anni luce avanti rispetto alla massa in termini di essere pronti contro qualunque cosa accada.

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E, se dovesse succedere un miracolo e noi tutti ci svegliassimo domani in un mondo di pace e prosperità, non sarai per questo messo peggio.

Non esiste la sfera di cristallo che ci renda in grado di dire esattamente come e quando il

peggio arriverà.

Ognuno di noi ha un ammontare finito di risorse - tempo, energia, capitale, ecc. E'

importante utilizzarle al meglio. Per esempio comprare qualche oncia d'oro.

Il 2012 sarà un anno ancor peggiore del 2011, ma non bisogna essere timorosi.

Il cambiamento deve essere abbracciato, non temuto.

Gli imperi fanno sempre il loro corso. Le bolle speculative scoppiano. Ma le

persone creative e capaci sopravvivono e prosperano sempre.

E allora, perché incollarsi ad un posto dove l'unica garanzia che hai è che gran parte del tuo duro lavoro ti verrà confiscato, e verrà usato per pagare gli interessi su un debito (impagabile nel lungo termine) accumulato molto prima della tua nascita? Se sei giovane, come lo sono io, non hai ricevuto i benefici del debito. Perché pagarne il conto? Nel mondo ci sono tantissimi posti pieni zeppi di opportunità, economiche ma non solo. Ovviamente nessun posto è perfetto, ma la vita è un compromesso. Da una parte, si può decidere di vivere in uno stato di polizia, con alte tasse, basse opportunità, dove regna la cleptocrazia, che intende usarti come una mucca da latte da mungere per il resto della tua vita lavorativa. Dall'altra si può scegliere un luogo in cui tutti hanno l'opportunità di avere successo. _____________________________________________________________ Io non ci sto a sottomettermi al sistema. Con la mia Newsletter condivido con te il mio percorso verso la libertà individuale e indipendenza economica. Mi auguro che possa esserti di ispirazione a fare lo stesso o ad aiutare i tuoi figli. Riecho Economia e Libertà www.riecho-economiaeliberta.blogspot.com

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